LONDRA. Gas dalla statua. LONDRA. Inconsueto allarme alla Tate Gallery: una sala ha dovuto essere sgomberata per una fuga di gas tossico da una scultura moderna in vetro che simboleggia "i pericoli della vita". Rilevata la presenza di gas in uno dei tubi trasparenti che compongono l'opera, i guardiani hanno fatto scattare uno speciale piano d'emergenza e per 45 minuti i pompieri hanno isolato la sala. La scultura è del pachistano Hamad Butt: intitolata "Riti di Passaggio", ha la forma di una scala e nei tubi contiene iodio, che scaldato dalle luci si è trasformato in gas. Hamad Butt è morto nel 1994 a 32 anni. Numerose sue opere contengono prodotti chimici tossici. Trionfo di Didoni nei 20 chilometri di marcia e di Fiona May nel lungo. Doppio oro, azzurri mondiali nell'atletica. ha cominciato Michele Didoni, milanese di Quarto Oggiaro, con il titolo nella 20 km di marcia (De Benedictis, terzo, è stato poi squalificato), ha finito la splendida Fiona May, londinese ora italiana grazie al matrimonio con l'astista lunghista Gianni Iapichino, con la vittoria nel lungo femminile. Fiona May con un salto a 6,93, poi migliorato a 6,98, è andata subito in testa in una gara che ha visto la clamorosa eliminazione della grande favorita, la tedesca Heike Drechsler. Commossa, Fiona May ha parlato, tramite la Tv, col marito rimasto a casa dedicando il trionfo al suo nuovo Paese: "Grazie Italia, ti ho dato l'oro". MILANO: ore d'incubo per una ragazza sequestrata e violentata da due slavi. MILANO - Una ragazza è stata rapita all'uscita di una discoteca e violentata per ore in un box, a Milano. Vittima, Gabriella F., 20 anni, disoccupata, che poco prima delle 6 di ieri mattina si trovava in un parco con il fidanzato Paolo F., 27 anni, rappresentante di articoli di cartoleria, all'uscita di un locale vicino all'aeroporto di Linate. La coppia è stata avvicinata da un'auto e aggredita da due persone armate di pistola, probabilmente due immigrati dell'Europa dell'Est. Per tutta la giornata i carabinieri hanno controllato decine di persone, tra cui i cinque utilizzatori del box dove sarebbe avvenuta la violenza: box che è stato trovato nel pomeriggio. I cinque sarebbero tutti immigrati clandestini. Uno di loro sarebbe già stato riconosciuto dai due ragazzi. Ora si cerca il complice. Gabriella e Paolo, che si frequentano da circa quattro mesi, erano usciti di casa verso le 23 di sabato e si erano intrattenuti fino all'alba nella discoteca. Dopo il sequestro, Paolo F. è corso alla caserma dei carabinieri più vicina e ha dato l'allarme. Le ricerche di Gabriella sono proseguite per tutta la mattinata, con elicotteri, posti di blocco e perquisizioni. La ragazza, figlia dei custodi del caseggiato dove abita con la famiglia, è tornata a casa verso le 11, in stato di choc, dopo essere stata rilasciata dai violentatori. Allarme per la sicurezza del capo dello Stato. Il carabiniere rischia da 5 a 15 anni di condanna. Telefonate di insulti poi l'annuncio di una bomba. Inchiesta della Procura militare. ROMA - Dopo l'episodio dell'elicottero dei vigili del fuoco che ha sorvolato la residenza estiva del capo dello Stato a Castelporziano, ecco il caso del corazziere. Da qualche giorno sembra non esserci tregua per l'apparato di sicurezza della presidenza della Repubblica: dal telefonino "cellulare " di uno dei corazzieri in servizio sul Colle del Quirinale sono state effettuate alcune telefonate con pesanti epiteti nei confronti di Oscar Luigi Scalfaro e della figlia Marianna. In una delle chiamate giunte al "113" sarebbe stato anche annunciato lo scoppio di una bomba. Il corazziere è stato individuato ma il suo nome è "top secret". Sull'episodio il procuratore militare della capitale Antonino Intelisano ha aperto un'inchiesta: si procede per il reato di offesa all'onore del presidente della Repubblica, che prevede dai cinque ai quindici anni di reclusione militare. L'allarme è scattato la scorsa settimana. Le ripetute telefonate hanno finito per mettere in moto i dispositivi di sicurezza e le ricerche dell'utenza dalla quale venivano effettuate. Il telefonino del corazziere è stato immediatamente individuato. Una prima segnalazione è stata inviata alla Procura della Repubblica, poi il caso è passato nelle mani del giudici di viale delle Milizie. Il corazziere è stato denunciato: secondo indiscrezioni avrebbe sostenuto davanti agli investigatori che non intendeva fare nulla di male e che per lui si è trattato di un "gioco". Mare tragico per due sub. BOLZANO - Un fulmine ha ucciso ieri tre alpinisti sul Sassolungo, in Alto Adige. Erano slegati e la cosa è stata loro fatale. Quando sono stati investiti dalla violenza del fulmine, sono volati nel burrone, per centinaia e centinaia di metri, sfracellandosi sulle rocce. La prima domenica d'agosto ha fatto vittime anche al mare e sulle strade. Due sub sono morti, uno era un campione del rugby, e un altro ha avuto le gambe tagliate da un'elica. Sulle strade sempre code e 23 vittime per incidenti. Assaliti da rapinatori a Virunga. Erano in gita e lavoravano come volontari per costruire una centrale. Massacro di italiani nello Zaire. Due bambini e quattro tecnici lombardi uccisi dai banditi in un parco. KINSHASA - Sei italiani - quattro tecnici lombardi e due loro bambini - sono stati rapinati e poi uccisi da un gruppo di banditi durante una gita al parco naturale di Virunga, la zona dei gorilla, ricca di vulcani. I quattro lavoravano nello Zaire per conto di "Mondo Giusto", una organizzazione non governativa della cooperazione con sede a Lecco, alla costruzione di una cisterna e di una centrale elettrica a Goma, sul lago Kivu. I morti sono l'architetto Adelio Castiglioni, 52 anni, di Locate Varesino (Como), i suoi figli Samuele, 5 anni, e Roberta, 11, l'elettricista Luigi Cazzaniga, 67 anni, di Sovico (Milano), il capocantiere Tarcisio Cattaneo, 45, di Calolziocorte, il geometra Michelangelo Lamberti, 30 anni, di Lecco. Ferita e in stato di choc la moglie zairota di Castiglioni, Noella. Racconta: "Hanno sparato a sangue freddo persino sui bambini". La tragedia è avvenuta sabato mattina (ma la notizia è giunta in Italia solo ieri) sulla strada che porta al parco di Virunga - una delle più belle e antiche oasi naturali del mondo - creato nel 1925. Ad attaccare le jeep degli italiani sarebbe stata una banda di uomini in divisa militare e con il volto incappucciato. Lo Zaire è diventato da tempo uno dei Paesi più pericolosi di tutta l'Africa, infestato da rapinatori, profughi dal Ruanda, bande rivali. Non sembra che il gruppo degli italiani abbia compiuto imprudenze: partiti da Goma dove si trova il campo base di "Mondo Giusto", avevano percorso una strada molto battuta. Nel 1985 nella stessa zona è stata uccisa l'antropologa Diane Fossey, che si batteva per la salvezza del parco. Alberizzi, Battistini Zanini a pagina 3 Fasano in cronaca Duecentomila serbi in fuga. "La SpaceAfter=Norajina non esiste più". ZAGABRIA - Gigantesco esodo serbo dalla Krajina conquistata dalle truppe croate. Al confine con la Bosnia settentrionale si è formata una colonna lunga 10 chilometri di profughi in marcia, in auto e a piedi. Ieri notte hanno dormito all'aperto, senza acqua e senza cibo. Secondo l'Onu sono 200 mila le persone in fuga (foto Reuter). Le autorità croate hanno intanto annunciato che il blitz è praticamente concluso: In vacanza. Muore folgorata sotto la doccia. CAMPOBELLO DI MAZARA (Trapani) - Una giovane turista, Tiziana Arnone di 20 anni, in vacanza nel villaggio "Kartibubbo" di Campobello di Mazara nel Trapanese, è morta sabato per una scarica elettrica mentre faceva una doccia nella camera che occupava con il marito. Subito soccorsa dal coniuge e da alcuni medici presenti nel villaggio, la donna è giunta cadavere all'ospedale di Campobello di Mazara. La coppia, residente a Milano anche se di origini siciliane, stava trascorrendo un periodo di vacanza. Sulle cause dell'incidente la Procura di Marsala ha aperto un'inchiesta. Il reparto. ROMA - I corazzieri, formalmente chiamati Comando carabinieri guardie del presidente, sono stati creati nel 1868. Da allora i circa duecento militari si occupano delle cerimonie ufficiali e della sicurezza del Quirinale. Per questo oltre alle tradizionali uniformi sono dotati di blindati e armi sofisticate. Nel 1990 Francesco Cossiga varò la riforma dei corazzieri trasformandoli in Reggimento carabinieri guardie, con innovazioni nei regolamenti e nell'organizzazione. La vicenda provocò parecchie polemiche e Oscar Luigi Scalfaro ha reintrodotto il vecchio ordinamento. Incendio. Danni a chalet degli Agnelli. VENARIA (Torino) - Un incendio, che si sarebbe sviluppato per cause accidentali, ha gravemente danneggiato a Fiano (Torino), uno chalet di proprietà di Umberto Agnelli, attiguo alla sua abitazione. Il vicepresidente dell'Ifi non era in casa: sta trascorrendo le vacanze estive in alta Val di Susa. L'edificio bruciato è costruito all'interno del parco della Mandria. Per domare il rogo, i vigili del fuoco sono accorsi da Torino. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Venaria, che hanno compiuto accertamenti. Nell'incidente non sono rimaste coinvolte persone. Corruzione. L'inchiesta Tapie arriva a Forlì. FORLÌ - L'inchiesta che coinvolge Bernard Tapie, l'ex presidente del Marsiglia Calcio, condannato lo scorso 15 maggio a un anno di carcere per corruzione, si allarga fino a Forlì. La gendarmeria francese, impegnata in indagini sul patrimonio di Tapie, ha identificato una ditta "fantasma", la International Public Sport, con sede legale a Forlì, che avrebbe emesso fatture false a favore della società sportiva Marsiglia Calcio per circa 2 miliardi di lire. Parte di questo denaro sarebbe stato utilizzato da Bernard Tapie per "comperare" alcune partite del campionato di calcio transalpino. È duro ammetterlo, ma qualcuno insostituibile c'è. Tutti gli esseri umani hanno capacità non sfruttate, non utilizzate. Il figlio di qualsiasi rozzo contadino, educato da ottimi maestri, laureato in una grande università, può diventare un ottimo medico, un bravo ingegnere, un buon giornalista. Una buona accademia può farne un bravo pittore. Per questo sono ambiziosi e cercano di imparare. Per questo, altre volte sono tristi, perché si rendono conto che la vita è stata avara con loro. Per questo sono invidiosi quando vedono che qualcuno, che si trovava al loro stesso livello, li supera. Mi viene in mente una mia vecchia cameriera che, guardando i quadri dei maggiori artisti contemporanei, da Van Gogh a Chagall, a Modigliani, a Picasso, diceva che sarebbe stata capace di farli anche lei. In ogni caso che sua figlia dipingeva molto meglio. In università, ogni tanto appare uno studioso di genio. Che non è solo più bravo, più brillante, più abile degli altri, ma ha anche una potenza di penetrazione maggiore e misteriosa. Come Pasteur, quando intuisce che le infezioni sono provocate da microorganismi invisibili. Ebbene, in questi casi, i colleghi dapprima sghignazzano poi, quando la scoperta è riconosciuta da tutti, si convincono che avrebbero benissimo potuto farla loro. Invece non è vero. Anche nelle organizzazioni, spesso, i collaboratori di un grande imprenditore sono convinti che saprebbero fare meglio di lui. Invece non è vero. Quando lui muore l'azienda sbanda paurosamente, va in rovina. Ma perché il creatore dell'impero aveva doti che loro non hanno. Sapeva vedere le opportunità, scrutare negli animi, convincere i dubbiosi, intuire i trabocchetti. Sapeva essere umile, imparare, ascoltare. Coglieva le tendenze collettive, i segnali del futuro. Loro no. Perfino nei movimenti politici, i luogotenenti del capo carismatico sono spesso convinti di essere come lui, di avere le sue stesse capacità, e pensano di poterlo sostituire. Invece nessuno può sostituire o abbattere il capo di un movimento. Senza di lui, loro non sono più niente. È connesso alla natura stessa della vita, in cui il mutamento avviene perché gli individui muoiono. Tutto va avanti lo stesso. Ma in quel singolo caso, per quella singola famiglia, città, nazione, che disastri, che catastrofe può provocare la morte di uno solo! Morto Alessandro Magno, il suo impero va in frantumi. Morto Lorenzo il Magnifico, incomincia la rovina dell'Italia. Ma non è il caso di pensare solo ai grandi esempi storici. Anche nella nostra vita quotidiana ci sono delle persone da cui dipende la serenità della nostra famiglia, la prosperità della nostra organizzazione, la qualità della nostra vita. Ma noi non vogliamo ammetterlo. Non ci rendiamo conto del lavoro psicologico, dei prodigi di equilibrio, di diplomazia che fanno per noi. Il finanziere ha svelato ai magistrati un intrigo internazionale. Beirut Ginevra Tripoli del 1990. "Tangenti svizzere ai terroristi". Fiorini: mi fecero pagare gli hezbollah per liberare due ostaggi in Libano. "Consegnai un milione e mezzo di franchi all'esponente dei sequestratori". MILANO - Ragion di Stato di rigore svizzero e tangenti in stile italiano. Florio Fiorini, il "lavandaio" dell'alta finanza, ha dichiarato ai giudici di avere pagato i terroristi islamici per ottenere il rilascio di due cittadini elvetici rapiti in Libano. Scopo del versamento era quello di agevolare l'ingresso nella Confederazione di una società italo libica, la Gatoil, osteggiata dal governo di Berna. Si tratta della bustarella più inquietante scoperta durante le indagini di Mani pulite. Per due anni gli uomini di Fiorini si sono rifiutati di fornire informazioni su un conto battezzato Reprival. Al magistrato ripetevano: "Chi tocca quei soldi muore". Neanche per il celebre Protezione erano state incontrate simili resistenze. E soltanto nell'ultimo interrogatorio davanti al pubblico ministero Luigi Orsi, Fiorini ha svelato il mistero: "Da quel conto abbiamo consegnato un milione e mezzo di franchi svizzeri all'esponente degli hezbollah libanesi per la liberazione di due ostaggi, liberazione utile per acquistare la Gatoil". L'intrigo internazionale si è svolto tra Beirut, Ginevra e Tripoli nel 1990. Fiorini, ex direttore finanziario dell'Eni, aveva ottimi rapporti con i più celebri magnati arabi e poteva vantare una collaborazione ventennale con il governo libico. Ai giudici ha descritto pure donazioni miliardarie ad alcuni ministri e a tale Taher Munir Bursham, definito "lobbista presso il parlamento di Tripoli". Dai suoi verbali si scopre che nel 1992 gli emissari di Gheddafi erano disposti a investire in Italia duemila miliardi per l'acquisto del gruppo alimentare pubblico Sme e della Federconsorzi. La trattativa non approdò a risultati, probabilmente a causa dell'arresto di Fiorini a Ginevra e dell'embargo Onu contro la Libia. I contatti nelle capitali arabe sono diventati preziosi nel 1990, quando per concludere l'affare Gatoil Fiorini si è dovuto interessare della sorte di due funzionari svizzeri della Croce Rossa, Emmanuel Christen ed Elio Erriquez, rapiti il 7 ottobre 1989 alle porte di Sidone. All'inizio il colpo venne attribuito agli hezbollah filo iraniani, più tardi fu ipotizzata una partecipazione del gruppo di Abu Nidal, il più terribile terrorista palestinese. La Libia è stata più volte accusata di fornire basi alle squadre di Abu Nidal, ma in quell'occasione Tripoli fu la prima a denunciare il sequestro. E nel frattempo politici, ambasciatori e industriali discutevano di petrolio. Fino a un contratto che si intreccerà con il rapimento. "La Sasea - ha spiegato Fiorini durante una delle prime deposizioni nel penitenziario ginevrino di Champ Dollon - entrò nella joint venture con la compagnia petrolifera libica nell'estate 1990 con un compito preciso: ricercare un partner elvetico di prestigio che consentisse ai libici di entrare nel mercato svizzero. La Migroil (controllata dal colosso Migros, ndr) era interessata all'affare. Alla fine i libici sono comunque riusciti a realizzare il progetto senza bisogno della società con la Migroil perché con quest'ultima venne raggiunto un accordo diverso". I due cittadini svizzeri furono liberati a Beirut poco dopo, nella metà dell'agosto 1990. Non venne mai chiarito quale formazione era stata responsabile del sequestro e chi intervenne in favore degli ostaggi. Prima di svelare i retroscena di quel patto Fiorini ha atteso cinque anni. Lo ha fatto solo nell'interrogatorio dell'undici maggio scorso. Nel verbale del pm Luigi Orsi è riportata solo la sintesi della vicenda: alla nostra giustizia le tangenti arabe non interessano. E forse il finanziere toscano ha colto l'occasione per una piccola vendetta nei confronti degli svizzeri che stavano decidendo la sua condanna. Alla fine di giugno infatti il tribunale di Ginevra gli ha inflitto sei anni per il crollo della Sasea, travolta da 4 mila miliardi di debiti. Ma la storia del conto Reprival riserva altri due racconti molto suggestivi. "Circa 83 mila franchi furono spesi per comprare da un prete brasiliano una emittente radiofonica. O meglio. I partner libici pensavano di risolvere i problemi di approvvigionamento alimentare acquistando una fazenda in Brasile, grande quanto mezza Italia. La regalìa al prete serviva per tenere buoni gli indios locali vicino a Bahia". L'ultima puntata è tutta italiana, quasi una premessa al rientro di Fiorini annunciato per il prossimo mese. "Da quel conto destinammo 200 milioni a Casadei, segretario di De Michelis, e 600 al tesoriere del Psi, Balzamo. Ragione di entrambi i pagamenti fu una campagna di stampa dell'Avanti in favore dell'acquisizione della Metro Goldwin Mayer. Craxi scrisse un articolo di fondo in proposito. I soldi furono trasferiti dalla Svizzera su due libretti al portatore che Giancarlo Parretti consegnò a Roma". In vista della conferenza Onu di Pechino: "È ora che il divario con l'uomo venga colmato". Il Papa: "La cultura ha bisogno del genio femminile". Quinzio: se l'esempio è la Montessori sono scettico. La Macciocchi: svolta storica contro i soliti tabù. MILANO - Si rallegrino scrittrici e scienziate, filosofe e musiciste: Lo ha promesso Wojtyla in persona, durante la riflessione dell'"Angelus", rivolta alla prossima conferenza Onu di Pechino sulla condizione femminile. Il Papa condanna la "sistematica emarginazione" dell'altra metà del cielo in campo culturale, chiede "pari opportunità" per tutte, cita la pedagoga Montessori quale ideale portabandiera, e soprattutto esalta "l'ingresso sempre più qualificato delle donne non soltanto come fruitrici, ma anche come protagoniste" in campo intellettuale. "È ora che il divario di opportunità venga dappertutto colmato", aggiunge, e pronuncia una frase significativa: "La cultura ha più che mai bisogno del genio femminile". Sarà vero "neofemminismo"? O il Papa rimane nell'ambito della tradizionale visione cattolica già espressa dall'enciclica "Mulieris dignitatem"? Il filosofo Sergio Quinzio non nasconde un certo scetticismo: "Sembra quasi che Wojtyla cerchi di" mettersi in linea "in vista della conferenza di Pechino, afferma, e dopo essersi battuto una mano sulla fronte si ricordi all'improvviso dell'esistenza di un problema". Già, ma qui, secondo Quinzio, sta la forzatura. "Se per dimostrare la tesi della creatività femminile bisogna ricorrere alla Montessori, cioè a una cara vecchia signora, allora si finisce con l'esaltare involontariamente il genio maschile. Perché, diciamolo, in confronto alla Montessori, Pestalozzi fa la figura di un gigante". E l'idea che Gesù sia "andato a scuola" da Maria? "Qui la cultura non c'entra - afferma -. Maria nei confronti di Gesù ha avuto esattamente il ruolo di madre". Insomma, Quinzio è lontano dal negare l'esistenza di una storica discriminazione, però esclude che "il fenomeno contrario possa essere determinato per legge". "È un po' come rivendicare ai laici il diritto di essere teologi: va benissimo, ma lo sanno tutti che poi di questi problemi se ne occupano i preti". Al suo scetticismo corrisponde però l'entusiasmo della scrittrice Maria Antonietta Macciocchi. "Il Papa ha compiuto un enorme passo in avanti, anche rispetto alla "Mulieris dignitatem "- afferma -. Nell'enciclica leggeva il Vangelo dalla parte delle donne, ma si trattava pur sempre di un testo sacro. Adesso invece avanza con passo quasi precipitoso, come se qualcosa potesse sfuggirgli sul terreno tabù della cultura. La sua è un'affascinante opposizione rispetto all'immagine delle donne alla ribalta ... cinguettanti mentre leggono le notizie al telegiornale, o nude sulle copertine delle riviste. No, Wojtyla non lo avevo mai sentito parlare così ... e questo gli farà conquistare molti consensi a Pechino". Il militare inveiva anche nei confronti della figlia Marianna. Denunciato, rischia severa condanna. Con il telefonino insulti e minacce di attentati al presidente. L'allarme è scattato una settimana fa. Il reato: offesa all'onore del capo di Stato. ROMA - Dopo le polemiche per l'elicottero dei vigili del fuoco che sarebbe stato preso di mira dalla scorta di Scalfaro, al Quirinale scoppia il "giallo" del corazziere. Sugli addetti alla sicurezza del Quirinale sembra essersi abbattuta una sorta di maledizione: si è infatti scoperto che era uno dei militari adibiti alla sorveglianza del presidente l'autore di una serie di minacciose telefonate anonime che avevano per obiettivo lo stesso Scalfaro e sua figlia Marianna. Non pago degli insulti, il corazziere avrebbe aggiunto anche la minaccia di un attentato, parlando di una bomba pronta a far saltare in aria il capo dello Stato. L'allarme è scattato alla fine della scorsa settimana. Inizialmente al centralino delle forze dell'ordine erano arrivate chiamate nelle quali si insultavano pesantemente Scalfaro e la figlia. I funzionari hanno così messo in moto il meccanismo per individuare l'autore delle telefonate. Il pericolo non poteva essere sottovalutato. L'ansia di rintracciare da dove partissero prima che accadesse qualcosa di irrimediabile si è trasformata in meraviglia quando è stato individuato l'apparecchio dal quale venivano effettuate: era il cellulare di un corazziere. È stato facile ricostruire le telefonate in partenza dal "portatile" ed è subito stato chiaro che il carabiniere addetto alla sicurezza del presidente era anche colui che aveva a lungo inveito contro lo stesso Scalfaro e la figlia. sembra che una delle telefonata sia stata fatta dal corazziere mentre era in servizio al Quirinale. Ce n'era abbastanza per avvertire la magistratura. Secondo indiscrezioni la prima segnalazione è stata inviata alla procura della Repubblica. A palazzo di giustizia si è ritenuto che il caso fosse di competenza della magistratura militare ed è stato avvertito Intelisano. Il quale procede per un reato, quello appunto di offesa all'onore del presidente della Repubblica, che prevede pene detentive da un minimo di cinque a un massimo di quindici anni di reclusione militare. Per mandare avanti l'indagine, Intelisano dovrà chiedere l'autorizzazione a procedere al ministro della Giustizia e il complesso iter sarà messo in moto nei prossimi giorni. Il corazziere è solo un mitomane o dietro alla vicenda c'è dell'altro? Negli ambienti giudiziari la seconda ipotesi viene esclusa e anche il carabiniere, individuato e subito ascoltato dagli investigatori, avrebbe cercato di accreditare la tesi di una "bambinata". Per il militare, a questo punto, sembra comunque inevitabile la sospensione cautelare dal servizio. Verona, arrestato e scarcerato. "Sembrava una spia". Libero il pensionato creduto agente USA. VERONA - Il sospetto degli inquirenti si fondava su un'inedita osservazione di antropologia criminale: Da qualche giorno il pensionato Sergio Minetto, 70 anni, presunto agente segreto della Cia, ha un'andatura ancora più circospetta, ma è un uomo libero. I carabinieri gli hanno recapitato il decreto di revoca degli arresti domiciliari. Nei suoi confronti non è stata formulata nessuna accusa, meno che meno quella di essere a conoscenza dei segreti della strage di piazza Fontana e delle trame eversive di destra. Quanto alla camminata incerta, va attribuita, fino a prova contraria, alla causa di sempre: cuore. "Da anni soffre di miocardite, per questo fa un passettino alla volta: l'infarto è il suo incubo - spiega la moglie Giovanna, 65 anni -. Fa fatica a respirare, non vuole parlare con nessuno. Lo abbiamo accompagnato in ospedale per accertamenti. Questa vicenda lo ha distrutto. Troppo grossa ...". Lo accusava il pentito"nero" Carlo Digilio, veneziano: "Mi infiltrò nella cellula veneta di Ordine nuovo per conto della Cia". Detenuto a Milano, prima nell'infermeria di San Vittore e poi nel carcere di Opera, il pensionato aveva ottenuto gli arresti domiciliari il 13 luglio. Tanto da far ritenere al giudice Salvini che nel Veronese operasse un'altra Gladio, ancor più deviata di quella "ufficiale". Il muro caduto di Hiroshima. È improbabile che gli abitanti di Knin, sui quali prima della resa pioveva un proiettile d'artiglieria ogni dieci secondi, abbiano ricordato l'anniversario dell'atomica di Hiroshima. È difficile che la gente di Srebrenica o di Zepa (quella ancora viva) si chieda in queste ore se Truman fece bene o fece male a sganciarla. Eppure un filo non troppo sottile collega la grande Bomba americana del '45 alle piccole bombe balcaniche di oggi, unisce lo stragismo tecnologico dell'Enola Gay ai rudimentali massacri dei generali d'oltre Adriatico. Non soltanto perché tre anni di guerra post jugoslava hanno fatto tanti morti quanti ne fecero le atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Non soltanto perché oggi come allora la falce è cieca, si abbatte indistintamente su uomini, donne e bambini. E nemmeno soltanto perché dalle ultime tragedie in Krajina potrebbero nascere condizioni di pace, come cinquant'anni fa la cancellazione delle due città nipponiche pose fine alla guerra in Oriente. L'attualità di Little Boy è altrove, è nel tramonto di quel suo terribile primato che per mezzo secolo ha reso impossibile la guerra in Europa, è nel superamento di quel sistema di minacce incrociate che gli strateghi chiamavano "equilibrio del terrore" ma che ha condizionato la nostra psicologia collettiva ben più dei nostri eserciti, impedendoci, oggi, di reagire alle bombe del dopo Bomba. Per sempre? In un certo senso sì, perché resta e resterà nei governi responsabili la consapevolezza del limite invalicabile, perché la memoria dell'olocausto nucleare farà valere i suoi diritti. Ma è stata la memoria a garantire fino a ieri la pace in Europa, o è stata piuttosto l'esistenza di due blocchi che attorno a essa si erano organizzati, che avevano trasformato la paura della Bomba in ideologia comune malgrado fossero l'uno democratico e l'altro totalitario, che tenendo il dito sul grilletto dell'apocalisse stabilivano regole e confini delle bombe tollerate? La Bomba non ha salvato l'impero sovietico. Non era questo il suo ruolo. E quando il blocco comunista si è disfatto azzoppando il "sistema" tenuto a battesimo da Hiroshima, sono cominciati gli esami di un tempo diverso, disseminato di ordigni atomici quanto e più di prima ma privo ormai di quell'ordine irrinunciabile che i due Stranamore pentiti avevano imposto per cinquant'anni. Si è visto allora fin dove la Bomba di Hiroshima fosse arrivata. Come avesse contribuito all'Est alla repressione delle identità nazionali, etniche, religiose. Ma anche quanta strada avesse fatto nelle nostre coscienze garantite da un Male irripetibile, fino a che punto avesse sovrapposto ai nostri valori una pace anestetizzante, quanto avesse affievolito le nostre volontà assolvendo ogni distrazione. Ci furono, certo, guerre in pieno "equilibrio del terrore". Il Vietnam, l'Afghanistan, i conflitti mediorientali, peraltro dominati sempre, fino alla sconfitta nei due primi casi, dalla consapevolezza del limite supremo. Ma per mezzo secolo nessuna guerra potè scoppiare in Europa, nel cuore del confronto tra le due Bombe, là dove Hiroshima avrebbe potuto ripetersi. Oggi tutto è cambiato. Il trono che la guerra fredda aveva concesso alla Bomba si scopre improvvisamente vuoto, privato del suo potere mentre le eredi di Little Boy si frantumano in chissà quante diverse direzioni, mentre la proliferazione nucleare, abbassando la soglia del pericolo, annuncia la fine dell'ordine di Hiroshima. Questo è il messaggio che ci viene dal mattatoio al di là del mare: la Bomba vive, ma l'effetto Hiroshima è ferito a morte. Il problema allora non è domandarsi, come faceva ieri Eugenio Scalfari, se sia il caso di rimpiangere l'abilità (ma anche la ferocia, quando serviva) del maresciallo Tito. E nemmeno se si debba avere nostalgia della Bomba egemone, del suo dominio che molto impediva e tutto assolveva. La questione che il mondo ha di fronte, noi europei e europeisti prima di altri, riguarda la sostituzione del "sistema Bomba" in funzione pacificatrice senza pagare il prezzo di un altro Muro, la creazione di un nuovo deterrente credibile, la prevenzione di uno scenario che la memoria di Hiroshima non basta più ad escludere. In questa ottica dovremmo guardare alla Bosnia e dintorni noi discepoli di Little Boy che non abbiamo saputo rispondere alla prima vera sfida del dopo Bomba. KINDU. Nel 1961 trucidati tredici nostri aviatori. L'11 novembre 1961, due dei sei "C 119" della 46 Aerobrigata richiesti dalle Nazioni Unite all'Italia per un "ponte aereo" di rifornimenti alla popolazione locale e ai presidi dell'Onu, atterrarono all'aeroporto di Kindu con un carico di automezzi da esplorazione per il contingente malese dell'Onu. Gli aviatori italiani erano a pranzo quando una sessantina di uomini dell'"Armee Nationale Congolaise", ammutinati, fecero irruzione nel locale e li scambiarono per soldati belgi. Li picchiarono e portarono nel carcere di Kindu. Poco dopo li fucilarono davanti a una folla delirante: alcune salme vennero gettate nel fiume, altre fatte a pezzi e vendute sui banchi del mercato. TANZANIA. Sequestrati e liberati cinque missionari USA. I sequestro era avvenuto lo scorso sabato. Nel corso dell'incursione dei fuorilegge, un sesto civile statunitense era riuscito a sfuggire ai banditi. Annunciando che i cinque "stanno bene e sono in buone mani", un portavoce della Chiesa Battista, senza fornire ulteriori particolari, ha detto che il rapimento era avvenuto a scopo di furto. Lo stesso esponente della Chiesa Battista ha precisato che il gruppetto era formato da tre fuorilegge e che uno di loro era morto. Infatti il corpo senza vita di uno dei banditi è stato trovato tra i rottami del fuoristrada sul quale erano stati caricati gli ostaggi. Quattro tecnici italiani e due dei loro figli sono stati rapinati e uccisi dai banditi durante una gita in un'oasi naturalistica. Zaire, strage nel parco dei gorilla. L'attacco sabato su una strada frequentata. Sono stati risparmiati soltanto in due: "Hanno fatto fuoco prima su mio marito. Avevano divise militari ed il volto coperto". KINSHASA - Li hanno trucidati, incuranti della presenza di due bambini. I corpi di Adelio Castiglioni, dei suoi figli Samuele, 5 anni, e Roberta, 11, di Luigi Cazzaniga, di Tarcisio Cattaneo, di Michelangelo Lamberti sono stati abbandonati sulla strada dai loro carnefici. La tragedia è avvenuta sabato mattina (ma la notizia è giunta in Italia solo ieri) in uno dei parchi naturali più belli del mondo, quello di Virunga, in Zaire, famoso per i gorilla di montagna. I quattro adulti erano cooperanti dell'Associazione Mondo Giusto e a Goma, ai confini con il Ruanda, stavano realizzando un serbatoio idrico in un campo profughi. Nel weekend avevano raggiunto il parco distante un centinaio di chilometri dalla loro base. Assieme ai sei assassinati avevano preso posto sulle jeep anche la moglie zairota di Castiglioni, Bagora Kikuru (detta Noella), rimasta ferita non gravemente e ora ricoverata all'ospedale di Rutshuru, un quinto volontario, Flavio Riva, miracolosamente illeso, ma ora in grave stato di choc, e un numero imprecisato di loro colleghi e amici. Della dinamica dell'omicidio si sa poco: il gruppo aveva appena imboccato la strada di accesso al parco, una strada abbastanza frequentata, quando è stato bloccato da un gruppo di uomini armati. L'unica sopravvissuta all'agguato, Noella Castiglioni, ha raccontato che ad attaccarli sono stati banditi, che indossavano divise militari e avevano il volto incappucciato e che "hanno sparato a sangue freddo prima contro mio marito che aveva tentato di scendere dall'auto e poi contro le altre persone". "Sono stati derubati e poi uccisi _, ha ribadito al telefono dalla sede di Mondo Giusto a Lecco il direttore, Domenico Colombo, che pure ha ammesso di non essere in possesso di maggiori dettagli. Le salme ieri sono state recuperate e portate a Goma. L'escursione era guidata da Castiglioni, un esperto dei luoghi che aveva visitato spesso e che conosceva bene anche grazie alla moglie zairota. Era sicuro che non ci fossero pericoli: si era fidato a tal punto da portare con sè anche i due figli più piccoli. Il parco di Virunga, a cavallo tra le frontiere dello Zaire, dell'Uganda e del Ruanda, è il più antico dell'Africa. Creato nel 1925 sta però lentamente morendo per il bracconaggio esercitato dai profughi ruandesi (soprattutto di etnia hutu) e dei militari zairoti. Non si salvano neppure i superprotetti e intelligentissimi gorilla di montagna come denunciò l'antropologa Dian Fossey, uccisa in circostanze misteriose nel 1985. La carne degli animali ammazzati clandestinamente si trova abitualmente sui mercati di Goma e dei villaggi dello Zaire orientale. Tutti, incluse le autorità, conoscono la loro provenienza, ma nessuno dice e fa nulla per prevenire il massacro di capi selvatici. D'altro canto, se è vero, come ha detto all'Ansa il segretario del vescovo di Goma, Faustino Angabu, che la strada percorsa dal gruppo di italiani massacrati sabato era considerata sicura, è pur vero che lo Zaire è uno dei Paesi più pericolosi di tutta l'Africa. A parte le bande armate (di profughi affamati, di predoni e di banditi) che lo infestano in lungo e in largo, perfino polizia e soldati hanno abdicato al ruolo di tutori dell'ordine e taglieggiano la popolazione: non è difficile imbattersi in un posto di blocco militare che si può superare soltanto pagando una "tassa". Sbarcare all'aeroporto di Kinshasa è una vera e propria avventura. Bisogna guardarsi bene dall'affidare il proprio passaporto agli agenti di frontiera che non hanno nessuna remora a farlo sparire e farlo ricomparire solo dopo una ricompensa di una decina di dollari. I doganieri aprono invece il bagaglio e con mano lesta fanno sparire una parte del contenuto delle valigie. Disperazione a Lecco nella sede di Mondo Giusto, l'organizzazione per la quale le vittime seguivano gli aiuti ai profughi del Ruanda. "Mercoledì avrebbero lasciato l'Africa". La famiglia Castiglioni sarebbe rientrata per sempre in Italia, Lamberti invece era arrivato da una settimana. Cazzaniga, un elettricista in pensione era partito entusiasta qualche mese fa. "Erano tutti felici di partecipare ai progetti di Cooperazione". Dal nostro inviato Locate Varesino (Como) - Lavoravano per un mondo giusto, hanno trovato un destino infame. Adelio Castiglioni aveva deciso di rientrare per sempre dallo Zaire, e sabato scorso, nell'ultima telefonata, aveva confermato: "Mercoledì arriviamo tutti, io, Noella, i bambini, basta Africa ...". Invece, nell'afa pomeridiana di Locate Varesino, casetta a due piani sullo stradone principale, a Luigi Castiglioni ieri è arrivata un'altra telefonata - "Suo fratello è morto". "Ci hanno chiamato alle cinque - quelli dell'Associazione Mondo Giusto, ci hanno detto che zio Adelio era stato ammazzato coi bambini ...", sgrana gli occhi una delle nipoti, Barbara, 20 anni. Adelio Castiglioni, 52 anni, era un architetto malato di Africa. Dieci anni fa aveva cominciato a viaggiare nello Zaire, si era legato ai volontari lecchesi per collaborare a mille progetti: centrali -, strade, abitazioni. Laggiù aveva trovato anche un amore, all'anagrafe Bagora Kikuru, per tutti Noella: nel 1987 l'aveva portata a Locate e l'aveva sposata. "Per lui il lavoro nello Zaire era tutto - racconta Barbara -, ma quando erano nati Roberta e Samuele aveva capito che non avrebbe potuto restare lì per sempre. I bambini avevano fatto le scuole elementari, per le medie zio Adelio avrebbe preferito studiassero in Italia. Il lavoro era finito, ormai facevano i turisti". Presentimenti? "Ma no, l'anno scorso erano stati in Ruanda in piena guerra e non era successo niente. Chi andava ad immaginare che saltassero fuori i predoni ...". Era pronta anche lei, raccontano in paese, per il grande ritorno di tutta la famiglia: "Abbiamo dovuto telefonarle. Con calma le abbiamo spiegato ...", dice Barbara, alle spalle il via vai di pochi amici rimasti a Locate. Anche don Battista, il parroco, che a Mondo Giusto dà una mano con offerte e qualche viaggio. "Sì, erano un punto di riferimento - spiega Sandra Carsana, volontaria dell'associazione -, al contrario degli altri, là da poco". Destino forse più infame, per gli altri morti. Michelangelo Lamberti, 30 anni, geometra lecchese: nello Zaire era arrivato per la prima volta martedì scorso, assieme al capo cantiere Tarcisio Cattaneo, 45 anni, di Calolziocorte. Lavoravano entrambi per l'impresa "Pietro Carsana" di Lecco, erano in ferie, avevano voluto provare quell'esperienza consigliata da Sandra Carsana, presidente del consiglio di amministrazione. "Erano entusiasti" ricordano a Lecco. Anche Luigi Cazzaniga, 65 anni, milanese di Solico, elettricista in pensione, non era proprio un veterano: "La situazione si era aggravata dopo la guerra nel Ruanda - dice Domenico Colombo, fondatore di Mondo Giusto, che da 23 anni si occupa di cooperazione nello Zaire -, ma non c'erano stati segnali di reale pericolo. Questo non significa che i rischi non ci siano: solo negli ultimi dieci anni, in terra di missione sono morti 144 fra missionari e volontari, e 22 erano italiani". "Che cosa faremo adesso? Continueremo il nostro lavoro", dicono i volontari. Che, nella tensione, accennano anche ad una polemica: "Il ministro Susanna Agnelli ci ha telefonato di persona - dice Colombo -, ma dalla Farnesina la collaborazione all'inizio è stata scarsissima". La più antica riserva naturale d'Africa. Virunga, regno delle scimmie tra i vulcani. MILANO - Il parco dei Virunga, teatro della tragedia, è conosciuto in tutto il mondo grazie alla storia di Dian Fossey, la studiosa americana che ha dato la vita nel tentativo di salvare i gorilla di montagna della zona. La vicenda è stata ricostruita anche al cinema, con il film "Gorilla nella nebbia" interpretato da Sigourney Weaver. Al centro della battaglia della Fossey, che prima di esservi uccisa dedicò vent'anni a questa zona africana, c'era il grande problema della conservazione ambientale. Dian Fossey arrivò nella zona per studiare il comportamento dei gorilla abituati a vivere tra i monti, non più di quattrocento esemplari, vi si stabilì e condusse una difficile lotta contro tutto e tutti. Pagando con la vita. Il parco dei Virunga era diventato improvvisamente famoso dopo il successo del film. E i visitatori erano aumentati nel giro di poco tempo. I confini tra Ruanda, Zaire e Uganda costituivano un itinerario che rientrava nei cataloghi di viaggi organizzati. Almeno fino a quando questo pezzo di terra africana non è diventato, nel 1994, teatro di guerre civili tra diverse culture. Da allora il parco è occupato da gruppi di guerriglieri, banditi e ultimamente da miliziani che utilizzano questa zona per organizzare campi di addestramento. La vita di Dian Fossey, che per i suoi studi aveva abbandonato una comoda esistenza, è tuttora avvolta da molti aspetti misteriosi. Eroina per molti, spericolata per altri. Lottò per tentare di salvare una specie in via di estinzione, vide successi e grandi delusioni, ma alla fine fu assassinata da ignoti pochi giorni dopo il Natale '85. aveva infatti tentato di intervenire nelle lotte fra tribù rivali, contrastò con tutte le sue forze i mercanti di animali europei e i bracconieri. Da sola, per anni, si addentrò nella foresta portando avanti una crociata in difesa dei gorilla che non piaceva agli indigeni, non era in sintonia con gli interessi turistici, irritava i cacciatori alla ricerca di trofei tra i gorilla (teste da impagliare, mani da vendere). Ora, a diversi anni di distanza dalla sua morte, tutte queste difficoltà si sono fortemente accentuate a causa della guerriglia. Il parco dei Virunga è diventato zona pericolosa, dove è proibito avventurarsi senza scorta. L'imprudenza della ricercatrice, che nella sua capanna di Karisoke aveva trovato una ragione di vita, si è ripetuta altre volte in questi ultimi anni: soccorritori che portavano aiuti al popolo in guerra, isolati turisti hanno conosciuto da vicino la ferocia di miliziani e guerriglieri. Inevitabile anche il decadimento da un punto di vista naturalistico: il parco Virunga, la più antica riserva naturale d'Africa - creata nel 1925 ed estesa per oltre 300 chilometri - è ora esposta a gravi rischi di desertificazione e degrado ambientale anche per i sistematici episodi di bracconaggio. "Nei campi si sopravvive ma intorno tutto muore". Anche qui tutto bene, a parte il vizio del fumo che non riesco a smettere. La situazione è stazionaria. Vi sono sempre 300 mila profughi che vivono in baracche improvvisate e ricevono alimenti dall'Onu. Ci sono 1500 calorie al giorno, abbastanza per sopravvivere, mentre tutto il resto dello Zaire continua piano piano a regredire ...". È un brano dell'ultima lettera di Luigi Cazzaniga (uno degli italiani trucidati ieri in Zaire) arrivata al fratello Angelo e alla cognata Teresa tre settimane fa. Cazzaniga era uno tra le centinaia di "cooperanti" italiani che lavorano in Africa, accanto ai missionari di vari ordini religiosi. Inquadrati in almeno 140 delle 152 organizzazioni non governative riconosciute dalla Farnesina, ma anche in una miriade di piccole associazioni, i nostri connazionali si concentrano in Burundi, Etiopia, Mozambico, Senegal e Zaire. Ed è proprio in questi Paesi - definiti "prioritari" dai programmi di aiuto internazionali - che si sono già contate numerose vittime. "Nello Zaire, comunque, prima di ieri, non si erano mai verificati incidenti di una simile gravità ai danni di cooperanti - sottolinea Paolo Cereda, responsabile per la Caritas italiana dei progetti nell'area -. Certo, la situazione è di estrema tensione e violenza: si vive in un clima infernale e la sera nessuno si sogna di uscire per le strade di Goma, ma a noi non erano mai giunte minacce dirette. Quanto al parco dove sono stati assaliti, ormai tra bracconieri, sbandati e guerriglieri nel Virunga è meglio non avventurarsi. Non so se qualche agenzia organizza viaggi per studiosi ed esperti, ma turisti non ce ne sono più". Cereda, che era stato a Goma la scorsa primavera e aveva incontrato Castiglioni, spiega che nell'area, specie dopo il genocidio e l'esodo di profughi dal Ruanda, i problemi si sono moltiplicati, ma mentre alcune organizzazioni internazionali stanno facendo le valige e abbandonano i campi ("Finito l'effetto televisivo si sono esauriti i fondi"), quelle italiane restano sul campo. Accanto a Mondo Giusto, che sta realizzando acquedotti e centrali idroelettriche, la Caritas italiana finanzia un progetto sanitario in tutta la Diocesi di Goma, che è grande come l'Emilia Romagna. Il Coopi (Cooperazione internazionale), gruppo aconfessionale di Milano, si occupa dei rifugiati ruandesi nei campi profughi. Medicus mundi, gruppo cattolico di Brescia, gestisce un ospedale psichiatrico. Poi ci sono il Coe di Barzio (Lecco), lo Svi di Brescia e i missionari comboniani e saveriani. Sono soprattutto questi ultimi che, in altri Paesi africani, hanno pagato il prezzo di sangue più alto. Come padre Pietro Turati, bresciano, accoltellato nel febbraio 1991 nel villaggio somalo in cui dirigeva un lebbrosario. E don Franco Ricci, barese, falciato a soli 44 anni dai banditi del Sidamo (sud Eritrea) nel giugno 1992. E Antonia Locatelli, laica, 55 anni, uccisa sempre nel '92 con un colpo in bocca e uno al cuore mentre cercava di difendere le ragazze della "sua" scuola professionale, in Ruanda. Sgarbi dall'Iran: TEHERAN - Nemmeno dal lontano Iran Vittorio Sgarbi si dimentica di uno dei suoi bersagli preferiti. E parlando con il ministro degli Esteri di Teheran Ali Akbar Velayati di integralismo, di fanatismo, dei problemi religiosi che allontanano la comprensione tra il mondo cristiano e quello musulmano, tira in ballo lei, Irene Pivetti. E quel contestatissimo rosario di espiazione che la presidente della Camera avrebbe recitato dopo l'inaugurazione della Moschea di Roma: "È stata un'azione scellerata, ma invitarla in Iran e dare segni di tolleranza nei confronti della cultura cattolica - ha detto il deputato azzurro - potrebbe fare cambiare idea all'onorevole Pivetti, che è una ragazza intelligente". Perché, aggiunge il presidente della Commissione Cultura, "bisogna avviare un dialogo tra la cultura islamica e la cultura cattolica" che consenta di "emarginare il fanatismo". Un compito, questo, che secondo Sgarbi ha svolto in maniera illustre, negli anni, Giulio Andreotti. "Per gli iraniani - ha detto - egli è un punto di riferimento ma in Italia la sua immagine viene liquidata per un'azione scellerata della magistratura". La difesa di Andreotti e l'attacco alla Pivetti sono temi cari al deputato critico d'arte: "Per il mondo islamico - ha constatato - restano come punti di riferimento personaggi negativi e all'opposto di Andreotti, come appunto la Pivetti. E alle spalle della Pivetti c'è Bossi". Ma lui, dice, è pronto a tendere la mano: "Io ho detto a Velayati che anche questa materia così rozza può essere plasmata aprendo un confronto sul piano culturale". Sgarbi ha spiegato che la Pivetti non ha autorizzato una visita in Iran di tutta la commissione Cultura. Il premio Nobel ottimista: la salvezza non è lontana, il rafforzamento della lira è "fantastico", ma i partiti non devono rimettersi a litigare. Modigliani: "Italia sulla strada giusta". "Però prima di votare bisogna approvare la Finanziaria e cambiare l'articolo 138". "Il cambio si è ristabilito, e questo è fondamentale. Anche il costo del denaro potrebbe calare. Ora però deludere i mercati sarebbe suicidio". "Purché i partiti non si rimettano a litigare ...". Il Parlamento ha licenziato la riforma delle pensioni, i mercati brindano, la lira va, si fa per dire, alle stelle. E perfino lui, Franco Modigliani, che negli ultimi mesi non ha certo lesinato alla nostra classe politica e di governo moniti severissimi, oggi vede rosa. La salvezza non è poi così lontana. Purché i partiti, appunto, "non si rimettano a litigare". Quello del premio Nobel è come sempre l'ottimismo tipico del grande vecchio dell'economia. Accompagnato da elementi di cautela e da vari "se". Come Giovanni Agnelli, anche Modigliani si guarda bene dal dire che "la festa è ricominciata". Anzi. Gli esami, per la nostra economia, non sono finiti. "L'Italia ha fatto passi avanti importanti: ora, credo lo si possa dire, il vostro Paese è incamminato sulla strada giusta". C'è una condizione da rispettare però. "Non si può - ammonisce Modigliani - andare a votare senza prima avere approvato la Finanziaria, e senza avere fatto anche altre cose, come la revisione dell'articolo 138 della Costituzione: questo vogliono i mercati, deluderli sarebbe un suicidio". Basta litigi, dunque. Già, non litigare. Ma intanto la Finanziaria '96 non è ancora partita e già si sono accesi i primi fuochi. Lamberto Dini si è visto più volte con i ministri economici nei giorni scorsi per metterne a punto l'impianto. Lo farà anche questa settimana: l'obiettivo è presentare la manovra entro la metà di settembre. Eppure i vari gruppi si sono affrettati a mettere i loro "puntini sulle i" del documento e la ripresa dell'attività politica si annuncia come l'ora della verità su questo fronte come su quello più generale del nodo elezioni sì elezioni no. Sul quale è arrivato, puntuale, anche il richiamo del presidente Scalfaro. I progressisti frenano il presidente del Consiglio sui ventilati tagli alla spesa sanitaria e chiedono che la prossima Finanziaria sia "una grande occasione di rilancio e di sviluppo per il Sud e per il Paese". Chiedono altresì la piena attuazione della politica dei redditi: in altre parole la restituzione ai lavoratori del potere d'acquisto perso con l'inflazione. An batte il tasto del Mezzogiorno: voteremo sì se finirà la logica punitiva nei confronti di queste regioni, dice Gianfranco Fini. Romano Prodi vuole che Dini alzi il tiro della sua azione con "un forte messaggio di lotta all'inflazione". Sulle questioni di metodo, inoltre, sembra tramontata l'idea di varare almeno il "collegato", vale a dire il cuore della Finanziaria, per decreto. Se battaglia ci sarà, questa si dovrà svolgere alla luce del sole, in Parlamento. Ed è qui che nascono le preoccupazioni. Perché alla Camera le ragioni della politica potrebbero avere la meglio su quelle dell'economia. Proprio adesso che la nave Italia sembra essersi avviata sulla rotta giusta. Modigliani, infatti, non è il solo a vedere dopo molti mesi una luce in fondo al tunnel. Paul Samuelson ha fatto parzialmente marcia indietro rispetto al suo giudizio inizialmente negativo sulla riforma delle pensioni, sulla quale Modigliani mantiene invece le sue perplessità. Rudiger Dornbusch vede negli ultimi dati una svolta positiva. Nessuno parla più di baratro imminente e di crisi finanziaria. Secondo Modigliani "che la lira sia arrivata a 1.125 contro il marco è proprio fantastico". Perché il rafforzamento del cambio è la chiave di volta di tutto. La svalutazione dei mesi scorsi ha fatto salire i prezzi e ha provocato il rialzo dei tassi d'interesse. Adesso può cominciare il ciclo inverso: "Anche il costo del denaro può gradualmente calare". Sempreché "i partiti non si rimettano a litigare". Il protagonista. Dall'ossessione nazionalista alla negazione dell'Olocausto. Fino alla rivincita. Fra lui e Milosevic comportamenti identici e simili obiettivi. Franjo Tudjman ha atteso cinque lunghi anni, per consumare la sua implacabile vendetta. L'occasione propizia gliel'ha offerta Alija Izetbegovic, presidente musulmano di Bosnia, il quale, pure, non si è mai fidato di quell'ex comunista, ex generale di Tito, pseudo storico e ultra nazionalista che governa, eletto a furor di popolo, la Croazia. Questa volta, però, non aveva alternative: Tudjman assapora la rivincita lentamente, come un sorbetto al limone, da Brioni, località di villeggiatura vicino a Pola, dove passa le vacanze sulle orme di Tito. Chi lo ha incontrato lo descrive abbronzato, rilassato, in tenuta sportiva, vero emulo del grande Maresciallo. Tutto cominciò proprio lì, in Krajina nell'agosto 1990. Sostenevano (con un certo fondamento) di essere discriminati dai provvedimenti anti serbi che Tudjman aveva preso per "riequilibrare i rapporti di potere tra le due comunità". Di fatto Belgrado li aizzava e li organizzava, al punto che, dopo aver proclamato l'autonomia della regione, finirono con il decidere l'annessione alla Serbia nel marzo 1991. La Vojna Krajina (confine militare) è sempre stata una polveriera. Lo sapeva benissimo Ferdinando I d'Austria, re d'Ungheria e Croazia, quando nel 1527 diede per la prima volta un sistema di regole e doveri alle popolazioni indotte a stabilirsi ai bordi dell'impero per formare un cuscinetto tra gli Asburgo e gli Ottomani. Nel 1630 Ferdinando Secondo emise un vero proprio corpus legislativo chiamato Statuta Valachorum. Da allora le guerre tra Vienna e la Porta furono combattute innanzitutto da loro, i Valacchi o Morlacchi, pastori di origine rumena e albanese convertiti al cristianesimo ortodosso, signori di una "marca" sempre contesa. Si uccisero nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale. E si massacrano ancora. Che cosa vuole adesso Tudjman: riprendersi quello che i serbi gli hanno sottratto o culla in mente un progetto ben più ambizioso? Una sorta di Grande Croazia che si contrapponga alla Grande Serbia del suo ex compagno e ora arcinemico Milosevic? Idee e programmi ardimentosi non sono mai mancati nella mente di Franjo. Nel 1941 appena diciannovenne non accetta il dominio nazista e il regime fantoccio guidato dal sanguinario Ante Pavelic, scappa in montagna e raggiunge le formazioni comuniste di Josip Broz (metà sloveno metà croato), meglio conosciuto come Tito. Lo segue poco dopo il fratello minore che morrà a soli diciassette anni. La lotta partigiana gli dà coraggio e durezza. La Jugoslavia titoina gli offre una brillante carriera militare dalla quale si ritira nel 1960 con il grado di generale. Nel 1967 fa scandalo la "dichiarazione sulla lingua" sottoscritta da diciotto istituti di cultura e da intellettuali "di regime" come Miroslav Krleza, membro del Comitato Centrale della Lega dei Comunisti e amico personale di Tito. Si propone di introdurre il croato nelle scuole e sui giornali, al posto del serbo croato simbolo di centralismo jugoslavo, cioè dominio dei serbi perché, anche grazie agli equilibrismi titoisti, sono sempre stati loro ad occupare le posizioni preminenti nel Partito, nell'Esercito, nell'Amministrazione Pubblica. Nazionalismo, dunque, significa immediatamente fronda antigovernativa e antisocialista. Nel 1971 - 72, un'ampia purga colpisce i dissidenti. Quel giro di vite trasforma la Croazia in una sorta di "Repubblica silenziosa", quasi una Cecoslovacchia meridionale. Cacciato dal Partito, rinchiuso per due volte in prigione, Tudjman sviluppa in modo ossessivo il suo nazionalismo. E si imbarca in una grossolana operazione di revisione storica, con l'intento di rovesciare i miti e i tabù ufficiali. Comincia a contestare le cifre canoniche sul triplo genocidio (di serbi, zingari ed ebrei) commesso durante la Seconda Guerra Mondiale dagli Ustascia di Pavelic, la cui missione patriottica verrà rivalutata. Di qui a negare l'Olocausto tout court il passo è breve e Franjo, ormai diventato un leader politico, lo compie senza esitare. Nel 1989 pubblica un libro intitolato "L'impasse della verità storica" che è un florilegio di luoghi comuni antisemiti, antiserbi e antigitani. Insomma, per superare la vulgata comunista scivola in un rozzo fascismo da bancarella. Eppure, nel grande caos di quegli anni diventa un faro luminoso. Fonda la Comunità Democratica Croata, un partito ipernazionalista che egli, per renderlo accettabile all'estero, definisce ispirato alla Cdu di Helmut Kohl. lo Stato e la Patria vengono prima di tutto, di Dio, della Verità, della Dignità Umana. Il 29 novembre 1992 annuncia che i confini della ex Jugoslavia vanno rivisti, e tutto il popolo croato dovrà essere compreso nelle frontiere "storiche e naturali" della Croazia, cioè quelle tracciate da Pavelic sotto la protezione della Croce Uncinata. Adesso il suo esercito sta marciando diritto verso questo traguardo. Dunque, abbiamo a Zagabria un dittatorello che fa da pendant al piccolo zar di Belgrado? I comportamenti sono identici e simili gli obbiettivi. La differenza è che Tudjman ha sempre giocato di rimessa. Prima di proclamare la secessione ha esitato a lungo, conscio della debolezza intrinseca della Croazia e ha tentato la carta di una Confederazione Jugoslava. Alla guerra è stato trascinato soprattutto, ha sempre usato lo scacchiere internazionale facendosi gli amici giusti. "Danke Deutschland", cantavano i croati il giorno dell'indipendenza. E sono gli americani adesso ad aver riarmato, addestrato, preparato l'esercito di Zagabria. La voglia di prendersi una fetta di Bosnia Tudjman non l'ha mai nascosta, anzi, l'ha condivisa con Milosevic e insieme hanno discusso un piano di spartizione. Ma l'opportunismo del presidente croato lo spinge a muoversi solo e quando i suoi potenti protettori glielo consentono, come spiega Noel Malcolm, giornalista inglese che ha scritto la migliore storia della Bosnia finora pubblicata (anche se decisamente anti serba). MILANO - Apre bocca e scatena tempeste. Che parli di secessione o di governo, di possibili alleati o di sicuri nemici, Umberto Bossi si trascina dietro un carico di denunce, di epiteti, di indignazione da record italiano. L'ultima provocazione, lanciata qualche sera fa in un comizio nel bergamasco, gli è già valsa una sfida a duello (dal coordinatore lombardo del Msi nonché conte Massimiliano Molini di Valliboni) e una promessa di denuncia per "minacce, intimidazioni e istigazione a delinquere" da parte di Mirko Tremaglia, attivissimo esponente di An. Che ha combinato il Senatur? Secondo quanto riportato da un quotidiano di Bergamo, con tono vagamente squadrista avrebbe sibilato ai suoi: "Se sapete che qualcuno ha votato An, state attenti, prendete nome e cognome. Su questo non scherzo: al momento giusto, se sarà necessario, la Lega andrà a casa a prenderli, li abbiamo già cacciati i fascisti dal Nord. Francesco Storace, sanguigno portavoce di An, è pure lui uno che con le parole va giù duro. Ma stavolta sceglie la battuta: "La colpa vera, diciamolo, è di Basaglia. Contro Bossi l'unico ricorso possibile è quello all'autorità manicomiale ...". Tremaglia invece non ha nessuna voglia di scherzare: "Questo è enorme - si indigna - e supera ogni limite di decenza civile e di offesa al diritto. Bossi ha commesso reati gravissimi in questa occasione: minacce, intimidazioni, istigazione a delinquere. Ancora una volta ha violato il codice penale, che deve esistere anche per lui. Non si può più ignorare tutto ciò: Una legge che con il Senatur potrebbe essere durissima: dopo le ripetute, violente dichiarazioni dei giorni scorsi sulla eventualità che il Nord scelga la secessione o, meglio, il separatismo, è infatti inquisito per l'ipotesi di attentato all'unità nazionale: reato gravissimo, che può portare addirittura ad una condanna all'ergastolo. Non che il Senatur se la sia presa più di tanto, a dire il vero, se ha pensato di ironizzare autodefinendosi "l'ergastolano di Mantova". Ma Tremaglia in questo caso è decisissimo, e invoca esemplari punizioni: "Non è possibile - si lamenta il presidente della commissione Esteri - che Bossi rimanga sempre impunito, perché viene considerato matto o buffone e così gli si permette di fare inaudite affermazioni che cancellano il codice penale. Deve pagare anche lui alla giustizia come capita per ogni delinquente: a tutela dei cittadini elettori di An che Bossi vorrebbe colpire con le sue operazioni di "pulizia etnica". Storace però alle denunce, alle minacce di galera, all'intervento dei magistrati, insomma, non ci crede tanto. Per lui la questione è tutta, e squisitamente, politica: D'altra parte, non è la prima volta che fa certe sparate: Però "siccome siamo in democrazia, finché la gente lo vota lui può pure continuare a dire certe assurdità". Ma se per Storace Bossi è una specie di personaggio folkloristico incapace d'intendere e di volere, qualche colpevole vero, nella vicenda, c'è: "Lo dico come Petrolini: "Non ce l'ho con te, ma con chi ti sta accanto ...". E aggiunge: "Ancora più grave poi è l'atteggiamento del governo, che non prende posizione davanti alle stronzate di Bossi perché la sua sopravvivenza dipende dai voti della Lega". Detto questo, però, Storace mette in mostra i muscoli: "Paura delle minacce di quel pazzo? Come dicono le ragazze di "Avanzi", "ma de che, ahò?". Via, neanche Cossutta ora parla più di fascismo, il clima nel Paese è cambiato, chi volete che ci tocchi?". "Fa benissimo a mandare chi vuole alla conferenza Onu, mica la possono crocifiggere ...". "Le Erinni perseguitano la Pivetti". Giovanna Melandri è preparata? "Mi dà fastidio soltanto quando si comporta come una piccola democristiana". ROMA - Lei le chiama le Erinni, e certamente esagera perché è proprio difficile immaginare scomposte o esagitate la beneducata Giovanna Melandri o la materna Alberta De Simone. Però Tiziana Maiolo le vede così, anzi accomuna nella definizione una quindicina di parlamentari progressiste. No, non è solo rivalità di schieramento, stavolta la forzista garantista presidente della commissione Giustizia parla per altruismo, a nome di una causa che considera buona, giusta e, probabilmente, impopolare: difendere Irene Pivetti, attaccata da Melandri e compagne perché vuole mandare tre delegati maschi a Pechino, alla conferenza internazionale sulle donne. Forza Italia della presidente della Camera ha detto di tutto, "arrivista, parziale, teleguidata da Scalfaro", eppure proprio la Maiolo scende in campo, come direbbe il Cavaliere, a difendere l'Irene. Questo, dunque, è uno sfogo a spada sguainata e chissà se la presidente Pivetti gradirà, se anche lei sospetterà, come sosteneva un maschio (naturalmente), "se due donne si mettono d'accordo, lo fanno sempre alle spalle di una terza". Vuole mandare Mirko Tremaglia alla Conferenza Internazionale delle donne a Pechino? La Melandri, la Gaiotti de Biase e tutte le altre Erinni si sono offese perché volevano andarci loro. Che vuol dire "la Melandri è preparata sull'argomento" .... Non è mica la sola. Io non mi sono certo offesa perché la Pivetti non mi ha mandato a Pechino. L' hanno fatto anche con me, so come funziona. Se vuole le racconto un po' di aneddoti sulla solidarietà tra donne deputate ...". Si accomodi. "Io sono presidente della commissione Giustizia. Toccava a me indicare la relatrice per la legge sulla violenza femminile. Per non aver accettato imposizioni, ne ho passate di tutti i colori. L'ho sempre ritenuta una amica, ma lei voleva fare la relatrice a tutti i costi. Andava ogni giorno da Berlusconi, poi veniva da me e mi diceva "Stai dalla parte degli stupratori, farò campagna elettorale contro di te". Alla fine si è dimessa da Forza Italia. Dopo la sua, è cominciata la persecuzione delle progressiste. Loro la Lagostena non la volevano, ma non volevano neppure Alessandra Mussolini, che invece io ho sostenuto fino alla fine. Mi blandiva: "Tu che sei così sensibile, una compagna .... Non puoi nominare la Mussolini". Io ho tenuto duro. Non ci crederà, lo sa che alla fine le Erinni sono andate a congratularsi con lei? "Cara Alessandra, siamo così contente". Intanto, tra una rissa e l'altra, la legge sulla violenza non è ancora pronta e la delegazione italiana andrà alla conferenza di Pechino senza. "Non è vero, questa è un'altra bufala delle Erinni. Una legge c'è. Non è colpa mia se, per far approvare un'altra norma che aspettava da tempo, la legge sulla custodia cautelare, s'è perso del tempo". Senta, Maiolo, a Montecitorio siete poche, i giornali vi intervistano solo se piangete alla Camera, dite di avere poco potere ed è vero, la Corte costituzionale vi ha tolto pure le quote .... Non sarebbe meglio andare d'accordo? "Per le quote meno male, io sono stata sempre contrarissima. La parità dei diritti va conquistata dentro i movimenti anche se è dura, ci sono un sacco di uomini cretini che vanno avanti lo stesso, i maschi sono più intrallazzoni. Da noi per esempio vanno continuamente in pellegrinaggio a via dell'Anima. Oddio, non che Berlusconi sia un gran femminista. L'altro giorno, alla nostra convention organizzativa, ne ha detta una ...". Cioè? "Se n'è uscito con questo esempio: "Tra elezioni amministrative e politiche c'è la stessa differenza che tra la donna che portate fuori per un weekend e quella che scegliete come madre dei vostri figli". Io l' ho guardato male e lui è venuto a darmi un bacino. Me lo sono preso: "Però adesso mi sposi", gli ho detto. Comunque, per tornare alle quote e alla difficoltà di far politica, credo che Livia Turco abbia proprio ragione: le donne danno la scalata al potere in modo più diretto e dunque più ingenuo, perciò finiscono con lo scannarsi tra di loro. Invece guarda D'Alema e Veltroni .... Però io ho speranza , si può cambiare. Vabbè, l'attacco delle Erinni alla Pivetti non lascia molto spazio alla speranza. Povera Pivetti ...". "Io l'ho sempre difesa. Certo, quando si mette a fare la piccola democristiana non mi piace. Si capisce che dice "bisogna fare il centro" solo perché ha una stramaledetta paura di ritrovarsi senza poltroncina da presidente della Camera. Anch'io non sarò più presidente della commissione Giustizia: Amen. Vedrete che su Pechino le Erinni cercheranno di farle cambiare idea e, se sceglierà di fare la democristiana, troverà un trucco per mandare pure la Melandri ". Ma la Melandri studia da mesi tutte le questioni della Conferenza Internazionale .... "Al posto della Pivetti non cederei. Ha fatto di testa sua sulla base di un diritto. Mica la possono crocifiggere". Polemica sull'uso degli opinion leader "schierati", la destra si scatena contro Rai 3: An: dipende. MILANO - Politici "mascherati" da esperti, attenti, Alleanza Nazionale vi spia ed è pronta a segnalare e punire ogni "parere" troppo vicino alla propaganda pura e troppo lontano da intenti didascalici. Pietra dello scandalo, una trasmissione del Tg 3 alla quale era stato invitato, come esperto economico politico, Massimo Riva. Il quale, accusa An, è certamente esperto, ma di "colore", nel senso che è stato senatore della Sinistra indipendente. La polemica nasce dal fatto che il Tg 3 non ha usato la "pecetta", cioè quella strisciolina che ricorda il "pedigree" dei personaggi. E allora, come "usare" correttamente gli opinion leader? Ricordandone sempre l'appartenenza, magari antica, magari ripudiata, a partiti che si sono spaccati o che sono addirittura spariti dalla geografia politica? Per An non c'è dubbio alcuno: "pecetta" comunque, soprattutto se il passato politico dell'esperto di turno è "irrobustito" da un'esperienza parlamentare. L'alternativa? Chiaro: essere faziosi. "Vabbè, e allora tutte le volte che chiediamo un'opinione a Giuliano Ferrara (ex ministro azzurro nel governo Berlusconi, ndr) come dovremmo definirlo? - si chiede, polemico, Enrico Mentana, direttore del Tg 5 -. Forse "ex europarlamentare del Psi"? Il problema dell'appioppare targhette non è tanto quello di "marchiare" un personaggio, anche se, lo ammetto, dovesse capitare a me mi arrabbierei moltissimo .... Il fatto è che queste targhe finiscono per essere riduttive, il caso Ferrara è chiarissimo. Certo, il telespettatore deve essere informato correttamente, ed è per questo che noi facciamo scarso uso degli esperti. E poi non ci sono più figure "taumaturgiche", non c'è più chi la sa più lunga di noi: tutto è crollato insieme con la Prima repubblica. E se proprio capita di chiedere un parere, proponiamo almeno due interpretazioni dello stesso problema, ma scelte con intelligenza. Insomma, se faccio parlare un opinion leader di sinistra, mica sono costretto a sentire anche uno di destra .... Magari, su alcuni temi, sono d'accordo e il contraddittorio si perde". Clemente Mimun, direttore del Tg 2, si scusa; spiega: "In questo momento mi sento troppo sovraesposto, preferisco non parlare"; passa il testimone al suo vice Bruno Socillo. Che non ha pietà: "Il Tg 3 sbaglia, la "pecetta" ci vuole. Che sia intelligente, però. Emilio Fede, direttore Tg 4, quasi s'arrabbia: "Ma se siamo tutti targati, non scherziamo. Bisogna essere corretti con il pubblico. E quelli del Tg 3 la piantino di fare i paraculi, tanto si sa benissimo dove stanno ...". Impedito ai giornalisti stranieri di raggiungere il fronte: si sospettano centinaia di vittime fra la popolazione serba. Zagabria annuncia: "Blitz concluso". Colonne di civili croati in festa "rioccupano" le città della Krajina. Dal nostro inviato Petrinja - Qualcuno ha cercato di entrare a piedi, prendendosi la soddisfazione di sputare sui resti di granate serbe rimasti sull'asfalto. Qualcuno ci ha provato in bicicletta con un sorriso di sfida dipinto sul volto. La maggioranza ha atteso per ore e ore il segnale di via libera a bordo di automobili in coda davanti all'ultimissimo posto di blocco, con le bandiere fuori dal finestrino e il clacson strombazzato all'infinito per ogni camion che passava nell'altra direzione carico di soldati sudati e stanchi. "Hanno combattuto tutta la notte per noi. Sono degli eroi", grida Amir Klaic, 30 anni, che nel 1991 aveva percorso la stessa strada da profugo, cacciato dall'avanzata dell'esercito serbo. "Avevo una bella casa in città. Forse è stata distrutta, ma lo stesso oggi voglio riuscire a baciare la sua soglia. E anche se è in fiamme ci voglio entrare. Poi stasera torno a Zagabria", grida Kasim Zdionica, un signore con una pancia enorme, le ciabatte di gomma e un pugnale infilato nella cintura. A Zagabria i militari l'hanno chiamata Operazione Tempesta, come quella degli americani nel deserto del Kuwait. Ma ieri mattina ad "abbattersi" per primo su Petrinja, la seconda principale città della Krajina e importante centro industriale, è stato il ciclone dei civili, impazienti di toccare con mano le conquiste dell'esercito. E molti ansiosi di tornare da dove quattro anni fa erano fuggiti. Poche ore dopo che i soldati croati avevano sfondato le ultime linee serbe, e mentre in città sparavano ancora i cecchini "cetnici" che coprivano la fuga precipitosa dei reparti secessionisti, una lunga fila di ex abitanti di Petrinja è riuscita a infilarsi quasi sulla prima linea, in mezzo a carri armati con il cannone ancora puntato verso la città, a pullman carichi di fanti che andavano a consolidare la fragile conquista e tra contadini in festa che applaudivano chiunque avesse indosso una divisa. "Questa è terra liberata, questa è una fetta di Croazia dove fino a ieri sera noi non potevamo neppure mettere piede. È incredibile, è incredibile", ripete Amir, che ha in mano un enorme tricolore rosso bianco blu. L'atmosfera è di festa popolare, ma la tensione è ancora alta. E le autorità di Zagabria hanno proibito ai giornalisti di andare a Petrinja e nelle altre località appena riconquistate. "Non possiamo ancora garantire la vostra sicurezza perché il nemico si è frantumato in piccole bande che si sono date alla guerriglia", ha spiegato il generale Ivan Tulj. Ma oltre all'incolumità dei reporter, a preoccupare la Croazia è anche quale tipo di immagine può uscire da queste città liberate, dove le distruzioni sono enormi, le vittime tra i civili centinaia, la disperazione in chi fugge evidente. Ottenuto il successo militare, la Croazia "moderna ed efficiente" del presidente Franjo Tudjman si è concentrata sulla vittoria nella battaglia delle pubbliche relazioni. E solo una folle corsa a sirene spiegate, a bordo di un'auto che finge di far parte di un convoglio di alti ufficiali in fuoristrada e corre troppo in fretta per essere fermata, consente a un gruppo di giornalisti di arrivare fino alla periferia di Petrinja. È una città deserta, dove solo pochissimi serbi hanno deciso di restare. Molte case sono ridotte in macerie, dal centro storico si leva una nuvolona di polvere. "Non abbiamo preso prigioniero alcun casco blu e non abbiamo cacciato un solo serbo. A tutti i cittadini croati di etnia serba della Krajina abbiamo garantito l'incolumità e il rispetto dei loro diritti. Se non hanno commesso crimini di guerra possono restare", garantisce il generale Tulj, che illustra con sarcastica freddezza i progressi fatti dall'esercito su una carta geografica completamente cambiata in soli due giorni. "La Krajina non esiste più", dice il generale. Entro domani al massimo i croati contano di debellare le ultime sacche di resistenza. Ieri sera è stata conquistata anche Kusturica, al confine con la Bosnia. Il parco nazionale dei laghi di Plitvice, uno dei "monumenti" mondiali protetti dall'Unesco, è tornato in mani croate. E il presidente Tudjman, che ha visitato Knin, ha proclamato: "Oggi abbiamo finalmente completato le fondamenta per una Croazia libera e stabile". Sul fronte c'è uno strano entusiasmo. I bambini applaudono, le nonne in veste nera si affacciano dai balconi e sorridono, sulle antenne delle auto ci sono le bandiere. Ma lungo le strade che portano a Petrinja - dentro l'ormai ex Krajina - decine di ambulanze sono parcheggiate di tutta fretta nei cortili delle fattorie: sono gli ambulatori improvvisati di una guerra che deve aver fatto molte più vittime di quanto i due eserciti non vogliano ammettere. "Vi daremo le statistiche alla fine", promettono i generali croati. Ma solo la fedelissima Hrt, la tv di Stato, è riuscita ieri a filmare a lungo la vuota "felicità" di Petrinja e di Knin. La sensazione è comunque che i serbi non siano riusciti - o non abbiano voluto - opporre una resistenza strenua. Il mancato sostegno dell'esercito di Belgrado ha consigliato una ritirata rapida. "Le cosiddette autorità di Knin si sono date alla fuga. Forse sono già a Belgrado", rivela Zagabria. "Non siamo neppure riusciti a vederli in faccia", conferma un soldato che sta marciando fuori da Petrinja con il kalashnikov sulle spalle. I suoi amici stanno già portando a casa un souvenir: un enorme quadro che rappresenta la bandiera serba. "Era in una stanza del comune", raccontano. Le voci della truppa. Fra birra e bandiere l'euforia di Ante. "Ora andremo a conquistare Bihac". Dal nostro inviato Spalato - La birra riempie i boccali e accende i volti di allegria, alle finestre sventola la bandiera croata e per le strade la gente scherza sulla conquista di Knin, vissuta come una liberazione e gustata come l'evento più atteso da quattro anni a questa parte. Si festeggia come si può e la cosa più naturale per un croato, di domenica, ad agosto è andare a messa e poi al mare. Anche Ante, 31 anni, uno dei soldati che ha partecipato a questo primo round di (probabile) guerra lampo contro le postazioni serbe, vorrebbe andare a tuffarsi nel bellissimo mare di Spalato, ma deve ripartire subito. "Sono tornato stamattina alle 7 - dice -. Sono felice. Inutile aggiungere che avevo tanta elettricità in corpo da non essere riuscito a dormire. Avrei voluto fermarmi qui più a lungo, con i miei genitori, rifugiatisi qui a Spalato perché i serbi ci cacciarono da Vrlika, il nostro paese, a 25 chilometri da Knin. Ma vedi? Mi hanno già dato la tuta mimetica pulita per il prossimo "lavoro": un mese a Bihac. Combatteremo insieme ai musulmani, contro i serbi. È necessario, certo, ma per conto mio questa è l'ultima volta che sto insieme ai musulmani. Siamo troppo diversi, è una questione di culture, non di religione. E questo si vede anche in guerra: loro, per esempio, sparerebbero su qualsiasi cosa si muova, se gli dicono di fare così. Noi invece ...". Il paragone con i musulmani serve ad Ante per esaltare l'operazione militare croata a Knin e Vrlika. E, naturalmente, per collocare sull'ultimo gradino dell'umanità gli odiati nemici serbi. "Siamo partiti tutti insieme - continua Ante - poi ci siamo divisi: una parte verso Knin, gli altri su Vrlika. Io ho scelto di andare a liberare il mio paese, Vrlika, e quando tutto è finito sono venuto a Spalato ad abbracciare i miei genitori. "Mamma, papà, vi ho riportato Vrlika, ora potete tornare a casa". I miei hanno pianto di gioia". Si ferma, Ante. Sospende il racconto e formula una domanda, in inglese: "Sai cos'è un rabbit?". Certo che lo so, Roger Rabbit, Roger il Coniglio. "Coniglio? Ah, ah, ah - ride Ante - no, non coniglio. Un rabbit è un serbo. Dovevi vederli, l'altro ieri, come scappavano mentre noi avanzavamo. Scappavano come conigli, ma noi non ne abbiamo abusato. Per noi è stato sufficiente che andassero via. Ed è necessario che non tornino più". Un orecchino d'oro a forma di croce all'orecchio sinistro, qualche dente in meno, Ante è un omone con il quale nessuno si augurerebbe di scontrarsi anche solo per scherzo. Trovarselo di fronte in battaglia deve essere qualcosa da tagliare il respiro. Quando fa la faccia truce, per mostrare come fa a mettere paura ai serbi, sembra un pirata capace di demolire da solo un galeone. "Ah, ah, ah - ride ancora Ante - se non fai così non puoi andare in guerra. Ma i giornalisti, specie quelli italiani, scrivono che noi rischiamo di assomigliare ai fascisti e ai nazisti ... ma perché?". Forse perché quando vi salutate tra voi, con quel braccio proteso in avanti, somigliate ai soldati tedeschi del Terzo Reich .... Anzi, noi non abbiamo alcuna simpatia per Mussolini. Sì, qualcuno in mezzo a noi ha scoperto Hitler e Mussolini perché per cinquant'anni non ne ha potuto parlare, e allora adesso sembra subirne il fascino. Ma non c'è una base politica in questo atteggiamento. Ti dico una cosa: sai qual è il nostro gioco preferito quando partiamo per qualche operazione militare? Parlare delle conquiste successive: dopo Knin, l'Albania, e poi la Slovenia. Infine? L'Italia. Sì, proprio l'Italia. Arrivare con le nostre truppe a Roma e conquistarvi, ah, ah ah". È l'euforia della presa di Knin, spiegherà dopo Ante, a farlo parlare così. La stessa euforia che gli ha fatto sparare, di primo mattino, un po' di colpi, veri, verso il cielo. Per festeggiare. Per scaricare, insieme al fucile, anche la tensione. "In verità - si acquieta alla fine il soldato Ante - noi vorremmo conquistare l'Italia per costringerla a "conquistarci". Ci piace l'idea di poter essere come voi. Altro che Serbia e Bosnia e Slovenia .... Ciao, vado a Bihac. Non mi auguri buona fortuna?". Duecentomila civili terrorizzati scappano con ogni mezzo. Appello della Croce rossa: "Non riusciamo ad assisterli". Serbi, esodo biblico dalle bombe. L'Onu accusa i croati: "Caschi blu impiegati come scudi umani durante l'offensiva". Dal nostro inviato Zagabria - La "bomba di carne umana" è scoppiata ancora una volta, lanciando le sue schegge attraverso tutti i confini dell'ex Jugoslavia. Lunghe colonne di profughi in fuga si stanno allineando lungo le rotte della guerra: e nelle periferie urbane della Croazia i vecchi sfollati della guerra del 1991 fanno già le valige, ansiosi di tornare a Knin o a Petrinja "liberate". Ma è il gigantesco esodo dei serbi che questa volta preoccupa di più le organizzazioni umanitarie. Secondo il Comitato internazionale della Croce Rossa sono 200 mila le persone in fuga verso il cuore della Bosnia serba, soprattutto verso la "capitale" militare Banja Luka. Il governo di Zagabria, invece, sostiene che sono "solo" 100 mila le persone in cammino. A Pale le autorità serbe dicono che la cifra è di 400 mila persone: l'intera popolazione della Krajina secondo l'ultimo censimento anteguerra, ma è senz'altro una cifra gonfiata. Qualunque sia il numero di sfollati, il governo croato nega che siano stati espulsi e nega anche qualsiasi volontà di pulizia etnica nelle regioni appena riconquistate. "Abbiamo offerto a tutti i serbi di Krajina di restare. Abbiamo garantito loro il rispetto di tutti i diritti. L'esodo è stato solo una loro scelta", dice il ministero della Difesa croato. "Naturalmente abbiamo offerto di restare solo a quelli che hanno la coscienza a posto e non hanno preso parte ai massacri commessi in questi anni di occupazione contro la popolazione croata", precisa infatti Zagabria. Per il momento non ci sono racconti di violenze subite da questi coloni spediti da Belgrado o da Pale quattro anni fa a popolare la Krajina. È l'Onu ad aver subito il trattamento più umiliante. Caschi blu danesi sono stati posti alla testa di una colonna di prigionieri croati e spinti in prima linea come scudi umani a protezione dell'avanzata croata. Il governo di Zagabria smentisce seccamente e promette di "punire i responsabili" se venissero portate delle prove del fatto. Il portavoce dell'Onu a Zagabria, Chris Gunness, però insiste: "È successo due volte nel corso della fulminea offensiva". L'Alto commissariato dell'Onu per i profughi (Unhcr) parla di "enorme tragedia umana" a proposito della fuga dei civili. "Scappano perché hanno paura. I bombardamenti sono stati così pesanti che ciascuno teme per la propria vita e vuole trovare un tetto sicuro", dice Pierre Krahenbuhl dell'ufficio di Banja Luka della Croce Rossa. È una fuga disordinata, come se la gente fosse stata colta di sorpresa dall'avanzata croata. Non hanno nulla con sè", racconta Alemka Lisinski, portavoce dell'Unhcr a Zagabria. Secondo l'organizzazione, al confine tra l'ex Krajina e la Bosnia settentrionale si è formata una colonna di 10 chilometri in marcia, alcuni in auto altri a piedi. Tra di loro ci sono molti bambini. Ieri a Banja Luka sono arrivate 50 mila persone. Tra di loro ci sono centinaia di feriti, soldati e semplici cittadini reduci della battaglia contro i croati. Altre 15 mila persone stanno lasciando lentamente Topusko, nel Nord. La Croazia afferma di aver aperto due corridoi di fuga che i profughi possono attraversare senza timore. Ma non è certo cosa li attende alla fine del viaggio: la Bosnia serba ha lo spazio fisico ma non le infrastrutture per gestire una tale massa di persone. E anche la Croce Rossa non ha i mezzi per affrontare l'emergenza. Tra la popolazione serba il clima è quello da esodo biblico. Perfino nella Slavonia orientale, rimasta lontana dai combattimenti e ancora sotto controllo serbo, si è sparsa la voce dell'imminente arrivo dei croati e la gente si è subito messa in cammino verso la Serbia. Per Belgrado è un problema in più in un momento così delicato: il governo della Federazione jugoslava, infatti, ha deciso di accettare solo vecchi e bambini ma di impedire a uomini e donne di abbandonare la regione. "Già oggi è troppo poco popolata, se la svuotiamo i croati potrebbero approfittarne", dice Belgrado. La risposta serba a questo esodo è stata immediata. Ieri da Banja Luka sono fuggiti 400 croati e 100 musulmani, e forse altri 2 mila "ospiti sgraditi" della Bosnia serba hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni. Per loro non c'è più posto. Rifondazione protesta "Sospendete la partita". VICENZA - Rifondazione comunista di Vicenza ha chiesto di sospendere l'uso dello stadio Menti di Vicenza e la partita di calcio Vicenza Croazia Zagabria programmata per la sera di oggi. "Come giusto gesto di rispetto verso tutte le vittime e i profughi causati dal brusco inasprimento del conflitto nella ex Jugoslavia causato dal massiccio ingresso della Croazia nella guerra". Questo - è detto in una nota di Rc - "non significa prendere posizione contro una delle fazioni in lotta, ma è un giusto atto di protesta contro una squadra che rappresenta ufficialmente un paese responsabile, come altri, di genocidi in atto (uguale richiesta avremmo fatto nei confronti di qualsiasi altra squadra ufficiale di una delle fazioni in lotta)". Ci parrebbe poco rispettoso - prosegue la nota - che dei giovani ventenni croati giocassero tranquillamente a calcio non per solo sport, ma anche per rappresentare la loro patria, mentre i loro coetanei con i fucili, i cannoni e i carri armati, sempre per servire la stessa patria, stanno massacrando civili inermi, distruggendo città e villaggi ". La storia. E Sarajevo si scopre nelle retrovie. "Volevano sterminarci, ma è finita". Dal nostro inviato Sarajevo - La guerra sembra lontana in questi giorni dalla capitale bosniaca, che è stata fino a ieri, per tre anni, il cuore sanguinante del conflitto jugoslavo. Notizie confortanti giungono a Sarajevo da Pale, "capitale" dei serbo bosniaci, dove il loro leader, Karadzic, è contestato dai moderati che propongono una soluzione "ragionevole". Non è spiacevole la sensazione di trovarsi, una volta tanto, nelle retrovie, anche se i serbi non hanno smobilitato dal monte Igman e i cecchini sono sempre in agguato con i fucili di precisione. Sabato sera ho fatto un giro in città come un turista qualsiasi, i bar di via Gibelina erano affollatissimi, i ragazzi e le ragazze bevevano Coca sul terrazzino fuori e in mezzo alla strada, come hanno fatto sempre per tre anni (mi dicono), incuranti delle granate. Pensate che sia tutto finito, con l'intervento croato? Uno sta abbracciato a una ragazza e dice: "Dopodomani ci sposeremo". Siete musulmani? "No, cattolici, ci sposa il cardinale Puljic". È stato determinante l'intervento della Croazia? "Credo proprio di sì. La politica dei cetnici, la pulizia etnica, è il genocidio. Che prezzo dovrete pagare a Zagabria per l'intervento? "Nessun prezzo - dice un croato corpulento, seduto a un tavolino davanti a una selva di bottiglie di birra -, io abito a Sarajevo dall'infanzia. I miei amici sono bosniaci, ma lo sono anche i serbi e gli ebrei, della religione non ce ne frega niente. I soldati di Karadzic non sparano in nome della religione o della Chiesa serbo ortodossa. Sparano perché vogliono la nostra terra, e noi non gliela diamo. Forse questa volta l'hanno capito". È caduta Knin, è caduta Petrinja. La soldataglia serba è in fuga, la situazione capovolta. Giorni fa erano bosniaci i profughi (decine di migliaia) in marcia verso Tuzla e Zenica dalle zone cosiddette protette di Srebrenica e Zepa; ora ci sono colonne di serbi in marcia verso Banja Luca dalle città e dai villaggi della Kranjia. Vittime, gli uni e gli altri, di disegni politici concepiti a freddo nelle stanze del potere. I ragazzi e le ragazze del bar SOS sbaraccano in fretta prima delle 21, quando scatta il coprifuoco. Ma la notte è dolce e c'è un ristorante ancora aperto, il soffitto basso a volta, i tavoli di legno e le candele perché è venuta a mancare l'elettricità. Vino francese. Un trio di suonatori cantanti, due chitarre e un contrabbasso, canzoni dolci e malinconiche, che sanno di trentino e di friulano, con l'amore e la morte sempre appaiati. Giancarlo, un regista italiano molto coraggioso che sta preparando un film sulla tragedia di Sarajevo, è prudente: rientra nel suo appartamento, appena dietro l'Holliday In a fari spenti. Domenica, dal Monte Igman, arriva qualche colpo sulla città. Ma questa calma, dopo anni di martellamento quotidiano, innervosisce la popolazione. Chi conosce i cetnici è pronto a scommettere che non lasceranno il monte senza aver rovesciato su Sarajevo l'ultima, cospicua razione di bombe. Altri si meravigliano che l'esercito bosniaco non abbia ancora approfittato della momentanea debolezza militare degli avversari per sferrare un attacco che rompa la cintura di ferro dell'assedio. L'operazione potrebbe avere anche un impatto psicologico e politico, perché impedirebbe ai croati di essere soli ad attribuirsi il vanto della sconfitta dei serbi. Una boccata d'aria fresca ce l'ha offerta, nella tarda mattinata, il "Gruppo 99", un'associazione di intellettuali bosniaci nata all'inizio della guerra, che può essere considerata la sola, "seria" opposizione al governo di Sarajevo. Vi fanno parte 5 membri dell'Accademia delle Scienze, 42 professori universitari, giornalisti, scrittori, registi, attori. Il segretario parla di un convegno a Perugia dove otto dissidenti serbi hanno contestato la politica intollerante di Karadzic e caldeggiato un'intesa col governo bosniaco. Uno degli intellettuali si mostra scettico su questa "favola" dei dissidi interni a Pale: "Ci crederò soltanto - dice - quando uno di loro si cospargerà di benzina e si darà fuoco come Jan Palak a Praga". Poi la conversazione si sposta sui problemi interni, che, a guerra finita, dovranno essere affrontati. Vengono mosse critiche al presidente Izetbegovic, che nei suoi incontri settimanali invita sempre il leader dei musulmani della Bosnia Erzegovina, Mustafà Ceric, e il comandante dell'esercito, Delic. "Noi siamo uno Stato laico - dice uno del "Gruppo 99" -, perché sollecitare la presenza di un capo religioso "? Si parla di emendamenti, che dovrebbero consentire alla Bosnia, uscita dalla guerra, un sistema sostanzialmente democratico: nel quale non si dovrebbe accettare l'imposizione dell'insegnamento della religione (come catechismo islamico) nelle scuole, nè opporsi ai matrimoni misti. "La religione - sento dire - è un fatto privato". Sarà difficile negare che questi incontri (descritti così superficialmente) esprimano quanto c'è di meglio nel Paese: un'antica, solida saggezza, e una genuina disposizione al processo democratico. La barbarie era fuori, lontanissima. I fedeli di Mladic contro Karadzic. Ma il parlamento è col presidente. Pale, generali in rivolta. E Belgrado "prevede" una resa dei conti imminente. Notte dei lunghi coltelli nel campo dei serbo bosniaci. La Slavonia orientale in "regime di guerra". Nel campo serbo è la notte dei lunghi coltelli. A Pale, "capitale" dei serbi di Bosnia, il "presidente" Radovan Karadzic e il generale Ratko Mladic si stanno affrontando in un duello all'ultimo sangue. Gli sviluppi di ieri sono drammatici. Un gruppo di generali si è schierato con Mladic, mentre il "parlamento" di Pale è con Karadzic, che venerdì aveva rivendicato a sè il comando supremo delle forze serbo bosniache, relegando Mladic al "coordinamento" degli eserciti di Krajina e Pale. Un incarico vuoto di significato militare se si considera che la Krajina era ormai indifendibile, persa sotto l'urto dell'offensiva croata. E ieri 18 generali dello stato maggiore gli hanno giurato fedeltà. Riuniti a Banja Luka, nel Nord della Bosnia, i 18 generali hanno stilato un ordine del giorno che definisce "la decisione (di Karadzic) un errore contrario all'interesse dell'unità del nostro popolo, del nostro esercito, del suo morale e della sua capacità di combattere". E per concludere un'aperta sfida a Karadzic: "Noi eseguiremo esclusivamente gli ordini del nostro comandante Mladic". Ma ieri sera i parlamentari serbi hanno "sostenuto senza riserve" la decisione di Karadzic. Di fronte all'aperta ribellione di Mladic e dei suoi fedeli, Karadzic ha cercato di trovare una spiegazione psicologica. "Credo che sia una reazione emotiva". Ma tutti i segnali indicano che su Mladic abbia puntato in questa fase della crisi Slobodan Milosevic, il presidente di Serbia primo architetto della "pulizia etnica" e oggi impegnato a trovare una soluzione negoziale che porti in premio a Belgrado la cancellazione delle sanzioni internazionali. Perso il controllo su Karadzic, lo psichiatra psicopatico che non ha saputo comprendere le sottili strategie della Grande Serbia, ora Milosevic cerca un modo per liberarsene. Si dice che Milosevic abbia cinicamente deciso di dare mano libera a Zagabria in Krajina in cambio della Slavonia orientale, la regione croata al confine con la Serbia controllata dai secessionisti serbi. E ieri sera la Slavonia orientale ha proclamato "il regime di guerra". Proprio l'altro giorno Milan Bozic, parlamentare di Belgrado, ha confidato al New York Times che "una possibile via d'uscita è un golpe contro Karadzic entro un paio di settimane". E potrebbe essere finita anche l'avventura di Milan Martic, "presidente" dell'altra regione separatista serba, la Krajina. La televisione croata ha raccolto voci secondo cui Martic sarebbe stato ucciso mentre cercava di fuggire o forse si sarebbe tolto la vita. Anche Martic era ormai scomodo per Belgrado. I rappresentanti della minoranza, pur preoccupati, ridimensionano le notizie sui rastrellamenti. Sono un centinaio gli italiani spediti al fronte. FIUME - Sui tremila appartenenti alla minoranza italiana di Fiume sono poco più di cento i giovani mobilitati per la riconquista della Krajina da parte delle forze armate croate. Tra loro, impegnato al fronte, c'è il figlio di Elvia Fabianic, la presidente della Comunità italiana di Fiume. Giuseppe Rota, presidente dell'Unione Italiana, che rappresenta la minoranza sia in Slovenia, sia in Croazia, ha smentito le voci secondo cui gli uffici leva dell'esercito di Zagabria avrebbero chiamato alle armi soprattutto i cittadini di origine italiana. Rota auspica un rapido ritorno alla pace, che - a suo parere - consentirebbe di discutere con maggior serenità e fermezza i problemi della minoranza: il nuovo confine croato sloveno che spacca in due le popolazioni italiane dell'Istria; lo spegnimento, su decisione della radiotelevisione slovena, del ripetitore di Radio Capodistria, che rilanciava i programmi nella nostra lingua sino a Fiume e oltre assieme al quotidiano "La Voce del Popolo"; il divieto d'iscrizione alle scuole italiane per chi ha entrambi i genitori slavi. La città da cui 75 anni fa le truppe regolari del generale Caviglia cacciarono a cannonate i volontari di D'Annunzio vive con una certa apatia, favorita dall'attrazione delle spiagge, la vittoria dei croati in Krajina: a parte i pochi tricolori rosso bianco blu con lo scudo a scacchiera appesi alle finestre, la maggior manifestazione di patriottismo sono gli altoparlanti impiantati nei bar all'aperto perché i clienti possano seguire le notizie della guerra. Tra i pochi passanti predominano i turisti stranieri, che pur non raggiungendo le quantità record degli anni Ottanta, sono ancora numerosi e continuano ad arrivare in Istria e più a Sud nel Quarnero, comprese le isole maggiori di Krk (Veglia), Rab, Lussino e Cres (Cherso); sono soprattutto tedeschi, austriaci e italiani del Triveneto, informati che il fronte più vicino, quello di Velika Kladusa nella Bosnia nord occidentale, dista 120 km da Fiume e che località come Otocac, da cui i cetnici minacciavano con gli obici da 130 la litoranea Jadranska Magistrala tra Senj e Jablanac, sono ormai in mano croata. La caduta della base aerea serbo croata di Udbina allontana di 120 km - verso Banja Luka - anche la minaccia di incursioni di kamikaze a bordo di qualche Jastreb, Super Galeb o Orao. Il rischio più grave per i turisti che non scendono oltre Karlobag lungo la costa sono le autocolonne croate e dell'Unprofor, che creano ingorghi e qualche incidente, ma nell'interno la guerra, col suo retaggio di miseria, disponibilità di armi e abitudine alla violenza ha inevitabilmente creato un aumento della criminalità. La presunta relazione svelata a Londra. Diana, una passione nel rugby. "La sua nuova fiamma è il bel capitano della nazionale inglese". LONDRA - La Gran Bretagna è travolta da una nuova ondata di curiosità pruriginosa, che si annuncia più forte che mai, sul fascino esercitato da Lady Diana sugli uomini. Ha innescato la nuova ondata il domenicale britannico "News of the World" che ha rivelato una presunta relazione della principessa con il capitano della nazionale di rugby Will Carling, dando spazio alle confessioni della di lui ex segretaria Hilary Ryan. Ogni tresca di Lady D, vera o supposta, genera un ovvio scalpore ma questa volta, sebbene la fiamma sembri ormai spenta, la curiosità generale è alta come mai: Il sanguigno e genuino Will nazionale avrebbe tradito la fidanzata Julia, sposata un anno fa, condividendo con Diana la passione per le lunghe telefonate fatte di sospiri. Ora, con sufficienza, lui (che ha 29 anni) fa sapere con un comunicato che l'amicizia, non solo non era affatto segreta, ma soprattutto che non intaccherà in alcun modo il suo matrimonio o la carriera, perché non era un'"amicizia di letto". Ma la gente vuol sapere. Chiede se la scintilla c'è stata o no, se i due protagonisti si sono effettivamente incontrati nella palestra di Chelsea dove entrambi si esercitavano per mantenersi in forma (come dice il domenicale) e se è vero che nell'intimità lei lo chiamava "capitano" e lui "capo". Sembra vero comunque che in palestra amassero intrattenersi oltre il previsto per i 18 mesi dell'amicizia; che lui andasse a farle visita regolarmente, tre volte alla settimana, e che più di una volta sia arrivato tardi a impegni vari, anche di lavoro, perché trattenuto da lei. Il rapporto tra i due sembra essere stato di giocosa simpatia. Lui regalò a lei un porcellino salvadanaio con i calzoni corti e lei regalò a lui il pupazzetto di un mostriciattolo che indossa la maglia della nazionale di rugby. Hannover, i punk non danno tregua. Scontri, assalti e centinaia di feriti. BONN - Terzo round di guerriglia urbana tra punk e polizia ad Hannover, la capitale della Bassa Sassonia, dove da giovedì sera sono accorsi circa 1.500 giovani punk da tutta la Germania, per festeggiare i "giorni del caos", un raduno che dal 1982 si tiene quasi tutti gli anni nel primo fine settimana di agosto. Al termine di tre giorni e tre notti di scontri, che hanno messo a ferro e fuoco alcuni quartieri della periferia di Hannover, il bilancio, non ancora definitivo, è di 168 poliziotti feriti, di cui 25-30 gravemente, più un numero imprecisato di feriti, presumibilmente ancora più alto di quello degli agenti, fra i punk. Le forze dell'ordine - che per questa edizione dei "giorni del caos", un vero e proprio "sacco" annunciato, hanno schierato in campo 3.000 agenti - hanno fermato oltre 1.150 giovani, di cui un centinaio è tuttora agli arresti. L'ultima ondata di violenza si è scatenata sabato notte, quando gruppi di punk si sono nuovamente barricati nei pressi di una ex fabbrica occupata, iniziando il consueto lancio di pietre e bottiglie molotov contro la polizia, che ha reagito con cariche e idranti. Alcuni poliziotti, presi di mira come bersaglio dai "punk tiratori scelti", che usavano fionde di precisione, hanno risposto rilanciando al mittente i sampietrini. Ieri circa mille giovani hanno lasciato la città, ma la polizia non esclude che possa esserci qualche altra esplosione di violenza. Le strade di Hannover mostrano i segni della battaglia: auto e cabine telefoniche distrutte, cassonetti dell'immondizia rovesciati o incendiati, vetrine dei negozi in frantumi, insegne e segnali stradali devastati. Un grande magazzino di generi alimentari a buon mercato è stato saccheggiato. Colpo della polizia contro il Cartello di Cali. Il boss della cocaina catturato salva il presidente colombiano "Noi narcos non lo pagammo". BOGOTÀ - La Colombia, scossa dalle ultime accuse di collusione tra il presidente della Repubblica Ernesto Samper e i narcotrafficanti, ha messo a segno ieri un colpo spettacolare contro il Cartello di Cali, la più grande organizzazione per la produzione e il commercio di cocaina nel mondo. Gli uomini del "Gruppo di ricerca" hanno catturato, a Cali, Miguel Rodriguez Orejuela, il numero due del potente Cartello. "Aveva trasformato radicalmente la sua fisionomia - ha detto il generale che ha coordinato l'azione -, ma aveva con sè la sua carta di identità originale". L'ufficiale ha aggiunto che il boss era "stressato psico fisicamente". La fretta delle autorità si spiega con l'importanza delle dichiarazioni del trafficante: "Io non ho dato soldi al presidente Samper, perché lui è un uomo onesto, chi lo accusa è un bugiardo", ha gridato, smentendo le rivelazioni sui presunti finanziamenti per la campagna elettorale del presidente che sarebbero arrivati dalle casse dei narcos. La sfida di Gheddafi. Video beffa al Vaticano. ROMA - Altro che serata di pace. Negli ambienti diplomatici non è piaciuto l'inserimento del messaggio di Gheddafi: "Come possiamo addolorarci per l'anniversario del genocidio nel momento in cui non impediamo al macellaio di possedere i coltelli della morte e di continuare a fabbricarne altri? L'umanità deve proclamare uno storico sciopero ad oltranza fino alla distruzione di tutti gli armamenti nucleari". Le parole registrate di Gheddafi, incastonate nel concertone trasmesso su Raidue, benché del tutto condivisibili, non erano in linea con la serena atmosfera reclamata e con l'algida ottica pacifista degli altri interventi, il Papa, capi di Stato, l'Onu. E chissà cosa sarebbe successo se gli organizzatori non avessero restituito al mittente il primo messaggio del leader libico, decisamente in chiave anti yankee, sollecitandone uno più cauto, poi andato in onda. Ma i 7.000 presenti alla Sala Nervi non l'hanno potuto ascoltare, perché per motivi tutti da chiarire il Vaticano ha deciso di "oscurare" i messaggi registrati di pace al pubblico presente. Che però ha potuto pareggiare i conti con il telespettatore nel secondo incidente della serata. La Rai ha deciso di eliminare nella messa in onda tutti e tre i brani scritti appositamente per l'occasione da Sergio Rendine, Kazuo Fukushima e Umberto Scipione. Il primo sostiene che il suo editore, la "B e W" (consociata della "Warner Bros"), ha investito una somma di denaro sul suo brano, in previsione del rientro per i diritti televisivi. Col "taglio" sono stati cancellati. Ombrelloni, luna park, donnine: ecco Rimini di Palestina. Era nota come "la striscia dell'inferno", ma oggi un appartamentino costa 200 milioni. E nei bar i poliziotti di Arafat cercano la compagnia di belle donne cresciute nella libertà di Beirut. Dal nostro inviato Gaza - Arrivi alla spiaggia e non credi ai tuoi occhi. Una coda infinita di vetture alla ricerca di parcheggio, ovunque sul lungomare gente seduta ai tavolini, pesce fresco, insalate, "kebab" e musica araba a volontà. Colpiscono le scritte luminose dei ristoranti cresciuti come funghi in pochi mesi. "Il Lido", "The Beach", "La Mirage", "The Palace". Da poche settimane va di gran moda lo "Haifa": "l'unico a servire veri piatti italiani", sul menù 9 tipi di pizza e 15 di pasta. Il profumo del mare e le luci intermittenti riescono persino a dare un effetto gradevole alle prime baracche dei campi profughi e nascondere le immense discariche a cielo aperto. Possibile? La spiaggia era un luogo di fuga, ci si nascondeva per evitare le pattuglie, si cercava un po' di solitudine dalla povertà esasperante delle viuzze sovrappopolate. E cosa è accaduto a tutte le statistiche sulla disoccupazione (due lavoratori su tre sono a casa), i dati catastrofici sul crollo dei redditi da quando, nel giugno 1994, Arafat ha iniziato l'esperimento dell'Autonomia? In verità stiamo peggio di prima. Ci sono pochissimi ultramiliardari e un mare di poveri", rispondono i più. Eppure a Gaza qualche cosa sta davvero cambiando. Sarà questa febbre del giovedì sera, il giorno dopo per i musulmani è vacanza, e poi la brezza che soffia dal Mediterraneo, gli odori delle grigliate e le pannocchie bollite ai lati della strada. Ma oltre alle sensazioni ci sono anche prove. In primo luogo il prezzo della terra e l'esplosione edilizia. "Oggi un metro quadro di terreno sul lungomare costa 2.000 dollari (circa tre milioni e duecentomila lire). Ed è ancora più folle pensare che c'è chi è disposto a comprare", osserva Ali El Ala, l'ingegnere che dirige i lavori di costruzione di un villaggio turistico finanziati con gli aiuti della Banca Mondiale. Poco lontano sono quasi terminati una trentina di palazzi sui confini del quartiere di AlRimal, la zona residenziale. Almeno 200 milioni di lire per gli appartamenti più piccoli, rifiniti in marmo, legno pregiato e forniti di cucine importate. Non c'è confronto con il vicino campo profughi di "Shati", dove anche le più confortevoli baracche in muratura non superano mai gli 8 milioni. A Gaza il salario medio per una giornata di lavoro è di 15.000 lire. Chi saranno gli inquilini? "Noi, i palestinesi che lavorano nei Paesi del Golfo", risponde Muhammad Abu Rahme, un commercialista venuto a trascorrere le vacanze con la famiglia. "Sono quindici anni che lavoro nel Dubai con la speranza di mettere via una somma sufficiente che mi permetta di tornare a casa". La vera spinta al consumo viene dai circa 15.000 poliziotti dell'Olp abituati ai lussi della diaspora, che tutto sommato un salario fisso ce l'hanno. Tra loro c'è chi ha visto la bella vita, le donne e i casinò di Beirut, di Tunisi, e non intende rassegnarsi ai ritmi austeri di Gaza. Visto che qui la prostituzione è tabù, qualcuno cerca di rimediare a Gerusalemme, Betlemme o Ramallah, dove si dice che le ragazze cristiane siano più "abbordabili". Ma la chiusura dei territori occupati rende questi viaggi praticamente impossibili. E allora a Gaza si fa ciò che si può. Punto di ritrovo per le famiglie bene degli ufficiali dell'Olp è il lussuoso "Regency Palace", dove ci si trova per giocare a tombola, incontrare belle donne cresciute nella libertà di Beirut e magari scambiarsi informazioni per l'acquisto segreto di bevande alcoliche. Sono loro i principali acquirenti delle oltre 30 mila auto rubate in Israele e ormai parte integrante del traffico locale. Un mercato fiorente, tanto da far cadere il prezzo degli asini sulle piazze di Gaza: se un anno fa un animale da tiro poteva costare fino a 450 mila lire, adesso non supera le 160 mila. Arafat ha persino voluto il circo di Tashkent. L'altra sera i suoi 1.500 posti erano tutti occupati. Una scena che avrebbe mandato Fellini in visibilio: gli acrobati con i costumi lisi, il pubblico a bocca aperta, qualche sospiro degli uomini davanti al seno mezzo nudo della trapezista e le donne con lo chador sul capo pronte a coprire gli occhi dei bambini. Persino gli islamici di "Hamas" hanno limitato le proteste alle pagine del loro settimanale, Al Watan, dove avvisano i giovani di stare alla larga perché almeno tre ballerine sarebbero "ammalate di Aids". Però sono in pochi a prestare ascolto. "In questo momento la popolarità di Hamas è al minimo storico", dicono i giornalisti locali. Tanto che una quarantina di commercianti residenti a Khan Yunis, una delle roccaforti dell'Islam nella zona meridionale di Gaza, è riuscita a raccogliere i fondi necessari per affittare un luna park in Israele, nonostante l'opposizione dei predicatori dalle moschee. E, siccome un patrono in ogni caso è necessario, l'hanno chiamato "parco dei divertimenti Zahwa", dal nome della figlia appena nata ad Arafat. All'apertura ufficiale un mare di gente e, anche qui, prezzi tutt'altro che a buon mercato. Un giro sugli autoscontri pari a un'ora di lavoro come muratore. Ma alla biglietteria c'era la coda. A 50 anni dalla prima atomica - Gli appelli dei giapponesi sopravvissuti all'esplosione. Francia sotto accusa nei cortei contro il rischio nucleare. PARIGI - Da un continente all'altro, da Hiroshima a Sydney e a Santiago del Cile e alle città europee, un grande ritratto di Jacques Chirac figurava accanto a quelli di Henry Truman e Paul W. Tibbets, il comandante della superfortezza volante battezzata "Enola Gay". Dal nome della mamma di Tibbets che oggi suona come una bestemmia. I manifestanti agitavano i ritratti come se i tre personaggi fossero dei complici: il presidente di cinquant'anni fa che dette l'ordine al tenente colonnello Tibbets di sganciare la bomba sul Giappone e il presidente francese che, testardamente, non rinuncia ai test di Mururoa. Al massimo, li ridurrà da otto a sette. Jacques Chirac è stato addirittura messo sotto accusa in un processo pubblico a Brisbane e dichiarato "colpevole" di tradire l'intera umanità. In realtà, Chirac era sul banco degli imputati un po' dappertutto, anche a Bonn, in una piazza della quale è stato innalzato un gigantesco fungo nucleare; a Berlino; a Francoforte; a Budapest; a Roma dove, davanti a Palazzo Farnese, sede dell'ambasciata di Francia, sono stati disseminati pezzi di manichini per simboleggiare l'immane scempio di Hiroshima. E poi all'Unesco dove il direttore generale Mayor ha detto forse pensando a Chirac: "La potenza atomica vuole progredire. Non c'è alcun paragone da fare tra il mostruoso agosto 1945 e i prossimi test nelle viscere dell'atollo di Mururoa. Philippe Séguin, presidente neogollista dell'Assemblea nazionale francese, accusa, infatti, gli australiani di aver taciuto "vigliaccamente" sugli esperimenti nucleari britannici, in tutto e per tutto simili a quelli in programma da parte di Parigi. "La bomba francese difenderà l'Europa", tiene a precisare Séguin. Però, nell'immaginario ecologista e antinucleare un filo di responsabilità morale lega Chirac al sei agosto di Hiroshima e al nove agosto di Nagasaki. È più "colpevole" dei cinesi (che da anni ignorano la moratoria internazionale sugli esperimenti nucleari), dicono gli ecologisti, in quanto Chirac è uomo di fede democratica. A Parigi qualche migliaio di manifestanti, rafforzati dal sondaggio secondo cui il 62% dei francesi impone al presidente di rinunciare alla sua bomba, ripeteva il grido: "Chirac, ricordati di Hiroshima e Nagasaki. L'orrore può ripetersi. Ti sei sbagliato, riconoscilo". Intorno al cenotafio eretto al centro del Parco della Pace erano raccolte sessantamila persone. Ma anche in quella cerimonia solenne Jacques Chirac s'è come imposto nella veste di "colpevole" nei discorsi ufficiali. Impassibile, Tomiichi Murayama lo ha accusato assieme ai leader comunisti cinesi: "Il presidente Chirac deve rinunciare. È giunto il momento di creare un'area denuclearizzata nel Pacifico", ha detto. Il Giappone non ha una coscienza pulita, specie per aver abbandonato per anni, come "lebbrosi", i superstiti dell'Apocalisse del 1945. Ma i drammatici momenti di Hiroshima avevano comunque un che di sacro nel film trasmesso ieri dalla tv. Una donna, Kiwa Kino, una "hibakusha" di settantasette anni, che porta sul proprio corpo i segni dell'orrore nucleare, ha detto: "Io non voglio che i giovani di oggi facciano la mia esperienza. Fu ed è orribile. La Francia non l'ha mai provata sulla propria pelle. Forse dev'essere questo il motivo per cui riprende i test nucleari". "La ripresa dei test nucleari della Francia tradisce i voti dell'umanità intera. Chirac deve fermarsi". I servizi segreti israeliani temono un complotto di estremisti ebrei contro il primo ministro. "Rabin traditore, morirai". I coloni minacciano la rivolta contro l'accordo in Cisgiordania. Dal nostro corrispondente Gerusalemme - E se un estremista ebreo cercasse di assassinare Yitzhak Rabin? Non è un'ipotesi fantascientifica di qualche pubblicazione minore, ma il timore molto concreto espresso dai servizi segreti israeliani. La destra punta i piedi, anche ieri la tensione è tornata alle stelle, cresce la campagna contro i negoziati di pace con i palestinesi e qualche frangia oltranzista potrebbe davvero attentare alla vita del primo ministro. Il quotidiano Màariv riporta che è stato rafforzato il servizio di sorveglianza attorno a Rabin, al capo di stato maggiore Shahak, al ministro degli Esteri Peres, a quello della Polizia Shahal e dell'Ambiente Sarid. L'ennesimo segnale del processo di radicalizzazione dello scontro interno al Paese, proprio nel momento in cui si stanno mettendo a punto i dettagli dell'estensione dell'Autonomia palestinese alla Cisgiordania. Oggi Peres tornerà a incontrarsi con Arafat. Larga parte dei circa 130.000 coloni ebrei residenti nella regione si sentono minacciati, traditi. È il momento della crescita dell'estremismo. "Sino ad ora il processo di pace è stato relativamente semplice. La nascita dell'Autonomia a Gaza e Gerico ha toccato aree marginali. Ma adesso si dovrà trattare il futuro del cuore della Cisgiordania, dove si trovano alcuni dei luoghi più sacri alla tradizione ebraica. Tutto diventerà molto più difficile", ammettono gli stessi portavoce del governo. Ieri a peggiorare la situazione è stata la ricorrenza del "Tishà be Av", in cui gli ebrei commemorano la distruzione del primo e secondo Tempio (da parte dei babilonesi nel sesto secolo a.C. e dei romani nel 70 d.C.). L'occasione per gli oltranzisti di cercare di salire sulla spianata delle moschee nella città vecchia di Gerusalemme, dove erano situati i due templi, e rivendicare la necessità di abbattere le costruzioni musulmane. I leader islamici avevano nel frattempo lanciato un appello alla mobilitazione. Soltanto l'intervento della polizia e la chiusura dell'area ai manifestanti ebrei ha impedito il degenerare della violenza. Ma da questa mattina riprenderà la "guerra delle colline". Accusa dal "Sunday Times". Roma capitale mondiale dei "pappagalli". Per le "inviate" inglesi la città d'estate è piena di rubacuori da strapazzo. ROMA - Le signore inglesi non gradiscono le attenzioni dei "pappagalli" romani. Tra le grandi capitali infatti Roma è la "peggiore in assoluto" e una turista si vede avvicinare da maschi "impenitenti", capaci di trasformare il suo soggiorno in un "vero tormento". Lo si sostiene in un servizio dedicato dal domenicale britannico "Sunday Times" al comportamento degli uomini di fronte alle ospiti straniere. L'idea è nata quando un tribunale britannico alcuni giorni fa ha condannato un'agenzia turistica a indennizzare i danni morali che due donne, infastidite da alcuni camerieri durante un viaggio in Tunisia, avevano subìto. Dopo aver inviato quattro avvenenti reporter "di poco vestite a causa del caldo" in quattro capitali, i "predatori" di Roma si sono aggiudicati il primo posto davanti a quelli, nell'ordine, di Londra, Parigi e New York. Nonostante a Roma in agosto ci siano meno uomini, scrive una giornalista, ci sono quelli che forse non vanno in vacanza apposta, "ben sapendo che la città sarà piena di innocenti donne in visita". I pappagalli romani, si legge, non fischiano molto dietro alle ragazze ma preferiscono "sibilare aspirando" o rivolgersi alla turista facendo i "complimenti a sua madre". Il pizzicotto sul sedere non manca e c'è persino chi chiede: "mi ami?". C'è poi chi, racconta il settimanale riferendo episodi avvenuti in Via Nazionale, chiede alla turista di permetterle di "baciarle le scarpe" oppure la invita a una vacanza (chissà perché?) in Portogallo. Abbondano naturalmente, soprattutto intorno ai Fori, quanti avvicinano le turiste proponendosi come guide turistiche, spesso tentando approcci con mozziconi di frasi in varie lingue. Seduta al tavolino di un bar in Piazza Esedra, l'autrice del servizio Francesca Contiguglia racconta che soldati, su un pullman militare, le hanno mostrato tutti la lingua; in seguito gli avventori del locale si sono avvicinati a turno chiedendole d'accendere una sigaretta, in realtà cercando di sbirciare sotto la camicetta. Come valutare tutto ciò, si chiede l'autrice? "Dipende da persona a persona" risponde. Su di lei, personalmente, il tutto ha avuto un effetto "sconcertante, certo non proprio divertente". Per fortuna, concede la giornalista, c'è anche chi sa ancora fare un bel complimento del tipo: "Sei come una donna del Botticelli". Ma in generale, conclude, una turista dovrebbe avere una "pelle dura come il cuoio per sopravvivere". Esagerazioni? I "riscontri" vengono anche da un recente inchiesta del "Corriere" tra le turiste straniere nella Capitale. "Una cosa che non ci piace? Gli uomini, soprattutto quelli anziani" sentenzia Jiulia Tregaskis, 21 anni, studentessa inglese: "Fanno troppi commenti e questo per noi che viaggiamo sole non è piacevole. È un fenomeno strano che nel nostro paese non c'è". "Qui la mentalità è differente. I ragazzi non ti staccano gli occhi di dosso e fischiano per la strada". Controcorrente Odali, 25 anni un'appariscente cubana coperta solo da una minituta aderente: "Sono tutti nervosi, vanno sempre di corsa. E alla sera gli uomini sono così stanchi che non ti degnano di uno sguardo". Insomma, comunque vada, si tratti di fastidio o di recriminazioni, resta sempre una solenne bocciatura per gli uomini della Capitale. Una lunga serie di sciagure nella prima domenica d'agosto. Code e gravi incidenti sulle strade. Caos nei porti. Mare tragico, morte tra i sub. Campione di rugby una delle vittime, un altro ha le gambe tranciate. MILANO - Prima tragica domenica d'agosto sulle spiagge e sulle strade d'Italia. Due giovani sub morti, un altro che ha subito l'amputazione delle gambe e 23 vittime della strada: è il triste bilancio di un film visto già troppe volte. E poi code mostruose con punte che hanno raggiunto anche i 30 chilometri. Dal mare una notizia che ha scosso il mondo dello sport. Uno dei due sub morti al largo di Capo Taormina era un promettente rugbista della nazionale e del Milan campione d'Italia: Massimo Capuzzoni, 26 anni. Era da poco rientrato dai Mondiali in Sudafrica. Il suo corpo, assieme a quello dell'amico Carmelo Perla, 21, di Fiumefreddo, è stato recuperato ieri, dopo ore e ore di ricerche: i due erano rimasti intrappolati in una caverna. Forse un malore o forse addirittura l'impossibilità di riuscire a venire fuori da quella trappola naturale le cause della morte dei due ragazzi. C'è chi aggiunge che si sia trattato di un tentativo di Massimo di aiutare l'amico incastrato rimanendo a sua volta intrappolato. Anche al largo di Torvajanica un sub vittima di un dramma. Francesco Errara, 42 anni, di Ostia, è stato dilaniato dall'elica di una barca di 10 metri mentre stava riemergendo. Le pale gli hanno tranciato le gambe. È stato ricoverato al San Camillo di Roma, ma le sue condizioni sono gravissime. Nell'oscurità del Lago di Como e di un bagno notturno è annegato, invece, Mauro Colombo, 22 anni di Verderio Superiore (Lecco). Salvataggio provvidenziale invece per cinque amici, fra i 18 e i 25 anni, soccorsi verso sabato notte nelle acque del Lago Maggiore, in piena tempesta, dopo che il loro motoscafo imbarcava acqua per una falla. Sangue sulle strade - Tra la notte e l'alba di ieri decine di incidenti stradali mortali, 23 in tutto le vittime. Lo scontro più grave è avvenuto a Polignana a Mare (Bari) dove hanno perso la vita tre persone fra cui un padre e la figlia di 10 anni mentre un'altra figlia di 3 è in fin di vita. Code - Il record d'incolonnamento spetta alla A/22, l'autostrada del Brennero: fra Nogarole Rocca e Affi, nel Veronese, il mostruoso serpente d'auto ha raggiunto i 30 chilometri. La top ten prosegue con 10 chilometri di coda, sempre nel Veronese, fra Peschiera e Sommacampagna e altrettanti nell'innesto tra l'A/1 e l'A/4 nel Bolognese. Traghetti - Sono occorse più di 2 ore per imbarcarsi a Villa San Giovanni, direzione Sicilia, a causa della "calata" di turisti dal Nord. Code anche a Piombino. l'ondata di 20 mila persone e 7 mila mezzi da imbarcare è stata caotica ma ben organizzata. Sul Sassolungo, in Alto Adige. Fulmine sulla vetta uccide tre alpinisti. Sono volati per più di 500 metri sfracellandosi tra le rocce. Saette feriscono altri escursionisti. BOLZANO - Tre alpinisti sono morti ieri pomeriggio sul Sassolungo, in Alto Adige, nel cuore delle Dolomiti, centrati da un fulmine che li ha fatti volare per circa cinquecento metri sino a sfracellarsi sulle rocce alla base della torre Salame. Le vittime sono Maurizio Dal Lago, di Cologna Veneta (Verona), Alberto Zerbetto, di Vò Euganeo (Padova), e Daniele Vallarin, di Monselice (Padova). Altri fulmini si sono abbattuti nelle stesse ore anche nel Meranese e hanno ferito varie persone, soprattutto nella zona di Malga Saltusio, in Val Passiria. Nessuno fortunatamente è in gravi condizioni. Fulmini anche in Valmalenco: un ragazzo di ventisei anni è stato gravemente ferito; è ricoverato a Sondrio. I tre morti sul Sassolungo erano esperti rocciatori: Il fulmine li ha centrati in quel momento. Il volo per centinaia di metri è stato inevitabile. Se il fulmine li avesse colpiti qualche minuto prima, quando erano ancora in vetta e ancora legati tra loro, forse si sarebbero salvati riportando magari soltanto delle ustioni. L'allarme è stato dato poco dopo da altri escursionisti alla base della parete ed è stato raccolto dai Catores, le squadre di soccorso alpino della Val Gardena. Ed è stato anche allertato l'elicottero di Aiut Alpin Dolomites, il prezioso velivolo che è specializzato negli interventi in montagna. I corpi dei tre rocciatori sono stati recuperati e trasportati sino al rifugio di Monte Pana, in Val Gardena. Poi da lì sono stati trasferiti alla camera mortuaria di Selva Gardena dove sono cominciate le difficili e pietose operazioni di riconoscimento delle tre salme. Solo a tarda sera è stato possibile identificare gli sfortunati alpinisti. Ritrovati e portati a valle invece i ventidue belgi dati per dispersi venerdì nell'alta valle dei Concei, in Trentino. Avevano "solo" sbagliato sentiero. Cantante napoletano ferito in pizzeria dal padre della sua ragazza minorenne. NAPOLI - "Tu mia figlia non la devi toccare". Così dev'essere cominciata la furibonda lite nel corso della quale sabato notte il cantante napoletano Michele Principe (all'anagrafe Michele Iammelli) ha rischiato di essere ucciso per amore di una minorenne. È accaduto nei pressi della pizzeria "Don Ciccio", in via Ramaglia, nel quartiere Marianella. Iammelli, colpito alle gambe e al torace, si trova ricoverato nell'ospedale Cardarelli. Secondo le indagini degli inquirenti il ferimento sarebbe appunto opera di De Stasio: il padre della ragazza con cui è fidanzato Iammelli avrebbe osteggiato il legame tra i due fino a chiedere al cantante, l'altra notte, un incontro chiarificatore. Ma dopo un violento alterco, De Stasio ha estratto una pistola e sparato contro il fidanzato della figlia, allontanandosi poi con la moglie. L'aggressione all'alba nella zona dell'Idroscalo di Milano, la violenza in un box. Rapita al fidanzato e stuprata. L'agguato all'uscita dalla discoteca, sospettati due slavi. MILANO - Rapita all'uscita della discoteca e violentata per ore. Il dramma di Gabriella F., 20 anni, ha mobilitato nella mattinata i carabinieri di tutto il Nord. Due uomini, forse slavi, armati di pistola l'hanno letteralmente strappata dalle braccia del fidanzato, a pochi metri da un locale vicino all'aeroporto di Linate. E in un box si sono sfogati su di lei. La ragazza è stata rilasciata dopo cinque ore e si è ripresentata a casa sconvolta, nel pieno della caccia ai sequestratori. Elicotteri, posti di blocco, perquisizioni. Gli investigatori hanno controllato decine di persone e nel pomeriggio hanno puntato l'attenzione su un immigrato dell'Europa dell'Est che è stato fermato. Ma potrebbe essere uno dei due ricercati. Gli interrogatori di Gabriella e del suo fidanzato, Paolo F., 27 anni, rappresentante di articoli di cartoleria, sono andati avanti fino a tardi in due uffici del comando dei carabinieri di Milano. Il loro racconto comincia da sabato sera. Gabriella abita con i genitori e il fratello di 18 anni vicino alla Fiera. Mamma e papà sono custodi del caseggiato dove la famiglia vive. La ragazza invece non ha un lavoro. Quattro mesi fa ha conosciuto Paolo, taglio di capelli alla moda, arrivato per lavoro dalla provincia di Foggia. Il fidanzato abita in un piccolo appartamento, affittato vicino alla stazione Centrale. I due hanno la stessa passione di tanti ragazzi della loro età: la discoteca, la musica a tutto volume, le serate di divertimento che proseguono fino all'alba. Così Gabriella e Paolo si vedono anche sabato sera, alle undici. Mangiano qualcosa insieme, in un ristorante. Poi prendono un taxi, perché il ragazzo non ha la macchina. Il locale dove decidono di andare è il Riva Verde a Novegro, alle porte della città, nel mezzo del parco dell'Idroscalo. La zona è la riviera dei milanesi che non vanno in vacanza. E, da qualche anno, dei tanti immigrati che non possono permettersi una vera villeggiatura. Ci sono il lago artificiale a ridosso di Linate, qualche ristorante, il luna park. I due ragazzi restano a ballare fino all'alba. Quando escono, c'è il problema dei mezzi di trasporto. S'avviano a piedi verso l'aeroporto dove c'è il parcheggio dei taxi. Attraversano i vialetti del parco e si attardano per un ultimo momento di intimità. Poco dopo le 6 i carabinieri di turno nella piccola caserma di Segrate vedono arrivare un giovane terrorizzato. È Paolo, che parla a fatica: Li ho visti arrivare all'improvviso. Uno l'ho messo giù, ma l'altro ha tirato fuori la pistola. Mi hanno minacciato e hanno portato via Gabriella. Ho cercato di fermare due automobilisti, poi ho visto passare un taxi e mi sono fatto portare qui". Gli investigatori si fanno dare l'indirizzo e corrono dai genitori della ragazza. L'ipotesi di un sequestro di persona a scopo di estorsione viene subito scartata. La famiglia di Gabriella non vive certo in condizioni da miliardari. A casa c'è soltanto la madre, che conferma: "Sì, Gabriella ieri sera è uscita con il suo ragazzo. Ma sapete, sono cose della loro età". La donna viene lasciata nell'appartamento, in attesa di telefonate. Intanto dall'aeroporto di Bergamo vengono fatti alzare gli elicotteri. L'ufficiale che coordina le indagini, il maggiore Paolo La Forgia, fa sorvolare le statali che portano verso Sud e verso Est. E manda altre pattuglie a controllare le zone in città frequentate da slavi. Perché Paolo ha appena dato un particolare molto utile: "Secondo me - spiega il fidanzato - dall'accento, quei due erano slavi o albanesi. Comunque venivano dall'Est". Della Golf scura però non c'è traccia. Alle 11 il colpo di scena. Gabriella suona al citofono di casa. Non è ferita, apparentemente non ha nulla. Ma è psicologicamente distrutta. "Mi hanno violentata - sussurra piangendo -. Mi hanno tenuta chiusa in un box. Poi mi hanno ricaricata sull'auto e mi hanno lasciata andare, vicino a casa". I carabinieri aspettano che si tranquillizzi, poi la portano all'ospedale Fatebenefratelli dove i medici confermano il dramma. Le indagini non si fermano. Verso mezzogiorno i carabinieri portano in caserma due tossicomani che frequentano la zona dell'Idroscalo. Ma li rilasciano subito dopo. I controlli girano intorno a cinque persone: tutti immigrati clandestini dall'Europa dell'Est senza documenti e senza permesso di soggiorno. I cinque vengono mostrati ai due ragazzi. Uno sarebbe stato riconosciuto, ma su questo punto gli investigatori non rilasciano dettagli. Per poter risalire al complice. Anche il luogo della violenza sarebbe già stato individuato. Un box alla periferia di Milano, utilizzato dai cinque fermati. Due di loro sarebbero i sequestratori che hanno rapito e violentato Gabriella. Con la Lotteria di Taormina. Tornatore fa vincere 2 miliardi a Macerata. Il biglietto fortunato era abbinato al film "Nuovo Cinema Paradiso". MACERATA - Caccia al super ricco. Sono piovuti su Macerata i 2 miliardi del primo premio della Lotteria Nazionale di Taormina Arte e della Centomiglia del Garda. Una ventata di fortuna sulla cittadina marchigiana dopo le disavventure patite nel suo storico teatro "Sferisterio" dal tenore Fabio Armillato nell'ormai famosa "Tosca" maledetta. Un doppio infortunio che è passato alla storia. Dalla lirica, adesso, l'attenzione si sposta alla lotteria. Mai Macerata era stata toccata da tanta fortuna. Il neomiliardario è il possessore del biglietto serie E 49794 abbinato al film "Nuovo cinema paradiso" di Giuseppe Tornatore, vincitore a Taormina Arte. La caccia, però, risulta molto problematica. Il biglietto, infatti, potrebbe essere stato venduto anche in un paese della provincia. Solo oggi, con lo spoglio completo dei tabulati, se ne potrà sapere di più. Tutti al Nord, gli altri premi più consistenti, che sono andati a biglietti venduti a Parma, Bologna e Padova. Ecco i numeri dei biglietti vincenti: PRIMO PREMIO: 2 miliardi E 49794 venduto a Macerata e abbinato al film "Nuovo Cinema Paradiso" SECONDO PREMIO: 200 milioni Z 53358 venduto a Parma Vincono 120 milioni AB 95340 venduto a Bologna AB 92205 venduto a Padova VINCONO 70 MILIONI Q 62817 venduto a Todi S 15099 venduto a Pistoia VINCONO 30 MILIONI B 15992 venduto a Brescia I 73362 venduto a Brescia Z 43432 venduto a Riva del Garda (Trento) N 33787 venduto a Roma AA 95422 venduto a Udine AA 81917 venduto a Torino AA 31306 venduto ad Augusta (Siracusa) AA 56206 venduto a Milano F 17744 venduto a Piacenza A 71062 venduto a Conegliano Veneto AC 25449 venduto a Firenze D 20970 venduto a Mestre (Venezia) A 65180 venduto a Lanzo Torinese AD 45227 venduto a Milano S 80970 venduto a Roma Fa discutere la proposta del ministro Coronas di superare la fase dell'emergenza nella gestione degli ex mafiosi. Lavoro ai pentiti, è già polemica. Biondi: "Obiettivo difficile da raggiungere". Violante: "Si faccia subito una legge". ROMA - Le perplessità riguardano soprattutto i tempi della trasformazione. Passare dall'emergenza alla "normalità" nella gestione dei pentiti per molti non sarà operazione facile e rapida. Dopo la relazione al Parlamento del ministro dell'Interno Giovanni Rinaldo Coronas, si è aperto il dibattito sull'opportunità dei correttivi suggeriti dal ministro per evitare - visto il ritmo dei pentimenti: uno al giorno - di "far saltare tutto il sistema di protezione". La fase "dell'emergenza è finita - ha detto Coronas - occorre formulare una nuova filosofia della protezione, simile a quella di altri paesi come gli Stati Uniti che ci hanno preceduto in questa esperienza". Come? In poche parole dovrà sparire la figura del pentito a vita, mantenuto dallo Stato, per tentare un reinserimento nella società attraverso un'accurata opera di mimetizzazione. I pentiti dopo un certo periodo di tempo dovranno cercarsi un lavoro - richiesta che tra l'altro arriva da molti collaboratori di giustizia desiderosi di una vita normale - non solo perché è più facile passare inosservati ma anche "per sottrarre persone che hanno tagliato i ponti con il passato alla tentazione di tornare a delinquere". Col vantaggio indubbio di "alleggerire l'erario dall'ingente costo che comporta il mantenimento dei pentiti e delle loro famiglie". In tutto più di cinquemila persone tra cui molti bambini. Altro suggerimento che fa discutere quello di "applicare ordinarie misure di vigilanza" per quei pentiti che "non aggiungono nulla di nuovo, sotto il profilo processuale, all'impianto accusatorio del pm". "Sono d'accordo sul principio Ma la burocrazia blocca tutto". ROMA - "Se il ministro dell'Interno si è deciso a lanciare l'allarme, dopo pochi mesi dal suo insediamento al Viminale, vuol dire che il problema dei pentiti è serio. Più di quanto si possa immaginare. Speriamo che questo ennesimo richiamo istituzionale ottenga qualche effetto". Alfredo Biondi, ex ministro della Giustizia, il problema della protezione dei pentiti lo conosce bene. Pur apprezzando le dichiarazioni di Coronas, non nasconde un certo scetticismo. Onorevole, è davvero così pessimista? "No, sono realista, il problema si è aggravato. Come ha detto il ministro dell'Interno si tratta di proteggere più di 5000 persone. Coronas ha anche proposto il reinserimento dei pentiti nella vita sociale: il lavoro. "Sono d'accordo. Quello che mi spaventa è la difficoltà di raggiungere l'obbiettivo. Basta guardare cosa accade con il cambio di identità. In teoria il pentito, una volta portato a termine il suo proposito di collaborare con la giustizia, può "scomparire", diventare un'altra persona, ma tutto si ferma a causa della burocrazia. Per avere una nuova carta di identità, ad esempio, occorrono mesi, moduli e moduli da riempire, autorizzazioni ". Insomma, una storia tutta italiana .... "Io non sono tra quelli che criticano la cultura giuridica del nostro paese, però, per quanto riguarda la protezione dei pentiti, forse altri hanno soluzioni pratiche più efficienti". Pensa agli Stati Uniti? "Può essere un esempio da imitare, soprattutto per quanto riguarda alcuni aspetti che, come dicevo prima, sono essenzialmente burocratici e organizzativi". I collaboratori di giustizia hanno dato un grande contributo alla lotta contro la criminalità organizzata. Il rischio è che il pentito sia più furbo del magistrato. Non dimentichiamo che si tratta di persone che, prima di ravvedersi, avevano una fedina penale piuttosto pesante. Insomma, hanno un modo di ragionare rozzo, scaltro. È normale che tentino di tenere il più possibile sulla corda il magistrato, centellinando le informazioni". Il giudice come può difendersi? "Con la professionalità. È necessario contrastare gli eventuali tentativi dilatori dei pentiti trovando riscontri". Lei è per il magistrato "furbo" .... "No, per il magistrato bravo. In Italia non mancano di certo". Quanto durerà questo problema che rischia di indispettire anche il contribuente? "Fino a quando i pentiti non capiranno che collaborare con la giustizia non vuol dire vincere la lotteria e che ravvedersi significa anche accettare qualche sacrificio come, ad esempio, allontanarsi per un certo periodo dalla famiglia". ROMA - Un lavoro per i pentiti e per i loro familiari, un reinserimento "vero" nella vita normale? Luciano Violante, vice presidente Pds della Camera ed ex presidente della Commissione Antimafia, non vede niente di scandaloso nella proposta del ministro dell'Interno Coronas. "È un modo per integrare i collaboratori della giustizia nella vita normale", dice. Se queste proposte diventassero legge, potrebbero anche accelerare la "corsa" verso la collaborazione con lo Stato? "Credo di sì. Ormai del resto il fenomeno si è stabilizzato. Abbiamo vissuto prima una fase legata all'accidentalità, una fase che arriva fino al '92. Una fase in cui non c'era una stabilità di rapporti fra Stato e collaboratori. Poi, con le leggi fatte successivamente, la stabilità è arrivata. Sempre però nella fase di "accesso" del collaboratore al sistema di protezione. Oggi mi pare sia giusto pensare in termini ordinari anche all'"uscita" del collaboratore dal sistema di protezione ". In fondo è la via che hanno seguito e seguono da anni gli Stati Uniti .... "Certo, anche se per loro è più semplice: gli Stati Uniti sono un paese enorme, uno può andare dove vuole. Loro del resto hanno allargato la protezione anche al di fuori del mondo della criminalità organizzata: proteggono gente che proviene da bande di tossicodipendenti, ex "gangster urbani". Adesso che succederà, delle idee di Coronas? Diventeranno una proposta di legge, verranno raccolte da qualche forza politica? Anche se la cosa non è molto semplice. Perché in Parlamento, accanto ad una posizione più riflessiva, che vuole salvaguardare l'istituto della collaborazione, ci sono anche posizioni di tipo ideologico, visceralmente contrarie al collaboratore in quanto tale. C'è sicuramente una maggioranza favorevole in Parlamento, però questa minoranza viscerale potrebbe cercare in qualche modo di fermare la riforma". Caro nemico. Il critico inventore di "Blob" contro l'autore di "Ecce Bombo": "Film troppo leggibili e giusti". Insopportabile Moretti. "Non mi piace il suo voler essere sempre "politicamente corretto". Risolve le sue contraddizioni nella forte simpatia del personaggio e nei buoni sentimenti della sinistra. Sbandiera l'anticonformismo in modo sospetto. E occulta la sua tensione alla normalità, la stessa che oggi un D'Alema e un Veltroni vanno propugnando con molta chiarezza ideologica ". Enrico Ghezzi non è personaggio che ami le mezze misure. E chiacchierando non ha difficoltà a dichiarare subito la sua avversione per Luchino Visconti. Poi, senza bisogno di insistere, ecco venir fuori Woody Allen. forse il mio "caro nemico" sono io stesso, anche se per esser "caro" mi trovo troppo odioso. Nanni potrebbe piuttosto essere un "caro amico", l'ho conosciuto abbastanza presto, girava per festival, curioso di tutto, attento ...". Eppure, a ben guardare i "rimproveri" sono numerosi. Cominciamo dal cattivo maestro: "Credo che Nanni abbia la responsabilità di accontentarsi di essere nel giusto". E Ghezzi parla di "responsabilità estetica, ma anche etico politica", di una "dialettica non troppo vertiginosa che alla fine risolve le contraddizioni nella forte simpatia del personaggio e nei buoni sentimenti della sinistra". Ma andiamo con calma. A sfogliare le pagine del nuovo libro di Ghezzi, che raccoglie i suoi testi critici dal 1974 (al 2001 ...), sotto il titolo Paura e desiderio. Cose (mai) viste appena uscito da Bompiani, si finisce per inciampare in una definizione tassativa del cinema di Nanni Moretti come "non cinema". Dunque, Ghezzi, che cosa significa "non cinema"? "Fino a Palombella rossa i film di Nanni mi sembravano molto generosi di esibizionismo, di individualismo, ma soprattutto di precisione sociologica: erano lontanissimi dall'ipotesi di cinema che mi affascina di più e che io definirei cinema cinema. Per intenderci, Moretti potrebbe girare tutta la vita ma non arriverebbe mai alla sensuosità o fatalità cinematografica di un Michael Cimino. Anche se poi viene collocato tra i primi dieci registi del mondo, appartiene alla costellazione degli autori autori, anzi direi che, come Wenders, Moretti rappresenta il cinema di oggi molto più di Cimino". Sensuosità? È un concetto che ha a che fare con la forma? "Fino a Palombella rossa, Nanni non raggiunge un'intensità di tipo filmico, non aderisce alla forza flagrante delle persone, delle facce, delle cose. Ed essere autore significa proprio questo: scoprire il cinema che è nel mondo. Ma Nanni non ha mai avuto grandi capacità formali alla Lang o alla Kubrick (le cui opere sono disperatamente segnate dai loro autori), i suoi film sono fatti di immagini programmaticamente modeste. Anzi, direi che l'unica forma fondamentale, e in sè notevole, dei film di Nanni Moretti è la presenza di Nanni Moretti, per cui lui costruisce un lungo documentario su se stesso, una infinita autobiografia per capitoli. Ma trovo insopportabile il suo voler essere sempre "politicamente corretto", la sua resistenza a esporsi. Anche se poi, per fortuna, la macchina cinema la sa più lunga di lui ... ". Come si può rimproverare di nascondersi a un regista che da sempre ha scelto di mettere in scena se stesso? "Ecco, gli manca quel tanto di impersonale che serve a fare il grande cinema. Nulla di disprezzabile nel fatto che Nanni faccia l'attore di se stesso, essendo se stesso il soggetto che conosce meglio. Anzi, questa sovraesposizione è una maniacalità interessante. Però manca, in questa maniacalità, l'ossessione filmica: c'è piuttosto l'ossessione per il costume sociologico italiano, un aspetto che trovo anche affascinante e che viene fuori in lui in maniera un po' hard, quasi pornografica ". E dopo Palombella rossa, che cosa cambia? "Sogni d'oro, lungi dall'essere un bel film, era però geniale, un film della mutazione intravista e perduta. In Palombella rossa c'era soprattutto la forza del set acqua, nell'acqua come luogo di tutti i giochi era compresa la rinascita. Ma in Caro diario, mi è piaciuto soprattutto l'ultimo episodio, dove per la prima volta Nanni ha raggiunto se stesso attraverso la messa in scena di un fatto reale in finto documentario. È come se il suo fantasma venisse raggiunto finalmente dalla realtà del cinema e viceversa. Caro diario è il suo film più leggero, continuamente percorso da immagini di leggerezza, a partire dalla vespa e dalla danza, ma l'unica parte in cui questa ipotesi di leggerezza viene veramente soddisfatta è l'ultima: sembra una commedia di Lubitsch. Alla luce di quest'ultimo episodio mi piacerebbe "rifilmizzare" il cinema precedente di Nanni, compreso il suo film più commovente e melo che è, ancor più di Bianca, La Messa è finita ". Ghezzi ha qualche dubbio sul grande catalizzatore politico a tutti i costi. "Ma il film come oggetto non ha nessun dolore, ha solo una precisione ossessiva". Anzi, Ghezzi arriva a dire che più che un regista Moretti è un grande giornalista: "Nanni è il documentarista che ci è mancato (vedi il bellissimo La cosa). Se la prende spesso con i giornalisti perché il più delle volte fanno malissimo quel che lui fa benissimo, si accontentano del luogo comune. Ma la precisione di Nanni è indipendente dal risultato cinematografico. In breve, lo potremmo chiamare moralismo? Ricorda Ghezzi: era strano però che proprio lui che è ferocemente contro il luogo comune giornalistico si sia accontentato di un'analisi povera, insignificante, prevedibile, poco labirintica, dal respiro corto". Sono la preoccupazione di sbagliare, il difensivismo a oltranza a togliere intensità al cinema di Moretti? È "intensità" la parola chiave per Ghezzi: "Voler sempre dire la tua, aggiungere, riquadrare, rimarcare quel che hai trovato in un volto, in un angolo, in un oggetto, in un paesaggio, in una inquadratura, in una storia, toglie intensità e imbriglia qualunque forza, durezza, asprezza, acutezza. Sono questi tic che impediscono al cinema di Nanni di essere cinema, non sento mai nei suoi film una sfida lanciata allo spettatore, c'è come una correttezza astratta che fa automaticamente propri i valori costituiti della sinistra, da piccolo borghese marcio. Il suo è un cinema individualista ma anche democratico e civile, il magnifico quarantenne è molto seduttivo, e rischia di mostrare solo i suoi splendori anche quando crede di mostrare le sue manie, le sue sconfitte. Nanni non si mette in gioco fino in fondo, difende se stesso proprio mentre si mostra spudoratamente". Segue un aneddoto curioso: "Ricordo che Nanni è stato uno dei pochissimi (con Celentano, il cardinal Martini e il Papa) a chiedere di non apparire in Blob: un modo per proteggere illusoriamente la propria "cosa" e la propria immagine. La commedia dei "bombi", che trova un naturale consenso presso tanti splendidi quarantenni, rischia insomma di configurarsi come messaggio essenzialmente generazionale. Questo aggettivo, "generazionale", vale per tutto il cinema di Moretti? "Retrospettivamente, per la precisione di cui sopra, sempre di più. Spero che Nanni smetta di esserlo, e quando parla della sua malattia facendone una commedia alla Lubitsch riesce magnificamente a non esserlo. Forse è meno comico di Woody Allen, ma migliore come attore e come cineasta, anche se lo stesso Allen sta migliorando, tra un paio d'anni avrà raggiunto il "banale" segreto hollywoodiano delle commedie leggere intelligentissime e stupide ". Senza dimenticare le qualità del Moretti attore, notevolissimo secondo Ghezzi: "Nel Portaborse Nanni ha dimostrato tutto il suo valore di osservatore satirico capace di essere ciò che lui odia, l'orribile piacevolezza del potere. Il film non era certo un granché, ma ricordo che insistetti con Guglielmi perché RaiTre lo producesse, cosa che poi non avvenne. Ritenevo che fosse necessario più che utile, anche se il vero cinema civile italiano è stato Samarcanda e i vari Risi sono arrivati con ritardo e con minore intensità rispetto a Santoro ". E a proposito di Santoro, torniamo alla tentazione documentaristica, al "giornalismo" del Moretti regista. E al "cattivo maestro": "Nanni ha la responsabilità di accontentarsi, come dire, di essere nel giusto. Penso che abbia sempre sbandierato il suo anticonformismo in maniera sospetta, occultando la propria tensione alla normalità, la stessa che oggi un D'Alema e un Veltroni propugnano con molta chiarezza ideologica anche se certo senza l'intensità politico profetica berlingueriana. Ma è lui, Nanni, che assume, nel suo stesso sottrarsi, un ruolo pubblico di guru che chiede di essere giudicato. E in fondo, fino a quella sublime malattia raccontata nel "documentario fiction" di Caro diario, amavo più il guru (nelle sue supposte antipatie e idiosincrasie) che il suo cinema. Sono inoltre convinto che la storia di Moretti sia anche segnata dalle sue origini romane. Il suo itinerario non sarebbe stato possibile in un'altra città: C'è sempre stata in Nanni una determinazione che lui stesso non ha mai negato, anzi direi che i suoi film esibiscono proprio la forma della volontà contrapposta al "wondering" generazionale. Il cinema ancora oggi è soprattutto questo, l'autonomia economica per arrivare a girare, a fare. Nanni rappresenta la ferocia dell'indipendenza e l'individualismo borghese senza esibire troppe spaccature interiori ma solo perfin piacevoli screpolature crepuscolari ". Niente di grave, per carità. Resta, per Ghezzi, l'ammirazione per l'accanimento del "fare": "Poniamo il cinema Sacher. Invece di limitarsi a recriminare sulle trascuratezze della distribuzione d'essai, Nanni, regista e produttore, si è fatto esercente in proprio con passione e cura intelligente. Anche se ...". Anche se? "Anche se poi le scelte sono da esercente occhiuto, più competente e intelligente di altri, certo, ma mai più audace e inventivo. In tre anni, mi pare, di programmazione non è mai uscito dal recinto abbastanza redditizio del medio cinema internazionale d'autore. Intendiamoci, è il cinema che piace a Moretti, da Orlando della Potter a Lisbon story di Wenders: Insomma, accade con il Moretti esercente un po' lo stesso che accade con il suo cinema: radicale politicamente ma poi non "oltre" dal punto di vista filmico ". Detto questo, Ghezzi è pronto comunque ad ammirare le irritazioni di Moretti, a riconoscere il suo coraggio nel denunciare il predominio dell'informazione cultural leggera del talk show anche se, aggiunge Ghezzi, "nel riprodurre il peggio, proprio il talk show è stato un grande momento di confluenza televisiva di fiction (soap opera) e di documentarismo". Poi, quasi tra parentesi, una domanda: "proprio come il cinema di Moretti?". E l'ammirazione, allora, dove sta? "Al talk show Nanni ha resistito con decisione e in questo lo ammiro, per esempio nel non ammettere l'appalto quasi integrale del discorso di sinistra allo show dell'ex piduista Maurizio Costanzo. In fondo è riuscito a promuoversi erigendo delle piccole barriere elitarie, ha capito che si può costruire se stessi con quel che non fai e con i luoghi che non frequenti". E per questa strada si finisce inevitabilmente per parlare di politica, della "terribile impotenza cosciente che ci affligge e che richiederebbe (a lui, ma anche a me, a tutta la nostra generazione e al suo pubblico che ahimè o per fortuna sento così spesso coincidente col mio nostro) di abbandonare tutte le difese e di andare gandhianamente a resistere, soprattutto a se stessi (!), a Sarajevo". Due storie quasi parallele d'amore per il cinema. Cinema, primo amore. Due storie quasi parallele, quelle di Ghezzi e di Moretti. Poi, al tempo del liceo e dell'università, due o tre cinema al giorno: la scoperta del cinema americano e delle "nouvelles vagues" europee. La tesi di laurea, Cinema moralia, cercherà di conciliare "due amori contrapposti: il cinema e la Scuola di Francoforte. Intanto scrive per riviste, realizza programmi radiotelevisivi, si occupa a Roma della programmazione cinematografica di RaiTre. Il resto è storia recente, la collaborazione con Guglielmi, l'invenzione di Blob, Fuoriorario, Schegge. Moretti nasce a Brunico nel '53. Ventenne gira i primi filmini in Super 8, finché il suo primo lungometraggio, Io sono un autarchico, nel '76, diventa un piccolo caso e viene proiettato al Filmstudio di Roma. Nel '77, Ecce bombo e poi, di seguito, Sogni d'oro (1981), Bianca (1984), La Messa è finita (1985) che ottiene l'Orso d'argento a Berlino. Nell'89, Palombella rossa e infine Caro diario nel '93, anno in cui il Festival di Toronto gli dedica una retrospettiva completa. Dall'88, sarà produttore (Domani accadrà e Il portaborse di Daniele Luchetti) e dal '91 esercente in proprio di una sala cinematografica a Trastevere, il Nuovo Sacher. Strega: Per vincere il premio Strega? "Ci vuole un libro di qualità". Anna Maria Rimoaldi non ha permesso polemiche, lì nella piazza di Marciana Marina dove venerdì sera lo spazio era fin troppo esiguo per la folla di turisti stretta attorno al palco, molto interessati a questa serata diversa. La Rimoaldi, madrina del premio letterario più ambito, ha preferito lasciar parlare lei, Mariateresa Di Lascia o, meglio, Chiara, l'io narrante di "Passaggio in ombra" il romanzo che quest'anno ha vinto il quarantanovesimo premio Strega, il secondo per la casa editrice Feltrinelli. È stata l'attrice Ilaria Occhini a dar voce ai monologhi della Di Lascia, morta dieci mesi prima del suo trionfo. E con la Occhini i ragazzi della Compagnia teatrale di Marciana (I Tappezzieri), per una serata che ha commosso molti e spiazzato lo scrittore Raffaele La Capria, che soltanto dopo aver assistito alla proiezione di un documentario su Mariateresa Di Lascia si è accorto d'averla conosciuta in anni non tanto lontani. A ricordare la scrittrice e a celebrare il suo romanzo a Marciana Marina c'erano anche Inge Feltrinelli, Arnaldo Bagnasco e poi il marito, Sergio D'Elia, che all'isola d'Elba è arrivato con il suo camper di "Nessuno tocchi Caino", l'Associazione per l'abolizione della pena di morte che aveva fondato insieme a sua moglie Mariateresa. A raccogliere firme e adesioni con il suo camper Sergio D'Elia andrà avanti tutta l'estate, girando un po' per tutta l'Italia. "È un impegno che avevo preso con Mariateresa", ha detto, ricordando ancora una volta che i diritti del libro andranno proprio a sostegno dell'associazione. Mostre. A Capri i dipinti dell'originale artista austriaco, naturista e teosofo, che scelse l'isola come suo rifugio. Un'occasione per conoscere una figura d'inizio secolo fuori da ogni schema. Fuggito dalle capitali d'Europa e dal mondo borghese, finì perfino in carcere per lo scandalo offerto dal suo modo di vivere. CAPRI La Certosa di Capri s'erge possente su un pianoro che precipita a picco su Marina Piccola: la cittadella monastica, munita sin dalla fondazione trecentesca, fu poi ampliata sontuosamente nel corso del Seicento. Inoltrandosi lungo il viale che adduce alla cappella, dove ancora si leggono resti di affreschi sopravvissuti alle vicissitudini della storia, si ha subito un effetto di straniamento: ci si imbatte infatti in tele enormi, bituminose, rese tali anche dalla scarsa luce che piove negli ambienti che si succedono. In queste sale maestose e lungo i corridoi sono ospitate molte tele di Karl Wilhelm Diefenbach (1815-1913), nato all'indomani del Congresso di Vienna e morto prima che iniziasse la mattanza della grande guerra. Gli eredi donarono queste tele al Museo della Certosa e dal 1975, grazie anche all'alacre attenzione di Raffaello Causa, esse sono divenute parte di questo ambiente non del tutto estraneo alla sensibilità dell'artista. Il quale, come uno della Confraternita di San Luca, ebbe una vita ritualmente monastica anche se ebbe moglie e figli, una vita piena vissuta con frugalità e sentimento panteistico: in comunione con il sole, la terra, il mare secondo un modello culturale che attraversa in profondità la cultura tedesca. Alle trentuno tele e alle cinque sculture in gesso che sono la dotazione permanente del Museo della Certosa ora sono state aggiunte molte tele appartenenti a collezionisti privati e sono in mostra fino a tutto settembre. L'occasione dunque è di quelle propizie perché si possa avere uno sguardo d'assieme sull'opera di questo artista divenuto così naturalmente caprese per aver trascorso nell'"isola dagli occhi azzurri" gli ultimi tredici anni della sua vita. Anni decisivi e densissimi per la sua attività creativa, per la rigenerazione che qui visse la sua arte di paesaggista fuori le righe della tradizione, di simbolista intriso di Egitto e di Oriente: infatti Diefenbach dopo un esordio tradizionale a Monaco nei primi anni Settanta dove si guadagnò una certa reputazione e dopo il successo che gli arrise a Vienna vent'anni dopo, volse le spalle a questo mondo delle città e della grande capitale del secolo. La sua fu una scelta radicale contro l'arte dei Saloons, contro il mercato che brulicava attorno ad essi, contro - naturalmente - la borghesia. Un mondo che Diefenbach conobbe assai bene, ma col quale intrattenne rapporti, per così dire, di necessità e dal quale s'allontanò definitivamente dopo aver lasciato Vienna per l'Africa, la Tunisia, l'Egitto, il Cairo, infine Capri. Perché questo accadesse lo si deduce seguendo le tappe della sua biografia, costellata di successi, ma anche di gesti clamorosi che lo condussero persino in carcere e lo videro al centro di violente campagne di stampa contro lo scandalo costituito dal suo modo di vivere, dalla sua teosofia e dal suo nudismo. Un clima ben espresso dalla comunità di Monte Verità ad Ascona, presso la quale risiedè maturando il proposito di abbandonare una società che giudicava corrotta e filistea. Queste ragioni, in primis la sua vocazione alla frugalità vegetariana, il naturismo, l'inclinazione al taoismo, questo bisogno di condurre una vita da vagabondo - in realtà più giocata letterariamente che reale - fanno di lui un eroe prehessiano, una specie di Demian avant la lettre. Ma a Capri e non ad Ascona o a Mantognala Diefenbach pose la sede della sua ultima dimora e una lapide, semplice, lo ricorda nel cimitero di Capri, dove pure dormono un dandy come Fersen e il talento scapigliato di Norman Douglas. I dipinti messi assieme da Giancarlo Alisio, con Antonella Basilico, Angela Tecce e Silvana Todisco per conto di Civiltà del Mediterraneo e della Soprintendenza per i Beni artistici e storici sono l'antologia più ricca che qui si è vista dell'opera diefenbachiana. Nelle foto che illustrano il catalogo (Electa La Conchiglia) il pittore veste sempre il saio di monaco laico e panteista, circondato dai figli Helios, Lucidos e Stella o in compagnia del suo allievo Fidus: tutti nomi dalle evidenti implicazioni simboliche. Ed in effetti - per entrare nel merito della sua pittura - il simbolismo è parte integrante di un universo stralunato in cui si rinvengono tracce della tradizione del grande Caspar Friederich, a cui sarebbe stolto accostare il nostro: il suo simbolismo è retorico, scadente nella resa e allusivamente vago. Per sgombrare il terreno da questo tema, pure assai ingombrante, diciamo che è la parte più caduca della sua pittura e la meno convincente. Ben più interessanti talune tele in cui il pittore si misura con topoi - pur tanto illustrati - dell'isola. In una piccola tela (solo 39 x 49 centimetri) illustra la via Krupp a Marina piccola: si snoda questo nastro di pietra come una serpe nel corpo rovente della roccia, sul fondo il crepitare azzurro, cilestrino, smeraldo delle onde del mare sulla costa, poi il sembiante dolomitico del Solaro che s'erge a dominare la scena. sul fondo il profilo della penisola sorrentina. Nuvole vagano tra queste rocce che emergono sull'infinito, come un cratere lunare che non dispiacerebbe a Kubrich da Odissea nello spazio. Nell'altra tela gli azzurri e i verdi si sono fatti bruni e un velo di porpora tinge il cielo. L'intensità di queste piccole tele ci dicono che Diefenbach fu un pittore dotato, dalla voce autentica che seppe dire parole non banali su temi che erano già a quel tempo stati intaccati dall'erba maligna del luogo comune. Ebbe un controllo assai limitato dei propri mezzi, la sua vocazione predicatoria annebbiò la sua musa, la sua tavolozza si ingolfò di terra e di erbe, l'intelligenza dell'artista rimase impigliata nella rete tessuta con ben altra sapienza da Olidon Redon. Ma pure nel grande profilo che dispose sulla sua casa accanto alla Funicolare di Capri c'è una ariosità e un'eleganza tra neoclassico e secessione viennese: un lungo fregio che ridusse a forma di fisarmonica in un volume - Per Aspera ad Astra - ora riproposto dalle Edizioni La Conchiglia: un fregio con bambini che danzano, uccelli che volano, alberi, cespugli, rocce, un corteo devozionale che si chiude con una sfinge: ricordo imperituro del suo rapporto con l'antico Egitto. Un artista versatile e irrealizzato fu Diefenbach, mai banale, nè oziosamente superfluo. Casi letterari. Il popolare etologo ha esordito nel giallo: Giorgio Celli ha scritto con insospettato mestiere un romanzo giallo irto di misteri, intrighi, colpi di scena. Come non bastasse, il popolare "professore" dalla barbetta a pioggia, che ogni lunedì sera dal piccolo schermo ci conduce con competenza scientifica nel "regno degli animali", sembra essersi messo di impegno a condire questo suo intreccio cupo e godibilissimo con molto sesso. Non mancano, nel racconto, situazioni morbose, camere a luci rosse, incontri sessuali accompagnati da pittoresche "invenzioni" sadomasochistiche. E il tutto ha come sorprendente scenario una casa per anziani. Il commissario Camillo Lastrade, che ha lasciato per limiti di età il servizio attivo, è il frutto di un'eclettica vocazione alla "detection": in lui senti un po' di Maigret, un pizzico di padre Brown, un'eco lontana del dottor Watson e del suo scetticismo saldamente ancorato "al metodo sperimentale". Mentre non ti stupiresti di trovare nella biblioteca di questo investigatore colto e disincantato le opere più demistificatorie di Durrenmatt. L'elenco delle ascendenze potrebbe continuare. Celli, che alla letteratura è arrivato molti anni fa nel clima della neoavanguardia, ha costruito infatti questo suo Come le vespe d'autunno (Marsilio editore, pagine 139, lire 18.000) con un gusto autoironico del kitsch, del gioco. Reduce da un brutto infarto, soffrendo di non poter più fumare (in realtà, accende una sigaretta dopo l'altra e tutti in queste pagine fumano ininterrottamente come a parodiare un vecchio rituale della più frettolosa letteratura poliziesca), Lastrade trascorre come può gli ultimi scampoli di un'esistenza da duro. "L'ignoranza ti mette al riparo dalla pietà", è una delle sue sentenze preferite. Sul giornale, una mattina, l'ex commissario legge una brutta notizia: il suo miglior amico, l'ingegner "Mario Reali, pensionato del Genio civile, ospite di Villa Fiorita ... è caduto da un ballatoio, a mezzanotte, schiantandosi sull'asfalto di un cortiletto interno". Una disgrazia? Lastrade, dopo un sopralluogo a Villa Fiorita, è portato a escluderlo. La ragione? Prima dell'ingegner Reali, in circostanze non meno sospette, sono rimasti vittime di "incidenti" mortali altri due ospiti della casa. Reali, negli ultimi tempi, aveva preso a collezionare fotografie degne di figurare nel catalogo della più scatenata "pornografia hard". E le brutte scoperte sono appena iniziate. Irma Coluzzi, la proprietaria di Villa Fiorita, rivela, prima di venire a sua volta eliminata, inclinazioni quantomeno inquietanti. A Lastrade, che durante una cena resiste alle carezze molto spinte di lei, finisce col chiedere spudoratamente: "Commissario, lei è in pensione ... in tutti i sensi, forse? Dico meglio: con tutti i sensi?". Siamo solo alla metà d'una vicenda "lastricata" di false piste. Come sono morti, prima di lui, gli altri due ospiti di Villa Fiorita? Dalle nebbie d'un lontano passato, che ha avuto inizio addirittura nel campo di Mauthausen, emerge quello che Celli definisce "l'angelo della mezzanotte". Rivelarne l'identità sarebbe rendere un pessimo servizio ai lettori. Elzeviro. Segreti e fortuna di un titolo famoso. Quegli "Ossi" che Montale voleva chiamare "Rottami". La scelta del titolo di un libro è spesso motivo di angustie per l'autore. Vi sono scrittori che non riescono a iniziare un romanzo, pur già delineato nei loro progetti, se prima non hanno deciso come intitolarlo. Altri vanno avanti senza l'ancoraggio di quella certezza, ma è come se l'invisibile tarlo di un'ossessione insidiasse il lavoro, e allora propongono dilemmi all'editore e agli amici: questo o quest'altro? Troppo breve o troppo lungo; Una sola cosa è certa: E proprio l'assenza di regole costituisce il fascino che accompagna taluni titoli bellissimi, garanzie del loro immediato ingresso nella memoria del lettore. Non azzardo citazioni, anche perché la lista sarebbe lunghissima e fortemente opinabile. Ma mi è impossibile, per fare un esempio legato alla narrativa del Novecento, non pensare alle splendide invenzioni di Conrad, di Faulkner, di Hemingway, di Pavese, di Calvino, di Kundera, di Garcia Marquez .... Il titolo è anche una forma d'identità, un frammento di confessione. A volte, esso sembra così connaturato all'opera che rappresenta da indurci a supporre una specie di dipendenza genetica tra la fase creativa e la sua sintesi, tra i momenti di solitudine in cui le parole si posarono sulla carta e lo "strillo" (per usare un termine del gergo giornalistico) che dalla copertina annuncia e chiama. Queste notazioni introduttive mi sono parse utili per affrontare il tema vero dell'articolo. Settant'anni fa (nel giugno del 1925), Piero Gobetti pubblicò a Torino la prima edizione degli Ossi di seppia di Eugenio Montale, uno dei libri fondamentali della poesia italiana, e non soltanto italiana, del Novecento. La notizia dell'imminente uscita era apparsa fin dal 15 gennaio di quell'anno sotto la testata del "Baretti", la rivista con cui Gobetti cercava di frenare il dilagare del fascismo nella cultura. Ma c'erano voluti sei mesi d'attesa, dato il carattere assolutamente familiare, più che artigianale, dell'attività editoriale del giovane Gobetti, "occhialuto, pallido, con i capelli sempre arruffati". Il libro era di cento pagine e costava sei lire. Ne furono stampate mille copie. Montale era pago della pubblicazione e non ebbe alcun contratto: si prodigò, anzi, per far prenotare duecentoquaranta copie da amici e conoscenti. Solo nell'ultima poesia, "Riviere", erano presenti le parole del titolo della raccolta: Oh allora sballottati - come l'osso di seppia dalle ondate - svanire a poco a poco; - diventare - un albero rugoso od una pietra - levigata dal mare .... Siamo al nostro tema. Ossi di seppia è senza ombra di dubbio uno dei titoli più collaudati, più citati, più popolari della nostra letteratura. Nei discorsi e nei saggi si è soliti ridurlo ormai a una sola parola. Si dice: la poesia degli Ossi, il vocabolario degli Ossi, la flora e la fauna degli Ossi, il mare degli Ossi. E anche di recente, nel profondo senso d'insicurezza causato dalla situazione italiana, sono stati più volte rammentati dai commentatori politici i due famosi versi dell'epigrafe (Codesto solo oggi possiamo dirti: - ciò che non siamo, ciò che non vogliamo), con un semplice rimando del tipo "come ammoniva, come denunciava il Montale degli Ossi". Ebbene, secondo la testimonianza di un altro poeta ligure, Angelo Barile (1888-1967), Montale aveva inizialmente pensato a un titolo diverso da Ossi di seppia, composto da un'unica, pesante parola: Rottami. Poi aveva abbandonato quel vocabolo che non si limita a indicare residui di materiali deteriorati o inservibili, ma figuratamente anche persone stremate e logorate nel fisico o nel morale. Il che la dice lunga sulla "inamena giovinezza" (l'immagine è di Emilio Cecchi) del Montale che scrisse la maggior parte di queste poesie tra i venticinque e i ventotto anni. Adesso la domanda è questa: se Montale avesse insistito nella sua prima idea, se la sua folgorante opera d'esordio si fosse chiamata Rottami e non Ossi di seppia, la popolarità, la diffusione quasi proverbiale sarebbero state le stesse? la poesia dei Rottami, il vocabolario dei Rottami, la flora e la fauna dei Rottami, il mare dei Rottami. La risposta mi sembra inevitabilmente un "no", non sarebbe stata la stessa cosa. E chissà a quante perifrasi si sarebbe fatto ricorso .... Tutto questo non c'entra con la poesia: essa è al di là della storia curiosa di un titolo. Gli Ossi ebbero la loro estrema consacrazione proprio 50 anni dopo, il 10 dicembre 1975, quando a Montale fu consegnato a Stoccolma il premio Nobel. L'italianista Anders Osterling, nel discorso ufficiale, citò il grande libro e disse che "lo stile lirico di Montale ha assorbito un carattere durevole che pare attinto dal severo profilo della costa ligure, con un mare procelloso che si abbatte contro bastioni di rocce". A me, fortunatamente presente come cronista, sembrò che la vitrea luce accesa con Ossi di seppia fosse stata portata come una lampada tra il pubblico della cerimonia. E intanto ripetevo qualche verso nel silenzio della memoria. "Controfesta" per Modugno nel paese che lo adottò. BRINDISI - Ieri Polignano a Mare ha ricordato il compaesano Domenico Modugno con un omaggio musicale di Napoli, a un anno dalla scomparsa: Roberto Murolo, Enzo Gragnaniello, Jens Senese, nuova compagnia di canto popolare, Carlo Faiello, Massimo Modugno e Irene Fargo, presentati da Riccardo Pazzaglia. "Ma il figlio è di chi se l'è cresciuto, non di chi l'ha fatto nascere", dicono a San Pietro Vernotico, dove Mister Volare si trasferì a nove anni. E a riprova del motto, la cittadina ha preparato una "contro" commemorazione a base di Amarcord e messa in suffragio: una giornata alla memoria di "Mimminu", alla quale è stata invitata anche sua moglie Franca. Nessuna maledizione sul concerto polignanese. "Ma è bene che si sappia che lu Mimminu, cioè Modugno, fu un Sanpietrano verace", dice Fernando Lomascolo, pittore e insegnante di educazione artistica in pensione, che con il cantautore condivise i banchi di scuola e la partenza per Roma nel '47. Alberto Selvaggi Festival. Battesimo per l'opera verdiana. Traviata, Muti sbanca Salisburgo. Grande interpretazione della Rost fino all'ultimo in forse. Qualche fischio alla regia. SALISBURGO - Grande successo di Riccardo Muti sabato al debutto salisburghese di "Traviata" (sulla quale il "Corriere" riferirà in sede critica domani). Controversa invece la regia del catalano Lluis Pasqual, che a fine spettacolo si è preso qualche fischio. Su questa prima c'era un'attesa particolare: era un debutto assoluto dell'opera verdiana a Salisburgo; inoltre sino all'ultimo non si sapeva se il soprano ungherese Andrea Rost, ammalatasi nei giorni scorsi, avrebbe potuto cantare nel ruolo della protagonista Violetta, come alla fine è stato. Il cast di cantanti era di altissimo livello ed è stato premiato dal pubblico a sipario calato: parecchie chiamate fuori scena, quasi 15 minuti di applausi e ovazioni. La Rost ha conquistato la platea che alla fine si dichiarava affascinata dalla sua voce chiara e espressiva e il suo talento drammatico. Successo anche per Frank Lopardo (Alfredo Germont) e Renato Bruson (il padre), subissato di applausi. I Wiener Philarmoniker diretti da Muti hanno dato un'altra prova di maestria. "Traviata" verrà replicata altre otto volte (l'ultima recita è prevista il 29 agosto). A fine anno si sposterà al Carlo Felice di Genova, che l'ha coprodotta insieme con il Festival salisburghese (la prima, il 10 dicembre). Riccardo Muti ha dichiarato: Non è vero che è un'opera popolare: è una partitura complicata, sotto una apparente semplicità ". Scambi di insulti Harris Caine. Per l'attore inglese Michael Caine, i colleghi Richard Harris e Peter O'Toole sono degli "ubriaconi" mentre per Harris, Caine è un "trombone flatulente". Di questo scambio di apprezzamenti si è occupata ieri la stampa britannica dando spazio alla replica di Harris alle affermazioni di Caine apparse in un'intervista una settimana fa sul "Sunday Times". Lì Caine, dopo essersi definito il "Gene Hackman" del vecchio continente, sosteneva che Terence Stamp era un drogato e che Harris, con O'Toole e il defunto Richard Burton erano degli ubriaconi. Guardoni in fila al teatro sexy. Centinaia di curiosi muniti di binocoli, a New York, guardano ogni sera una coppia in luna di miele che assume posizioni sfrenate su un letto d'albergo. È la scena madre (o meglio, la scena del concepimento) di uno spettacolo di nuovo genere intitolato "C'est la vie" e diretto dalla regista Veronique Guillaud per il Lincoln Center, il tempio delle arti più prestigioso d'America. Intervista. A Cesenatico, nella casa che vede nascere tutti i lavori della coppia, l'attrice svela il suo delicato momento. La mia battaglia con il cuore matto di Fo. Franca Rame: "Lui si strapazza, dopo 45 anni devo ancora proteggerlo". "A due settimane dall'ischemia, Dario non prende le pillole e disegna senza sosta". "Niente tour in USA. Andarci da sola? Non posso lasciarlo". "La società si cambia partendo dall'amore tra due persone". CESENATICO "Venivo qui già da bambina, mia madre aveva preso un villino a due piani, prima della guerra. Io e Dario, trent'anni fa, abbiamo acquistato una casa contadina diroccata, l'abbiamo rimessa a posto. Ci stiamo cinque mesi all'anno, scriviamo qui tutti i nostri spettacoli, e ogni volta riuniamo gli amici per una prima lettura". Tutt'attorno fogli sparsi e tanti disegni, quelli di Dario Fo, che dorme ancora. "Dopo l'ischemia di Dario ci siamo rifugiati qui, per la sua convalescenza - continua la Rame -. Ma lui si strapazza, lavora troppo, non ha capito che deve stare più attento. Non prende le pillole, disegna in continuazione". La casa di campagna della coppia, a Sala di Cesenatico, è piccola ma curata in ogni dettaglio, divani bassi a fiori, stanze che entrano dentro altre stanze, come le case di una volta, porte dipinte di blu, un'enorme statua di legno che rappresenta una donna antica, preistorica, col pancione, i seni floridi e le braccia alzate a sostenere il soffitto; fuori, una piscina non molto grande e un giardino pieno di fiori. "Ho un marito troppo agitato - riprende l'attrice -, per 45 anni ho fatto da cuscinetto tra quest'uomo geniale e le difficoltà, i guai, le seccature della vita. C'era sempre Franca a risolvere i problemi. Una leggera stizza le attraversa lo sguardo, sembra il ricordo delle sofferenze, la gelosia, i tradimenti. Quel tentativo di suicidio perché Dario aveva un'altra. Adesso c'è il suo cuore matto a farla stare in ansia. Ma subito le viene un sorriso, ci sono state anche tante gioie nella vita a due: "Gli voglio un gran bene ...". Se Fo, 69 anni, non avesse avuto questi problemi di cuore, che l'hanno portato in ospedale due settimane fa, l'estate l'avrebbero trascorsa a tradurre i due spettacoli che da settembre dovevano portare in tour negli Stati Uniti: "Johàn Padàn a la descoverta de le Americhe" per lui, "Sesso? Grazie, tanto per gradire" per lei. E invece non se ne fa più nulla, i problemi di salute non sono risolti completamente. "Andare da sola? - la Rame previene la domanda -. Me l'hanno anche chiesto, ma come faccio, come posso lasciarlo? No, non se ne parla". La sera prima, con la moglie in palcoscenico proprio a Cesenatico, a recitare gratis la sua "lezione di sesso" (già portata in tutt'Italia), in favore della Croce Rossa, Dario non ha voluto restarsene a casa. Il pubblico ha riso, applaudito, nessuno ha provato imbarazzo, nessuno s'è sentito offeso: alla fine erano molti quelli che hanno voluto stringere la mano alla Rame, in camerino. Eppure, un gruppo di giovani, che si è autodefinito "Centro culturale Vivere senza vergogna", ha distribuito volantini contro lo spettacolo, accusando i due attori di essere "i menestrelli della cultura dissacrante che ha contribuito al degrado morale del popolo italiano". La Rame s'indigna: "Ma come si fa a dire certe cose quando la tv fa vedere di tutto? Che mascalzoni! E pensare che quando ho avuto l'idea di mettere in scena uno spettacolo che parlasse di sesso, argomento su cui la disinformazione è massima, Dario si preoccupava: "Non puoi dire vagina, clitoride. "Troverò il modo di mediare, vedrai". Se lo racconto in giro non ci crede nessuno ". Con quel taglio corto e il poncho di cotone a disegni fantasia, Franca Rame, 66 anni, sembra più giovane. Dice: "Sapeste quante volte m'è capitato, portando in giro il mio spettacolo, di vedere a metà della serata la moglie o la fidanzata farsi più vicina al compagno, prendergli la mano, appoggiare la testa sulla sua spalla. Questo mi ripaga di tutto, anche delle malignità. Sono convinta di una cosa: la rifondazione della nostra società è possibile solo partendo dalla coppia, dall'amore di due persone. Anche quella politica e morale". Sarà la malattia di Dario o forse soltanto un po' di stanchezza, ma la Rame non è molto ottimista sul futuro: emancipazione femminile, lotte politiche, il dopo Tangentopoli ("chi se l'aspettava che riuscissero a capovolgere una rivoluzione? Eravamo così fiduciosi solo un anno fa"): tutto le appare annebbiato. "Che cosa dire alle donne di oggi? Che s'è perso qualcosa, che la tv è un supermercato, che dovrebbero stare attente a non farsi intrappolare dalla logica del "prendi tre, paghi due". Per fortuna sono ancora molte quelle che scendono in piazza a difendere i loro diritti ". Continua: "Non parliamo di politica, avete visto quel povero Di Pietro, come l'hanno trattato? Andare avanti? Certo, ha sempre senso, mollare sarebbe la cosa più facile di questo mondo. Noi due continueremo a fare le nostre battaglie". Dario Fo adesso s'è alzato, entra nella stanza, saluta con un gran sorriso. Poi siede al tavolo quadrato, davanti ha tutti i suoi disegni. Personaggi. "Hollywood? Una noia. Nicole Kidman? Dispettosa". Dillon: è brutto esser bello. Lo sfogo di Matt: "Cambio sempre ruolo, ma le fan mi hanno etichettato". Assediato a Locarno dalle ragazzine l'attore racconta: "Mi propongono copioni assurdi, ma mi voleva Tarantino per Pulp Fiction". E prova a parlare italiano. LOCARNO "Certo che è proprio bello", dice una ragazzina mangiandosi con gli occhi Matt Dillon. "Sì", le risponde convinta un'amichetta. E poi, come se fosse un complimento: "Potrebbe fare perfino Beverly Hills 90210". Lui, circondato da una truppa di fan incantate, si rassegna a firmare autografi su autografi. Con la stessa espressione di Charlot alla catena di montaggio in "Tempi moderni". L'età media delle sue seguaci? Under 20. Perché Matt il bello, nonostante che i 32 anni siano vicini, ha la stessa faccia da adolescente ribelle (ma sensibile) di 15 anni fa. Deve avere in soffitta una locandina di "Rusty il selvaggio" con il suo ritratto che invecchia per lui, come Dorian Gray. In attesa di mostrare più di 18 anni, interpreta solo film d'essai indipendenti a piccolo budget: per la gioia dei critici e il disappunto dei produttori che lo vorrebbero più disponibile. È bello e "difficile". È l'altra faccia di Tom Cruise. Domate temporaneamente le fan, Dillon elude il muro umano di vestitini a fiori, magliette attillate e Wonderbra. E risponde a qualche domanda sulla sua vita da idolo delle teenagers desideroso quanto incapace di invecchiare. "To die For" di Gus Van Sant, in cui interpreta il marito dolce e timido dell'arrivista Nicole Kidman. "Mi sforzo di cambiare ruoli più che posso, voglio che il pubblico mi veda in una luce diversa. Ma non è facile", scuote la testa Matt, pantaloni neri, polo dello stesso colore aperta sul torace fino a mostrare una stridente "maglietta della salute "bianca". "In un personaggio cerco la complessità: mi arrivano copioni assurdi, con parti da pompiere supereroe, trame prive di senso. Non sono allergico ai soldi degli studios, ma preferisco lavorare con registi intelligenti come Gus (Van Sant, che lo osserva deliziato, ndr) in film di valore. Una parte come quella che mi ha affidato lui in Drugstore Cowboy non capita spesso". Esordire quasi da bambino è stato un problema? "È un'arma a doppio taglio: impari tanto, ma rischi che il pubblico ti veda come l'eterno adolescente. Seguo quelli che stimo, come Gene Hackman. Ho accettato di fare un brutto film anni fa (Target di Arthur Penn, ndr) solo perché c'era lui. Io ero influenzato dal "Metodo" dell'Actor's studio, Gene mi ha insegnato la naturalezza ". Lei parla un po' di italiano. Dove l'ha imparato? "Lo studio quando posso. Mi piacce più del francese. E poi a Parigi, se sbagli a parlare si arabbiano subito. Voi avette più pazienza con noi americani". "La conosco poco - dice serio, tornando (fortunatamente) all'inglese -. È molto decisa per quel che riguarda la carriera. A volte è stata un po' dispettosa, ma forse erano "rimasugli" del suo personaggio. Capitano cose strane quando ti cali del tutto in un ruolo ... ". È vero che doveva interpretare lei la parte di Bruce Willis in Pulp Fiction? "Sì - si adombra Matt -. con Tarantino eravamo a buon punto, poi è arrivato Bruce. I suoi film incassano un po' più dei miei, no? Hanno scelto lui", ride nervoso, tormentando il tappo a vite di una bottiglia d'acqua minerale. Come se fosse il collo di Willis. Dichiarazione di guerra al muralismo. Graffiti imbrattano le città. Nel mio condominio ci siamo quindi messi al lavoro in due, inesperti e sessantenni, e con spazzole di ferro e un gel a base di nitro siamo riusciti a grattare buona parte dei murales. Abbiamo poi pennellato sopra cemento un po' diluito: risultato pietoso, lamentele degli altri condomini. La domenica seguente abbiamo grattato di nuovo la pennellata di cemento: risultato fantastico. Quasi ci chiedevano di rifare tutta la casa così. Vico H. (Milano) "Le scrivo questa lettera - lei continua - perché ci potrebbero essere molti altri volontari. Ho scritto anche al sindaco consigliando di far mettere degli articoli sui giornali con suggerimenti tecnici per eliminare i murales. Forse, in caso di pubblicazione, sarebbe meglio non menzionare il mio nome: non che io tema nulla, ma non vorrei che qualche lettore scarabocchiatore, consultando l'elenco telefonico, trovasse il mio indirizzo e per divertimento venisse a imbrattare di nuovo la nostra casa. In ogni caso siamo pronti: abbiamo tanto olio di gomito e nel frattempo abbiamo imparato che occorre mescolare cemento scuro con cemento chiaro". Grazie per il consiglio, gentile signore, anche se non ho ben capito in cosa consista il procedimento nè, soprattutto, so immaginare il risultato. E ancora meno so immaginare perché il vostro intervento sia più risolutivo e più definitivo di altri, per esempio di una semplice mano di pittura. Detto questo, temo che dovremmo abituarci a convivere con i graffiti perché, come ha saggiamente detto lei, a meno che tutti i condomini - e lo ritengo assai poco probabile - si impegnino allo spasimo, mi pare impossibile tentare di arginarli. I "muralisti" non sono infatti frange emarginate di giovinastri maleducati o di irridenti artisti senza cavalletto. Il muralismo deve essere un impulso irrefrenabile di innumerevoli insospettabili: ci penso ogni volta che mi capita di viaggiare in felpati ascensori dirigenziali - fattorini, pony, baristi e postini rigidamente dirottati a quelli di servizio - sulle cui pareti mani pietose hanno cercato di cancellare incisioni, disegni, paroline dal significato quasi sempre univoco. Il signor Rossi di Bruno Bozzetto. Concorsi universitari. Siamo allarmati. Come docenti universitari a vario livello di carriera ci rendiamo interpreti di un'opinione diffusa. Siamo allarmati dal disegno di legge sui concorsi universitari a firma del Ministro competente Giorgio Salvini, attualmente all'esame parlamentare. E ciò per i motivi che così schematicamente riassumiamo: 1) Per l'inopportunità di stralciare la materia sui concorsi da una più organica e non meno essenziale legislazione che ridefinisca figure e istituzioni universitarie. 2) Per i veri e propri dubbi di legittimità che solleva il progetto in questione, dove a un'abilitazione senza graduatoria con un sovrannumero del 50% sui posti a concorso segue una chiamata virtualmente discrezionale delle Facoltà; e dove i concorrenti in sovrappiù che non siano chiamati perdono addirittura l'abilitazione conseguita. L'arbitrarietà giunge al punto che, testualmente, "Nessuno può partecipare per più di tre volte ai concorsi nazionali relativi alla stessa fascia, indipendentemente dall'aver conseguito o meno l'abilitazione". È forse il caso di ricordare che il candidato a un concorso universitario non è una merce da scegliere o scartare, e che nessuna impellente ragione, nè accademica nè scientifica, consente una tale disattenzione di elementari diritti soggettivi? a) Che i predetti dubbi di legittimità siano fatti valere nella discussione parlamentare; b) che, posto lo svolgimento concorsuale in due turni, nazionale e locale, sia stabilita una procedura comune e vincolante nella seconda fase del concorso (concorso appunto, e non mera discrezionalità di chiamata); c) che sia ristabilito di conseguenza il criterio delle graduatorie di merito; d) che, in senso lato, gli ordinamenti universitari non siano considerati come sfera immune dalle comuni norme di uno Stato di diritto. La strada che da Chiavenna porta al Passo dello Spluga è sempre più frequentata dal turismo internazionale che trova in questo valico il percorso più breve per raggiungere la Germania (circa 130 km). Sarebbe quindi doveroso, anche per l'immagine dell'Italia all'estero, predisporre un fondo stradale adeguato (l'ideale sarebbe un tunnel perché con circa 300 km da Milano si raggiungerebbe la Germania). Invece niente di tutto ciò: per l'Anas i tempi sono rimasti quelli del 1960: il fondo stradale è molto sconnesso e la stessa carreggiata inadeguata. Chiedo all'Anas se non sarebbe opportuno adeguarsi alle realtà del 1995. Luigi Colombo. Lecco. Tariffe autostradali. Sorpresa al casello. La penultima domenica di luglio decido di cercare refrigerio al mare: di buon mattino, imbocco l'Autosole, diretto a Deiva Marina, via Parma La Spezia autostrada della Cisa. Non mi sono spiegato, ma mi ha alquanto indispettito, ciò che è accaduto al rientro a Milano: stesso casello, stessi km, stesso tempo, ma devo pagare 5.000 lire in più che all'andata, ovvero L. 27.500. Alle mie richieste di spiegazioni il casellante mi ha elargito uno sguardo tra l'ironico e il compassionevole. Luciano Oggiano. La reggia di Caserta insegnamento dal Sud. Oltre i luoghi comuni c'è la realtà. Perciò fa piacere finirci in mezzo e perdersi in un immenso parco che, per ordine, pulizia e cura, non ha nulla da invidiare a quelli tanto celebrati d'Oltralpe. Lo volle Carlo III di Borbone per la sua Reggia di Caserta e noi, turisti casuali capitati in un giorno qualsiasi, lo ritroviamo intatto e immenso qual era: con i prati rasati di fresco e le peschiere ben pulite. Abbaglia la sua bellezza non sciupata da cartacce e avanzi di merenda, da lattine e bottiglie di plastica. Colpiscono le statue e le balaustre non sfregiate da scritte e da spray colorati. È una lezione l'uso rispettoso che ne fa Caserta: 120 ettari di verde tenuti in modo perfetto, anche negli angoli più remoti. Nulla a che vedere con lo stato dei giardini parco milanesi, zeppi di topi e di maleducazione. Un insegnamento che ci viene proprio da quel Sud che noi troppo spesso copriamo di luoghi comuni. Iole Garofoli (Milano) Caro università. Occhio al pericolo discriminazione. Il decreto legge sulle "misure urgenti" per gli atenei, con cui a metà luglio il governo ha tolto il "tetto" (finora a quota un milione e 200 mila lire) alle tasse di iscrizione e ai contributi di laboratorio, dando in pratica il via libera al "caro università", ha una sua logica. Dal momento che si sta mettendo in movimento la complessa macchina della "autonomia" delle singole sedi universitarie, diventa indispensabile per ogni ateneo procacciarsi almeno una parte di quei massicci finanziamenti, senza i quali nessuna facoltà può funzionare seriamente. Tuttavia, anche a non voler respingere la decisione governativa, questa deregulation impone di rispondere almeno a due interrogativi. Primo. Finché resta in vigore il valore legale dei titoli di studio, lasciare che ogni ateneo decida discrezionalmente (con il risultato di introdurre differenze anche molto pesanti in fatto di tasse e contributi, non solo fra una sede e un'altra, ma fra quelle del Nord e quelle del Sud: basta fare il confronto fra i "costi" a Milano, a Napoli e a Palermo!), non significa forse far cadere tutto il peso sugli studenti, anzi sulle loro famiglie? E di conseguenza, una simile "discriminazione" non finisce per escludere, o addirittura per "espellere" dal sistema universitario i ceti più deboli, anche perché non esiste una solida, concreta "politica del diritto allo studio" a favore di quelli che la stessa carta costituzionale definisce "capaci e meritevoli"? Secondo. Anche ammesso che non si verifichino pericolosi abusi nel "caro università" (un timore purtroppo che neppure il ministro Salvini si sente di escludere a priori, come ha ripetuto in recenti interviste), quali garanzie, quali certezze esistono che l'aumento di tasse e contributi comporti davvero un miglioramento nelle condizioni dei nostri studi superiori? Non nascondiamoci dietro un dito, ma abbiamo il coraggio di denunciare quali carenze macroscopiche esistono nello status di certe biblioteche o di certi laboratori, per non parlare di tante aule, assolutamente inadatte a contenere gli studenti frequentanti (che sono una minima parte rispetto al totale degli iscritti). C'è dunque da porre questa clausola vincolante: il "caro università" non può, nè deve, applicarsi a quegli atenei dove le lezioni si è costretti ad ascoltarle nelle sale di qualche cinema o teatro. È il minimo da esigere, se si vuole che "più tasse" significhi "miglior studio". L'Attaccabottoni. Non si rinuncia a un antico piacere. Se incontrassi Roberto Benigni, gli direi: "Anch'io discendo da contadini toscani. Per i miei antenati, come per i suoi, pisciare sull'aia, davanti all'uscio di casa, è stato per secoli un comportamento tradizionale e pieno di dignità e mi fa piacere che lei non abbia tralignato. La pubblicazione della foto che la mostra in atto di orinare en plein air è un episodio deplorevole, contro cui ha ragione di protestare, ma, mi creda, non è andata certo a suo discapito: anzi, mostrandola fedele alle genuine abitudini della campagna toscana, ha confermato la sincerità della sua arte. "Il vero pericolo è che - per una foto indiscreta - lei possa rinunciare a un antico piacere, che forse qualche volta ha nutrito la sua ispirazione; insomma che d'ora in avanti lei se ne vada nervosamente avanti e indietro per la sua aia, perplesso sul da farsi. "Piscio, caco e guardo la luna": Non meno raccomandabili delle esperienze notturne mi sembrano quelle diurne. Non è forse piacevole vedere inarcarsi - anche se con l'età, ahimè, l'arco tende a decrescere - il getto caldo che zampilla dal nostro corpo? o ascoltare i diversi rumori che il getto fa, a seconda che lo dirigiamo sull'erba, sul terriccio, su freschi rametti, su un cespuglio spinoso? Sarebbe davvero triste se la paura di un acquattato la inducesse a preferire alla volta del cielo il soffitto di un angusto locale, magari rischiarato da un tubo al neon, e alla frusciante vegetazione una bianca tazza di porcellana. "Ho detto che ero dalla sua parte, e che ritenevo giusta la sua protesta; temo, tuttavia, che i proclami in favore della privacy siano inutili. Lei è una persona famosa - il che equivale a dire che l'Industria della Fama la considera un suo prodotto, da far conoscere divulgando tutto quello che si pensa possa interessare al pubblico. E non importa che non sia, a differenza di altri personaggi, una mera invenzione e creazione di quell'Industria: come chiunque si muova negli universi dello spettacolo e della politica, anche lei ha bisogno che il suo nome non scompaia, che i suoi spettacoli vengano segnalati, eccetera; in cambio, l'Industria della Fama rivendica alcuni diritti - per esempio, quello di mostrarla mentre fa pipì. Così stanno le cose, e credo che difficilmente potrebbero mutare. "Nei giorni scorsi quotidiani e settimanali hanno trattato il suo caso insieme a quello dell'onorevole Casini. Non mi sembra giusto. Il nudo di Casini è uno fra i tanti nudi d'attualità, e il suo modesto sapore nasce dall'essere, se così si può dire, cattolico; ma presto altri nudi, tanto cattolici quanto laici, lo faranno dimenticare. Invece la sua foto, caro Benigni, è da un lato un reperto etnografico, che attesta la persistenza di un gesto nobilmente arcaico, dall'altro un documento visivo connesso con tutta la sua arte, e senza dubbio destinato a entrare stabilmente nell'iconografia dei libri che si scriveranno su di lei. Spero che questo serva a stemperare un po' la sua giusta irritazione. Il procuratore accusa l'allenatore dei rossoneri che stasera giocano a Berlino contro il Bayern. Lentini Milan, divorzio in vista. "Capello non rivolge più la parola a Gigi, ora intervenga la società". Dal nostro inviato Berlino - Ancora a spasso per l'Europa esportando l'immagine vincente dell'epopea berlusconiana. Capello provvede a sgombrare il campo dagli equivoci sgretolando, ancora prima di averlo collaudato, il progetto dei quattro attaccanti ("non se ne parla neppure"). "Sono ancora più ottimista di due settimane fa - spiega il tecnico -, vedo la squadra caricata. Lo scudetto? Ci siamo noi, la Juve, la Roma e il Parma". Schegge di calcio parlato in attesa di mettere a punto un motore complesso e sofisticato, avendo tra l'altro da tenere in debito conto gli umori di uno spogliatoio affollato. E proprio sull'aereo, il Milan ha dovuto prendere atto del primo "caso" stagionale: Gigi Lentini. Stavolta a inaugurare le danze non è il giocatore che, anzi, mantenendo fede ai buoni propositi, fa professione di cristiana rassegnazione ("mi sento molto meglio dello scorso anno, mi sento forte, vorrei partire alla pari degli altri per dimostrare quello che valgo" si limita a sussurrare). Stavolta a scendere in campo è Claudio Pasqualin, avvocato civilista, ex braccio destro di Sergio Campana negli anni eroici del sindacalismo pallonaro, che di Lentini è il procuratore. Con Lombardo a lungo infortunato, questo il teorema, i bianconeri potrebbero avere bisogno di Lentini. E visto che i rapporti tra Milan e Juve in questo momento sono eccellenti, dopo il trasferimento in rossonero di Baggio e la santa alleanza politico commerciale, ecco che una semplice intuizione potrebbe trasformarsi nell'ennesimo spettacolo pirotecnico del mercato. Fu proprio nel nome di Lentini che tre anni fa Milan e Juve ruppero i rapporti diplomatici. È stata una mia provocazione - confessa Pasqualin -. Una provocazione collegata a un recente colloquio con il vicepresidente del Milan, Galliani, il quale ha convenuto con me circa l'insostenibilità della situazione. Io voglio che si parli del caso Lentini. Ci troviamo di fronte a un giocatore stimato dalla società, ma emarginato dall'allenatore. Capello a Gigi non rivolge la parola e dunque i casi sono due: o cambia atteggiamento l'allenatore o il giocatore se ne deve andare dal Milan". Al Milan si decide sempre in maniera collegiale. Nel '92 il trasferimento scandalo. Mister 65 miliardi re del mercato. Gigi Lentini da Carmagnola (27 marzo 1969) fu il protagonista della calda estate del mercato '92. Il Milan si inserì in una trattativa tra Torino e Juventus assicurandosi il giocatore con 65 miliardi, costo globale dell'operazione, compreso l'elicottero che portò il gioiello granata, riluttante al trasferimento, da Torino ad Arcore. Sulla vicenda è ancora in corso un'inchiesta della magistratura. Nell'agosto '93 Lentini rimase gravemente ferito in un pauroso incidente. Una marcia e un salto nell'oro. Didoni padrone della 20 km, la May è la regina del lungo. Italia prima nel medagliere. Christie jet rotto, vince Bailey. Dal nostro inviato Goteborg - Una domenica italiana. Si parte per tentare, si parte per partire, perché le speranze stanno lì in vista, ma la strada e la pedana, si sa, sono tutta un'altra cosa. Poi arrivano due medaglie d'oro, due medaglie mondiali che provvisoriamente lanciano l'Italia in vetta al medagliere, e si resta un po' imbambolati a vedere l'effetto che fa a Michele e Fiona: Michele che ancora non ci crede e Fiona che si asciuga la lacrima e forse attende la domanda ingenua della mamma, come successe dopo il record italiano: No, è una medaglia tutta italiana, ha detto Fiona. Pomeriggio azzurro di gioia, sospeso nell'azzardo: il cuore scettico che rifiuta di fidarsi, perché Michele Didoni ha ventun anni e la fatica non è roba per debuttanti, perché Fiona May vola al primo salto e c'è ancora tutta la gara davanti. Senza ricordare, invece, che questi sono Mondiali di confine, che un'epoca di campioni sta abbandonando la ribalta per usura, consunzione, sfinimento. Se ne va saltando in pedana, dove la Drechsler e la Joyner Kersee facevano dieci medaglie d'oro in due (tra le Olimpiadi e i Mondiali) e Fiona invece sembrava soltanto uno scherzo del pronostico. Oppure se ne va, lasciato indietro in corsia, come Linford Christie, il nonno trentacinquenne che si accascia sulla pista, metafora di una vecchiaia precipitatagli addosso con gli acciacchi alla gamba e gli attacchi dei suoi figli caraibici che depongono l'anziano padre. Quando una grande generazione se ne va, quasi mai ce n'è un'altra pronta a rilevarla, all'altezza del compito. Però in questi vuoti, siano essi clamorosi come quello lasciato da Lewis e Christie nei 100, o siano semplici interstizi di una giornata storta (i salti nulli della Drechsler), la capacità del campione che verrà sta nel riempirli, cominciare a mettere il cappello sul posto delle proprie ambizioni. E pure Didoni, buttando i suoi ventun anni oltre l'attesa, bruciando i tempi. di eventi che se lo passano di mano. Di volti, storie, leggende che paiono esaurite e che passano la mano. La ciclista toscana sempre più dominatrice del Tour. Fabiana, un raggio di sole dalla nebbia del Tourmalet. La nebbia che avvolgeva il maestoso Tourmalet dov'era fissato il traguardo della settima tappa del Tour femminile è stata squarciata da un lampo: la maglia gialla di Fabiana Luperini. La ventunenne universitaria toscana, che passa l'inverno sui libri di diritto per preparare gli esami della facoltà di giurisprudenza a Pisa e dedicarsi poi d'estate alla bicicletta, ha compiuto ieri un altro balzo verso la vittoria finale di questo Tour. Ma non ha fatto il vuoto come sulle Alpi. Fabiana Luperini si è "accontentata" di distanziare di 43''la russa Bubnenkova, di 1'13''la svizzera Zberg e di 2'42''la francese Longo, che conserva il secondo posto in classifica ma con un ritardo di ben 11'06''. Sul Tourmalet, come nelle precedenti tappe di montagna, a Margeriaz e soprattutto a Vaujany, la graziosa toscanina, vero peso piuma, ha dimostrato di avere una marcia in più rispetto a tutte le avversarie. Un minimo di prudenza le avrebbe suggerito di restarsene tranquilla, a controllare le rivali. Invece appena la strada ha cominciato a salire verso La Mongie, dov'era lo striscione d'arrivo, Fabiana s'è messa in testa al gruppo a fare l'andatura e, una dopo l'altra, tutte hanno perduto le sue ruote. Ultime a reggere il suo ritmo infernale (ha concluso la tappa di 112 chilometri a quasi 32 di media) due russe, una svizzera, una lituana. Ma incapaci di misurarsi con lei per il successo di giornata, perché a Fabiana è bastata una decisa accelerazione nel finale per tagliare il traguardo avvolto in una nebbia fitta - al termine di una tappa percorsa quasi tutta sotto la pioggia - a braccia alzate, tra la commozione di mamma e papà che l'aspettano a ogni arrivo. Fabiana Luperini da Cascine Butti, frazione di Pontedera, sta dominando questo Tour riservato alle ragazze in maniera ancor più netta di quanto abbia fatto Miguel Indurain. Le altre possono conquistare successi di tappa, la massiccia tedesca Rossner può far valere le sue doti di velocista come al Giro d'Italia, ma non potranno mai colmare un handicap così pesante. La strada per tagliare il traguardo finale di Fontenay Le Compte, in Vandea, sabato prossimo, è ancora lunga. Già oggi c'è un importante appuntamento nella cronometro attorno a Tarbes (km 27,6) ma il futuro avvocato Fabiana Luperini proprio al Giro che ha vinto ha dimostrato di non temere le gare contro il tempo. A differenza di Marco Pantani cui la si vuole paragonare a tutti i costi. La bella Fabiana è invece la vera erede di Maria Canins, il "Coppi in gonnella" che dieci anni or sono, proprio al Tour, fece scoprire a italiani e francesi il fascino del ciclismo femminile. Sport che si riteneva poco indicato al gentil sesso. Ma Fabiana, come mamma Maria, l'ha ampiamente smentito. Casarin, il designatore dimezzato. Matarrese nel tentativo di risolverla l'ha ulteriormente complicata. Ha confermato Casarin come designatore, mettendolo però in condizioni di grave disagio ed evidente debolezza. Ha detto che questo sarà, comunque, il suo ultimo anno nel ruolo. Gli ha tolto due collaboratori fidati, tra cui Baldas che Casarin aveva voluto come vice pensando, forse, di farne il proprio successore. L'ex arbitro triestino è stato messo in castigo per aver osato ironizzare sulle virtù arbitrali di Lombardo, permalosissimo presidente dell'Aia e nemico giurato del designatore. Il quale non perde occasione per dimostrargli quanto poco stimi lui e il suo incarico. Dopo aver minacciato di cacciare entrambi se non smettono di litigare, Matarrese ha posto accanto a Casarin una specie di commissario politico (Paparesta, suo devoto e concittadino) senza neppure interpellarlo. Scelta fatta in accordo con Lombardo. A Baldas il gravissimo reato d'opinione costerà un anno di purgatorio: se farà il bravo, poi sarà riabilitato. Per finire Matarrese ha consigliato pubblicamente Casarin di impegnarsi a fondo se vuole essere aiutato a rientrare nella commissione arbitrale della Fifa. Il quadro sembra chiaro: Matarrese ha voluto indebolire l'immagine e il prestigio di Casarin. Un po' per indurlo a essere meno komeinista e per consigliargli di rispettare le gerarchie; Sport nel quale si distinse Sensi. C'è la forte sensazione che Matarrese abbia voluto inviare un messaggio ai presidenti: state tranquilli, quest'anno sorveglierò io le designazioni, ho messo lì apposta Paparesta, se vi fanno qualche torto rivolgetevi a me. Mi auguro di sbagliare ma, considerando che siamo nell'anno elettorale e osservando come Matarrese ha affrontato il problema delle naturalizzazioni, qualche sospetto è comprensibile. Soprattutto perché la delegittimazione di Casarin è troppo evidente per non incutere gravi timori. Ho criticato in diverse occasioni le sue scelte, le sue incoerenze, le sue provocazioni. L'anno scorso ha commesso diversi errori, compresi alcuni interventi televisivi, non comprendendo che chi gestisce gli arbitri non deve mai dare l'impressione di utilizzarli per ripicche personali, che il suo traguardo deve essere quello di pacificare gli animi, non di eccitarli. Però o si ha piena fiducia nel designatore o lo si sostituisce: non esistono vie di mezzo, non si può tenerlo sotto tutela. Guai se questo ruolo se lo arroga addirittura il presidente federale che dovrebbe essere sopra le parti e tenersi lontanissimo da simili beghe. Avremo la fila dei presidenti ogni settimana in federazione? Matarrese dirà che non ha queste intenzioni: bene, prometta solennemente che nè lui nè il segretario Zappacosta accetteranno (come fecero l'anno scorso) di discutere coi rappresentanti delle società le scelte di Casarin e le direzioni arbitrali. In un campionato apertissimo, con 5 o 6 squadre in lizza per lo scudetto, l'autonomia e la forza della Can debbono essere al di sopra di ogni sospetto. E chi mette in dubbio l'operato del settore va punito con estrema durezza. Se la federazione stessa fa capire di non fidarsene appieno stiamo freschi. Proprio in una stagione così delicata ci troviamo con un designatore la cui influenza sugli arbitri è fatalmente ridotta dal fatto che a fine stagione sarà sostituito. Al di là della stima e dei rapporti personali, come si può pretendere che gli obbediscano ciecamente? Una buona parte cercherà di ingraziarsi Paparesta (probabile apripista di Lanese) per garantirsi il futuro e si preoccuperà di capire i criteri di giudizio del successore. Casarin sarà totalmente libero di decidere, visto che gli han cambiato d'autorità due collaboratori? Gli arbitri come reagiranno a un evidente indebolimento del loro potere rispetto alle società? Si ribelleranno o cercheranno di tenersi buone le più forti? Casarin avrà sufficienti motivazioni, vedendosi trattato così bruscamente dopo cinque anni di lavoro comunque appassionato e innovativo? Non commetterà l'errore di utilizzare quest'ultima stagione per qualche rivincita personale? Insomma, o Matarrese restituisce pieni poteri a Casarin o lo rimpiazza: un designatore dimezzato non serve. Integralisti contro l'algerina. Minacce alla Boulmerka. c.f. Goteborg - Se è vero che la musa dei nostri giorni non è la memoria ma la dimenticanza, certi minuti sono macigni sulla coscienza. Quello scelto dall'atletica per ricordare Hiroshima (liberando sette colombe) è parso fermare un mondo che non si capacita, che non sa o non sa più. Come se la lontananza da quel giorno, la presenza sulla stessa pista di Mike Marsh e Yuji Nakamura, rammentasse solo un brutto sogno dell'umanità. Come se il sonno della ragione non avesse aggredito nel frattempo altri luoghi, genti, cuori. Come se lo sport ne fosse esente: ieri Hassiba Boulmerka (nella foto), l'algerina campionessa del mondo a Tokio e olimpica a Barcellona, ha vinto di rabbia la sua batteria dei 1500 ed è corsa via, dietro l'auricolare di una attentissima guardia del corpo. Da ieri la grande mezzofondista, prima donna africana a vincere un titolo mondiale, non dorme più al Villaggio atleti, è guardata a vista in albergo: voleva restare con le altre compagne, gli organizzatori e i dirigenti della sua squadra l'hanno sconsigliata. Sono tornate le vecchie minacce (più volte Hassiba è stata oggetto delle attenzioni degli integralisti), più pesanti di un tempo. Correrà sotto scorta, perché il Gia (il gruppo armato del fronte islamico) non può accettare che una donna sia libera di essere un'atleta. O soltanto libera di essere una donna. Oggi la 10 km donne. GOTEBORG - Ieri l'oro di Didoni, ma la marcia azzurra non ha finito di sognare. La Salvador non c'è, ma l'Italia è ben rappresentata, a cominciare da Annarita Sidoti (nella foto), campionessa europea a Spalato nel '90 e nona ai Mondiali di Stoccarda. La Sidoti non sembra aver paura: "Mi auguro che la gara sia subito veloce, seguirò il treno giusto, anche se ho un po' paura del gioco di squadra delle cinesi. Mondiali di atletica - Un milanese sbanca la 20 km in una disciplina da sempre targata Italia. Didoni, ultimo figlio di Marcia Azzurra. "Ma ora voglio finire gli studi". De Benedictis squalificato perde il bronzo. Ha stritolato tutti nei 5.000 metri finali. GOTEBORG - I venti chilometri di marcia sono stati una prova fisiologicamente e muscolarmente durissima, resa problematica dal gran caldo. L'andatura tenuta dal vincitore Didoni è stata di 4 minuti al chilometro, un gran ritmo che l'azzurro ha avuto il merito di riuscire a spingere fino in fondo, grazie alla sua dote principale: la forza muscolare, frutto di una complessione fisica poderosa per un marciatore di 1 metro e 78 per 71 chilogrammi. Didoni si aspettava una gara in progressione di velocità e così è stato, con passaggi di 20'01''ai 5 km, 40'31''ai 10 km e quindi il primo salto di velocità fino al 15 chilometro transitato nel tempo di 1.00'16''. Da qui è partito l'arrembaggio vincente dell'azzurro che ha concluso in 1.19'59''sfoderando il parziale più veloce sui 5 chilometri finali con 19'43''. Didoni è stato al comando tre volte dimostrando una sagacia tattica da veterano, al di là dei suoi 21 anni e cinque mesi: all'inizio per tenere alto il ritmo, a metà gara per isolarsi al comando con altri quattro, infine a seguito dell'ultimo contrattacco partito ai 16 km e mezzo e concluso nell'oro. Anche ieri la gara è stata massacrata dalle squalifiche, tanto più dolorose quanto più comunicate a un passo (vedi Garcia), se non oltre il traguardo come è successo per il nostro De Benedictis. I giudici della marcia sono stati spesso in passato messi in discussione per la scarsa uniformità di giudizi, si dice causata dall'applicazione di criteri geopolitici. Adesso che certi problemi sembrano superati, rimane loro il dovere sacrosanto di rispettare la fatica dei concorrenti senza quei crudeli ritardi andati in onda puntualmente anche ieri. Dal nostro inviato Goteborg - Piccola marcia antica, semplice e puntuale come la gente per bene, come la gente che sa esaltarla. Era stato Maurizio Damilano l'ultimo campione del mondo nella storia dell'atletica italiana, a Tokio '91. E da qui riprende la marcia, da un ragazzo che "sgomita" come lui, ne rammenta l'incedere, la classe, quella forza mentale che ti porta diritto dove solo i campioni sanno arrivare. Ha 21 anni Michele Didoni, la prima medaglia d'oro azzurra dei Mondiali. E un viso fiero, lineamenti d'accetta: E invece quelle se lo portano via quando giura di averci creduto "prima di uscire dal sottopassaggio dello stadio: scusate volevo dire "entrare". Eppure a noi piace pensarlo come un lapsus, che il sottopassaggio fosse quello del via, perché certe imprese si sentono dentro. E qualcosa Michele sentiva di dare: "Ho sempre gareggiato così, nel gruppo di testa. Ho saputo della squalifica di Garcia da Maurizio Damilano, vi giuro, non pensavo di arrivare primo". E qualcosa ora sente di dire: "Il dispiacere per la squalifica di De Benedictis e un "grazie" al mio allenatore, a Pietro Pastorini che mi ha portato fino a qui ". Pietro Pastorini è il padre laico di una comunità di recupero d'immagine: grazie al suo lavoro, grazie a Didoni, Quarto Oggiaro finisce in prima pagina senza portarsi dietro una notizia di cronaca nera o il luogo comune di una comunità sbattuta alla periferia della serenità. È questo il fiume carsico che si chiama volontariato sportivo, che affiora in giorni speciali, ma sotto per anni e anni scava, innerva, ciba, vena terre difficili, moralmente aride in superficie. L'oro di Didoni come il bronzo della Ferrara sono medaglie ecologiche, il recupero del parco delle Groane o di quartieri a rischio. Un oro costruito sui detriti della montagnetta di Milano, come quelli di Cova e Panetta. Anche "dal letame può nascere un fiore" cantava De Andrè. La via del campo è soltanto una questione di volontà. E Pietro Pastorini ieri lacrimava la sua gioia con pudore, asciugandosi gli occhi come ci si asciuga il sudore, "perché oggi a me sembra di volare. E potrei anche morire, tanto non me ne frega più niente. Cercate di capirmi, io vengo da Lomello, vengo dalla campagna, sono un'autodidatta. E sono troppo contento. Non so se mi merito tutta questa felicità, ma ho lavorato tanto. Michele marciava e io rivedevo il film della mia vita". Michele marciava e Pietro Pastorini vedeva suo genero, tirato su come un figlio "e allora scusate se mi sono commosso. Claudia sarà contenta, ma io non benedico nessun matrimonio, sono un padre democratico, decideranno loro se e quando". Strano come un affetto virile non possa congedarsi dal pianto e come la commozione riesca a farsi lezione di dignità. Piccolo mondo antico quello della marcia, un clan di fatica che sta nell'ombra, costretto dalla popolarità di una disciplina che è buona per le medaglie ma non per l'audience. i Damilano, che adesso stanno in panchina; De Bendictis - ieri beffato in ritardo dalla giuria, da un verdetto arrivato quando aveva una medaglia al collo e togliersela fa male -; Didoni e Perricelli, fidanzati con le figlie di Pastorini. Sentenza di Maurizio Damilano: A non perdersi per strada, a non perdersi d'animo. A prendersi ogni volta le sue rivincite. Non s'è perso per strada Michele Didoni, e sì che marcia da quando aveva tre anni e mezzo, perché il fratello - che oggi vive ad Albacete, in Spagna - lo prendeva per mano e lo portava con sè, perché imitasse quel gioco a dondolo. Michelino si presentò anche al Trofeo Frigerio, rimandarono indietro quel poppante e aspettarono che avesse compiuto i quattro anni. Oggi che quel bimbo è campione del mondo, una famiglia l'aspetta come una promessa mantenuta, un ragazzo partito per imparare che torna campione, in Mercedes, con cento milioni in tasca, "ma tutti quei soldi io non li ho mai visti, e neppure i miei genitori. Vengo dai sacrifici anche se possiedo una Golf che mi terrò stretta. Come la penso politicamente? Spero non si arrabbino quelli che mi danno da mangiare (il gruppo sportivo Carabinieri) ma io voto dall'altra parte". Famiglia operaia, di sinistra: il padre, pensionato, lavorava all'Ospedale Maggiore di Milano, oggi ci lavora l'altro fratello di Michele. "Una famiglia che mi ha fatto studiare: Ma ora riprendo". Come ha ripreso lo spagnolo Massana e il messicano Garcia, km 17,5 della gara di ieri, con quella cocciutaggine di chi ha marciato in salita, di chi non ha mai ricevuto regali, di chi difende il suo quartiere "che è bello, mi vuole bene, mi aspetterà con la banda e non è vero che sia malfamato e pericoloso". Di chi ha l'orgoglio di essere quello che è, senza finzioni. Pietro Pastorini, Michele, Claudia, le loro famiglie che tra poco saranno la stessa. Tutti in marcia, come in un Pellizza da Volpedo post moderno: la marcia del Quarto Oggiaro. Le cifre - L'Italia guida il medagliere: già eguagliati i successi di Roma '87. La domenica d'oro dell'atletica italiana suggerisce una serie di considerazioni anche statistiche. L'Italia ha già eguagliato il bottino di Roma '87, quando gli azzurri si imposero con Panetta (3.000 siepi) e Damilano (20 km di marcia). A Stoccarda '93, nessun oro italiano. I titoli mondiali azzurri, prima di Didoni e May, sono stati vinti da Cova (10.000, nell'83), Panetta e Damilano nell'87, Damilano (20 km di marcia) nel '91. Fiona May è la prima azzurra a vincere un titolo mondiale ed è la quarta italiana a conquistare la medaglia d'oro, tenendo presente anche le Olimpiadi. Prima di lei, avevano vinto il titolo olimpico Ondina Valla (80 hs, '36), Sara Simeoni (alto, '80) e Gabriella Dorio (1.500, '84). La maratona di Goteborg più corta di 400 metri (41,795 metri) fa ricordare alcuni errori del passato. Nel '79, la maratona di Spalato, vinta da Kausis, risultò più corta di 991 metri; ai Mondiali del '91, Schennikov tagliò a braccia alzate il traguardo dei 20 chilometri, sprintando con Damilano, senza accorgersi che doveva essere coperto un altro giro; ai Mondiali '87, nei 10.000, la campana venne suonata a due giri dalla fine per Panetta e Kunze, in corsa per l'argento (vinse l'azzurro). Devers bis nei 100 ostacoli Entra in scena Ottoz junior Assegnati ieri cinque titoli. 100 m: 1. L'Inglese sesto, Il Canada vola: Aria nuova nei 100: è Bailey l'anti Christie. Dal nostro inviato Goteborg - I nuovi pirati del mar dei Caraibi ce l'hanno fatta: cambio di stagione, depredato Christie, affondato Marsh, (unico statunitense in finale): i cento metri sono di nuovo una giungla agonistica, foresta vergine di talenti non ancora compiuti, dove Donovan Bailey caccia un urlo alla Tarzan per gridare al mondo che è lui il nuovo padrone. Anzi, di urlacci ne caccia addirittura due, uno ai settanta metri che atterrisce Ato Boldon (bronzo), nella corsia a fianco e gli farà dire all'arrivo: "Quello ha vinto gridandomi nelle orecchie". Sul podio tre goliardi che un podio all'aria aperta non avevano mai visto in vita loro, perché almeno Bruni Surin (argento) ha un passato da re indoor. Sul podio un'aria nuova e una bandiera che rammenta qualcosa e non si può far finta di niente. L'ultima volta che una foglia d'acero volò in cielo si era a Seul, sette anni fa: primo Ben Johnson, Canada, 9''79. Di nuovo un canadese campione, un altro figlio di Giamaica. Il passato che pesa si cancella anche così. Chiude Bailey: "Era un idolo, è diventato una delusione. Non sarà mai un paragone. E adesso basta con Johnson". Vincere è un buon modo per rimuovere. Christie è un nonno ferito nel polpaccio (contrattura) e nell'orgoglio. La sua avventura di grande campione e grande narciso si chiude con l'immagine di un uomo, chiappe al vento sulla pista, che guarda gli altri dal basso in alto, come non gli era più accaduto da tre anni a questa parte. Andrà in pensione senza troppi rimorsi, perché il proprio tempo (10''12, sesto) segnala che il proprio tempo è agli sgoccioli, specie per chi ha sempre sostenuto che "De Coubertin ha inventato un motto che ripugna". Senza rimorsi perché Don Bailey (ma sì, come Don Quarry, suo idolo nell'infanzia giamaicana) ha le stesse certezze agonistiche: "Christie ed io veniamo dalla stessa storia, ambiente povero, dove i nostri genitori ci hanno insegnato a batterci per il solo posto che merita considerazione, il primo". Senza rimorsi perché i Pirati dei Caraibi sono suoi fratelli di mare: Bailey è di Manchester (Giamaica), Surin di Haiti e Boldon di Trinidad. "Se si fanno superare da un vecchio come me, cambino mestiere" ripeteva il nonno del vento, aspettando l'ultima sfida. fuori dal podio l'Africa di Fredricks; fuori gli Usa che dovranno reinventarsi lo sprint quando Atlanta è già in fondo al rettilineo. un tempo appena inferiore ai 10''per vincere, gara per giovanotti che saranno famosi, arrivati forse troppo presto, ma lasciando indietro tutti. La gara di Goteborg sta nelle parole stralunate di Don Bailey, nella sua simpatia a prima vista: "Sono partito piano, ma che ci devo fare, non so partire. Fino ai 70 metri mi trascino e poi via. Non come Lewis, la sua corsa aveva una logica, la mia no. Mi sono messo ad urlare quando ho sentito che andavo in progressione. Ho dovuto vincere per forza, correvo così male che Pfaff, il tecnico, mi avrebbe sbranato". ora vedremo di scoprire quanto vale. 0 il numero degli americani sul podio dei 100. Non accadeva, in gare internazionali, da ben 15 anni. Mondiali di atletica - Per la britannica, moglie dell'astista Iapichino, trionfo a sorpresa. Fiona, la vittoria è un balzo di gioia. Cittadina italiana dal 1994. La May in lacrime saluta il marito in diretta tv: "Grazie Italia, ti ho regalato l'oro". GOTEBORG - Sono le 20.06 di domenica 6 agosto e nello stadio Ullevi di Goteborg scocca finalmente per Fiona May l'ora della felicità: da qualche secondo è ufficialmente campionessa mondiale di salto in lungo, una medaglia storica per l'Italia. La ragazza in tuta azzurra, ebbra di gioia, salta all'impazzata, poi attraversa la pista per andare ad abbracciare l'allenatore Tucciarone. Il marito Gianni Iapichino, l'astista azzurro che l'ha sposata due anni fa permettendole di acquisire la cittadinanza italiana, invece non c'è: ha preferito non venire in Svezia per non innervosire la moglie. Ma la Rai, grazie a una diretta telefonica, permette ai due coniugi di essere vicini nel momento più bello. Iapichino deve ripetere più volte "Fiona, sono io, Gianni. Brava, brava, complimenti". E lei, finalmente, si scioglie: "Gianni, oh ... Gianni". "Come back home soon, torna presto a casa, ti amo" riprende Iapichino. "I love you too" risponde in inglese la May che tra lacrime, sorrisi di gioia e le domande del giornalista della Tgs Mario Mattioli ha modo di commuoversi: "Perché mi fate queste cose? ... Grazie Italia, ti ho regalato l'oro". L'improvvisato collegamento con la moglie ripaga Iapichino di un quarto d'ora tremendo, dopo la sospensione del collegamento da parte dell'emittente di Stato. Gianni era passato dall'euforia all'invettiva. Ma il vuoto di notizie è cessato quando un giornalista, che aveva potuto seguire le gare in diretta su Eurosport, gli ha telefonato confermandogli il successo di Fiona. Lui non l'aveva messo in dubbio. "Anzi, secondo me non è riuscita a dare tutto quello che aveva dentro - è ancora il commento del marito -. Io ho preferito starmene a casa perché temevo di farle perdere la concentrazione". In effetti questo è successo, come Fiona ha confessato nel dopogara: "Saltavo per prima ed essendomi trovata subito in testa aspettavo che le altre reagissero; invece tutte sembravano paralizzate. Non ho più reso al massimo e sono stata sicura della vittoria solo a gara conclusa. Sì, non un istante prima". poi è stato suggellato da un 6,98 ottenuto con troppo vento e che non ritocca quindi il suo primato italiano (6,96). Evidentemente era destino che finisse così e alla vigilia si era intuito che l'azzurra, tranquilla e concentrata, aveva le carte in regola per fare il colpaccio. Sempre in difficoltà, invece, è stata l'americana Joyner Kersee: è lo specchio di una stagione culminata spesso nella confusione tecnica, come testimonia il suo sesto posto con 6,74. Quanto alla grande Heike Drechsler, non si è nemmeno qualificata per la finale pur dimostrando di avere ancora una buona "esplosività" in pedana. La tedesca si era preparata per i Mondiali in Algarve con il figlio e il suo nuovo compagno, il decatleta francese Alain Blonder. Un amore certamente nato nel segno della sfortuna, visto che il transalpino ieri mattina, sempre nel lungo, ha collezionato solo salti nulli e non ha ottenuto alcun punto utile per la competizione. Anche la temuta ucraina Kravets, troppo tesa alla ricerca della misura nei tre salti di qualificazione, è uscita clamorosamente di scena. Così si è capito che per Fiona i giochi erano ormai fatti, nonostante la minaccia estrema della cubana Montalvo, che con 6,86 agguantava il secondo posto a spese della russa Mushailova (6,84). Quarta un'altra russa, la Rublyova (6,78), quinta Valentina Uccheddu, superlativa con il suo 6,76. Per qualche momento la ventinovenne sarda è stata addirittura in zona medaglia, ma onestamente ieri al destino non si poteva chiedere di più. Fiona May aveva conosciuto Gianni Iapichino nel 1987 a Birmingham durante i campionati europei juniores, che lei vinse. È una campionessa che la Gran Bretagna rimpiangerà a lungo e che l'Italia oggi giustamente celebra. Parmalat Cup negli USA. Stoichkov dirige il Parma spettacolo. Due gol al Boca, in rete anche Brolin. East Rutheford - Il segno di Hristo. Lo dice il nome stesso: il Parma onora la Coppa formato esportazione dello sponsor proprietario e vince la Parmalat cup. Dopo il successo sugli Usa arriva anche quello sul Boca Juniors (3 1) grazie a due gol e a una convincente prova del bulgaro al rientro dopo la contusione alla coscia destra del 28 di luglio. Potente e istrionico Stoichkov è andato in gol al 34'del primo tempo finalizzando alla perfezione una combinazione Zola Inzaghi. Il Parma, schierato inizialmente con un 4 3 3 formato da una linea difensiva con Mussi, Apolloni, Minotti e Benarrivo, a centrocampo Dino Baggio, Brambilla e Sensini e attacco guidato da Zola con larghi Stoichkov e Inzaghi, si era salvato in precedenza grazie a Bucci autore di un salvataggio d'istinto su conclusione ravvicinata di Gonzalez. Lo scampato pericolo scatena il Parma che trova il vantaggio e poi raddoppia grazie a un rigore concesso dall'arbitro per un fallo su Mussi lanciato a rete. All'inizio del secondo tempo il Boca approfitta di uno sbandamento difensivo per riaprire la partita con l'attaccante del Camerun Tchami (4') che segna in probabile fuorigioco. Però ci pensa di nuovo Stoichkov a inventare il gol del 3 1 con un cross che taglia la difesa argentina per il colpo di testa risolutore di Brolin (6') entrato all'inizio della ripresa. La stanchezza provoca nervosismi e interventi fuori misura nel finale: espulsi Pico e Melli. Altre. Amichevole violenta del Napoli in Olanda, a Babberich, dove la squadra di Vujadin Boskov è stata sconfitta per 2 1 dal De Graafschap, squadra della serie A olandese. Cinque i giocatori ammoniti e due espulsi nel finale: Al 41'del primo tempo vantaggio olandese con Redeker su calcio d'angolo dopo ingenuità di Colonnese. Al 6'della ripresa raddoppio del De Graafschap: deviazione in rete di Breetveld poi espulso. Vittoria striminzita della Cremonese sui dilettanti del Carpi: 1 0 con rete di Tentoni. A Sestola la formazione dei calciatori disoccupati ha superato il Bologna per 2 1: reti di Minuti e Di Stefano per i disoccupati e di Torrisi per la formazione di Ulivieri. Al Settebello l'Otto nazioni di pallanuoto. CATANIA - Continua a stupire l'Italia sperimentale della pallanuoto che Ratko Rudic sta assemblando in vista delle Olimpiadi di Atlanta: il nuovo Settebello ha vinto il trofeo "Otto Nazioni" battendo la Russia per 6 5 (0 1, 2 0, 3 1, 1 3). A fine incontro, che la nazionale ha giocato con un uomo (Bovo) in meno per espulsione definitiva per gli ultimi 20 secondi, il c.t. azzurro Ratko Rudic, si è lamentato per il gioco pesante degli avversari. Oggi il Settebello vola a Patrasso in Grecia dove verrà disputato l'ultimo torneo prima dei campionati Europei in programma a Vienna dal 17 al 27 agosto. Il caso - Cresce il malessere nel ritiro di Sportilia, in attesa dell'arrivo del designatore. Arbitri, è l'ora della verità. Vicenda Casarin e questioni economiche: la base tratta con il presidente Aia. È il giorno del confronto. Oggi una delegazione degli arbitri di serie A e B (Nicchi, Collina, Ceccarini, Cinciripini, Pairetto) e una rappresentanza dei guardalinee (Padovan, Manfredini e Zuccolini) incontrerà il presidente dell'Aia, Salvatore Lombardo. Il notaio sindaco ha più volte smentito l'incontro di oggi, cercando di prendere tempo e annunciando il suo arrivo nel ritiro di Sportilia per mercoledì, ma, dalle prenotazioni aeree, risulta in arrivo a Bologna alle 15.40 e in partenza in serata ed è facile intuire che si incontrerà con gli arbitri non lontano dall'aeroporto, forse nella sede Aia di Bologna. C'è un documento "politico economico" in dieci punti (votato all'unanimità) da valutare e da discutere insieme e gli arbitri non sono disposti ad aspettare ancora, dopo la riunione di cinque ore, che si è conclusa alle 2.30 di sabato mattina. Lombardo deve cercare di placare il risentimento di tutto il gruppo. A Sportilia si è parlato chiaro: "Le società hanno ottenuto in poco tempo 84 miliardi, facendo la voce grossa, mentre noi siamo fermi a 30-35 milioni lordi a stagione. C'è gente che pensa siamo professionisti superpagati e invece la situazione è molto diversa". In attesa dell'arrivo di Casarin (in rientro da uno stage a Filadelfia), previsto per domani (deve sempre sciogliere la riserva sull'incarico), gli arbitri vogliono risolvere i problemi di fondo, altrimenti potrebbero dar luogo ad iniziative clamorose. E in questo senso, la rivolta degli arbitri supera i confini di una semplice rivendicazione di categoria per il cambiamento di un paio di componenti la commissione di serie A e B. Il malessere è più profondo, mai gli arbitri avevano osato ribellarsi in maniera così clamorosa e chiara nei confronti della Federcalcio. Ma il gruppo Casarin sente che mai come questa volta il Palazzo è lontano: contano più i presidenti degli arbitri. New York vuole Probing uno dei trottatori dopati. a.f. Probing vuole l'America. Il portacolori di Marcello Skoric, il miglior trottatore tra gli importati attualmente in attività in Italia, sogna di conquistare l'"International Trot", in programma a New York sabato 19. È la corsa che nel '77 vide il trionfo di Delfo, guidato da Brighenti. Probing, però, è stato trovato positivo nei controlli effettuati dopo il "Repubblica" e il "Duomo" ed è stato sospeso. Così Lorenzo Baldi, suo driver nonché scopritore, ha dovuto chiedere di congelare la situazione in attesa delle controanalisi. non si gridi allo scandalo e non si finga ipocrita sorpresa ora che un laboratorio francese aiuta i nostri inefficienti controlli, ma si riveda il regolamento. Poi, con responsabilità non disgiunta dalla severità, si apra la caccia al vero cancro del trotto, l'hard doping. E soprattutto, si puniscano i praticanti stregoni. Nessun 14. Ai 33 "dodici" 22.684.000 lire; ai 670 "undici" 1.117.000 lire; ai 6.405 "dieci" 116.000. Il jackpot sale a 794.231.223 lire. Newman alla Scavolini. Colpo grosso della Scavolini Pesaro: Golf: Rocca quinto in Europa. Stilata la classifica dell'ordine di merito europeo (che qualifica alla Ryder Cup) dopo il Master di Scandinavia vinto ieri dallo svedese Parnevik: Costantino Rocca, assente a Barsebacks, è al quinto posto; al comando Bernard Langer. Ippica: Paura passata per Frank Dettori, il fantino britannico coinvolto in un incidente in corsa: è stato dimesso dall'ospedale dopo una notte in osservazione. Ciclismo - A Leeds festival di Pedale Azzurro. Vince Sciandri, inglese d'Italia. ar.co. Leeds - L'inglese d'Italia (o meglio l'italiano con licenza inglese) ha scatenato l'entusiasmo dei flemmatici sudditi della Regina Elisabetta vincendo con una fuga solitaria il Leeds International Classic, prova di Coppa del mondo. Max Sciandri, nato a Derby 28 anni or sono da genitori toscani che gestivano un ristorante, ha sempre mantenuto il doppio passaporto. Per anni ha inseguito invano la maglia azzurra, così l'autunno scorso ha deciso di affiliarsi a quella inglese dove la concorrenza per un posto in squadra è sicuramente meno agguerrita che a casa nostra. Forse rinuncerà ai mondiali colombiani, visto che il percorso è da Trofeo dello scalatore, ma ad Atlanta vuole esserci, nelle vesti di avversario di Bugno e Baldato con cui corre tutto l'anno nella squadra diretta da Giancarlo Ferretti. Il numero 13 di gara gli ha portato fortuna. Ha spiegato Sciandri dopo l'arrivo: "Ho imparato dagli errori del passato, quando spesso esitavo troppo prima di partire. È il 26 centro della carriera ma soprattutto la prima classica. Quasi non ci speravo più. Dopo sette anni da professionista sto cominciando ad imparare. Per l'esperienza che ho in questa corsa sapevo che entrando nel circuito cittadino con un minuto e mezzo di vantaggio avrei avuto un'ottima chance di vittoria. Devo ringraziare il mio compagno di squadra Elli che mi ha agevolato in tutto". In fuga con Caruso, Elli è stato raggiunto da Sciandri che ha poi allungato per giungere solo. Caruso si è assicurato il secondo posto a 44'' mentre Baldato a 53'' ha battuto allo sprint il belga Museeuw che mantiene il comando della classifica ed il francese Jalabert. Coppa del mondo (dopo 7 gare): 1. Museeuw (Bel) p. 124; 2. Calcio d'agosto - Il centravanti bianconero riapre la polemica con le emittenti di Berlusconi. Vialli censura la Fininvest: "Tv di parte". "Siamo stati loro nemici, certi interventi sembrano fatti su misura contro la Juve". TORINO - La disputa tra la Juventus e le emittenti di Berlusconi si riapre grazie a Gianluca Vialli, il quale s'infila il cappellino sponsorizzato, sorride e ironizza: "Sono preoccupato per i commentatori sportivi della Fininvest, mi auguro che la loro lingua possa resistere a una stagione così lunga e intensa. Ma non so se ce la faranno, visto come hanno cominciato". Si tratta di una critica rivolta a chi è stato protagonista della telecronaca nelle due partite finora disputate dal Milan: troppo accondiscendenti e servili, secondo il parere di Vialli. "Credo che certe cose possano pure stancare. Continuo a notare un'enfasi davvero speciale", spiega ancora Vialli allargando le braccia. Ma l'attaccante bianconero non pensa soltanto alla benevolenza nei confronti del Milan. Il suo discorso è più ampio e i riferimenti sono anche al trattamento ricevuto dalla Juventus nelle ultime stagioni: "Quando una persona ricopre un determinato ruolo deve essere obiettiva, invece certe cose mi sono sembrate un po' troppo mirate". Probabilmente Vialli non ha dimenticato le voci sulla sua presunta vita allegra durante i Mondiali del 1990, rivelate su Italia 1 da Maurizio Mosca. E non crede che la recente alleanza fra Juventus e Milan possa cambiare molto il comportamento dei commentatori sulle emittenti di Berlusconi. La verità è che la televisione imbonisce le folle: una frase o un'immagine commentata in un determinato modo ha maggiore peso di mille parole scritte sul giornale. La tv, insomma, può essere un'arma e dovrebbe essere gestita bene, con neutralità. ci vuole obiettività". Invece la Fininvest non si comporta così, almeno nelle idee di Gianluca Vialli. Non la pensano in questo modo i telecronisti delle partite del Milan, chiaramente. "Voglio prima leggere esattamente cosa ha detto Vialli, comunque io cerco solo di fare nel modo migliore ciò che mi viene chiesto. Credo che nessuno possa mettere in discussione la mia onestà e la mia serietà, mi sembra anche naturale propendere leggermente per la squadra italiana quando si commentano match internazionali. Farei lo stesso se in campo scendesse la Lucchese". L'importanza della televisione nel calcio estivo è determinata, secondo Vialli, "dalle esigenze di bilancio delle società". Il capitano della Juventus ricorda infatti: "Quindici anni fa collaudavamo la nostra condizione di forma in Coppa Italia e prima di questa giocavamo soltanto contro i dilettanti. Adesso ci vogliono match per il pubblico e per la Tv che portano soldi. Ma allenatori e giocatori devono saper sopportare le eventuali brutte figure in agosto: sono preferibili queste a un calo di forma durante il campionato". E, se è vero che si esagera con il calcio in televisione, è altrettanto vero che tale rimprovero non può essere mosso alla Juventus visto che Lippi, pur dovendo cedere qualcosa al bilancio del club, non eccede mai: "Un anno fa abbiamo giocato la prima partita "televisiva" dopo 25 giorni di preparazione ". Per questo concentra la propria attenzione anche sulla scelta di certe società che hanno vissuto un'estate a ritmo frenetico e magari lontano dall'Italia. "Non so se sia in realtà un investimento andare un mese in Oriente oppure chissà dove, in cambio di un miliardo - dice Vialli -. Io, quando sarò presidente o magari allenatore di una società, farò tutto ciò che è possibile per vincere. Poi, grazie ai successi, avrò anche i soldi". Rimangono a margine le questioni tecniche (domani la Juventus gioca a Lucca, è in dubbio il militare Del Piero) ma sono interessanti i consigli di Gianluca Vialli al nuovo tridente del Milan: Ma ciascuno di loro dovrà rinunciare a qualche gioia personale, magari un gol o una giocata spettacolare, per aiutare la squadra". L'Inter avanza a tutto Ganz e segna anche Rambert Ince corre per due, Salernitana costretta alla resa. Dal nostro inviato Salerno - Non salta sulla statua della libertà e non corre sopra le acque, come il Carl Lewis compagno di sponsor. Non fa miracoli la nuova Inter, ma si sta attrezzando a dare tutto il possibile. E, se continuerà con questa applicazione e questa umiltà, potrebbe essere molto. Terza uscita e terza vittoria, ma quella di Salerno (2 0, con gol di Ganz e di Rambert) è più pesante delle precedenti, contro Rovereto e Varese. la consistenza dell'avversario, di serie B, e soprattutto la cifra di un gioco non spettacolare ma incisivo. Inter con un'incoraggiante propensione alla personalità, focalizzata negli uomini migliori (ancora Fresi, Ince, Ganz) ma mai latitante negli altri. Ottavio Bianchi non è un allenatore molto amato e forse corre il rischio di crogiolarsi un po' nella sua impopolarità. Bianchi, per prima cosa, l'ha schierata bene in campo: difesa a quattro, con Fresi libero di inserirsi spesso e Paganin Festa Centofanti da destra a sinistra a occuparsi delle tre teoriche punte avversarie; centrocampo rafforzato da Zanetti, con Ince e Berti a scambiarsi spesso il comando delle operazioni al centro; Carbone come variabile della fase offensiva e difensiva, con frequenti rientri; Ganz e Rambert di punta, pronti a sfruttare la loro dote migliore: lo scatto. Una breve radiografia dei reparti non lascia spazio a sfasature. La difesa ha tratto molto giovamento dalla personalità di Fresi, sul cui futuro si può scommettere. Ha lasciato alla Salernitana solo due tiri di Facci e Landini: insidiosi, ma da fuori area. Il centrocampo ruota già intorno a Ince, lo Squalo Nero prezioso recuperatore di palloni ma anche capace di lanci smarcanti. L'attacco ha fatto della sua insostenibile leggerezza una colpa soltanto presunta: le due punte sono andate in gol e Ganz ne ha sfiorato un terzo, su lancio di Fresi, evitato da Gattuso sulla riga a portiere scartato e battuto. L'Inter ha colpito con due azioni simili, sfruttando il punto debole del 4 3 3 che Colomba ha ereditato da Delio Rossi, senza averne però i giocatori (Fresi e Strada ceduti, Pisano ieri assente per infortunio): due inserimenti sul filo del fuorigioco, nel buco sul centro sinistra, realizzati con grande prontezza da Ganz al 13'(assist di Berti) e da Rambert al 23'(assist di Ince). Segno di idee chiare, mentre lo scorso anno tutto sembrava lasciato all'improvvisazione. È stata l'occasione per provare Seno e Manicone (alla prima gara), sprecare ancora un paio di gol con Ganz e Fontolan, tremare una volta sola (indecisione di Bergomi e Landucci chiamato alla valanga su Amore), mentre il pubblico che aveva quasi riempito lo stadio Arechi si lasciava andare prima a qualche fischio e poi a un fitto lancio di monete contro Ganz, "colpevole" di aver segnato, il 12 giugno, con l'Atalanta, anche il gol della mancata promozione della Salernitana. Ora sono in arrivo due test internazionali, contro l'Arsenal dell'ex Bergkamp a Londra e contro il Psv Eindhoven di Jonk a Livorno: due occasioni per verificare con avversarie di maggior peso le buone impressioni offerte ieri. Bianchi potrà provare anche Delvecchio, che sostituendo Rambert in campionato dovrebbe liberare un posto per Roberto Carlos, il brasiliano che ieri ha perso la finale del campionato paulista. E potrebbe pensare a un'Inter con una punta centrale di statura internazionale come Casiraghi. si può provare a farlo anche da Bailey. I precedenti. Lunga catena di vittime, Lombardia in lutto. La tragedia nello Zaire e i precedenti dei lombardi morti in circostanze drammatiche lontano da casa: precedenti diversi fra loro ma molto numerosi negli ultimi anni. Proprio nello Zaire qualche mese fa la tragedia dell'epidemia del virus "Ebola" (responsabile in primavera di una strage in diversi villaggi) che aveva provocato la morte di sei suore missionarie dell'ordine delle Poverelle, in gran parte originarie della provincia di Bergamo. Le prime vittime furono Floralba Rondi e Clara Angela Ghilardi, colpite dal virus all'inizio di maggio nell'ospedale di Kikwit, dove prestavano servizio come infermiere: dopo qualche giorno morì suor Danielangela Sorti, seguita dalle consorelle Dinarosa Belleri, Anna Elvira Ossoli e Vitarosa Zorzi. Mauro Dell'Angelo, 30 anni, ingegnere bresciano, altra vittima lombarda nel continente africano, è invece morto il 19 ottobre dello scorso anno in Algeria, colpito da un commando integralista islamico a Babar, un centro petrolifero. Il giovane professionista, avviato verso una brillante carriera, poche ore prima di essere assassinato insieme a un collega francese aveva rassicurato i familiari: "Sono in pieno deserto, che cosa pensate mi possa succedere?". L'8 dicembre di due anni fa, Maria Cristina Luinetti, 24 anni, di Saronno, crocerossina a Mogadiscio, fu invece assassinata da un pazzo che entrò nell'ambulatorio in cui lei lavorava. L'uomo sfoderò due pistole e fece fuoco nove volte contro la ragazza. Venne fermato dai militari italiani ma per la giovane non ci fu nulla da fare. Le tragedie dei lombardi all'estero non riguardano soltanto persone impegnate nel lavoro, nel volontariato, nell'assistenza. Molti sono morti durante un periodo di vacanza o addirittura in viaggio. Il 10 agosto '88 Lorenzo Petrazzoli, di Monza, e Luigi De Scalzi, di Vigevano, furono fra i 47 turisti morti nello spaventoso naufragio del "Nubia", uno dei battelli in servizio per le crociere sul Nilo. L'imbarcazione fu coinvolta in una tromba d'aria provocata da un eccesso di calore. La maggioranza dei viaggiatori fu sorpresa mentre riposava nelle cabine. Un'altra pagina nera del turismo lombardo fuori dai confini è quella legata al Boeing 707 diretto nel febbraio del 1989 verso le assolate spiagge di Santo Domingo ma precipitato sulle isole Azzorre: decine e decine di morti tutti carbonizzati per il tremendo impatto dell'aereo contro una collina. Pesantissimo il tributo lombardo, in particolare quello milanese: 18 le bare arrivate all'aeroporto di Orio al Serio dove fu allestita una camera ardente visitata fra gli altri anche dal cardinale Carlo Maria Martini. "Cinquanta lombardi sull'aereo maledetto", titolava invece il Corriere della Sera nell'edizione del 5 settembre 1989, a proposito dello schianto del charter partito pochi secondi prima, ma con una situazione meteorologica a rischio, dall'aeroporto dell'Avana. Fra loro coppie in luna di miele, famiglie, comitive di amici e anche il figlio dello scrittore Paolo Volponi. Disavventure ma con un lieto fine per i nove turisti sconfinati qualche mese fa in Eritrea durante un'escursione nel deserto e trattenuti per diversi giorni dai capi di una tribù locale e per il gruppo di medici "sequestrato" da alcuni banditi a Nairobi, derubati e lasciati a piedi nudi. Dopo le iniziative di Formigoni e Daverio il vicepresidente della Lombardia pensa ad altre novità. "Cambiamo nome a giunta e consiglio". Alberto Zorzoli propone la trasformazione in Governo della Regione e Parlamento regionale. Mentre il presidente della Regione, Roberto Formigoni, e l'assessore comunale alla Cultura, Philippe Daverio, propongono cambi di nomi a grattacieli e piazze, il vicepresidente della Lombardia, Alberto Zorzoli, punta a una revisione dei contenuti che, soltanto come conseguenza ultima, darà a giunta e consiglio di via Filzi una diversa denominazione: Governo della Regione e Parlamento regionale. Zorzoli ha maturato una lunga esperienza amministrativa in Comune e, abituato all'idea che giunta e consiglio di una e dell'altra istituzione praticamente si equivalessero, approdato al Pirellone ha dovuto ricredersi. "La sensazione diffusa - spiega - è che la Regione venga gestita come un grande Comune. In realtà, a breve, anche gli organi della Regione potrebbero soddisfare una sorta di regionalismo forte ma solidarista e un regionalismo fiscale". Il punto di partenza è il principio di sussidiarietà stabilito a Maastricht: "Ogni livello istituzionale - traduce Zorzoli - esaurisce per tutto ciò che è possibile i bisogni dei cittadini". Il limite da superare sono le interferenze dei poteri forti. "Più volte - ammette il vicepresidente - durante le conferenze Stato Regioni ci siamo resi conto che lo Stato cerca di estendersi fin dove non dovrebbe". Il primo passo verso la nascita di un Governo della Regione e di un Parlamento regionale potrebbe essere l'approvazione di un progetto di legge che semplifica i rapporti fra giunta e consiglio e che consentirebbe di eliminare in molti casi il passaggio delle commissioni. infine, di deleghe alla Province si sta occupando un assessorato apposito. "Certo - chiarisce Zorzoli - è fondamentale anche la decisione che attendiamo dal Parlamento nazionale. Diciamo però che per quel momento, la Lombardia sarà già pronta con le necessarie modifiche allo statuto e ai regolamenti. Se tutto funziona come speriamo e se tutte le rappresentanze politiche agiscono con senso di responsabilità, i primi risultati si vedranno già il prossimo inverno". "Ti pianto". E lei disperata beve ammoniaca. Vinta dallo sconforto una donna ha tentato il suicidio dopo che, al telefono, il convivente le ha annunciato l'intenzione di troncare la relazione. Rosaria L., 46 anni, residente alla Barona, dopo aver bevuto un bicchiere di ammoniaca è stata salvata dagli agenti della volante Ticinese. L'allarme alla polizia lo ha dato verso le 16 il convivente. L'uomo ha raccontato che dopo la telefonata burrascosa, Rosaria lo ha richiamato dicendo di avere bevuto ammoniaca. Il capoequipaggio della volante, Giovanni Micheletti, è entrato con i colleghi nell'appartamento al primo piano. La donna è stata ricoverata al San Paolo. Stava lavorando a uno scavo, una frana di terriccio lo ha schiacciato. Imprenditore sepolto vivo davanti al figlio. Sepolto vivo sotto gli occhi del figlio. Francesco De Stefani, un imprenditore edile cinquantottenne di Verano Brianza, è morto in modo orribile: schiacciato e soffocato da quintali di terra mentre, nel tardo pomeriggio di sabato, stava lavorando nello scavo fognario della casa che aveva costruito per suo figlio in previsione del matrimonio. Luca, così si chiama il ragazzo, è un volontario della Croce Bianca dell'ospedale Borella di Giussano e sabato, come avveniva spesso negli ultimi tempi, aveva approfittato di qualche ora libera per fare, assieme al padre, un sopralluogo e qualche lavoretto di poco conto nella sua futura casa coniugale, alla periferia di Verano Brianza. Francesco De Stefani, contitolare della "Edilnuova", una impresa di costruzione ben avviata con diversi muratori alla dipendenze, si è calato in un cunicolo per le condutture fognarie che gli operai della sua stessa ditta avevano scavato nei giorni scorsi. Improvvisamente hanno ceduto i bordi del fossato sui quali era stato accumulato il terriccio scavato. Francesco De Stefani è rimasto sepolto in pochi istanti da un cumulo gigantesco di terra e detriti. Subito dopo averlo visto scomparire, Luca si è buttato nella buca e ha cominciato a scavare a mani nude, urlando e implorando aiuto. I vigili del fuoco di Carate Brianza, chiamati dai vicini, l'hanno trovato esausto mentre cercava affannosamente il corpo del genitore sotto la frana. Prima di liberare l'imprenditore ormai privo di vita, i soccorritori hanno dovuto lavorare per una quindicina di minuti e con mille precauzioni per evitare di rimanere a loro volta vittime di nuovi crolli (ce ne sono stati altri due durante la fase di soccorso). Francesco De Stefani è stato trovato in piedi: aveva la colonna vertebrale spezzata in due punti anche se probabilmente è morto per soffocamento. Per tentare l'operazione di salvataggio era stato chiesto anche l'intervento dell'elicottero di Niguarda. Anche un'unità cinofila della protezione civile era pronta a raggiungere il luogo della sciagura. Ma poi, visto che per l'uomo non c'era più nulla da fare, è stato dato il contrordine. Il sostituto procuratore Rita Caccamo, magistrato di turno alla procura circondariale di Monza, non ha ritenuto necessario disporre l'autopsia nè il sequestro del cantiere: firmerà oggi stesso il nulla osta per i funerali. TORVAJANICA - Prima del sub falciato ieri da un motoscafo, una lunga sequela di incidenti mortali. Le troppe vittime estive delle "tranquille" spiagge romane. Ieri, poco dopo mezzogiorno. Un potente motoscafo, spinto da due motori entrofuoribordo da 130 cavalli ciascuno, corre veloce al largo di Torvajanica. Marco Paradisi, il proprietario, è al timone. Il mare è calmo, intorno ci sono molte altre imbarcazioni, piccole e grandi. All'improvviso, all'altezza delle secche di Tor Paterno, a quattro miglia al largo di Torvajanica, il motoscafo ha come un sussulto, le eliche stridono impazzite. Paradisi ferma subito i motori, corre a poppa. C'è del sangue, e il corpo di un uomo che galleggia. Il "Draco" ha investito un sub, le eliche gli hanno dilaniato le gambe. Dalla riva qualcuno ha visto e ha capito, e con un cellulare avverte il 113. Arriva un elicottero, l'uomo, si chiama Francesco Errera, ha 42 anni, viene portato di corsa al San Camillo. Si era immerso sulle secche di Tor Paterno da un gommone, assieme ad un amico. Che era già tornato a bordo, mentre lui era rimasto ancora qualche istante sott'acqua. A "proteggerlo" doveva bastare il palloncino che avverte della presenza di un subacqueo, ma Marco Paradisi quel palloncino giura di non averlo proprio visto. Forse Francesco Errera riuscirà a sopravvivere, anche se mutilato. Il pilota del motoscafo si porterà per anni negli occhi l'orrore di quegli attimi. Ci saranno polemiche, come sempre. Magari anche inutili e immotivate. Perché l'unica cosa certa è che il mare non è così "facile" come può sembrare in una domenica d'agosto. E gli ultimi episodi sono lì a dimostrarlo. Sincopi, malori, annegamenti: il mare della costa laziale è stato teatro, dall'inizio della stagione estiva di tante storie tragiche. Prima vittima, il 12 maggio scorso, è stato un pescatore dilettante di Nettuno, Giuseppe Cimini, 32 anni, trovato morto dai gestori di un ristorante sulla spiaggia dello stabilimento "Peppino a mare". La morte, hanno accertato poi i medici, è stata causata da un incidente nel quale l'uomo si è ferito, morendo poi senza riuscire a chiedere aiuto. Il 31 maggio, a Civitavecchia, è la volta di un altro pescatore dilettante, Alberto Tocchi, 49 anni, dipendente dell'Italgas. Il mare quel giorno era agitato e Tocchi, che stava pescando da uno scoglio di fronte al porto, è caduto in mare battendo la testa su uno dei sassi frangiflutti. Soccorsi inutili anche per Ilde Muller, una signora tedesca di 80 anni, morta il 6 luglio a Santa Marinella a pochi metri dalla riva in uno stabilimento della cittadina. L'anziana è stata uccisa da un malore. Il 14 luglio un'altra storia drammatica: una bambina di 4 anni, Sofia Pietrojusti, e la sua bambinaia polacca, Malgorzata Dworac, affogano nel giro di pochi secondi nella piscina dello stabilimento "Il miraggio" a Fregene. Qualche giorno più tardi tocca a Stefano Sallustri, un ragazzo di 16 anni di Boville, in gita ad Anzio con gli amici, che annega nel tratto di mare antistante la spiaggia senza che nessuno si accorga di nulla. CIVITAVECCHIA - La cittadina laziale continua a far discutere: da tempo si parlava di messe nere. Dopo la Madonna, il diavolo. I resti di un rito satanico vicino al luogo dove ha pianto la statuina. Dal nostro inviato Civitavecchia - Il luogo del demonio è un quadrivio polveroso, nella zona industriale della città. Capannoni assediati da sterpaglie, sullo sfondo una collina bruciacchiata che segna il confine con Pantano, la località dove la madonnina di Medjugorje ha pianto lacrime di sangue nel giardino dei Gregori. Il giorno da queste parti non passano che camion. La notte, soltanto coppiette vogliose di appartarsi. E forse anche i fanatici di Satana. Un metronotte dice di averli visti muoversi nelle tenebre, illuminati dalla luce rossastra di un cero votivo. Era da poco scoccata la mezzanotte. La guardia giurata ha subito chiamato il 113 e sul posto sono stati trovati i resti inequivocabili di una cerimonia allestita per propiziare la benevolenza dell'angelo Maligno o, chissà, semplicemente per prendersi burla della credulità popolare. Per terra, lungo il ciglio, una bottiglia di spumante Gancia, di quello scadente, con dentro infilata una rosa rossa. Accanto un calice bianco, tre sigarette accese, disposte a raggiera. E infine un lumino, genere cimitero. L'identico rito si è ripetuto sabato, alla stessa ora con la sola variante della marca di sigarette. Una pattuglia del commissariato diretto da Luigi De Maio si è recata sul posto, poco dopo la celebrazione, allentando per qualche minuto la morsa dei controlli sui giovani in uscita dalle discoteche. "È una fattura a morte", ha sentenziato il prete traendo le sue certezze dal colore della rosa e dall'orario del diabolico brindisi. Gli agenti si avvicinano, osservano i rimasugli, volano battute sul loro significato. Però non si azzardano a toccare perché col diavolo non si scherza mai. La polizia non ha aperto una vera e propria indagine. "Non ci sarebbe stato motivo. Non c'è reato", sorride De Maio che quest'anno tra sacro e profano ha avuto un bel da fare. Però i controlli continuano. Anche perché sono mesi che a Civitavecchia circolano storie strane. E qualcosa di vero, dice il dirigente, ci deve pure essere, sebbene di prove zero. I proseliti di Satana sarebbero gente che viene da un paesino del viterbese. Avrebbero raggirato decine di persone riuscendo a spillare loro un mucchio di denaro. Poi, un'altra leggenda, venuta fuori più o meno mentre era in pieno fulgore la vicenda della madonnina. Si raccontava dell'esistenza di un cunicolo di cinque, sei chilometri che partiva dalla borgata Aurelia, dove un tempo c'era un convento di frati, e raggiungeva il mare. Qui le messe nere si sprecavano. Ma il tunnel segreto non è stato mai rintracciato. Fu lo stesso monsignor Grillo a tirare in ballo la storia dei cultori di Satana quando si trattò di commentare a caldo il miracolo della prima lacrimazione: "I Gregori probabilmente sono rimasti vittima dello scherzo di qualche setta demoniaca". Poco tempo fa la magia nera è stata al centro di un'interrogazione al sindaco presentata dal consigliere di An, Attilio Bassetti. Si denunciavano episodi avvenuti in località La Scaglia, dove c'è la necropoli etrusca e dove si passa per raggiungere i Gregori, il cui giardino è assediato da torpedoni. Percorso neppure un chilometro si arriva alla chiesa di Sant'Agostino, dove la statuina guarda i fedeli da dietro una teca. Il parroco don Pablo Martin Sangulao è stanco e sudato dopo un'intera mattinata di visite: "Fatture a morte da queste parti? Non mi sorprende, non mi sorprendo più di niente - commenta seguendo il flusso dei gruppi da dietro le lenti spesse - La società si sta disfacendo, la gente perde i punti di riferimento. Sì, è vero, a Civitavecchia c'è molta superstizione, ma non più di quella che si trova in altre città, come Torino, per esempio. Credo che in questo momento siano molto occupati". Liquami fra le onde, bagni a rischio. Altri guai. Violenze, suicidi, disoccupazione, inquinamento atmosferico e ora, nella città della "Madonna che piange", anche i liquami tra le onde. Il minore dei mali, si dirà. Cose che accadono dappertutto. Di certo un'apparizione di cui si sarebbe fatto volentieri a meno. Un'altra cattiva notizia che piove su Civitavecchia. Altro che piccola Lourdes. Le aspettative legate al discusso miracolo della statuina della madonna che avrebbe lacrimato sangue sembrano dissolversi come nebbia al sole: santuari, piscine termali, turisti, invasioni di pellegrini. Invece la realtà è molto prosaica. Ora su un tratto di mare del litorale sud sono comparsi liquami e rifiuti. Non è chiaro se quest'ultimo episodio di inquinamento pregiudicherà la balneabilità della zona. Per una cittadina che punta anche sul turismo sarebbe una disdetta. Anche perché, da queste parti, l'aria, come non si stancano di ripetere gli ambientalisti, è inquinata dalle centrali Enel. Il mare sembrava con le carte in regola. Recentemente i severi test della "Goletta Verde" e quelli del presidio multizonale di prevenzione, avevano pienamente assolto la qualità delle acque. Piuttosto increduli, gli uomini dell'ufficio tecnico del Comune hanno effettuato un sopralluogo per verificare la veridicità delle denunce dei bagnanti. Tutto vero. L'inquinamento non era frutto di un'allucinazione. Ma da dove vengono i liquami? Non dalle fogne locali, sostengono in Comune. Un mistero in piena regola, con i sospetti che ricadono su Roma e le altre località rivierasche. Strano destino, quello di Civitavecchia: finire spesso, troppo spesso, sulle pagine dei giornali per eventi misteriosi, oppure per fatti che nessuno vorrebbe accadessero nella sua città. Come la storiaccia dei dodici minori, ma non troppo, accusati di aver imposto rapporti sessuali a tre bambine di undici, dodici e tredici anni. Incontri tra giovanissimi in un club di calcio dove accadeva di tutto. O quella che ha per protagonista il padre di una delle ragazzine che ha sottoposto a sevizie uno dei violentatori della figlia. Oppure l'agghiacciante episodio della ragazza costretta sin da bambina ad assistere e poi a partecipare agli incontri erotici tra la madre e il suo amante. Minori e non solo. Come nel caso della giovane agente della Polfer costretta a subire le attenzioni morbose di uno dei suoi superiori. Sono gli argomenti utilizzati, per spiegare il malessere della cittadina costiera, dal sindaco pidiessino Pietro Tidei: "Qui i giovani sono dei disoccupati potenziali. Avvertono gli effetti di una città che non è più facile come prima. Civitavecchia è vissuta sulla falsa rendita garantita dal porto e dall'esercito. Per guarire il malessere sociale ci vogliono molti posti di lavoro". Un miracolo che la laicissima giunta sperava potesse venire dalle "lacrime di sangue". Il massacro nello Zaire. La storia dell'elettricista di Sovico, volontario in Africa per insegnare un mestiere ai giovani. "Vi devo dare una brutta notizia". Drammatica telefonata ai parenti di Luigi Cazzaniga: l'hanno ucciso i banditi. "Forse mi sta venendo davvero il mal d'Africa". Luigi Cazzaniga, l'elettricista di 67 anni massacrato ieri nello Zaire, aveva celiato - ma non troppo - sulla sua passione per il continente nero poche settimane prima di ripartire, all'inizio della primavera passata. Là, nel Paese dove da anni era riuscito ad abbinare il suo impegno sociale al sogno africano, sabato è stato massacrato insieme ad altri tre volontari dell'associazione Mondo Giusto, Tarcisio Cattaneo, Michelangelo Lamberti e Adelio Castiglioni e ai due bambini di quest'ultimo, Roberta e Samuele. Ieri sera è stato Enrico, un cugino di Luigi, a ricordare quella battuta. Dalle 18, quando la notizia è stata data per telefono dal presidente di Mondo Giusto, e per tutta la serata i ricordi di Luigi si sono sgranati nella villetta alla periferia di Sovico dove vivono Angelo, il fratello minore di Luigi, la moglie Teresa, i loro due figli Marco e Daniele. L'appartamento attiguo è occupato dai familiari di un terzo fratello, mancato qualche anno fa. E nel terzo alloggio della villetta a due piani abitava, durante i suoi soggiorni in Italia, Luigi. Era rimasto vedovo nel '73, quando una malattia gli aveva portato via la moglie Elsa, ma aveva continuato a lavorare anche per il figlio che avevano adottato da qualche anno: oggi Bruno, 40 anni, vive in Svizzera. La notizia, forse, ancora non lo ha raggiunto. Parlano, raccontano di quel bravo elettricista tanto conosciuto, proprio per il suo lavoro, in paese e in mezza Brianza. Quel mestiere che gli aveva dato da vivere e lo aveva portato lontano voleva insegnarlo anche ai piccoli dello Zaire: "Impara uno su dieci, ma io non mollo" raccontava ai parenti in una delle ultime lettere arrivate. Laggiù non c'era telefono: solo un ponte radio con Mondo Giusto e non sempre sicuro. Luigi scriveva, però, ogni volta che gli era possibile: "Ogni due mesi, circa - racconta la cognata Teresa -. L'ultima è arrivata appena tre settimane fa: parla dei profughi in arrivo dal Ruanda. Di una situazione sempre più difficile. Fa gli auguri al nipote Marco, studente del Politecnico, per un esame di chimica. "In agosto verranno delle persone a trovarci, se Marco vuole venire pago io le spese, pensaci! scrive lo zio Luigi. Il ragazzo non ha accettato l'invito, oggi ci ripensa con un brivido. "Ho intenzione di rimanere sino alla scadenza del biglietto aereo, a febbraio" si legge ancora nella lettera. E poi c'è una richiesta che adesso suona patetica: "Ho letto che nelle farmacie si possono comprare cerotti per smettere di fumare. Fatemene avere qualche pacchetto. Nella villetta di via Pietro Micca le luci sono rimaste accese fino a tardi. "Una disgrazia in Africa, vi devo dare brutte notizie" aveva detto verso le 18 al telefono Domenico Colombo, il presidente di Mondo Giusto. Per il fratello di Luigi, la cognata, i nipoti, il colpo è stato improvviso, violento. Così improvviso che ancora nessuno piange. Arriva don Carlo, il parroco: Teresa gli fa vedere le lettere, il quadro con gli elefanti e quello con le palme, le fotografie. "L'Africa, quanto gli piaceva, quanto ne era innamorato - racconta la cognata -. Aveva cominciato ad andarci da quattro, cinque anni, quando era andato in pensione". Lunghi soggiorni, sempre a sfondo umanitario. Adesso stavano costruendo serbatoi per l'acqua, vicino al campo profughi di cui parla l'ultima lettera. Mondo Giusto, l'associazione con cui lavorava, è molto conosciuta in Brianza e a Lecco, dove ha la sua sede: il gruppo di laici ha già organizzato negli anni scorsi diverse missioni in Africa. L'associazione teneva anche contatti con la parrocchia centrale di Lecco, trasmettendo una specie di "notiziario" con le informazioni più aggiornate sugli ultimi spostamenti e sui problemi delle popolazioni incontrate. Rischi - Numerose proteste. La sindrome Nuvolari si diffonde sempre più fra gli autisti dell'Atac. "Curve a tutta velocità, violenti scossoni e i poveri utenti sballottati senza pietà ...". La sindrome di Nuvolari, che trasforma i romani al volante in piloti di Formula Uno, contagia anche gli autisti dell'Atac: sarebbero numerosi i dipendenti del servizio pubblico afflitti dal "vizietto" di pigiare un po' troppo il piede sull'acceleratore. La denuncia arriva dai lettori del Corriere: in tanti, da tutti i quartieri della città, hanno scritto alla rubrica Lettere dalla capitale per segnalare la velocità eccessiva delle vetture e la scarsa considerazione degli anziani da parte del personale alla guida. E perfino gare tra colleghi sulle strade di periferia. Un malcostume che ogni giorno fa battere il cuore a tanti cittadini costretti a servirsi del servizio pubblico. Tra le zone più contagiate dalla "moda" del rally capitolino ci sono via Cristoforo Colombo e via Prenestina: un lettore del popoloso quartiere a est di Roma ha segnalato addirittura corse pazze all'uscita dal deposito Atac, alle prime luci dell'alba. Ma il problema non riguarda soltanto le strade periferiche. Scrive infatti un residente dei Parioli: "Qualcuno pensa che questo sia un quartiere privilegiato. Invece è un terremoto. Bisognerebbe insegnare a quei signori un po' di educazione civica". Alla fermata del 36 barrato, in piazza dei Cinquecento, c'è la signora Gina Fogli, 74 anni: "Sembra che portano le bestie al macello. Via Nomentana è tutta dritta e quando la vettura imbocca le corsie preferenziali è un vero inferno. E i più spericolati, sostiene ancora un altro utente anziano, sarebbero proprio i giovani. "È una vergogna - commenta senza mezzi termini Cinzia Zucaro, una signora che da venti minuti aspetta il 101 in largo Argentina sotto un sole implacabile -. Quando frenano in modo brusco bisognerebbe reggersi ai sostegni, ma se uno non ce l'ha a portata di mano o non lo fa rischia di sbattere la capoccia contro i finestrini". Ma è davvero possibile lanciare a tutta birra bestioni ingombranti come gli autobus di linea? Siamo andati alla Stazione Termini e lo abbiamo chiesto ad alcuni esponenti della categoria incriminata. "Le nostre vetture, anche quelle turbo, non possono viaggiare a più di 62 chilometri orari - risponde Maria Luisa Morassuti, 37 anni, una delle sei donne abilitate alla guida di mezzi pubblici -. Oltre una certa velocità c'è poco da premere sull'acceleratore perché la nafta non passa più e il motore si imballa. Su qualche migliaio di autisti ci sarà pure qualche pazzo, ma certo non sono molti. Capita a tutti di prendere una curva un po' allegramente. Ma gli autisti degli autobus cittadini sanno bene che i primi a rimetterci sono loro". Cosa rischiano gli indisciplinati? Da un semplice richiamo all'ordine fino a grandi sanzioni. "Se qualcuno si fa male - conclude la signora Morassutti - oltre i 40 giorni di prognosi veniamo allontanati dalla guida. Ed è la fine della carriera". Massimiliano Nopirolli, 32 anni, non accetta le critiche. "Non ho mai ricevuto un richiamo all'ordine. Spesso la gente esagera. Sembra che le vetture vadano forte, ma in realtà è tutta colpa del rumore e della scarsa manutenzione". Prima di sparire all'interno di un mezzo in partenza dal capolinea, un autista meno diplomatico lancia la sua invettiva contro i passeggeri, a difesa della categoria sotto accusa. "Il regolamento non vale solo per il conducente, ma anche per l'utente. I romani sono indisciplinati. In banca fanno la fila perché devono prendere i soldi, mentre quando salgono sugli autobus vogliono comandare". La medaglia d'oro di Goteborg è diventata il simbolo del quartiere. Michele, la rivincita di Quarto Oggiaro. E Quarto Oggiaro nella prima, torrida, domenica di agosto si è preso la rivincita. Alla grande, sotto forma di una luccicante medaglia d'oro conquistata a Goteborg ai Mondiali di atletica leggera. Con una robusta scrollata, grazie al successo sportivo di un suo figlio d.o.c., il quartiere si è tolto di dosso l'immagine di frontiera suburbana, di Bronx, contrassegnata da tappeti di siringhe, sparatorie e rapine. Il quartiere adesso si prepara a festeggiare il suo eroe positivo, Michele Didoni, ventun anni, studente di liceo artistico, carabiniere effettivo a Bologna, che in un'ora, 19 minuti e 59 secondi si è aggiudicato la vittoria in Svezia nella venti chilometri di marcia. Il quadrato di palazzi popolari di via Concilio Vaticano II, a due passi dalla famigerata via Lopez, è mezzo svuotato dalle ferie, ma basta il movimento di qualche giornalista e l'apparizione dei fotoreporter per fare alzare qua e là tende e tapparelle. "Questa volta dovete scrivere bene, basta parlare di inferno della droga e di rapine, qui c'è tanta brava gente". In casa Didoni, tre modesti locali al piano terra, c'è solo il fratello del neocampione, Alessandro, 25 anni, che lavora all'ospedale di Niguarda. È incollato al televisore mentre suona l'inno nazionale e Michele, il più piccolo della famiglia (il maggiore, Edoardo di 30 anni abita in Spagna) sale sul podio per la premiazione. "Non ci credo ancora - commenta -, quando durante la gara, al quindicesimo chilometro, ha avuto un momento di crisi e stava per "impiantarsi" l'ho vista brutta, ma poi si è ripreso partendo a razzo ". I genitori del marciatore sono fuori Milano, in campeggio ad Angera, ma hanno subito telefonato. Papà Luigi, pensionato, 55 anni, ex infermiere a Niguarda, e mamma Rosanna, impiegata stagionale in una ditta di dolciumi, torneranno domani per festeggiare con una bella tavolata il successo di Michele. Intanto amici e vicini di casa si affacciano per dire che vogliono mettere uno striscione all'ingresso del condominio popolare intonacato di fresco che chiamano ironicamente" i Parioli di Quarto Oggiaro ". La famiglia Didoni, mezzo brianzola e mezzo bergamasca di origine, da sempre abita a Quarto Oggiaro, i ragazzi sono tutti cresciuti bene nelle strade del quartiere dalla fama di ghetto e adesso qui la gente è raggiante per l'inatteso riscatto d'immagine arrivato dalla lontana Svezia. Ristoranti, edicole, tabaccai, uffici postali, tintorie, meccanici, idraulici e fabbri: gli elenchi diffusi dal Comune. In città ci sono 500 mila persone, in settimana si scenderà a 350 mila. come ogni anno, la città è tornata a offrire lo spettacolo di un centro deserto, con quasi tutti i locali pubblici chiusi. C'è un po' più di vita - e anche questa è una consuetudine - nei quartieri periferici, sono più numerosi quelli che non possono andare in vacanza. i quartieri, quindi, non sono deserti come nelle zone più signorili. E tra chi resta, sono tantissimi gli anziani: 200 mila. Per ora i milanesi rimasti in città, oppure già tornati dalle vacanze di luglio, sono - secondo l'Osservatorio - circa 500 mila, su un totale di un milione e 300 mila cittadini. Nei prossimi giorni, le presenze si ridurranno ulteriormente, fino a toccare un minimo di 350 mila a Ferragosto, nel periodo di punta delle vacanze e di minima attività (meno del 20% di fabbriche aperte). Tra sabato notte e ieri si è registrata un'ulteriore ondata dell'esodo: 35 mila persone sono partite solo dagli aeroporti di Linate e Malpensa, dove tutti i voli charter erano al completo. Destinazioni preferite: Sardegna, Grecia, Spagna e Caraibi. Per chi si è messo in viaggio in auto, come già era avvenuto venerdì notte, c'è stato qualche intoppo nelle partenze notturne, che una volta si rivelavano intelligenti e ora non più tanto: infatti verso l'alba si sono registrati incolonnamenti al casello d'ingresso dell'Autosole a Melegnano, anche se in misura ridotta (un chilometro e mezzo) rispetto a ventiquattr'ore prima. Poi la situazione è migliorata e il traffico si è diradato. Per la giornata di oggi, infine, le previsioni meteo lasciano sperare nella pioggia: sulle regioni del Nord i temporali dovrebbero essere portati da una perturbazione in arrivo dalla Francia. Per chi resta in città, questa è la situazione dei negozi. Immagini dal ritiro della Lazio a Roccaraso. Nella foto grande Zdenek Zeman, l'allenatore biancoceleste, guarda in alto assieme a Bob Lovati, da quarant'anni nella società di via Novaro, e indica un punto lontano. Facile immaginare che il tema della loro conversazione sia lo scudetto, che la Lazio quest'anno è chiamata ad inseguire alla luce del secondo posto ottenuto nella stagione passata e delle dichiarazioni del suo azionista di maggioranza, il finanziere Sergio Cragnotti. Zeman, seduto in panchina, ha portato l'altro giorno la squadra a Roccaraso per la seconda parte della preparazione, dopo le tre settimane trascorse a Kiroro in Giappone. Nella località abruzzese la Lazio resterà sino al 10 agosto (il giorno prima disputerà un'amichevole con una formazione locale) per poi raggiungere Amsterdam, dove l'11 è attesa dai campioni d'Europa dell'Ajax. Nella foto piccola, invece, un quadro più tenero di questi giorni di ritiro. La compagna di Beppe Signori (per lui ieri leggera distorsione alla caviglia destra in allenamento, ma oggi dovrebbe essere in campo) Viviana Natale, assieme alla figlia Denise, che tra poco compirà un anno. Zeman, infatti, ha permesso ai giocatori di farsi accompagnare da mogli e fidanzate, che hanno preso posto in una località poco distante da Roccaraso. Ieri pomeriggio un violento temporale si è abbattuto su tutta la zona e per alcune ore i laziali sono rimasti senza luce e senza collegamenti telefonici. Tuttavia le cattive condizioni atmosferiche non hanno impressionato i tifosi biancocelesti, che sin da sabato hanno preso d'assalto Roccaraso. Sono infatti circa 2000 le persone che stanno seguendo la squadra di Zeman. Sul fronte romanista, invece, la squadra di Mazzone si è concessa due giorni di riposo dopo le tre settimane di preparazione effettuate a Lavarone. Sabato sera i giallorossi hanno giocato un'amichevole a Verona (1 1) e poi sono stati lasciati liberi dal tecnico. Giovedì invece rientreranno Balbo e Fonseca, attualmente in vacanza dopo gli impegni della coppa America con le rispettive nazionali. Particolarmente atteso il confronto fra i due attaccanti e Mazzone in seguito alle polemiche sorte durante i primi giorni di ritiro. Per quanto riguarda il difensore chiesto da Mazzone, il presidente Sensi continua a sondare il mercato (Mussi e Torrente i nomi più gettonati) per accontentare il tecnico. Rimproverati dal barbone lo feriscono con un coltello. Largo Cairoli. Selvaggia aggressione in largo Cairoli. Due giovani hanno ferito a coltellate, per fortuna in maniera non grave, un anziano barbone. L'uomo li aveva rimproverati perché facevano baccano mentre lui tentava di prendere sonno sulla gradinata della chiesa e loro hanno reagito colpendolo. Giulio Simonetti, 60 anni, è stato medicato dai medici del pronto soccorso del Fatebenefratelli, all'Isola Tiberina, che lo hanno giudicato guaribile in 7 giorni. Sull'episodio sta indagando la polizia. È avvenuto sabato notte. Giulio Simonetti ha raccontato che stava cercando di riposarsi sdraiandosi sulla scalinata della chiesa di San Carlo ai Catinari, quando è sopraggiunto un gruppetto di giovani che parlava e cantava a voce alta. "Si sono fermati a pochi metri da dove mi trovavo io - ha detto il barbone - e sembravano intenzionati a restarci a lungo". Allora Simonetti ha deciso di invitarli a fare meno chiasso: "Lasciatemi dormire, andate più in là". Poco dopo, due dei ragazzi, uno biondo e l'altro moro secondo la descrizione del barbone, si sono avvicinati all'uomo che chiedeva di poter dormire, hanno estratto un coltello a serramanico e lo hanno colpito a una mano. Poi hanno raggiunto i loro amici, che già si stavano allontanando dalla zona, e sono spariti. Cinque anni fa il delitto, oggi Messa per Simonetta. Via Poma. Oggi è il quinto anniversario dell'omicidio di Simonetta Cesaroni. Come ogni anno la famiglia farà celebrare una Messa ma il luogo del rito viene tenuto rigorosamente riservato. I genitori della ragazza assassinata il 7 agosto del '90 con ventinove colpi di tagliacarte in via Poma non vogliono alcuna pubblicità e solo alle persone a loro più vicine è stato comunicata la chiesa dove sarà celebrata la Messa. Ieri intanto l'avvocato Raniero Valle, padre del giovane Federico (prosciolto pochi mesi fa dalla Cassazione dall'accusa di aver ucciso Simonetta, ndr) è tornato a parlare della vicenda. "Le indagini potevano essere condotte in un altro modo, più proficuo, se solo si fosse seguito un metodo deduttivo e non ci si fosse innamorati di tesi, come quella che vedeva mio figlio Federico nel ruolo del seduttore omicida". Valle, d'accordo in questo con il padre della ragazza, Claudio Cesaroni, ha sottolineato che "le indagini devono riprendere, riesaminando tutto quello che è stato tralasciato". "Ho parlato con diverse persone che sono al corrente di cose molto importanti. Persone che però non si sono ancora convinte a mettere tutto per iscritto e a siglare con il loro nome queste dichiarazioni. La gente ha paura di assumersi responsabilità e forse c'è stato anche qualche tentativo di depistaggio". Gioco d'azzardo e abusi al bar delle slot machine. San Giovanni. Due le persone sorprese dalla polizia mentre erano intente a giocare con apparecchiature che consentivano vincite da diverse migliaia di lire. Oltre a loro, sono state denunciate altre tre persone che gestivano il gioco d'azzardo. Sette milioni di multa invece al titolare del bar. Il commissariato Esquilino sta da tempo portando avanti un piano di repressione dello spaccio di stupefacenti e delle attività illecite. Due attività in molti casi strettamente collegate e che fanno capo agli stessi personaggi. Diversi agenti in borghese vengono impiegati ogni giorno per pedinamenti ed appostamenti, anche notturni. E così che è finito in carcere Yamil Rivas Valle, 24 anni, colombiano, sorpreso mentre consegnava diverse dosi di hashish a un altro extracomunitario. Sequestrati droga e denaro mentre il cliente del sudamericano è stato segnalato alla Prefettura. Un'operazione simile, ma con scambio di alcune dosi di cocaina, si è svolta alla stazione Termini. Ma in questo caso lo spacciatore, C.F., 34 anni, è stato denunciato a piede libero. Ha l'Aids in fase conclamata e le sue condizioni lo rendono incompatibile con il sistema carcerario. Vita da svizzero - Tiziano Guarneri, ticinese di 21 anni, racconta cosa fa un alabardiere. "Come vigilo sul Papa". Con elmo e corazza, ore e ore in piedi a fissare un muro. È un discendente di Antonio Guarneri "del Gesù", il grande liutaio cremonese. Un mestiere duro, dice, che non ha senso se non si è motivati. Non è più un rifugio per chi non ha lavoro. I disoccupati non sono ammessi nei ranghi del più piccolo e antico corpo armato del mondo che si prepara a celebrare fra una decina di anni i suoi cinque secoli di vita. Tiziano Guarneri ha 21 anni e ne dimostra meno. Ma quando indossa le brache michelangiolesche a strisce variopinte, la corazza e l'elmo argentato appare temibile come un lanzichenecco. Figlio di un elettromeccanico di Lugano, spera in un futuro di militare di carriera o di funzionario dei servizi di sicurezza. È un alabardiere del papa da più di un anno. Un quarto di secolo fa gli sarebbe stato impossibile: il regolamento lo vietava ai giovani dei cantoni italiani. È smontato da poco: il suo turno di guardia era alla porta di Sant'Anna dalle 4 alle 8 del mattino. La frontiera di via di Porta Angelica è la preferita dagli svizzeri. C'è vita, c'è contatto con la gente, le sorprese non mancano. "Certo è impegnativo stare lì a rispondere a tutti e magari a bloccare un matto, armati di niente, - commenta Tiziano -. Agli agenti del Corpo di vigilanza, al posto di controllo interno, dobbiamo far arrivare visitatori già selezionati perché le frontiere sono sotto la nostra responsabilità". Una guardia è presente in servizio fra le 8 e le 10 ore, di notte e di giorno: le prime 24 ore, come elemento della "Zuwachtgeschwader", presta servizio senza doversi alzare di notte. Le 24 ore seguenti è disponibile per tutti i turni. Le successive 24 ore è libero, ma solo se ha fortuna e non ci sono straordinari da fare. "Gli straordinari, eh sì gli straordinari! Servono ad integrare un "soldo" che non raggiunge i due milioni di lire, ma possono risultare anche pericolosi ... ", spiega il giovane alabardiere. "Sì, perché se qualcuno fa il furbo e non torna in caserma all'ora di chiusura dei cancelli, a mezzanotte e tre volte al mese all'una, rischia di farsi cogliere in fallo perché magari nel frattempo è stato messo in lista per uno straordinario. Naturalmente, si affretta ad aggiungere, è un rischio teorico perché a nessuno salterebbe in testa di passar la notte fuori dai confini. Fino a qualche anno fa la punizione per una mancanza così grave sarebbe stata lo "Scheitstock"; il ceppo di legno da esecuzioni sul quale il colpevole, armato di accetta, doveva accanirsi a ridurre a brandelli le uniformi divenute inservibili, per evitarne un uso subdolo da parte di malintenzionati. Spadoni ad orifiamma ed alabarde mozzatesta ed altre terribili armi da taglio sono oramai a riposo nelle bacheche. In armeria, pronti per le grandi feste ci sono solo spade, elmi e corazze. Le pistole sono riservate agli ufficiali. "È d'estate con il gran caldo che diventa veramente duro fare la guardia. A volte ci scivola perfino l'alabarda fra le mani, - spiega Tiziano -. Per fortuna con le divise d'esercizio e di gala, scarpe, elmi, guanti bianchi, abbiamo in dotazione delle magliette eccezionali". "Ci sono servizi di sentinella a guardar fisso lo spigolo del Portone di Bronzo o l'angolo della garitta all'Arco delle Campane che non passano mai. Ognuno di noi si è inventato un modo di farsi passare un prurito con la concentrazione. C'è anche chi recita il rosario: aiuta a dimenticare i 150/300 minuti che si rincorrono lentissimi, mentre i turisti cercano di dribblare con apparecchi fotografici il capoposto. Quando ci riescono possiamo sbloccare le ginocchia indolenzite per nasconderci nella garitta". "Ma ci sono anche servizi meno duri. Di notte, quando le porte dello Stato sono chiuse si può star seduti e si può leggere, studiare, scrivere a casa. Io studio l'inglese e scrivo a Claudia, la mia fidanzata, che fa la scuola alberghiera a Bellinzona". "I servizi d'onore al trono o davanti l'appartamento del papa lasciano bei ricordi. Il Santo Padre ci saluta sempre, magari con il bastone". Una volta questi servizi erano proibiti a baffuti e barbuti. Era un modo per scoraggiare l'onor del mento, in mancanza d'impossibili canoni estetico piliferi precisi tali da rispondere a norme uniche e rigorose. Ora barba e baffi sono banditi, a dispetto dei folti e temibili cespugli che per secoli hanno decorato i volti degli "sguizzeri" del papa, come testimoniano i ritratti dei predecessori del colonnello Buchs nella sala del comando. La storia. Il Corpo della Guardia Svizzera fu fondato nel 1506, all'epoca della maggiore fama guerriera della Confederazione elvetica e vanta il suo momento più glorioso a difesa del papa in occasione del sacco di Roma del 1527. Cento alabardieri, sottufficiali, sono dal 1982 agli ordini del col. Roland Buchs Binz. La loro consegna consiste "nel vigilare giorno e notte sulla sicurezza personale del Santo Padre e della sua residenza". Devono avere più di 30 anni ed una statura minima di 1,74. Le uniformi attuali vennero ridisegnate sul modello primitivo dopo la prima guerra mondiale. In mostra a Vienna. Biedermeier, come dire "il buon Meier": il cittadino medio del secolo scorso, protagonista di un'epoca, un gusto, uno stile. I suoi oggetti e i suoi spazi, ricostruiti in una grande esposizione nella capitale austriaca, stanno incontrando un successo senza precedenti. A pagina 230, sotto il titolo, un tavolino da lavoro: facile immaginargli vicino una delle tante signore Meier intenta a ricamare. A pagina 231, un tipico tinello: sull'etagere una raccolta di scatole; Nella pagina accanto: una finestra sul giardino, due poltrone, un sofà: nell'insieme un angolo che non potrebbe rappresentare meglio la tranquilla, rispettabile, agiata atmosfera di un salotto Biedermeier. In questa pagina, due graziosi tavolini da lavoro con interno a scomparti; sul primo è appoggiata una scatola da ricamo. A destra, toeletta e sgabello tipicamente viennesi primo Ottocento, dove la signora Meier sedeva pudicamente a spazzolare i lunghi capelli. Nella pagina seguente, bellissima etagere in ciliegio con intarsi in ebano. Tutte le foto di John Hall che accompagnano il servizio sono tratte dal prestigioso volume "Biedermeier" di Angus Wilkie, recentemente pubblicato in Italia da Arnoldo Mondadori. Gli oggetti fotografati appartengono a collezioni private. Testo di Franca Venere. Foto John Hall/Abbeville Press Inc., New York. Il pastrano di un ufficiale russo, che sarebbe dovuto servire a Napoleone (e non servì) per fuggire inosservato da Sant'Elena, è sulla destra. La poltrona di cuoio rosso capitonnè, su cui usava accomodarsi il principe di Metternich (e alla quale una nobile discendente ha fatto applicare quattro rotelle di plastica), è a sinistra. Questi oggetti accolgono il visitatore appena oltre la soglia della prima sala della Mostra viennese del Biedermeier: straordinariamente significativi in una rassegna che continuamente ricorre ai simboli, per adombrare i concetti che l'hanno ispirata. si tratta di una spirale di metallo, alta quanto la facciata. Boris Podrecca, architetto e studioso viennese di origine triestina, organizzatore dell'esposizione, ci spiega che la spirale è un simbolo di fuga e di ascesa. Alla spirale è dedicata anche la sala ottagonale, all'interno, con illusionistiche pareti a specchio. È questa una spirale in movimento, tutta punteggiata di minuscole coppie di ballerini, che sale al soffitto accompagnata dalle note di un valzer. Podrecca chiarisce che qui è la "minimalizzazione" della spirale. Il fatto di ballare allacciati fa del valzer un "simbolo social - politico", con un risvolto "etico - rivoluzionario". In parole povere, si trattava del ballo moderno, che scandalizzava i benpensanti, ben diverso dal sussiegoso minuetto. Ma un altro simbolo gigantesco è sospeso al grande lucernario sulla scalinata che sale al primo piano: una mongolfiera. La navicella è una tazzina per il cacao stile Biedermeier. La collegano alle pareti e al soffitto ghirlande di fiori di carta, realizzate dalle professoresse anziane della Scuola di Moda, e ne emerge un manichino vestito secondo la moda del 1830. La donna, usa a servire il cacao in salotto, qui si serve della tazzina per elevarsi ed essere parte attiva del progresso scientifico. Questi simboli sintetizzano gli intenti del professor Podrecca. Inoltre ogni due settimane presenta delle novità, per incoraggiare il ritorno dei visitatori. Come altre mostre recenti, "I turchi a Vienna" e quella ispirata a Klimt e altri grandi pittori austriaci, pure organizzata da Prodecca, anche questa è "una ricerca di identità viennese". Senza mai l'ausilio di fotografie, attraverso un contatto diretto con la realtà, Podrecea si è prefisso di sfatare i luoghi comuni sul Biedermeier. È quindi opportuno dire due parole sul significato di questo "stile". A partire dal 1853, costoro scrissero su due giornali di Monaco dei versi satirici che avevano come protagonista il cittadino medio qualsiasi del periodo 1815 - 1848 (dal Congresso di Vienna alla rivoluzione). Si trattava di un Tizio perbene, scombussolato dalla Rivoluzione Francese, indignato contro Napoleone, rassicurato dalle conservatrici parrucche bianche dei congressisti di Vienna. Il cittadino rispettabile e rispettoso della legge, della religione, della famiglia. Lo Stato poliziesco gli impedisce qualunque velleità libertaria e lui si è come esiliato in una sua propria armonia domestica. Questo Tizio si chiama Biedermeier. Come dire: Era il ritratto del nuovo piccolo borghese, che ha una piccola casa, con piccole ricchezze, che spesso lievitano senza parere. Le figlie sono da sposare, il figlio continua l'attività del padre e suona bene almeno uno strumento musicale. La moglie ricama a piccolo punto e segue la vita della città dalle vetrate di un bow-window, oppure da tipiche finestre con i vetri esterni (i vetri sono sempre doppi) che sporgono in fuori, così da contenere, con gli immancabili vasi di fiori, anche le schive curiosità femminili. La finestra è parte di un palazzo generalmente bianco e grigio ed è sormontata da una lunetta, nella quale spesso c'è l'aggetto semplice di una ghirlanda. Qualche volta la strada tra due isolati è molto stretta e ciascuna delle sue estremità è chiusa da un portone. Ogni tanto, all'altezza dei primi piani, gli edifici attraversano la strada, congiungendosi e costituendo dei ponti coperti. Quest'impressione è accresciuta se si osservano i tipici cortili rettangolari, circondati da ballatoi con ringhiera di ferro battuto e tante piccole scale, che raggiungono i singoli appartamenti. All'interno, lo spazio è ridotto e va sfruttato al massimo. Si preferisce disporre i mobili lungo le pareti e, scoperto il valore degli angoli, ci si ingegna a trovare il modo di riempirli utilmente. Ed ecco gli armadi angolari, a settore cilindrico; ecco i "servants", con le alzatine e le mensole arrotondate. Dello stile Impero sopravvive una certa indulgenza per la linea curva, ma ben ripulita da orpelli e decorazioni superflue. Spesso, nelle camere da letto, il comodino è a colonna o anche a cono tronco; I cuscini delle poltrone e dei divani sono spesso cilindrici. Ma usava anche gettarvi sopra teli di stoffa non tagliata in forma, come qualche volta si fa adesso. Un altro mobile spiccatamente femminile è la spinetta, che, aprendosi, mostra uno spazio dedicato agli accessori per il cucito e, qualche volta, uno specchio. Tipica è la poltroncina da toilette, con schienale curvo e basso, per poter agevolmente sciogliere e spazzolare i lunghi capelli. In generale, tutti i mobili sono piuttosto semplici e improntati a funzionalità e parsimonia. Per molti anni si preferiscono, ai legni preziosi del periodo napoleonico (mogano e ebano, per esempio, che torneranno di moda nella seconda metà del secolo), quelli dei domestici alberi da frutto: pero, ciliegio, noce in Austria; e in Germania anche acero, frassino, betulla. Perché va detto che il signor B. spesso ha una casa fuori porta, in mezzo al verde. Come non disprezza affatto le passeggiate al Prater e i pic-nic nel Bosco Viennese. Del legno si mettono in risalto, nelle impiallacciature, le belle venature naturali. Qualche volta le forme si fanno più complesse, come nella famosa forma "a lira" di certi secretaires: una forma veramente eccentrica, in cui fa capolino quella vena di pretenzioso, mai disgiunto però dai buoni sentimenti. Incontestabile è l'amore per la musica, nella società Biedermeier. Nelle famiglie, più di un componente suona uno strumento. Le riunioni musicali sono frequenti e tipico è il quadruplice leggìo, che consente, in poco spazio, di appoggiare gli spartiti di diversi esecutori. Che poi si facessero pianoforti verticali "a collo di giraffa" è cosa che si collega alla nostalgia dell'esotico, degli impossibili viaggi in paesi lontani; E la semplicità non esclude che i tendaggi siano vaporosi e insistentemente drappeggiati, che la tappezzeria di carta sia disegnata a convolvoli e che molti letti abbiano il baldacchino. Ma qualcuno di questi ultimi ha anche un gran cassetto sul fondo, che fa pensare a certe pratiche soluzioni delle nostre camere dei ragazzi. Nella Raccolta di mobili antichi, a Vienna, un intero piano è riservato a una sfilata di camerette Biedermeier dove si possono vedere tutte queste cose. È lì che è possibile ammirare, su un tavolo rotondo, uno splendido grande centro, eseguito all'uncinetto, con medaglioni di seta ricamati a piccolo punto. E, tra un attaccapanni a stelo con pioli e palle (dove è appeso un berretto da caccia a tamburello), le sputacchiere di legno, le fasce da campanello ricamate, la cullina sospesa, con colonnine nere alle sponde, sembra di veder vivere i personaggi suggeriti dai dipinti di Fendi, di Waldmuller, di von Alt, e animarsi i loro temi ricorrenti: Una sorta di minimalismo, venato forse di ipocrisia, ma proprio al confine col rispetto e la riservatezza. Il Biedermeier non è solo un arredamento, e nemmeno una filosofia di vita fatta di rassegnazione e apatia. Il pacioso cittadino della Restaurazione è lo stesso che salirà sulle barricate del 1848, quando Vienna sarà scossa, come l'Europa tutta, dai moti per la Costituzione. C'è un aspetto "sanguigno" nella sua tempra, da mettere in luce, indagando le tensioni sociali, i crac finanziari, le nuove ricchezze, i vari aspetti di una cultura "mediale" che va propagandosi rapidamente, con la diffusione dei giornali. Inquietudini e pulsioni non più reprimibili si celano in quelle case quiete, nelle riunioni musicali, nei giochi di carte, nelle sane letture a voce alta. Spesso, tra quei mobili per bene, oltre che libri e spartiti si scambiano anche scritti sovversivi e, soprattutto, idee nuove. È il Vormàrz, malamente tradotto in italiano "il premarzo", cioè il periodo prequarantottesco. Di mobili, comunque, nella grande sala del pianterreno ne sono esposti tanti, insieme agli acquerelli di Fendi alle pareti. È qui che, davanti a una sfilata di sedie diverse, con tutte le incredibili varietà di forme e specialmente di schienali, viene fuori la storia della prima sedia Thonet. Mentre eseguiva il pavimento del palazzo Lichtenstein, chiese di poter dare un inedito saggio della sua abilità. E fu così che piegò il suo docile legno nelle curve della famosa sedia, completandole con paglia di Vienna intrecciata. Ampi settori sono dedicati all'arte applicata: Qui i manichini sono rivestiti in pelle, con le cuciture che delineano il profilo, e hanno capelli di carta, opera delle famose professoresse anziane. Fra tanti accessori maschili e femminili, fa mostra di sè una vestaglia da uomo interamente ricamata, con cui il padrone di casa soleva ricevere anche ospiti "di lavoro". Sono stati allestiti chioschi con le partiture di musicisti famosi, in cui il visitatore può ascoltare perfette esecuzioni. Si dà rilievo all'importanza del caffè come luogo di ritrovo, e del teatro. Sono esposte le ali provviste di motorino con cui si librava sulla scena l'idolatrata ballerina Fanny Essler (peraltro fischiata impietosamente alla Scala perché austriaca). Uno spazio è accuratamente riservato ai giornali. Ci viene spiegato come fossero fatti, in gran parte, da giovani ebrei che venivano dal ghetto, figli di commercianti tessili. E qui si vede come nacque la litografia, la stampa della carta moneta e delle carte da gioco. E ancora, al primo piano, si insiste sul progresso scientifico, sulle invenzioni: dalla macchina fotografica di Voigt all'elica di Ressel. E quando si giunge all'ultima stanza, dove sono state erette le barricate del '48 e le stampe che ne riproducono momenti e particolari, c'è anche tutta un'iconografia satirica di Metternich (che in privato, tra l'altro, non era certo uno stinco di santo: e fra le sue numerosissime amanti pare fossero annoverate ben due sorelle di Napoleone, Paolina e Carolina). Ma la cosa più incredibile è un "Peep - show - pavillon", in cui, attraverso opportuni fori, si possono guardare i disegni erotici di Fendi. Tanto per sottolineare una volta di più che non sempre l'austerità è tutta autentica. In mostra a Vienna il cittadino medio del secolo scorso un'epoca un gusto uno stile Il secondo appuntamento con i materiali per la pavimentazione riscopre il cemento e le ceramiche tradizionali, ma soprattutto ci svela le nuove frontiere del marmo: colorato, sottile, facile da posare. Leggero come il marmo. Accanto a tradizionali ceramiche ricche di fantasia, come quelle di Vietri, nascono nuovi materiali, sempre più resistenti e inassorbenti. "Liz", di Tecnomaiera, è una lastra di marmo bicolore (cm 50x50) di sottilissimo spessore (7 mm). Grazie a una tecnica particolare ogni lastra è un pezzo unico, ricavato da blocchi assemblati con diversi tipi di marmo. Rinforzata in vetroresina, costa da L. 100.000 a L. 150.000 il mq secondo il tipo di marmo. Il tronetto di Mackintosh è di Alivar. Un classico decoro della tradizione vietrese, "Torciglione" è qui alternato a fasce in tinta unita colorate a mano con la caratteristica pennellata. Ogni piastrella misura cm 20x20. Distribuito da Tirone Edilizia, costa circa L. 140.000 il mq. Le poltrone e il tavolino in midollino, di Pierantonio Bonacina, sono in vendita da Tanzi, come le coppe in vetro. 1. Due misure, cm 30,5x30,5 o cm 45,7x45,7. Dalle 72.000 alle 220.000 lire al pezzo. 2. "Marmo ricomposto" (materiale frantumato miscelato a resine e pressato sottovuoto) della serie "Stonit" di Stone Italia. Il modello "Filidoro" ha in superficie frammenti di ottone lucido. Spessore di cm 1-1, 5-2. 30x30; 3. Sempre di Stone Italia ecco "Stonperla", con scaglie di madreperla in superficie. I due pezzi più piccoli sono invece campioni di "Splatter", formato da marmo e quarzo. 4. "Sam", di Tecnomaiera, nelle varianti "Bianco di Carrara", "Rosso Antico" e "Nero Marquina". Costo dalle 100.000 alle 150.000 il mq. 5. 6. Di Tecnomaiera lastre in marmo sottile (tipo "Liz") da L. 100.000 a L. 150.000 il mq. Piastrelle in cemento colorato, realizzate a mano con vecchi stampi. Di Tessieri, costano da L. 25.000 a L. 100.000 il mq. 2. "Pigna" (bianco e blu) e "Vecchia Napoli", classici decori di Vietri, distr. da Tirone Edilizia. Cm 20x20, L. 120.000 e 130.000 il mq. 3. Piastrelle decorate e modellate a mano di Cotto Mediterraneo (distr. Palazzo). L'ottagono con rilievo costa invece L. 20.000 compreso il tozzetto. 4. Di Ceramiche Musa, piastrelle decorate a mano su fondo grigio tipo "Classico". L. 99.000 il mq (in positivo) e L. 127.000 il mq (in negativo). "Elite" e "Bracciano", su fondo bianco, costano L. 46.500 il mq. 5. Opaline Keramik di Keravem (distr. Palazzo) è in tre varianti di colore. Impasto di gres porcellanato durissimo e resistente, costa da L. 107.000 a L. 175.000 il mq. 6. Di Cotto Mediterraneo (distr. Palazzo) piastrelle di alto spessore (3 cm), modellate a mano. L. 160.000 il mq. Servizio di Carla Zanardi. Foto di Franco Ziglioli. Nello scorso numero di Casaviva, parlando di pavimenti in legno, linoleum e PVC, avevamo promesso di presentare grandi novità anche in fatto di marmo, un materiale tradizionale, che oggi viene trattato con uno sguardo al futuro. Osserviamo la foto col pavimento bicolore: la novità non consiste tanto nei colori abbinati, quanto nello spessore delle lastre e nel fatto che le strisce alternate non sono opera di incastro manuale. Ogni lastra, infatti, è un unico pezzo e nasce già bicolore. Non certo nei millenari blocchi naturali di marmo, ma in laboratorio, come vedremo più avanti. Il primo grande passo, che consente di manipolare il marmo in modo che possa aspirare a prestazioni simili a quelle riservate ad altri materiali "facili" (come la ceramica) è la rivoluzionaria tecnica del taglio. Una tecnica, messa a punto nei laboratori dell'industria piemontese Tecnomaiera, consente, con impianti sofisticati, di ricavare dai blocchi spessori sottilissimi (7 millimetri) e di grandi dimensioni, senza danneggiare nè sbriciolare il marmo, rinforzandolo anzi con un lievissimo strato di fibra di vetro che lo irrobustisce senza alterarne le caratteristiche (è il Fibermar GL). È possibile così ottenere lastre che raggiungono dimensioni impensabili per un uso destinato alla pavimentazione e al rivestimento: fino a cm 120x120 o cm 120x300. Queste erano dimensioni veramente impossibili finché il grosso spessore trasformava il marmo in un materiale troppo pesante per essere manipolato, trasportato e posato senza danno. Ma non è tutto. Con particolari procedimenti a pressione, la Tecnomaiera assembla lastre di diverso colore ottenendo blocchi "artificiali" da cui poi, sfruttando le sue tecniche d'avanguardia, taglia altre lastre con colori e disegni diversi (sono allo studio nuove interessanti decorazioni) secondo il materiale assemblato e la direzione del taglio (tipo Liz). Sono piastrelle di vero marmo, di grandi dimensioni, con peso e spessore ridotti di un terzo rispetto alle lastre tradizionali. Il procedimento di rinforzo e quello di impregnazione a pressione "riparano" poi, in modo invisibile, le imperfezioni tipiche del marmo, rendendo disponibili, sempre in lievi spessori, anche le varianti preziose e fragili, quelle che, strutturalmente, sono meno sane e compatte per via della più tormentosa formazione geologica. Anche nei pavimenti in marmo è quindi possibile contare sulla "grande serie". La bellezza del marmo diventa così fruibile in ogni situazione, anche in quelle in cui prima d'ora era considerato proibito. Leggerezza e ridotto spessore consentono, usando solo collanti, grande facilità di posa, anche sopra vecchie pavimentazioni e con ridottissimo intervento ai serramenti. Inoltre non viene più richiesto l'intervento del marmista ma solo quello di un comune posatore. Dopo aver trovato il mezzo per offrire marmo con leggerezza, la Tecnomaiera ha ideato anche il sistema per accoppiarlo a particolari supporti in modo da renderlo adatto anche ai rivestimenti murali, alle pareti mobili, in interno o in esterno. Ma di questo parleremo in un prossimo servizio. La Bi Marmi, invece, ci offre soluzioni ottenute con una lavorazione a incastro. Le raffinate lastre sono calibrate e lucidate, hanno uno spessore di 11 mm, e la posa avviene su base di cemento, oppure con collanti se la superficie sottostante è molto regolare. Accanto agli intarsi, ottenuti con il perfetto abbinamento di diversi colori, si possono scegliere fondi uniti e realizzare così bordure, tappeti centrali, greche e pannelli. Gli accostamenti cromatici molto raffinati consentono di realizzare mosaici e pavimentazioni personalissime e in tono con l'arredo. Rimanendo in tema, veniamo a un insolito materiale, ottenuto con marmo frantumato addizionato con resina poliestere (6-7 per cento) e poi pressato sottovuoto. Si tratta dello "Stonit", prodotto da Stone Italia, che, oltre a superfici che ricordano quelle del granito (anche in fatto di durezza), offre tinte unite insolite, come l'azzurro, il verde, il grigio pastello, il nero e versioni molto speciali. Sulla superficie dell'impasto, possono scintillare a vista frammenti di altri materiali: Questo materiale ha già trovato impiego nelle residenze di noti personaggi dello spettacolo e dello sport, ma anche, e questa è una garanzia di durata, nelle sedi di compagnie aeree, di musei, di conservatori di musica, di show-rooms d'alta moda. È ideale anche per le ristrutturazioni perché gli spessori ridotti (cm. 1, 1,5, 2, 3) consentono la copertura di vecchie superfici. Insolite anche le misure: dal classico cm. 30x30 fino ai clamorosi cm. 120x120. Dal marmo al cemento, un materiale "povero" ma ricco di atmosfera che, colorato, ha avuto grandissima diffusione nell'Ottocento e nei primi decenni del nostro secolo. I suoi effetti decorativi sono veramente sorprendenti e chi ha la fortuna di abitare case di quell'epoca (e ha avuto l'accortezza di non coprirne il pavimento) sa come sia possibile sbizzarrirsi in composizioni: tinte unite di diversi colori, geometrie prospettiche e disegni floreali, in forme quadrate, esagonali, ottagonali. Forse qualcuno di noi nasconde ancora, sotto l'attuale moquette, un piccolo tesoro che varrebbe la pena di valorizzare. Torna il cemento povero ma ricco. Oggi c'è ancora chi realizza piastrelle in cemento con gli stessi colori e gli stessi disegni di un tempo. È la Tessieri di Lucca che ha in catalogo circa trecento varianti, realizzate su vecchi stampi dell'azienda. Le piastrelle sono eseguite a mano, una per una, utilizzando piastre metalliche dove viene colato un impasto liquido di cemento colorato seguito da quello che diventerà il sottofondo (cemento e polvere di cava). Si livella, si chiude con un'altra piastra e si pressa. Per ottenere i disegni, il primo strato di cemento viene versato, colore per colore, in uno stampo. Anche con queste vecchie (ma nuove) piastrelle si possono abbinare tinte unite e decori, per ottenere bordure e zone tappeto. Si posano su fondo di cemento e calce e si puliscono con acqua e sapone di Marsiglia, rendendole poi gradualmente lucide con cera da passare più volte perché penetri nel cemento. Ed eccoci alla ceramica, il materiale forse più usato per le abitazioni. Occupiamoci in particolare di piastrelle realizzate a mano, con disegni tradizionali o nuove e insolite interpretazioni. Il materiale di base della tradizione è sempre la terracotta, sulla quale viene steso uno strato di colore bianco dove viene poi dipinta la decorazione con pigmenti naturali a base di ossidi metallici. Si tratta quindi di una bicottura: Oggi, il sottofondo di terracotta può ancora essere richiesto di tipo artigianale, spesso 1,5 o 2 cm. ma, per alleggerire la produzione e consentire la posa con semplice colla, buona parte della produzione vietrese si avvale di piastrelle stampate a macchina e più sottili (e con prezzi inferiori). Gli smalti attuali hanno anche un contenuto ridotto di metalli, secondo le normative, ma i colori sono sempre gli stessi: verde rame, blu cobalto, giallo-arancio, rosso. Colori intensi, luminosi che vivono e si valorizzano nella luce mediterranea. Chi li considera troppo abbaglianti per le case del nord può chiedere all'artigiano di "smorzare" i toni, pur conservando le tinte tradizionali, o richiedere una più vasta gamma di colori. I disegni risentono delle influenze arabe e a volte anche di quelle francesi: accanto ai motivi geometrici e alle volute si trovano motivi a ghirlande intrecciate di fiori. Nelle botteghe artigianali la smaltatura è ancora tradizionale, mentre i forni, come è naturale, oggi funzionano a gas. In precedenza si usava la legna: era questo un metodo che conferiva alle piastrelle "fiammature" naturali dovute all'incostanza della temperatura. Come in tutte le produzioni artigianali la fornitura avviene su ordinazione, attraverso distributori forniti di campionario, come la Tirone Edilizia di Milano che conta su un numero infinito di proposte. Si allaccia alla tradizione anche la produzione dell'azienda "Cotto Mediterraneo" di Cava dei Tirreni (distribuita da Palazzo di Milano). Modellata e smaltata interamente a mano, la serie ha nelle sbavature di colore, nelle linee imperfette, nelle differenze tonali, le proprie caratteristiche. Quadrate, rettangolari, esagonali, triangolari, a losanga, a rombo, a tozzetti, queste piastrelle hanno spessori diversi, secondo la destinazione. Anche la Ceramica Musa affianca alla produzione di serie un'attività artigianale che decora a mano piastrelle allacciate alla tradizione vietrese, con decori classici (soprattutto di tipo floreale) e complete di bordure. Recentemente si è avviata la produzione manuale di decori rielaborati in chiave moderna con intrecci geometrici, dove è ben studiato l'accostamento dei colori. Significative le bordure a greca o a scacchi in bianco e nero da accostare a fondi uniti. All'interno della fabbrica è stato creato un vero e proprio atelier dove un "maestro" decoratore segue un gruppo ristretto di allievi che, dopo l'apprendistato, sono avviati alle varie lavorazioni. Per concludere la nostra rassegna analizziamo un tipo di materiale che per la sua struttura si stacca dalla tradizionale piastrella. Si chiama "Opaline Keramik", prodotto da Keravem e distribuito da Palazzo di Milano, e composto da un particolare impasto di grès porcellanato colorato in pasta. Può essere satinato o lucidato, anche più volte e, per la sua alta resistenza, è indicato in qualsiasi ambiente e specialmente in quelli di grande traffico. 3 minuti per ossigenarti, 3 minuti per distrarti, 3 minuti per ricaricarti. Relax lampo. Bastano pochi minuti al giorno per alleggerire una giornata pesante, l'importante è avere in mano quelle tre regole chiave che ti procurano un momento di pacifico recupero. Ecco come, dove, quando, in tema di rilassamento. Esame importante? Panico. Ansia paralizzante. Imbottigliamento al semaforo? Stress. E poi stasera c'è una festa da non perdere e tu ti senti uno straccio. Per reagire al meglio, non c'è che il rilassamento lampo. Facile da dire e soprattutto da fare. Ma con un solo accorgimento, il vero relax non si improvvisa. Si organizza. Come prima cosa, 2 volte al giorno, prendi un appuntamento con te stessa. Bastano 10 minuti per sentirsi meglio. Ma devono essere momenti strategici. Quando. Se vuoi che il fast relax sia davvero efficace tieni d'occhio l'orologio e scegli: l'intervallo di pranzo e il ritorno a casa. Il secondo è la fine di una giornata di lavoro, studio, ecc.. Sarebbe però sbagliatissimo passare tutto d'un colpo dalla tensione alla pigrizia totale. È molto meglio fare qualche minuto di esercizi rilassanti che facciano da cuscinetto tra attività frenetica e riposo completo. Dove. Ovunque, ma meglio se in un luogo silenzioso e ben aerato. Seduta comodamente (anche se l'ideale è distesi con un guanciale sotto le reni o la testa) su una superficie dove, ci si addormenta .... Come. Con delle tecniche veloci che regolano davvero dieci minuti di effetto vacanza. Ecco gli esercizi da imparare e ripetere regolarmente: Respirazione. Lo sanno oramai quasi tutti che un respiro affannoso è sintomo di una vita affannata. Imparare a ossigenarsi è uno dei primi passi verso il relax. L'esercizio è semplicissimo e si può fare ovunque: tira un respiro profondo, lentamente, cercando di aprire più che puoi la gabbia toracica. L'esercizio va fatto cinque volte. Relax mentale. È da fare subito dopo la respirazione. Cerca di sgomberare la mente e lascia che i pensieri si associno in libertà. Quando ne arriva uno spiacevole non arrabbiarti e cerca di respingerlo. Respira profondamente e ripeti ancora la parola "rilassati". Scaccia tutte le interferenze e immagina una scena piacevole e tranquilla. Tipo, tu sdraiata su una spiaggia con il rumore ritmico del mare e il calore del sole. Questa fase può durare qualche istante o anche un minuto o due. Quando vuoi, cancella il tuo paesaggio - relax e torna alla sequenza di respirazione dell'inizio. Meditazione. Ci sono varie tecniche. La più semplice è la visualizzazione dei colori. Chiudi gli occhi, respira profondamente e lentamente, ma senza sforzo. Intanto cerca di visualizzare i colori: rosso, arancione e giallo. Immaginali uno alla volta come se fossero dei "fiumi" che scorrono lenti. Dopo passa al verde continuando a respirare ritmicamente. Poi continua con il blu, l'indaco e il viola. Soffermati su ciascun colore finché non riesci a "vederlo" perfettamente. Completa la gamma e apri gli occhi: a questo punto sentirai una sensazione di calma mentale piacevolissima e l'impressione di esserti davvero ricaricata. Due libri per sapernne di più. Leon Chaitow, Come affrontare e vincere lo stress - Tecniche di rilassamento e di meditazione, Sperling & Kupfer Editori A. Marillac, Come rilassarsi, Manuali Pratici MEB. ... E un corso da fare in un week-end. Si comincia al venerdì alle 19 e si finisce la domenica alla stessa ora. Il corso di Dinamica mentale D 1 si tiene una volta al mese ed è a numero chiuso: 15 persone. Teoria e pratiche di rilassamento vanno di pari passo. E in due giorni ti insegnano come vincere paure, stress, insicurezze. Il costo è di L. 450.000 compresi tre lunedì supplementari. All'Isepa, Istituto Europeo di Psicologia Applicata. tecniche anti stress per rilassarsi speciale corpo. Energia, forza, ricostituenti, massaggi, relax, creme, ecc.: Qui gli ultimi ritrovati e le terapie più rivoluzionarie. Informati così. L'ultimissimo è il Body Composition Analyser, cioè l'analizzatore della composizione corporea. È naturalmente un computer e decide esattamente cosa ci occorre: dieta, ginnastica, massaggi, ecc.. Si occupa di noi, e non è il solo. Altri robot mixano beveroni energetici, localizzano e sconfiggono la cellulite, eliminano impurità della pelle e ... ogni giorno si inventano una diavoleria nuova. Ma per essere davvero in forma è importante il punto di partenza: bisogna pensarsi senza cellulite, senza grasso, con tanta forza a disposizione. Solo allora si potrà impostare una cura intelligente e mirata. Tanto esercizio, quindi, qualche trattamento e un pizzico di buona volontà. Perché essere in forma non è poi così difficile. Concediti qualche lusso. "quando non sei soddisfatta di te, non abbatterti, ma supera il problema gratificandoti in eccesso. "Giusto. ... Se vuoi un make-up su misura per te, al Make-Up Studio (Via Madonnina 15, Milano, tel. 02/800403) ti insegnano in una sola seduta a rifarti il look. ... Se il problema sono le unghie, regalati un trattamento speciale. L'operazione è semplice: l'unghia naturale viene ricoperta con una ceramica speciale, il materiale si solidifica in pochi istanti e viene limato per dare all'unghia la forma che preferisci. Tempo: un'ora. Costo: 120.000 lire. Dove: da Annette (Milano tel. 02/8399466; Bergamo, tel. 035/260612). ... Se vuoi "rimodellarci la figura", il sistema più rivoluzionario arriva dalla Svezia. Si chiama Thermo-Trim e procura ottimi risultati. Dodici sedute a intervalli di tre giorni possono dare perdita di volume e calo di peso. Parti con un check-up. È l'inizio per una revisione di viso e corpo da cima a fondo. Prenditi una giornata (domenica?) o un intero week-end per iniziare il conto alla rovescia pre-estivo. sfodera tutta la tua capacità di attenzione e spirito d'osservazione. sii imparziale. L'auto-test primaverile potrebbe anche rivelarsi impietoso e mettere in evidenza difetti e imperfezioni. Vietato deprimersi: una volta individuate le cause del problema, la soluzione è a portata di mano. In fondo, è primavera. capelli. Se i tuoi sono ... perfetti, di solito, sono anche lucidi e brillanti. Le cellule, se osservate al microscopio, sono piatte. Se, invece, non godono di buona salute si increspano e si appiccicano, provocandone la caduta. Le ragioni: troppe permanenti, colorazioni nocive, vento, sole o squilibri ormonali. Se sono troppo sottili, è perché hai probabilmente fatto una dieta sbagliata o per eccessi di vitamina A. Se si spezzano troppo facilmente potrebbe trattarsi di un problema legato alla tiroide, la ghiandola che regola il metabolismo. In questo caso consulta uno specialista. Curali così. Se sono lunghi, tagliali di almeno quattro cm. Se sono corti o a caschetto almeno due cm. maschera o crema nutriente e shampoo speciali. Ottima la crema cosmetica concentrata ad alto potere rigenerante personal Biopoint, che si applica dopo aver lavato i capelli con lo shampoo al polline d'api (tutto di Intercosmo). pelle. Se la tua è ... pallida può essere un sintomo di anemia. Se è giallastra, meglio fare attenzione all'alimentazione. Per conoscere al volo in che stato è la tua pelle devi guardare il suo colore. L'acne sul viso è un chiaro segno di scarsa salute: evita cibi ricchi di iodio tipo ostriche e altri crostacei; se i capillari si spezzano facilmente può esserci carenza di vitamina c. Idratala così. mai esagerare. Se strofini a lungo la pelle, per esempio, puoi incrementare l'acne. Idratala, ma non troppo: se tende ad essere grassa, le ghiandole sebacee rispondono a una pulizia troppo zelante "ingrassando" ancora di più. Lava il viso solo due volte al giorno con detergenti delicati e poco aggressivi; il corpo una volta sola con una doccia tonificante evitando il bagno. Asciuga sempre la pelle tamponando leggermente e non strofinarla. Il sintomo più evidente di una pelle troppo idratata: Se, invece, è stressata, ricorda che frustrazioni e problemi la rovinano ulteriormente. Lo stress, infatti, stimola le ghiandole a un super-lavoro e incrementa le rughe. Risolvi con un auto-massaggio a viso e corpo tutti i giorni e con qualche seduta di yoga. seno. Se il tuo è ... un po' rilassato anche se sei sotto i 20 è un sintomo evidente di trascuratezza. Può trattarsi di reggiseno sbagliato o, addirittura, dimenticato. Se la pelle è poco tonica, occhio ai raggi solari che la indeboliscono. può trattarsi di un problema ghiandolare. Dulcis in fundo, il portamento: osservati quando cammini. Per tutte, vale la regola "pancia in dentro e petto in fuori". Tonificalo così con metodi naturali: spugnature fredde per rassodare i muscoli ogni volta che fai la doccia. Reggiseno sempre e comunque, anche se appartieni alla categoria delle super-piatte. Di rigore anche la notte se Marilyn è il tuo modello. Contro il rilassamento presente e futuro la parola d'ordine è prevenzione: per tonificare il tessuto cutaneo "Rassodex fiale seno" di Dibi, cura intensa da fare negli istituti col marchio Dibi; a casa "Mousse Seins Fermes" di Jeanne Piaubert da stendere sul seno ogni giorno dopo bagno o doccia. alle prime esposizioni solari "Raffermissant Tissulaire pour le buste" di Orlane che consente di esporre il seno al sole favorendone il rassodamento e protezione. Ottima anche "Sèrum Correcteur pour le buste" di Mary Cohr. E per le perfezioniste: fiale liofilizzate Dermatrophine, 2 o 3 volte la settimana. pancia. Se ce l'hai ... Tonda, gonfia, sporgente: questi i segni evidenti che qualcosa non va. Classici i sintomi pre-ciclo, spie di malesseri ginecologici e ormonali. Ma può trattarsi anche di digestione difficile o sovrappeso. Eliminala così. Se il problema è fisiologico, una accurata visita ginecologica saprà stabilirlo con esattezza. Se il gonfiore è alimentare, dì pure stop alle bibite gassate (acqua compresa) e alla frutta durante i pasti (fermenta). Impara a camminare eretta, appoggiando il peso al centro del corpo e contrai i muscoli (ma senza trattenere il fiato) ogni volta che puoi, persino al telefono o alla fermata dell'autobus: li rassoderà in modo naturale. Cosmetici consigliati: "Crème Point Vulnerables" di Orlane, rinforza le zone fragili e mantiene la pelle elastica; "Hyalfirm Crema rassodante per il corpo" di Dermatrophine, che migliora il rapporto acqua-tessuto dando elasticità alla pelle. sedere. Se il tuo è ... con la pelle a buccia d'arancia vuol dire che hai la cellulite. Glutei afflosciati, pelle opaca e ruvida sono la conseguenza (inevitabile) di scarso esercizio fisico, alimentazione scorretta, pulizia sommaria della pelle. Rassodalo così. Per la cellulite, di rigore massaggi mirati e guanto di crine ogni volta che fai la doccia, per i prodotti vedi a pagina 166. Per il tono della pelle, basta rinunciare alla macchina almeno una volta al giorno e stringere i glutei se sei costretta a stare in piedi a lungo; perfetto anche l'auto-massaggio con la crema ad hoc, tipo "Dopobagno alla rosa" di Kélemata da stendere con massaggio dopo bagno sulla pelle umida. Massaggio mirato ed efficace con lo speciale apparecchio "Gym-Toner" di Jeanne Piaubert e la linea "Trinergie": attiva la micro-circolazione sanguigna linfatica, tonifica i tessuti e migliora la loro ossigenazione. Usalo anche come oggetto-relax ogni volta che ti senti tesa, passandolo sui glutei, le cosce e il resto del corpo. gambe. Se le senti ... Gonfie, con pelle opaca e floscia, ruvide, hai tutti i sintomi che qualcosa non va. Può trattarsi di cattiva circolazione, di alimentazione scorretta, di intossicamento generale oltre che - un classico - di vita troppo "seduta". Un solo dato è incorreggibile: la lunghezza muscolare. Trattale così. Per la pelle sauna e idromassaggio che disintossicano e rassodano. I massaggi manuali (tipo linfodrenaggio) stimolano la circolazione e combattono la ritenzione idrica. Riduci caffè, sigarette e alcolici. Infine, limita al minimo la vita sedentaria con uno stratagemma: cammina. Se sei costretta da studio e lavoro a stare molto seduta non accavallare le gambe: Di notte, dormi su un materasso rigido, rialzato, dove si possano appoggiare i piedi. Esistono oggi calze riposanti ultra-trasparenti: usale se la sera hai gambe affaticate. una buona crema depilatoria per ovviare al classico problema dei peletti in più. Fai seguire un massaggio con una crema idratante: i movimenti devono essere eseguiti dal basso verso l'alto nel senso della circolazione. E in caso di esposizione ai primi raggi del sole usa un prodotto specifico di protezione-gambe: Écran Thermique di Orlane, che funziona come una vera e propria barriera. Pensatti magra (e senza cellulite). Le cause della cellulite? Molteplici. Da quelle ereditarie a quelle ormonali, dalla vita sedentaria all'alimentazione. I rimedi? Molti e quasi tutti efficaci. I cosiddetti adipociti, le cellule "grasse", non aumentano nè diminuiscono meno che non si ricorra alla chirurgia estetica. Per tenere la situazione sotto controllo occorre pensare "da magri" organizzandosi un nuovo piano di vita. Con poche regole fitness, alimentari e prodotti mirati. 1) Prendila in tempo: basta fare la prova pizzicotto. Strizza tra le dita qualche centimetro di coscia se la pelle della zona è a classica "buccia d'arancia" ci siamo. 2) Sul fronte alimentare opta per una dieta senza grassi, bilanciata e ricca di vitamine. 3) Smetti col sale: è causa di ritenzione idrica; i cibi condiscili con erbe, spezie o succo di limone. 4) Bevi tanta acqua, almeno un litro e mezzo al giorno. 5) Regalati un ciclo di 10 massaggi soprattutto in caso di cellulite giovane. Occhio al tocco: quello professionale si riconosce dalla delicatezza. 6) Evita tacchi alti e jeans troppo stretti che si trasformano in una trappola per la circolazione. 7) Occhio agli anticoncezionale: possono alterare l'equilibrio ormonale. Quello che la bilancia non sa, te lo dice lui. È il Body Composition Analyser, o analizzatore della composizione corporea. Somiglia a un computer ma ha in più due elettrodi che, applicati uno alla mano, l'altro al piede ti dicono se il tuo peso in Kg è okay e se il rapporto tra massa grassa e massa magra è corretto. Il tutto dura pochi secondi ed è indolore. "La bilancia comune ci pesa come se fossimo dei contenitori: invece siamo fatti di acqua, grasso, muscoli. Quello che è importante è il rapporto tra questi elementi. Ci possono infatti essere persone apparentemente sottopeso, ma carenti di massa muscolare e viceversa", spiegano al Centro per la Diagnosi della Salute, aperto da pochissimi mesi alla Clinica Villalba di Bologna e primo in Italia ad applicare i programmi-benessere della famosa Cooper Clinic di Dallas. Una volta determinato il rapporto tra tessuti magri e grassi, l'apparecchio sforna un profilo personalizzato con un programma nutrizionale da seguire (si indicano le calorie da consumare al giorno ma anche le quantità di nutrienti come proteine, vitamine, grassi carboidrati ecc.) e una scelta di esercizi fisici. L'indirizzo del Centro per la Diagnosi della Salute è: Clinica Villalba, via di Roncrìo, 25, Bologna, telefono 051/580495. Scopri chi sono i tuoi eco-nemici. Corpo perfetto, linea sinuosa, salute di ferro? Obbiettivi sacrosanti. Impossibile, però, prescindere dall'ambiente, soprattutto oggi che l'ecologia va applicata a ogni settore. Ci sono elementi infatti, che letteralmente sabotano ogni tentativo di essere in forma. Focalizzali e, se puoi punta decisa alla loro eliminazione. Diete shock che indeboliscono e basta. Carenza di vitamine e minerali. Fumo. Inquinamento atmosferico. Eccessiva esposizione ai raggi solari. Stress. Ama il tuo corpo come te stessa. E se tutto partisse davvero dalla testa? Tipo: Ti senti grassa e non ami il tuo corpo? Oltre a intervenire dall'esterno prova a instaurare un buon rapporto proprio con "lui". Ecco qualche facile stratagemma. ... Dai un'occhiata ad ogni zona che non ti piace e chiediti: sono davvero un disastro? ... Rimpiazza lo scetticismo e la severità con gratificazioni continue, tipo il professor Sari Dworkin, dell'Università di Fresno, in California. ... Applica con minuzia ogni cura estetica e fitness e annota i miglioramenti, anche minimi? ... Invece di concentrarti sui difetti, esalta le virtù. ... Focalizza cosa è possibile migliorare e cosa, invece, è fisiologico e immutabile. ... Non guardare al passato, ma punta solo al futuro. ... Infine, ricorda che non sono gli avvenimenti a determinare l'ottimismo, ma la tua capacità di auto-convincimento. ultimi ritrovati e terapie per mantenersi in forma S.O.S. cellulite tabella di marcia tipo per tipo crema "Crema Riscaldante Slim-Body" di Rose Chandal. Uso: quotidiano. Durata: 2 sett.. "Crema Rassodante per il trattamento cosmetico della cellulite" di Marvin. Uso: quotidiano. Durata: 2/3 sett.. "Crema salina" di Kelèmata. Uso: si applica senza massaggiare. Durata: 2 sett.. Uso: una, due volte al giorno. "Procollagen Anti-Cellulite Body Complex" di Ultima II. Uso: dopo i primi risultati, 3/4 volte la settimana. Gel "Elancyl MP 24" di Elancyl. Uso: quotidiano. Durata: due settimane. Extra: si consiglia il guanto da massaggio per preparare i tessuti all'applicazione del prodotto. "Gel Termoattivo" di Vichy. Uso: tutti i giorni, dopo bagno o doccia. Durata: due settimane. Extra: è venduto solo in farmacia. Trattamenti concentrati siero "Serum Anticellulite Lipo-Activ" di Biotherm. Uso: quotidiano. Durata: tre settimane. Bagno schiuma "Alfacel Bagno schiuma Bio-vegetale" di Dermatrophine. Uso: Durata: 60 giorni, 3/4 volte la sett.. Mousse "Anti-Cellulite Cryo-Thermique" di Lancome. Uso: quotidiano. Durata: 4 sett.. Fluido "Bi-Fluide Thermo Amincissant" di Jeanne Piaubert. Uso: quotidiano. Il prodotto si applica con leggero massaggio. In istituto "Fisiotron Silhouette" di Dibi. Trattamenti consigliati: 15. Durata di un trattamento: Dove: nei centri firmati Dibi. "Crema Fluida" due volte al giorno, dopo bagno e doccia; "Balneogel" da stendere sulle zone interessate dalla cellulite cinque minuti prima della doccia o del bagno. N.B. Durata: si riferisce alla durata minima del trattamento per poter vedere i primi risultati. Un'intervista pubblicata da "Epoca" provoca un terremoto nel Cile di Pinochet. Protagonisti: una morte mitica, le vendette di un dittatore, le verità nascoste della sinistra, una vedova leader politica e un'amante tormentata. Ecco tutti i retroscena. Salvador Allende nel 1973, anno del colpo militare del dittatore Pinochet. A destra: Miriam Contreras, sua compagna e sua segretaria. Di Valerio Riva Il mito di Allende, più di 14 anni dopo la sua tragica morte, comincia ad affievolirsi anche nella sinistra cilena? Non è più così inattaccabile la figura del presidente martire, violentemente deposto nel 1973 dal colpo di Stato militare? Si possono mettere in dubbio certe "verità acquisite" su Allende, senza fare il gioco di quell'odioso e testardo dittatore che è il generale Pinochet? Questa sembra essere la paradossale ripercussione in Cile dell'intervista che lo scrittore Gaston Salvatore ha fatto alla Payita, nomignolo della donna segreta di Salvador Allende, e che il nostro giornale ha pubblicato venti giorni fa. Paradossale soprattutto perché quello che in Italia e in Europa è stato letto come l'emozionante ritratto umano di una donna non più giovane, rimasta chiusa per 14 anni nel suo doloroso e silenzioso segreto, in Cile ha causato, come hanno scritto vari giornali di laggiù, un vero e proprio remezon politico, un terremoto politico. È davvero un singolare caso giornalistico. Val la pena di esaminarlo da vicino, perché riserva molte sorprese. Il vero nome della "Payita" è, come si sa, Miriam Contreras. È stata lei la vera donna di Allende, da prima ancora che Salvador diventasse presidente. Mentre la moglie legittima, Hortensia Bussi, viveva in una casa ufficiale e veniva scomodata solo per le cerimonie di protocollo, Miriam alla Moneda lavorava nella stessa stanza di Allende e viveva nella casa accanto all'abitazione privata del presidente, separata solo da un piccolo cancello. È Miriam una delle ultime persone che in quel tragico 11 settembre 1973 vide vivo Allende; è Miriam quella che lo ha visto riverso in una pozza di sangue pochi secondi dopo la morte. Da quasi 15 anni ripete: "Non lo hanno ammazzato i militari, come ha sostenuto Fidel Castro nel famoso discorso pochi giorni dopo il golpe. Allende si è suicidato. S'è sparato alla gola con lo stesso mitra che gli aveva regalato Fidel. Non so perché non si debba dire la verità". Ma da 15 anni nessuno le dà retta. Indifferenza? Disprezzo? C'è chi dice che, vista la situazione, la Payita abbia deciso di imporsi il silenzio. Altri, che il silenzio le sia stato imposto. Gaston Salvatore è uno scrittore d'origine cilena, parente della famiglia Allende, pubblica in tedesco, vive tra Venezia e la Germania occidentale, è amico stretto di Hans Magnus Enzensberger con cui ha fatto prima una famosa rivista letteraria, Kursbuch, e poi un prestigioso mensile, Transatlantik. Anche lui, come Enzensberger, è stato uno dei primi grandi intellettuali a dire con chiarezza che il mito che è stato costruito in Europa sul castrismo e le sue propaggini latinoamericane non corrisponde alla realtà. Ci conosciamo da molti anni e, debbo dire, ho molta stima per lui. "Volevo scrivere un libro sulla Payita", mi dice Salvatore adesso, con molta amarezza, per telefono, "su questa donna a cui non c'è stato latinoamericano passato in questi anni per Parigi che non sia andato a chiederle ospitalità, denaro, aiuto. Ma della Payita e del suo dramma nessuno ha mai detto una parola. Perché? Perché era stata l'amante, la donna illegittima. Io volevo scrivere un libro su questa grande ingiustizia. Ma adesso, dopo tutto quel che è successo, non so se lo farò più". Ecco. In Europa, tutti zitti. I soliti santoni del giornalismo europeo che non perdono occasione per scriver sei colonne ad ogni fiato di Daniel Ortega o dell'ultimo portaborse del lider maximo, si son guardati bene dall'intinger anche solo la penna nel calamaio. Ma 24 ore dopo che Epoca è uscita a Milano, a Santiago del Cile il maggior quotidiano del Paese, El Mercurio, ripubblica integralmente l'intervista in prima pagina. E il giorno dopo vi ritorna sopra, sempre in prima pagina, riferendo i commenti e le impressioni del mondo politico. Nello stesso tempo se ne impossessano tutti gli altri giornali, sparandola di nuovo, per giorni e giorni, in prima pagina: non solo quelli favorevoli al dittatore Pinochet e alla Giunta militare; ma anche quelli dell'opposizione e soprattutto della sinistra. Ancora a due settimane dallo scoppio del "terremoto", il 27 gennaio una rivista di Santiago, Que Pasa, è uscita con un grande titolo di prima pagina: "La verità si impone". Che verità? I giornali cileni naturalmente non sanno bene chi sia Gaston Salvatore, che da 20 anni non è più tornato in patria. A botta calda la conferma anche la Payita, interrogata per telefono. Poi però, tramite la figlia che sta a Santiago, prima limita la portata del colloquio con Gaston Salvatore ("non è stata una vera intervista, solo una conversazione"), poi smentisce. "S'è pentita d'aver rotto il silenzio" dicono alcuni. "L'hanno costretta", dicono gli altri. Ma chi l'avrebbe costretta? Ammesso che sia vero, naturalmente non si saprà mai bene. Ma è singolare che appena la Payita comincia a rilasciare smentite (ha scritto a Epoca: "Non ho mai accordato nessuna intervista al signor Gaston Salvatore, me ne ha sollecitato una ma io ho sempre rifiutato. Le dichiarazioni che mi attribuisce sono false e non hanno nessun rapporto con il mio pensiero") comincia anche in tutta Europa un'insistente campagna di "buoni consigli" e i giornali fuori d'Italia a cui viene offerta l'intervista rispondono: roba vecchia. Ma certo che è "roba vecchia". Lo dichiarò poco dopo anche la stessa Payita, addirittura al settimanale cubano Bohemia. E tuttavia per 15 anni l'assassinio di Allende per mano dei militari è stato una "verità di Stato" della sinistra. Un uomo politico che, come un antico romano, si suicida per non arrendersi a un militare golpista, è meno rispettabile di un Presidente ammazzato? Ne parlo con Ascanio Cavallo, il vicedirettore di La Epoca, che non è solo il più autorevole settimanale cileno, ma anche il più equilibrato e ascoltato organo di stampa dell'opposizione democratica al regime del dittatore Pinochet. Lo ha fondato del resto uno dei grandi giornalisti dei nostri tempi, Emilio Filippi. "Guardi però che non è stata la notizia che Allende si sia suicidato quella che ha fatto più impressione in Cile", mi dice Cavallo. "Bene o male lo sapevan tutti. Del resto, è la verità: solo che si è fatto di tutto per non farla sapere al "popolo". Nella sinistra cilena, ahimè, vige ancora il principio che ci sono notizie buone per i "capi", ma che non bisogna comunicare alle "masse". E allora, cosa? "Hanno più turbato i particolari intimi del rapporto tra Allende e la Payita. Pensi prima di tutto al fatto che in questo momento la vedova Hortensia Bussi sta in Argentina a perorare la causa della riunificazione tra opposizione di sinistra e opposizione moderata; e lo fa nel nome di Allende, di un marito cioè che non si sarebbe divorziato da lei solo per timore delle ripercussioni politiche. E poi, queste storie d'alcova hanno riportato a galla molte delle polemiche che già condusse l'opposizione d'allora. Si è parlato ahimè dei favoritismi, della corruzione, della promiscuità della corte che circondava Allende. Solo che stavolta non erano le" dame delle casseruole "a parlarne, ma la stessa Payita. E soprattutto hanno impressionato le rivelazioni sui rapporti con Cuba e con Fidel Castro. Per esempio, il fatto che Unidad Popular, subito dopo il trionfo elettorale, fosse a secco di soldi, e Fidel Castro ne avesse rimpinguato le casse - benché Allende fosse già presidente; e di contro la scortesia, per non dire la diffidenza con cui la Payita fu accolta all'Avana al suo primo viaggio; l'invadenza di Fidel durante l'interminabile mese in cui viaggiò da padrone assoluto per tutto il Cile; il rifiuto della "truppa d'appoggio al Che Guevara" di deporre le armi, benché da un pezzo l'avventura boliviana fosse finita; le intromissioni degli agenti della polizia castrista infiltrati nel circolo più ristretto dei collaboratori di Allende; i suicidi dopo quello di Allende, anche di sua sorella e di sua figlia, ma quando già erano esuli all'Avana .... E poi, negli ultimi tempi del governo di Unidad Popular, la crescente ostilità del partito comunista .... "Faccio notare a Cavallo che anche Pietro Secchia, durante un viaggio a Santiago alla fine del 1971, notò questa ostilità. E adesso, chiedo, come ha reagito la sinistra? "In certi casi con clamorosi scoppi di sdegno, come ha fatto la rivista Fortin Mapocho dell'ex senatore Jorge Lavandero, un ricco gentleman passato negli ultimi anni dalla destra moderata alla sinistra più estrema. Ma la reazione più significativa è stata quella della rivista Analysis .... "La cosa mi interessa. Ho conosciuto i giovani intellettuali che scrivono Analysis. Il direttore e molti dei redattori sono stati varie volte arrestati e a lungo in galera. Quando andai a visitarli, anni fa, nella loro sede, ricordo benissimo di aver visto una grande fotografia di Allende dietro la scrivania del direttore. E ora? , domando a Cavallo. Risponde: "Analysis è stato l'unico giornale della sinistra che abbia coraggiosamente scritto, a commento dell'intervista della Payita, che "non bisogna rifiutarsi di ammettere la verità. Fino a quando dureranno in Cile le polemiche sull'intervista della Payita? "In pubblico", risponde Cavallo, "si spegneranno presto, gli avvenimenti di questi giorni - l'arresto di Genaro Arriagada, coordinatore della "campagna per il no al referendum del 1989", e di Abraham Santibanez, direttore di Hoy, più la richiesta di amnistia generale avanzata a Bonn dal cardinal Sylva Enriquez alla Giunta militare hanno già spiazzato la Payita dalla prima pagina dei giornali. E certo dall'attenzione dei più giovani, che (va detto) non sanno neanche chi fosse Allende. Ma nella coscienza degli uomini di trenta, quaranta anni le parole della Payita rischiano di rimanere impresse. Insieme con quel senso di "desencanto" che vi si sente ogni volta che lei parla di Castro. Il che, ammetterà, è singolare; perché è noto che la Payita è, in un certo senso, un'impiegata di Fidel: lavora infatti a Parigi per l'agenzia turistica Avana Tours che è un'emanazione di Cubana de Aviacion, le linee aeree cubane. Non so proprio come andrà a finire .... America. Sette persone, tutte di colore, tutti giovani, muoiono a colpi di pistola, alla fine di gennaio, in un appartamento dei bassifondi di Washington. La polizia si stringe nelle spalle e dice: storie di droga; ma intanto il sindaco ordina che gli agenti siano dotati di armi automatiche e fucili mitragliatori: sul fronte della città i "cattivi" sono armati come un esercito. Sedici cadaveri, nascosti sotto terra, buttati in uno stagno, chiusi persino nel baule di una macchina erano stati scoperti, un mese fa, nella cittadina di Russelville, in Arkansas, tutti parenti o amici stretti di un ex sergente d'aviazione che aveva deciso di celebrare il Natale con un'orgia di ammazzamenti. Il 1988 comincia dunque dove il 1987 era finito: a colpi di fucile e di pistola. E noi, che pure amiamo l'America, restiamo a contemplare il mistero della violenza che ancora percorre questo Paese, senza che si trovino nè cause, nè rimedi. Nessuno ha mai saputo darci una spiegazione del perché l'estate scorsa le autostrade di Los Angeles si trasformarono in un tiro al bersaglio e 6 automobilisti morirono in poche settimane sotto i colpi di pistoleros stradali. Nessuno ha mai capito perché una diecina d'anni fa, nel Texas, un uomo armato di una sega a motore si divertì ad affettare venti vittime innocenti, nascondendo poi ordinatamente i pezzi in vari ripostigli. E del tutto oscuri sono i motivi che spingono periodicamente persone in apparenza normali ad afferrare un fucile, ad appostarsi nel parcheggio di un supermercato e sparare a casaccio sui passanti. Un avvenimento, se non comune qui, certo assai frequente. Centinaia di formule, colorate di ideologia, di psicologia, di storicismo hanno tentato di trovare una ragione a questo fenomeno. Si cita la tremenda pressione psicologica di una società ipercapitalista, dove l'assenza di garanzie sociali terrorizza e quindi fa scoppiare il cervello degli sconfitti nella corsa al benessere e li induce a vendicarsi del mondo. Si ricorda il trauma post-vietnamita. Altri imputano la violenza alla solitudine, un male profondo e diffuso negli Stati Uniti, sotto la cui ombra facilmente crescono e proliferano gli spettri della follia. Più concretamente, molti osservano che la troppa, l'incredibile facilità con la quale si acquistano armi da fuoco negli Usa certamente facilita il compito dello sciagurato che decide di giocare al genocidio privato. Se ci fossero meno bocche da fuoco nelle strade d'America, ci sarebbero meno morti ammazzati. Ma la lista delle spiegazioni "classiche" non spiega proprio nulla ed è inutile continuarla. Qualche particella di verità c'è in tutte, ma non serve una licenza per acquistare una sega a motore, nel Texas o altrove. Non c'era nessuna sconfitta sociale o economica nella storia dell'assassino su scala industriale di fine anno. E la famosa "frontiera" era popolata più da miti contadini, vaccari e bottegai, che da personaggi alla Gary Cooper. Mica tutta l'America ha vissuto all'Ok Corral. Quel che rende unica, incomparabile, la violenza americana è invece proprio l'assenza di motivazioni, la sua "futilità". Da noi, in Italia, la violenza tende a travestirsi con panni a volte ideologici, in altri casi passionali. Gli assassini delle b.r. e delle loro filiali, uccidevano con la stessa insensatezza del macellaio dell'Arkansas, ma nella loro testa erano convinti di farlo per un ideale politico. Persino gli imbecilli che vanno a fare la guerra negli stadi, oggi, sentono il bisogno di nascondere la loro voglia di violenza pura sotto le bandiere del tifo, o sotto emblemi magici, come la svastica o l'ascia bipenne. No, l'aspetto davvero terrorizzante della violenza "made in Usa" è la sua nudità, la sua purezza, vorrei dire la sua ingenuità. Nell'uomo che massacra sedici persone, nei cecchini del supermarket, nelle quasi 50.000 vittime di omicidi ogni anno, il sangue che scorre in America ci richiama con la brutalità, con l'onestà tipica di questo Paese, alla constatazione che la violenza non ha bisogno di formule rassicuranti nè di circostanze particolari per esprimersi, ma è una parte insopprimibile della natura umana e quindi delle città dell'uomo. È la vecchia, famosa intuizione di Hanna Arendt sulla "banalità del male" che ho ritrovato sempre, nella mia vita di giornalista, davanti al multiplo omicida americano, così come incontrando il terrorista catturato o vedendo lo Eichmann sotto processo. Si parte per vedere il mostro e si incontra, con un brivido, un uomo. In azienda si diffonde il desktop publishing. Dalle stampanti al software è una sorpresa. Per le aziende e le società di piccole e medie dimensioni c'è una scelta decisiva: la stampante. Velocità, risoluzione, rumorosità e manutenzione sono le caratteristiche da valutare. A volte prima del prezzo. Paolo Borroni, agente di cambio alla Borsa valori di Milano, ritratto nel suo studio davanti alla stampante. L'editoria elettronica personale si è diffusa anche nelle banche e nelle società finanziarie. Di Lucio Catone L'anno scorso il giro d'affari ha toccato la cifra di 145 miliardi di lire con oltre 5 mila sistemi installati; l'anno prossimo le vendite saranno già più che raddoppiate con un volume superiore a 300 miliardi per 14 mila sistemi installati. in Italia sono oltre 6 mila le aziende grafiche editoriali e di composizione e più di 50 mila le società non di settore che realizzano newsletter, house organ, documenti aziendali, moduli, comunicati e altre pubblicazioni interne ed esterne con tirature di migliaia di copie. D'altra parte i programmi di scrittura o word processor con la loro rapida diffusione hanno preparato il terreno ai prodotti per l'editoria elettronica personale e se prima vi era una netta distinzione tra i pacchetti per il trattamento dei testi (orientati alla parola) e quelli per l'impaginazione elettronica (più orientati alla grafica), ora questa differenza sta scemando dal momento che i primi assumono sempre più funzioni di editing. Appare chiaro comunque che la diminuzione dei costi dei prodotti hardware (personal computer e memorie di massa) e delle periferiche (stampanti e scanner) necessari per realizzare stampati di qualità ha spinto le aziende sempre più verso il desktop publishing. Sia per le imprese editoriali e tipografiche, sia per le società di medie e grandi dimensioni che si avvalgono di strutture specializzate per la preparazione di vario materiale (a partire da cataloghi e brochure) i costi dell'editoria elettronica sono ormai altamente competitivi (Espansione numero 213). Per tutte le piccole e medie aziende che producono documentazione interna ed esterna (come lettere o circolari) utilizzando attualmente soltanto programmi per il trattamento testi, la convenienza economica si combina invece con l'interesse a raggiungere una qualità superiore (Espansione numero 204). Da quando ho cominciato a servirmi di un programma specifico, spiega ad esempio Augusto Morello, consulente fra i più autorevoli, torinese, presidente dell'Aism (Associazione italiana per gli studi di marketing), i miei studi oltre a essere più belli sembrano quasi migliori. E la stessa reazione delle persone a cui vengono presentati avvalorano questa sensazione. È un giudizio abbastanza comune in chi ha scelto la strada del desktop publishing e le stesse società finanziarie, dalle banche agli agenti di cambio, che elabora principalmente numeri e indici, apprezzano la possibilità di rendere più gradevoli i loro dati, come se diventassero quasi più significativi. In verità anche in questo caso una consistente spinta alla scelta dell'editoria elettronica l'ha fornita la riduzione dei prezzi. Nonostante continui sul mercato l'immissione di nuovi prodotti più affidabili fra i modelli a margherita, a nove aghi (come la recente Honeywell 4 41) o a 18 aghi, questo segmento di mercato è costituito dalle macchine più evolute nelle tre tecnologie di costruzione maggiormente diffuse: Fra i vari sistemi di stampa vi sono differenze più o meno palpabili sotto certi aspetti, ma ognuna presenta a sua volta anche distinzioni particolari che possono rendere difficile un confronto diretto. La prima linea di macchine, a matrice a 24 aghi, è considerata ad esempio la più equilibrata nel rapporto fra prestazioni (principalmente quelle misurabili in velocità di stampa e risoluzione), prezzo d'acquisto e costo per ogni pagina stampata. Offre inoltre la possibilità dell'utilizzo del colore e una manutenzione abbastanza facile grazie alla semplicità costruttiva. In Italia vi sono oltre 40 modelli posti in commercio da una ventina di distributori; il prezzo d'acquisto varia da 990 mila lire (NecP 2200 importata dalla Digitronica) a 4.755.000 lire (C. Itoh C-815 Supra venduta dalla Adelsi); 15 macchine hanno la disponibilità del colore (si va da 1.850.000 lire della Fujitsu D 1 3300 a 4,6 milioni della Hermes Pc 4, casa svizzera rappresentata a Milano dalla Mactronics Data Systems). La Apple intanto ha messo a punto anche una periferica a 27 aghi, la Image Writer Lq, dotata di un maggior grado di risoluzione rispetto al normale standard di quelle a 24 aghi. Anche se i nuovi modelli, come Paintjet, Dinonix 300 W ed Epson SQ 2500 presentano caratteristiche superiori a quelle medie che hanno finora caratterizzato questa tipologia, la macchina a getto d'inchiostro si indirizza sostanzialmente agli utenti di personal computer che guardano al livello della stampa raggiunta e che non hanno esigenze di consistenti volumi di produzione. Con prezzi d'acquisto compresi in genere fra 2 e 3 milioni di lire, le cosiddette ink jet non richiedono una manutenzione costante e hanno in più il vantaggio di impiegare carta comune (lavorando senza sbavature). Più delicate e complesse da utilizzare delle altre sono infine la laser printer, il cui prezzo d'acquisto medio è anche sensibilmente superiore. La loro scelta rispetto alle macchine degli altri tipi si basa perciò sulla valutazione di alcuni parametri. Ad esempio appare importante la velocità di stampa: è calcolata in media a otto pagine al minuto, ma il rendimento è tale soltanto se la stampa riguarda solo testo, mentre con interventi grafici il tempo di lavorazione aumenta. Un secondo aspetto che chiama in causa la flessibilità è costituito dal fatto di stampare soltanto fogli del tipo A 4, quello usato normalmente dalle fotocopiatrici (anche se meno costoso del modulo continuo). Altro fattore da valutare è la risoluzione attesa: la resa grafica di almeno 300 punti per pollice è generalmente migliore di quella raggiunta con le altre tipologie. A dimostrazione del successo di questo sistema, i prodotti presenti sul mercato italiano sono oltre 90, firmati da 45 imprese, fra cui figurano anche i gruppi più noti del settore come Xerox (suo è il modello più costoso, venduta a 52,6 milioni di lire), Hewlett-Packard, Honeywell Bull, Ibm, Olivetti e Toshiba con i modelli più diffusi (rispettivamente Laserjet, Laserpage, Page Printer, Pg 108 e Pagelaser 12). Il frutto del desktop publishing è comunque ormai chiaramente legato all'utilizzo del colore, alla modularità delle macchine (la stampante laser Xerox 4045 può essere utilizzata anche come fotocopiatrice) e a una qualità particolarmente alta (Varietyper e Olivetti Cicero marchiano nuove Laser printer con una risoluzione di 600 punti di pollice). Boom della Editoria elettronica Desktop publishing. Perché le aziende diventano case editrici. Il mercato Numeri e percentuali dell'altra metà del cielo. Le donne in Italia che hanno una tessera di partito sono il 7% l'8,4% partecipa a manifestazioni e dibattiti come vengono giudicate le donne candidate dalle elettrici. Su mille donne tra i 18 e 74 anni "sondate" dalla società Eurisko solo il 7 per cento ha la tessera di un partito e appena l'8,4 per cento partecipa a manifestazioni politiche o a dibattiti. Le donne intervistate, distribuite in tutte le regioni d'Italia e appartenenti a ogni strato sociale e ai più svariati status professionali, dalle studentesse alle contadine, dalla manager alle maestre, hanno dichiarato di votare per le donne soltanto nel 15,7 per cento dei casi in cui esprimono preferenze elettorali personali, il che avviene per il 43,1 per cento delle elettrici (secondo il sondaggio). Le donne candidate vengono ritenute dalle donne elettrici intelligenti nel 63,8 per cento delle risposte, coraggiose nel 54,6, competenti nel 43,5, arriviste ed ambiziose soltanto dal 10 per cento delle interrogate. Secondo il 47,6 per cento delle mille intervistate le candidate donne sono poche e per il 35,8 per cento è scarso il sostegno dei partiti alle candidate di sesso femminile. Infine le donne sembrano interessate alla politica, molto o abbastanza, soltanto per un quarto del campione utilizzato: tra le donne con istruzione universitaria la percentuale raggiunge il 63 per cento. Le donne che dichiarano di chiedere all'uomo che modifichi il proprio comportamento vanno dal 75 al 95 per cento. In materia di sondaggi è interessante dare uno sguardo a uno studio realizzato da un magistrato donna sulla condizione femminile in carcere dal 1940 ad oggi. Il giudice di sorveglianza Simonetta Mattone ha rivelato che le donne detenute sono meno del 10 per cento degli uomini, mentre nella società civile rappresentano il 51 per cento della popolazione italiana. La presenza femminile nelle carceri è raddoppiata nel decennio '74-'84, periodo nel quale sono aumentati i detenuti per terrorismo e per tossicodipendenza: I reati prevalenti sono comunque quelli contro il patrimonio e l'emissione di assegni a vuoto. Nella stragrande maggioranza dei casi la donna ricopre, un ruolo subalterno rispetto al marito, al convivente, al padre, al fratello, ai figli. Su tremila detenute solo seicento risultano occupate. A fronte di ciò ecco il quadro delle donne vittime della violenza degli attentati negli ultimi anni: cinquantasette donne di cui una bambina, nove studentesse, diciannove casalinghe, nove impiegate, tre pensionate, due operaie, una commerciante, un'artigiana, quattro collaboratrici familiari e otto insegnanti sono rimaste uccise su un totale di duecentoventidue persone morte. I corridoi del potere. Due immagini del Waldorf-Astoria (sopra, la lobby di Park Avenue): il grande albergo di New York è quasi una leggenda di Francesca Oldrini Gianni Agnelli, quando è a New York, abita qui, in un lussuoso appartamento nelle Towers. Come lui, anche Frank Sinatra ha casa qui. E l'elenco potrebbe essere lunghissimo: re, principi, presidenti, sceicchi, magnati di ogni settore, diplomatici, generali, banchieri e finanzieri, celebrità dello spettacolo. Tutto il Gotha internazionale ha dormito, festeggiato, celebrato, brindato, firmato contratti miliardari nelle quasi leggendarie suite del Walford-Astoria, uno degli alberghi più celebri del mondo. Il presidente Ronald Reagan, parlando del Walford-Astoria dove anche lui soggiorna volentieri, ha detto: Questi sono i corridoi del potere. Situato nel centro di Manhattan, rinnovato recentemente con una spesa di 150 milioni di dollari, il Walford è sicuramente esclusivo, ma non inavvicinabile. Anzi, è sorprendente scoprire che chiunque vada a New York può permetterselo con una spesa di poco superiore a quella necessaria per soggiornare in un albergo di categoria turistica. E allora perché non provare l'emozione del Waldorf, soprattutto in una città che dà tanta importanza alle apparenze e allo status? Prendiamo, per esempio, la formula settimanale proposta da Gastaldi Tours (Genova, tel.) fino al 31 maggio, la combinazione di sette giorni (cinque notti a New York) costa, da Milano, un milione e 261 mila lire con viaggio aereo di andata e ritorno con voli di linea e pernottamento all'hotel Consulate (turistico). Scegliendo il Waldorf, la quota è di un milione e 616 mila lire. Per un'occasione molto speciale, c'è poi una combinazione deluxe: sei giorni (quattro notti nella Big Apple) con viaggio aereo in classe Ambassador, trasferimenti a New York in limousine privata con autista, visita della città sempre in limousine, crociera in battello intorno a Manhattan con cena di gala a bordo, giro in elicottero fra i grattacieli e una cena in un esclusivo ristorante di New York. Il costo: 4 milioni e 882 mila lire. Attualità. Maratona 42 km a New York con un cuore nuovo. 43 anni, umbro, Saverio Pallucca è il "trapiantato" più in forma del mondo. A meno di due anni dalla grave operazione è sceso per le strade di Manhattan, dove ha corso a tempo di record. Nella foto grande: Saverio Pallucca (con la tuta rossa e nera) prima della partenza. Qui a fianco: il maratoneta dal cuore nuovo in piena azione di corsa per le strade di New York. Saverio Pallucca al cicloergometro nel Centro per la riabilitazione di Gualdo Tadino. Al suo fianco è Marcello Pagliacci, direttore del centro e ispiratore dell'impresa newyorkese: "Abbiamo voluto dare un'iniezione di fiducia a tutti i cardiopatici". Servizio di Alessandro Mazzucchelli. Giusto il tempo di annunciare la vittoria riportata a Maratona sull'esercito persiano: subito dopo Filippide, soldato ateniese, il primo "maratoneta" della storia, esalò l'ultimo respiro. Il suo cuore non aveva retto allo sforzo di correre a perdifiato i 42 chilometri e 125 metri che separavano il campo di battaglia da Atene. Ottimamente ha retto invece il cuore nuovo di Saverio Pallucca - alle spalle tre infarti, quattro by-pass, un trapianto cardiaco meno di due anni fa - nell'ultima edizione della famosa maratona di New York. 43 anni, ferroviere di Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, Pallucca ha corso dal ponte di Verrazzano fino al traguardo di Central Park in perfetta scioltezza. Superata una piccola crisi muscolare al 35_ chilometro ha terminato la prova andando addirittura al di sotto della tabella di marcia prevista. Cinque ore, 33 minuti e 45 secondi il tempo, nuovo record per "trapiantati" (il precedente era stato stabilito nella maratona di Boston da un canadese). Non solo. Passati i controlli sanitari al traguardo, accertato che tutto era regolare nel suo organismo dopo la lunga galoppata per le strade di Manhattan, Saverio Pallucca se n'è andato alla sera a ballare e il giorno seguente, dopo otto ore di volo e due di auto per rientrare a Gualdo Tadino, mentre i medici che lo avevano assistito in tutta l'impresa cercavano riposo nel proprio letto, lui se ne usciva subito per andare a funghi. "È stata un'esperienza fantastica", dice Saverio, capelli e baffoni brizzolati, parlantina sciolta, estroverso, mai fermo un attimo, "per tutta la corsa sono stato incitato dagli applausi di una folla entusiasta e oceanica, che mi ha eletto a suo beniamino. All'arrivo, dopo l'abbraccio a mia moglie Raffaella e a mio figlio Giandomenico, 4 anni, il mio primo pensiero è andato a Luca, il ragazzo quindicenne morto in un incidente stradale, che mi aveva donato il cuore e regalato la possibilità di vivere ancora. L'importanza della riabilitazione. "Ecco, se la mia impresa ha avuto un significato, è proprio quello di dimostrare a tutti i cardiopatici, e ai "trapiantati" in particolare, che la vita continua e può essere estremamente attiva, intensa, seducente, anche per chi è reduce da un infarto. Io, dopo il trapianto, non solo posso correre per 42 chilometri. Vado in bicicletta, sono tornato a lavorare, mangio di tutto, guido la macchina, coltivo il mio orto. E a tutto ciò sono arrivato grazie alla riabilitazione a cui sono stato sottoposto nel centro per infartuati di Gualdo Tadino, diretto dal professor Marcello Pagliacci, il medico che mi segue praticamente ogni giorno e con il quale ho concepito il disegno di partecipare alla maratona di New York ". Esuberante, entusiasta, pieno di energie e di ottimismo, Saverio Pallucca è diventato il "trapiantato" più in forma del mondo anche grazie al suo carattere. Che lo ha sostenuto nei momenti più difficili. "Il primo infarto mi colse mentre ero al lavoro come macchinista. Era il '79"; racconta Pallucca, "continuai a lavorare ma passai a mansioni di ufficio. Un anno dopo il secondo infarto. L'angoscia, la paura, le visite continue, i consulti. Finché i medici decisero di applicarmi quattro by-pass. Fui operato nel reparto di cardiochirurgia dell'ospedale di Bergamo dall'equipe del professor Parenzan. In un primo tempo la situazione migliorò. Ma mi sentivo spesso male, mi affaticavo per nulla. Nel 1985 il terzo arresto cardiaco, gravissimo. "Il mio cuore era troppo malandato. L'unica soluzione era il trapianto. Tornai a Bergamo e incominciò la lunga attesa. Aspettai 50 giorni, infiniti, interminabili. Poi l'annuncio che era tutto pronto. Entrai in sala operatoria con il morale alle stelle alle sei del pomeriggio. L'intervento si protrasse fino alle 9 del mattino. Quando riaprii gli occhi mi sentivo felice. Ero consapevole del fatto di avere dentro di me un cuore che fino a poche ore prima aveva pulsato nel petto di un altro. Rimasi dodici giorni in terapia intensiva. Il decorso non fu facile per una serie di emorragie. Dopo due mesi e mezzo, finalmente, il ritorno a casa. Adesso vado a Bergamo per i controlli ogni sei-otto mesi". Dall'immobilità coatta della sedia a rotelle ai 42 chilometri per le strade di New York il salto è vertiginoso. "È inebriante per chi come me, prima dell'operazione, era convinto di dover vivere una vita a metà", dice ancora Saverio Pallucca. "L'operazione maratona è scattata nella primavera dell'anno scorso. Io non avevo mai corso in vita mia. Giusto da ragazzo avevo giocato un po' a pallone. In totale sono arrivato a New York con 1800 chilometri nelle gambe. Al mio fianco, durante gli allenamenti come nel corso della maratona, c'è stato sempre il dottor Arnaldo Coletti, medico e dietologo dell'equipe di Gualdo Tadino, che mi ha sempre sostenuto, consigliato, incitato e che ha avuto anche il compito più ingrato: portarmi a perdere 9 chili di sovrappeso, per una buona forchetta come me la vera impresa, più difficile ancora che correre i 42 chilometri ...". Un esempio per tutti i cardiopatici. "In Italia abbiamo ogni anno un milione e duecentomila nuovi cardiopatici ischemici. Di questi solo 5000 affrontano la necessaria riabilitazione in uno dei 40 centri specializzati in attività sul territorio nazionale. Decisamente troppo pochi": a parlare è il professor Marcello Pagliacci, direttore del centro di riabilitazione di Gualdo Tadino, ispiratore della performance newyorkese di Saverio Pallucca. "La riabilitazione, lo abbiamo dimostrato, può portare un "trapiantato" a correre i 42 chilometri di una maratona. Ma sicuramente è in grado di migliorare sensibilmente la qualità della vita a qualsiasi cardiopatico. Ed è assurdo che un paese come l'Italia possa assicurare la riabilitazione a un così basso numero di pazienti. Spesso coloro che subiscono un attacco cardiaco ritengono che la loro vita, da quel momento in poi, sia destinata a non avere più sale: dicono le statistiche che l'87 per cento degli infartuati è pensionato o ha fatto richiesta per la pensione; che il 72 per cento ha annullato totalmente l'attività sessuale; che quasi tutti eliminano ogni forma di attività fisica. Tutto questo non ha senso. Soprattutto se si pensa che nella nostra società sono sempre più frequenti i casi di infarto nella fascia dei trenta-quarant'anni. Operazione a rischio zero. E nel contempo richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica su una riabilitazione che è un po' considerata in Italia la cenerentola delle specialità mediche". Professor Pagliacci, come può il cuore "denervato" di un trapiantato consentire una performance quale quella di correre una maratona? "È vero, il cuore di un "trapiantato" è denervato. Per questo lo sforzo a cui si sottopone non deve essere mai improvviso e violento, ma lento e programmato. Con maggiore lentezza rispetto al normale, anche il cuore "trapiantato" può rispondere alle sollecitazioni dell'organismo e ciò attraverso la via umorale, per mezzo di sostanze liberate dalle ghiandole surrenali e veicolate al muscolo cardiaco con il flusso sanguigno. L'essenziale per Saverio Pallucca era di non superare mai le 150 pulsazioni al minuto. Perciò a ogni 300 metri di corsa, ha alternato 100 metri al passo ". C'era qualche rischio? "L'operazione era praticamente a rischio zero. Un medico ha corso sempre al fianco di Saverio. Erano predisposti continui contatti radio e i due sono stati seguiti da un pullmino con apparecchiature di pronto intervento". L'allenamento per la maratona ha migliorato le condizioni di Saverio Pallucca? "L'ultima coronarografia ha dimostrato che il diametro delle coronarie era aumentato sensibilmente, con ciò accentuando il flusso sanguigno al muscolo cardiaco. Saverio ha risposto al trapianto in maniera ottimale e vede ridotti al minimo anche gli inevitabili disturbi connessi all'assunzione quotidiana dei farmaci anti-rigetto. Ciclosporina e cortisone sono tossici per l'organismo anche se somministrati in dosi adeguate e personalizzate. Interferiscono sull'attività renale ed epatica, favoriscono il diabete, promuovono la decalcificazione delle ossa. I farmaci anti-rigetto hanno un effetto di indebolimento sulle difese immunitarie e il trapiantato è più esposto a infezioni, influenze. Ma anche in questo senso Saverio sta avendo ben pochi problemi". Maratona di New York l'atleta che ha partecipato col cuore nuovo Documento. La capitale mondiale del check-up. Rochester, nel Minnesota, è una città con 55 mila abitanti che vive e lavora esclusivamente in funzione della clinica più famosa del mondo e dei complessi sanitari che attorno ad essa ruotano. Qui, da ogni angolo della Terra, arrivano 300 mila pazienti all'anno "serviti" da 800 medici e da 14 mila impiegati. L'obiettivo? Il controllo più sofisticato della salute che si possa ottenere. Rochester Methodist Hospital uno dei due ospedali affiliati alla Mayo Clinic. Mayo Clinic è qui che si fa il check-up più famoso del mondo. Harwide Building qui sono ospitati tutti gli archivi. Conrad N. Hilton Building laboratori di ricerca e banca del sangue Murry e Leonie Guggenheim Building la facoltà di Medicina Saint Mary's Hospital il secondo ospedale affiliato alla Mayo Clinic Nella foto, i numerosi complessi che sorgono attorno alla clinica Mayo. Rochester, la città del Minnesota (USA) dove sorge questa famosa istituzione, vive praticamente in funzione della Mayo Clinic. Nella pagina a fianco, in alto, l'edificio che ospita la clinica Mayo; in basso, Leonard T. Kurland, il direttore del centro statistiche mentre mostra un registro su cui i fratelli Mayo, all'inizio del secolo, annotavano la storia clinica dei loro primi pazienti. Qui sotto, una delle sale di attesa in cui i candidati al check-up sostano prima di essere chiamati alla visita generale. Nella due foto piccole della pagina a fianco, il Dynamic Spatial Reconstructor un'apparecchiatura capace di ottenere l'immagine in tre dimensioni di un organo durante il suo funzionamento. Qui sotto, ecco come appare il cuore di un paziente "fotografato" con il DSR. L'attrezzatura è unica al mondo, è costata 5 milioni di dollari ed è stata messa a punto dai tecnici della clinica Mayo. Nelle due foto piccole della pagina a fianco: in basso, il centro elettronico che controlla lo smistamento delle migliaia di cartelle cliniche che ogni giorno devono essere esaminate dai medici. Ma alla clinica Mayo non tutto è affidato agli automatismi elettronici: qui sotto, un tecnico prepara con sistemi artigianali una provetta di vetro. Servizio di Henri Bovet Foto Gamma - F. Guenet Al gigantesco aeroporto di Chicago, ci vogliono venti minuti buoni per arrivare al cancello dove è in attesa il pullman per Rochester. Una lunga marcia tra corridoi troppo illuminati e intervallati da cartelli indicatori che promettono un'introvabile destinazione. Mano a mano che si va avanti si incontra una folla sempre più folta. Non c'è dubbio: la loro destinazione è la clinica Mayo. Molte le sedie a rotelle, ma occuparle non sono infermi nè paralitici, bensì persone perfettamente sane e in grado di camminare. È una specie di consuetudine, a Rochester. Ci si viene per riposarsi, curarsi, sarebbe quindi assurdo non approfittarne. La clinica Mayo, d'altronde, mette a disposizione dei propri clienti un vero esercito di infermieri la cui funzione è spingere sedie a rotelle in una città senza scale. Rochester è una pianura deserta, un oceano di cereali da cui emergono come isole le rare fattorie affiancate da silos metallici. All'improvviso balza agli occhi Mayo. L'antico, il nuovo, l'edificio, la cappella, tutto è Mayo. La città, rannicchiata ai piedi della clinica, non sarebbe niente senza di essa. Non si dice Rochester, Minnesota, ma Mayo: 55 mila abitanti che vivono per e grazie a essa. La clinica più famosa del mondo è circondata da chilometri di strade: ogni strada porta lì, ma non si vede mai nessuno che passi per le vie. La vita è sotterranea. Rochester è un grande formicaio le cui gallerie conducono a Mayo. L'europeo frammisto alla folla sorride incredulo: non conosce ancora il mondo Mayo. Tutto qui è smisurato, inverosimile: 14 mila impiegati, 800 medici e 300 mila pazienti ogni anno provenienti da ogni parte del mondo. Per dimagrire? Non proprio. La dieta Mayo, a base di frutta, non ha nulla a che vedere con questa clinica americana. Si tratta di un misterioso omonimo, maledetto a Rochester: Milioni di pazienti visitati in 108 anni. D'altronde il paziente bene informato sa che non viene qui per perdere chili ma per un check-up a cui, due volte su tre, si sottopone di sua iniziativa. Un po' di tempo libero è l'occasione per familiarizzare con la storia dei fratelli Mayo. Qui tutto è dedicato a loro: viali, auditori, piscina. In cima il carrillon. È stato il primo dei Mayo a portarlo dall'Inghilterra: William Worrall Mayo, stabilitosi all'inizio nel Missouri. Nominato chirurgo del terzo reggimento del Minnesota, il "piccolo medico" arrivò a Rochester, allora niente altro che una borgata, nel 1863. Gli piacque, ci restò, cominciò a esercitare la sua professione e nel 1880 aprì una clinica "fondata su una rigorosa etica medica". Charles e William divennero anch'essi chirurghi. William, il primogenito, occupa in città un posto d'onore: eroe della scienza ancora agli esordi, ipotecò la sua casa per comprarsi un microscopio. Lo strumento è stato fotografato ed è oggi appeso nella sala dei microscopi elettronici. Alla morte dei due fratelli, nel 1939, la clinica Mayo era già ciò che è adesso: un caposaldo della medicina. Roosevelt ci veniva regolarmente e, a tutt'oggi, alcune società di assicurazione, prima di stipulare una polizza-vita, cominciano a esigere un accreditatissimo "stato di salute Mayo". A frequentare la clinica sono persone di ogni ceto, presidenti e celebrità che si trovano gomito a gomito con la persona qualunque. vedere l'agricoltore accanto all'uomo d'affari, il francese accanto al giapponese. Tutti stanno in silenzio. Tutti aspettano pazientemente di essere chiamati. Se le cose filano lisce il check-up occupa una giornata, se no può durare anche quattro giorni. Agli stranieri viene proposto un interprete (ce ne sono quattro che parlano in totale trenta lingue). Ma si fa anche di più: ci si informa sulla pronuncia esatta del loro nome. Sulla scheda, tra segni cabalistici il patronimico in fonetica che nessuno potrà in questo modo storpiare. Alle 7,30 si sale al diciannovesimo piano. Si riempie un questionario molto dettagliato, il "Complete History Card" riguardante il proprio stato di salute: da questo documento comincia il vero e proprio check-up. Dopo un'attesa piuttosto lunga, la prima visita di un medico. È lui che, dopo una visita di tre quarti d'ora, fissa quello che vien chiamato il "menu dei test": una scelta tra 1500 direzioni di ricerche possibili. Lo studio del medico è piccolo, ma molto ben attrezzato. In un solo edificio ne esistono ben 1200 perfettamente identici e tutti sono sempre occupati. La prima domanda che ci viene rivolta è: "Volete cambiare medico?". Un interrogativo importante perché il medico scelto dovrà seguire attentamente il suo cliente per l'intera durata del check-up. Sarà lui che, alla fine degli esami, commenterà e analizzerà per un'ora i risultati e formulerà la diagnosi. Come ci viene spiegato da Joseph Kiely, caporedattore del "Mayo Clinic Letter" (un mensile che conta 200 mila abbonati), la relazione tra paziente e medico è qui di primaria importanza: "È da trent'anni che chiedo qual è la ragione del successo della Mayo e quasi sempre mi si risponde: i medici non hanno fretta, le diagnosi sono meticolose. Il tempo qui è davvero padrone: i medici non visitano mai più di quattro clienti al giorno". Dalle 10 alle 15,30 i test si susseguono. Alle 10,30 radiografie (quarto piano), poi le analisi del sangue e ciò che il medico ha scelto nel "menu". Un rumore infernale, simile al passaggio di un treno, risuona nei corridoi sotterranei che solcano Rochester. Sono i dossier dei pazienti che viaggiano con loro: 25 mila buste di plastica inoltrate ogni giorno tra le 26 stazioni di una gigantesca rete pneumatica. Ogni medico è subito al corrente della diagnosi fatta dal suo collega; il paziente, sempre preceduto dal suo dossier, è indirizzato da un servizio all'altro. Il candidato al check-up passa per 19 piani e altrettanti esami specialistici e aspetta in lussuose sale d'attesa. Appesi ai muri, costose litografie fuori commercio e quadri impressionisti, dono di mecenati. Il costo degli esami è di 500 mila lire. Alla fine della corsa i dossier arrivano al secondo piano dove un esercito di specialisti in informatica registrano ogni giorno qualcosa come 14 mila nuovi dati che serviranno a realizzare una gran massa di statistiche, che sono pubblicate ogni anno dalla clinica Mayo (il doppio di quanto ne elaborino l'esercito e la marina messi insieme). Leonard T. Kurland, direttore del reparto di statistica, si diverte ogni tanto a sfogliare i dossier dei primi del secolo appartenuti ai fratelli Mayo: enormi volumi dove tutto veniva annotato e disegnato a mano. La clinica Mayo, pioniera nell'informatica (qui sono state messe a punto le prime schede perforate) conserva tutti i dossier dal 1907 a oggi "perché qualora un paziente ritorni i medici preferiscono leggere ciò che hanno scritto i colleghi". A esami ultimati si può finire la peregrinazione davanti al "credit counselor": è lui infatti che distribuisce gratuitamente i tagliandi che serviranno per pagare al paziente il suo soggiorno a Mayo. Basta domandarglieli. Il prezzo del check-up dipende dagli esami eseguiti: un bilancio di base costa circa 270 dollari; 450 se si sono fatti parecchi test; 900 se le ricerche sono state molto lunghe. "Siamo piuttosto flessibili sulla questione del prezzo", spiega Mark Brabes, il nuovo vicedirettore dell'equipe medica. "La volontà dei fratelli Mayo era quella di creare una clinica per poveri. Noi l'abbiamo rispettata". Da poco incaricato delle relazioni pubbliche, Mark Brabes conosce bene i meccanismi finanziari della clinica. Si sente che prova una piccola stretta al cuore quando racconta l'episodio del Nobel: A quell'epoca la clinica aveva rinunciato ai diritti su questo nuovo prodotto. Si pensava che non fosse regolare per Mayo accettare questo tipo di guadagno. Oggi, però, la medicina è sotto il controllo del marketing e Mayo deve anche tener conto dell'aggressività commerciale, a condizione, naturalmente, che i benefici siano consacrati alla ricerca". "Ricerca ed educazione", il motto di William Mayo. Nel 1985 sono stati impiegati nella ricerca 60 milioni di dollari: "Vogliamo stabilire nuove teste di ponte in medicina, ma fondate sul solido ideale dei nostri predecessori. Ci sono cose, infatti, che a Mayo non possono essere cambiate". Ogni anno il diploma a ben 160 medici. Altra "testa di ponte": l'insegnamento. Nel 1919 i fratelli Mayo crearono un programma di applicazione in accordo con l'Università del Minnesota. Dal 1972 la clinica ha le sue unità di insegnamento: ogni anno 160 medici si specializzano alla "Mayo Graduate School of Medecine", alla "Mayo Medical School", alla "Mayo School of Health Related Science", per un totale di 16 specializzazioni che sono il più valido biglietto da visita per un medico americano. "Purtroppo, il programma universitario di Mayo è caro: ogni studente ci costa 30 mila dollari l'anno", spiega Eugene Mayberry. "Per questo facciamo sempre di più appello alle offerte di ogni tipo. Cosa che fino al 1971 ci eravamo rifiutati di fare". Ma la Mayo Clinic è senz'altro ben lontana dalla miseria. Da trent'anni rifiuta qualunque aiuto federale: "È il prezzo che paghiamo per la nostra libertà". una Mayo Clinic è entrata in funzione a Jacksonville (Florida) nel settembre del 1986 e un'altra è stata creata a Scottsdale (Arizona) nell'estate del 1987. La visita finisce alle 19,30. Nei viali che conducono all'hotel la solita pubblicità: cartelli promozionali con la scritta "Prezzi speciali ai clienti della clinica" (come se esistesse qualcuno a Rochester che non lo fosse) e manifesti allettanti di ottimi ristoranti e trattorie. Ma alle 19,30 i ristoranti sono già chiusi. "Tutti cenano prima delle 19 per via dei test del giorno dopo", ci spiega una cameriera. Già perché tutti qui vivono seguendo il ritmo Mayo. È la clinica che ha portato l'acqua corrente, il sistema di fognature, l'aeroporto, la chiesa. La città le appartiene e la clinica non lascia spazio al turista. Questo è un agglomerato urbano singolarissimo: gli stessi residenti sembrano avere assunto le abitudini "monacali" dei pazienti; prima delle 20 si ritirano in bell'ordine nelle proprie case. Non è ancora cominciata la notte che già la città è sprofondata nel silenzio e nel deserto. Ma non gli chiedete qualcosa da bere. Si rifiuterà "per via del test". Sulla porta una targa: Parlarne con chi? Tutti dormono. Ricerche. A quanto ammontava il patrimonio dei Ciano? Un miliardo? Costanzo Ciano, padre di Galeazzo, ministro delle Comunicazioni dal 1925 al 1935 e in seguito presidente della Camera, secondo la maldicenza popolare era straordinariamente ricco. Una lettera firmata giunta da Genova il 4 agosto alla presidenza del Consiglio segnalò che Galeazzo Ciano, alla morte del padre avvenuta il 27 giugno 1939, aveva denunciato, per l'eredità lasciatagli da Costanzo, il valore di 100.000 lire. Tradotto in moneta corrente, 1 miliardo di lire del tempo equivarrebbe a circa 900 miliardi di oggi. Il patrimonio Ciano fu oggetto di indagine da parte della Commissione Casati. Per parare il colpo, Galeazzo scrisse una patetica lettera a Badoglio in cui elencò puntigliosamente quanto, a sua detta, gli aveva lasciato il padre: 1) Tre quarti della Società tipografica del giornale Il Telegrafo di Livorno. 3) Titoli industriali così ripartiti: Sono sicuro concludeva Galeazzo, che queste cifre, così lontane dalle astronomiche fantasie dei calunniatori anonimi, saranno dal sereno spirito di Vostra Eccellenza valutate non quale disonorante bottino di un profittatore, bensì come l'equo frutto di una vita interamente operosa. Lo stesso Galeazzo, nel memoriale di Verona, valutò l'eredità paterna complessivamente nella cifra, veramente modesta, di circa 8 milioni, a prescindere dal giornale che, come tutti i giornali, ha un valore molto aleatorio. Ma 8 milioni nel 1939 non sono una cifra modesta. Corrispondono a circa 7 miliardi di lire attuali. Inoltre, c'erano altre proprietà, come le ville a Livorno e Ponte a Moriano. Anche la commissione nominata da Mussolini prese di mira Galeazzo Ciano, disegnandone un ritratto un po' trucido. Pare che abusando del proprio ufficio, esso Ciano abbia atteso a un vastissimo giro di affari; Il ritratto è un'ulteriore vendetta nei confronti di Galeazzo, già condannato a morte. L'indagine non ebbe seguito. Nel 1944 il tribunale di Roma ordinò la confisca totale dei beni della famiglia Ciano. Gli eredi presentarono ricorso. La causa giunse in Cassazione. L'8 aprile 1948 la Corte affermò che non bastano considerazioni generiche e presuntive derivanti dall'esercizio di una carica, per ordinare la confisca. Secondo la Cassazione, non esistevano prove concrete che Galeazzo Ciano fosse colpevole dei reati previsti dalla legge 159 (cioè di aver concorso in modo determinante alla instaurazione e al consolidamento della dittatura fascista). Ci sono, è vero, (continua la Corte), i fatti a tutti noti, ci sono le massime di comune esperienza universalmente accettate. Ma è pacifico che queste massime non riguardano i fatti storici, la cui notorietà è sempre subiettiva. Così, in nome della subiettività della conoscenza storica, il ricorso venne accolto. Ricerche. E quale era il patrimonio del ras di Cremona? Farinacci, il più chiacchierato. Inquisito dalla commissione Casati, fu messo sotto inchiesta dalla Commissione speciale per la devoluzione allo stato dei beni di non giustificata provenienza istituita da Mussolini nella repubblica di Salò. La Commissione contestò a Farinacci di aver evaso il fisco per 3 milioni tra il 1926 e il 1943. Farinacci reagì con violenza alle accuse e sostenne, senza documentarlo, che le somme non dichiarate al fisco andavano ascritte alla voce spese generali del suo studio di avvocato. L'argomentazione era debole, ma Farinacci godeva della protezione dei tedeschi e il caso fu archiviato. Nel 1946 il tribunale di Cremona ordinò la confisca totale del patrimonio Farinacci che venne così censito: un appartamento a Milano in via Manara, una villa a Serapo, un appartamento a Napoli in via S. Agostino degli Scalzi, la totalità delle azioni della società editrice Cremona Nuova, il sontuoso edificio del giornale Il Regime Fascista, 6 milioni in buoni del tesoro e titoli, 15 bauli di indumenti, 13 casse di argenteria, valori pari a 6 milioni e mezzo di lire nelle cassette di sicurezza del Credito Italiano. Gli eredi, la moglie e il figlio ricorsero contro la confisca. La causa arrivò dinanzi alla corte di Cassazione, e il 22 gennaio 1952 fu pronunciata la sentenza. Per risultare colpevoli dei reati previsti dall'art. 2 della legge 159, sentenziò la Corte, si richiede un'attività non solo direttiva della vita politica italiana nel periodo 1922-1943 al governo e nel partito, ma di valore assolutamente determinante nell'azione del governo e del partito. Secondo la Cassazione, questo non era il caso di Farinacci, che era passibile, semmai, di confisca parziale. Il ricorso venne accolto. Fu così sancito che il ras di Cremona, il condottiero degli squadristi, l'unico autentico nazionalsocialista italiano (come amava definirsi), colui che da segretario del partito aveva avuto la capacità riconosciutagli dagli storici di rinsaldare il fascismo in modo da farlo uscire vincitore dalla crisi seguita al delitto Matteotti, quest'uomo non aveva svolto alcun ruolo assolutamente determinante. 832. Contenuto del diritto. Il proprietario ha diritto di godere (1) e disporre (2) delle cose in modo pieno (3) ed esclusivo (4), entro i limiti e con l'osservanza degli obblighi stabiliti dall'ordinamento giuridico [Cost. 42, 43, 44]. (1) Il proprietario può decidere se, come e quando usare la cosa. Anche il non uso è un modo di godere della cosa in modo pieno, quindi il diritto di proprietà non si prescrive per non uso. (2) Il proprietario può compiere qualsiasi atto di disposizione della cosa, può quindi venderla, darla in locazione, etc.. (3) Il proprietario può godere e disporre della cosa senza alcun limite. limiti posti dalla legge nell'interesse pubblico, limiti posti dalla legge nell'interesse privato. Entrambe le categorie di limiti presentano dei requisiti comuni: la reciprocità, in quanto limitano i poteri di un proprietario rispetto ad un altro, quindi ognuno dei proprietari si trova nei confronti dell'altro nella stessa posizione [v. 873-899]; l'estrinsecità: i limiti legali del diritto di proprietà non nascono separatamente al diritto, ma nascono insieme al diritto; perpetuità, essendo intrinseci alla proprietà, i limiti non possono essere temporanei. Per comprendere la natura dei limiti posti nell'interesse pubblico occorre ricordare che la Costituzione, all'art. 42, assegna alla proprietà anche una funzione sociale: la proprietà del singolo può essere parzialmente o totalmente sacrificata per realizzare un interesse pubblico. Il codice, e alcune leggi speciali, prevedono alcuni istituti tramite i quali realizzare la funzione sociale. In particolare si ricordano: l'espropriazione per pubblica utilità [v. 834], la requisizione, [v. 835] l'occupazione, la disciplina della proprietà edilizia [v. 869-872], la disciplina della proprietà fondiaria [v. 840 ss.]. I limiti posti nell'interesse privato, invece, regolano i rapporti tra proprietà vicine, e i conflitti nascenti dalle reciproche facoltà di godimento del bene (distanze tra costruzioni [v. 873-899], luci [v. 900-907]; acque [v. 909-921]; Da tener presente che i limiti posti nell'interesse pubblico non vanno confusi con le servitù, queste sono infatti una particolare categoria di diritti reali che si manifestano in un peso imposto ad un fondo per realizzare un'utilità di un altro fondo appartenente ad un altro proprietario [v. 1027]. 833. Atti d'emulazione. Il proprietario non può fare atti i quali non abbiano altro scopo che quello di nuocere o recare molestia ad altri (1). Parte della dottrina ha sostenuto che l'art. 833 sia la norma che ha espressamente riconosciuto il divieto dell'abuso di diritto. È questa una categoria generale che ricomprende ogni ipotesi in cui il diritto soggettivo cessa di ricevere tutela perché è esercitato al di là dei limiti stabiliti dalla legge. 834. Espropriazione per pubblico interesse. Nessuno può essere privato in tutto o in parte dei beni di sua proprietà se non per causa di pubblico interesse, legalmente dichiarata, e contro il pagamento di una giusta indennità. i suoi requisiti sono: dichiarazione di pubblica utilità, indicazione dei beni da espropriare, pagamento di una giusta indennità. In merito ai criteri per la determinazione dell'indennità di esproprio ci sono stati frequenti interventi del legislatore e della Corte costituzionale: quest'ultima ha, infatti, stabilito che la somma di denaro dovuta a titolo di indennizzo deve costituire un serio ristoro per il sacrificio imposto al privato, e che non deve avere un valore meramente simbolico o irrisorio. Quando ricorrono gravi e urgenti necessità pubbliche, militari o civili, può essere disposta la requisizione dei beni mobili o immobili. Al proprietario è dovuta una giusta indennità. Le norme relative alle requisizioni sono determinate da leggi speciali. 836. Vincoli ed obblighi temporanei. Per le cause indicate dall'articolo precedente l'autorità amministrativa, nei limiti e con le forme stabiliti da leggi speciali, può sottoporre a particolari vincoli od obblighi [Cost. 44] di carattere temporaneo le aziende commerciali e agricole. L'utilità della norma si comprende considerando che il legislatore del '42 ha voluto prevedere la possibilità, in caso di guerra, di poter imporre alle aziende agricole e commerciali vincoli sulla natura e quantità dei beni da produrre. La norma non ha mai trovato applicazione. Allo scopo di regolare la distribuzione di determinati prodotti agricoli o industriali nell'interesse della produzione nazionale sono costituiti gli ammassi. Le norme per il conferimento dei prodotti negli ammassi sono contenute in leggi speciali (1). 838. Espropriazione di beni che interessano la produzione nazionale o di prevalente interesse pubblico. Salve le disposizioni delle leggi penali [c.p. 499] e di polizia [nonché le norme dell'ordinamento corporativo] (1) e le disposizioni particolari concernenti beni determinati, quando il proprietario abbandona la conservazione, la coltivazione o l'esercizio di beni che interessano la produzione nazionale, in modo da nuocere gravemente alle esigenze della produzione stessa, può farsi luogo all'espropriazione dei beni da parte dell'autorità amministrativa, premesso il pagamento di una giusta indennità. Il proprietario del fondo inferiore non può impedire questo scolo, nè il proprietario del fondo superiore può renderlo più gravoso. Se per opere di sistemazione agraria dell'uno o dell'altro fondo si rende necessaria una modificazione del deflusso naturale delle acque, è dovuta un'indennità al proprietario del fondo a cui la modificazione stessa ha recato pregiudizio. La norma disciplina un limite legale della proprietà, posto nell'interesse privato [v. 832]. Molto interessante la disciplina dettata dal 3° comma, che permette modifiche al deflusso naturale delle acque per raggiungere un'adeguata sistemazione agraria. La stessa disposizione si applica se il deperimento dei beni ha per effetto di nuocere gravemente al decoro delle città o alle ragioni dell'arte, della storia o della sanità pubblica. L'intenzione del legislatore era di stabilire che la proprietà di alcuni beni obbligasse il proprietario ad un comportamento attivo. Non risulta che quest'articolo sia stato mai applicato. 839. Beni di interesse storico e artistico. Le cose di proprietà privata, immobili o mobili, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnografico (1) [Cost. 92] sono sottoposte alle disposizioni delle leggi speciali (2). 840. Sottosuolo e spazio sovrastante al suolo. La proprietà del suolo si estende al sottosuolo, con tutto ciò che vi si contiene (1), e il proprietario può fare qualsiasi escavazione od opera che non rechi danno al vicino. Questa disposizione non si applica a quanto forma oggetto delle leggi sulle miniere, cave e torbiere (2) (3). Sono del pari salve le limitazioni derivanti dalle leggi sulle antichità e belle arti [839], sulle acque [909], sulle opere idrauliche e da altre leggi speciali [Cost. 42]. Il proprietario del suolo non può opporsi ad attività di terzi che si svolgano a tale profondità nel sottosuolo o a tale altezza nello spazio sovrastante (4), che egli non abbia interesse ad escluderle. 841. Chiusura del fondo. Il proprietario può chiudere (1) in qualunque tempo il fondo (2). La facoltà di chiudere il fondo è una delle manifestazioni della esclusività del diritto di proprietà. La norma si limita a ribadire e specificare quanto già affermato nell'art. 832. 842. Caccia e pesca. Il proprietario di un fondo non può impedire che vi si entri per l'esercizio della caccia, a meno che il fondo sia chiuso [841], nei modi stabiliti dalla legge sulla caccia (1) o vi siano colture in atto suscettibili di danno. Per l'esercizio della pesca occorre il consenso del proprietario del fondo. 843. Accesso al fondo. Il proprietario deve permettere l'accesso (1) e il passaggio nel suo fondo, sempre che ne venga riconosciuta la necessità (2), al fine di costruire o riparare un muro o altra opera propria del vicino oppure comune (3). Se l'accesso cagiona danno, è dovuta un'adeguata indennità. Il proprietario deve parimenti permettere l'accesso a chi vuole riprendere la cosa sua che vi si trovi accidentalmente o l'animale che vi si sia riparato sfuggendo alla custodia. Il proprietario può impedire l'accesso consegnando la cosa o l'animale [8963]. Nell'applicare questa norma l'autorità giudiziaria deve contemperare le esigenze della produzione con le ragioni della proprietà. Può tener conto della priorità di un determinato uso (4). La norma disciplina rapporti tra proprietari vicini, ed è quindi utilizzabile solo dal proprietario, o da chi vive sul fondo. Non manca, tuttavia, chi ritiene che l'art. 844, pur essendo ispirato all'esigenza di agevolare lo sviluppo industriale, può costituire valido strumento di tutela dell'ambiente, nello spirito dell'art. 32 Cost., azionabile anche dalla collettività, che insistendo sul territorio, subisca immissioni inquinanti. La possibilità è, tuttavia, controversa. Per far cessare le immissioni intollerabili il proprietario può agire con l'azione prevista dall'art. 949. Se dalle immissioni giudicate intollerabili deriva anche un danno, il proprietario potrà utilizzare l'art. 2043. 845. Regole particolari per scopi di pubblico interesse. La proprietà fondiaria è soggetta a regole particolari per il conseguimento di scopi di pubblico interesse nei casi previsti dalle leggi speciali (1) e dalle disposizioni contenute nelle sezioni seguenti. La norma si limita a ripetere quanto disposto dalla Costituzione (artt. 42 ss.) e a rinviare agli artt. 846 ss.. 846. Minima unità colturale. Nei trasferimenti di proprietà, nelle divisioni e nelle assegnazioni a qualunque titolo, aventi per oggetto terreni destinati a coltura o suscettibili di coltura, e nella costituzione o nei trasferimenti di diritti reali sui terreni stessi non deve farsi luogo a frazionamenti che non rispettino la minima unità colturale. S'intende per minima unità colturale la estensione di terreno necessaria e sufficiente per il lavoro di una famiglia agricola e, se non si tratta di terreno appoderato (1), per esercitare una conveniente coltivazione secondo le regole della buona tecnica agraria. La norma pone un limite al potere di disposizione del proprietario [v. 832] nell'interesse dell'economia agraria, cioè, per realizzare un interesse pubblico; lo Stato impedisce il frazionamento della proprietà in estensioni insufficienti a garantire un adeguato sfruttamento; il limite quindi riguarda solo gli atti di trasferimento della proprietà dei fondi agrari, e non gli atti di costituzione di diritti reali di godimento. 847. Determinazione della minima unità colturale. L'estensione della minima unità colturale sarà determinata distintamente per zone, avuto riguardo all'ordinamento produttivo e alla situazione demografica locale, con provvedimento dell'autorità amministrativa (1), [da adottarsi sentite le associazioni professionali] (2). La mancata emanazione dei provvedimenti di determinazione della minima unità colturale ha del tutto vanificato, rendendo inapplicabile, l'innovativa disciplina sul riordino della proprietà rurale predisposta dal legislatore del 1942. 848. Sanzione dell'inosservanza. Gli atti compiuti contro il divieto dell'articolo 846 possono essere annullati dall'autorità giudiziaria, su istanza del pubblico ministero. L'azione si prescrive in tre anni dalla data di trascrizione dell'atto. 849. Fondi compresi entro maggiori unità fondiarie. Indipendentemente dalla formazione del consorzio previsto dall'articolo seguente, il proprietario di terreni entro i quali sono compresi appezzamenti appartenenti ad altri, di estensione inferiore alla minima unità colturale, può domandare che gli sia trasferita la proprietà di questi ultimi, pagandone il prezzo, allo scopo di attuare una migliore sistemazione delle unità fondiarie. In caso di contrasto decide l'autorità giudiziaria, sentite le associazioni professionali (1) circa la sussistenza delle condizioni che giustificano la richiesta di trasferimento. Per garantire una migliore sistemazione e sfruttamento dei terreni agricoli il codice ha previsto l'istituto dell'ingrossamento dei fondi agricoli. Il proprietario ha un diritto potestativo di chiedere all'altro proprietario, o al giudice, tramite l'azione prevista dall'art. 2932, l'acquisto dei fondi di estensione inferiore alla minima unità colturale appartenenti ad altri che siano compresi nel proprio. La mancata definizione della estensione della minima unità colturale ha reso quest'articolo (come gli altri) del tutto disapplicato. 850. Consorzi a scopo di ricomposizione fondiaria. Quando più terreni contigui e inferiori alla minima unità colturale appartengono a diversi proprietari, può, su istanza di alcuno degli interessati o per iniziativa dell'autorità amministrativa, essere costituito un consorzio (1) tra gli stessi proprietari, allo scopo di provvedere a una ricomposizione fondiaria idonea alla migliore utilizzazione dei terreni stessi. Per la costituzione del consorzio si applicano le norme stabilite per i consorzi di bonifica. Il ricorso ai consorzi è stato previsto dal legislatore anche in materia di bonifica [v. 862], miglioramento fondiario [v. 863], uso comune delle acque [v. 914-921]. 851. Trasferimenti coattivi. Il consorzio indicato dall'articolo precedente può predisporre il piano di riordinamento. Per la migliore sistemazione delle unità fondiarie può procedersi a espropriazioni e a trasferimenti coattivi; può anche procedersi a rettificazioni di confini e ad arrotondamento di fondi. 852. Terreni esclusi dai trasferimenti. Dai trasferimenti coattivi previsti dall'articolo precedente sono esclusi: 1) gli appezzamenti forniti di casa di abitazione civile o colonica; 2) i terreni adiacenti ai fabbricati e costituenti dipendenze dei medesimi; 4) gli orti, i giardini, i parchi; 5) i terreni necessari per piazzali o luoghi di deposito di stabilimenti industriali o commerciali; 6) i terreni soggetti a inondazioni, a scoscendimenti o ad altri gravi rischi; 7) i terreni che per la loro speciale destinazione, ubicazione o singolarità di coltura presentano caratteristiche di spiccata individualità [856]. 853. Trasferimento dei diritti reali. Nei trasferimenti coattivi [851] le servitù prediali sono abolite, conservate o create in relazione alle esigenze della nuova sistemazione [1031]. Gli altri diritti reali di godimento sono trasferiti sui terreni assegnati in cambio e, qualora non siano costituiti su tutti i terreni dello stesso proprietario, sono trasferiti soltanto su una parte determinata del fondo assegnato in cambio, che corrisponda in valore ai terreni su cui esistevano. Le ipoteche che non siano costituite su tutti i terreni dello stesso proprietario sono trasferite sul fondo di nuova assegnazione per una quota corrispondente in valore ai terreni su cui erano costituite. In caso di espropriazione forzata dell'immobile gravato da ipoteca su una quota, l'immobile è espropriato per intero e il credito è collocato, secondo il grado dell'ipoteca, sulla parte del prezzo corrispondente alla quota soggetta all'ipoteca medesima. 854. Notifica e trascrizione del piano di riordinamento. Il piano di riordinamento deve essere preventivamente portato a cognizione degli interessati, e contro di esso è ammesso reclamo in via amministrativa, nelle forme e nei termini stabiliti da leggi speciali. Il provvedimento amministrativo di approvazione definitiva del piano deve essere trascritto presso l'ufficio dei registri immobiliari nella cui circoscrizione sono situati i beni [2645]. 855. Effetti dell'approvazione del piano di riordinamento. Con l'approvazione del piano di riordinamento [851] si operano i trasferimenti di proprietà e degli altri diritti reali [922]; sono anche costituite le servitù imposte nel piano stesso [856, 1032]. 856. Competenza dell'autorità giudiziaria. Nelle materie indicate dagli articoli 850 e seguenti è salva la competenza dell'autorità giudiziaria ordinaria per la tutela dei diritti degli interessati. L'autorità giudiziaria non può tuttavia con le sue decisioni provocare una revisione del piano di riordinamento, ma può procedere alla conversione e liquidazione in danaro dei diritti da essa accertati. 857. Terreni soggetti a bonifica. Per il conseguimento di fini igienici, demografici, economici o di altri fini sociali possono essere dichiarati soggetti a bonifica i terreni che si trovano in un comprensorio, in cui sono laghi, stagni, paludi e terre paludose, ovvero costituito da terreni montani dissestati nei riguardi idrogeologici e forestali, o da terreni estensivamente coltivati per gravi cause d'ordine fisico o sociale, i quali siano suscettibili di una radicale trasformazione dell'ordinamento produttivo [947]. Le norme relative alla bonifica integrale sono raccolte nella legge per la bonifica integrale, 15 febbraio 1933, n. 215, il codice, in questa sede, si limita a ripetere i principi già affermati in essa e nelle successive leggi speciali. La materia relativa alla bonifica integrale rientra in quella relativa all'agricoltura e foreste, ed è quindi di competenza delle Regioni [v. Cost. 117]. Il comprensorio di bonifica e il piano generale dei lavori e di attività coordinate sono determinati e pubblicati a norma della legge speciale. 859. Opere di competenza dello Stato. Il piano generale indicato dall'articolo precedente stabilisce quali opere di bonifica siano di competenza dello Stato [860]. 860. Concorso dei proprietari nella spesa. I proprietari dei beni situati entro il perimetro del comprensorio sono obbligati a contribuire nella spesa necessaria (1) per la esecuzione, la manutenzione e l'esercizio delle opere in ragione del beneficio che traggono dalla bonifica. 861. Opere di competenza dei privati. I proprietari degli immobili indicati dall'articolo precedente sono obbligati a eseguire, in conformità del piano generale di bonifica e delle connesse direttive di trasformazione agraria, le opere di competenza privata che siano di interesse comune a più fondi o d'interesse particolare a taluno di essi. 862. Consorzi di bonifica. All'esecuzione, alla manutenzione e all'esercizio delle opere di bonifica può provvedersi a mezzo di consorzi tra i proprietari interessati. A tali consorzi possono essere anche affidati l'esecuzione, la manutenzione e l'esercizio delle altre opere d'interesse comune a più fondi o d'interesse particolare a uno di essi. I consorzi sono costituiti per decreto del Presidente della Repubblica e, in mancanza dell'iniziativa privata, possono essere formati anche d'ufficio. Essi sono persone giuridiche pubbliche e svolgono la loro attività secondo le norme dettate dalla legge speciale. 863. Consorzi di miglioramento fondiario. Nelle forme stabilite per i consorzi di bonifica possono essere costituiti anche consorzi per l'esecuzione, la manutenzione e l'esercizio delle opere di miglioramento fondiario comuni a più fondi e indipendenti da un piano generale di bonifica. Essi sono persone giuridiche private. Possono tuttavia assumere il carattere di persone giuridiche pubbliche quando, per la loro vasta estensione territoriale o per la particolare importanza delle loro funzioni ai fini dell'incremento della produzione, sono riconosciuti d'interesse nazionale con provvedimento dell'autorità amministrativa. 864. Contributi consorziali. I contributi dei proprietari nella spesa di esecuzione, manutenzione ed esercizio delle opere di bonifica e di miglioramento fondiario sono esigibili con le norme e i privilegi stabiliti per l'imposta fondiaria [2775]. 865. Espropriazione per inosservanza degli obblighi. Quando l'inosservanza degli obblighi imposti ai proprietari [860, 861] risulta tale da compromettere l'attuazione del piano di bonifica, può farsi luogo all'espropriazione parziale o totale del fondo appartenente al proprietario inadempiente, osservate le disposizioni della legge speciale. L'espropriazione ha luogo a favore del consorzio, se questo ne fa richiesta, o, in mancanza, a favore di altra persona che si obblighi ad eseguire le opere offrendo opportune garanzie. 866. Vincoli per scopi idrogeologici e per altri scopi. Anche indipendentemente da un piano di bonifica [857, 858], i terreni di qualsiasi natura e destinazione possono essere sottoposti a vincolo idrogeologico, osservate le forme e le condizioni stabilite dalla legge speciale, al fine di evitare che possano con danno pubblico subire denudazioni, perdere la stabilità o turbare il regime delle acque. L'utilizzazione dei terreni e l'eventuale loro trasformazione, la qualità delle colture, il governo dei boschi e dei pascoli sono assoggettati, per effetto del vincolo, alle limitazioni stabilite dalle leggi in materia. Parimenti, a norma della legge speciale, possono essere sottoposti a limitazione nella loro utilizzazione i boschi che per la loro speciale ubicazione difendono terreni o fabbricati dalla caduta di valanghe, dal rotolamento dei sassi, dal sorrenamento e dalla furia dei venti, e quelli ritenuti utili per le condizioni igieniche locali. Le leggi speciali prevedono l'imposizione di altri vincoli diversi da quello idrogeologico, tra cui ricordiamo: a) il vincolo per ragioni di difesa militare previsto dall'art. 17 r.d. n. 3267 del 1923, che riguarda i boschi di cui si riteneva necessaria la conservazione per ragioni di difesa militare; b) vincolo paesaggistico previsto dalla legge 8-8-1985, n. 431 (c.d. legge Galasso) che ha introdotto una serie di disposizioni per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale. Al fine del rimboschimento e del rinsaldamento i terreni vincolati possono essere assoggettati a espropriazione, a occupazione temporanea o a sospensione dell'esercizio del pascolo, nei modi e con le forme stabilite dalle leggi in materia. 868. Regolamento protettivo dei corsi d'acqua. I proprietari d'immobili situati in prossimità di corsi d'acqua che arrecano o minacciano danni all'agricoltura, ad abitati o a manufatti d'interesse pubblico sono obbligati, anche indipendentemente da un piano di bonifica, a contribuire all'esecuzione delle opere necessarie per il regolamento del corso d'acqua nelle forme stabilite dalle leggi speciali. 869. Piani regolatori. I proprietari d'immobili nei comuni dove sono formati piani regolatori (1) devono osservare le prescrizioni dei piani stessi nelle costruzioni e nelle riedificazioni o modificazioni delle costruzioni esistenti. Quando è prevista la formazione di comparti (1), costituenti unità fabbricabili con speciali modalità di costruzione e di adattamento, gli aventi diritto sugli immobili compresi nel comparto devono regolare i loro reciproci rapporti in modo da rendere possibile l'attuazione del piano. Possono anche riunirsi in consorzio per l'esecuzione delle opere. In mancanza di accordo, può procedersi alla espropriazione a norma delle leggi in materia. 871. Norme di edilizia e di ornato pubblico. Le regole da osservarsi nelle costruzioni sono stabilite dalla legge speciale e dai regolamenti edilizi comunali. La legge speciale stabilisce altresì le regole da osservarsi per le costruzioni nelle località sismiche. 872. Violazione delle norme di edilizia. Colui che per effetto della violazione ha subito danno deve esserne risarcito, salva la facoltà di chiedere la riduzione in pristino (1) quando si tratta della violazione delle norme contenute nella sezione seguente o da questa richiamate [2933]. 873. Distanze nelle costruzioni. Le costruzioni su fondi finitimi, se non sono unite o aderenti, devono essere tenute (1) a distanza non minore di tre metri (2). Nei regolamenti locali può essere stabilita una distanza maggiore [878]. Le norme sulle distanze stabiliscono dei limiti alla proprietà privata nell'interesse pubblico. Esse si applicano solo alle costruzioni non aderenti: l'intenzione del legislatore è di evitare che si formino intercapedini dannose, e di tutelare interessi generali di igiene, decoro e sicurezza per gli abitati. Per le zone sismiche la distanza minima è di sei metri. 874. Comunione forzosa del muro sul confine. Il proprietario di un fondo contiguo al muro altrui può chiederne la comunione (1), per tutta l'altezza o per parte di essa, purché lo faccia per tutta l'estensione della sua proprietà. Per ottenere la comunione deve pagare (2) la metà del valore del muro, o della parte di muro resa comune, e la metà del valore del suolo su cui il muro è costruito. 875. Comunione forzosa del muro che non è sul confine. Quando il muro si trova ad una distanza dal confine minore di un metro e mezzo ovvero a distanza minore della metà di quella stabilita dai regolamenti locali, il vicino può chiedere la comunione del muro [885, 903] soltanto allo scopo di fabbricare (1) contro il muro stesso, pagando, oltre il valore della metà del muro, il valore del suolo da occupare con la nuova fabbrica, salvo che il proprietario preferisca estendere il suo muro sino al confine. Il vicino che intende domandare la comunione deve interpellare preventivamente il proprietario se preferisca di estendere il muro al confine o di procedere alla sua demolizione. Questi deve manifestare la propria volontà entro il termine di giorni quindici e deve procedere alla costruzione o alla demolizione entro sei mesi dal giorno in cui ha comunicato la risposta. 876. Innesto nel muro sul confine. L'art. 876 deroga a quanto disposto dall'art. 874 e la ragione della deroga è facilmente comprensibile: il codice vuole evitare che il vicino sia costretto a chiedere la comunione forzosa dell'intero muro che è sul confine se gli è necessario solo una parte del medesimo. 877. Costruzioni in aderenza. Il vicino, senza chiedere la comunione del muro (1) posto sul confine, può costruire sul confine stesso in aderenza, ma senza appoggiare (2) la sua fabbrica a quella preesistente. Questa norma si applica anche nel caso previsto dall'articolo 875; il vicino in tal caso deve pagare soltanto il valore del suolo. 878. Muro di cinta. Il muro di cinta e ogni altro muro isolato che non abbia un'altezza superiore ai tre metri non è considerato per il computo della distanza indicata dall'articolo 873 (1). Esso, quando è posto sul confine, può essere reso comune anche a scopo d'appoggio, purché non preesista al di là un edificio a distanza inferiore ai tre metri [874]. 879. Edifici non soggetti all'obbligo delle distanze o a comunione forzosa. Alla comunione forzosa non sono soggetti gli edifici appartenenti al demanio pubblico e quelli soggetti allo stesso regime [824], né gli edifici che sono riconosciuti di interesse storico, archeologico o artistico, a norma delle leggi in materia. Il vicino non può neppure usare della facoltà concessa dall'articolo 877. Alle costruzioni che si fanno in confine con le piazze e le vie pubbliche non si applicano le norme relative alle distanze, ma devono osservarsi le leggi e i regolamenti che le riguardano. L'esclusione dalla disciplina sulla comunione forzosa e sulle distanze non riguarda i beni patrimoniali disponibili e indisponibili. Occorre specificare che mentre il privato non può acquistare la comunione forzosa su un bene demaniale, lo Stato può acquistare un diritto su un bene privato in comunione con il proprietario; La deroga trova giustificazione nell'esigenza di tutelare la soddisfazione degli interessi generali cui il bene demaniale è vincolato. 880. Presunzione di comunione del muro divisorio. Il muro che serve di divisione tra edifici si presume comune [881] fino alla sua sommità e, in caso di altezze ineguali, fino al punto in cui uno degli edifici comincia ad essere più alto [903]. Si presume parimenti comune il muro che serve di divisione tra cortili, giardini e orti o tra recinti nei campi [881] (1). 881. Presunzione di proprietà esclusiva del muro divisorio. Si presume (1) che il muro divisorio tra i campi, cortili, giardini od orti appartenga al proprietario del fondo verso il quale esiste il piovente e in ragione del piovente medesimo. Se esistono sporti, come cornicioni, mensole e simili, o vani che si addentrano oltre la metà della grossezza del muro, e gli uni e gli altri risultano costruiti col muro stesso, si presume che questo spetti al proprietario dalla cui parte gli sporti o i vani si presentano, anche se vi sia soltanto qualcuno di tali segni. Se uno o più di essi sono da una parte, e uno o più dalla parte opposta, il muro è reputato comune: 882. Riparazioni del muro comune. Le riparazioni e le ricostruzioni necessarie (1) del muro comune sono a carico di tutti quelli che vi hanno diritto e in proporzione del diritto di ciascuno, salvo che la spesa sia stata cagionata dal fatto di uno dei partecipanti (2). Il comproprietario di un muro comune può esimersi dall'obbligo di contribuire nelle spese di riparazione e ricostruzione, rinunziando al diritto di comunione, purché il muro comune non sostenga un edificio di sua spettanza [1070-1350 n. 5]. 883. Abbattimento di edificio appoggiato al muro comune. Il proprietario che vuole atterrare un edificio sostenuto da un muro comune può rinunziare alla comunione di questo, ma deve farvi le riparazioni e le opere che la demolizione rende necessarie per evitare ogni danno al vicino. 884. Appoggio e immissione di travi e catene nel muro comune. Il comproprietario di un muro comune può fabbricare appoggiandovi (1) le sue costruzioni e può immettervi travi, purché le mantenga a distanza di cinque centimetri dalla superficie opposta, salvo il diritto dell'altro comproprietario di fare accorciare la trave fino alla metà del muro, nel caso in cui egli voglia collocare una trave nello stesso luogo, aprirvi un incavo o appoggiarvi un camino. Il comproprietario può anche attraversare il muro comune con chiavi e catene di rinforzo, mantenendo la stessa distanza. Egli è tenuto in ogni caso a riparare i danni causati dalle opere compiute. Non può fare incavi nel muro comune, né eseguirvi altra opera che ne comprometta la stabilità o che in altro modo lo danneggi. Articolo molto interessante, in quanto, disciplinando le forme di utilizzazione di un muro comune, deroga ai principi degli artt. 1102-1108. La deroga alle norme della comunione [v. 1102, 1108] consiste nel fatto che chi vuole svolgere le attività descritte dalla norma non deve chiedere il consenso all'altro comproprietario del muro. 885. Innalzamento del muro comune. Anche questa può dal vicino essere resa comune a norma dell'articolo 874. Se il muro non è atto a sostenere la sopraedificazione, colui che l'esegue è tenuto a ricostruirlo o a rinforzarlo a sue spese. Per il maggiore spessore che sia necessario, il muro deve essere costruito sul suolo proprio, salvo che esigenze tecniche impongano di costruirlo su quello del vicino. In entrambi i casi il muro ricostruito o ingrossato resta di proprietà comune, e il vicino deve essere indennizzato di ogni danno prodotto dall'esecuzione delle opere. Nel secondo caso il vicino ha diritto di conseguire anche il valore della metà del suolo occupato per il maggiore spessore. Qualora il vicino voglia acquistare la comunione della parte sopraelevata del muro, si tiene conto, nel calcolare il valore di questa, anche delle spese occorse per la ricostruzione o per il rafforzamento. La norma prevede una deroga alla disciplina della comunione: infatti ciascuno dei proprietari può, senza chiedere il consenso al comproprietario, sopraelevare il muro comune, diventando però proprietario esclusivo della parte sopraelevata. 886. Costruzione del muro di cinta. Ciascuno può costringere il vicino a contribuire per metà nella spesa (1) di costruzione di muri di cinta (2) che separano le rispettive case, i cortili e i giardini posti negli abitati [888]. L'altezza di essi, se non è diversamente determinata dai regolamenti locali o dalla convenzione, deve essere di tre metri. 887. Fondi a dislivello negli abitati. Se di due fondi posti negli abitati uno è superiore e l'altro inferiore (1), il proprietario del fondo superiore deve sopportare per intero le spese di costruzione e conservazione del muro dalle fondamenta all'altezza del proprio suolo (2), ed entrambi i proprietari devono contribuire per tutta la restante altezza. Il muro deve essere costruito per metà sul terreno del fondo inferiore e per metà sul terreno del fondo superiore. 888. Esonero dal contributo nelle spese. Il vicino si può esimere dal contribuire nelle spese di costruzione del muro di cinta o divisorio, cedendo (1), senza diritto a compenso, la metà del terreno su cui il muro di separazione deve essere costruito. In tal caso il muro è di proprietà di colui che l'ha costruito, salva la facoltà del vicino di renderlo comune ai sensi dell'articolo 874, senza l'obbligo però di pagare la metà del valore del suolo su cui il muro è stato costruito. Chi vuole aprire pozzi, cisterne (1), fosse di latrina o di concime presso il confine, anche se su questo si trova un muro divisorio, deve osservare la distanza di almeno due metri tra il confine e il punto più vicino del perimetro interno delle opere predette. Per i tubi d'acqua pura o lurida, per quelli di gas e simili e loro diramazioni deve osservarsi la distanza di almeno un metro dal confine. Sono salve in ogni caso le disposizioni dei regolamenti locali. La norma è ispirata a evidenti ragioni di igiene e sicurezza nel senso che si presume che le opere, se poste ad una distanza inferiore a quella prevista dall'articolo, siano pericolose per il vicino. La presunzione è assoluta [v. 2727]: non è ammessa, quindi, la prova contraria. 890. Distanze per fabbriche e depositi nocivi o pericolosi. Chi presso il confine, anche se su questo si trova un muro divisorio, vuole fabbricare forni, camini, magazzini di sale (1), stalle e simili (2), o vuol collocare materie umide o esplodenti o in altro modo nocive, ovvero impiantare macchinari, per i quali può sorgere pericolo di danni, deve osservare le distanze stabilite dai regolamenti (3) e, in mancanza, quelle necessarie a preservare i fondi vicini da ogni danno alla solidità, salubrità e sicurezza [844]. 891. Distanze per canali e fossi. Chi vuole scavare fossi o canali (1) presso il confine, se non dispongono in modo diverso i regolamenti locali, deve osservare una distanza eguale alla profondità del fosso o canale (2). La distanza si misura dal confine al ciglio della sponda più vicina, la quale deve essere a scarpa naturale (3) ovvero munita di opere di sostegno. Se il confine si trova in un fosso comune o in una via privata, la distanza si misura da ciglio a ciglio o dal ciglio al lembo esteriore della via [911]. Questo articolo pone una presunzione assoluta di pericolosità, per i fossi e canali posti ad una distanza inferiore a quella solonica. Una distanza inferiore, infatti, potrebbe creare il pericolo di frane ed erosioni. Se gli uni e gli altri non dispongono, devono essere osservate le seguenti distanze dal confine: Rispetto alle distanze, si considerano alberi di alto fusto quelli il cui fusto, semplice o diviso in rami, sorge ad altezza notevole, come sono i noci, i castagni, le querce, i pini, i cipressi, gli olmi, i pioppi, i platani e simili [898]; 2) un metro e mezzo per gli alberi di non alto fusto. Sono reputati tali quelli il cui fusto, sorto ad altezza non superiore a tre metri, si diffonde in rami; 3) mezzo metro per le viti, gli arbusti, le siepi vive, le piante da frutto di altezza non maggiore di due metri e mezzo. La distanza deve essere però di un metro, qualora le siepi siano di ontano, di castagno o di altre piante simili che si recidono periodicamente vicino al ceppo, e di due metri per le siepi di robinie. La distanza si misura dalla linea del confine alla base esterna del tronco dell'albero nel tempo della piantagione, o dalla linea stessa al luogo dove fu fatta la semina. Le distanze anzidette non si devono osservare se sul confine esiste un muro divisorio, proprio o comune, purché le piante siano tenute ad altezza che non ecceda la sommità del muro. L'articolata disciplina delle distanze tra gli alberi, serve a tutelare il vicino dalla propagazione sul proprio fondo di radici [v. 896] e ombra. L'articolo riguarda gli alberi che si piantano e non quelli già esistenti sul suolo. I vicini possono, comunque, derogare alla disciplina disposta dall'articolo o dagli usi locali. 893. Alberi presso strade, canali e sul confine di boschi. Per gli alberi che nascono o si piantano nei boschi, sul confine con terreni non boschivi, o lungo le strade o le sponde dei canali, si osservano, trattandosi di boschi, canali e strade di proprietà privata, i regolamenti e, in mancanza, gli usi locali. Se gli uni e gli altri non dispongono, si osservano le distanze prescritte dall'articolo precedente. 894. Alberi a distanza non legale. Il vicino può esigere che si estirpino gli alberi e le siepi che sono piantati o nascono a distanza minore di quelle indicate dagli articoli precedenti (1). 895. Divieto di ripiantare alberi a distanza non legale. Se si è acquistato il diritto di tenere alberi a distanza minore di quelle sopra indicate, e l'albero muore o viene reciso o abbattuto, il vicino non può sostituirlo, se non osservando la distanza legale (1). La disposizione non si applica quando gli alberi fanno parte di filare situato lungo il confine. 896. Recisione di rami protesi e di radici. Quegli sul cui fondo si protendono i rami degli alberi del vicino (1) può in qualunque tempo costringerlo a tagliarli, e può egli stesso tagliare le radici che si addentrano nel suo fondo, salvi però in ambedue i casi i regolamenti e gli usi locali. Se gli usi locali non dispongono diversamente, i frutti naturalmente caduti dai rami protesi sul fondo del vicino appartengono al proprietario del fondo su cui sono caduti [821]. Se a norma degli usi locali i frutti appartengono al proprietario dell'albero, per la raccolta di essi si applica il disposto dell'articolo 843. 897. Comunione di fossi. Si presume che il fosso appartenga al proprietario che se ne serve per gli scoli delle sue terre, o al proprietario del fondo dalla cui parte è il getto della terra o lo spurgo ammucchiatovi da almeno tre anni [881]. Se uno o più di tali segni sono da una parte o uno o più dalla parte opposta, il fosso si presume comune. 898. Comunione di siepi. Ogni siepe tra due fondi si presume comune ed è mantenuta a spese comuni, salvo che vi sia termine di confine o altra prova in contrario. Se uno solo dei fondi è recinto, si presume che la siepe appartenga al proprietario del fondo recinto, ovvero di quello dalla cui parte si trova la siepe stessa in relazione ai termini di confine esistenti. 899. Comunione di alberi. Gli alberi sorgenti nella siepe comune sono comuni. Gli alberi sorgenti sulla linea di confine si presumono comuni, salvo titolo o prova in contrario. Gli alberi che servono di limite o che si trovano nella siepe comune non possono essere tagliati, se non di comune consenso o dopo che l'autorità giudiziaria abbia riconosciuto la necessità o la convenienza del taglio. 900. Specie di finestre. Le finestre o altre aperture sul fondo del vicino sono di due specie: luci, quando danno passaggio alla luce e all'aria, ma non permettono di affacciarsi sul fondo del vicino; Le aperture sul fondo possono essere solo dei tipi indicati dall'art. 900; non esiste una terza specie di apertura, perciò un'apertura che non sia qualificabile come veduta è considerata luce irregolare [v. 903] ed è disciplinata dall'art. 902. Le luci che si aprono sul fondo del vicino devono: 1) essere munite di un'inferriata (1) idonea a garantire la sicurezza del vicino e di una grata (2) fissa in metallo le cui maglie non siano maggiori di tre centimetri quadrati; 2) avere il lato inferiore a un'altezza non minore di due metri e mezzo dal pavimento o dal suolo del luogo al quale si vuole dare luce e aria, se esse sono al piano terreno, e non minore di due metri se sono ai piani superiori; 3) avere il lato inferiore a un'altezza non minore di due metri e mezzo dal suolo del fondo vicino, a meno che si tratti di locale che sia in tutto o in parte a livello inferiore al suolo del vicino e la condizione dei luoghi non consenta di osservare l'altezza stessa (3). 902. Apertura priva dei requisiti prescritti per le luci. L'apertura che non ha i caratteri di veduta o di prospetto è considerata come luce, anche se non sono state osservate le prescrizioni indicate dall'articolo 901. Il vicino ha sempre il diritto di esigere che essa sia resa conforme alle prescrizioni dell'articolo predetto. 903. Luci nel muro proprio o nel muro comune. Le luci possono essere aperte dal proprietario del muro (1) contiguo al fondo altrui. Se il muro è comune (2), nessuno dei proprietari può aprire luci senza il consenso (3) dell'altro; ma chi ha sopraelevato il muro comune può aprirle nella maggiore altezza a cui il vicino non abbia voluto contribuire [885]. 904. Diritto di chiudere le luci. La presenza di luci in un muro non impedisce al vicino di acquistare la comunione del muro (1) medesimo né di costruire in aderenza. Chi acquista la comunione del muro non può chiudere le luci se ad esso non appoggia il suo edificio (2). 905. Distanza per l'apertura di vedute dirette e balconi. Non si possono aprire vedute dirette verso il fondo chiuso o non chiuso e neppure sopra il tetto del vicino, se tra il fondo di questo e la faccia esteriore del muro in cui si aprono le vedute dirette non vi è la distanza di un metro e mezzo (1). Non si possono parimenti costruire balconi o altri sporti, terrazze, lastrici solari e simili, muniti di parapetto che permetta di affacciarsi sul fondo del vicino, se non vi è la distanza di un metro e mezzo tra questo fondo e la linea esteriore di dette opere. Il divieto cessa allorquando tra i due fondi vicini vi è una via pubblica (2) [907]. Lo scopo della norma è quello di tutelare la riservatezza e la libertà del vicino. 906. Distanza per l'apertura di vedute laterali od oblique. Non si possono aprire vedute laterali od oblique sul fondo del vicino se non si osserva la distanza di settantacinque centimetri, la quale deve misurarsi dal più vicino lato della finestra o dal più vicino sporto. Quando si è acquistato il diritto (1) di avere vedute dirette verso il fondo vicino, il proprietario di questo non può fabbricare (2) a distanza minore di tre metri, misurata a norma dell'articolo 905. Se la veduta diretta forma anche veduta obliqua, la distanza di tre metri deve pure osservarsi dai lati della finestra da cui la veduta obliqua si esercita. Se si vuole appoggiare la nuova costruzione al muro in cui sono le dette vedute dirette od oblique, essa deve arrestarsi almeno a tre metri sotto la loro soglia. Il presupposto logico-giuridico dell'obbligo di distanza previsto dall'art. 907 va individuato nel fatto che l'acquisto del diritto alla veduta sul fondo del vicino è anteriore all'esercizio della facoltà di costruire. La norma presenta una certa similitudine con l'art. 873, ma disciplina situazioni diverse. Infatti l'art. 873, stabilendo determinate distanze, vuole impedire la formazione di intercapedini dannose, mentre l'art. 907 è inteso a salvaguardare il diritto di veduta. La prova di quanto affermato è offerta da una semplice considerazione: i muri di cinta sono esclusi dal computo delle distanze [v. 878] previste dall'art. 873, ma non sono esclusi dal computo delle distanze stabilite dall'art. 907. 908. Scarico delle acque piovane. Il proprietario deve costruire i tetti in maniera che le acque piovane scolino sul suo terreno e non può farle cadere nel fondo del vicino. Se esistono pubblici colatoi, deve provvedere affinché le acque piovane vi siano immesse con gronde o canali. Si osservano in ogni caso i regolamenti locali e le leggi sulla polizia idraulica. L'art. 908 è un'applicazione del divieto di immissioni stabilito dall'art. 844. L'articolo può però essere derogato dalle parti che possono creare una servitù [v. 1027] di stillicidio (piovente [v. 881]). 909. Diritto sulle acque esistenti nel fondo. Il proprietario del suolo ha diritto di utilizzare le acque in esso esistenti (1), salve le disposizioni delle leggi speciali per le acque pubbliche (2) e per le acque sotterranee (3). Egli può anche disporne a favore d'altri, qualora non osti il diritto di terzi; ma, dopo essersi servito delle acque, non può divertirle in danno d'altri fondi. Discussa è la natura del diritto del proprietario del fondo sulle acque private in esso esistenti. Alcuni sostengono che le acque esistenti sul fondo appartengono al patrimonio indisponibile [v. 826] dello Stato, e che siano concesse in godimento perpetuo e gratuito ai proprietari dei fondi. Tale affermazione è giustificata da un'analisi attenta del testo dell'articolo, che specifica che il proprietario ha il diritto di uso sulle acque; se il proprietario del fondo fosse proprietario dell'acqua sarebbe superfluo specificare che ne ha il diritto di uso in quanto tale facoltà è già compresa nel contenuto del diritto di proprietà [v. 832]. Altri sostengono che i proprietari dei fondi siano proprietari delle acque non pubbliche che su questo scorrono in virtù dell'art. 840. In pratica l'acqua è un bene accessorio rispetto al fondo, e ne subisce la vis attrattiva. Inoltre i proprietari hanno dei poteri di godimento e disposizione talmente ampi che sarebbero del tutto inconciliabili con l'idea concessione. Per quanto riguarda le acque pubbliche si ricorda che esiste un giudice speciale (Tribunale delle acque pubbliche T.U. 11-12-1933, n. 1775) competente per le controversie riguardanti il demanio idrico. 910. Uso delle acque che limitano o attraversano un fondo. Discussa è la natura del diritto di ciascun proprietario su queste acque. Infatti: a) non è un diritto in comunione con i proprietari dei fondi attraversati o limitati dall'acqua, in quanto la misura dei reciproci diritti non è commisurata ad alcuna quota ideale, inoltre le modalità del godimento sono regolate secondo equità [v. 912]; b) non è un diritto di proprietà esclusivo, in quanto il diritto di uso è limitato per realizzare solo determinati scopi. Si ritiene che le acque di cui all'art. 910 siano sottoposte ad un regime speciale, che miri ad assicurare a ciascun proprietario il massimo godimento possibile. 911. Apertura di nuove sorgenti e altre opere. Chi vuole aprire sorgenti (1), stabilire capi o aste di fonte e in genere eseguire opere per estrarre acque dal sottosuolo o costruire canali o acquedotti, oppure scavarne, profondarne o allargarne il letto, aumentarne o diminuirne il pendio o variarne la forma (2), deve, oltre le distanze stabilite nell'articolo 891, osservare le maggiori distanze ed eseguire le opere che siano necessarie per non recare pregiudizio ai fondi altrui, sorgenti, capi o aste di fonte, canali o acquedotti preesistenti e destinati all'irrigazione dei terreni o agli usi domestici o industriali. Il codice impone che determinate opere vengano svolte ad una distanza tale da non rappresentare un pericolo per il fondo vicino, e per evitare che il vicino veda pregiudicato un uso delle acque sotterranee già intrapreso. 912. Conciliazione di opposti interessi. Se sorge controversia (1) tra i proprietari a cui un'acqua non pubblica può essere utile, la autorità giudiziaria deve valutare l'interesse dei singoli proprietari nei loro rapporti e rispetto ai vantaggi che possono derivare all'agricoltura o all'industria dall'uso a cui l'acqua è destinata o si vuol destinare (2). L'autorità giudiziaria può assegnare un'indennità ai proprietari che sopportino diminuzione del proprio diritto (3). In tutti i casi devono osservarsi le disposizioni delle leggi sulle acque e sulle opere idrauliche. Il fondo inferiore è soggetto a ricevere le acque che dal fondo più elevato scolano naturalmente, senza che sia intervenuta l'opera dell'uomo (1). Il proprietario del fondo inferiore non può impedire questo scolo, né il proprietario del fondo superiore può renderlo più gravoso. Molto interessante la disciplina dettata dal 3° comma, che permette modifiche al deflusso naturale delle acque per raggiungere un'adeguata sistemazione agraria: si intravede ancora in questo caso un legislatore particolarmente attento nei confronti di una attività che all'epoca del codice era una delle spine dorsali della nostra economia. Da osservare che il principio della modificabilità del deflusso delle acque è previsto anche nell'articolo successivo. 914. Consorzi per regolare il deflusso delle acque. Si applicano a tale consorzio le disposizioni del secondo e del terzo comma dell'articolo 921. L'articolo, che deroga al principio generale disposto dall'art. 913, intende tutelare gli interessi di una molteplicità di soggetti nell'interesse generale del miglioramento della produzione. 915. Riparazioni di sponde e argini. Qualora le sponde o gli argini che servivano di ritegno alle acque siano stati in tutto o in parte distrutti o atterrati, ovvero per la naturale variazione del corso delle acque si renda necessario costruire nuovi argini o ripari, e il proprietario del fondo non provveda sollecitamente a ripararli o a costruirli, ciascuno dei proprietari che hanno sofferto o possono ricevere danno può provvedervi, previa autorizzazione del tribunale (1), che provvede in via d'urgenza (2). Le opere devono essere eseguite in modo che il proprietario del fondo, in cui esse si compiono, non ne subisca danno, eccetto quello temporaneo causato dalla esecuzione delle opere stesse. 916. Rimozione degli ingombri. Le disposizioni dell'articolo precedente si applicano anche quando si tratta di togliere un ingombro formatosi sulla superficie di un fondo o in un fosso, rivo, colatoio o altro alveo, a causa di materie in essi impigliate, in modo che le acque danneggino o minaccino di danneggiare i fondi vicini (1). Gli artt. 915 e 916 impongono un altro limite legale alla proprietà [v. 832], limite che si manifesta in un onere per il proprietario di provvedere in tempo ai lavori necessari se vuole evitare l'intervento dei vicini. 917. Spese per la riparazione, costruzione o rimozione. Tutti i proprietari, ai quali torna utile che le sponde e gli argini siano conservati o costruiti e gli ingombri rimossi, devono contribuire nella spesa in proporzione del vantaggio che ciascuno ne ritrae. Tuttavia, se la distruzione degli argini, la variazione delle acque o l'ingombro nei loro corsi deriva da colpa di alcuno dei proprietari, le spese di conservazione, di costruzione o di riparazione gravano esclusivamente su di lui, salvo in ogni caso il risarcimento dei danni (1). Se è difficile valutare le reciproche utilità apportate dalle opere, le spese si ripartiranno in parti uguali. 918. Consorzi volontari. Possono costituirsi in consorzio i proprietari di fondi vicini che vogliano riunire e usare in comune le acque defluenti dal medesimo bacino di alimentazione o da bacini contigui. L'adesione degli interessati e il regolamento del consorzio devono risultare da atto scritto [1350 n. 13, 1418]. Il regolamento del consorzio è deliberato dalla maggioranza calcolata in base all'estensione dei terreni a cui serve l'acqua. 919. Scioglimento del consorzio. Lo scioglimento del consorzio non ha luogo se non quando è deliberato da una maggioranza eccedente i tre quarti, o quando, potendosi la divisione effettuare senza grave danno, essa è domandata da uno degli interessati. 920. Norme applicabili. Salvo quanto è disposto dagli articoli precedenti, si applicano ai consorzi volontari ivi indicati le norme stabilite per la comunione. Data la peculiare natura del consorzio previsto dall'art. 918 non sono applicabili né l'art. 1101, in quanto le quote di partecipazione alla comunione sono calcolate in base all'estensione dei terreni che usano l'acqua, né l'art. 1102. 921. Consorzi coattivi. Nel caso indicato dall'articolo 918, il consorzio può anche essere costituito d'ufficio dall'autorità amministrativa, allo scopo di provvedere a una migliore utilizzazione delle acque (1). Per le forme di costituzione e il funzionamento si osservano le norme stabilite per i consorzi di miglioramento fondiario. Il consorzio può anche procedere all'espropriazione dei singoli diritti mediante il pagamento delle dovute indennità. 922. Modi di acquisto. La proprietà si acquista per occupazione [923], per invenzione [927], per accessione [934], per specificazione [940], per unione o commistione [939], per usucapione [1158], per effetto di contratti [1376], per successione a causa di morte [456] e negli altri modi stabiliti dalla legge (1). Le cose mobili (1) [812] che non sono proprietà (2) di alcuno si acquistano con l'occupazione. Tali sono le cose abbandonate e gli animali che formano oggetto di caccia (3) o di pesca. 924. Sciami di api. Il proprietario di sciami di api ha diritto di inseguirli sul fondo (1) altrui, ma deve indennità per il danno cagionato al fondo; se non li ha inseguiti entro due giorni o ha cessato durante due giorni di inseguirli, può prenderli e ritenerli il proprietario del fondo. Gli animali mansuefatti possono essere inseguiti dal proprietario nel fondo altrui, salvo il diritto del proprietario del fondo a indennità per il danno. Essi appartengono a chi se ne è impossessato, se non sono reclamati entro venti giorni da quando il proprietario ha avuto conoscenza del luogo dove si trovano. 926. Migrazione di colombi, conigli e pesci. I conigli o pesci che passano ad un'altra conigliera o peschiera si acquistano dal proprietario di queste, purché non vi siano stati attirati con arte o con frode. La stessa norma si osserva per i colombi che passano ad altra colombaia, salve le diverse disposizioni di legge sui colombi viaggiatori (1). L'articolo, benché inserito nella sezione dedicata all'occupazione e all'invenzione, disciplina in realtà un'ipotesi di acquisto della proprietà per accessione [v. 940]. 927. Cose ritrovate. Chi trova una cosa mobile deve restituirla al proprietario [930], e, se non lo conosce, deve consegnarla (1) senza ritardo al sindaco [928] del luogo in cui l'ha trovata, indicando le circostanze del ritrovamento (2). 928. Pubblicazione del ritrovamento. 929. Acquisto di proprietà della cosa ritrovata. Trascorso un anno dall'ultimo giorno della pubblicazione senza che si presenti il proprietario, la cosa oppure il suo prezzo, se le circostanze ne hanno richiesto la vendita, appartiene a chi l'ha trovata. Così il proprietario come il ritrovatore, riprendendo la cosa o ricevendo il prezzo, devono pagare le spese occorse (1). L'articolata disciplina della proprietà per invenzione mira innanzitutto a tutelare il soggetto che ha smarrito la cosa. In dottrina è molto discusso il fondamento dell'acquisto per invenzione. Alcuni sostengono che si tratti di una specie di occupazione [v. 923], il cui effetto acquisitivo si produce dopo che è trascorso un anno dal ritrovamento, quando ormai la cosa si presume res nullius. Per altri l'acquisto sarebbe effetto di un fatto giuridico complesso composto di due elementi: 930. Premio dovuto al ritrovatore. Il proprietario deve pagare a titolo di premio (1) al ritrovatore, se questi lo richiede, il decimo della somma o del prezzo della cosa ritrovata. Se tale somma o prezzo eccede le diecimila (2) lire, il premio per il sovrappiù è solo del ventesimo. Se la cosa non ha valore commerciale (3), la misura del premio è fissata dal giudice secondo il suo prudente apprezzamento. 931. Equiparazione del possessore o detentore al proprietario. Agli effetti delle disposizioni contenute negli articoli 927 e seguenti, al proprietario sono equiparati, secondo le circostanze, il possessore e il detentore. Per agevolare chi ha ritrovato la cosa, la norma stabilisce che questi possa restituirla semplicemente a chi l'aveva smarrita senza dover accertare se questi fosse o meno il proprietario. Tesoro è qualunque cosa mobile di pregio (1), nascosta o sotterrata, di cui nessuno può provare di essere proprietario. Il tesoro appartiene al proprietario del fondo (2) in cui si trova. Se il tesoro è trovato nel fondo altrui, purché sia stato scoperto per solo effetto del caso (3), spetta per metà al proprietario del fondo e per metà al ritrovatore (4). La stessa disposizione si applica se il tesoro è scoperto in una cosa mobile altrui (5). Per il ritrovamento degli oggetti d'interesse storico, archeologico, paletnologico, paleontologico e artistico si osservano le disposizioni delle leggi speciali (6) (7). 934. Opere fatte sopra o sotto il suolo. Qualunque piantagione, costruzione od opera esistente sopra o sotto il suolo appartiene al proprietario di questo, salvo quanto è disposto dagli articoli 935, 936, 937 e 938 e salvo che risulti diversamente dal titolo (1) o dalla legge (2). In quest'articolo viene disciplinata l'accessione di un bene (edificio, piantagione o altra costruzione) al bene immobile per definizione cioè il suolo. In questo caso è il suolo che è considerato cosa principale mentre tutto ciò che si incorpora in esso è considerato parte del fondo stesso (pars fundi). 935. Opere fatte dal proprietario del suolo con materiali altrui. Il proprietario del suolo che ha fatto costruzioni, piantagioni od opere con materiali altrui deve pagarne il valore, se la separazione non è chiesta dal proprietario dei materiali, ovvero non può farsi senza che si rechi grave danno all'opera costruita o senza che perisca la piantagione. Deve inoltre, anche nel caso che si faccia la separazione, il risarcimento dei danni, se è in colpa grave (1). In ogni caso la rivendicazione dei materiali non è ammessa trascorsi sei mesi (2) dal giorno in cui il proprietario ha avuto notizia dell'incorporazione. L'articolata disciplina prevista dall'art. 935 serve per impedire che una rigorosa tutela del diritto del terzo proprietario dei materiali utilizzati, porti alla distruzione di una ricchezza. 936. Opere fatte da un terzo con materiali propri. Quando le piantagioni, costruzioni od opere sono state fatte da un terzo (1) con suoi materiali, il proprietario del fondo ha diritto di ritenerle o di obbligare colui che le ha fatte a levarle. Se il proprietario preferisce di ritenerle, deve pagare a sua scelta il valore dei materiali e il prezzo della mano d'opera oppure l'aumento di valore recato al fondo (2). Se il proprietario del fondo domanda che siano tolte, esse devono togliersi a spese di colui che le ha fatte. Questi può inoltre essere condannato al risarcimento dei danni. Il proprietario non può obbligare il terzo a togliere le piantagioni, costruzioni ed opere, quando sono state fatte a sua scienza e senza opposizione o quando sono state fatte dal terzo in buona fede (3). La rimozione non può essere domandata trascorsi sei mesi (4) dal giorno in cui il proprietario ha avuto notizia dell'incorporazione. La disciplina dettata dall'articolo serve a contemperare le conseguenze patrimoniali dell'accessione: in pratica si vuole evitare che dall'accessione scaturiscano conseguenze patrimoniali sproporzionatamente vantaggiose per il proprietario del suolo, a danno del terzo. L'articolo, quindi, si richiama al principio che vieta l'ingiustificato arricchimento [v. 2041-2042]. 937. Opere fatte da un terzo con materiali altrui. Se le piantagioni, costruzioni o altre opere sono state fatte da un terzo con materiali altrui, il proprietario di questi può rivendicarli, previa separazione a spese del terzo, se la separazione può ottenersi senza grave danno delle opere e del fondo. La rivendicazione non è ammessa trascorsi sei mesi dal giorno in cui il proprietario ha avuto notizia dell'incorporazione (1). Nel caso che la separazione dei materiali non sia richiesta o che i materiali siano inseparabili, il terzo che ne ha fatto uso e il proprietario del suolo che sia stato in malafede (2) sono tenuti in solido al pagamento di una indennità pari al valore dei materiali stessi. Il proprietario dei materiali può anche esigere tale indennità dal proprietario del suolo, ancorché in buona fede, limitatamente al prezzo che da questo fosse ancora dovuto. Può altresì chiedere il risarcimento dei danni, tanto nei confronti del terzo che ne abbia fatto uso senza il suo consenso, quanto nei confronti del proprietario del suolo che in malafede abbia autorizzato l'uso [2043]. 938. Occupazione di porzione di fondo attiguo. Se nella costruzione di un edificio si occupa in buona fede (1) una porzione (2) del fondo attiguo, e il proprietario di questo non fa opposizione entro tre mesi (3) dal giorno in cui ebbe inizio la costruzione, l'autorità giudiziaria, tenuto conto delle circostanze, può attribuire al costruttore la proprietà dell'edificio e del suolo occupato (4). Il costruttore è tenuto a pagare al proprietario del suolo il doppio del valore della superficie occupata, oltre il risarcimento dei danni (5). L'articolo disciplina la c.d. accessione invertita: mentre nell'ipotesi di accessione è il proprietario del fondo che diventa proprietario di tutto ciò che si incorpora su questo, nell'ipotesi dell'accessione invertita si produce l'effetto inverso: Da osservare che la norma si applica solo ed esclusivamente quando la porzione di fondo viene occupata da un edificio: l'accessione invertita ha quindi un ambito di applicazione decisamente più ristretto rispetto all'accessione. Il motivo della ridotta operatività della norma è facilmente intuibile: l'articolo 938 prevede un modo di acquisto della proprietà, il cui momento iniziale è costituito da un atto illecito [v. 2043]. 939. Unione e commistione. Quando più cose appartenenti a diversi proprietari sono state unite (1) o mescolate (2) in guisa da formare un sol tutto, ma sono separabili senza notevole deterioramento, ciascuno conserva la proprietà della cosa sua e ha diritto di ottenerne la separazione. In caso diverso, la proprietà ne diventa comune in proporzione del valore delle cose spettanti a ciascuno (3). Quando però una delle cose si può riguardare come principale o è di molto superiore per valore (4), ancorché serva all'altra di ornamento (5), il proprietario della cosa principale acquista la proprietà del tutto. ma se l'unione o la mescolanza è avvenuta senza il suo consenso ad opera del proprietario della cosa accessoria, egli non è obbligato a corrispondere che la somma minore tra l'aumento di valore apportato alla cosa principale e il valore della cosa accessoria. È inoltre dovuto il risarcimento dei danni in caso di colpa grave (6). Il 2° comma dell'articolo disciplina l'accessione [v. 934] di un bene mobile ad altro bene mobile. È da tener presente che se l'unione o la commistione avviene per opera dell'uomo e per effetto di questa viene a crearsi una cosa nuova, si applicherà l'art. 940. Conformemente a quanto stabilito dall'art. 934, non si avrà acquisto per accessione se esiste un titolo che disciplini i rapporti tra i proprietari delle cose. È considerata principale non solo la cosa che ha un valore economico maggiore, ma anche quella che ha una destinazione funzionale maggiore. Se taluno ha adoperato una materia che non gli apparteneva per formare una nuova cosa (1), possa o non possa la materia riprendere la sua prima forma, ne acquista la proprietà pagando al proprietario il prezzo della materia, salvo che il valore della materia sorpassi notevolmente quello della mano d'opera. In questo ultimo caso la cosa spetta al proprietario della materia, il quale deve pagare il prezzo della mano d'opera. L'art. 940 prevede un modo di acquisto della proprietà autonomo rispetto a quelli previsti dagli articoli precedenti, infatti in questo caso non è disciplinato un conflitto tra due proprietari ma un conflitto tra proprietà e lavoro. Mentre nel vecchio codice questo conflitto era di regola risolto a favore del proprietario dei beni, l'art. 940, invece, risolve il conflitto proteggendo in via primaria il lavoro dello specificatore, come se questo fosse la cosa principale capace di attrarre a sé i beni lavorati. Le unioni di terra e gli incrementi, che si formano successivamente e impercettibilmente (1) nei fondi posti lungo le rive dei fiumi o torrenti, appartengono al proprietario del fondo, salvo quanto è disposto dalle leggi speciali. 942. Terreni abbandonati dalle acque correnti. (1) I terreni abbandonati dalle acque correnti, che insensibilmente (2) si ritirano da una delle rive portandosi sull'altra, appartengono al demanio pubblico, senza che il confinante della riva opposta possa reclamare il terreno perduto. Ai sensi del primo comma, si intendono per acque correnti i fiumi, i torrenti e le altre acque definite pubbliche dalle leggi in materia. Quanto stabilito al primo comma vale anche per i terreni abbandonati dal mare, dai laghi, dalle lagune e dagli stagni appartenenti al demanio pubblico. 943. Laghi e stagni. Il terreno che l'acqua copre quando essa è all'altezza dello sbocco del lago o dello stagno appartiene al proprietario del lago o dello stagno, ancorché il volume dell'acqua venga a scemare. Il proprietario non acquista alcun diritto sopra la terra lungo la riva che l'acqua ricopre nei casi di piena straordinaria. Laghi e stagni si sottraggono alla disciplina prevista dagli artt. 942 e ss., perché il proprietario del lago o dello stagno è proprietario anche del terreno coperto dall'acqua e un eventuale ritiro delle acque non potrebbe giovare al proprietario confinante. Se un fiume o torrente stacca per forza istantanea (1) una parte considerevole e riconoscibile di un fondo contiguo al suo corso e la trasporta verso un fondo inferiore o verso l'opposta riva, il proprietario del fondo al quale si è unita la parte staccata ne acquista la proprietà. Deve però pagare all'altro proprietario un'indennità nei limiti del maggior valore recato al fondo dall'avulsione. 945. Isole e unioni di terra. Le isole e unioni di terra che si formano nel letto dei fiumi o torrenti appartengono al demanio pubblico [Se l'isola si è formata per avulsione [944], il proprietario del fondo, da cui è avvenuto il distacco, ne conserva la proprietà. La stessa regola si osserva se un fiume o un torrente, formando un nuovo corso, attraversa e circonda il fondo o parte del fondo di un proprietario confinante, facendone un'isola] (1). 946. Alveo abbandonato (1). Se un fiume o un torrente si forma un nuovo letto, abbandonando l'antico, il terreno abbandonato rimane assoggettato al regime proprio del demanio pubblico. Le disposizioni degli articoli 942, 945 e 946 si applicano ai terreni comunque abbandonati sia a seguito di eventi naturali che per fatti artificiali indotti dall'attività antropica ivi comprendendo anche i terreni abbandonati per fenomeni di inalveamento. In ogni caso è esclusa la sdemanializzazione tacita dei beni del demanio idrico (1). 948. Azione di rivendicazione. Il proprietario (1) può rivendicare la cosa da chiunque la possiede o detiene e può proseguire l'esercizio dell'azione anche se costui, dopo la domanda, ha cessato, per fatto proprio, di possedere o detenere la cosa (2). In tal caso il convenuto è obbligato a recuperarla per l'attore a proprie spese, o, in mancanza, a corrispondergliene il valore, oltre a risarcirgli il danno [2789]. Il proprietario, se consegue direttamente dal nuovo possessore o detentore la restituzione della cosa, è tenuto a restituire al precedente possessore o detentore la somma ricevuta in luogo di essa. L'azione di rivendicazione non si prescrive, salvi gli effetti dell'acquisto della proprietà da parte di altri per usucapione. Pur non essendo espressamente previsto dal codice civile, si ritiene che il proprietario possa anche esperire una semplice azione di accertamento della proprietà, con la quale mirare solo a far accertare dal giudice il suo diritto, senza chiedere al giudice anche la condanna alla restituzione del bene. 949. Azione negatoria. Il proprietario può agire per far dichiarare l'inesistenza di diritti affermati da altri sulla cosa, quando ha motivo di temerne pregiudizio (1). Se sussistono anche turbative o molestie, il proprietario può chiedere che se ne ordini la cessazione, oltre la condanna al risarcimento del danno [c.p.c. 15]. 950. Azione di regolamento di confini. Quando il confine tra due fondi è incerto, ciascuno dei proprietari (1) può chiedere che sia stabilito giudizialmente. Ogni mezzo di prova è ammesso. In mancanza di altri elementi, il giudice si attiene al confine delineato dalle mappe catastali (2). 951. Azione per apposizione di termini. Se i termini tra fondi contigui mancano o sono diventati irriconoscibili (1), ciascuno dei proprietari ha diritto di chiedere che essi siano apposti o ristabiliti a spese comuni. 952. Costituzione del diritto di superficie. Ammessa pacificamente una proprietà divisa per piani orizzontali (suolo, sovrasuolo e sottosuolo), il diritto di superficie costituisce una deroga al principio generale dell'accessione immobiliare [v. 934], secondo il quale tutto ciò che insiste sul suolo appartiene al proprietario del suolo stesso. In altri termini, scopo ed effetto naturale del diritto di superficie è quello di impedire il verificarsi dell'acquisto per accessione in favore del dominus soli. A tutela del proprio diritto, il superficiario può esercitare le azioni di carattere petitorio [v. 948 ss.] così come, qualora abbia il possesso dell'immobile [v. 1140 ss.], anche le azioni a tutela del possesso [v. 1168 ss.]. Si ricordi, infine, che la concessione ad aedificandum (da cui deriva il diritto di fare e mantenere determinate costruzioni al di sopra del suolo altrui) può, in taluni casi, avere un contenuto diverso dal diritto reale ed assumere le caratteristiche di un diritto personale di godimento di natura obbligatoria efficace nei soli confronti del concedente. Per determinare se ci si trovi dinanzi ad un diritto di superficie ovvero ad un diritto personale di godimento, occorre avere riguardo al reale intendimento delle parti. 953. Costituzione a tempo determinato. L'estinzione del diritto di superficie per scadenza del termine [953] importa l'estinzione dei diritti reali imposti dal superficiario. I diritti gravanti sul suolo si estendono alla costruzione, salvo, per le ipoteche, il disposto del primo comma dell'articolo 2816. I contratti di locazione, che hanno per oggetto la costruzione, non durano, se non per l'anno in corso alla scadenza del termine. Il diritto di fare la costruzione sul suolo altrui si estingue per prescrizione per effetto del non uso protratto per venti anni (2) (3) (4). 955. Costruzioni al disotto del suolo. Le disposizioni precedenti si applicano anche nel caso in cui è concesso il diritto di fare e mantenere costruzioni al disotto del suolo altrui (1). 956. Divieto di proprietà separata delle piantagioni. Non può essere costituita o trasferita la proprietà delle piantagioni separatamente dalla proprietà del suolo [9522] (1). 957. Disposizioni inderogabili. L'enfiteusi, salvo che il titolo disponga altrimenti, è regolata dalle norme contenute negli articoli seguenti (1). Il titolo [1158, 2810, 2812] non può tuttavia derogare alle norme contenute negli articoli 958, secondo comma, 961, secondo comma, 962, 965, 968, 971 e 973 (2). migliorare i fondi evitando che venissero trascurati dai grandi proprietari terrieri. Si operò in tal modo una scissione tra dominio utile (nelle mani dell'enfiteuta quale diretto coltivatore) e dominio diretto (formalmente spettante al proprietario). L'enfiteusi può essere perpetua o a tempo (2815). L'enfiteusi temporanea non può essere costituita per una durata inferiore ai venti anni. 959. Diritti dell'enfiteuta. L'enfiteuta ha gli stessi diritti che avrebbe il proprietario sui frutti del fondo (820 e seguente), sul tesoro (932) e relativamente alle utilizzazioni del sottosuolo in conformità delle disposizioni delle leggi speciali (840). Il diritto dell'enfiteuta si estende alle accessioni (817 e seguenti, 934 e seguenti, 2810). 960. Obblighi dell'enfiteuta. L'enfiteuta ha l'obbligo di migliorare il fondo e di pagare al concedente un canone periodico. Questo può consistere in una somma di danaro ovvero in una quantità fissa di prodotti naturali. L'enfiteuta non può pretendere remissione o riduzione del canone per qualunque insolita sterilità del fondo o perdita di frutti. 961. Pagamento del canone. L'obbligo del pagamento del canone (2763, 2948) grava solidalmente (1292 e seguenti) su tutti i coenfiteuti e sugli eredi dell'enfiteuta finché dura la comunione. Nel caso in cui segua la divisione e il fondo venga goduto separatamente dagli enfiteuti o dagli eredi, ciascuno risponde per gli obblighi inerenti all'enfiteusi proporzionalmente al valore della sua porzione. 962. Revisione del canone (abrogato). 963. Perimento totale o parziale del fondo. Quando il fondo enfiteutico perisce interamente, l'enfiteusi si estingue. Se è perita una parte notevole del fondo e il canone risulta sproporzionato al valore della parte residua, l'enfiteuta, secondo le circostanze, può chiedere una congrua riduzione del canone, o rinunziare al suo diritto, restituendo il fondo al concedente, salvo il diritto al rimborso dei miglioramenti sulla parte residua (975). Qualora il fondo sia assicurato e l'assicurazione sia fatta anche nell'interesse del concedente, l'indennità è ripartita tra il concedente e l'enfiteuta in proporzione del valore dei rispettivi diritti. Nel caso di espropriazione per pubblico interesse (834), l'indennità si ripartisce a norma del comma precedente. 964. Imposte e altri pesi. Le imposte e gli altri pesi che gravano sul fondo sono a carico dell'enfiteuta, salve le disposizioni delle leggi speciali. Se in virtù del titolo costitutivo sono a carico del concedente, tale obbligo non può eccedere l'ammontare del canone. 965. Disponibilità del diritto dell'enfiteuta. L'enfiteuta può disporre del proprio diritto, sia per atto tra vivi (1350 n. 2, 2643 n. 2, 2810), sia per atto di ultima volontà (587, 2648). Per l'alienazione del diritto dell'enfiteuta non è dovuta alcuna prestazione al concedente (att. 145). Nell'atto costitutivo può essere vietato all'enfiteuta di disporre per atto tra vivi, in tutto o in parte, del proprio diritto, per un tempo non maggiore di venti anni (1379). Nel caso di alienazione compiuta contro tale divieto, l'enfiteuta non è liberato dai suoi obblighi (1960) verso il concedente ed è tenuto a questi solidalmente (1292 e seguenti) con l'acquirente. 966. Prelazione a favore del concedente (abrogato). 967. Diritti e obblighi dell'enfiteuta e del concedente in caso di alienazione. In caso di alienazione, il nuovo enfiteuta è obbligato solidalmente (1292 e seguenti) col precedente al pagamento dei canoni non soddisfatti. Il precedente enfiteuta non è liberato dai suoi obblighi, prima che sia stato notificato l'atto di acquisto al concedente. In caso di alienazione del diritto del concedente, l'acquirente non può pretendere l'adempimento degli obblighi dell'enfiteuta prima che a questo sia stata notificata l'alienazione (1264). La subenfiteusi non è ammessa. Il concedente può richiedere la ricognizione del proprio diritto da chi si trova nel possesso del fondo enfiteutico un anno prima del compimento del ventennio (2720). Per atto di ricognizione non è dovuta alcuna prestazione (2699, 2702). Le spese dell'atto sono a carico del concedente. 970. Prescrizione del diritto dell'enfiteuta. Se più sono gli enfiteuti, l'affrancazione può promuoversi anche da uno solo di essi, ma per la totalità. In questo caso l'affrancante subentra (1203) nei diritti del concedente verso gli altri enfiteuti, salva, a favore di questi, una riduzione proporzionale del canone. Se più sono i concedenti, l'affrancazione può effettuarsi per la quota che spetta a ciascun concedente. L'affrancazione si opera mediante il pagamento di una somma (2815) risultante dalla capitalizzazione del canone annuo sulla base dell'interesse legale (1284). Le modalità sono stabilite da leggi speciali (att. 58). Il conducente può chiedere la devoluzione del fondo enfiteutico (2653, n. 2): 1) se l'enfiteuta deteriora il fondo o non adempie all'obbligo di migliorarlo; 2) se l'enfiteuta è in mora nel pagamento di due annualità di canone (1219). La devoluzione non ha luogo se l'enfiteuta ha effettuato il pagamento dei canoni maturati prima che sia intervenuta nel giudizio sentenza (2655), ancorché di primo grado, che abbia accolto la domanda (att. 149). La domanda di devoluzione non preclude all'enfiteuta il diritto di affrancare, sempre che ricorrano le condizioni previste dall'art. 971. 973. Clausola risolutiva espressa. La dichiarazione del concedente di valersi della clausola risolutiva espressa (1456) non impedisce l'esercizio del diritto di affrancazione. 974. Diritti dei creditori dell'enfiteuta. I creditori dell'enfiteuta possono intervenire nel giudizio di devoluzione per conservare le loro ragioni (2900), valendosi all'uopo anche del diritto di affrancazione che spetti all'enfiteuta; possono offrire il risarcimento dei danni e dare cauzione (1119) per l'avvenire (att. 149). I creditori, che hanno iscritto ipoteca contro l'enfiteuta anteriormente alla trascrizione della domanda di devoluzione e ai quali questa non è stata notificata in tempo utile per poter intervenire, conservano il diritto di affrancazione anche dopo avvenuta la devoluzione (2653, n. 2). 975. Miglioramenti e addizioni. Quando cessa l'enfiteusi all'enfiteuta spetta il rimborso dei miglioramenti nella misura dell'aumento di valore conseguito dal fondo per effetto dei miglioramenti stessi, quali sono accertati al tempo della riconsegna. Se in giudizio è stata fornita qualche prova della sussistenza in genere dei miglioramenti, all'enfiteuta compete la ritenzione del fondo fino a quando non è soddisfatto il suo credito. Per le addizioni fatte dall'enfiteuta, quando possono essere tolte senza nocumento del fondo, il concedente, se vuole ritenerle, deve pagarne il valore al tempo della riconsegna. Se le addizioni non sono separabili senza nocumento e costituiscono miglioramento, si applica la disposizione del primo comma di questo articolo (att. 157). 976. Locazioni concluse dall'enfiteuta. Per le locazioni concluse dall'enfiteuta si applicano le norme dell'art. 999. Le disposizioni contenute negli articoli precedenti si applicano anche alle enfiteusi costituite dalle persone giuridiche, salvo che sia disposto diversamente dalle leggi speciali. Dell'usufrutto, dell'uso e dell'abitazione. Dell'usufrutto. Disposizioni generali. L'usufrutto è stabilito dalla legge (324, 540 e seguenti, 581, 1153) o dalla volontà dell'uomo (587, 1350 n. 2, 1376, 2643 n. 2, 2684). Può anche acquistarsi per usucapione (1158 e seguenti). La durata dell'usufrutto non può eccedere la vita dell'usufruttuario (678, 698, 796, 853, 1014). L'usufrutto costituito a favore di una persona giuridica non può durare più di trenta anni (999, 1014). 980. Cessione dell'usufrutto. L'usufruttuario può cedere il proprio diritto per un certo tempo o per tutta la sua durata, se ciò non è vietato dal titolo costitutivo (1002, 1350 n. 2, 2643 n. 2, 2810). La cessione dev'essere notificata al proprietario; finché non sia stata notificata, l'usufruttuario è solidalmente obbligato con il cessionario verso il proprietario (1292). Sezione II. Dei diritti nascenti dall'usufrutto. 981. Contenuto del diritto di usufrutto. L'usufruttuario ha diritto di godere della cosa, ma deve rispettarne la destinazione economica. 982. Possesso della cosa. L'usufrutto si estende a tutte le accessioni della cosa (817 e seguenti, 934 e seguenti). Se il proprietario dopo l'inizio dell'usufrutto, con il consenso dell'usufruttuario, ha fatto nel fondo costruzioni o piantagioni, l'usufruttuario è tenuto a corrispondere gli interessi (1284) sulle somme impiegate. La norma si applica anche nel caso in cui le costruzioni o piantagioni sono state fatte per disposizione della pubblica autorità. I frutti naturali e i frutti civili spettano all'usufruttuario per la durata del suo diritto (820 ss.). Se il proprietario e l'usufruttuario si succedono nel godimento della cosa entro l'anno agrario o nel corso di un periodo produttivo di maggiore durata, l'insieme di tutti i frutti si ripartisce fra l'uno e l'altro in proporzione della durata del rispettivo diritto nel periodo stesso (199; att. 150). Le spese per la produzione e il raccolto sono a carico del proprietario e dell'usufruttuario nella proporzione indicata dal comma precedente ed entro i limiti del valore dei frutti (821). L'indennità si deve corrispondere nella minor somma tra l'importo della spesa e l'aumento di valore conseguito dalla cosa per effetto dei miglioramenti. L'autorità giudiziaria, avuto riguardo alle circostanze, può disporre che il pagamento della indennità prevista dai commi precedenti sia fatto ratealmente, imponendo in questo caso idonea garanzia (1179, Cod. Proc. Civ. 119). L'usufruttuario può eseguire addizioni che non alterino la destinazione economica della cosa. Egli ha diritto di toglierle alla fine dell'usufrutto, qualora ciò possa farsi senza nocumento della cosa, salvo che il proprietario preferisca ritenere le addizioni stesse. In questo caso deve essere corrisposta all'usufruttuario un'indennità pari alla minor somma tra l'importo della spesa e il valore delle addizioni al tempo della riconsegna. L'usufruttuario gode delle cave e torbiere (826) già aperte e in esercizio all'inizio dell'usufrutto. Non ha facoltà di aprirne altre senza il consenso del proprietario. Per le ricerche e le coltivazioni minerarie, di cui abbia ottenuto il permesso, l'usufruttuario deve indennizzare il proprietario dei danni che saranno accertati alla fine dell'usufrutto. Se il permesso è stato ottenuto dal proprietario o da un terzo, questi devono all'usufruttuario un'indennità corrispondente al diminuito godimento del fondo durante l'usufrutto. Il diritto dell'usufruttuario non si estende al tesoro che si scopra durante l'usufrutto, salve le ragioni che gli possono competere come ritrovatore (932). 989. Boschi, filari e alberi sparsi di alto fusto. Se nell'usufrutto sono compresi boschi o filari cedui ovvero boschi o filari di alto fusto destinati alla produzione di legna, l'usufruttuario può procedere ai tagli ordinari, curando il mantenimento dell'originaria consistenza dei boschi o dei filari e provvedendo, se occorre, alla loro ricostituzione. Circa il modo, l'estensione, l'ordine e l'epoca dei tagli, l'usufruttuario è tenuto a uniformarsi, oltre che alle leggi e ai regolamenti forestali, alla pratica costante della regione. Le stesse regole si applicano agli alberi di alto fusto sparsi per la campagna, destinati ad essere tagliati. 990. Alberi di alto fusto divelti, spezzati o periti. Gli alberi di alto fusto divelti, spezzati o periti per accidente spettano al proprietario. 991. Alberi fruttiferi. Gli alberi fruttiferi che periscono e quelli divelti o spezzati per accidente appartengono all'usufruttuario, ma questi ha l'obbligo di sostituirne altri. 992. Pali per vigne e per altre coltivazioni. L'usufruttuario può prendere nei boschi i pali occorrenti per le vigne e per le altre coltivazioni che ne abbisognano, osservando sempre la pratica costante della regione. L'usufruttuario può servirsi dei piantoni dei semenzai, ma deve osservare la pratica costante della regione per il tempo e il modo della estrazione e per la rimessa dei virgulti. 994. Perimento delle mandrie o dei greggi. Se l'usufrutto è stabilito sopra una mandria o un gregge, l'usufruttuario è tenuto a surrogare gli animali periti, fino alla concorrente quantità dei nati, dopo che la mandria o il gregge ha cominciato ad essere mancante del numero primitivo. Se la mandria o il gregge perisce interamente per causa non imputabile all'usufruttuario, questi non è obbligato verso il proprietario che a rendere conto delle pelli o del loro valore. 995. Cose consumabili. Se l'usufrutto comprende cose consumabili (7502), l'usufruttuario ha diritto di servirsene e ha l'obbligo di pagarne il valore al termine dell'usufrutto secondo la stima convenuta. Mancando la stima, è in facoltà dell'usufruttuario di pagare le cose secondo il valore che hanno al tempo in cui finisce l'usufrutto o di restituirne altre in eguale qualità e quantità (1258). 996. Cose deteriorabili. Se l'usufrutto comprende cose che, senza consumarsi in un tratto, si deteriorano a poco a poco, l'usufruttuario ha diritto di servirsene secondo l'uso al quale sono destinate, e alla fine dell'usufrutto è soltanto tenuto a restituirle nello stato in cui si trovano. 997. Impianti, opifici e macchinari. Se l'usufrutto comprende impianti, opifici o macchinari che hanno una destinazione produttiva, l'usufruttuario è tenuto a riparare e a sostituire durante l'usufrutto le parti che si logorano, in modo da assicurare il regolare funzionamento delle cose suddette. Se l'usufruttuario ha sopportato spese che eccedono quelle delle ordinarie riparazioni (1004), il proprietario, al termine dell'usufrutto, è tenuto a corrispondergli una congrua indennità (2651). 998. Scorte vive e morte. Le scorte vive e morte di un fondo devono essere restituite in eguale quantità e qualità. L'eccedenza o la deficienza di esse deve essere regolata in danaro, secondo il loro valore al termine dell'usufrutto. 999. Locazioni concluse dall'usufruttuario. Le locazioni concluse dall'usufruttuario, in corso al tempo della cessazione dell'usufrutto, purché constino da atto pubblico (2699) o da scrittura privata di data certa (2704) anteriore, continuano per la durata stabilita (1599), ma non oltre il quinquennio dalla cessazione dell'usufrutto. Se la cessazione dell'usufrutto avviene per la scadenza del termine stabilito, le locazioni non durano in ogni caso se non per l'anno e, trattandosi di fondi rustici dei quali il principale raccolto è biennale o triennale, se non per il biennio o triennio che si trova in corso al tempo in cui cessa l'usufrutto (att. 51). 1000. Riscossione di capitali. Per la riscossione di somme che rappresentano un capitale gravato d'usufrutto (1998), è necessario il concorso del titolare del credito e dell'usufruttuario. Il pagamento fatto a uno solo di essi non è opponibile all'altro, salve in ogni caso le norme relative alla cessione dei crediti (260 e seguenti). Il capitale riscosso dev'essere investito in modo fruttifero e su di esso si trasferisce l'usufrutto. Se le parti non sono d'accordo sul modo d'investimento, provvede l'autorità giudiziaria (1998). Sezione III. Degli obblighi nascenti dall'usufrutto. 1001. Obbligo di restituzione. Misura della diligenza. Nel godimento della cosa egli deve usare la diligenza del buon padre di famiglia (1176). 1002. Inventario e garanzia. L'usufruttuario prende le cose nello stato in cui si trovano (982). Egli è tenuto a fare a sue spese l'inventario dei beni, previo avviso al proprietario (Cod. Proc. Civ. 769). Quando l'usufruttuario è dispensato dal fare l'inventario, questo può essere richiesto dal proprietario a sue spese. Dalla prestazione della garanzia sono dispensati i genitori che hanno l'usufrutto legale sui beni dei loro figli minori (324). Sono anche dispensati il venditore e il donante con riserva d'usufrutto (796); ma, qualora questi cedano l'usufrutto, il cessionario è tenuto a prestare garanzia. L'usufruttuario non può conseguire il possesso dei beni (982) prima di aver adempiuto gli obblighi su indicati. 1003. Mancanza o insufficienza della garanzia. Se l'usufruttuario non presta la garanzia a cui è tenuto, si osservano le disposizioni seguenti: gli immobili sono locati o messi sotto amministrazione, salva la facoltà all'usufruttuario di farsi assegnare per propria abitazione una casa compresa nell'usufrutto. L'amministrazione è affidata, con il consenso dell'usufruttuario, al proprietario o altrimenti a un terzo scelto di comune accordo tra proprietario e usufruttuario o, in mancanza di tale accordo, nominato dall'autorità giudiziaria (att. 59); il danaro è collocato a interesse (1000-2); i titoli al portatore si convertono in nominativi a favore del proprietario con il vincolo dell'usufrutto, ovvero si depositano presso una terza persona, scelta dalle parti, o presso un istituto di credito, la cui designazione, in caso di dissenso, è fatta dall'autorità giudiziaria; le derrate sono vendute e il loro prezzo è parimenti collocato a interesse (1000-2). In questi casi appartengono all'usufruttuario gli interessi dei capitali, le rendite, le pigioni e i fitti. Se si tratta di mobili i quali si deteriorano con l'uso, il proprietario può chiedere che siano venduti e ne sia impiegato il prezzo come quello delle derrate. L'usufruttuario può nondimeno domandare che gli siano lasciati i mobili necessari per il proprio uso. 1004. Spese a carico dell'usufruttuario. Le spese e, in genere, gli oneri relativi alla custodia, amministrazione e manutenzione ordinaria della cosa sono a carico dell'usufruttuario. Sono pure a suo carico le riparazioni straordinarie rese necessarie dall'inadempimento degli obblighi di ordinaria manutenzione. 1005. Riparazioni straordinarie. Le riparazioni straordinarie sono a carico del proprietario. Riparazioni straordinarie sono quelle necessarie ad assicurare la stabilità dei muri maestri e delle volte, la sostituzione delle travi, il rinnovamento, per intero o per una parte notevole, dei tetti, solai, scale, argini, acquedotti, muri di sostegno o di cinta. L'usufruttuario deve corrispondere al proprietario, durante l'usufrutto, l'interesse (1284) delle somme spese per le riparazioni straordinarie. 1006. Rifiuto del proprietario alle riparazioni. Se il proprietario rifiuta di eseguire le riparazioni poste a suo carico o ne ritarda l'esecuzione senza giusto motivo, è in facoltà dell'usufruttuario di farle eseguire a proprie spese. Le spese devono essere rimborsate alla fine dell'usufrutto senza interesse. A garanzia del rimborso l'usufruttuario ha diritto di ritenere l'immobile riparato (2756; att. 152). 1007. Rovina parziale di edificio accessorio. Le disposizioni dei due articoli precedenti si applicano anche nel caso in cui, per vetustà o caso fortuito, rovini soltanto in parte l'edificio che formava accessorio necessario del fondo soggetto a usufrutto. 1008. Imposte e altri pesi a carico dell'usufruttuario. L'usufruttuario è tenuto per la durata del suo diritto, ai carichi annuali, come le imposte, i canoni, le rendite fondiarie e gli altri pesi che gravano sul reddito. Per l'anno in corso al principio e alla fine dell'usufrutto questi carichi si ripartiscono tra il proprietario e l'usufruttuario in proporzione della durata del rispettivo diritto (984). 1009. Imposte e altri pesi a carico del proprietario. Al pagamento dei carichi imposti sulla proprietà durante l'usufrutto, salvo diverse disposizioni di legge, è tenuto il proprietario, ma l'usufruttuario gli deve corrispondere l'interesse (1284) della somma pagata. Se l'usufruttuario ne anticipa il pagamento, ha diritto di essere rimborsato del capitale alla fine dell'usufrutto. 1010. Passività gravanti su eredità in usufrutto. Per il pagamento del capitale dei debiti o dei legati, che si renda necessario durante l'usufrutto, è in facoltà dell'usufruttuario di fornire la somma occorrente, che gli deve essere rimborsata senza interesse alla fine dell'usufrutto. Se l'usufruttuario non può o non vuole fare questa anticipazione, il proprietario può pagare tale somma, sulla quale l'usufruttuario deve corrispondergli l'interesse (1284) durante l'usufrutto, o può vendere una porzione dei beni soggetti all'usufrutto fino alla concorrenza della somma dovuta. Se per il pagamento dei debiti si rende necessaria la vendita dei beni, questa è fatta d'accordo tra proprietario e usufruttuario, salvo ricorso all'autorità giudiziaria in caso di dissenso. L'espropriazione forzata deve seguire contro ambedue. 1011. Ritenzione per le somme anticipate. Nelle ipotesi contemplate dal secondo comma dell'art. 1009 e dal secondo comma dell'art. 1010, l'usufruttuario ha diritto di ritenzione sui beni che sono in suo possesso fino alla concorrenza della somma a lui dovuta (att. 152). Se durante l'usufrutto un terzo commette usurpazione sul fondo o altrimenti offende le ragioni del proprietario, l'usufruttuario è tenuto a fargliene denunzia e, omettendola, è responsabile dei danni che eventualmente siano derivati al proprietario. L'usufruttuario può far riconoscere (2653) l'esistenza delle servitù a favore del fondo (1079) o l'inesistenza di quelle che si pretende di esercitare sul fondo medesimo (949); egli deve in questi casi chiamare in giudizio il proprietario (Cod. Proc. Civ. 102). 1013. Spese per le liti. Le spese delle liti che riguardano tanto la proprietà quanto l'usufrutto sono sopportate dal proprietario e dall'usufruttuario in proporzione del rispettivo interesse. Sezione IV. Estinzione e modificazioni dell'usufrutto. 1014. Estinzione dell'usufrutto. Oltre quanto è stabilito dall'art. 979 (328), l'usufrutto si estingue: 1) per prescrizione per effetto del non uso durato per venti anni (2934 e seguenti); 2) per la riunione dell'usufrutto e della proprietà nella stessa persona (2814); 3) per il totale perimento della cosa su cui è costituito (1016 e seguenti). L'usufrutto può anche cessare per l'abuso (2561, 2814) che faccia l'usufruttuario del suo diritto alienando i beni o deteriorandoli o lasciandoli andare in perimento per mancanza di ordinarie riparazioni (1004). L'autorità giudiziaria può, secondo le circostanze, ordinare che l'usufruttuario dia garanzia, qualora ne sia esente, o che i beni siano locati o posti sotto amministrazione a spese di lui, o anche dati in possesso al proprietario con l'obbligo di pagare annualmente all'usufruttuario, durante l'usufrutto, una somma determinata. I creditori dell'usufruttuario possono intervenire nel giudizio per conservare le loro ragioni, offrire il risarcimento dei danni e dare garanzia per l'avvenire (2900). 1016. Perimento parziale della cosa. Se una sola parte della cosa soggetta all'usufrutto perisce, l'usufrutto si conserva sopra ciò che rimane. 1017. Perimento della cosa per colpa o dolo di terzi. Se il perimento della cosa non è conseguenza di caso fortuito, l'usufrutto si trasferisce sull'indennità dovuta dal responsabile del danno. 1018. Perimento dell'edificio. Se l'usufrutto è stabilito sopra un fondo, del quale fa parte un edificio, e questo viene in qualsiasi modo a perire, l'usufruttuario ha diritto di godere dell'area e dei materiali. In tal caso, però, il proprietario, se intende costruire un altro edificio, ha il diritto di occupare l'area e di valersi dei materiali, pagando all'usufruttuario, durante l'usufrutto, gli interessi (1284) sulla somma corrispondente al valore dell'area e dei materiali. Se l'usufruttuario ha provveduto all'assicurazione della cosa o al pagamento dei premi per la cosa già assicurata, l'usufrutto si trasferisce sull'indennità dovuta dall'assicuratore. L'usufrutto in questo caso si trasferisce sull'edificio ricostruito. Se però la somma impiegata nella ricostruzione è maggiore di quella spettante in usufrutto, il diritto dell'usufruttuario sul nuovo edificio è limitato in proporzione di quest'ultima. 1020. Requisizione o espropriazione. Capo II. Dell'uso e dell'abitazione. Chi ha il diritto d'uso di una cosa, può servirsi di essa e, se è fruttifera, può raccogliere i frutti (821) per quanto occorre ai bisogni suoi e della sua famiglia (1023 e seguenti, 1100). I bisogni si devono valutare secondo la condizione sociale del titolare del diritto. Chi ha il diritto di abitazione di una casa può abitarla limitatamente ai bisogni suoi e della sua famiglia. 1023. Ambito della famiglia. Nella famiglia si comprendono anche i figli nati dopo che è cominciato il diritto d'uso o d'abitazione, quantunque nel tempo in cui il diritto è sorto la persona non avesse contratto matrimonio. Si comprendono infine le persone che convivono con il titolare del diritto per prestare a lui o alla sua famiglia i loro servizi (att. 153). 1024. Divieto di cessione. I diritti di uso e di abitazione non si possono cedere (853) o dare in locazione. 1025. Obblighi inerenti all'uso e all'abitazione. Chi ha l'uso di un fondo e ne raccoglie tutti i frutti o chi ha il diritto di abitazione e occupa tutta la casa è tenuto alle spese di coltura, alle riparazioni ordinarie e al pagamento dei tributi come l'usufruttuario (1004 e seguenti). Se non raccoglie che una parte dei frutti o non occupa che una parte della casa, contribuisce in proporzione di ciò che gode. 1026. Applicabilità delle norme sull'usufrutto. Le disposizioni relative all'usufrutto (978 e seguenti) si applicano, in quanto compatibili, all'uso e all'abitazione. Titolo VI. Capo I. Disposizioni generali. 1027. Contenuto del diritto. L'utilità può consistere anche nella maggiore comodità o amenità del fondo dominante. Può del pari essere inerente alla destinazione industriale del fondo (1073 e seguente). 1029. Servitù per vantaggio futuro. E' ammessa la costituzione di una servitù per assicurare a un fondo un vantaggio futuro. E' ammessa altresì a favore o a carico di un edificio da costruire o di un fondo da acquistare, ma in questo caso la costituzione non ha effetto se non dal giorno in cui l'edificio è costruito o il fondo è acquistato (1472). 1030. Prestazioni accessorie. Il proprietario del fondo servente non è tenuto a compiere alcun atto per rendere possibile l'esercizio della servitù da parte del titolare, salvo che la legge o il titolo disponga altrimenti (1069 e seguente, 1090 e seguente). 1031. Costituzione delle servitù. Le servitù prediali possono essere costituite coattivamente (853, 1032 e seguenti) o volontariamente (1058 e seguenti). Possono anche essere costituite per usucapione o per destinazione del padre di famiglia (1061 e seguente). Delle servitù coattive. 1032. Modi di costituzione. Quando, in forza di legge, il proprietario di un fondo ha diritto di ottenere da parte del proprietario di un altro fondo la costituzione di una servitù, questa, in mancanza di contratto, è costituita con sentenza (2908, 2643 n. 14, 2932). Può anche essere costituita con atto dell'autorità amministrativa nei casi specialmente determinati dalla legge (853 e seguenti). La sentenza stabilisce le modalità della servitù e determina l'indennità dovuta. Prima del pagamento della indennità il proprietario del fondo servente può opporsi all'esercizio della servitù. Dell'acquedotto e dello scarico coattivo. 1033. Obbligo di dare passaggio alle acque. Il proprietario è tenuto a dare passaggio per i suoi fondi alle acque di ogni specie che si vogliono condurre da parte di chi ha, anche solo temporaneamente, il diritto di utilizzarle per i bisogni della vita o per usi agrari o industriali. Sono esenti da questa servitù le case, i cortili, i giardini e le aie ad esse attinenti. 1034. Apertura di nuovo acquedotto. Chi ha diritto di condurre acque per il fondo altrui deve costruire il necessario acquedotto, ma non può far defluire le acque negli acquedotti già esistenti e destinati al corso di altre acque. Il proprietario del fondo soggetto alla servitù può tuttavia impedire la costruzione, consentendo il passaggio nei propri acquedotti già esistenti, qualora ciò non rechi notevole pregiudizio alla condotta che si domanda. In tal caso al proprietario dell'acquedotto è dovuta un'indennità da determinarsi avuto riguardo all'acqua che s'introduce, al valore dell'acquedotto, alle opere che si rendono necessarie per il nuovo passaggio e alle maggiori spese di manutenzione. La facoltà indicata dal comma precedente non è consentita al proprietario del fondo servente nei confronti della pubblica amministrazione. 1035. Attraversamento di acquedotti. Chi vuol condurre l'acqua per il fondo altrui può attraversare al di sopra o al di sotto gli acquedotti preesistenti, appartengano essi al proprietario del fondo o ad altri, purché esegua le opere necessarie a impedire ogni danno o alterazione degli acquedotti stessi (1090). 1036. Attraversamento di fiumi o di strade. Se per la condotta delle acque occorre attraversare strade pubbliche o corsi di acque pubbliche, si osservano le leggi e i regolamenti sulle strade e sulle acque. Chi vuol far passare le acque sul fondo altrui deve dimostrare che può disporre dell'acqua durante il tempo per cui chiede il passaggio; che la medesima è sufficiente per l'uso al quale si vuol destinare; che il passaggio richiesto è il più conveniente e il meno pregiudizievole al fondo servente, avuto riguardo alle condizioni dei fondi vicini, al pendio e alle altre condizioni per la condotta, per il corso e lo sbocco delle acque. Prima di imprendere la costruzione dell'acquedotto, chi vuol condurre acqua per il fondo altrui deve pagare il valore, secondo la stima, dei terreni da occupare, senza detrazione delle imposte e degli altri carichi inerenti al fondo, oltre l'indennità per i danni, ivi compresi quelli derivanti dalla separazione in due o più parti o da altro deterioramento del fondo da intersecare. Per i terreni, però, che sono occupati soltanto per il deposito delle materie estratte e per il getto dello spurgo non si deve pagare che la metà del valore del suolo, e sempre senza detrazione delle imposte e degli altri incarichi inerenti; Qualora il passaggio delle acque sia domandato per un tempo non maggiore di nove anni, il pagamento dei valori e delle indennità indicati dall'articolo precedente è ristretto alla sola metà, ma con l'obbligo, scaduto il termine, di rimettere le cose nel primitivo stato. Il passaggio temporaneo può essere reso perpetuo prima della scadenza del termine mediante il pagamento dell'altra metà con gli interessi legali (1284) dal giorno in cui il passaggio è stato praticato; scaduto il termine, non si tiene più conto di ciò che è stato pagato per la concessione temporanea. 1040. Uso dell'acquedotto. Chi possiede un acquedotto nel fondo altrui non può immettervi maggiore quantità d'acqua, se l'acquedotto non ne è capace o ne può venir danno al fondo servente. Se l'introduzione di una maggior quantità d'acqua esige nuove opere, queste non possono farsi, se prima non se ne determinano la natura e la qualità e non si paga la somma dovuta per il suolo da occupare e per i danni nel modo stabilito dall'art. 1038. La stessa disposizione si applica anche quando per il passaggio attraverso un acquedotto occorre sostituire una tomba a un ponte canale o viceversa. 1041. Letto dell'acquedotto. E' sempre in facoltà del proprietario del fondo servente di far determinare stabilmente il letto dell'acquedotto con l'apposizione di capisaldi o soglie da riportarsi a punti fissi. Se però di tale facoltà egli non ha fatto uso al tempo della concessione dell'acquedotto, deve sopportare la metà delle spese occorrenti. 1042. Obblighi inerenti all'uso di corsi contigui a fondi altrui. Se un corso d'acqua impedisce ai proprietari dei fondi contigui l'accesso ai medesimi, o la continuazione dell'irrigazione o dello scolo delle acque, coloro che si servono di quel corso sono obbligati, in proporzione del beneficio che ne ritraggono, a costruire e a mantenere i ponti e i loro accessi sufficienti per un comodo e sicuro transito, come pure le botti sotterranee, i ponti-canali o altre opere simili per continuare l'irrigazione o lo scolo, salvi i diritti derivanti dal titolo o dall'usucapione. 1043. Scarico coattivo. Le disposizioni contenute negli articoli precedenti per il passaggio delle acque si applicano anche se il passaggio è domandato al fine di scaricare acque sovrabbondanti che il vicino non consente di ricevere nel suo fondo. Lo scarico può essere anche domandato per acque impure, purché siano adottate le precauzioni atte a evitare qualsiasi pregiudizio o molestia. Ferme le disposizioni delle leggi sulla bonifica e sul vincolo forestale, il proprietario che intende prosciugare o bonificare le sue terre con fognature, con colmate o altri mezzi ha diritto, premesso il pagamento dell'indennità e col minor danno possibile, di condurre per fogne o per fossi le acque di scolo attraverso i fondi che separano le sue terre da un corso d'acqua o da qualunque altro colatoio. Se il prosciugamento risulta in contrasto con gli interessi di coloro che utilizzano le acque provenienti dal fondo paludoso, e se gli opposti interessi non si possono conciliare con opportune opere che importino una spesa proporzionata allo scopo, l'autorità giudiziaria dà le disposizioni per assicurare l'interesse prevalente, avuto in ogni caso riguardo alle esigenze generali della produzione. Se si fa luogo al prosciugamento, può essere assegnata una congrua indennità a coloro che al prosciugamento si sono opposti. 1045. Utilizzazione di fogne o di fossi altrui. I proprietari dei fondi attraversati da fogne o da fosse altrui, o che altrimenti possono approfittare dei lavori fatti in forza dell'articolo precedente, hanno facoltà di servirsene per risanare i loro fondi, a condizione che non ne venga danno ai fondi già risanati e che essi sopportino le nuove spese occorrenti per modificare le opere già eseguite, affinchè queste siano in grado di servire anche ai fondi attraversati, e inoltre sopportino una parte proporzionale delle spese già fatte e di quelle richieste per il mantenimento delle opere, le quali divengono comuni. 1046. Norme per l'esecuzione delle opere. Nell'esecuzione delle opere indicate dagli articoli precedenti sono applicabili le disposizioni del secondo comma dell'art. 1033 e degli artt. 1035 e 1036. Sezione II. 1047. Contenuto della servitù. 1048. Obblighi degli utenti. Nella derivazione e nell'uso delle acque a norma del precedente articolo, deve evitarsi tra gli utenti superiori e gli inferiori ogni vicendevole pregiudizio che possa provenire dallo stagnamento, dal rigurgito o dalla diversione delle acque medesime. Sezione III. Della somministrazione coattiva di acqua a un edificio o a un fondo. 1049. Somministrazione di acqua a un edificio. Se a una casa o alle sue dipendenze manca l'acqua necessaria per l'alimentazione degli uomini o degli animali e per gli altri usi domestici, e non è possibile procurarla senza eccessivo dispendio, il proprietario del fondo vicino deve (1032) consentire che sia dedotta l'acqua di sopravanzo nella misura indispensabile per le necessità anzidette. Prima che siano iniziati i lavori, deve pagarsi il valore dell'acqua, che si chiede di dedurre, calcolato per un'annualità. Si devono altresì sostenere tutte le spese per le opere di presa e di derivazione. Si applicano inoltre le disposizioni del primo comma dell'art. 1038. In mancanza di convenzione, la sentenza determina le modalità della derivazione e l'indennità dovuta (2908, 2932). 1050. Somministrazione di acqua a un fondo. Le norme stabilite dall'articolo precedente si applicano anche se il proprietario di un fondo non ha acqua per irrigarlo, quando le acque del fondo vicino consentono una parziale somministrazione, dopo soddisfatto ogni bisogno domestico, agricolo o industriale. Le disposizioni di questo articolo e del precedente non si applicano nel caso in cui delle acque si dispone in forza di concessione amministrativa. Sezione IV. Del passaggio coattivo. 1051. Passaggio coattivo. Il proprietario, il cui fondo è circondato da fondi altrui, e che non ha uscita sulla via pubblica né può procurarsela senza eccessivo dispendio o disagio, ha diritto (1032) di ottenere il passaggio sul fondo vicino per la coltivazione e il conveniente uso del proprio fondo. Il passaggio si deve stabilire (1350) in quella parte in cui l'accesso alla via pubblica è più breve e riesce di minore danno al fondo sul quale è consentito. Esso può essere stabilito anche mediante sottopassaggio, qualora ciò sia preferibile, avuto riguardo al vantaggio del fondo dominante e al pregiudizio del fondo servente. Le stesse disposizioni si applicano nel caso in cui taluno, avendo un passaggio sul fondo altrui, abbia bisogno ai fini suddetti di ampliarlo per il transito dei veicoli anche a trazione meccanica. 1052. Passaggio coattivo a favore di fondo non intercluso. Le disposizioni dell'articolo precedente si possono applicare anche se il proprietario del fondo ha un accesso alla via pubblica, ma questo è inadatto o insufficiente ai bisogni del fondo e non può essere ampliato. Il passaggio può essere concesso dall'autorità giudiziaria (2908) solo quando questa riconosce che la domanda risponde alle esigenze dell'agricoltura o della industria. Nei casi previsti dai due articoli precedenti è dovuta un'indennità proporzionata al danno cagionato dal passaggio. Qualora, per attuare il passaggio, sia necessario occupare con opere stabili o lasciare incolta una zona del fondo servente, il proprietario che lo domanda deve, prima d'imprendere le opere o d'iniziare il passaggio, pagare il valore della zona predetta nella misura stabilita dal primo comma dell'art. 1038. 1054. Interclusione per effetto di alienazione o di divisione. Se il fondo è divenuto da ogni parte chiuso per effetto di alienazione a titolo oneroso, il proprietario ha diritto di ottenere dall'altro contraente il passaggio senza alcuna indennità (att. 154). La stessa norma si applica in caso di divisione (1111). 1055. Cessazione dell'interclusione. Se il passaggio cessa di essere necessario, può essere soppresso in qualunque tempo a istanza del proprietario del fondo dominante o del fondo servente. Quest'ultimo deve restituire il compenso ricevuto; Sezione V. Dell'elettrodotto coattivo e del passaggio coattivo di linee teleferiche. 1056. Passaggio di condutture elettriche. Ogni proprietario è tenuto (2908) a dare passaggio per i suoi fondi alle condutture elettriche, in conformità delle leggi in materia. 1057. Passaggio di vie funicolari. Ogni proprietario è parimenti tenuto a lasciar passare sopra il suo fondo le gomene di vie funicolari aeree a uso agrario o industriale e a tollerare sul fondo le opere, i meccanismi e le occupazioni necessarie a tale scopo, in conformità delle leggi in materia. Capo III. Delle servitù volontarie. 1058. Modi di costituzione. Le servitù prediali possono essere costituite per contratto (1061, 1321, 1350 n. 4, 2643 n. 4) o per testamento (649 e seguenti, 2648). 1059. Servitù concessa da uno dei comproprietari. La servitù concessa da uno dei comproprietari di un fondo indiviso non è costituita se non quando gli altri l'hanno anch'essi concessa unitamente o separatamente (1108). La concessione, però, fatta da uno dei comproprietari, indipendentemente dagli altri, obbliga il concedente - e i suoi eredi o aventi causa a non porre impedimento all'esercizio del diritto concesso. 1060. Servitù costituite dal nudo proprietario. Il proprietario può, senza il consenso dell'usufruttuario, imporre sul fondo le servitù che non pregiudicano il diritto di usufrutto (981, 1078). Capo IV. Delle servitù acquistate per usucapione e per destinazione del padre di famiglia. 1061. Servitù non apparenti. Le servitù non apparenti non possono acquistarsi per usucapione (1158, att. 158) o per destinazione del padre di famiglia (1062). Non apparenti sono le servitù quando non si hanno opere visibili e permanenti destinate al loro esercizio. 1062. Destinazione del padre di famiglia. La destinazione del padre di famiglia ha luogo quando consta, mediante qualunque genere di prova (2697 e seguente), che due fondi, attualmente divisi, sono stati posseduti dallo stesso proprietario, e che questi ha posto o lasciato le cose nello stato dal quale risulta la servitù. Se i due fondi cessarono di appartenere allo stesso proprietario, senza alcuna disposizione relativa alla servitù, questa s'intende stabilita attivamente e passivamente a favore e sopra ciascuno dei fondi separati. Capo V. Dell'esercizio delle servitù. L'estensione e l'esercizio delle servitù sono regolati dal titolo e, in mancanza, dalle disposizioni seguenti. 1064. Estensione del diritto di servitù. Il diritto di servitù comprende tutto ciò che è necessario per usarne. Se il fondo viene chiuso (841), il proprietario deve lasciarne libero e comodo l'ingresso a chi ha un diritto di servitù che renda necessario il passaggio per il fondo stesso. 1065. Esercizio conforme al titolo o al possesso. Colui che ha un diritto di servitù non può usarne se non a norma del suo titolo o del suo possesso. 1066. Possesso delle servitù. Nelle questioni di possesso delle servitù si ha riguardo alla pratica dell'anno antecedente e, se si tratta di servitù esercitate a intervalli maggiori di un anno, si ha riguardo alla pratica dell'ultimo godimento. 1067. Divieto di aggravare o diminuire l'esercizio della servitù. Il proprietario del fondo dominante non può fare innovazioni che rendano più gravosa la condizione del fondo servente. Il proprietario del fondo servente non può compiere alcuna cosa che tenda a diminuire l'esercizio della servitù o a renderlo più incomodo. 1068. Trasferimento della servitù in luogo diverso. Il proprietario del fondo servente non può trasferire l'esercizio della servitù in luogo diverso da quello nel quale è stata stabilita originariamente. Tuttavia, se l'originario esercizio è divenuto più gravoso per il fondo servente o se impedisce di fare lavori, riparazioni o miglioramenti, il proprietario del fondo servente può offrire al proprietario dell'altro fondo un luogo egualmente comodo per l'esercizio dei suoi diritti, e questi non può ricusarlo (1350, 2643). Il cambiamento di luogo per l'esercizio della servitù si può del pari concedere su istanza (Cod. Proc. Civ. 163) del proprietario del fondo dominante, se questi prova che il cambiamento riesce per lui di notevole vantaggio e non reca danno al fondo servente. L'autorità giudiziaria può anche disporre che la servitù sia trasferita su altro fondo del proprietario del fondo servente o di un terzo che vi acconsenta, purché l'esercizio di essa riesca egualmente agevole al proprietario del fondo dominante. 1069. Opere sul fondo servente. Il proprietario del fondo dominante, nel fare le opere necessarie per conservare la servitù, deve scegliere il tempo e il modo che siano per recare minore incomodo al proprietario del fondo servente. Egli deve fare le opere a sue spese, salvo che sia diversamente stabilito dal titolo o dalla legge (1030). Se però le opere giovano anche al fondo servente, le spese sono sostenute in proporzione dei rispettivi vantaggi. 1070. Abbandono del fondo servente. Il proprietario del fondo servente, quando è tenuto in forza del titolo o della legge alle spese necessarie per l'uso o per la conservazione della servitù (1030), può sempre liberarsene, rinunziando alla proprietà del fondo servente a favore del proprietario del fondo dominante (1350, 2643). Nel caso in cui l'esercizio della servitù sia limitato a una parte del fondo, la rinunzia può limitarsi alla parte stessa. 1071. Divisione del fondo dominante o del fondo servente. Se il fondo dominante viene diviso, la servitù è dovuta a ciascuna porzione, senza che però si renda più gravosa la condizione del fondo servente. Se il fondo servente viene diviso e la servitù ricade su una parte determinata del fondo stesso, le altre parti sono liberate. Capo VI. Dell'estinzione delle servitù. 1072. Estinzione per confusione. 1073. Estinzione per prescrizione. La servitù si estingue per prescrizione quando non se ne usa per venti anni (2934 e seguenti). ma, se si tratta di servitù negativa o di servitù per il cui esercizio non è necessario il fatto dell'uomo, il termine decorre dal giorno in cui si è verificato un fatto che ne ha impedito l'esercizio. Nelle servitù che si esercitano a intervalli, il termine decorre dal giorno in cui la servitù si sarebbe potuta esercitare e non ne fu ripreso l'esercizio. Agli effetti dell'estinzione si computa anche il tempo per il quale la servitù non fu esercitata dai precedenti titolari. Se il fondo dominante appartiene a più persone in comune, l'uso della servitù fatto da una di esse impedisce l'estinzione riguardo a tutte. La sospensione o l'interruzione della prescrizione (2941 e seguenti) a vantaggio di uno dei comproprietari giova anche agli altri. 1074. Impossibilità di uso e mancanza di utilità. L'impossibilità di fatto di usare della servitù e il venir meno dell'utilità della medesima non fanno estinguere la servitù, se non è decorso il termine indicato dall'articolo precedente. La servitù esercitata in modo da trarne un'utilità minore di quella indicata dal titolo si conserva per intero (att. 158). Esercizio della servitù non conforme al titolo o al possesso. L'esercizio di una servitù in tempo diverso da quello determinato dal titolo o dal possesso non ne impedisce l'estinzione per prescrizione. servitù costituite sul fondo enfiteutico. Servitù costituite a favore del fondo enfiteutico, dotale o in usufrutto. Le servitù costituite dall'enfiteuta a favore del fondo enfiteutico non cessano con l'estinguersi dell'enfiteusi. Delle azioni a difesa delle servitù. Accertamento della servitù e altri provvedimenti di tutela. Il titolare della servitù può farne riconoscere in giudizio l'esistenza contro chi ne contesta l'esercizio (949) e può far cessare gli eventuali impedimenti e turbative (1168 e seguenti). Può anche chiedere la rimessione delle cose in pristino, oltre il risarcimento dei danni (2933). Di alcune servitù in materia di acque. Il diritto alla presa d'acqua continua si può esercitare in ogni istante. Nelle servitù in cui è convenuta ed espressa una costante quantità di acqua, la quantità deve esprimersi in relazione al modulo. Esso è un corpo d'acqua che scorre nella costante quantità di cento litri al minuto secondo e si divide in decimi, centesimi e millesimi. Forma della bocca e dell'edificio derivatore. Quando, per la derivazione di una data e costante quantità di acqua corrente, è stata determinata la forma della bocca e dell'edificio derivatore, le parti non possono chiederne la modificazione. Se la forma non è stata determinata , ma la bocca e l'edificio derivatore sono stati costruiti e posseduti per cinque anni, non è neppure ammesso dopo tale tempo alcun reclamo delle parti. In mancanza di titolo o di possesso, la forma è determinata dall'autorità giudiziaria. Quando la quantità d'acqua non è stata determinata, ma la derivazione è stata fatta per un dato scopo, s'intende concessa la quantità necessaria per lo scopo medesimo. Per l'esercizio della servitù di presa d'acqua, quando non dispone il titolo o non è possibile riferirsi al possesso (1066), si osservano gli usi locali. In mancanza di tali usi si osservano le disposizioni dei tre articoli seguenti. Il diritto alla presa d'acqua si esercita, per l'acqua estiva, dall'equinozio di primavera a quello d'autunno; La distribuzione d'acqua per giorni e per notti si riferisce al giorno e alla notte naturali. L'uso delle acque nei giorni festivi è regolato dalle feste di precetto vigenti al tempo in cui l'uso fu convenuto o in cui si è incominciato a possedere. Nelle distribuzioni per ruota il tempo che impiega l'acqua per giungere alla bocca di derivazione dell'utente si consuma a suo carico, e la coda dell'acqua appartiene a quello di cui cessa il turno. Nei canali soggetti a distribuzioni per ruota le acque sorgenti o sfuggite, ma contenute nell'alveo del canale, non possono trattenersi o derivarsi da un utente che al tempo del suo turno. Gli utenti dei medesimi canali possono variare o permutare tra loro il turno, purché tale cambiamento non rechi danno agli altri. Chi ha diritto di servirsi dell'acqua come forza motrice non può, senza espressa disposizione del titolo, impedirne o rallentarne il corso. Obblighi del concedente fino al luogo di consegna dell'acqua. La deficienza dell'acqua deve essere sopportata da chi ha diritto di prenderla e di usarla nel tempo in cui la deficienza si verifica. Il concedente dell'acqua è tenuto a una proporzionale diminuzione del corrispettivo per la deficienza dell'acqua verificatasi per causa naturale o per fatto altrui. In questo caso è dovuta una congrua indennità al proprietario del fondo dominante. Usucapione della servitù attiva degli scoli. Si reputa segno contrario l'esistenza sul cavo di opere costruite o mantenute dal proprietario del fondo in cui il cavo è aperto. Diritti del proprietario del fondo servente. La servitù degli scoli non toglie al proprietario del fondo servente il diritto di usare liberamente dell'acqua a vantaggio del suo fondo, di cambiare la coltivazione di questo e di abbandonare in tutto o in parte l'irrigazione. Quando l'acqua è concessa, riservata o posseduta (1066) per un determinato uso, con restituzione al concedente o ad altri di ciò che ne sopravanza, tale uso non può variarsi a danno del fondo. Il proprietario del fondo soggetto alla servitù degli scoli o degli avanzi d'acqua può sempre liberarsi da tale servitù mediante la concessione e l'assicurazione al fondo dominante di un corpo d'acqua viva. Le quote dei partecipanti alla comunione si presumono uguali. Il concorso dei partecipanti, tanto nei vantaggi quanto nei pesi della comunione, è in proporzione delle rispettive quote. Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il migliore godimento della cosa. Il partecipante non può estendere il suo diritto sulla cosa comune in danno degli altri partecipanti, se non compie atti idonei a mutare il titolo del suo possesso (1164). Ciascun partecipante può disporre del suo diritto e cedere ad altri il godimento della cosa nei limiti della sua quota. Per le ipoteche costituite da uno dei partecipanti si osservano le disposizioni contenute nel capo IV del titolo III del libro VI (2825). Ciascun partecipante deve contribuire nelle spese necessarie per la conservazione e per il godimento della cosa comune e nelle spese deliberate dalla maggioranza a norma delle disposizioni seguenti. La rinunzia non giova al partecipante che abbia anche tacitamente approvato la spesa. Il cessionario (1260) del partecipante è tenuto in solido (1292 e seguenti) con il cedente a pagare i contributi da questo dovuti e non versati. Tutti i partecipanti hanno diritto di concorrere nell'amministrazione della cosa comune (1106). Per gli atti di ordinaria amministrazione le deliberazioni della maggioranza dei partecipanti, calcolata secondo il valore delle loro quote, sono obbligatorie per la minoranza dissenziente. Per la validità delle deliberazioni della maggioranza si richiede che tutti i partecipanti siano stati preventivamente informati dell'oggetto della deliberazione. Se non si prendono i provvedimenti necessari per l'amministrazione della cosa comune o non si forma una maggioranza, ovvero se la deliberazione adottata non viene eseguita, ciascun partecipante può ricorrere alla autorità giudiziaria. Questa provvede in camera di consiglio e può anche nominare un amministratore (872). Regolamento della comunione e nomina di amministratore. Con la maggioranza calcolata nel modo indicato dall'articolo precedente, può essere formato un regolamento per l'ordinaria amministrazione e per il miglior godimento della cosa comune. Nello stesso modo l'amministrazione può essere delegata ad uno o più partecipanti, o anche a un estraneo, determinandosi i poteri e gli obblighi dell'amministratore. Ciascuno dei partecipanti dissenzienti può impugnare davanti all'autorità giudiziaria il regolamento della comunione entro trenta giorni (2964) dalla deliberazione che lo ha approvato. L'autorità giudiziaria decide con unica sentenza sulle opposizioni proposte (1109). Decorso il termine indicato dal comma precedente senza che il regolamento sia stato impugnato, questo ha effetto anche per gli eredi e gli aventi causa dai singoli partecipanti. Innovazioni e altri atti eccedenti l'ordinaria amministrazione. Con deliberazione della maggioranza dei partecipanti che rappresenti almeno due terzi del valore complessivo della cosa comune, si possono disporre tutte le innovazioni dirette al miglioramento della cosa o a renderne più comodo o redditizio il godimento. Nello stesso modo si possono compiere gli altri atti eccedenti l'ordinaria amministrazione, sempre che non risultino pregiudizievoli all'interesse di alcuno dei partecipanti. E` necessario il consenso di tutti i partecipanti per gli atti di alienazione o di costituzione di diritti reali sul fondo comune e per le locazioni di durata superiore a nove anni. L'ipoteca può essere tuttavia consentita dalla maggioranza indicata dal primo comma, qualora abbia lo scopo di garantire la restituzione delle somme mutate per la ricostruzione o per il miglioramento della cosa comune. Ciascuno dei componenti la minoranza dissenziente può impugnare davanti all'autorità giudiziaria le deliberazioni della maggioranza: L'impugnazione deve essere proposta, sotto pena di decadenza (2964 e seguenti), entro trenta giorni dalla deliberazione. Impugnazione delle deliberazioni. In pendenza del giudizio, l'autorità giudiziaria può ordinare la sospensione del provvedimento deliberato. Ciascuno dei partecipanti può sempre domandare lo scioglimento della comunione (1506); l'autorità giudiziaria può stabilire una congrua dilazione, in ogni caso non superiore a cinque anni, se l'immediato scioglimento può pregiudicare gli interessi degli altri (717). Il patto di rimanere in comunione per un tempo non maggiore di dieci anni è valido e ha effetto anche per gli aventi causa dai partecipanti. Se è stato stipulato per un termine maggiore di questo si riduce a dieci anni. Se gravi circostanze lo richiedono, l'autorità giudiziaria può ordinare lo scioglimento della comunione prima del tempo convenuto. Lo scioglimento della comunione non può essere chiesto quando si tratta di cose che, se divise, cesserebbero di servire all'uso a cui sono destinate. I creditori e gli aventi causa da un partecipante possono intervenire nella divisione a proprie spese, ma non possono impugnare la divisione già eseguita, a meno che abbiano notificato un'opposizione. La divisione ha luogo in natura, se la cosa può essere comodamente divisa in parti corrispondenti alle quote dei partecipanti (718 e seguenti). Ciascun partecipante può esigere che siano estinte le obbligazioni in solido (1292) contratte per la cosa comune, le quali siano scadute o scadano entro l'anno dalla domanda di divisione. Il partecipante che ha pagato il debito in solido e non ha ottenuto rimborso concorre nella divisione per una maggiore quota corrispondente al suo diritto verso gli altri condividenti. Alla divisione delle cose comuni si applicano le norme sulla divisione dell'eredità (713 e seguenti, 757 e seguenti), in quanto non siano in contrasto con quelle sopra stabilite. Sono oggetto di proprietà comune dei proprietari dei diversi piani o porzioni di piani di un edificio, se il contrario non risulta dal titolo: Diritti dei partecipanti sulle cose comuni. Il diritto di ciascun condomino sulle cose indicate dall'articolo precedente è proporzionato al valore del piano o porzione di piano che gli appartiene, se il titolo non dispone altrimenti. Il condomino non può, rinunziando al diritto sulle cose anzidette, sottrarsi al contributo nelle spese per la loro conservazione (1104). Le parti comuni dell'edificio non sono soggette a divisione, a meno che la divisione possa farsi senza rendere più incomodo l'uso della cosa a ciascun condomino. I condomini, con la maggioranza indicata dal quinto comma dell'art. 1136, possono disporre tutte le innovazioni dirette al miglioramento o all'uso più comodo o al maggior rendimento delle cose comuni (1108). Sono vietate le innovazioni che possano recare pregiudizio alla stabilità o alla sicurezza del fabbricato, che ne alterino il decoro architettonico o che rendano talune parti comuni dell'edificio inservibili all'uso o al godimento. Se l'utilizzazione separata non è possibile, l'innovazione non è consentita, salvo che la maggioranza dei condomini che l'ha deliberata o accettata intenda sopportarne integralmente la spesa. Nel caso previsto dal primo comma i condomini e i loro eredi o aventi causa possono tuttavia, in qualunque tempo, partecipare ai vantaggi dell'innovazione, contribuendo nelle spese di esecuzione e di manutenzione dell'opera. Opere sulle parti dell'edificio di proprietà comune. Ciascun condomino, nel piano o porzione di piano di sua proprietà, non può eseguire opere che rechino danno alle parti comuni dell'edificio. Le scale sono mantenute e ricostruite dai proprietari dei diversi piani a cui servono. Al fine del concorso nella metà della spesa, che è ripartita in ragione del valore, si considerano come piani le cantine, i palchi morti, le soffitte o camere a tetto e i lastrici. L'autorità giudiziaria, presa sommaria cognizione del fatto, può vietare la continuazione dell'opera, ovvero permetterla, ordinando le opportune cautele: L'autorità giudiziaria, qualora ne sia il caso dispone idonea garanzia per i danni eventuali. Le obbligazioni derivano da contratto, da fatto illecito, o da ogni altro atto, o fatto idoneo a produrle in conformità dell'ordinamento giuridico. Il debitore e il creditore devono comportarsi secondo le regole della correttezza [in relazione ai principi della solidarietà corporativa]. Nell'adempimento delle obbligazioni inerenti all'esercizio di un'attività professionale, la diligenza deve valutarsi con riguardo alla natura dell'attività esercitata. L'obbligazione di consegnare una cosa determinata include quella di custodirla fino alla consegna. Quando l'obbligazione ha per oggetto la prestazione di cose determinate soltanto nel genere, il debitore deve prestare cose di qualità non inferiore alla media. Chi è tenuto a dare una garanzia, senza che ne siano determinati il modo e la forma, può prestare a sua scelta un'idonea garanzia reale o personale, ovvero altra sufficiente cautela. L'obbligazione può essere adempiuta da un terzo, anche contro la volontà del creditore, se questi non ha interesse a che il debitore esegua personalmente la prestazione. Tuttavia il creditore può rifiutare l'adempimento offertogli dal terzo, se il debitore gli ha manifestato la sua opposizione. Il creditore può rifiutare un adempimento parziale anche se la prestazione è divisibile, salvo che la legge o gli usi dispongano diversamente. Se il luogo nel quale la prestazione deve essere eseguita non è determinato dalla convenzione o dagli usi e non può desumersi dalla natura della prestazione o da altre circostanze, si osservano le norme che seguono. L'obbligazione di consegnare una cosa certa e determinata deve essere adempiuta nel luogo in cui si trovava la cosa quando l'obbligazione è sorta. L'obbligazione avente per oggetto una somma di danaro deve essere adempiuta al domicilio che il creditore ha al tempo della scadenza. Se tale domicilio è diverso da quello che il creditore aveva quando è sorta l'obbligazione e ciò rende più gravoso l'adempimento, il debitore, previa dichiarazione al creditore, ha diritto di eseguire il pagamento al proprio domicilio. Negli altri casi l'obbligazione deve essere adempiuta al domicilio che il debitore ha al tempo della scadenza. Se non è determinato il tempo in cui la prestazione deve essere eseguita, il creditore può esigerla immediatamente. Qualora tuttavia, in virtù degli usi o per la natura della prestazione ovvero per il modo o il luogo dell'esecuzione, sia necessario un termine, questo, in mancanza di accordo delle parti, è stabilito dal giudice. Se il termine per l'adempimento è rimesso alla volontà del debitore, spetta ugualmente al giudice di stabilirlo secondo le circostanze; se è rimesso alla volontà del creditore, il termine può essere fissato su istanza del debitore che intenda liberarsi. Se per l'adempimento è fissato un termine, questo si presume a favore del debitore, qualora non risulti stabilito a favore del creditore o di entrambi. Il creditore non può esigere la prestazione prima della scadenza, salvo che il termine sia stabilito esclusivamente a suo favore. Il termine fissato per l'adempimento delle obbligazioni è computato secondo le disposizioni dell'articolo 2963. La disposizione relativa alla proroga del termine che scade in giorno festivo si osserva se non vi sono usi diversi. É salva in ogni caso una diversa pattuizione. Il pagamento deve essere fatto al creditore o al suo rappresentante ovvero alla persona indicata dal creditore o autorizzata dalla legge o dal giudice a riceverlo. Il pagamento fatto a chi non era legittimato a riceverlo libera il debitore, se il creditore lo ratifica o se ne ha approfittato. Il debitore che esegue il pagamento a chi appare legittimato a riceverlo in base a circostanze univoche, è liberato se prova di essere stato in buona fede. Il pagamento fatto al creditore incapace di riceverlo non libera il debitore, se questi non prova che ciò che fu pagato è stato rivolto a vantaggio dell'incapace. Il debitore che ha eseguito la prestazione dovuta non può impugnare il pagamento a causa della propria incapacità. Il debitore non può impugnare il pagamento eseguito con cose di cui non poteva disporre, salvo che offra di eseguire la prestazione dovuta con cose di cui può disporre. Il creditore che ha ricevuto il pagamento in buona fede può impugnarlo, salvo il diritto al risarcimento del danno. Chi ha più debiti della medesima specie verso la stessa persona può dichiarare, quando paga, quale debito intende soddisfare. In mancanza di tale dichiarazione, il pagamento deve essere imputato al debito scaduto; Il debitore non può imputare il pagamento al capitale, piuttosto che agli interessi e alle spese, senza il consenso del creditore. Il pagamento fatto in conto di capitale e d'interessi deve essere imputato prima agli interessi. Le spese del pagamento sono a carico del debitore. Il debitore non può liberarsi eseguendo una prestazione diversa da quella dovuta, anche se di valore uguale o maggiore, salvo che il creditore consenta. In ogni caso non rivivono le garanzie prestate dai terzi. Quando in luogo dell'adempimento è ceduto un credito, l'obbligazione si estingue con la riscossione del credito, se non risulta una diversa volontà delle parti. É salvo quanto è disposto dal secondo comma dell'articolo 1267. Il creditore che riceve il pagamento deve, a richiesta e a spese del debitore, rilasciare quietanza e farne annotazione sul titolo, se questo non è restituito al debitore. Il rilascio di una quietanza per il capitale fa presumere il pagamento degli interessi. Il creditore che ha ricevuto il pagamento deve consentire la liberazione dei beni dalle garanzie reali date per il credito e da ogni altro vincolo che comunque ne limiti la disponibilità. Il creditore, ricevendo il pagamento da un terzo, può, surrogarlo nei propri diritti. La surrogazione contemplata nei precedenti articoli ha effetto anche contro i terzi che hanno prestato garanzia per il debitore. Se il credito è garantito da pegno, si osserva la disposizione del secondo comma dell'articolo 1263. Se il pagamento è parziale, il terzo surrogato e il creditore concorrono nei confronti del debitore in proporzione di quanto è loro dovuto, salvo patto contrario. Quando il creditore è in mora, è a suo carico l'impossibilità della prestazione sopravvenuta per causa non imputabile al debitore. Non sono più dovuti gli interessi nè i frutti della cosa che non siano stati percepiti dal debitore. Il creditore è pure tenuto a risarcire i danni derivati dalla sua mora e a sostenere le spese per la custodia e la conservazione della cosa dovuta. Gli effetti della mora si verificano dal giorno dell'offerta, se questa è successivamente dichiarata valida con sentenza passata in giudicato o se è accettata dal creditore. Il debitore può subordinare l'offerta al consenso del creditore necessario per liberare i beni dalle garanzie reali o da altri vincoli che comunque ne limitino la disponibilità. Se l'obbligazione ha per oggetto danaro titoli di credito ovvero cose mobili da consegnare al domicilio del creditore, l'offerta deve essere reale. Se si tratta invece di cose mobili da consegnare in luogo diverso, l'offerta consiste nell'intimazione al creditore di riceverle, fatta mediante atto a lui notificato nelle forme prescritte per gli atti di citazione. Se il creditore rifiuta di accettare l'offerta reale o non si presenta per ricevere le cose offertegli mediante intimazione, il debitore può eseguire il deposito. Eseguito il deposito, quando questo è accettato dal creditore o è dichiarato valido con sentenza passata in giudicato, il debitore non può più ritirarlo ed è liberato dalla sua obbligazione. Il deposito non produce effetto se il debitore lo ritira prima che sia stato accettato dal creditore o prima che sia stato riconosciuto valido con sentenza passata in giudicato. Quando l'offerta reale e il deposito sono validi, le spese occorse sono a carico del creditore. Se deve essere consegnato un immobile, l'offerta consiste nell'intimazione al creditore di prenderne possesso. L'intimazione deve essere fatta nella forma prescritta dal secondo comma dell'articolo 1209. Il debitore dopo l'intimazione al creditore, può ottenere dal giudice la nomina di un sequestratario. In questo caso egli è liberato dal momento in cui ha consegnato al sequestratario la cosa dovuta. Se la prestazione consiste in un fare, il creditore è costituito in mora mediante l'intimazione di ricevere la prestazione o di compiere gli atti che sono da parte sua necessari per renderla possibile. L'intimazione può essere fatta nelle forme d'uso. Il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l'inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile. Il debitore è costituito in mora mediante intimazione o richiesta fatta per iscritto. Se il termine scade dopo la morte del debitore, gli eredi non sono costituiti in mora che mediante intimazione o richiesta fatta per iscritto, e decorsi otto giorni dall'intimazione o dalla richiesta. Il debitore non può essere considerato in mora, se tempestivamente ha fatto offerta della prestazione dovuta, anche senza osservare le forme indicate nella sezione III del precedente capo, a meno che il creditore l'abbia rifiutata per un motivo legittimo. Il debitore che è in mora non è liberato per la sopravvenuta impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile, se non prova che l'oggetto della prestazione sarebbe ugualmente perito presso il creditore. In qualunque modo sia perita o smarrita una cosa illecitamente sottratta, la perdita di essa non libera chi l'ha sottratta dall'obbligo di restituirne il valore. Le disposizioni sulla mora non si applicano alle obbligazioni di non fare; ogni fatto compiuto in violazione di queste costituisce di per sé inadempimento. Il risarcimento del danno per l'inadempimento o per il ritardo deve comprendere così la perdita subita dal creditore come il mancato guadagno, in quanto ne siano conseguenza immediata e diretta. Se prima della mora erano dovuti interessi in misura superiore a quella legale, gli interessi moratori sono dovuti nella stessa misura. Al creditore che dimostra di aver subito un danno maggiore spetta l'ulteriore risarcimento. Questo non è dovuto se è stata convenuta la misura degli interessi moratori. Se l'inadempimento o il ritardo non dipende da dolo del debitore, il risarcimento è limitato al danno che poteva prevedersi nel tempo in cui è sorta l'obbligazione. Se il danno non può essere provato nel suo preciso ammontare, è liquidato dal giudice con valutazione equitativa. Se il fatto colposo del creditore ha concorso a cagionare il danno, il risarcimento è diminuito secondo la gravità della colpa e l'entità delle conseguenze che ne sono derivate. Il risarcimento non è dovuto per i danni che il creditore avrebbe potuto evitare usando l'ordinaria diligenza. É nullo qualsiasi patto che esclude o limita preventivamente la responsabilità del debitore per dolo o per colpa grave. É nullo altresì qualsiasi patto preventivo di esonero o di limitazione di responsabilità per i casi in cui il fatto del debitore o dei suoi ausiliari costituisca violazione di obblighi derivanti da norme di ordine pubblico. L'obbligazione si estingue quando le parti sostituiscono all'obbligazione originaria una nuova obbligazione con oggetto o titolo diverso. La volontà di estinguere l'obbligazione precedente deve risultare in modo non equivoco. Il rilascio di un documento o la sua rinnovazione, l'apposizione o l'eliminazione di un termine e ogni altra modificazione accessoria dell'obbligazione non producono novazione. I privilegi, il pegno e le ipoteche, del credito originario si estinguono, se le parti non convengono espressamente di mantenerli per il nuovo credito. La novazione è senza effetto, se non esisteva l'obbligazione originaria. Qualora l'obbligazione originaria derivi da un titolo annullabile, la novazione è valida se il debitore ha assunto validamente il nuovo debito conoscendo il vizio del titolo originario. Quando un nuovo debitore è sostituito a quello originario che viene liberato, si osservano le norme contenute nel capo VI di questo titolo. La dichiarazione del creditore di rimettere il debito estingue l'obbligazione quando è comunicata al debitore, salvo che questi dichiari in un congruo termine di non volerne profittare. Se il titolo del credito è in forma pubblica, la consegna volontaria della copia spedita in forma esecutiva fa presumere la liberazione, salva la prova contraria. La rinunzia alle garanzie dell'obbligazione non fa presumere la remissione del debito. La remissione accordata al debitore principale libera i fideiussori. La remissione accordata a uno dei fideiussori non libera gli altri che per la parte del fideiussore liberato. Il creditore che ha rinunziato, verso corrispettivo, alla garanzia prestata da un terzo deve imputare al debito principale quanto ha ricevuto, a beneficio del debitore e di coloro che hanno prestato garanzia per l'adempimento dell'obbligazione. La compensazione estingue i due debiti dal giorno della loro coesistenza. Il giudice non può rilevarla d'ufficio. La prescrizione non impedisce la compensazione, se non era compiuta quando si è verificata la coesistenza dei due debiti. La dilazione concessa gratuitamente dal creditore non è di ostacolo alla compensazione. Quando i due debiti non sono pagabili nello stesso luogo, si devono computare le spese del trasporto al luogo del pagamento. Il fideiussore può opporre in compensazione il debito che il creditore ha verso il debitore principale. Lo stesso diritto spetta al terzo che ha costituito un'ipoteca o un pegno. La cessione non accettata dal debitore, ma a questo notificata, impedisce la compensazione dei crediti sorti posteriormente alla notificazione. Quando una persona ha verso un'altra più debiti compensabili, si osservano per la compensazione le disposizioni del secondo comma dell'articolo 1193. Per volontà delle parti può aver luogo compensazione anche se non ricorrono le condizioni previste dagli articoli precedenti. Le parti possono anche stabilire preventivamente le condizioni di tale compensazione. Quando le qualità di creditore e di debitore si riuniscono nella stessa persona, l'obbligazione si estingue, e i terzi che hanno prestato garanzia per il debitore sono liberati. La confusione non opera in pregiudizio dei terzi che hanno acquistato diritti di usufrutto o di pegno sul credito. Se nella medesima persona si riuniscono le qualità di fideiussore e di debitore principale, la fideiussione resta in vita, purché il creditore vi abbia interesse. L'obbligazione si estingue quando, per una causa non imputabile al debitore, la prestazione diventa impossibile. Se l'impossibilità è solo temporanea, il debitore, finché essa perdura, non è responsabile del ritardo nell'adempimento. La prestazione che ha per oggetto una cosa determinata si considera divenuta impossibile anche quando la cosa è smarrita senza che possa esserne provato il perimento. Se la prestazione è divenuta impossibile solo in parte, il debitore si libera dall'obbligazione eseguendo la prestazione per la parte che è rimasta possibile. Il creditore può trasferire a titolo oneroso o gratuito il suo credito, anche senza il consenso del debitore, purché il credito non abbia carattere strettamente personale o il trasferimento non sia vietato dalla legge. Le parti possono escludere la cedibilità del credito; ma il patto non è opponibile al cessionario, se non si prova che egli lo conosceva al tempo della cessione. La disposizione del comma precedente non si applica alle cessioni di azioni ereditarie tra coeredi, né a quelle fatte in pagamento di debiti o per difesa di beni posseduti dal cessionario. Per effetto della cessione, il credito è trasferito al cessionario con i privilegi, con le garanzie personali e reali e con gli altri accessori. Salvo patto contrario, la cessione non comprende i frutti scaduti. La cessione ha effetto nei confronti del debitore ceduto quando questi l'ha accettata o quando gli è stata notificata. La stessa norma si osserva quando il credito ha formato oggetto di costituzione di usufrutto o di pegno. Se la cessione è a titolo gratuito, la garanzia è dovuta solo nei casi e nei limiti in cui la legge pone a carico del donante la garanzia per l'evizione. In questo caso egli risponde nei limiti di quanto ha ricevuto; deve inoltre corrispondere gli interessi, rimborsare le spese della cessione e quelle che il cessionario abbia sopportate per escutere il debitore e risarcire il danno. Se il debitore assegna al creditore un nuovo debitore, il quale si obbliga verso il creditore, il debitore originario non è liberato dalla sua obbligazione, salvo che il creditore dichiari espressamente di liberarlo. Tuttavia il creditore che ha accettato l'obbligazione del terzo non può rivolgersi al delegante, se prima non ha richiesto al delegato l'adempimento. Se il debitore per eseguire il pagamento ha delegato un terzo, questi può obbligarsi verso il creditore, salvo che il debitore l'abbia vietato. Il terzo delegato per eseguire il pagamento non è tenuto ad accettare l'incarico, ancorché sia debitore del delegante. Il delegante può revocare la delegazione, fino a quando il delegato non abbia assunto l'obbligazione in confronto del delegatario o non abbia eseguito il pagamento a favore di questo. Il delegato può assumere l'obbligazione o eseguire il pagamento a favore del delegatario anche dopo la morte o la sopravvenuta incapacità del delegante. Il delegato può opporre al delegatario le eccezioni relative ai suoi rapporti con questo. Il delegato non può neppure opporre le eccezioni relative al rapporto tra il delegante e il delegatario, se ad esso le parti non hanno fatto espresso riferimento. Se non si è convenuto diversamente, il terzo non può opporre al creditore le eccezioni relative ai suoi rapporti col debitore originario. Può opporgli invece le eccezioni che al creditore avrebbe potuto opporre il debitore originario, se non sono personali a quest'ultimo e non derivano da fatti successivi all'espromissione. Non può opporgli la compensazione che avrebbe potuto opporre il debitore originario, quantunque si sia verificata prima dell'espromissione. La Costituzione della Repubblica Italiana Principi fondamentali Art. 1. L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Art. 2. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Art. 4. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. Art. 5. La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento. Art. 6. La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche. Art. 7. Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale. Art. 8. Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze. Art. 9. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Art. 10. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici. Art. 11. L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. Art. 12. La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni. Parte prima Diritti e doveri dei cittadini. Titolo I Rapporti civili Art. 13. La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'Autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di Pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'Autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto. È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà. La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva. Art. 14. Il domicilio è inviolabile. Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale. Art. 15. La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'Autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge. Art. 16. Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche. Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge. Art. 17. I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso. Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica. Art. 18. I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare. Art. 19. Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume. Art. 20. Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività. Art. 21. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'Autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni. Art. 22. Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome. Art. 23. Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge. Art. 24. Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione. La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari. Art. 25. Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge. Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso. Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge. Art. 26. L'estradizione del cittadino può essere consentita soltanto ove sia espressamente prevista dalle convenzioni internazionali. Non può in alcun caso essere ammessa per reati politici. Art. 27. La responsabilità penale è personale. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte. Art. 28. I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici. Titolo II Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare. Art. 30. È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità. Art. 31. Art. 32. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. Art. 33. L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale. Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato. Art. 34. La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso. Titolo III Rapporti economici Art. 35. La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori. Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse generale, e tutela il lavoro italiano all'estero. Art. 36. Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi. Art. 37. La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione. La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato. La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione. Art. 38. Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato. L'assistenza privata è libera. Art. 39. L'organizzazione sindacale è libera. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce. Art. 40. Il diritto di sciopero si esercita nell'ambito delle leggi che lo regolano. Art. 41. L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali. Art. 42. La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati. La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale. La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità. Art. 43. A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale. Art. 44. Al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzione delle unità produttive; La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane. Art. 45. La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità. La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell'artigianato. Art. 46. Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende. Art. 47. La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito. Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese. Titolo IV Rapporti politici Art. 48. Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge. Art. 49. Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale. Art. 50. Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità. Art. 51. Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini. La legge può, per l'ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica. Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro. Art. 52. La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l'esercizio dei diritti politici. L'ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica. Art. 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività. Art. 54. Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge. Parte seconda Ordinamento della Repubblica Titolo I Il parlamento Sezione I Le Camere Art. 55. Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Il Parlamento si riunisce in seduta comune dei membri delle due Camere nei soli casi stabiliti dalla Costituzione. Art. 56. La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto. Il numero dei deputati è di seicentotrenta, dodici dei quali eletti nella circoscrizione Estero. La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, si effettua dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall'ultimo censimento generale della popolazione, per seicentodiciotto e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti. Art. 57. Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale, salvi i seggi assegnati alla circoscrizione Estero. Il numero dei senatori elettivi è di trecentoquindici, sei dei quali eletti nella circoscrizione Estero. Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a sette; il Molise ne ha due, la Valle d'Aosta uno. La ripartizione dei seggi fra le Regioni, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, previa applicazione delle disposizioni del precedente comma, si effettua in proporzione alla popolazione delle Regioni, quale risulta dall'ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti. Art. 58. I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età. Sono eleggibili a senatori gli elettori che hanno compiuto il quarantesimo anno. Art. 59. È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica. Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Art. 60. La Camera dei deputati e il Senato della Repubblica sono eletti per cinque anni. La durata di ciascuna Camera non può essere prorogata se non per legge e soltanto in caso di guerra. Art. 61. Le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti. La prima riunione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni. Finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti. Art. 62. Le Camere si riuniscono di diritto il primo giorno non festivo di febbraio e di ottobre. Ciascuna Camera può essere convocata in via straordinaria per iniziativa del suo Presidente o del Presidente della Repubblica o di un terzo dei suoi componenti. Quando si riunisce in via straordinaria una Camera, è convocata di diritto anche l'altra. Art. 63. Ciascuna Camera elegge fra i suoi componenti il Presidente e l'Ufficio di presidenza. Quando il Parlamento si riunisce in seduta comune, il Presidente e l'Ufficio di presidenza sono quelli della Camera dei deputati. Art. 64. Ciascuna Camera adotta il proprio regolamento a maggioranza assoluta dei suoi componenti. Le sedute sono pubbliche: tuttavia ciascuna delle due Camere e il Parlamento a Camere riunite possono deliberare di adunarsi in seduta segreta. Le deliberazioni di ciascuna Camera e del Parlamento non sono valide se non è presente la maggioranza dei loro componenti, e se non sono adottate a maggioranza dei presenti, salvo che la Costituzione prescriva una maggioranza speciale. I membri del Governo, anche se non fanno parte delle Camere, hanno diritto, e se richiesti obbligo, di assistere alle sedute. Devono essere sentiti ogni volta che lo richiedono. Art. 65. La legge determina i casi di ineleggibilità e incompatibilità con l'ufficio di deputato o di senatore. Nessuno può appartenere contemporaneamente alle due Camere. Art. 66. Ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità. Art. 67. Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. Art. 68. I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni. Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza. Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazione, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza. Art. 69. I membri del Parlamento ricevono un'indennità stabilita dalla legge. Sezione II La formazione delle leggi Art. 70. La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere. Art. 71. L'iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale. Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli. Art. 72. Ogni disegno di legge, presentato ad una Camera è, secondo le norme del suo regolamento, esaminato da una commissione e poi dalla Camera stessa, che l'approva articolo per articolo e con votazione finale. Il regolamento stabilisce procedimenti abbreviati per i disegni di legge dei quali è dichiarata l'urgenza. Può altresì stabilire in quali casi e forme l'esame e l'approvazione dei disegni di legge sono deferiti a commissioni, anche permanenti, composte in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari. Anche in tali casi, fino al momento della sua approvazione definitiva, il disegno di legge è rimesso alla Camera, se il Governo o un decimo dei componenti della Camera o un quinto della commissione richiedono che sia discusso o votato dalla Camera stessa oppure che sia sottoposto alla sua approvazione finale con sole dichiarazioni di voto. Il regolamento determina le forme di pubblicità dei lavori delle commissioni. La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali, di approvazione di bilanci e consuntivi. Art. 73. Le leggi sono promulgate dal Presidente della Repubblica entro un mese dall'approvazione. Se le Camere, ciascuna a maggioranza assoluta dei propri componenti, ne dichiarano l'urgenza, la legge è promulgata nel termine da essa stabilito. Le leggi sono pubblicate subito dopo la promulgazione ed entrano in vigore il quindicesimo giorno successivo alla loro pubblicazione, salvo che le leggi stesse stabiliscano un termine diverso. Art. 74. Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata. Art. 75. È indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali. Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati. La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi. La legge determina le modalità di attuazione del referendum. Art. 76. L'esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principî e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti. Art. 77. Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria. Quando, in casi straordinari di necessità e d'urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni. I decreti perdono efficacia sin dall'inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione. Le Camere possono tuttavia regolare con legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti. Art. 78. Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al Governo i poteri necessari. Art. 79. L'amnistia e l'indulto sono concessi con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera, in ogni suo articolo e nella votazione finale. La legge che concede l'amnistia o l'indulto stabilisce il termine per la loro applicazione. In ogni caso l'amnistia e l'indulto non possono applicarsi ai reati commessi successivamente alla presentazione del disegno di legge. Art. 80. Le Camere autorizzano con legge la ratifica dei trattati internazionali che sono di natura politica, o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari, o importano variazioni del territorio od oneri alle finanze o modificazioni di leggi. Art. 81. Le Camere approvano ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo. L'esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi. Ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte. Art. 82. Ciascuna Camera può disporre inchieste su materie di pubblico interesse. A tale scopo nomina fra i propri componenti una commissione formata in modo da rispecchiare la proporzione dei vari gruppi. La commissione di inchiesta procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'Autorità giudiziaria. Titolo II Il presidente della repubblica Art. 83. Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All'elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d'Aosta ha un solo delegato. L'elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell'assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta. Art. 84. Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d'età e goda dei diritti civili e politici. L'ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica. L'assegno e la dotazione del Presidente sono determinati per legge. Art. 85. Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni. Trenta giorni prima che scada il termine, il Presidente della Camera dei deputati convoca in seduta comune il Parlamento e i delegati regionali, per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Se le Camere sono sciolte, o manca meno di tre mesi alla loro cessazione, la elezione ha luogo entro quindici giorni dalla riunione delle Camere nuove. Nel frattempo sono prorogati i poteri del Presidente in carica. Art. 86. Le funzioni del Presidente della Repubblica, in ogni caso che egli non possa adempierle, sono esercitate dal Presidente del Senato. In caso di impedimento permanente o di morte o di dimissioni del Presidente della Repubblica, il Presidente della Camera dei deputati indice la elezione del nuovo Presidente della Repubblica entro quindici giorni, salvo il maggior termine previsto se le Camere sono sciolte o manca meno di tre mesi alla loro cessazione. Art. 87. Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale. Può inviare messaggi alle Camere. Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione. Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo. Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti. Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione. Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato. Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l'autorizzazione delle Camere. Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere. Presiede il Consiglio superiore della magistratura. Può concedere grazia e commutare le pene. Conferisce le onorificenze della Repubblica. Art. 88. Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura. Art. 89. Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità. Art. 90. Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione. In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri. Art. 91. Titolo III Il governo Sezione I Il Consiglio dei Ministri Art. 92. Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri. Art. 93. Art. 94. Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere. Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale. Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia. Il voto contrario di una o d'entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni. La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione. Art. 95. Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile. Mantiene l'unità di indirizzo politico ed amministrativo, promovendo e coordinando l'attività dei ministri. I ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei ministri, e individualmente degli atti dei loro dicasteri. Art. 96. Il Presidente del Consiglio dei ministri ed i ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale. Sezione II La Pubblica Amministrazione Art. 97. I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione. Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge. Art. 98. I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione. Se sono membri del Parlamento, non possono conseguire promozioni se non per anzianità. Si possono con legge stabilire limitazioni al diritto d'iscriversi ai partiti politici per i magistrati, i militari di carriera in servizio attivo, i funzionari ed agenti di polizia, i rappresentanti diplomatici e consolari all'estero. Sezione III Gli organi ausiliari Art. 99. Il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro è composto, nei modi stabiliti dalla legge, di esperti e di rappresentanti delle categorie produttive, in misura che tenga conto della loro importanza numerica e qualitativa. È organo di consulenza delle Camere e del Governo per le materie e secondo le funzioni che gli sono attribuite dalla legge. Ha l'iniziativa legislativa e può contribuire alla elaborazione della legislazione economica e sociale secondo i principi ed entro i limiti stabiliti dalla legge. Art. 100. Il Consiglio di Stato è organo di consulenza giuridico-amministrativa e di tutela della giustizia nell'amministrazione. La Corte dei conti esercita il controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo, e anche quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato. Partecipa, nei casi e nelle forme stabiliti dalla legge, al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria. Riferisce direttamente alle Camere sul risultato del riscontro eseguito. La legge assicura l'indipendenza dei due Istituti e dei loro componenti di fronte al Governo. Titolo IV La magistratura Sezione I Ordinamento giurisdizionale Art. 101. I giudici sono soggetti soltanto alla legge. Art. 102. La funzione giurisdizionale è esercitata da magistrati ordinari istituiti e regolati dalle norme sull'ordinamento giudiziario. Non possono essere istituiti giudici straordinari o giudici speciali. Possono soltanto istituirsi presso gli organi giudiziari ordinari sezioni specializzate per determinate materie, anche con la partecipazione di cittadini idonei estranei alla magistratura. La legge regola i casi e le forme della partecipazione diretta del popolo all'amministrazione della giustizia. Art. 103. La Corte dei conti ha giurisdizione nelle materie di contabilità pubblica e nelle altre specificate dalla legge. I tribunali militari in tempo di guerra hanno la giurisdizione stabilita dalla legge. In tempo di pace hanno giurisdizione soltanto per i reati militari commessi da appartenenti alle Forze armate. Art. 104. La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere. Il Consiglio superiore della magistratura è presieduto dal Presidente della Repubblica. Ne fanno parte di diritto il primo presidente e il procuratore generale della Corte di cassazione. Gli altri componenti sono eletti per due terzi da tutti i magistrati ordinari tra gli appartenenti alle varie categorie, e per un terzo dal Parlamento in seduta comune tra professori ordinari di università in materie giuridiche ed avvocati dopo quindici anni di esercizio. Il Consiglio elegge un vice presidente fra i componenti designati dal Parlamento. I membri elettivi del Consiglio durano in carica quattro anni e non sono immediatamente rieleggibili. Non possono, finché sono in carica, essere iscritti negli albi professionali, né far parte del Parlamento o di un Consiglio regionale. Art. 105. Spettano al Consiglio superiore della magistratura, secondo le norme dell'ordinamento giudiziario, le assunzioni, le assegnazioni ed i trasferimenti, le promozioni e i provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati. Art. 106. Le nomine dei magistrati hanno luogo per concorso. La legge sull'ordinamento giudiziario può ammettere la nomina, anche elettiva, di magistrati onorari per tutte le funzioni attribuite a giudici singoli. Su designazione del Consiglio superiore della magistratura possono essere chiamati all'ufficio di consiglieri di cassazione, per meriti insigni, professori ordinari di università in materie giuridiche e avvocati che abbiano quindici anni d'esercizio e siano iscritti negli albi speciali per le giurisdizioni superiori. Art. 107. Non possono essere dispensati o sospesi dal servizio né destinati ad altre sedi o funzioni se non in seguito a decisione del Consiglio superiore della magistratura, adottata o per i motivi e con le garanzie di difesa stabilite dall'ordinamento giudiziario o con il loro consenso. Il Ministro della giustizia ha facoltà di promuovere l'azione disciplinare. I magistrati si distinguono fra loro soltanto per diversità di funzioni. Il pubblico ministero gode delle garanzie stabilite nei suoi riguardi dalle norme sull'ordinamento giudiziario. Art. 108. Le norme sull'ordinamento giudiziario e su ogni magistratura sono stabilite con legge. La legge assicura l'indipendenza dei giudici delle giurisdizioni speciali, del pubblico ministero presso di esse, e degli estranei che partecipano all'amministrazione della giustizia. Art. 109. L'autorità giudiziaria dispone direttamente della polizia giudiziaria. Art. 110. Ferme le competenze del Consiglio superiore della magistratura, spettano al Ministro della giustizia l'organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia. Sezione II Norme sulla giurisdizione Art. 111. La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge. Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale. Nel processo penale, la legge assicura che la persona accusata di un reato sia, nel più breve tempo possibile, informata riservatamente della natura e dei motivi dell'accusa elevata a suo carico; disponga del tempo e delle condizioni necessari per preparare la sua difesa; abbia la facoltà, davanti al giudice, di interrogare o di far interrogare le persone che rendono dichiarazioni a suo carico, di ottenere la convocazione e l'interrogatorio di persone a sua difesa nelle stesse condizioni dell'accusa e l'acquisizione di ogni altro mezzo di prova a suo favore; sia assistita da un interprete se non comprende o non parla la lingua impiegata nel processo. Il processo penale è regolato dal principio del contraddittorio nella formazione della prova. La legge regola i casi in cui la formazione della prova non ha luogo in contraddittorio per consenso dell'imputato o per accertata impossibilità di natura oggettiva o per effetto di provata condotta illecita. Tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati. Contro le sentenze e contro i provvedimenti sulla libertà personale, pronunciati dagli organi giurisdizionali ordinari o speciali, è sempre ammesso ricorso in Cassazione per violazione di legge. Si può derogare a tale norma soltanto per le sentenze dei tribunali militari in tempo di guerra. Contro le decisioni del Consiglio di Stato e della Corte dei conti il ricorso in Cassazione è ammesso per i soli motivi inerenti alla giurisdizione. Art. 112. Il pubblico ministero ha l'obbligo di esercitare l'azione penale. Art. 113. Contro gli atti della pubblica amministrazione è sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdizione ordinaria o amministrativa. Tale tutela giurisdizionale non può essere esclusa o limitata a particolari mezzi di impugnazione o per determinate categorie di atti. La legge determina quali organi di giurisdizione possono annullare gli atti della pubblica amministrazione nei casi e con gli effetti previsti dalla legge stessa. Titolo V Le regioni, le province, i comuni Art. 114. La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione. Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento. Art. 115. (abrogato) Art. 116. Il Friuli-Venezia Giulia, la Sardegna, la Sicilia, il Trentino-Alto Adige/Südtirol e la Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottati con legge costituzionale. La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol è costituita dalle Province autonome di Trento e di Bolzano. Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti le materie di cui al terzo comma dell'articolo 117 e le materie indicate dal secondo comma del medesimo articolo alle lettere l), limitatamente all'organizzazione della giustizia di pace, n) e s), possono essere attribuite ad altre Regioni, con legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei principi di cui all'articolo 119. La legge è approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti, sulla base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata. Art. 117. La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: a) politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l'Unione europea; diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea; b) immigrazione; c) rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose; d) difesa e Forze armate; sicurezza dello Stato; armi, munizioni ed esplosivi; e) moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; perequazione delle risorse finanziarie; f) organi dello Stato e relative leggi elettorali; referendum statali; elezione del Parlamento europeo; g) ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali; h) ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale; i) cittadinanza, stato civile e anagrafi; l) giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia amministrativa; m) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; n) norme generali sull'istruzione; o) previdenza sociale; p) legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane; q) dogane, protezione dei confini nazionali e profilassi internazionale; r) pesi, misure e determinazione del tempo; coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale; opere dell'ingegno; s) tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali. Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: rapporti internazionali e con l'Unione europea delle Regioni; commercio con l'estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; previdenza complementare e integrativa; armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato. Spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato. Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, nelle materie di loro competenza, partecipano alle decisioni dirette alla formazione degli atti normativi comunitari e provvedono all'attuazione e all'esecuzione degli accordi internazionali e degli atti dell'Unione europea, nel rispetto delle norme di procedura stabilite da legge dello Stato, che disciplina le modalità di esercizio del potere sostitutivo in caso di inadempienza. La potestà regolamentare spetta allo Stato nelle materie di legislazione esclusiva, salva delega alle Regioni. La potestà regolamentare spetta alle Regioni in ogni altra materia. I Comuni, le Province e le Città metropolitane hanno potestà regolamentare in ordine alla disciplina dell'organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite. Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che impedisce la piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica e promuovono la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive. La legge regionale ratifica le intese della Regione con altre Regioni per il migliore esercizio delle proprie funzioni, anche con individuazione di organi comuni. Nelle materie di sua competenza la Regione può concludere accordi con Stati e intese con enti territoriali interni ad altro Stato, nei casi e con le forme disciplinati da leggi dello Stato. Art. 118. Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. I Comuni, le Province e le Città metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze. La legge statale disciplina forme di coordinamento fra Stato e Regioni nelle materie di cui alle lettere b) e h) del secondo comma dell'articolo 117, e disciplina inoltre forme di intesa e coordinamento nella materia della tutela dei beni culturali. Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà. Art. 119. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio. La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante. Le risorse derivanti dalle fonti di cui ai commi precedenti consentono ai Comuni, alle Province, alle Città metropolitane e alle Regioni di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite. Per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l'effettivo esercizio dei diritti della persona, o per provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di determinati Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno un proprio patrimonio, attribuito secondo i principi generali determinati dalla legge dello Stato. Possono ricorrere all'indebitamento solo per finanziare spese di investimento. E' esclusa ogni garanzia dello Stato sui prestiti dagli stessi contratti. Art. 120. La Regione non può istituire dazi di importazione o esportazione o transito tra le Regioni, nè adottare provvedimenti che ostacolino in qualsiasi modo la libera circolazione delle persone e delle cose tra le Regioni, nè limitare l'esercizio del diritto al lavoro in qualunque parte del territorio nazionale. Il Governo può sostituirsi a organi delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuni nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica, ovvero quando lo richiedono la tutela dell'unità giuridica o dell'unità economica e in particolare la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali dei governi locali. La legge definisce le procedure atte a garantire che i poteri sostitutivi siano esercitati nel rispetto del principio di sussidiarietà e del principio di leale collaborazione. Art. 121. Sono organi della Regione: il Consiglio regionale, la Giunta e il suo Presidente. Il Consiglio regionale esercita le potestà legislative attribuite alla Regione e le altre funzioni conferitegli dalla Costituzione e dalle leggi. Può fare proposte di legge alle Camere. La Giunta regionale è l'organo esecutivo delle Regioni. Il Presidente della Giunta rappresenta la Regione; dirige la politica della Giunta e ne è responsabile; promulga le leggi ed emana i regolamenti regionali; dirige le funzioni amministrative delegate dallo Stato alla Regione, conformandosi alle istruzioni del Governo della Repubblica. Art. 122. Il sistema di elezione e i casi di ineleggibilità e di incompatibilità del Presidente e degli altri componenti della Giunta regionale nonché dei consiglieri regionali sono disciplinati con legge della Regione nei limiti dei princìpi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica, che stabilisce anche la durata degli organi elettivi. Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento, ad un altro Consiglio o ad altra Giunta regionale, ovvero al Parlamento europeo. Il Consiglio elegge tra i suoi componenti un Presidente e un ufficio di presidenza. I consiglieri regionali non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni. Il Presidente della Giunta regionale, salvo che lo statuto regionale disponga diversamente, è eletto a suffragio universale e diretto. Art. 123. Ciascuna Regione ha uno statuto che, in armonia con la Costituzione, ne determina la forma di governo e i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento. Lo statuto regola l'esercizio del diritto di iniziativa e del referendum su leggi e provvedimenti amministrativi della Regione e la pubblicazione delle leggi e dei regolamenti regionali. Lo statuto è approvato e modificato dal Consiglio regionale con legge approvata a maggioranza assoluta dei suoi componenti, con due deliberazioni successive adottate ad intervallo non minore di due mesi. Per tale legge non è richiesta l'apposizione del visto da parte del Commissario del Governo. Lo statuto è sottoposto a referendum popolare qualora entro tre mesi dalla sua pubblicazione ne faccia richiesta un cinquantesimo degli elettori della Regione o un quinto dei componenti il Consiglio regionale. Lo statuto sottoposto a referendum non è promulgato se non è approvato dalla maggioranza dei voti validi. In ogni Regione, lo statuto disciplina il Consiglio delle autonomie locali, quale organo di consultazione fra la Regione e gli enti locali. Art. 124. (abrogato) Art. 125. Nella Regione sono istituiti organi di giustizia amministrativa di primo grado, secondo l'ordinamento stabilito da legge della Repubblica. Possono istituirsi sezioni con sede diversa dal capoluogo della Regione. Art. 126. Con decreto motivato del Presidente della Repubblica sono disposti lo scioglimento del Consiglio regionale e la rimozione del Presidente della Giunta che abbiano compiuto atti contrari alla Costituzione o gravi violazioni di legge. Lo scioglimento e la rimozione possono altresì essere disposti per ragioni di sicurezza nazionale. Il decreto è adottato sentita una Commissione di deputati e senatori costituita, per le questioni regionali, nei modi stabiliti con legge della Repubblica. Il Consiglio regionale può esprimere la sfiducia nei confronti del Presidente della Giunta mediante mozione motivata, sottoscritta da almeno un quinto dei suoi componenti e approvata per appello nominale a maggioranza assoluta dei componenti. La mozione non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla presentazione. L'approvazione della mozione di sfiducia nei confronti del Presidente della Giunta eletto a suffragio universale e diretto, nonché la rimozione, l'impedimento permanente, la morte o le dimissioni volontarie dello stesso comportano le dimissioni della Giunta e lo scioglimento del Consiglio. In ogni caso i medesimi effetti conseguono alle dimissioni contestuali della maggioranza dei componenti il Consiglio. Art. 127. Il Governo, quando ritenga che una legge regionale ecceda la competenza della Regione, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro sessanta giorni dalla sua pubblicazione. Art. 128. (abrogato) Art. 129. (abrogato) Art. 130. (abrogato) Art. 131. Sono costituite le seguenti Regioni: Piemonte; Valle d'Aosta; Lombardia; Trentino-Alto Adige; Veneto; Friuli-Venezia Giulia; Liguria; Emilia-Romagna; Toscana; Umbria; Marche; Lazio; Abruzzi; Molise; Campania; Puglia; Basilicata; Calabria; Sicilia; Sardegna. Art. 132. Si può, con legge costituzionale, sentiti i Consigli regionali, disporre la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni con un minimo di un milione di abitanti, quando ne facciano richiesta tanti Consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate, e la proposta sia approvata con referendum dalla maggioranza delle popolazioni stesse. Si può, con l'approvazione della maggioranza delle popolazioni della Provincia o delle Province interessate e del Comune o dei Comuni interessati espressa mediante referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, consentire che Provincie e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati da una Regione e aggregati ad un'altra. Art. 133. Il mutamento delle circoscrizioni provinciali e la istituzione di nuove Province nell'ambito di una Regione sono stabiliti con leggi della Repubblica, su iniziative dei Comuni, sentita la stessa Regione. La Regione, sentite le popolazioni interessate, può con sue leggi istituire nel proprio territorio nuovi comuni e modificare le loro circoscrizioni e denominazioni. Titolo VI Garanzie costituzionali Sezione I La Corte Costituzionale Art. 134. La Corte costituzionale giudica: sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti, aventi forza di legge, dello Stato e delle Regioni; sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e su quelli tra lo Stato e le Regioni, e tra le Regioni; sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica, a norma della Costituzione. Art. 135. La Corte costituzionale è composta di quindici giudici nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune e per un terzo dalle supreme magistrature ordinaria ed amministrative. I giudici della Corte costituzionale sono scelti tra i magistrati anche a riposo delle giurisdizioni superiori ordinaria ed amministrative, i professori ordinari di università in materie giuridiche e gli avvocati dopo venti anni d'esercizio. I giudici della Corte costituzionale sono nominati per nove anni, decorrenti per ciascuno di essi dal giorno del giuramento, e non possono essere nuovamente nominati. Alla scadenza del termine il giudice costituzionale cessa dalla carica e dall'esercizio delle funzioni. La Corte elegge tra i suoi componenti, secondo le norme stabilite dalla legge, il Presidente, che rimane in carica per un triennio, ed è rieleggibile, fermi in ogni caso i termini di scadenza dall'ufficio di giudice. L'ufficio di giudice della Corte è incompatibile con quello di membro del Parlamento, di un Consiglio regionale, con l'esercizio della professione di avvocato e con ogni carica ed ufficio indicati dalla legge. Nei giudizi d'accusa contro il Presidente della Repubblica, intervengono, oltre i giudici ordinari della Corte, sedici membri tratti a sorte da un elenco di cittadini aventi i requisiti per l'eleggibilità a senatore, che il Parlamento compila ogni nove anni mediante elezione con le stesse modalità stabilite per la nomina dei giudici ordinari. Art. 136. Quando la Corte dichiara l'illegittimità costituzionale di una norma di legge o di atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione. La decisione della Corte è pubblicata e comunicata alle Camere ed ai Consigli regionali interessati, affinché, ove lo ritengano necessario, provvedano nelle forme costituzionali. Art. 137. Contro le decisioni della Corte costituzionale non è ammessa alcuna impugnazione. Sezione II Revisione della Costituzione Leggi costituzionali Art. 138. Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti. Art. 139. La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale. I Con l'entrata in vigore della Costituzione il Capo provvisorio dello Stato esercita le attribuzioni di Presidente della Repubblica e ne assume il titolo. II Se alla data della elezione del Presidente della Repubblica non sono costituiti tutti i Consigli regionali, partecipano alla elezione soltanto i componenti delle due Camere. III Per la prima composizione del Senato della Repubblica sono nominati senatori, con decreto del Presidente della Repubblica, i deputati dell'Assemblea Costituente che posseggono i requisiti di legge per essere senatori e che: * sono stati presidenti del Consiglio dei Ministri o di Assemblee legislative, * hanno fatto parte del disciolto Senato, * hanno avuto almeno tre elezioni, compresa quella all'Assemblea Costituente, * sono stati dichiarati decaduti nella seduta della Camera dei deputati del 9 novembre 1926, * hanno scontato la pena della reclusione non inferiore a cinque anni in seguito a condanna del tribunale speciale fascista per la difesa dello Stato. Sono nominati altresì senatori, con decreto del Presidente della Repubblica, i membri del disciolto Senato che hanno fatto parte della Consulta Nazionale. Al diritto di essere nominati senatori si può rinunciare prima della firma del decreto di nomina. L'accettazione della candidatura alle elezioni politiche implica rinuncia al diritto di nomina a senatore. IV Per la prima elezione del Senato il Molise è considerato come Regione a sé stante, con il numero dei senatori che gli compete in base alla sua popolazione. V La disposizione dell'art. 80 della Costituzione, per quanto concerne i trattati internazionali che importano oneri alle finanze o modificazioni di legge, ha effetto dalla data di convocazione delle Camere. VI Entro cinque anni dall'entrata in vigore della Costituzione si procede alla revisione degli organi speciali di giurisdizione attualmente esistenti, salvo le giurisdizioni del Consiglio di Stato, della Corte dei conti e dei tribunali militari. Entro un anno dalla stessa data si provvede con legge al riordinamento del Tribunale supremo militare in relazione all'articolo 111. VII Fino a quando non sia emanata la nuova legge sull'ordinamento giudiziario in conformità con la Costituzione, continuano ad osservarsi le norme dell'ordinamento vigente. VIII Le elezioni dei Consigli regionali e degli organi elettivi delle amministrazioni provinciali sono indette entro un anno dall'entrata in vigore della Costituzione. Leggi della Repubblica regolano per ogni ramo della pubblica amministrazione il passaggio delle funzioni statali attribuite alle Regioni. Fino a quando non sia provveduto al riordinamento e alla distribuzione delle funzioni amministrative fra gli enti locali restano alle Provincie ed ai Comuni le funzioni che esercitano attualmente e le altre di cui le Regioni deleghino loro l'esercizio. Leggi della Repubblica regolano il passaggio alle Regioni di funzionari e dipendenti dello Stato, anche delle amministrazioni centrali, che sia reso necessario dal nuovo ordinamento. Per la formazione dei loro uffici le Regioni devono, tranne che in casi di necessità, trarre il proprio personale da quello dello Stato e degli enti locali. IX La Repubblica, entro tre anni dall'entrata in vigore della Costituzione, adegua le sue leggi alle esigenze delle autonomie locali e alla competenza legislativa attribuita alle Regioni. X XI Fino a cinque anni dall'entrata in vigore della Costituzione si possono, con leggi costituzionali, formare altre Regioni, a modificazione dell'elenco di cui all'art. 131, anche senza il concorso delle condizioni richieste dal primo comma dell'articolo 132, fermo rimanendo tuttavia l'obbligo di sentire le popolazioni interessate. XII È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. XIII I beni, esistenti nel territorio nazionale, degli ex re di Casa Savoia, delle loro consorti e dei loro discendenti maschi, sono avocati allo Stato. I trasferimenti e le costituzioni di diritti reali sui beni stessi che si siano avvenuti dopo il 2 giugno 1946, sono nulli. XIV I titoli nobiliari non sono riconosciuti. I predicati di quelli esistenti prima del 28 ottobre 1922 valgono come parte del nome. l'Ordine mauriziano è conservato come ente ospedaliero e funziona nei modi stabiliti dalla legge. La legge regola la soppressione della Consulta araldica. XV XVI Entro un anno dall'entrata in vigore della Costituzione si procede alla revisione e al coordinamento con essa delle precedenti leggi costituzionali che non siano state finora esplicitamente o implicitamente abrogate. XVII L'Assemblea Costituente sarà convocata dal suo Presidente per deliberare, entro il 31 gennaio 1948, sulla legge per la elezione del Senato della Repubblica, sugli statuti regionali speciali e sulla legge per la stampa. In tale periodo le Commissioni permanenti restano in funzione. Quelle legislative rinviano al Governo i disegni di legge, ad esse trasmessi, con eventuali osservazioni e proposte di emendamenti. I deputati possono presentare al Governo interrogazioni con richiesta di risposta scritta. L'Assemblea Costituente, agli effetti di cui al secondo comma del presente articolo, è convocata dal suo Presidente su richiesta motivata del Governo o di almeno duecento deputati. XVIII La presente Costituzione è promulgata dal Capo provvisorio dello Stato entro cinque giorni dalla sua approvazione da parte dell'Assemblea Costituente, ed entra in vigore il 1° gennaio 1948. Il testo della Costituzione è depositato nella sala comunale di ciascun Comune della Repubblica per rimanervi esposto, durante tutto l'anno 1948, affinché ogni cittadino possa prenderne cognizione. La Costituzione, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica. Data a Roma, addì 27 dicembre 1947 Enrico De Nicola Controfirmano: Il Presidente dell'Assemblea Costituente UMBERTO TERRACINI Il Presidente del Consiglio dei Ministri ALCIDE DE GASPERI Visto: Il Guardasigilli GRASSI Direttiva 2005/32/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 6 luglio 2005 relativa all'istituzione di un quadro per l'elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano energia e recante modifica della direttiva 92/42/CEE del Consiglio e delle direttive 96/57/CE e 2000/55/CE del Parlamento europeo e del Consiglio. Il parlamento europeo e il consiglio dell'Unione Europea, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 95, vista la proposta della Commissione, visto il parere del Comitato economico e sociale europeo [1], deliberando secondo la procedura di cui all'articolo 251 del trattato [2], considerando quanto segue: (1) Le disparità esistenti tra le normative e le disposizioni amministrative adottate dagli Stati membri con riguardo alla progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano energia possono creare ostacoli al commercio e distorcere la concorrenza nella Comunità e possono pertanto avere un'incidenza diretta sulla realizzazione e sul funzionamento del mercato interno. L'armonizzazione delle normative nazionali costituisce l'unico mezzo per evitare tali ostacoli al commercio e la concorrenza sleale. (2) Ai prodotti che consumano energia è imputabile una quota consistente dei consumi di risorse naturali e di energia nella Comunità. Essi producono anche numerosi importanti impatti ambientali di altro tipo. Per la grande maggioranza delle categorie di prodotti presenti sul mercato comunitario si possono osservare livelli molto diversi di impatto ambientale sebbene le loro prestazioni funzionali siano simili. Nell'interesse dello sviluppo sostenibile, dovrebbe essere incoraggiato il continuo alleggerimento dell'impatto ambientale complessivo di tali prodotti, in particolare identificando le principali fonti di impatto ambientale negativo ed evitando il trasferimento dell'inquinamento quando tale alleggerimento non comporta costi eccessivi. (3) La progettazione ecologica dei prodotti costituisce un fattore essenziale della strategia comunitaria sulla politica integrata dei prodotti. Quale impostazione preventiva finalizzata all'ottimizzazione delle prestazioni ambientali dei prodotti conservando contemporaneamente le loro qualità di uso, essa presenta nuove ed effettive opportunità per il fabbricante, il consumatore e la società nel suo insieme. (4) Il miglioramento dell'efficienza energetica - una delle cui opzioni disponibili è l'uso più efficiente dell'elettricità - è considerato un contributo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nella Comunità. La domanda di elettricità è quella che presenta la maggiore crescita tra le categorie di uso finale di energia e si prevede che essa aumenterà nei prossimi 20-30 anni, in assenza di un'azione politica che si opponga a tale tendenza. Una significativa riduzione del consumo di energia, come suggerito dalla Commissione nel programma europeo per il cambiamento climatico (ECCP), è possibile. Il cambiamento climatico è una delle priorità del sesto programma d'azione per l'ambiente, istituito con decisione n. 1600/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio [3]. Il risparmio energetico è uno dei modi più efficaci, sotto il profilo dei costi, per aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento e ridurre la dipendenza dalle importazioni. Dovrebbero pertanto essere adottati misure e obiettivi sostanziali sotto il profilo della domanda. (5) È necessario agire nella fase progettuale del prodotto che consuma energia, poiché è emerso che è in tale fase che si determina l'inquinamento provocato durante il ciclo di vita del prodotto ed è allora che si impegna la maggior parte dei costi. (6) Occorre istituire un quadro coerente per l'applicazione delle specifiche comunitarie per la progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano energia nell'intento di garantire la libera circolazione di quei prodotti che ottemperano alle specifiche e di migliorarne l'impatto ambientale complessivo. Le specifiche comunitarie dovrebbero rispettare i principi della concorrenza leale e del commercio internazionale. (7) Le specifiche per la progettazione ecocompatibile dovrebbero essere definite tenendo conto degli obiettivi e delle priorità del sesto programma comunitario di azione in materia ambientale, compresi, se necessario, gli obiettivi applicabili delle pertinenti strategie tematiche di tale programma. (8) La presente direttiva è intesa a conseguire un elevato livello di protezione riducendo l'impatto ambientale potenziale dei prodotti che consumano energia, il che si tradurrà in definitiva in un beneficio per i consumatori e gli altri utilizzatori finali. Lo sviluppo sostenibile richiede anche un'attenta considerazione dell'impatto economico, sociale e sanitario delle disposizioni previste. Il miglioramento del rendimento energetico dei prodotti contribuisce a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, ciò che rappresenta un presupposto indispensabile per una solida attività economica e pertanto per uno sviluppo sostenibile. (9) Lo Stato membro che ritenga necessario mantenere disposizioni nazionali in ragione di esigenze rilevanti in termini di protezione dell'ambiente, ovvero introdurre nuove disposizioni basate su nuove prove scientifiche collegate alla protezione dell'ambiente in ragione di un problema specifico di quello Stato membro sorto dopo l'adozione della misura di esecuzione applicabile, può farlo nel rispetto delle condizioni stabilite all'articolo 95, paragrafi 4, 5 e 6, del trattato, che prevede la notifica preliminare alla Commissione e l'approvazione da parte di quest'ultima. (10) Per ottimizzare i benefici ambientali derivanti dal miglioramento della progettazione, può essere necessario informare i consumatori in merito alle caratteristiche e ai risultati ambientali dei prodotti che consumano energia e fornire loro consigli per un utilizzo del prodotto rispettoso dell'ambiente. (11) L'approccio illustrato nel Libro verde sulla politica integrata relativa ai prodotti, che costituisce un'importante innovazione del sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente, è teso a ridurre l'impatto ambientale dei prodotti nell'arco dell'intero ciclo di vita. Prendere in considerazione, nella fase della progettazione, l'impatto ambientale che un prodotto eserciterà nell'intero arco della sua vita può agire favorevolmente sull'ambiente e sui costi. Occorre sufficiente flessibilità per consentire che tali fattori siano integrati nella progettazione dei prodotti pur tenendo conto degli aspetti economici, tecnici e funzionali. (12) Sebbene sia auspicabile un approccio globale alle prestazioni ambientali, la diminuzione dei gas a effetto serra attraverso l'aumento dell'efficienza energetica deve essere considerata l'obiettivo ambientale prioritario in attesa dell'adozione di un piano di lavoro. (13) Può risultare necessario e giustificato stabilire particolari specifiche quantitative per la progettazione ecocompatibile per alcuni prodotti o aspetti ambientali ad essi relativi al fine di garantire che il loro impatto ambientale sia ridotto al minimo. Vista l'urgente necessità di contribuire alla realizzazione degli impegni assunti nel quadro del protocollo di Kyoto allegato alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, e fatto salvo l'approccio integrato proposto nella presente direttiva, bisognerebbe dare priorità alle misure che presentano un elevato potenziale di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra a basso costo. Tali misure possono contribuire anche a promuovere un uso sostenibile delle risorse e rappresentare un importante contributo al quadro decennale di programmi per il consumo e la produzione sostenibili concordato al vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg nel settembre 2002. (15) Quantunque convenga prendere come riferimento i prodotti o le tecnologie più performanti disponibili sul mercato, compresi i mercati internazionali, il livello delle specifiche per la progettazione ecocompatibile dovrebbe essere fissato sulla base di analisi tecniche, economiche e ambientali. Una metodologia flessibile di definizione di tale livello può facilitare un rapido miglioramento delle prestazioni ambientali. Le parti interessate dovrebbero essere consultate e cooperare attivamente a tali analisi. L'elaborazione di disposizioni obbligatorie richiede un'adeguata consultazione delle parti interessate. Tale consultazione può mettere in luce la necessità di un'introduzione per fasi successive o di misure di transizione. L'introduzione di traguardi intermedi accresce la prevedibilità della politica, consente di adeguare il ciclo di sviluppo dei prodotti e facilita la pianificazione a lungo termine per gli interessati. (16) Occorre dare la priorità a iniziative alternative quali l'autoregolamentazione da parte dell'industria allorché ciò permette di conseguire gli obiettivi in maniera più rapida o meno costosa che tramite specifiche vincolanti. Misure legislative possono rendersi necessarie allorché le forze di mercato non si muovono nella giusta direzione o ad una velocità accettabile. (17) L'autoregolamentazione, compresi gli accordi volontari quali gli impegni unilaterali da parte dell'industria, può permettere rapidi progressi in seguito ad un'attuazione rapida e efficace dal punto di vista dei costi e permette un adeguamento flessibile e adeguato alle opzioni tecnologiche e alle sensibilità del mercato. (18) Ai fini della valutazione di accordi volontari o di altre misure di autoregolamentazione presentate come alternative alle misure di esecuzione, dovrebbe essere garantita l'informazione almeno sui seguenti punti: partecipazione aperta, valore aggiunto, rappresentatività, obiettivi quantificati e scaglionati, coinvolgimento della società civile, monitoraggio e relazioni, rapporto costi/efficacia della gestione di un'iniziativa di autoregolamentazione, sostenibilità. (19) In sede di valutazione delle iniziative di autoregolamentazione da parte dell'industria nel contesto della presente direttiva, il capitolo 6 della comunicazione della Commissione sugli accordi ambientali a livello di Comunità nel quadro del piano d'azione "Semplificare e migliorare la regolamentazione" potrebbe fungere da orientamento utile. (20) La presente direttiva dovrebbe altresì promuovere l'integrazione del concetto di progettazione ecocompatibile in seno alle piccole e medie imprese (PMI) e alle microimprese. Tale integrazione potrebbe essere agevolata dall'ampia disponibilità di informazioni sulla sostenibilità dei loro prodotti e dalla facilità di accesso alle stesse. L'attuazione rigorosa delle misure di esecuzione è necessaria per ridurre l'impatto ambientale dei prodotti che consumano energia regolamentati e assicurare una concorrenza leale. (22) Nella preparazione delle misure di esecuzione e del piano di lavoro, la Commissione dovrebbe consultare i rappresentanti degli Stati membri nonché le pertinenti parti interessate al gruppo di prodotti, come l'industria, compresi PMI e artigianato, i sindacati, i commercianti, i dettaglianti, gli importatori, i gruppi per la tutela dell'ambiente e le organizzazioni di consumatori. (23) In sede di elaborazione delle misure di attuazione, la Commissione dovrebbe altresì tenere nel debito conto la vigente legislazione nazionale in materia di ambiente, concernente in particolare le sostanze tossiche, che gli Stati membri hanno detto di ritenere opportuno preservare senza ridurre gli attuali livelli giustificati di protezione negli Stati membri. (24) Occorre tener conto dei moduli e delle norme da utilizzare nelle direttive di armonizzazione tecnica di cui alla decisione 93/465/CEE del Consiglio, del 22 luglio 1993, concernente i moduli relativi alle diverse fasi delle procedure di valutazione della conformità e le norme per l'apposizione e l'utilizzazione della marcatura CE di conformità, da utilizzare nelle direttive di armonizzazione tecnica [4]. (25) Le autorità preposte alla sorveglianza dovrebbero scambiarsi informazioni sulle misure previste nell'ambito della presente direttiva al fine di migliorare la sorveglianza del mercato. Tale cooperazione dovrebbe avvalersi il più possibile di mezzi elettronici di comunicazione e di pertinenti programmi comunitari. Dovrebbero essere agevolati uno scambio di informazioni sull'analisi della prestazione ambientale del ciclo di vita e sulle realizzazioni di soluzioni di progettazione. L'accumulazione e la valutazione dell'insieme delle conoscenze generate dagli sforzi di progettazione ecocompatibile dei fabbricanti è uno dei valori aggiunti d'importanza cruciale della presente direttiva. (26) Un organismo competente è di solito un organismo pubblico o privato, designato dalle autorità pubbliche, che offre le necessarie garanzie di imparzialità e disponibilità di expertise tecnica per effettuare la verifica del prodotto per quanto riguarda la sua conformità alle misure di esecuzione applicabili. (27) Tenendo conto dell'importanza di evitare la non conformità, gli Stati membri dovrebbero assicurare che siano disponibili gli strumenti necessari per un'efficace sorveglianza del mercato. (28) Per quanto concerne la formazione e l'informazione delle piccole e medie imprese in materia di progettazione ecocompatibile, può essere opportuno prendere in considerazione attività di accompagnamento. (29) È nell'interesse del funzionamento del mercato interno disporre di norme armonizzate a livello comunitario. Una volta pubblicato il riferimento a tali norme nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, l'ottemperanza ad esse dovrebbe determinare la presunzione di conformità alle corrispondenti prescrizioni contenute nella misura di esecuzione adottata sulla base della presente direttiva, anche se dovrebbero essere permessi altri mezzi per dimostrare tale conformità. (30) Una delle funzioni principali delle norme armonizzate dovrebbe consistere nell'aiutare i fabbricanti ad applicare le misure di esecuzione adottate in virtù della presente direttiva. Tali norme potrebbero essere di importanza fondamentale per la definizione dei metodi di misurazione e di prova. Nel caso di specifiche generiche di progettazione ecocompatibile, le norme armonizzate potrebbero contribuire notevolmente a guidare i fabbricanti nella definizione del profilo ecologico dei loro prodotti secondo le condizioni della misura di esecuzione applicabile. Tali norme dovrebbero indicare chiaramente il rapporto tra le loro clausole e le condizioni in questione. Le norme armonizzate non dovrebbero avere lo scopo di fissare limiti riguardo agli aspetti ambientali. (31) Per le definizioni utilizzate nella presente direttiva, è utile riferirsi alle pertinenti norme internazionali, come ISO 14040. (32) La presente direttiva è conforme ad alcuni principi sull'applicazione della nuova strategia illustrata nella risoluzione del Consiglio, del 7 maggio 1985, relativa ad una nuova strategia in materia di armonizzazione tecnica e normalizzazione [5], e al criterio di far riferimento alle norme europee armonizzate. La risoluzione del Consiglio del 28 ottobre 1999 sul ruolo della normalizzazione in Europa [6] raccomandava alla Commissione di esaminare se il principio della nuova strategia poteva essere esteso a settori non ancora presi in considerazione, quale strumento per migliorare e semplificare ogni qualvolta possibile la legislazione. (33) La presente direttiva è complementare agli esistenti strumenti comunitari, quali la direttiva 92/75/CEE del Consiglio, del 22 settembre 1992, concernente l'indicazione del consumo di energia e di altre risorse degli apparecchi domestici, mediante l'etichettatura ed informazioni uniformi relative ai prodotti [7], il regolamento (CE) n. 1980/2000 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 luglio 2000, relativo al sistema comunitario, riesaminato, di assegnazione di un marchio di qualità ecologica [8], il regolamento (CE) n. 2422/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 novembre 2001, concernente un programma comunitario di etichettatura relativa ad un uso efficiente dell'energia per le apparecchiature per ufficio [9], la direttiva 2002/96/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 gennaio 2003, sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) [10], la direttiva 2002/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 gennaio 2003, sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche [11], e la direttiva 76/769/CEE del Consiglio, del 27 luglio 1976, concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati Membri relative alle restrizioni in materia di immissione sul mercato e di uso di talune sostanze e preparati pericolosi [12]. Le sinergie tra la presente direttiva e gli strumenti comunitari vigenti dovrebbero contribuire ad aumentare il rispettivo impatto e a fissare specifiche coerenti da far applicare ai fabbricanti. (34) La direttiva 92/42/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, concernente i requisiti di rendimento per le nuove caldaie ad acqua calda alimentate con combustibili liquidi o gassosi [13], la direttiva 96/57/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 settembre 1996, sui requisiti di rendimento energetico di frigoriferi, congelatori e loro combinazioni di uso domestico [14], e la direttiva 2000/55/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 settembre 2000, sui requisiti di efficienza energetica degli alimentatori per lampade fluorescenti [15], che già contengono disposizioni in merito alla revisione dei requisiti di rendimento energetico, devono essere integrate nel presente quadro. (35) La direttiva 92/42/CEE contempla un sistema di classificazione delle caldaie in funzione del loro rendimento energetico mediante l'attribuzione di stelle. Poiché gli Stati membri e l'industria hanno convenuto che siffatto sistema non ha prodotto i risultati sperati, la direttiva 92/42/CEE deve essere modificata per introdurre sistemi più efficaci. (36) Le disposizioni della direttiva 78/170/CEE del Consiglio, del 13 febbraio 1978, concernente la resa dei generatori di calore impiegati per il riscaldamento di locali e la produzione di acqua calda negli edifici non industriali nuovi o già esistenti, nonché l'isolamento della distribuzione del calore e di acqua calda per usi igienici nei nuovi edifici non industriali [16], sono state sostituite dalle disposizioni della direttiva 92/42/CEE, della direttiva 90/396/CEE del Consiglio, del 29 giugno 1990, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di apparecchi a gas [17], e della direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2002, sul rendimento energetico nell'edilizia [18]. La direttiva 78/170/CEE deve pertanto essere abrogata. Comunicazione della commissione al parlamento europeo e al consiglio sull'attuazione e prosecuzione del programma Pericle relativo alla protezione dell'euro contro la contraffazione monetaria. Proposta di decisione del consiglio che modifica ed estende la Decisione del Consiglio del 17 dicembre 2001, che istituisce un programma di azione in materia di scambi, assistenza e formazione per la protezione dell'euro contro la contraffazione monetaria (programma "Pericle"). Pericle, il programma comunitario relativo agli scambi, all'assistenza e alla formazione per la protezione dell'euro contro la contraffazione monetaria, è stato istituito dalla decisione n. 2001/923/CE del Consiglio, del 17 dicembre 2001, ed è finalizzato a sostenere e integrare le iniziative avviate dagli Stati membri e previste in programmi esistenti per la protezione dell'euro contro la contraffazione monetaria. Dette iniziative comprendono gli scambi di informazioni (seminari, workshop, riunioni e conferenze), i tirocini e gli scambi di personale, nonché l'assistenza tecnica, scientifica ed operativa. L'articolo 1 della decisione Pericle prevede che il periodo di applicazione abbia inizio il 1° gennaio 2002 e si concluda il 31 dicembre 2005. L'articolo 6 della stessa decisione fissa per l'esecuzione del programma un importo di riferimento finanziario pari a 4 milioni di EUR. L'articolo 13, paragrafo 3, della decisione Pericle dispone che la Commissione presenti al Parlamento europeo e al Consiglio, entro il 30 giugno 2005: - una relazione di valutazione indipendente rispetto al gestore del programma sulla pertinenza, l'efficienza e l'efficacia del programma, nonché: - una comunicazione sull'opportunità di proseguire e adeguare il programma, corredata di una proposta appropriata. La relazione di valutazione del programma Pericle è stata presentata il 30 novembre 2004. La presente comunicazione tiene conto delle conclusioni e raccomandazioni della relazione di valutazione, contiene informazioni sull'attuazione del programma ed è corredata di una proposta di estensione e adattamento della decisione iniziale. Dall'inizio dell'estate 2003, le banconote euro contraffatte scoperte mentre erano in circolazione si sono attestate a 50000 esemplari al mese. Tale cifra risulta inferiore ai livelli antecedenti l'introduzione dell'euro, inferiore rispetto ai valori relativi al dollaro statunitense ed estremamente bassa in rapporto ai 9 miliardi di banconote euro autentiche in circolazione. Allo stesso tempo si registra un costante incremento delle monete in euro contraffatte, che può essere in ogni caso ritenuto basso considerando i livelli registrati in passato. Le forze di polizia hanno inoltre portato a termine con successo una serie di operazioni, smantellando zecche clandestine e confiscando ingenti quantitativi di banconote e monete contraffatte prima che venissero messe in circolazione. Le tabelle 1 a e 1 b sintetizzano l'evoluzione della contraffazione di banconote e monete in euro. Questa situazione complessivamente favorevole è il risultato di una lunga preparazione a livello sia legislativo che istituzionale ed evidenzia l'alto grado di cooperazione raggiunto in ambito comunitario e internazionale. La Commissione ha definito i concetti fondamentali relativi alla protezione dell'euro in una comunicazione pubblicata già nel 1998 [1]. Il Consiglio ha quindi adottato nel 2001 un regolamento di base [2], che creava le fondamenta istituzionali per la struttura di protezione, e che era stato preceduto da una decisione quadro del Consiglio [3], adottata nel 2000, con cui la protezione dell'euro per mezzo di sanzioni penali è rafforzata e, in parte, armonizzata. Nel 1999, inoltre, il mandato di Europol era stato esteso alla lotta contro la falsificazione di monete [4]. In relazione alle sanzioni penali, la Commissione ha pubblicato due relazioni [5] sull'attuazione della suddetta decisione quadro. Il livello di attuazione che ne emerge risulta soddisfacente. Allo scopo di garantire una chiara struttura nella lotta alla contraffazione monetaria, una stretta collaborazione ed un efficace flusso di informazioni, sono stati istituiti uffici centrali nazionali in tutti gli Stati membri. Presso la BCE e Europol sono operativi banche dati e sistemi di comunicazione. Sono stati inoltre creati appositi organismi per l'analisi tecnica del denaro contraffatto negli Stati membri, presso la BCE (per le banconote) e la Commissione (per le monete). Il programma Pericle svolge un ruolo di rilievo nella realizzazione dei risultati attuali nell'ambito della protezione dell'euro e della lotta ai reati in materia di contraffazione monetaria, grazie allo scambio di informazioni e all'aumentata cooperazione. La sorveglianza continua è necessaria per preservare i risultati raggiunti nell'ambito della lotta alla falsificazione dell'euro e trarne spunto per procedere alle azioni successive. La formazione e l'assistenza tecnica sono molto importanti in tal senso ed è perciò essenziale proseguire il programma Pericle. Conformemente all'articolo 13 della decisione Pericle, la valutazione del programma Pericle è stata affidata ad un esperto indipendente dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), che ha presentato la relativa relazione di valutazione il 30 novembre 2004. Il valutatore ha esaminato i fascicoli relativi a 21 delle azioni del programma Pericle realizzate fino al marzo 2004, su iniziativa dei singoli Stati membri o della Commissione. Basandosi sui questionari cui hanno risposto organizzatori e partecipanti e sui colloqui con gli interessati, il valutatore è giunto alle seguenti conclusioni principali [6]: - Il programma ha contribuito a migliorare la consapevolezza della dimensione comunitaria dell'euro; si registra altresì una maggiore comprensione, da parte dei partecipanti, delle leggi e degli strumenti connessi, in particolare della pertinente normativa comunitaria nonché della più ampia normativa europea. - Per quanto riguarda la tipologia degli scambi di informazioni e i metodi/le metodologie, sono stati per la maggior parte presentati nei diversi workshop, incontri e seminari. - I destinatari del programma sono stati raggiunti solo parzialmente: si è avuta infatti una vasta partecipazione di funzionari di pubblica sicurezza, mentre la presenza dei rappresentanti del settore bancario (banche commerciali) e delle camere di commercio e quella dei giuristi specializzati è stata molto scarsa. - Le attività analizzate sono state ritenute pertinenti e corrispondenti agli obiettivi principali del programma. - Per quanto concerne i costi, il valutatore ha ritenuto particolarmente dispendiosi alcuni progetti, evidenziandone voci specifiche. Il valutatore ha formulato le seguenti raccomandazioni principali: Dopo 4 anni seguirà una seconda valutazione. - Il programma deve restare a disposizione di tutti gli Stati membri ma va concessa la priorità (in primo luogo) a quegli Stati che hanno aderito poco alle iniziative o non hanno organizzato interventi durante il primo programma, e ai nuovi Stati membri. - È necessario porre l'accento sulla formazione pratica. La priorità va attribuita agli scambi di personale e alla formazione specifica, compresi studi di casi. Tali attività producono peraltro un miglior rapporto costi-efficacia. - Va sviluppata la cooperazione tra le istituzioni/gli organismi europee/i (Commissione/OLAF, BCE ed Europol) onde eliminare sovrapposizioni tra programmi diversi e migliorare ulteriormente il coordinamento tra i principali attori (forze di polizia, banche, magistrati) nella lotta alla contraffazione monetaria. - In relazione all'impatto del programma sulla convergenza della formazione ad alto livello per formatori, non è stato possibile procedere ad una valutazione in quanto non erano disponibili sufficienti informazioni sul legame tra le strategie nazionali e le attività del programma Pericle. - Per consentire la valutazione dell'impatto del programma, tra l'altro anche in relazione alla convergenza della formazione ad alto livello per formatori, il valutatore raccomanda l'elaborazione di un documento strategico da ultimare prima dell'entrata in vigore del nuovo programma Pericle. L'attuazione del programma è stata inizialmente lenta, a causa soprattutto del fatto che il programma era stato adottato nel dicembre 2001. Il primo progetto del programma Pericle è stato quindi realizzato soltanto nell'ottobre 2002 e l'importo impegnato nel 2002 è stato di poco inferiore al 40% della dotazione iniziale (lo stanziamento è stato ridotto nel corso dell'anno). Successivamente il programma è decollato e la dotazione è stata interamente impegnata sia nel 2003 che nel 2004. In base alle previsioni per il 2005, anche l'importo residuo sarà interamente impiegato. Secondo tali statistiche/previsioni, il livello globale degli impegni per il quadriennio 2002-2005 sarà pari all'80% dell'importo di riferimento finanziario iniziale. I principali aggregati nell'attuazione del programma Pericle sono riportati nella tabella 2. Durante i primi 3 anni del programma sono stati avviati 38 progetti; per il 2005 sono previste altre 18 azioni, promosse dagli Stati membri e dalla Commissione. Dei 56 progetti totali, 41 nascono dall'iniziativa delle autorità competenti degli Stati membri, mentre i restanti 15 sono promossi su iniziativa della Commissione/dell'OLAF. La maggior parte delle iniziative realizzate consiste in conferenze, seminari, workshop e corsi di formazione specializzata. Da segnalare tuttavia che lo scambio di personale ha acquisito sempre maggiore importanza e può essere ora qualificato come una peculiarità del programma Pericle. In seguito all'allargamento è probabile che lo sviluppo di questo tipo di attività continui, conformemente alla raccomandazione del valutatore del programma Pericle. Nel corso dell'attuale programma è stato effettuato soltanto uno studio tecnico, che si intende proseguire a livello più ampio nel 2005. L'analisi del programma Pericle in base al tipo di progetto è riportata nella tabella 3. Ai suddetti eventi hanno preso parte circa 2600 persone. Nei primi periodi i partecipanti erano per la maggior parte rappresentanti delle forze di polizia, a testimonianza della priorità conferita alla creazione di più stretti legami professionali per una lotta più efficace alla falsificazione dell'euro. A tale riguardo, la relazione di valutazione (pagg. 10 e 11) rileva che, fino al marzo 2004, il 65% dei partecipanti era costituito prevalentemente da rappresentanti delle forze di polizia. A partire dal 2003 si osserva invece una maggiore partecipazione delle autorità giudiziarie, mentre dal 2004-2005 si registra un aumento della partecipazione di rappresentanti del settore finanziario (intermediari finanziari del settore pubblico, banche centrali nazionali, istituzioni bancarie e finanziarie commerciali): anche questa evoluzione è conforme alle raccomandazioni del valutatore. Viene promossa nel frattempo l'organizzazione di un maggior numero di seminari tecnici. Nella gestione del programma si è cercato di evitare sovrapposizioni nella partecipazione e la relazione di valutazione ha rilevato che tale obiettivo è stato raggiunto. Dalla relazione di valutazione emerge che i partecipanti provenivano da 76 paesi, sebbene si registri una maggioranza di partecipanti degli Stati membri. È stata rilevata la scarsa partecipazione di alcuni paesi, tra i quali alcuni dell'area dell'euro. Ciò può essere ricondotto a situazioni di natura organizzativa piuttosto che strutturale, ma si sta cercando di riequilibrare il quadro. Alcuni paesi sono più attivi di altri nell'organizzazione degli eventi, con l'Italia che contribuisce ad esempio con il 21% al numero totale delle iniziative intraprese. Dal 2005 anche i nuovi Stati membri hanno cominciato ad organizzare azioni relative al programma Pericle. La relazione di valutazione rileva inoltre (pag. 14) che l'organizzazione delle azioni relative al programma Pericle ha riguardato tutti i settori relativi alla protezione dell'euro (forze di polizia, settore giudiziario, finanziario e tecnico), promuovendo in particolare la creazione di reti con le quali affrontare con maggiore efficacia la lotta ai reati di falsificazione. Per le azioni del programma Pericle è garantita la partecipazione della BCE, della Commissione, di Europol e, in alcuni casi, anche di Eurojust, Interpol e dei servizi segreti statunitensi. In riferimento agli aspetti della protezione dell'euro di competenza degli Stati membri, sono stati sistematicamente consultati gli esperti dei rispettivi servizi specializzati. Le azioni del programma Pericle vengono per lo più intraprese all'interno dell'UE. Alcune di esse sono state tuttavia organizzate nei paesi terzi o nei paesi candidati all'adesione per far fronte ad esigenze specifiche legate alla protezione dell'euro, come nel caso delle attività intraprese in Colombia, per tutti i paesi dell'America del sud, e in Bulgaria, anche per gli altri paesi dell'Europa sud-orientale. È stata pertanto rispettata l'impostazione transnazionale e pluridisciplinare prevista all'articolo 3 della decisione Pericle; la pluridisciplinarietà è stata perseguita sia a livello di bagaglio professionale dei partecipanti che in relazione al contenuto delle azioni. Conformemente all'articolo 5 della decisione Pericle, l'attuazione e il coordinamento del programma sono realizzati in stretto partenariato fra la Commissione e gli Stati membri. Il coordinamento delle azioni del programma e di altre attività di formazione è affidato al Gruppo di esperti contro la falsificazione dell'euro, di cui fanno parte esperti di tutti gli Stati membri e dei paesi candidati e a cui partecipano rappresentanti di Europol, della BCE e di Interpol, conformemente al settimo considerando della decisione Pericle. Il programma Pericle centralizza ora praticamente tutte le attività della Commissione e degli Stati membri a livello comunitario per quanto attiene alla protezione dell'euro e ha inoltre sostituito in larga misura la linea di bilancio specifica della Commissione 'Protezione dell'euro'. Un numero limitato di attività relative alla protezione dell'euro contro la contraffazione monetaria viene intrapreso nel quadro di altri programmi comunitari, quali TAIEX e il programma di gemellaggio. Si tratta in prevalenza di azioni relative ad un singolo paese o aventi un singolo oggetto (non ammissibili pertanto ai finanziamenti del programma Pericle), che vengono sistematicamente coordinate con il programma Pericle dal servizio competente della Commissione in collaborazione con gli Stati membri. Oltre al loro contenuto di sensibilizzazione e formazione, le azioni del programma Pericle hanno determinato numerosi miglioramenti strutturali e di altra natura sia negli Stati membri che nei paesi terzi. Per citarne alcuni: in molti paesi sono stati creati uffici centrali nazionali per la lotta alla contraffazione monetaria; due seminari Pericle hanno assistito i paesi (all'epoca) in via di adesione ad applicare l'acquis nel settore specifico; è stato elaborato un codice di condotta sulle questioni attinenti alla stampa e alla comunicazione; Conformemente alla suddetta analisi e alla luce delle conclusioni del valutatore del programma Pericle, la presente comunicazione è corredata di una proposta relativa all'adattamento e alla prosecuzione del programma. Conformemente all'articolo 13 della decisione n. 2001/923/CE del Consiglio, del 17 dicembre 2001, che istituisce un programma di azione in materia di scambi, assistenza e formazione per la protezione dell'euro contro la contraffazione monetaria (programma "Pericle") e sulla base della relazione di valutazione del programma Pericle del 30 novembre 2004, si propone che la decisione del Consiglio sia estesa e modificata. Il periodo di proroga proposto è di sei anni, mentre l'importo di riferimento finanziario resta invariato a 1 milione di EUR all'anno. Gli adattamenti proposti riguardano: l'aumento della percentuale di cofinanziamento fornita dal bilancio comunitario; l'introduzione della flessibilità nel numero delle domande presentate da ciascuno Stato membro e conseguente coordinamento; infine l'estensione del contenuto del sostegno tecnico e operativo all'assistenza amministrativa per le inchieste in corso, con l'intermediazione di Europol. Conformemente anche alla raccomandazione del valutatore del programma Pericle, è opportuno estendere tale programma vista la necessità di: - assicurare una sorveglianza continua per mantenere ovvero ridurre l'attuale livello della contraffazione delle banconote in euro ed evitare qualsiasi espansione della contraffazione delle monete in euro che pregiudicherebbe la fiducia dei cittadini; - fornire formazione/informazioni al personale di nuova assunzione ed estendere la formazione anche ai settori che hanno meno fruito del programma Pericle (agenti finanziari, pubblici ministeri e personale tecnico); - fornire formazione al personale competente riguardo alle caratteristiche delle banconote in euro della nuova generazione, che saranno emesse alla fine del decennio; - insistere soprattutto sulla formazione e sull'assistenza tecnica nei nuovi Stati membri, conferendo la priorità a quegli Stati che per primi introdurranno l'euro come moneta unica. Autorizzazione degli aiuti di Stato sulla base degli articoli 87 e 88 del trattato CE; (Casi contro i quali la Commissione non solleva obiezioni). Lo stanziamento iniziale del regime era di 10 milioni di GBP (circa 15 milioni di euro). Il testo delle decisioni nelle lingue facenti fede, ad eccezione dei dati riservati, è disponibile sul sito http://europa.eu.int/comm/secretariat@general/sgb/state@aids. Comunicato del governo francese concernente la direttiva 94/22/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 1994, relativa alle condizioni di rilascio e di esercizio delle autorizzazioni alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi. (Avviso relativo alla richiesta di concessione esclusiva per la ricerca di idrocarburi liquidi o gassosi detta Permis de l'Attila). Con domanda presentata il 30 giugno 2004, le società Calli Coz S.A., con sede sociale in 190 rue de Fontenay, VINCENNES, 94300 (Francia), e Tethys Oil AB, con sede sociale in Arsenatsgatan 4, Stoccolma, 11147 (Svezia), hanno chiesto una concessione esclusiva di cinque anni per la ricerca di idrocarburi liquidi o gassosi; la richiesta, detta "Permis de l'Attila", riguarda una superficie di circa 2053 chilometri quadrati, situata su una parte del dipartimento della Mosa (Meuse). Il meridiano assunto come riferimento è quello di Parigi. Le imprese interessate possono concorrere presentando domanda entro un termine di 90 giorni a decorrere dalla pubblicazione del presente avviso, seguendo la procedura indicata nell'"Avviso relativo al rilascio di titoli minerari per idrocarburi in Francia" pubblicato nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee n. C 374 del 30 dicembre 1994, pag. 11, e sancita dal decreto francese 95-427 del 19 aprile 1995 relativo ai titoli minerari (Journal officiel de la république française del 22.4.1995). Parere della Commissione, del 22 dicembre 2004, concernente il piano di smaltimento di rifiuti radioattivi derivanti dallo smantellamento dei camini del reattore a pila di Windscale, nella regione Cumbria, Regno Unito, in conformità dell'articolo 37 del trattato Euratom; (Il testo in lingua inglese è il solo facente fede). In data 16 aprile 2004 la Commissione europea ha ricevuto dal governo del Regno Unito, a norma dell'articolo 37 del trattato Euratom, i dati generali del piano relativo allo smaltimento di rifiuti radioattivi derivanti dallo smantellamento dei camini del reattore a pila di Windscale. Sulla base di tali dati e delle informazioni complementari richieste dalla Commissione il 9 luglio 2004 e trasmesse dal governo del Regno Unito il 3 settembre 2004, nonché dopo aver consultato il gruppo di esperti, la Commissione ha formulato il seguente parere: a) La distanza tra l'impianto e lo Stato membro più vicino, in questo caso l'Irlanda, è di circa 180 km. b) In condizioni operative normali, gli scarichi di effluenti liquidi e gassosi non comporteranno in altri Stati membri un'esposizione della popolazione significativa sotto il profilo sanitario. I residui solidi o i materiali di scarto non radioattivi, esonerati dal controllo di regolamentazione, saranno destinati allo smaltimento come rifiuti convenzionali o al reimpiego o riciclo. Ciò avverrà nel rispetto dei criteri enunciati nella direttiva sulle norme fondamentali di sicurezza (direttiva 96/29/Euratom). Bruciata la sede del partito democratico mentre i reparti antisommossa si sono ritirati dalla città. Valona in mano ai dimostranti. Slitta a Tirana la decisione sullo stato di emergenza. Il Governo di Berisha appare in difficoltà. Ha un nome dolce l'ultima tappa prima di entrare a Valona. La Collina degli Ulivi, in albanese Chafa Kushojviz. Questa è ancora 'terra di nessuno', sotto, sulla discesa che schiude l'orizzonte al mare, ci sono barricate, bagliori di fuochi e gente inferocita. Valona è in mano alla folla, fuori da ogni controllo, la polizia è scomparsa, rintanata nelle caserme. Lo stato di emergenza è nei fatti. Kavaje, Lushinje, Fier, ogni città con le sue 'piramidi finanziarie' fallite, gli assalti ai municipi e alle stazioni di polizia, le sassaiole, gli incendi. Questa è una Repubblica indipendente, urlano i valonesi trincerati dietro carcasse di auto rovesciate, bidoni e travi di legno affastellate per bloccare la strada. Piovono pietre e insulti, anche contro gli stranieri e gli italiani. Dalla rabbia dei valonesi non si salva niente e nessuno. Ieri è caduto l'ultimo palazzo del potere ancora intatto, la sede locale del Partito democratico del presidente Sali Berisha. Ma ieri la folla aveva campo libero e si è sfogata contro ogni simbolo del potere centrale, inviperita per i morti e i feriti, eccitata dalle dichiarazioni della famiglia Rustemi, una di quelle più in vista in città e che vanta una lontana parentela con Avni Rustemi, rivoluzionario degli anni 20 assassinato dopo una sommossa contro Re Zog. Mio fratello è stato ucciso alle spalle - ha dichiarato Cezair Rustemi - le poltrone di Berisha e dei suoi affondano nel sangue dei nostri morti. Valona la ribelle non si piega a Berisha e neppure ai manganelli, non crede alle promesse di rimborso del Governo, vuole regolare da sè e alla sua maniera i conti in rosso lasciati dalle finanziarie fallite. Ma come? Qui si è aperto un "buco" di almeno 300 milioni di dollari depositati nella piramide della Gjallica dove sono affluiti i soldi dei piccoli risparmiatori ma soprattutto milioni di dollari di affari illeciti, dal narcotraffico, alla prostituzione, al passaggio degli emigranti clandestini. Qui sono stati riciclati i dollari della mafia locale, e forse anche di quella italiana. L'esplosione di rabbia è genuina ma viene anche ispirata e organizzata da malavitosi, ex agenti della Segurimi, funzionari corrotti. Già un paio di mesi fa, quando non si parlava ancora di fallimenti, Berisha aveva fatto fuori il capo della polizia e quasi tutti gli ufficiali delle dogane. Un brutto colpo per i traffici illegali che alimentano il benessere gonfiato del porto. Non ci vuole un'indagine particolare per intuire dove passano in Albania i canali dell'economia sommersa. La Blue Guide di James Pettifer sull'Albania avverte. La presenza del crimine organizzato a Valona è ramificata, la coltura della canapa indiana estesa in tutto il distretto. Consigliamo ai visitatori di non passare la notte in città senza l'assistenza di qualcuno del posto. Ma Valona è anche il simbolo di una resistenza secolare a ogni tentativo di dominazione. La Piazza della Bandiera è dedicata a Ismail Kemal, il patriota che nel 1912 proclamò per la prima volta l'indipendenza nazionale mentre il resto del Paese era ancora sotto il controllo dell'Impero Ottomano. Nel 1920 gli occupanti italiani, secondo la tradizione popolare, vennero buttati a mare, mentre durante la Seconda guerra mondiale per la resistenza partigiana alle truppe dell'Asse Valona si meritò il titolo di Città degli Eroi. Eccolo il monumento dei martiri in Piazza della Bandiera, una grande scultura in bronzo dove si sono raccolti a migliaia per il funerale di Artur Rustemi, passandosi la bara di spalla in spalla avvolta in un drappo rosso con l'aquila nera a due teste, il simbolo dell'Albania. Poi un gruppo si è staccato dal corteo diretto al cimitero degli eroi per infilarsi sul viale di Sheshi Iflamurit, la via del porto, fiancheggiata dagli edifici tipici del regime comunista di Enver Hoxha e da case popolari, intervallate adesso dalle ambiziose villette dei nuovi ricchi. Da qui è partito l'assalto alla casa che ospitava il Partito democratico, distrutta e bruciata come già era avvenuto qualche giorno fa con il municipio, che nei piani dell'ambasciata italiana doveva diventare la prossima sede del consolato di Valona. A morte Berisha e i democratici, grida un certo Flamur quando vede avvicinarsi degli stranieri. Qui non si trova più un seguace del Partito democratico che pure a Valona aveva vinto le ultime elezioni con l'88% dei consensi. Anche Dashamir Shehi, ex vice primo ministro, un tempo uomo del Presidente in città, attacca il Governo e si oppone a misure di emergenza. La gente non vuole più questo sistema. Ci vuole più trasparenza nell'amministrazione. Ma intanto circolano voci inquietanti sul futuro delle altre 'piramidi finanziarie', quelle che in apparenza nelle scorse settimane si erano salvate dal fallimento e che adesso potrebbero chiudere i pagamenti. Se accadesse una cosa del genere, allora la rivolta di Valona, di Fier e della provincia potrebbe propagarsi a Tirana. Il Governo annaspa, non riesce a decidere quali misure di sicurezza adottare, si profila anche una crisi dell'Esecutivo mentre l'opposizione - che riunisce nel Forum una decina di partiti dagli ex comunisti alla destra di Alleanza democratica - chiama alla protesta pacifica in piazza. Ma sulla Collina degli Ulivi si respira aria di battaglia. L'assedio di Valona è cominciato. La mafia italiana opera in Albania. Nelle società di Tirana che hanno truffato un quarto della popolazione c'è lo zampino delle organizzazioni criminali italiane. A sollevare l'accusa è stato il rapporto della Confcommercio sull'aggressione criminale all'economia. E lo studio, che cita come fonte un alto dirigente della polizia di Stato, è stato confermato dal procuratore nazionale antimafia, Piero Luigi Vigna, e dal direttore del servizio centrale operativo (Sco) della polizia, Alessandro Pansa. Abbiamo notizia della presenza della criminalità italiana nello scandalo delle finanziarie albanesi ha detto Vigna, ricordando che l'Albania è già diventata produttrice di marijuana e sta sperimentando oggi la produzione della coca. In quegli istituti finanziari forse sono andati a finire quei soldi, ha aggiunto. Pansa ha confermato quanto sostenuto dal collega dell'antimafia, limitandosi ad ammettere che per lo scandalo albanese indagini sono in corso anche in Italia. Non posso dire di più. Anni fa, ha ricordato il direttore dello Sco, anche in Campania c'erano finanziarie che offrivano un interesse del 7% mensile a chi affidava loro i propri risparmi. Dietro c'era la camorra, che finanziava così il contrabbando di sigarette. Ogni giorno cercavamo sempre un momento per sintonizzarci sulla radio italiana. Lontani dalle orecchie e dagli occhi della Segurimi, con un filo di rame per antenna, ascoltavamo da qualche angolo segreto quello che succedeva dall'altra parte del mondo. Questa è una storia comune che può raccontare qualunque albanese sopra i vent'anni. Noi italiani per loro eravamo l'altra parte del mondo. Li vedemmo arrivare nell'estate del '91 a Bari e Brindisi ammassati nelle stive delle navi, senza pane nè acqua. E improvvisamente quell'irruzione, subito definita un esodo biblico, ci rivelò che dall'altra parte del mare esistevano gli albanesi. Un ufficiale, e non di basso grado, dell'"Operazione Pellicano" confessò candidamente che prima di partire aveva dovuto prendere in mano la carta geografica per individuare dove fosse questo Paese, scomparso dalla memoria e dalla storia. Loro erano il nostro vicino sconosciuto. Dopo la caduta del comunismo noi invece rappresentavamo l'Eldorado teletrasmesso ogni sera dalle antenne satellitari, il Paese con il campionato di calcio più bello del mondo, la nazionale per cui a Tirana avevano esultato dopo il trionfo di Madrid nell''82. L'Italia era e rimane una calamita nonostante le illusioni, i dolori e le tragedie vissute da un popolo di emigranti. Anche gli italiani hanno cominciato a conoscere l'Albania. I primi approcci non sono stati esaltanti. Durante il regime di Hoxha gli albanesi erano stati nutriti di un risentimento particolare nei confronti dell'Italia, potenza occupante durante la Seconda guerra mondiale. E alcuni italiani che vennero qui appena dopo la fine dello stalinismo approfittarono, a volte in maniera scorretta e persino criminale, di un Paese che dopo 50 anni di oscurantismo si apriva al mondo. Davanti all'emergenza umanitaria, l'Italia decise comunque di investire in Albania. Dal '91 al '95 sono stati stanziati 450 miliardi. Oltre a tamponare la falla dell'ondata migratoria quei soldi sono serviti, dopo una prima fase di sprechi, a rifare la rete elettrica, quella idrica, a rendere percorribili alcune strade e la ferrovia Tirana-Durazzo. Insieme sono arrivati gli investimenti privati. Le cifre non sono concordi ma si parla di 250-300 milioni di dollari, di circa 30 mila dipendenti diretti e altrettanti nell'indotto e di una quota del 60% sul totale del commercio estero albanese. L'Italia ha quindi interessi di primo piano tra cui quello di contribuire ad assicurare la stabilità del Paese. Questo non vuol dire appoggiare un Governo piuttosto che un altro ma fornire, insieme ai partner europei e alle istituzioni internazionali, l'assistenza tecnica e finanziaria necessaria per uscire dal crack delle 'piramidi', prevenire un'esplosione sociale e una seconda ondata migratoria. Per questo obiettivo sembra si stia muovendo la diplomazia italiana e internazionale. Spingere il presidente Sali Berisha al dialogo con le opposizioni e i partiti del Forum, che riunisce dagli ex comunisti alla destra, a ritornare in Parlamento dopo un Aventino che dura da oltre sei mesi. Se gli Stati Uniti, che hanno attaccato duramente Berisha dopo averlo sostenuto per anni, appoggeranno questa azione, forse la situazione albanese può trovare una soluzione non traumatica. Altrimenti, insieme al crollo annunciato di altre 'piramidi' finanziarie, si aprirà un nuovo capitolo di anarchia balcanica. Due giorni dopo Sudja Kademi, la 'zingara', annunciava agli albanesi che la sua piramide finanziaria era fallita. Il malloppo è sparito così, sulle onde dell'Adriatico. Shaban è uno 'scafista' di Valona e sa di raccontare una storia che nella città ribelle ormai conoscono tutti. La zingara - continua - prometteva interessi del 50% al mese sui soldi versati nella sua piramide e continuava a ripetere a tutti di stare tranquilli. 'Dietro di me, diceva, c'è una persona competente'. Ma quale competenza - ride amaro Shaban - io ci ho rimesso 140 mila dollari che avevo depositato nella Gjallica, e forse se li è messi in tasca qualche politico. I soldi delle finanziarie hanno fatto il giro di molte tasche e dopo aver lasciato al verde quelle di ingenui e onesti risparmiatori (ma fra questi non ci sono sicuramente gli scafisti di Valona) sono anche finiti nel circuito della malavita organizzata albanese e italiana. Da Valona e Tirana, in aereo o con barche veloci, arrivavano alle dogane di Bari e Brindisi valigette piene di contanti, trasportate da dipendenti o portaborse delle finanziarie fallite. Alla dogana dichiaravano che stavano concludendo un affare con società italiane, esibendo ai controlli documenti che apparivano regolari. Si riciclava denaro sporco con diversi sistemi. Le piramidi, per esempio, investivano acquistando immobili, terreni ed ex aziende di Stato, a un valore nominale che sulla carta era cento ma in realtà spesso dieci volte inferiore. Operazioni gonfiate che giustificavano il passaggio di forti somme di denaro da una società all'altra, da una mano all'altra, da un Paese all'altro. Nella nazione più povera d'Europa e con un'economia appena avviata a uscire dalle tenebre del sottosviluppo, circolavano capitali ingenti. Da Tirana ho avuto proposte di affari da 100 milioni di dollari ma le ho respinte, dichiara un funzionario di una banca europea, insospettito dal volume di operazioni decisamente sproporzionate rispetto ai bilanci degli istituti di credito locali. È certo che in questo giro ci sono stati soldi riciclati, e forse non è un caso che tutti i finanzieri d'assalto provenissero da Valona. Lo dichiara Dashim Shehi, presidente della commissione Industria, eletto qui deputato nelle file del Partito democratico del presidente Sali Berisha. Sulla rete impiantata per trasferire gli emigrati clandestini in Italia - continua Shehi - è stato costruito un network che è servito a sostenere altri traffici illegali, anche il lavaggio di soldi sporchi e le esportazioni illecite di capitali. E aggiunge il deputato: la rete dei clandestini ormai è impossibile da smantellare. Gli scafisti di Valona hanno avuto un ruolo importante nella bolla finanziaria albanese. Erano loro quelli che in città guadagnavano di più. Tutti li conoscevano, sapevano che investivano nelle piramidi e molti li hanno imitati. All'inizio dell'"attività" di solito erano in società con gli italiani, da cui affittavano le barche e dividevano al 50% i guadagni. Poi, alla fine del '93, hanno cominciato a comprare gommoni e motoscafi mettendosi in proprio. Un passaggio per un emigrante clandestino albanese costa dai 600 ai 1.000 dollari. Molto di più è la tariffa richiesta agli stranieri, curdi, cinesi, singalesi. 2.500 dollari per toccare l'altra sponda dell'Adriatico. Dopo gli accordi di Tirana con l'Italia per sorvegliare il traffico, la polizia albanese ha cominciato a rafforzare i controlli. Nel '96 in ventiquattro ore sono state sequestrate 35 barche, una giornata nera che gli scafisti di Valona non hanno mai dimenticato. I poliziotti di guardia, non più di cinque, hanno dovuto per forza lasciar fare. A Valona, dove ieri è stata convocata un'altra manifestazione di protesta cui hanno partecipato 5.000 persone, l'atmosfera è meno elettrica. Ma in serata un agente in servizio nel commissariato di polizia è stato ucciso in un agguato. Un momento di tensione c'è stato quando si è diffusa la voce, infondata, che erano state minate le aree intorno a qualche edificio pubblico. L'allarme poi è rientrato, ed è stata accolta con soddisfazione la destituzione del capo della polizia. Ai valonesi quel poliziotto non piaceva proprio. Forse aveva preso troppo sul serio il suo lavoro di frenare il boom dei traffici illegali, da quello dei clandestini alla droga. Quelli che non hanno investito tutti i soldi nelle piramidi si sono costruiti villette abusive sul lungomare, ristoranti, chioschi. I più ricchi hanno puntato ad acquistare una residenza ad Acquafredda, a sud del porto. Zona prestigiosa, dove un tempo c'era la villa di Enver Hoxha e oggi quella del presidente Sali Berisha. Lungo la costiera, prima di arrivare alla 'baia dei contrabbandieri', c'è la penisola di Karaburun. Crollato lo stalinismo, Cenaj è emerso dal nulla per impiantare una società di import-export diventata in poco tempo una delle holding più in vista del Paese. Un'altra piramide, che nei momenti di gloria pagava 3.000 dollari un minuto di pubblicità sulla tv di Stato. Karaburun per i valonesi è un'altra pagina gloriosa della storia di un popolo dal sangue caldo, nazionalista e oggi incrocio di mille traffici. Qui c'era la base militare di Pasha Liman affittata ai russi che tenevano alla fonda i loro sommergibili. Dopo la rottura clamorosa tra Hoxha e Kruscev, nell'aprile del '61 Mosca tentò di occuparla militarmente. Ma i valonesi reagirono con violenza e costrinsero i sovietici ad andarsene sequestrando quattro sommergibili. Mosca tentò di riaverli indietro ma intanto era scoppiata la crisi di Cuba e della Baia dei Porci, e così anche Kruscev si dovette arrendere. Cosa faranno adesso il Governo del premier Meksi e Berisha? La tattica scelta sembra, per ora, attendere momenti migliori, lasciar sbollire la rabbia e tornare a occupare la città. Ma una cosa è certa. Anche questa volta Valona si è guadagnata la prima pagina della breve storia dell'Albania. Resta tesa la situazione in Albania, mentre la Farnesina lancia un avvertimento agli italiani che risiedono o che hanno piani di viaggio nel Paese balcanico. Il Ministero degli esteri, che ha detto di seguire con preoccupazione i disordini in atto, ha chiesto ai cittadini italiani di limitare i propri spostamenti in Albania a quelli motivati da esigenze improcrastinabili, alla luce di una situazione che potrebbe peggiorare in ogni momento. Nonostante l'assenza di episodi gravi, anche ieri l'atmosfera era carica di tensione. A Tirana la polizia ha impedito nuove manifestazioni presidiando i luoghi di possibile raduno, mentre uno dei capi della protesta contro le finanziarie-truffa è stato picchiato dai suoi stessi sostenitori per aver aderito al forum democratico di cui fanno parte anche forze di sinistra. Per Azem Hajdari molti politici sono coinvolti nel crack delle finanziarie. Il capo dei sindacati va all'attacco del Governo. Una sua frase è ormai passata alla storia. Noi moriremo tutti insieme e non permetteremo a nessuno di imbrogliarci. Io morirò per primo. Fu con queste parole, mentre le truppe antisommossa si preparavano all'attacco, che lo studente di Tirana, Azem Hajdari guidò la prima grande manifestazione di 5.000 giovani nel dicembre '90. Davanti alla città universitaria in rivolta stava per crollare il regime di Ramiz Alia. Anticomunista, fondatore con il presidente Sali Berisha del Partito democratico di cui è deputato, Hajdari è molto popolare in Albania, oggi è il leader dei Sindacati riuniti. I capi del partito non lo amano, ma devono fare i conti con lui e i suoi durissimi attacchi contro la corruzione dei politici. Chi sono i politici corrotti? Sono molti, tra questi il primo ministro Aleksander Meksi, collegato con gli affari delle piramidi finanziarie, in particolare con quella di Meksude Kademi, la 'zingara'. È un'accusa molto grave. Ho denunciato questo intreccio in Parlamento e sulla stampa. Certo che possiedo delle prove. Ho depositato un dossier alla Procura della Repubblica e ora aspetto che vengano avviate le indagini. Dirò di più quando si presenterà il momento opportuno. Quale? A Valona si è rotto un patto tra la criminalità e questo Governo che aveva consentito tutti i traffici illegali - dalla droga, alla prostituzione, alle armi e ai clandestini - che arricchivano le finanziarie. Il fallimento di alcune di queste società ha segnato la rottura del patto. Eppure il governo Meksi è stato messo in difficoltà a Valona proprio perchè ha tentato di controllare la rete clandestina, dal sequestro delle barche al licenziamento dei funzionari delle dogane. Il Governo è stato costretto a prendere questi provvedimenti per frenare le attività illecite soltanto dopo aver ricevuto forti pressioni internazionali. I servizi italiani e americani forse lo sanno. Per esempio si potrebbe indagare sulle società albanesi che operano da voi e sui loro rapporti con quelle italiane. Se è vero quanto lei afferma, qui si tratta non soltanto di cambiare Governo ma un intero sistema. Berisha è onesto - conclude Azem - è un uomo politicamente cosciente. Il suo obiettivo strategico è quello di tenere insieme tutte le forze democratiche e anticomuniste. Però credo che ci siano dei limiti ai compromessi per mantenere questo obiettivo. In attesa delle indagini della Magistratura e di prove concrete che sostengano le affermazioni di Azem, a Tirana c'è qualche politico che ha deciso di non aspettare i processi, se mai ci saranno, e di confessare in pubblico il suo coinvolgimento con le finanziarie. È Kurt Kola, presidente del Forum, l'organizzazione che riunisce i partiti dell'opposizione. Kola, capo di Alleanza democratica, ha convocato una conferenza stampa in cui ha ammesso di avere ottenuto da una delle compagnie implicate nel sistema piramidale 15 mila dollari. Confessione sorprendente, ma non tanto quanto la dichiarazione conclusiva di Kola. Non voglio fare il nome della società e non intendo restituire questo denaro. Poteva finire così, con queste parole sconcertanti, ma Kola non si è accontentato e ha rivolto un appello finale. Cittadini truffati dalle piramidi, sosteneteci ancora e andate a protestare contro il Governo. C'è il sospetto che per aggiustare i guasti di questa catena di Sant'Antonio balcanica, una follia che ha coinvolto un milione di albanesi, non bastino nè i soldi nè nuovi Governi ma serva anche una seduta di psicanalisi collettiva. Manovrina da 10-15 mila mld. Sì alla manovrina correttiva, di modesta entità, (10-15 mila miliardi), dopo che saranno acquisiti, con la Trimestrale di cassa, i dati sull'andamento tendenziale della finanza pubblica per il '97. L'anticipo della Finanziaria '98, per il presidente del Consiglio, è invece utile ma non indispensabile. È iniziato ieri al Palavobis di Milano il terzo Congresso della Lega Nord. Oggi il primo intervento di Umberto Bossi. Il sindaco di Trieste Riccardo Illy si è dimesso dopo una seduta burrascosa del Consiglio comunale giovedì notte. Forte richiamo di Giovanni Paolo II alla dignità umana dell'embrione. Via libera dalla corte dei conti al Dpcm di adozione del piano di interventi. La ratifica del decreto consente di trasferire 3.500 miliardi per realizzare le opere a Roma e nel Lazio. La guerra del latte potrebbe presto aprire un altro fronte. Alla Fieragricola di Verona i Comitati spontanei degli allevatori hanno minacciato il blocco delle industrie di lavorazione e quindi dei rifornimenti di latte ai punti vendita, già dalla prossima settimana. (Servizi a pag. 14). In febbraio la produzione industriale frena il passo. Sì è vero - ammette il ministro albanese -. L'Irs ha stimato un aumento tendenziale dello 0,2% della produzione media giornaliera; Si ferma intanto la ripresina d'autunno della chimica. Ottimismo alla WTO, dove l'importante intesa sulla liberalizzazione del mercato mondiale delle telecomunicazioni, un affare da 600 miliardi di dollari l'anno, sembra ormai raggiunta. L'annuncio è atteso per oggi. Una brigata congiunta italo-sloveno-ungherese sarà costituita per favorire l'armonizzazione degli standard operativi di difesa. Il presidente della consulta Renato Granata ha difeso ieri, nell'annuale conferenza stampa della Corte, le sentenze sui referendum, che non sono state frutto di scelte politiche nè di pressioni. Chieste in Albania le dimissioni del Governo Meksi incapace di fronteggiare la protesta per lo scandalo delle finanziarie pirata. La richiesta è stata fatta da Gezim Zilja, leader a Valona del Partito democratico del presidente della Repubblica, Sali Berisha. Un piano di assistenza (50-100 milioni di dollari) cercherà di attutire il crack delle piramidi. La Banca mondiale in aiuto dell'Albania. I finanzieri d'assalto più fantasiosi dei Balcani forse dovranno cambiare mestiere. Le pressioni della piazza, la rivolta nella "Repubblica indipendente di Valona", i contrasti dentro a un Governo che annaspa nelle lotte interne al Partito democratico, accuse e sospetti di ogni genere sulle collusioni tra politici e traffici illegali, costringono Tirana a venire a patti con la contabilità dei bilanci e le istituzioni internazionali. Nella capitale albanese sta arrivando una missione della Banca mondiale con l'obiettivo di mettere a punto un piano di assistenza tecnica e finanziaria destinato ad attutire il crack delle 'piramidi'. La decisione è stata presa dopo una riunione a Washington tra le organizzazioni internazionali e i principali Paesi donatori. L'iniziativa, appoggiata anche dagli Usa, è promossa dall'Unione europea che il 24 febbraio in una riunione dei ministri degli Esteri avrà in cima all'agenda la discussione della crisi albanese. L'intervento - tra i suoi sostenitori il ministro Lamberto Dini - sarà mirato soprattutto ad attenuare gli effetti dei fallimenti sulla massa più povera della popolazione. Non c'è ancora una valutazione precisa sull'entità del piano ma nei corridoi della diplomazia internazionale si pensa a un programma da 50-100 milioni di dollari, rivolto soprattutto a ossigenare le riserve della Banca centrale impegnata nella difesa del lek. Il crollo della moneta - nelle ultime settimane ha perso il 30% sul dollaro - sarebbe il tocco finale per aprire un'altra voragine nei conti dell'Albania. E per motivi di ordine pubblico forse saranno salvate le altre finanziarie in difficoltà. Migliaia di piccoli risparmiatori truffati con le tasche vuote sono diventati la massa di manovra della protesta. Un malcontento sfruttato non solo dall'opposizione, ma anche da organizzazioni criminali e malavitose con investimenti nelle 'piramidi' da milioni di dollari, proventi del traffico di droga, dei clandestini, della prostituzione, delle armi, del riciclaggio di denaro sporco. Svuotare la piazza, far sbollire la rabbia, è l'obiettivo del Governo. Saranno quindi rimborsati subito coloro che hanno perduto capitali da 1.000-2.000 dollari. Tirana - dichiara il ministro degli Esteri Tritan Shehu - chiederà aiuto all'Unione europea per un pacchetto di misure destinate a sostenere le fasce di popolazione più vulnerabili. Linee di credito e finanziamenti sulle infrastrutture per assorbire disoccupazione. Shehu, sfuggito tre settimane fa a un linciaggio nella rivolta di Lushnja, promette intanto querele alla stampa internazionale che lo ha accusato di essere coinvolto nel contrabbando di petrolio, fiorentissimo durante la guerra bosniaca tra Albania ed ex Jugoslavia. Il ministro vive in un modesto appartamento, non possiede neppure l'automobile ed è estraneo a ogni attività illecita, dicono a Tirana quelli che lo conoscono bene. Nella capitale albanese abbondano spie, informatori, dossier e molte voci incontrollate. Una cosa è sicura, tangibile anche al più sprovveduto dei visitatori. Qui è circolata una quantità di denaro decisamente sproporzionata alla ricchezza, sarebbe meglio dire alla povertà, del Paese, che ha un Prodotto interno lordo di 1,5 miliardi di dollari. Nel sistema - Albania drogato dalle violazioni dell'embargo contro la ex Jugoslavia, innaffiato dal narcotraffico e da attività illecite di ogni genere, è passata qualche decina di miliardi di dollari negli ultimi tre-quattro anni. Certo l'Albania non è soltanto questo ma anche rimesse degli immigrati, investimenti stranieri in attività produttive che hanno generato occupazione ed entusiasmo in un Paese uscito da cinquant'anni di stalinismo pietrificato. Eppure qualcuno doveva pure accorgersi della faccia più inquietante di questo tumultuoso sviluppo, perchè il suo volto ingombrante non era nascosto da una maschera ma si presentava in tutta la sua evidenza. Adesso si fanno i conti, 'ballerini' perchè qui saltano tutti i criteri di calcolo. Le 'piramidi' hanno lasciato un buco da due miliardi di dollari. Ben poco è in Albania, dove con le 'piramidi' sono stati ripuliti molti soldi sporchi. Ma lontano da Tirana c'è probabilmente qualcuno - come diceva il pamphlettista svizzero Jean Ziegler - che lava sempre più bianco. La Vefa, una delle ultime società finanziarie rimaste ancora operative in Albania, ha deciso ieri di bloccare il pagamento degli interessi ai risparmiatori che le avevano affidato i propri capitali e di cominciare la restituzione dei depositi a chi ha investito fino a 20 mila dollari. I primi a venire rimborsati - l'operazione inizierà oggi - saranno coloro che hanno investito fino a cinquemila dollari. L'annuncio, dato a Tirana dal presidente del gruppo, Wehbi Alimucaj, è sembrato segnare la fine delle attività della Vefa nel ramo investimenti. La società opera in numerosi altri settori commerciali e industriali, annoverando tra le sue proprietà una catena di 20 supermercati, centri turistici e una miniera. Per questo il fondo investimenti della società era rimasto solvibile, mentre erano fallite le altre finanziarie, fondate su schemi piramidali truffaldini. La decisione è giunta inaspettata e ha rappresentato l'ennesimo segnale di crisi della potente holding il cui fallimento rischierebbe di far riesplodere le tensioni latenti in Albania. Nelle scorse settimane la Vefa aveva imboccato la strada opposta per provare a superare la crisi di liquidità, bloccando cioè la restituzione di capitali e garantendo ai risparmiatori soltanto gli interessi, ridotti però nel frattempo dal 60 al 36% l'anno. Nella serata di martedì erano giunti a Tirana i legali italiani che hanno avuto l'incarico di assistere Vefa nel risanamento del gruppo, ma non è chiaro se la decisione adottata ieri dal presidente Alimucay sia stato il primo risultato di questa consulenza. Nel frattempo nella capitale la Banca mondiale ha smentito la notizia dell'esistenza di un piano di salvataggio proposto al Governo di Tirana per fronteggiare il crack delle finanziarie. Da quando è finita la guerra bosniaca nei corridoi della diplomazia balcanica si sente soltanto una frase, ripetuta senza tregua, incessantemente, come un inquietante mantra politico. Il conflitto jugoslavo è iniziato in Kosovo ed è là che deve finire. Tra queste l'attentato dinamitardo in cui è rimasto gravemente ferito Radivoje Papovic, il rettore serbo dell'Università di Pristina, sostenitore della linea dura contro gli albanesi, oltre il 90% della popolazione kosovara (1,8 milioni). Chi sono gli uomini di questa misteriosa 'armata'? Non ho alcuna informazione su di loro, dichiarava in questi giorni a Le Monde lo scrittore Ibrahim Rugova, presidente dell'autoproclamata Repubblica del Kosovo, e leader del maggiore partito, la Lega democratica (Ldk), che ha scelto la via della resistenza pacifica al potere serbo. La rabbia dei kosovari non può essere incanalata in un ambito istituzionale, allora cercano di esprimersi in modo diverso, è l'opinione prudente del rivale di Rugova, Adem Demaci, capo del partito parlamentare (Ppk), contrario a una guerra aperta contro Belgrado, ma anche a una politica passiva che porta diritto alla capitolazione. Sui combattenti kosovari gli uomini di Slobodan Milosevic - sempre sospettato di voler alimentare la tensione a Pristina per distogliere l'attenzione dai problemi interni di Belgrado - sembrano avere informazioni più dettagliate. I simpatizzanti sono 40 mila, dicono, addestrati in territorio albanese, in Iran e in Pakistan. I fondi della guerriglia arrivano dai gruppi islamici radicali del Medio Oriente e dalla diaspora albanese in Europa. Una cosa è certa. I comunicati via fax sono diffusi da un terminale nella Confederazione svizzera e questa forse è anche la prima volta che accettano un'intervista con un giornale occidentale. Qual è l'obiettivo dell'Uck? La liberazione del Kosovo con la lotta armata, la nostra linea politica è rappresentata dal Movimento popolare del Kosovo (un partito clandestino). Noi non siamo contro Rugova ma se continua a ignorarci e non ci appoggia diventerà anche lui un bersaglio. Vogliamo sostituire il suo movimento pacifico con un'ondata di sollevazione popolare antiserba. Dayton non ci ha reso giustizia. Perchè avete ucciso altri albanesi? Erano dei maliq, cioè dei traditori. Verranno uccisi tutti i collaborazionisti albanesi, quelli che lavorano nei servizi civili con i serbi ma anche coloro che intrattengono semplicemente rapporti con l'autorità di Belgrado. Il vostro gruppo ha rivendicato una decina di attentati mortali ma la struttura è del tutto sconosciuta. C'è una struttura costituita da militanti 'coperti' da attività legali e un'altra illegale, cellule di guerriglieri e appoggio logistico. I combattenti sono uomini addestrati dalle milizie islamiche? Io, per esempio, ho combattuto nell'esercito federale impegnato nella Krajina contro i croati. Ho dovuto farlo perchè mi hanno arruolato con la forza. Poi ho disertato nel '93, sono stato catturato e quindi condannato a sei mesi di carcere da Belgrado. Ma ripeto, l'Esercito è costituito da gente che sa il fatto suo. L'attentato al rettore dell'Università di Pristina è stato eseguito con una bomba telecomandata. Le armi vengono dall'Albania? Anche dal Nord. È più facile far passare un carico dalla Germania che non dai confini albanesi. Si dice che siete finanziati da gruppi mediorientali. I soldi arrivano soprattutto dalla diaspora all'estero. Noi non vogliamo uccidere civili - conclude Mehemet -. Il nostro bersaglio sono la polizia, l'esercito serbo, gli agenti dell'Udb, il servizio segreto jugoslavo, le 'tigri' di Arkan, le cui milizie sono acquartierate all'Hotel Grand di Pristina. Se Belgrado ci dà l'indipendenza questa storia finirà. Il Kosovo, testimone della battaglia del Campo dei Merli del giugno 1389 contro i Turchi, deve restare a Belgrado. Il crollo del comunismo e l'esplosione della Jugoslavia hanno fatto rinascere un altro degli antichi demoni balcanici, la questione albanese, trattata un secolo fa con mano pesante dalle grandi potenze, risorta in modo effimero con la vittoria dell'Asse nei Balcani e poi nuovamente oscurata nel dopoguerra. Merito innegabile del presidente Sali Berisha, che proprio per questo ha ottenuto fino a oggi l'appoggio occidentale, è stato quello di moderare durante la guerra bosniaca le aspirazioni irredentiste degli albanesi del Kosovo e della Macedonia, accordandosi poi anche con la Grecia sulla questione dell'Epiro. Ma cosa accadrà domani mentre a Belgrado e a Tirana Milosevic e Berisha appaiono sempre più deboli? Lo ha deciso il ministro delle Finanze, firmando i decreti che aumentano di un punto percentuale (dal 57 al 58%, in linea con la media europea) l'accisa sui tabacchi. A Valona tre manifestanti sono morti e una ventina sono rimasti feriti per colpi d'arma da fuoco nei violenti scontri con la polizia scoppiati ieri sera. Altissima la tensione in tutta l'Albania. Il più ingente schieramento di polizia del dopoguerra in Germania ha accompagnato ieri la prima tappa del controverso trasporto di scorie nucleari verso il deposito di Gorleben in Sassonia. Proteste e fermi si sono segnalati lungo la strada percorsa dal convoglio. La Russia ha abolito la pena di morte. Ieri il presidente Boris Eltsin ha ordinato al ministro degli esteri di sottoscrivere il Protocollo IV sull'abolizione della pena capitale, allegato alla Convenzione Onu dei diritti umani e le libertà fondamentali. Belgio e Francia ai ferri corti dopo l'improvvisa decisione della Renault di chiudere una fabbrica di auto alle porte di Bruxelles con la perdita, per il Belgio, di circa 3100 posti di lavoro. La crescita del PIL USA del quarto trimestre '96 è stata rivista al ribasso dal 4,7 al 3,9%, a causa del dimezzamento delle scorte di magazzino, portando al 2,4% l'aumento dell'intero anno. Scatta l'aumento del canone Telecom, da oggi pari a 2.500 lire a bimestre mentre gli sconti partiranno entro pochissimi giorni, come assicurano al ministero delle Poste. Da oggi biglietti delle FS più cari con aumenti medi del 2,5% della tariffa base e del supplemento Intercity e Pendolino. I rincari sono distribuiti per le tratte secondo la lunghezza chilometrica e la frequenza dei passeggeri. Il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, ha acquistato il 4,9% della Camfin, la holding azionista di riferimento del gruppo Pirelli e che fa capo alla famiglia Tronchetti Provera. Via libera dalla camera al maxiemendamento con i 208 miliardi di agevolazioni per il settore su cui il Governo ha posto la fiducia. Papa Giovanni Paolo II visiterà Cuba dal 21 al 25 del prossimo anno. Lampi di guerra civile dai Balcani. Dopo 40 giorni di protesta per il crollo delle 'piramidi' finanziarie, l'Albania è passata dal lancio dei sassi alle mitragliatrici. A Valona la violenza è esplosa con assalti alle caserme e scontri a fuoco con i servizi di sicurezza. Sei agenti sono stati uccisi, due bruciati tra le fiamme del loro ufficio incendiato dai rivoltosi, gli altri linciati dalla folla inferocita, due manifestanti freddati a colpi di arma da fuoco. Migliaia di persone sono scese in piazza nelle altre città del Sud, a Tirana studenti e polizia si sono scontrati vicino all'università dove nel '90 scoppiò la rivolta contro il regime comunista. Intanto il primo ministro Aleksander Meksi ha presentato le dimissioni del Governo al presidente Sali Berisha. Manifestanti e opposizione, che da mesi, cioè dalle elezioni legislative del maggio scorso boicotta i lavori parlamentari, chiedono le dimissioni del Governo del Partito democratico ritenuto responsabile del fallimento delle piramidi finanziarie dove sono stati bruciati due miliardi di dollari di investimenti e risparmi. A Valona la protesta è guidata dai clan locali collegati al narcotraffico, dagli ex comunisti, da bande criminali che adesso sfruttano l'ira di migliaia di albanesi truffati che avevano creduto al miraggio della ricchezza dopo l'era della dittatura stalinista. A Tirana le forze dell'ordine e gli agenti della Shikh, i servizi segreti che hanno ereditato i compiti della comunista Segurimi, ieri sono riusciti a soffocare la protesta di quattromila studenti ma la tensione è altissima. La polizia pattuglia le strade e presidia gli edifici pubblici 'strategici'. L'Albania appare sempre più vicina alla guerra civile e si prepara ad assistere, nel sangue e nella violenza, alla rielezione, per il momento, scontata del presidente Sali Berisha prevista domani in Parlamento. Berisha è il candidato unico di un partito che detiene la stragrande maggioranza dei seggi. Ma quanto durerà il suo secondo mandato, oggi è davvero una scommessa ad alto rischio. Assalto alle caserme a Valona per procurarsi armi ed esplosivo. Continuano nel post-comunismo le lotte fra i clan rivali. L'anarchia è ormai al potere. Il fallimento delle piramidi finanziarie, 40 giorni di proteste di piazza, poi la rivolta armata della repubblica indipendente di Valona, città ribelle da sempre, regno di contrabbandieri, scafisti e narcotrafficanti. Su questa sponda dell'Adriatico, a 40 miglia dalla costa italiana, l'Albania è a un passo dalla guerra civile; dalla fine, per ora ancora imprevedibile e forse sanguinosa, del primo regime democratico dopo i 45 anni di dittatura stalinista simboleggiata da Enver Hoxha. Ma il comunismo albanese, nei metodi e negli uomini, era stato davvero sepolto dalla valanga della vittoria elettorale del partito democratico nel '92? Le legislative del maggio scorso, boicottate dall'opposizione e criticate aspramente dagli Stati Uniti - il primo sponsor di Berisha - sono state il segnale forte di un malessere che poi è esploso nelle piazze. In realtà in questi anni a Tirana si sono scontrati in una dura lotta di potere i clan legati alla vecchia nomenklatura, trasversali sia ai partiti di Governo che di opposizione. Si è fatto portabandiera del libero mercato e la fama di protettore degli investimenti stranieri. Ma invece di andare verso il capitalismo l'Albania è rotolata senza freni nell'anarchia economica. Per qualche anno la guerra nell'ex Jugoslavia e il contrabbando - di ogni genere di merce, da quella umana alla droga - hanno tamponato, insieme alle rimesse degli emigrati, le falle del bilancio e arricchito una parte della popolazione albanese. Dai confini con il Montenegro e il Kosovo durante l'embargo è passato di tutto, dalle armi al petrolio. Valona intanto si era trasformata nella Tangeri dell'Adriatico. Qui dominava la piazza un clan legato alla vecchia Segurimi che del porto aveva fatto già negli anni di Hoxha il punto di snodo del traffico di armi e di sigarette. La tradizione e le antiche solidarietà hanno poi resistito al crollo del regime. Molti dei capi-bastone, per acquisire nuova legittimità, sono passati nelle file del Partito democratico che proprio attraverso la piramide finanziaria di Valona Giallijca ha rastrellato qualche milione di dollari per le sue campagne elettorali. Il clan dei valonesi è stato quello che per primo, grazie anche all'attività degli scafisti e alla vicinanza con l'Italia, ha approfittato della situazione. Non è un caso che qui siano nate le prime piramidi destinate ad attirare, con incredibili tassi di rendimento, capitali illeciti e a riciclare denaro sporco, di certo non soltanto albanese. Ai pesci grossi sono seguiti quelli piccoli, gente comune, risparmiatori, emigrati, travolti poi da un fallimento che si è ingoiato, con i sogni di benessere, anche un paio di miliardi di dollari. Una cifra colossale in un Paese di tre milioni di abitanti con un Pil da 1,5 miliardi e un reddito mensile pro-capite di 75 dollari. Ai protagonisti di questa economia sommersa e tenebrosa il Partito democratico - ma non solo quello - e l'Albania hanno pagato un pesante tributo. Illegalità e corruzione si sono infiltrate in tutti i settori della società e della classe politica, in un patto di tolleranza, quando non di complicità, che ha retto fino a pochi mesi fa. L'accordo si è spezzato per tre motivi principali. Dopo Dayton e la faticosa intesa di pace per la ex Jugoslavia si è esaurito il filone aureo del contrabbando destinato ad aggirare le sanzioni. Un evento fatale, che ha messo in ginocchio altre economie balcaniche, come quella bulgara, ossigenate dai traffici anti-embargo. Il Governo di Tirana, su richiesta internazionale, è stato poi costretto a intervenire per frenare i canali illeciti. Sequestri di imbarcazioni e arresti hanno incrinato i rapporti tra il clan dei valonesi e alcuni uomini del regime. Poi c'è stato l'allarme lanciato in ottobre dal Fondo monetario sulle finanziarie albanesi. Il congelamento dei fondi delle piramidi e il loro fallimento hanno innescato la protesta. Per salvare la situazione, Berisha adesso ha in mano due carte. Le dimissioni del primo ministro Aleksander Meksi e la propria rielezione alla presidenza, con il voto previsto domani in Parlamento. Se riuscirà a ottenere un accordo con le opposizioni, forse sarà in grado di svuotare le piazze dalla protesta politica per affrontare quindi il problema dell'ordine pubblico a Valona. Ma se sarà messo con le spalle al muro dai clan che si stanno scontrando nel suo partito, allora anche l'Albania post-comunista diventerà vittima del demone dei Balcani. I 'fucilieri del mare' del battaglione San Marco e gli elicotteri dell'Esercito italiano hanno tratto in salvo ieri 21 cittadini italiani e 15 di Paesi amici concentrati nell'inferno del porto albanese di Valona. L'operazione di salvataggio è durata complessivamente 8 minuti ed è stata condotta da forze congiunte della Marina, Esercito e Aviazione dopo il via libera formulato ieri in un vertice interministeriale a Palazzo Chigi. In Albania intanto la situazione del Paese sta precipitando verso la guerra civile. Il presidente Berisha, rieletto ieri per cinque anni nella carica, ha deciso, dopo aver dichiarato il coprifuoco, di inviare i carri armati dell'esercito verso il sud, in direzione di Valona dove è in corso la rivolta armata contro il potere centrale. La notizia di movimenti di truppe corazzate è stata confermata dalla televisione di Stato albanese. Il Governo di Tirana ha imposto un improvviso blackout a tutti gli organi di stampa. Un aquilone ondeggia alto nel cielo sopra le teste di un gruppo di uomini armati schierati in mezzo alla strada fra Tirana e Valona, dietro a una curva protetta da una collina arriva l'eco ravvicinata di raffiche di mitra e colpi isolati di fucile. Italiani? Vi consiglio di tornare subito indietro - sibila uno degli armati all'autista -. Il tempo di incrociare la canna di un kalashnikov puntata sul finestrino dell'auto, un ultimo sguardo all'aquilone che continua misteriosamente a volteggiare in aria e l'autista ha già innestato la retromarcia per tornare a Kavaja, a metà strada per il porto di Valona ancora in mano ai rivoltosi, come del resto tutto il Sud dell'Albania. La prima misura che ha preso Berisha, secondo la Costituzione comandante supremo delle Forze armate, è stato il siluramento di Sheme Kosovo, il capo di Stato maggiore che aveva evitato finora di impegnare apertamente l'esercito per soffocare la rivolta. Di lui non c'è più bisogno. Tutte le operazioni militari e di polizia sono dirette da Bashkim Gazidede, comandante dei Servizi segreti. Questo è uno degli effetti della proclamazione dello Stato d'emergenza, insieme al coprifuoco (dalle 8 di sera alle 7 del mattino) e alla museruola infilata brutalmente ai mezzi di informazione. La sede del maggior quotidiano albanese Koha Jone, sostenuto dal finanziere americano-ungherese George Soros, è stata bruciata durante la notte in quattro successivi assalti portati da uomini armati in abiti civili appoggiati da altri in divisa. Un giornalista che alloggiava nella sede del quotidiano e il suo autista sono spariti. Cercavano i dossier sui collegamenti tra il Partito democratico e la finanziaria di Valona "Gjallica" - dice il direttore Lesi, mentre si aggira tristemente tra scrivanie carbonizzate -. Abbiamo già pubblicato diversi documenti ma gli altri li tengo al sicuro in un luogo segreto. Pochi quotidiani, solo quelli filogovernativi, saranno oggi in vendita. I giornalisti, anche gli avversari degli ex comunisti in dissenso con Berisha - perfino quelli della Gazeta di Tirana, filiazione albanese della Gazzetta del Mezzogiorno - si sentono adesso minacciati. Un altro avvertimento pesante della Shik. In Albania dopo il crollo delle 'piramidi' e la rivolta della piazza è in corso una resa dei conti dove non si tollerano dissensi. Anche per i giornalisti stranieri lavorare è diventato difficile. Da ieri tutte le Tv, Rai compresa, non mandano più immagini perchè è stato chiuso il centro di riversamento via satellite. Sull'altro fronte, a Valona, le bande armate guidate da criminali ieri hanno fatto fuori l'innocente custode di un centro danese dell'Unicef mentre i ribelli di Saranda, che nell'assalto alle caserme si sono portati via 2 mila kalashnikov e casse di munizioni, hanno organizzato il loro colpo grosso. Il sequestro di una nave militare che ha cominciato lentamente a solcare la rada davanti al porto sparando colpi di cannone. La follia anarchica del Sud, inferocito per il crollo delle finanziarie e manovrato dalle mafie locali collegate al narcotraffico e al riciclaggio di denaro sporco, minaccia di travolgere l'Albania. Finora abbiamo evitato di proposito lo scontro - dice il ministro degli Esteri Sheu -. Per questo la polizia si era ritirata nelle scorse settimane non solo da Valona ma anche da Fier e Lushnja. Abbiamo ripreso il controllo di queste ultime due città quando abbiamo valutato che potevamo farlo evitando un bagno di sangue. Ma i ribelli di Valona domenica erano ormai arrivati a 70 chilometri da Tirana. Se non fosse entrato in campo l'esercito oggi sarebbero nella capitale. Ed eccolo l'esercito. Sulla strada per Valona - 140 chilometri disseminati di buche, oltre tre ore di auto in condizioni normali dalla capitale - viaggiano camion militari in continuazione. Colonne di uomini in divisa dalle facce decise. Sono reclutati al Nord, un'area del Paese che è stata soltanto sfiorata dalla protesta. Ci sono i reggimenti più fedeli al presidente Berisha e i reparti scelti. 2 mila vengono da Durazzo dove sono stati addestrati alle missioni 'speciali'. Saranno forse 25 mila i soldati che vengono adesso impegnati nell'accerchiamento di Valona, a questo si aggiungono i reparti di gendarmeria e migliaia di uomini della Shik, la polizia segreta che nei disordini di Valona ha perso sei agenti. L'altra sera, quando è stato votato lo stato d'emergenza, i parlamentari si sono alzati in piedi e hanno tributato un minuto di silenzio alle vittime. Sarà proprio la Shik a fare il "lavoro sporco", se e quando l'esercito entrerà a Valona. Il loro compito sarà quello di andare casa per casa a stanare i capi della rivolta, quelli dei clan che hanno rotto il patto con i politici. La piramide "Gjallica" non soltanto finanziava il Partito democratico ma era diventata uno dei centri di riciclaggio di denaro sporco più importanti del Mediterraneo. Secondo un rapporto riservato che circola nei Servizi occidentali, l'Albania ha 'lavato' negli ultimi anni dai 2 mila ai 3 mila miliardi di lire, proventi di attività criminose e illecite non soltanto albanesi ma anche italiane. È vero che dietro la rivolta di Valona ci sono le organizzazioni della malavita, estremisti legati al vecchio regime comunista e 'scafisti', ma questo sistema, dove si scommetteva allegramente nel sogno delle 'piramidi', era trasversale ai partiti e teneva insieme in un groviglio inestricabile di interessi tutta una società ancora aggrappata ai clan sopravvissuti al crollo dello stalinismo. Per questo fare giustizia oggi è difficile. A Valona pensavano che il Selvaggio Est albanese, punto di sbocco dei traffici di tutti i Balcani, non dovesse finire mai. Con l'esercito, forse, si riporterà l'ordine ma questo Paese ha bisogno, oltre che di soldi, di una classe dirigente nuova, più pulita, che restituisca fiducia a uno Stato ancora da inventare. Dalla radio dell'auto la voce ufficiale di Tirana ripete incessantemente l'appello a consegnare le armi. L'ultimatum è scaduto da qualche ora. Le note del Bolero di Ravel sono alternate alla lettura di componimenti poetici del folklore albanese, come avveniva un tempo quando su questa terra regnava Enver Hoxha e gli albanesi per ascoltare una voce dal mondo libero si attaccavano clandestinamente ai notiziari stranieri. Gli investitori italiani in Albania sono un piccolo esercito. L'hanno invasa pacificamente portandovi investimenti, occupazione per la popolazione locale, tecnologie. Per i nostri piccoli imprenditori, specialmente pugliesi, il Paese delle Aquile ha rappresentato negli ultimi cinque anni la 'nuova frontiera'. Un Paese dove il costo del lavoro non supera i 150 dollari al mese, gli utili per gli investitori esteri sono detassati per cinque anni, l'Iva è al 12,5 per cento. Dal 1992, quando l'Albania iniziò il processo di transizione verso il mercato, sono nate oltre 500 imprese italiane, con investimenti complessivi che superano i 200 milioni di dollari. Per lo più si tratta di piccole imprese del settore calzaturiero, impiantistico, tessile, ittico, agricolo. Tra le operazioni più impegnative dal punto di vista finanziario, quelle dell'imprenditrice bolognese Cristina Busi, che ha impiantato a Tirana uno stabilimento per la produzione della Coca-Cola - ha comportato in due fasi successive investimenti per 20 milioni di dollari - e del gruppo barese Nettis, che ha localizzato in Albania un nuovo stabilimento per la produzione di semilavorati in legno investendo 12 miliardi di lire. Ed è sempre italiana l'impresa impegnata nel primo progetto turistico di ampia portata, che prevede la realizzazione di un polo nautico nella baia di Orikun, nei pressi di Valona. L'Italia, con 309,4 miliardi di lire di export e 126 di importazioni del 1996, è anche il primo partner commerciale dell'Albania. Un flusso di merci facilitato dall'istituzione di traghetti che collegano Durazzo a Bari, Ancona e Trieste. Per nessuno però, dei numerosi industriali italiani che si sono affacciati in questi anni sul mercato albanese, il cammino è stato facile. Infrastrutture stradali e ferroviarie da terzo mondo; servizi alle imprese tutti da inventare; totale incertezza in campo fiscale, giuridico, legislativo e sindacale; livelli di formazione professionale scarsissimi. Questi i principali problemi che hanno dovuto affrontare gli investitori italiani. Senza contare la corruzione pressochè generalizzata, lo strapotere della burocrazia locale e la dilagante criminalità che ormai da tre anni costringe gli imprenditori stranieri che non vogliono rischiare la propria incolumità a girare per l'Albania con la scorta o quanto meno con radiomobili che li colleghino costantemente con i loro referenti a Tirana. Molti hanno rinunciato all'avventura albanese, hanno chiuso i battenti delle fabbrichette che avevano avviato con tanta fatica e sono tornati in Italia. Ma chi ha tenuto duro negli anni scorsi, non sembra intenzionato ad arrendersi di fronte alla crisi di questi giorni. Secondo Luigi Fabri, presidente del comitato degli imprenditori italiani in Albania il rischio fa parte dell'attività imprenditoriale e credo che questa esperienza sia interessante, malgrado tutto. Sono calati dagli elicotteri come fulmini i 15 fucilieri di marina che, con un'operazione - lampo durata solo 8 minuti e compiuta in territorio albanese, hanno portato in salvo dall'inferno di Valona 36 persone. 21 italiani e 15 di Paesi amici. La nave ha quindi raggiunto la fregata Aliseo che si trovava, per operazioni di normale pattugliamento, al limite delle acque territoriali con a bordo un altro elicottero. Due Tornado dell'aviazione militare italiana sorvegliavano e davano copertura aerea. E potrebbero essere duemila gli italiani ancora presenti in Albania dopo l'evacuazione di Valona. La stima è dell'Unità di crisi della Farnesina che valuta in 2000-2500, il numero dei nostri connazionali che abitualmente si trova nel "Paese delle Aquile", calcolando anche i tantissimi operatori economici delle 500 imprese e joint-venture italiane che fanno la spola con l'Italia. I connazionali sono quasi tutti concentrati a Tirana, Scutari e Durazzo, dove si ritiene non corrano particolari rischi, anche se resta valido l'invito della Farnesina a non recarsi in Albania. Un Governo in sostanza di unità nazionale. Si ritiene che, nel pieno rispetto dei principi democratici, il nuovo Governo debba come primo atto elaborare una piattaforma congiunta d'emergenza, sia per quanto riguarda la situazione dell'ordine pubblico nel Paese sia per la crisi finanziaria legata al fallimento delle 'piramidi' finanziarie. Appare opportuno, secondo la Farnesina, che sul piano dell'ordine pubblico, in questo momento molto delicato, il nuovo esecutivo proceda attraverso una gestione congiunta, Governo e opposizione, della situazione in modo da isolare gli estremisti. Sul piano della crisi finanziaria ci si attende che venga concretamente formalizzato da parte delle autorità albanesi, l'invito alle istituzioni finanziarie internazionali e alla Commissione europea per la messa in opera di un piano tecnico a breve e medio termine che porti ad un risanamento finanziario globale del Paese. Inoltre a seguito dei contatti già avviati domenica, il ministro Lamberto Dini ha fatto pervenire un messaggio al presidente della Commissione Europea Jacques Santer, in merito al ruolo che l'Ue può svolgere nell'attivare gli strumenti necessari per far fronte alla situazione. Inoltre sono state inviate istruzioni alla nostra ambasciata a Washington per i contatti con il Dipartimento di Stato Usa, con cui è stato rafforzato il coordinamento già in atto da mesi, e con le istituzioni finanziarie internazionali (Fondo monetario internazionale e Banca mondiale, il cui direttore esecutivo competente anche per l'Albania, Passacantando, si è recato nei giorni scorsi proprio a Tirana). Con una lettera al presidente di turno dell'Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), il ministro degli Esteri danese Niels Helveg Petersen, Dini ha ricordato come l'Osce abbia un ruolo da svolgere in Albania, soprattutto sul piano del rafforzamento della democrazia. Roma infine intende confermare il sostegno a Tirana con un maxi-impegno non appena il nuovo esecutivo si sarà insediato e avrà dimostrato di voler collaborare con la Commissione europea e con le istituzioni finanziarie internazionali. Un segnale di disponibilità importante che Tirana dovrà dare in tutta fretta. I fanti di marina del battaglione San Marco hanno condotto felicemente a termine quella che i militari definiscono una operazione di 'esfiltrazione'. In pratica si è trattato di un mini-intervento militare, puntuale e rapido, svolto con il minimo possibile uso della forza e a scopo chiaramente umanitario e di protezione di nostri connazionali. Da questo a un intervento di vera e propria pacificazione, come da più parti si va chiedendo, c'è una grandissima differenza. La salvezza dei propri cittadini da situazioni in cui ormai non vi è alcuna garanzia di sicurezza e alcun controllo da parte di autorità responsabili rientra tra i diritti-doveri di ogni Paese. Una operazione di peace-keeping invece ha bisogno dell'autorizzazione di una superiore autorità internazionale, o della esplicita richiesta del Paese in crisi. Queste condizioni non sono ancora presenti, ma la situazione potrebbe rapidamente evolvere. L'Albania ha con la comunità internazionale un rapporto difficile, eredità di anni di comunismo e di quella particolare politica di isolamento dall'estero seguita per decenni dal regime di Enver Hoxha. Il processo di democratizzazione è stato lento ed è ancora incompleto, reso ora più difficile dalla grave situazione di crisi economica e caos finanziario. Il governo attuale di Sali Berisha, pur largamente dipendente dall'assistenza internazionale (e da quella europea in particolare) ha mantenuto un atteggiamento ambiguo. Le elezioni politiche del 26 maggio 1996 erano state viziate da un numero talmente alto di irregolarità, intimidazioni e incidenti, da provocare l'intervento sanzionatorio dell'Osce, che non era però riuscita a imporre la ripetizione delle elezioni stesse. Quelle municipali, svoltesi il successivo mese di ottobre, erano state controllate da un maggior numero di osservatori, tra cui numerosi italiani, e si erano svolte notevolmente meglio, tanto da far sperare in un'evoluzione positiva della democrazia. Il tracollo finanziario di questi ultimi giorni ha però fatto precipitare la situazione. L'Albania vive ormai i prodromi di una vera e propria guerra civile. La decisione della maggioranza parlamentare uscita dalle elezioni di maggio di proclamare lo stato di emergenza, e quindi di sospendere molti diritti civili e di mettere a capo del Paese il responsabile della polizia segreta, Bashkim Gazidede, non è certo fatta per rassicurare gli animi. La reazione internazionale è lenta. L'Osce reagirà ancora più lentamente, per la complessità stessa dei suoi meccanismi decisionali. È quindi probabile che, ancora per qualche giorno, tutto dipenderà dalle iniziative dei singoli Paesi e dalla capacità di autocontrollo degli stessi albanesi. La situazione è grave, ma potrebbe divenire anche peggiore se si internazionalizzasse. La decisione della Grecia di chiudere la sua frontiera terrestre con l'Albania è del tutto comprensibile e giustificata, ma rischia di rimettere in discussione quella riapertura dei rapporti tra i due Paesi che era stata faticosamente arrangiata in questi anni dalla mediazione degli Stati Uniti. La crisi in Albania potrebbe facilmente estendersi alla provincia serba del Kosovo, abitata da una maggioranza di albanesi, e persino alle minoranze albanesi in Macedonia. Un altro difficile focolaio di guerre balcaniche. L'unico modo per uscire da questa situazione sembra essere quello di indire nuove elezioni politiche, da svolgersi, questa volta, sotto un serio controllo internazionale. Ma i primi a doversene convincere dovranno essere gli stessi albanesi, a cominciare dal Parlamento eletto lo scorso maggio e palesemente ben poco rappresentativo (almeno nella situazione attuale). Solo a queste condizioni sarà poi anche possibile parlare di nuove operazioni di assistenza economica. Se però la situazione dovesse esplodere ed evolversi in vera e propria guerra civile, probabilmente non ci saranno molte alternative all'intervento, se non altro per evitare danni maggiori alla fragile stabilità regionale. L'esperienza di questi ultimi cinque anni rischia di mandare in fumo questo capitale di simpatia. All'inizio di questo secolo, il governo di Roma aveva mostrato grande interesse per l'Albania, sostenendone il diritto all'autonomia. Già nel lontano 1866, Giuseppe Garibaldi aveva scritto. E nell'Italia meridionale, dove erano fiorite numerose colonie albanesi, nel 1903 fu fondato un 'Comitato albanese' la cui presidenza fu affidata al generale Ricciotti Garibaldi sulla base del programma 'L'Albania agli albanesi'. Scoppiata la prima guerra mondiale, le truppe austriache occuparono una parte del Paese e lo stesso fecero, a partire dal 1915, quelle italiane. Nel 1917, con il proclama di Argirocastro, il generale Ferrero promise l'indipendenza dell'Albania sotto la protezione dell'Italia, ma l'accordo italo-greco del luglio 1919, che riconosceva alcuni diritti ad Atene, fu preso male dagli albanesi e Valona insorse contro la presenza italiana. I buoni rapporti tornarono appena l'Italia si liberò di quell'accordo e il governo italiano potè sponsorizzare l'ammissione dell'Albania nella Società delle Nazioni, che avvenne il 17 dicembre 1920 contemporaneamente alla proclamazione della sua indipendenza. Nel 1924 il giovane Ahmed Zogu assunse il potere e quattro anni dopo fu proclamato re. Dopo una fase di concessioni alla Jugoslavia orientò la sua politica verso l'Italia con cui concluse il 27 novembre 1927 un patto di amicizia e sicurezza. I magistrati, intanto, hanno confermato l'incriminazione per responsabilità nelle violenze dei giorni scorsi dei massimi dirigenti dei partiti di opposizione, dagli ex comunisti del Partito socialista alla destra di Alleanza democratica. Non sono perseguite per le loro idee - ha dichiarato Berisha - ma per gli atti compiuti. Per prevenire altre proteste sono state comunque rafforzate nella capitale le pattuglie di guardia agli edifici pubblici, si sono rivisti i militari in divisa ma l'atmosfera palpabile a Tirana non è certo ad alta tensione. In questa vicenda tira un'aria tutta balcanica. Da una parte c'è la reazione di Berisha e della polizia, dall'altra si tenta di tessere una mediazione tra Governo e opposizione. L'altro ieri si è avuto un primo incontro tra le parti, che ufficialmente non si parlano da tempo, e oggi ce ne sarà probabilmente un secondo. Sulle 'piramidi' albanesi e sugli eventi che hanno preceduto i fallimenti e il congelamento dei depositi affiorano intanto strane storie. Qualcuno, provvidenzialmente, fornisce anche dati concreti. Per esempio il direttore della Banca statale di risparmio, Bedri Collaku. In un solo giorno, due settimane fa, abbiamo visto arrivare nel nostro istituto depositi per 800 mila dollari, una tendenza iniziata a metà dicembre che si era andata via rafforzando. Evidentemente molti di coloro che avevano investito in queste società avevano ricevuto il pagamento degli interessi ma tornavano ad affidare i loro soldi a noi. Un imprenditore edile del Centro Italia, che qui ha costruito diversi immobili, afferma che, proprio nel periodo in cui iniziavano a circolare voci allarmanti sulla finanziaria della zingara Sude, ha registrato un'impennata di vendite. Ma c'è dell'altro. A Tirana sono in molti a sussurrare che alcune 'piramidi' non verranno travolte dal crack. I nomi. Vefa, Gjallica, Kamberi, quelle in sostanza più direttamente collegate al Partito democratico mentre altre, già dichiarate fallite o con i beni congelati, avevano raccolto soprattutto gli investimenti di ex comunisti. Chi non chiuderà i battenti è il signor Pellum Shehaj che attraverso la compagnia Silva ha raccolto fondi per finanziare i suoi investimenti nelle cave di bitume. Berisha teme poi anche un altro fenomeno negativo. la scomparsa dal sistema albanese, vittima di un'ondata di sfiducia, di una massa imponente di investimenti. Ma dove troveranno i soldi il Governo e le banche per mettere in piedi tutta l'operazione? Semplice - risponde Berisha - abbiamo congelato centinaia di milioni di depositi. e non è vero che rappresentano soltanto un terzo di quanto è stato raccolto dalle finanziarie, i nostri dati smentiscono questa affermazione. Se queste parole saranno confermate, allora gli esperti del Fondo monetario e della Banca mondiale dovranno rivedere in velocità i loro criteri di calcolo. quando si parla di Albania, evidentemente, saltano tutti i parametri di bilancio convenzionali. Siamo grati a tutti coloro che offrono aiuto ed assistenza tecnica, senza aggiungere nulla di più. Eppure gli esperti della Banca e del Fondo sono al lavoro da giorni per studiare una soluzione che coinvolgerà i partner economici più importanti di Tirana. quando la gente si è riversata in strada per protestare rabbiosamente dopo il congelamento dei fondi di alcune delle 'piramidi', correva voce che la bancarotta era stata un complotto ordito tra Governo e Fondo monetario per incamerare i 400 sudati risparmi e gli interessi da favola promessi da finanzieri senza scrupoli. Le pietre dei manifestanti avevano allora preso di mira non solo i palazzi del potere ma anche le vetrate degli uffici di Tirana del Fondo monetario. I disordini - ha detto - sono stati fomentati con metodi e schemi della disciolta polizia segreta. Alla sua ipotesi di complotto il Presidente ha fatto seguire subito fatti concreti. Nel distretto di Berat sono state arrestate 150 persone, altre 70 nella regione di Valona, il 'vivaio' in cui avevano prosperato alcuni dei più noti finanzieri d'assalto albanesi. Nella rete sono caduti diversi dirigenti dell'opposizione, tra cui anche il segretario del Partito socialista di Valona. Mentre a ottobre Fondo monetario e Banca mondiale lanciavano l'allarme per la 'bolla' finanziaria di Tirana - mettendo in guardia il Governo dalle società che promettevano a ingenui risparmiatori ma anche a profittatori di ogni genere tassi di interesse da capogiro - gli ex comunisti si leccavano le ferite della sconfitta elettorale, disinteressandosi di un problema incombente. A Tirana il Forum dell'opposizione, che riunisce i partiti anti-Berisha, ha convocato delle manifestazioni ma un po' per la repressione e un po' per difetti di organizzazione non è riuscito, finora, a ottenere risultati politici concreti. Rimasta senza lavoro dopo la fine del regime comunista, era riuscita a mettere in piedi una finanziaria che pagava interessi del 50% al mese. Ovviamente con i denari di nuovi sottoscrittori. Quando il meccanismo si inceppa, è il disastro. Sudja era riuscita ad accreditarsi come longa manus di presunti, inesistenti e ricchissimi finanzieri arabi dei quali sarebbe stata in realtà, a suo dire, prestanome. Oltre 100 mila albanesi, tra cui anche avvocati, medici e giornalisti, le hanno creduto. Solo poche settimane fa aveva organizzato anche una lotteria che le avrebbe fruttato circa 6 miliardi di incasso. Anche sull'Albania soffia il vento della protesta. Parto per le vacanze, aveva dichiarato allegramente una decina di giorni fa Sudja, e la notizia aveva avuto su Tirana l'effetto di una bomba. Le 'vacanze' annunciate di Sudja Kademi erano il segnale in codice che stava per esplodere come una bolla di sapone il gruppo Gjallica, una delle molte 'piramidi finanziarie' che dopo il crollo del comunismo hanno calamitato gli investimenti nazionali. Il crollo di questo sistema finanziario parallelo, drogato con interessi da usuraio, frantuma i sogni di ricchezza della nazione più povera d'Europa e rischia di assestare un duro colpo al Governo del primo ministro Aleksander Meksi e al prestigio, per la verità ormai offuscato dai brogli elettorali, del presidente Sali Berisha, accusati dalla rabbia popolare di non essere intervenuti in tempo per frenare la corsa alla speculazione. I risparmiatori albanesi che oggi scendono in piazza scontrandosi con la polizia e prendono a sassate le vetrate di municipi e delle sedi del Partito democratico, presto andranno a ingrossare come a Belgrado e a Sofia i cortei degli scontenti. L'opposizione a Berisha, rappresentata soprattutto dal Partito socialista, cioè dagli ex comunisti, ha già annunciato per domani una grande manifestazione a Tirana contro il Governo. In Serbia e Bulgaria protestano contro gli ex comunisti, a Tirana contro un Governo di centrodestra, uno dei pochi rimasti al potere nei Balcani dopo le consultazioni elettorali. Ma le etichette non devono trarre in inganno. Quasi ovunque all'Est comandano ex comunisti di provata fede, per esempio Sali Berisha negli anni 80 era il capo cellula del Pc albanese al Policlinico di Tirana. Nessuno di questi ex comunisti fa del socialismo o, all'opposto, del capitalismo, delle autentiche bandiere ideologiche. In fondo, devono aver pensato i dirigenti albanesi, aiuta l'economia del Paese. Neppure un paio di mesi fa, quando già alcuni fondi di investimento spericolati faticavano a pagare gli interessi, il lek, la moneta albanese, aveva toccato i massimi sul dollaro. I risparmiatori, quasi impazziti dalle prospettive di guadagno, continuavano a versare a Sudja somme stratosferiche e vendevano montagne di valuta pregiata pur di partecipare alla costruzione della 'piramide finanziaria'. Insomma, la zingara era diventata una potente calamita per rastrellare dollari, marchi, lire, quello che serve per pagare le importazioni. Il deficit della bilancia commerciale di Tirana sfiora ormai il mezzo miliardo di dollari. La piramide di Sudja e altre iniziative simili hanno contribuito alla deregulation della 'terra delle aquile', un Paese che non ha più una dittatura ma neppure una vera democrazia accompagnata da un'economia decente. L'agricoltura, nella quale è impegnato ancora il 50% della popolazione attiva, boccheggia nonostante le riforme e oggi Tirana, che una volta vantava l'autosufficienza alimentare, è costretta a importare il grano perchè le colture intensive sono praticamente azzerate dalla frammentazione delle terre. Invece dei cereali fiorisce la marijuana, di cui l'Albania è diventato il più importante produttore europeo. A 800 dollari al chilo rende certamente di più la canapa indiana del frumento. Il regime serbo ha scelto la linea dura. Ignorando le raccomandazioni dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, ieri il Governo serbo ha proclamato la regolarità della vittoria dell'alleanza di sinistra in 8 delle 14 città che erano state conquistate dal cartello dei partiti di opposizione Zajedno al primo turno delle elezioni poi annullate dal regime di Milosevic. Il partito socialista ha intanto presentato alla Corte suprema una denuncia contro la Commissione elettorale che aveva proclamato nei giorni scorsi la vittoria di Zajedno al Comune di Belgrado. E anche il ministero degli Interni mostra i muscoli. Dopo settimane di tentennamenti, lunedì notte la polizia speciale antisommossa ha usato la forza contro alcuni gruppi di manifestanti per impedire che si unissero agli studenti che da due giorni stanno fronteggiando i poliziotti al limitare della zona pedonale della Kneza Mihajlova, il cuore di Belgrado. Una decina i feriti. I reparti speciali non erano più entrati in azione dopo i sanguinosi scontri del 25 e del 26 dicembre. Il quotidiano belgradese Telegraph ieri scriveva che Milosevic è ormai deciso a proclamare lo stato di emergenza. Ma sulla Serbia pesa anche un'altra minaccia. Nei Balcani oggi non si governa in nome di Marx oppure di un neo-capitalismo libero e selvaggio, ma semplicemente per mantenere al potere un clan contro un altro, un partito-mafia e un gruppo politico-affaristico al posto di un altro, cinicamente consapevoli che la democrazia è soltanto una facciata cosmetica per ottenere finanziamenti e crediti dalle istituzioni internazionali ed europee. Altre fonti riferiscono di un convoglio diretto a Valona, che ieri mattina sarebbe stato preso d'assalto. Dopo aver fatto scendere i passeggeri, i rivoltosi avrebbero rovesciato le carrozze. Disordini si segnalano anche in numerose altre città. Nel centro industriale di Elbasan, a Librazhd, a Lac (anche qui obiettivo dei manifestanti è stato il commissariato di polizia), Kuchova, Memaljai, Tepelene (nel carcere di questa città è detenuto il leader dell'opposizione socialista, Fatos Nano, che sta cavalcando la rivolta). Per motivi di sicurezza, la Federazione nazionale calcio ha sospeso, fino a nuovo ordine, il campionato, che in Albania si disputa il sabato. L'ambasciata americana a Tirana ha avvisato i cittadini Usa di muoversi con estrema cautela nel Paese e di evitare gli assembramenti. Gli investimenti a piramide, che venivano gestiti da dieci diverse società finanziarie promettendo rendimenti elevatissimi, sono crollati quando non sono stati più raccolti azionisti disposti ad alimentare la base della piramide. Affrontando una delle più gravi crisi del proprio Governo da quando hanno sconfitto gli ex comunisti nel 1992, i Democratici di Sali Berisha hanno tentato di calmare gli animi della popolazione, che rischia di perdere i risparmi di un'intera vita, vietando gli schemi d'investimento a piramide, prevedendo pene detentive fino a vent'anni per i responsabili e congelando i fondi. Per molti degli organizzatori della truffa sono scattate le manette, ma il Governo è finito lo stesso nell'occhio del ciclone con l'accusa di esserne stato, se non complice, per lo meno convivente. Ma proprio il congelamento dei patrimoni dei fondi ha fatto salire al massimo la tensione, dato che molti investitori temono di non vedere più i loro soldi. Un miliardo di dollari - dice John King, rappresentante a Tirana del Fondo monetario internazionale -. Questa è la nostra stima, per difetto, dei soldi investiti nelle società che costituivano il Ponzi scheme albanese. Fu l'italo-americano Tom Ponzi a inventare nella Chicago di Al Capone il meccanismo infernale che nella Milano rampante degli anni '80 era diventato, leggermente corretto, un gioco di società. Si chiamava l'"Aeroplano". Si 'scuciva' un milione e se ne riceveva in regalo un altro, l'importante era trovare sempre qualche nuovo passeggero da infilare nella waiting list per il "volo" milionario, fino a quando i più sfortunati restavano immancabilmente a terra, cioè ci rimettevano i soldi. Negli anni 20 Ponzi prometteva interessi da brivido in poche settimane che ripagava ai primi clienti con i soldi dei nuovi sottoscrittori. Gli ultimi finirono, ovviamente, al verde. Niente di nuovo, in sostanza, sotto il cielo della 'terra delle aquile', ma le dimensioni della stangata questa volta sono colossali. Placata la rivolta di piazza restano la rabbia popolare e i mille interrogativi sul disastro da un miliardo di dollari. Una truffa ai danni dell'Unione europea è stata scoperta da carabinieri e guardia di finanza che stanno eseguendo in Calabria, Lazio, Toscana e Piemonte 45 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Tra gli arrestati figurano dirigenti e funzionari regionali, presidenti di cooperative, amministratori e soci di organizzazioni ed unioni di produttori nel settore dell'ortofrutta. Le accuse variano dall'associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata consumata e tentata all'Ue, corruzione e falsità in atto pubblico commesse da pubblici ufficiali e privati. Il valore complessivo dei contributi dell'Unione Europea percepiti illegalmente dagli indagati, secondo gli inquirenti, ammonta a 50 milioni di euro. Gli indagati, secondo le accuse, gonfiavano le cifre relative alla produzione e alla vendita dei prodotti su cui venivano chiesti ed erogati i finanziamenti. Carabinieri e guardia di finanza stanno anche eseguendo dei sequestri patrimoniali. Si apre il confronto sulle pensioni. A maggio, subito dopo la festa dei lavoratori, il governo presenterà al tavolo del welfare le sue proposte. "Per noi - precisa il ministro del Lavoro, Cesare Damiano - la priorità è costituita dalla rivalutazione delle pensioni più basse, calcolate sulla base dei contributi versati". Padoa-Schioppa ha ottenuto il via libera dell'Ecofin sul suo piano, ma ora dovrà fare i conti con le richieste provenienti dalla sinistra della maggioranza. Da qui l'annuncio di "un confronto molto duro e determinato perché è arrivata la stagione del risarcimento sociale". Pure i Verdi, con il capogruppo alla Camera, Angelo Bonelli, chiedono un chiarimento "perché non può essere certo l'Ue a condizionare le politiche economiche, sociali, ambientali del nostro paese". A quel punto le risorse a disposizione potrebbero anche essere superiori (tra i tecnici c'è chi stima una cifra intorno ai 4-5 miliardi). Sul tappeto l'ipotesi di un decreto legge, seguendo le priorità indicate da Damiano. L'intervento sull'Ici, invece, è destinato a slittare. Ed è chiaro che saranno proprio le risorse a fissare i confini della platea dei beneficiari. Un altro miliardo servirà a innalzare l'indennità di disoccupazione dall'attuale 50 per cento dell'ultima retribuzione al 60 per cento. Il restante - nel piano del governo - dovrà servire a incentivare (probabilmente con la leva fiscale) la contrattazione di secondo livello (aziendale o territoriale), legata alla produttività. L'approccio soft dovrebbe portare anche a sostituire lo scalone che dal primo gennaio del 2008 innalza l'età minima per la pensione di anzianità dagli attuali 57 anni a 60. Arriveranno alcuni scalini che progressivamente (da 58 in su) alzeranno l'età o di un anno ogni due, oppure di un anno ogni diciotto mesi. fino al 2015 non avranno effetti e si rafforza la tesi di chi propone di congelare per un po' l'argomento. Il conservatore Sarkozy riparte da questa sera da Digione, comizio alle 18.30. La socialista Royal, la prima donna a raggiungere un ballottaggio in Francia, sarà invece a Valence. E già si annuncia almeno un faccia a faccia televisivo, su Tf1. I risultati definitivi del primo turno danno a Sarkozy un punteggio eccellente con il 31,11% dei voti. Manca ancora il quasi milione di schede degli elettori all'estero. Cruciale è il 18,55% raccolto dal candidato centrista dell'Udf, Francois Bayrou. Deluso - sognava una volata al ballottaggio - Bayrou si è comunque congratulato con gli elettori per aver fatto nascere "un grande centro" in Francia. Potrebbero però essere voti legati più che altro alla sua personalità rassicurante. Secondo un'analisi Ipsos, i suoi elettori nel 2002 avevano in gran parte votato socialista, verdi o estrema sinistra. Lui, il centrista, per ora si è ben guardato dal dare indicazioni di voto. Il suo partito Udf è però alleato tradizionale dell'Ump di Sarkozy. Lo hanno riferito i collaboratori del capo dello Stato. Chirac, che ieri sera aveva già telefonato a Sarkozy per complimentarsi, "lo ha incoraggiato e gli ha confermato il suo sostegno al secondo turno", hanno aggiunto le stesse fonti. è di almeno 30 morti e 59 feriti l'ultimo bilancio delle vittime dei quattro attentati suicidi compiuti oggi nelle città di Baghdad, Baquba e Mosul, riferito dalle autorità irachene. Un altro kamikaze ha preso di mira una stazione di polizia a Baquba, 60 chilometri a nord-est di Baghdad, uccidendo 10 persone e ferendone altre 23. Il terzo attentatore si è fatto saltare in un ristorante nel centro di Baghdad, a Karradah, uccidendo almeno sette persone e ferendone altre 16. L'attacco è avvenuto attorno alle 11, ora locale, a meno di 100 metri dalla Zona verde, l'area blindata della capitale dove si trovano gli uffici governativi e l'ambasciata. Una seconda esplosione a pochi metri dall'ambasciata d'Iran: la vettura imbottita di esplosivo era stata piazzata in un parcheggio situato di fronte alla rappresentanza diplomatica, sul lato opposto della stessa strada. Il bilancio è di almeno un morto e quattro feriti, nessun danno è stato inferto alla legazione iraniana. Ci ha messo rabbia nello scaraventare il pallone dell'1-0 con il rischio di mandare oltre la linea di porta pure la caviglia di Ibrahimovic, che aveva allungato la gamba cercando la deviazione decisiva. Era il quarto d'ora del secondo tempo iniziato in anticipo, quasi ci fosse la fretta di chiudere la pratica e che non ci si pensasse più. Materazzi non vincerà mai il Pallone d'Oro: Non si è vista una bella partita. Gli appuntamenti con lo scudetto non lo sono mai. L'Inter si portava dentro la delusione di non aver chiuso il campionato sul palcoscenico più ambito, a San Siro, ed è scesa in provincia con la necessità di non iniziare ad handicap come nelle ultime due partite. Il colombiano ne ha spizzicati tanti di palloni. Sul primo, al 17', Manninger ci ha messo la pezza. Ma è stato il segnale della via da percorrere e infatti, un minuto dopo, sempre sul calcio d'angolo di Stankovic, Maicon toccava di coscia, Vergassola vicino al palo respingeva e Materazzi completava l'opera con un'entrata impetuosa. L'Inter delle 17 vittorie consecutive ci ha abituato a considerare chiusa la partita dopo il primo gol. Però questa era una squadra tarlata dall'insicurezza, niente a che vedere con la macchina schiacciasassi dei mesi scorsi. Che il Siena in lotta per salvarsi, perdipiù con la difesa rabberciata e con Chiesa costretto alla terza partita consecutiva, come non regge più, tenesse il campo alla pari della capolista era l'effetto del male oscuro nerazzurro. Il salvataggio era il segno di come il buon Dio quest'anno sia nerazzurro, forse istigato da Facchetti e dall'avvocato Prisco: quando Gastaldello sporcava la prestazione con un appoggio inutile e sballato a Manninger costringendo il portiere ad entrare da rigore su Cruz, mezzo metro dentro l'area, ne avevamo la conferma decisiva. Uno spazio dedicato per la prima volta ai libri antichi e rari. Un'area per lo sbarco a Librolandia di "Torino Comics". Trabocca novità la 20° edizione della Fiera del Libro che s'aprirà al Lingotto dal 10 al 14 maggio. Debutta quest'anno il "padiglione 4", tensostruttura costruita accanto alla Sala Gialla. l'"Incubatore", ovvero uno spazio dedicato al sostegno degli editori giovanissimi: come ha spiegato Maurizio Poma (Biella Intraprendere), "sono marchi nati da meno di 24 mesi, che non avrebbero potuto essere presenti in Fiera". Anche il padiglione 3 accoglie un'iniziativa al debutto: È "Libri e cioccolato", che nasce anche, dopo anni di lamentele, "per coinvolgere i librai", ha chiarito Picchioni. I biglietti per questo evento, gratuiti, saranno a disposizione dal 2 maggio ad Atrium. Per evitare, o almeno ridurre, le code durante la Fiera, saranno potenziate le biglietterie, e saranno anche disponibili biglietti in prevendita (sempre ad Atrium). Quest'anno interesserà le circoscrizioni 3, 5 e 7, quella di Porta Palazzo. il 6 sarà allestita una grande libreria ai piedi del grattacielo Lancia, dove si svolgeranno gli incontri con gli autori, in programma anche all'ospedale Martini, al Prinotti e al Gruppo Arco. La rivincita ha sempre un sapore più forte della semplice vittoria. a parità di monoposto ha battuto il compagno di squadra, ha scoperto che Alonso può avere una giornata storta, ha tenuto dietro Hamilton alla prima e a tutte le curve che sono seguite. Bel carattere, sarà la beata incoscienza dei suoi 26 anni. Un altro errore e sarebbe finito in croce, avrebbe consegnato a Raikkonen il ruolo di prima guida. Hamilton è dietro, anche se Felipe riesce a vedergli il colore degli occhi negli specchietti da tanto è vicino. le McLaren attaccano, Alonso passa un Raikkonen in cerca di traiettorie alternative, Hamilton resta incollato alla Ferrari del brasiliano, che questa volta manca di velocità di punta: 305 chilometri l'ora contro i 310 della McLaren. Ogni rettilineo è un incubo. La sosta, inoltre, consente a Raikkonen di scavalcare Alonso. Abbiamo capito il motivo e ci lavoreremo su nei test. Conclusa la girandola delle soste, la corsa si stabilizza. L'unica speranza era quella di portare in seconda posizione Raikkonen, che però aveva accumulato troppo ritardo. Scatta l'attacco alla curva 4, il campione del mondo scivola in quinta posizione e ci resterà fino al traguardo (ritiri a parte, un risultato così non gli succedeva dal luglio scorso a Indianapolis). "Quel sorpasso mi è costato soltanto un punto e arriverò in Spagna ancora in testa alla classifica". re Fernando non è invincibile, non è sempre in forma, non è al centro dell'attenzione della McLaren e prima di affrontare la gara di casa si sarebbe aspettato una prestazione più convincente. C'è tempo per meditare: la Formula 1 fa un mese di pausa prima di ripresentarsi in Europa. Intervallo lunghissimo, perché in origine il calendario prevedeva il Gran premio di San Marino. Si riprenderà il 13 maggio a Barcellona. Ferrari e McLaren, nel frattempo, affilano le armi nei test e in galleria del vento. Oggi convegno sulla qualità agroalimentare a Vercelli, domani e domenica prove pratiche ed expo a Lucedio. Si apre oggi con il convegno «Coltivare la qualità - l'impegno per il nuovo millennio» la XXIII edizione della «Fiera in campo», tradizionale appuntamento dell'agroalimentare organizzato dall'ANGA, l'associazione dei giovani agricoltori di Vercelli. La qualità dei prodotti agricoli sarà il tema di fondo che accompagnerà la manifestazione del 2000, e si comincia subito all'apertura, quest'anno spostata alla Camera di commercio. Spiega la presidente dell'ANGA, Lisa Greppi: Dalle 15,30, moderati dal direttore de «L'informatore agrario» Giovanni Rizzolli, inizieranno gli interventi dei relatori. Giacomo De Ghislanzoni Cardoli, vice presidente della Commissione agricoltura della Camera dei deputati, parlerà della legislazione italiana a tutela della qualità agroalimentare. La qualità dell'agroalimentare sarà trattata da Federico Boario, per quanto riguarda il punto di vista del consumatore, e da Fabrizio Vernizzi, responsabile produzione della Parboriz, dal punto di vista dell'industria. Da domani la parola passa ai trattori e, come tradizione, il clou saranno le dimostrazioni pratiche dei mezzi. Una curiosità sarà la presenza di una macchina insolita in pianura, il gatto delle nevi, proprio quello che si usa per battere le piste da sci in montagna: verrà provato in risaia per sperimentare se, con i singolari cingoli su cui si muove, è adatto a lavorazioni in condizioni difficili di terreno. Gli espositori della mostra statica sono 130 tra aziende specializzate e servizi per l'agricoltura. Tra sabato e domenica sono attesi a Lucedio moltissimi visitatori (lo scorso anno furono 10 mila), tra addetti ai lavori e non. La parte centrale dell'Abbazia ospiterà gli stand dedicati all'agroalimentare, dove si potranno trovare i prodotti della nostra terra, riso, vino, formaggi, salumi, dolci e prodotti biologici. Lo scopo sottolinea Lisa Groppi è di avvicinarci ai consumatori proponendo qualità. Presenteremo pure il progetto E-commerce per la vendita tramite Internet dei prodotti delle aziende dei soci ANGA. Per fare questo ci vogliono prodotti solo di alta qualità, perché l'acquirente deve essere sicuro di ciò che compra anche senza materialmente vedere il prodotto. Quest'anno chi deciderà di dedicare il week-end alla campagna potrà godere, oltre che della splendida cornice dell'Abbazia di Lucedio, anche del servizio ristorante, curato da chef di zona con le specialità tipiche della cucina vercellese. La «Fiera in campo» è organizzata dai giovani agricoltori dell'ANGA di Vercelli. Non ci sono solo gli avvistamenti, adesso ci si mettono anche le impronte. Così Graziano Delmastro, direttore dell'area protetta, questa volta ha messo da parte lo scetticismo e ha sollecitato un intervento delle autorità: I ripetuti avvistamenti, quattro a distanza di poco tempo, avevano già messo in allarme i residenti di Baldissero e di Pino Torinese. Ma dopo l'ultima relazione della polizia forestale, anche il direttore del Parco ha voluto andare in fondo alla questione e ha chiesto l'intervento di un esperto, il veterinario Paolo Santanera. E questa volta le battute lungo i sentieri del parco hanno dato ragione ai comunicati allarmistici dei sindaci di Baldissero e di Pino. In regione Serralunga, tra le tracce di cani e cinghiali, sono saltate fuori anche due impronte rotondeggianti di poco più di sette centimentri di diametro, senza segni di unghie. Paolo Santanera, che si occupa da anni di animali esotici, non ha dubbi: «Sono quelle di un grosso felino, una bestia che potrebbe pesare una trentina di chili». A questo punto, Graziano Delmastro ammette di essere preoccupato: «Ci siamo mossi dopo aver parlato con l'agente dell'Enalcaccia e le impronte hanno confermato l'avvistamento». A meno che qualcuno non si sia preso la briga di produrre orme false, cosa che mi sembra poco probabile. «Abbiamo cercato informazioni anche su Internet per capire meglio il comportamento di questi animali», spiega ancora il direttore. La pantera è un animale schivo e notturno, ma non si sa mai: «Se si tratta di una bestia tenuta in cattività per qualche tempo, c'è il rischio che sia meno diffidente e aggredisca animali domestici o persino gli uomini». «Credo che verrà fatta al più presto una battuta per trovare altri indizi». Anche se il terreno gelato non facilita il lavoro delle guardie forestali. «Se si tratta dello stesso animale avvistato ad agosto, vuol dire che si è ambientato ed è in grado di cacciare», conclude il responsabile del Parco. Adesso i sindaci della collina rivendicano di avere informato per primi i cittadini. Già a novembre, dopo l'avvistamento di Franca Visca, ho fatto affiggere gli avvisi ricorda soddisfatto Carlo Corinto, Primo cittadino di Baldissero. Molti erano increduli, ci scherzavano sopra, ma i fatti dimostrano che ho fatto bene. Gli fa eco il sindaco di Pino Torinese, Antonio Pecorari: «Ho praticamente fatto tappezzare le vetrine dei negozi con gli avvisi alla popolazione». E come ulteriore precauzione, ha inviato una lettera a casa a tutti i residenti delle ville e dei rustici a ridosso del parco. Mancano all'appello soltanto tre Regioni, poi il quadro delle sfide per il voto del 16 aprile sarà completo. In Molise, Basilicata e Calabria il centro-sinistra deve ancora decidere il proprio candidato, mentre sia il Polo (alleato con la Lega nel Nord) sia i radicali della lista Bonino hanno praticamente definito tutti i loro aspiranti presidenti. La decisione a sorpresa di Bassolino riapre la strada in Calabria al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Agazio Loiero, dell'Udeur: ieri sia i diessini sia i Democratici hanno fatto sapere che non ci sono pregiudiziali contro di lui, mentre Clemente Mastella ha rilanciato la richiesta alla coalizione di avere un «centrista» alla guida di una delle Regioni del Sud. Marco Pannella ha mandato una lettera a Berlusconi, nella quale si ricorda al leader del Polo che «cinque consigli regionali possono molto facilmente ottenere che si convochino referendum sulla libertà di lavoro o di impresa». Spiega il coordinatore dei radicali, Marco Cappato: Noi non vogliamo far perdere voti a questo o a quello, noi vogliamo vincere la nostra rivoluzione federalista e liberale. E in Piemonte la nostra candidata, Emma Bonino, corre per la presidenza: secondo i sondaggi oltre il 50 per cento degli italiani la voleva al Quirinale, a maggior ragione la vorrà alla guida di una Regione. La Bonino in Piemonte alle europee aveva ottenuto un buon risultato personale, il 13 per cento dei voti, e sicuramente la presenza della sua lista non aiuta Enzo Ghigo, il presidente uscente di Forza Italia. La sfida piemontese, con il ministro Livia Turco in lizza con centrosinistra e Rifondazione, promette dunque di essere una delle più appassionanti ed incerte. Ma anche in Veneto il duello Galan-Cacciari o in Lombardia quello Formigoni-Martinazzoli si giocheranno sul filo dell'ultimo voto. Si ricandidano in tutto sette presidenti di giunta uscenti; Le segreterie nazionali dei partiti sono impegnate a chiudere gli ultimi dubbi e a definire candidati legati ai presidenti: in Lazio ad esempio si lavora per una lista unica del centro sinistra scelta da un comitato di saggi. è il tramviere romano Salvatore Acanfora che afferma di avere il record mondiale in materia di petizioni (più di 3.100 su qualsiasi argomento), con una citazione nel Guinness dei Primati. Si offre a chi vorrà candidarlo: Si candidano leader di partito, parlamentari, sindaci per un voto con una forte valenza politica. A differenza del loro primo abboccamento, questo secondo incontro è passato del tutto inosservato. Eppure, per certi versi, è stato ben più concreto. Stavolta infatti la discussione ha varcato la soglia delle questioni preliminari, delle schermaglie dialettiche e dei reciproci rimbrotti: fino a notte fonda si è ragionato di programmi per un'eventuale alleanza di governo. E non è stata, a quanto pare, una generica chiacchierata a ruota libera. Berlusconi ha squadernato davanti a Pannella quello che in gergo tecnico viene definito draft, cioè una bozza dove sono racchiuse le idee programmatiche del Polo, casomai dovesse vincere le prossime elezioni politiche. Non a caso, il nucleo forte del progetto è costituito dai capitoli su libertà economiche e federalismo, messi nero su bianco da un gruppo di tecnici che ruotano intorno all'ex ministro delle Finanze, Giulio Tremonti. Il quale vi avrebbe colto, come primo impatto, elementi di un certo interesse. Berlusconi si è impegnato a svilupparli ulteriormente, elaborando per i prossimi giorni qualcosa di più compiuto, su cui Bonino e Pannella possano avanzare le loro controproposte. Carlo Giovanardi, del Ccd, l'aveva definito «sfasciafamiglie», con chiaro riferimento alla battaglia radicale sul divorzio culminata nel referendum di 26 anni fa. Né, certo, è educato pensare ai tanti banchieri che si schiantavano sul selciato della Quinta Strada. uno lo vide volare Federico Garcia Lorca, in quei giorni a New York: Ma se è vero che la storia non educa a nulla non si vede perché debba essere "educata" nei confronti di coloro che vengono dopo. Ne è nato un esercito di quindicimila sfollati e senza tetto quale il mondo non aveva mai visto prima: Nelle strade deserte del quartiere, dove fino a ieri non si comprava un appartamento per meno di dieci milioni al metro quadrato e oggi nessuno lo prenderebbe in regalo, ho visto un "profugo" in giacca e cravatta uscire dalla finestra infranta della sua bella casa reggendo in braccio la collezione delle sinfonie di Beethoven registrate da Toscanini. Per sei ore, tre medici, un chirurgo e un anestesista, tutti dottori di gran nome e grandi parcelle accorsi di propria iniziativa dopo aver visto la televisione, hanno tentato di estrarlo dalla morsa, senza successo. Insomma, grandi cambiamenti in vista. Questa mattina il ministro della Pubblica istruzione Sergio Mattarella, dopo aver visto la relazione dell'ispettrice inviata a Poggibonsi, prenderà alcuni provvedimenti in merito. Il vero problema è costituito dai paesi in via di sviluppo, dove la propaganda anti-Aids non arriva (come non penetra in certe sacche di popolazione dei paesi sviluppati, vedi i tossicodipendenti). Usando un test più raffinato di quello solito si è visto che il "periodo di latenza", in cui l'individuo è contagioso senza per altro mostrare i segni dell'infezione, potrebbe essere molto esteso e durare persino 36 mesi. Inoltre l'85 per cento delle famiglie nasce da matrimoni religiosi, e il 94 per cento dei bambini che vengono al mondo, vedono la luce in una famiglia "legittima". Nel teatro e nel romanzo, i tiranni noi li vogliamo tenere un po' a distanza, vederli da lontano. Non abbiamo forse goduto, noi spettatori, quando abbiamo visto la testa di Gérard Depardieu/Danton cadere mozzata sotto lo sguardo delle tricoteuses nel film di Wajda? Non godiamo forse quando vediamo qualche bella carneficina, membra troncate o teste tagliate da un gran fendente che volano nell'aria nella visione di una bella battaglia campale, sia essa descritta dall'Ariosto o dipinta da un pittore? Così che quando vediamo una tempesta, diciamo che è un Turner; In molti, infatti, scommettono sulle capacità di reazione del mercato viste le gravi ferite che il crollo ha aperto nelle quotazioni di molti titoli a largo mercato. Tutt'al più si può accennare a qualche "scappatella" in una coppia condannata a vivere insieme per il resto dei suoi giorni, di un "tradimento" temporaneo anche se pericoloso, visto che ha subito ripercussioni planetarie. La Banca d'America e d'Italia, intanto, insiste nella sua strategia di alleanze operative, strategia che nel caso di Interbanca non ha mai trovato applicazioni concrete vista la difficoltà incontrata nei tentativi di "interagire" con Auletta Armenise. Il Pci richiama l'attenzione sul nodo del patto di sindacato. Soluzione in vista per il problema della divisione dei posti tra Ina e Inps nel consiglio d'amministrazione della Bnl. Anche il Pci ha mostrato di apprezzare la soluzione individuata, visto che rispecchia l'importanza della partecipazione dell'Inps nel capitale della Bnl. In parole povere, il blocco impedisce l'attività regolare degli impianti e pertanto l'azienda "si è vista costretta a procedere ad una drastica riduzione del livello produttivo dimensionandolo - afferma un comunicato diramato ieri sera - alla possibilità di spedizione dei prodotti con mezzi alternativi a quelli stradali", cioè per via mare e per via ferroviaria. "Sono incomprensibili i ritardi nel dare seguito alla cessione dell'Alivar - ha detto il segretario liberale - operazione utile per permettere il formarsi nel sistema italiano di gruppi imprenditoriali di livello adeguato, capaci di fronteggiare le grandi manovre che i principali concorrenti internazionali hanno già avviato in vista del '92". Non che a Pechino se ne vedano molti: "Drammatizzando la situazione attorno a questo episodio" si dà vita ai fantasmi di chi vede un ayatollah dietro ogni immigrato, e si offre materia alla provocazione degli altri, in questo caso gli integristi. Ha bisogno di vedere cambiamenti concreti subito. Loro vedono per la Rdt più uno sviluppo di tipo ungherese che di tipo polacco. quello filosofico di visione del mondo e quello concreto di vedere il mondo: Solo ieri, dopo giorni di attesa e d'incertezza, Jiri Hajek ha ricevuto il passaporto e il visto d'uscita da lui richiesti, per potersi recare al congresso del Partito socialista austriaco dove era stato invitato, è partito da Praga per Vienna in aereo ieri pomeriggio ed è atteso nelle prossime ore a Graz dove le assise del partito del cancelliere Vranitzsky sono in corso da giovedì. Il visto d'uscita è stato consegnato al leader dell'opposizione democratica ieri pomeriggio, dopo che era stato fermato, per la seconda volta in quarantotto ore. Oggi, imponendoti le mani, egli vuole sottolineare il legame della cattedra di Pietro con la Chiesa che è in Bielorussia e condividere così non solo la gioia dei cattolici della tua terra, ma anche la comune speranza di vedere presto la gerarchia cattolica nuovamente ristabilita in quelle antiche diocesi, al papa particolarmente care. Vedere il papa e ringraziarlo: "Penso che se ho fatto qualcosa a questo riguardo", ha affermato Wojtyla, "l'ho fatto come parte della mia missione universale, e così deve essere visto". "Questa visita", ha affermato Mazowiecki, rivolto al pontefice, "è il coronamento del dialogo, del quale stiamo vedendo i risultati". Alla conferenza stampa il capo dell'esecutivo di Varsavia parla da energico uomo di Stato. - "In Polonia governo io, Walesa è un sindacalista"; I nostri rapporti bilaterali hanno acquistato un dinamismo mai visto finora. Dico solo che riteniamo che in tutti i paesi vediamo nuove chances e speranze per le riforme, e speriamo che avvengano democraticamente. Il foglio ufficiale che per oltre un anno ha portato ai propagandisti del Pcus la parola più radicale della perestrojka, vedendo salire i propri abbonati da uno a 22 milioni di persone, dedica quasi la metà delle sue pagine a un'intervista "monumentale" di Ligaciov che riporta nel lessico politico sovietico il concetto di "perestrojka" e continuità, scomparso negli ultimi anni da tutti i mass media nazionali. Rispolverando un'altra idea storica come quella della "barchetta" biposto, quindi rigorosamente senza tetto o capote e senza vetri laterali, la macchina è di quelle che crea esaltazione a prima vista tra i patiti dell'auto, capaci di rammaricarsi solo per la unicità del "pezzo". Una Fiesta per Vip Se i cavalli ci sono si devono vedere. Quirinale, Palazzo Chigi, e via allargando e discendendo, la Banca d'Italia, il Csm, gli enti pubblici, i grandi Comuni, tutto, almeno nelle intenzioni, è coordinato e scandito con intrecci e priorità che nulla hanno più a che vedere con la logica delle distinzioni, delle regole oggettive e degli interessi generali. Infine, nel valutare il problema Rai si tiene gran conto dell'intero contesto della questione televisiva, nella quale dal punto di vista dell'influenza politica reale il settore privato supera ormai quello pubblico; All'indomani della sua clamorosa denuncia ("La Sanità è impazzita, ci vorrebbe una commissione d'inchiesta") il ministro va alla tribuna dell'assemblea dell'Anci e accusa gli amministratori di certe Usl di essere diventati una mafia bianca, che rinvia ad arte i concorsi fino alla vigilia delle elezioni, "solo per ricattare i medici e vedere come votano, prima di scegliere il vincitore". Come vedete, io ho il coraggio di dire quello che so perché non ho nulla da nascondere. Si sono "semplificati" i nuclei familiari, visto che le coppie senza figli erano il 17,3% nel '71 e nell''87 sono quasi diventate il venti per cento, così come la percentuale di nuclei senza zii nonni o altri parenti conviventi (la vecchia struttura patriarcale) è ulteriormente aumentata e oggi rappresenta il 92% del totale. Ritrovato il cadavere di giovane scomparso. Sono stati ritrovati ai piedi di una parete del Croz dell'Altissimo, nel gruppo dolomitico del Brenta, i resti di Alessandro Noccioli, 19 anni, lo studente di Ancona scomparso il 29 novembre dello scorso anno e del cui caso si era occupata anche la trasmissione televisiva "Chi l'ha visto? Ma forse non è così e nel nuovo ecologismo c'è forse chi ancora vede negli animali dei totem. Fra l'altro, per tornare ai sindacati, bisognerebbe anche vedere fino a che punto non siano essi stessi già prigionieri di strutture burocratiche e parassitarie; L'iniziativa ha colto di sorpresa i cittadini della Germania Orientale, che mai, finora, avevano visto discutere in diretta, e con grande franchezza, i problemi del Paese. Il parlamentare si è detto favorevole ad una maggiore apertura delle frontiere ai rifugiati politici, ma ha chiesto il ripristino del visto d'ingresso in Italia per i cittadini provenienti dai Paesi ad "alto rischio", in primo luogo la Colombia. "Nessuno vuol dire che rispetto al passato non siano stati fatti passi avanti dal punto di vista quantitativo" dice ancora Di Liegro "ma c'è da tener conto che col tempo cresce anche la cultura, la coscienza della propria dignità e la gente diventa più esigente e meno rassegnata". Lo vedo anche nelle ex borgate: ma si vede che qui, in questa banda sanremese di cultori della canzone d'autore, nascosto dietro un calice di bianco, ci sta a meraviglia. Lo vedono solo quelli che ci sono, è un prodotto d'élite, sottratto alla massificazione. L'altra sera me la sono vista brutta per entrare nella splendida Sala Grande del Conservatorio, dove Riccardo Muti ha diretto la "Messa da Requiem" di Verdi con i complessi scaligeri, ottenendo un successo degno della sua fama: E davvero è il caso di definirli tali visto che in realtà si trovano a pochi metri da casa. Il giovane continua a proporre servizi, finalmente si vede affidare una serie di articoli "di costume". L'Unione Musicale ha fatto conoscere all'Auditorium la realizzazione, che come leggera staffetta in dieci città italiane apre il programma "Mozart Musicista Europeo" dedicato a celebrare Mozart in vista del 1991, secondo centenario della morte. "noi i ragazzi dello Zoo di Berlino". è come se mi fossi risvegliato di colpo e avessi cominciato a guardare la realtà da un punto di vista tutto nuovo. Il punto di vista da cui volevo raccontare la storia non era quello politico: Ed ora sembra già di vederlo al San Paolo, mentre, due dita fra i denti come faceva suo padre tanti anni fa, fischia ai suoi nerazzurri. Sì, li ho visti giocare in tv con il Paris St-Germain, ma non ho scoperto niente di nuovo. l'ho visto a tuttocampo proprio come ai miei tempi. "Nemmeno lo 007 dell'Ufficio indagini l'ha visto, però sono stato sospeso per trenta giorni". Pazienza, lo stadio di Marassi offre tanti angoli ospitali, vedrò comunque di attivare un collegamento con la panchina. Oppure il brasiliano dovrà cedere le armi all'odiato compagno di squadra Prost, il quale potrebbe anche starsene tranquillo appoggiato al muretto dei box a vedere se il rivale sarà capace di vincere, di rimandare la sfida finale alla gara di Adelaide, fra quindici giorni. Senna è stato ieri visto parlare a lungo con Berger che sarà suo compagno di squadra l'anno prossimo. Mansell e Prost si sono scambiati segni di reciproca stima. La decisione è stata annunciata ieri da Trapattoni che però non ha voluto fare altre anticipazioni in vista della trasferta di domani a Napoli. Chi afferma una cosa del genere vuol dire che non sa leggere o vedere le cifre. nulla a che vedere con la pallacanestro. Ed è proprio quest'ultimo che vede ora crescere le proprie chances. nel dopo c'è stato qualche pestaggio fra tifosi. mette avanti la proposta di scatenare ancora di più gli atleti sul terreno di gioco, per far sì che gli spettatori, appagati da quello che vedono, restino tranquilli, saziati già dalla violenza altrui, degli attori. Nel quadro di una pianificazione generale, Torino potrebbe rimanere la sede idonea, vista la sua tradizione, per realizzare gli sceneggiati. Lo diceva già, però, anche una delibera del Consiglio di amministrazione Rai del febbraio del 1988 e a Torino grandi risultati non se ne sono visti. Vedremo. Sebbene interessati dall'idea di poter vedere questi rari esemplari che costituiscono la fauna islandese non possiamo resistere all'"attrazione fatale" che ormai esercita su di noi il cuore di questa magica isola. visto che sono anche convinto che i titolati, sotto, non saranno nemmeno tanto contenti di questa da loro non richiesta pubblicità. E visto che "Intra Moenia", oltre che una libreria, una galleria espositiva, una struttura aperta dalle nove del mattino a mezzanotte nel cuore della città antica - come è scritto nell'articolato programma delle iniziative è anche una sala da tè, si è bevuto tutti insieme del tè offerto dai palestinesi in segno di amicizia. Gente ricca, con conti in banca da nove zeri che frequenta i locali esclusivi, abita le ville con giardino della periferia o gli attici con bella vista sulla città vecchia. Gli indigeni non li vedono di buon'occhio, questi stranieri, anche perché la colonia spendacciona ma discreta che ha preso il posto dei vecchi di Bruxelles, ha imposto lo squarcio di alcuni tra i più vecchi ed antichi della città per far posto ai palazzi della "zuppa europea" come vengono chiamati dalle cattive lingue. È l'isolotto il centro, anche se cade nella tentazione del mercatino di paese con i biscottini "Speculoos" della Maison Dandoy, i cioccolatini di Godiva, i tatuaggi di Rue des Eporonniers, i cinquanta e più tipi di rhum di Marie Galante ed il cabaret dei travestiti di Chez Flo, che riesce ancora oggi a dare l'atmosfera di una città antica proiettata con chiare vedute verso il futuro. - Come vede il pubblico giapponese il design Italiano? Quella dei 40 enni, lo vede come l'erede del Bauhaus e rifiuta l'esperienza postmoderna; Non solo, ma l'abitudine a sedersi per terra abbassa il punto di vista, per cui mobili alti appaiono eccessivamente ingombranti. In questa prima presa di contatto, a parte alcune costruzioni liberty che ho visto di sfuggita, ed il chiostro di S. Chiara sono stato colpito dalle architetture degli anni Trenta, in particolare dall'edificio delle Poste di Giuseppe Vaccaro, e da alcuni degli altri edifici contigui che formano un episodio eccezionale, forse unico in Italia. «Vediamo cosa si può fare ...». Ciò che si potrà fare - è stata questa la conclusione dell'incontro di ieri - il ministro Pomicino, che ne ha avuto mandato dal presidente Andreotti, lo vedrà la prossima settimana in sede di commissione Bilancio del Senato. Ricordo di quando andai a vedere «Umberto D» di De Sica, l'unica volta che mio padre mi portò al cinema. Avevo appena visto «L'assedio di Fort Apache» di John Ford, che divertimento e avrei voluto dirgli, ma perché non fai quei film lì? La Rizzoli di oggi non ha nulla a che vedere con l'azienda fondata da mio nonno e dalla quale i suoi nipoti sono stati cacciati via. ricordo quando mi fece vedere in privato "La dolce vita", film che lui notoriamente detestava. «Santi, con la divisa del "martinitt"». Ho visto i ricchi di Milano arrivare davanti alla Scala con le loro carrozze. e tutti gli scienziati di Los Alamos, nonostante le loro grandi doti mentali, non sono veramente capaci di capire cosa stia succedendo, e rivelano un'altrettanto grande limitatezza di vedute. Vi piacerebbe incontrare e intervistare l'idolo delle vostre serate casalinghe, quello che da anni ammirate e spiate trasmissione dopo trasmissione e che vorreste vedere dal vivo, toccarlo con mano? Una rubrica, «Il vocabolario», per chiarire il significato dei termini usati nel gergo televisivo, un'altra, «Chi l'ha visto?». gli Eurythmics, Joe Jackson, David Byrne, i Simply Red, Terence Trent d'Arby, Phil Collins e Billy Idol sono i nomi più in vista del carnet del promoter veneziano. martedì 24, ad esempio, come abbiamo già annunciato, sbarca a Roma, al Palaeur, Paul McCartney, in uno dei tour più attesi dell'anno che lo vedrà di scena giovedì 26 e venerdì 27 ottobre a Milano. Il «servizio copertina» della puntata sarà un'intervista ai «Rolling Stones» realizzata in esclusiva per il programma in una pausa del tour americano che vede protagonista in questo periodo la formazione. le altre tre organizzazioni le han detto «no», visto che sulla vicenda specifica non firmò la richiesta di confronto con l'azienda, seguendo autonomamente la strada della costituzione di parte civile. «In auto bus sto sempre a mani in alto, attaccate bene in vista sul sostegno». «Da 5 anni non vedo il Marocco». qualche crepa negli stabili più fatiscenti. Urla dei malati negli ospedali di Albano e Marino. La gente è fuggita in strada. Hanno visto i lampadari oscillare e sentito le mura gemere. Uno spostamento minimo, nemmeno un centimetro, ma che dà la sensazione della paura provata da chi le ha viste muoversi. Inoltre non ho visto tutti questi contrasti di cui si parla, se non piccole cose, come un nome che manca, un nome in più, un nome in meno un giorno sbagliato. Che vuole andare a fondo anche sulla possibile manipolazione delle registrazioni radar da cui sarebbe stata cancellata la traccia dell'aereo militare visto invece da Ciampino. A Ischia meeting sull'editore nel centenario della nascita. Angelo Rizzoli se ne innamorò negli anni '50. Miliardi in alberghi, strade, ospedale, campo da calcio, lancio turistico. La vide spuntare d'un tratto all'orizzonte, oltre la prua bianca e rotonda del Sereno, vecchio dragamine trasformato in nave da crociera. La vide affogare nella foschia del primo mattino e poi, d'incanto, tornare a galla. Insomma, la vide e se ne innamorò. Si rende conto che nessuno, nei trentasei paesi della Marsica sintonizzati sull'Unione Sovietica, capisce nulla di ciò che vede e sente? Credo sia giusto far vedere anche l'altra faccia del pianeta. Miriam, dunque, ha vinto la propria battaglia (che altri stava da tempo combattendo assieme a lei, come si è visto, dal momento che le carrozze speciali erano già in costruzione). «Come mai la commissione vede tutti e non me?». Così Ego è una proposta sempre aggiornata per una clientela giovane e sofisticata, soft sotto tutti i punti di vista (prodotti, arredo, luci, musica di sottofondo). Validissimo e davvero completo, il pacchetto franchising proposto dalla I.D.S. consente di ottenere fatturati superiori alle medie nazionali del settore, mentre un contratto della durata di cinque anni adattato alla normativa Cee rappresenta senza dubbio un'elevata garanzia dal punto di vista giuridico-legale. lo conferma la volontà di mantenere la sede a Cuorgnè (To) nella stessa via Nigra che ha visto la nascita dell'azienda. Inoltre, nonostante alla Brummel vedano con particolare favore l'affiliazione di negozi che erano già clienti nella forma tradizionale, i contratti sottoscritti fino ad oggi sono per un buon 50% di negozianti con altre merceologie o risparmiatori privati alla ricerca di un'alternativa di investimento con un rendimento superiore alle forme tradizionali. Vediamo di ripercorrere velocemente le tappe che conducono all'apertura di un negozio del Mercante dei Sogni sottolineando i momenti salienti dell'incontro fra franchisor e affiliato. La Grimaldi è in continua espansione e mentre in Italia sta indirizzando il proprio interesse nei confronti dei medi centri abitati, è in fase avanzata, in vista del '92, il progetto di interconnessione con Reti immobiliari Estere che proietterebbe l'Affiliato Grimaldi nell'inserimento del mercato internazionale. abbiamo la possibilità di esaminare attraverso la lente di un esperto il franchising così come è stato vissuto nella sua fase pionieristica e come viene interpretato oggi da una azienda che, nel giro di quattro anni, ha visto crescere il proprio fatturato in modo incredibile. «Credo - esordisce Piero Cassuto - che responsabile di questa propensione all'affiliazione sia in qualche modo l'enorme e velocissima serie di proposte che il consumatore, quindi, i negozianti, si vedono rivolgere dall'industria dell'abbigliamento». Anche i vostri affiliati rischiano di vedersi rivolgere proposte non in linea con le attese del consumatore. Tutto questo è stato programmato, sfruttando al massimo l'onda favorevole dei consumi, che hanno visto aumentare enormemente la preferenza verso i viaggi (il traffico aereo europeo ha raggiunto già da quest'anno il volume previsto per il 1995 e, poiché chi dice viaggi dice bagagli, Delsey ha a sua volta raggiunto già da quest'anno gli obbiettivi del 1991). architettonicamente, dal punto di vista dell'arredo, per la funzionalità e la raffinatezza dell'insieme. Ma i segni della normalizzazione si vedono anche nel riquadro dedicato ai sondaggi di opinione sulla popolarità dei deputati che avevano destato le ire del Cremlino. Dai tedeschi orientali, Krenz è visto come un generale al quale è stato affidato il compito improbabile di mettere in pratica un disegno strategico di retroguardia, volto al consolidamento delle posizioni di potere. «Bush è stato a San Francisco per dieci minuti, forse per fare pipì, e non ha nemmeno visto Marina» impreca Paul Morris, che ha avuto la casa lesionata. Crede che la Grecia avrà un governo forte e stabile, in vista del grande appuntamento europeo del '92? Soltanto se questa cooperazione diventerà visibile, potrà esservi un governo stabile in vista del 1992. Insieme, avreste oltre l''80 per cento ...; «No, questa alleanza non la vedo». Laura, una ragazza che non dimostrava i suoi 19 anni (studentessa in lettere, matricola) diceva di avere visto l'estate scorsa, durante una vacanzastudio a Londra, «Batman» in versione inglese. «E' un bel film - commentava - con un Nicholson superlativo». «Un Nicholson - si permette il cronista - visto nel ruolo di partner o di ... nonno?». «Visto la scena dello stabilimento chimico?». Un dovere da compiere, visto che le loro altezze con tono scherzoso hanno subito precisato che il peggio della vita sono «la stampa e i fotografi». Una battuta comprensibile dal loro punto di vista. E come ci considerano dal punto di vista delle loro latitudini i principi di Oslo: «Chi vivrà vedrà». Nel penultimo numero, la classifica di popolarità vedeva in testa Sacharov seguito dal radicale Popov e da Boris Eltsin. Succede in uno di quei cantieri che stanno bruciando le tappe per regalare a Milano uno degli stadi più belli del mondo in vista del Mondiale del '90, un dio a cui a quanto pare si può sacrificare tutto, dalle misure di sicurezza ai rapporti di lavoro regolari. Da un punto di vista istituzionale appare che il vicepresidente si attesta su una linea di difesa invalicabile. Campane a martello dunque per progetti tipo Finind, il consorzio costituito l'estate scorsa tra grandi gruppi (da Fiat a Montedison, da Ligresti a Torno, Lodigiani, Berlusconi) in vista dell'operazione disinquinamento. Roteando l'arma il bandito intimorì i presenti lanciando un perentorio «La vedete questa?». La magistratura ha riconosciuto la sua completa estraneità nelle note vicende che lo hanno visto protagonista. Fogli si stropiccia gli occhi si vede che è contento da morire. Il gol di Kim è stata l'unica scintilla che ha illuminato una partita tecnicamente indecorosa, roba che da noi non si vede neppure tra le più modeste squadre di serie C. Meglio studiarli che prenderli a manganellate. Le ricerche di docenti di varie università europee. Lo stadio visto come punto di riferimento della società. Una villa d'epoca in collina, tre giorni di relazioni e dibattiti, 35 docenti provenienti da varie università italiane ed estere e qualche raro uditore per un tema infinito: Fino a qualche anno fa nel mondo delle scienze sociali lo sport era visto come un fenomeno minore, ora lo si analizza anche come fenomeno di una cultura che non è soltanto popolare. ovvero, negli Anni 80, il gioco divenuto meno importante dell'occasione di scontro rappresentata da una partita, col tifoso avversario visto come autentico nemico; Vedrete che a Melbourne, il giunco spettinato onorerà irriducibile l'ingrata patria: «Vedrete che tornerà e al primo dribbling riconquisterà Napoli». Ma se uno insiste con questo ritornello, significa o che non sa leggere le cifre oppure non le sa vedere. «Non credo ci siano riflessi di quel pomeriggio, in cui poi non successe granché, certo niente a che vedere con quello che è accaduto due settimane fa tra Roma e Napoli». Quanto alle possibilità della Ferrari occorrerà vedere come saranno i suoi assetti da gara. Jacques Le Goff e Cesare De Seta, nel pubblicare gli atti di un convegno tenuto all'Istituto Gramsci di Parma nel 1987 (La città e le mura, Bari, Laterza) introducono lo studio della città dal punto di vista delle sue mura, anziché dal suo nucleo centrale. «Come i saggi consigliano di allontanarsi dagli alberi se si vuol vedere la foresta», così la visione dello spazio da Apollo 14 lo ha indotto a riesaminare le sue conoscenze. Posto comunque che avesse ragione Jung («Qualcosa viene visto, ma potrebbe essere una risposta dell'inconscio alla situazione mondiale che si evolve verso la catastrofe»), resta il fatto che tali avvistamenti, così come l'accostarsi di uomini di scienza a temi oscillanti tra filosofia e ipotesi più o meno ortodosse, sono la prova di come al volgere del secondo millennio, con l'incubo di catastrofi econucleari, le certezze acquisite dalla ragione ci stiano strette. Attraverso la piazza e mi accorgo che i carabinieri, in macchina, non mi perdono di vista. Non mi perdono di vista nemmeno alcuni uomini sui trent'anni, che in moto mi ronzano attorno dovunque metta piede. Niente a che vedere coi castelli di cuori, picche, fiori e quadri che ci capita di costruire a rischio di un soffio. Allora, cartolerie all'americana a Milano non se n'erano ancora viste. ha perso la vista nel Viet, ma è in grado col suo bastone foderato in rasoio di far giustizia, di guidare, compiere acrobazie. Cerchiamo di vederci un po' più chiaro tenendo comunque presente che un simile prodotto, pur con spiccate caratteristiche finanziarie, non può essere paragonato in tutto e per tutto alle altre forme d'impiego del risparmio (ad esempio un fondo comune). La situazione è rappresentata nell'altro grafico (quello più grande) dove si vede che al completamento del piano i 15 milioni versati frutteranno un capitale di 26.554.020 lire mentre se fossero stati investiti interamente si trasformerebbero in una somma assai più elevata: Ma c'è ancora un ultimo elemento che rimane dalla lettura di quanto si è visto in Italia e all'estero a una settimana dal crac. Ma dal punto di vista industriale il risultato è molto dubbio. Lo scacchiere però vede ancora in bianco le caselle, anche se per la presidenza dell'ente petrolifero la corsa si sarebbe ristretta a Lorenzo Necci e Gabriele Cagliari. Ed il quadro potrebbe complicarsi ulteriormente visti i continui richiami alla collegialità che vengono dai partiti minori. Anzi, si è riaperta, perché sui nomi di Viezzoli all'Iri e di Franco Nobili, come suo sostituto alla presidenza dell'Enel, fino a pochi giorni fa erano in tanti a scommettere, vista l'ostinazione di Andreotti. Viezzoli è anche troppo ben visto dai socialisti, De Michelis in testa. Ma c'è anche chi vede Reviglio candidato alla Cee, in sostituzione di Ripa di Meana, che diventerebbe ministro al posto di Carraro. Con il venir meno della cintura di salvataggio approntata dalla Consob (l'attività allo scoperto, per esempio, è stata bloccata fino a ieri), si vedrà per cominciare quanta «pulizia» abbia regalato lo scrollone di lunedì. In vista, ci sono anche scadenze importanti. Se quello che si è visto ieri in Piazza Affari è stato, per dirla con le parole di un operatore, «un Orso sbadigliante o un Toro incerottato, a seconda dei punti di vista», qualche spunto si è già delineato. L'azienda si vede costretta quindi ad una drastica riduzione del livello produttivo, dimensionandolo alla possibilità di spedizione dei prodotti con mezzi alternativi a quelli stradali. Per le stesse ragioni di flessibilità, il Tesoro vede con favore il nuovo testo del ddl Amato, presentato dal dc Luigi Grillo e che contiene una deroga alla norma sul mantenimento in mano dello Stato del 51% delle banche pubbliche. E ciò ha irritato i sindacati che vedono trascinarsi senza sbocco le trattative. Più capitale per Castagnetti (Fiatimpresit). Aumento di capitale in vista per la Castagnetti, azienda del gruppo Fiatimpresit. Vediamo allora qualche criterio per ricomporre o confermare il proprio portafoglio. Con preferenza per il marco, visti anche il recente innalzamento del tasso di sconto e le voci di un possibile riallineamento all'interno del Sistema monetario europeo. Difficile infatti immaginare il privato cittadino che fa il giro delle banche per vedere in quale guadagnerebbe qualche centesimo in più, perché di tanto si tratta. Vediamo allora come tradurla in pratica. Vediamo di sbrogliare la matassa. Vediamo come. basta prendere le rendite catastali degli immobili e moltiplicarle per i coefficienti di aggiornamento dei vari anni (vedi tabella). Ma vediamo come le «matricole» del 740 dovranno comportarsi. Si chiude domani il Salone specializzato torinese che ha rimarcato il radicale cambiamento costruttivo di veicoli nati per usi militari. Settore usato dai giapponesi per conquistare Europa e Usa. Per rincorrere e ammirare le acrobazie dei protagonisti dei «Faraoni» abbiamo percorso oltre 2500 chilometri nel deserto e, confessiamo, qualche preoccupazione è spuntata alla vista di quella vetturetta (che in Italia arriverà solo nella prossima primavera) dotata della sola trazione anteriore, che ci avrebbe tenuto compagnia nel singolare test. Vernici luccicanti, vetri fumée e i cerchioni in lega. Ecco gli indispensabili requisiti per strappare consensi. Eccole lì, con le vernici luccicanti, i vetri fumée, i cerchioni in lega, i paraurti cromati. Una moda che dilaga e assume proporzioni vistose ma che vede ancora una volta inspiegabilmente assenti molte industrie europee. Nel vecchio Continente il Paese che più si evolve da questo punto di vista è la Francia. Le continue vittorie nei rally iridati contribuiscono a mantenere attuale il modello. Il giorno in cui la Delta vedrà diminuire il numero di acquirenti e la Lancia deciderà di toglierla dalla linea di produzione, ci sarà forse qualcuno che invocherà una vetrina al museo torinese della scienza e della tecnica per questa automobile dei miracoli. E' questa l'opinione del capogruppo socialista alla Camera, Nicola Capria, che giudica le due iniziative «oggettivamente destabilizzanti» perché «difficilmente possono non avere come bersaglio il governo visto che tendono a corroderne la maggioranza», e aggiunge che è un vizio tipico delle correnti democristiane trasferire i contrasti interni di partito sul terreno delle istituzioni. Io non vi ho visto la volontà di contraddire le indicazioni di massima o di toccare la sfera di governo, bensì la richiesta di un confronto più ampio in direzione. Mazowiecki, che oggi incontrerà i leader delle confederazioni sindacali prima di rientrare a Varsavia, ieri ha completato i colloqui con i governanti italiani vedendo il vice presidente del Consiglio Claudio Martelli. «Questo incontro è il coronamento del dialogo di cui oggi si vedono i risultati». «Penso che se ho fatto qualcosa a questo riguardo, l'ho fatto come parte della mia missione universale e così deve essere visto». alle 10 registrazione Tv, alle 11 al club del teatro, alle 12 vedo gli albergatori, alle 14 il Nas (nucleo aziendale socialista) dell'Enea, alle 15 il parastato, alle 16 i tabaccai, alle 17 alla Garbatella, alle 18 ai Parioli, alle 20 a cena con gli abruzzesi, alle 21 con i siciliani. Allo stesso modo va vista oggi questa Europa dell'Est povera e sofferente, ridotta sul lastrico ma decisa a trovare la riscossa nel superamento di Yalta e delle sue costrizioni ideologiche. Mazowiecki, emozionato, ha fatto visita ieri al suo amico Papa, che l'ha abbracciato, l'ha invitato a colazione e, parlando della situazione polacca, ha detto, a mo di scongiuro: Come è noto, i panda sono una specie animale in estinzione, e dunque rara e preziosa da tutti i punti di vista. «In tutta la mia vita non ho mai visto nulla del genere». Di solito durante una scossa la terra trema in onde, su e giù, ma qui si vede una rottura permanente della crosta terrestre. «E poi basta vedere i palazzi, il ministero della Cultura a Parigi e quello del Turismo e spettacolo vicino a San Giovanni a Roma, basta vedere le entrate, le guardiole, i portieri, le scale e già da queste cose esteriori ci si accorge che il cinema là è una cosa seria, il clima artistico e di produzione industriale è pervaso da tutt'altra passione». La bella cantante di Filadelfia sarà ospite di Massimo Ranieri (con cui canterà in duetto «Imagine» di John Lennon) in una puntata che vedrà la partecipazione di personaggi di spicco del mondo del cinema, nel rispetto della linea voluta quest'anno per il varietà abbinato alla Lotteria. per Patti fu un vero shock dal quale è riemersa con una carriera solistica che l'ha vista vendere milioni di dischi, esibirsi in tutti i più prestigiosi teatri d'America, «Metropolitan» compreso, partecipare a «Live Aid», prendere parte alla colonna di «Un poliziotto a Beverly Hills» e a quella del recente «Sing», nel quale è apparsa anche come attrice. («un lavoro che odio» confessa). In 50 minuti serrati (al netto della pubblicità), «Unbelapplauso» parlerà di Tv con la gente che davvero la vede ogni giorno; Scritto da Costanzo insieme col fedele Alberto Silvestri, prodotto da Videotime, il programma vedrà ogni sabato discutere di Tv due gruppi di persone scelte nei luoghi abituali in cui di Tv si parla: Dopo la spettacolare parata d'inizio, la serata riserva un numero di illusionismo che vede protagoniste una tigre e una pantera nera, e la più famosa troupe acrobatica ungherese - I Kisfaludy - in tripli salti mortali. Tornò terrorizzato, la prima cosa che vide fu un cadavere che galleggiava nell'acqua, non si poteva nemmeno identificare. Non mi era capitato di veder questo film nel 1984, pensando al peggio. Dove l'hai visto? Le comari che avevano invidiato a Peppa il seminato prosperoso, la mula baia, e il bel giovanotto che portava lo stendardo di Santa Margherita senza piegar le reni, andavano dicendo ogni sorta di brutte storie, che Gramigna veniva a trovare la ragazza di notte in cucina, e che glielo avevano visto nascosto sotto il letto. Però ella seguitava a dire che non lo conosceva neanche di vista quel cristiano; ma invece pensava sempre a lui, lo vedeva in sogno, la notte, e alla mattina si levava colle labbra arse assetata anch'essa come lui. Come la vide venire, risoluta, in mezzo alle macchie fitte, nel fosco chiarore dell'alba, ci pensò un momento, se dovesse lasciar partire il colpo. Ma poco dopo vide ritornare la ragazza col fiasco in mano, lacera e insanguinata. Peppa, che tremava solo per lui, se lo vide tornare ferito, che si strascinava appena, e si buttava carponi per ricaricare la carabina. La gente gli si accalcava intorno per vederlo; In paese nessuno la vide più mai. Soltanto quando partivano per qualche spedizione rischiosa, e li vedeva caricare le armi, diventava pallida e pensava a Gramigna. Ma con tutto ciò Lola di massaro Angelo non si era fatta vedere nè alla messa, nè sul ballatoio, ché si era fatta sposa con uno di Licodia, il quale faceva il carrettiere e aveva quattro muli di Sortino in stalla. Finalmente s'imbattè in Lola che tornava dal viaggio alla Madonna del Pericolo, e al vederlo, non si fece nè bianca né rossa quasi non fosse stato fatto suo. A lei, in coscienza, rincresceva di vederlo così col viso lungo, però non aveva cuore di lusingarlo con belle parole. Che direbbero in paese se mi vedessero con voi? e la domenica si metteva sul ballatoio, colle mani sul ventre per far vedere tutti i grossi anelli d'oro che le aveva regalati suo marito. - esclamò - se non avete visto bene, non vi lascerò gli occhi per piangere! rispose Santa - non ho pianto nemmeno quando ho visto con questi occhi Turiddu della gnà Nunzia entrare di notte in casa di vostra moglie. - Nessuna preghiera, compare Turiddu, era un pezzo che non vi vedevo, e volevo parlarvi di quella cosa che sapete voi. Ma prima di venir qui ho visto la mia vecchia che si era alzata per vedermi partire, col pretesto di governare il pollaio, quasi il cuore le parlasse, e quant'è vero Iddio vi ammazzerò come un cane per non far piangere la mia vecchierella. ora che ho visto la mia vecchia nel pollaio, mi pare di averla sempre dinanzi agli occhi. - Voglio un po' vedere chi gli basta l'anima di gridare ancora 'viva San Pasquale! A San Pasquale aspettavano il delegato di monsignore, il quale era un uomo di proposito, che ci aveva due fibbie d'argento di mezza libra l'una alle scarpe, chi l'aveva visto, e veniva a portare la mozzetta ai canonici; - È lei piuttosto che mi volta le spalle, quando mi vede, quasi fossi uno scomunicato - rispondeva il contadino. Una volta che si trovarono insieme in un battesimo, non si salutarono nemmeno, come se non si fossero mai visti, e anzi Saridda fece la civetta col compare che aveva battezzata la bambina. Nino e Turi non si erano più visti dopo l'affare della mula; Saridda allora si graffiava il viso, e diceva che voleva morire con lui, e si sarebbe tagliati i capelli e glieli avrebbe messi nel cataletto, chè nessuno l'avrebbe più vista in faccia finché era viva. ma chi non ti vedrà più sarò io, che sarò morto. Le donne si facevano la croce quando la vedevano passare, sola come una cagnaccia, con quell'andare randagio e sospettoso della lupa affamata; In quell'ora fra vespero e nona, in cui non ne va in volta femmina buona, la gnà Pina era la sola anima viva che si vedesse errare per la campagna, sui sassi infuocati delle viottole, fra le stoppie riarse dei campi immensi, che si perdevano nell'afa, lontan lontano, verso l'Etna nebbioso, dove il cielo si aggravava sull'orizzonte. Maricchia piangeva notte e giorno, e alla madre le piantava in faccia gli occhi ardenti di lagrime e di gelosia, come una lupacchiotta anch'essa, allorchè la vedeva tornare dai campi pallida e muta ogni volta. non me la lasciate veder più, mai! Io ho visto la morte cogli occhi! Quando non vi vedo è meglio per voi e per me. Ed avrebbe voluto strapparsi gli occhi per non vedere quelli della Lupa, che quando gli si ficcavano nei suoi gli facevano perdere l'anima e il corpo. La Lupa lo vide venire, pallido e stralunato, colla scure che luccicava al sole, e non si arretrò di un sol passo, non chinò gli occhi, seguitò ad andargli incontro, con le mani piene di manipoli di papaveri rossi, e mangiandoselo con gli occhi neri. porta la mantellina a mezza testa, e fa vedere il piede quando va per la strada. Se gliel'avessero fatta vedere coi suoi occhi, avrebbe detto che non era vero grazia di Santa Lucia benedetta. Ora avvenne che questa pace degli angeli si mutò in una casa del diavolo tutt'a un tratto in un giorno solo, in un momento, come gli altri contadini che lavoravano nel maggese, mentre chiacchieravano all'ombra, nell'ora del vespero, vennero per caso a leggergli la vita, a lui e a sua moglie, senza accorgersi che Pentolaccia s'era buttato a dormire dietro la siepe, e nessuno l'aveva visto. Si rizzò a un tratto senza dir nulla, e prese a correre verso il paese come se l'avesse morso la tarantola, senza vederci più degli occhi, che fin l'erba e i sassi gli sembravano rossi al pari del sangue. - Sentite, 'signor compare', - gli disse - se vi vedo un'altra volta in casa mia, com'è vero Dio, vi faccio la festa! Ce n'è più che abbastanza perché Afanasiev si veda revocare la direzione degli archivi storici di Stato. In questa prospettiva si inquadra la "II Settimana Micologica" organizzata dal gruppo Sila piccola, da Palumbosila e dalle amministrazioni provinciali di Catanzaro, che si terrà sulla Sila Catanzarese, dal 28 ottobre al 4 novembre, e che vedrà non solo impegnati in una gara all'ultimo porcino raccoglitori provenienti da ogni parte d'Italia ma anche al lavoro l'esperienza dei noti micologi che catalogheranno le varie specie di funghi in una mostra didascalica. I bambini strillavano al veder quella novità. Sua moglie, vedendoselo arrivare senza denari, e per giunta due ore prima del consueto, tornò di nuovo a strapazzarlo, e voleva mandarlo in piazza, a comprarle delle acciughe salate, che si sentiva una spina nella gola. Talchè parve a tutti un vero castigo di Dio, allorquando la poveraccia fu presa dagli scrupoli, come accade alle donne che non hanno altro da fare, e passano i giorni in chiesa a picchiarsi il petto pel peccato mortale - ma non quando c'era lo zio, ch'ei non era di quei preti i quali amano farsi vedere in pompa magna sull'altare dall'innamorata. Non avete visto ciò che prometteva da ragazzo? Il Reverendo, da ragazzo, come vedeva suo fratello, quello del lanternone, rompersi la schiena a zappare, e le sorelle che non trovavano marito neanche a regalarle, e la mamma la quale filava al buio per risparmiar l'olio della lucerna, aveva detto: - Sta a vedere che uno non può seguire la vocazione a cui Dio l'ha chiamato! Se il breviario era coperto di polvere, i suoi buoi erano lucenti, le pecore lanute, e i seminati alti come un uomo, che i suoi mezzadri almeno se ne godevano la vista, e potevano fabbricarvi su bei castelli in aria, prima di fare i conti col padrone. Si vede che è roba di un servo di Dio, e conviene lavorare per lui che ci ha in mano la messa e la benedizione! Il periodo tra gli ultimi decenni del XVIII e i primi del XIX vide l'affrancamento di quasi tutte le colonie d'America dalla madrepatria europea: Laghi importanti, non solo per la loro estensione, ma anche dal punto di vista economico, sono quelli che si trovano nel nord del Paese; Vista panoramica dell'isola di Manhattan. ma anche chi finge di non vedere gli elementi di diversità o li trasfigura dimostra di non rispettare il diverso. A volte, però i pregiudizi con i quali gli immigrati vengono spesso visti rischiano di innestare delle reazioni che possono manifestarsi, inizialmente, in un nazionalismo esasperato e possono poi degenerare in xenofobia o, addirittura in odio razziale. Il problema dei neri, dell'emarginazione, della schiavitù è stato sempre visto come qualcosa di lontano dal nostro punto d'orizzonte: Verso la fine degli anni Trenta, si fece avanti una schiera di strumentisti che dominava con maestria il proprio strumento sia dal punto di vista tecnico sia da quello espressivo. Anche in questo caso, tuttavia, i bianchi riuscirono presto a inserirsi, dando, così luogo ad uno stile che, in quanto caratterizzato da un'esecuzione distaccata e perniente "hot", venne chiamato cool jazz o il cosiddetto jazz californiano, che vide affermarsi le figure del pianista Lennie Tristano e del sassofonista Jerry Mulligan. l'Inghilterra, per ritorsione, si rifiutava di commerciare con le ex-colonie, che vedevano così ridotte le possibilità di vendere i loro prodotti e, cosa ancora peggiore, non riuscivano a procurarsi i macchinari, gli utensili e le merci necessarie all'industria e alla vita della nuova nazione. Dal punto di vista morale, e secondo la Costituzione degli Stati Uniti, fondata sull'uguaglianza giuridica di tutti i cittadini, i democratici del nord avevano tutte le ragioni di condannare la schiavitù. I Sudisti vedevano infatti nella propaganda abolizionista una minaccia per la loro unica fonte di ricchezza. - Nel primo capitolo sono stati presentati alcuni dati psicologici e si è visto come essi hanno influito (almeno in parte) sullo sviluppo di alcuni sistemi di elaborazione del linguaggio naturale. Ciò nondimeno, come visto sopra, la disambiguazione basata sul contesto locale non è certa: come nel HSPM, un parser plausibile dal punto di vista psicologico ha bisogno di un meccanismo per la correzione di eventuali errori. Nel capitolo successivo vedremo come la disambiguazione e la correzione sono effettuate in un sistema in cui il modulo sintattico è costituito da un parser basato sui diamanti; in questo secondo capitolo mi dedicherò invece al metodo di base, che verrà presentato (per i motivi che vedremo più avanti) come un parser "all-path" efficiente quanto i migliori parser per grammatiche libere da contesto (cfg). Un albero di costituenti rappresenta le frasi come composte di raggruppamenti di parole, chiamate sintagmi, che sono infatti visti come "costituenti". ci possono essere nodi che non corrispondono ad alcuna parola (vedi la figura 2.3) e parole "amalgamate" che possono essere rappresentate da più nodi (come in figura 2.5, in cui "dalla" corrisponde ai due nodi P2 e D3). Le coordinazioni (come pure le costruzioni comparative), che sono d'altronde difficili da trattare sia per le grammatiche a dipendenze che per quelle a struttura di frase, hanno spinto alcuni ricercatori (si vedano [Platek et al. 84] [Petkevic 87]) a linearizzare alcune strutture a dipendenze complesse, introducendo una componente speciale che di fatto viola la condizione di proiettività (si veda sotto). Luigi ha chiesto l'orario del treno e di quanto era in ritardo. Questo campo si estende oltre le colline e anche più in là. Sia da un punto di vista a dipendenze che in una prospettiva a costituenti la situazione è molto difficile da analizzare: Questi due livelli di descrizione grammaticale possono essere visti come moduli distinti, il primo dei quali è basato su strutture a dipendenze, mentre il secondo combina due o più teste (e i sottoalberi associati) in aggregati più complessi. Però, io ritengo che con un'appropriata tipizzazione degli archi nelle strutture a dipendenze, anche costrutti più complicati, come le coordinazioni e i comparativi, o le dipendenze a lunga distanza, possono essere rappresentati da un grafo (non linearizzato), senza violare la condizione di proiettività (si veda sotto). Per un trattamento parziale delle congiunzioni e dei comparativi in un parser basato sulle dipendenze, si vedano, rispettivamente [Lesmo, Torasso 85 a] e [Lesmo et al. 86]. Dal punto di vista della rappresentazione sintattica, le ambiguità possono essere di tipo lessicale (se differenti categorie sono associate ad una parola) o di aggancio (quando una sottostruttura sintattica può essere appesa nell'albero in punti diversi e, quindi, può essere interpretata in modi diversi). La riparazione può essere vista come un meccanismo speciale che permette di scoprire quale elemento nella struttura (sia esso un arco o un nodo) era stato introdotto nell'albero sulla base di una preferenza ed è quindi una causa potenziale di un'analisi scorretta. Così, anche se essa è costosa dal punto di vista computazionale, il suo costo è ripagato dal fatto di essere applicata raramente: In sostanza, in un approccio deterministico, la parsificazione può essere vista come un processo molto rapido, che è a volte interrotto per svolgere una costosa attività di riparazione. Nel capitolo precedente abbiamo visto un metodo di parsificazione "all-path" per grammatiche a dipendenza, la parsificazione mediante diamanti. In questo capitolo vedremo come un'analisi incrementale e deterministica può essere effettuata in questo contesto. 3.0 Desiderata. Questa breve sezione ha il solo scopo di rendere esplicite le caratteristiche che, secondo me, sono essenziali affinché un interprete possa essere considerato valido dal punto di vista psicologico; I pattern sono espressi tramite associazioni di categorie ordinate in base alla relazione governante-dipendente, come, ad esempio, Noun-Determiner, Noun-Adj, Noun-Prep-Noun. Un pattern può essere assimilato al risultato dell'applicazione del funtore identificato da una parola di funzione (nella terminologia delle Grammatiche Categoriali) ai suoi argomenti legali. Per esempio, le preposizioni, a differenza di quanto avviene nel trattamento categoriale (vedi la nota 2), sono considerate funzioni a due argomenti, e la loro interpretazione semantica avviene solo quando ambedue i suoi argomenti sono presenti: Anche in questo campo, la configurazionalità parziale dell'Italiano (si veda il capitolo 2) rende necessaria una stretta cooperazione tra diverse sorgenti di conoscenza. Ad esempio, SVO è l'ordine più comune in frasi principali non topicalizzate, anche se le cose diventano più complesse, come si è visto, nelle subordinate. Gli elementi individuali che appaiono nella rappresentazione semantica (c1 e p1 nell'esempio) sono in seguito utilizzati per individuare i referenti nel modello contestuale, che è visto come un elenco (opportunamente strutturato) degli elementi che sono stati introdotti dalle frasi precedenti. Come vedremo, l'applicazione di regole a strutture sintattiche parziali, ma che già abbiano la testa, evita la necessità di introdurre variabili non legate che siano da legare all'atto dell'analisi della testa stessa. questo allo scopo di sistemare un nuovo gruppo nominale (si veda il punto 3 del testo). Questa è comunque solo un'interpretazione di default (si veda la regola PN-Ref più sotto). Da questo punto di vista il Plan Recognition è un processo di ricerca nello spazio degli stati dei piani parziali inferiti utilizzando le relazioni causali a partire dalle azioni osservate. Qual è il pericolo di contrarre l'infezione nel corso di un rapporto occasionale, di uno di quegli incontri - per intenderci - che in tempi sessualmente più spensierati chiamavamo avventure? Il rapporto, un lavoro di trecento pagine pubblicato dalle Edizioni Paoline e redatto da un gruppo di esperti coordinati dal professor Pierpaolo Donati, docente di sociologia della famiglia all'università di Bologna, documenta, cifre alla mano, quella che viene chiamata «la ripresa della famiglia italiana» dopo gli sbandamenti e le crisi degli anni passati. quel giorno che non faceva levar la vita a qualcheduno, non si chiamava contento né dava segno di veruna allegrezza, e per il contrario quando ciò faceva di molti ed alla sua presenza, come seguiva per lo più, tutto gioioso e consolato si dimostrava: Ma tuttavia sta lì, inchiodata, con la Banca d'Italia che sempre interviene (e lo ha fatto anche ieri) per «difendere» questo margine, per dare al mercato la percezione che la lira ha trovato nella fascia ristretta il suo limite, quello che i cambisti chiamano «il punto d'appoggio». Non si esclude che la richiesta di Ambrosiano sia da porre in relazione alla prossima riunione del sindacato chiamato a pronunciarsi sull'ingresso della Generali. Eppure mercoledì dalle 8 alle 9, quando il nuovo primo segretario, come ora si chiamerà, ha pronunciato alla tv il suo discorso programmatico, Berlino si era ammutolita. Intanto al Cremlino vertice con il "ministro degli Esteri" del Vaticano. Gorbaciov chiama, Wojtyla risponde. Se la tendenza in atto è quella che appare, la si chiami o no regime, è evidente che non ha molto senso collegare direttamente la crisi dell'informazione libera alla realtà delle concentrazioni delle proprietà. Centinaia di chiamate, una cinquantina di interventi (i più urgenti, data la carenza di uomini e mezzi che affligge le caserme del corpo). Non appena i lampadari hanno finito di oscillare, i centralini dei Vigili del Fuoco, di Carabinieri e Polizia sono stati sommersi da una valanga di chiamate. Dalle otto di ieri mattina, nella sede del Comune, è in funzione un centro di coordinamento che, durante la giornata di ieri, ha risposto a più di cento chiamate. «Mai, noi abbiamo un sindaco e si chiama Garaci» ha detto, durante un incontro con il segretario nazionale Arnaldo Forlani, il responsabile della storica sezione «Alcide De Gasperi» (che in passato ha avuto iscritti alcuni «big» del partito come De Gasperi, Gonella, Bonomi) a Borgo. Doctor J sale in cattedra. Nel gergo tecnico del basket si chiama «clinic»: Sono stati invitati buoni, a volte ottimi direttori e solisti, e i programmi sono stati preparati con intelligenza badando anche a diversificarsi da Santa Cecilia e insistendo sulla via che potremmo chiamare «istruttiva» dei programmi stessi, che da qualche anno caratterizza le scelte Rai. Nei corridoi, aveva preso l'abitudine di chiamare tutti per nome, anche i pezzi grossi tra i quali il produttore Joe Pasternak. Costretto a travestire per sempre il suo volto deformato di «uomo che ride» sotto il trucco di un pagliaccio (d'ora innanzi si chiamerà Joker), Napier ridebutta nel crimine invadendo la cadente e putrescente Gotham City di cosmetici velenosi; Assatis e Alydaress Chiamateli Invaders. Galoppo di alta scuola, oggi, a San Siro. C'è chi lo chiama «Alienikov», con un giochino di parole maligno e facile, perché negli schemi della Juve resta ancora un personaggio da scoprire e magari non gli daranno il tempo per inserirsi mai, se è vero che a fine stagione ci sarà un rinnovamento globale del parco-stranieri. Si chiama Nelly Sherbakova, ha 45 anni (portati benissimo) e siederà stasera sulla panchina dell'Assovini Bari per dirigerlo contro la TeodoraRavenna nel match-clou dell'A1 donne. si chiama Irina ed è la schiacciatrice dell'Alma Ata. Tascio si è mostrato molto accorto, scaricando su altri la responsabilità di alcuni comportamenti, chiamando in causa altri generali, come l'allora comandante del terzo Roc di Martina Franca, Mangani, prendendo le distanze dai suoi stessi collaboratori di allora. Un episodio molto delicato che, oltre a chiamare in causa il Sismi di Santovito, gettava ombre sul comportamento del reparto da lui allora diretto, il Sios Aeronautica. Ci sarà una carta, che forse si chiamerà "Venezia parcheggi", e che ha l'obiettivo di regolare i flussi: Il pubblico ministero o il gip ha l'obbligo di spedire l'informazione o avviso di garanzia (la comunicazione giudiziaria si chiamerà così) soltanto quando compie un atto che richieda la partecipazione del difensore dell'indiziato, per esempio il suo interrogatorio. La comunicazione giudiziaria si chiamerà avviso di garanzia e arriverà all'indiziato soltanto quando il pubblico ministero vorrà interrogarlo e non all'inizio delle indagini. Il governatore Deukmejian ha ordinato un'inchiesta sulla 880, chiamata a Oakland «the dancing road», la strada che balla perché irregolare. Il derby della Baia - così viene chiamata questa sfida - è stato bruscamente interrotto martedì sera quando le due squadre si accingevano a scendere in campo. La chiamata del giovane, inoltre, è nominativa. In sostanza, il datore di lavoro chiama chi vuole o chi conosce. Vede, per quanto uno può capire stando in Inghilterra, i giornali tedeschi, in specie quelli di Amburgo (ndr: Die Zeit, Der Spiegel) mostrano una sorprendente paura dinanzi a ciò che loro chiamano volentieri «destabilizzazione». Ma sono i sognatori che cambiano il mondo, si chiamino Rousseau o Lech Walesa. Nel 1576 furono iniziati numerosi procedimenti giudiziari contro uomini del Middlesex che «si riunirono illegalmente con un centinaio di ignoti malfattori per giocare un certo gioco illegale, chiamato football, che condusse a grandi tafferugli tali da poter risultare in omicidi e seri incidenti». Per finire da Parigi, al Parc des Princes, che fra l'altro è uno stadio-salotto, quasi civettuolo, la curva calda del Paris Saint Germain viene ormai chiamata «Kop», come la curva caldissima del Liverpool, dove stanno gli hooligans più violenti del mondo. Quella sera, le strade d'America si riempiranno di yuppies vestiti da Batman o da Joker - il suo mortale nemico, l'avrebbe chiamato Salgari - a 320 dollari il costume, quasi 450 mila lire. L'ultima sala che visiteranno si chiama «Weisse Wand» (Muro bianco) e il proprietario alla domanda «Perché non proietta?» risponde «Tengo il cinema pronto per quando sarà possibile ...». De Napoli, chiamato implicitamente in causa dai rilievi dell'allenatore, se la cava con diplomazia: Dopo Millwokee e Boston è proprio la squadra del Colorado quella chiamata da oggi a domenica nel terzo open in programma a Roma a difendere il vessillo della pallacanestro stellare statunitense contro gli assalti della rampante Europa. Sapevo che le ambulanze ti portano all'ospedale più vicino, in questo caso Rivoli, e sapevo che lui aveva bisogno del massimo delle attrezzature, così chiamai un taxi e andammo alle Molinette. Ci chiamò un torinese che aveva superato bene l'intervento: Ho chiamato l'ambulanza e siamo corsi verso l'ospedale. Piero della Francesca (Sansepolcro, ca 1420 - Sansepolcro, 12 ottobre 1492) è stato un pittore e matematico italiano. La sua opera pittorica - centrata quasi esclusivamente su temi di carattere religioso - servì come punto di riferimento per molti artisti rinascimentali, primo fra tutti l'altro grande maestro della prospettiva nel Quattrocento, Melozzo da Forlì. Fu un uomo pienamente rinascimentale e dunque fiducioso nelle capacità umane tanto da ritenere che queste, se ben indirizzate, potessero far affacciare l'uomo al dogma. Fin dalle prime opere note si evidenziarono le caratteristiche tipiche di Piero: estrema attenzione all'organizzazione prospettica e ritmica, semplificazione geometrica dei volumi, movimento colto nell'attimo in cui esso può eternarsi, passaggi intermedi tra una tonalità di colore ed un'altra per evitare bruschi contrasti, luce non fisica ma intellettuale, che pervade tutte le sue opere; Piero nacque da Benedetto de' Franceschi, calzolaio e conciatore, e da Romana di Perino da Monterchi in un anno imprecisato variante dal 1406 al 1420. S'ignora anche perché, poco dopo la sua morte, venisse già chiamato «della Francesca», anziché «di Benedetto» o «de' Franceschi», ma la congettura del Vasari che abbia preso il cognome dalla madre è inattendibile. Egli apprese i primi rudimenti della pittura da Antonio d'Anghiari, non solo attivo a Sansepolcro, ma anche abitante della cittadina, come attesta il 27 maggio 1430 il pagamento dei dipinti delle insegne del Comune e del governo papale sopra la porta delle mura. Gli fu affidata anche la pala della chiesa di San Francesco e altri documenti confermano che Piero fu suo assistente, ma è difficile determinare le conseguenze di quel discepolato, dal momento che di Antonio non si conserva alcuna opera. Più importante, nella formazione di Piero, è la venuta a Firenze forse già intorno al 1435: La pittura luminosa di Domenico e quella moderna e vigorosa di Masaccio non furono senza conseguenze nella formazione del giovane Piero. Secondo il Vasari, lavorò con Domenico anche a Loreto nella chiesa di Santa Maria al «principio di un'opera nella volta della sagrestia; ma perché, temendo di peste, la lasciarono imperfetta», fu successivamente compiuta da Luca Signorelli. La prima sua opera che ci è conservata è la Madonna col Bambino, già nella fiorentina Collezione Contini Bonacossi, un tempo creduta opera di Leonardo e attribuita per la prima volta a Piero nel 1942 da Roberto Longhi, da far risalire agli anni 1435-1440, durante i quali era ancora collaboratore di Domenico Veneziano. Nel verso della tavola è dipinto un vaso, quasi una esercitazione prospettica. Nel 1442 risulta nuovamente abitante a Borgo Sansepolcro dove, l'11 febbraio del 1445 ricevette dalla Confraternita della Misericordia la commissione del polittico per l'altare della chiesa: il contratto prevedeva il compimento dell'opera in tre anni e la sua completa autografia, oltre all'obbligo di controllare ed eventualmente restaurare il dipinto nei dieci anni successivi. In realtà, la stesura del polittico si protrasse, con intervento di un allievo non identificato, per più di 15 anni, come dimostra un pagamento al fratello Marco di Benedetto, per conto di Piero, effettuato nel 1462 dalla Confraternita, che nel XVII secolo scompose il polittico che perdette l'originaria cornice. Trasferito nella chiesa di San Rocco, dal 1901 è conservato nella Pinacoteca comunale. Il polittico si compone di 21 tavole: In alto, la Crocefissione, di mano di Piero; poi, in seconda linea, San Benedetto da Norcia, l'Angelo annunciante, l'Annunciata e San Francesco, considerati tutti autografi; seguono ancora i santi Sebastiano e Giovanni Battista, la Madonna della Misericordia e i santi Andrea e Bernardino da Siena, anch'essi autografi; A Ferrara nel 1449 lavorò nel Castello degli Este e nella chiesa di Sant'Andrea (affreschi perduti). Nel 1451 fu a Rimini, chiamato da Sigismondo Pandolfo Malatesta a lavorare al Tempio Malatestiano dove lasciò l'affresco votivo raffigurante Sigismondo Pandolfo Malatesta in ginocchio davanti a San Sigismondo. Qui conobbe Leon Battista Alberti, e si spostò ancora ad Ancona, Pesaro e Bologna. L'anno successivo fu chiamato a sostituire Bicci di Lorenzo negli affreschi di San Francesco ad Arezzo. Nel 1453 ritornò ancora a Borgo San Sepolcro dove, nell'anno successivo, stipulò il contratto per il polittico dell'altare maggiore della chiesa di Sant'Agostino. Poco dopo, chiamato da papa Niccolò V, si recò a Roma, dove eseguì affreschi per la basilica di Santa Maria Maggiore (dei dipinti restano solamente alcuni frammenti). In un secondo viaggio a Roma nel 1455 lavorò ad affreschi oggi perduti nei Palazzi Vaticani. A questo periodo si possono far risalire il Battesimo di Cristo, la Flagellazione, la Madonna santissima e la Resurrezione. Fu quindi a Urbino alla corte di Federico da Montefeltro dove entrò in contatto con Melozzo da Forlì e con Luca Pacioli. Dipinse il dittico con le immagini del duca e di sua moglie, la Sacra Conversazione, la Madonna di Senigallia e la Natività. Documentato a Rimini nel 1482, fece testamento nel 1487 e morì a Sansepolcro il 12 ottobre 1492. Negli ultimi anni venne colpito da una grave malattia agli occhi e prima di morire scrisse il De Perspectiva Pingendi, il De quinque corporibus regularibus e un manuale di calcolo intitolato De Abaco. Spetta a Daniele Radini Tedeschi l'aver scoperto la natura spuria del volto della Madonna nella Natività di Londra (Piero della Francesca 2005, Arsenico su tela 2007), dipinto non ultimato e terminato da altra mano, "fiamminga" come indica il critico. Tra i suoi collaboratori merita una citazione Giovanni da Piamonte, con cui ha lavorato ad Arezzo nell'esecuzione degli affreschi a San Francesco; è inoltre di detto autore la tavola conservata presso la chiesa di Santa Maria delle Grazie di Città di Castello, in cui sono sicuramente presenti influenze pierfrancescane. Piero della Francesca ha realizzato tre opere matematiche in cui è presente una sintesi tra geometria euclidea, appartenente alla scuola dei dotti, e matematica abachistica, riservata ai tecnici. La prima opera è stata il Libellus De quinque corporibus regularibus, un trattato dedicato alla geometria, che ha ripreso temi antichi di tradizione platonico-pitagorica, studiati sempre con l'intento di poterli utilizzare come elementi del disegno. Nel secondo trattato De prospectiva pingendi ha proseguito la linea di studio anticipata nel libro precedente, apportando notevoli novità al punto da poterlo definire uno dei padri del moderno disegno tecnico, difatti alla prospettiva ha preferito l'assonometria, in quanto ritenuta più congruente con un modello geometrico. Tra i problemi affrontati emergono il computo del volume della volta e l'elaborazione architettonica della costruzione delle cupole. Per quanto riguarda il titolo della terza opera, Trattato d'Abaco, è stato aggiunto in epoca moderna in quanto assente nell'originale. La parte geometrica e quella algebrica sono risultate molto vaste rispetto alle consuetudini del suo tempo, così come la parte sperimentale in cui l'autore ha esplorato elementi non convenzionali. Tutti questi testi sono comunque di grande interesse storico per gli studiosi di architettura e costituiscono una fonte essenziale di informazioni sullo stato della conoscenza di questi temi ai tempi di Piero. I Dark Tranquillity sono una band melodic death metal svedese. Formatisi nel 1989 con il nome Septic Broiler con il cantante Anders Fridén, i chitarristi Niklas Sundin e Mikael Stanne, il bassista Martin Henriksson e il batterista Anders Jivarp, la band cambia poi nome in Dark Tranquillity nel 1990, in seguito alla pubblicazione della musicassetta demo Enfeebled Earth. Nel 1991 viene registrato un secondo demo Trail of Life Decayed e nel 1992 esce il loro primo EP A Moonclad Reflection. Dopo l'album Skydancer (1993), Anders Fridén lascia la band nel 1994 per unirsi ad un'altra band svedese, gli In Flames. Mikael Stanne, inizialmente alla chitarra ritmica diventa cantante e Johansson passa alle chitarre. Stanne registra anche la voce per i connazionali In Flames. Dopo l'album Of Chaos and Eternal Night, del 1995, esce il primo vero successo dei Dark Tranquillity, The Gallery; a questo punto la band muta il suo sound, approdando ad un death melodico più elegante, melodico e raffinato nelle composizioni; nuovo sound che li porterà ad un successo su scala internazionale. Nel 1996 esce l'EP Enter Suicidal Angels e l'anno successivo l'album The Mind's I, che segnano invece un capitolo dai cenni più duri e rabbiosi, pur in alternanza ad alcuni brani interamente melodici. Dopo la pubblicazione di Projector, Johansson lascia il gruppo e si aggiungono il tastierista Martin Brändström (in precedenza collaboratore ed ora membro ufficiale) ed il bassista Michael Nicklasson, mentre Henriksson passa alla chitarra. Nel 2000 esce Haven, album pensato per essere "più heavy", che si distingue non solo per la forte vena "catchy" ma soprattutto per la sperimentazione in campo elettronico e che divide nuovamente fan e critica. La crescita musicale e l'esperienza del gruppo sfociano, nel 2002, in Damage Done, album tecnicamente superiore rispetto ai precedenti, che ricomprende alcuni degli elementi già sperimentati dalla band durante le precedenti fasi della carriera (soprattutto da The Mind's I da cui eredita molte soluzioni più dure), con passaggi intensi e veloci, arricchiti da arrangiamenti complessi uniti alla vena innovativa che ha caratterizzato e continua ad accompagnare la band svedese. Il successo che riscuote il gruppo è ormai ben consolidato. Nel 2003 esce un DVD live, Live Damage che comprende più di 3 ore di live, interviste, videoclip, etc.. Nel 2004 viene pubblicato un doppio CD con brani del passato (provenienti dalle musicassette e digitalizzati), pezzi rari e spezzoni del DVD. Dopo l'EP Lost to Apathy (2004) esce Character (gennaio 2005), caratterizzato da una vena molto rabbiosa e aggressiva, ma che si avvale dell'effettistica elettronica e di una liricità malinconica, ormai sempre più diffusa anche nel metal. Le sonorità non si discostano significativamente da quelle di Damage Done, per cui diversi fan l'hanno ritenuto inferiore ad altri album, pur considerandolo, in ogni caso, ben scritto e composto. Nel 2007, dopo l'EP Focus Shift esce Fiction, album che sviluppa ulteriormente le soluzioni di Character, per certi versi ritornando alle sonorità già espresse nell'album Haven. Le liriche sono "aggressive" e la tastiera si adatta in modo sapiente ai vari brani del disco. Nell'agosto del 2008 Michael Nicklasson lascia la band per motivi familiari. Come molti gruppi di Gothenburg, molti "deathsters" non riconoscono la legittimità dell'uso del termine "melodic death metal", il che ha portato col tempo a numerosi dibattiti. Attualmente la maggior parte dei fan tuttavia riconosce l'appartenenza al genere dei Dark Tranquillity, eccetto che per gli album Projector e Haven che vengono considerati come troppo melodici e sperimentali. Tuttavia, la questione, che interessa l'intera area, è ancora aperta, e diversi preferiscono ricorrere a termini come "Swedish metal" o "post-death". In alcuni casi, dato che il genere ha forti radici musicali nella città, si nomina il genere come "stile Gothenburg". I Dark Tranquillity hanno inoltre eseguito una versione di "My Friend of Misery", canzone dei Metallica contenuta nell'album omonimo (comunemente chiamato "The Black Album"). La traccia è stata inserita in una raccolta contenente tributi ai Metallica (Metal Militia: A Tribute to Metallica). La canzone è cantata in puro stile scream. Hanno inoltre riproposto "22 Acacia Avenue", famosa canzone degli Iron Maiden. La traccia è presente nella raccolta tributo Iron Maiden Tribute - A Tribute to the Beast ed anch'essa è cantata in stile death, specificatamente in growl. Il termine Radar fu coniato nel 1941 ed è l'acronimo della frase inglese radio detection and ranging, e come dice il nome è un sistema che usa le onde radio per rilevare la distanza, la posizione e la velocità di oggetti: storicamente la prima applicazione (e a tutt'oggi la più importante) è il rilevamento di posizione, rotta e successivamente la velocità di aerei e navi. Nel tempo il principio fondamentale è stato applicato anche al telerilevamento, e sono stati costruiti radar meteorologici in grado di rilevare con precisione non solo pioggia, grandine e altre precipitazioni, ma perfino direzione e forza dei venti. Altra applicazione è il monitoraggio della velocità di veicoli su strada. Il componente fondamentale di ogni radar è una base dei tempi, un dispositivo simile a un orologio che permette di misurare intervalli di tempo in modo molto preciso. A determinati intervalli regolari, un trasmettitore emette un impulso a radiofrequenza, che viene trasmesso nello spazio tramite una antenna fortemente direzionale (almeno nel piano parallelo al suolo, il cosiddetto piano degli azimuth). Subito dopo l'emissione la stessa antenna viene collegata a un ricevitore sensibilissimo, che resta in ascolto dell'eco riflessa. Se vi è un bersaglio, l'impulso trasmesso viene riflesso e quindi ritorna all'antenna e viene elaborato dal ricevitore. Misurando il tempo che intercorre tra la trasmissione dell'impulso ed il ritorno dell'eco è possibile dire a che distanza si trova il bersaglio, visto che la velocità a cui si propaga l'impulso è nota ed è pari alla velocità della luce. R è la distanza del bersaglio; C è la velocità della luce; T è il tempo impiegato dall'impulso per raggiungere il bersaglio e tornare all'antenna; Il tempo di commutazione dell'antenna deve essere ovviamente il più piccolo possibile, tuttavia è la durata dell'impulso trasmesso che determina la distanza minima a cui il radar può rilevare oggetti. Infatti, il ricevitore non può essere azionato finché non viene spento il trasmettitore. Gli intervalli di emissione del trasmettitore determinano la cosiddetta portata strumentale, cioè la distanza massima a cui un determinato modello di radar può rilevare oggetti. La reale distanza alla quale è possibile rilevare bersagli è in realtà legata, tramite l'equazione del radar (vedi oltre), alle potenze in gioco ed a tutta un'altra serie di fattori quali la rumorosità intrinseca del ricevitore, la sua sensibilità nonché all'ambiente che disturba la ricezione con il fenomeno del clutter. I dati combinati dell'orientamento dell'antenna all'atto dell'emissione dell'impulso e del tempo di eco del segnale forniscono la posizione di un oggetto nel campo di rilevamento del radar; la differenza fra due rilevamenti successivi (o lo spostamento doppler in un singolo rilevamento, nei modelli più recenti) determina velocità e direzione del moto dell'oggetto rilevato. Sullo stesso principio applicato in modo diverso (antenna che si muove verticalmente) si basano i radar di scoperta aerea, mentre i radar per sistemi di guida missili sono quasi sempre radar doppler in grado di discriminare, dallo spostamento di frequenza dell'eco, i bersagli in movimento dal terreno. Nell'aviazione di oggi gli aerei sono dotati di transponder, cioè di un sistema radio che "sente" l'impulso radio in arrivo ed emette un brevissimo impulso che contiene, codificata, una sigla caratteristica dell'aereo assegnata dal controllore del traffico aereo. Questa sigla viene poi visualizzata sullo schermo radar dei controllori di volo. Oltre alla sigla di identificazione i transponder sono in grado di comunicare al radar (che nel caso civile quindi si comporta in pratica da sistema di comunicazione) la quota barometrica e nei modelli più recenti persino la posizione GPS. Numerosi inventori, scienziati e ingegneri contribuirono allo sviluppo del radar. Il primo ad usare le onde radio per segnalare "la presenza di oggetti metallici distanti" fu Christian Hülsmeyer, che nel 1904 dimostrò la fattibilità di rilevare la presenza di una nave nella nebbia, ma non la sua distanza. Nell'agosto del 1917 Nikola Tesla fu il primo a stabilire i principi del funzionamento delle frequenze e del livello di potenza dei primi radar. Nel 1922 Guglielmo Marconi avanzò l'idea di un radiotelemetro per localizzare a distanza mezzi mobili e nel 1933 in un incontro riservato ne propose la realizzazione a un gruppo di militari italiani tra i quali il col. Luigi Sacco; quest'ultimo, convinto della validità e dell'importanza dell'idea, la affidò all'ing. Ugo Tiberio, un giovane e brillante ufficiale che negli anni seguenti portò avanti le ricerche e realizzò diversi prototipi, ma non ottenne le risorse e i fondi necessari per arrivare a un sistema radar operativo; i vertici della Marina non credettero fino in fondo al progetto di Tiberio e solo dopo la disfatta di capo Matapan, dovuta anche all'uso del radar da parte degli inglesi, la ricerca sul radiotelemetro ebbe finalmente i fondi necessari per realizzare i primi radar italiani denominati GUFO e FOLAGA. Nel 1936 l'ungherese Zoltán Bay fu il primo a produrre un modello funzionante nei laboratori di Tungsram. La guerra portò ad una accelerazione della ricerca al fine di trovare la migliore risoluzione e portabilità per le nuove esigenze difensive. Nel dopo-guerra l'uso del radar è stato utilizzato per il controllo del traffico aereo civile, controllo meteorologico e controllo delle velocità automobilistiche. La formula mostra come la potenza dell'onda riflessa diminuisce con la quarta potenza della distanza, quindi l'entità del segnale ricevuto è veramente esigua, a fronte di una potenza trasmessa tipicamente elevata. I nomi delle bande delle frequenze operative hanno avuto origine in alcuni casi da nomi in codice in uso durante la Seconda Guerra Mondiale e sono ancora in uso sia negli ambienti civili sia in quelli militari in tutto il mondo. Sono stati adottati negli Stati Uniti dall'IEEE, e in ambito internazionale dall'ITU. La maggior parte dei paesi ha dei regolamenti che stabiliscono quali segmenti di ciascuna banda sono utilizzabili e per quali usi. Gli altri utenti dello spettro di frequenze radio, come la trasmissione e le contromisure elettroniche (ECM), hanno invece sostituito le designazioni provenienti dagli ambienti militari con propri sistemi. In campo militare è diventato ormai fondamentale eludere, accecare o comunque ingannare i radar nemici e impedire che il nemico faccia lo stesso: la cosiddetta guerra elettronica. Tra le prime tecniche impiegate storicamente, vi fu l'emissione di «false eco» da parte del veicolo attaccante, cioè l'emissione di impulsi radio della stessa frequenza e fase ma anticipati, in modo da far sembrare il veicolo più grande e vicino di quanto non fosse; L'insieme di queste e delle successive più evolute tecniche prende il nome di radar jamming. I radar militari di oggi non sono più vulnerabili a tecniche "ingenue" come quella descritta, perché adottano sistemi di protezione detti in inglese Electronic Protection (EP) o con precedente terminologia ECCM - Electronic Counter Countermeasures - e EPM - Electronic Protective Measures. Tra questi la trasmissione con salti di frequenza (in inglese frequency-hopping) o le tecniche di marcatura dell'impulso, per riconoscere meglio gli echi corretti da quelli contraffatti. Il radar jamming (dall'inglese jam = pasticcio, confusione) è, insieme all'inganno radar ed ad altre, una delle tecniche di guerra elettronica del tipo EA "electronic attack" attivo. La vecchia denominazione dell'EA era ECM (electronic counter measure) contromisure elettroniche. Consiste nella emissione intenzionale di segnali radio che interferiscono con il funzionamento dei radar saturando il ricevitore con del rumore o fornendo false informazioni agli operatori. Bersagli del jamming possono essere i radar di scoperta, con lo scopo di non far rilevare agli operatori la presenza di unità in fase di attacco, oppure le testate dei missili a ricerca radar, con lo scopo di deviare dal vero obiettivo l'arma in arrivo. Esistono due tipi di radar jamming: Il jamming meccanico è causato da dispositivi che riflettono una o più volte l'energia inviata dai radar, producendo così falsi bersagli sullo schermo dell'operatore. Il jamming meccanico comprende: Il chaff è fatto di strisce, fili o fibre metalliche di diverse lunghezze che, riflettendo diverse lunghezze d'onda, creano una area piena di falsi echi radar, in mezzo ai quali diventa più difficile individuare il bersaglio reale. Il chaff viene normalmente utilizzato in grandi quantità, creando delle vere e proprie nuvole o cortine di inganno che, nel caso di utilizzo sistematico per accecare i radar di scoperta, vengono chiamate "corridoi di chaff". Di conseguenza, modernamente viene realizzato per ragioni di peso in alluminio e fibra di vetro o materiale plastico, per favorire la separazione tra gli elementi e ostacolare la formazione di nodi e pieghe. I riflettori radar - in inglese "corner reflectors" - hanno effetti simili al chaff, ma sono fisicamente molto differenti. Sono costituiti da oggetti conduttivi di forma particolare modellati per riflettere il segnale radar. Essendo più pesanti del chaff, vengono trasportati in quantità inferiori. Gli ingannatori radar - in inglese decoy - sono oggetti o dispositivi che servono ad ingannare i radar fornendo un'eco in tutto simile a quella del bersaglio che si vuole nascondere. Per rendere la simulazione più verosimile, in alcuni casi vengono fatti muovere in modo da simulare il comportamento del vero bersaglio. Se sufficientemente fedeli sono particolarmente efficaci, perché possono riempire un radar di falsi obiettivi, consentendo al vero velivolo attaccante di avvicinarsi entro il raggio di tiro delle sue armi. Gli inganni possono avere installati a bordo dei riflettori per farli risultare al radar più grandi delle loro reali dimensioni, migliorando l'illusione si tratti di un velivolo o di una nave reale. Alcuni inganni sono in grado di generare jamming elettronico o di emettere chaff. Il jamming elettronico è una forma di guerra elettronica nella quale una sorgente di disturbo il "jammer" irradia segnali molto forti e concentrati per alterare il funzionamento dei ricevitori dei radar avversari o per confondere i radar di ricerca utilizzati da missili e artiglieria. Le due tecniche principali sono le tecniche di rumore e le tecniche ripetitrici. Il jamming di punto o spot jamming si ha quando un disturbatore (jammer) focalizza tutta la sua potenza su una singola frequenza. Questa tecnica è in grado di degradare le capacità di detezione di radar di semplice concezione, ma risulta poco efficace nel caso di radar più sofisticati che utilizzano tecniche dette di "agilità di frequenza". Per disturbare questo tipo di radar in grado di cambiare con rapidità la frequenza di trasmissione, sarebbe necessario utilizzare più jammer contemporaneamente, probabilmente non riuscendo nell'intento. Il jamming di spazzata o sweep jamming si ha quando la trasmissione a piena potenza del disturbatore viene fatta variare in frequenza in un intervallo assegnato. In questo modo, si ha il vantaggio di disturbare molte frequenze in successione, ma di contro il disturbo non avviene contemporaneamente su tutte le frequenze e ciò limita l'efficacia di questo tipo di jamming. Malgrado la limitazione, questa tecnica è in grado di rendere una vasta gamma di sensori radar inservibili. il jamming a raffica o barrage jamming è una tecnica più completa adottata da jammer in grado di trasmettere su più frequenze contemporaneamente. Il vantaggio è quello di poter disturbare più frequenze simultaneamente, ma la contropartita è un effetto di disturbo più limitato, perché richiede al disturbatore di disperdere la sua potenza nello spettro elettromagnetico. Di conseguenza, più frequenze vengono trasmesse, minore efficacia si ha su ognuna. Il "base jamming" è un tipo di barrage jamming nel quale viene studiata la modalità di emissione di un singolo radar e ne vengono disturbate le specifiche frequenze. Il DRFM dalla sigla Digital Radio Frequency Memory (memorizzazione digitale della frequenza radio) è la tecnica più sofisticata che consiste nella registrazione del segnale radar ricevuto e ritrasmissione di un eco manipolato. Il segnale ricevuto viene registrato, modificato e ritrasmesso in modo da cambiare il significato di ciò che il radar riceve. Con questa tecnica si possono ingannare i radar in modo specifico, perché si possono cambiare la distanza, la velocità o l'azimuth della traccia rilevata, rispettivamente modificando il tempo di ritorno, lo spostamento doppler o utilizzando tecniche di modulazione di ampiezza per entrare nei lobi secondari del radar vittima. In alcuni casi, il disturbo può essere causato da emittenti amiche e prende il nome di jamming accidentale. Il jamming meccanico accidentale è abbastanza comune a causa delle caratteristiche proprie dei disturbi meccanici. Questi agiscono indiscriminatamente sia contro i radar ostili che quelli amici. Il jamming elettronico accidentale può derivare dalle attività di piattaforme di guerra elettronica amiche che siano attive nello stesso scenario operativo di un radar. Gli effetti di questo tipo di jamming accidentale possono essere minimizzati con una buona pianificazione dello scenario elettromagnetico. Malgrado ciò, in alcuni casi gli effetti sono inevitabili. Per limitare gli effetti del jamming i radar moderni adottano la tecnica del frequency hopping, cambiando costantemente le frequenze operative disperdendole su di un ampio spettro. I disturbatori moderni sono in grado di adattarsi al cambio di frequenza dei radar, di conseguenza, maggiore è l'imprevedibilità della scelta delle frequenze radar di trasmissione, maggiore è la capacità di contrastare i disturbatori e riuscire a individuare i bersagli attraverso i disturbi. Un'altra contromisura messa in atto dai radar, consiste nel nascondere il segnale trasmesso mescolandolo con rumore elettronico generato casualmente, con lo scopo di rendere più difficile al jammer l'individuazione e l'inganno. È anche importante limitare le comunicazioni radio non criptate e relative al jamming e alla sua efficacia. Il jammer potrebbe essere in ascolto e, avendo riscontro che una tecnica è efficace, potrebbe indicare a più jammers di utilizzare lo stesso metodo. Sebbene non causate da nemici, le interferenze possono creare grosse limitazioni agli operatori radar. Si hanno interferenze quando due radar relativamente vicini operano sulla stessa frequenza. La distanza critica è funzione della potenza. Questa situazione causa il fenomeno dei "conigli che corrono" - "running rabbits" in inglese - un fenomeno che si presenta sugli schermi radar e che può seriamente sporcare uno schermo radar riempiendolo di falsi bersagli. Le interferenze non sono comuni nei radar di terra, poiché non sono di solito schierati vicini. Il fenomeno è molto più possibile nel caso dei radar aerotrasportati o imbarcati su navi, specialmente durante attività di velivoli o navi appartenenti a due nazionalità diverse. Questo tipo di interferenze viene solitamente eliminato agendo sui parametri di trasmissione. Un altro tipo di interferenza è quello che avviene tra diversi apparati trasmittenti posti su di una stessa piattaforma. Un caso è quello in cui i transponder vanno a interferire con il radar di ricerca. Questa interferenza viene eliminata coordinando trasmissione e ricezione tra i vari apparati, cioè interrompendo la ricezione radar per la durata della trasmissione del transponder (in inglese "blanking"). Se non effettuata la armonizzazione, invece di tracce luminose "running rabbit" in giro per il display, si avranno zone nere di perdite di segnale. Poiché il radar che effettua l'interrogazione alla quale risponde il transponder non è sincronizzato con il radar di ricerca, cioè ha differente PRF (pulse repetition frequency), queste zone nere appaiono in modo casuale sul display e l'operatore può vedere attraverso e intorno ad esse. La armonizzazione tra i sistemi trasmittenti di bordo rimane comunque un punto cruciale. Il radar disturbatore potrebbe essere imbarcato su un aereo appartenente alla stessa formazione, in questo caso, la armonizzazione tra le frequenze e le regolazioni della sensibilità dei ricevitori assumono un aspetto più complesso, ma fondamentale nei moderni scenari del conflitto elettromagnetico. Esistono in commercio ingannatori ideati per lo scopo di alterare i rilevamenti dei radar utilizzati dalla polizia USA e di alcune nazioni europee (ma non l'Italia) per i controlli di velocità. La tecnologia impiegata è più semplice di quella militare, sebbene spesso illegale. Nelle telecomunicazioni, il termine transponder (abbreviazione di Transmitter responder, a volte abbreviato in XPDR, XPNDR, TPDR) ha i seguenti significati: Un dispositivo automatico che riceve, amplifica e ritrasmette un segnale su una frequenza differente. Un dispositivo automatico che trasmette un messaggio predeterminato in risposta a un segnale ricevuto e predeterminato. In particolare i canali dei satelliti per telecomunicazioni sono chiamati transponder in quanto effettuano la transposizione del canale di ricezione (Up Link = F + alta) con quello di trasmissione (Down link = F + bassa). Con la televisione digitale, la compressione dei dati, il multiplexing, diversi canali video e audio possono viaggiare attraverso un singolo transponder su una singola portante a banda larga. Il segnale video analogico originale ha solo un canale per transponder, con sotto-portanti per l'audio e il servizio di identificazione a trasmissione automatica (ATIS). Le stazioni radio non-multiplexate possono viaggiare anche in modalità single channel per carrier (SCPC), con portanti multiple (analogiche o digitali) per transponder. Questo permette a ciascuna stazione di trasmettere direttamente al satellite, piuttosto che pagare per un intero transponder, o usare una linea di comunicazione terrestre per inviare il satellite ad una stazione terrestre per multiplexarlo con altre stazioni. Un altro esempio di transponder si trova nei sistemi di identificazione amico-nemico, in quelli per il controllo del traffico aereo e nei radar secondari di sorveglianza (beacon radar). I transponder sono usati sia negli aerei dell'aviazione generale che in quelli dell'aviazione commerciale per amplificare i segnali radar, rendendo il velivolo più visibile. La maggior parte dei transponder sono in grado di trasmettere informazioni sull'altitudine e un codice a quattro cifre noto come transponder code o "squawk code", per aiutare i controllori del traffico aereo a mantenere le distanze di sicurezza. I transponder sonar funzionano sott'acqua e vengono usati per misurare la distanza e formare la base della demarcatura di posizione subacquea, della tracciatura della posizione e della navigazione. La fontana De Carolis è la fontana monumentale di maggior rilievo della città di Frosinone. Si trova nella piazza della Madonna della Neve. La fontana è attribuita all'architetto e incisore Alessandro Specchi, noto come autore, assieme all'architetto Francesco De Sanctis, della celebre scalinata di Trinità dei Monti a Roma. Questi commissionò allo Specchi anche un grande palazzo in via del Corso a Roma, noto come Palazzo De Carolis. La realizzazione della fontana fu resa possibile grazie all'acquedotto donato alla città dalla famiglia Molella. La fontana è costituita da una grande vasca con bacino quadrilobato, al centro della quale si eleva una tazza con zampillo. Dall'acqua emergono quattro colonnine con cannelle rivolte verso la tazza. Ai lati della vasca sono erette due colonne sormontate da sfere marmoree. Le colonne hanno il fusto scolpito con raffigurazioni di colombi nell'atto di beccare delle spighe di grano, e sono poste su basamenti quadrangolari che presentano ognuno due vaschette con relative cannelle. Due colonne sormontate da sfere, in forma più semplice (con il fusto non scolpito ma liscio, e prive di vaschette e basamento), sono presenti anche in una precedente opera dello Specchi, la fontana Clementina o dei Navigatori. In passato la fontana si trovava, con il vicino santuario, in un contesto rurale, e veniva normalmente utilizzata dalla popolazione della zona come abbeveratoio per gli animali. Nel corso del Novecento con l'espansione di Frosinone il contesto è radicalmente cambiato, con l'urbanizzazione della piazza della Madonna della Neve, ma intorno alla fontana è stata realizzata un'area verde alberata. Nel 2007 la fontana monumentale è stata sottoposta a un restauro conservativo, voluto dall'amministrazione comunale, con la contestuale realizzazione di un sistema di ricircolo dell'acqua per il risparmio idrico, l'installazione di paline informative sulla storia del monumento e la riqualificazione dell'area verde circostante. La fontana dei Navigatori si trovava originariamente nel porto di Ripetta, anch'esso progettato dallo Specchi e distrutto contestualmente alla costruzione dei muraglioni del Tevere alla fine dell'Ottocento. La fontana Clementina ci è tuttavia pervenuta: venne ricollocata nella vicina Piazza del Porto di Ripetta, dove tuttora si trova. La battaglia di Austerlitz fu l'ultima battaglia che si attuò durante le guerre napoleoniche della terza coalizione e che portò alla vittoria l'esercito napoleonico. Avvenne il 2 dicembre 1805 nei pressi della cittadina di Austerlitz tra l'armata francese composta da circa 65.000 uomini comandati da Napoleone ed una armata congiunta, formata da russi e austriaci e composta da oltre 80.000 uomini, comandata dal generale russo Kutuzov e dal comandante del contingente austriaco, il generale Franz von Weyrother. Austerlitz (l'attuale città di Slavkov u Brna nella Repubblica Ceca) si trova in Moravia, approssimativamente a 20 km da Brno. La battaglia di Austerlitz fu preceduta da una pesante sconfitta dell'esercito austriaco comandato dal generale Karl Mack von Leiberich a Ulma. Con una rapida concentrazione di forze che non aveva precedenti, Napoleone era riuscito ad accerchiare il generale austriaco Mack, che si ritrovò isolato nella città di Ulma, prima che arrivassero le truppe russe. Il 20 ottobre Mack fu costretto ad arrendersi quasi senza combattere, aprendo a Napoleone la strada verso la capitale austriaca Vienna. Napoleone aveva bisogno di una battaglia decisiva: i suoi soldati erano ormai stanchi per una lunga campagna, le sue linee di comunicazione si erano allungate eccessivamente e soprattutto non poteva allontanarsi per troppo tempo dalla Francia essendo capo assoluto di tutta la macchina amministrativa dell'impero. Bonaparte al fine di inoculare negli alleati un senso di superiorità fece credere ai medesimi che la sua posizione era insostenibile, mostrandosi molto accondiscendente nelle trattative diplomatiche e facendo abbandonare dai suoi soldati l'altura del Pratzen, che dominava il campo di battaglia. Furono i russi a rompere gli indugi attaccando il fianco destro che Napoleone aveva volontariamente lasciato leggermente sguarnito. Gli alleati avevano concentrato la gran parte dei loro uomini sull'ala destra napoleonica ma le loro truppe si ostacolavano a vicenda non essendo presente il necessario spazio di manovra. Gli alleati avevano attaccato proprio l'ala destra in quanto era sulla strada che portava a Vienna, capitale austriaca e probabile linea di ritirata di Napoleone. Concentrando le truppe sull'ala predetta gli alleati avevano tuttavia lasciato in minima parte sguarnito il centro che Napoleone non esitò ad attaccare pesantemente, assegnandone il compito ad una riserva composta da 17.000 soldati, al comando del maresciallo Soult. Le forze di Kutuzov furono sorprese dall'improvvisa manovra e, dopo un duro combattimento, furono messe in rotta. Con il centro sbaragliato, le due ali della coalizione furono tagliate fuori e poco dopo incominciarono a ritirarsi fino a fuggire disordinatamente. Non appena Napoleone ebbe modo di osservare la fanteria russa ripiegare sugli stagni di Monitz e sul lago palustre di Satschan, ordinò alla propria artiglieria di aprire il fuoco sulle lastre di ghiaccio da cui erano ricoperti. Svariati soldati russi e austriaci annegarono nelle acque ghiacciate del lago. Dopo la conta delle perdite il successo francese risultò devastante per il nemico: 9 mila tra morti, feriti e prigionieri francesi contro gli oltre 25 mila dell'armata austro-russa. A seguito della disfatta i russi si ritirarono dall'Austria e gli austriaci furono costretti a firmare il 26 dicembre il Trattato di Presburgo concedendo molti territori ai francesi. La battaglia di Austerlitz è spesso detta Battaglia dei tre Imperatori perché vi presero parte attiva con la loro presenza l'Imperatore Napoleone I, lo Zar Alessandro I di Russia, e l'imperatore del Sacro Romano Impero Francesco II. Tuttora la battaglia di Austerlitz, eretta a paradigma dell'arte tattica, è considerata un capolavoro inimitabile del genio strategico di Napoleone Bonaparte, sia per la capacità di manovra e di intuito militare del vincitore che a causa dei notevoli risultati ottenuti sul piano politico e territoriale, con poche perdite e con un esercito di consistenza numerica inferiore a quella del nemico. Lo smog è una forma di inquinamento atmosferico. Il termine nacque come portmanteau delle due parole inglesi smoke (fumo) e fog (nebbia). Quando venne coniato il termine, esso era applicato a un particolare fenomeno atmosferico, descritto qui sotto come smog di tipo tradizionale. Oggi il termine viene utilizzato genericamente per indicare l'inquinamento atmosferico che si manifesta con forme simili alla nebbia o alla foschia negli strati bassi dell'atmosfera, normalmente in condizioni di calma di vento e di inversioni termiche alle basse quote. Durante la rivoluzione industriale nelle grandi città come Londra veniva fatto un largo uso del carbone come combustibile. Il particolato prodotto dalla sua combustione e la nebbia si combinavano in un aerosol caratteristico. Il carbone è ricco di zolfo, che durante la combustione produce anidride solforosa e anidride solforica; queste si combinano poi con l'acqua atmosferica formando acido solforoso e acido solforico (fenomeno analogo alla formazione delle piogge acide). Inoltre, per la sua acidità, è in grado di corrodere lentamente edifici e monumenti. Lo smog di tipo tradizionale viene anche chiamato smog invernale o smog di Londra perché più comune d'inverno e più comune nelle città a climi freddi e umidi, come Londra. Dal punto di vista chimico, questo smog viene chiamato smog riducente. Oggi lo smog di tipo tradizionale si forma più raramente e di solito in forme più lievi. L'industria ed il riscaldamento domestico utilizzano infatti in modo più limitato il carbone; in alcuni paesi, come l'Italia, quest'uso è quasi del tutto scomparso. Altri combustibili, come il gasolio, producono particolato, ma in quantità minori. Il problema non è tuttavia scomparso. Per quanto riguarda la formazione di acidi, è stato compiuto un grande sforzo per ridurre il contenuto di zolfo dei combustibili in generale (in particolare carbone e gasolio). Studi epidemiologici hanno dimostrato che l'esposizione allo smog invernale è associata a una serie di conseguenze per la salute. Numerosi autori hanno cercato di stabilire una soglia della concentrazione media nelle 24 ore di SO2 e/o particelle in sospensione, al di sotto della quale non si verificano effetti significativi sulla mortalità. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha concluso che il più basso livello di inquinamento riscontrato in associazione con un incremento della mortalità per esposizione allo smog invernale corrisponde ad una concentrazione media nelle 24 ore di 500 µg/m3 di SO2 combinata con 500 µg/m3 di fumo nero. Il termine "smog fotochimico" indica un insieme di processi che coinvolgono ozono, ossidi di azoto e composti organici volatili. Essenziale per l'innesco delle reazioni è la presenza di radiazione solare. Lo smog fotochimico è un particolare inquinamento dell'aria che si produce nelle giornate caratterizzate da condizioni meteorologiche di stabilità e di forte insolazione. Lo smog fotochimico si manifesta con una leggera foschia di colore giallo-marrone che può provocare irritazione agli occhi e disturbi respiratori. Altri effetti sull'ambiente riguardano possibili danni alla vegetazione (riduzione della produttività di colture) e alle cose (rapido deterioramento delle superfici e dei materiali). Gli ossidi di azoto (NOx) e i composti organici volatili (VOC), emessi nell'atmosfera da molti processi naturali o antropici, vanno incontro ad un complesso sistema di reazioni fotochimiche indotte dalla luce ultravioletta presente nei raggi del sole; il tutto porta alla formazione di ozono (O3), perossiacetilnitrato (PAN), perossibenzoilnitrato (PBN), aldeidi e centinaia di altre sostanze. Questo particolare smog si può facilmente individuare per il suo caratteristico colore che va dal giallo-arancio al marroncino, colorazione dovuta alla presenza nell'aria di grandi quantità di biossido di azoto. I composti che costituiscono lo smog fotochimico sono sostanze tossiche per gli esseri umani, per gli animali ed anche per i vegetali, inoltre sono in grado di degradare molti materiali diversi per il loro forte potere ossidante. Dal punto di vista chimico, questo smog viene chiamato smog ossidante. Lo smog fotochimico è generalmente importante d'estate, quando a causa del ruolo assunto dalla radiazione solare nel sistema di reazioni chimiche di base, più frequentemente si superano i limiti di legge per l'ozono, principale tracciante del processo. Non sono ancora ben chiari gli effetti provocati da una lunga esposizione a basse concentrazioni di ozono anche se si sta avvalorando la tesi secondo la quale ciò comporterebbe una accelerazione nell'invecchiamento del tessuto polmonare a causa dell'ossidazione di alcuni composti nelle proteine (Seinfeld, 1986). Gli effetti acuti sono più documentati rispetto a quelli cronici. Studi controllati condotti a livelli di esposizione di circa 190 µg/m3, riportano per bambini e giovani sintomi come fastidio al petto, tosse, mal di testa. Il rischio derivante dall'esposizione a ozono dipende dalla durata dell'esposizione e dalla concentrazione presente; i maggiori effetti sono stati riscontrati per un tempo di esposizione superiore all'ora (Kinney, 1996). Le conseguenze sulle piante sono deleterie, dall'interruzione della crescita fino alla morte. Il valore di soglia, spesso espresso in AOT40 (Accumulated ozone over Threshold of 40 ppb), al di sopra del quale si manifestano danni fogliari visibili sulle piante sensibili, è di 700 ppb/ora, calcolato su tre giorni. Il valore di soglia oltre il quale si verificano cali di resa alle colture più sensibili è di 5300 ppb/ora di ozono determinato nei tre mesi della stagione vegetativa (Velissariou et al., 1996). L'effetto dell'ozono troposferico sulla funzione polmonare ed i sintomi respiratori sono stati ben documentati (EPA, 1992) nelle situazioni di episodi acuti di inquinamento fotochimico. Lo smog contribuisce ad aumentare l'effetto serra, poiché contribuisce alla formazione dei cosiddetti gas serra, come l'anidride carbonica e l'anidride solforosa (smog di Londra), gli ossidi d'azoto e altri (smog di Los Angeles). Le piogge acide sono causate essenzialmente dagli ossidi di zolfo (SOx) e, in parte minore, dagli ossidi d'azoto (NOx). Si è visto che questi gas sono tipicamente presenti nello smog, dal quale passano alla pioggia direttamente o indirettamente. Se non entrano in contatto con goccioline d'acqua, questi gas possono depositarsi sul suolo con meccanismi differenti governati dalle dimensioni delle particelle (per impatto e gravità), dallo stato d'aria a contatto con la superficie ricevente e dalla struttura chimica e fisica della superficie stessa. In ogni caso i depositi secchi di SOx e di NOx conducono rapidamente alla formazione dei relativi acidi al suolo. Questi argomenti sono approfonditi nell'apposita voce. In italiano è stato proposto dal linguista Arrigo Castellani, tra il serio e il faceto (in un articolo critico sull'abuso di termini inglesi nella lingua italiana, articolo dal titolo Morbus anglicus comparso nel 1987 in Studi Linguistici Italiani, XIII, pp. 137-153), il calco fubbia, composto appunto di fumo e nebbia. Smog riducente di Londra "miscuglio di gas carbonici o solforosi e di goccioline di nebbia acida formatasi intorno a particelle corpuscolate che fungono da nuclei di condensazione (nebbia nera)". La linea Yamanote (山手線, Yamanote-sen) è una linea ferroviaria suburbana di Tokyo, a scartamento ridotto, posseduta e gestita dalla compagnia East Japan Railway Company (facente parte del gruppo JR Group). Con i suoi quasi 4 milioni di utenti al giorno (poco meno dell'intero sistema di trasporti di New York), la Yamanote si pone come una delle linee metropolitane più grandi del mondo. Il percorso della Yamanote funge da circolare per la città di Tokyo e disegna un anello intorno al centro della città, incrocia buona parte delle altre linee dei trasporti di Tokyo, che sono più di 50. I convogli della Yamanote sono facilmente riconoscibili per via del loro caratteristico colore grigio con finiture verdi. Durante il percorso il treno compie un anello attorno ai quartieri centrali della città di Tokyo. La linea è dotata di doppio binario e questo consente ai convogli di correre in entrambe le direzioni contemporaneamente; ognuno dei due binari è utilizzato per un solo senso di marcia. Il primo treno parte alle 4:30 del mattino, l'ultima corsa è effettuata alle 1:20 di mattina ed è molto trafficata perché molti giapponesi la usano dopo aver concluso la propria serata in città. All'ora di punta ci sono treni ogni 2 ' 30 "in entrambe le direzioni, l'intero tragitto impiega un periodo che varia dai 61 ai 64 minuti. I treni sono dotati di aria condizionata e di piccoli video LCD da 15 ", posti a intervalli regolari di spazio sopra i finestrini, che intrattengono i passeggeri con notizie di attualità e consigli pubblicitari. Sopra le porte sono presenti dei display con delle schermate che mostrano il percorso del treno, la stazione in cui si sta per arrivare con il tempo mancante, le possibili coincidenze e il lato del veicolo da cui si apriranno le porte. Ognuna di queste schermate alterna la lingua giapponese (in hiragana e kanji) all'inglese, inoltre poco prima di ogni fermata si viene avvisati da uno speaker che avvisa i passeggeri nelle stesse lingue dei display. Il tratto più trafficato della linea è il tratto Shinjuku-Ikebukuro. Shinjuku è la stazione più trafficata del mondo, e Ikebukuro la seconda per grandezza in tutto il Giappone. Il servizio sulla linea fa uso di treni serie E231 composti da 11 carrozze introdotti gradualmente a partire dall'aprile 2002. Questi convogli hanno sostituito i precedenti treni serie 205, che furono introdotti nel 1985 e dismessi definitivamente nell'aprile del 2005. In precedenza il servizio era eseguito tramite treni serie 103 che furono dismessi nel 1988. La linea Yamanote ebbe origine nel 1885, per opera delle Ferrovie del Governo del Giappone, con la costruzione di un tratto della Linea Shinagawa tra la stazione di Shinagawa e la stazione di Akabane. Le due linee furono fuse nel 1909 al termine dei lavori di elettrificazione prendendo il nome Yamanote. All'epoca della fusione delle due linee l'anello non era completo e per questo i convogli dovevano percorrere dei tragitti lungo la Linea Principale Chūō e la Linea Keihin-Tōhoku, viaggiando da Nakano alla stazione di Tokyo per poi percorrere la linea Yamanote fino a Tabata. Nel periodo precedente alla seconda guerra mondiale il Ministro per le Ferrovie non permise che nuove linee private attraversassero la Yamanote per arrivare nei quartieri centrali. Questa politica portò allo sviluppo di importanti centri economici vicino alle stazioni situate in quartieri all'epoca periferici. La Linea Yamanote cominciò ad avere la forma attuale nel 1956, quando vennero separati i tratti in comune con la Linea Keihin-Tōhoku e fu dotata di un proprio segmento autonomo nel lato ad est dell'anello (tra Shinagawa e Tabata). Nonostante questo la Yamanote continuò ad utilizzare sporadicamente i tratti della Linea Keihin-Tōhoku, soprattutto nei periodi di punta del traffico pendolare ferroviario. Nel 1988 vennero inaugurati dei servizi rapidi sulla Linea Keihin-Tōhoku e per questo la Yamanote smise di utilizzarla. Nel 1967, in seguito ad un boom dei trasporti merci sulla linea, fu deciso di spostare il trasporto di merci sulla Linea Musashino. Per far fronte all'incapacità della Linea Musashino di trasportare tutte le merci richieste venne utilizzata anche la Linea Saikyō e la Linea Shōnan-Shinjuku. Nel 2005, La Linea Yamanote trasportava una media di 3,55 milioni di passeggeri ogni giorno, complessivamente 1,3 miliardi di passeggeri l'anno. Questi dati la rendono la linea ferroviaria più usata del mondo. "Yamanote" letteralmente significa "nell'entroterra, ai piedi delle colline", ed è un termine usato per distinguere questo tipo di territori da quelli vicini al mare. La parola consiste testualmente dei tre morfemi giapponesi yama 'montagna', no suffisso genitivo, te 'mano', quindi "mano della montagna". 山手 può essere pronunciato anche yamate, come in Yamate-dōri (Strada Yamate) che corre parallela al lato ovest della Linea Yamanote. Anche la Linea Seishin-Yamate a Kobe e l'area Yamate di Yokohama usano questa pronuncia. Dopo la seconda guerra mondiale, il Comandante supremo delle forze alleate ordinò che i nomi di tutti i treni venissero romanizzati, e la Yamanote fu romanizzata in "LINEA YAMATE". Mantenne entrambe le denominazioni fino al 1971, quando le Ferrovie Nazionali Giapponesi scelsero di adottare la vecchia pronuncia di "Yamanote", questo per evitare di fare confusione con la stazione di Yamate della Linea Negishi di Yokohama, nella stessa regione della Linea Yamanote. Alcuni anziani del posto tuttavia continuano ad indicarla frequentemente come "Linea Yamate". Questo ampio percorso metropolitano è entrato nell'immaginario visivo degli otaku grazie a serie di manga ed anime come City Hunter (il protagonista accetta i propri incarichi su una lavagnetta della stazione di Shinjuku della Yamanote), X (la linea è una delle barriere magiche che proteggono la città dalla distruzione) o Death Note (il protagonista si serve della Yamanote per attuare uno dei suoi piani). Gli amanti di videogiochi possono addirittura condurre virtualmente un treno della Yamanote grazie alle popolari serie di simulazione di guida di treni ongakukan (per PC e console domestiche) e Densha De Go! (per sale giochi). Il progetto segnò l'inizio dell'era spaziale italiana che, con il lancio del San Marco 1 il 15 dicembre 1964, portò l'Italia ad essere la terza nazione a inviare un satellite artificiale in orbita dopo Unione Sovietica e Stati Uniti. Gli enti preposti al programma furono la NASA per gli USA e il Centro di Ricerche Aerospaziali (CRA), oggi noto come Centro di Ricerca Progetto San Marco, dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Ideatore e padre del progetto fu il prof. Luigi Broglio il quale riuscì a coinvolgere il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e l'Aeronautica Militare Italiana. Il programma prevedeva la firma dei protocolli d'intesa per la cessione da parte della NASA del razzo vettore Scout, la progettazione del satellite San Marco, la sua costruzione in 8 esemplari, l'approntamento di una base missilistica, l'addestramento dei tecnici coinvolti a Wallops Island in Virginia, le prove in laboratorio e infine la messa in orbita dei satelliti. L'interesse dell'Italia nella ricerca nelle scienze aerospaziali si delineò già a partire dagli anni '50. Nel 1956, due anni dopo l'istituzione della prima cattedra di Ingegneria Aerospaziale a Roma, il Segretario Generale dell'Aeronautica Militare conferì a Luigi Broglio l'incarico di sviluppare nuovi studi sui razzi per aprire appunto la strada alle attività aerospaziali italiane. Broglio procedette con la campagna di ricerca "Nube di Sodio" nella quale vennero impiegati i vettori statunitensi Nike ottenendo diversi successi. Nel mese di aprile dello stesso anno inoltre durante la riunione a Firenze del Comitato per la Ricerca Spaziale (COSPAR), Broglio ebbe occasione di discutere del progetto, seppur informalmente, anche con alcuni ufficiali della NASA invitando la stessa a contribuire con la fornitura di un razzo vettore e l'addestramento del personale italiano al suo utilizzo. Il 31 agosto 1961, il Governo Italiano approvò ufficiosamente un programma spaziale triennale, in seguito conosciuto come Progetto San Marco, presentato da Luigi Broglio, in qualità di presidente della Commissione per le Ricerche Spaziali (CRS), e da Giovanni Polvani, presidente del CNR. L'approvazione del Governo permetteva a Broglio di negoziare con la NASA un accordo per definire i rispettivi contributi. Nell'ottobre del 1961 il Governo Italiano presenta la sua approvazione ufficiale. Ideatore e padre del progetto comunque rimaneva il prof. Luigi Broglio al quale è da attribuire la responsabilità del coinvolgimento nel programma del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dell'Aeronautica Militare Italiana, per la quale era in servizio al tempo come colonnello. Il documento che per la prima volta stabilì i campi di competenza delle due nazioni in maniera ufficiale venne firmato a Ginevra il 31 maggio 1962 dai rappresentanti della Commissione Spaziale Italiana del CNR, il prof. Luigi Broglio, e della NASA, il dr. H. L. Dryden. Il memorandum d'intesa articolava il programma di collaborazione in tre fasi: la prima prevedeva la prova della strumentazione scientifica del satellite, la seconda fase avrebbe visto il lancio in orbita di un prototipo definitivo dal Poligono di Wallops Island mentre con la terza fase sarebbe stato lanciato un satellite scientifico con la strumentazione necessaria agli esperimenti sulla alta atmosfera e sulla ionosfera. L'avanzamento del progetto dipendeva dal mutuo accordo tra le parti che si impegnavano a divulgare liberamente le informazioni ottenute e a non scambiarsi qualsivoglia ammontare di denaro. Questo memorandum tuttavia, per quanto ufficiosamente approvato dai Governi Italiano e Statunitense, avrebbe dovuto avere la definitiva approvazione del Ministro degli Affari Esteri e del Dipartimento di Stato degli USA. La nascita ufficiale del progetto avvenne il 7 settembre 1962 a Roma quando l'allora Ministro degli Esteri italiano Attilio Piccioni e il Vice Presidente statunitense Lyndon B. Johnson firmarono l'accordo. Ottenuta la legittimazione ufficiale all'inizio del progetto il Governo Italiano emana la legge speciale n° 123 per un finanziamento di 4,5 miliardi di lire da suddividersi in tre anni. Con la firma dell'accordo tra i governi italiano e statunitense ebbe inizio l'addestramento degli ingegneri aerospaziali italiani. Furono infatti 70 i tecnici e ingegneri ad essere inviati negli USA tra il 1962 e il 1964 presso il Goddard Space Flight Center (GSFC), il Langley Research Center (LRC), la conglomerata Ling – Temco – Vought (LTV) e il poligono della NASA di Wallops Island con lo scopo di specializzarsi nella progettazione dei satelliti, nel montaggio e bilanciatura dei razzi vettori e nelle tecniche di lancio. Nei primi mesi del 1963 il CRA istituì presso l'Aeroporto dell'Urbe una struttura per simulazioni aerodinamiche e termiche delle fasi di lancio e rientro nell'atmosfera. I laboratori di via Salaria vennero dotati a questo scopo di impianti che includevano: un simulatore composto da una camera di 3 metri di diametro, una sorgente solare e un sistema di vuoto in grado di raggiungere 10-7 mmHG, uno shaker elettrodinamico capace di generare forze fino a 50.000 N a frequenze comprese tra i 10 e i 1.500 Hz e infine macchine operatrici in orizzontale e verticale per il bilanciamento statico e dinamico dei satelliti e dei loro carichi. Il CRA costruì nel medesimo periodo sei satelliti prototipo e due di questi vennero lanciati tramite razzi sonda dalla Wallops Flight Facility in voli suborbitali rispettivamente il 21 aprile e il 2 agosto 1963. I dati ottenuti, nonostante le difficoltà tecniche incontrate nel primo volo, permisero di ampliare le conoscenze sulla densità dell'atmosfera tra i 100 e i 130 km di altitudine. Gli stessi dati vennero resi pubblici il maggio dell'anno seguente alla settima Assemblea Generale del COSPAR. Nel dicembre del 1963 inoltre lo stesso CRA diretto da Broglio iniziò la costruzione della Base di Lancio San Marco riadattando una piattaforma petrolifera usata in precedenza dall'ENI. Il complesso prevedeva la piattaforma di lancio Santa Rita, in onore della santa degli impossibili, e la nave Pegasus sulla quale era disposta la strumentazione necessaria al coordinamento dei lanci e per la telemetria. Il collaudo della struttura di lancio avvenne tra il 25 marzo e il 2 aprile 1964 per mezzo di razzi vettori Nike Apache costruiti in Italia che servirono principalmente a verificare la compatibilità delle strumentazioni a terra e con quelle per la telemetria a bordo dei satelliti. La decisione di impiegare razzi vettori Nike venne appoggiata dal CRA ormai forte dell'esperienza acquisita nel loro allestimento e utilizzo grazie al programma di ricerca "Nube di Sodio" autorizzato già nel 1956. Il secondo e il terzo esperimento infatti portarono come carico proprio il materiale per gli esperimenti sul comportamento del sodio ad alta quota. La seconda fase del progetto vide il suo apice il 15 dicembre 1964 alle 20:24:0 UTC quando venne lanciato con successo il San Marco 1 dalla base della NASA di Wallops Island da una squadra italiana e venne posto in orbita con un perigeo di 198 km e un apogeo di 856 km. Il San Marco divenne così il primo satellite ad essere interamente costruito e lanciato da una nazione dell'Europa Occidentale. Il satellite si presentava come una sfera di 66 cm di diametro e pesava non meno di 115 kg. Gli obiettivi della missione erano la misurazione della densità atmosferica tra i 180 e i 350 km di altitudine e l'esecuzione di esperimenti sulla ionosfera terrestre messi a punto dal Centro Microonde di Firenze diretto dal professor Nello Carrara, collaboratore di Luigi Broglio presso il CRS. Un gruppo di esperti della NASA coinvolti nel Progetto San Marco si riunì il gennaio 1965 per verificare l'avvenuto raggiungimento degli obiettivi preposti e concluse che tutti erano stati conseguiti con pieno successo e un elevato standard di eccellenza. Broglio presentò i risultati scientifici preliminari degli esperimenti sulla densità terrestre all'ottava riunione del COSPAR tenutasi a Buenos Aires nel maggio del 1965 mentre i risultati finali furono resi pubblici il maggio del 1966 a Vienna durante la riunione del COSPAR successiva. Il successo della missione e l'acclamazione internazionale tuttavia non sembrarono sufficienti a mantenere il ruolo di importanza primaria del Progetto e dei finanziamenti conseguenti. A causa infatti delle difficoltà incontrate dalla ESRO, dalla ELDO e dell'andamento negativo dell'economia italiana nella metà degli anni 1960, il Progetto San Marco rischiava di interrompersi proprio all'apice della sua vita. La situazione costrinse Broglio a tentare di associare al programma nazionale il contributo italiano all'ELDO, che a quel tempo rappresentava la quota principale della spesa nazionale sul soggetto. A questo scopo propose che una somma pari al 30% dei finanziamenti all'ELDO fosse destinata ai programmi nazionali (non già al solo Progetto San Marco), ma incontrò una forte opposizione da parte dell'industria italiana, principalmente da parte di FIAT e altre società membri della Compagnia Italiana Aerospaziale (CIA) già coinvolte nello sviluppo dei razzi Europa 1 e 2 dell'ELDO. Non trovando risposta alla loro iniziativa Broglio e altri membri del CRS iniziarono a coinvolgere nel progetto società aerospaziali che non facevano parte dell'ELDO e non erano rappresentate nella CIA formulando un programma nazionale più ampio. Tra le nuove proposte del progetto erano inclusi inoltre l'ampliamento della base spaziale in Kenya e il proseguimento della ricerca da parte di diverse università. Il conseguimento degli obiettivi del San Marco 1 sullo studio dell'alta atmosfera permise di procedere al completamento della Piattaforma San Marco e al suo impiego. Il CRA e la NASA raggiunsero gli accordi definitivi per questa terza fase nel 1965 mentre il CRA provvedeva alla firma di un contratto di fornitura con la LTV per un razzo Scout Mark II e l'equipaggiamento necessario a terra. Il 29 aprile 1965 papa Paolo VI pronuncia la benedizione del progetto rivolgendosi al gen. Luigi Broglio, agli ingegneri e tecnici del CRA. La protezione celeste era già stata ricercata da Broglio nominando il progetto in onore di San Marco, santo patrono della sua città natale e dei marinai e il discorso favorevole del papa accentuò ancor più l'avvicinamento della Chiesa Cattolica al progetto e alle sue imprese. Nel frattempo alla Base di lancio in Kenya venne aggiunta la nuova piattaforma San Marco, precedentemente impiegata dall'esercito statunitense e riadattata per il lancio di satelliti nel porto di La Spezia, ad una distanza di circa 600 metri dalla Santa Rita dalla quale sarebbero svolte le attività di controllo. Gli oneri relativi all'utilizzo e alla manutenzione della piattaforma vennero finanziati dal Governo Italiano con la legge n° 422 per un importo totale di 2,2 miliardi di lire da impiegarsi anche per il completamento del Progetto San Marco. Broglio ottenne inoltre il trasferimento della gestione del progetto dal CNR all'Università di Roma facendo sì che lo stesso fosse completamente sotto il suo controllo. In forza di ciò, Broglio iniziò direttamente le trattative con la NASA per il lancio di satelliti scientifici statunitensi dalla Piattaforma San Marco. Nella metà di aprile 1967 l'assemblaggio del razzo vettore e del satellite San Marco 2 furono completati e si procedette ai test necessari prima del lancio. Il 26 aprile alle ore 10:04 UTC il personale specializzato del CRA lanciò il San Marco 2 dalla Base Progetto San Marco, assistito da membri del Langley Research Center, della base di Wallops Island, del GSFC e della LTV. Il satellite entrò con successo in orbita equatoriale ellittica, caratterizzata da un perigeo di 218,46 km e da un apogeo di 748,91 km. La missione prevedeva sperimentazioni sulle variazioni di piccola scala della densità atmosferica e sulle irregolarità della densità di elettroni nella zona equatoriale. La loro conclusione avvenne con successo rispettivamente il 26 giugno e il 15 luglio 1967. Il satellite rimase perfettamente operativo fino al suo rientro, avvenuto il 14 ottobre 1967 dopo 171 giorni di permanenza nello spazio e 2680 orbite. Nel maggio del 1968, Broglio, prima ancora che fosse conclusa l'elaborazione dei dati ottenuti dalla missione, presentò i risultati preliminari alla nona assemblea del COSPAR tenutasi a Tokyo. Il 18 febbraio 1969 infatti, il rettore dell'Università degli Studi di Roma Pietro A. D'Avack e l'amministratore della NASA Thomas Paine firmarono il memorandum d'intesa che stabiliva le condizioni in base alle quali sarebbero stati forniti i finanziamenti a titolo di rimborso delle spese di lancio e attività associate di satelliti NASA dal Poligono di lancio San Marco. L'accordo prevedeva la conferma formale di entrambi i governi. L'ambasciatore degli Stati Uniti, Gardner Ackley, comunicò la conferma il 30 aprile 1969 mentre il Governo Italiano comunicò la propria accettazione il 12 giugno dello stesso anno tramite l'ambasciatore Gian Vincenzo Soro. Il poligono italiano infatti divenne la prima base di lancio straniera alla quale gli Stati Uniti affidarono il lancio di propri satelliti. Tuttavia questi successi furono ottenuti ad un costo elevato per il futuro del Progetto San Marco: accentrando il controllo presso il CRA, Broglio rinunciò alla copertura politica offerta dal CNR e compromise irrimediabilmente l'alleanza con Amaldi e i suoi collaboratori, i quali portarono le loro competenze presso l'ESRO e montarono le sperimentazioni da loro create sui suoi satelliti. Non irrilevante fu inoltre il dirottamento dei finanziamenti che comportò l'allontanamento del CNR dal progetto stesso. Raggiunto il massimo sviluppo con il lancio del San Marco 2 dalla piattaforma equatoriale nel 1967, il Progetto entrò in una fase difficoltosa che degenerò in certi momenti in una completa paralisi. Le cause principali di questa situazione furono da attribuirsi alla crisi economica che investì l'Italia negli anni Settanta, culminando con la crisi petrolifera del 1974, e al progresso tecnologico che inesorabilmente tolse alla tecnologia del progetto il suo carattere innovativo. La legge n. 97 del 9 marzo 1971 che stanziava 5,7 miliardi dei 29,4 miliardi di lire messi a disposizione per le spese complessive delle attività spaziali nazionali subì i ritardi dell'iter legislativo e anzichè essere distribuita nel triennio 1969-1971, venne impiegata per far fronte anche alle spese degli anni 1972 e 1973. Broglio tuttavia mantenne viva l'attività presso il centro spaziale specialmente tra il 1970 e il 1974 grazie alla messa in orbita di satelliti per conto di Stati Uniti e Gran Bretagna e l'invio di numerosi razzi sonda italiani. Il lancio sopra menzionato del SAS 1, rinominato Uhuru (libertà) per onorare l'indipendenza del Kenya celebrata nel giorno del lancio, fu esempio di una interessante inversione di ruoli tra USA ed Europa. Il satellite infatti venne creato sulla scia delle scoperte scientifiche dell'astrofisico Riccardo Giacconi sulle sorgenti di raggi X. Giacconi con questa importante scoperta permise la ricerca e la scoperta a loro volta di centinaia di sorgenti di raggi X fornendo inoltre i mezzi per quantificarne l'intensità e la variabilità nel tempo. Ad ogni modo il Progetto San Marco procedette al lancio del satellite San Marco 3 il 28 aprile 1971 alle 7:32 UTC. Le sperimentazioni italiane sulla densità atmosferica vennero integrate, per la prima volta, da due ulteriori esperimenti degli Stati Uniti: il primo aveva lo scopo di studiare la composizione chimica dell'alta atmosfera e venne realizzato dal GSFC mentre il secondo esperimento, realizzato attraverso la collaborazione del GSFC e l'Università del Michigan, venne installato per misurarne la temperatura e la distribuzione delle molecole di azoto. Combinando i dati ottenuti fu possibile misurare accuratamente la temperatura cinetica dell'atmosfera tra i 200 e i 400 km. Il progetto tuttavia continuava a soffrire la continua scarsità di fondi e il San Marco 4 che venne lanciato il 18 febbraio 1974 alle 10:05 UTC era una versione più aggiornata del San Marco 3 ma comunque dotata di strumentazione molto simile. Dopo il San Marco 4, il Progetto coinvolse il Regno Unito in una collaborazione che portò al lancio del satellite Ariel 5 attraverso un razzo vettore Scout da parte di personale italiano il 15 ottobre 1974. Il 1974 risultò essere un anno di cambiamenti rilevanti per le attività italiane nel settore spaziale. La legge n. 388 del 2 agosto e la legge n. 390 del 6 agosto 1974 infatti trasferivano al Ministro per il Coordinamento della Ricerca Scientifica e Tecnologica l'incarico di presentare al Parlamento le relazioni sull'andamento del Piano Spaziale Nazionale. In questo periodo divenne evidente il passaggio in secondo piano del Progetto San Marco davanti a programmi spaziali più recenti anche attraverso la distribuzione dei fondi stanziati per la ricerca spaziale attraverso la suddetta legge n. 388. L'Università "La Sapienza" infatti ricevette finanziamenti per 6,65 miliardi di lire per il proseguimento del Progetto erogati in tre esercizi finanziari. L'8 maggio 1975 venne messo in orbita il satellite statunitense SAS 3 sviluppato dal GSFC. Entrambi i satelliti avevano come obiettivo il proseguimento delle ricerche italiane sulle sorgenti cosmiche di raggi X. Quello del SAS 3 tuttavia risultò l'ultimo lancio coordinato dal centro spaziale italiano, che rimase praticamente inattivo a partire dalla metà del 1975 a causa di una deviazione dei finanziamenti statali verso il più innovativo Progetto SIRIO incentrato sulle comunicazioni satellitari. Dopo il decorso dei tre anni in cui venne distribuito il finanziamento della legge n. 388, il CNR suddivise la somma di 30 miliardi di lire iscritta nel proprio bilancio per l'anno 1978 assegnandone 1,5 miliardi al Progetto San Marco. Secondo la Relazione sullo stato di avanzamento dei piani spaziali nazionali della Camera dei deputati, questa riduzione ulteriore dei finanziamenti non comportò alcun decadimento nella qualità delle ricerche e delle attività. Nel 1978 il Centro Ricerche Aerospaziali si concentrò sullo sviluppo del programma spaziale San Marco D che vide inscindibile la cooperazione tra il CRA e la NASA. I campi di competenza dei due organismi mantenevano caratteristiche simili a quelli stabiliti per i satelliti precedenti. Lo sviluppo di questo sottoprogetto prevedeva la creazione di due satelliti e il loro posizionamento in due orbite distinte. L'obiettivo era lo studio della relazione tra l'attività solare e i fenomeni propri della fascia atmosferica che comprende la termosfera e la ionosfera. Nel 1980 il Progetto San Marco divenne nuovamente un punto d'interesse. Durante un'eclissi solare totale infatti dalla piattaforma San Marco furono lanciati a partire dal 15 febbraio sette razzi sonda con lo scopo appunto di studiare il fenomeno. I razzi in questione erano tre Super Arcas, due Nike-Black-Brant e due Astrobee-D. Tuttavia i finanziamenti disponibili permisero la creazione del solo San Marco D/L. Il suo lancio avvenne il 25 marzo 1988 alle 19:50 UTC dalla Piattaforma San Marco tramite un vettore Scout e raggiunse l'orbita ellittica con perigeo di 263 km e apogeo di 615 km. La sua strumentazione scientifica funzionò perfettamente ad eccezione dello spettrometro per vento e temperatura (WATI, dalla denominazione inglese) che smise di rispondere dopo 20 giorni in orbita. Il satellite infine rientrò nell'atmosfera il 6 dicembre dello stesso anno dopo 255 giorni di attività. Gli ultimi dati furono ottenuti durante il suo rientro a 150 km di quota. Nel 1993 i beni patrimoniali, l'esperienza e le competenze createsi con il Progetto San Marco confluirono in un nuovo organismo dell'Università "La Sapienza" di Roma: il Centro di Ricerca Progetto San Marco. La sua sede rimase ubicata presso il Centro Ricerche Aerospaziali all'Aeroporto dell'Urbe in via Salaria 851. La struttura è classificata come Centro di Spesa "A" dotata di autonomia amministrativa. Il suo organigramma comprende un Consiglio Direttivo, un Presidente e un Direttore Tecnico. Negli anni seguenti la sua formazione, il Centro di Ricerca, in collaborazione con l'ASI, intraprese numerose iniziative volte allo sviluppo e all'aggiornamento delle tecnologie del Poligono San Marco in Kenya. Tra queste si ricordano il potenziamento della Stazione di telemetria, tracciamento e telecomando di satelliti europei in fase di lancio e in fase preorbitale. La base di lancio infatti, ormai solamente attiva nel lancio di palloni sonda, è stata inserita in una rete di stazioni sotto il controllo di nazioni partecipanti all'ESA atte proprio a questo scopo e distribuite a livello globale. Altre innovazioni includono la realizzazione di un Centro di Telerilevamento per l'acquisizione e l'archiviazione di dati immagine del territorio centro orientale del continente africano e inoltre la costruzione di una base geofisica equipaggiata per il rilevamento dei fenomeni meteorologici, magnetici e ionosferici. Attualmente, sebbene il Centro di Ricerca non sia più coinvolto nel lancio di satelliti dal 1988, sono in corso due macro progetti. Il primo ha lo scopo di sviluppare software e programmi per l'elaborazione di immagini e informazioni ottenute via satellite. Il secondo invece si concentra nella creazione di un sistema di avionica adatto ad un microsatellite economico e realizzabile in strutture come un laboratorio universitario. La prima attività ha lo scopo di creare e sviluppare una rete di ricognizione globale con l'intento di monitorare il rispetto dei trattati internazionali contro la proliferazione di armi di distruzione di massa e la definizione dei confini territoriali. La seconda attività è una parte del Progetto SIGRI (Sistema Integrato per Gestione Rischi Incendi) e intende fornire in tempo reale informazioni sugli incendi boschivi nell'area Mediterranea tramite satelliti geostazionari. La terza attività consiste nella partecipazione del Centro di Ricerca alla creazione di un archivio di informazioni ottenute attraverso palloni sonda dell'ozonosfera nelle aree tropicali. L'ultima attività vede impegnato il Centro di Ricerca nell'ottenimento di immagini dell'Africa Centro Orientale così come informazioni sulla situazione ambientale e morfologica della stessa. Il lino è una fibra composita ricavata dal libro del Linum usitatissimum (lino) composta per circa il 70% da cellulosa. Come tutte le fibre liberiane, il lino ha una lunghezza media delle fibre elementari che varia dai 20 ai 30 mm; la sua finezza si aggira dai 20 ai 30 micron; la fibra presenta una sezione poligonale. Il numero di fibre presenti nella corteccia di una singola pianta può variare da 20 a 50. La fibra ha un aspetto lucido, si presenta con una mano fredda e scivolosa. In presenza di umidità questa fibra ne assorbe rigonfiandosi moderatamente; essendo composta principalmente da cellulosa, se bruciata produce ceneri chiare impalpabili. Le fibre del lino sono contenute nella parte interna della corteccia, chiamata comunemente tiglio. Per ricavarla gli steli, essiccati, si mettono a macerare per qualche giorno in bacini d'acqua, oppure, con metodo più rapido, si sottopongono all'azione del vapore acqueo o di speciali batteri: le sostanze che legano tra loro le fibre si decompongono e si dissolvono, liberando così le fibre. Gli steli vengono poi fatti essiccare, quindi sottoposti alla maciullatura per mezzo di martelli detti gràmole, azionati a mano o meccanicamente, che schiacciano e frantumano la parte legnosa. L'operazione successiva è la scotolatura, che consiste nell'asportare i frantumi legnosi e separare le fibre. Si arriva pertanto al lino greggio, che viene sottoposto alla pettinatura per separare le fibre lunghe dalle fibre corte e spezzate, che costituiscono la stoppa. lini fini, che servono per filati sottili, adatti alla produzione di tele pregiate (tela batista) di pizzi e merletti, lini mezzani che si tessono per tele comuni, lini grossi per tele ordinarie. I tessuti di lino vengono utilizzati per la confezione di biancheria per la casa (tovaglie, lenzuola, asciugamani) e per l'abbigliamento estivo sia maschile che femminile. Essendo una fibra rigida i capi assumono un aspetto stropicciato, caratteristica principale che contraddistingue i manufatti. Tessuti di lino sono utilizzati nel ricamo a Punto croce e in altri ricami a fili contati. Alle fibre di lino possono essere mischiate fibre di cotone, che danno al tessuto maggiore resistenza e migliore regolarità di trama. La lana è una fibra tessile naturale che si ottiene dal vello di ovini (pecore e alcuni tipi di capre), conigli, camelidi (cammelli) e alcuni tipi di lama. Essa si ottiene attraverso l'operazione di tosatura, ovvero taglio del pelo, che per le pecore avviene in primavera. La lana che si viene ad ottenere viene definita lana vergine. Un altro metodo per ricavare la lana è quello di recuperarla dopo la macellazione della pecora stessa. L'industria inoltre riutilizza la lana ricavata dagli scarti di produzione; si parla in questo caso di lana rigenerata. La fibra, che è costituita da una sostanza proteica, la cheratina, ha lunghezza tra i 2 e i 40 nm e sezione circolare; Questa struttura conferisce alla lana morbidezza, elasticità, igroscopicità ed elevata coibenza termica a secco, per via dell'aria trattenuta tra le fibre. Scarsa invece la resistenza alle sollecitazioni meccaniche. Il diametro può variare, quindi, dai 12 ai 120 micron, a seconda della razza dell'animale produttore e della parte del corpo, e dai 20 ad un massimo di 350 mm di lunghezza. Il grado di finezza del filato viene indicato dal titolo, che è il rapporto tra la lunghezza del filato (in metri) e il suo peso (in Kg); ad un titolo alto corrisponde, quindi, un filato più pregiato. Tra le proprietà tecnologiche vanno segnalate l'attitudine della lana alla tintura, la buona lavorabilità e la facilità di filatura. Per contro la lana non sopporta la stiratura e può infeltrire perdendo la sua morbidezza. La lana è una fibra calda al tatto e dotata di alta termocoibenza. Quest'ultima caratteristica determina che gli indumenti tessuti con la lana risultino più spessi con un conseguente trattenimento di una maggiore quantità di aria. Il calore provoca sulla fibra della lana la degradazione. Una prima degradazione che si manifesta con un impercettibile ingiallimento può cominciare attorno ai 70 ° C; a 130 ° C inizia la vera e propria decomposizione; a 170 ° C si ha uno sviluppo di ammoniaca. Tuttavia la lana può rimanere esposta per brevi tempi senza soffrire degradazione anche a una temperatura di 200 ° C: questa proprietà viene sfruttata dalle industrie per l'operazione di termofissaggio. La lana è relativamente resistente alla fiamma e, bruciando, sviluppa un odore simile all'osso bruciato contemporaneamente alla formazione di piccoli grani neri che, se toccati, si polverizzano. La lana è dotata anche di termoplasticità. Questo viene dato dal fatto che la lana presenta un carattere anfotero, cioè si comporta come una base in presenza di coloranti acidi, mentre si comporta come un acido in presenza di coloranti basici. Oggi la lavorazione della lana vede il rapido avanzare degli stati asiatici. Dalla seconda metà del Novecento la sua produzione fu superata prima dal cotone e da altre fibre di origine vegetale, poi dalle fibre artificiali e sintetiche. Il maggior produttore di lana a livello mondiale nel 1980 risultava essere l'Australia, seguita da Nuova Zelanda, Repubbliche sovietiche, Cina, Argentina, Uruguay e Sudafrica. Per la sua origine, la lana è usata tipicamente per il vestiario, ma ha soprattutto sbocchi sul mercato dei tessuti per arredamento e per le imbottiture (cuscini e materassi). Non viene impiegata nei tessuti tecnici ed industriali. Spesso però, la lana viene impiegata in mischia con altre fibre. La si può trovare con la seta, per capi di pregiata fattura, con cotone e lino, per la produzione di maglieria intima, con il poliestere, per indumenti estivi, con fibre acriliche per produrre filati di maglieria. Ultimamente, in relazione alle biotecnologie, in particolare nell'edilizia, si è provveduto ad impiegare dei materassini di lana di pecora, per isolare tetti e pareti degli edifici. La densità non deve essere mai inferiore ai 30 kg/mc e lo spessore del materassino non inferiore ai 5 cm. Un edificio così termoprotetto ha gli stessi benefici che noi abbiamo indossando un capo di lana vergine. La viscosa è una fibra tessile artificiale che imita la morbidezza delle fibre vegetali, presentando inoltre una lucentezza serica, per cui viene anche chiamata "seta artificiale". Può essere utilizzata per produrre tessuti con usi molto diversi che vanno dai vestiti alle tele che rivestono l'interno degli pneumatici. La viscosa fu inventata nel 1883 dal chimico francese conte Hilaire Bernigaud de Chardonnet, che la presentò all'Esposizione Internazionale di Parigi nel 1891. Chiamata dapprima seta artificiale e dal 1924 rayon, la viscosa fu creata per rispondere alla richiesta di tessuti simili alla seta ma più economici. La viscosa, nelle varie forme e varietà, rappresenta circa il 14% delle fibre artificiali prodotte dall'industria. Viene prodotta a partire dalla polpa di legno degli alberi (ma anche dal cotone, dalla paglia, ecc.) trattata con una soluzione di soda caustica (NaOH); viene quindi aggiunto solfuro di carbonio (CS2) e si forma xantogenato di cellulosa che viene ulteriormente disciolto con altra soda caustica. La soluzione colloidale viene estrusa; i filamenti che escono dalla filiera formano il filo singolo che viene roccato sulla macchina di filatura. In seguito la rocca viene caricata in cantra del lavaggio e poi questo filo lavato ed asciugato su appositi cilindri a vapore è pronto per le lavorazioni tessili del rayon. Facendo passare questa soluzione in una sottile fessura posta in un bagno di acido solforico si può ottenere il cellophane. La viscosa (di cellulosa rigenerata) al microscopio si presenta con caratteristiche molto simili al cotone, cioè a sezione schiacciata (a fagiolo). In seguito a trattamenti con reattivi (soluzione iodo-solforica) la fibra assume un colore violaceo. Articolo 3 1. Qualsiasi descrizione del servizio tutto compreso fornita dall'organizzatore o dal venditore al consumatore, il prezzo nonché tutte le altre condizioni applicabili al contratto non debbono contenere indicazioni ingannevoli. 2. Qualora venga messo a disposizione del consumatore un opuscolo, esso deve indicare in maniera leggibile, chiara e precisa il prezzo, nonché le informazioni adeguate per quanto riguarda: a) la destinazione, i mezzi, le caratteristiche e le categorie di trasporto utilizzati; b) la sistemazione in albergo o altro tipo di alloggio, l'ubicazione, la categoria o il livello di confort e le caratteristiche principali della stessa, la sua approvazione e classificazione turistica ai sensi della regolamentazione dello Stato membro di destinazione interessato; c) i pasti forniti (meal plan); d) l'itinerario; e) le informazioni di carattere generale concernenti le condizioni applicabili ai cittadini dello Stato o degli Stati membri in questione in materia di passaporto e visti e le formalità sanitarie necessarie per effettuare il viaggio ed il soggiorno; f) l'importo o la percentuale del prezzo da versare come acconto e le scadenze per il versamento del saldo; Le informazioni contenute nell'opuscolo impegnano l'organizzatore o il venditore, a meno che: - prima della conclusione del contratto siano state chiaramente comunicate al consumatore modifiche delle prestazioni stesse; l'opuscolo deve fare esplicito riferimento a quanto sopra; - si apportino successivamente modifiche in seguito ad un accordo tra le parti del contratto. Articolo 4 1. a) L'organizzatore e/o il venditore fornisce al consumatore, per iscritto o in qualsiasi altra forma appropriata, prima della conclusione del contratto, le informazioni di carattere generale concernenti le condizioni applicabili ai cittadini dello Stato membro o degli Stati membri in questione in materia di passaporti e visti in particolare per quanto riguarda i termini per ottenerli, nonché le informazioni relative alle formalità sanitarie necessarie per effettuare il viaggio ed il soggiorno; b) L'organizzatore e/o il venditore deve fornire al consumatore, per iscritto o in qualsiasi altra forma appropriata, in tempo prima dell'inizio del viaggio, le informazioni seguenti: i) orari, località di sosta intermedia e coincidenze; posto assegnato al viaggiatore, per esempio, cabina o cuccetta sulla nave, carrozza con cuccette o vagone letto sul treno; Se tali rappresentanti e organismi non esistono, il consumatore deve in ogni caso disporre di un numero telefonico di emergenza o di qualsiasi altra informazione che gli consenta di entrare in contatto con l'organizzatore e/o il venditore; iii) per i viaggi e i soggiorni di minorenni all'estero, informazioni che consentano di stabilire un contatto diretto con il giovane o il responsabile locale del suo soggiorno; iv) informazioni sulla sottoscrizione facoltativa di un contratto di assicurazione che copra le spese di annullamento da parte del consumatore o di un contratto di assistenza che copra le spese di rimpatrio in caso di incidenti o malattie. 2. Gli Stati membri vigilano affinché si applichino ai contratti i principi seguenti: a) a seconda del servizio tutto compreso in questione, il contratto contiene almeno le clausole figuranti nell'allegato; b) tutte le clausole contrattuali sono enunciate per iscritto o in ogni altra forma comprensibile ed accessibile per il consumatore e devono essergli comunicate prima della conclusione del contratto; il consumatore ne riceve copia; c) la disposizione della lettera b) non deve impedire la conclusione tardiva o «all'ultimo momento» di prenotazioni o di contratti. 3. Il consumatore che sia nell'impossibilità di usufruire del servizio tutto compreso, può cedere la propria prenotazione - dopo aver informato l'organizzatore o il venditore entro un termine ragionevole prima della partenza - ad una persona che soddisfi tutte le condizioni richieste per tale servizio. La persona che cede il proprio servizio tutto compreso e il cessionario sono solidamente responsabili nei confronti dell'organizzatore o del venditore parte del contratto per il pagamento del saldo del prezzo, nonché per le eventuali spese supplementari risultanti da detta cessione. 4. a) I prezzi stabiliti dal contratto non possono essere modificati, a meno che il contratto non ne preveda espressamente la possibilità, in aumento o in diminuzione, ed indichi le precise modalità di calcolo, solo per tener conto delle variazioni nei: - costi di trasporto, compreso il costo del carburante; - diritti e tasse su certi servizi, quali tasse di atterraggio, di sbarco o di imbarco nei porti e negli aeroporti; - tassi di cambio applicati al servizio tutto compreso in questione; b) il prezzo stabilito nel contratto non sarà aumentato nei 20 giorni che precedono la data prevista per la partenza. 5. Se prima della partenza l'organizzatore è costretto a modificare in maniera significativa un elemento essenziale del contratto quale il prezzo, deve notificarlo al più presto al consumatore per permettergli di prendere le appropriate decisioni, in particolare: - recedere dal contratto senza pagamento di penali, - oppure accettare una clausola aggiuntiva al contratto la quale precisi le modifiche apportate e la loro incidenza sul prezzo. Il consumatore deve informare quanto prima l'organizzatore o il venditore della propria decisione. 2. Per il calcolo del tasso annuo effettivo globale, si determina il costo totale del credito al consumatore quale è definito all'articolo 1, paragrafo 2, lettera d), escluse le spese seguenti: i) le spese che il consumatore deve pagare per l'inadempimento di un qualsiasi obbligo cui è soggetto e che figura nel contratto di credito; iii) le spese di trasferimento di fondi, come pure le spese per il mantenimento di un conto destinato a ricevere gli importi addebitati a titolo di rimborso del credito, del pagamento degli interessi e degli altri oneri tranne nel caso in cui il consumatore non disponga di una ragionevole libertà di scelta in materia e tali spese siano anormalmente elevate; tuttavia questa disposizione non si applica alle spese di riscossione di tali rimborsi o di tali pagamenti, indipendentemente dal fatto che siano riscossi in contanti o in un altro modo; iv) i contributi dovuti a titolo dell'iscrizione ad associazioni o a gruppi derivanti da accordi distinti dal contratto di credito, anche se tali contributi hanno un'incidenza sulle condizioni del credito; v) le spese per le assicurazioni o garanzie; sono tuttavia incluse quelle che siano intese ad assicurare il rimborso al creditore in caso di morte, invalidità, infermità o disoccupazione del consumatore, di una somma pari o inferiore all'importo totale del credito, compresi gli interessi e le altre spese e che sono imposte obbligatoriamente dal creditore per la concessione del credito. (13) considerando che gli Stati membri dovrebbero poter prevedere un obbligo di consultazione preliminare a carico della parte che intende chiedere un provvedimento inibitorio, onde consentire alla parte convenuta di porre termine alla violazione contestata; che gli Stati membri dovrebbero poter prescrivere che tale consultazione preliminare avvenga congiuntamente con un organismo pubblico indipendente designato dagli Stati membri interessati; 1. Nella prestazione dei servizi di cui agli articoli 12, 13 e 14, gli Stati membri non impongono ai prestatori un obbligo generale di sorveglianza sulle informazioni che trasmettono o memorizzano né un obbligo generale di ricercare attivamente fatti o circostanze che indichino la presenza di attività illecite. 2. Gli Stati membri possono stabilire che i prestatori di servizi della società dell'informazione siano tenuti ad informare senza indugio la pubblica autorità competente di presunte attività o informazioni illecite dei destinatari dei loro servizi o a comunicare alle autorità competenti, a loro richiesta, informazioni che consentano l'identificazione dei destinatari dei loro servizi con cui hanno accordi di memorizzazione dei dati. (37) L'obbligo degli Stati membri di abolire gli ostacoli all'uso di contratti elettronici riguarda unicamente gli ostacoli risultanti da norme giuridiche e non gli ostacoli pratici dovuti all'impossibilità di utilizzare strumenti elettronici in determinati casi. (38) Gli Stati membri ottemperano all'obbligo di abolire gli ostacoli all'uso di contratti elettronici in conformità delle norme giuridiche in materia di contratti sanciti dal diritto comunitario. (11) considerando che gli Stati membri, allo scopo di agevolare l'applicazione del sistema in questione, hanno, per quanto riguarda i prodotti non alimentari, la facoltà di redigere un elenco di prodotti o di categorie di prodotti che rimangono soggetti all'obbligo di recare l'indicazione del prezzo per unità di misura; (2) considerando la necessità di garantire ai consumatori un alto livello di protezione e l'obbligo per la Comunità di contribuirvi mediante azioni specifiche che forniscano sostegno ed integrino la politica perseguita dagli Stati membri ai fini di un'informazione precisa, trasparente e univoca dei consumatori in merito ai prezzi dei prodotti loro offerti; (6) considerando che l'obbligo di indicare il prezzo di vendita e il prezzo per unità di misura contribuisce in modo notevole al miglioramento dell'informazione dei consumatori, in quanto offre nel modo più semplice ai consumatori possibilità ottimali di valutare e di raffrontare il prezzo dei prodotti e quindi permette loro di procedere a scelte consapevoli in base a raffronti semplici; 2. 3. Il documento scritto deve inoltre comprendere gli altri elementi essenziali del contratto. A titolo d'esempio, nell'allegato della presente direttiva figura un elenco di elementi di cui gli Stati membri possono imporre l'inclusione obbligatoria nel contratto scritto in quanto essenziali. (55) La presente direttiva non pregiudica la legge applicabile alle obbligazioni contrattuali riguardanti i contratti conclusi dai consumatori. Pertanto la presente direttiva non può avere l'effetto di privare il consumatore della tutela di cui gode in virtù di norme obbligatorie in materia di obbligazioni contrattuali previste dalla legge dello Stato membro in cui ha la residenza abituale. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. 2. Se il diritto di recesso è stato esercitato dal consumatore conformemente al presente articolo, il fornitore è tenuto al rimborso delle somme versate dal consumatore, che dovrà avvenire gratuitamente. Le uniche spese eventualmente a carico del consumatore dovute all'esercizio del suo diritto di recesso sono le spese dirette di spedizione dei beni al mittente. Tale rimborso deve avvenire nel minor tempo possibile e in ogni caso entro trenta giorni. 1. Gli Stati membri prevedono nella loro legislazione disposizioni adeguate affinché il venditore sia tenuto a consegnare ad ogni persona che richieda informazioni sul bene immobile o sui beni immobili un documento a tal fine. 3) Se esercita il diritto di cui al punto 1, primo trattino, l'acquirente è tenuto a rimborsare se del caso solo le spese che, conformemente alle legislazioni nazionali, vengono sostenute per la stipulazione del contratto e il recesso e che corrispondono ad atti da espletare tassativamente prima dello scadere del periodo di cui al punto 1, primo trattino. Le suddette spese devono essere espressamente menzionate nel contratto. 4. Il fornitore è tenuto a rimborsare al consumatore, quanto prima e al più tardi entro 30 giorni di calendario, tutti gli importi da questo versatigli in conformità del contratto a distanza, ad eccezione dell'importo di cui al paragrafo 1. 6. Nei contratti di credito contenenti clausole che permettono di modificare il tasso d'interesse e l'importo o il livello di altre spese, i quali sono ripresi nel tasso annuo effettivo globale ma non possono essere quantificati al momento del suo calcolo, il tasso annuo effettivo globale è calcolato nell'ipotesi che il tasso e le altre spese si mantengano fissi rispetto al livello iniziale e si applichino fino alla scadenza del contratto di credito. 2. I mezzi di cui al paragrafo 1 comprendono disposizioni che permettano di adire secondo il diritto nazionale i tribunali o gli organi amministrativi competenti per fare applicare le disposizioni nazionali per l'attuazione della presente direttiva ad uno o più dei seguenti organismi: 5. Dette disposizioni comprendono, se del caso, il divieto, per ragioni d'interesse generale, della commercializzazione nel loro territorio di taluni beni o servizi, in particolare i medicinali, mediante contratti a distanza, nel rispetto del trattato. considerando che non bisogna limitare la libertà degli stati membri di mantenere o introdurre un divieto, totale o parziale, di concludere contratti fuori dei locali commerciali se ciò è fatto, a loro avviso, nell'interesse dei consumatori; La presente direttiva introduce un unico divieto generale di quelle pratiche commerciali sleali che falsano il comportamento economico dei consumatori. Essa stabilisce inoltre norme riguardanti le pratiche commerciali aggressive, che attualmente non sono disciplinate a livello comunitario. Siffatte azioni inibitorie possono, in particolare, essere ordinanze di organi giurisdizionali o autorità amministrative che obbligano a porre fine a una violazione o impedirla, anche con la rimozione dell'informazione illecita o la disabilitazione dell'accesso alla medesima. 1. Le pratiche commerciali sleali sono vietate. 3. Le molestie e le molestie sessuali ai sensi della presente direttiva sono considerate come discriminazioni fondate sul sesso e sono pertanto vietate. (20) Un trattamento meno favorevole delle donne a motivo della gravidanza e della maternità dovrebbe essere considerato una forma di discriminazione diretta fondata sul sesso ed è pertanto vietato nel settore assicurativo e dei servizi finanziari connessi. La Carta dei diritti fondamentali, agli articoli 21 e 23, vieta ogni discriminazione fondata sul sesso e prescrive che sia garantita la parità tra gli uomini e le donne in tutti i settori. Capo I Disposizioni generali Articolo 1 Campo di applicazione 1. La presente convenzione si applica ad ogni trasporto internazionale di persone, bagagli o merci, effettuato con aeromobile a titolo oneroso. Essa si applica altresì ai trasporti con aeromobile effettuati a titolo gratuito da un'impresa di trasporto aereo. 2. Ai fini della presente convenzione l'espressione trasporto internazionale indica ogni trasporto in cui, a seguito di accordo tra le parti, il luogo di partenza e il luogo di arrivo, che vi sia o no interruzione di trasporto o trasbordo, sono situati o sul territorio di due Stati parti o sul territorio di un medesimo Stato parte qualora sia previsto uno scalo sul territorio di un altro Stato, anche se tale Stato non è uno Stato parte. Ai fini della presente convenzione non si considera trasporto internazionale il trasporto tra due punti del territorio di un medesimo Stato parte senza scalo concordato sul territorio di un altro Stato. 3. Ai fini della presente convenzione il trasporto effettuato da più vettori successivi si presume costituire un unico trasporto qualora le parti lo abbiano considerato come un'unica operazione, indipendentemente dal fatto che sia stato stipulato per mezzo di un unico contratto o per mezzo di più contratti e il suo carattere internazionale non viene meno per il solo fatto che un contratto o più contratti debbano essere eseguiti integralmente sul territorio di un medesimo Stato. 4. La presente convenzione si applica anche al trasporto di cui al capitolo V, fatte salve le disposizioni ivi previste. Articolo 2 Trasporto effettuato dallo Stato e trasporto di effetti postali 1. La presente convenzione si applica al trasporto effettuato dallo Stato o da altre persone giuridiche di diritto pubblico sempreché ricorrano le condizioni di cui all'articolo 1. 2. Nel trasporto di effetti postali il vettore è responsabile unicamente nei confronti dell'amministrazione postale competente conformemente alle norme applicabili nei rapporti tra i vettori e le amministrazioni postali. 3. Salvo quanto disposto al paragrafo 2, le disposizioni della presente convenzione non si applicano al trasporto di effetti postali. Capo II Documentazione e obblighi delle parti in materia di trasporto di passeggeri, bagagli e merci Articolo 3 Passeggeri e bagagli 1. In occasione del trasporto di passeggeri deve essere rilasciato un titolo di trasporto individuale o collettivo contenente: a) l'indicazione dei punti di partenza e di destinazione; b) se i punti di partenza e di destinazione sono situati sul territorio di un medesimo Stato parte e se sono previsti uno o più scali sul territorio di un altro Stato, l'indicazione di uno di tali scali. 2. In sostituzione del titolo di trasporto di cui al paragrafo 1 è ammesso l'impiego di qualsiasi altro mezzo che attesti le indicazioni ivi menzionate. Qualora venga utilizzato uno qualsiasi degli altri mezzi il vettore dovrà offrirsi di rilasciare al passeggero una dichiarazione scritta contenente le indicazioni in esso registrate. 3. Il vettore rilascia al passeggero uno scontrino identificativo per ogni bagaglio consegnato. 4. Al passeggero deve essere consegnato un avviso scritto nel quale sia specificato che la responsabilità del vettore per morte o lesione, per distruzione, perdita o deterioramento del bagaglio o per ritardo è soggetta alla presente convenzione, qualora applicabile. 5. Articolo 4 Merci 1. Per il trasporto di merci viene emessa una lettera di trasporto aereo. 2. In sostituzione della lettera di trasporto aereo è ammesso l'impiego di qualsiasi altro mezzo che attesti le indicazioni relative al trasporto da eseguire. Qualora venga utilizzato uno di tali mezzi il vettore rilascia al mittente, a richiesta di quest'ultimo, una ricevuta di carico che permetta l'identificazione della spedizione e l'accesso alle indicazioni in esso registrate. Articolo 5 Contenuto della lettera di trasporto aereo o della ricevuta di carico La lettera di trasporto aereo o la ricevuta di carico devono contenere: a) l'indicazione dei punti di partenza e di destinazione; b) quando i punti di partenza e di destinazione sono situati sul territorio di un medesimo Stato parte e siano previsti uno o più scali sul territorio di un altro Stato, l'indicazione di uno di tali scali; c) l'indicazione del peso della spedizione. Articolo 6 Documento relativo alla natura della merce Se necessario all'espletamento delle formalità doganali, di polizia o imposte da autorità pubbliche analoghe, il mittente può essere tenuto a presentare un documento che specifichi la natura della merce. Questa disposizione non fa sorgere in capo al vettore alcun dovere, obbligo o conseguente responsabilità. Articolo 7 Descrizione della lettera di trasporto aereo 1. La lettera di trasporto aereo viene emessa dal mittente in tre esemplari originali. 2. Il primo originale porta l'indicazione "per il vettore" e viene firmato dal mittente. Il secondo originale porta l'indicazione "per il destinatario" e viene firmato dal mittente e dal vettore. 3. La firma del vettore e quella del mittente possono essere stampate o sostituite da un timbro. 4. Se, a richiesta del mittente, il vettore emette la lettera di trasporto aereo, si considera, sino a prova contraria, che egli abbia agito in nome del mittente. Articolo 19 1. Gli stati membri adottano le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva entro un termine di tre anni dalla sua notifica (3) e ne informano immediatamente la Commissione. 2. La procedura di cui all'articolo 15, paragrafo 2, si applica a decorrere dalla notifica della presente direttiva. Il produttore è responsabile del danno causato da un difetto del suo prodotto. Articolo 20 Articolo 2 Gli stati membri provvedono a comunicare alla Commissione il testo delle disposizioni essenziali di diritto interno che essi adottano nel settore disciplinato dalla presente direttiva. Articolo 21 La Commissione trasmette ogni cinque anni al Consiglio una relazione sull'applicazione della presente direttiva e gli presenta, se necessario, proposte appropriate. Articolo 22 Gli stati membri sono destinatari della presente direttiva. Ai fini della presente direttiva, per «prodotto» s'intende ogni bene mobile, anche se forma parte di un altro bene mobile o immobile. Per «prodotto» s'intende anche l'elettricità. Articolo 3 1. Il termine «produttore» designa il fabbricante di un prodotto finito, il produttore di una materia prima o il fabbricante di una parte componente, nonché ogni persona che, apponendo il proprio nome, marchio o altro segno distintivo sul prodotto, si presenta come produttore dello stesso. 2. Senza pregiudizio della responsabilità del produttore, chiunque importi un prodotto nella Comunità europea ai fini della vendita, della locazione, del «leasing» o di qualsiasi altra forma di distribuzione nell'ambito della sua attività commerciale, è considerato produttore del medesimo ai sensi della presente direttiva ed è responsabile allo stesso titolo del produttore. 3. Quando non può essere individuato il produttore del prodotto si considera tale ogni fornitore a meno che quest'ultimo comunichi al danneggiato, entro un termine ragionevole, l'identità del produttore o della persona che gli ha fornito il prodotto. Le stesse disposizioni si applicano ad un prodotto importato, qualora questo non rechi il nome dell'importatore di cui al paragrafo 2, anche se è indicato il nome del produttore. Articolo 4 Il danneggiato deve provare il danno, il difetto e la connessione causale tra difetto e danno. Articolo 5 Se, in applicazione della presente direttiva, più persone sono responsabili dello stesso danno, esse rispondono in solido, fatte salve le disposizioni nazionali in materia di diritto di rivalsa. Articolo 6 1. Un prodotto è difettoso quando non offre la sicurezza che ci si può legittimamente attendere tenuto conto di tutte le circostanze, tra cui: a) la presentazione del prodotto, b) l'uso al quale il prodotto può essere ragionevolmente destinato, c) il momento della messa in circolazione del prodotto. 2. Un prodotto non può essere considerato difettoso per il solo fatto che un prodotto più perfezionato sia stato messo in circolazione successivamente ad esso. Articolo 7 Il produttore non è responsabile ai sensi della presente direttiva se prova: a) che non ha messo il prodotto in circolazione; b) che, tenuto conto delle circostanze, è lecito ritenere che il difetto che ha causato il danno non esistesse quando l'aveva messo in circolazione o sia sorto successivamente; c) che non ha fabbricato il prodotto per la vendita o qualsiasi altra forma di distribuzione a scopo economico, né l'ha fabbricato o distribuito nel quadro della sua attività professionale; d) che il difetto è dovuto alla conformità del prodotto a regole imperative emanate dai poteri pubblici; e) che lo stato delle conoscenze scientifiche e tecniche al momento in cui ha messo in circolazione il prodotto non permetteva di scoprire l'esistenza del difetto; f) nel caso del produttore di una parte componente, che il difetto è dovuto alla concezione del prodotto in cui è stata incorporata la parte o alle istruzione date dal produttore del prodotto. Articolo 8 1. Fatte salve le disposizioni nazionali in materia di diritto di rivalsa, la responsabilità del produttore non risulta diminuita quando il danno è provocato congiuntamente da un difetto del prodotto e dall'intervento di un terzo. 2. La responsabilità del produttore può essere ridotta o soppressa, tenuto conto di tutte le circostanze, quando il danno è provocato congiuntamente da un difetto del prodotto e per colpa del danneggiato o di una persona di cui il danneggiato è responsabile. Articolo 9 Ai sensi dell'articolo 1, per «danno» si intende: b) il danno o la distruzione di una cosa diversa dal prodotto difettoso, previa detrazione di una franchigia di 500 ECU, purché la cosa: i) sia del tipo normalmente destinato all'uso o consumo privato e ii) sia stata utilizzata dal danneggiato principalmente per proprio uso o consumo privato. Il presente articolo lascia impregiudicate le disposizioni nazionali relative ai danni morali. visto il trattato che istituisce la Comunità economica europea, in particolare l'articolo 100, vista la proposta della Commissione (1), visto il parere del Parlamento europeo (2), considerando che il ravvicinamento delle legislazioni nazionali in materia di responsabilità del produttore per i danni causati dal carattere difettoso dei suoi prodotti è necessario perché le disparità esistenti fra tali legislazioni possono falsare il gioco della concorrenza e pregiudicare la libera circolazione delle merci all'interno del mercato comune determinando disparità nel grado di protezione del consumatore contro i danni causati alla sua salute e ai suoi beni da un prodotto difettoso; considerando che nel corso del tempo i prodotti si deteriorano, le norme di sicurezza diventano più rigorose e le conoscenze tecnologiche e scientifiche migliorano; che non sarebbe perciò equo pretendere che il produttore fosse responsabile, senza limiti di tempo, dei difetti dei suoi prodotti; che la sua responsabilità deve quindi estinguersi dopo un periodo di durata ragionevole, lasciando tuttavia impregiudicate le azioni pendenti; considerando che ai fini di una efficace protezione del consumatore deve essere esclusa la possibilità di derogare con clausola contrattuale alla responsabilità del produttore nei confronti del danneggiato; considerando che secondo i sistemi giuridici degli stati membri il danneggiato può avere diritto al risarcimento in base alla responsabilità contrattuale o ad un titolo fondato sulla responsabilità extracontrattuale diverso da quello previsto dalla presente direttiva; che, nella misura in cui tali disposizioni perseguono anch'esse l'obiettivo di un'efficace protezione dei consumatori, esse non devono essere pregiudicate dalla presente direttiva; che, nella misura in cui una protezione efficace dei consumatori nel settore dei prodotti farmaceutici sia già garantita in uno stato membro anche mediante un regime speciale di responsabilità, devono ugualmente continuare ad essere possibili azioni basate su questo regime; considerando che, nella misura in cui la responsabilità per danni nucleari è già sottoposta in tutti gli stati membri ad adeguate regolamentazioni speciali, è possibile escludere dal campo di applicazione della presente direttiva danni di tale natura; considerando che l'esclusione dei prodotti agricoli e dei prodotti della caccia dal campo d'applicazione della presente direttiva può essere considerata in taluni stati membri, tenuto conto delle esigenze della protezione dei consumatori, come una ingiustificata restrizione di tale protezione; che deve perciò essere possibile ad uno stato membro estendere la responsabilità a questi prodotti; considerando che per analoghe ragioni la possibilità ad un produttore di liberarsi dalla responsabilità se prova che lo stato delle conoscenze scientifiche e tecniche al momento in cui ha messo il prodotto in circolazione non permetteva di scoprire l'esistenza del difetto, può essere considerata in taluni stati membri come una restrizione ingiustificata della protezione dei consumatori; che deve quindi essere possibile ad uno Stato membro mantenere nella sua legislazione o prescrivere con una nuova legislazione l'inammissibilità di tale prova liberatoria; che in caso di nuova legislazione il ricorso a questa deroga deve tuttavia essere subordinato ad una procedura di statu quo comunitaria per aumentare, se possibile, in modo uniforme il grado di protezione della Comunità; considerando che, tenuto conto delle tradizioni giuridiche della maggior parte degli stati membri, non è appropriato stabilire un tetto finanziario alla responsabilità del produttore, indipendente dalla sua colpa; che tuttavia, nella misura in cui esistono tradizioni diverse, sembra possibile ammettere che uno stato membro possa derogare al principio della responsabilità illimitata prescrivendo un limite alla responsabilità globale del produttore per la morte e i danni personali causati da articoli identici che presentino lo stesso difetto, a condizione che tale limite sia fissato ad un livello sufficientemente elevato da garantire un'adeguata protezione dei consumatori e il corretto funzionamento del mercato comune; considerando che l'armonizzazione risultante dalla presente direttiva non può per ora essere totale ma apre la strada verso una maggiore armonizzazione; che è opportuno quindi che al Consiglio siano sottoposte ad intervalli regolari relazioni della Commissione sull'applicazione della presente direttiva, accompagnate eventualmente da proposte appropriate; considerando che a questo proposito è particolarmente importante procedere ad un riesame delle disposizioni della presente direttiva concernenti le deroghe consentite agli stati membri, alla scadenza di un periodo sufficientemente lungo per poter disporre di un'esperienza pratica sugli effetti di tali deroghe sulla protezione dei consumatori e sul funzionamento del mercato comune, considerando che solo la responsabilità del produttore, indipendente dalla sua colpa, costituisce un'adeguata soluzione del problema, specifico di un'epoca caratterizzata dal progresso tecnologico, di una giusta attribuzione dei rischi inerenti alla produzione tecnica moderna; considerando che la responsabilità si applica solo ai beni mobili che sono oggetto di una produzione industriale; che pertanto occorre escludere da detta responsabilità i prodotti agricoli e i prodotti della caccia, salvo che siano stati sottoposti ad una trasformazione di carattere industriale che possa provocarne un difetto; che la responsabilità contemplata dalla presente direttiva vale anche per le cose mobili impiegate nei lavori di costruzione d'immobili o incorporate a beni immobili; considerando che ai fini della protezione del consumatore è necessario considerare responsabili tutti i partecipanti al processo produttivo se il prodotto finito o la parte componente o la materia prima da essi fornita sono difettosi: che per lo stesso motivo è necessario che sia impegnata la responsabilità dell'importatore che introduca prodotti nella Comunità europea e quella di chiunque si presenti come produttore apponendo il suo nome, marchio o altro segno distintivo o fornisca un prodotto il cui produttore non possa essere identificato; considerando che, se dello stesso danno sono responsabili più persone, la protezione del consumatore implica che il danneggiato possa chiedere il risarcimento integrale del danno ad uno qualsiasi dei responsabili; considerando che per proteggere il consumatore nella sua integrità fisica e nei suoi beni è necessario che il carattere difettoso di un prodotto sia determinato non già in base alla carenza del prodotto dal punto di vista del suo uso, bensì in base alla mancanza della sicurezza che il grande pubblico può legittimamente attendersi; che questa sicurezza è valutata escludendo qualsiasi uso abusivo del prodotto che nella fattispecie fosse irragionevole; considerando che una giusta ripartizione dei rischi tra il danneggiato e il produttore implica che quest'ultimo possa esimersi dalla responsabilità se prova l'esistenza di alcuni fatti che lo liberano; considerando che la protezione del consumatore esige che la responsabilità del produttore non risenta dell'intervento di altre persone che abbiano contribuito a causare il danno; che tuttavia la colpa concorrente del danneggiato può essere presa in considerazione per ridurre o sopprimere tale responsabilità; In quale anno venne conferito il premio Nobel a Thomas Mann? Chi è l'amministratore delegato della Fiat? In quale città si trova il carcere di San Vittore? Qual è l'unità di misura di frequenza? Di quanto aumenta la popolazione mondiale ogni anno? Qual è il nome battesimo del giudice Borsellino? Quanti membri della scorta sono morti nell'attentato al giudice Falcone? Chi è Shimon Peres? Quale incarico ricopre Ariel Sharon? Qual è la città sacra per gli Ebrei? A quanto ammonta il numero dei profughi palestinesi che si sono rifugiati in Libano? In quale anno esplose l'Intifada? Come vengono chiamati i piloti suicidi giapponesi? Quale nazione è il principale fornitore di armi ai paesi del Terzo Mondo? In quale anno è stata lanciata la bomba atomica su Hiroshima? A quale partito apparteneva Hitler? Che lingua si parla in Germania? Quanti milioni di ebrei sono stati uccisi durante la Seconda Guerra Mondiale? Dove si trova il campo di sterminio di Auschwitz? Chi è il più grande gestore di telefonia mobile al mondo? In che anno è finita la Seconda Guerra Mondiale? Qual era il nome di battesimo di Hitler? Che moneta si usa in Germania? Chi è l'autore di "Mein Kampf"? Qual è la capitale della Russia? Quale casa automobilistica produce il "Maggiolone"? Qual è il titolo del film di Stephen Frears con Glenn Close, John Malkovich e Michelle Pfeiffer? Quale paese confina a nord con il Canada? Chi fu il primo presidente degli Stati Uniti? Qual è la professione di James Bond? Chi interpretava James Bond nei primi episodi della serie 007? Chi interpreta James Bond nell'ultimo film della serie 007? A chi si chiede un mutuo? Che scuola frequenterà William, il figlio maggiore del principe Carlo? Di quale gruppo musicale faceva parte Michael Jackson da bambino? Come è morto Jimi Hendrix? Chi era il padre di Lisa Marie Presley? Con chi è sposato Michael Jackson? A quale età Michael Jackson ha cominciato a cantare nel gruppo dei "Jackson Five"? In quale genere musicale si distingue Michael Jackson? Come si chiama la casa discografica di Michael Jackson? Chi è l'inventore del televisore? Che cos'è il Mossad? Che cos'è l'INCB? A quale pena è stato condannato Pietro Pacciani per i delitti del Mostro di Firenze? Quanti delitti sono stati attribuiti al Mostro di Firenze? Qual è il quotidiano italiano più letto? Quante persone soffrono di obesità negli Stati Uniti? Qual è un ingrediente base della cucina giapponese? In quale anno è stata fondata Greenpeace? Dove è avvenuta una catastrofe ecologica? Di quale nazionalità erano le petroliere che hanno causato la catastrofe ecologica vicino a Trinidad e Tobago nel 1979? Quando venne introdotto l'alfabeto cirillico? Quanti sono i disoccupati in Europa? Come si chiama il presidente di Greenpeace International? Qual è la capitale del Giappone? Quali esseri viventi sono in grado di assorbire l'anidride carbonica? Da che cosa è ricoperto il continente antartico? Da che cosa è causato il buco dell'ozono? Cosa può causare il tumore ai polmoni? Al di sopra di quale area geografica è stato osservato il fenomeno noto come "buco dell'ozono"? Quanti anni ha il papa? Quante sono le religioni monoteiste nel mondo? Quanti sono i cattolici nel mondo? Quanti sono gli ebrei nel mondo? In quale città si trova la basilica di San Pietro? Quanti stati in America hanno la pena di morte? Quante esecuzioni capitali ci sono state negli Stati Uniti nel 1993? In che anno è stato abolito l'apartheid in Sudafrica? A quanto ammonta la popolazione degli USA? Quanti anni di prigionia ha subito Nelson Mandela? Come si chiama il partito separatista curdo? Quanti detenuti ci sono nel braccio della morte in California? Che cos'è l'UNICEF? A quale età termina la scuola dell'obbligo in Italia? Quando è stata approvata la convenzione sui diritti del bambino? Dammi il nome di una persona accusata di pedofilia. A quale età i giovani vengono convocati per sottoporsi alla visita di leva? Quanti analfabeti ci sono nel mondo? Chi è il ministro della sanità francese? Come sta il papa? Quale presidente americano è stato renitente alla leva? Chi ha scoperto la radioattività? Dove venne fondata Greenpeace? Da quanti anni è attiva Greenpeace? Qual era lo scopo della prima azione sostenuta da Greenpeace? Quante guerre sono in corso nel mondo? Quante sono le mine antiuomo nel mondo? Qual è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari? Quale è la categoria professionale più a rischio di cancro ai polmoni? Dammi il nome di una parte dell'organismo attaccata dal virus Ebola. Quando si manifestò per la prima volta il virus Ebola? Dammi un sintomo con cui si presenta l'affezione da virus Ebola. Che cosa è il Comitato Internazionale della Croce Rossa? Come si trasmette il virus Ebola? Dammi il nome di un pesticida. In quale giorno cade l'inizio dell'anno cinese? Dove si verifica El Nino? Quando si dimise Nixon? Da chi venne imposto l'embargo all'Iraq? Da chi prendono il nome gli zapatisti? Quanti sono i geni umani? Chi sono gli amish? Chi è l'imperatore giapponese? Quante persone parlano gaelico in Scozia? Quando divenne indipendente la Lettonia? Dove si trova la moschea di Al Aqsa? Dammi il nome di un animale che è capace di emettere luce. Chi ha scritto l'"Ulisse"? Dov'è la Valle dei Re? Come si chiama la compagnia di bandiera tedesca? Quando si sposarono il principe Carlo e Diana? Quanto è costato il tunnel sotto la Manica? In quale anno si è verificato l'uragano Andrew? Che cos'è la UEFA? Nomina un'unità di misura della radioattività. In quale paese europeo è situata Galway? In quale anno le olimpiadi si sono svolte a Barcellona? Di che cosa sono fatte le protesi mammarie? Chi ha diretto "Braveheart"? Chi è Yves Saint Laurent? Quando si è verificata la secessione della Bosnia dalla Jugoslavia? Nomina un quotidiano francese. Quando avvenne l'attentato dinamitardo al World Trade Center? Cosa fanno gli antiossidanti? Come è morto River Phoenix? In quale anno la cometa di Halley era visibile? Da dove viene estratto l'acido salicilico? Dov'è la Torre Pendente? Come si misura la velocità di calcolo del chip? Chi è Paul Simon? Chi sono i carabinieri? Dove si trova l'aeroporto di Heathrow? Chi è il protagonista di "Insonnia d'amore"? Che cos'è la yakuza? Come può venire trattata un'allergia? Di che colore è il monossido di carbonio? Chi è il sindaco di New York? Che cos'è la FDA? Le piante come trasformano la luce in cibo? Dov'è il museo Hermitage? Quanti cardinali hanno il diritto di eleggere il papa? Qual è il nome di battesimo di Armani? Di che nazionalità è Aristotele Onassis? A quale galassia appartiene la Terra? In quale anno venne costruita la Statua della Libertà? Chi ha dipinto Guernica? Qual è la popolazione della Cecenia? Che tipo di governo c'è in Francia? Quanti sono i continenti? Come si chiama la moglie di Kurt Cobain? Dimmi il nome di un gioco di società. In quale anno si è svolta la Guerra del Kippur? Quante persone vengono uccise ogni anno dalle mine antiuomo? Qual è il più alto vulcano attivo d'Europa? Quale fiume attraversa Dublino? Quanti bavaresi sono cattolici? Che cos'è Amnesty International? Chi è Silvio Berlusconi? Che cosa significa "Forza Italia"? Che cosa costruisce un liutaio? Dimmi una ragione per i suicidi di adolescenti. Quando è stata lanciata la sonda Ulisse? Chi sono i Simpsons? Che cos'è la massoneria? Di che cosa è stato accusato Aldrich H. Ames? Dove si trova la Piazza Rossa? Quale gruppo ha contribuito alla colonna sonora del film "Zabriskie Point"? Dammi il nome di una persona famosa che è stata fotografata da Man Ray. In quale anno papa Giovanni Paolo II divenne pontefice? Chi liberò la città di Sainte-Mere-Eglise durante il D-day? Chi è Alan Turing? Quanti anni ha Beck Hansen? In quale guerra hanno combattuto le Brigate Internazionali? Dimmi il nome di un robot. Come si può risparmiare energia? Quanti panda ci sono allo stato brado in China? Come funziona l'agopuntura? Per che cosa viene usata l'anidride acetica? Di che nazionalità è la Mitsubishi Bank? Nomina un paese in cui si pratica il buddismo. Nomina un paese che esporta riso. Quale paese è il maggior produttore di diamanti? Che carica ha ricoperto Silvio Berlusconi? Quale paese è rientrato nell'UNESCO dopo 38 anni di assenza? Quale premio hanno condiviso Yasser Arafat, Shimon Peres e Yitzhak Rabin? Quale percentuale del mercato mondiale dei diamanti era concentrata ad Anversa nel 1994? Quante persone morirono in Olanda e Germania durante le alluvioni del 1995? Quante persone praticano il buddismo in Spagna? Quale distanza copre il rally Granada-Dakar? Quanto è grande la Selva Lacandona? Quanto ha impiegato Christo ad impacchettare il Reichstag tedesco a Berlino? Quante persone furono dichiarate disperse nelle Filippine dopo il tifone "Angela"? Quanti astronauti c'erano a bordo della navicella Atlantis? Quante persone morirono per asfissia nella metropolitana di Baku? Quanti chilometri del confine tra Argentina e Cile erano in conflitto? Come si chiama l'interno di una nave? Quale petroliera ha avuto un incidente dopo la "Mar Egeo"? Dimmi il nome di un liquido inodore e insapore. Dov'è il Reichstag? Quale tifone causò più di 1.000 morti e dispersi nelle Filippine? Quale sostanza inalata da Joseph Bryan Thomson ne causò la morte? Quale edificio sportivo è stato inaugurato a Buenos Aires nel dicembre del 1993? Quale shuttle statunitense prese a bordo un astronauta russo per la prima volta? In quale stato si trova Essen? Dove vengono assegnati gli Oscar? Dove si tennero i Giochi Olimpici del 1992? Sopra quale continente si trova il buco dell'ozono? A che altezza è lo strato di ozono? Dove si trova l'arcipelago delle Svalbard? Dove si trova Rio de Janeiro? Dove ha avuto luogo la Conferenza mondiale sulle donne? Dove si trova Tarbes? Quale regista italiano ha ricevuto un Oscar? Chi è l'amministratore delegato del Fondo Monetario Internazionale? Chi ha diretto il film spagnolo "Gli anni peggiori della nostra vita"? Chi era a capo del dodicesimo governo d'Israele? Chi ha scritto "La bicicletta di Leonardo"? Chi ha ricevuto il premio Principe delle Asturie per la ricerca scientifica e tecnica per i suoi studi sulla scoperta della prima vaccinazione sintetica contro la malaria? Chi ha deciso di creare la borsa di studio "Luis Donaldo Colosio"? Chi ha concluso la sesta Conferenza della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa del Mediterraneo? Chi ha presieduto la riapertura del Museo Sefardì di Toledo? Chi ha vinto il IV Torneo Internazionale di scacchi "Città di Pamplona"? Quando entrò in carica il primo presidente di Cuba? In che anno il Kuwait fu invaso dall'Iraq? In che giorno è stato giustiziato José Rizal? Che giorno segna l'inizio del XXI secolo? In quale giorno del giugno 1995 scoppiò una lettera bomba? Quando i manciù invasero la Cina? Quando entrò in vigore il NAFTA? Quando José Celestino Mutis si trasferì in Colombia? Nomina una compagnia petrolifera. Dimmi il nome di una catena di fast food. Per quale canale Arabella Kiesbauer lavora come presentatrice? Con quale organizzazione palestinese il Vaticano ha annunciato l'instaurazione di relazioni ufficiali? Quale esercito ha occupato Haiti? Quale istituzione ha fondato Andrés Townsend Ezcurra? Quale partito vinse le prime elezioni multirazziali del Sudafrica? Quale commissione internazionale ha formalmente condannato per la prima volta l'antisemitismo e la xenofobia? Quale chiesa ha approvato nuove regole per l'ordinazione delle donne? Quale organizzazione hanno costituito Brasile, Portogallo, Angola, Mozambico, Saint Tome e Principe, Guinea-Bissau e Capo Verde a Brasilia? Che cos'è il NAFTA? Che cos'è il "Mercosur"? Chi era Rosa Chacel? Chi è Arabella Kiesbauer? Chi è Bill Clinton? Chi è Leo Reting? Che cos'è lo SFOP? Chi è Giovanni Paolo II? Che cos'è il Parlamento Europeo? In quale paese le operazioni delle Nazioni Unite furono rimandate fino al 31 marzo 1995? Chi era il presidente della Corea del Nord prima del 1994? Chi era il presidente della Corea del Nord dopo il 1994? Quali compagnie energetiche si sono fuse nel 1995? In quale anno, prima del 1995, si è tenuta la Conferenza mondiale sulle donne? Chi vinse il premio Nobel per la letteratura nel 1994? Quale squadra ha vinto il campionato spagnolo nella stagione 1994-1995? Quale paese europeo ha comprato due aeroplani "CASA C-212-300 Aviocar" nel 1994? Qual è il budget preventivo dello SFOP per il periodo 1994-1999 per il rinnovamento della flotta spagnola? Qual è il modo migliore per combattere le allergie? Come si può misurare il contenuto di deuterio nel vino? Come può essere garantita la riscossione delle sanzioni? Come si progetta di portar avanti la pianificazione familiare in Perù? Secondo il metodo Hamer, come ha inizio un tumore? Come viene fatta l'angiografia indocianina? Come sarà eliminato il "Japan Premium"? Come può essere eliminato il rigetto del sistema immunitario? Come si applica il metodo Hamer? Come funziona l'ormone della crescita? Chi è Alain Juppé? Chi è Shoko Asahara? Dove si trova Indiana? Chi è Bruce Morrison? Che cosa sono le FARC? Dove si trova Caltanissetta? Qual è la sigla dell'Esercito di liberazione del popolo sudanese? Qual è la capitale del Venezuela? Che cos'è l'ACNUR? Chi è il primo ministro bavarese? Izmir in quale paese si trova? Chi è il ministro per gli affari economici tedesco? Christian Blanc di quale compagnia è presidente? Dimmi il nome di una città finlandese. Dove si trova Tipaza? Quante persone vivono a Bombay? Chi è il direttore della IAEA? Che cos'è la AIEA? Dov'è la sede centrale della AIEA? Quanti abitanti ha il Brasile? Chi ha fondato Motown? In quale città si trova il museo Van Gogh? Qual è il nome della figlia del leader cinese Deng Xiaoping? Dimmi il nome di un vulcano giapponese. Che cos'è la GM? Che cos'è il FSK? In quale paese si trova Vukovar? In quale città americana si trova il Warhol Museum? Chi è Andy Warhol? Chi è Keith Richards? Chi ha scoperto il virus dell'AIDS? Che cos'è Yves Saint Laurent? Chi è il ministro dell'ambiente tedesco? Chi è il presidente della UEFA? Chi è il leader repubblicano nel senato americano? In quale paese si trova East London? Che cos'è MTV? Quando c'è stato un colpo di stato a Cipro? Quando è nato Alberto Giacometti? Qual è il nome del leader dei ciprioti turchi? Qual è il nome del figlio dello scrittore e vincitore del premio Nobel Thomas Mann? Chi è il presidente dello Yemen del Sud? Chi è il leader dei KwaZulu? Chi è Andrew Morton? Quanti abitanti ha il Sudafrica? Che cos'è la NASA? Chi ha progettato il San Jordi Sportpalace di Barcellona? Chi è la regina di Danimarca? Come si chiama la moglie del presidente peruviano Alberto Fujimori? In quale paese si trova Silver Star? Chi è il primo ministro ruandese? Chi è il re di Bulgaria? In quale squadra di basket gioca Shaquille O'Neal? Quale leader dell'ANC è diventato presidente del Sudafrica? Chi è il presidente del Congresso degli Stati Uniti? Dimmi il nome di una provincia spagnola. In quale anno fu assassinato il presidente cileno Allende? Chi è Marvin Minsky? In quale anno è nato Nelson Mandela? Chi è Juan Antonio Samaranch? Quando Pinochet prese il potere in Cile? Dove si trova il CERN? Chi è il leader del partito Likud? Che cos'è la Goldman Sachs? In quale paese si trova la provincia di Antioquia? Come si chiama il governatore della Federal Reserve? In quale anno è stata fondata la Nato? Dov'è nato Nick Leeson? Qual è la vecchia valuta argentina? Quale moneta si usa in Messico? Che cosa significa la sigla OUA? Chi ha ucciso Yitzak Rabin? Qual è il nome di battesimo dell'uomo d'affari Soros? Di quale partito è leader Ian Paisley? Quanti anni ha il primo ministro russo Viktor Cernomyrdin? Chi è il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese? Come si è difeso Vladimir Zhirinovskij contro i dimostranti di Strasburgo? Chi è Ruben Acosta? Cosa significa la sigla "AWACS" quando si parla di aerei AWACS? Per quale scuderia corre Michael Schumacher? Chi ha progettato il nuovo aeroporto della città giapponese di Osaka? Quale organizzazione lotta per la liberazione di Tamil Eelam? Nomina un gas che contribuisce all'effetto serra. Come si chiama la compagnia di bandiera belga? Che cosa significa MBA? Quale scrittore fu l'ultimo marito di Marilyn Monroe? Qual è la più grande compagnia di software del mondo? Che cos'è la MSNBC? Chi è Andrew Lack? Chi produce l'Invirase? Che cos'è la UICPA? Dov'è detenuto Hugo Lacour? Quanto vale il Kunstpreis di Darmstadt? Quando è nata Marie-Jo Lafontaine? Dov'è nata Marie-Jo Lafontaine? Dove si tiene Documenta? Cos'è l'ALDI? Chi è il presidente delle Associazioni degli artigiani dell'Assia? Quante imprese artigiane esistono nell'Assia? Quanti abbonati ha MSN? Di che cosa Microsoft acquisterà la licenza da SUN? Quando Butzbach diventò una piazzaforte? Chi è il direttore dell'archivio comunale di Butzbach? Quando il cardinal Raymund Peraudi visitò Butzbach? Dov'è la sede legale dell'Istituto Monetario Europeo? Cos'è l'FTP? Quale compagnia ha la sede centrale a Armonk? Quando è stato arrestato Hugo Lacour? Chi possiede la Saab? Che cos'è l'UNICE? Chi è il presidente dell'UNICE? Chi è il segretario generale della sezione tedesca di Amnesty International? Chi si è dovuto dimettere da primo ministro della Carinzia nel 1991? Quando è stata fondata la Dreamworks SKG? Chi ha fondato la Dreamworks SKG? Che compagnia investirà nella Dreamworks SKG? Chi è Christoph Ransmayr? Chi ha ricevuto il premio Kafka per la letteratura nel 1995? Chi è Jorma Ollila? Chi è il presidente della Nokia? Qual è la più grande compagnia industriale della Finlandia? A quanto ammontavano gli utili del gruppo finlandese di elettronica e telecomunicazioni Nokia nel 1994? Quando la IBM ha messo in vendita il primo PC? Dove è stata fondata la Hewlett Packard (HP)? Quante persone erano impiegate alla HP alla fine del 1994? Dov'è il castello Esterhazy? Dov'è il CERN? Quanti stati membri ha il CERN? Chi è riuscito a rubare 20.000 numeri forzando il computer della Netcom, compagnia internet di New York? Chi è Kevin Mitnick? Dov'è la sede centrale della Lindt & Sprüngli? Quando fu fondato il CERN? Quante persone lavorano al CERN? Qual è la capitale del Saarland? Quanti abitanti ha la Slovenia? Chi è Peeter Tulviste? Quando i carri armati dell'esercito iugoslavo sono entrati in Slovenia? Quale compagnia ha venduto la Studer Revox AG? Quale compagnia ha comprato la Studer Revox AG? Quando fu fondata la Studer Revox? Qual è la valuta della Georgia? Chi è Nodar Gabashwili? In quale area la HP ha incrementato il fatturato nel 1994? Chi è Thomas Klante? Cosa verrà portato al sito di smaltimento definitivo Konrad? Che cos'è la Mayr-Melnhof? Quando Weimar sarà Capitale europea della cultura? Chi è Götz Friedrich? Dov'è la sede del Chaos Computer Club (CCC)? Che cos'è il BMFT? Come si chiama lo standard europeo per la comunicazione digitale mobile? Che cos'è la Ericsson? Che cos'è l'ETSI? Chi produce la "Smart"? Quando sarà messa sul mercato la Smart? Quale joint venture è stata fondata dalla Mercedes e dalla SMH? Che cos'è la Micro Compact Car (MCC)? Che cosa produce la ditta Victorinox? Cosa produce la MCC? Dove la Ubilab è rappresentata con il suo indirizzo? Come si chiama la più alta montagna del mondo? Qual è la montagna più alta del Giappone? Qual è il simbolo di Parigi? Da che cosa venne danneggiato gravemente il Colosseo nel 851? Che cosa fu bandito dal Colosseo nel 438? Quanto costerà "Internet Explorer" della Microsoft? Di cosa son morte 232 persone nel Rajasthan? Che epidemia si è diffusa in Albania? Dove sono prodotte le tavolette di cioccolato Milka? Che c'è a Seibertenrod nel Vogelsberg? Chi è stato nominato presidente della Leica Camera Group? Che cosa produce il gruppo tecnologico Leica? Che cosa vende la Oracle? Quando sarà inaugurato il museo Guggenheim di Bilbao? Che cosa costruisce Frank Gehry a Bilbao? Quale mobiliere dirige un museo a Wiel sul Reno? Che cosa viene esposto nel Vitra Design Museum? Chi è Alberto Fujimori? Che cos'è l'OMC? Come si chiama il ministro dell'interno senegalese? Dove si trova Halifax? Quando è avvenuto l'attentato alla stazione metropolitana di Saint-Michel a Parigi? Chi è Umberto Bossi? Dove si trova La Scala? Quante persone sono morte per l'ondata di caldo in India? Che cos'è l'Ordine del Tempio Solare? Quando ci fu la rivoluzione islamica iraniana? Come si chiamava il traghetto che naufragò in Svezia nel 1994? Chi ha compiuto l'attentato nella metropolitana di Tokyo? Dove ha avuto luogo la Conferenza mondiale sul clima? Dove ha sede l'UNESCO? Quando l'Austria ha aderito a Schengen? Quanti sono i cattolici in Africa? Chi è Philippe Biberson? Cos'è l'Eurotunnel? Quando ci fu l'attacco a Pearl Harbor? Chi è il regista di "Nikita"? Come si chiama la regina dei Paesi Bassi? Chi è Montxo Armendariz? Chi ha vinto il Festival di Cannes nel 1995? Chi è Paul Feyerabend? Quanti sono gli abitanti dell'Iraq? Chi è Butros Ghali? Che cos'è l'IRA? Dove si tiene il concorso Chopin? Che cos'è il GIA? Chi è il presidente del Burundi? Quando si è tenuto il primo turno delle votazioni legislative in Ungheria nel 1994? Quale carica rivestiva Reda Malek nel 1994? Quando è stato presentato il piano di ristrutturazione di Euro Disney? Dove si è tenuta la nona edizione di Videoformes? Chi è stato eletto presidente del Consiglio Generale della Guiana? Come si chiama il primo ministro ucraino incaricato nel giugno 1994? Quando è stata depenalizzata la cannabis in Germania? Qual è il partito di Charles Millon? Chi è il nuovo presidente ruandese? Dove si è tenuta la Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo? Quando si è tenuto il 48esimo Festival di Avignone? Qual è la capitale del Togo? Quanti soldi reclama il Siviglia da Diego Maradona? Come si chiama il ministro delle finanze polacco? Dove si trova Kishinev? Quanti sono gli abitanti degli Emirati Arabi Uniti? Chi è il presidente della Commissione Europea nel 1995? Come è morto Juvénal Habyarimana? Che cosa significa la sigla "EAU"? Chi ha vinto le elezioni legislative in Ungheria? Che torneo ha vinto Andrei Medvedev? Chi è stato sconfitto da Andrei Medvedev nella finale del Torneo di Monte Carlo? Di che nazionalità è il tennista Sergi Bruguera? Chi ha vinto il Super-G a Lillehammer? Qual è la data di nascita di Claude Lévi-Strauss? Dov'è nato Aleksander Vasiljevic Korjakov? Come si chiama l'unico quotidiano indipendente della Iugoslavia? Qual è la capitale della Cabilia? Quale paese ha per capitale Kabul? Qual era l'aspettativa di vita in Francia nel 1991? Qual è la superficie della Cecenia? Quanti sono gli abitanti della Cecenia? Dove si è tenuto il settimo vertice dell'Organizzazione della Conferenza Islamica? Di quale organizzazione Pierre-Paul Schweitzer era direttore generale? Quale squadra ha vinto il Torneo delle Cinque Nazioni nel 1994? Quale personalità era a fianco di François Mitterrand all'apertura del tunnel della Manica? Dove si trova il Lesotho? Dove si è tenuto il Salone Aeronautico Internazionale? Quanti abitanti ha il Lesotho? Qual è il partito di Ntsu Mokhele, primo ministro del Lesotho? Quale film ha vinto il Gran premio speciale della giuria al Festival mondiale del cinema di Montreal? Chi è il regista di "Cancion de Cuna"? Chi ha vinto il premio come miglior attore al Festival mondiale del cinema di Montreal? Come si chiama il primo ministro del Ruanda? Qual è il paese d'origine della scrittrice Taslima Nasreen? Chi fu l'ultimo re di Romania? Quando è stato ucciso Babacar Seye? Quale carica ricopre Albert Reynolds in Irlanda? Quanti posti Air France sta pianificando di sopprimere nel 1995? Dov'è atterrato l'Airbus della Air France dopo essere stato dirottato ad Algeri? Quante persone lavorano per il gruppo Warburg? Quando si sono sposati Federico Fellini e Giulietta Masina? Qual era il tasso di disoccupazione negli USA alla fine del 1994? Qual è la compagnia cinematografica più vecchia del mondo? Quando si sono tenute le elezioni europee del 1994? Qual è la lingua ufficiale della Repubblica dello Yemen? A che età è morto Fernando Rey? Come è morto Jack Unterweger? Da quando è in vigore l'embargo all'Iraq? Qual era il soprannome di Ho Chi Minh? Dov'è la Sfinge di Gizah? Dove si trova lo stadio José Alvalade? Dove vive José Saramago? Dove è nato Nelson Mandela? Qual è il più grande satellite di Giove? Qual è l'ex capitale della Polonia? In quale distretto è Paredes de Coura? Dov'è Sosnovy Bor? Dove è nato Alvaro Cunhal? Dove si trova l'ospedale Julio de Matos? Qual è il più piccolo paese dell'Unione Europea? Qual è lo stato più settentrionale degli USA? Qual è la capitale della Bielorussia? In che cosa sfocia il fiume Cubango? In quale città la Mosella incontra il Reno? In quale stato brasiliano si trova Campo Grande? Dove si trova l'Isola del Diavolo? Chi ha inventato il sassofono? Chi ha scritto "Il piccolo principe"? Chi è il primatista mondiale di salto con l'asta? Chi è "la diva scalza"? Chi è il segretario generale del Partito Comunista Portoghese? Di chi è figlia Martine Aubry? Chi è il sindaco di Lisbona? Chi è il sindaco di Lamego? Chi è l'ambasciatore portoghese in Francia? Chi ha sposato Whoopi Goldberg? Chi è stato l'ultimo governatore di Timor Est? Chi è il capitano del Porto? Chi è l'imam della moschea di Lisbona? Chi ha diretto il film "Lisbon Story?" Come si chiama la regina della Danimarca? Chi è il santo patrono di Penafiel? Quale gruppo ha ucciso Aldo Moro? Di quale gruppo Teresa Salgueiro è la cantante? Quale squadra ha vinto la Coppa CERS di hockey su pista? Di che squadra è allenatore Bobby Robson? Quale compagnia ha una raffineria a Leça da Palmeira? Di quale partito fa parte Duarte Lima? Chi finanzia le IPSS (istituzioni private di solidarietà sociale)? Quanti sottomarini ha la Marina portoghese? Quanti comuni ci sono in Portogallo? Quanto è lungo il ponte Freixo? Quanti anni ha Inês de Medeiros? Quanto dista Braga da Guimarães? Quanto è alto il K2? Qual è l'area della Bassa Sassonia? Quanti abitanti ha la Repubblica Dominicana? Quante reti ha segnato Eusebio nella sua carriera? A che velocità viaggia la luce? Quando furono create le Forze Popolari di Liberazione del Mozambico? Quando è diventato indipendente Capo Verde? Quando è uscito il film "Lisbon Story"? Quando fu approvata la Dichiarazione universale dei diritti umani? Quando è morto Salvador Allende? In quale giorno si celebra l'indipendenza del Brasile? Quando "A Portuguesa" è diventato inno nazionale? In che anno è successo il 25 aprile? Cosa ha colpito il Titanic? Qual è il simbolo del leader del Giro d'Italia? Cosa fu innalzato il 13 agosto 1961? A che cosa era allergico Mel Blanc? Quale paese è il campione del mondo di calcio? Come è morto Pasolini? Il Brasile come è diventato campione del mondo di calcio per la quarta volta? Quale fu il primo film sonoro portoghese? Che cosa vende Faust al diavolo? Quale animale è simbolo della Namibia? Qual è lo pseudonimo di Alvaro Cunhal? Di che nazionalità è Iordan Letchkov? Di che nazionalità è Hercule Poirot? In che rapporto di parentela era Napoleone III con Napoleone Bonaparte? Di che materiale sono fatti i fregi del Partenone? Quale grado militare aveva Alfred Dreyfus? Di che colore è la neve? Qual è la valuta irachena? Qual è l'indirizzo della libreria Barata? Chi è Leonor Beleza? Chi è Arnold Ruutel? Chi è Wim Duisenberg? Chi è Rocha Vieira? Chi è Guilherme da Fonseca? Chi è Fernando Gomes? Chi è Valentina Tereshkova? Che cos'è il PC do B? Che cos'è il PSN? Che cos'è il CSKA? Che cos'è la Vigor? Quando viene sottoscritto l'Atto Unico? Quale terrorista donna dell'ETA è anche conosciuta come "la tigre"? Quando è stato stipulato il Trattato di Maastricht? Chi è il presidente della FIAT? In che anno è stato fondato il Fondo Monetario Internazionale? Cosa significa la sigla ONU? Qual è la teoria per la quale è stato assegnato il premio Nobel per l'economia? Qual è la sigla che indica il Fondo Mondiale per la Salvaguardia della Natura? Quante persone affogarono quando l'"Estonia" si ribaltò ed affondò? In quale stato si trova la Bosnia? Chi ha adottato una nuova costituzione in Africa? Quale paese ricevette aiuti nell'ambito dell'"Operazione Turchese"? Quanti cambiamenti di moneta nazionale ha subito il Brasile nel corso della sua storia? Quando iniziò l'embargo all'Iraq? Qual è la capitale del Turkmenistan? Chi è il presidente del Parlamento Europeo? In quale parte della Russia si ruppe un oleodotto? Chi ha imposto l'embargo in Iraq? Quale traghetto affondò a Sud-Est dell'isola di Uto? Quale compagnia britannica appartiene al Consortium Airbus? Come si chiamava il cantante e leader dei Nirvana? Quanti passeggeri perirono nel naufragio del traghetto "Estonia"? Nomina un film interpretato da Audrey Hepburn. Un errore venne scoperto nella FPU di quale chip? Quando è stato istituito il GATT? Chi è il Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese? Che grado di magnitudo raggiunse il terremoto che colpì il Giappone settentrionale? Che cosa significano le iniziali IRA? Quando nasce la CEE? Chi è il capo dei Serbi di Bosnia? Dove si trova Requena? A quale compagnia petrolifera appartiene la Brent Spar? Quanti campionati mondiali di Formula 1 vinse il pilota brasiliano Ayrton Senna? Qual è la capitale d'Irlanda? Quanti abitanti ha Mosca? In quale città è stata organizzata la Conferenza Mondiale sulla Popolazione? Qual è il nome tecnico per la "malattia della mucca pazza"? Come si chiama il Primo Ministro olandese? Per che cosa stanno le iniziali ETA? Quanti abitanti ha l'Iraq? In quale anno furono banditi i test di armi biologiche e tossiche? Quale carica ricopriva Rabbani quando la guerra civile scoppiò in Afghanistan nel 1992? Quando è scoppiata la prima bomba atomica? Quanti sono gli stati membri delle Nazioni Unite? Quale paese invase il Kuwait nel 1990? Quale Primo Ministro ricevette un avviso di garanzia per corruzione da parte della Procura di Milano? In quale giorno è iniziata l'Intifada? Quale presidente nordcoreano morì all'età di 82 anni? Come è morto Ayrton Senna? Quanti anni ha Brian Eno? Chi è il creatore di Doctor Snuggles? Qual è la capitale dell'Iran? Chi ha diretto "Intrigo Internazionale"? Dove affondò l'"Estonia"? Da quale porto salpò il traghetto "Estonia"? Chi è il presidente della Corea del Nord? In quale città europea si trova la Torre Eiffel? In quale città si trova il Parlamento Europeo? A quale età morì Thomas 'Tip 'O 'Neill? Quale città ha ospitato la finale della Coppa del Mondo di Calcio? A quanto ammonta la popolazione mondiale? Quanti abitanti ha Berlino? Come si chiama la compagnia aerea nazionale svizzera? Quante persone morirono al tribunale di Euskirchen? Come si chiama il fratello di Mika Kaurismäki? Come si chiama la cola di Richard Branson? Come si chiama il successore del GATT? Chi è il leader della Bosnia? Quando è nato Frank Rijkaard? Quando è avvenuta la riunificazione delle due Germanie? In quale giorno dell'anno si celebra la Costituzione spagnola? Quante persone sono morte nell'incidente dell'Airbus all'aeroporto di Nagoya? Quando le Nazioni Unite hanno decretato l'embargo in Iraq? In quale stato americano si trova San Francisco? Chi è il presidente del Perù? In quale marca di alimenti per bambini vennero trovati dei pesticidi? Quale è stato definito il più grande spettacolo del mondo? Qual è il nome di battesimo di Milosevic? Sopra quale continente è stato individuato il buco dell'ozono? In quale mese avvenne il naufragio del traghetto "Estonia"? Chi è il presidente jugoslavo? Quale Primo Ministro britannico visitò il Sud Africa nel 1960? Chi è stato il primo presidente dell'Indonesia? Quanti abitanti ha la Svezia? Da quale paese proviene l'agenzia immobiliare Schneider? Qual è il paese europeo col più alto tasso di consumo di alcol? Chi ha ucciso il giocatore di calcio colombiano Andres Escobar? Chi è il presidente della Francia? Qual è la capitale della Croazia? Quanti membri dell'equipaggio sono morti nel disastro del sottomarino "Emeraude"? Qual è la professione di Renzo Piano? Di quale nazione è presidente Eltsin? A che distanza si trova la Terra dal Sole? Nomina un medicinale per il trattamento dell'AIDS. Qual è la capitale della Repubblica del Sud Africa? Chi ha vinto il torneo di Wimbledon? Chi ha vinto il "Tour de France"? Quale squadra ha vinto l'Euroclub di basket? Qual è l'abbreviazione per "polietilene tereftalato"? Nomina un film di Spike Lee. Dove è scoppiata la prima bomba atomica? Che cosa significa la sigla CEE? Qual è il risultato della finale dell'Euroclub di pallacanestro? In quale anno è stata creata la Banca Mondiale? Quale presidente russo ordinò l'intervento in Cecenia? In quale città si trova Broadway? Come si chiama il servizio di sicurezza interno israeliano? In quale città si trova il quartiere residenziale "Yordan"? Dove si trova Euskirchen? Quanti abitanti ha la Russia? Con quale Premio Nobel è stato premiato Kenzaburo Oe? Qual è la capitale della Malaysia? Quale premio vinse il film del regista Quentin Tarantino "Pulp Fiction" al Festival del Cinema di Cannes? Chi è il ministro dell'economia tedesco? Quale sottomarino nucleare francese ha avuto un incidente? In quale oceano affondò il "Titanic"? Nomina un farmaco anti-malaricoanti. Dove si trova il vulcano Popocatepetl? Che cosa indica la sigla GATT? Cosa significa la sigla OLP? Dove si è tenuto il meeting annuale della Commissione per la Caccia alla Balena? Quale compagnia ha rilevato la casa automobilistica Rover? In quale anno venne abbattuto il Muro di Berlino? Chi era soprannominato "la volpe del deserto"? Quale Premio Nobel ha ricevuto Solzhenitsin? Dove si trova il Chiapas? Quale paese ha ospitato i Giochi Olimpici invernali? A quale gruppo apparteneva John Lennon? Chi è al potere a Pyongyang? Chi è il presidente della Germania? Quando è stato conferito il primo Premio Nobel? Come si chiama il capo del Governo Federale australiano? Quanti abitanti ha il Belgio? Di quante morti sono ritenuti responsabili i Khmer Rossi? Quanti Paesi hanno partecipato alla conferenza "MED 21"? Quante nazioni partecipano alla Conferenza Mondiale sulla Popolazione? Chi è il Primo Ministro ungherese? Come si chiama il figlio di Kim Il Sung? In quale paese si trova la zona dei Grandi Laghi? In quale mese fioriscono gli alberi di mandorlo? Quando viene firmato il Trattato di Roma? In quale anno la Spagna è entrata nella Comunità Europea? Dove si tenne il Vertice del G7? Chi è il presidente della Commissione Europea? Chi ha fatto costruire il Muro di Berlino? Qual è il nome di battesimo della moglie di Nelson Mandela? Dove si trova Bassora? Dove si trova il Muro del Pianto? Quanti motori ha un aereo? Con quale conferenza si istituirono WB e IMF? Quanti sono i cantoni svizzeri? Qual è la capitale di Haiti? In quale paese si registra il maggior consumo di alcool? Qual è il risultato della partita ITALIA-NORVEGIA ai Mondiali? Qual è la capitale della Corea del Nord? Quanti abitanti ha Sydney? Come si chiama la compagnia aerea di Nikki Lauda? Chi è il direttore della CIA? Quale paese ha vinto la Coppa Davis? Che cosa ha causato un incendio in un cinema della città cinese di Karamay? In quale città si trova il Museo del Prado? Chi è il presidente della Corea del Sud? Quante persone furono tratte in salvo dalle squadre di soccorso dopo l'affondamento del traghetto "Estonia"? Jesus Gil y Gil è il presidente di quale squadra di calcio? Per quanto tempo è stato al potere in Corea del Nord Kim Il Sung? Chi è il presidente degli Stati Uniti? Chi è il capo della Nazione dell'Islam? Nomina una città giapponese colpita da un terremoto. Qual è la capitale del Canada? Chi è il presidente della Russia? Che cosa significa la sigla WTO? Quanti sono i paesi partecipanti all'Unione Europea? A quale festival si consegna in premio il "Leone d'Oro"? Qual è la data dell'entrata in vigore del Trattato di Maastricht? Quando visse Piet Mondrian? Con quale Nobel venne premiato Willy Brandt? Quale ex presidente francese è stato incarcerato per corruzione? Come si chiama la moneta nazionale cinese? Chi è il Presidente della Repubblica Italiana? Quanti partiti politici hanno partecipato alle prime elezioni politiche in Sudafrica? Quanti abitanti ha la Corea del Nord? Quale museo è diretto da Henry Hopkins? Dove viveva il Purussaurus prima della sua estinzione? Quando morì Shapour Bakhtiar? Quanti megabyte ci sono in un gigabyte? Quale è stato il volume degli scambi commerciali alla Borsa di New York nel 1994? Quale squadra di pallacanestro allena Gene Bartow? Dove insegna la cantante Julie Kelly? Che cosa simboleggiano le "frecce che si inseguono"? Quando diventò indipendente l'Armenia? Chi è l'autore de "Il Gabbiano Jonathan Livingston"? Qual è un altro nome per la "malattia della mucca pazza"? Quale canzone di Elvis Presley ha cantato Gilmore? Quale è il nome argentino delle Falkland? Da dove viene Edwin Tang? Qual è il vero nome del "Dottor Morte"? In quale ruolo gioca Lothar Matthaeus? Quanti anni ha Deng Xiaoping? Quanti ex schiavi si stabilirono in Liberia nel XIX secolo? Qual è la ditta costruttrice del satellite PAS? Quando visse la giornalista Charlotta Bass? Qual è il fiume più lungo della Norvegia? Di che cosa è composto il magma? Qual era il nome di battesimo del padre di Gottfried Reinhardt? In quale città lavorano gli avvocati Cochran e Shapiro? Chi ha fondato il club di spogliarello "Chippendale"? Quale partito guidava Occhetto? Come morì V Gerulaitis? Quando arrivò nell'impero azteco Hernando Cortes? Con quanti Oscar venne premiato il film "Fronte del Porto"? Chi fu il terzo presidente degli Stati Uniti? Quanti abitanti ha il Vietnam? Quanti Portoricani vivono nella Contea di Los Angeles? Che cosa significa "kain ayinhore"? In quale anno avvenne il collasso dell'Unione Sovietica? In media, quanti omicidi vengono commessi ogni fine settimana nella Contea di Los Angeles? Quando venne combattuta la Guerra del Golfo? Quale organizzazione è appoggiata da Vanessa Redgrave? Per quale compagnia lavora Marty McKewon? Nomina un filosofo tedesco. A quanti Cubani viene permesso di immigrare negli Stati Uniti ogni anno? Quando l'Alaska diventò uno stato? Quando venne emanata la Legge per la Riforma Fiscale? Quanti anni aveva Howard Caine quando morì? Come si chiama il fratello di Maggie Dixon? Quante aule vennero costruite prima del 1976 nel Distretto Scolastico di Wilsona? Quanti furti violenti di auto avvennero a Los Angeles nel 1991? Dove si trovano le Isole Pribilof? Quando venne fondata l'Orchestra Sinfonica di Bombay? Dove è stata disputata la Copa America nel 1991? Chi è il ministro del commercio in Cina? Chi recitò la parte principale nel film "Ben-Hur"? Qual è la capitale del Madagascar? Dove si è svolta la prima gara dei Mondiali di S Nordico? Come si chiama il serpente piumato adorato come un dio dagli Aztechi? Quanti anni aveva Pearl Primus quando morì? Chi è il leader del gruppo religioso giapponese A Shinrikyo? Quanti profilattici vennero venduti in Giappone nel 1991? Chi è il presidente della Federazione Calcistica degli Stati Uniti? In quale stazione della metropolitana di Tokyo avvenne l'attentato con il gas sarin? Chi è il presidente della Corea del S? Qual è la capitale della Cecenia? Qual è il soprannome del boss mafioso Lorenzo Tinnirello? Quando il pilota collaudatore Chuck Yeager ruppe la barriera del suono? Dove venne stipulato l'accordo originale per i Mulberry? Dove nacque il regista Michelangelo Antonioni? Nomina una poesia di Eugenio Montale. Come si chiama l'ex servizio segreto albanese? Quale è stato il tasso di crescita dell'economia degli Stati Uniti nel 1993? Come si chiama la moglie di Bill Clinton? Dove lavora Raymond Pettibon? Quanti studenti giapponesi c'erano negli Stati Uniti nel 1990? Nomina una poesia composta da Mussorgsky. Quando venne firmata la Dichiarazione di Indipendenza? In quanti paesi Greenpeace ha degli uffici? Nomina un'emittente radiofonica cristiana. Quale partito è stato guidato da Giovanni Spadolini? Dove nacque Guillermo Ortiz? In quale città si sta svolgendo la mostra itinerante di Mike Kelley? In quale anno i dipinti murali per le Olimpiadi estive vennero commissionati ad Avery Clayton? A quale fiore è stato dato il nome della first lady Hillary Rodham Clinton? Quale era il precedente nome di Ho Chi Minh City? In quale squadra di baseball gioca Tom Glavine? Quando venne chiuso il "Pike"? Da quante isole è composta l'Indonesia? Qual è il titolo del primo film in cui ha recitato McKee? A quale partito politico appartiene Rudolf Scharping? Quando Innsbruck ospitò le Olimpiadi Invernali? Quando venne costruito il Muro di Berlino? Quante persone negli U.S.A. non hanno l'assicurazione sanitaria? Quale rete ha ottenuto un contratto con la Lega Nazionale di Football? Qual è la montagna più alta della Germania? Quanti anni aveva Burt Lancaster quando morì? Chi è il Primo Ministro italiano? Di quale compagnia J. Patrick Rooney è il presidente? Con quale altro nome è conosciuto il Movimento Islamico di Resistenza? Chi venne eletto governatore della California? Quale sostanza radioattiva venne iniettata a Eda Charlton nel 1945? Quanto è lungo il litorale della Baia di Santa Monica? Quanti Ceceni deportò Stalin? Chi è il Primo Ministro giapponese? Con quale film Robert Bresson vinse il Gran Premio a Cannes? Che cosa significa l'acronimo "PERS"? Qual è il titolo del primo volume della biografia di Elvis Presley? Qual è il titolo del terzo album degli Offspring? Per quale compagnia lavora Tom Kalinske? In quale paese si trova il Monte Kilimangiaro? Quanti piani sono alte le Torri Gemelle? Quanti prigionieri vennero catturati nella presa di Fort Niagara nel 1813? In quale città è nato Emil Fischer? In quale città è nato Jorge Machado? Che cosa significa la sigla NEO? Per quanto tempo Mark Kauffman lavorò per la rivista Life? Quante granate spararono i Serbi su Sarajevo il giorno di Natale? Quale associazione dirige Hope Holcomb? In quale anno la Crimea diventò parte dell'Ucraina? Chi ha scritto "Arcipelago Gulag"? Chi ha vinto la Breeders'Cup nel 1993? In quale anno Ross Perot si candidò presidente? Quale stato indiano ha il maggior numero di abitanti? Quando i Raiders lasciarono Oakland? Chi è il vice presidente più anziano della 20th Century Insurance Co.? Dove lavora Richard Zwetchkenbaum? Chi vinse un titolo nazionale di wrestling nel 1990? A quale partito apparteneva Noriega? Che cosa significa la sigla GIA? Chi è l'allenatore dell'Indiana? Quando visse Genghis Khan? Dove si trova il famoso Teatro alla Scala? A chi è dedicato il quartetto d'archi n. 8 di Shostakovich? Dove si trova la sede dell'organizzazione Operation Unity? Quando morì il cardinale Juan Jesus Posadas Ocampo? Quale paese è il terzo maggiore esportatore di riso nel mondo? Quando avvenne l'invasione della Baia dei Porci? Chi ha fondato la Nazione dell'Islam? Chi è l'allenatore di football del Washington? Quanti prigionieri americani vennero liberati dal Vietnam del Nord nel 1973? Con chi è sposato Miguel Indurain? Quante partite consecutive ha vinto Penn State? Chi ha dipinto l'"Urlo"? Peter Tortorici è il presidente di quale rete? Dove si trova l'ecosistema artificiale conosciuto come "Biosphere 2"? Quale rete ha trasmesso per prima la miniserie "Olocausto" di Steven Spielberg? In quale mese iniziò l'embargo petrolifero imposto dall'O.N.U. ad Haiti? Quale ditta produce sigarette usando il cosiddetto Y-1? Chi è il capo dell'ambasciata statunitense in Svizzera? Chi è il direttore delle risorse umane della Yamaha Motor Corporation? Chi è il ministro delle finanze del governo messicano? Quando venne rapita Kellie O'Sullivan? Quanti Texani combatterono per l'indipendenza ad Alamo? Nomina una ouverture di Berlioz. Dove vive Nnenna Freelon? Quale scuola ha frequentato Max Bill? Quale malattia ha Rebecca Maxwell? Chi è il Segretario Generale delle Nazioni Unite? Con quale abbreviazione si indica il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia? Nomina un politico comunista cinese. Dove si tenne la Conferenza Mondiale sulla Popolazione? Quale fu il primo film diretto da John Milius? Chi ha fondato i servizi sanitari FHP? Chi ha inventato la radio? Quando venne registrato il primo disco di Elvis Presley? Chi ha detto "lasciamo a Yeltsin la sua vodka e alla Cecenia la sua libertà"? Qual è l'altro nome di Snoop Doggy Dogg? Quando Gunnar Myrdal scrisse "Il Dilemma Americano"? Quale compagnia ha ritirato molte automobili per riparare difetti meccanici? Quanti abitanti ha Kanazawa? Quale partito è noto come PKK? Qual è la capitale della Somalia? In quale paese si tengono le partite di buzkashi? Dove è morto Irving Mitchell Felt? Dove avvenne l'incidente che causò la morte di Ayrton Senna? Di che cosa è fatta la scultura "Chicken Boy"? Quando è stata approvata la Legge Nazionale sulle Armi da Fuoco? Quale paese è il maggiore esportatore di petrolio greggio al mondo? Qual è la multa più alta che può essere imposta ad un cospiratore? Qual è la capitale dell'Alaska? Quale catena di fast food abbassò il prezzo dell'hamburger Big Mac? Qual è la capitale della Jugoslavia? Quale premio ha vinto Elizabeth Neufeld? Chi è il Primo Ministro dell'Irlanda? In quale paese è nato il gioco del croquet? Con chi è sposato Tom Cruise? Come si chiama il vulcano che ha distrutto l'antica città di Pompei? Quale mitica città scozzese appare per un giorno ogni 100 anni? Quando venne inventato il telegrafo? Qual è il simbolo del partito democratico? In quale anno Wilt Chamberlain segnò 100 punti? Quando venne inventato il motore a scoppio? Quanti cromosomi ha uno zigote umano? Quante once ci sono in un gallone? Quando si svolse la storia di Romeo e Giulietta? Di quale partito politico è membro Lionel Jospin? Quale vecchio cantante di rock and roll era conosciuto come "The Killer"? Quale uccello depone uova blu? Quale esploratore spagnolo scoprì il fiume Mississippi? Chi è il governatore del Colorado? Quale fiume è detto "dolore della Cina"? Quanto fu lungo il primo volo dei fratelli Wright? Dove risiede il vice presidente quando è in carica? Quando venne fondata Wendy's? Chi fu la prima persona a correre un miglio in meno di quattro minuti? Quando ci fu il processo Rosenberg? In che anno l'Alaska divenne uno stato? Quanto è alto il Monte Kinabalu? Quando Mike Tyson morse l'orecchio di Holyfield? Quali due paesi europei sono collegati dal tunnel del S. Gottardo attraverso le Alpi? Qual è una penisola nelle Filippine? Chi vinse l'oscar come migliore attore nel 1970? Qual è la popolazione del Maryland? Chi è il governatore del Tennessee? Qual è stata la prima navicella spaziale sulla luna? Chi ha vinto il premio Nobel per la pace nel 1992? Come si chiamava la moglie di Andrew Jackson? Quanti anni bisogna avere per potersi sposare nella Carolina del S? Chi ha recitato in "The Poseidon Adventure"? Dov'è la Torre del Diavolo? Qual è l'altezza della sequoia più alta? Da dove decollò Lindbergh nel 1927? Quale nazione è la patria dei Kaaba? Come si chiamava il cavallo di Stonewall Jackson? Dove sfocia il fiume Colorado? Quanto è profondo il Crater Lake? Qual è il luogo più freddo sulla terra? Qual è la formula chimica del diossido solfuro? Quando è morto Bob Marley? Quale donna divenne presidente delle Filippine dopo Ferdinand Marcos? Quando è il compleanno di Snoop Dog? Come morì Mahatma Gandhi? Qual è la capitale della Siria? Come si chiama la paura dei fulmini? Quale college frequentò Magic Johnson? Quale stato americano è il più grosso produttore di granturco? Che nome viene dato ad una raccolta di poesie? Quanti soldi incassa la corte suprema statunitense? Quale stato americano è detto Keystone State? Come si chiamava la scuola in "Grease"? Qual è un parco nazionale dell'Indiana? Come si chiamava il cane nella serie di film "Thin Man"? Quale capo di stato venne insignito del premio Nobel per la pace nel 2000? Dove si trova la più antica sinagoga degli Stati Uniti? Qual è l'inno nazionale nord coreano? Chi è l'investigatore in "Diagnosis Murder"? Quale compagnia produce le automobili Bentley? Quanto è alto Allen Iverson? In quale anno il South Dakota divenne uno stato? Se qualcosa si è pietrificato, in che cosa si è trasformato? Quando inventò il telefono Alexandra Graham Bell? Quando morì il presidente Herbert Hoover? Quanto corre veloce un ghepardo? Come si dice "casa" in spagnolo? Qual è il punto più basso della Terra? Chi fu la prima persona a raggiungere il Polo S? Qual era la divinità romana del mare? In che cosa sono misurate le lunghezze d'onda? Come si chiama l'eroina in "Via col Vento"? Chi ha composto "Il Messia"? Qual è il principale porto dell'Ecuador? Qual è la capitale dell'Algeria? In quale contea del Delaware si trova Wilmington? Quale college ha frequentato Allen Iverson? Qual è l'espressione slang per una "banconota da cinque dollari"? Dove crebbe il pianista Roger Williams? Quanto costano i biglietti per Disney World? Qual è il nome della squadra di baseball professionistica di Myrtle Beach, nella Carolina del S? In quale continente si trova l'India? Qual è il nome dello strangolatore di Boston? Come si chiamava il fratello di Sherlock Holmes? Quanti anni aveva Nolan Ryan quando andò in pensione? Quando nacque Davy Crockett? Chi scrisse "l'est è l'est, l'ovest è l'ovest e i due non si incontreranno mai"? Come morì la madre di Molly Shannon? In quale paese si trova Berlino? Quale era il nome originale prima di "The Star Spangled Banner"? Quale scuola frequentò Emmitt Smith? Di quale paese africano il caffè è il maggiore prodotto di esportazione? Dove si trova la Georgetown University? Quanta dell'energia elettrica degli Stati Uniti è di origine nucleare? In che anno venne assassinato il presidente Kennedy? Qual è la seconda isola più grande al mondo? Dove si trova il Mare di Salton? Quale moneta si usa in Cina? Come si chiama la spada di Re Artù? Come si chiamava il cavallo di Dale Evan? Qual è il soprannome di Frank Sinatra? Dov'è il diario di Anna Frank? Chi disse "la musica ha il potere di calmare la bestia selvaggia"? Quanti anni ha il nostro sistema solare? Qual è la popolazione attuale di Bombay, in India? Qual è la città più popolosa del Canada? Qual è il vero nome del dottor Seuss? A che cosa corrisponde la sigla CPR? Qual è l'uccello nazionale dell'Alaska? In che anno Marco Polo viaggiò in Asia? Dove nacque Hans Christian Anderson? Qual è la capitale del Kentucky? In quale anno Ellis Island aprì agli immigrati? Come si chiamano i copricapi che indossano gli abitanti dell'Arabia Saudita? Qual è la percentuale dei neri americani negli Stati Uniti? Come si chiama il campo da baseball dove giocano i Milwaukee Brewers? Quale università fondò Thomas Jefferson? Qual è la città dell'amore fraterno? Quando iniziò la guerra dei 6 giorni? Dove visse Kublai Khan? Qual è il più vecchio gioco a palla praticato nelle università? Che cosa significa la sigla NASDAQ? Qual è la percentuale della popolazione alfabetizzata a Cuba? Chi ha diretto il film "Fail Safe"? Da quali due gas è composto principalmente il sole? Chi dipinse i "Girasoli"? Vicino a quale città si trova il Lago Washington? Quanti collegi elettorali ci sono in Tennessee? Chi è il malvagio direttore H.R. in "Dilbert"? Qual è la caramella preferita di Ronald Reagan? Qual è il lago più profondo d'America? Quale presidente c'è sulla moneta da un quarto di dollaro? Dove si trova la base aereonautica militare di Hill? Come si chiama un coniglio femmina? In quale anno venne girato il film "Ole Yeller"? Qual è il numero atomico dell'uranio? Che nome aveva quel Gehrig che giocò per i New York Yankees? Qual è l'estremità più a sud-ovest dell'Inghilterra? Che cosa significa la sigla DNA? Che cosa inventò Charles Babbage? Chi produce i frigoriferi Magic Chef? Qual è il nome scientifico del tabacco? Quando ci fu l'offensiva Tet in Vietnam? In quale cimitero è sepolto Thurgood Marshall? Quale fu il primo satellite nello spazio? Quanto costa immatricolare un'auto nel New Hampshire? In quale luogo di Washington Dr. King tenne il suo discorso? Quale fu la prima serie televisiva di Denzel Washington? Quando venne depositato il primo brevetto sul cono gelato? Quando iniziò la Guerra Civile statunitense? Quando apparvero i Led Zeppelin sulla BBC? Qual è il soprannome di Karl Malone? Quale famoso poeta spagnolo morì durante la Guerra Civile Spagnola? Quando venne fondato il partito Black Panther in California? Quanti anni aveva George Washington quando morì? Quando finì la Guerra del Vietnam? Qual è l'età legale per votare in Argentina? Quanto rame c'è in un penny? Da chi deriva il nome della Pennsylvania? Chi è il capo dell'FBI? Quando fecero la loro prima comparsa in televisione i "Simpsons"? Qual è il grado d'inclinazione della Terra? Qual è la galassia più vicina alla Via Lattea? Da quale poesia di Burns viene il verso "the best laid plans of mice and men"? Quanto è alta la Sfinge? Quale paese è il maggior esportatore di tè? Come si chiama la scienza di chi fa carte geografiche? Quanto è alta una mano? Come è chiamato il testo di un'opera lirica? Quando venne eletto George W. Bush governatore del Texas? Qual è la religione più praticata in Perù? Quando venne terminato il ponte Golden Gate? Quando venne lanciato l'Apollo 11? Quale fu l'unico golfista a vincere gli Open d'America, d'Inghilterra e amateurs nello stesso anno? Cosa mangiano le cavallette? Quando venne incendiato il Reichstag? Quale percentuale della popolazione egiziana vive al Cairo? Quale lunga poesia di Lewis Carroll venne trasformata in un musical e inscenata a Londra? Quale persona sviluppò COBOL? In che anno Mussolini salì al potere in Italia? Dove si trova il consolato francese a New York? Qual è la popolazione totale del Sudafrica? Quale casa automobilistica produce la Spider? Chi detiene il record di attore bambino più pagato? Quando si arrese Robert E. Lee nella Guerra Civile? Per che cosa sta R&B? Quanta strada percorreresti se partecipassi ad una maratona? Qual è il punto di ebollizione dell'acqua? Qual è il normale livello di zuccheri nel sangue per gli esseri umani? Qual è il regalo appropriato per un decimo anniversario? Chi firmò la Dichiarazione di Indipendenza dal Vermont? Quanto a lungo può vivere una mosca domestica? Quando fu primo ministro Benjamin Disraeli? Qual è la capitale di Victoria? Qual è il paese più vasto dell'Africa? Quando è il compleanno di Gerald Ford? Quando ci fu la corsa all'oro nel Klondike? Dove viene prodotta la bile? Quale stella del baseball rubò 130 basi nel 1982? In quale anno si tenne la prima parata di Macy per il Giorno del Ringraziamento? Come si chiama il paese situato nei Pirenei tra Francia e Spagna? Chi fu la First Lady di Woodrow Wilson? In quale anno uscì "New Coke"? Qual è il lago più profondo del mondo? Qual è il vero nome di battesimo di Buzz Aldrin? Cosa c'è scritto sulla tomba statunitense del milite ignoto? Quanto è vasta l'area coperta dalle Everglades? Dove è sepolta Mae West? Quando venne addomesticato il cane? Qual è la capacità del Superdome? Quante proteine ci sono nel tofu? Quali sono le montagne russe più veloci al mondo? Che area copre il Venezuela? Quando venne combattuta la battaglia di Chancellorsville? Come si chiama la stella a cinque punte usata comunemente dai satanisti? Quale città australiana ha foreste pluviali? Che mestiere fa il personaggio di John Cusack nel film "Pushing Tin" del 1999? Chi ha fondato il Taoismo? Da dove hanno preso il loro nome gli N Sync? Come si chiama un cucciolo di bradipo? Chi ha fondato Rhode Island? Quanto dista Saturno dal Sole? Quando venne sganciata la prima bomba atomica? In quale continente si trova la Scozia? Che cosa significa la sigla TB nelle statistiche del baseball? In che anno esplose la navetta Challenger? In quale contea si trova Elmira, NY? Qual è un altro nome della Stella Polare? Quando entrarono gli Stati Uniti nella II Guerra Mondiale? Dove si trova la Praire View A & M University? Dove nacque Abraham Lincoln? Che velocità può raggiungere un iguana (in miglia orarie)? Come chiamano i Francesi il Canale della Manica? In che anno nacque Robert Frost? Dove nacque Bob Dylan? Qual è il secondo nome di Elvis Presley? Che cosa significa "E Pluribus Unum"? Quando venne invasa Gerusalemme dal generale Tito? Come vengono chiamate le persone che producono fuochi d'artificio? Chi fu la prima persona a creare l'elicottero? Quando cantò Marian Anderson al Lincoln Memorial? Come si chiama la base militare statunitense a Cuba? Qual è l'abbreviazione per la Borsa di Londra? Qual è il più vecchio parco nazionale degli Stati Uniti? Quanto è alto il Monte McKinley? Chi era il generale dell'Unione alla Battaglia di Winchester? Dove si trova il Big Ben? Quale paese latino americano è il maggior esportatore di zucchero di canna? In quale periodo dell'anno il falco pellegrino si accoppia? In quale giorno Neil Armstrong atterrò sulla Luna? Quale gruppo cantava la canzone "Happy Together"? Quando venne trovata dell'acqua su Marte? Come morì Micky Mantle? Chi era il presidente degli U.S.A. nel 1929? Qual è il diametro della Luna? In quale paese regnava Re Artù? Quando nacque Martin Luther King Jr.? Con quale nome è meglio conosciuto l'attore di film horror William Henry Pratt? In quale gioco a carte si usano solo 48 carte? Qual è la città più popolosa degli Stati Uniti? Chi sconfisse la flotta militare spagnola? Quale presidente dichiarò il Giorno della Mamma? In che anno venne costruito il Gateway Arch? Di quale guerra si parla nel libro "Charge of the Light Brigade"? Che cosa significa la sigla DEA? Dove venne girato il film "Somewhere in Time"? Quanto è alta la Torre Eiffel in Francia? In quale anno la California divenne uno stato? Di che razza era il cavallo Trigger di Roy Rogers? Quando venne inventata la matita? Quando nacque Giulio Cesare? In quale città si trova l'Università Purdue? Dove si trova la Stonehenge d'America? Dove venne sepolto il presidente Lincoln? Di chi è lo slogan commerciale "La qualità è il primo lavoro"? Qual è il numero normale di pulsazioni? Da cosa si produce il rum? Qual è la data d'inizio della compagnia alimentare Hershey? Come si chiama la guardia del parco nel cartone animato dell'Orso Yogi? Quando avvenne la fuoriuscita dalla petroliera Exxon Valdez? Qual è la pietra associata a chi nasce nel mese di agosto? Quali sono i colori della bandiera italiana? Quando venne inventato il primo jet? Chi ha inventato il mulinello per pescare? Che cos'è la paura del numero 13? In quale provincia del Canada si trovano le Cascate del Niagara? Quanta vitamina C dovresti assumere al giorno? Chi fu il primo vincitore del Triple Crown? Quale fu la prima città al mondo ad avere una popolazione sopra il milione? Quando venne costruita la Casa Bianca? Quanto dista Giove dal Sole? Quando una partita di baseball viene annullata, qual è il punteggio? Nel softball quanto dista il rialzo dei lanciatori dalla casa base? In che anno morì la poetessa Emily Dickinson? Qual è il cognome di Madonna? Chi era uno degli dei egizi? Dove ottenne il diploma David Ogden Stiers? Come si chiama il baldacchino ad un matrimonio ebraico? Che cosa significa l'abbreviazione WA? Quando aprì per la prima volta lo Yankee Stadium? Come si chiama l'aereoporto di Amsterdam? Qual è il vero nome di Mark Twain? Ogni quanto il governo statunitense conduce un censimento ufficiale della popolazione? Quali sono le prime parole della Dichiarazione d'Indipendenza? Chi è il presidente pro tempore del Senato americano? In quale città c'è la Southwestern University? In che parte del corpo trovi le mascelle? Quanto dovrebbe dormire un bambino ogni notte? Dov'era stazionata la truppa F? Qual è il nome completo del direttore Seiji? Di che cosa è fatta la Coppa Stanley? Quale autore si firmava con lo pseudonimo "Boz"? Quando terminò il periodo mesozoico? Quale stato ha il più lungo tratto di costa sull'Oceano Atlantico? Quale casa automobilistica ha inventato la Edsel? Da che cosa è causato il singhiozzo? Chi ha accoltellato Monica Seles? Dove è situato il National Hurricane Center? Quando ci furono le rivolte di Los Angeles? Quando venne lanciato lo Sputnik? Qual è la popolazione del Messico? Dove si trova il parco nazionale di Mesa V? Quando ci fu l'attentato di Oklahoma City? Quando venne costruito a Washington D.C. il memoriale per i veterani del Vietnam? Quando ci fu la Guerra del Golfo Persico? Che mestiere faceva il patriota americano Paul Revere? Quando è la settimana della moda a New York? Quando ci fu la Battaglia di Iwo Jima? Qual è lo "stato dei girasoli"? Chi scrisse "Fiddler of the Roof"? Quale dittatore cubano venne estromesso da Fidel Castro nel 1958? Che aereoporto è LCY? Qual è il fiore nazionale australiano? Quando venne prodotta la prima Ford Mustang? In quale serie televisiva recitava Pierce Brosnan? A chi appartiene il St. Petersburg Times? Qual è la più alta temperatura registrata a S Antonio, TX? Quando fu il D-Day? Chi ha inventato la ginnatrice? Qual era il più famoso pezzo musicale di Aaron Copland? Che cosa significa l'abbreviazione HTML? In che anno ha aperto il primo faro americano? Chi ha impersonato Scott Bakula in "American Beauty"? Quando è morto Walt Disney? Qual è la città più antica dell'Australia? Chi ha il maggior numero di no hitters nel campionato di baseball professionistico? In che anno uscì "Snow White"? Chi fu la prima donna a candidarsi alla presidenza? In quale paese vengono prodotte le automobili V? Qual è il nome scientifico della sanguisuga? Dove sfocia il fiume Eufrate? Quale è stato il punteggio massimo che Michael Jordan segnò in una partita? Quando cade il compleanno di David Lee Roth? Chi produce il viagra? Qual è la data della sparatoria di Kent State? In quale paese si trova la città santa della Mecca? Quando portarono giù la Mir? Qual è l'edificio adibito ad ufficio più alto al mondo? Qual è l'auto più veloce al mondo? A quale distanza arriva un raggio laser? Come morì Adolf Hitler? In quale continente si trova l'Egitto? Qual è l'aspettativa di vita media della donna in Nigeria? Quale presidente entrò in carica prestando giuramento su un aereoplano? Dove si trova l'osso più piccolo del corpo umano? Quanto è alto Tom Cruise? Quando Willis Haviland Carrier creò il condizionatore d'aria? Chi venne eletto presidente del S Africa nel 1994? Quando venne fatto il primo trapianto di cuore? Quanti passeggeri può portare un Boeing 747? Quale isola ottennero gli Stati Uniti dopo la Guerra Ispano-americana? Quando venne costruito il Palazzo di Buckingham a Londra? Quando venne usata per la prima volta la penicillina? Quando vennero stampati i primi francobolli negli Stati Uniti? Quale regalo è adatto per un primo anniversario? Qual è il principale settore industriale del Nicaragua? Qual è l'età minima per poter diventare presidente degli Stati Uniti? Quale fu il primo presidente a parlare alla radio? Dove crebbe Golda Meir? Quando si suicidò Marilyn Monroe? Quando si celebra l'indipendenza del Messico? Chi furono gli architetti che disegnarono l'Empire State Building? Chi era il capitano del Titanic? Quale pianeta gli scienziati poterono studiare a fondo grazie alla navicella Magellano? In che anno uscì il Nintendo 64? Quale film ha ricevuto il primo premio per la migliore fotografia all'Academy Award? Dove venne combattuta la battaglia di Alamo? Qual era il nome originale della Tailandia? Quanto è alta la torre della CNN a Toronto? In quale città si chiude il Tour de France? Come si chiama il famoso pezzo comico di Abbott e Costello? Cosa diceva Walter Cronkite alla fine di ogni spettacolo? Quanto è alto Mike Tyson? Quale discepolo ricevette 30 denari d'argento per tradire Gesù? Chi è l'acerrimo nemico di Sherlock Holmes? Quale fiume scorre attraverso Roma, in Italia? Come si chiamava il cane di FDR? Qual è la canzone nazionale del Kansas? Qual è l'ultimo verso della poesia "Il Corvo" di Edgar Allen Poe? Quanto costava un quarto di litro di latte negli anni '30? In quale mese nascono più bambini? Quando ci fu l'Età Ellenistica? In quale provincia è situata Calgary? Qual è il più antico trofeo sportivo? Qual è il vero nome di Tina Turner? Come si chiamava l'aereo che sganciò la bomba atomica su Hiroshima? Qual è il vero nome di Marilyn Monroe? Quale paese ha colonizzato Hong Kong? Quando regnò sull'Inghilterra Enrico VIII? Dove si trovava la prigione di Andersonville? A quale velocità ruota la Terra? Quale città è conosciuta come la capitale mondiale della gomma? Quanto è lungo il tracciato di Churchill Downs? Quale reparto militare ha la sua accademia ad Annapolis? Da quale musical di Broadway è tratta la canzone "The Story is me"? Dove è nato Bill Gates? Qual è il PIL della Cina? Chi disse "Io non ho iniziato a combattere!"? Come si chiamava il primo bambino nato in America da genitori inglesi? Qual è la maggiore coltura in Arizona? Quale parte dell'occhio continua a crescere durante la vita di una persona? Quale città italiana è la sede della Cattedrale di Santa Maria del Fiore o Duomo? Quale capitale si trova sul fiume Susquehanna? Nella Bibbia, chi era la madre di Giacobbe? In quale paese si trova Pretoria? Quanta gravità c'è su Marte? Come morì Eva Peron? Qual è il motto per la California? Quando ci fu la battaglia di Shiloh? Quanto dista la Terra dal Sole? Come si chiama un cigno appena nato? In quale anno venne inventato il fonografo? Con quale soprannome è meglio conosciuto Ernesto Antonio Puente Jr.? Quando nacque Re Luigi XIV? Qual è il nome scientifico della pianta di zinnia? Di che nazionalità è Sean Connery? Quanto dello strato di ozono è esaurito? Dove si trova il Mare della Tranquillità? Quale lingua si parla nella Nuova Caledonia? Quali sono i colori nazionali del Brasile? Come si chiamava il primo campo di baseball coperto? In quale anno venne inventata la lampadina? Quanti anni ha la Piramide Rossa? Chi è l'autore della poesia "The Midnight Ride of Paul Revere"? Chi fu il primo campione dei pesi massimi di colore? Da dove proviene la cannella? Quale generale americano è sepolto a Salisburgo? Qual è la distanza tra la Terra e Marte? Fino a che ora è aperta Disneyland? Qual era il vero nome del Gobbo di Notre Dame? In quale città si trova Disneyland? Quale libro scrisse Rachel Carson nel 1962? In quale paese si trova la Grande Diga di Assuan? Chi è Aaron Copland? Quali degli attuali o passati giocatori di NFL hanno il cognome di Johnson? Quanto è alto il monte di lancio? Che cos'è un'indennità di buonuscita (golden parachute)? Come morì il discepolo Pietro? Di che cosa sono fatti i penny? Qual è il nome della tavola che riporta i simboli di tutti gli elementi chimici? In quale città si trova il fiume Senna? Quali razze di cani hanno vinto il premio "Best in Show" al Westminster Dog Show? Quale città è la sede della Rock and Roll Hall of Fame? Elenca i nomi di gomme da masticare. In quale città è vissuto Duke Ellington? Che cos'è Bausch & Lomb? Come morì Jimi Hendrix? Quanto è grande Marte? Quando venne scritto il romanzo "Cold Mountain"? Come morì Virginia Woolf? Quanto è veloce un battito di ciglia? Quali governi riconoscono ancora ufficialmente e sostengono la Festa Internazionale del Lavoro? Quando venne fabbricato il primo asciugacapelli? Ozzy Osbourne staccò a morsi la testa di che cosa? Quando venne costruito il Campidoglio degli Stati Uniti? Come morì George Washington? Come morì Patsy Cline? Quale gruppo compose la musica per il film del 1970 "La Febbre del Sabato Sera"? In quale gruppo musicale era Jerry Garcia? Quando è nato il Principe Carlo? Quando è stata inaugurata la Giornata Internazionale del Volontariato? Chi è Vlad l'Impalatore? Su che cosa è basata l'opera teatrale "West Side Story"? Di che colore è la striscia più alta nella bandiera degli U.S.A.? Quanti piani ha la Sears Tower? Quanti piani ci sono nell'Empire State Building? Quali uve si usano per produrre vino? Quante Olimpiadi vennero cancellate a causa della I Guerra Mondiale? Come si chiama il compagno di Ling Ling? George Washington come chiamava la sua casa? Quando nacque Adolf Hitler? In quale giorno di quale mese Nixon si dimise? Quale paese governava Caterina la Grande? Quale parola esprime il concetto di assumere i propri parenti? Qual è il nomignolo della bandiera britannica? Chi ha creato il personaggio letterario di Phineas Fogg? Su quale spiaggia venne girato un episodio di "Strega per Amore"? Fino a che punto della gravidanza le compagnie aeree permettono di volare? Quante squadre ci sono in NFL? Quale paese fece la Statua della Libertà? Chi è Akbar il Grande? Qual è il paese più grande in miglia quadrate? Che cosa sono i frattali? In quanto tempo può ucciderti un cobra? Nelle lettere, che cosa significa cc? Quanti distributori di carburante ci sono negli Stati Uniti? Quale ruolo ricopriva il giocatore di baseball professionista Satchel Paige? Quale paese è conosciuto come il "Paese del Sol Levante"? Elenca delle donne pugili professioniste. Chi è Allen Iverson? Quale compagnia produce il Sinemet? Quale capitale si può vedere dalla cima del Bunker Hill? Quale partito guidò l'Australia dal 1983 al 1996? Dal nocciolo di quale frutto si ricava il laetrile? Che cosa significa la sigla ACLU? Qual è la compagnia aerea nazionale spagnola? In quale città si trova in questo momento la Campana della Libertà? Chi era Abramo nel Vecchio Testamento? Quale giocatore in una squadra di pallacanestro gioca solitamente nel ruolo di pivot? Qual è il cognome di Richie in "Happy Days"? Qual è il motto dei Boy Scout? Quanto è grande la Carolina del Nord in miglia quadrate? Quanto è grande il Sole? Quante lune ha Venere? Quanto è lontana, in miglia, la Luna dalla Terra? Quanto è lunga la Grande Barriera Corallina? Quale film vinse l'Academy Award per la miglior fotografia nel 1989? In quale città si trova la Ole Mississippi University? Che cos'è l'ETA in Spagna? Elenca i nomi di casinò posseduti da Nativi Americani. Nei fumetti, quale amico di Archie indossa un cappello a forma di corona? Come prese il suo nome il Minnesota? Quanto è caldo il Sole? Quante lingue ufficiali ha la Svizzera? Quale fu la prima canzone dei Beatles a raggiungere il primo posto in classifica? Quale ufficio ha l'incarico di regolamentare il gioco d'azzardo nei casinò del Mississippi? In quale città si trova la Duke University? Quale generale della Rivoluzione Americana cedette West Point agli Inglesi? Quanti anni aveva Babe Ruth quando morì? Quanti dei nostri giorni impiega Marte a completare l'orbita intorno al Sole? Quale complesso rock cantava "A Whole Lotta Love"? Qual è la distanza per un tiro libero? A quanto ammonta la somma dei lati opposti di un dado? Quali sono le montagne russe più veloci? Chi è A Khan? Quanti anni dura il mandato di un presidente francese? Che cos'è il nervo vago? Su quale isola fu esiliato Napoleone dopo la sua sconfitta a Waterloo? Quando nacque Leonardo da V? Come morì Marty Robbins? Quante strisce ci sono nella bandiera americana? Elenca delle marche di pianoforti. In quale edificio si tiene la Academy of Country Music Awards? Quale area della Germania Ovest è nota per i suoi ricchi giacimenti di carbone? Quale percentuale del formaggio nazionale è prodotto dal Wisconsin? Quanti giorni ci sono in un anno di Marte? Quale infielder dei Boston Red S ricevette il nome di suo padre, con le lettere invertite? In quale città troveresti il Louvre? Qual è la più estesa barriera corallina del mondo? Attraverso quale città inglese passa il meridiano primario? In quale continente si trova il più grande deserto del mondo? Chi è Andrea Bocelli? Quale stadio sportivo è stato definito "l'ottava meraviglia del mondo"? Quando si tennero le prime Olimpiadi? Quando è stato arrestato per omicidio OJ Simpson? Quali sono i serpenti più grandi del mondo? Quanti voti elettorali ha il Tennessee? Come dici "gatto" in francese? Chi era il dio degli antichi Egiziani che era patrono della musica e del piacere? Quale evento sportivo ebbe luogo per la prima volta nel 1903? Quanti gruppi sanguigni umani esistono? Elenca degli astronauti o cosmonauti donna. Quanti stomaci possiede una mucca? Quante contee ci sono in California? Come ottenne il suo nome lo Iowa? Che cosa inventò Alfred Nobel? Quale college frequentò Allen Iverson? Come si chiamano i piccoli delle rane? Che cos'è l'Iqra? Chi è A Sayaf? Il caso Roe contro Wade riguardò quale emendamento? Di quale museo di Philadelphia ci si servì in "Rocky"? Quando venne fondata la città di New Orleans? Quali città degli Stati Uniti hanno dei quotidiani chiamati "Daily Journal"? Quanto dista Mercurio dal Sole? Quando venne inaugurata MTV? Quale presidente fu in carica per 2 mandati non consecutivi? Che cosa scioglie l'oro? Quale continente ha rivelato più punti di collisione di meteoriti di qualsiasi altro nel mondo? In quale contea del Texas si trova S Antonio? Quale duo perse il Grammy per il migliore nuovo artista quando si scoprì che cantava le proprie canzoni in playback? Quale documento firmò Button Gwinnet in alto sul lato sinistro? Quale dessert è fatto con mezze pesche affogate, gelato alla vaniglia e salsa di lamponi? Con quale gruppo l'ex-chitarrista dei Red Hot Chili Peppers, Dave Navarro, iniziò la sua carriera? Quanti figli ha avuto Bob Marley? Come ebbe il suo nome Chicago? Chi è Albert Ghiorso? Quale caso giudiziario rovesciò la sentenza del caso Plessy contro Furgeson? Quante zampe ha un scarafaggio? Quale personaggio shakespeariano ha detto "... la legge è un asino"? In quale paese si trova il Monte Everest? Come si chiama un alce femmina? Da che cosa si produce la tequila? Quanti sono i "Grandi Laghi"? Quale animale è responsabile del maggior numero di decessi umani nel mondo? Quando venne realizzato il primo film di Guerre Stellari? Qual è la data dell'inizio della guerra civile statunitense? Quante isole ci sono in Indonesia? Come morì Brandon Lee? A quale velocità viaggia la luce nello spazio? Quanto è alta la piramide più alta? In quale città della Louisiana è nata Britney Spears? Quanto grande può diventare un maiale? Come si dice "chi" in spagnolo? Quale trattato di pace pose fine alla Prima Guerra Mondiale? Qual è la gara più lunga nei Giochi olimpici? Chi è Anthony Blunt? Quale razza di cavalli è stata utilizzata per creare il lipizzano? Quanti "home run" ha segnato Babe Ruth? Quanto dista Mesa da Phoenix? Come viene definito lo studio delle formiche? Quale città canadese ha il maggior numero di abitanti? Quante stanze ci sono nella Casa Bianca? In quale isola caraibica fu governatore Ponce de Leon? Quale film di Ridley Scott è ambientato nel 180 d.C.? Qual è il vero nome di Eminem? Quando è stato inventato il telegrafo? In quale città abita Superman? Quando è nato JFK? Che cos'è la tubercolosi? Dai i nomi di ditte produttrici di telefoni cellulari. Quale giocatore è stato per sette volte il campione "home run" del campionato nazionale? Di quale gruppo comico faceva parte John Cleese? Cosa disse Cesare prima di morire? Da quale paese veniva Caterina la Grande? Quale pietra miliare americana si trova su Liberty Island? Quale generale confederato fu responsabile della sconfitta a Gettysburg? Quando venne inventato il sottomarino? Quale paese è il maggior produttore di seta? Qual è il nome completo di Barbie? Qual è la moneta corrente in Danimarca? Quali aziende producono mazze da golf? Quando venne istituita l'Organizzazione delle Nazioni Unite? Qual è il vero nome di Speedy Claxton? Quante volte gli Yankees hanno vinto le World Series? Chi è Antonia Coello Novello? Quale presidente americano morì durante il suo mandato? Elenca dei musei d'arte che hanno restituito ai proprietari o ai loro discendenti opere d'arte che erano state saccheggiate dai nazisti. Quanto è freddo il lago George? Per quale college giocava Marcus Camby? Quanti fratelli e sorelle ha Fidel Castro? Quando cade il compleanno di Jennifer Lopez? Per che cosa sta la sigla "CBS" (rete televisiva)? Quale artista registrò negli anni 40 o 50 la canzone "At Last"? Come si chiama la buccia interna di un'arancia? Quando nacque John Lennon? Per quale organizzazione Paul Konerko giocò per la prima volta nel campionato maggiore di baseball? Chi è Charles Lindberg? A quale altitudine si trova Orange City, in Florida? Da quale paese Panama si rese indipendente? A che gusto è il ripieno dei Twinkies originali? Chi è Ben Hur? Chi è il sindaco di S Francisco? Quali sono i nomi di dirigibili (aeronavi rigide)? Quando nacque Abraham Lincoln? Qual è il vero nome di Nikki Sixx dei Motley Crue? Quanto sono accurati i test HIV? Quante lune ha Nettuno? Le squadre atletiche di quale college sono soprannominate "the Cougars"? Nomina alcuni personaggi statunitensi dello spettacolo che in seguito divennero dei politici. In quale giorno venne assassinato Martin Luther King Jr.? Quanti giudici ha la Corte Suprema degli Stati Uniti? Quando fu messa sul mercato per la prima volta la Listerina? Come morì John Dillinger? Quale canzone di Bob Dylan è stata utilizzata in un film della Disney? Che cosa misura un teodolite? Chi è Bill Bradley? Quali stati americani hanno una contea chiamata Jackson? Che cos'è il Ph in biologia? Quante medaglie d'oro olimpiche vinse Carl Lewis? Che cos'è El Shaddai? Quale cattedrale è raffigurata nei dipinti di Claude Monet? Quando venne costruita la Grande Muraglia cinese? Come si chiama il bianco dell'uovo? In quale paese ha sede la compagnia aerea Sabena? Che velocità raggiungono i lanci di Randy Johnson? Quale stato contò il maggior numero di firmatari della Dichiarazione di Indipendenza? Il primo album di quale cantante country si intitolava "Storms of life"? Qual è la temperatura corporea di un cane? Qual è il soprannome della squadra nazionale neozelandese di basket? Quanto è alta la rete di un tavolo da ping pong regolamentare? Quali navi da crociera sono affondate, hanno preso fuoco o si sono arenate? Come morì il figlio di Julius Irving? Qual è la data della firma della Dichiarazione di Indipendenza? Come morì il padre di George Wallace? Con quale frequenza viene assassinato qualcuno negli USA? Quale paese è il maggiore produttore di smeraldi? Ogni quanto si tiene la Coppa del Mondo di calcio maschile? Quanto grandi possono diventare gli iguana? Quali furono i grandi tenori lirici del ventesimo secolo? Qual è il logo di "Playboy"? Chi era Alexander Hamilton? Quale paese venne invaso dall'Iraq nel 1990? Quando fu scritto l'"Inferno" di Dante? Chi è Angela Davis? Quanto è alto il Monte Hood? Qual famoso verso scrisse Sarah Hale nel 1830? Quanti posti a sedere ci sono nello stadio Yankee? A quale profondità giace il Titanic? In quali stati americani ci sono stati incidenti mortali causati da valanghe di neve? Quale locale di Liverpool lanciò i Beatles? Quanto a lungo possono vivere le tortore luttuose americane? Come si chiama il grande premio nel football canadese? Chi cantava "Tennessee Waltz"? Di quale paese è la Hyundai? In quale città si trova il Gateway Arch? Come morì Malcolm X? A quanti piedi sopra il livello del mare si trova Gerusalemme? Di che cosa sono fatte le pastiglie dei freni? Quando si sparò a Ronald Reagan? In quale oceano si trovano le Isole di Kiribati? Come si chiama la sonda spaziale priva di equipaggio inviata dalla NA su Marte? Come si chiama il Primo Giudice della Corte Suprema? Di quale gruppo musicale faceva parte Jimmy Page prima dei Led Zeppelin? Quanto è grande un barilotto? Che cos'è Bollywood? Quante "interception" lanciò Joe Montana in quattro Superbowl? Che cos'è un quasar? Quanti ministri di Gabinetto ci sono? Quali province cinesi hanno un ristorante McDonald's? Chi è Al Sharpton? Con quale termine si definisce un terreno arabile lasciato incolto per una stagione? Quanti grammi ci sono in una oncia? Quanti cuccioli può mettere al mondo un ratto in una sola volta? Quale artista country è soprannominato Tater? Come si chiamano i piccoli del tacchino? Quale altro paese oltre alla Germania ha come lingua ufficiale il tedesco? Come morì Dennis Brown? A quale stato appartiene la Groenlandia? Quale azienda produce le camicie Van Heusen? Quanto è alto Al Pacino? Quale presidente è raffigurato sulla banconota da mille dollari? Quali dipendenti pubblici statunitensi (militari o civili) sono stati accusati di spionaggio a favore di paesi stranieri? Che cos'è Amici della Terra? Quando è stata inventata la prima macchina fotografica? Chi è Andrew Carnegie? In quale attuale paese si troverebbe l'antica città di Babilonia? Quando è stato legalizzato l'aborto negli Stati Uniti? Quale stato viene chiamato "Bluegrass state"? In quale paese venne combattuta la battaglia di Verdun? Che cos'è la Freddie Mac? Quale diga viene definita la più importante centrale idroelettrica del mondo? Come viene definita una parola che, in entrambi i sensi venga letta, non cambia? Quale figlia dello zar Nicola II si dice sia sfuggita alla morte durante la Rivoluzione Russa? Nel NBA, quanto dista la linea dei 3 punti dal canestro? Chi è Althea Gibson? Qual è la montagna più alta del Sudamerica? A quale paese appartengono le Isole Canarie? Quale album divenne l'album più venduto di tutti i tempi? Quanto è fredda la Luna? In quale prigione è detenuto Charles Manson? Che cosa suona il trombettiere in una base militare statunitense al termine della giornata? Quanto è alto il mostro verde dello stadio di Fenway Park? Nella cioccolata quale sostanza chimica che è d'aiuto contro la depressione si trova? Elenca dei membri dello Hezbollah che sono stati uccisi o arrestati dalle forze armate israeliane. Che taglia portava Marilyn Monroe? In quale città si trova quasi la metà delle statue di Michelangelo? Con quale film Liza Minnelli vinse l'Oscar come migliore attrice? Quale giocatore professionista di baseball ha totalizzato 511 vittorie come lanciatore? Quanti pianeti ci sono nel nostro Sistema Solare? Quali paesi hanno ancora i reali? Quanto è profondo il Grand Canyon? Quale apostolo fu crocifisso? In quali città della Russia o della Comunità di Stati Indipendenti (CSI) si trovano statue di Lenin? Quanto costa l'intervento per un bypass gastrico? Come si dice "ti amo" in francese? Quali cibi possono causare reazioni allergiche nelle persone? Qual è il paese più ricco del mondo? Che cos'è il Feng Shui? Quando è stato inventato il pallone aerostatico? In che modo Cincinnati ottenne il suo nome? Quanto era grande il "Grande Boccone" che si vendeva nei negozi 7-Eleven nel 1980? Quanti anni aveva Elvis quando morì? Come morì Marjorie Kinnan Rawlings? Quale sostanza venne scoperta da Charles Best e Frederick Banting nel 1922? Chi è Alexander Pope? Di solito il concertmaster di un'orchestra quale strumento suona? Quanto dura un quarto in una partita NBA? Qual è la capitale del Maryland? In quale classe di droghe rientra lo Xanax? Quante agenzie di intelligence hanno gli Stati Uniti? Quale religione ha il maggior numero di adepti in tutto il mondo? Chi è Alice Rivlin? Quanto è grande il pianeta Venere? Quando è nata Mariah Carey? In quale stato si trova Timbuktu? Quali sono le probabilità di venire colpiti da un fulmine? Come morì Jackie Robinson? Quale commodoro americano pretese che il Giappone commerciasse con gli Stati Uniti? Quale canale si trova tra il Mar Mediterraneo e il Mar Rosso? Qual è il piatto tradizionale servito a Wimbledon? Quale dinastia cinese regnò dal 1412 al 1431? Quanto pesa il Capitol Dome? Di che cosa è fatto un flauto indiano? Che cosa separa Haiti dalla Repubblica Dominicana? In quale continente si trova il Togo? Quando fu inventato il pianoforte? Nomina i destinatari di fondi offerti dalle diverse fondazioni di Bill e Melinda Gates. Come viene definito un dottore delle ossa? Quante volte al giorno pregano i musulmani osservanti? Quale decisione della Corte Suprema statunitense del 1857 negò ai neri il diritto di cittadinanza? Quale monumento nazionale venne indicato come primo monumento nazionale nel 1906? Qual è il secondo nome di Britney Spears? Alla velocità di quante miglia orarie bisogna andare per infrangere la barriera del suono? Quanto costava la prima Barbie? Qual è il fiume più lungo del mondo? Quando cade l'anniversario dell'indipendenza del Messico? Quanto è grande la Grande Piramide? Per quanti mandati fu presidente Dwight D. Eisenhower? Quali giurisdizioni hanno le orchestre sinfoniche giovanili? Quanto calcio c'è nei broccoli? Quanti morti americani ci sono stati nella guerra contro la Corea? In che modo il Lindy Hop ottenne il suo nome? Quali paesi fornirono truppe o aiuto alla missione di pace della NA in Bosnia? Quanti tentacoli hanno realmente i calamari? Qual è la città più grande dell'Austria? Quale squadra scelse Brett Favre? Quale strumento misura la radioattività? Quando venne inventata la prima TV? Che cosa si intende per Giustizia Ricostituente? L'effige di quale femminista americana apparve su un dollaro d'argento? Quando ebbe luogo il primo Superbowl? Quanto è lontano il monte di lancio dalla base? Chi è A Fleischer? In quale stato nacque Amelia Earhart? Quanti muscoli ci sono nel corpo umano? Quale fiume scorre sotto il ponte George Washington a New York? Quale attrice ha ricevuto più nomination all'Oscar? Quanti anni devi avere per poter entrare nella marina statunitense? Che cosa acquistò Peter Minuit per 24 dollari? Come morì Harry Chaplin? Quanti strati di pelle abbiamo? Come morì Joseph Smith? Come morì John Quincy Adams? Quale strumento suonava il musicista jazz A Tatum? Quando è stato inventato il filo spinato? Quando le World Series vennero trasmesse in televisione per la prima volta? Quante persone hanno visitato Disneyland nel 1999? Quale città ospitò le Olimpiadi estive del 1936? Quali sono i titoli dei libri nella serie alfabetica dei misteri di S Grafton? Quali paesi hanno vinto la Coppa del Mondo di calcio maschile? Che cos'è il fuoco di Sant'Antonio? Chi è Anwar Sadat? Quanto è grande lo squalo assassino? Con quale anticipo la bancarotta viene rimossa da un bilancio? Che mestiere faceva il padre di Osama Bin Laden? Come morì Anna Frank? Quale presidente americano del XX secolo morì a Warm Springs, in Georgia? Quale strumento suonava Louis Armstrong? Il più grande quartiere commerciale di quale città è chiamato Ginza District? Chi fu responsabile dell'assassinio di Duncan in "Macbeth"? I guerrieri di quale paese si nascosero nel cavallo di Troia? Qual è il regalo per il ventesimo anniversario? In quale stadio si giocò la prima partita MLB trasmessa in televisione? Quanto è alto il Pikes Peak? Chi è stato candidato almeno due volte per un Academy Award ma non ha mai vinto? Quanto caldo fa nella V della Morte? In quale bacino sfocia il fiume Colorado? Che cos'è la Schadenfreude? Quanto è alto il Washington Monument? Chi è Annie Oakley? Quando è stata fatta la prima patatina fritta? Quale tipo di ape fa fori nel legno? Chi sono le Destiny's Child? Qual è la statua più alta del mondo? Che giorno morì Thomas Jefferson? Di che colore è la cintura del livello più alto nel karate? Quale paese è il maggiore produttore di gomma? Come morì Bob Marley? Qual è il nome scientifico delle formiche rosse? Come si chiama la residenza ufficiale del Presidente della Francia? Qual è la relazione di parentela di Orazio con Amleto? In quale passo si trovano i Dieci Comandamenti? Come morì Jerry Garcia? A quanto ammonta la popolazione di Canberra? Che cos'è il Kamasutra? Come morì Harry Houdini? In quale stato si festeggia il Giorno di Guy Fawkes? Quale opera teatrale di Arthur Miller racconta il suo matrimonio con Marilyn Monroe? Quali lingue si parlano in India? Quale antica tribù del Messico ha lasciato come traccia enormi teste di pietra alte da 6 a 11 piedi? Quale presidente creò la previdenza sociale? Di che colore erano i capelli di Thomas Jefferson prima di diventare grigi? Chi viene? Chi si è sposato domenica? Chi hanno incontrato al mercato? Chi viene al cinema con me? Chi è andato alla festa di Marco? Chi era alla porta? Chi ha sposato Maria? A chi lo hai chiesto? Chi recitò la parte principale nel film “Ben-Hur”? A chi è andata la Palma d'oro nel 1994? Chi è l'amministratore delegato della FIAT? Chi ha vinto il festival di Cannes nel 1995? Da chi prendono nome gli Zapatisti? Per chi ha comprato il regalo? Cosa fai? Cosa è l'UNICEF? Cosa è successo al Louvre? Che cosa è successo al Louvre? Cosa fate nella vita? Che cosa fate nella vita? Che cosa ha impacchettato l'artista Cristo? Cosa ha inventato il Barone Marcel Bhish? Cosa produce la IBM? Cosa vende la Oracle? Cosa hanno mangiato i bambini? Che cosa hanno mangiato i bambini? Cosa ha colpito la città? Cosa ha rotto le luci? Che cosa ha rotto le luci? Che ha spinto le spie ad agire? Che hanno colpito con gli aerei? Che hanno colpito gli Americani? Che ha colpito le città? Che ha colpito la città? Che ha affossato l'economia? Da che cosa è causato il buco nell'ozono? Con cosa lega le barche? Quale vuoi? Quale preferisci? Quali ha scelto Marco? Quali regala a Giovanni? Qual è il fiume che attraversa Dublino? Qual è il paese maggior produttore di acciaio? Quanto costa? Per quanto rimani ancora? A quanto ammonta la popolazione del Libano? Quanto è alto il Monte Bianco? Da quanto prova Marco? Che fai? Che scegli? Che aspetti? Che pensi di quello che è successo? Che lavoro fa Davide? Di che nazionalità era Aristotele di Onossu? In che anno è morto Nelson Mandela? Di che squadra è allenatore Robson? Che monte è più alto? Che dolce hai fatto? Che prodotti sono stati venduti? Che carico è arrivato? Che titolo si richiede? Che regali ha scelto? Che corso ha scelto? Che monte è quello là? Che dolce c'è per il tuo compleanno? Che compiti sono da fare? Che monte è più alto del Monte Bianco? Con quale abbreviazione si indica il fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia? Quale presidente francese morì all'età di 82 anni? Quale fiume attraversa le città? Quali fiumi attraversano la città? Quali paesi ha attaccato l'esercito americano? Quali paesi ha attaccato con l'esercito? Quali paesi hanno attaccato con l'esercito? Quanti soldi avete con voi? Quante valigie avete in macchina? Quante valigie hanno in macchina? Quanti chilometri mancano per arrivare? Quanti figli ha Marco? Quanti figli hanno i Rossi? Quanti dolci sei riuscito a mangiare? Come stai? Come si chiamava il cantante leader dei Nirvana? Come è venuto il dolce? Come si arriva al ristorante? Come si chiama il capo del governo federale australiano? Dov'è la Torre pendente? Dov'è atterrato l'airbus france dopo essere stato dirottato? Dove si trova la scala? Dove si tennero i giochi olimpici nel 1992? Quando sarà inaugurato il museo? Quando ci fu la rivoluzione islamica? Quando torni? Quando è avvenuto l'attentato? Perché l'hai fatto? Perché la mamma ride? Perché non è ancora tornato? Perché Maria non ha mangiato? Perché non me lo hai detto? Quando Pinochet prese il potere? Quando la IBM ha messo in vendita il primo computer? Alla vigilia di ferragosto, quindi, una nuova bufera giudiziaria si abbatte sull'Arpacal. Caso Tiziana Ferrario, chiesto il rinvio a giudizio per Augusto Minzolini. Minzolini è accusato di abuso di ufficio. Dopo cinque giorni consecutivi di udienze a Jinan, città della provincia orientale dello Shandong, si è concluso il processo a carico di Bo Xilai, ex leader del Partito comunista a Chongqing e uno dei "volti nuovi" della nomenklatura cinese. I magistrati cinesi hanno chiesto una condanna pesante per Bo, sostenendo che la sua "stravagante" difesa dalle accuse di corruzione e abuso di potere "non ha riscontro con le prove raccolte a suo carico". La carriera politica di Bo è stata interrotta lo scorso anno dallo scandalo in cui la moglie, Gu Kailai, è stata accusata di aver avvelenato l'uomo d'affari britannico e amico di famiglia, Neil Heywood. Giulia Ligresti, figlia del noto imprenditore Salvatore, coinvolta insieme al padre e alla sorella Jonella e al fratello Paolo nell'inchiesta della fondiaria Fonsai, ha patteggiato una pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione per i reati di falso in bilancio aggravato e manipolazione di mercato. La compagnia petrolifera BP ha intentato causa al tribunale del Texas contro il governo degli USA. Gli indagati, per i quali già si sarebbe proceduto all'iscrizione nel registro della procura, Gennaro Caputo e Vincenzo Rossi sono tutti dipendenti della società Autostrade per l'Italia. Gli indagati Gennaro Caputo e Vincenzo Rossi sono tutti dipendenti della società Autostrade per l'Italia. Mario De Icco, l'operaio indagato per omicidio colposo, avrebbe ammesso di avere azionato inavvertitamente il pulsante di avvio dell'impastatrice. Dopo l'ex fidanzata Isabella Internò, la Procura di Castrovillari, che ha riaperto le indagini nel 2011, punta il dito anche contro Raffaele Pisano, l'autiste del camion sotto il quale il giovane si sarebbe suicidato. Tra gli indagati il sindaco Paolo Brambilla e l'ex vicesindaco, attuale deputato Pd, Roberto Rampi. Il 29 gennaio 2001 il PM Francesco Greco compie un'indagine nella quale sono presenti 26 indagati tra cui Silvio Berlusconi con l'accusa di falso in bilancio. Nel maggio del 1998 iniziarono le indagini nei confronti di Silvio Berlusconi e altri imputati con l'accusa di aver concorso per aggiustare la sentenza del tribunale civile di Roma. sulla vicenda del pignoramento dei beni della società Le Vigne srl, riportata dal Corriere, si precisa che il signor Giuseppe Bottinelli ha chiesto e ottenuto la rateizzazione del suo ingente debito. Il 5 giugno scorso il banchiere ha subito una perquisizione ordinata dai magistrati napoletani Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock che indagavano proprio sulla natura del legame con il manager al vertice di Finmeccanica. Dal leader della Fiom Maurizio Landini all'ad Fiat Sergio Marchionne, che domenica 3 febbraio sarà protagonista del faccia a faccia conclusivo al Teatro Carignano. Cda Finmeccanica valuta cessione Ansaldo Energia. Il pm Francesco Greco ha accusato il manager Lavitola di corruzione internazionale. Il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, non parla ai giornalisti. il vertice di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, indagato nell'ambito di un altro filone, poi trasferito da Napoli a Busto Arstizio. Ai domiciliari l'amministratore di Agusta Westland, Bruno Spagnolini. Beppe Grillo e il suo Movimento Cinque Stelle sono il primo partito a Genova. Marcello Paparo, professore 46enne, originario di Crotone ma residente a Brugherio. Il giudice ha ascoltato Mario e ha dovuto condannare Maria. Il consigliere comunale di Napoli Gennaro Castiello, del Popolo della Libertà, è indagato per voto di scambio assieme ad altre otto persone. Le leggi non consentono di processare per corruzione Silvio Berlusconi. Panzironi, Ad di Ama e consigliere di Gianni Alemanno, era già finito nel registro degli indagati. Nel registro degli indagati sono iscritti i due rappresentanti legali. Sollevato per la decisione del gip, Maruccio dice di essere pronto ad affrontare il processo. E mentre la Procura sentirà a breve Mancini, il gip ha respinto la scarcerazione di Ceraudo. la notizia è stata gestita politicamente al fine di attaccare il presidente Nicola Zingaretti. Il senatore del Pdl Esteban Caselli ha chiesto a Finmeccanica una provvigione per la vendita di un elicottero al ministero dell'Interno. E il parere degli advisor sarà comunque utile per evitare eventuali contestazioni della Corte dei Conti. Il Comune potrebbe riuscire comunque a centrare l'obiettivo del rientro nel Patto. Era Guido Podestà il regista della raccolta delle firme taroccate che sono servite a eleggere Roberto Formigoni presidente della Regione nel 2010. I quattro sono riusciti a sradicare l'inferriata della finestra della cella al secondo piano dell'istituto scavando attorno alle sbarre. Hanno quindi staccato alcuni mattoni e ricavato lo spazio per passare. Il decreto sarà firmato lunedì mattina ma già alcuni negozianti, forti dell'atto di indirizzo dato dal neo-assessore, si stanno preparando. Il provvedimento è stato adottato in via sperimentale per le due settimane di shopping natalizio, prima dei saldi. La legge siciliana, che risale al 1996, vieta le promozioni nei 45 giorni precedenti all'inizio dei saldi. Insieme, i referenti dell'operazione avrebbero firmato l'offerta, girandola immediatamente ai vertici di Finmeccanica. Regista è appunto il Fondo Strategico, che fa capo alla Cassa Depositi e Prestiti. L'imprenditore barese ha deciso di essere giudicato con il rito abbreviato, cosa che consentirebbe di saltare la discussione in aula. Ieri proprio la D'Addario ha chiesto di costituirsi parte civile, pretendendo un risarcimento di 300mila euro. Il giudice Ambrogio Marrone si è riservato di decidere se accettare le escort come parti lese e ha rimandato tutto al 2 febbraio. Nell'udienza sono stati depositati tutti gli atti d'indagine, compreso i verbali completi di Gianpaolo Tarantini. Visto che parliamo di palinsesti, è possibile che si valuti anche il caso Sanremo, anticipa il consigliere Rodolfo De Laurentiis. Il dirigente è accusato dalla Procura di Napoli di corruzione internazionale nell'inchiesta su forniture all'estero da parte del gruppo. Per l'ex titolare dello Sviluppo i pm ipotizzano il reato di corruzione internazionale. Perquisizioni a Napoli nella sede dell'Unione industriali per i rapporti tra il presidente Paolo Graziano e la società Finmeccanica. Su richiesta dei pm napoletani Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock è stato eseguito un provvedimento di custodia in carcere per Pasquale Pozzessere, ex direttore commerciale della holding di Stato. Indagato anche Claudio Scajola: l'ex ministro risulta indagato nel filone dell'inchiesta della procura di Napoli sulle forniture Finmeccanica in Brasile. E' indagato anche il suo portavoce Nicolucci. Contemporaneamente è scattata una perquisizione anche a carico di Paolo Graziano, l'attuale presidente di Confindustria Napoli, ai piani alti di Palazzo Partanna, nella qualità di amministratore delegato della società Magnaghi. Le indagini condotte dalla Digos di Napoli e dai carabinieri del Nos di Roma - è sottolineato in una nota a firma del procuratore aggiunto di Napoli, Francesco Greco - "hanno riguardato le forniture effettuate da tre società del gruppo Finmeccanica Agusta Westland, Telespazio e Selex, al governo di Panama nell'ambito degli accordi stipulati con lo Stato italiano". Emergono intercettazioni in cui il manager Pozzessere, al telefono con una delle consulenti di Finmeccanica, Debbie Castaneda, parla con disinvoltura di accordi, di quote. In una telefonata del 17 maggio, tra Pozzessere e Castaneda, si parla tra l'altro della conclusione. Per quanto riguarda Graziano, leader degli industriali partenopei, sarebbero emersi rapporti tra lui e i manager accusati di corruzione internazionale. Anche il sindaco di Locate Triulzi, Severino Preli, non conosce l'oggetto delle indagini. Qui a capo della struttura c'è l'Alma Group di Natale Sartori, amministratore unico di questa società consortile per azioni di Peschiera Borromeo. Sartori è una vecchia conoscenza delle procure di Milano e Palermo. Fu arrestato nel 1999 in un processo per mafia dove compariva anche il senatore del Popolo della Libertà Marcello Dell'Utri. Il nome di Sartori, così come quello di Alma, compare nell'operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano. Stando alle indagini all'interno degli uffici dell'Alma group si sarebbe tenuto infatti un incontro tra Paolo Martino, ritenuto dagli investigatori un influente boss della ndrangheta, e Aldo Mascaro, prestanome di Giuseppe Romeo, punto di riferimento delle famiglie di Africo in Lombardia, a sua volta amministratore unico della ditta Al. Ma Autotrasporti. La ditta P & P, di cui Marcello Paparo è titolare, nel corso dei lavori sui cantieri è entrata nei subappalti della Locatelli di Grumello Monte, provincia di Bergamo, anch'essa nel mirino degli investigatori nell'inchiesta sul vice presidente del consiglio regionale della Lombardia Franco Nicoli Cristiani (http://www.linkiesta.it/Locatelli-lombardia-Nicoli-regione). Durante i lavori dell'Alta Velocità nel 2009 vengono infatti pizzicati i contatti tra la P & P e un manager della Locatelli Spa, il quale spiegava ai fratelli Marcello e Romualdo Paparo come levarsi d'impiccio dalla normativa antimafia che impediva di subappaltare oltre il 2% dell'appalto. "sui camion schiaffaci due adesivi della Locatelli, così le ferrovie non dicono niente". Ma i Paparo, tramite la giovane figlia di Marcello, Luana, classe 1988, gestivano anche il consorzio Ytaka. Oggi pomeriggio il consiglio d'amministrazione della Finmeccanica manderà a casa il presidente indagato Pier Francesco Guarguaglini. Per prendere il suo posto sono in corsa, secondo le voci delle ultime ore, due consiglieri d'amministrazione, l'ex numero uno di Fiat Auto Paolo Cantarella e l'ex capo di Stato maggiore della difesa Guido Venturoni e il direttore generale Alessandro Pansa, figlio del noto giornalista Giampaolo. Ma la vera partita in corso riguarda la sorte dell'amministratore delegato Giuseppe Orsi, da tempo in guerra con Guarguaglini. Ieri su la Repubblica è comparsa una lunga intervista al braccio destro di Guarguaglini, Lorenzo Borgogni, implicato nello scandalo tangenti al punto da aver sfiorato l'arresto. Poi viene in mente a Borgogni che il figlio del senatore Pd Nicola Latorre è stato assunto nella controllata Agusta Westland quando c'era Orsi alla guida. Borgogni ha anche fatto presente che è stato assunto anche il fratello del leghista Giancarlo Giorgetti e che sono stati fatti favori al capogruppo della Lega alla Camera, Marco Reguzzoni. In particolare l'Agusta Westland avrebbe preso in affitto dei capannoni presso l'aeroporto della Malpensa. Reguzzoni ha annunciato che querelerà Borgogni. La Lega è stata il principale sponsor di Orsi, alla guida operativa di Finmeccanica dalla scorsa primavera. Se Orsi saltasse, dall'operazione piazza pulita potrebbe emergere come nuovo capo Vito Gamberale, ex direttore generale Telecom Italia, attualmente alla finanziaria. A ruota dovrebbero seguirlo sua moglie Marina Grossi, indagata per corruzione, ancora amministratore delegato della Selex Sistemi Integrati, la controllata epicentro dello scandalo. E poi Borgogni, il capo delle relazioni esterne che ha ammesso davanti ai magistrati di aver intascato 5,6 milioni da società fornitrici della Finmeccanica. Il dossier Finmeccanica era sul suo tavolo già da molte settimane, almeno da quando la società è stata iscritta nel registro degli indagati dal procuratore applicato di Busto Arstizio, Eugenio Fusco, nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte tangenti pagate in India da Agusta Westland, che vede indagato, per corruzione internazionale, Giuseppe Orsi, amministratore delegato di piazza Monte Grappa. L'esecutivo ha temporeggiato, lasciando Orsi al vertice della società nonostante le grane giudiziarie e con poteri inconsueti (è sia presidente sia amministratore delegato),. mentre Orsi trattava con la Siemens la vendita di Ansaldo Energia, il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera invocava una cordata italiana che rilevasse l'azienda. Mentre Orsi accoglieva i giapponesi della Hitachi per negoziare una possibile cessione di Ansaldo Breda, l'ex ad di banca Intesa ribadiva la necessità di mantenere la testa dell'azienda in Italia. Un nome gradito a Monti, al ministro della difesa generale Giampaolo Di Paola, nonché allo stesso Passera. Cinquantacinque anni, ex manager Olivetti, Caio è stato tra i pochi italiani a fare carriera all'estero. 2008 e 2009 è stato consulente dei governi inglese e italiano. il governo sta valutando la candidatura di Giovanni Castellaneta, che siede già nel consiglio di amministrazione di Finmeccanica in rappresentanza dell'esecutivo. Castellaneta è anche già presidente del consiglio di amministrazione di Sace s.p.a. e ha alle spalle una carriera politico-diplomatica che lo renderebbe uomo gradito a Washington. La cessione di Ansaldo Energia al vaglio del consiglio di amministrazione di Finmeccanica. Ma il presidente e amministratore delegato del Gruppo Giuseppe Orsi non ha fretta e … Finmeccanica: Orsi, domani cda valuterà proposte per Ansaldo …. Gli arrestati rispondono della bancarotta fraudolenta della società "Gold Hotel" srl, fallita il 26 ottobre del 2011. Al centro delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica sammaritana la vendita avvenuta a metà del decennio scorso del Gold Hotel di Marcianise, struttura di lusso, che passò dalla società della famiglia Tornatore al Centro Leasing s.p.a. di Firenze per un importo di euro 7.800.000,00;. Gold Hotel srl era amministrata da Tommaso Moretta, attuale proprietario della struttura indagato per associazione mafiosa nell'ambito dell'inchiesta dell'aprile scorso della DDA di Napoli e dei carabinieri di Caserta sul clan Belforte di Marcianise. Moretta non risulta indagato nell'indagine sul crack della Gold Hotel srl. I finanzieri marcianisani hanno iniziato ad indagare tra il 2008 e il 2009, dopo che l'Agenzia delle Entrate, ed in seguito Equitalia, avevano contestato con tanto di cartelle esattoriali alla società di Tornatore il mancato pagamento di 1,6 milioni di euro. Successivamente, il Centro Leasing s.p.a. aveva concesso la locazione finanziaria della struttura alla GianMaro Buildings s.a.s di Gianfranco Tornatore, che a sua volta aveva locato alla Gold Hotel s.p.a., costituita poco prima e riferibile sempre allo stesso Tornatore. Un probabile omicidio sul quale ora indagano i militari dell'Arma. Azzarello è legato al consigliere comunale leghista Massimiliano Bastoni con il quale è indagato in un'inchiesta. l'ipotesi del sabotaggio, sulla quale ora indagano i carabinieri, è stata confermata. Un decesso sul quale indaga la Squadra mobile. Una serata di paura sulla quale indaga la polizia. gestire la banca illegale, sulla quale ancora s'indaga. Una tragedia assurda sulla quale indaga la polizia, che ha sentito alcune persone. Una giornata convulsa durante la quale il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, è arrivata vicina alle dimissioni in seguito alla crisi generata dall'abuso di fondi pubblici da parte del Pdl laziale per il quale è indagato, con l'accusa di peculato, l'ex capogruppo Franco Fiorito. il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera invocava una cordata italiana che rilevasse l'azienda. il nome che si sta facendo strada. In carcere a Santa Maria Capua Vetere anche Tommaso Moretta, che svolgeva il ruolo di amministratore della società fallita. Eguzzoni ha annunciato che querelerà Borgogni. Il Gip annota che Orsi, intercettato, rivela il suo disincanto per la pratica tangentizia. Borgogni ha anche fatto presente che è stato assunto anche il fratello del leghista Giancarlo Giorgetti. Amodio ha aggiunto che Orsi non ha mai commesso alcun illecito. Nell'ordinanza si legge che nella vendita degli elicotteri all'India vi fu corruzione. La ditta P & P, di cui Marcello Paparo è titolare, nel corso dei lavori sui cantieri è entrata nei subappalti della Locatelli di Grumello Monte. Il Gip nell'ordinanza cita un colloquio intercettato in cui un manager Giuseppe sembra riporti le parole di Monti. per gli stessi controlli a cui era necessario fornire rilievo. L'inchiesta del procuratore aggiunto Fusco riguarda l'appalto per la fornitura di 12 elicotteri al governo indiano da parte di AgustaWestland, controllata da Finmeccanica, di cui era allora amministratore delegato Orsi. 400mila euro di cui 100mila venivano consegnati in contanti ai fratelli Tyagi. AgustaWestland, controllata da Finmeccanica, e di cui era allora amministratore delegato Orsi. Un panorama, quello delle cooperative e dei consorzi a cui vengono appaltati i servizi di logistica e smistamento. Notizie ufficiose di indagini, istanze di sequestro, reati di cui si parla da tempo. Arrestate tredici persone, tra cui l'ex sindaco Elvio Ubaldi e il direttore generale di Iren Andrea Viero. Nell'estate del 2010 fu freddato con due colpi d'arma da fuoco Pasquale Maglione, avvocato 55enne originario di Benevento. I killer lo aspettarono fuori dalla porta di casa sua a Rodano, nel milanese. Quando Angelo Cerioli gli ha sparato e lo ha ucciso, Dumitru Baciu era da solo. E' il giorno di Vincenzo Maruccio, oggi interrogato dai magistrati che lo indagano per peculato. Michael Schumacher in coma. Il sette volte campione del mondo di Formula 1 è ricoverato in coma nell'ospedale di Grenoble (Francia). Secondo il quotidiano, che cita fonti investigative, il pilota andava fortissimo. Lo sportivo, che indossava il casco che si è spaccato in due, sciava fuoripista. Stava sciando ad una velocità compresa tra i 60 e i 100 chilometri orari Michael Schumacher, il sette volte campione del mondo di Formula 1, ricoverato in coma nell’ospedale di Grenoble (Francia). “Non possiamo pronunciarci sul futuro di Michael Schumacher” hanno detto ieri i medici impossibilitati a sciogliere la prognosi. Si tratta di “lesioni emorragiche bilaterali” e altre “lesioni serie e diffuse”. L’ex ferrarista tedesco è stato “operato una sola volta e l’intervento è andato bene. È stato preso in carico senza ritardi”. I medici: “Senza casco non sarebbe arrivato vivo in ospedale”. I sanitari, rispondendo alle domande dei giornalisti, ribadiscono che si tratta di un “edema cerebrale e che la situazione è critica sul piano della rianimazione cerebrale. Tutte le cure sono state messe in atto – affermano – ma non possiamo pronunciarci sul futuro di Michael Schumacher”. Che, allo stato, è in coma farmacologico artificiale e ipotermia: “Trattamenti che limitano al massimo edema cerebrale e diminuiscono la pressione cranica. Lavoriamo ora dopo ora e non possiamo speculare su lesioni permanenti. La situazione critica e non ci possiamo pronunciare sulle chance di sopravvivenza. Senza casco non sarebbe arrivato vivo in ospedale” proseguono i responsabili delle cure. Non sono previsti altri interventi, il giornale Bild aveva riferito di un secondo intervento che però non è stato eseguito. Era immobilizzato e non rispondeva alle domande, aveva dei movimenti spontanei. I nostri neurochirurghi lavorano notte e giorno, ma è ancora troppo presto per fare una prognosi”, ha evidenziato il direttore dell’ospedale di Grenoble, Marc Penaud. La Procura di Albertville ha aperto un’inchiesta sulle circostanze e le cause dell’incidente. Secondo l’agenzia France Presse viene confermato, intanto, che l’incidente si è verificato nella zona fuoripista, vicino alla stazione sciistica di Meribel, e che “non dovrebbe esserci la presenza, il ruolo o l’azione di terzi”. L’incidente si è verificato domenica alle 11.07 “nelle aree fuori pista dove le rocce sono sepolte in parte o totalmente sotto la neve”. Secondo la ricostruzione Schumacher “ha sbattuto violentemente la testa contro una di queste rocce dopo essere rimasto sbilanciato da un’altra roccia”. Il mondo dello sport fa il tifo per lui su Twitter. Gerard Saillant, il medico chirurgo che ha operato il pilota alla gamba dopo l’incidente di Silverstone nel 1999, è convinto che la perfetta forma fisica dovrebbe giocare a favore del campione tedesco Il luminare ha detto di essere arrivato nella cittadina francese come amico, ma si è complimentato con lo staff medico dell’ospedale per l’ottimo lavoro svolto fin qui. L’equipe medica sta lavorando per alleviare la pressione del sangue sul cervello e hanno abbassato la sua temperatura corporea tra i 34 e 35 gradi, come parte del coma indotto. Dio ti benedica Michael” scrive il brasiliano della Williams, Felipe Massa su Twitter. Il pilota accompagna il tweet da una foto postata su Instagram, che lo ritrae proprio insieme all’ex compagno di squadra. Oggi alle 11 è prevista una conferenza stampa all’ospedale di Grenoble. I medici aggiorneranno i media sulle condizioni dell’ex ferrarista. Su Twitter anche il messaggio del pilota della McLaren Jenson Button: “I miei pensieri vanno a Michael Schumacher in questo momento difficile … Michael più di chiunque altro ha la forza per superarlo”. “Michael per me è stato come un padre, è stato (e sarà) al mio fianco in ogni tappa della mia carriera in Formula 1" twitta Sebastian Vettel, campione del Mondo in carica di Formula 1. Vettel ha pubblicato anche una serie di foto che lo ritraggono con l’ex pilota della Ferrari. Spero di sentire molto presto qualche notizia positiva” scrive Fernando Alonso, pilota della Ferrari. Il mondo dello sport da Valentino Rossi a Boris Becker fino ad Alessandro Del Piero esprimono la loro vicinanza alla famiglia. Vicinanza alla famiglia del campione anche dal governo tedesco: “Come milioni di tedeschi, il Cancelliere e i membri del governo sono rimasti sgomenti quando hanno appreso del grave incidente sugli sci di Michael Schumacher” ha fatto sapere il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, a Berlino. “Siamo rimasti scioccati nell’apprendere che è in condizioni critiche e seguiamo con attenzione gli ultimi bollettini medici da Grenoble” fa sapere la Mercedes in una nota. “Sappiamo tutti quanto sia profondo lo spirito combattivo di Michael e gli inviamo tutta la nostra forza ed il sostegno in questa ultima battaglia. Speriamo sinceramente che recuperi completamente e che sia presto ancora con noi”. Papa Francesco, Te Deum: “Roma accolga rifugiati, disoccupati e sottopagati” Il 2014 di Papa Francesco sarà l'anno delle riforme: A maggio il secondo viaggio internazionale di Bergoglio che andrà in Terra Santa insieme con il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo. Un forte appello perché Roma accolga i rifugiati e si faccia di più per i disoccupati e i sottopagati. Il primo Te Deum di Papa Francesco è tutto dedicato ai temi sociali con lo sguardo rivolto alla città di cui è vescovo dal 13 marzo scorso. “Roma – ha affermato Bergoglio – è una città di una bellezza unica. Il suo patrimonio spirituale e culturale è straordinario. Eppure, anche a Roma ci sono tante persone segnate da miserie materiali e morali, persone povere, infelici, sofferenti, che interpellano la coscienza non solo dei pubblici responsabili, ma di ogni cittadino. A Roma forse sentiamo più forte questo contrasto tra l’ambiente maestoso e carico di bellezza artistica, e il disagio sociale di chi fa più fatica. Roma è una città piena di turisti, – ha aggiunto il Papa – ma anche piena di rifugiati. e tutti hanno il diritto a essere trattati con lo stesso atteggiamento di accoglienza e di equità, perché ognuno è portatore di dignità umana “. Nella sua riflessione al termine del 2013 Papa Francesco ha voluto fare anche un esame di coscienza collettivo: “Com’è la qualità della vita a Roma? Dipende da tutti noi! Com’è la qualità della nostra ‘ cittadinanza '? Quest’anno abbiamo contribuito, nel nostro ‘ piccolo ', a renderla vivibile, ordinata, accogliente? In effetti, il volto di una città è come un mosaico le cui tessere sono tutti coloro che vi abitano. Da qui lo sguardo del Papa si è proiettato verso il futuro: “Che cosa faremo, come agiremo nel prossimo anno, per rendere un poco migliore la nostra città? La Roma dell’anno nuovo avrà un volto ancora più bello se sarà ancora più ricca di umanità, ospitale, accogliente; se tutti noi saremo attenti e generosi verso chi è in difficoltà; se sapremo collaborare con spirito costruttivo e solidale, per il bene di tutti. La Roma dell’anno nuovo sarà migliore se non ci saranno persone che la guardano ‘ da lontano ', che guardano la sua vita solo ‘ dal balcone ‘, senza coinvolgersi in tanti problemi umani, problemi di uomini e donne che, alla fine e dal principio, lo vogliamo o no, sono nostri fratelli”. Il 2014 di Papa Francesco sarà l’anno delle riforme: dalla finanza vaticana al nuovo assetto della Curia romana fino alla riorganizzazione dei media della Santa Sede. Mesi intensi di lavoro per l’inarrestabile Bergoglio che dal momento della sua elezione non si è preso nemmeno un giorno di riposo. L’agenda del Papa è già abbastanza piena: dal 17 al 19 febbraio si svolgerà il terzo incontro del consiglio degli otto “saggi” cardinali che aiutano Francesco nel governo della Chiesa universale e che stanno elaborando una radicale riforma della Curia romana a partire dalla Segreteria di Stato; il 20 e il 21 febbraio tutti i porporati del pianeta, nello spirito collegiale voluto fortemente dal Pontefice, affronteranno con Bergoglio i problemi dell’episcopato mondiale; il 22 febbraio il Papa argentino imporrà le berrette rosse ai suoi primi cardinali. Il 27 aprile le attese canonizzazioni di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II a cui eccezionalmente parteciperà anche Benedetto XVI. A maggio il secondo viaggio internazionale di Bergoglio che andrà in Terra Santa insieme con il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I per rinnovare l’abbraccio di pace avvenuto esattamente cinquant’anni fa proprio nella terra di Gesù fra Paolo VI e Atenagora; a ottobre in Vaticano il Sinodo dei vescovi sulla famiglia con al centro il dibattito sulla comunione ai divorziati risposati. Due i viaggi in Italia finora previsti, della durata di un giorno ciascuno, anche se non sono state ancora stabilite ufficialmente le date: Asti dove Bergoglio riabbraccerà la sua famiglia e Taranto quarantacinque anni dopo la Messa celebrata da Paolo VI la notte di Natale nel centro siderurgico della città. Monte Livata, ritrovati vivi donna e bimbi scomparsi. Un soccorritore parla di “miracolo”, ma la storia a lieto fine della scomparsa e del ritrovamento di una donna, 36 anni, e due bambini (la figlia di 4 anni e il figlio del compagno di 5), spariti ieri sul Monte Livata vicino Subiaco (Roma) deve essere ancora completamente chiarita. La donna, 36 anni, soccorsa dai carabinieri, è stata trasportata in ospedale in stato confusionale e aveva riferito ai carabinieri di aver lasciato i piccoli in una grotta. Si era quindi temuto il peggio. I bimbi sono stati individuati dai carabinieri di Frascati e Subiaco, che hanno coordinato le ricerche, in un anfratto nei boschi. I piccoli sono stati raggiunti dagli uomini del soccorso alpino e speleologico che li hanno trovati vigili e in buone condizioni nonostante le temperature nella notte in zona abbiano raggiunto anche i -10 gradi. Alexia Canestrari ha raccontato di aver avuto un problema con l’auto e di aver lasciato i bimbi in quello che reputava essere un posto sicuro per andare a chiedere aiuto ma poi di essersi persa a sua volta. Di certo si sa solo che la famiglia era da alcuni giorni in vacanza e mentre il compagno della donna, Emanuele Tornaboni, era in pista a sciare, la madre si è allontanata con i bambini. Da allora il suo cellulare è sempre risultato spento, quindi l’uomo aveva lanciato l’allarme. I piccoli sono stati trasportati all’ospedale di Subiaco dove i medici stanno valutando le loro condizioni, che non destano preoccupazione. “Due bambini di 4 e 5 anni, in quelle condizioni, a meno 5 gradi …: sono due eroi. È stato difficile riprenderli perché erano incastrati in un dirupo” ha raccontato a Sky Tg24 Tornaboni. “Stiamo a pezzi, stiamo fuori di testa. Non si sa come possa essere successo. Lei voleva fare una passeggiata , ha sbagliato strada, invece di andare da una parte è andata dall’altra, è entrata nel panico ed è successo l’inferno. Le condizioni generali sono ottime: ridono, scherzano, raccontano. La bambina ha dormito su un albero e il bambino su una roccia, poi si sono fatti forza e si sono mossi, ma sono caduti in un dirupo. La bimba si è fatta male alla spalla, il bimbo alla manina, ma sono stati eroici un’intera notte a 1.400 metri con meno 5 di temperatura. Grazie all’Arma dei carabinieri, alla Protezione civile, a Provincia, Regione Lazio, volontari, ai cani. In alcuni momenti ci si rende conto che questa Italia funziona”. “Erano in un dirupo abbastanza scosceso, bisognerebbe sapere come sono finiti lì – ha spiegato un soccorritore -. Li abbiamo trovati molto provati, hanno parlato veramente poco. Sicuramente la mamma ha perso l’orientamento. Di notte in queste zone è facile non ritrovarsi più”. “La sala operativa della Protezione civile della Regione Lazio ha collaborato fin dalle prime ore, in maniera fattiva, insieme al Soccorso Alpino del Lazio, ai carabinieri, ai vigili del fuoco, al Corpo forestale dello Stato e ai Guardiaparco, alle operazioni di ritrovamento della donna dispersa sul monte Livata e dei due bambini che erano con lei” fa sapere, in una nota, la Regione Lazio spiegando che “si sono adoperate 37 associazioni di protezione civile, di cui tre di unità cinofile, con oltre 50 mezzi e 130 circa tra uomini e donne. È stato inoltre messo a disposizione l’elicottero regionale di protezione civile”. “I bambini erano a dodici chilometri dal punto in cui avevano iniziato la passeggiata nei boschi e da dove abbiamo poi ritrovato la mamma” ha spiegato il capitano dei carabinieri della Compagnia di Subiaco, Alessio Falzone. Fiat acquisirà da Veba la partecipazione del 41,5% detenuta dal fondo sanitario del sindacato americano Uaw in Chrysler. Il closing è previsto entro il 20 gennaio 2014. Fiat verserà a Veba 3,65 miliardi di dollari, di cui 1,75 miliardi in contanti e 1,9 miliardi come dividendo straordinario. Alla luce della struttura di finanziamento dell’operazione Veba, sottolinea il Lingotto in una nota, non è previsto un aumento di capitale da parte di Fiat. Chrysler Group e la Uaw hanno inoltre concordato un Memorandum d’Intesa, ad integrazione dell’attuale contratto collettivo di Chrysler Group, nel quale sono previste ulteriori contribuzioni da parte di Chrysler Group al Veba per un importo complessivo pari a 700 milioni di dollari in quattro quote paritetiche pagabili su base annua. Il pagamento della prima quota avverrà in concomitanza con il closing dell’operazione con Fiat mentre le tre rimanenti quote saranno versate nei tre anni successivi nel giorno dell’anniversario del pagamento della prima quota. Chrysler Group provvederà al pagamento della prima quota tramite l’utilizzo di liquidità disponibile. ” Aspetto questo giorno sin dal primo momento, sin da quando nel 2009 siamo stati scelti per contribuire alla ricostruzione di Chrysler – commenta John Elkann, presidente di Fiat –. Il lavoro, l’impegno e i risultati raggiunti da Chrysler negli ultimi quattro anni e mezzo sono qualcosa di eccezionale”. L’acquisto da parte di Fiat del 100% di Chrysler “ci permetterà di realizzare pienamente la nostra visione di creare un costruttore di auto globale con un bagaglio di esperienze, punti di vista e competenze unico al mondo” aggiunge l’ad Sergio Marchionne. “Nella vita di ogni grande organizzazione e delle sue persone ci sono momenti importanti, che finiscono nei libri di storia. L’accordo appena raggiunto con Veba è senza dubbio uno di questi momenti per Fiat e per Chrysler Sarò per sempre grato – aggiunge Marchionne – al team di leadership per il sostegno e per il loro incessante impegno nel realizzare il progetto di integrazione che oggi assume la sua forma definitiva”. Soddisfazione dalla Fim Cisl: “Siamo particolarmente soddisfatti, della notizia che finalmente il fondo Veba e Fiat hanno raggiunto l’accordo per l’acquisto della restante parte del capitale Chrysler. Ora è indispensabile in tempi brevi procedere ad investire, come annunciato, negli stabilimenti italiani a partire da Mirafiori e Cassino” spiega il segretario nazionale Ferdinando Uliano. “Una buona notizia che consolida definitivamente l’integrazione Fiat-Chrysler rafforzando il suo ruolo di player globale. Una scelta strategica da cui ci attendiamo positive conseguenze anche per l’Italia e per Torino”. M5S, Grillo incorona uomo dell’anno il falso interprete al funerale di Mandela. Se il Time ha optato per papa Francesco, Beppe Grillo ha scelto Thamsanqa Jantljie. Il leader del Movimento 5 Stelle dedica il primo post dell’anno del suo sito all’uomo divenuto celebre per aver finto di essere un interprete nella lingua dei sordi nel corso della commemorazione in onore di Nelson Mandela. Una scelta però non condivisa da tutti gli utenti del sito di riferimento del M5S, che hanno lasciato anche commenti sarcastici all’indirizzo di Grillo. “Uno schizofrenico, con tendenze a scoppi di violenza, che vede gli angeli, che parla solo lo Xhosa, una delle 11 lingue ufficiali del Sudafrica, è l’uomo dell’anno”, si legge sul blog del comico genovese. “Sembravano tornati i bei tempi della Gialappa's Band a commentare le partite di calcio”, continua il post. Il leader del Movimento cita lo scrittore inglese George Orwell: “Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario”. La frase gli serve come spunto per dire che “Thamsanqa è andato oltre la verità e oltre la menzogna”. “Tutto quello che vedete è falso o forse vero, ma non importa ormai a nessuno. La vita è diventata pura scenografia. E la conclusione può essere una sola: “Per questo Thamsanqa merita il titolo di uomo dell’anno”. Il post non è comunque piaciuto a molti utenti del sito di Grillo che nei commenti hanno espresso le loro perplessità per questa scelta. E’un tizio coi suoi problemi “, sottolinea Ius Gravitas. “Non sono riuscita a capire perché, con tanti argomenti esistenti al mondo, si sia voluto iniziare con questa cialtronaggine. “Nella sua semplicità questo post, più profondo di quel che sembra all’apparenza, esprime con grande realismo un episodio che è lo specchio dell’ipocrisia e la superficialità che ci sono nel mondo”, scrive Paola L.. E c’è chi si lancia in un’esegesi del comico, come Fabio B: “L’articolo non esalta certo lo schizofrenico in questione, è solo un pretesto per sottolineare il grado di assuefazione a tutto, anche alle evidenti follie, che vengono “assorbite” come se non fossero nemmeno accadute. E’emblematico di tutti i discorsi fatti nei talk show, che sono come i gesti sconclusionati del finto linguaggio dello schizofrenico uomo dell’anno”. La distribuzione di questo modello di contratto di licenza non instaura un rapporto avvocato-cliente. Creative Commons fornisce informazioni da considerarsi "così come sono". Creative Commons non presta alcuna garanzia per le informazioni fornite e si esime da ogni responsabilità per i danni derivanti dall'uso delle stesse. La licenza. L'opera è protetta dal diritto d'autore e/o dalle altre leggi applicabili. Con il semplice esercizio sull'opera di uno qualunque dei diritti qui di seguito elencati, tu accetti e ti obblighi a rispettare integralmente i termini della presente licenza ai sensi del punto 8. f. Il licenziante concede a te i diritti qui di seguito elencati a condizione che tu accetti di rispettare i termini e le condizioni di cui alla presente licenza. Ai fini e per gli effetti della presente licenza, si intende per "Collezione di Opere", un'opera, come un numero di un periodico, un'antologia o un'enciclopedia, nella quale l'opera nella sua interezza e forma originale, unitamente ad altri contributi costituenti loro stessi opere distinte ed autonome, sono raccolti in un'unità collettiva. Un'opera che costituisce Collezione di Opere non verrà considerata opera derivata (come sotto definita) ai fini della presente licenza; "opera derivata", un'opera basata sull'opera ovvero sull'opera insieme con altre opere preesistenti, come una traduzione, un arrangiamento musicale, un adattamento teatrale, narrativo, cinematografico, una registrazione di suoni, una riproduzione d'arte, un digesto, una sintesi, od ogni altra forma in cui l'opera possa essere riproposta, trasformata o adattata. Nel caso in cui un'opera tra quelle qui descritte costituisca già Collezione di Opere, essa non sarà considerata opera derivata ai fini della presente licenza. Al fine di evitare dubbi è inteso che, quando l'opera sia una composizione musicale o registrazione di suoni, la sincronizzazione dell'opera in relazione con un'immagine in movimento ("synching") sarà considerata Opera Derivata ai fini di questa licenza; "Licenziante", l'individuo o l'ente che offre l'opera secondo i termini e le condizioni della presente licenza; "autore originario", il soggetto che ha creato l'opera; "Opera", l'opera dell'ingegno suscettibile di protezione in forza delle leggi sul diritto d'autore, la cui utilizzazione è offerta nel rispetto dei termini della presente licenza; "tu"/"te", l'individuo o l'ente che esercita i diritti derivanti dalla presente licenza e che non abbia precedentemente violato i termini della presente licenza relativi all'opera, o che, nonostante una precedente violazione degli stessi, abbia ricevuto espressa autorizzazione dal Licenziante all'esercizio dei diritti derivanti dalla presente licenza; "Elementi della licenza", gli attributi fondamentali della licenza scelti dal licenziante ed indicati nel titolo della licenza: Attribuzione, condividi allo stesso modo. 2. Libere utilizzazioni. La presente licenza non intende in alcun modo ridurre, limitare o restringere alcun diritto di libera utilizzazione o l'operare della regola dell'esaurimento del diritto o altre limitazioni dei diritti esclusivi sull'opera derivanti dalla legge sul diritto d'autore o da altre leggi applicabili. 3. Concessione della licenza. Nel rispetto dei termini e delle condizioni contenute nella presente licenza, il Licenziante concede a te una licenza per tutto il mondo, gratuita, non esclusiva e perpetua (per la durata del diritto d'autore applicabile) che autorizza ad esercitare i diritti sull'opera qui di seguito elencati: riproduzione dell'opera, incorporazione dell'opera in una o più collezioni di opere e riproduzione dell'opera come incorporata nelle collezioni di opere; creazione e riproduzione di un'Opera derivata; distribuzione di copie dell'opera o di supporti fonografici su cui l'opera è registrata, comunicazione al pubblico, rappresentazione, esecuzione, recitazione o esposizione in pubblico, ivi inclusa la trasmissione audio digitale dell'opera, e ciò anche quando l'opera sia incorporata in collezioni di opere; distribuzione di copie dell'opera o di supporti fonografici su cui l'opera derivata è registrata, comunicazione al pubblico, rappresentazione, esecuzione, recitazione o esposizione in pubblico, ivi inclusa la trasmissione audio digitale di opere derivate. Compensi per la comunicazione al pubblico o la rappresentazione od esecuzione di opere incluse in repertori. Il Licenziante rinuncia al diritto esclusivo di riscuotere compensi, personalmente o per il tramite di un ente di gestione collettiva (ad es. SIAE), per la comunicazione al pubblico o la rappresentazione od esecuzione, anche in forma digitale (ad es. tramite webcast) dell'opera. Il Licenziante rinuncia al diritto esclusivo di riscuotere compensi, personalmente o per il tramite di un ente di gestione collettiva (ad es. SIAE), per ogni disco che tu crei e distribuisci a partire dall'opera (versione cover). Al fine di evitare dubbi, è inteso che se l'opera è una registrazione di suoni, il Licenziante rinuncia al diritto esclusivo di riscuotere compensi, personalmente o per il tramite di un ente di gestione collettiva (ad es. IMAIE), per la comunicazione al pubblico dell'opera, anche in forma digitale. Altri compensi previsti dalla legge italiana. Al Licenziante spettano in ogni caso i compensi irrinunciabili a lui attribuiti dalla medesima legge (ad es. l'equo compenso spettante all'autore di opere musicali, cinematografiche, audiovisive o di sequenze di immagini in movimento nel caso di noleggio ai sensi dell'art. 18-bis l. 633/1941). I diritti sopra descritti potranno essere esercitati con ogni mezzo di comunicazione e in tutti i formati. Tra i diritti di cui sopra si intende compreso il diritto di apportare all'opera le modifiche che si rendessero tecnicamente necessarie per l'esercizio di detti diritti tramite altri mezzi di comunicazione o su altri formati. Tutti i diritti non espressamente concessi dal Licenziante rimangono riservati. La licenza concessa in conformità al precedente punto 3 è espressamente assoggettata a, e limitata da, le seguenti restrizioni. Tu puoi distribuire, comunicare al pubblico, rappresentare, eseguire, recitare o esporre in pubblico l'opera, anche in forma digitale, solo assicurando che i termini di cui alla presente licenza siano rispettati e, insieme ad ogni copia dell'opera (o supporto fonografico su cui è registrata l'opera) che distribuisci, comunichi al pubblico o rappresenti, esegui, reciti o esponi in pubblico, anche in forma digitale, devi includere una copia della presente licenza o il suo Uniform Resource Identifier. Non puoi proporre od imporre alcuna condizione relativa all'opera che alteri o restringa i termini della presente licenza o l'esercizio da parte del beneficiario dei diritti qui concessi. Non puoi concedere l'opera in sublicenza. Devi mantenere intatte tutte le informative che si riferiscono alla presente licenza ed all'esclusione delle garanzie. Non puoi distribuire, comunicare al pubblico, rappresentare, eseguire, recitare o esporre in pubblico l'opera, neanche in forma digitale, usando misure tecnologiche miranti a controllare l'accesso all'opera ovvero l'uso dell'opera, in maniera incompatibile con i termini della presente licenza. Quanto sopra si applica all'opera anche quando questa faccia parte di una collezione di opere, anche se ciò non comporta che la collezione di opere di per sé ed indipendentemente dall'opera stessa debba essere soggetta ai termini ed alle condizioni della presente licenza. Qualora tu crei una collezione di Opere, su richiesta di qualsiasi licenziante, devi rimuovere dalla collezione di opere stessa, ove materialmente possibile, ogni riferimento a tale Licenziante o, su richiesta di qualsiasi autore originario, a tale autore originario, come da richiesta. Qualora tu crei un'opera derivata, su richiesta di qualsiasi Licenziante devi rimuovere dall'opera derivata stessa, nella misura in cui ciò sia possibile, ogni riferimento a tale Licenziante o, su richiesta di qualsiasi Autore Originario, a tale autore originario, come da richiesta. Qualora tu crei una collezione di Opere, su richiesta di qualsiasi Licenziante, devi rimuovere dalla collezione di opere stessa, ove materialmente possibile, ogni riferimento a tale licenziante o, su richiesta di qualsiasi Autore Originario, a tale autore originario, come da richiesta. Qualora tu crei un'opera derivata, su richiesta di qualsiasi Licenziante devi rimuovere dall'opera derivata stessa, nella misura in cui ciò sia possibile, ogni riferimento a tale Licenziante o, su richiesta di qualsiasi autore originario, a tale autore originario, come da richiesta. Qualora tu distribuisca, comunichi al pubblico, rappresenti, esegua, reciti o esponga in pubblico, anche in forma digitale, l'opera o qualsiasi opera derivata o collezione di opere, devi mantenere intatte tutte le informative sul diritto d'autore sull'opera. Devi riconoscere all'autore originale una menzione adeguata rispetto al mezzo di comunicazione o supporto che utilizzi citando il nome (o lo pseudonimo, se del caso) dell'autore originale, ove fornito; il titolo dell'opera, ove fornito; nella misura in cui sia ragionevolmente possibile, l'Uniform Resource Identifier, che il Licenziante specifichi dover essere associato con l'opera, salvo che tale URI non faccia riferimento alla informazione di protezione di diritto d'autore o non dia informazioni sulla licenza dell'opera; inoltre, in caso di Opera Derivata, devi menzionare l'uso dell'opera nell'opera derivata (ad esempio, "traduzione francese dell'opera dell'autore originario", o "sceneggiatura basata sull'opera originaria dell'autore originario"). Tale menzione deve essere realizzata in qualsiasi maniera ragionevole possibile; in ogni caso, in ipotesi di opera derivata o collezione di Opere, tale menzione deve quantomeno essere posta nel medesimo punto dove viene indicato il nome di altri autori di rilevanza paragonabile e con lo stesso risalto concesso alla menzione di altri autori di rilevanza paragonabile. 5. Dichiarazioni, garanzie ed esonero da responsabilità. Alcune giurisdizioni non consentono l'esclusione di garanzie implicite e quindi tale esclusione può non applicarsi a te. 6. Limitazione di responsabilità. Salvi i limiti stabiliti dalla legge applicabile, il licenziante non sarà in alcun caso responsabile nei tuoi confronti a qualunque titolo per alcun tipo di danno, sia esso speciale, incidentale, consequenziale, punitivo od esemplare, derivante dalla presente licenza o dall'uso dell'opera, anche nel caso in cui il Licenziante sia stato edotto sulla possibilità di tali danni. La presente licenza si intenderà risolta di diritto e i diritti con essa concessi cesseranno automaticamente, senza necessità di alcuna comunicazione in tal senso da parte del licenziante, in caso di qualsivoglia inadempimento dei termini della presente licenza da parte tua, ed in particolare delle disposizioni di cui ai punti 4. a, 4. b e 4. c, essendo la presente licenza condizionata risolutivamente al verificarsi di tali inadempimenti. In ogni caso, la risoluzione della presente licenza non pregiudicherà i diritti acquistati da individui o enti che abbiano acquistato da te opere derivate o collezioni di opere, ai sensi della presente licenza, a condizione che tali individui o enti continuino a rispettare integralmente le licenze di cui sono parte. Le sezioni 1, 2, 5, 6, 7 e 8 rimangono valide in presenza di qualsiasi risoluzione della presente licenza. Sempre che vengano rispettati i termini e le condizioni di cui sopra, la presente licenza è perpetua (e concessa per tutta la durata del diritto d'autore sull'opera applicabile). Nonostante ciò, il Licenziante si riserva il diritto di rilasciare l'opera sulla base dei termini di una differente licenza o di cessare la distribuzione dell'opera in qualsiasi momento; fermo restando che, in ogni caso, tali decisioni non comporteranno recesso dalla presente licenza (o da qualsiasi altra licenza che sia stata concessa, o che sia richiesto che venga concessa, ai termini della presente licenza), e la presente licenza continuerà ad avere piena efficacia, salvo che vi sia risoluzione come sopra indicato. 8. Varie Ogni volta che tu distribuisci, o rappresenti, esegui o reciti pubblicamente in forma digitale l'opera o una collezione di Opere, il licenziante offre al destinatario una licenza per l'opera nei medesimi termini e condizioni che a te sono stati concessi dalla presente licenza. Ogni volta che tu distribuisci, o rappresenti, esegui o reciti pubblicamente in forma digitale un'opera derivata, il Licenziante offre al destinatario una licenza per l'opera originale nei medesimi termini e condizioni che a te sono stati concessi dalla presente licenza. L'invalidità o l'inefficacia, secondo la legge applicabile, di una o più fra le disposizioni della presente licenza, non comporterà l'invalidità o l'inefficacia dei restanti termini e, senza bisogno di ulteriori azioni delle parti, le disposizioni invalide od inefficaci saranno da intendersi rettificate nei limiti della misura che sia indispensabile per renderle valide ed efficaci. In nessun caso i termini e le disposizioni di cui alla presente licenza possono essere considerati rinunciati, né alcuna violazione può essere considerata consentita, salvo che tale rinuncia o consenso risultino per iscritto da una dichiarazione firmata dalla parte contro cui operi tale rinuncia o consenso. La presente licenza costituisce l'intero accordo tra le parti relativamente all'opera qui data in licenza. Non esistono altre intese, accordi o dichiarazioni relative all'opera che non siano quelle qui specificate. Il Licenziante non sarà vincolato ad alcuna altra disposizione addizionale che possa apparire in alcuna comunicazione da te proveniente. La presente licenza non può essere modificata senza il mutuo consenso scritto del Licenziante e tuo. Clausola iCommons. Questa licenza trova applicazione nel caso in cui l'opera sia utilizzata in Italia. Ove questo sia il caso, si applica anche il diritto d'autore italiano. Negli altri casi le parti si obbligano a rispettare i termini dell'attuale Licenza Creative Commons generica che corrisponde a questa Licenza Creative Commons iCommons. Creative Commons non è responsabile nei tuoi confronti o nei confronti di altre parti ad alcun titolo per alcun danno, incluso, senza limitazioni, qualsiasi danno generale, speciale, incidentale o consequenziale che sorga in connessione alla presente licenza. Nonostante quanto previsto nelle due precedenti frasi, qualora Creative Commons espressamente identificasse se stesso quale licenziante nei termini di cui al presente accordo, avrà tutti i diritti e tutti gli obblighi del licenziante. Salvo che per il solo scopo di indicare al pubblico che l'opera è data in licenza secondo i termini della Ccpl, nessuna parte potrà utilizzare il marchio "Creative Commons" o qualsiasi altro marchio correlato, o il logo di Creative Commons, senza il preventivo consenso scritto di Creative Commons. Ogni uso consentito sarà realizzato con l'osservanza delle linee guida per l'uso del marchio Creative Commons, in forza in quel momento, come di volta in volta pubblicate sul sito internet di Creative Commons o altrimenti messe a disposizione a richiesta. Creative Commons può essere contattata al sito http: Ripresa della sessione. Dichiaro ripresa la sessione del parlamento europeo, interrotta venerdì 17 dicembre e rinnovo a tutti i miei migliori auguri nella speranza che abbiate trascorso delle buone vacanze. Come avrete avuto modo di constatare il grande "baco del millennio" non si è materializzato. Nel frattempo è mio desiderio, come del resto mi è stato chiesto da alcuni colleghi, osservare un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime delle tempeste che si sono abbattute sui diversi paesi dell'Unione Europea. Vi invito pertanto ad alzarvi in piedi per osservare appunto un minuto di silenzio. (il parlamento osserva un minuto di silenzio). Signora presidente, intervengo per una mozione d'ordine. Come avrà letto sui giornali o sentito alla televisione, in Sri Lanka si sono verificati numerosi assassinii ed esplosioni di ordigni. Una delle vittime più recenti è stato Kumar Ponnambalam, che qualche mese fa era venuto in visita qui al parlamento europeo. Signora presidente, sarebbe opportuno che inviasse una lettera alla presidente del Sri Lanka per esprimere le condoglianze del parlamento per questa e le altre morti violente verificatesi in Sri Lanka e per invitarla a fare quanto in suo potere al fine di giungere a una riconciliazione pacifica in questa situazione assai difficile. Se l'assemblea è d'accordo seguirò il suggerimento dell'onorevole Evans. Signora presidente, un richiamo al regolamento. Gradirei avere il suo parere riguardo all'articolo 143 sull'inammissibilità. La mia domanda si ricollega a un tema all'ordine del giorno di giovedì e che formulerò di nuovo al momento opportuno. Credo che tale principio sia un principio giuridico fondamentale della politica comune della pesca e qualsiasi proposta volta a sovvertirlo sarebbe giuridicamente inammissibile Vorrei sapere se è possibile sollevare un'obiezione di questo tipo nel contesto di una semplice relazione, e non di una proposta legislativa, e se rientra nelle mie competenze sollevare una tale obiezione giovedì prossimo. E' appunto in quell'occasione che, se lo desidera, avrà modo di sollevare la sua questione pregiudiziale, cioè giovedì in apertura della discussione sulla relazione. Signora presidente, in coincidenza con la prima tornata dell'anno del parlamento europeo, negli Stati Uniti in Texas è stata fissata, purtroppo per giovedì prossimo, l'esecuzione di un condannato a morte, un giovane di 34 anni che chiameremo di nome Hicks. Su richiesta di un deputato francese, l'onorevole Zimeray, è già stata presentata una petizione, che ha avuto molti firmatari tra cui il sottoscritto, ma le chiedo, in conformità con l'indirizzo ormai costantemente espresso dal parlamento europeo e da tutta la comunità europea, di intervenire, con il prestigio della sua carica e dell'istituzione che lei rappresenta, presso il presidente e il governatore del Texas Bush, che ha il potere di sospendere la condanna a morte e di graziare il condannato. E tutto ciò in conformità con i principi che abbiamo sempre sostenuto. La ringrazio, onorevole Segni, lo farò volentieri. In effetti ciò è assolutamente conforme alla posizione che il nostro parlamento ha sempre sostenuto. Signora presidente, vorrei richiamare l'attenzione su un caso che il parlamento segue da tempo, ossia il caso di Alexander Nikitin. Noi tutti siamo lieti che il tribunale lo abbia assolto, ribadendo che anche in Russia l'accesso a informazioni sull'ambiente è un diritto sancito dalla costituzione. Ora, però, verrà messo nuovamente in stato di accusa perché il pubblico ministero ricorrerà in appello. Come sappiamo e come abbiamo fatto rilevare in innumerevoli risoluzioni - anche nell'ultima seduta plenaria dell'anno scorso - non si tratta semplicemente di un caso giudiziario ed è un grave errore accusare Alexander Nikitin di aver commesso reati e atti criminali, tanto più che noi, in quanto diretti interessati, abbiamo beneficiato dei risultati delle sue ricerche. Tali risultati sono alla base dei programmi europei di tutela del mare di Barents. La prego pertanto di prendere in esame la bozza della lettera in cui vengono indicati i fatti principali e di sostenere presso le autorità russe la posizione assunta dal parlamento, conformemente alle sue risoluzioni. Sì, onorevole Scroedter, esaminerò volentieri i fatti relativi alla questione da lei esposta non appena avrò ricevuto la sua lettera. Signora presidente, mi permetta di farle innanzi tutto i miei complimenti per aver tenuto fede alla parola data. In effetti il numero di canali televisivi disponibili nei nostri uffici è aumentato enormemente in questa prima tornata dell'anno nuovo. Tuttavia, signora presidente, non è ancora stato dato seguito alla mia richiesta. E' vero che adesso abbiamo due canali finlandesi e uno portoghese, ma purtroppo manca ancora il canale olandese. Ed era proprio quello che avevo chiesto, dato che noi parlamentari olandesi, quando veniamo spediti in questo esilio mensile, gradiremmo poter vedere il telegiornale in olandese. Ripeto ancora una volta la mia richiesta: Onorevole Plooj-van Gorsel, posso risponderle che tale punto figura all'ordine del giorno della riunione dei questori di mercoledì. Spero che sarà esaminata con uno spirito positivo. Signora presidente, vorrei sapere perché questo parlamento non rispetta le norme in materia di salute e sicurezza che esso stesso approva. Perché non è stato condotto alcun test della qualità dell'aria in questo edificio da quando siamo stati eletti? Perché dal 1998 il comitato salute e sicurezza non si è più riunito? Perché non sono state fatte prove dell'allarme antincendio né negli edifici del parlamento di Bruxelles né qui a Strasburgo? Perché non esistono istruzioni da seguire in caso di incendio? Perché dopo il mio incidente non sono state apportate migliorie alle scale? Perché non viene fatto rispettare il divieto di fumare nelle aree riservate appunto ai non fumatori? E' assolutamente vergognoso che proprio noi non rispettiamo le norme da noi stessi approvate. Onorevole Lynne, lei ha perfettamente ragione e intendo verificare se tutto quanto lei ha detto davvero non è stato fatto. Intendo altresì sottoporre il punto al collegio dei questori e sono certa che ai nostri questori starà a cuore fare in modo che il parlamento osservi le disposizioni che approva. Signora presidente, l'onorevole Díez González e io avevamo presentato alcune interrogazioni in merito a determinate opinioni della vicepresidente de Palacio riferite da un giornale spagnolo. I servizi competenti non le hanno inserite all'ordine del giorno, in quanto hanno ritenuto che avessero già ottenuto risposta in una tornata precedente. Le interrogazioni cui è stata data risposta in precedenza riguardavano un intervento della commissario de Palacio in un caso determinato, non le dichiarazioni pubblicate dal giornale Abc il 18 novembre scorso. Devo confessarle che in questo momento la questione mi pare un po' confusa. Quindi verificheremo con estrema attenzione per essere certi che tutto sia corretto. Signora presidente, gradirei sapere se questa settimana il parlamento intende lanciare un segnale chiaro per esprimere il nostro scontento riguardo alla decisione presa oggi di rifiutare il rinnovo dell'embargo sulle armi contro l'Indonesia, visto e considerato che in passato la stragrande maggioranza dei deputati aveva sostenuto l'imposizione dell'embargo all'Indonesia. La decisione odierna di non rinnovarlo è pericolosissima, data la situazione sul posto. Il parlamento dovrebbe pertanto inviare un messaggio, come auspica la stragrande maggioranza dei deputati. Gli stati membri dell'unione sono stati irresponsabili a non rinnovare l'embargo. Com'è già stato detto, la situazione in Indonesia è davvero esplosiva, con un forte rischio che in futuro si verifichi un colpo di stato. Non sappiamo cosa stia succedendo e quindi mi chiedo perché si debba permettere ai produttori di armi dell'Ue di trarne profitto a scapito di persone innocenti. Comunque sia, questo punto non è previsto nelle discussioni sui problemi di attualità di giovedì. Ordine dei lavori. Signora presidente, l'idea che la commissione Prodi presentasse il suo programma politico per tutta la legislatura proviene inizialmente da una proposta del gruppo del partito del socialismo europeo, approvata all'unanimità dalla conferenza dei presidenti in settembre e anche accettata esplicitamente dal presidente Prodi, che ha ribadito il suo impegno al riguardo durante il discorso di investitura. Si tratta di un impegno importante in quanto la commissione è un organo che detiene il monopolio di iniziativa, conformemente ai trattati, e di conseguenza delinea i tratti essenziali di quella che sarà l'attività politica e legislativa di questo parlamento nei prossimi cinque anni. Ricordo altresì, signora presidente, che durante la precedente legislatura il parlamento ha votato due volte la fiducia a favore del presidente Prodi; durante l'attuale legislatura l'ha votata di nuovo a luglio e poi, dopo l'insediamento della nuova commissione, ha votato nuovamente la fiducia per l'intera commissione in settembre. Quindi c'è già stato tempo a sufficienza per permettere alla commissione di elaborare il suo programma e per consentirci di prenderne conoscenza per poi spiegarlo ai cittadini. A tale proposito ricordo la risoluzione del 15 settembre scorso, in cui si raccomandava di presentare la proposta il più rapidamente possibile. I fatti della settimana scorsa - scaturiti a latere della conferenza dei presidenti, sfruttata solo per corroborare e ratificare decisioni adottate al di fuori di essa - ci pongono di fronte a un dilemma: o la commissione non è in grado di presentare questo programma (in tal caso, sarebbe opportuno che lo dicesse (. A sentire il suo presidente, è in grado di farlo. Dato che la commissione è rappresentata dalla vicepresidente de Palacio, ritengo che prima di votare converrebbe sapere se la commissione è sempre disposta a presentare il programma, conformemente agli accordi; oppure il parlamento non è in grado di esaminare tale programma, come apparentemente sostengono alcuni. Considerando che il programma legislativo sarà discusso a febbraio, potremmo prescindere dal dibattito, in quanto il giorno dopo la stampa ed Internet avrebbero divulgato il testo a tutti i cittadini e quindi il parlamento non avrebbe più bisogno di occuparsene. Secondo il mio gruppo, un parlamento serve per ascoltare, discutere e riflettere, quindi a nostro avviso non c'è alcuna ragione che giustifichi questo rinvio. Se la commissione è in grado di presentare il programma, secondo noi siamo perfettamente in tempo per ripristinare l'accordo iniziale intervenuto tra il parlamento e la commissione e comportarci responsabilmente dinnanzi ai nostri concittadini. Perciò la proposta del gruppo del partito del socialismo europeo, da lei menzionata, è che mercoledì si mantenga la presentazione del programma per la legislatura della commissione Prodi, inserendovi anche il progetto di riforma amministrativa. Altrimenti potremmo ritrovarci in una situazione paradossale: con la scusa che non c'è il testo, si nega da un lato il diritto del presidente della commissione di rivolgersi a questo parlamento, e dall'altro che abbia luogo una discussione sulla riforma, senza che il parlamento conosca a priori i testi su cui si basa. Pertanto, signora presidente, la prego di chiedere alla commissione di esprimersi subito e poi di procedere al voto. (applausi dai banchi del gruppo del partito del socialismo europeo). Signora presidente, onorevoli colleghi, sono piuttosto sorpreso del comportamento del collega, onorevole Barón Crespo, che ora pretende che il punto in questione venga inserito nell'ordine del giorno di mercoledì. Non la biasimo per questo: può sempre succedere che si debba essere sostituiti. Il collega Hänsch è intervenuto in sua vece. In sede di conferenza dei presidenti ne abbiamo discusso approfonditamente. Soltanto un gruppo politico condivideva l'opinione da lei espressa in questa sede. La questione è stata posta ai voti. Il punto in questione è stato oggetto di una votazione in cui, se ben ricordo, vi sono stati 422 voti contrari e 180 a favore con poche astensioni. Tutti gli altri erano di diversa opinione e così è stato deciso. Vorrei ora entrare brevemente nel merito. Abbiamo fiducia nella commissione, in Romano Prodi e la grande maggioranza del nostro gruppo politico, come tutti sanno, dopo un difficile processo ha votato la fiducia a Romano Prodi e alla commissione. Tuttavia siamo anche dell'idea che la strategia della commissione vada discussa nel corso di una procedura regolare, non soltanto in base a una dichiarazione rilasciata oralmente in questo parlamento ma anche in base a un documento adottato dalla commissione che illustri tale programma per i prossimi cinque anni. Ma un tale documento non esiste ancora! La commissione presenterà il programma per il 2000 in febbraio. Abbiamo acconsentito: se la commissione non vuole discutere il programma 2000 in gennaio lo faremo in febbraio. Non è certo nostra intenzione entrare in conflitto con la commissione. Al contrario, pensiamo che per quanto possibile la commissione e il parlamento debbano percorrere una strada comune. Il parlamento, tuttavia, esercita anche funzioni di controllo nei confronti della commissione e non tutto ciò che viene proposto da quest'ultima deve necessariamente trovarci concordi. Vorrei che all'interno dei gruppi politici potessimo prepararci adeguatamente al dibattito sul programma quinquennale. Non è possibile farlo ascoltando una dichiarazione di cui non conosciamo con esattezza il contenuto. Perciò raccomandiamo - e ho l'impressione che anche la commissione sia disposta ad accogliere questa idea - di discutere in febbraio il programma a lungo termine della commissione che si estende fino al 2005 - sperando che a quel punto la commissione abbia concordato un programma che ci sottoporrà - e, sempre in febbraio, anche il programma legislativo della commissione per l'anno 2000. E' dunque sulla base di un nesso oggettivo che proponiamo di discutere contestualmente i due programmi e per questa ragione il mio gruppo politico respinge decisamente la proposta del gruppo socialista! Signora presidente, desidero affermare chiaramente che, innanzi tutto, la commissione nutre il massimo rispetto per le decisioni del parlamento tra cui quella di elaborare il proprio ordine del giorno. Ma voglio dire altrettanto chiaramente che il presidente Prodi si è impegnato con il parlamento a inserire un nuovo dibattito, come ha ricordato l'onorevole Barón, oltre al dibattito annuale sul programma legislativo della commissione, sulle grandi linee di azione per il prossimo quinquennio, cioè per la presente legislatura. Tengo a sottolineare, signora presidente, che, secondo l'accordo concluso nel settembre scorso, questo dibattito era distinto dalla presentazione del programma legislativo della commissione. E desidero far sapere che, per quanto riguarda la commissione, siamo pronti e disposti a tenere questo dibattito quando lo si ritenga opportuno; eravamo già pronti a farlo questa settimana, conformemente all'accordo iniziale, sulla base dell'intesa di una presentazione del discorso ai gruppi parlamentari il giorno prima. Quindi, signora presidente, ribadisco che da parte nostra abbiamo discusso del programma di azione per il prossimo quinquennio e che siamo pronti a presentarlo quando vuole il parlamento - anche questa settimana, se decide in tal senso - mentre il mese prossimo toccherà al programma per il 2000, esattamente come era stato stabilito. Signora presidente, sento qualche risata fra i socialisti. Mi è stato detto che anche una parte cospicua del gruppo socialista vorrebbe che questo punto venisse ritirato dall'ordine del giorno, in quanto nella votazione in sede di conferenza dei presidenti è mancato il voto del gruppo di lavoro dei colleghi competenti del gruppo socialista. Non so se questa informazione sia corretta, ma noi del PPE-DE saremmo comunque grati se il suddetto punto venisse eliminato visto che il parlamento si è già occupato ripetutamente della questione. Esistono anche alcune decisioni contro tale imposta. Per questa ragione il gruppo del PPE-DE chiede che il punto in questione venga ritirato dall'ordine del giorno. La ringrazio, onorevole Poettering. Ha facoltà l'onorevole Wurtz che interviene contro la richiesta. Signora presidente, vorrei innanzi tutto sottolineare la mancanza di logica da parte dell'onorevole Poettering che ha appena fatto la morale al gruppo socialista per essere tornato su una decisione approvata dalla conferenza dei presidenti con una netta maggioranza. Ebbene, egli ha fatto la stessa cosa. Si era discusso e tutti si erano detti d'accordo, tranne il gruppo PPE-DE e il gruppo ELDR. In tale circostanza - gli onorevoli colleghi presidenti lo ricorderanno - avevo altresì sottolineato che il punto non era tanto sapere se siamo a favore o contro la tassa Tobin, ma se abbiamo il coraggio di ascoltare che cosa ne pensano la commissione e il consiglio. Non è chiedere molto. Pertanto, reitero la proposta di mantenere all'ordine del giorno l'interrogazione orale al consiglio e alla commissione, per apprendere, una volta per tutte, la posizione delle due istituzioni su una proposta relativamente modesta, ma che lancerebbe un segnale importante all'opinione pubblica, soprattutto sull'onda dell'emozione suscitata dal fallimento della conferenza di Seattle. Pongo ora in votazione la richiesta del gruppo PPE-DE intesa a ritirare dall'ordine del giorno l'interrogazione orale sull'imposta patrimoniale. (il parlamento respinge la richiesta con 164 voti favorevoli, 166 contrari e 7 astenuti). Signora presidente, ringrazio l'onorevole Poettering per l'inaspettata pubblicità che ha appena dato a questa discussione. Grazie! Signora presidente, è stato contato il mio voto, che non è stato deposto elettronicamente, perché non ho la scheda? Il mio voto era favorevole. Signora presidente, la presidenza ha già annunciato l'esito della votazione. Non sono ammesse modifiche. Signora presidente, premetto che rispetterò la sua decisione, ma durante la votazione precedente sulla questione del piano strategico della commissione avevo manifestato l'intenzione di intervenire a nome del mio gruppo prima della votazione, ma non ne ho avuto la possibilità. Le sarei molto grato se prima di chiudere questo punto all'ordine del giorno mi permettesse di rilasciare una dichiarazione di voto a nome del mio gruppo. Si tratta di una cosa importante e sarebbe utile poter mettere a verbale il motivo del nostro comportamento al momento della votazione alla luce della nostra analisi politica. Signora presidente, non è mia intenzione riprendere la discussione, ma anch'io avevo chiesto di intervenire per prendere posizione sulla richiesta dell'onorevole Barón Crespo. Lei non mi ha dato la parola. Ne sono spiacente anche se ormai la votazione è già stata effettuata, la decisione presa e quindi la questione è da considerarsi chiusa. Me ne dispiace, onorevoli Hnsch e Cox, non mi ero accorta che avevate chiesto la parola. Comunque mi pare che le posizioni siano chiare e saranno riportate al processo verbale. Quando domani approveremo il processo verbale della seduta odierna i colleghi che dovessero ritenerlo inadeguato potranno chiedere che esso venga modificato. Mi pare una buona soluzione. Evidentemente il processo verbale della seduta di domani riporterà tutte le eventuali dichiarazioni complementari. Mi pare una formula migliore piuttosto che procedere ora alle dichiarazioni di voto che ci porterebbero molto lontano. Onorevole Cox, onorevole Hansch, siete d'accordo? Signora presidente, se il verbale rispecchierà correttamente il voto del mio gruppo non avrò alcuna obiezione. Ma se la sua decisione implica che non posso rilasciare una dichiarazione di voto, la accetto con delle riserve. Faremo molta attenzione allora alla redazione del processo verbale, come per altro facciamo sempre. Se esso non rifletterà correttamente le posizioni potrà essere modificato. (il parlamento approva l'ordine del giorno così modificato). Consulenti per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose. L'ordine del giorno reca la discussione sulla relazione (A5-0105 / 1999), presentata dall'on. Koch a nome della commissione per la politica regionale, i trasporti e il turismo, sulla posizione comune definita dal consiglio in vista dell'adozione della direttiva del parlamento europeo e del consiglio relativa alle prescrizioni minime applicabili all'esame di consulente per la sicurezza dei trasporti su strada, per ferrovia e per via navigabile di merci pericolose (C5-0208/99-1998/0106 (Cod)). Signora presidente, non possiamo e non dobbiamo rassegnarci al continuo aumento degli incidenti che si verificano nel trasporto su strada, per ferrovia e sulle vie navigabili con gravi danni, dovuti non solo ma anche al fatto che il personale addetto non si occupa con sufficiente coscienziosità del trasporto delle merci pericolose; accade inoltre che, per ignoranza o insufficiente preparazione dei conducenti o di altri addetti ai vari mezzi di trasporto, un piccolo incidente si trasformi in una sciagura di grandi proporzioni. Essendo austriaco mi è rimasta impressa vivamente nella memoria - ma credo lo stesso valga per tutti noi - la sciagura del tunnel nei monti Tauri che è costata la vita a tante persone e in cui solo dopo molti mesi e con un enorme sforzo finanziario si è potuto ricostruire quanto era andato distrutto all'interno del tunnel a causa dell'incendio. I lavori di ricostruzione, durati mesi, hanno provocato l'interruzione del transito in questa importante arteria di comunicazione fra il nord e il sud dell'Europa. La deviazione del traffico resasi necessaria ha causato disagi ai limiti della tollerabilità a migliaia di cittadini dell'Unione Europea. Per alcuni comuni del mio paese la situazione è stata veramente infernale. La nostra risposta a incidenti di questo genere deve essere la prevenzione e il progetto di direttiva oggi in discussione rappresenta un importante presupposto per assicurare un'adeguata formazione ai consulenti per la sicurezza, affinché si intervenga nel modo e nel momento opportuno. Certamente non possiamo accontentarci di creare una normativa europea volta a elevare il grado di sicurezza. Dobbiamo anche assicurarci che le norme introdotte vengano recepite puntualmente dagli stati membri e, ancor più, che esse vengano infine applicate. Evitiamo, per favore, che si aggiunga un ulteriore ambito in cui si finisca con il dover denunciare le carenze nell'applicazione. Non dobbiamo accontentarci di colmare un'altra lacuna nella rete di sicurezza, chiudendo gli occhi sul fatto che resta da fare molto di più in materia di sicurezza nel settore dei trasporti in Europa. A tale proposito chiedo alla signora commissario competente, e qui presente, di presentare al più presto una proposta in merito, affinché in futuro si possa garantire maggiore sicurezza nei trasporti in galleria per non dover più assistere in Europa a sciagure di tale gravità! Signora presidente, innanzi tutto voglio ringraziare l'onorevole Koch per la sua relazione incentrata sul tema della sicurezza dei trasporti e in particolare sull'armonizzazione delle prescrizioni applicabili all'esame di consulente per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose su strada, ferrovia o vie navigabili interne. Mi congratulo con lui per l'eccellente relazione. Tutti questi incidenti si sono verificati negli ultimi quattro mesi e ci ricordano che la sicurezza dei trasporti non può mai essere data per scontata e che i responsabili della protezione dei cittadini devono essere altamente motivati e qualificati. Il relatore sottolinea che, nella sua posizione comune, il consiglio ha accolto sei dei dieci emendamenti presentati dal parlamento in prima lettura e ha ripreso il senso dei quattro restanti. Pertanto il mio gruppo intende votare a favore della suddetta posizione comune e auspica quanto prima l'attuazione della legislazione che ci doterà di un ulteriore strumento per rendere i trasporti nell'Unione Europea il più sicuri possibile. Il mio gruppo sarà sempre a favore di qualsiasi iniziativa volta a migliorare la sicurezza dei trasporti. Il lavoro da svolgere in questo settore è ancora molto, come hanno dimostrato gli eventi verificatisi recentemente. Signora presidente, mi permetta di formulare un paio di osservazioni. Ringrazio innanzi tutto il relatore per il suo lavoro estremamente preciso e tecnico sul fascicolo in parola, e in secondo luogo la commissione per la proposta presentata. La proposta concerne l'armonizzazione dei requisiti d'esame, tuttavia, in realtà parla anche di norme minime, cosa che io in un certo senso deploro. Tutto ciò è importante, ma altrettanto essenziale è l'attuazione delle norme vigenti. Ci sono diversi motivi per dedicare attenzione a questo aspetto, basti guardare quanti incidenti si sono prodotti negli anni scorsi in caso di nebbia in Belgio, o in Olanda o in altri paesi. Tanti sono gli incidenti in cui sono rimasti coinvolti camion che trasportavano merci pericolose e che in tali condizioni meteorologiche non avrebbero dovuto viaggiare invece di trovarsi tranquillamente sulle strade. Oppure pensiamo alle navi provenienti dai paesi dell'Europa orientale che navigano in condizioni chiaramente pericolose. Da indagini condotte nei porti belgi, finlandesi e anche giapponesi è altresì emerso che il 50 percento dei container contenenti in parte merci pericolose, non viene consegnato nel rispetto delle norme vigenti. In breve, l'importanza del tema è enorme. Per quanto attiene alla situazione dei consulenti per la sicurezza, in alcuni stati membri a partire dal 1º gennaio di quest'anno le aziende devono obbligatoriamente averne uno interno. Attualmente i problemi creati da questa norma sono molti, soprattutto per le aziende più piccole, che non dispongono di mezzi finanziari sufficienti. Di conseguenza tali aziende sono costrette a rinunciare al loro carico oppure a mescolarlo ad un altro carico, con i seri problemi che ciò genera. Per tale motivo si chiede alle aziende di integrare tali attività nei rendiconti finanziari, oppure nelle analisi aziendali, da inserire eventualmente in certificazioni ISO 9002 . Il quadro normativo è pronto, adesso dobbiamo occuparci della sua attuazione. Permettetemi di indicare un ultimo punto, sempre concernente l'applicazione delle norme. Occorre formulare degli accordi soddisfacenti con i paesi dell'Europa orientale, dato che essi aderiranno ai trattati in materia solo a partire dal 1º luglio 2001, cioè soltanto fra un anno e mezzo. Tali paesi adesso godono di un leggero vantaggio concorrenziale, il che non è grave. Tuttavia, io credo che si debba dare la precedenza agli aspetti che riguardano la sicurezza dei trasporti stradali, ferroviari e per vie navigabili interne, e presentare tempestivamente questa parte dell'acquis comunitario ai paesi candidati all'adesione. Signora presidente, in questo parlamento, a ragione per altro, si pone regolarmente in risalto l'importanza della sicurezza dei trasporti. I volumi sempre crescenti di merci che attraversano l'Europa comportano, consapevolmente o meno, rischi di tutti i generi per il personale, l'ambiente e la società. Pertanto, coloro che devono gestire i suddetti rischi devono soddisfare requisiti molto rigorosi. Le norme sancite in un'altra direttiva, la direttiva 95 / 35 / Ce, paiono sufficientemente adeguate per fornire una consulenza responsabile sull'organizzazione dei trasporti di merci pericolose. Mi rallegro che si sia raggiunta un'intesa con il consiglio in materia di requisiti minimi per gli esami dei consulenti per la sicurezza, sebbene avrei preferito che fossero stati formulati norme e programmi uniformi atti a garantire l'uguaglianza dei diplomi a livello internazionale. Tuttavia, pare che il mio sia solo un pio desiderio. Infine, l'emendamento proposto dal relatore è più che logico e pertanto può contare su tutto il mio appoggio. Signor presidente, signora commissario, onorevoli colleghi, innanzi tutto vorrei congratularmi con l'onorevole Koch per le relazioni presentate. Pur trattandosi di relazioni di carattere tecnico, rivestono grande importanza dal punto di vista della sicurezza. Mi limiterò a poche considerazioni. In primo luogo vorrei pregare la signora commissario - e sono convinto che la mia richiesta troverà un terreno fertile - di adoperarsi affinché venga dedicata maggiore attenzione alla questione della sicurezza nei trasporti su strada, nonché nella navigazione marittima e nelle acque interne. Constatando che la prima proposta della commissione è stata presentata il 19 marzo 1998 e che oggi ce ne stiamo ancora occupando - benché il parlamento si sia attivato con una certa tempestività - devo far rilevare che si è proceduto con eccessiva lentezza. Il secondo punto è già stato ricordato e riguarda le norme minime. In generale sono dell'idea che in numerosi settori all'interno dei trasporti sarebbero auspicabili una maggiore flessibilità e normative nazionali. Per quanto riguarda la sicurezza invece sono piuttosto scettico in quanto la sicurezza in Svezia non è sostanzialmente diversa dalla sicurezza in Germania, in Italia o in Austria. Nel caso in cui questo tipo di flessibilità dovesse dare adito a un'insufficiente regolamentazione in alcuni paesi occorrerà procedere a una ulteriore armonizzazione. Anche il terzo punto è già stato toccato. Anch'io, come l'onorevole Rack, provengo da un paese di transito in cui la questione assume particolare importanza. Non ci proponiamo di peggiorare unilateralmente le condizioni di concorrenza per alcuni paesi, favorendo paesi di transito come l'Austria. Signor presidente, desidero innanzi tutto congratularmi con il relatore onorevole Koch per il magnifico lavoro e la proficua collaborazione instaurata con la commissione per migliorare i testi e presentare la relazione nonché la proposta; alla fine c'è un unico emendamento, relativo alle prescrizioni applicabili all'esame attitudinale dei consulenti per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose su strada, per ferrovia e per via navigabile. A nostro avviso, sono importanti la collaborazione e il lavoro svolto insieme dalle due istituzioni - parlamento e commissione - e la collaborazione esistente con la commissione per la politica regionale, e in particolare con il gruppo trasporti, è straordinaria. La posizione comune riprende praticamente tutti gli emendamenti accolti dalla commissione ed armonizza le prescrizioni minime applicabili all'esame di consulente per la sicurezza: in seconda lettura, possiamo pertanto accettare l'emendamento relativo alla data di recepimento proposta, molto più realistica rispetto a quella avanzata inizialmente dalla commissione, visto che sono già vari anni che discutiamo della questione. Desidero inoltre ringraziare brevemente i vari deputati per i loro interventi e dire loro che per la commissione la sicurezza è una priorità nell'ambito dei trasporti. E come ha detto molto giustamente l'onorevole Simpson, il processo non si può mai dare per scontato, acquisito o concluso. L'incremento dei margini, delle garanzie di sicurezza nei trasporti è un processo che deve continuare a migliorare giorno dopo giorno. In tal senso, desidero anche fare brevemente riferimento ai problemi dei tunnel, menzionati dagli onorevoli Rack e Swoboda. Nel caso dell'Austria, si tratta indubbiamente di un tema molto sensibile, che richiede uno sforzo per vedere come accrescerne la sicurezza. In uno dei gravi incidenti verificatisi recentemente, la merce trasportata non era di per sé pericolosa. La margarina e qualche chilo di vernice che, in linea di massima, non comportavano rischi, hanno provocato un'autentica catastrofe. E' necessario pertanto considerare come sia possibile perfezionare ulteriormente i criteri per garantire la massima sicurezza. Infine, ribadisco che dobbiamo considerare la sicurezza in tutti i tipi di trasporti. Questa settimana terremo in questa sede un dibattito sulla sicurezza del trasporto marittimo, in seguito alla catastrofe dell'Erika, e nel corso di quest'anno dovremo discutere degli obiettivi in materia di sicurezza del trasporto aereo. Ma, onorevoli deputati, la sicurezza è un obiettivo prioritario della commissione. Come avrò modo di dichiarare nel corso del dibattito sull'Erika, non aspettiamo una catastrofe per dedicarci all'esame della questione della sicurezza, ma vi lavoriamo a prescindere da questi avvenimenti, che non fanno altro che dimostrare quanto sia urgente dare una risposta efficace a questo tipo di problemi. Ringrazio ancora una volta tutti coloro che sono intervenuti, e in particolare il relatore onorevole Koch. La discussione è chiusa. La votazione si svolgerà domani, alle 12.00. Trasporto di merci pericolose su strada. L'ordine del giorno reca la relazione (A5-0104 / 1999) presentata dall'onorevole Koch a nome della commissione per la politica regionale, i trasporti e il turismo sulla proposta di direttiva del parlamento europeo e del consiglio [Com (1999) 158-C5-0004/1999-1999/0083 (Cod)] che modifica la direttiva 94 / 55 / Ce concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli stati membri relative al trasporto di merci pericolose su strada. Signor presidente, signora commissario, onorevoli colleghi, la direttiva entrata in vigore il 1º gennaio 1997 concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli stati membri relative al trasporto di merci pericolose su strada contiene alcune norme transitorie la cui validità è a termine e dipende dalla conclusione di alcuni lavori di normazione da parte del CEN, il comitato europeo di normalizzazione. I ritardi nei lavori del Cen hanno comportato problemi nell'applicazione della suddetta direttiva. In particolare, gli allegati non hanno potuto essere adeguati ai più recenti sviluppi nel settore tecnologico e industriale. Ciò è a mio avviso deplorevole e ci costringe a intervenire per ovviare ad inadempienze altrui. Accetto pertanto la proposta di modifica della direttiva 94 / 55 / Ce oggi in discussione. Un mancato intervento da parte dell'Unione Europea obbligherebbe gli stati membri a modificare le proprie disposizioni legislative nazionali per un breve periodo, ovvero fino alla conclusione dei lavori del Cen, il che comporterebbe inutili costi e incertezze. La modifica della direttiva oggi in discussione non implica la modifica dell'armonizzazione attualmente vigente all'interno della comunità delle norme in materia di trasporto di merci pericolose. Essa si limita a prolungare le norme transitorie rinviando le scadenze, a eliminare le disposizioni ritenute ormai obsolete e a disciplinare le procedure nei seguenti casi: a) trasporti ad hoc di merci pericolose; b) emanazione di norme nazionali meno severe, in particolare per quanto riguarda il trasporto di quantitativi molto ridotti di merci pericolose in ambito locale chiaramente definito. La modifica della direttiva risulta pertanto pienamente conforme al principio di sussidiarietà; agli stati membri vengono attribuite maggiori competenze. La commissione stabilisce se gli stati membri possano emanare determinate disposizioni, assistita in questo compito da un comitato di esperti nel settore delle merci pericolose ai sensi della procedura legislativa. Le modalità per l'esercizio di tali competenze di esecuzione da parte della commissione sono state riviste con una decisione del consiglio del giugno 1999 . La proposta di direttiva concernente il trasporto di merci pericolose su strada oggi in discussione risale tuttavia al maggio 1999 e, pertanto, non ha potuto tenere conto della procedura di comitatologia attualmente vigente. Gli emendamenti presentati e approvati all'unanimità in sede di commissione fanno riferimento in due casi alla suddetta procedura di comitatologia recentemente modificata. Intendiamo assicurare che tale riferimento figuri già nei considerando e che il termine stabilito in modo inequivocabile entro il quale il consiglio deve prendere una decisione venga fissato al massimo entro tre mesi. Si sottolinea inoltre la necessità di una maggiore trasparenza. Un altro emendamento consente agli stati membri di stabilire requisiti più rigorosi, soprattutto per le cisterne qualora la temperatura ambiente alla quale si lavora e si effettuano i trasporti sia di solito inferiore a -20º. Ciò nell'interesse, soprattutto, delle regioni dell'Europa settentrionale. Un ultimo emendamento si propone di consentire che continuino ad essere utilizzati per il trasporto nazionale cisterne e veicoli immatricolati nel periodo compreso fra il 1º gennaio 1997 e l'entrata in vigore della direttiva, la cui costruzione e manutenzione sia in linea con i requisiti della stessa direttiva. Signor presidente, onorevoli colleghi, buon anno e buon nuovo millennio. Vorrei commentare brevemente la proposta presentata dalla commissione in merito alla modifica della direttiva sul trasporto su strada delle merci pericolose. Ritengo sia importante che questa direttiva sia approvata adesso; altrimenti gli stati membri sarebbero costretti a modificare le proprie leggi nazionali per un periodo di tempo estremamente breve e ciò comporterebbe solamente costi aggiuntivi e, ancora una volta, accrescerebbe l'irritazione dei cittadini verso la burocrazia dell'Ue. D'altro canto, nella proposta della commissione non vengono presi in considerazione alcuni elementi, come il clima rigido delle regioni nordiche. Ho ritenuto pertanto opportuno proporre alcuni emendamenti da inserire nell'eccellente relazione dell'onorevole Koch, che sono stati approvati in sede di commissione. Tali emendamenti riguardano la resistenza alle basse temperature dei serbatoi adibiti al trasporto delle merci pericolose. Nella proposta della commissione si era pensato che meno venti gradi sarebbero stati sufficienti; per coloro che vivono nel bacino del Mediterraneo è difficile immaginare che in Lapponia le temperature possono raggiungere ben altri valori. Onorevoli colleghi, anche in Lapponia si sostiene l'attività dell'Unione Europea, quindi sarebbe importante tenere maggiormente conto di questa area. Di conseguenza, ho proposto di ridurre il limite a meno quaranta gradi. Tale modifica sarebbe necessaria anche per lasciare immutato lo standard di sicurezza in vigore nelle regioni nordiche. Signor presidente, se lei permette vorrei innanzi tutto congratularmi per come, nel corso della discussione, ha effettuato il cambio della presidenza. L'ho trovato perfetto. Entrando nel merito, ritengo che i cittadini europei debbano poter essere certi che i trasporti in Europa su strada, per ferrovia o con altri mezzi, avvengano in condizioni di massima sicurezza, anche nel caso in cui si tratti di merci pericolose. La presente direttiva è un contributo in questa direzione. Il fatto che oggi siamo chiamati a intervenire è, in linea di principio, scandaloso. Il relatore, onorevole Koch, al quale esprimiamo la nostra gratitudine per il lavoro svolto, ha fatto rilevare che avrebbero già potuto essere compiuti alcuni progressi se non si fossero verificati ritardi nei lavori del Cen dovuti alla lentezza nell'elaborazione e nel ravvicinamento della direttiva. Non ci resta dunque che sperare - entro questa settimana dovremmo decidere il tutto - che nel 2001 possiamo finalmente disporre di norme comunitarie in materia di trasporto di merci pericolose su strada, beneficiando in tal modo sia di una maggiore certezza del diritto che di una maggiore sicurezza sulle nostre strade. Signor presidente, la relazione che trattiamo ora non contempla, in sé, cambiamenti di vasta portata. La maggior parte degli emendamenti sono di carattere squisitamente tecnico, ma vale comunque la pena di ricordare come, ogni volta che assumiamo decisioni di questo tipo, noi operiamo a favore dell'ambiente in senso lato, con il vantaggio di creare condizioni migliori per il corretto funzionamento del mercato interno. Sull'intero territorio dell'unione vengono trasportati notevoli quantitativi di merci pericolose, che transitano sulle strade, sulle ferrovie e attraverso i porti. Ciò rende necessario il varo di un'adeguata regolamentazione di questo tipo di attività. Settore dopo settore, si assiste all'approvazione progressiva di norme minime che gli stati membri debbono rispettare. al relatore Koch va il nostro ringraziamento per il lavoro svolto in tale ambito. L'impatto di queste regole è importante anche ai fini del mercato interno. Se si desidera, infatti, che il mercato interno dei trasporti possa funzionare adeguatamente, diviene allora importante non soltanto dotarsi di regole, ma anche assicurare che tali regole siano, nel massimo grado possibile, regole comuni. In conclusione, desidero fare una terza osservazione, pure di sostanziale importanza, in merito a un emendamento presentato dall'onorevole Vatanen. Con l'approvazione di questo emendamento si terrebbe conto del fatto che nelle regioni settentrionali dell'unione può fare molto freddo. Ciò rende necessario, a sua volta, tenere conto dei possibili effetti di temperature tanto rigide su materiali e imballaggi. Signor presidente, in questo tipo di regolamentazioni è molto importante sforzarsi di essere flessibili; spero quindi che la commissione potrà accogliere questo emendamento. Signor presidente, vorrei ringraziare non soltanto il collega, onorevole Koch, ma anche la vicepresidente della commissione per aver riconosciuto in modo tanto chiaro ed inequivocabile l'importanza della sicurezza nel settore dei trasporti e la priorità della sicurezza. E' infatti evidente che anche nel caso in cui all'interno dell'Unione Europea venissero adottate norme pienamente adeguate, i mezzi di trasporto non si fermerebbero ai suoi confini. Pertanto è senz'altro opportuno prevedere disposizioni che vanno al di là della dimensione regionale. Se la signora commissario non è in grado di farlo oggi, sarebbe comunque disposta a informare per iscritto la commissione parlamentare sullo stato delle cose e sullo stato dei negoziati fra Cen e commissione economica? Ci rammarichiamo tutti che il comitato europeo di normalizzazione (Cen) non sia riuscito a concludere entro il termine richiesto la modifica delle norme necessarie per giungere a un'armonizzazione adeguata in seno all'Unione Europea. Questo dibattito e la modifica della direttiva attualmente in vigore ci permettono di tener conto di differenze di fatto che testimoniano la diversità della nostra Europa. Poco fa l'onorevole Vatanen ci parlava di temperature inferiori non a 20 gradi sotto zero, ma a 40 gradi sotto zero. Naturalmente accettiamo questo emendamento, ha perfettamente ragione. Credo che si debba tener conto di circostanze materiali, che dimostrano la varietà climatica dell'Unione Europea e che poi si traducono talvolta in specifiche e requisiti concreti, quando si tratta di formulare normalizzazioni o caratteristiche di tipo tecnico. A proposito di quanto ha detto l'onorevole Swoboda sull'attività del Cen, stiamo sollecitando affinché i lavori vengano accelerati al massimo, in quanto sarebbe terribile se, nonostante la nuova scadenza, tra poco più di un anno ci ritrovassimo di fronte alle stesse difficoltà perché non l'hanno concluso. Infine, signor presidente, sono già stati segnalati i problemi fondamentali che giustificano la modifica della direttiva, abbiamo menzionato il ritardo del Cen, la modifica di talune norme, la coerenza tra il testo della direttiva e il contenuto degli allegati, la necessità di una maggiore precisione. Tutti i contributi della commissione parlamentare e del relatore, onorevole Koch, tradotti in vari emendamenti, che sono concretamente quattro, sono stati accolti dalla commissione. Quindi accettiamo i quattro emendamenti che ci sono stati presentati. La discussione è chiusa. La votazione si svolgerà domani, alle 12.00. Coordinamento Fondi strutturali / Fondo di coesione. L'ordine del giorno reca la relazione (A5-0108 / 1999) presentata dalla onorevole Schroedter a nome della commissione per la politica regionale, i trasporti e il turismo sulla comunicazione della commissione relativa ai fondi strutturali e al coordinamento con il fondo di coesione - Linee direttrici per i programmi del periodo 2000-2006 [Com (1999) 344-C5-0122/1999-1999/2127 (Cos)]. Signor presidente, è per me un particolare piacere poter tenere il mio primo intervento al parlamento europeo sul tema considerato il più importante nella regione del Regno Unito che io rappresento in questo parlamento, il Galles. Come sicuramente saprete, gran parte del Galles ha ottenuto lo status di regione dell'obiettivo 1 nell'ambito del programma dei fondi strutturali. E' dunque ovvio che molti in Galles guardino al programma europeo dei fondi strutturali come alla soluzione per alleviare alcuni dei più gravi problemi che indubbiamente siamo chiamati ad affrontare. La povertà in Galles è in aumento, e dal 1997 è ulteriormente peggiorata, mentre il divario fra ricchi e poveri si è ampliato. Pertanto dal programma dei fondi strutturali non ci aspettiamo solo la ristrutturazione industriale, ma anche un consistente potenziamento dell'intero tessuto economico del Galles. Tuttavia, la convinzione che il sostegno dei fondi strutturali rappresenti in qualche modo un successo del governo britannico è un atteggiamento che ci danneggia profondamente. In realtà, purtroppo non è altro che il riconoscimento delle enormi difficoltà del Galles. Questo è il motivo per cui tengo a mettere in risalto taluni degli aspetti che a mio avviso la commissione dovrebbe considerare prioritari. Ci aspettiamo che la commissione affronti le questioni legate all'addizionalità. Deploriamo che quelle cifre in qualche modo siano state nascoste all'interno dei dati relativi a tutto il Regno Unito. Ci aspettiamo altresì che la commissione garantisca un adeguato finanziamento per i vari progetti. Ci aspettiamo che esiga dal governo britannico il coinvolgimento del settore privato nella fase di pianificazione, dato che senza dubbio dovrà fornire l'impulso maggiore per l'utilizzo dei finanziamenti a titolo dei fondi strutturali. Infine, chiediamo alla commissione di garantire che le risorse provenienti dai fondi strutturali vengano spese in modo trasparente. Troppe cose in questo parlamento non avvengono in modo trasparente. Credo che in questo settore la commissione potrà essere una grande alleata del Galles. Signor presidente, la nostra commissione ha discusso l'argomento, analizzandolo da molti punti di vista. Inizierò il mio intervento illustrandovi l'aspetto della ricerca. La nostra commissione considera estremamente positivo il fatto che la relatrice abbia inserito nelle conclusioni la nostra proposta di potenziare le infrastrutture per la ricerca nei paesi destinatari dei fondi di coesione, investendo soprattutto nelle università e negli istituti di istruzione in modo da permettere loro di meglio soddisfare le esigenze degli abitanti delle aree non sviluppate e di far sì che i laureati rimangano nelle proprie regioni di origine. Quest'intervento pubblico è realizzabile e la decentralizzazione dell'istruzione universitaria contribuirebbe sicuramente a bilanciare la politica di sviluppo. Un altro punto che desideriamo sottolineare è invece legato alla politica industriale. Nella programmazione del coordinamento dei fondi strutturali e dei fondi di coesione, la commissione avrebbe dovuto tenere maggiormente in considerazione l'importanza del terziario, del commercio elettronico e della diffusione dell'uso di internet. In passato la povertà e la ricchezza dipendevano soprattutto dalla struttura del tessuto economico locale. Le regioni con maggior presenza industriale venivano, infatti, considerate ricche. Oggi la situazione è completamente diversa, anzi siamo arrivati all'opposto, e queste regioni si sono impoverite. E' pertanto importante investire in nuovi settori, nella cosiddetta produzione elettronica e nel terziario, che rappresentano il futuro. Ciò, a mio parere, è stato quasi ignorato dalla commissione competente che ha preparato questa relazione. La commissione per l'industria, il commercio estero, la ricerca e l'energia esorta quindi la commissione a dedicare maggior attenzione a questo tema. Infine, in veste di commissione per l'energia, avremmo voluto vedere un maggior sostegno finanziario per le risorse energetiche rinnovabili attraverso l'uso dei fondi strutturali e dei fondi di sviluppo regionale. In questo modo sarebbe stato promosso un maggior uso delle fonti energetiche rinnovabili, compensando i fondi insufficienti del programma di sviluppo energetico. Vorrei spiegare ai miei colleghi che intervengo al posto della onorevole Flautre, che ha seguito questa pratica in sede di commissione per l'occupazione e gli affari sociali, ma che purtroppo non si sta bene. Desidero attirare la vostra attenzione sugli emendamenti nn. 1 e 2, approvati in sede di commissione per l'occupazione e gli affari sociali, ma non di commissione per la politica regionale, i trasporti e il turismo. Tali emendamenti trattano dell'economia sociale e della necessità di fornire capitale sociale di rischio e di dare sostegno finanziario alle iniziative locali volte a creare posti di lavoro e a rafforzare la coesione sociale. In passato questo parlamento ha riconosciuto il grosso potenziale di creazione di occupazione dell'economia sociale. Pertanto i suddetti emendamenti combaciano con la posizione del parlamento secondo cui l'esclusione sociale è un grave problema che richiede un intervento costruttivo. Speriamo che coloro che stanno pensando di votare contro tali emendamenti abbiano motivi assai validi da presentare al parlamento e ai cittadini in cerca di lavoro. Nella sua relazione, la onorevole Flautre pone altresì in risalto un campo in cui sussiste una dolorosa carenza di coordinamento, di cui invece si registra un disperato bisogno. Le proposte della commissione si riferiscono ai quattro pilastri della strategia per l'occupazione e ai cinque campi d'azione del fondo sociale europeo. Questa omissione fa sembrare che la commissione stessa non sappia minimamente come garantire il massimo coordinamento fra il sostegno a titolo del fondo sociale europeo, soggetto a revisione dopo tre anni e mezzo, e i piani d'azione nazionali annuali per l'occupazione degli stati membri. Speriamo che la commissione ci possa rassicurare che si è trattato di una svista nei confronti della quale si sta correndo ai ripari con atteggiamento costruttivo. Signor presidente, signor commissario, onorevoli colleghi, la proposta presentata dalla commissione conformemente al suo mandato costituisce un punto di partenza ragionevole per la commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale. Io però terrei a sottolineare che questo punto di partenza ci indica le sfide che ci attendono: fare in modo che la popolazione non abbandoni le zone rurali a fronte dei cambiamenti in atto in tutte le attività economiche, vista la crescente perdita di peso del settore agricolo tra le varie fonti di reddito della società rurale. Questo aspetto, insieme alle carenze delle reti di infrastrutture e servizi e a un'offerta di lavoro in generale molto ridotta e al massimo stagionale e poco diversificata, accentua l'esodo dalle zone rurali. Le conseguenze sono evidenti. Ad andarsene sono i giovani, quelli che acquisiscono una formazione e trovano un impiego al di fuori delle aree rurali, e ciò si ripercuote negativamente su di esse. La mancanza di infrastrutture costituisce un ostacolo anche per l'insediamento di imprese e per la creazione di posti di lavoro. L'agricoltura fornisce solo il 5,5 percento dell'occupazione dell'unione stessa. Inoltre, tre quarti dei nostri agricoltori lavorano part-time e hanno bisogno di integrare efficacemente il loro reddito. Per questo motivo, tra gli obiettivi fondamentali che dovremmo prefiggerci nell'Unione Europea figura l'impegno a creare nuovi posti di lavoro nelle zone rurali, al di fuori del settore agricolo, in settori quali il turismo rurale, lo sport, la cultura, il restauro del patrimonio, la fondazione e trasformazione di imprese, le nuove tecnologie, i servizi, ecc. Ciò nonostante, pur non essendo esclusivo il ruolo dell'agricoltura, resta indispensabile per evitare la disintegrazione economica e sociale delle aree rurali e la creazione di altre città fantasma, se non altro anche perché gli agricoltori svolgono un ruolo fondamentale nella gestione del territorio, la conservazione della biodiversità e la tutela dell'ambiente. Quindi siamo a favore di una politica agricola e di sviluppo rurale coerente con gli obiettivi segnalati; alle soglie del XXI secolo le zone rurali devono essere competitive e multifunzionali sia sotto l'aspetto agricolo che aprendosi alla diversità delle attività non agricole. E' importante privilegiare criteri generali di assetto del territorio e di equilibrio della popolazione, e tenere conto delle conclusioni della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale relative a cinque aspetti fondamentali, riprese solo in parte dalla commissione per i trasporti, la politica regionale e il turismo nei punti 16 e 17. Concludendo, chiedo alla commissione di tenere conto di questi cinque punti quando si tratterà di definire le conclusioni relative ai quattro pilastri; ritengo infatti che per l'Unione Europea la permanenza della popolazione nell'ambiente rurale debba essere uno degli obiettivi prioritari. Signor presidente, signor commissario, onorevoli colleghi, desidero innanzi tutto ringraziare la relatrice onorevole Schroedter per il lavoro svolto, a mio parere, egregiamente. La ringrazio inoltre per la disponibilità al dialogo che ha dimostrato nei confronti degli altri gruppi politici, quando si è trattato di trovare formulazioni di compromesso di fronte alla valanga di emendamenti, forse più numerosi del previsto, ma che in realtà segnalano la rilevanza della relazione in discussione. Per noi è importante che le conclusioni approvate alla fine in quest'aula siano tenute in considerazione dalla commissione, quanto meno nello spirito, perché a questo punto potrebbe sembrare che qui stiamo portando avanti un esercizio inutile, puramente retorico. Nei nostri emendamenti abbiamo ribadito l'importanza di stabilire sinergie tra i fondi strutturali, il fondo di coesione e le iniziative comunitarie, in modo che la loro applicazione porti, nel modo migliore e più redditizio, all'eliminazione progressiva delle disuguaglianze tra regioni e alla creazione di posti di lavoro le quali, in definitiva, sono i due scopi fondamentali dei fondi di cui stiamo parlando. Per imprimere un impulso più rapido ed efficace nel conseguimento di tali obiettivi, riteniamo che all'iniziativa debbano partecipare i creatori di posti di lavoro, i veri creatori di imprese e coloro che garantiscono effettivamente nuove fonti di occupazione, ovvero gli imprenditori. Soprattutto i piccoli e medi imprenditori devono partecipare alla distribuzione di questi fondi. Altrimenti, se si sentono emarginati, se non possono partecipare, non dico soltanto alla fruizione ma anche alla ricezione di questi fondi, avremo perso un'occasione di conseguire i nostri obiettivi più velocemente. Inoltre, per raggiungere i nostri obiettivi, per riuscire a superare le disuguaglianze tra regioni e trovare fonti di lavoro è importante scommettere decisamente a favore delle nuove tecnologie, le reti di trasporto e di comunicazione e le energie rinnovabili. Tutto questo, sottolineo, avvalendosi della partecipazione dell'impresa privata, che unendo il proprio impegno a quello delle amministrazioni pubbliche, in una sinergia di completamento che non comporti mai chiusure o esclusioni, creerà ricchezza sociale e posti di lavoro. Signor presidente, sento il dovere di ricordare al mio collega, onorevole Evans il vero motivo per cui il Galles ha ottenuto lo status di regione dell'obiettivo 1: è stato a causa delle sciagurate politiche del suo partito conservatore. E mi permetto di ricordargli anche che, mentre era Segretario di stato per il Galles, il leader del suo partito, Hague, ha violato tutte le regole sull'addizionalità e per questo ricevuto una dura lettera del commissario Wulf-Mathies sui requisiti normativi. Posso dirvi che il governo britannico è consapevole dei suoi obblighi relativi all'addizionalità per l'obiettivo 1. Suggerisco all'onorevole Evans di andare a leggersi il regolamento. Il mio gruppo ha presentato innumerevoli emendamenti ad ambedue le relazioni in discussione oggi. Vorrei che ci concentrassimo sul ruolo essenziale delle linee direttrici, nella fattispecie fornire un quadro e uno strumento per sostenere e incrementare la ripresa economica, per garantire l'uso più efficiente possibile delle risorse nell'ambito di un'ampia collaborazione e riportare queste regioni sulla strada del recupero e dello sviluppo sostenibile in modo che alla fine non abbiano più bisogno di essere tenute in vita artificialmente. E' importante identificare le capacità e il potenziale delle nostre regioni nel settore dell'alta tecnologia,, soprattutto alla luce delle notizie diffuse dai mezzi di comunicazione, secondo cui l'Europa starebbe rapidamente perdendo terreno a favore degli Stati Uniti per quanto attiene alla crescita delle industrie ad alto contenuto tecnologico, determinanti per il futuro. Anche il funzionamento del precedente gruppo di programmi è molto istruttivo, in quanto ci dice quale non dovrebbe essere il ruolo delle linee direttrici. Non dovrebbero essere volte a creare nuovi livelli di burocrazia e formalità, né a spostare le priorità e le politiche a metà dello sviluppo di un progetto, con la conseguenza di inevitabili ritardi e sottoutilizzo dei fondi, particolarmente alla luce dei nuovi requisiti di bilancio. L'attuazione e la gestione delle linee direttrici non possono essere lasciate alla personale interpretazione di un qualsiasi funzionario della commissione o dell'amministrazione nazionale. L'operato della direzione generale della commissione deve essere coerente, sempre nel rispetto degli aspetti locali e regionali specifici dei programmi della commissione. In conclusione, le linee direttrici devono essere ampie, indicative e flessibili, per fornire assistenza ai gestori dei programmi e ai beneficiari dei fondi e per sfruttare al massimo il potenziale dei nostri nuovi ambiti di recupero. Se riusciremo a imprimere uno spirito di imprenditorialità alle regioni povere e strutturalmente deboli, alla fine riusciremo a rimetterle in carreggiata perché possano attirare sufficiente fiducia da parte degli investitori, elemento chiave per il successo futuro. E' in questa luce che giudicheremo il successo delle linee direttrici in parola: vedremo se la politica regionale Ue, con linee direttrici valide, solide e di supporto, sarà in grado di creare nuove opportunità e di permettere alle regioni povere e strutturalmente deboli di svolgere appieno il loro ruolo e contribuire alla crescita e alla prosperità dell'Ue. La relatrice ha inoltre giustamente sottolineato che il parlamento non è stato ascoltato per tempo in merito alle direttive. Speriamo che il parere del parlamento sia di aiuto per la valutazione intermedia dei programmi e per la loro realizzazione. Rispetto ai tempi impiegati, la relazione è cresciuta a dismisura durante il dibattito. A questo punto penso sia più importante concentrarsi nella valutazione dei processi ed in che modo questi potranno permettere di gestire la politica regionale dell'unione, ricordando che l'obiettivo che si desidera raggiungere è quello di ridurre la disuguaglianza locale. Il mio gruppo ribadisce l'importanza del principio di responsabilità degli stati membri e del ruolo degli attori locali in merito allo sviluppo e all'attuazione dei programmi. A tal proposito, sarebbe estremamente importante coinvolgere le piccole e medie imprese. Il mio gruppo ritiene inoltre importante tenere maggiormente in considerazione le isole e le regioni periferiche e promuovere il dialogo tra il mondo urbano e quello rurale. L'efficacia dei progetti, perseguiti con il sostegnoo dell'unione, è stata spesso ridotta a causa della lentezza dei processi decisionali e della complessità amministrativa. Spesso sono stati finanziati progetti che non hanno prodotto alcun vantaggio permanente alla regione interessata. I progetti dovrebbero essere più efficienti, più flessibili ed in grado di garantire risultati migliori. Durante la preparazione della relazione è stato interessante discutere dei temi generali relativi alla politica regionale dell'Unione Europea. Per noi, nuovi deputati al parlamento, questa è stata la prima volta, e devo ammettere che ho seguito i lavori con estremo interesse. Questa relazione è ottima e gode del sostegno del nostro gruppo. Signor presidente, signor commissario, onorevoli colleghi, la prova che questo parlamento resta tuttora un'istituzione consultiva e subordinata è data dall'impossibilità per l'eccellente relazione della collega del mio gruppo, onorevole Elisabeth Schroedter, di approdare in seduta plenaria, perché i piani di sviluppo regionale per il periodo 2000-2006 per le zone dell'obiettivo 1 già da diversi mesi giacciono negli uffici della commissione. Tenendo conto di questo, la nostra assemblea deve esigere, in ogni caso, che prima della loro approvazione i quadri comunitari di sostegno per il suddetto periodo siano esaminati e discussi in questo parlamento proprio alla luce degli orientamenti presentati oggi, poiché riteniamo che abbiano la particolare capacità di creare occupazione nei territori più poveri o meno sviluppati, consentendoci così di contribuire a invertire le tendenze negative che determinano le sperequazioni esistenti nella società europea e di avanzare verso un'Europa più giusta. Signor presidente, non dovremmo dimenticare che l'obiettivo principale e strategico dei fondi strutturali e di coesione, nonché del loro coordinamento, è conseguire la coesione economica e sociale. Noi siamo tenuti a contribuire all'elaborazione delle linee direttrici e anche alla valutazione dei risultati. E ciò perché siamo i rappresentanti dei cittadini nell'Europa dei cittadini e non solo in un'Europa degli stati e delle regioni. Vediamo che i fondi sono una condizione necessaria, ma non sufficiente, per raggiungere la coesione economica e sociale. Se prendiamo come indicatore unico il prodotto interno lordo per abitante, possiamo anche sbagliarci. Alcuni colleghi hanno già parlato della disoccupazione e del calo demografico. Dovremo analizzare una serie di indicatori che ci permettano di valutare la condizione e l'evoluzione delle società regionali che versano in situazioni peggiori di altre. Da alcune relazioni presentate oggi in Plenaria, emerge chiaramente che le 25 regioni europee più prospere hanno una disoccupazione di cinque volte inferiore a quella delle 25 regioni meno prospere. Ciò impone al parlamento europeo, al signor commissario e alla commissione di intervenire in maniera risoluta e strategica. E' vero che il parlamento europeo non ha avuto l'occasione - o non gli è stata concessa, perché era la fine della legislatura - di discutere delle linee direttrici. Non credo però che la relazione arrivi tardi. Occorre una riflessione collettiva per poter rivedere e valutare correttamente i nuovi programmi dell'obiettivo 1 e i piani di sviluppo regionale elaborati prima dell'entrata in vigore delle linee direttrici. I programmi dei vari obiettivi vanno coordinati. Siamo tutti d'accordo nel chiedere che il parlamento possa essere compartecipe della valutazione delle linee direttrici a metà periodo di funzionamento dei programmi, visto che siamo i rappresentanti dei cittadini. I cittadini non possono accettare che l'Unione Europea prenda decisioni in modo, almeno in apparenza, burocratico. Hanno bisogno che funzioni la dimensione politica, che sussistano responsabilità, che si comunichi con loro. Questo è quanto chiediamo oggi al signor commissario. Spero che sarà d'accordo, alla luce della sua precedente esperienza di presidente di regione, nel proporre alcuni indicatori insieme a una strategia a favore della coesione economica e sociale e non soltanto della produttività. Signor presidente, appoggio le principali proposte della relazione sulla gestione dei fondi strutturali e del fondo di coesione per il periodo 2000-2006 e le sue principali raccomandazioni, fra cui quella secondo cui l'approccio relativo alla spesa dei fondi strutturali e del fondo di coesione deve sempre essere integrato, il che significa che occorre sviluppare un forte partenariato fra le autorità locali e i governi nazionali in relazione all'utilizzo di tali finanziamenti. Gli stati membri sono chiamati ad attribuire maggiore importanza alle strategie integrate volte a rivitalizzare i rapporti fra le città e le aree rurali. Si tratta di un aspetto di particolare rilievo poiché, per quanto il rinnovamento urbano sia vitale, nelle nostre politiche dobbiamo sempre trovare un equilibrio fra la promozione dello sviluppo rurale e il miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti dei centri urbani se non vogliamo costruire un'Europa fatta solo di città. Tale processo continuerà in linea con gli orientamenti di spesa fissati dai capi di stato e di governo dell'Ue l'anno scorso al vertice di Berlino e accolti favorevolmente dal parlamento nella tornata di maggio. Non vi è dubbio che i principali programmi Ue attuati fra il 1989, il 1993, il 1994 e il 1999 abbiano contribuito a migliorare la competitività economica dei paesi periferici e delle regioni dell'obiettivo 1. l'essenziale adesso è consolidare i progressi fatti finora e renderli irreversibili, in modo da garantire che i paesi periferici e le regioni ultraperiferiche, le regioni più deboli in Europa, possano operare con successo sia nella nuova zona dell'euro che nel mercato unico, che è in continua espansione e in cui la libera circolazione di merci, persone, servizi e capitali è ormai una realtà. Infine, sebbene a partire dal fondo europeo di sviluppo regionale e dal fondo di coesione siano stati finanziati progetti infrastrutturali essenziali, non dovremmo dimenticare che il fondo sociale europeo ha svolto un ruolo importantissimo nell'assistere i meno abbienti nella nostra società. Grazie al fondo sociale abbiamo potuto migliorare i nostri organismi di terzo livello, finanziare i nostri programmi per i giovani che lasciano la scuola e realizzare vaste iniziative per la lotta alla disoccupazione giovanile e di lunga durata, per aiutare chi abbandona la scuola in giovane età e promuovere livelli più elevati di istruzione fra gli adulti. Signor presidente, in passato mi sono trovato più volte in disaccordo con la relatrice in merito al suo approccio a problemi di politica regionale, ma questa volta debbo invece dirmi d'accordo con lei. Non so se questo la incoraggerà a proseguire nella stessa direzione, ma vorrei comunque rivolgerle le mie congratulazioni. La seconda osservazione che vorrei fare è che avremmo preferito, come avevamo richiesto la onorevole Mccarthy e io in qualità di relatori per il regolamento generale, che le linee direttrici fossero inserite nel regolamento come allegato. Purtroppo così non è stato e la responsabilità non è certo dell'onorevole Bernié; era una questione di competenza della precedente commissione. Lo faccio rilevare per ribadire nuovamente la posizione del parlamento. La terza osservazione che desidero formulare è che, naturalmente, le linee direttrici ci trovano sostanzialmente d'accordo, nella misura in cui non si discostano dalle osservazioni che avevamo formulato a suo tempo. Rappresentano un notevole ausilio per gli stati membri, ma in particolare mi preme evidenziare l'enfasi data dalla commissione allo sviluppo sostenibile, all'incremento dell'occupazione, con particolare riguardo alle pari opportunità, al settore dei trasporti. Parlando a titolo personale, posso dirmi completamente d'accordo. Ciò, tuttavia, da isolano quale sono tengo a denunciare la scarsa attenzione prestata alla problematica dello sviluppo insulare. Non vi viene infatti attribuita la dovuta attenzione, e non è la prima volta che ciò accade: E continueremo a doverlo trattare, signor commissario, perché l'articolo 158, paragrafo 1 del trattato di Amsterdam contiene una disposizione che allude a una politica integrata per le isole. Di conseguenza, la commissione dovrà finalmente prendere in esame questo preciso argomento. Ora, signor commissario, è finalmente giunto il momento di applicare i programmi: pertanto, gli stati membri dovranno a loro volta farsi carico delle proprie responsabilità ed eseguire adeguatamente i propri compiti. Quanto al parlamento, tengo a ricordare che esiste un codice di buona condotta sottoscritto fra commissione e parlamento lo scorso mese di maggio. Sono del tutto certo che quel codice sarà rispettato e che il parlamento sarà tenuto al corrente dell'evoluzione in atto e di ogni dettaglio sull'applicazione dei programmi. Signor presidente, signor commissario, onorevoli colleghi, nel minuto e mezzo di parola a mia disposizione vorrei innanzi tutto congratularmi con la onorevole Schroedter. Molti altri lo hanno già fatto, ma lo merita davvero per la grande apertura e attenzione che ha dimostrato per le diverse proposte presentate dai colleghi; credo che la sua disponibilità abbia conferito alla sua relazione la qualità che quest'oggi le riconosciamo. Mi associo al rammarico espresso dalla nostra relatrice per il fatto che il parlamento in un certo senso si sia trovato a salire su un treno già in corsa; la procedura negoziale sulle linee direttrici con gli stati membri è infatti tanto avanzata da non consentirci di ritenere che la relazione possa produrre un impatto immediato, e me ne dispiace. In pratica intendo dire che stiamo per entrare in un periodo di gestione della programmazione 2000-2006 che non dovrà essere un periodo di routine per un semplice motivo: dobbiamo raccogliere due grandi sfide. La prima è l'armonizzazione delle politiche di gestione del territorio nazionale e delle politiche di sviluppo regionale. Le sovvenzioni non bastano per costruire lo sviluppo se le infrastrutture e i servizi pubblici sono carenti. Occorre dunque porsi una questione di fondo: La seconda sfida consiste nell'ampliamento, che ovviamente comporterà conseguenze significative sia in termini di bilancio che geografici. Ecco due piste di riflessione che suggerisco al commissario e sulle quali lo invito a coinvolgerci. Concludendo, in un periodo di catastrofi naturali come quello che stiamo attraversando, mi preme evocare il problema dell'utilizzo dei fondi strutturali. E' noto che spetta agli stati membri ridistribuire una parte dei finanziamenti. Diversamente da quanto tendenzialmente vorrebbero gli stati membri l'Europa non dovrebbe sparire completamente. Al giorno d'oggi l'opinione pubblica e la stampa ci accusano di essere latitanti laddove invece siamo noi a finanziare gran parte delle iniziative nazionali. Credo che dovremmo essere capaci di dirlo chiaro e forte. Ritengo che sarebbe altrettanto opportuno istituire o chiedere agli stati membri di garantire l'informazione sugli aiuti europei ogni qualvolta questi siano utilizzati per porre rimedio ai danni causati da catastrofi naturali o incidenti. Signor presidente, la priorità attribuita ai criteri finanziari e monetari rafforza il dilagare delle ineguaglianze di ogni genere. I fondi strutturali hanno contribuito proprio a frenare tale processo. Il nostro progetto di un'Europa protesa a soddisfare i bisogni sociali mira a ottenere una convergenza verso l'alto delle condizioni di vita: Nella fattispecie noi proponiamo un'imposta unificata sul patrimonio che consentirebbe di alimentare fondi destinati alle misure di accompagnamento per armonizzare i sistemi di previdenza sociale e la riduzione dell'orario di lavoro a livello europeo. Ebbene, la commissione, che sarebbe tenuta a presentare le linee direttrici, ha assolto a tale compito in modo vago e poco convinto. La relazione in discussione quest'oggi ridà alla politica il ruolo che le spetta, compiendo un passo verso una politica dell'occupazione e dello sviluppo sostenibile. E' per questi motivi che voteremo a favore. Credo che nei prossimi anni più che mai, di fronte alla sfida della globalizzazione e a quella dell'ampliamento ad Est, l'Europa abbia bisogno di indicazioni adeguate e precise per la programmazione e il rilancio della sua economia. In tal senso, l'Europa nel suo complesso, e ciascuno stato membro in particolare, dovrà utilizzare al meglio tutte le sue risorse e le sue potenzialità, quindi anche i fondi strutturali disponibili. Per fare ciò c'è bisogno di una commissione europea che, al di là delle buone intenzioni, dia maggiore chiarezza alle sue linee direttrici e si impegni al massimo in un'opera di controllo sull'impegno di queste risorse da parte degli stati membri. L'Italia, ad esempio, negli ultimi anni ha avuto problemi nell'utilizzo dei fondi strutturali, soprattutto a causa di un'eccessiva burocrazia, di un'informazione carente e dello scarso coinvolgimento degli operatori economici e sociali a livello locale. Sono quindi due i punti su cui vorrei richiamare l'attenzione della commissione: in primo luogo, occorre utilizzare al meglio la concertazione come metodo di coordinamento e di partecipazione alle decisioni da parte di tutti gli operatori locali e regionali, proprio per evitare squilibri e diseguaglianze; in secondo luogo, occorre un'autentica opera di semplificazione e trasparenza dei processi amministrativi, che troppo spesso sono inutilmente lunghi e complessi al punto da pregiudicare l'accesso ai fondi, cosa di cui si lamentano soprattutto le piccole e medie imprese europee. Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Convenzione adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Assemblea generale delle Nazioni Unite. Preambolo. Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità, e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell'uomo; Considerato che è indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l'uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l'oppressione; Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le nazioni; Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello statuto la loro fede nei diritti umani fondamentali, nella dignità e nel valore della persona umana, nell'uguaglianza dei diritti dell'uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un miglior tenore di vita in una maggiore libertà; Considerato che gli stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l'osservanza universale dei diritti umani e delle libertà fondamentali; Considerato che una concezione comune di questi diritti e di questa libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni; L'assemblea generale proclama la presente dichiarazione universale dei diritti umani come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione. Articolo 1. Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. Articolo 2. Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità. Articolo 3. Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona. Articolo 4. Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma. Articolo 5. Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti. Articolo 6. Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica. Articolo 7. Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione. Articolo 8. Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge. Articolo 9. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato. Articolo 10. Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta. Articolo 11. Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa. Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetrato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà del pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso. Articolo 12. Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni. Articolo 13. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni stato. Articolo 14. Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni. Questo diritto non potrà essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite. Articolo 15. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza. Articolo 16. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento. Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi. La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo stato. Articolo 17. Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con altri. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà. Articolo 18. Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti. Articolo 19. Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere. Articolo 20. Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica. Nessuno può essere costretto a far parte di un'associazione. Articolo 21. Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti. La volontà popolare è il fondamento dell'autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione. Articolo 22. Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità. Articolo 23. Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione. Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro. Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi. Articolo 24. Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite. Articolo 25. Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà. La maternità e l'infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale. Articolo 26. Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito. L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace. I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli. Articolo 27. Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici. Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore. Articolo 28. Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa dichiarazione possano essere pienamente realizzati. Articolo 29. Ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità. Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e il rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell'ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica. Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e principi delle Nazioni Unite. Articolo 30. Nulla nella presente dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi stato, gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libertà in essa enunciati. Prima di effettuare la registrazione. Facebook è un servizio a pagamento? È vero che Facebook sarà a pagamento? Facebook è un sito gratuito e non è previsto di rendere l'utilizzo del sito a pagamento. Hai comunque la possibilità di acquistare crediti Facebook, che possono essere usati per inviare regali o acquistare articoli su applicazioni o giochi. Qual è l'età minima richiesta per registrarsi su Facebook? Per poterti registrare su Facebook, devi avere almeno tredici (13) anni. Posso creare un account Facebook congiunto o condividere un account Facebook con qualcun altro? Gli account Facebook sono esclusivamente per uso individuale. Ciò significa che gli account congiunti non sono consentiti. Inoltre, è possibile aprire un solo account Facebook corrispondente a un determinato indirizzo e-mail. Poiché ogni account appartiene a una sola persona, richiediamo che nel proprio account ognuno utilizzi il proprio nome reale. In questo modo saprai sempre con chi ti connetti. Maggiori informazioni sulle nostre normative relative ai nomi. Dopo aver creato un account, puoi utilizzare le pagine amicizia per vedere le tue interazioni con tutti i tuoi amici in una sola posizione. Perché ricevo l'e-mail di invito a Facebook da un amico? Ricevi questa e-mail perché un membro di Facebook ti ha invitato a iscriverti a Facebook. Facebook consente ai membri di mandare inviti ai propri contatti inserendo un indirizzo e-mail o caricando i contatti. Se vuoi, puoi aggiungere questo indirizzo e-mail al tuo account Facebook per essere sicuro di non ricevere altri inviti in futuro. Se non sei ancora un membro di Facebook e vorresti iscriverti, puoi usare questa e-mail per avviare la procedura di registrazione. Se non vuoi più ricevere inviti dai tuoi amici, puoi usare il link di annullamento dell'iscrizione situato in fondo all'e-mail. Maggiori informazioni sul perché questa e-mail suggerisce persone che potresti conoscere. Creazione di un nuovo account. Qual è la differenza fra effettuare l'accesso e registrarsi? Se non hai un account Facebook, puoi registrarti per ottenerne uno con pochi passi. Se hai già un account Facebook, puoi effettuare l'accesso al tuo account dalla stessa pagina. Inserisci il tuo indirizzo e-mail e la password nella sezione nella parte superiore della pagina e clicca su accedi. Qual è il livello di sicurezza minimo della password? Come faccio a rendere la mia password sicura? Quando crei una nuova password, assicurati che sia lunga almeno 6 caratteri e di utilizzare una stringa complessa di numeri, lettere e segni di punteggiatura. Se la password da te immessa non è abbastanza sicura, prova a mescolare lettere minuscole e maiuscole o scegli una password più lunga. La password da te scelta dovrebbe, in teoria, essere facile da ricordare ma difficile da indovinare per gli altri. Per aumentare la sicurezza, la password di Facebook deve essere anche diversa dalle altre da te utilizzate su internet. Come faccio ad aggiungere una domanda di sicurezza al mio account? Avere una domanda di sicurezza è un modo utile per verificare il tuo account nel caso perdessi l'accesso a esso. Puoi anche impostare una domanda di sicurezza per il tuo account Facebook dalla pagina impostazioni di sicurezza. Clicca sul menu Account in alto a destra di una qualunque pagina Facebook e seleziona impostazioni account. Dal menu nella colonna a sinistra, clicca su protezione. Clicca sulla sezione domanda di sicurezza e segui i passaggi descritti sul sito. Questa sezione non è visibile se hai già aggiunto una domanda di sicurezza al tuo account. Consigli su come scegliere una domanda di sicurezza valida: Scegli una domanda e una risposta facili per te da ricordare. Non rivelare a nessuno la domanda di sicurezza. Assicurati che la risposta sia abbastanza particolare da non poter essere indovinata facilmente. Puoi migliorare la sicurezza complessiva del tuo account con un aggiornamento delle informazioni di protezione. Raggiungi oltre 800 milioni di persone che si connettono e condividono su Facebook. Crea un'inserzione oppure contatta il nostro team di vendita. Raggiungi i tuoi clienti. Connettiti con oltre 800 milioni di potenziali clienti. Scegli il tuo pubblico in base a posizione geografica, età e interessi. Testa più inserzioni con immagini e contenuti diversi e usa quella che ottiene più successo. Promuovi la tua pagina Facebook o il tuo sito web. Usa il nostro pulsante "mi piace" per aumentare l'influenza della tua inserzione. Costruisci una comunità attorno alla tua attività. Tieni sotto controllo il budget. Imposta il budget giornaliero che ritieni più adatto. Modifica il tuo budget in qualsiasi momento. Decidi se pagare solo quando le persone cliccano (modello CPC) o visualizzano (modello CPM) la tua inserzione. Raggiungi le persone giuste al momento opportuno. Facebook rappresenta per molte persone una parte integrante della loro vita: puoi avere la sicurezza di connetterti con persone reali, a cui interessano veramente i tuoi prodotti. Le inserzioni di Facebook hanno consentito a CM Photographic di rivolgersi al pubblico giusto: tutte le donne di età compresa tra i 24 e i 30 anni che avevano indicato su Facebook di essere prossime al matrimonio. In 12 mesi, gli utili ricavati da CM Photographic a partire da un investimento iniziale di circa 500 euro su Facebook sono stati di quasi 33.000 euro. Il 60% degli utenti di Facebook indirizzati al sito web di CM Photographic dall'inserzione sono diventati potenziali clienti e hanno espresso il proprio interesse ad avere maggiori informazioni. Grazie alle opzioni di pagamento flessibili e alle offerte consigliate in tempo reale, le campagne pubblicitarie offrono un ottimo rapporto qualità-prezzo. Con le inserzioni di Facebook, creare e gestire in modo rapido le campagne pubblicitarie è semplice e conveniente. Grazie a una serie di campagne pubblicitarie di Facebook indirizzate a studenti di 21 università statunitensi prima delle vacanze estive, che avevano come oggetto le soluzioni di archiviazione self-service Storquest, G5 ha ottenuto grandi profitti. Le offerte consigliate in tempo reale fornite dal nostro sistema simile a un'asta hanno portato G5 ad ottenere il massimo dalla proprie inserzioni in base ai filtri per la definizione dei destinatari (età, livello di istruzione e posizione geografica). I risultati ottenuti dalle campagne pubblicitarie di Storquest su Facebook sono stati tra i migliori mai ottenuti da tutte le pubblicità pubblicate dall'azienda. Aumento degli affitti totali superiore al 50% rispetto all'anno precedente nello stesso negozio. Guadagno di clienti potenziali ed effettivi paragonabile a quello di Google Adwords. Ogni cliente potenziale è stato ottenuto con una spesa di 10,25 dollari, a partire da un Cpc di 1,25 dollari. Spesa media di affitto pari a 100 dollari per cliente; valore medio del guadagno di tempo pari a 600 dollari per cliente. Ritorno sugli investimenti positivo con soluzioni di marketing combinate su Facebook. Quando la tua presenza su Facebook aumenta grazie, ad esempio, alla combinazione di Pagine o eventi Facebook e inserzioni, il tuo messaggio pubblicitario può trasformarsi in un vero e proprio passa-parola, dal momento che gli amici degli utenti che hanno già stabilito una connessione con i tuoi prodotti visualizzeranno i tuoi contenuti. Ana ha sfruttato questa tattica creando una Pagina Facebook per aumentare il numero di utenti interessati nei servizi offerti. Le campagne pubblicitarie standard di Ana ottengono in media un tasso di clic ricevuti compreso tra l'8 e il 12%. Il tasso ottenuto grazie alle inserzioni di Facebook è stato del 25%. Le conversioni hanno generato un ritorno sugli investimenti positivo, evento eccezionale per un'azienda come Ana, considerando che i prodotti offerti non sono di solito oggetto di grandi vendite e che il Giappone non è generalmente considerato come una meta di divertimento. Il nuovo pulsante "ricevi gli aggiornamenti". Scopri cosa fanno le persone che ti interessano. Hai sempre ricevuto gli aggiornamenti dei tuoi amici. Ora puoi ricevere gli aggiornamenti di giornalisti, celebrità, figure politiche e molta altra gente. Clicca sul pulsante "ricevi gli aggiornamenti" nel profilo di qualcuno per ricevere i suoi aggiornamenti pubblici nella tua sezione notizie. Trova persone di cui ricevere gli aggiornamenti. Personalizza la tua sezione notizie. Usa il pulsante "ricevi gli aggiornamenti" per scegliere quali contenuti di amici ed altri vedere nella sezione notizie. Per ogni persona, puoi nascondere le notizie relative ai giochi, vedere solo le foto, limitare gli aggiornamenti agli avvenimenti importanti e altro ancora. Fatti seguire. Consenti a tutti di vedere i tuoi aggiornamenti pubblici. Consentendo agli altri di ricevere i tuoi aggiornamenti, potrai far sentire meglio la tua voce su Facebook, riservando gli aggiornamenti personali solo a coloro che conosci meglio. Domande frequenti. Su Facebook ricevi da sempre gli aggiornamenti dei tuoi amici. Perché il pulsante per attivare la ricezione degli aggiornamenti non compare su tutti i profili? Solo le persone che attivano la funzione avranno il relativo pulsante sui loro profili. Come fanno le persone ad attivare la ricezione dei miei aggiornamenti? Una volta che avrai attivato la funzione, sul tuo profilo verrà visualizzato il pulsante "ricevi gli aggiornamenti". Cliccando su di esso, le persone visualizzeranno i tuoi aggiornamenti pubblici nella loro sezione notizie. Se consento alle persone di seguirmi, quali aggiornamenti vedranno? Le persone potranno vedere solo le cose che condividi pubblicamente. Potranno anche scegliere quanti e quali tipi di aggiornamenti pubblici ricevere. Per maggiori informazioni sul pulsante "ricevi gli aggiornamenti", consulta il centro assistenza. Scopri la differenza tra l'attivazione degli aggiornamenti e l'uso di una pagina. Honoré de Balzac (20 maggio 1799-18 agosto 1850) fu un romanziere e commediografo francese. Il suo capolavoro fu una sequenza di racconti brevi e romanzi intitolati complessivamente "la commedia umana", che presenta un panorama della vita francese negli anni successivi alla caduta di Napoleone Bonaparte avvenuta nel 1815. Grazie alla sua perspicace osservazione del dettaglio e della rappresentazione senza filtri della società, Balzac è considerato uno dei fondatori del realismo della letteratura europea. I suoi scritti influenzarono molti dei romanzieri successivi come Marcel Proust, Emile Zola, Charles Dickens, Edgar Allan Poe, Eca de Queiros, Fyodor Dostoyevsky, Gustave Flaubert, Benito Perez Galdos, Marie Corelli, Henry James, William Faulkner, Jack Kerouac e Italo Calvino, e i filosofi come Friedrich Engels e Karl Marx. Molte delle opere di Balzac sono state trasformate o hanno ispirato dei film, e sono continua fonte di ispirazione per scrittori, registi e critici. Entusiasta lettore e pensatore indipendente già da bambino, Balzac ebbe un problematico adattamento al metodo d'insegnamento della sua scuola di grammatica. La sua natura testarda gli causò dei problemi nel corso della sua vita e frustrò le sue ambizioni di avere successo nel mondo degli affari. Quando finì gli studi, Balzac fece apprendistato in un ufficio legale, ma lasciò i suoi studi di legge dopo essersi stancato della sua inumanità e banale routine. Prima e durante la sua carriera di scrittore, provò a fare l'editore, lo stampatore, l'uomo d'affari, il critico e il politico; fallì in tutti questi tentativi. La Commedia Umana rispecchia le difficoltà della sua vita reale e include scene della propria esperienza. Balzac soffrì di problemi di salute nel corso della sua vita, forse a causa dei suoi intensi ritmi di scrittura. I rapporti con la sua famiglia furono spesso stressati da difficoltà finanziarie e personali, e interruppe molte amicizie a causa di recensioni critiche. Nel 1850 sposò Ewelina Hańska, suo amore di lunga data; morì cinque mesi dopo. Honoré de Balzac era nato in una famiglia che si era nobilmente impegnata per raggiungere la rispettabilità. Suo padre, nato Bernard François, era uno degli undici figli di una famiglia della Tarn, una regione del sud della Francia. Nel 1760 il vecchio Balzac si era trasferito a Parigi con in tasca solo una moneta da un Luigi, determinato a migliorare la sua posizione sociale; dal 1776 egli divenne segretario del consiglio del re e libero massone. Aveva anche cambiato il suo nome con quello di una antica nobile famiglia, ed aggiunto - senza alcuna ragione ufficiale - la particella nobiliare "de". Dopo il regno del terrore (1793-94), fu inviato a Tours per coordinare i rifornimenti per l'esercito. La madre di Balzac, nata Anne Charlotte Laure Sallambier, proveniva da una famiglia di commercianti di merceria di Parigi. La ricchezza della sua famiglia svolse un ruolo importante nella vicenda: al momento del matrimonio lei era diciottenne, e Bernard François cinquantenne. In quanto scrittore e critico inglese V. S. Pritchett spiegò: Lei non era innamorata di suo marito. "Honoré (dal nome Saint Honoré di Amiens, che si ricorda il 16 maggio, quattro giorni prima del compleanno di Balzac) era in realtà il secondogenito dei Balzac; esattamente un anno prima era nato Louis-Daniel ma sopravvisse solo un mese. Le sorelle di Honoré, Laure e Laurence, erano nate nel 1800 e nel 1802, e suo fratello Henry-François nel 1807. Da bambino Balzac fu mandato da una balia; l'anno seguente lo seguì la sorella Laure e trascorsero quattro anni fuori casa. (sebbene l'influente libro del filosofo ginevrino Jean-Jacques Rousseau Émile avesse convinto molte madri dell'epoca ad accudire i propri figli, mandare i piccoli dalle balie era ancora comune tra i ceti medi e alti.) Quando i bambini Balzac tornarono a casa, furono tenuti a gelida distanza dai genitori, cosa che influenzò moltissimo il futuro autore. Il suo romanzo del 1835 le Lys dans la Vallée rappresenta una crudele governante di nome Miss Caroline, modellata sulla propria balia. All'età di dieci anni Balzac fu mandato alla scuola oratoriana di grammatica a Vendôme, dove studiò sette anni. Suo padre, cercando di instillare la stessa dura etica del lavoro che gli aveva procurato l'apprezzamento da parte della società, diede intenzionalmente poco denaro al ragazzo. Questo lo rese oggetto di scherno tra i suoi più ricchi compagni di scuola. Di conseguenza, fu mandato spesso alla "nicchia", una cella di punizione riservata agli studenti disobbedienti. (quando gli venne chiesto se si ricordasse di Honoré, il custode della scuola rispose: "ricordarmi M. Balzac? Ho avuto l'onore di scortarlo nei sotterranei più di cento volte!") Tuttavia, il tempo trascorso in solitudine gli diede tutto il tempo di leggere qualsiasi libro che gli capitasse. Balzac elaborò questi episodi della sua adolescenza - come trattò molti aspetti della sua vita e di quella delle persone attorno a lui - nella Comédie Humaine. "divorava libri di ogni tipo, nutrendosi indiscriminatamente di opere religiose, di storia e letteratura, filosofia e fisica. Mi raccontò di aver provato un piacere indescrivibile nel leggere i dizionari in mancanza di altri libri. "Balzac si ammalava spesso, al punto da costringere il preside a contattare la sua famiglia per comunicare" una specie di coma ". Quando tornò a casa, sua nonna disse: "ecco dunque come il collegio ci restituisce le bellezze che gli mandiamo! "Balzac stesso attribuì la sua condizione a una "congestione intellettuale", ma la prolungata reclusione nella "nicchia" fu sicuramente tra le cause. (Nel frattempo, suo padre stava scrivendo un trattato su "i mezzi per prevenire rapine e omicidi e riformare coloro che li hanno commessi a un ruolo utile nella società", in cui esprimeva tutto il suo disdegno per la prigione come metodo per prevenire il crimine.) Nel 1814 la famiglia Balzac si trasferì a Parigi, e Honoré venne mandato da istitutori privati e scuole per i successivi due anni e mezzo. Questo fu un periodo infelice della sua vita, in cui tentò di suicidarsi da un ponte sulla Loira. Nel 1816 Balzac entrò alla Sorbona, dove studiò con tre professori famosi. François Guizon, che in seguito divenne primo ministro, era professore di storia moderna. Abel-François Villemain, arrivato di recente dal Collège Charlemagne, teneva lezioni di francese e di letteratura classica. E - più influenti di tutte - le lezioni di filosofia di Victor Cousin incoraggiarono i suoi studenti a pensare in modo indipendente. Quando i suoi studi furono completati, Balzac fu persuaso dal padre a seguire la sua carriera in legge; per tre anni fu apprendista e lavorò presso l'ufficio di Victor Passez, un amico di famiglia. Durante questo periodo Balzac iniziò a comprendere le bizzarrie della natura umana. Nel romanzo le Notaire del 1840, scrisse che un giovane nella professione legale vede "le ruote oliate di ogni sorte, gli odiosi litigi degli eredi su corpi non ancora freddi, il cuore umano che si aggrappa al Codice penale". Nel 1819 Passez propose a Balzac di diventare suo successore, ma il suo apprendista ne aveva avuto abbastanza della legge. Era disperato del suo essere "un commesso, una macchina, un mero scribacchino, che mangia, beve e dorme ad ore fisse. Dovrei essere come tutti gli altri. E questo è ciò che chiamano vivere, questa vita passata alla macina, a fare la stessa cosa ancora e ancora ... Sono affamato, ma non mi viene offerto nulla che sazi la mia fame." "annunciò la sua intenzione di diventare scrittore. La perdita di questa opportunità creò un grande dissenso nella famiglia Balzac, anche se Honoré non fu totalmente rinnegato. Invece, nell'aprile del 1819 gli fu consentito di vivere nella capitale francese - come descritto dal critico inglese George Saintsbury -" in una mansarda arredata nel modo più spartano, con una rendita da fame ed una donna anziana che si occupava di lui ", mentre il resto della famiglia si trasferì in una casa a venti miglia [32 km] fuori Parigi. Il primo progetto di Balzac fu un libretto per un'opera comica intitolata le Corsaire, basata su the Corsair di Lord Byron. Comprendendo che avrebbe avuto difficoltà a trovare un compositore, tuttavia, si rivolse ad altri propositi. Nel 1820 Balzac completò la tragedia di cinque atti in versi Cromwell. Anche se impallidisce in confronto ad opere successive, alcuni critici la considerano un testo di buona qualità. Quando lo finì, Balzac si recò a Villeparisis e lesse l'intera opera alla sua famiglia; essi non ne rimasero positivamente impressionati. Dopo questo primo sforzo iniziò (ma non concluse mai) tre romanzi: Sténie, Falthurne e Corsino. Nel 1821 Balzac incontrò l'intraprendente Auguste Lepoitevin, che convinse l'autore a scrivere storie brevi, che Lepoitevin avrebbe poi venduto a degli editori. Balzac si mise a scrivere opere più lunghe, e entro il 1826 egli aveva scritto nove romanzi, tutti pubblicati sotto pseudonimi e spesso prodotti in collaborazione con altri scrittori. Ad esempio, lo scandaloso romanzo Vicaire des Ardennes (1822) - bandito per la sua descrizione di relazioni quasi incestuose e, ancora più grave, di un prete sposato - attribuito a ' Horace de Saint-Aubin '. Questi libri erano romanzi scritti per sopravvivere, fatti per essere venduti rapidamente ed eccitare i lettori. Secondo Saintsbury, "essi erano brutti in modo curioso, attraente ed affascinante. "Saintsbury scrisse che Robert Louis Stevenson cercò di dissuaderlo dal leggere queste opere primitive di Balzac. Il critico americano Samuel Rogers, tuttavia, osserva che "è difficile immaginare che potesse produrre la Comédie Humaine senza l'allenamento che fornirono a Balzac, che cercò a tastoni la sua strada verso la sua concezione matura di romanzo, e senza l'abitudine che si formò da giovane di scrivere sotto costante pressione. "Il biografo Graham Robb suggerisce che scoprendo il romanzo, Balzac scoprì se stesso. Durante questo periodo Balzac scrisse due pamphlet a sostegno della primogenitura e della società di Gesù. Quest'ultimo, sull'ordine dei gesuiti, illustrava la sua costante ammirazione per la chiesa cattolica. Nella prefazione della Comédie Humaine scrisse: "La cristianità, ed in particolare il cattolicesimo, in quanto totale repressione delle depravate tendenze dell'uomo, è il più grande elemento di ordine sociale. "Verso la fine degli anni '20 dell''800 Balzac si immerse in varie iniziative imprenditoriali, una inclinazione che sua sorella attribuiva alla tentazione dell'ignoto. La sua prima iniziativa fu un'impresa editoriale per pubblicare in edizione economica in un singolo volume dei classici francesi tra cui le opere di Molière. Questo affare fallì miseramente, con molti dei libri " venduti come carta da macero. "Balzac ebbe maggior fortuna nella pubblicazione delle memorie di Laure Junot, Duchessa di Abrantès - con la quale ebbe anche una relazione. Balzac prese in prestito soldi dalla sua famiglia e dai suoi amici e cercò di fondare una casa editrice, in seguito una fonderia tipografica. La sua inesperienza e mancanza di fondi causarono la sua rovina in queste attività. Diede in gestione l'attività ad un amico (il quale la portò al successo) ma rimase indebitato per diversi anni. Ad aprile 1828 Balzac era in debito con sua madre di 50.000 franchi. Balzac non perse mai la sua inclinazione per la speculazione. Questa riemerse in seguito con gravi conseguenze quando - ormai autore rinomato ed impegnato - andò in Sardegna nella speranza di riciclare le scorie delle miniere romane del paese. Dopo aver scritto diversi romanzi, nel 1832 Balzac concepì l'idea di scrivere una lunga serie di libri che avrebbero dipinto un quadro completo di " tutti gli aspetti della società ". "Sto per diventare un genio. "Anche se originariamente lo intitolò Etudes des Moeurs (Studi di Costumi), alla fine venne reso noto come la Comedie Humaine, e in essa Balzac incluse tutte le storie che aveva pubblicato nella sua vita sotto il suo nome. Questo sarebbe diventato il lavoro della vita di Balzac e il suo più grande successo. Dopo il fallimento della sua attività imprenditoriale, Balzac andò in Bretagna e rimase con la famiglia Pommereul nei dintorni di Fougères. Lì trasse ispirazione per Les Chouans (1829), una storia d'amore finita male tra le forze filomonarchiche degli insorti. Questo fu il primo libro che Balzac pubblicò sotto il suo nome, e questo fatto gli diede ciò che un critico chiamò " accesso alla Terra promessa ". Ciò lo portò ad affermarsi come autore degno di fama (nonostante la struttura fosse presa da Walter Scott) e gli procurò un nome al di fuori dei suoi precedenti pseudonimi. Poco dopo, all'incirca nel periodo della morte del padre, Balzac scrisse El Verdugo - che narra di un uomo di 30 anni che uccide suo padre (Balzac aveva 30 anni all'epoca). Questa fu la prima opera firmata " Honoré de Balzac ". Come suo padre, aggiunse la particella nobiliare per farsi accettare nella società rispettabile, ma fu una scelta per procurarsi prestigio, non per diritto di nascita. "La nobiltà e autorità del talento, sono più importanti della nobiltà di nome e del potere terreno ", scrisse nel 1830. Anche la scelta del particolare momento della decisione è significativo; "la scomparsa del padre coincide con l'adozione della particella nobiliare. "Come suo padre che aveva costruito la sua strada dalla povertà alla società rispettabile, Balzac considerava il duro lavoro e la fatica il vero marchio di nobiltà. Quando la rivoluzione di luglio tolse il potere a Carlo X nel 1830, Balzac si dichiarò legittimista, sostenendo la casata Borbone di Carlo - ma sotto condizione. Egli sentiva che la nuova monarchia di luglio (che chiedeva un diffuso sostegno popolare) era disorganizzata e priva di principi, e necessitava di un mediatore tra il re e le forze rivoluzionarie che mantenesse la pace sociale. Egli chiedeva " un uomo giovane e vigoroso che non appartenesse né al direttorio né all'impero, ma chi lo incarnasse nel 1830 ... " Ma in seguito ad un incidente quasi fatale nel 1832 (scivolò per strada e si fratturò la testa), Balzac decise di non candidarsi per l'elezione. Il 1831 vide il successo de la Peau de Chagrin (la pelle d'asino o la pelle magica), una storia a sfondo morale che parla di un giovane uomo senza speranze di nome Raphaël de Valentin che trova una pelle di animale che dava potere e ricchezza. Egli ottenne queste cose, ma perse la capacità di mantenerne il controllo. Per Balzac la storia rappresentava gli ingannevoli casi della vita, il suo " modo serpeggiante di muoversi ". Nel 1833 Balzac pubblicò Eugénie Grandet, il suo primo romanzo campione di vendite. La storia di una giovane signora che eredita l'avarizia del padre, che divenne anche il libro più acclamato dai critici di tutta la sua carriera. La scrittura è semplice, ma i personaggi dinamici e complessi (soprattutto quello della borghese che dà il titolo all'opera). Oggi la casa di Balzac è uno dei tre musei letterari di Parigi. Il Père Goriot (il vecchio padre Goriot, 1835) fu il suo successo seguente, in cui Balzac traspose nella Parigi del 1820 la storia di Re Lear per esprimere la rabbia contro una società priva di qualunque forma di amore tranne quello per il denaro. La centralità di un padre in questo romanzo corrisponde alla situazione dello stesso Balzac - non solo come mentore del suo giovane segretario affetto da problemi, Jules Sandeau, ma anche il fatto che (molto probabilmente) egli era divenuto padre di una bambina, Marie-Caroline, avuta dalla sua amante sposata ad un altro, Maria Du Fresnay. Nel 1836 Balzac prese il timone del Chronique de Paris, un giornale settimanale di società e politica. Nelle sue pagine egli cercò di favorire la completa imparzialità ed un riconoscimento ragionato delle varie ideologie. Come osserva Rogers, " Balzac era interessato in qualunque teoria sociale, politica o economica, sia di destra sia di sinistra ". La rivista fallì, ma nel 1840 fondò un'altra pubblicazione, la " Revue Parisienne ". Ne furono pubblicati tre numeri. Questi duri sforzi economici - e le sue disavventure in Sardegna - gli offrirono l'ambientazione ideale in cui svolgere i due volumi delle " Illusions Perdues " (Illusioni perdute, 1843). Il romanzo parla di Lucien de Rubempré, un giovane poeta in cerca di fama, che rimane intrappolato nel pantano delle contraddizioni più oscure della società. Il lavoro di giornalismo di Lucien è scaturito dalle imprese fallimentari di Balzac nel campo. "Splendeurs et miséres des courtisanes " (Splendori e miserie delle cortigiane, 1847), è il prosieguo della storia di Lucien. Egli viene coinvolto dall'abate Herrera (Vautrin) in un piano disastroso e complicato per riconquistare lo stato sociale. Il libro abbraccia un ampio arco temporale; la prima parte (delle quattro) copre un lasso di tempo di sei anni, mentre le ultime due si concentrano in soli tre giorni. Gli alterchi subdoli sui testamenti ed eredità riflettono l'esperienza maturata dall'autore quando era un giovane apprendista avvocato. La salute di Balzac era peggiorata a tal punto da rendere il completamento di questi due libri un traguardo impegnativo. Molti dei suoi romanzi all'inizio erano pubblicati in serie, come quelli di Dickens. Illusions Perdues si sviluppa in mille pagine dopo un inizio infausto in una tipografia di una cittadina, mentre la Fille aux yeux d'or (la ragazza dagli occhi d'oro, 1835) inizia con un ampio panorama su Parigi, ma diventa poi un racconto concentrato in sole cinquanta pagine. Le abitudini di lavoro di Balzac sono leggendarie: non lavorava velocemente, ma lavorava duramente con un'incredibile concentrazione e dedizione. Poi si alzava e scriveva per molte ore, alimentato da innumerevoli tazze di caffé nero. Lavorava spesso per quindici ore o più senza sosta; dichiarò di aver lavorato una volta per 48 ore con una sola pausa intermedia di tre ore di riposo in tutto. Balzac rivedeva i suoi lavori in maniera ossessiva, ricoprendo le prove di stampa con cambiamenti e aggiunte da sistemare. A volte ripetè questo procedimento durante la pubblicazione di un'opera, causando spese importanti sia per lui stesso che per l'editore. Come risultato il prodotto finale era spesso un po' diverso dal libro originale. Se da un lato alcuni dei suoi libri non hanno mai raggiunto uno stato finale, alcuni di questi - come Les employés (gli impiegati, 1841) - sono tuttavia considerati dai critici. Era amico di Theophile Gautier e Pierre Marie Charles de Bernard du Grail de la Villette, e conobbe Victor Hugo. Tuttavia, non trascorreva molto tempo nei saloni letterari e nei circoli come facevano molti dei suoi personaggi. "In un primo momento era molto occupato", spiega Saintsbury, "successivamente non si sarebbe più sentito a casa lì ... Pensava che il suo lavoro non consistesse nel frequentare la società ma nel crearla." "Ciò nonostante trascorreva spesso dei lunghi periodi al castello di Saché, vicino a Tours, la casa del suo amico Jean de Margonne, amante di sua madre e padre del figlio più piccolo di quest'ultima. Molti dei personaggi tormentati di Balzac furono creati nella piccola stanza da letto al secondo piano. Oggi il castello è un museo dedicato alla vita dell'autore. Nel febbraio del 1832 Balzac ricevette una lettera da Odessa - senza l'indirizzo del mittente e firmata semplicemente " l'Etrangère " (" la straniera ") - che esprimeva tristezza verso il cinismo e l'ateismo in la Peau de Chagrin e il suo ritratto negativo delle donne. Rispose acquistando un'inserzione segreta nella gazzetta di Francia, sperando che la sua critica anonima la trovasse. Così iniziò una corrispondenza lunga quindici anni tra Balzac e " l'oggetto dei suoi più dolci sogni ": Ewelina Hańska. Hańska era sposata con un uomo vent'anni più grande di lei, Wacław Hanski, un ricco possidente polacco che viveva vicino a Kiev. Fu un matrimonio di interesse per salvaguardare la fortuna della sua famiglia. In Balzac Ewelina trovò un'affinità riguardo i suoi sentimenti e i suoi interessi sociali, con in più il vantaggio di una connessione con l'affascinante capitale francese. Robb dice che è " come un romanzo sperimentale in cui la protagonista femminile prova sempre a spingersi verso realtà estranee mentre l'eroe è determinato a tenerla legata, a costo di usare qualunque trucco ". Wacław Hanski morì nel 1841 e la sua vedova e il suo ammiratore ebbero finalmente la possibilità di portare avanti il loro legame. In competizione con il compositore ungherese Franz Liszt, Balzac andò a trovarla a San Pietroburgo nel 1843 e le rimase impresso nel cuore. Dopo una serie di recessioni economiche, problemi di salute e proibizioni da parte dello zar, la coppia potè finalmente sposarsi. Il 14 marzo 1850, con la salute di Balzac in serio declino, si recarono dalla sua proprietà a Wierzchownia (un villaggio della Verkhivnia) alla chiesa di Berdyczow (nella città di Berdychiv, oggi Ucraina) e si sposarono. Il viaggio di dieci ore per recarsi alla cerimonia e tornare indietro ebbe un costo sia per il marito che per la moglie: i piedi di lei erano troppo gonfi per camminare, e lui patì un grave scompenso cardiaco. Sebbene si fosse sposato tardi, Balzac aveva già scritto due trattati sul matrimonio: Fisiologia del matrimonio e Scene di vita coniugale. Queste opere pativano la mancanza di una conoscenza di prima mano; Saintsbury sottolinea che " i celibi non possono parlare di [matrimonio] con molta autorità. "Verso fine aprile i neo-sposi si stabilirono a Parigi. Arrivarono nella capitale francese il 20 maggio, il giorno del cinquantunesimo compleanno di lui. Balzac morì cinque mesi dopo il suo matrimonio, il 18 agosto. Madame Hańska era andata a dormire. Quel giorno aveva ricevuto una visita da Victor Hugo, che più tardi al funerale di Balzac aiutò a portare la bara e tenne un elogio. Balzac fu sepolto al cimitero di Père Lachaise a Parigi. "Oggi", disse Hugo alla cerimonia, "siamo vestiti di nero perché è morto un uomo di talento; la nazione è in lutto per un genio. "Al funerale parteciparono "quasi tutti gli scrittori di Parigi", inclusi Frédérick Lemaître, Gustave Courbet, Dumas padre e Dumas figlio. In seguito, Balzac divenne il soggetto di una statua monumentale dello scultore francese Auguste Rodin, che si trova vicino all'intersezione tra Boulevard Raspail e Boulevard Montparnasse. Rodin inoltre incluse Balzac in molte delle sue piccole sculture. La Comédie Humaine rimaneva inconclusa al momento della sua morte - Balzac aveva intenzione di includervi numerosi altri libri, molti dei quali non iniziò neppure a scrivere. Egli oscillava frequentemente tra i lavori in corso, e i lavori "finiti" furono spesso rivisti nelle varie edizioni. Lo stile frammentario riflette la vita stessa dell'autore, un possibile tentativo di renderla stabile attraverso la narrazione. "L'uomo evanescente", scrive Pritchett, "che deve essere seguito dalla Rue Cassini a ... Versailles, a ville d'Avray, in Italia e a Vienna può costruire una dimora stabile solo nella sua opera. "L'uso estensivo che Balzac fa del dettaglio, specialmente dettaglio di oggetti, per illustrare la vita dei suoi protagonisti lo rende un primo pioniere del realismo letterario. Nella prefazione alla prima edizione de " Scènes de la Vie privée ", scrive: "l'autore sostiene fermamente che da ora in avanti saranno solo i dettagli a determinare il merito delle opere ... Descrizioni abbondanti di decorazione, abbigliamento, e possedimenti aiutano a dare vita ai personaggi. Per esempio, Hyacinthe de Latouche, amico di Balzac, aveva una certa conoscenza di appendere carta da parati. Balzac lo ha trasferito alle sue descrizioni della Pension Vauquer in le Père Goriot, facendo parlare la carta da parati per le identità di coloro che la abitano. Il romanziere francese Èmile Zola ha dichiarato Balzac il padre del romanzo naturalista. Zola sosteneva che laddove i romantici vedevano il mondo attraverso una lente colorata, i naturalisti osservano attraverso un vetro limpido - precisamente il tipo di effetto che Balzac tentava di ottenere nelle sue opere. "Per arrivare alla verità", ha scritto nella prefazione a le Lys dans la Vallée, "gli scrittori usano qualsiasi strumento letterario che sembra capace di dare la maggior intensità vitale ai propri personaggi". "I personaggi di Balzac", osserva Robb, "gli sembravano così reali come se li stesse osservando nel mondo esterno". "Questo realismo fu notato dal drammaturgo Oscar Wilde, che diceva: "Una delle tragedie più grandi della mia vita è la morte di Lucien de Rubempré [protagonista di Illusions Perdues] ... Mi segue nei miei momenti di piacere. Lo ricordo quando rido. il nobil soldato, il furfante, il fiero lavoratore, l'impavida spia, la seducente amante. Che Balzac fosse capace di bilanciare la forza del personaggio con la rappresentazione del tipo sociale è prova della abilità dell'autore. Un critico ha spiegato che "vi è un centro e una circonferenza nel mondo di Balzac." L'uso che Balzac fa di personaggi ripetuti, che entrano e escono dai libri della Comédie, rinforza la rappresentazione realista. "Quando i personaggi compaiono di nuovo", osserva Rogers, "non spuntano dal niente; emergono dall'intimità delle proprie vite che, per un intervallo di tempo, ci avevano impedito di vederli. "Ha usato anche una tecnica realista che il romanziere francese Marcel Proust in seguito ha chiamato "illuminazione retrospettiva", per la quale il passato di un personaggio si rivela molto tempo dopo la sua prima apparizione. Una riserva quasi infinita di energia pervade i personaggi nei romanzi di Balzac. Lottando contro le correnti della natura umana e della società, possono perdere più spesso di quanto possono vincere - ma solo raramente si arrendono. Questo tratto universale è un riflesso della lotta sociale propria di Balzac, della sua famiglia, e di un interesse per il fisico e mistico austriaco Franz Mesmer, il quale aprì la strada allo studio del magnetismo animale. Balzac parlava spesso di una forza " nervosa e fluida " tra individui, e il declino di Raphaël Valentin ne la Peau de Chagrin esemplifica il pericolo del distacco dalla compagnia di altre persone. Le rappresentazioni della città, della campagna e degli interni di edifici sono essenziali al realismo di Balzac, spesso utili a dipingere uno scenario naturalistico di fronte al quale le vite dei personaggi seguono una strada particolare; ciò gli ha conferito la reputazione di precursore naturalista. A volte i dettagli complessi sui luoghi si estendono dalle quindici alle venti pagine. L'influenza di Parigi pervade la Comédie. La natura differisce dalle metropoli artificiali, in contrasto con i ritratti del tempo e della vita selvaggia nella campagna. Roger dice: "se a Parigi ci si ritrova ad essere in una regione costruita dall'uomo dove anche le stagioni vengono dimenticate, queste città provinciali quasi sempre dipinte nel loro contesto naturale ". Balzac disse: "le strade di Parigi possiedono qualità umane e non possiamo scrollare via le impressioni che esse fanno nelle nostre menti". La sua città labirintica fornì un modello letterario usato più tardi dal romanziere inglese Charles Dickens e dall'autore russo Fyodor Dostoevsky. La centralità di Parigi ne " la Comédie Humaine " è la chiave dell'eredità di Balzac realista. "Il realismo non è se non urbano", osserva il critico Peter Brooks; la scena di un giovane che arriva al paese per fare fortuna è onnipresente nel romanzo realista, e compare ripetutamente nelle opere di Balzac, come in " Illusions perdues ". Il sentimento letterario di Balzac si è evoluto nel tempo da avvilimento e umiliazione a solidarietà e coraggio - ma non ottimismo. La Peau de Chagrin, tra i primi romanzi, è una storia pessimista di confusione e distruzione. Ma il cinismo declinò al progredire della sua opera, e i personaggi di Illusions perdues rivelano simpatia per quelli che sono stati accantonati dalla società. Balzac si occupò principalmente dell'essenza più oscura della natura umana e dell'influenza corruttiva esercitata dalla media e alta società. Lavorò all'osservazione dell'umanità nei suoi stati più rappresentativi, passando frequentemente in incognito tra le masse della società parigina per fare la sua ricerca. Utilizzò gli eventi della vita sua e delle persone attorno a lui, in opere come Eugénie Grandet e Louis Lambert. Balzac era un realista molto conservatore; sotto molti aspetti, egli è l'opposto del repubblicano democratico Victor Hugo. Tuttavia, la sua acuta comprensione delle condizioni della classe lavorativa gli fece guadagnare la stima di molti socialisti e marxisti. Engels disse che Balzac era il suo scrittore preferito. Anche l'opera di Marx Das Kapital fa continui riferimenti alle opere di Balzac e spinse Engels a leggere l'opera di Balzac il capolavoro sconosciuto. Balzac ha influenzato gli scrittori della sua epoca e anche di quelle successive. È stato paragonato a Charles Dickens ed è stato definito uno degli ispiratori di Dickens. Il critico W. H. Helm chiama l'uno " il Dickens francese " e l'altro " il Balzac inglese ". Il critico Richard Lehan dice che " Balzac era il ponte tra il realismo comico di Dickens e il naturalismo di Zola. " Anche Gustave Flaubert fu sostanzialmente influenzato da Balzac. Lodando il suo ritratto della società e attaccando il suo stile di prosa, Flaubert una volta scrisse: "che uomo sarebbe stato se avesse saputo come scrivere! " Mentre disdegnava l'etichetta di " realista ", Flaubert ha chiaramente tratto da Balzac l'attenzione ai dettagli e la rappresentazione nuda e cruda della vita borghese. Questa influenza si mostra nell'opera di Flaubert l'education sentimentale, che si rifà alle Illusions Perdues di Balzac. "Quello che Balzac ha iniziato", dice Lehan, "Flaubert ha aiutato a finirlo. "Allo stesso modo Marcel Proust ha imparato dall'esempio realista; adorava Balzac e ne studiò attentamente le opere, anche se criticava quella che chiamava la " volgarità di Balzac ". La storia di Balzac Une Heure de Ma Vie (Un'ora della mia vita, 1822), in cui i dettagli minuziosi sono seguiti da profonde riflessioni personali è un chiaro antecedente dello stile che Proust ha usato in À la recherche du temps perdu. Tuttavia, Proust scrisse in seguito che la moda contemporanea di preferire Balzac a Tolstoj era " follia ". Forse l'autore più influenzato da Balzac fu il romanziere americano espatriato Henry James. Nel 1878 James scrisse con tristezza della mancanza di attenzione da parte dei contemporanei nei confronti di Balzac e lo lodò enormemente in quattro saggi (nel 1875, 1877, 1902, e 1913). Nel 1878 James scrisse: "Per quanto grande sia Balzac, è tutto in un pezzo e sta tutto insieme. "Scrisse con ammirazione del tentativo di Balzac di rappresentare nello scrivere "una bestia con cento artigli". Nei suoi romanzi James esplorò più le motivazioni psicologiche dei personaggi e meno i movimenti storici mostrati da Balzac - una consapevole preferenza stilistica. "Tuttavia, entrambi gli autori utilizzarono la forma del romanzo realistico per esaminare le macchinazioni della società e le miriadi di motivi del comportamento umano. La visione di Balzac di una società in cui classe, denaro e ambizione personale sono i principali elementi in gioco è stata sostenuta da critici di tendenze politiche sia di sinistra sia di destra. Il marxista Friedrich Engels scrisse: "io ho imparato più [da Balzac] che da tutti gli storici di professione, economisti e statistici messi insieme. Nel 1970 Roland Barthes pubblicò S / Z, una dettagliata analisi della storia di Balzac di Sarrasine ed un'opera chiave della critica dello strutturalismo letterario. Balzac ha anche influenzato la cultura popolare. Molte delle sue opere sono state trasposte in film molto noti e serie televisive. William Shakespeare (26 aprile 1564 (battezzato) - 23 aprile 1616) era un poeta, drammaturgo e attore inglese, generalmente considerato come il più importante scrittore in lingua inglese e il più eminente drammaturgo del mondo. È spesso chiamato il poeta nazionale inglese e il "bardo dell'Avon". Le sue opere pervenute, che includono alcune collaborazioni, comprendono circa 38 opere teatrali, 154 sonetti, due lunghi poemi narrativi e alcuni altri versi, tra i quali alcuni sono di paternità incerta. Le sue opere teatrali sono state tradotte in tutte le maggiori lingue esistenti e sono messe in scena più spesso di quelle di qualsiasi altro drammaturgo. Shakespeare nacque e crebbe a Stratford-upon-Avon. Susanna, e i gemelli Hamnet e Judith. Tra il 1585 e il 1592, iniziò una carriera di successo a Londra come attore, scrittore, comproprietario di una compagnia teatrale chiamata the Lord Chamberlain's Men, poi denominata the King's Men. Sembra che, intorno al 1613, all'età di 49 anni, si sia ritirato a Stradford dove morì tre anni più tardi. Sopravvivono pochi documenti sulla vita privata di Shakespeare e c'è stata una considerevole speculazione su argomenti quali il suo aspetto fisico, la sua sessualità, il suo credo religioso e se i lavori a lui attribuiti fossero scritti da altri. Shakespeare produsse la maggior parte dei suoi lavori conosciuti tra il 1589 e il 1613. Le sue prime opere teatrali erano principalmente storie e commedie, generi che portò al picco della sofisticazione e maestria entro la fine del xvi secolo. Successivamente scrisse principalmente tragedie fino al 1608 circa tra le quali Amleto, Otello e Macbeth, considerate come alcuni dei lavori migliori in lingua inglese. Nella sua ultima fase, scrisse tragicommedie, conosciute anche come "romance" e collaborò con altri drammaturghi. Molte delle sue opere teatrali furono pubblicate in edizioni di varia qualità e accuratezza mentre era in vita. Nel 1623, John Heminges e Henry Condell, due amici e colleghi attori di Shakespeare, pubblicarono il First Folio, una raccolta di opere drammatiche che includevano tutte tranne due delle opere che sono ora riconosciute come appartenenti a Shakespeare. Era introdotto da un poema di Ben Jonson, nel quale Shakespeare è accolto, prescientemente, come "non di un'epoca ma di tutti i tempi". I Romantici, in particolare, acclamarono il genio di Shakespeare, e i Vittoriani adorarono Shakespeare con una reverenza che George Bernard Shaw chiamò "bardolatria". Nel XX secolo, il suo lavoro fu ripetutamente adottato e riscoperto da i nuovi movimenti nell'erudizione e nella perfomance. Le sue opere teatrali rimangono oggi molto popolari e sono costantemente studiate, messe in scena e reinterpretate in diversi contesti politici e culturali in tutto il mondo. William Shakespeare era figlio di John Shakespeare, un consigliere comunale e guantaio di successo proveniente dallo Snitterfield, e di Mary Arden, la figlia di un ricco agricoltore, proprietario di proprietà fondiarie. Egli nacque a Stratford-upon-Avon e vi fu battezzato il 26 aprile 1564. Questa data, che potrebbe dipendere da un errore commesso nel XVIII secolo da uno studioso, è stata considerata interessante dai biografi, dato che Shakespeare morì il 23 aprile 1616. Fu il terzo di otto figli e il più vecchio a sopravvivere. Sebbene non sopravviva alcun documento del periodo, la maggior parte dei biografi sono concordi nel sostenere che Shakespeare probabilmente frequentò la King's New School a Stratford, un istituto pubblico autorizzato dal 1553, distante circa un quarto di miglio da casa sua. Durante il periodo elisabettiano, vi erano istituti di grammatica di differente qualità, tuttavia i curricula degli istituti di grammatica erano simili, l'insegnamento del latino seguiva una formula standard stabilita da un decreto regale, e la scuola avrebbe dovuto fornire un progamma intensivo di grammatica basato su autori classici latini. Si pensa che la casa di John Shakespeare, a Stratford-upon-Avon sia stata la casa natale di Shakespeare. All'età di 18 anni, Shakespeare si sposò con la ventiseienne Anne Hathaway. Il 27 novembre 1582, la corte del concistoro della diocesi di Worcester pubblicò una licenza matrimoniale. Il giorno successivo, due vicini della Hathaway affissero un certificato che garantiva che nessuna dichiarazione legale avrebbe potuto impedire il matrimonio. La cerimonia probabilmente fu organizzata frettolosamente, dal momento che il cancelliere di Worcester permise di leggere le pubblicazioni di matrimonio solamente una volta a differenza delle normali tre volte, e sei mesi dopo il matrimonio Anne diede alla luce una bambina, Susanna, che venne battezzata il 26 maggio 1583. Circa due anni dopo seguì la nascita di due gemelli, Hamnet e la sorella Judith, che vennero battezzati il 2 febbraio 1585. Hamnet morì per cause ignote all'età di 11 anni e fu sepolto l''11 agosto 1596. Dopo la nascita dei gemelli, Shakespeare lasciò poche tracce nella storia fino a quando non viene menzionato come parte della scena teatrale di Londra nel 1592. L'unica eccezione è la comparsa del suo nome nel ' complaints bill ' di un caso legale di fronte alla corte del Queen's Bench a Westminster datato Michaelmas Term 1588 e 9 ottobre 1589. Gli studiosi fanno riferimento all'arco di tempo tra gli anni 1585 e 1592 come agli "anni perduti" di Shakespeare. I biografi cercando di rendere conto di questo periodo riportarono molti fatti inventati. Nicholas Rowe, il primo biografo di Shakespeare, riferì una leggenda di Stratford in cui Shakespeare fuggì dalla città rifugiandosi a Londra per sfuggire alla persecuzione dei bracconieri di cervi nella zona del signorotto locale, Thomas Lucy. Alcuni hanno anche ipotizzato che Shakespeare si sia vendicato di Lucy scrivendo una ballata diffamatoria su di lui. Un'altra teoria del XVIII secolo vuole che Shakespeare abbia iniziato la sua carriera a teatro occupandosi dei cavalli dei mecenati teatrali a Londra. John Aubrey ha riferito che Shakespeare è stato un maestro di campagna. Alcuni studiosi del xx secolo hanno suggerito che Shakespeare sia stato assunto come maestro da Alexander Hoghton del Lancashire, un proprietario terriero cattolico che ha nominato un certo "William Shakeshafte" nel suo testamento. Poche prove confermano tali storie oltre alle dicerie raccolte dopo la sua morte, e Shakeshafte era un nome diffuso nella zona del Lancashire. Già allora, era sufficientemente conosciuto a Londra da essere attaccato per iscritto dal commediografo Robert Greene nel suo pamphlet Groat-Worth of Wit: ... c'è un nuovo corvo, abbellito dalle nostre piume, che con il suo cuore di tigre nascosto in corpo di attore, crede di essere capace di creare altisonanti versi giambici come il migliore di voi: ed essendo un tuttofare (Johannes factotum), si considera nella sua arroganza l'unico macchinista di scena (Shake-scene) della nazione. Gli studiosi hanno opinioni differenti sull'esatto significato di queste parole, ma molti sono concordi che Greene stia accusando Shakespeare di puntare troppo in alto nel cercare di paragonarsi a scrittori con un'educazione universitaria come Christopher Marlowe, Thomas Nashe e Greene stesso ("le intelligenze universitarie"). La frase in corsivo, parodia del verso "oh, cuore di tigre nascosto in corpo di donna" dalla III parte dell'Enrico VI di Shakespeare, insieme al gioco di parole dell'originale "Shake-scene" (macchinista di scena), identificano Shakespeare come l'obbiettivo di Greene. Nell'originale Johannes Factotum, "un tuttofare", indica uno stagnino di seconda categoria che lavora con le opere degli altri, piuttosto che indicare un "genio universale". L'attacco di Greene è il primo riferimento giunto fino ad oggi riguardo alla carriera teatrale di Shakespeare. I biografi suggeriscono che la sua carriera potrebbe essere iniziata in un periodo fra la metà degli anni '80 del cinquecento e poco prima delle osservazioni di Greene. Dal 1594 le opere di Shakespeare erano messe in scena solo dai Lord Chamberlain's Men, una compagnia di proprietà di un gruppo di attori, compreso Shakespeare, che presto diventò la principale compagnia teatrale di Londra. Dopo la morte della Regina Elisabetta nel 1603, la compagnia ottenne una licenza reale dal nuovo re, Giacomo I e cambiò il suo nome in the King's Men. Nel 1608, il partenariato acquisì anche il teatro coperto Blackfriars. Nel 1597 comprò New Place, la seconda casa più grande di Stratford, e nel 1605 investì in una quota delle decime parrocchiali di Statford. Alcune delle opere di Shakespeare furono pubblicate in edizioni in quarto dal 1594. Nel 1598 il suo nome era diventato un argomento di vendita e iniziò ad apparire sui frontespizi. Dopo il successo come commediografo, Shakespeare continuò a recitare le sue opere e quelle di altri. L'edizione del 1616 delle opere di Ben Jonson lo nomina negli elenchi del cast per Every Man in His Humour (1598) e Sejanus His Fall (1603). L'assenza del suo nome dall'elenco del cast del volpone di Jonson del 1605 è considerata da alcuni studiosi come il segno che la sua carriera di attore era vicina alla fine. La prima edizione in folio del 1623, comunque, inserisce Shakespeare nell'elenco come uno degli "Attori Principali in tutti questi spettacoli", alcuni dei quali sono andati in scena per la prima volta dopo Volpone, anche se non possiamo sapere con certezza quali ruoli abbia interpretato. Nel 1610, John Davies di Herefors scrisse che "il buon Will" interpretava ruoli "prestigiosi". Nel 1709, Rowe tramandò la leggenda secondo cui Shakespeare interpretò il fantasma del padre di Amleto. Notizie successive affermano che interpretò anche Adamo in As You Like It e il coro in Enrico V, sebbene gli studiosi dubitino delle fonti delle informazioni. Durante la sua carriera Shakespeare si divideva tra Londra e Stratford. Nel 1596, l'anno prima che comprasse a Stratford New Place, la sua residenza, Shakespeare viveva nel comune di St. Helen's, Bishopgate, a nord del Tamigi. Si spostò lungo il fiume a Southwark dal 1599, l'anno in cui la sua compagnia costruì il Globe Theatre. Rowe è stato il primo biografo a riportare la leggenda, ripetuta da Johnson, che Shakespeare si era ritirato a Stratford "alcuni anni prima della sua morte". Nel 1608 lavorava ancora come attore a Londra; in una risposta alla petizione dei partecipanti nel 1635 Cuthbert Burbage dichiarò che, dopo l'acquisto e l'affitto del Blackfriars Theatre nel 1608 da parte di Henry Evans, la King's Men sistemò lì degli attori, tra i quali c'erano Heminges, Condell, Shakespeare, ecc. In un documento del 7 giugno 1609 in una causa intentata a Stratford contro John Addenbrooke, Shakespeare viene descritto come "generosus nuper in curia domini Jacobi" ("un gentiluomo unitosi recentemente alla corte di Re Giacomo"). Tuttavia è forse importante ricordare che la peste bubbonica si diffuse a Londra per tutto il 1609. I teatri pubblici di Londra furono ripetutamente chiusi durante l'estesa epidemia di peste (un totale di oltre 60 mesi di chiusura tra maggio del 1603 e febbraio del 1610), ciò significò che non ci furono rappresentazioni teatrali. Il ritiro dal lavoro non era comune in quel periodo. Shakespeare continuò a visitare Londra durante gli anni 1611-1614. Nel marzo 1613 comprò una portineria nell'ex abbazia di Blackfriars; e dal novembre 1614 trascorse diverse settimane insieme al suo genero, John Hall. Dopo il 1610, Shakespeare scrisse poche opere teatrali, e nessuna di queste è attribuita a lui dopo il 1613. Shakespeare morì il 23 aprile del 1616 e a lui sopravvissero sua moglie e le sue due figlie. Susanna aveva sposato un fisico, John Hall, nel 1607 e Judith aveva sposato Thomas Quiney, un vinaio, due mesi prima della morte di Shakespeare. Shakespeare firmò le ultime volontà e il testamento il 25 marzo 1616; il giorno dopo il suo nuovo genero, Thomas Quiney fu riconosciuto colpevole di aver avuto un figlio illegittimo da Margaret Wheeler, che morì durante il parto. Thomas fu obbligato dal tribunale ecclesiastico a fare pubblica penitenza, fatto che avrebbe causato ulteriore disonore e imbarazzo alla famiglia Shakespeare. Come testamento, Shakespeare lasciò l'enorme tenuta alla sua figlia maggiore, Susanna. Le condizioni del testamento prevedevano che lei avrebbe passato la tenuta intatta al "primo figlio maschio che il suo corpo avrebbe generato". I Quineys ebbero tre figli, che morirono senza aver contratto matrimonio. Gli Halls ebbero una figlia, Elizabeth, che si sposò due volte ma morì senza dare alla luce un erede nel 1670, ponendo fine alla linea ereditaria diretta di Shakespeare. Nel suo testamento, Shakespeare appena menziona sua moglie, Anne, che probabilmente era automaticamente instestataria di un terzo delle sue proprietà. Unico punto degno di nota, il desiderio di lasciarle "il secondo mio letto migliore", un lascito che ha dato adito a non poche speculazioni. Alcuni studiosi vedono questo lascito come un insulto a Anna, altri invece credono che il secondo letto migliore sarebbe stato quello matrimoniale, e quindi ricco di significato. Poco prima del 1623, fu eretto un monumento funerario in sua memoria sulla parete nord, con un bassorilievo che lo rappresenta mentre scrive. La sua placca commemorativa lo compara a Nestore, Socrate e Virgilio. Nel 1623, contemporaneamente alla pubblicazione del First Folio, fu pubblicato il ritratto di Droeshout. Shakespeare è stato commemorato in molte statue e memoriali in giro per il mondo, inclusi i monumenti funerari della cattedrale di Southwark e il Poet's Corner di Westminster Abbey. La maggior parte dei drammaturghi del periodo tipicamente collaboravano gli uni con gli altri in qualche modo, e i critici concordano sul fatto che Shakespeare fece lo stesso, principalmente agli inizi e sul finire della sua carriera. Alcune attribuzioni, come Tito Andronico e i primi drammi storici, restano controverse, mentre i due nobili congiunti e l'opera andata perduta Cardenio hanno una ben attestata documentazione contemporanea. Prove testuali provano inoltre la tesi che diverse commedie furono oggetto di revisione da altri autori dopo la composizione originaria. Le prime opere attestate di Shakespeare sono Riccardo III e i tre atti di Enrico VI, scritti nei primi anni novanta del 1500, durante la moda per i drammi storici. Tuttavia, le commedie di Shakespeare sono difficili da datare e gli studi sui testi suggeriscono che Tito Andronico, la commedia degli errori, la bisbetica domata e i due gentiluomini di Verona potrebbero anche appartenere al suo primo periodo. I suoi primi drammi storici, che si rifanno fortemente all'edizione del 1587 delle Chronicles of England, Scotland and Ireland di Raphael Holinshed, drammatizzano i risultati distruttivi del goveno debole o corrotto e sono stati interpretati come una giustificazione per la nascita della dinastia dei Tudor. Le prime opere furono influenzate dai lavori di altri drammatughi elisabettiani, specialmente Thomas Kyd e Christopher Marlowe, dalla tradizione dei drammi medioevali, e dalle opere di Seneca. La commedia degli errori era anche basata su modelli classici, ma non è stata trovata nessuna fonte per la Bisbetica domata, nonostante sia collegata a una diversa ma omonima commedia e probabilmente abbia avuto origine da una storia folkloristica. Come i due gentiluomini di Verona, in cui due amici sembrano approvare un rapimento, la storia della Bisbetica e del tentativo di un uomo di domare lo spirito indipendente di una donna a volte mette in difficoltà i registi e i critici moderni. Le prime commedie classiche di Shakespeare e quelle di ambientazione italiana, che contengono intricate doppie trame e precise sequenze comiche, lasciano spazio nella metà degli anni 90 del 1500 all'atmosfera romantica delle sue commedie più celebri. Sogno di una notte di Mezza Estate è una spiritosa mescolanza tra relazioni amorose, magia fatata e comiche scene di vita quotidiana. La successiva commedia di Shakespeare, la parimenti romantica il mercante di Venezia, contiene un ritratto del vendicativo usuraio ebreo Shylock, che rispecchia il punto di vista elisabettiano ma potrebbe apparire dispregiativo agli occhi del pubblico moderno. L'ironia e il gioco di parole di molto rumore per nulla, l'affascinante ambientazione rurale di come vi piace, e la vivace baldoria della dodicesima notte completano la sequenza delle grandi commedie di Shakespeare. Dopo il lirico Riccardo II, scritto quasi interamente in versi, Shakespeare introdusse la commedia in prosa nelle storie degli ultimi anni 90 del 1500, Enrico IV, parte I e II, e Enrico v. I suoi personaggi diventano più complessi e teneri man mano che passa abilmente dalle scene comiche a quelle serie, dalla prosa alla poesia, e raggiunge la varietà narrativa del suo più maturo lavoro. Questo periodo inizia e finisce con due tragedie: Romeo e Giulietta, la famosa tragedia romantica sull'intensa sessualità adolescenziale, sull'amore, e sulla morte; e Giulio Cesare - basato sulla traduzione eseguita nel 1579 da Sir Thomas North di Vite Parallele di Plutarco - che introdusse un nuovo tipo di dramma. Secondo James Shapiro studioso di Shakespeare, nel Giulio Cesare "i vari elementi di politica, personaggio, introspezione, eventi contemporanei, persino le stesse riflessioni di Shakespeare sulla scrittura, iniziano a sovrapporsi l'un l'altro. All'inizio del XVII secolo, Shakespeare scrisse le cosiddette "opere problematiche" Misura per Misura, Troilo e Cressida, e Tutto è bene quel che finisce bene e numerose delle sue più famose tragedie. Numerosi critici credono che le maggiori tragedie di Shakespeare rappresentino il culmine della sua arte. L'eroe del titolo di una delle tragedie più famose di Shakespeare, Amleto, è stato forse trattato più di qualsiasi altro personaggio shakespeariano, specialmente per il suo famoso monologo che inizia con: A differenza dell'introverso Amleto, la cui fatale debolezza fu l'esitazione, per gli eroi delle tragedie seguenti, Otello e Lear, funesti furono gli errori impulsivi di valutazione. Le trame delle tragedie di Shakespeare si basano spesso su errori fatali o debolezze del genere che capovolgono l'ordine e distruggono l'eroe e i suoi affetti. Nell'Otello l'antagonista Iago alimenta la gelosia sessuale di Otello a tal punto da indurlo ad assassinare la moglie innocente che lo ama. Nel Re Lear l'anziano re commette il tragico errore di rinunciare ai suoi poteri dando inizio alla serie di eventi che conducono alla tortura e all'accecamento del conte di Gloucester e all'omicidio di Cordelia, la figlia più giovane di Lear. Secondo il critico Frank Kermode, "il dramma non offre nè ai personaggi buoni nè al pubblico sollievo dalla propria crudeltà". Nel Macbeth, la più corta e la più concisa delle tragedie di Shakespeare, un'ambizione incontrollabile spinge Macbeth e sua moglie, Lady Macbeth, ad assassinare il re legittimo e ad usurpare il trono fino a quando non vengono distrutti a loro volta dal senso di colpa. In questo dramma Shakespeare aggiunge alla struttura tragica un elemento soprannaturale. Le sue ultime tragedie più importanti, Antonio e Cleopatra e Coriolano, contengono tra i versi più raffinati di Shakespeare e furono considerate le sue tragedie meglio riuscite dal poeta e critico T. S. Eliot. Nel periodo finale, Shakespeare scrisse romance o tragicommedie e portò a compimento altre tre opere importanti: Cimbelino, il racconto d'inverno e la tempesta, così come Pericle, principe di Tiro, romance frutto di una collaborazione. Meno cupe delle tragedie, queste quattro opere hanno un tono più solenne delle commedie degli anni 1590 ma terminano con conciliazione e con il perdono di errori potenzialmente tragici. Alcuni commentatori hanno visto questo cambiamento di tono come una prova di una visione della vita più serena da parte di Shakespeare, ma potrebbe anche solo essere un mero riflesso della moda teatrale dell'epoca. Non è chiaro per quali compagnie teatrali Shakespeare scrisse le sue prime opere. Il frontespizio dell'edizione del 1594 del Tito Andronico rivela che l'opera era stata recitata da tre troupe teatrali differenti. In seguito alle epidemie di peste del 1592-1593, le opere di Shakespeare vennero rappresentate dalla sua compagnia al the Theater e al Curtain Theater nello Shoreditch, a nord del Tamigi. I londinesi vi si recarono a frotte a vedere la prima parte dell'Enrico IV, commentata da Leonard Digges, "che entrino Falstaff, Hal, Poins e il resto ... e voi avrete a malapena un posto". Quando la compagnia teatrale si trovò coinvolta in una disputa con il proprietario, demolirono il Theater e usarono le travi per costruire il Globe Theater, il primo teatro di prosa costruito da attori per attori, nella riva sud del Tamigi, a Southwark. Il Globe aprì nell'autunno del 1599, con il Giulio Cesare, una delle prime opere ad essere rappresentate. La maggior parte delle più importanti opere di Shakespeare successive al 1599, incluse Amleto, Otello e Re Lear, furono scritte per il Globe. Nel 1603, avendo cambiato nome da Lord Chamberlain's Men a King's Men, la compagnia instaurò un rapporto speciale con Re Giacomo I. Nonostante le documentazioni sulle esibizioni siano irregolari, i King's Men interpretarono a corte sette opere di Shakespeare fra il 1 novembre 1604 e il 31 ottobre 1605, fra cui due interpretazioni del mercante di Venezia. Dopo il 1608, d'inverno si esibirono al teatro coperto Blackfriars e d'estate al Globe. La scenografia interna, unita al gusto per le fastose maschere giacobite, permisero a Shakespeare di introdurre nuove e più elaborate macchine teatrali. Della compagnia di Shakespeare facevano parte attori del calibro di Richard Burbage, William Kempe, Henry Condell e John Herninges. Burbage recitò nel ruolo di protagonista nelle prime rappresentazioni di molti drammi shakespeariani, fra i quali Riccardo III, Otello e Re Lear. Il noto attore comico Will Kempe interpretò, fra gli altri, il ruolo del servo Pietro in Romeo e Giulietta e Dogberry in molto Rumore per nulla. Fu rimpiazzato da Robert Armin a cavallo del XVI secolo, che recitò in parti come quella di Touchstone in Come vi piace e quella del pazzo in Re Lear. Tuttavia, il 29 giugno un cannone colpì il tetto del Globe, incendiandolo completamente, un fatto che individua con rara precisione la data di rappresentazione di un'opera di Shakespeare. Nel 1623 John Heminges e Henry Condell, due degli amici di Shakespeare che facevano parte dei King's Men, pubblicarono il First Folio, un'edizione completa delle opere di Shakespeare. Molte delle opere erano già state pubblicate nelle loro versioni in quarto - volumetti composti di fogli di carta piegati in due in modo da ottenere quattro pagine. Non c'è prova che suggerisca l'approvazione di Shakespeare per queste edizioni, descritte dal First Folio come "copie rubate e clandestine". Alfred Pollard definì alcuni di questi "bad quartos" dato che erano testi adattati, parafrasati e alterati e, in alcuni punti, erano ricostruiti a memoria. Laddove diverse versioni di un'opera sopravvivono, esse differiscono tra di loro. Le differenze possono derivare da errori di copiatura o di stampa, dagli appunti degli attori o dei membri del pubblico, o infine dagli stessi scritti di Shakespeare. In alcuni casi, come ad esempio Amleto, Troilo, Cressida e Otello, Shakespeare potrebbe aver fatto una revisione dei testi tra le edizioni in quarto e in folio. Nel caso del Re Lear, comunque, mentre molte delle edizioni più moderne sono tra di loro simili, la versione in folio del 1623 è così diversa da quella in quarto del 1608 che entrambe le edizioni sono state pubblicate nella raccolta Oxford Shakespeare, mostrando che non se ne può fare un'unica versione senza creare confusione. Negli anni 1593 e 1594, quando i teatri rimasero chiusi a causa della peste, Shakespeare pubblicò due poemi narrativi dal tema erotico, Venere e Adone e il ratto di Lucrezia. Nel poema Venere e Adone, un innocente Adone rifiuta le avances sessuali di Venus; mentre nel ratto di Lucrezia, la protagonista, moglie virtuosa, viene stuprata dal lussurioso Tarquinio. Ispirandosi alle metamorfosi di Ovidio, i poemi mostrano il sentimento della colpa e della confusione morale che derivano dalla lussuria incontrollabile. Entrambi divennero famosi e furono ristampati più volte durante la vita di Shakespeare. Un terzo poema narrativo, il lamento di un amante, in cui una giovane donna è afflitta perchè sedotta da un pretendente persecutorio, venne incluso nella prima edizione dei sonetti nel 1609. Molti studiosi oggi sono concordi nell'affermare che Shakespeare abbia scritto il lamento di un amante. I critici ritengono che le sue ottime doti vengano limitate da risultati poco brillanti. Ne La fenice e la tartaruga, pubblicata in Love's Martyr, di Robert Chester nel 1601, si piange la morte della leggendaria fenice e della sua amata, la fedele tartaruga. Nel 1599, due bozze iniziali dei sonetti 138 e 144 comparvero ne Il pellegrino appassionato, pubblicato a nome di Shakespeare ma senza il suo permesso. Pubblicati nel 1609, i sonetti furono l'ultima tra le opere non teatrali di Shakespeare ad essere stampate. Gli studiosi non sono certi sul periodo di composizione di ognuno dei 154 sonetti, ma è plausibile ritenere che Shakespeare li abbia scritti nel corso della sua carriera, per scopi privati. Anche prima della pubblicazione non autorizzata dei due sonetti ne Il pellegrino appassionato nel 1599, Francis Meres aveva fatto riferimento nel 1598 agli "zuccherosi sonetti tra i suoi amici privati". Pochi studiosi credono che nella collezione pubblicata sia seguito l'ordine dei sonetti che Shakespeare intendeva pubblicare. Sembra che avesse in mente due serie contrastanti: una sull'incontrollabile desiderio per una donna sposata dalla carnagione scura (la "dark lady"), e una sull'amore conflittuale per un bel ragazzo (il "fair youth"). Non è chiaro se queste figure rappresentino individui reali, o se l'"io" dell'autore che si rivolge loro sia lo stesso Shakespeare, anche se Wordsworth riteneva che con i Sonetti Shakespeare avesse "aperto il suo cuore". L'edizione del 1609 era dedicata a "mr. W.h.", considerato "l'unico padre" delle poesie. I critici valutano i Sonnets come una profonda meditazione sulla natura dell'amore, passione sessuale, procreazione, morte e tempo. Le prime opere teatrali di Shakespeare sono scritte nello stile caratteristico del tempo. Le scrisse in un linguaggio ricercato che non sempre scaturisce in modo naturale dalle necessità dei personaggi o dell'opera. La poetica si basa su metafore e idee ampie e talvolta elaborate e il linguaggio risulta spesso retorico - scritto per essere declamato piuttosto che pronunciato dagli attori. Ad esempio gli imponenti discorsi in Tito Andronico, secondo alcuni critici, spesso rafforzano l'azione; e i versi ne I due gentiluomini di Verona sono stati definiti artefatti. Tuttavia ben presto, Shakespeare iniziò ad adattare lo stile tradizionale ai suoi scopi. Il soliloquio iniziale di Riccardo III trova le sue origini nella confessione di vice nel teatro morale medievale. Allo stesso tempo, la vivida consapevolezza di sè di Riccardo è un anticipo dei soliloqui delle opere più mature di Shakespeare. Non esiste un'opera in particolare che evidenzi la svolta dallo stile tradizionale a quello più libero. Shakespare li mescola per tutta la sua carriera, Romeo e Giulietta è forse l'esempio migliore di questa fusione di stili. Verso la metà degli anni '90 del 1500, al tempo di Romeo e Giulietta, Riccardo II e sogno di una notte di mezza estate, Shakespeare aveva già iniziato a scrivere in modo più naturale. Calibrava sempre più le sue metafore e le sue immagini sulle necessità dell'opera stessa. La forma poetica propria di Shakespeare è il verso giambico, composto dal pentametro giambico. In pratica, si tratta di un verso decasillabo, spesso senza rima, pronunciato con l'accento su ogni sillaba pari. Il verso giambico delle sue prime opere teatrali è molto diverso da quello delle sue ultime opere. Nonostante la sua bellezza, le sue frasi tendono ad iniziare, fermarsi e finire alla fine del verso, con il rischio di risultare monotone. Una volta diventato esperto del giambo tradizionale, Shakespeare iniziò a interrompere e modificare il suo andamento. Questa tecnica dona nuova forza e flessibilità ai versi di opere come Giulio Cesare e Amleto. Shakespeare lo usa, ad esempio, per trasmettere il subbuglio della mente di Amleto. Il critico letterario A.C. Bradley ha descritto il suo stile come "più concentrato, rapido, vario, e, nella costruzione, meno regolare, non raramente contorto o ellittico". Nell'ultima fase della sua carriera, Shakespeare ha adottato molte tecniche per realizzare questi effetti. Questi includevano enjambement, pause e punti irregolari, e variazioni estreme nella struttura e nella lunghezza delle frasi. In Macbeth, per esempio, il linguaggio salta da una metafora o similitudine non collegata, ad un'altra. L'ascoltatore viene sfidato a completare il senso. Gli ultimi romance, con i loro salti temporali e le sorprendenti svolte nella trama, hanno ispirato un ultimo stile poetico, in cui frasi lunghe e corte vengono contrapposte l'una all'altra, le proposizioni vengono accumulate, soggetti e oggetti sono invertiti, e le parole sono omesse, creando un effetto di spontaneità. Shakespeare combinava il genio poetico con un pratico senso del teatro. Come tutti i drammaturghi del tempo, adattava per il teatro storie da fonti come Plutarco e Holinshed. Rimodellava ogni trama per creare diversi centri di interesse, e per mostrare al pubblico quante più parti possibile di un racconto. Questa forza di progettazione garantisce che un'opera di Shakespeare possa sopravvivere alla traduzione, al taglio e ad ampia interpretazione senza la perdita del cuore del dramma. Con il crescere della sua maestria, Shakespeare ha dato ai suoi personaggi motivazioni più chiare e varie, e schemi di linguaggio distintivi. In ogni caso, ha conservato aspetti del suo stile iniziale nelle ultime opere teatrali. L'opera di Shakespeare ha lasciato un'impronta duratura sul teatro e la letteratura successivi. In particolare, ha ampliato il potenziale drammatico di caratterizzazione, trama, linguaggio e genere. Fino a Romeo e Giulietta, per esempio, una storia d'amore non era vista come tema degno per una tragedia. I soliloqui erano usati principalmente per trasmettere informazioni riguardo a personaggi ed eventi; ma Shakespeare li usava per esplorare le menti dei personaggi. La sua opera ha fortemente influenzato la poesia successiva. I poeti romantici hanno tentato di far rivivere i versi del dramma shakespeariano, sebbene con poco successo. Il critico George Steiner ha descritto tutti i drammi in versi da Coleridge a Tennyson come "deboli variazioni sui temi shakespeariani". Shakespeare influenzò romanzieri come Thomas Hardy, William Faulkner, e Charles Dickens. I soliloqui del romanziere americano Herman Melville devono molto a Shakespeare; il suo Captain Ahab in Moby-Dick è un classico eroe tragico, ispirato a King Lear. Gli studiosi hanno identificato 20.000 brani di musica legati ai lavori di Shakespeare. Shakespeare ha anche ispirato molti pittori, inclusi i romantici e i Preraffaelliti. L'artista svizzero romantico Henry Fuseli, amico di William Blake, ha perfino tradotto Macbeth in tedesco. Lo psicanalista Sigmund Freud si è appoggiato alla psicologia shakespeariana, in particolare a quella di Amleto, per le sue teorie sulla natura umana. Samuel Johnson l'ha citato più spesso di qualsiasi altro autore nel suo Dictionary of the English Language, il primo lavoro serio di questo tipo. Espressioni come "col fiato sospeso" (Mercante di Venezia) e "risultato scontato" (Otello) sono diventati comuni nell'inglese parlato di tutti i giorni. Shakespeare non è stato apprezzato quando era in vita, ma ha ricevuto molti elogi. Nel 1598, il religioso e autore Francis Meres l'ha riconosciuto come "il più brillante" tra un gruppo di scrittori inglesi sia nella commedia che nella tragedia. Gli autori dei pezzi teatrali del Parnassus del St John's College di Cambridge l'hanno citato insieme a Chaucer, Gower e Spenser. Nel First Folio, Ben Jonson parla di Shakespeare come "Anima dell'epoca, acclamazione, delizia, e meraviglia dei nostri palchi", anche se aveva sottolineato da qualche altra parte che "Shakespeare ricercava l'arte". Tra la restaurazione della monarchia nel 1660 e la fine del XVII secolo, andavano di moda le idee classiche. Di conseguenza, i critici del periodo consideravano soprattutto Shakespeare al di sotto di John Fletcher e Ben Jonson. Thomas Rymer, per esempio, condannò Shakespeare per la fusione di comico e tragico. Tuttavia, il poeta e critico John Dryden ha un'ottima opinione di Shakespeare, dicendo di Jonson, "lo ammiro, ma amo Shakespeare". Per varie decadi, la visione di Rymer dominò; ma durante il XVIII secolo, i critici iniziarono a rispondere a Shakespeare con i suoi termini e a acclamare quello che consideravano il suo genio naturale. Una serie di edizioni scolastiche della sua opera, specialmente quelle di Samuel Johnson nel 1765 e Edmond Malone nel 1790, è da aggiungere alla sua crescente reputazione. Nel 1800, è stato definitivamente proclamato come poeta nazionale. Tra coloro che lo elogiavano c'erano Voltaire, Goethe, Stendhal e Victor Hugo. Durante il periodo del romanticismo, Shakespeare fu elogiato dal poeta e filosofo letterario Samuel Coleridge; e il critico August Wilhelm Shlegel tradusse le sue opere nello spirito del romanticismo tedesco. Nel diciannovesimo secolo, l'ammirazione critica del genio di Shakespeare spesso sfociava nell'adulazione. "quel re di uno Shakespeare", il saggista Thomas Carlyle scrisse nel 1840, "egli non risplende, tra la sovranità incoronata, sopra noi tutti, come il più nobile, il più gentile, e il più forte dei segni spericolati; insormontabile. "i vittoriani produssero le sue opere come degli spettacoli sfarzosi, su ampia scala. Il drammaturgo e critico George Bernard Shaw si fece beffa del culto dell'adorazione di Shakespeare, definendolo "bardolatria". Sostenne che il nuovo naturalismo delle opere di Ibsen rende Shakespeare obsoleto. La rivoluzione modernista nell'arte durante il xx secolo, ben lungi dal scartare Shakespeare, attribuì ansiosamente il suo lavoro al servizio dell'avanguardia. Gli espressionisti in Germania e i futuristi a Mosca montarono delle produzioni delle sue opere. Il drammaturgo e regista marxista Bertolt Brecht immaginò un teatro epico sotto l'influenza di Shakespeare. Il poeta e critico T. S. Eliot discusse contro Shaw che la "primitività" di Shakespeare in effetti lo rendeva veramente moderno. Eliot, assieme a G. Wilson Knight e la scuola del Nuovo Criticismo, portò ad un movimento verso una lettura più prossima dell'immaginario di Shakespeare. Negli anni '80, gli studi di Shakespeare si aprirono a nuovi movimenti come lo strutturalismo, il femminismo, il nuovo storicismo, studi afro-americani, e altri studi bizzarri. Circa 230 anni dopo la morte di Shakespeare, i dubbi sull'autenticità delle opere a lui attribuite, iniziarono ad emergere. Candidati alternativi proposti includono Francis Bacon, Christopher Marlowe e Edward De Vere, XVII conte di Oxford. Diversi "gruppi di teorie" sono stati anche proposti. Alcuni studiosi sostengono che i membri della famiglia di Shakespeare fossero cattolici quando l'essere cattolico era considerato illegale. La madre di Shakespeare, Mary Arden, veniva sicuramente da una famiglia cattolica molto devota. La prova più schiacciante potrebbe essere una dichiarazione di fede cattolica firmata da John Shakespeare, trovata nel 1757 all'interno delle travi della sua casa di origine a Henley Street. Tuttavia, ora, il documento è andato perduto e gli studiosi non sono d'accordo riguardo la sua autenticità. Nel 1591 le autorità riportarono che John Shakespeare non andava in chiesa "per paura di un processo per debiti", una dispensa comune fra i cattolici. Nel 1606 il nome della sorella di William, Susanna, compare sulla lista di coloro che non fecero la comunione durante la messa pasquale a Stratford. Gli studiosi trovano prove della sua fede, sia a favore che contro, all'interno delle sue opere, ma la verità non è dimostrabile. Pochi dettagli sulla vita sessuale di Shakespeare sono conosciuti. Susanna, la prima dei tre bambini, nacque sei mesi dopo il 26 maggio 1583. Nei secoli alcuni lettori hanno affermato che i sonetti di Shakespeare sono autobiografici, considerandoli come una prova della sua omosessualità. Altri interpretano gli stessi versi come la testimonianza di una forte amicizia, piuttosto che di un amore carnale. I ventisei sonetti, chiamati "Dark Lady", sono dedicati ad una donna sposata e considerati come prova di liaisons eterosessuali. Nessun documento contemporaneo descrive l'aspetto fisico di Shakespeare e non ci sono prove che lui abbia mai commissionato un suo ritratto, così, il ritratto di Droeshout che Ben Jonson considerò veritiero, e il suo monumento a Stratford forniscono la migliore testimonianza del suo aspetto fisico. Dal diciottesimo secolo, il desiderio di avere ritratti originali di Shakespeare alimentò la diffusione di dichiarazioni di autenticità di varie immagini che ritraevano Shakespeare. Questo desiderio portò anche alla produzione di falsi ritratti, assegnazioni errate, ricostruzioni e rietichettature di rittratti di altri personaggi. Le opere di Shakespeare comprendono 36 pezzi teatriali, stampati nel First Folio del 1623, elencati seguendo la classificazione del Folio come commedie, storie e tragedie. Due opere che non sono raccolte nel First Folio, i due nobili gentiluomini e Pericle, principe di Tiro, sono ora accettate come parte integrante del canone di opere, affermando che Shakespeare diede un contributo maggiore alla loro composizione. Nessun poema di Shakespeare era incluso nella raccolta "First Folio". Può essere una cosa davvero complicata, l'oceano. E può essere una cosa davvero complicata, la salute degli esseri umani. E mettere insieme queste due cose può sembrare un lavoro molto complicato. Ma quello che vorrei cercare di comunicare è che, anche in quella complessità, esistono aspetti semplici che, io credo, se riusciamo a comprendere, ci aiutano a fare grandi passi avanti. E questi semplici aspetti non riguardano le complessità della scienza, ma cose che tutti noi conosciamo bene. E vorrei partire da questa: Lo sappiamo tutti, giusto? Ci siamo passati tutti. E se prendiamo questa idea e partiamo da qui, poi possiamo passare al punto successivo; che dice: oceani infelici, tutti infelici. E' questo l'argomento del mio discorso. E noi stiamo rendendo l'oceano piuttosto infelice in molti e svariati modi. Questa è un'immagine di Cannery Row nel 1932. Cannery Row, in quel periodo, era il più grande conservificio industriale della west coast. Noi rilasciavamo enormi quantità di sostanze inquinanti nell'aria e nell'acqua. Rolf Bolin, un professore della Hopkin's Marine Station, per la quale io lavoro, negli anni '40 scrisse: "le esalazioni della schiuma che galleggiava nelle insenature della baia erano talmente nefaste da far diventare nere le vernici a base di piombo". Quelli che lavoravano in questi conservifici potevano a mala pena resistere un'intera giornata a causa del fetore. Ma sapete con quale trovata se ne uscirono? Dissero: "Sapete quale odore state sentendo"? "l'odore del denaro". Per quella comunità l'inquinamento significava guadagno. E quelle persone sopportarono l'inquinamento e l'assorbirono sotto la pelle e nel corpo perché avevano bisogno di denaro. Noi abbiamo reso l'oceano infelice; reso la gente molto infelice, e li abbiamo fatti ammalare. Il legame tra la salute dell'oceano e quella degli esseri umani, in realtà si fonda su un paio di semplici modi di dire. E vorrei ricordarvi questo: "pizzica un pesciolino, fai male a una balena". La piramide della vita oceanica. Quando un ecologo guarda l'oceano - devo dirvi - noi lo guardiamo in maniera molto differente, e vediamo cose diverse da quelle che vede la gente di solito. Perché quando un ecologo guarda l'oceano, noi riusciamo a vedere tutte le interconnessioni. Vediamo la base della catena alimentare, il plankton, gli esseri minuscoli, e vediamo come quegli animali costituiscono il nutrimento degli animali al centro della piramide, e così via, risalendo il diagramma. E quel fluire di vita, dalla base fino alla cima della piramide, è il flusso vitale che gli ecologi vedono. Ed è proprio quello che noi cerchiamo di proteggere quando diciamo: "salva l'oceano, guarisici l'oceano". Ora, perché tutto questo è importante per la vita dell'uomo? Perché quando noi imbottiamo la base di quella piramide con cose che non dovrebbe contenere, ne ricaviamo delle conseguenze davvero terrificanti. Inquinanti. Alcuni inquinanti li abbiamo creati noi, molecole come i PCB, che il nostro organismo non riesce a scindere, e che finiscono alla base di quella piramide, e risalgono, e in quel modo vengono passati verso l'alto, ai predatori fino ai predatori in cima alla piramide. E in questo modo si accumulano. Ora, per farvi capire meglio, ho pensato di inventare un gioco. Non dobbiamo giocare davvero, possiamo solo immaginarlo. E' il gioco del polistirolo e del cioccolato. Immaginate che, quando siamo saliti su questa nave, a tutti siano state date due noccioline di polistirolo. Non è che ve ne facciate molto, ma mettetele in tasca, perché le regole sono che, ogni volta che offrite da bere a qualcuno, gli date il drink e gli date anche le vostre noccioline di polistirolo. Quello che succede è che le noccioline di polistirolo cominciano a muoversi all'interno della nostra società, e si accumulano nelle persone più ubriache e più taccagne. Non esiste altro meccanismo in questo gioco se non che le noccioline finiscano in un accumulo sempre più grande di noccioline di polistirolo indigeste. Ed è esattamente quello che succede con i PCB in questa piramide alimentare. Si accumulano in cima alla piramide. Ora supponiamo, al posto delle noccioline di polistirolo, di prendere questi splendidi cioccolatini, e di giocare con questi. Beh, alcuni di noi se li mangerebbero invece di farli passare in giro. E, invece di accumularsi, passerebbero nel nostro gruppo senza accumularsi in nessun altro gruppo, perché noi li assorbiamo. Ed è questa la differenza tra un PCB e qualcosa di naturale come, diciamo, un Omega-3, che desideriamo ricavare dalla catena alimentare marina. I PCB si accumulano e, sfortunatamente, ne abbiamo pessimi esempi. I PCB si accumulano nei delfini nella baia di Sarasota, in Texas, in Nord Carolina. Penetrano nella catena alimentare. I delfini mangiano il pesce che ha ingerito i PCB attraverso il plankton, e quei PCB, essendo liposolubili, si accumulano in questi delfini. Ora, un delfino, madre delfino, ogni delfino - c'è un solo modo in cui un PCB possa uscire dal delfino. Attraverso il latte della madre. Ecco un diagramma del tasso di PCB dei delfini della baia di Sarasota. Maschi adulti, un tasso altissimo. Giovani, un tasso altissimo. Femmine, dopo lo svezzamento del loro primo piccolo, un tasso inferiore. Quelle femmine non lo fanno intenzionalmente. Ma quelle femmine stanno passando i PCB attraverso il grasso del proprio latte materno, alla propria prole, che non riesce a sopravvivere. Il tasso di mortalità in questi delfini, per il primo piccolo nato da ogni femmina, varia tra il 60% e l'80%. Queste madri pompano nel primo piccolo una quantità enorme di inquinanti. E la maggior parte dei piccoli muore. Ora la madre può continuare a riprodursi, ma quale terribile prezzo si paga a causa dell'accumulo di questo inquinante in queste creature: la morte del loro primo piccolo. Esiste un altro predatore in cima alla catena alimentare oceanica. E anche noi mangiamo la carne che viene da alcuni di questi medesimi luoghi. Questa è carne di balena, che ho fotografato in un negozio di alimentari a Tokyo - ma lo è davvero? Ciò che abbiamo fatto alcuni anni fa è stato capire come entrare di nascosto in un laboratorio di biologia molecolare a Tokyo e usarlo per testare geneticamente il Dna di campioni di carne di balena per identificare di cosa si trattasse veramente. Alcuni di quei campioni di carne erano carne di balena. E alcuni erano carne di balena pescata illegalmente. Ma questa è un'altra storia. Ma altri non erano affatto carne di balena. Anche se erano etichettati come carne di balena, erano di delfino. Parte era fegato di delfino, parte grasso di delfino. E quelle parti di delfino contenevano un tasso di PCB elevatissimo, diossine e metalli pesanti. E quella quantità così concentrata passava negli esseri umani che mangiavano quella carne. Il fatto è che molti delfini vengono venduti come carne di balena sui mercati di tutto il mondo. E' una tragedia per le loro popolazioni. Ma è una tragedia anche per le persone che li mangiano perché non sanno che si tratta di carne tossica. Ricavammo questi dati alcuni anni fa, e ricordo che me ne stavo lì alla scrivania, più o meno l'unica persona al mondo che sapeva che la carne di balena venduta su quei mercati in realtà era carne di delfino, ed era tossica. Presentava da 200 a 400 volte il tasso di tossicità mai concesso dall'Epa. E ricordo che, seduto alla scrivania, pensavo: "bene, adesso lo so". "e' una grande scoperta scientifica". Ma era veramente sconvolgente. Feb 10, 2014. Finanza letale. Princeton - come sono mutate rapidamente le sorti dei mercati emergenti. Non molto tempo fa essi erano visti come l'ancora di salvezza dell'economia mondiale, il motore di una crescita destinata ad affermarsi mentre gli Stati Uniti e l'Europa languivano. Ora, invece, l'entusiasmo ha ceduto il posto alla depressione. La batosta che le valute di questi paesi hanno ricevuto in concomitanza con la stretta della politica monetaria da parte della Federal Reserve è soltanto l'inizio; ovunque si guardi, sembrano esserci problemi profondi. L'Argentina e il Venezuela hanno esaurito le possibilità della politica eterodossa seguita fin qui. Il Brasile e l'India sono alla disperata ricerca di nuovi modelli di crescita. La Turchia e la Thailandia si ritrovano impantanate in una crisi politica che riflette conflitti interni incubati da tempo. In Africa cresce la preoccupazione per la mancanza di cambiamenti strutturali e industrializzazione, mentre l'interrogativo principale che riguarda la Cina è se il rallentamento economico si tradurrà in un atterraggio morbido o duro. Questa non è la prima volta che i paesi in via di sviluppo sono vittime dei repentini sbalzi d'umore dei mercati finanziari globali. Ma la cosa che più sorprende è il fatto che ne siamo sorpresi. Gli economisti, in particolare, avrebbero dovuto imparare alcune lezioni fondamentali già molto tempo fa. In primo luogo, il clamore associato ai mercati emergenti è, per l'appunto, soltanto clamore. I miracoli economici si verificano di rado, e per dei buoni motivi, e i governi capaci di interventi massicci volti a ristrutturare e diversificare l'economia, evitando così che lo stato diventi un meccanismo di corruzione e ricerca del reddito, sono un'eccezione. La Cina e, nel loro periodo di massimo splendore, la Corea del sud, Taiwan e il Giappone avevano un governo di questo tipo, ma la rapida industrializzazione che hanno perseguito ha bypassato gran parte dell'America Latina, del Medio Oriente, dell'Africa e dell'Asia meridionale. Al contrario, la crescita dei mercati emergenti negli ultimi due decenni si è fondata su una serie fortuita (e provvisoria) di circostanze esterne: prezzi elevati delle materie prime, tassi di interesse bassi e capitali stranieri apparentemente illimitati. Il miglioramento in termini di politica macroeconomica e governance globale ha dato anch'esso il proprio contributo, ma si tratta di elementi che sostengono, non attivano, la crescita. In secondo luogo, la globalizzazione finanziaria è stata osannata in modo esagerato. L'apertura ai flussi di capitale avrebbe dovuto stimolare gli investimenti interni e ridurre la volatilità macroeconomica, invece ha conseguito l'opposto. Da tempo sappiamo che i flussi di portafoglio e di breve periodo alimentano il boom dei consumi e le bolle immobiliari, riportando conseguenze disastrose quando il sentimento dei mercati, com'è inevitabile, tende ad affievolirsi e i fondi a esaurirsi. I governi che hanno apprezzato l'ebbrezza delle montagne russe durante la salita non avrebbero dovuto sorprendersi del fatto che poi è arrivata una discesa in picchiata. In teoria, i valori valutari determinati dal mercato dovrebbero proteggere l'economia interna dai capricci della finanza internazionale, aumentando quando il denaro affluisce e diminuendo quando i flussi sono invertiti. In realtà, sono poche le economie in grado di sopportare i necessari allineamenti valutari senza soffrire. Le drastiche rivalutazioni valutarie distruggono la competitività internazionale di un paese, mentre i rapidi deprezzamenti sono l'incubo di una banca centrale, date le conseguenze inflazionistiche. Tassi di cambio fluttuanti possono attenuare le difficoltà di aggiustamento, ma non eliminarle. In quarto luogo, la fiducia nel coordinamento economico globale è mal riposta. Le politiche fiscali e monetarie degli Stati Uniti, ad esempio, si baseranno sempre innanzitutto (e forse dopo tutto), su considerazioni di carattere nazionale. D'altro canto, i paesi europei riescono a malapena a occuparsi dei propri interessi comuni, figuriamoci di quelli mondiali. Perlopiù, questa non è una cosa negativa. I massicci acquisti mensili di attività a lungo termine da parte della Fed - il cosiddetto quantitative easing - hanno beneficiato il mondo intero sostenendo la domanda e l'attività economica negli Stati Uniti. Senza il Qe, che ora la Fed sta gradualmente ridimensionando, il commercio mondiale sarebbe stato ancora più penalizzato. Allo stesso modo, quando gli europei riusciranno a fare le scelte politiche giuste e a stimolare le rispettive economie, il mondo ne uscirà avvantaggiato. Il resto è affidato a funzionari nel mondo in via di sviluppo che devono resistere alla tentazione di abbuffarsi di capitale estero quando esso è abbondante e a buon mercato. In un periodo di manna, infatti, la stagnazione degli investimenti privati in beni commerciabili è un segnale di pericolo particolarmente allarmante che nessuna forma di mitopoiesi governativa dovrebbe ignorare. Questi funzionari si trovano di fronte a una scelta semplice: mantenere forti controlli prudenziali sui flussi di capitale, o essere pronti a investire un'ampia quota di risorse in una forma di auto - assicurazione accumulando ampie riserve in valuta estera. Il problema più grave riguarda l'eccessiva finanziarizzazione dell'economia globale che si è verificata a partire dagli anni '90. I dilemmi politici che ne sono derivati - aumento della disuguaglianza, maggiore volatilità, minore spazio di manovra per l'economia reale - sono destinati ad assillare i politici nei decenni a venire. È giusto, seppure inutile, dire che i governi devono biasimare soltanto se stessi per essersi lanciati in questa folle corsa in maniera così avventata. Ora, però, è giunto il momento di pensare a come il mondo possa ristabilire un sano equilibrio tra finanza ed economia reale. Traduzione di Federica Frasca. Feb 17, 2014. La proprietà intellettuale e lo sviluppo economico. Washington, dc - nel suo recente discorso sullo stato dell'unione il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha ribadito la sua ambizione di portare a termine la Trans-Pacific Partnership, la proposta di un accordo commerciale tra gli Usa e gli 11 paesi del Pacifico. Nel frattempo, l'Unione Europea e la Cina stanno facendo pressioni per chiudere i loro accordi con l'Asia e altre regioni. Se questa proliferazione di patti commerciali intende incoraggiare un ciclo virtuoso di crescita per i paesi in via di sviluppo, deve non solo ridurre le barriere commerciali, ma creare anche il quadro istituzionale di un'economia moderna, tra cui un sistema solido di diritti di proprietà intellettuale. Alcuni attivisti e funzionari del governo vedono in termini opposti la relazione tra una forte tutela della proprietà intellettuale e la crescita economica sostenendo che i diritti di proprietà intellettuale sono un ostacolo allo sviluppo e non dovrebbero pertanto essere implementati finché i paesi non raggiungono un reddito elevato. Quest'atteggiamento è particolarmente prevalente in India che ha recentemente bloccato le trattative con l'UE e che è stata fondamentale nel fallimento delle trattative globali del Doha round sul commercio. Come ha detto il ministro indiano per il commercio, Anand Sharma, "è necessario fornire ai paesi in via di sviluppo le flessibilità inerenti". Invece di indebolire i diritti di proprietà intellettuale, i paesi in via di sviluppo, come l'India, dovrebbero riconoscere che il rafforzamento della tutela di questi diritti è un prerequisito per attirare gli investimenti stranieri necessari alla crescita delle loro economie, alla creazione di posti di lavoro e al miglioramento della capacità di consumo dei cittadini. Oggi, la proprietà intellettuale rappresenta gran parte del valore delle grandi aziende. Secondo uno studio condotto nel 2009 su un'ampia gamma di aziende statunitensi, il capitale intellettuale (brevetti, copyright, database, marchi e conoscenze aziendali) rappresentano il 44% del valore complessivo di mercato delle aziende. Queste aziende non hanno quindi molta voglia di rischiare di intaccare o di essere derubati della propria proprietà intellettuale, ma vogliono per contro portare avanti rapporti commerciali sapendo che la loro proprietà intellettuale è al sicuro. I paesi in via di sviluppo hanno molto da guadagnare nell'attirare le aziende multinazionali. Inoltre, queste imprese creano nuove aziende locali che utilizzano come fornitori, incoraggiando in tal modo l'occupazione, sviluppando le competenze dei lavoratori, migliorando la produttività e aumentando le entrate statali. Al momento, l'India attira solo il 2,7% della spesa totale sulla ricerca e lo sviluppo, al contrario della Cina che, con un sistema di diritti di proprietà intellettuale più solido, ne attira circa il 18%, mentre gli Stati Uniti ne immettono il 31%. I dati delle Nazioni Unite mostrano che tra il 2010 ed il 2012 gli investimenti diretti stranieri in India erano pari all'11,8% del Pil, quindi ben inferiori alla media delle economie emergenti pari a circa il 30%. Secondo un studio recente condotto dagli economisti Robert Shapiro e Aparna Mathur, se l'India raggiungesse i livelli di tutela di proprietà intellettuale della Cina, i flussi annuali di investimenti diretti stranieri aumenterebbero del 33% su base annuale. Nel settore farmaceutico, particolarmente vulnerabile alle violazioni della proprietà intellettuale, un regime più solido della proprietà intellettuale potrebbe far aumentare i flussi degli investimenti diretti stranieri da 1,5 miliardi di dollari quest'anno a 8,3 miliardi di dollari nel 2020, con un raddoppio degli investimenti nella ricerca e nello sviluppo farmaceutico fino a 1,3 miliardi di dollari nello stesso periodo. L'aumento degli investimenti diretti stranieri comporterebbe inoltre la creazione di 1.800 nuovi posti di lavoro nell'industria farmaceutica. Se l'India riuscisse a trasformare il suo regime di proprietà intellettuale sul modello del sistema statunitense, ben più solido di quello cinese, i benefici sarebbero ancora maggiori. Gli investimenti diretti stranieri verso l'interno potrebbero infatti aumentare dell'83% su base annuale entro il 2020. Solo nell'industria farmaceutica, gli investimenti diretti stranieri potrebbero arrivare a 77 miliardi di dollari, mentre il settore della ricerca e dello sviluppo potrebbe raggiungere i 4,2 miliardi di dollari creando 44.000 nuovi posti di lavoro. I continui attacchi del governo indiano alla proprietà intellettuale farmaceutica rende questi dati ancor più significativi. Negli ultimi due anni, l'India ha invalidato o attaccato i brevetti di 15 farmaci prodotti da aziende internazionali per spianare la strada ai campioni locali, sostenendo che l'esclusività permetterebbe alle aziende di fissare dei prezzi alti a danno dei consumatori. Secondo i funzionari, quindi, permettere ai produttori locali di copiare i farmaci brevettati comporterebbe una riduzione dei prezzi e un aumento dell'accesso ai farmaci da parte dei cittadini. Ma i brevetti dei farmaci e i prezzi non sono i principali, e neppure grandi, ostacoli all'accesso dei pazienti alle cure mediche in India. Il problema più grande, come ha scoperto l'azienda di consulenza Ims l'anno scorso, è la carenza di dottori, cliniche e ospedali in particolar modo nelle aree rurali. Anche le cliniche pubbliche e gli ospedali che ci sono, spesso sono inutilizzabili a causa dell'alto tasso di assenteismo da parte dei medici. Inoltre, gli indiani non hanno accesso ai piani assicurativi, in particolar modo per quanto riguarda le cure ambulatoriali. Questo, insieme alla mancanza di una rete previdenziale pubblica, rende i problemi sanitari una fonte di difficoltà economica anche per le famiglie della classe media. Invece di migliorare l'accesso dei cittadini alla sanità, la protezione debole della proprietà intellettuale sta infatti peggiorando le grandi sfide dell'India nel settore della sanità. Inoltre, è altrettanto importante che i negoziatori commerciali a livello mondiale rifiutino l'idea che la proprietà intellettuale sia un lusso che solo i paesi ricchi possono permettersi. La realtà è che la protezione della proprietà intellettuale è un motore economico a cui i cittadini dei paesi in via di sviluppo non dovrebbero essere obbligati a rinunciare. Traduzione di Marzia Pecorari. Feb 24, 2014. Le banche che odiavano l'economia. Londra - il governatore della Bank Of England (BOE), Mark Carney, ha sorpreso il pubblico in una conferenza alla fine dello scorso anno avanzando l'ipotesi che il giro d'affari di Londra crescerà e sarà oltre nove volte il pil della Gran Bretagna per il 2050. La sua previsione rappresentava la semplice estrapolazione di due trend: la continua e profonda crisi finanziaria in tutto il mondo (ossia, una crescita degli asset finanziari più rapida di quella dell'economia reale) e il mantenimento nella City della propria quota di business finanziari globali. Forse sono congetture ragionevoli, ma la previsione ha profondamente sconvolto molti. Ospitare un enorme centro finanziario, con banche nazionali di ampie dimensioni, può essere costoso per i contribuenti. In Islanda e Irlanda, le banche hanno superato la capacità dei loro governi di sostenerle all'occorrenza. E il risultato è stato disastroso. A parte i potenziali costi di salvataggio, secondo alcuni l'ipertrofia finanziaria danneggia l'economia reale appropriandosi di talenti e risorse che potrebbero essere impiegate meglio altrove. Ma Carney sostiene invece che il resto dell'economia britannica beneficia del fatto di poter contare su un proprio centro finanziario globale. "essere nel cuore del sistema finanziario globale", ha dichiarato, "amplia le opportunità di investimento per le istituzioni che si occupano dei risparmi britannici e rinforza l'abilità del manifatturiero e dei settori creativi inglesi a competere a livello globale". È certamente l'assunto su cui è stato creato il mercato di Londra e la linea che hanno seguito i successivi governi. Ma ora è sotto tiro. Sostiene (in un discorso dal titolo rivelatore "il contributo del settore finanziario: miracolo o miraggio?") che il contributo riportato del settore finanziario al pil è stato fortemente sovrastimato. Due documenti recenti sollevano ulteriori dubbi. In "la crescita della finanza moderna", Robin Greenwood e David Scharfstein della Harvard Business School dimostrano che la quota di finanza nel pil americano è quasi raddoppiata tra il 1980 e il 2006, poco prima dello scoppio della crisi finanziaria, passando dal 4,9% all'8,3%. I due fattori principali che hanno guidato questo incremento sono stati l'espansione del credito e il rapido aumento delle risorse dedite alla gestione degli asset (associata, non a caso, alla crescita esponenziale delle entrate del settore finanziario). A detta di Greenwood e Scharfstein quel dominio finanziario si è rivelato una doppia benedizione. Avrebbero potuto esserci più opportunità di risparmio per le famiglie e maggiori fonti diversificate di finanziamento per le aziende, ma il valore aggiunto dell'attività di gestione degli asset è stato illusorio. Da un lato implicava portafogli dispendiosi e dall'altro il maggiore livello di indebitamento nascondeva la fragilità del sistema finanziario nel suo insieme e imponeva severi costi sociali nel momento in cui le famiglie sovraesposte fallivano. Stephen G. Cecchetti e Enisse Kharroubi della Bank For International Settlements - un gruppo che rappresenta le banche centrali - si spingono oltre. Sostengono che la rapida crescita del settore finanziario riduce l'aumento della produttività in altri settori. Utilizzando un campione di 20 paesi sviluppati, scoprono una correlazione negativa tra la quota di pil del settore finanziario e la salute dell'economia reale. Ma è chiaro che le società finanziarie competono con altre per le risorse, soprattutto per la forza lavoro competente. Fisici ed ingegneri con dottorati possono scegliere di sviluppare complessi modelli matematici dei movimenti del mercato per le banche di investimento e gli hedge fund, dove sono noti con il termine di "Rocket Scientists" (letteralmente "scienziati razzo"), ossia scienziati brillanti. Oppure potrebbero usare il loro talento per progettare, diciamo, veri e propri razzi. Cecchetti and Kharroubi hanno trovato le prove secondo cui sono proprio le aziende che investono in ricerca a soffrire maggiormente durante un boom finanziario. E non parliamo solo dei cosiddetti "analisti quantitativi". Negli anni precedenti la crisi finanziaria del 2008, oltre un terzo degli Mba di Harvard e una percentuale simile di laureati della London School of Economics sono andati a lavorare in società finanziarie. (alcuni potrebbero cinicamente dire che tenere gli Mba e gli economisti fuori dalle vere aziende sia una benedizione, ma dubito che ciò sia realmente vero). Gli autori trovano anche un altro effetto interessante. I periodi di rapida crescita nell'attività creditizia sono spesso associati ai boom edilizi, in parte perché i beni immobiliari facilmente valgono come garanzie per i prestiti. Ma il tasso di crescita della produttività nell'edilizia è basso, e il valore di molti progetti alimentati dal credito successivamente si rivela essere basso o negativo. Quindi gli inglesi dovrebbero mostrare entusiasmo per il futuro dipinto da Carney? Gli aspiranti Derivatives trader avranno certamente più fiducia nelle proprie prospettive di carriera. E altre parti dell'economia che forniscono servizi all'industria finanziaria - i rivenditori Porsche e gli strip club, ad esempio - saranno similmente incoraggiati. Chiunque si preoccupa degli squilibri economici e dell'eccessivo ricorso al volatile comparto finanziario, sicuramente spera che in futuro questo aspetto di "forward guidance" della BoE si riveli inaffidabile quanto lo sono state le previsioni sulla disoccupazione. Traduzione di Simona Polverino. La svolta dell'Ucraina va sostenuta. New York - dopo un crescendo di violenza, la rivolta ucraina ha avuto un esito sorprendentemente positivo. Contrariamente a tutte le aspettative razionali, un gruppo di cittadini armati solo di mazze e scudi fatti di scatole di cartone e coperchi della pattumiera in metallo ha sopraffatto le forze di polizia in tenuta antisommossa. Ci sono stati molti feriti, ma i cittadini hanno prevalso. Questo evento segna uno di quei momenti storici che restano a lungo impressi nella memoria collettiva di una società. Come è potuta accadere una cosa del genere? Il principio dell'incertezza nella meccanica quantistica di Werner Heisenberg offre una metafora calzante. in modo analogo, gli esseri umani possono comportarsi o come singole particelle o come componenti di un'onda più grande. In altre parole, l'imprevedibilità degli eventi storici come quelli accaduti in Ucraina ha a che fare con un elemento di incertezza dell'identità umana. L'identità delle persone si compone di elementi singoli e di elementi facenti parte di unità più ampie, e l'impatto delle persone sulla realtà dipende da quali elementi prevalgano sul comportamento. Quando i civili hanno lanciato un attacco suicida alle forze armate di Kiev il 20 febbraio, il loro senso di rappresentare "la nazione" superava di gran lunga il timore di morire. Il risultato è stato quello di oscillare da società profondamente divisa sull'orlo della guerra civile a un senso d'unità senza precedenti. Il perdurare o meno di quest'unità dipenderà da come risponderà l'Europa. Gli ucraini hanno dimostrato la loro devozione all'Unione Europea che è essa stessa disperatamente divisa, con una crisi dell'euro che mette Paesi creditori e debitori gli uni contro gli altri. È per questo motivo che l'Ue è stata assolutamente più furba della Russia nei negoziati con l'Ucraina su un accordo di associazione. Come previsto, l'Ue sotto la leadership tedesca ha offerto molto poco e richiesto troppo all'Ucraina. Ora, dopo che l'azione della popolazione ucraina per un legame più stretto con l'Europa ha alimentato un'importante insurrezione popolare, l'Ue, insieme al fondo monetario internazionale, mette insieme un pacchetto di salvataggio da miliardi di dollari per salvare il paese dal collasso finanziario. Ma non basterà per sostenere l'unità nazionale di cui necessita l'Ucraina nei prossimi anni. Ho fondato la Renaissance Foundation in Ucraina nel 1990, prima che il paese raggiungesse l'indipendenza. La fondazione non ha partecipato alle recenti rivolte, ma si è eretta a difensore di chi veniva bersagliato dalla repressione ufficiale. La fondazione ora è pronta a sostenere il forte desiderio degli ucraini di creare istituzioni democratiche forti (soprattutto un sistema giudiziario indipendente e professionale). Ma l'Ucraina avrà bisogno di aiuti esterni che solo l'Ue può dare: esperienza nella gestione e accesso ai mercati. Nella considerevole trasformazione delle economie dell'Europa centrale avvenuta negli anni 90, l'esperienza nella gestione e l'accesso ai mercati erano il risultato dei massicci investimenti delle aziende tedesche ed europee, che integravano i produttori locali nelle catene di distribuzione globali. L'Ucraina, con il suo capitale umano di alta qualità e l'economia diversificata, è una meta potenzialmente attraente per gli investimenti. Ma realizzare questo potenziale richiede un miglioramento del clima imprenditoriale in tutta l'economia nel suo complesso e all'interno dei singoli settori - soprattutto affrontando la corruzione endemica e il debole stato di diritto che stanno scoraggiando investitori esteri e nazionali allo stesso modo. Oltre a incoraggiare gli investimenti diretti esteri, l'Ue potrebbe dare una mano per formare i manager delle società locali e aiutarli a sviluppare le loro strategie imprenditoriali, con service provider remunerati con partecipazioni di capitale o compartecipazioni agli utili. Un modo effettivo di offrire tale supporto a un vasto numero di società sarebbe di combinarlo con linee creditizie fornite dalle banche commerciali. Per incoraggiare la partecipazione, la banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Ebrd) potrebbe investire in società accanto a investitori esteri e locali, come ha fatto in Europa centrale. L'Ucraina potrebbe quindi aprire il proprio mercato domestico alle merci prodotte o assemblate dalle consociate totalmente o parzialmente controllate delle società europee, mentre l'Ue aumenterebbe l'accesso al mercato per le società ucraine e le aiuterebbe ad integrarsi nei mercati globali. Spero e confido che l'Europa sotto la leadership tedesca sia all'altezza della situazione. Sostengo da diversi anni che la Germania debba accettare le responsabilità e i doveri della sua posizione dominante in Europa. Oggi, l'Ucraina necessita di un equivalente moderno del piano Marshall, con il quale gli Stati Uniti hanno contribuito a ricostruire l'Europa dopo la seconda guerra mondiale. La Germania dovrebbe giocare oggi lo stesso ruolo un tempo rivestito dagli Usa. Devo però invitare alla cautela. Il piano Marshall non includeva il blocco sovietico, così rinforzando la divisione dell'Europa a causa della guerra fredda. Un replay della guerra fredda causerebbe danni ingenti sia alla Russia che all'Europa, e soprattutto all'Ucraina, che si trova nel mezzo. L'Ucraina dipende dal gas russo, e necessita dell'accesso ai mercati europei per i suoi prodotti; deve quindi mantenere buoni rapporti con entrambi i fronti. La cancelliera Angela Merkel deve rivolgersi al presidente Vladimir Putin per garantire che la Russia sia un partner, e non un oppositore, nella rinascita ucraina. Feb 27, 2014. Il rompicapo della crescita cinese. New Haven - ancora una volta, gli occhi di tutti sono puntati sui mercati emergenti - a lungo beniamini delle scommesse sulla crescita globale - che dall'inizio del 2014 sembrano soffrire di un calo di popolarità. L'impressione di resilienza che se ne aveva, infatti, ha ceduto il posto a una preoccupante sensazione di vulnerabilità. La riduzione delle ingenti iniezioni di liquidità voluta dalla Federal Reserve ha funto da fattore scatenante. Le economie emergenti troppo dipendenti dai flussi di capitali globali - in particolare l'India, l'Indonesia, il Brasile, il Sudafrica e la Turchia - hanno ora difficoltà a finanziare la crescita economica. Ma l'angoscia per la situazione della Cina incombe altrettanto minacciosa, e le annose preoccupazioni di un temuto "atterraggio duro" dell'economia cinese sono diventate ancora più reali. Nella morsa di una crisi, si tende a generalizzare; alla fine, però, differenziare è la scelta vincente. A differenza delle economie emergenti soggette al disavanzo, che ora navigano in cattive acque - e i cui squilibri ricordano in modo sorprendente quelli delle economie asiatiche colpite dalla crisi finanziaria alla fine degli anni '90 - la Cina vanta un surplus delle partite correnti. Pertanto, non corre alcun rischio di deflusso delle gestioni di portafoglio come conseguenza della riduzione degli acquisti di titoli da parte della Fed. E, naturalmente, le smisurate garanzie pubbliche della Cina, pari a 3.800 miliardi di dollari in riserve di valuta estera, offrono un'ampia assicurazione in caso di contagio finanziario. Sì, l'economia cinese sta rallentando, ma il significato di ciò non è ben compreso. La crisi del paese non ha nulla a che fare con i problemi che assillano altre economie emergenti, al contrario, essa sottintende uno sviluppo positivo. Non è, infatti, né auspicabile né fattibile per la Cina mantenere il trend del 10% di crescita annua che ha caratterizzato i tre decenni successivi al 1980. Eppure, persiste una superficiale fissazione sulla crescita del pil nominale della Cina, e ciò fa sì che un rallentamento del 25%, equivalente a un tasso annuo del 7-8%, sia percepito come il segnale della fine del più eclatante percorso di sviluppo del mondo moderno. Tale reazione istintiva presume che l'attuale rallentamento della Cina non sia che un preludio ad altre delusioni future, un'ipotesi che riflette il timore diffuso e radicato di una serie di scenari catastrofici, che vanno dai disordini sociali e dalle calamità ambientali alle bolle immobiliari e al tracollo del sistema bancario ombra. Pur se tali preoccupazioni non vanno sottovalutate, nessuna di esse è all'origine del rallentamento in corso. In realtà, la riduzione dei tassi di crescita è il risultato naturale dell'atteso ribilanciamento dell'economia cinese. In altri termini, quello a cui stiamo assistendo è l'effetto di un'importante transizione da una crescita euforica trainata dalle esportazioni e dagli investimenti (grazie a un vivace settore manifatturiero) a una dinamica di crescita della spesa al consumo e dei servizi più lenta ma costante. Nel 2013, infatti, il settore dei servizi cinese è diventato il più ampio dell'economia, superando la quota combinata dei settori manifatturiero ed edilizio. Il problema, come ho sostenuto nel mio nuovo libro Unbalanced: the Codependency of America and China, non riguarda la Cina, bensì il mondo intero, e gli Stati Uniti in particolare, che non sono preparati ad affrontare il rallentamento della crescita cinese che il ribilanciamento comporta. Il concetto di codipendenza affonda le radici nella psicopatologia relazionale, dove due partner, per necessità o convenienza, si sostengono a vicenda ma in modo malsano. A lungo andare, la codipendenza porta a una perdita d'identità, gravi attriti e, spesso, a una rottura drammatica, a meno che uno o entrambi i partner non imparino a emanciparsi e a camminare con le proprie gambe. L'equivalente economico della codipendenza si addice a Stati Uniti e Cina in modo particolare. La miracolosa crescita cinese trainata dalle esportazioni, iniziata negli anni '80, non sarebbe esistita senza i consumatori americani. Dal canto loro, gli Stati Uniti hanno fatto affidamento sui prodotti cinesi a basso costo per aumentare il potere d'acquisto dei consumatori ormai provati. Inoltre, hanno cominciato a dipendere dal surplus di risparmio della Cina per finanziare il proprio deficit di risparmio (il più elevato al mondo), e hanno approfittato della vorace domanda cinese di titoli del tesoro americano per contribuire a finanziare massicci deficit di bilancio e compensare i bassi tassi di interesse interni. Tra i due partner sono sorti conflitti su un'ampia gamma di questioni, tra cui il commercio, il tasso di cambio del renminbi, la sicurezza regionale, la proprietà intellettuale e gli attacchi informatici, per citarne alcuni. E, proprio come avrebbe previsto uno psicologo, uno dei partner, la Cina, ha deciso di andare per la sua strada. Il ribilanciamento della Cina consentirà al paese di assorbire il surplus di risparmio, che sarà utilizzato per costruire una rete di sicurezza sociale e incrementare i mezzi delle famiglie cinesi. In conseguenza di ciò, la Cina non sarà più tanto propensa a erogare prestiti agli Stati Uniti. Per un'economia affamata di crescita come quella statunitense, la trasformazione del partner co-dipendente può rappresentare un bivio cruciale. Una delle possibili strade è piena di insidie: L'altra, invece, nasconde una grande opportunità: In tal modo, gli Stati Uniti potrebbero ricevere sostegno dalle esportazioni, in particolare quelle verso una Cina ribilanciata, che attualmente è il suo terzo mercato dell'export per grandezza e rapidità di crescita. Rispetto ad altre economie emergenti, la Cina è di una stoffa diversa. Dalla crisi finanziaria asiatica della fine degli anni '90 è uscita come l'economia più resistente della regione, e ho il sospetto che anche stavolta farà lo stesso. La differenziazione è importante - per la Cina, l'Asia e il resto dell'economia mondiale. Traduzione di Federica Frasca. Mar 4, 2014. Malthus, Marx e la crescita moderna. Cambridge - la promessa che ogni generazione se la caverà meglio della precedente è un principio fondamentale della società moderna. In generale, la maggior parte delle economie avanzate hanno mantenuto questa promessa, facendo crescere gli standard di vita delle recenti generazioni, nonostante le battute d'arresto per guerre e crisi finanziarie. Anche nel mondo in via di sviluppo la stragrande maggioranza delle persone ha iniziato a sentire i prolungati miglioramenti negli standard di vita e sta rapidamente sviluppando simili aspettative di crescita. Ma le future generazioni, soprattutto nelle economie avanzate, soddisferanno tali aspettative? Sinora, ogni previsione nell'era moderna sul peggioramento della sorte dell'umanità, da Thomas Malthus a Karl Marx, si è rivelata clamorosamente errata. Il progresso tecnologico ha sconfitto gli ostacoli alla crescita economica. Il ribilanciamento politico periodico, talvolta pacifico, talvolta no, ha garantito che la stragrande maggioranza delle persone ne traesse beneficio, benché alcuni nettamente più di altri. Di conseguenza, i timori di Malthus sulla morte per inedia non si sono materializzati in nessuna economia capitalista pacifica. E, malgrado uno sconcertante calo della percentuale di reddito della manodopera negli ultimi decenni, il quadro di lungo termine sfida ancora la previsione di Marx secondo cui il capitalismo impoverirebbe i lavoratori. Gli standard di vita di tutto il mondo continuano a crescere. Ma le passate performance della crescita non sono garanzia di mantenimento di una traiettoria simile nel corso di questo secolo. Lasciando da parte i potenziali sconvolgimenti geopolitici, persistono formidabili sfide da superare, perlopiù derivanti da underperformance e disfunzioni politiche. Il primo gruppo di sfide include problemi preoccupanti che coinvolgono le esternalità - un caso esemplare è il degrado ambientale. Quando i diritti reali sono mal - definiti, come nel caso dell'aria e dell'acqua, il governo deve subentrare per fornire regole adeguate. Non invidio le future generazioni per il fatto di dover affrontare le possibili ramificazioni del surriscaldamento globale e della riduzione dell'acqua potabile. Un secondo gruppo di problemi riguarda la necessità di garantire che il sistema economico venga percepito come fondamentalmente equo, che rappresenta la chiave della sua sostenibilità politica. Non si può più dare per scontata questa percezione, dal momento che l'interazione di tecnologia e globalizzazione ha esacerbato il reddito e le disparità di ricchezza all'interno dei paesi, anche se sono stati colmati i gap tra paesi. Sinora le nostra società si sono rivelate notevolmente abili nell'adattarsi alle "disruptive technologies", ovvero a quelle tecnologie con un impatto potenzialmente trasformativo sul mondo della manifattura tradizionale; ma il passo del cambiamento negli ultimi decenni ha causato tremende pressioni, riflesse nelle enormi disparità di reddito all'interno dei paesi, con divari quasi da record tra i più ricchi e tutti gli altri. La disuguaglianza può corrompere e paralizzare il sistema politico di un paese - e la crescita economica che lo accompagna. Il terzo problema è l'invecchiamento demografico, una questione che pone sfide dure anche ai sistemi politici ben strutturati. L'impennata dei debiti pubblici sicuramente aggrava il problema, perché alle future generazioni sarà chiesto sia di onorare il nostro debito sia di pagare le nostre pensioni. La sfida finale concerne un'ampia serie di questioni che richiedono la regolamentazione delle tecnologie in rapida evoluzione da parte dei governi che non hanno necessariamente la competenza o le risorse per farlo in modo efficace. Abbiamo già visto dove può portare una scarsa regolamentazione dei mercati finanziari in rapida crescita. Vi sono carenze simili in molti altri mercati. Un esempio lampante è l'offerta alimentare - un'area dove la tecnologia ha continuamente prodotto alimenti sempre più rifiniti geneticamente e altamente elaborati che solo ora gli scienziati stanno iniziando a valutare. Ciò che si sa finora è che l'obesità infantile è diventata epidemica in molti paesi, con un allarmante incremento dei tassi di diabete di tipo 2 e malattie coronariche, cosa che implica un significativo impatto negativo sull'aspettativa di vita delle future generazioni. Molti ricercatori preminenti in materia di salute, inclusi Kelly Brownell, David Ludwig e Walter Willett, hanno documentato questi problemi. Gli interventi pubblici ad oggi, soprattutto sotto-forma di un maggiore livello di istruzione, si sono rivelati perlopiù inefficaci. La dipendenza autodistruttiva dai cibi elaborati, che gli economisti descrivono come una "esternalità", può ridurre la qualità della vita per coloro che ne sono affetti, e può persino portare ad esternalità per la società, come un aumento dei costi sanitari. E ancora, malgrado un crescente coro di preoccupazione di ricercatori, i mercati politici sono sembrati congelati. Affrontare la disuguaglianza richiede una maggiore ridistribuzione attraverso sistemi tributari nazionali, insieme a programmi potenziati per l'istruzione degli adulti, presumibilmente facendo un uso più intenso delle nuove tecnologie. Gli effetti negativi derivanti dal calo della crescita demografica possono essere mitigati attenuando le restrizioni sulla migrazione internazionale e incoraggiando più donne e pensionati a entrare o restare nella forza lavoro. Ma quanto ci metteranno i governi ad agire resta una questione del tutto aperta. Le economie capitaliste sono state straordinariamente efficienti nel consentire il crescente consumo di beni privati, almeno nel lungo periodo. Quando si tratta di beni pubblici, come l'istruzione, l'ambiente, la sanità e le pari opportunità, i precedenti fin qui sono poco impressionanti, e gli ostacoli politici al miglioramento sono sembrati crescere di pari passo con la maturazione delle economie capitaliste. Le generazioni future continueranno a godere di una migliore qualità della vita rispetto ai loro predecessori? Nei paesi in via di sviluppo che non hanno ancora raggiunto la frontiera tecnologica, la risposta è quasi certamente sì. Nelle economie avanzate, sebbene anche qui la risposta debba essere sì, le sfide stanno diventando enormi. Traduzione di Simona Polverino. Mar 9, 2014. L'enigma dell'innovazione. New York - in tutto il mondo c'è un forte entusiasmo per le innovazioni tecnologiche simbolizzate da Silicon Valley. In tale ottica, l'ingenuità dell'America rappresenta il suo vero vantaggio comparativo, che altri tentano di imitare. Ma resta un nodo da sciogliere: è difficile rilevare i vantaggi di questa innovazione nelle statistiche del pil. Ciò che avviene oggi è analogo agli accadimenti di alcuni decenni fa, all'inizio dell'era dei personal computer. Nel 1987 l'economista Robert Solow - insignito del Premio Nobel per il suo pionieristico lavoro sulla crescita - lamentava che "l'era informatica si manifestava dappertutto meno che nelle statistiche sulla produttività". Possono essere diverse le spiegazioni in merito. Forse il pil non coglie realmente i miglioramenti negli standard di vita generati dall'innovazione nell'era informatica. Come è emerso, c'è qualcosa di vero in entrambe le prospettive. Si pensi a come alcuni anni fa, poco prima del collasso di Lehman Brothers, il settore finanziario si vantasse della sua capacità di innovazione. Dato che le istituzioni finanziarie attiravano i migliori e i più brillanti da tutto il mondo, non si poteva sperare nulla di diverso. Ad un'indagine più attenta, però, divenne chiaro che gran parte di questa innovazione implicasse concepire modi migliori di imbrogliare gli altri, manipolare i mercati senza essere beccati (almeno per un lungo periodo) e sfruttare la forza dei mercati. In questo periodo, quando le risorse fluivano in questo settore "innovativo", la crescita del pil era notevolmente inferiore che nei periodi precedenti. Anche nei momenti migliori non si tradusse in un incremento degli standard di vita (se non per i banchieri), e alla fine portò alla crisi da cui solo ora ci stiamo riprendendo. Il contributo sociale netto di tutta questa "innovazione" fu negativo. In modo analogo, la bolla Dot-Com che ha preceduto questo periodo fu marcata dall'innovazione - i siti web attraverso i quali si potevano ordinare cibi per cani e bibite online. Quest'era almeno lasciò in eredità gli efficienti motori di ricerca e la fibra ottica. Ma non è cosa semplice valutare come il risparmio di tempo dettato dallo shopping online o il risparmio in termini di costi derivante dalla maggiore concorrenza (per la facilità di confronto dei prezzi online) incida sul nostro standard di vita. Due punti devono essere chiari. Il primo è che la redditività di un'innovazione forse non è il parametro giusto per calcolare il suo contributo netto sulla nostra qualità della vita. Nella nostra economia del "vincitore prende tutto", una società innovatrice che sviluppa un migliore sito web per gli acquisti online e la consegna di cibo per cani può attirare chiunque nel mondo utilizzi internet per ordinare cibo per cani, facendo enormi profitti. Ma senza il servizio di consegna, molti di questi profitti sarebbero semplicemente andati ad altri. Il contributo netto del sito web alla crescita economica potrebbe di fatto essere relativamente esiguo. Inoltre, se un'innovazione, come gli sportelli Atm nel settore bancario, porta a una maggiore disoccupazione, nessuno dei costi sociali - né la sofferenza di coloro che vengono licenziati né i pesanti costi fiscali per il pagamento dei sussidi di disoccupazione a loro destinati - si riflette nella redditività delle aziende. In modo analogo, il nostro parametro pil non riflette il costo della forte insicurezza percepita dai cittadini che rischiano di perdere il lavoro. E inoltre non rispecchia in modo preciso il miglioramento nel benessere societario risultante dall'innovazione. In un mondo più semplice, dove l'innovazione significava semplicemente la riduzione dei costi di produzione, ad esempio, di un'auto, era semplice stimare il valore dell'innovazione in sé. E ciò è ancora più apparente in altri scenari: come possiamo valutare in modo accurato il fatto che, grazie ai progressi fatti in campo medico, la chirurgia cardiovascolare riesca ad ottenere migliori risultati oggi che in passato, portando a un significativo incremento dell'aspettativa di vita e della qualità della vita? Non si può non pensare che, alla fine, il contributo delle recenti innovazioni tecnologiche alla crescita a lungo termine negli standard di vita possa essere sostanzialmente inferiore a quanto sostengono gli entusiasti. Sono stati profusi molti sforzi intellettuali nell'escogitare modalità migliori per massimizzare i budget destinati alla pubblicità e al marketing - individuando i clienti, soprattutto i potenziali acquirenti del prodotto. Ma gli standard di vita avrebbero potuto crescere di più se tutto questo talento innovativo fosse stato allocato in una ricerca più profonda, o in una ricerca più applicata che avrebbe potuto condurre a nuovi prodotti. Certo, l'essere più connessi gli uni agli altri, tramite Facebook o Twitter, ha il suo valore. Ma come possiamo confrontare queste innovazioni con quelle come il laser, il transistor, la macchina di Turing e la mappatura del genoma umano, che hanno portato tutte un'ondata di prodotti rivoluzionari? Possiamo comunque tirare un sospiro di sollievo. Anche se non sappiamo quanto le recenti innovazioni tecnologiche stiano contribuendo al nostro benessere, almeno sappiamo che, diversamente dall'ondata di innovazioni finanziarie che hanno segnato l'economia globale pre-crisi, l'effetto è positivo. Traduzione di Simona Polverino. Mar 11, 2014. Il Filo Materno della vita. Islamabad - il mese scorso, il Green Templeton College dell'università di Oxford ha tenuto il suo annuale simposio sui mercati emergenti a Egrove Park. Il tema di quest'anno è stato "la salute e la nutrizione materna e del bambino". La slide finale della presentazione di apertura, tenuta da Stephen Kennedy, membro del Green Templeton College, era un fumetto raffigurante due giovani concorrenti pronti a iniziare una gara: uno era forte e sano, mentre l'altro era emaciato, ammanettato, con in mano un bagaglio di malattia, e bloccato da una massiccia barriera di malnutrizione. Il messaggio era chiaro: non tutti iniziano la vita con le stesse possibilità di successo. Naturalmente, questo non è un punto di vista innovativo. L'impatto di fattori come la povertà, l'alfabetizzazione materna, i servizi igienico-sanitari e le condizioni abitative sulla salute dei bambini - e, di conseguenza, sui risultati economici e sociali - è ben documentato. Il problema è che questi fattori non possono fare l'oggetto di isolati interventi di sanità pubblica. Ma un altro, meno ampiamente discusso determinante sociale - la nutrizione materna - potrebbe esserlo. Dai tempi di Ippocrate, si discute di come la "natura" ed il "nutrire" interagiscono per modellare lo sviluppo di una persona. Infatti, anche nelle civiltà antiche, un'adeguata nutrizione materna era ritenuta essenziale per garantire la sopravvivenza e la prosperità delle generazioni future. Ma la povertà e l'ignoranza possono vanificare anche le migliori intenzioni. Le conseguenze della malnutrizione materna sono di vasta portata ed includono un incremento dei tassi di mortalità infantile e delle malformazioni, una maggiore suscettibilità alle infezioni, e carenze nutrizionali specifiche che possono indurre il bambino in un circolo vizioso di cattiva salute nei primi anni di vita. Inoltre, la malnutrizione intrauterina può aumentare il rischio di malattie croniche come l'obesità, il diabete e le malattie cardiovascolari in età adulta. Sono stati sorpresi dal scoprire che i bambini crescono allo stesso modo in tutto il mondo, a condizione che ricevano le stesse cure e che non siano vincolati da fattori ambientali - prove che hanno sfatato la convinzione diffusa che l'etnia ed il sesso siano i principali determinanti dello sviluppo di un bambino. Effettivamente, dopo aver visto le suddette prove, un ex primo ministro pakistano ha confessato che sarebbe stato più attivo in questo settore mentre era in carica se avesse saputo quello che sa adesso. I partecipanti alla riunione hanno convenuto che sforzi importanti per sostenere cure pre-concepimento nel contesto dei servizi sanitari per la salute materna e infantile siano di vitale importanza. Dopo tutto, se una madre sufficientemente nutrita offre vantaggi importanti per la salute di suo figlio per tutta la vita, le donne possono essere considerate le custodi della salute delle generazioni future. Queste connessioni biologiche intergenerazionali sono particolarmente pronunciate nel caso di bambini di sesso femminile. L'influenza dei livelli e della composizione della nutrizione materna su un feto di sesso femminile continuerà fino all'età adulta, quando anche lei diventerà una madre. Considerato quanti pochi scienziati hanno riconosciuto la misura in cui le uova di una donna formino le prospettive delle sue nipoti, non è sorprendente che i politici rimangono così ignari per quanto riguarda l'impatto a lungo termine della salute delle donne. Ma l'evidenza scentifica è chiara, e richiede che si passi all'azione. La buona notizia è che ci sono delle soluzioni. Programmi di trasferimenti di denaro solo a determinate condizioni, iniziative basate sull'invio di sms, programmi alimentari nelle scuole, programmi di fortificazione vitaminica, una leadership locale di qualità, si sono tutti dimostrati efficaci nel migliorare la nutrizione materna. Tali iniziative dovrebbero essere sostenute da politiche che favoriscano scelte nutrizionali corrette. Per convincere i politici ad attuare tali politiche c'è bisogno di una nuova serie di competenze che attinge lezioni da tutto il mondo. In Brasile, un programma televisivo sul ruolo che la supplementazione di acido folico potrebbe svolgere nella prevenzione della spina bifida (un difetto congenito del tubo neurale) ha subito catturato l'attenzione dei politici. Iniziative volte a migliorare le conoscenze nutrizionali del pubblico sono anch'esse cruciali - non da ultimo perché possono motivare i cittadini a far pressione sui loro governi affinché passino all'azione. Potrebbero essere impiegati a tal fine i media di intrattenimento come le soap opera, che sono emersi come importanti strumenti per l'emancipazione delle donne nelle società conservatrici del Medio Oriente. I forum come il simposio sui Mercati Emergenti possono contribuire a colmare il divario sempre più evidente tra la scienza e le politiche pubbliche. Ma, senza un forte sostegno interno per il cambiamento, l'impatto di tali incontri è limitato. È arrivato il momento di chiedere che si passi all'azione - ed è (passato) l'ora in cui i politici devono agire. Mar 20, 2014. Il futuro della Corea del sud è donna. Seoul - negli ultimi cinquant'anni la Corea del sud ha compiuto notevoli progressi in campo economico, portando il reddito pro capite da 80 dollari nel 1960 a più di 22.000 dollari lo scorso anno. Pur così, le sue prospettive di crescita appaiono vacillanti, e questo a causa del galoppante declino della sua popolazione in età lavorativa, destinata a diminuire del 25% entro il 2050, nonché della crescente concorrenza della Cina e di altre economie emergenti. Al fine di migliorare la situazione, la Corea del sud deve attuare riforme economiche e avviare un programma di ristrutturazione interna, puntando soprattutto a massimizzare il proprio capitale umano, in particolare le donne. Il successo della Corea del sud nell'ultimo mezzo secolo deve molto alla rapida crescita della sua forza lavoro con un buon livello d'istruzione. Tra il 1960 e il 2010, la percentuale di adulti con un livello d'istruzione secondaria è passata dal 20% a ben l'87%. Promuovendo la produttività, aumentando il ritorno sugli investimenti e facilitando l'adattamento e l'innovazione in ambito tecnologico, l'abbondanza di lavoratori con un buon livello d'istruzione è stata la base di partenza per la strategia di sviluppo orientata all'export del paese. Ma le donne restano sottoutilizzate, a discapito dell'economia nel suo complesso. In realtà, per essere efficace qualunque strategia di crescita deve cercare di promuovere maggiori e migliori opportunità economiche per le donne, anche attraverso la creazione di ambienti di lavoro più favorevoli e l'istituzione di un sistema educativo più diversificato e flessibile. A suo merito, va detto che la Corea del sud ha fondato la propria società su una relativa parità di genere. Il divario di genere in rapporto al numero di iscritti agli istituti d'istruzione secondaria e terziaria è minimo, e l'accesso delle donne a posizioni di prestigio nei settori legale, medico e nel servizio civile è aumentato notevolmente negli ultimi anni. Nel 2012, il paese ha eletto il suo primo presidente donna, Park Geun-hye. In termini di ritorno sul capitale umano, però, il divario di genere permane ed è significativo. Secondo alcuni dati diffusi dall'Ocse, solo il 55% delle sudcoreane di età compresa tra i 15 e i 64 anni fa parte della forza lavoro, contro una media del 65% nelle economie avanzate. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro maschile, invece, si aggira intorno al 77%, quasi uguagliando la media OCSE del 79%. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro delle donne con un'istruzione post secondaria è del 64%, molto superiore rispetto a quello delle donne che hanno completato solo le scuole elementari o medie, pari al 35%. Tuttavia, anche per le lavoratrici sudcoreane più istruite e capaci l'allevamento dei figli rappresenta un forte ostacolo alla carriera. Di fatto, fino ai trent'anni la loro partecipazione alla forza lavoro in percentuale è simile a quella della media Ocse. Superata tale soglia, però, il tasso scende bruscamente dal 71% al 57% poiché ambienti di lavoro poco flessibili e la mancanza di strutture per l'infanzia accessibili rendono per loro difficoltoso continuare a investire nella propria carriera. La buona notizia è che il governo Park sta lavorando per cambiare questo stato di cose. Ciò che è meno chiaro è come il governo intenda creare nuovi posti di lavoro per le donne. Tra le possibilità vi sono, ad esempio, quella di frazionare posti a tempo pieno creando così più posizioni Part-Time, e offrire incentivi ai lavoratori che scelgono di ridurre il proprio orario di lavoro. Tuttavia, dal momento che la forza lavoro sudcoreana comprende già una quota consistente di lavoratori irregolari, aumentare l'occupazione temporanea può rivelarsi inefficace per promuovere la crescita economica. Un approccio migliore è quello che prevede la creazione di posti di lavoro di qualità nel settore dei servizi moderni. Allo stato attuale, pur se il settore dei servizi rappresenta oltre il 70% dell'occupazione del paese, il suo tasso di produttività resta molto al di sotto di quello del settore manifatturiero. Troppe persone lavorano nell'industria dei servizi tradizionali a bassa produttività, come il commercio all'ingrosso e al dettaglio e la ristorazione, lasciando in uno stato di arretratezza servizi moderni e ad alta produttività quali le comunicazioni, la salute, l'intermediazione finanziaria e i servizi aziendali. È anche importante risolvere la discrepanza tra le capacità delle donne e il loro percorso di carriera. L'attuale sistema, infatti, tende a rafforzare i ruoli di genere, incoraggiando i bambini a seguire percorsi culturalmente strutturati, invece di nutrirne gli interessi e le potenzialità individuali. Le studentesse universitarie, ad esempio, sono molto più propense a scegliere materie umanistiche anziché le cosiddette materie Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), elementi guida degli incrementi di produttività, dell'innovazione e della crescita economica. Un intervento da parte delle scuole primarie e secondarie potrebbe contribuire a diversificare i loro interessi, offrendo a giovani donne di talento gli strumenti necessari per apportare un contributo significativo a settori economici vitali. Naturalmente, il potenziale contributo di donne istruite e responsabilizzate a una crescita economica sostenuta non è limitato alla Corea del sud. Anche il primo ministro giapponese Shinzo Abe è giunto alla conclusione che una maggiore partecipazione femminile alla forza lavoro sia fondamentale per contribuire a rilanciare l'economia da tempo dormiente del suo paese. Il punto è se i leader politici siano pronti a dare seguito alle loro nobili dichiarazioni con azioni risolutive. Traduzione di Federica Frasca. Mar 21, 2014. Il divario di genere nel settore agricolo africano, ecco perché bisogna chiuderlo. Seattle - attualmente, il Pil dell'Africa sta crescendo più velocemente rispetto a qualsiasi altro continente. Quando si pensa ai motori che spingono questa crescita, si immaginano generalmente le materie prime come il petrolio, l'oro e il cacao, oppure le industrie bancarie o delle telecomunicazioni. Io penso invece ad una donna che si chiama Joyce Sandir. Joyce è una lavoratrice agricola che coltiva banane, verdure e mais in un piccolo pezzo di terra della Tanzania rurale. Quando l'ho conosciuta nel 2012, aveva appena portato a termine il primo raccolto di mais cresciuto da un seme adattato al clima della Tanzania. Anche nel corso di un anno negativo per i raccolti che aveva provocato l'avvizzimento di gran parte delle verdure piantate da Joyce, il raccolto del grano era invece andato bene. Senza il grano la sua famiglia avrebbe potuto rischiare la fame, ma invece proprio grazie al raccolto del mais la famiglia di Joyce è riuscita ad avere quantità sufficiente di cibo e persino un reddito extra sufficiente per pagare le rette della scuola dei suoi bambini. Come dimostra la storia di Joyce, l'agricoltura è fondamentale per il futuro dell'Africa. Gli agricoltori rappresentano il 70% della forza lavoro africana, sono il fondamento della sua economia ed un fattore chiave per incoraggiare una crescita più ampia. Gli studi dimostrano che l'aumento della produttività agricola è il modo più efficace per ridurre la povertà nell'Africa sub-sahariana. In effetti, il settore dell'agricoltura offre al continente africano la migliore opportunità per trasformare un circolo vizioso di povertà in un circolo virtuoso di sviluppo. Ecco perché i leader ed i Policy Maker di tutto il continente hanno dichiarato il 2014 come l'anno della sicurezza alimentare e agricola dell'Africa. La storia di Joyce è importante anche per un altro motivo. La sua figura è fondamentale per il futuro dell'Africa non solo perché è una lavoratrice agricola, ma anche perché è una donna. Trascorro molto tempo, nella Gates Foundation, cercando di capire i vari modi in cui le donne e le ragazze incoraggiano lo sviluppo e lo fanno investendo nell'alimentazione, nella salute, e nell'istruzione dei loro bambini, ma anche come forza lavoro dell'agricoltura. Quello che sto imparando adesso è che, se l'Africa spera di innescare una trasformazione agricola, i paesi del continente dovranno necessariamente rimuovere innanzitutto uno dei principali ostacoli che impedisce al settore di progredire, ovvero un enorme divario di genere. Questo divario non riguarda il numero di lavoratrici agricole, infatti circa la metà degli agricoltori africani sono donne, ma riguarda invece la produttività. In tutto il continente, le aziende agricole gestite da donne tendono a produrre meno per ettaro di terreno di quelle gestite dagli uomini. Ci sono, almeno dal 2011, diverse testimonianze a livello mondiale di questo divario di genere, ma i dati relativi all'ambito, alle dimensioni e alle cause di questo divario sono tuttavia limitati. Per aiutare a capire meglio il problema, la Banca mondiale e la One Campaign hanno condotto recentemente uno studio senza precedenti sulle sfide che le lavoratrici agricole si trovano ad affrontare. Il rapporto evidenzia da subito un elemento importante: il divario di genere è reale e in alcuni casi estremo. Quando si paragonano i lavoratori e le lavoratrici agricole sulla base di appezzamenti di terreno di simili dimensioni e condizioni, il divario di produttività può arrivare fino al 66%, come in Niger. In passato, gli esperti credevano che le aziende agricole delle donne producessero di meno perché le lavoratrici agricole avevano più difficoltà di accesso ai fattori produttivi come i fertilizzanti, l'acqua e persino le informazioni disponibili. Ma ora sappiamo che la situazione è ben più complicata. Con i nuovi dati alla mano possiamo vedere che, sorprendentemente, il divario di produttività continua ad esserci anche quando le lavoratrici agricole hanno accesso agli stessi fattori produttivi. Le ragioni specifiche variano di paese in paese, ma molte di esse derivano da norme culturali radicate che impediscono alla donna di raggiungere il proprio potenziale. Ad esempio, il rapporto ha evidenziato che le donne hanno difficoltà a mobilitare la forza lavoro necessaria a far progredire l'azienda agricola. Le donne hanno poi maggiori responsabilità nella crescita dei figli e nella cura della casa rispetto agli uomini, il che rende difficile dedicare maggior tempo al lavoro agricolo o supervisionare la forza lavoro assunta. Il problema è aggravato poi dal fatto che le donne hanno a disposizione un reddito inferiore che non permette loro di assumere lavoratori. Fortunatamente, i nuovi dati non indicano solo la complessità e la profondità del problema, ma individuano anche opportunità concrete per sviluppare delle politiche che diminuiscano il divario di genere affinché il potenziale del settore agricolo sia a disposizione di tutti gli agricoltori africani. In alcuni luoghi, ciò potrebbe significare dover insegnare ai divulgatori agricoli come rendere i loro messaggi più rilevanti per l'audience femminile, o incoraggiarli a fare le loro visite in orari in cui le donne sono con più probabilità a casa. In altri luoghi, potrebbe invece voler dire favorire l'accesso delle donne ai mercati, oppure introdurre strumenti di semplificazione del lavoro per aiutarle a sfruttare al massimo i terreni. In altri casi, potrebbe invece comportare l'istituzione di centri infantili per la comunità, in modo tale che le lavoratrici agricole possano scegliere di dedicare più tempo all'agricoltura. In ogni caso, questa politica comporta necessariamente che i Policy Maker africani riconoscano alle lavoratrici agricole il ruolo che hanno, ovvero quello di partner economici essenziali. A giugno, i leader di tutta l'Africa si incontreranno a Malabo, nella Guinea Equatoriale, per definire l'agenda della politica agricola dei prossimi dieci anni. Se l'obiettivo è il raggiungimento del potenziale del settore agricolo africano e la continuità della crescita africana, i Policy Maker dovrebbero considerare i bisogni degli agricoltori come Joyce. Traduzione di Marzia Pecorari. Mar 27, 2014. L'importanza di essere noiosi. Washington, DC - il Fondo Monetario Internazionale è un'organizzazione estremamente utile, in grado a breve termine di fornire un notevole livello di assistenza tecnica e finanziaria quasi ovunque nel mondo. Esso ha anche il grande vantaggio di essere percepito per lo più come qualcosa di incredibilmente noioso. Purtroppo per il Fmi, oggi è necessario che abbia un profilo pubblico leggermente più elevato per convincere il congresso degli Stati Uniti ad accettare alcune importanti riforme. La crisi ucraina può rivelarsi un'occasione, anche se al momento non molto probabile - il che potrebbe andar bene, se una delle conseguenze indesiderate non fosse la concessione di un prestito al paese più grande di quello effettivamente necessario. Dal 1918 al 1939, è stato difficile seguire la cooperazione economica internazionale - in gran parte perché tutte le operazioni tentate venivano formulate in conferenze internazionali di alto profilo. Dopo la creazione del Fmi nel 1944, molte delle stesse decisioni sono diventate di routine, molto meno interessanti, e molto più facili da implementare. Il Fmi raramente fa notizia in prima pagina negli Stati Uniti o negli altri grandi paesi, tranne quando vi è coinvolta una dimensione personale scabrosa. L'ultima notizia sul fondo letta da molti potrebbe essere stata nel maggio 2011, allorché il direttore generale in carica Dominique Strauss Kahn è stato costretto a dimettersi, dopo le accuse di aggressioni sessuali nei confronti di una dipendente di un hotel di New York. Da allora, colei che gli è succeduta, Christine Lagarde, ha contribuito a ripristinare la reputazione del fondo - e a riportare la copertura giornalistica dei suoi programmi ed attività nelle aride e monotone sezioni commerciali. (quando ho lavorato presso il Fmi negli anni 2000, la copertura dei nostri eventi dalla terza pagina dei quotidiani più importanti era generalmente considerata preferibile ad una posizione in primo piano). Naturalmente, il Fmi solleva grandi passioni nei paesi che ricevono assistenza - come la Grecia degli ultimi anni. Ma nei corridoi del congresso degli Stati Uniti, poche persone gli prestano attenzione. Nel clima pesantemente partigiano di Washington, questo è certamente quasi sempre un vantaggio. Immaginate se per l'erogazione di qualsiasi tipo di aiuto ai paesi in difficoltà fosse necessaria l'approvazione del congresso, per non parlare di una spesa a carico del bilancio degli Stati Uniti. In realtà esso rappresenta e rende operativo il potere degli Stati Uniti, in collaborazione con i suoi più stretti alleati. Chiunque ne dubiti dovrebbe rivedere una recente lettera orchestrata dal comitato di Bretton Woods, indirizzata al leader del congresso per conto di una serie impressionante di ex segretari di gabinetto, repubblicani e democratici. Il primo comma recita: "il Fmi è sempre stato uno strumento prezioso per promuovere gli interessi nazionali degli Stati Uniti a livello globale". Gli Stati Uniti non determinano ciò che accade al Fmi, ma certamente esercitano un'influenza sproporzionata. Data l'origine del fondo per aiutare a ricostruire l'Europa dopo la seconda guerra mondiale, anche i paesi europei sono molto ben rappresentati nel suo comitato esecutivo ed in termini di quote di proprietà (e quindi con il peso del voto sulle decisioni importanti). Negli ultimi decenni, uno dei principali obiettivi è stato quello di spostare la rappresentanza in seno al Fmi piuttosto lontano dall'Europa, verso i mercati emergenti del mondo. Come la maggior parte dei prodotti di negoziati internazionali, l'accordo non è perfetto, ma si continua a procedere. (per i dettagli tecnici, vi consiglio un recente articolo di Edwin M. Truman, il mio collega presso il Peterson Institute for International Economics). Tali riforme devono essere approvate, con atto legislativo, da parte del congresso degli Stati Uniti prima che possano entrare in vigore. Per qualche ragione, nel 2013 e all'inizio del 2014 l'amministrazione del presidente Barack Obama non ha promosso questa istanza con forza - ed il programma di sostegno ad ulteriori riforme del Fmi è quindi rimasto a languire. L'amministrazione Obama ha proposto di legare la riforma del Fmi all'approvazione, presumibilmente imminente, da parte del congresso dei finanziamenti per l'Ucraina. Questa è un'accorta tattica legislativa, ma non è convincente come strategia economica. Ma il problema più grande è che l'Ucraina non ha veramente bisogno di un prestito massiccio da parte del Fmi. Ciò di cui ha bisogno l'Ucraina è una forte riduzione della corruzione, così come di una reale legittimazione (attraverso il voto) delle persone che vogliono tenere a freno l'influenza degli oligarchi - un gruppo che nel corso degli ultimi due decenni ha fiaccato l'economia attraverso il saccheggio e l'incompetenza. La riforma del Fmi è sensata e va sostenuta. Gli europei non hanno bisogno del loro attuale livello di rappresentanza, e le posizioni e le voci dei paesi a medio e basso reddito dovrebbero essere rafforzate. È necessario che l'amministrazione Obama sottoponga questo caso al congresso in modo più diretto e con maggiore forza. Ma l'ottusità intrinseca del Fmi rende la cosa difficile. Mar 31, 2014. Marx ed il Turco meccanico. Berkeley - durante una nostra conversazione, l'economista Suresh Naidu ha sottolineato che ci sono, a suo avviso, tre problematiche principali nella teoria economica di Marx. Innanzitutto, l'idea secondo cui l'aumento degli investimenti e l'accumulo del capitale avrebbero portato ad una diminuzione del valore della forza lavoro nei confronti dei datori di lavoro e ad una conseguente riduzione del potere di negoziazione dei lavoratori. In secondo luogo, l'incapacità di Marx di prevedere che l'aumento degli standard di vita in termini reali e materiali per la classe operaia sarebbe andato di pari passo con l'aumento del tasso di sfruttamento, risultando in un reddito inferiore per la manodopera. In terzo luogo, l'ossessione di Marx per la teoria del valore della forza lavoro. Sia il secondo che il terzo problema rappresentano degli enormi errori di valutazione. Ma, se il pensiero di Marx secondo cui il capitale e la forza lavoro sarebbero stati elementi sostitutivi e non complementari era sicuramente errato ai suoi tempi e nel corso del secolo successivo, oggi potrebbe non essere più sbagliato. Consideriamo quest'idea alla luce della logica che segue. Gli esseri umani hanno cinque competenze fondamentali applicabili al mondo del lavoro: Spostare gli oggetti con la forza muscolare. Manipolare minuziosamente gli oggetti con l'ausilio di poca forza muscolare. Usare le mani, la bocca, il cervello, gli occhi e le orecchie per garantire che i procedimenti e le procedure in corso seguano le indicazioni stabilite. Impegnarsi in attività di reciprocità sociale e nelle trattative per fare in modo che tutti gli attori mantengano la stessa direzione. Ideare cose nuove, ad esempio delle attività, che producano risultati necessari, convenienti o di lusso, e che possano essere realizzate. Le prime due opzioni riguardano le attività lavorative di coloro che chiamiamo abitualmente "operai", mentre diversi aspetti della seconda e della terza opzione si riferiscono a coloro che definiamo come "impiegati". La Rivoluzione industriale (ovvero l'invenzione del motore a vapore per la produzione di energia e la lavorazione dei metalli per la costruzione dei macchinari) ha ridotto enormemente il bisogno di ricorrere ai muscoli e alle mani dei lavoratori. Ma, d'altro canto, ha aumentato in modo consistente il bisogno degli occhi, delle orecchie, del cervello, delle mani e della bocca dei lavoratori sia nelle mansioni degli operai che in quelle degli impiegati. Con il passare del tempo, il prezzo reale dei macchinari ha continuato a diminuire, mentre il prezzo reale dei cicli di controllo cibernetici, necessari a far funzionare i macchinari nel modo adeguato, non è sceso in quanto ciascun ciclo di controllo continua a necessitare di un cervello umano che ha bisogno di un percorso di crescita, istruzione e sviluppo di circa quindici anni. Non c'è, tuttavia, alcuna legge di ferro sugli stipendi che spinge le tecnologie utilizzate per la produzione dell'energia e della materia ad avanzare più rapidamente delle tecnologie della governance e del potere. Oggi, la direzione del progresso tecnologico va verso lo spostamento dagli esseri umani alle macchine di ampie parti delle funzioni di supervisione dei procedimenti e delle procedure in corso, sia nell'ambito del lavoro degli operai che in quello degli impiegati. Quanti di noi possono essere assunti nel settore dei servizi personali e come si possono pagare stipendi elevati per queste occupazioni (in termini assoluti)? La prospettiva ottimistica si basa sul fatto che coloro che, come me, si trovano a temere il futuro processo di distribuzione relativa degli stipendi, fonte di una disuguaglianza enorme e degli squilibri di potere, soffrono semplicemente di mancanza d'immaginazione. Marx riusciva solo a considerare il fatto che la sostituzione dei lavoratori tessili con i telai meccanici avrebbe comportato una riduzione degli stipendi dei lavoratori. Dopotutto, il volume della produzione non avrebbe potuto aumentare al punto tale da reimpiegare tutti coloro che avevano perso il lavoro come tessitori, addetti ai macchinari o venditori di tappeti, giusto? In realtà avrebbe potuto farlo, ma l'errore di Marx ha vari precedenti. Un secolo prima, i fisiocrati francesi Quesnay, Turgot e Condorcet non riuscivano a capire come la percentuale della forza lavoro francese impiegata nell'agricoltura potesse scendere al di sotto del 50% senza produrre un disastro sociale. Dopotutto, in un mondo fatto di agricoltori, artigiani utili, aristocratici dissoluti e di lacchè, la domanda per i prodotti manifatturieri e per i lacchè era limitata dall'utilizzo che ne facevano gli aristocratici. Pertanto, una riduzione del numero di agricoltori non avrebbe potuto far altro che creare povertà e accattonaggio. Né Marx né i fisiocrati avrebbero potuto immaginare quante attività ben pagate si sarebbero create una volta esaurita la necessità di impiegare il 60% della forza lavoro nell'agricoltura e un altro 20% nella tessitura a mano e nel trasporto via terra con i cavalli e i carri. Oggi, la prospettiva ottimistica sostiene che chi ha un eccesso di ricchezza continuerà a pensare a diverse cose da far produrre agli altri per rendere la propria vita più confortevole e lussuosa, e che l'ingenuità dei ricchi supererà l'offerta di manodopera da parte dei poveri trasformandoli in classe media. Ma visto il rapido sviluppo delle tecnologie della governance e del potere, anche la prospettiva pessimista merita una considerazione. In questo contesto, alcuni aspetti della terza opzione continuano ad essere refrattari all'intelligenza artificiale e mortalmente noiosi, mentre la quarta opzione (impegnarsi nella reciprocità sociale e nelle trattative) continua ad essere limitata. Benvenuti quindi nell'economia virtuale delle fabbriche che sfruttano i lavoratori, all'interno della quale molti di noi sono inchiodati alle scrivanie e agli schermi; tanti cloni senza potere di fronte al turco meccanico di Amazon, per sempre. Traduzione di Marzia Pecorari. Apr 4, 2014. La tentazione di Yalta. Kiev - il periodo di calma trascorso tra la dichiarazione di guerra nel settembre del 1939 e l'occupazione nazista del Belgio e della Francia nel maggio del 1940 viene spesso chiamato la "guerra simulata". Da quando la Russia ha invaso e annesso la Crimea, e ha iniziato ad ammassare soldati e armare convogli sul nostro confine orientale, noi in Ucraina stiamo assistendo a una "pace simulata". Non c'è nulla di simulato, però, negli sforzi profusi da noi ucraini per difendere il nostro paese e la nostra democrazia. Gli uomini e le donne del nostro paese si stanno offrendo come volontari per il servizio militare come mai era accaduto prima. Il nostro governo ha negoziato un accordo per un prestito in standby con il fondo monetario internazionale che ci fornirà alcuni degli strumenti di cui abbiamo bisogno per riordinare i nostri conti finanziari ed economici. Questo accordo richiederà un vero sacrificio economico, ma gli ucraini sono disposti a pagarne il prezzo pur di preservare la nostra indipendenza. Dopo un periodo di abbandono, un tempo in cui noi - come il resto d'Europa - credevamo che i confini del continente non sarebbero mai stati cambiati di nuovo con la forza, stiamo incrementando la spesa per la difesa, nonostante lo stato precario della nostra economia. Non cederemo più nessuna area del territorio sovrano ucraino. E la cosa importante è che, malgrado la Russia ammassi il suo esercito contro di noi, ci stiamo preparando per una campagna elettorale. La recente telefonata del presidente russo Vladimir Putin al presidente americano Barack Obama per riaccendere le trattative diplomatiche, seguita da un documento russo su come risolvere la crisi da parte del Cremlino, è di fatto offensiva per la pace. La mossa di Putin è simile alla famigerata conferenza di Yalta del 1945, dove Joseph Stalin rese Winston Churchill e Franklin D. Roosevelt complici di una divisione dell'Europa che ha assoggettato metà del continente per quasi cinquant'anni. Oggi Putin sta tentando di rendere l'occidente complice dello smembramento dell'Ucraina negoziando una costituzione federale progettata dal Cremlino in grado di creare una decina di Crimee - piccoli bocconi di territorio che la Russia potrebbe divorare più facilmente in un secondo momento. Il federalismo potrebbe sembrare una buona cosa. Delegare il potere politico lì dove effettivamente vive la popolazione è sempre allettante, e di solito efficace. Ma il benessere della democrazia ucraina non è quello che ha in mente Putin; a suo avviso, un sistema federale è un mezzo messo a disposizione del Cremlino per commettere scorrettezze politiche e alla fine incorporare le regioni orientali e meridionali dell'Ucraina nella federazione russa. Per parafrasare Clausewitz, il federalismo per Putin è un'annessione fatta con altri mezzi. Basta guardare le clausole scritte in piccolo nella proposta russa: le nuove unità federali dell'Ucraina avrebbero la facoltà di decidere in merito alla "direzione della politica estera dell'Ucraina". Questa disposizione consentirebbe a Putin di tentare di manipolare e costringere le regioni di lingua russa a opporsi al futuro europeo del paese. La struttura costituzionale dell'Ucraina deve essere decisa esclusivamente dai cittadini dell'Ucraina. La Russia non può avere voce in capitolo - né dovrebbero pronunciarsi in merito altri paesi, per quanto buone siano le loro intenzioni. L'Ucraina non è la Bosnia, dove la costituzione è nata da trattative di pace che ponevano fine ad anni di sanguinosa guerra all'indomani della dissoluzione della Jugoslavia. E non è il Kosovo, che divenne indipendente nello stesso momento in cui venivano forgiate le sue strutture governative. L'Ucraina è uno stato totalmente sovrano, riconosciuto come tale dal mondo, inclusa la Russia. Prendere parte al federalismo apparente di Putin significa accettare le menzogne che il Cremlino continua a gettare sull'attuale governo ad interim dell'Ucraina e sugli uomini e le donne coraggiose che hanno spodestato Yanukovych. I factotum di Putin affermano che gli abitanti di lingua russa che vivono in Ucraina sono sotto minaccia, ma non riescono a indicare un singolo esempio di persecuzione che possa dimostrarlo. Nessun rifugiato di lingua russa proveniente dall'Ucraina orientale o dalla Crimea è fuggito in Russia, e nessun abitante di lingua russa ha cercato asilo politico altrove al di fuori del paese. La ragione è semplice: non c'è alcuna oppressione degli abitanti di lingua russa in Ucraina, e non c'è mai stata. Il governo dell'Ucraina sotto Yanukovych era incompetente, corrotto e mendace. Ma garantiva le pari opportunità. Davvero l'Ucraina dovrebbe essere costretta a creare un nuovo ordine costituzionale basato sulla grande menzogna? Ciò di cui abbiamo bisogno è un governo competente, efficiente e non corrotto. E, con l'aiuto e l'assistenza tecnica dell'Europa, ne creeremo uno. L'auspicio dei diplomatici di trovare una soluzione pacifica alla crisi dell'Ucraina è comprensibile. Ma le condizioni poste dalla Russia, se accettate dall'occidente, comprometterebbero fatalmente la sovranità dell'Ucraina; e cosa peggiore, accettare le condizioni della Russia avvallerebbe l'idea che i paesi potenti possono costringere i paesi che lo sono meno a stare ai loro ordini, fino a farli rinunciare alla loro indipendenza. L'Ucraina resisterà alla prepotenza - da sola, se necessario. Ci rifiutiamo di passare per le vittime sventurate nei futuri libri di storia. Apr 7, 2014. La minaccia delle zanzare. Stanford - ogni anno le malattie provocate dalle zanzare uccidono milioni di persone e sono causa di sofferenza per molte altre. Nel 2012 sono stati registrati 207 milioni di casi di malaria che hanno poi portato a 627 mila decessi. La febbre dengue è una delle principali cause di malattia e morte nelle aree tropicali e subtropicali e sono circa 100 milioni le persone che vengono infettate ogni anno. Per la trasmissione di un'infezione debilitante o mortale, basta un solo morso di una zanzara infetta, e le zanzare si moltiplicano e si riproducono ad una velocità sorprendente. Dato che non esistono vaccini o medicine per malattie come la febbre dengue ed il virus del Nilo occidentale, e dato inoltre che è difficile accedere alle cure per malattie come la malaria in molte aree a rischio, sono estremamente necessari dei meccanismi più efficaci di controllo sulle zanzare. La buona notizia è che c'è una nuova tecnologia pronta ad essere testata sul campo. Spetta ora alle agenzie governative facilitarne lo sviluppo. Oggi, il metodo principale utilizzato per la riduzione delle zanzare (la cosiddetta "tecnica di sterilizzazione degli insetti" (Sit)) si basa sull'emissione di radiazioni per la sterilizzazione della zanzara maschio che viene poi rilasciata nell'area infestata per l'accoppiamento. Ma quest'approccio, che è utilizzato sin dalla metà del secolo scorso, non ha avuto molta efficacia sulle zanzare a causa della sua fragilità. Gli ultimi progressi nel campo della biologia molecolare offrono delle soluzioni analoghe, ma ben più sofisticate. Con l'utilizzo di tecniche ingegneristiche applicate alla genetica molecolare, l'azienda britannica Oxitec ha creato un nuovo metodo per controllare la specie di zanzare che trasmette la febbre dengue. La zanzara maschio viene riprodotta nel laboratorio con una mutazione specifica da cui nascono delle zanzare con alti livelli di una proteina che inibisce il funzionamento normale delle cellule facendole morire prima che raggiungano la maturità. Le zanzare maschio non mordono quindi non rappresentano alcun rischio per la salute e dato che le loro progenie muoiono nessuna zanzara geneticamente modificata continua a vivere nell'ambiente. Se le zanzare maschio vengono sottoposte a queste radiazioni per diversi mesi, si dovrebbe in teoria arrivare ad una riduzione consistente della popolazione di zanzare. Ora rimane da verificare se questo procedimento funziona nella pratica. La ricerca scientifica mirata allo sviluppo di prodotti come gli insetti sterili irradiati o le zanzare Oxitec è progredita passando da condizioni più limitate ad un contesto più agevole, ovvero dal laboratorio, ad ambienti ridotti per i test ad aree confinate in cui fare le sperimentazioni. Ora che l'Oxitec ha condotto diverse sperimentazioni sul campo nelle Isole Cayman, in Malesia e in Brasile, si sta ora preparando a condurre le sperimentazioni in altri paesi compresi gli Stati Uniti. Queste sperimentazioni sono sempre adeguatamente controllate e monitorate per garantire la sicurezza e l'efficacia, con l'ausilio inoltre delle normative governative come ulteriore tutela. Al fine di determinare il livello adeguato di supervisione, gli enti governativi dovrebbero condurre un'analisi del rischio su base scientifica. Il punto è che l'ingegneria genetica molecolare è molto più precisa e prevedibile delle tecniche tradizionali e più rudimentali come l'irradiazione. Ma, se da un lato la tecnica Sit continua a non essere regolamentata da alcuna normativa in gran parte dei paesi, dall'altro le revisioni normative sugli organismi viventi geneticamente modificati tendono ad essere ritardate ed eccessive in tutto il mondo, mentre la politica rallenta, e arriva a volte persino ad ostacolare, il processo di approvazione delle normative. Di conseguenza, la ricerca e lo sviluppo dell'ingegneria genetica risultano più costosi, scoraggiano gli investimenti e ostacolano l'innovazione. E tutto questo è ancor più problematico nel caso del controllo delle zanzare vista l'urgenza del problema. Il programma speciale per la ricerca e la formazione sulle malattie tropicali dell'organizzazione mondiale della sanità ha lanciato un appello alle agenzie di regolamentazione affinché enfatizzino "i requisiti individuati su base scientifica, caso per caso, con un certo grado di parsimonia nella pratica", invece di basarsi su "un approccio cautelare che necessita di dati per calcolare dei rischi teorici". In altre parole, le agenzie di regolamentazione dovrebbero considerare i costi ed i benefici relativi alla sanità che queste innovazioni potrebbero comportare e velocizzare le procedure di revisione. Visto il livello di sofferenza provocato dalle malattie causate dalle zanzare, i leader governativi non dovrebbero soggiogare le soluzioni dell'ingegneria genetica per controllarle, al pari di alcuni venti contrari politici e populisti che hanno in passato ostacolato l'approvazione dei prodotti agricoli geneticamente modificati. Traduzione di Marzia Pecorari. Apr 14, 2014. La crescente confusione dell'Europa. Princeton - secondo una recente dichiarazione del ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble, "la sovranità degli stati Ue è passata al livello europeo", un'affermazione a dir poco sorprendente visto che oggi i governi dell'Europa sembrano perseguire i propri interessi nazionali come mai si era visto dalla seconda guerra mondiale. Le sue parole dovevano forse incitare a una maggiore solidarietà europea? O era solo uno stratagemma per sviare gli appelli rivolti alla Germania affinché contribuisca in modo più consistente alla ripresa dell'eurozona? Schäuble è in prima linea nell'impegno della Germania a guidare l'Europa senza doverne pagare i conti. A tal fine, ha proposto di modificare il trattato dell'unione per istituire un "commissario economico" europeo che abbia la facoltà di spendere fondi europei condivisi e bocciare le strategie fiscali dei paesi membri qualora non siano conformi alla normativa prevista. Secondo il ministro, i negoziati dovrebbero iniziare subito dopo l'elezione del parlamento europeo a maggio. Anche se può sembrare attraente, la strategia di Schäuble rappresenta, nella migliore delle ipotesi, uno sviluppo solo apparente. Tanto per cominciare, i fondi comuni sono scarsi e senza alcuna prospettiva di crescita, non da ultimo per l'accanita opposizione della Germania. Allo stesso modo, finché gli stati membri manterranno la sovranità fiscale, neanche un nuovo strumento per mettere in guardia i paesi che sfidano le regole di bilancio europee potrà cambiare nulla. Negli ultimi due decenni, qualunque sforzo per disciplinare i paesi Ue inadempienti è fallito per la mancanza di un'autorità che facesse rispettare la legge. Ovviamente, quando un paese è a corto di opzioni, farà finta di collaborare per ottenere l'accesso ai fondi ufficiali di salvataggio. Tuttavia, come l'esperienza della Grecia ha dimostrato, non sempre le cose vanno come previsto. A dire la verità, il piano di salvataggio greco, finanziato congiuntamente dall'Unione Europea e dal fondo monetario internazionale, ha avuto un inizio disastroso poiché ha ritardato una ristrutturazione del debito assolutamente necessaria e imposto una rigorosa austerità. Ciò, di conseguenza, ha rafforzato l'influenza dei partiti estremisti e creato le premesse di una tragedia della sanità pubblica. Eppure Schäuble, che a quanto pare persegue sempre l'austerità, vede la Grecia come un modello per l'ancora più sventurata Ucraina. L'Europa è in piena confusione. Escludendo la ristrutturazione del debito e senza un bilancio centrale sostanzioso e sancito a livello politico per aiutare i paesi in difficoltà, gli europei sembrano aver consacrato la Germania come loro potenza egemone. In altre parole, la Germania non è disposta a spendere i soldi dei propri contribuenti per sostenere l'Europa. D'altronde, la solida economia tedesca è ormai poco più che un ricordo. Il pil annuo del paese è cresciuto di oltre il 3% nel 2010 e nel 2011 grazie a un'economia cinese ancora in forte espansione che all'epoca sosteneva la domanda di vetture e macchinari tedeschi; non appena, però, la crescita del pil cinese ha rallentato, quella del pil tedesco ha fatto lo stesso, scendendo al di sotto dell''1% annuo. In futuro si prevede qualche lieve miglioramento, ma l'invecchiamento della popolazione tedesca sottintende che le prospettive di crescita economica nel lungo termine saranno minime. I due principali partiti del paese, i democristiani e socialdemocratici, hanno evitato un dialogo pubblico sull'Europa nelle elezioni del settembre del 2013 che hanno prodotto la loro coalizione di governo. Ancora più rivelatrice è la difesa di Schäuble del programma Omt (che permetterebbe alla banca centrale europea di acquistare quantità illimitate di bond dei paesi più deboli dell'eurozona). Mentre la Bundesbank tedesca si opponeva ferocemente (e giustamente) a questo programma perché troppo incentrato sulla solvibilità dei paesi, anziché sul rischio di liquidità - dando così adito a un'unione fiscale clandestina - il governo è stato alleggerito dal fatto che la corte costituzionale tedesca, nel valutare la legalità del programma, abbia passato la patata bollente alla corte di giustizia europea. L'Ue è una struttura politica stimolante che cerca di rompere gli schemi dello stato - nazione del xix secolo. Ma il progresso verso quella visione idealistica non può continuare a dipendere da un trito simbolismo. L'euro è stato il più audace di quei simboli, un costrutto di dubbio valore economico e dalle ben documentate fragilità. Adottarlo è stato un atto di arroganza economica, i cui costi sono ricaduti ben oltre i confini europei. Oggi, i leader dell'Europa indulgono in trionfalismi, ritenendo l'attuale tregua economica una conferma dell'efficacia di strutture di governance transnazionali che invece hanno fallito. Ma la profondità e la persistenza della crisi in corso hanno portato a galla le fragilità intrinseche dell'euro, un avvertimento che le odierne tamponature sul piano tecnocratico potrebbero non reggere all'ennesimo shock. Purtroppo, un'azione coraggiosa tesa ad affrontare queste fragilità sembra più lontana che mai. Cedere parte del controllo dei bilanci nazionali per realizzare l'integrazione fiscale appare politicamente impossibile, e parlare di modifiche al trattato, anche se a farlo è il ministro delle finanze tedesco, equivale a poco più di una vuota retorica infiorettata. L'adozione dell'euro è stata un errore, ma ormai il danno è fatto e abbandonare precipitosamente la moneta comune non farebbe che peggiorare una situazione già difficile. Essendo gli stati membri riluttanti a rinunciare alla propria sovranità, l'unica opzione per l'Europa è quella di smetterla con la messinscena del coordinamento centralizzato e lasciare che i paesi e le banche affrontino i propri creditori, e siano da questi disciplinati. Tornare a questa organizzazione più stabile appare come l'unica via percorribile. Traduzione di Federica Frasca. Il 12 novembre a Nassirya, una città dell’Iraq, i terroristi iracheni hanno fatto un attentato gravissimo. Parliamo degli attentati in Iraq nelle “Notizie dall’estero” di questo numero di dueparole. A Nassirya i terroristi hanno fatto esplodere un camion e un’automobile carichi di esplosivo contro la sede dei carabinieri italiani. I carabinieri erano in Iraq da 4 mesi per aiutare i cittadini iracheni. Il 18 novembre, a Roma, nella Basilica di San Paolo, c’è stato il funerale di Stato delle persone morte a Nassirya. Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi ha dichiarato il 18 novembre giornata di lutto nazionale. Metto le fette una accanto all'altra in un piatto da forno e le condisco con un filo d'olio. Sulle fette di pane metto la mozzarella tagliata a fettine; Su ogni fetta stendo un filetto di acciuga, spargo un po' di origano e metto nel forno per un quarto d'ora circa. Tolgo la crosta alle fette di pane, le metto in una pirofila e le copro con fette di mozzarella. Metto il burro in un tegamino, lo faccio sciogliere: Tolgo la pirofila dal forno e verso la salsa di alici sui crostini. Metto le fette di mozzarella fra una fetta e l'altra dei panini. Dispongo i panini in una pirofila e li metto in forno per un quarto d'ora. Infatti, il 3 gennaio del 1954 la RAI, Radiotelevisione italiana, ha cominciato a trasmettere le prime trasmissioni televisive. All’inizio del 1954 la televisione poteva essere vista solo in alcune regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana, Umbria e Lazio. Alla fine del 1954 quasi la metà della popolazione italiana poteva vedere la televisione. Nel 1961 quasi tutti gli italiani potevano vedere la televisione. Quando è nata la televisione la maggior parte degli italiani aveva pochi soldi e perciò non poteva comprare il televisore. Per vedere le trasmissioni televisive le persone andavano nei bar, nei circoli, nelle sedi dei partiti politici. Spesso per vedere la televisione, le persone si riunivano la sera nelle case dei vicini che avevano potuto comprare il televisore. All’inizio la televisione aveva solo una rete, e poche trasmissioni. Dalle 17.30 alle 19 c’era il programma La TV dei ragazzi. La sera, alle 20.50 e alle 23 c'era il Telegiornale. Tra le 20.45 e le 23 c’erano le trasmissioni televisive. Nel novembre del 1961 nasce la seconda rete televisiva. Con la prima e la seconda rete le ore di trasmissione diventano 11 al giorno. Nel 1979 nasce la terza rete dedicata soprattutto ai programmi regionali. L’8 febbraio 2005, Abu Mazen e Ariel Sharon si sono incontrati a Sharm el Sheik, una città dell’Egitto, in Africa. Ariel Sharon è il capo del governo di Israele. Abu Mazen è il nuovo presidente dell’Anp, l’Autorità nazionale palestinese. Prima di Abu Mazen il presidente dell’Anp era Yasser Arafat. Abbiamo parlato della morte di Yasser Arafat nelle “Notizie dall’estero” del numero di dicembre 2004 di dueparole. I cittadini palestinesi hanno eletto Abu Mazen presidente dell’Anp il 9 gennaio 2005. Dopo le elezioni, Abu Mazen ha dedicato la sua vittoria alla memoria di Yasser Arafat. Durante l’incontro dell’8 febbraio a Sharm el Sheik, Abu Mazen e Ariel Sharon hanno detto che vogliono lavorare per favorire la pace tra israeliani e palestinesi. Israeliani e palestinesi combattono tra loro dal 1948, quando gli ebrei hanno fondato lo Stato di Israele su una parte della Palestina. Dal 1948 a oggi, i capi di governo israeliani e palestinesi hanno cercato di fare accordi di pace, molte volte. Però gli accordi non sono mai durati a lungo perché molte persone israeliane e molte persone palestinesi sono contrarie alla pace tra israeliani e palestinesi. Alla fine dell’incontro dell’8 febbraio Abu Mazen e Ariel Sharon si sono stretti la mano in segno di pace. A febbraio è uscito il nuovo disco di Norah Jones. Il titolo del disco è Feels like Home che significa “sentirsi a casa propria”. Norah Jones è nata a New York il 30 marzo 1979, ma è cresciuta in Texas, negli Stati Uniti d’America. Ha cominciato a cantare in chiesa quando era bambina. Si è laureata in pianoforte a Dallas, all’Università del North Texas. Nel 1999 si è trasferita a New York dove ha iniziato la sua carriera di cantante. Il primo disco di Norah Jones è del 2002 e si chiama Come away with me che significa “Vieni via con me”. Per il disco Come away with me ha ricevuto 5 Grammy Awards nel 2003. Ogni anno, negli Stati Uniti, i musicisti e i cantanti più bravi ricevono il Grammy Award. Il Grammy Award è un premio che ha la forma di un piccolo grammofono. Infatti Grammy è una parola inglese che significa “piccolo grammofono”. Award è una parola inglese che significa “premio”. Prima di andare a fare la spesa è utile scrivere su un foglio la lista di tutto quello che dobbiamo comprare. Così eviteremo di dimenticare cose necessarie e di comprare cose inutili. Scegliamo di fare la spesa in negozi e supermercati che hanno i locali sempre puliti e ordinati. Controlliamo che ogni alimento abbia sempre il cartellino o l'indicazione del prezzo. Controlliamo sempre la data di scadenza degli alimenti, soprattutto di quelli che si rovinano in poco tempo, per esempio il latte e i formaggi freschi. A volte, infatti, gli alimenti di queste offerte scadono dopo qualche settimana da quando noi li compriamo. Nei supermercati, i banchi dei surgelati si trovano alla fine del percorso che siamo obbligati a fare. Infatti è sempre consigliabile comprare i surgelati quando abbiamo già finito di fare la spesa. Inoltre teniamo tutti i surgelati insieme, in un sacchetto, separati dagli altri alimenti. Ricordiamoci di ritirare lo scontrino fiscale, quando usciamo dal negozio o dal supermercato. Quando arriviamo a casa, suddividiamo subito la spesa e conserviamo ogni cosa. Mettiamo in un luogo fresco e buio gli alimenti che si conservano per un tempo abbastanza lungo. Riuniamo tutti gli alimenti che vanno in frigorifero, così apriremo lo sportello una volta sola. Noi di dueparole vogliamo dare alcuni consigli ai nostri lettori per ridurre i consumi e per risparmiare Diminuiamo un po' il consumo di olio, grassi, formaggi, uova, zuccheri e liquori. Aumentiamo il consumo delle verdure fresche e dei legumi secchi, come fagioli, ceci, lenticchie e piselli. Sostituiamo un po' per volta le lampadine tradizionali, a incandescenza, con lampade fluorescenti compatte. Le lampade fluorescenti compatte sono un nuovo tipo di lampade per illuminare case, uffici ecc. Una lampada fluorescente compatta a 20 watt dà la stessa luce di una lampadina a incandescenza normale di 100 watt. Le lampade fluorescenti compatte perciò fanno diminuire il consumo di energia e il costo della bolletta della luce. Questi detersivi si trasformano facilmente in sostanze che non inquinano fiumi e mari. Possiamo conservare più a lungo la lavatrice e la biancheria, se facciamo funzionare la lavatrice in modo corretto. In questo modo possiamo anche ridurre i consumi di energia e diminuire l'inquinamento dell'ambiente. Usiamo la lavatrice a pieno carico, cioè riempiamo completamente di biancheria sporca il cestello della lavatrice. I ricercatori che lavorano per l’Istat, Istituto nazionale di statistica, hanno presentato il rapporto annuale del 2003. Il rapporto contiene i risultati delle ricerche dell’Istat sulla situazione dell’Italia degli ultimi anni. Secondo i ricercatori, in Italia le persone vivono più a lungo rispetto ad altri paesi europei. Inoltre negli ultimi anni sono aumentati i posti di lavoro, soprattutto per le donne. Rispetto al passato le famiglie spendono più soldi per le spese sanitarie e per pagare le imposte locali, per esempio le imposte comunali e le imposte regionali. Infine le famiglie italiane preferiscono usare i loro risparmi per comprare case o terreni invece di fare altri tipi di investimento. Però in Italia due milioni e mezzo di famiglie vivono in condizioni di povertà. Negli ultimi anni in Italia sono aumentati gli immigrati, cioè gli stranieri che dai loro paesi si trasferiscono in Italia per cercare lavoro e migliori condizioni di vita. Sono aumentate anche le persone che fanno volontariato, cioè dedicano parte del loro tempo libero alle persone in difficoltà, per esempio i poveri o gli ammalati. Dal mese di dicembre 2003 possiamo vedere al cinema il film Alla ricerca di Nemo. Il film Alla ricerca di Nemo racconta la storia di un pesciolino che si chiama Nemo. Nemo vive nell'oceano insieme al suo papà Il papà di Nemo si chiama Marlin. Nemo è un pesce pagliaccio. Il pesce pagliaccio si chiama così perché è rosso e bianco come la faccia di un pagliaccio. Un giorno un nuotatore subacqueo cattura Nemo per metterlo in un acquario. Il papà di Nemo si mette subito a cercare Nemo. Una pesciolina che si chiama Dory aiuta il papà di Nemo a cercare Nemo. Il papà di Nemo e Dory devono superare molti ostacoli per riuscire a trovare Nemo. Se volete sapere se il papà di Nemo e la pesciolina Dory riescono a trovare il pesciolino Nemo andate al cinema a vedere Alla ricerca di Nemo. Oltre alle barriere architettoniche, esistono molte altre barriere. Per esempio esistono le barriere linguistiche, le barriere culturali, le barriere sociali, le barriere tecnologiche eccetera. Queste barriere impediscono alle persone disabili di partecipare alla vita culturale e sociale. Secondo noi di dueparole queste barriere sono molto gravi perché limitano la libertà di alcune persone disabili. Perciò nel prossimo numero di dueparole parleremo delle barriere che impediscono ad alcune persone disabili di partecipare attivamente alla vita culturale, sociale e politica italiana. Amnesty International è un'organizzazione internazionale di persone che difendono i diritti umani. Quest'organizzazione è nata il 28 maggio del 1961 a Londra perché alcuni Paesi del mondo non rispettano i diritti umani. Un avvocato britannico, Peter Benenson, ha lavorato per far nascere Amnesty International. I diritti umani più importanti sono: il diritto di vivere, di pensare, di esprimere le proprie idee politiche e religiose. L’indirizzo del sito Internet della sezione italiana di Amnesty International è: www.amnesty.it. “Appuntamento a Belleville” Dal 26 settembre 2003, al cinema puoi vedere un nuovo film. Questo film è un cartone animato per bambini e per adulti. Appuntamento a Belleville racconta la storia di un bambino che vive con la nonna in un quartiere della periferia di Parigi, in Francia. La nonna non sa cosa fare per rendere felice Champion. La nonna cerca di divertire Champion con la musica. Ma la musica e il cane non riescono a rallegrare Champion. La nonna capisce che a Champion piace pedalare, gli regala un triciclo, così Champion può pedalare. Gli anni passano, Champion cresce e diventa un ciclista molto bravo. Infatti partecipa al Tour de France, cioè al Giro ciclistico della Francia. Durante una salita molto faticosa del giro della Francia, Champion si ferma. Alcune persone rapiscono Champion e lo portano a Belleville, una città americana. La nonna cerca Champion con l’aiuto del cane Bruno. Arriva a Belleville e conosce tre anziane signore che facevano le cantanti a Belleville quando erano giovani. Le tre signore erano chiamate Les triplettes de Belleville. Le tre signore di Belleville aiutano la nonna a cercare Champion e a liberarlo dai suoi rapitori. Nonna Souza riuscirà a ritrovare Champion con l’aiuto del cane Bruno e delle tre signore di Belleville? Se vuoi saperlo, vai al cinema a vedere il film Appuntamento a Belleville. Ariel Sharon e Abu Mazen accettano un piano di pace. Il 4 giugno di quest’anno ad Aqaba, una città della Giordania, Ariel Sharon e Abu Mazen hanno accettato un piano di pace internazionale. Parliamo della road map nella pagina “Notizie dall’estero” di questo numero di dueparole. Ariel Sharon è il capo del governo dello Stato di Israele. Dopo aver accettato il piano di pace, Ariel Sharon e Abu Mazen si sono stretti la mano in segno di pace. Quando si sono stretti la mano c’era anche George W. Bush, il presidente degli Stati Uniti d’America. Per molti mesi, su Raidue, bambini e adulti hanno potuto vedere il programma televisivo Art Attack. Il titolo del programma è inglese e significa “Attacco d’arte”. Giovanni Muciaccia è nato a Foggia nel 1969, vive a Roma e lavora in televisione dal 1992. Oltre ad Art Attack, Giovanni Muciaccia presenta la trasmissione televisiva Disney Club con Carolina Di Domenico. Nel programma Art Attack Giovanni Muciaccia insegnava ai bambini a fare disegni e a realizzare oggetti con materiali molto semplici. per esempio, la colla, le matite, i colori, i fogli di carta colorata eccetera. Molti bambini che volevano imparare a disegnare e a fare cose nuove e originali hanno seguito con passione il programma televisivo Art Attack. Lo smog, il sole, l'acqua di mare, il cloro dell'acqua della piscina sporcano e rovinano i capelli. Usiamo prodotti di buona qualità, adatti al nostro tipo di capelli. Per proteggere i capelli dal sole e dall'acqua di mare ci sono prodotti a base di oli che possiamo comprare in profumeria. Mettiamo questi prodotti sui capelli prima di prendere il sole e di fare i bagni di mare. La sera poi laviamo i capelli con uno shampoo delicato. Asciughiamo i capelli con aria tiepida, tenendo l'asciugacapelli a 20 centimetri di distanza. e i capelli sono fragili e rovinati, possiamo usare l'henné neutro. L'henné è una radice indiana che rinforza i capelli. Possiamo comprare l'henné in profumeria o in erboristeria. Chiediamo informazioni precise su come usare l'henné sui capelli. Se i capelli sono grassi, possiamo preparare una miscela con un uovo sbattuto e il succo di un limone. Versiamo questa miscela sui capelli prima di lavarli: il limone secca i capelli e l'uovo dà proteine. Se invece i capelli sono secchi, compriamo in profumeria e usiamo una volta al mese il midollo di bue. Il 24 maggio 2003, a Vicchio, vicino a Firenze, c’è stato un Convegno dedicato a don Lorenzo Milani. Il titolo del Convegno era: “Don Lorenzo Milani 1923-2003: la difesa dei diritti della persona oggi”. Con il Convegno, gli organizzatori hanno voluto ricordare don Lorenzo Milani e le sue opere. Infatti quest’anno ricorre l’80° anniversario della nascita di don Lorenzo Milani. Il Sindaco di Vicchio, Alessandro Bolognesi, ha consegnato al nipote di don Milani, il Giotto d’oro. Presso la Biblioteca Comunale di Vicchio c’è il Centro di Documentazione don Milani e Scuola di Barbiana. Chi vuole conoscere le attività del Centro può collegarsi al sito internet www.centrodonmilani.org. Sbucciamo la mela, la pera, le pesche e le banane e tagliamole a pezzetti. Mettiamo nel frullatore la frutta, il ghiaccio, lo yogurth o il latte. Accendiamo il frullatore e facciamo frullare tutto per uno o due minuti. Che cosa serve - un ananas piccolo - 2 bicchieri di latte - 2 cubetti di ghiaccio - 2 cucchiai di zucchero. Tagliamo l'ananas, prima a fette, poi a dadini. Mettiamo nel frullatore i dadini di ananas, i 2 bicchieri di latte, i cubetti di ghiaccio e i 2 cucchiai di zucchero. Accendiamo il frullatore e facciamo frullare tutto per uno o due minuti. Dal 1989 al 1997 alcuni studiosi ed esperti dell'Università di Roma " La Sapienza " hanno pubblicato il giornale dueparole. Il giornale stampato arrivava a casa dei lettori per posta. Nel mese di febbraio 1997 i redattori di dueparole hanno smesso di pubblicare il giornale perché non avevano i soldi necessari per continuare a stamparlo. Nel 1998 alcuni redattori di dueparole hanno fondato l'associazione " Parlar chiaro ". Da dicembre 2002 questi redattori hanno deciso di pubblicare dueparole su Internet. Chi vuole può leggere e stampare gli articoli di dueparole con il computer. Secondo la Costituzione della Repubblica italiana tutti i cittadini sono uguali e hanno gli stessi diritti. Un diritto fondamentale di ogni cittadino è capire bene il significato delle parole e delle frasi dei testi scritti e parlati. Infatti molti testi sono fondamentali per partecipare alla vita sociale. Devono cioè parlare e scrivere in modo semplice, chiaro e preciso. Devono usare parole conosciute da tutti, fare frasi brevi e dare le informazioni necessarie a chi legge o ascolta per capire bene il significato dei testi. Tutti noi possiamo incontrare grandi difficoltà nel capire bene il significato di alcuni testi, scritti o parlati. Queste difficoltà aumentano se i testi sono scritti in modo difficile, oscuro e complesso. Soprattutto le persone con problemi linguistici o straniere hanno bisogno di testi scritti in modo chiaro, semplice, preciso. Per esempio, queste persone sono gli stranieri immigrati in Italia da poco tempo, che conoscono poco la lingua italiana. Oppure sono ragazzi o adulti italiani che hanno studiato poco o male e non capiscono i testi difficili. Oppure sono persone disabili, che hanno una riduzione delle capacità fisiche e mentali. Dal 24 ottobre puoi vedere al cinema un nuovo film. Il titolo del nuovo film è Caterina va in città. Il film Caterina va in città racconta la storia di una ragazza che si chiama Caterina. Caterina ha 13 anni ed è nata e cresciuta in un piccolo paese della provincia di Viterbo, nel Lazio. A Caterina piace molto cantare e ascoltare la musica classica. Caterina si trasferisce a Roma con suo padre e sua madre. Caterina è timida e insicura, ma dopo un po’di tempo fa amicizia con le sue nuove compagne di scuola. Le compagne di scuola di Caterina, non sono buone amiche perché fanno soffrire Caterina. Le compagne di scuola di Caterina non conoscono bene Caterina e vogliono cambiare il modo di essere di Caterina. Il padre di Caterina vuole scegliere gli amici per Caterina, e non aiuta Caterina a fare le scelte giuste. Dopo molte delusioni, Caterina impara a scegliere da sola gli amici, a essere più sicura e più forte e a realizzare i suoi sogni. Nel film Caterina va in città recitano attori italiani bravi e famosi. L’attrice che fa la parte di Caterina si chiama Alice Teghil. L’attrice Alice Teghil recita per la prima volta in questo film. L'8 dicembre la cantante Cesaria Evora ha fatto un concerto all'Auditorium di Roma. Il concerto serviva per aiutare i bambini poveri di tutto il mondo ad andare a scuola e a non morire di fame. I responsabili del Programma Alimentare Mondiale aiutano le persone che soffrono la fame in tutto il mondo. Inoltre i responsabili del Programma Alimentare Mondiale aiutano i bambini ad andare a scuola. La cantante Cesaria Evora è nata il 27 agosto 1941 a Capo Verde. Capo Verde è un arcipelago, cioè un gruppo di isole molto vicine tra di loro. L'arcipelago di Capo Verde si trova vicino alle coste dell'Africa occidentale. Cesaria Evora canta quasi tutte le sue canzoni nella lingua di Capo Verde. La lingua di Capo Verde è il creolo portoghese. Il creolo portoghese è un misto di lingua portoghese e di lingua africana. Il primo disco di Cesaria Evora è del 1988 e si chiama La Diva aux pieds nus. Il Campionato mondiale di calcio è il torneo di calcio più importante e famoso nel mondo. Il campionato mondiale di calcio di quest’anno è il diciottesimo Campionato mondiale. Infatti, nel 1930 l’Uruguay organizzò il primo Campionato mondiale di calcio. Dal 1930, ogni 4 anni, un Paese diverso organizza il Campionato mondiale di calcio. Quest’anno, la Germania organizza il Campionato mondiale di calcio. Il Campionato del 2006 inizia il 9 giugno, a Berlino. Le squadre nazionali di calcio dei Paesi di tutto il mondo giocheranno le partite in varie città tedesche. ad esempio, giocheranno a Monaco, a Berlino, ad Amburgo, a Lipsia. La squadra nazionale italiana di calcio giocherà la prima partita del Campionato mondiale il 12 giugno, ad Hannover, con il Ghana. Le due squadre più forti del torneo giocheranno la partita finale del Campionato mondiale di calcio il 9 luglio, a Berlino. La squadra che vincerà la partita finale vincerà la Coppa del mondo. Il premio Nobel è uno dei premi più importanti del mondo. Il premio Nobel prende il nome dallo studioso svedese Alfred Nobel che ha inventato la dinamite nel 1866. Il premio Nobel è nato nel 1900 in Svezia. Dal 1900 molte persone hanno ricevuto i premi Nobel. Finora solo 12 donne hanno vinto il premio Nobel per la pace. Per esempio, Madre Teresa di Calcutta ha vinto il premio Nobel per la pace nel 1979. Madre Teresa di Calcutta era una suora cattolica albanese che aiutava gli ammalati e i poveri dell’India. Rigoberta Menchu ha vinto il premio Nobel per la pace nel 1997. Rigoberta Menchu è una donna del Guatemala che ha lottato per la libertà dei contadini del suo paese. Il premio Nobel è uno dei premi più importanti del mondo. Alfred Nobel ha creato una fondazione che assegna ogni anno i premi Nobel. Alfred Nobel è lo studioso svedese che ha inventato la dinamite nel 1866. Alfred Nobel era molto ricco e si interessava di letteratura, di ingegneria e di scienze. Ogni anno un gruppo di studiosi assegna il premio Nobel a ricercatori, medici, scrittori e persone che lavorano per la pace nel mondo. Ci sono diversi tipi di premi: per la fisica, la chimica, la medicina, la letteratura e la pace. Il premio Nobel è nato nel 1900 in Svezia. Dal 1900 a oggi molte persone in tutto il mondo hanno vinto il premio Nobel. L’ultimo scrittore italiano che ha vinto il premio Nobel è stato Dario Fo nel 1997. L'Oms fa ricerche sui problemi che riguardano la salute. Con queste ricerche l'Oms cerca di migliorare le condizioni di vita e di salute delle persone di tutto il mondo. L'Oms ha scritto alcune regole che ci insegnano a usare bene gli alimenti. Prima di toccare gli alimenti laviamoci bene le mani. Se non mangiamo subito gli alimenti cotti, dobbiamo conservarli bene: Poi conserviamoli nel frigorifero, per 2 o 3 giorni, in recipienti di vetro o di plastica per alimenti. Oppure surgeliamoli, se abbiamo un frigorifero con un buon surgelatore. Togliamo dal frigorifero gli alimenti e lasciamoli a temperatura ambiente per un po' di tempo. Che cosa possiamo fare in estate se vogliamo partire per le vacanze e abbiamo un cane o un gatto? La cosa migliore per l'animale è portarlo in vacanza con noi. Per trasportare i gatti ci sono cestini chiusi con uno sportello che lasciano passare l'aria necessaria per respirare. Nei treni, negli aerei, nelle navi, ci sono reparti appositi per i cani, i gatti e altri animali domestici. Ci sono molti alberghi e pensioni che accettano gli animali. Visitiamo il sito della Lega Nazionale per la Difesa del Cane www.legadelcane.org per sapere i nomi degli alberghi che accettano gli animali nella nostra città. Nelle grandi città ci sono cooperative di giovani che si prendono cura a pagamento dei nostri animali quando partiamo. Questi giovani vengono a casa nostra finché siamo via, e danno cibo e acqua al nostro gatto o cane e lo portano a passeggio. A Roma, per esempio, ci sono la cooperativa LeMuse (telefono 06-87186077) e la cooperativa Masterdog (telefono 06-58202122) a cui chiedere informazioni. Elie Wiesel è uno scrittore ebreo, nato nel 1928 a Sighet, in Romania, in Europa. Durante la seconda guerra mondiale, i tedeschi hanno occupato il suo paese e hanno portato Elie Wiesel, e la sua famiglia nel campo di concentramento di Auschwitz. Wiesel si è salvato dallo sterminio e alla fine della guerra, nel 1945, è andato a vivere in Francia. Ha studiato letteratura e filosofia ed è diventato giornalista. Nel 1958 ha pubblicato il suo primo libro La notte. In questo libro Wiesel racconta la sua esperienza di prigioniero nei campi di concentramento. Nel 1986 Elie Wiesel ha vinto il premio Nobel per la pace per il suo impegno nel ricordare lo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Lula da Silva ha 57 anni ed è il capo del Partito dei lavoratori, un partito socialista, cioè di sinistra. Lula da Silva si occupa di politica da molti anni. Da giovane ha fatto l’operaio e nel 1975 è diventato il capo del sindacato degli operai brasiliani. Nel 1980 ha fondato il Partito dei lavoratori per difendere i diritti di tutti i lavoratori brasiliani. Lula da Silva si era presentato alle elezioni per diventare Presidente del Brasile anche nel 1989, nel 1994 e nel 1998, ma è stato eletto. Michelangelo Merisi era nato a Caravaggio, un paese che si trova vicino a Bergamo, in Lombardia, nel 1571. Ha lavorato anche a Napoli e a Malta, un’isola del mare Mediterraneo. La vita di Caravaggio è stata piena di avventure e di pericoli. Caravaggio ha rischiato molte volte di andare in prigione perché aveva un carattere impulsivo e un po’violento. Caravaggio è morto nel 1610 a Porto Ercole, una spiaggia della Toscana. Il modo di dipingere di Caravaggio è diverso dal modo di dipingere di altri artisti della sua epoca. Infatti il Caravaggio dipingeva in modo originale le figure e dava molta importanza alla luce. Tra le opere più famose di Caravaggio ricordiamo la Conversione di San Paolo e la Crocifissione di San Pietro. Queste opere stanno nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma. Duccio da Buoninsegna è stato un grande artista, maestro della scuola di pittura di Siena. Non sappiamo la data precisa della nascita di Duccio. Sappiamo però che è nato dopo la metà del Duecento. Una delle opere più importanti di Duccio è la Madonna Rucellai, conservata a Firenze, nel museo degli Uffizi. La Madonna Rucellai è un grande dipinto su legno che rappresenta la Madonna seduta su un trono con il Gesu Bambino in braccio. Un altro dipinto famoso è la Maestà esposta a Siena nel Museo dell’Opera del Duomo. Nei suoi dipinti Duccio è influenzato dallo stile di Cimabue, un altro grande pittore del Duecento. Lorenzo Milani è nato a Firenze il 27 maggio 1923. Nel 1930 la famiglia Milani si trasferì a Milano dove Lorenzo frequentò le scuole. Nel 1942, la famiglia Milani tornò a Firenze. A Firenze, nel novembre del 1943, Lorenzo entrò in seminario e nel luglio del 1947 diventò sacerdote. Il primo incarico di Lorenzo Milani fu di fare il prete a S. Donato (Firenze). A S. Donato don Milani trovò contadini e operai senza istruzione, giovani sfruttati, che lavoravano anche di notte, senza nessuna garanzia e assicurazione. Don Milani notava che tutte queste persone si allontanavano sempre più dalla Chiesa e dalla fede cristiana. A S. Donato don Milani fondò una Scuola popolare. Anche a Barbiana, nel 1955, appena arrivato, don Milani fondò una scuola: la Scuola di Barbiana. In questa scuola insegnava ai bambini e ai ragazzi innanzitutto la lingua italiana e le lingue straniere. Nell’aprile del 1958, don Milani pubblicò il libro Esperienze Pastorali. In Esperienze Pastorali don Milani notava e spiegava le ragioni della lontananza delle masse contadine e operaie dalla Chiesa e dalla fede cristiana. Nel 1965-1966, don Milani fu processato e condannato per “apologia di reato”. Nel maggio del 1967 uscì il libro della Scuola di Barbiana Lettera a una professoressa che parlava della scuola italiana e di tutti i suoi problemi. Poco dopo, il 26 giugno 1967, a soli 44 anni, don Lorenzo Milani morì a Firenze. Alla scuola veneta appartenevano pittori importanti come Giovanni Bellini e Giorgione. Tutti questi pittori erano nati e dipingevano in Veneto. La data di nascita di Tiziano non è sicura. Secondo gli studiosi Tiziano è nato intorno al 1490 a Pieve di Cadore, un piccolo paese di montagna del Veneto. Quando era molto giovane, Tiziano ha imparato a dipingere nella scuola di Giovanni Bellini, a Venezia. A Venezia ha lavorato anche con il famoso pittore Giorgione. A Roma Tiziano ha conosciuto il grande artista Michelangelo. Nel 1516 Tiziano è diventato maestro di pittura nella scuola di Giovanni Bellini, a Venezia e ha dipinto molte opere. Nel 1576 Tiziano è morto di peste, una grave malattia infettiva, a Venezia. Renzo Piano è un architetto italiano famoso in tutto il mondo. Renzo Piano è nato a Genova il 14 settembre 1937 da una famiglia di costruttori. Renzo Piano ha studiato alla scuola di architettura dell’Istituto Politecnico di Milano. Renzo Piano ha progettato e realizzato opere, costruzioni, musei e palazzi in tutto il mondo. Renzo Piano ha lavorato a Parigi con l’architetto inglese Peter Rice. Insieme a Rice ha progettato e realizzato il famoso museo di arte moderna e contemporanea chiamato Georges Pompidou dal nome del vecchio Presidente della Repubblica francese Molte mostre in grandi città dell’Europa e degli Stati Uniti d’America, in Giappone e in Australia illustrano il suo lavoro. Renzo Piano ha anche vinto molti premi in Italia e all’estero. Dal 1994 Renzo Piano è ambasciatore dell’Unesco per l’architettura. Saddam Hussein è nato a Tikrit, in Iraq, nel 1937 ed è di religione islamica. Dal 1979 Saddam Hussein è il Presidente dell’Iraq. In pochi anni è diventato un dittatore, cioè è riuscito ad avere tutto il potere nello stato iracheno. Saddam Hussein è anche capo dell’esercito, è il presidente del partito unico Baath, ed è il presidente del Consiglio del Comando della Rivoluzione (CCR). Saddam Hussein ha fatto entrare nel CCR molti suoi familiari e amici. Così il CCR approva tutte le decisioni di Saddam Hussein. Da quando è Presidente dell’Iraq, Saddam Hussein ha preso molte decisioni importanti. Ha tolto ai privati i giacimenti di petrolio e li ha fatti diventare proprietà dello stato iracheno. Ha diviso la terra tra i contadini e ha eliminato le grandi proprietà. Negli anni scorsi Saddam Hussein ha comprato armi e macchinari da molte industrie europee, americane e sovietiche. Così l’esercito iracheno è diventato l’esercito più forte dei paesi arabi. Le armi chimiche sono gas velenosi che possono uccidere in pochi minuti le persone che li respirano o li assorbono attraverso la pelle. Le leggi internazionali proibiscono a tutti i governi di usare le armi chimiche. Nel 1980 Saddam Hussein ha dichiarato guerra all’Iran per impadronirsi di alcuni terrirori iraniani. La guerra è durata 8 anni e ha provocato circa un milione di morti e molti danni. Nel 1990 Saddam Hussein ha ordinato all’esercito iracheno di invadere il Kuwait. L’Onu ha condannato l’invasione del Kuwait e ha deciso di bloccare il commercio tra l’Iraq e gli altri Paesi. Dopo molti tentativi inutili di risolvere i problemi con le trattative diplomatiche, nel novembre 1990, l’Onu ha autorizzato la guerra contro l’Iraq. La guerra è cominciata nel 1991 ed è durata due mesi. Nel 1991, alla guerra contro l’Iraq hanno partecipato le forze armate di 28 Paesi. Le forze armate dei 28 Paesi erano comandate dai capi militari degli Stati Uniti d’America (Usa). Gli articoli di dueparole sono scritti per persone che hanno difficoltà a leggere i giornali italiani. A volte gli articoli dei giornali sono lunghi e contengono parole difficili. Le persone che hanno difficoltà a leggere e a capire testi scritti in lingua italiana sono molte. Queste persone fanno fatica a leggere e a capire gli articoli dei giornali che sono troppo lunghi e che contengono parole difficili. Sono persone italiane, adulti o bambini, che hanno problemi di lettura e di comprensione dei testi scritti. Oppure sono persone straniere che lavorano in Italia e non conoscono ancora bene la lingua italiana. Oppure sono persone straniere che cominciano a studiare la lingua italiana, in Italia o all'estero, e perciò hanno bisogno di leggere testi semplici e chiari. Tutti noi possiamo incontrare grandi difficoltà nel capire bene il significato di alcuni testi, scritti o parlati. Queste difficoltà aumentano se i testi sono scritti in modo difficile, oscuro e complesso. Soprattutto le persone con problemi linguistici o straniere hanno bisogno di testi scritti in modo chiaro, semplice, preciso. Per esempio, queste persone sono gli stranieri immigrati in Italia da poco tempo, che conoscono poco la lingua italiana. Oppure sono ragazzi o adulti italiani che hanno studiato poco o male e non capiscono i testi difficili. Oppure sono persone disabili, che hanno una riduzione delle capacità fisiche e mentali. Coetzee ha vinto il premio Nobel per la letteratura del 2003 Lo scrittore sudafricano John Maxwell Coetzee ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura per il 2003. Coetzee è nato a Città del Capo in Sudafrica, il 9 febbraio 1940. Suo padre era un avvocato, sua madre faceva l'insegnante. Coetzee ha studiato in Inghilterra, dove ha fatto il programmatore di computer. Coetzee ha iniziato a scrivere romanzi nel 1974 e ha vinto molti premi importanti in tutto il mondo. Oltre al premio Nobel, ha vinto molti premi in tutto il mondo. Anche in Italia ha ricevuto molti premi: per esempio il Premio Feronia, il Premio Scanno, il Premio Grinzane eccetera. Il primo romanzo importante di Coetzee è Aspettando i barbari del 1980. In questo romanzo Coetzee affronta il problema dei rapporti tra giustizia e governo. Il romanzo più famoso di Coetzee è Vergogna del 1999. Questo romanzo è stato pubblicato in Italia dalla casa editrice Einaudi nel 2002. Nei suoi romanzi Coetzee parla del problema dell’apartheid. Apartheid è una parola dell’afrikaans, la lingua ufficiale della Repubblica sudafricana. L’apartheid è la separazione razziale tra la popolazione bianca e la popolazione nera del Sudafrica. Dopo i mesi dell'inverno le piante d'appartamento hanno bisogno di molte cure. Se il tempo è bello, in marzo, possiamo tenere aperte le finestre per alcune ore ogni giorno. Così le piante si abituano poco per volta all'aria fresca. Poi possiamo portare le piante all'aperto, in un luogo riparato. Ogni anno o al massimo ogni due anni dobbiamo cambiare il vaso delle piante d'appartamento. Il nuovo vaso deve essere poco più grande di quello vecchio. Mettiamo un po' di ghiaietta sul fondo del nuovo vaso. Mettiamo un po' di terriccio fresco sopra la ghiaietta. Possiamo usare un coltello per staccare lentamente la terra dalle pareti del vaso. Facciamo attenzione a non sciupare le radici, a non rompere il fusto e i rami della pianta. Per questo appoggiamo una mano sulla terra del vaso e tratteniamo tra le dita il fusto della pianta. Se facciamo fatica a far uscire la pianta dal vaso possiamo rompere il vaso con un martello. Appoggiamo la pianta sopra il terriccio che abbiamo messo nel vaso nuovo. Usiamo altro terriccio fresco per riempire tutto il vaso. Smuoviamo la terra dei vasi per far penetrare bene il concime. Leggiamo attentamente le istruzioni che sono scritte sulla confezione dei concimi. Le rose sono fiori belli, ma molto delicati. Infatti insetti e malattie possono danneggiare le piante delle rose, soprattutto in aprile e maggio. Le cocciniglie sono insetti che si attaccano ai rami e alle foglie e che si nascondono sotto piccoli scudi bianchi. Le cocciniglie succhiano la linfa della pianta, che così si indebolisce. Gli afidi sono insetti verdi che si posano sui boccioli e sui rami nuovi delle rose. Anche gli afidi succhiano la linfa della pianta, che così si indebolisce. Essa ricopre le foglie e i boccioli delle rose, che perciò appassiscono. Per togliere le cocciniglie, basta pulire i rami e le foglie con un batuffolo di cotone bagnato con alcol. Per eliminare gli afidi, il mal bianco e la ruggine bisogna spruzzare sui rami e sulle foglie malate le medicine adatte a curare le piante delle rose. Le piante da appartamento hanno bisogno d'acqua anche quando noi andiamo via per le vacanze. Mettiamo un lenzuolo vecchio sul fondo della vasca da bagno. Sopra il lenzuolo mettiamo uno strato di spugna alto dieci centimetri. Possiamo comprare la spugna in un negozio che vende articoli di plastica. Poi mettiamo tanti tappi di sughero da damigiana sopra la spugna. Appoggiamo i vasi delle nostre piante sopra i tappi di sughero. Lasciamo scorrere l'acqua nella vasca, fino a quando l'acqua arriverà sopra la spugna. L'acqua però non deve superare la base dei vasi perché farebbe marcire le radici della pianta. Le nostre piante avranno così l'acqua anche senza essere annaffiate. L'acqua infatti passa dalla spugna al sughero, dal sughero alla terracotta dei vasi e infine arriva alle radici della pianta. Lasciamo aperte tre fessure della serranda per far entrare la luce necessaria alle nostre piante. Prendere il sole fa bene alle persone di tutte le età. Il calore del sole serve a curare i dolori delle ossa e i dolori dei muscoli. Nei primi giorni che andiamo al mare, è meglio prendere il sole per poco tempo. Prendere il sole infatti può anche far male, quando non prendiamo le precauzioni necessarie. Quando prendiamo il sole, copriamo la testa con un cappello oppure bagniamo spesso la testa. Proteggiamo la pelle dai raggi del sole, spalmando una buona crema antisolare sulla faccia e su tutto il corpo. Chi ha la pelle delicata deve usare una crema antisolare per proteggere bene la pelle dai raggi del sole. È meglio prendere il sole la mattina prima di mezzogiorno, e il pomeriggio dopo le quattro. I raggi del sole infatti sono dannosi alla pelle tra mezzogiorno e le quattro. Quando prendiamo il sole, non dobbiamo stare sdraiati e fermi per molto tempo. Possiamo prendere il sole anche camminando, giocando, nuotando e andando in barca. Se abbiamo preso troppo sole e la pelle è arrossata, andiamo subito in un posto fresco e all'ombra. Passiamo sulla pelle una spugna bagnata con acqua fredda. Poi spalmiamo sulla pelle una crema contro le scottature solari. Prima dell'inizio dell'inverno possiamo fare alcuni lavori per riparare dal freddo le piante del nostro balcone. Portiamo in casa le piante grasse e mettiamole in posti luminosi. Le piante grasse vivono bene al caldo e perciò sopportano il calore dei termosifoni. Per proteggere dal freddo i bulbi e le radici di molte piante, ricopriamo la terra dei vasi con uno strato di torba o di foglie secche. Ripariamo le piante del balcone dalle gelate e dal vento forte con teli di plastica trasparente. Avvolgiamo il telo di plastica intorno ai vasi e fermiamolo con il nastro adesivo. Non chiudiamo completamente il telo di plastica sopra le piante, ma lasciamo qualche apertura per far circolare un po' d'aria. Se non circola un po' d'aria, sotto il telo di plastica si forma il vapore acqueo e la pianta può marcire. Durante l'inverno controlliamo se i teli di plastica trasparente si sono danneggiati. Possiamo usare la biancheria che abbiamo già in casa oppure possiamo comprare biancheria nuova a tinta unita, bianca o di un altro colore. Possiamo stampare lungo i bordi di tovaglie, lenzuola e tendine. Possiamo stampare anche al centro di tovaglie, tovaglioli, federe, strofinacci da cucina e magliette. Innanzitutto servono alcune foglie fresche di una pianta che piace. Noi di dueparole consigliamo, ad esempio, le foglie di geranio, d'arancio, di mandarino, di limone. Inoltre dobbiamo comprare i colori che ci piacciono di più per stampare e dipingere le stoffe. Dobbiamo comprare anche due pennelli, uno più grande per dipingere le foglie, e uno più piccolo per dipingere sulla stoffa. Stendiamo la stoffa da stampare su un tavolo e spianiamola bene. Versiamo in un piattino un po' di colore per stoffe; se il colore è troppo denso, aggiungiamo un po' d'acqua. Immergiamo il pennello più grande nel colore per stoffe e dipingiamo tutta la superficie della foglia. Appoggiamo sulla stoffa il lato colorato della foglia e con la mano facciamo una leggera pressione. Continuiamo a stampare la stoffa con la stessa foglia. Quando sulla foglia rimane poco colore, dipingiamo una foglia nuova con lo stesso colore. Lasciamo asciugare i colori sulla stoffa, poi stiriamo la stoffa dal lato rovescio con il ferro da stiro caldo. È importante imparare a tenere il bilancio personale o familiare. Potremo così capire meglio come spendiamo i nostri soldi e, se le nostre spese sono superiori alle entrate, capire quali spese possiamo ridurre. Possiamo registrare le entrate sulla pagina di un quaderno e le uscite sulla pagina di fronte. Annotiamo giorno per giorno oppure una volta alla settimana tutte le nostre spese. Se preferiamo registrare le spese una volta alla settimana, dobbiamo ricordarci di tenere scontrini, ricevute fiscali e fatture di tutte le nostre spese. Possiamo registrare su un'altra pagina del quaderno i soldi che abbiamo speso con il Bancomat, la carta di credito e gli assegni. In questo modo potremo controllare se è esatto l'estratto conto che ci manda la banca. Lavo il coniglio sotto l'acqua corrente, poi lo metto in una ciotola e lo copro con acqua fredda e il bicchiere di aceto. Lascio a bagno il coniglio per 3 ore, poi lo scolo e lo asciugo con cura. Trito insieme il sedano, la cipolla, le carote; li metto in un tegame con l'olio extravergine di oliva e lascio soffriggere per 5 minuti. Aggiungo il rosmarino, la salvia e l'alloro tritati, poi il coniglio. Faccio rosolare il coniglio a fuoco vivo, girandolo da tutti i lati. Quando il coniglio è ben rosolato, lo spruzzo con sale e pepe, infine aggiungo i pomodori pelati e l'origano. Copro il tegame con un coperchio, abbasso la fiamma e lascio cuocere il coniglio per un'ora. Quando il coniglio è cotto, aggiungo il prezzemolo tritato. Per la festa di Natale i genitori acquistano giocattoli per regalarli ai loro bambini. Gli esperti dell’Ospedale Pediatrico “Bambin Gesù” di Roma hanno pubblicato un elenco di consigli per aiutare i genitori a scegliere i giocattoli. Secondo questo elenco, i genitori devono scegliere i regali secondo l’età dei bambini. Inoltre i genitori non devono fare differenze tra i giocattoli per le bambine e i giocattoli per i bambini. Quando scelgono i regali i genitori non devono seguire le indicazioni della pubblicità, ma devono tener conto dei gusti e degli interessi dei loro bambini. Secondo gli esperti, i genitori devono comprare giocattoli sicuri, cioè non pericolosi per i bambini. Per esempio, per i bambini piccoli i giocattoli sicuri sono quelli che non hanno parti troppo piccole. Infatti se i bambini mettono in bocca i giocattoli rischiano di inghiottire le parti troppo piccole. Infine secondo gli esperti, i genitori devono stare più tempo con i loro figli e soprattutto devono giocare molto con loro. In Cecenia, dalla fine del 1999, continua la guerra tra la Russia e i sostenitori dell'indipendenza della Cecenia dalla Russia. Dal 1999 a oggi, a causa della guerra, moltissime persone, soprattutto cecene, sono morte o sono scomparse. Nel mese di ottobre di quest'anno, i ribelli ceceni hanno fatto un attentato nel Teatro Dubrovka a Mosca, la capitale della Russia. I ribelli ceceni sono entrati nel teatro durante uno spettacolo e hanno prese in ostaggio, cioè prigioniere, le persone che si trovavano nel teatro. Per liberare gli ostaggi, i ribelli ceceni hanno chiesto al presidente della Russia, Putin, di ritirare l'esercito russo dalla Cecenia. Putin non ha accettato e ha ordinato a un gruppo di soldati di entrare nel Teatro Dubrovbka e di liberare gli ostaggi. I soldati sono entrati nel teatro e hanno ucciso tutti i ceceni con un gas velenoso. Però anche moltissimi prigionieri sono morti perché hanno respirato il gas velenoso. I rappresentanti di molte organizzazioni mondiali che difendono la pace e i diritti umani accusano il governo russo di usare troppa violenza in Cecenia. Questi rappresentanti accusano inoltre i governi dei Paesi occidentali di non fare nulla per convincere il governo russo a fare un accordo di pace in Cecenia. La capitale di Haiti è Port-au-Prince Haiti è uno dei paesi più poveri del mondo: ci sono pochi terreni coltivabili e pochissime risorse naturali. La maggior parte degli abitanti di Haiti è poverissima: Fino al 1° marzo di quest’anno il Presidente della Repubblica di Haiti era Jean Bertrand Aristide, Aristide è diventato Presidente per la prima volta nel 1990. Nel 1991 il Generale Raoul Cedras ha preso il potere con l’aiuto dell’esercito e Aristide è fuggito da Haiti. Nel 1994 Aristide è riuscito a tornare ad Haiti, con l’aiuto dell’ONU, Organizzazione delle Nazioni Unite, e degli Stati Uniti d’America. Nel 2001, ad Haiti ci sono state le elezioni e Aristide ha vinto. Moltissimi abitanti di Haiti hanno accusato Aristide di aver imbrogliato per vincere le elezioni e di aver fatto diventare Haiti sempre più povera. Il capo dei ribelli era Guy Philippe, che fino al 2001 è stato il capo della polizia di Haiti. Per fermare i combattimenti, i capi di molti Governi del mondo e i rappresentanti dell’ONU hanno convinto Aristide ad andarsene da Haiti. Quando Aristide è andato via i soldati ribelli si sono impegnati ad abbandonare le armi. Dal mese di agosto, in Iraq, i terroristi iracheni hanno fatto molti attentati. Per esempio, a Bagdad, la capitale dell’Iraq, i terroristi hanno fatto attentati gravissimi. Il 19 agosto hanno fatto esplodere un camion carico di esplosivo contro la sede dell’ONU, Organizzazione delle Nazioni Unite. Il 27 ottobre hanno fatto esplodere un’automobile carica di esplosivo di fronte agli uffici della Croce Rossa Internazionale. La Croce Rossa internazionale è un’organizzazione di persone che aiutano e curano le persone malate e ferite in tutto il mondo. Il 4 novembre i terroristi hanno lanciato alcuni razzi contro la sede dei rappresentanti del governo americano. Fino a oggi, a causa degli attentati molte persone sono morte e moltissime persone sono rimaste ferite. I terroristi iracheni fanno attentati perché sono contrari alla presenza in Iraq dei soldati stranieri e dei rappresentanti di organizzazioni straniere. I soldati e i rappresentanti di organizzazioni di molti Paesi del mondo sono in Iraq da quando è cominciata la guerra, nel mese di marzo. Abbiamo parlato della guerra contro l’Iraq nel numero di aprile e nel numero di maggio di dueparole. Dopo la guerra, i soldati e i rappresentanti di molte organizzazioni straniere sono rimasti in Iraq per aiutare gli iracheni a formare un nuovo governo. Per sapere gli orari, gli indirizzi e il costo dei biglietti dei principali musei e monumenti italiani ora possiamo usare un nuovo servizio telefonico. CulturalSMS è una parola formata da cultural e da SMS. Cultural è un aggettivo inglese che significa “culturale”. SMS sono le lettere iniziali delle parole inglesi Short Message System che significano “sistema di messaggi brevi”. Per avere le informazioni dobbiamo inviare un messaggio con le nostre domande dal nostro telefono cellulare al numero 339-991199 Da giugno 2004 l’Unione Europea ha la “Costituzione” Fino al 18 giugno 2004, i paesi dell’Unione Europea regolavano i loro rapporti con trattati, cioè con accordi sui problemi comuni. Dal 18 giugno 2004, per la prima volta l’Unione Europea ha la sua Costituzione. La Costituzione è la legge più importante di uno Stato. La Costituzione stabilisce i diritti e i doveri dei cittadini, e l’ordinamento di uno Stato, cioè gli organi di uno Stato e le loro funzioni. La Costituzione Europea è la legge fondamentale comune a tutti i paesi che fanno parte dell’Unione Europea. Nei prossimi mesi, ogni paese dell’Unione Europea deve ratificare, cioè deve approvare la Costituzione Europea. Dal 1° maggio 10 nuovi paesi fanno parte dell’Unione europea Dal 1° maggio 2004, 10 nuovi paesi europei fanno parte dell’Unione europea. I nuovi paesi sono: Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta e Cipro. Con l’ingresso dei nuovi 10 paesi i paesi che formano l’Unione Europea sono diventati 25. La maggior parte dei nuovi paesi dell’Unione europea si trovano nell’Europa dell’est. Prima dell’ingresso di questi paesi nessun paese dell’Europa dell’est faceva parte dell’Unione europea. Tra i nuovi 10 paesi solo Malta e Cipro non si trovano nell’Europa dell’est. Malta e Cipro sono 2 isole del Mar Mediterraneo. Con l’ingresso dei nuovi paesi, l’Unione europea è diventata molto più grande e il numero di cittadini è aumentato moltissimo. I nuovi Paesi dell’Unione europea sono meno ricchi degli altri Paesi. Per esempio, nei nuovi Paesi ci sono meno fabbriche e meno industrie. Inoltre ci sono meno persone occupate, cioè che hanno un posto di lavoro. Per risolvere questi problemi, i rappresentanti dei 25 paesi dell’Unione europea lavoreranno insieme nel Parlamento europeo. Il 12 e il 13 giugno 2004, i cittadini dei 25 paesi dell’Unione europea eleggeranno i loro rappresentanti, cioè i deputati del Parlamento europeo. I deputati del Parlamento europeo hanno il compito di discutere le leggi comuni ai paesi dell’Unione europea. Inoltre hanno il compito di discutere dei problemi dell’Unione Europea. Per esempio, devono decidere quali iniziative servono per migliorare l’economia dell’Unione Europea o per aumentare il numero delle persone occupate. Sessanta anni fa, il 2 giugno 1946, in Italia ci sono state le elezioni politiche. Quel giorno, anche le donne italiane hanno potuto votare per la prima volta; Le elezioni politiche del 2 giugno 1946 sono state un avvenimento molto importante per la storia dell’Italia. Per molti anni, in Italia, le persone non avevano potuto votare liberamente. Nel 1946, in Italia c’era ancora il re, Umberto II di Savoia. Il 2 giugno 1946 le donne italiane e gli uomini italiani hanno votato per scegliere la forma dello stato, tra monarchia e repubblica. La monarchia è una forma di governo che ha a capo il re. La repubblica è una forma di governo che ha a capo i rappresentanti eletti da tutti i cittadini. Il 2 giugno 1946 tutti gli italiani e tutte le italiane hanno votato anche per eleggere l’Assemblea Costituente. L’Assemblea Costituente era un insieme di persone che dovevano scrivere la Costituzione, cioè la legge fondamentale dello stato italiano. Abbiamo parlato della Costituzione italiana nella prima pagina di questo numero di dueparole. Fino al 1946 le donne italiane avevano potuto votare solo per eleggere i rappresentanti delle amministrazioni comunali. Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi sono i due uomini politici che hanno presentato insieme la legge per il diritto di voto alle donne italiane. Con questa nuova legge le donne hanno conquistato il diritto di votare e anche di essere votate. Così finalmente le donne hanno potuto partecipare alla vita politica. Quando tutti i cittadini di uno Stato, uomini e donne, hanno il diritto di votare si dice che in quello Stato c’è il suffragio universale. Il 2 giugno 1946 hanno votato più di dodici milioni di donne. La campagna elettorale è il periodo che precede le elezioni. Durante questo periodo, le persone che vogliono essere elette spiegano le loro idee e i loro progetti. Durante la campagna elettorale del 1946 uomini e donne andavano in giro nelle strade e nelle piazze delle città e dei paesi a parlare alla gente. Per la prima volta le donne potevano esprimere le loro opinioni ed essere ascoltate. Alle elezioni del 2 giugno 1946 le donne italiane e gli uomini italiani hanno scelto la Repubblica. Perciò ancora oggi, il 2 giugno di ogni anno, noi festeggiamo la nascita della Repubblica italiana. Il 2 giugno 1946 le donne italiane e gli uomini italiani hanno eletto anche i rappresentanti dell’Assemblea Costituente. Nell’Assemblea Costituente sono state elette 556 persone: 21 di queste persone erano donne. Cinque di queste donne sono entrate a far parte della Commissione che doveva scrivere la Costituzione. Queste donne hanno dato un contributo molto prezioso per la nascita della Costituzione. Infatti la Costituzione italiana riconosce gli stessi doveri e gli stessi diritti agli uomini e alle donne, nella vita e nel lavoro. La Costituzione riconosce anche la parità tra marito e moglie: per esempio, marito e moglie possono scegliere insieme come educare i loro figli. Durante i mesi invernali è molto facile prendere il raffreddore. Per evitare di prendere il raffreddore, dobbiamo ripararci dal freddo: mettere calze di lana, portare vestiti e maglioni pesanti, usare sciarpa, guanti e cappello. Inoltre possiamo mangiare la frutta che contiene la vitamina C: arance, mandarini, limoni e pompelmi. Se abbiamo il raffreddore, possiamo prendere l'aspirina. È inutile prendere altre medicine per curare il raffreddore. Fa bene rimanere in casa, mangiare cibi caldi, bere spremute di arance, latte caldo e miele. Quando abbiamo mal di gola, possiamo fare gargarismi con acqua calda e un cucchiaino di sale. In estate molte persone prendono le ferie, smettono di lavorare e vanno in vacanza al mare o in montagna. In vacanza le persone si riposano, si divertono e possono dedicarsi alle attività preferite. In estate il tempo è bello e le giornate sono lunghe: perciò possiamo stare molto tempo all'aria aperta e praticare gli sport preferiti. Al mare o in montagna lo sport all'aria aperta fa bene alla salute. Nei luoghi di montagna o di mare dove siamo in vacanza possiamo fare molti sport facili e poco costosi, da soli o in compagnia. Trito le mandorle con il mixer oppure le pesto nel mortaio. Grattugio soltanto la parte gialla della scorza del limone. Metto le mandorle in una pentola con la buccia di limone grattugiata, lo zucchero, i semi di sesamo e il miele. Faccio cuocere a fuoco basso, continuando a mescolare. Intanto preparo una teglia bassa e larga e la ungo bene con olio d'oliva. Quando l'impasto diventa liscio e faccio più fatica a mescolare, lo verso nella teglia unta. Poi posso tagliare la cubbaita a quadrati o a piccoli rettangoli. Metto le castagne in una pentola e le copro con acqua abbondante. Faccio bollire le castagne per un quarto d'ora, le scolo e le passo con il passaverdure. Rimetto il passato di castagne nella pentola sul fornello, aggiungo il burro e lo zucchero e mescolo con un cucchiaio di legno. Se il passato diventa troppo duro, posso aggiungere un po' di latte. Le squadre hanno gareggiato in una gara di discesa combinata. La combinata è un tipo di gara dello sci alpino. Gli sciatori che partecipano alla combinata devono gareggiare in due tipi di gare diverse. Nella gara del Nations Team Event, le squadre hanno partecipato alla gara del supergigante e alla gara dello slalom speciale. Gli sciatori della Germania hanno vinto la gara Nations Team Event. Abbiamo spiegato i diversi tipi di gare dello sci alpino nel numero 1 di dueparole di febbraio 2004. Ogni anno, a Roma, nel mese di maggio, molti bravi tennisti partecipano al Campionato Internazionale di tennis. Quest’anno, nella partita finale del torneo maschile, il tennista spagnolo Carlos Moya ha superato l’altro tennista spagnolo Albert Costa e ha vinto il torneo maschile. Il tennista italiano Filippo Volandri ha giocato meglio di tutti gli altri tennisti italiani. Nella partita finale del torneo femminile, la tennista francese Amelie Mauresmo ha superato la tennista americana Jennifer Capriati e ha vinto il torneo femminile. La tenniste italiane Silvia Farina e Francesca Schiamone hanno giocato meglio di tutte le altre tenniste italiane. Ogni anno, a maggio e a giugno, molti tennisti partecipano al Campionato Internazionale di tennis d’Italia e di Francia. Quest’anno moltissime persone sono andate vedere le gare di tennis allo stadio del Foro Italico, a Roma. Secondo gli appassionati di tennis il tennista statunitense André Agassi poteva vincere il torneo maschile. Invece Agassi è stato eliminato dal tennista spagnolo David Ferrer. Nell’ultima gara, il tennista dell’Ecuador Felix Montilla ha battuto il tennista svizzero Roger Fereder e ha vinto il torneo maschile. La tennista statunitense Serena Williams ha vinto il torneo femminile. Secondo gli esperti, Filippo Volandri è stato il tennista italiano migliore. Per vincere le partite importanti, però, deve migliorare la battuta, cioè deve imparare a mettere la palla in gioco con più forza. Ogni anno, dopo il Campionato Internazionale d’Italia, comincia il Campionato Internazionale di Francia, a Parigi. I migliori tennisti del mondo partecipano a questo Campionato e giocano le partite di tennis nello stadio Roland Garros. Quest’anno, nell’ultima gara, il tennista spagnolo Juan Carlos Ferrero ha battuto il tennista olandese Martin Vervek e perciò ha vinto il torneo maschile. La tennista belga Justine Henin ha vinto il torneo femminile. Nella partita finale, Justine Henin ha battuto un’altra tennista belga, che si chiama Kim Clijsters. Quest'anno i campionati mondiali di calcio si svolgono in Corea e in Giappone. I mondiali durano un mese, dal 31 maggio al 30 giugno. Ai campionati mondiali di calcio partecipano 32 nazioni di tutto il mondo. Nel primo turno l'Italia giocherà contro l'Ecuador, il Messico e la Croazia. Il 31 maggio Francia e Senegal hanno giocato la prima partita dei mondiali a Seul, la capitale della Corea. La Francia ha giocato per prima perché è la squadra che ha vinto gli ultimi mondiali nel 1998. La partita tra Francia e Senegal è finita uno a zero per il Senegal. Il risultato di questa partita ha sorpreso tutti perché nessuno si aspettava la vittoria del Senegal. Le squadre di molte nazioni partecipano ai mondiali e nel mese di giugno giocheranno molte partite. L'Italia ha giocato e ha vinto la sua prima partita lunedì 3 giugno contro l'Ecuador. Possiamo vedere le partite in televisione, su Raiuno. La finale ci sarà il 30 giugno a Yokohama, una città del Giappone. Noi speriamo che l'Italia arrivi alla finale e diventi la squadra campione del mondo. I capi dell’Unione Europea hanno firmato la Costituzione europea a Roma Il 29 ottobre 2004 i capi dei governi dei 25 paesi dell’Unione Europea hanno firmato la Costituzione europea. La Costituzione è la legge più importante di uno Stato. La Costituzione definisce i diritti e i doveri dei cittadini e il funzionamento dello Stato. La Costituzione europea è la legge fondamentale comune a tutti i paesi dell’Unione Europea. Abbiamo parlato della Costituzione europea nel numero di luglio - agosto 2004 di dueparole. La Costituzione europea difende i valori più importanti per i cittadini di tutti i paesi, cioè la libertà, l’uguaglianza, la pace e la giustizia. I cittadini dei 25 paesi dell’Unione Europea sono persone molto diverse fra loro, ma possono unirsi e aiutarsi. I capi dei paesi dell’Unione Europea hanno firmato la Costituzione a Roma. Per festeggiare la firma della Costituzione europea, il 29 ottobre, a Roma, c’è stata una grande festa. Entro i1 1° novembre 2006, i governi dei 25 paesi dell’Unione Europea devono ratificare, cioè devono approvare, la Costituzione europea. Il 1° novembre 2006 la Costituzione europea entrerà in vigore, cioè diventerà una legge. Tutti i cittadini dei 25 paesi dell’Unione europea dovranno rispettare questa legge. Legambiente è un’associazione formata da persone che vogliono proteggere l’ambiente e la natura. Gli esperti di Legambiente hanno esaminato gli aspetti che influiscono sulla qualità dell’ambiente delle città. Per esempio, hanno esaminato la qualità dell’aria, la pulizia delle strade e il funzionamento dei mezzi pubblici. Hanno contato il numero degli alberi e dei parchi pubblici. Hanno verificato se ci sono piste ciclabili, cioè piste riservate ai ciclisti e strade pedonali, cioè strade riservate ai pedoni. Hanno verificato se i cittadini hanno acqua sufficiente e potabile, cioè buona da bere. Hanno verificato anche se la raccolta dei rifiuti funziona bene. Nella classifica di Legambiente, al primo posto c’è la città di Lecco. In pratica Lecco è la città italiana dove i cittadini vivono meglio. Le città dove i cittadini vivono bene sono città medie e piccole e si trovano quasi tutte nel nord dell’Italia. Nella classifica di Legambiente, all’ultimo posto c’è la città di Reggio Calabria. In pratica Reggio Calabria è la città italiana dove i cittadini vivono peggio. I cittadini vivono male nelle città del Sud dell’Italia e in quasi tutte le città italiane grandi. Nelle grandi città italiane i cittadini vivono male perché l’aria è molto inquinata. Infatti nelle grandi città ci sono molte macchine e molto traffico. Tra le città grandi Roma è la città dove i cittadini vivono meglio. Domenica 15 e lunedì 16 giugno 2003 i cittadini italiani potevano votare per due referendum abrogativi. Con il referendum sugli elettrodotti, cioè sui cavi della corrente elettrica, i cittadini potevano decidere di non far passare i cavi elettrici sui propri terreni. Però il numero dei cittadini che hanno votato è stato più basso del numero necessario. Con il referendum i cittadini possono decidere di mantenere, cancellare o cambiare leggi dello Stato italiano. La Costituzione è l’insieme delle leggi più importanti della Repubblica italiana. La Costituzione italiana prevede tre tipi di referendum: abrogativo, costituzionale, consultivo. Con il referendum costituzionale i cittadini votano per cambiare la Costituzione. Con il referendum consultivo i cittadini votano per esprimere un parere: per esempio se vogliono nuove Regioni, o se vogliono togliere Province e Comuni a una Regione e unirli a un’altra Regione. Con il referendum abrogativo i cittadini decidono di abrogare, cioè cancellare, leggi dello stato italiano. Il referendum abrogativo è valido solo se vota più della metà dei cittadini che hanno diritto. I film che hanno vinto i premi Oscar del 2006 Il 5 marzo, a Los Angeles, negli Stati Uniti d’America, una giuria di esperti di cinema ha assegnato i premi Oscar del 2006. Ogni anno, il film più bello, il regista migliore e gli attori più bravi ricevono il premio Oscar. Secondo gli esperti di cinema il migliore film dell’anno 2006 è il film Crash. Paul Haggis è nato in Canada il 10 marzo 1953. Per esempio, l’attore statunitense Philip Seymour Hoffman ha ricevuto il premio Oscar come migliore attore per il film Truman Capote: A sangue freddo. L’attrice statunitense Reese Whiterspoon ha ricevuto il premio Oscar come migliore attrice per il film Quando l’amore brucia. Il film Il suo nome è Tsotsi del regista sudafricano Gavin Hood ha vinto il premio Oscar per il migliore film straniero. Il film La marcia dei pinguini del regista francese Luc Jaquet ha vinto il premio Oscar per il migliore documentario. La maledizione del coniglio mannaro dei registi Steve Box e Nick Park ha vinto il premio Oscar per il migliore film di animazione. I funghi crescono nei boschi alla fine dell'estate e in autunno, dopo le giornate di pioggia. Alcuni funghi sono buoni da mangiare, altri invece sono velenosi. I funghi più conosciuti sono i porcini, gli ovoli, i chiodini, i galletti e le mazze da tamburo. Quando andiamo nei boschi a cercare i funghi, portiamo un cestino di vimini con noi. Mettiamo i funghi nel cestino, così potranno conservarsi meglio. Facciamo controllare i funghi dal vigile sanitario comunale, all'ufficio d'igiene della nostra città. Il vigile sanitario ci dirà quali sono i funghi buoni. Possiamo comperarli tutto l'anno dal fruttivendolo o nei supermercati. In Europa esistono molti giornali di facile lettura come dueparole. Più di 30 anni fa, in Svezia è uscito Sesam, il primo giornale di facile lettura. Dal 1984, in Svezia, alcuni giornalisti pubblicano il giornale settimanale 8 Sidor. In italiano 8 Sidor significa " 8 pagine ". 8 Sidor è un giornale destinato alle persone svedesi che hanno difficoltà a leggere e a capire oppure agli stranieri che conoscono poco la lingua svedese. Dal 1985, in Belgio, alcuni giornalisti pubblicano il giornale Wablieft. Wablieft è scritto in lingua fiamminga, che è una lingua parlata in Belgio. Dal 1987, in Danimarca, alcuni giornalisti pubblicano il giornale På Let Dansk. Questo giornale è destinato alle persone straniere che imparano la lingua danese e alle persone danesi che hanno difficoltà a leggere e a capire. Per sapere la storia di dueparole leggi la Prima pagina di questo numero di dueparole. Dal 1990, in Norvegia alcuni giornalisti pubblicano il giornale settimanale Klar Tale. I lettori di questo giornale sono persone norvegesi che hanno difficoltà di lettura o persone straniere che conoscono poco la lingua norvegese. In Finlandia, nel 1990, alcuni giornalisti hanno pubblicato il giornale Selko-Uutiset. Gli articoli di Selko-Uutiset sono scritti in lingua finnica. La lingua finnica è una lingua parlata in Finlandia. In Finlandia ci sono molte persone che parlano la lingua svedese. Perciò alcuni giornalisti pubblicano Il giornale di Selko-Uutiset in lingua svedese. In italiano LL-Bladet significa " Giornale di facile lettura ". Dal 1990, in Belgio, c'è il giornale L'essentiel che è scritto in lingua francese. In italiano L'essentiel significa " L'essenziale ". L'essentiel è destinato alle persone che hanno frequentato poco la scuola e agli stranieri che conoscono poco la lingua francese. Il 24 e il 25 maggio 2003 a Bagnaia, vicino a Siena, gli esperti dell’Eurisko hanno organizzato un convegno sui giovani e la lettura dei giornali. L’Eurisko è un’organizzazione che fa ricerche e studi su diversi argomenti. Anche alcuni editori, cioè persone che pubblicano i libri, hanno partecipato al convegno. Secondo gli esperti, in Italia i giovani leggono meno i giornali rispetto ai giovani di altri Paesi europei. Però rispetto agli anni passati i giovani tra i 14 e i 19 anni leggono più spesso i giornali. Negli ultimi anni ci sono state molte iniziative di giornalisti ed editori che cercano di diffondere la lettura dei giornali nelle scuole. I giovani non leggono i giornali perché li trovano noiosi. Secondo i giovani, i giornali sono noiosi perché usano un linguaggio difficile e parlano di argomenti che i giovani non conoscono. Invece di leggere i giornali i giovani preferiscono usare il computer e guardare la televisione. I partecipanti al convegno hanno esaminato anche il ruolo dei giornali nella scuola. Secondo gli esperti, le iniziative di lettura organizzate nelle scuole hanno avuto molto successo. Gli studenti hanno partecipato con entusiasmo e hanno provato anche a scrivere qualche articolo. Secondo molti esperti la lettura dei giornali deve diventare materia scolastica. Così gli italiani si abituano fin da ragazzi a leggere i giornali. Infatti in Italia, oggi, pochi adulti leggono il giornale tutti i giorni. Oggi per i giovani italiani è difficile trovare un buon lavoro, cioè un lavoro fisso nella stessa ditta o azienda. Chi ha un lavoro fisso ha la sicurezza di non perdere il posto. Per esempio, è sicuro di avere lo stipendio anche quando non lavora perché si ammala o va in vacanza. Chi ha un lavoro fisso ha la sicurezza di avere la pensione quando diventa anziano e non lavora più. Oggi molti giovani italiani trovano solo lavori precari, cioè lavori temporanei. Le persone che hanno lavori temporanei sono chiamati lavoratori precari. I lavoratori precari non hanno la sicurezza di poter lavorare sempre perché il loro lavoro può finire all'improvviso. Inoltre i lavoratori precari non hanno le stesse garanzie delle persone che hanno un lavoro fisso Per esempio non prendono lo stipendio quando si ammalano o quando vanno in vacanza. Per esempio, sono lavoratori precari i giovani che lavorano come cuochi, centralinisti, guide turistiche, istruttori sportivi, fisioterapisti. Queste giovani donne non hanno sicurezza per il futuro e perciò non si sposano e non fanno figli. Chi ha un lavoro precario non ha la sicurezza di avere la pensione quando diventa anziano e non lavora più. L’Onu, Organizzazione delle Nazioni Unite, ha deciso che il 2003 è l’Anno internazionale dell’acqua. L’acqua è un elemento indispensabile per la vita delle persone, degli animali e delle piante. L’acqua serve per bere, lavarsi, cucinare ecc. Nei Paesi ricchi, come l’Europa e gli Stati Uniti, le persone hanno acqua sufficiente per bere, lavarsi, cucinare. Però spesso in questi Paesi le persone usano l’acqua in modo sbagliato, cioè la sprecano. In questi Paesi spesso i tubi degli acquedotti che portano l’acqua nelle città e nei villaggi sono vecchi e bucati. Perciò molta acqua esce dai tubi e si spreca, cioè non arriva nelle città e nei villaggi. Inoltre in molte zone dei Paesi poveri l’acqua è inquinata, cioè contiene sostanze dannose per la salute delle persone. In questi Paesi, ogni anno migliaia di persone muoiono o si ammalano gravemente perché non hanno abbastanza acqua o perché bevono acqua inquinata. L’Onu ha chiesto a tutti Paesi del mondo di impegnarsi a usare bene l’acqua e a non sprecarla. L’Onu, Organizzazione delle Nazioni Unite, ha deciso che il 2004 è l’anno internazionale del riso Il nome di tutte queste iniziative è “Il riso è vita”. Da tre anni, i responsabili del Comune di Roma e della Casa delle letterature organizzano il Festival internazionale delle Letterature. La Casa delle letterature è un centro dell’Assessorato alle Politiche culturali del Comune di Roma dedicato alla letteratura italiana e straniera del Novecento. Il Festival internazionale delle letterature è un’occasione importante per i lettori perché possono incontrare e discutere personalmente con gli scrittori. Il Festival internazionale delle letterature si svolge a Roma, nella Basilica di Massenzio, vicino ai Fori Imperiali. Quest’anno il Festival dura dal 21 maggio al 22 giugno 2004. Ogni sera, uno scrittore famoso legge alcuni suoi testi inediti, cioè testi scritti da lui, ma ancora non pubblicati. Alcuni attori, invece, leggono, testi dello stesso scrittore già pubblicati e conosciuti in tutto il mondo. Oltre agli scrittori e agli attori, ogni sera, partecipano anche musicisti famosi che suonano mentre lo scrittore o l’attore leggono i testi. Come gli anni scorsi, gli scrittori sono italiani e stranieri. Gli scrittori italiani che partecipano quest’anno sono: Antonio Tabucchi, Niccolò Ammaniti, Melania Mazzucco. Gli scrittori stranieri vengono da altri paesi dell’Europa, dagli Stati Uniti d’America, dal Sud America, dal Giappone, dall’Asia e dall’Africa. La prima sera hanno partecipato lo scrittore Antonio Tabucchi e il musicista Ennio Morricone. L’ultima sera partecipano lo scrittore John Maxwell Coetze, e i musicisti dell’Orchestra di Roma e del Lazio. Abbiamo parlato di Coetze nel numero 5 di ottobre 2003 di dueparole. Dal 14 al 25 maggio 2003 c’è stato il 56° Festival del cinema di Cannes. Ogni anno, a Cannes, una giuria di esperti premia il film più bello con la Palma d’oro. La giuria assegna anche altri premi: al miglior regista, agli attori più bravi, alla storia più bella e alcuni premi speciali. Quest’anno ha vinto la Palma d’oro il film Elephant. Il regista del film Elephant è l’americano Gus Van Sant. La giuria di Cannes ha premiato Gus Van Sant anche come migliore regista. Il film Elephant racconta la storia vera di due studenti americani che sono diventati due assassini. Hanno ricevuto il premio come migliori attori Mehmet Emin Toprak e Muzaffer Ozdemir. Questi due attori hanno recitato nel film turco Uzak. Marie-Josée Croze ha vinto il premio come migliore attrice. Per questo film ha vinto un premio Denys Arcand per aver scritto la storia del film Les invasions barbares. Samira Makhmalbaf ha dedicato il premio a tutte le donne del mondo. Dal 12 al 23 maggio 2004 c’è stato il 57° Festival del Cinema di Cannes, in Francia. Quest’anno ha vinto la Palma d’oro il film Fahrenheit 9/11 Il regista del film Fahrenheit 9/11 è Michael Moore. Michael Moore è nato il 23 aprile 1954 negli Stati Uniti d’America. Il film più famoso di Michael Moore è Bowling a Columbine. Il film Bowling a Columbine ha vinto il Premio Oscar nel 2003 come miglior documentario. ha assegnato il premio come migliore attrice all’attrice cinese Maggie Cheung. Il giapponese Yagira Yuya ha ricevuto il premio come migliore attore. Yagira Yuya ha quattordici anni e ha recitato nel film Nobody knows. Il regista Tony Gatlif ha ricevuto il premio come migliore regista per il film Exil. I lavoratori in nero non hanno gli stessi diritti dei lavoratori regolari . Le persone che lavorano in nero non hanno gli stessi diritti dei lavoratori regolari, cioè delle persone che lavorano con un contratto regolare. Per esempio, le persone che lavorano in nero non prendono i soldi quando restano a casa perché sono malate oppure quando vanno in vacanza. Le persone che lavorano in nero non possono avere una pensione quando diventano anziane. La pensione è la somma di denaro che ogni mese spetta ai lavoratori regolari da quando smettono di lavorare per tutto il resto della loro vita. I lavoratori regolari possono avere la pensione perché danno una parte dei soldi guadagnati ai fondi di pensione, finché lavorano. Le persone che lavorano in nero non hanno un contratto regolare e perciò non possono dare una parte dei soldi guadagnati ai fondi di pensione. Blackout è una parola inglese che significa “improvvisa e totale mancanza di energia elettrica”. L’energia elettrica è prodotta dalle centrali elettriche ed è distribuita in tutt’Italia attraverso la rete elettrica. Il 28 settembre improvvisamente è mancata la luce e si sono spenti tutti gli apparecchi elettrici. La durata del blackout è stata diversa nelle varie regioni italiane: nelle regioni del Nord l’energia elettrica è tornata dopo poche ore. Invece in Sicilia l’energia elettrica è tornata la sera dopo, cioè il 29 settembre. Il Brasile è un paese ricco di materie prime e risorse naturali, come foreste, petrolio, legno e minerali preziosi. In Brasile poche persone sono molto ricche perché possiedono la maggior parte delle terre e sfruttano le risorse naturali. La maggior parte degli abitanti del Brasile è molto povera. Molte persone non lavorano e non hanno da mangiare. Le persone che lavorano sono soprattutto operai e contadini e guadagnano pochissimo. Molti bambini e bambine brasiliani vivono abbandonati per le strade e non vanno a scuola. In Brasile, ogni anno molti bambini muoiono di fame. Dal 1964 al 1985 in Brasile c’è stata una dittatura militare. In questo periodo sono stati Presidenti del Brasile 5 generali. I generali che hanno governato il Brasile fino al 1985 hanno fatto molte leggi che limitavano la libertà delle persone. hanno fatto molte manifestazioni e hanno chiesto di poter eleggere liberamente un nuovo Presidente. Nel 1985 il governo militare ha permesso ai cittadini brasiliani di votare per eleggere il Presidente. I brasiliani hanno eletto Tancredo de Almeida Neves, un candidato di centro-sinistra. Dal 1985 in poi i cittadini brasiliani hanno sempre votato liberamente per scegliere il Presidente del Brasile. Dal 1985 ad oggi, i Presidenti del Brasile hanno lavorato per fare nuove leggi e per risolvere i problemi del Paese. Gli sciatori fanno le gare per il Campionato del mondo di sci alpino sulle discese delle montagne, su piste spesso molto ripide. Questo sport si chiama sci alpino, perché sulle montagne delle Alpi ci sono moltissime discese adatte alle gare di sci alpino. Per vincere il Campionato del mondo di sci alpino, gli sciatori possono partecipare a 5 tipi di gare. Queste gare sono: lo slalom speciale, lo slalom gigante, il super gigante, la discesa libera e la combinata. Ogni tipo di gara rappresenta una specialità dello sci alpino. Nelle specialità dello sci alpino, gli sciatori partono uno alla volta. Lo sciatore che arriva al traguardo nel tempo più breve rispetto agli altri sciatori vince la gara. Lo sciatore che ha più punti nella classifica di una specialità, vince il Campionato del mondo di quella specialità. Lo sciatore che ha più punti degli altri sciatori nella classifica di tutte le specialità, vince il Campionato del mondo di sci alpino. Nelle gare di discesa libera, gli sciatori devono seguire il percorso della pista a grande velocità. Nelle specialità del super gigante, dello slalom gigante e dello slalom speciale, gli sciatori devono girare attorno ad alcuni paletti infilati nella neve. Nelle gare di slalom speciale, gli sciatori devono seguire due percorsi diversi per arrivare al traguardo. i giudici di gara sommano il tempo ottenuto da uno sciatore nel primo percorso al tempo ottenuto dallo stesso sciatore nel secondo percorso. Lo sciatore che ha sciato sui due percorsi nel tempo più breve vince la gara di slalom speciale. A maggio, i più bravi nuotatori e tuffatori d’Europa hanno partecipato alle gare del Campionato europeo di nuoto dell’anno 2004, a Madrid, in Spagna. Infatti ha vinto 25 medaglie ed è arrivata al terzo posto dopo la Russia e l’Ucraina. Durante il Campionato europeo di nuoto, gli atleti partecipano a gare diverse in piscina, nel mare o nei laghi. Le gare di nuoto sono diverse per stile di nuoto e per lunghezza di percorso. Infatti, i nuotatori possono nuotare in 4 stili di nuoto differenti: a stile libero, a rana, a farfalla e a dorso. Per ogni stile di nuoto, i nuotatori nuotano con movimenti differenti di braccia e di gambe. Anche la lunghezza del percorso da fare a nuoto cambia nelle gare. I nuotatori partecipano a gare di nuoto lunghe metri 50, 100, 200, 400, 800 e 1500, in piscina. Nel mare o nei laghi, i nuotatori partecipano a gare di nuoto lunghe o 5 o 10 chilometri. In piscina, i tipi di gare di nuoto sono 19. Le gare più famose sono: la gara di 100 metri e di 400 metri a stile libero, a farfalla, le gare miste e le staffette. Durante il tipo di gara mista, i nuotatori devono nuotare nei 4 stili di nuoto. Durante la staffetta, i nuotatori fanno una squadra di 4 persone: ogni nuotatore nuota solo per una parte del percorso di gara. In piscina, i nuotatori italiani più bravi sono stati Massimiliano Rosolino, Emiliano Brembilla e Filippo Magnini. Le gare che si fanno nel mare o nei laghi, sono molto lunghe. Perciò i nuotatori devono essere resistenti oltre che veloci. Nelle gare in mare, i nuotatori italiani hanno vinto 3 medaglie: una medaglia d’oro, una medaglia d’argento e una medaglia di bronzo. In mare, i nuotatori italiani più bravi sono stati Fabio Venturini e Massimiliano Parla. In piscina, gli atleti partecipano anche alle gare di tuffi. Al Campionato europei di quest’anno, i tuffatori italiani hanno vinto 6 medaglie: 2 medaglie d’oro, una medaglia d’argento e 3 medaglie di bronzo. I tuffatori italiani più bravi sono stati Tania Cagnotto e i fratelli Nicola e Tommaso Marconi. Dal 31 agosto 2003 fino al 16 maggio 2004, le squadre italiane di calcio partecipano al Campionato italiano di calcio. Le squadre di calcio più forti partecipano alle gare di serie A, cioè alle gare della categoria più importante del Campionato. Le squadre di calcio meno forti partecipano alle gare di serie B e C cioè alle gare delle categorie meno importanti del Campionato. Le squadre di serie A sono 18 e giocano 34 partite. Nel mese di aprile, cioè quasi alla fine del Campionato, la squadra del Milan è al primo posto della classifica di serie A. La squadra del Milan è una squadra molto forte. Ma tutti i giocatori del Milan sono bravi e giocano benissimo. Se qualche giocatore si fa male e non può giocare, l’allenatore del Milan, Carlo Ancellotti, ha sempre a disposizione altri campioni. Perciò Ancellotti può formare con facilità una squadra che può vincere le partite. Infatti, finora il Milan ha perso solo una partita del Campionato. Infatti il Milan è al primo posto della classifica del Campionato italiano di calcio di quest’anno dal mese di dicembre del 2003. Quest’anno, in Germania, 32 squadre nazionali di calcio partecipano al Campionato mondiale di calcio. Ci sono squadre nazionali europee, americane, asiatiche, africane e una squadra nazionale oceanica: l’Australia. Le squadre nazionali che partecipano al Campionato mondiale di calcio sono le squadre più forti del mondo. Infatti, per partecipare al Campionato, le squadre nazionali dei Paesi di tutto il mondo devono giocare tra loro nelle gare eliminatorie. Le squadre che vincono le gare eliminatorie superano le fasi eliminatorie e possono partecipare al Campionato mondiale di calcio. Le squadre nazionali americane sono 8: Brasile, Argentina, USA, Costa Rica, Messico, Paraguay e la squadra di Trinidad e di Tobago. Le squadre nazionali asiatiche sono 4: Corea, Giappone, Iran e Arabia Saudita. Le squadre nazionali africane sono 5: Ghana, Tunisia, Costa D’Avorio, Togo e Angola. Nelle squadre nazionali giocano i giocatori di calcio più bravi di ogni Paese. Molti giocatori che giocheranno le partite del Campionato mondiale sono famosi in Italia, perché giocano nelle squadre del Campionato italiano di calcio. Ad esempio: il giocatore della squadra nazionale argentina, Leandro Cufrè, gioca con la squadra della Roma; il giocatore della squadra della Repubblica Ceca, Pavel Nedved, gioca con la squadra della Juventus; il giocatore della squadra nazionale brasiliana, Marcos Cafu, gioca con la squadra del Milan. Moltissimi tifosi e sportivi, italiani e stranieri, vedranno le partite negli stadi tedeschi o in Italia, per televisione. Il 1° giugno il pilota colombiano della squadra della Williams, Juan Pablo Montoya, ha vinto il Gran Premio di Montecarlo. Perciò la squadra della Williams ha festeggiato la prima vittoria nel Mondiale di quest’anno. Il finlandese Kimi Raikkonen, pilota della squadra della McLaren, è arrivato in seconda posizione. Michael Schumacher, pilota della squadra della Ferrari, è arrivato in terza posizione. Il Gran Premio di Montecarlo è una gara difficile e pericolosa. Infatti, i piloti corrono sulle strade della città di Montecarlo con le macchine di Formula 1. Le strade della città di Montecarlo sono strette e con molte curve, perciò i piloti superano le altre macchine con difficoltà. Il 15 giugno a Montreal, in Canada, Michael Schumacher ha vinto il Gran Premio del Canada. Adesso Michael Schumacher è primo nella classifica dei piloti del Mondiale di Formula 1. Anche la squadra della Ferrari è prima nella classifica dei costruttori delle macchine di Formula 1. I piloti e i tecnici della Ferrari sperano di vincere il titolo mondiale anche quest’anno. Il pilota italiano Valentino Rossi ha vinto il campionato mondiale di motociclismo dell’anno 2004. Nella classifica finale del campionato mondiale, Valentino Rossi che guida una moto Yamaha è arrivato al primo posto con 9 vittorie. Il pilota spagnolo Sete Gibernau, che guida una moto Honda, è arrivato al secondo posto con 4 vittorie. Il pilota italiano Max Biaggi, che guida una moto Honda, è arrivato al terzo posto con una vittoria. I piloti hanno fatto 16 gare su diversi circuiti, in tutto il mondo. Rossi ha vinto il campionato mondiale già alla fine della quindicesima gara. Infatti, il 17 ottobre, in Australia, Rossi aveva già raggiunto un punteggio utile a vincere il campionato mondiale. Le moto con il motore 1000 corrono più veloci delle altre moto. La categoria delle moto con il motore 1000 si chiama MotoGP, cioè Moto Gran Premio. I tifosi di motociclismo seguono le gare della categoria MotoGP con interesse. Perciò i piloti Rossi, Gibernau e Biaggi sono molto famosi, in Italia e all’estero. Il ciclista Damiano Cuneo ha vinto il Giro d’Italia ha vinto il Giro d’Italia Quest’anno, il ciclista italiano Damiano Cunego ha vinto il Giro d’Italia. Damiano Cunego è nato a Verona, e ha 22 anni. È un ciclista molto giovane e partecipa alle gare dei ciclisti professionisti dal 2002. Damiano Cunego con la sua vittoria ha sorpreso tutti gli appassionati di ciclismo. Infatti ha vinto le tappe più importanti del Giro d’Italia ed è rimasto al primo posto della classifica per molte tappe. Perciò, Damiano Cunego è diventato il vincitore del Giro d’Italia. Secondo gli appassionati di ciclismo, un altro ciclista italiano, Gilberto Simoni, poteva vincere il Giro d’Italia di quest’anno. Perciò era diventato un ciclista famoso in Italia e all’estero. Invece, quest’anno, Gilberto Simoni è stato al primo posto della classifica del Giro d’Italia solo per poche tappe. Nella classifica finale del Giro d’Italia, Gilberto Simoni è arrivato al terzo posto. Al Giro d’Italia di quest’anno, hanno partecipato 171 ciclisti. I ciclisti sono partiti l’8 maggio da Genova e sono arrivati il 30 maggio a Milano. I ciclisti hanno percorso circa 3.400 chilometri, su strade di pianura, di montagna e di campagna. I ciclisti sono passati per le città di Frosinone, Spoleto, Cesena, Trieste. Inoltre, quest’anno, i ciclisti sono arrivati anche fuori dal territorio italiano, in Croazia, uno Stato a nord-est dell’Italia. Il ciclista Marco Pantani è morto improvvisamente il 14 febbraio 2004, a Rimini. Marco Pantani era nato a Cesenatico il 13 gennaio del 1970. Da alcuni anni, Marco Pantani non partecipava più alle gare di ciclismo, perché era depresso, cioè era sempre triste e malinconico. Infatti, Marco Pantani aveva perso interesse per il lavoro, era andato via dalla sua casa, non incontrava più parenti e amici e stava spesso da solo. Nel 1998 aveva vinto le due gare più importanti per i ciclisti professionisti: il Giro d’Italia e il Tour de France. Infatti, tra i ciclisti italiani, solo il ciclista Felice Gimondi aveva vinto il Giro d’Italia e il Tour de France nel 1965. Durante il Giro d’Italia del 1999, i giudici di gara hanno fatto un controllo antidoping. I medici sportivi hanno trovato sostanze vietate nel sangue di Marco Pantani. Quindi, i giudici del Giro d’Italia hanno accusato Pantani di doping e lo hanno escluso dal Giro d’Italia. Prima di essere escluso, Pantani era al primo posto della classifica del Giro d’Italia del anno 1999. Per l’accusa di doping, Pantani ha dovuto affrontare alcuni processi. Dopo, Pantani si è sentito umiliato e non aveva più fiducia in se stesso. Perciò, non è riuscito più a vincere gare importanti e si è ammalato di depressione. Per aumentare le entrate dello Stato, nella legge finanziaria per il 2003, i ministri del governo italiano hanno previsto il condono fiscale. Il condono fiscale è un provvedimento che riguarda gli evasori fiscali. Gli evasori fiscali sono le persone che dichiarano un reddito minore rispetto al reddito reale per pagare meno tasse allo Stato. I cittadini pagano le tasse in base al reddito che hanno dichiarato. I cittadini che hanno i redditi più alti pagano più tasse. Gli evasori fiscali commettono un reato perché non rispettano l’obbligo di pagare le tasse in base al loro reddito reale. Con il condono fiscale gli evasori fiscali possono mettersi in regola con lo stato per gli anni 1997, 1998, 1999, 2000 e 2001. Infatti gli evasori possono decidere di pagare una somma di denaro in aggiunta alle tasse già pagate. Così gli evasori ottengono il condono fiscale, cioè evitano le multe previste per le false dichiarazioni dei redditi. Gli evasori fiscali devono pagare la somma dovuta per il condono entro il 16 aprile 2003, in banca o negli uffici postali o attraverso Internet. Dal 2 al 6 marzo potremo vedere in televisione, su Rai Uno, il 54° Festival della canzone italiana. Il Festival si svolge ogni anno a Sanremo, nel Teatro Ariston. Sanremo è una città di mare che si trova in Liguria. Il festival di Sanremo è una gara di canzoni. Durante il Festival di Sanremo i cantanti cantano nuove canzoni. Una giuria di esperti di musica e una giuria popolare, cioè di persone comuni, premiano le canzoni più belle. Quest’anno 22 cantanti parteciperanno al Festival di Sanremo. Molti cantanti del Festival di quest’anno sono giovani. Quest'anno Simona Ventura presenterà il festival di Sanremo. Ogni sera due assistenti aiuteranno Simona Ventura a presentare il Festival di Sanremo. Tutte le sere, dopo il Festival, ci sarà una trasmissione televisiva che si chiama Dopofestival. Durante la trasmissione Dopofestival giornalisti e personaggi famosi parleranno del Festival e delle canzoni di quest’anno. Quest'anno il giornalista Bruno Vespa presenterà il Dopofestival. Dal 10 settembre, nei cinema, possiamo vedere il film Le chiavi di casa. Gianni Amelio è nato il 20 gennaio 1945, a San Pietro Magisano, vicino a Catanzaro, in Calabria. Gianni Amelio ha iniziato a fare film nel 1967. Il film Le chiavi di casa racconta la storia di Paolo e di suo padre Gianni. Paolo si muove con difficoltà, ma è sempre allegro e di buon umore. A Paolo piacciono gli sport, specialmente il calcio. Paolo vive con gli zii perché non ha mai conosciuto i suoi genitori. Infatti, la madre di Paolo è morta quando è nato Paolo. Dopo la morte della mamma di Paolo, il padre non ha voluto conoscere e crescere il figlio Paolo. Per fare una visita medica, Paolo deve andare a Berlino, in Germania. Gli zii di Paolo convincono il padre di Paolo ad accompagnare il figlio a Berlino. Durante il viaggio verso Berlino, Paolo e suo padre si conoscono e imparano a volersi bene. Il film Le chiavi di casa ha partecipato al Festival del Cinema di Venezia di quest’anno, ma non ha vinto nessun premio. Il film che ha vinto il Festival del Cinema di Venezia del 2004 è Il segreto di Vera Drake, del regista inglese Mike Leigh. L'11 ottobre 2002 è uscito il nuovo film di Roberto Benigni, Pinocchio. Nel film Roberto Benigni fa la parte di Pinocchio. Lo scrittore Carlo Collodi ha scritto il libro Le avventure di Pinocchio nel 1883. Il vero nome di Carlo Collodi è Carlo Lorenzini. Ha scritto molti libri per ragazzi: i Racconti delle fate del 1875, Il viaggio per l'Italia di Giannettino del 1876 e Minuzzolo del 1878. Però il libro più famoso di Carlo Lorenzini è Le avventure di Pinocchio. Pinocchio è un burattino di legno che pensa, si muove, parla, ride e piange come un bambino vero. Ogni volta che dice una bugia il suo naso si allunga. Pinocchio non vuole andare a scuola e non ascolta i consigli di Geppetto, del Grillo Parlante e della Fata dai capelli turchini. Il Grillo Parlante e la Fata dai capelli turchini sono amici di Pinocchio. Pinocchio si trova molte volte nei guai e la Fata dai capelli turchini aiuta Pinocchio a salvarsi quando è in pericolo. Dopo molte avventure Pinocchio diventa buono e ubbidiente, comincia a studiare e a lavorare. Una mattina Pinocchio si sveglia, si guarda allo specchio e vede che non è più un burattino: Allora andate al cinema a vedere il film Pinocchio. L'indirizzo di dueparole su Internet è: www.dueparole.it. dueparole è un giornale mensile ed è l'unico giornale di facile lettura che c'è in Italia. In un giornale di facile lettura gli articoli sono brevi, il linguaggio è semplice e chiaro e le parole sono molto comuni. Gli articoli di dueparole riguardano gli avvenimenti di attualità, cultura, spettacoli, sport e vita in casa, le notizie dall'Italia e dagli altri Paesi. I redattori di dueparole, cioè le persone che scrivono gli articoli, fanno parte dell'associazione "Parlar chiaro". Le persone che fanno parte di questa associazione lavorano per eliminare le barriere linguistiche. Le barriere linguistiche sono gli ostacoli che impediscono ad alcune persone di leggere e capire molti testi scritti. In particolare, le persone che fanno parte dell'associazione "Parlar chiaro" vogliono eliminare gli ostacoli che impediscono a molti lettori di capire i giornali italiani. Dal 2002 i rappresentanti del governo italiano dedicano il giorno del 27 gennaio di ogni anno al giorno della memoria. Nel giorno della memoria, gli italiani vogliono ricordare tutti gli ebrei uccisi dai nazisti tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Durante la seconda guerra mondiale, i nazisti tedeschi hanno perseguitato gli ebrei, cioè li hanno privati dei diritti umani. Li hanno privati dei loro lavori, delle loro proprietà e delle persone più care. Poi li hanno arrestati e rinchiusi nei campi di concentramento. Nei campi di concentramento, gli ebrei erano prigionieri, lavoravano molto, avevano poco cibo e soffrivano il freddo.Molti ebrei morivano di fame e di freddo. Inoltre nei campi di concentramento i nazisti tedeschi uccidevano molti prigionieri nelle camere a gas, cioè in camere piene di gas velenosi. Nel campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia, i tedeschi hanno ucciso milioni di ebrei. Il 27 gennaio del 1945, i soldati dell’esercito russo sono arrivati al campo di Auschwitz e hanno liberato i prigionieri che erano ancora vivi. I rappresentanti di molti paesi del mondo hanno deciso di dedicare un giorno dell’anno al Giorno della memoria. Nel Giorno della memoria i cittadini di molti paesi del mondo vogliono ricordare tutte le persone uccise dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Durante la seconda guerra mondiale i tedeschi hanno perseguitato milioni di persone, soprattutto ebree, cioè li hanno privati di tutti i loro diritti. Poi le hanno arrestate e rinchiuse nei campi di concentramento. Nei campi di concentramento gli ebrei erano prigionieri, lavoravano molto, avevano poco cibo e soffrivano il freddo. Nei campi di concentramento i tedeschi uccidevano molti prigionieri nelle camere a gas, cioè in camere piene di gas velenosi. L’obiettivo dei tedeschi era lo sterminio, cioè l’uccisione di tutti gli ebrei. Il più grande campo di concentramento era ad Auschwitz, in Polonia. Il 27 gennaio 1945 i soldati dell’esercito russo sono arrivati ad Auschwitz e hanno liberato i prigionieri che erano ancora vivi. Per ricordare questi fatti successi durante la seconda guerra mondiale, gli ebrei usano la parola Shoah. Shoah è una parola ebraica che significa “distruzione”. Gli italiani ricordano la Shoah nel Giorno della memoria, il 27 gennaio di ogni anno. Quest’anno, il ciclista italiano Gilberto Simoni ha vinto il Giro d’Italia. Ogni anno gli organizzatori del Giro d’Italia cambiano il percorso della gara. Quest’anno, il percorso del Giro d’Italia è stato diviso in ventuno tappe. I ciclisti hanno percorso in bicicletta quasi 3.500 chilometri sulle strade italiane. I ciclisti sono partiti il primo maggio da Lecce, in Puglia, e sono arrivati il primo giugno a Milano, in Lombardia. I ciclisti hanno percorso le strade italiane dal sud al nord e hanno attraversato 14 regioni italiane. Quest’anno, dopo tanti anni, i ciclisti sono arrivati al traguardo dell’ultima tappa in Piazza Duomo, la piazza più famosa di Milano. Gilberto Simoni ha percorso i 3500 chilometri in 89 ore e 32 minuti. Il ciclista italiano Stefano Garzelli è arrivato secondo in 89 ore e 39 minuti. Il ciclista ucraino Yaroslav Popovych è arrivato terzo, dopo Garzelli, per pochi secondi. Simoni ha guadagnato tempo soprattutto nelle tappe in salita. Infatti, Simoni è un ciclista che corre molto veloce in salita, sulle strade di montagna. Perciò gli esperti di ciclismo lo definiscono uno scalatore. Gli scalatori sono atleti capaci di affrontare e superare forti salite con meno fatica di altri atleti. I rappresentanti del governo dell’Iran hanno deciso di produrre in Iran il combustibile nucleare per far funzionare le centrali elettriche. L’Iran si trova in Medio Oriente e confina con la Turchia, l’Iraq, il mar Caspio e il Golfo Persico. I rappresentanti dei Paesi che fanno parte dell’Onu, Organizzazione delle Nazioni Unite, sono contrari alla decisione dei rappresentanti del governo dell’Iran. Infatti, secondo i rappresentati dell’Onu, se il governo iraniano produce il combustibile nucleare può fabbricare anche armi atomiche. Infatti, quando chi produce il combustibile nucleare, può produrre anche il materiale utile per costruire armi atomiche. Perciò i rappresentanti dell’Aiea, Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, ha chiesto ai rappresentanti del governo dell’Iran di interrompere la produzione di combustibile nucleare. Il presidente dell’Iran, Mahmoud Ahmadinejad, ha dichiarato che l’Iran continuerà a produrre combustibile nucleare solo per far funzionare le centrali elettriche. La Russia e la Cina, invece, vogliono convincere l’Iran senza usare la forza. Nel mese di febbraio 2003, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Roberto Maroni, ha presentato il Libro bianco sul welfare. Il Libro bianco sul welfare è un documento ufficiale del Governo italiano. Nel Libro bianco sul welfare il Ministro Maroni dà indicazioni sulle iniziative necessarie per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Secondo il Ministro bisogna aiutare le famiglie a vivere meglio. Ad esempio bisogna aiutare le famiglie giovani a comprare una casa, oppure bisogna far pagare poche tasse alle famiglie che hanno figli. Inoltre nel Libro bianco sul welfare il Ministro ha scritto che bisogna aiutare le persone molto povere attraverso il reddito di ultima istanza. Il reddito di ultima istanza è il contributo in denaro dato da enti locali, cioè regioni, province, comuni. Le persone molto povere possono avere questo contributo, finché non riescono a trovare un lavoro e a mantenersi da sole. Secondo il Ministro bisogna aiutare anche le persone anziane e le persone disabili. Oppure le persone disabili hanno il diritto di frequentare le scuole, di trovare e mantenere un lavoro. Ora il Ministro ha il compito di realizzare le indicazioni del Libro bianco sul welfare. Per realizzare queste indicazioni il Ministro si è impegnato a dare più soldi agli enti locali. Infatti gli enti locali sono le istituzioni più vicine ai cittadini e conoscono bene i loro bisogni. La classifica generale dei risultati delle Olimpiadi si chiama medagliere. Il medagliere presenta l’elenco delle medaglie vinte dagli atleti dei vari paesi del mondo nelle gare dei vari sport. Nel medagliere delle Olimpiadi di quest’anno, al primo posto si sono classificati gli atleti statunitensi che hanno vinto 35 medaglie d’oro; al secondo posto si sono classificati gli atleti cinesi che hanno vinto 32 medaglie d’oro; al terzo posto si sono classificati gli atleti russi che hanno vinto 27 medaglie d’oro; al quarto posto si sono classificati gli atleti australiani che hanno vinto 17 medaglie d’oro; al quinto posto si sono classificati gli atleti giapponesi che hanno vinto 16 medaglie d’oro; al sesto posto si sono classificati gli atleti tedeschi che hanno vinto 14 medaglie d’oro; al settimo posto si sono classificati gli atleti francesi che hanno vinto 11 medaglie d’oro. Gli atleti italiani hanno vinto 10 medaglie d’oro e si sono classificati all’ottavo posto della classifica. Il Presidente della Repubblica italiana, Carlo Azeglio Ciampi, ha mandato un messaggio a tutti gli italiani per l’8 marzo. L’8 marzo è la festa di tutte le donne. Il Presidente Ciampi ha anche invitato gli uomini ad aiutare di più le donne nella cura della casa e nell’educazione dei figli. Infatti le donne fanno sempre più fatica a conciliare il ruolo di moglie, di mamme, di figlie e di lavoratrici. Le donne che lavorano e hanno figli sono costrette spesso a sacrificare la loro carriera o a rinunciare al loro lavoro. Il miele è una sostanza dolce prodotta dalle api. Le api succhiano il nettare dai fiori, dalle piante e dai tronchi di alcuni alberi. Le api trasportano il nettare negli alveari e trasformano il nettare in miele. Spesso gli atleti mangiano qualche cucchiaio di miele prima delle gare perché il miele aumenta la resistenza fisica. Il colore, l'odore e il sapore di ogni tipo di miele dipendono dalla pianta che le api hanno succhiato. Ad esempio, il miele di timo, di eucaliptus e di conifera sono utili per curare la tosse, la bronchite e il raffreddore. Il miele d'arancio e di timo hanno proprietà calmanti e si possono usare per curare l'insonnia. Il miele di saraceno è utile per curare l'anemia. Fino a 200 anni fa il miele era l'unica sostanza conosciuta e usata per rendere dolci i cibi. Verso il 1700, la gente cominciò a usare lo zucchero. Infatti ricavava lo zucchero da una pianta, la canna da zucchero. Lo zucchero costava meno ed era più dolce del miele. Per questo ancora oggi la gente usa molto lo zucchero e usa di meno il miele. Quest’anno la squadra del Milan è campione d’inverno del 2003. Diventa campione d’inverno la squadra che è prima in classifica alla fine delle partite giocate nella prima metà del Campionato. Nella squadra del Milan giocano molti campioni: Filippo Inzaghi, Paolo Maldini, Rivaldo, Cesar Manuel Rui Costa, Andriy Shevchenko e Claudio Sergio Serginho. Filippo Inzaghi è il capocannoniere della squadra del Milan. Il capocannoniere è il giocatore che segna più gol di tutti. Rivaldo e Claudio Sergio Serginho sono brasiliani e hanno vinto il campionato mondiale del 2002 con la squadra del Brasile. L’allenatore della squadra del Milan è Carlo Ancelotti. Alcuni studiosi hanno fatto una ricerca sul modo di mangiare degli italiani. Secondo questi studiosi, il modo di mangiare degli italiani è molto cambiato negli ultimi 50 anni. 50 anni fa per gli italiani il pranzo era il pasto principale. Gli italiani mangiavano molto pane, molta pasta, poca carne e poco pesce. Mangiavano abbastanza frutta e verdura e bevevano parecchio vino. 50 anni fa, nelle case degli italiani non c'erano i frigoriferi. Perciò gli alimenti non si potevano conservare e bisognava fare la spesa tutti i giorni. Le persone compravano prodotti freschi nei mercati o in negozi piccoli. I prodotti freschi venivano dalle zone vicine ai mercati e ai negozi. I prezzi erano abbastanza alti e gli italiani spendevano molto per mangiare. Durante la giornata vanno spesso al bar o al ristorante. Negli ultimi 50 anni, è cambiato anche il modo di fare la spesa, cioè il modo di scegliere e comprare gli alimenti necessari per i pasti. Oggi gli italiani fanno la spesa nei supermercati, comprano alimenti che provengono da vari paesi del mondo, spendono meno per i pasti. Spesso comprano prodotti surgelati, già puliti o cucinati. Infatti è anche cambiato il modo di cucinare gli alimenti. Oggi gli italiani fanno la spesa una o due volte alla settimana, hanno poco tempo per cucinare. 50 anni fa gli italiani erano più magri degli italiani di oggi. Gli italiani di oggi sono più grassi, sono più alti e vivono più a lungo. A marzo sono cominciate le gare del mondiale di Formula Uno dell’anno 2003. I piloti hanno corso la prima gara in Australia, il 9 marzo, e hanno corso la seconda gara in Malesia, il 23 marzo. Il pilota scozzese David Coulthard ha vinto la gara in Australia. Il pilota finlandese Kimi Raikkonen ha vinto la gara in Malesia. Coulthard e Raikkonen guidano le macchine inglesi della McLaren. Il pilota tedesco Micheal Schumacher e il pilota brasiliano Rubens Barrichello guidano le macchine italiane della Ferrari. Nelle prime due gare del mondiale di quest’anno, Schumacher è arrivato al quarto posto in Australia e al sesto posto in Malesia. Barrichello è uscito dalla gara per un errore in Australia ed è arrivato al secondo posto in Malesia. I tifosi della Ferrari sono molto delusi dei risultati di queste due prime gare del mondiale di quest’anno. I piloti correranno la prossima gara del mondiale di Formula Uno in Brasile il 6 aprile. Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali ha messo a disposizione di tutti i cittadini un Numero Verde. Il Numero Verde è un numero speciale di telefono. Quando telefoniamo a un Numero Verde, non paghiamo nulla, cioè la nostra telefonata è gratis. Il Numero Verde serve per dare informazioni e servizi alle persone che telefonano. I cittadini possono telefonare a questo Numero Verde anche per avere informazioni sulle associazioni che aiutano le persone a risolvere i loro problemi. Il Numero Verde del Ministero del lavoro e delle politiche sociali è 800-196.196. Funziona dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 fino alle ore 20.00. Il sabato funziona dalle ore 9.00 fino alle ore 13.00. L'ISTAT inizierà nel mese di ottobe 2001 il nuovo Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni. Il Censimento generale è la raccolta di notizie su tutti quanti i cittadini italiani. Il censimento serve soprattutto a farci sapere con precisione quanti sono i cittadini italiani. Inoltre, il censimento ci dà altre notizie importanti sulle condizioni di vita dei cittadini italiani. Per esempio, il censimento ci dà le notizie sul livello di istruzione dei cittadini italiani. Le notizie sul livello di istruzione ci fanno sapere quanti cittadini italiani sono andati a scuola. Così, possiamo sapere quanti cittadini italiani hanno finito di frequentare la scuola elementare, o la scuola media, o la scuola superiore, o l'università. Il censimento ci dà anche le notizie sul lavoro dei cittadini italiani, cioè ci fa sapere quali tipi di lavoro fanno i cittadini italiani. Il censimento ci fa sapere quanti cittadini italiani sono disoccupati, cioè quanti cittadini italiani non hanno un lavoro. Il censimento ci dà anche notizie sulle case degli italiani. Per esempio, ci fa sapere quante case non hanno l'acqua, o il bagno, o il riscaldamento, o il telefono. devono scrivere le risposte alle domande di un questionario. Un questionario è un foglio in cui sono scritte le domande. L'ISTAT raccoglie tutte le notizie contenute nei questionari in un libro che tutti i cittadini possono leggere. Prima del censimento di quest'anno, l'ISTAT aveva svolto un altro censimento nell'anno 1991. Il censimento dell'anno 1991 ci ha fatto sapere che i cittadini italiani erano quasi 57 milioni. Quasi tutti i cittadini italiani avevano finito di frequentare un tipo di scuola, però ancora un milione e mezzo di cittadini italiani non sapeva né leggere né scrivere. Il censimento di quest'anno ha due novità importanti. Innanzi tutto, il censimento raccoglie informazioni anche sugli uffici pubblici. Inoltre, per la prima volta partecipano al censimento anche i cittadini stranieri che vivono in Italia. Per gli stranieri i questionari sono in sei lingue diverse: tedesco, inglese, francese, spagnolo, arabo e portoghese. Nel mese di agosto 2003, i deputati e i senatori del Parlamento italiano hanno approvato una legge che modifica il Codice della strada. Il Codice della strada è l’insieme delle norme che regolano la circolazione di macchine, autobus eccetera sulle strade italiane. Secondo la nuova legge la patente di guida vale 20 punti. La patente di guida è il documento che permette di guidare. Il numero dei punti che i responsabili della circolazione possono togliere alla patente dei cittadini dipende dall’importanza delle regole che i cittadini non hanno rispettato. Per esempio, i cittadini che superano i limiti di velocità possono perdere da due a cinque punti. I cittadini che guidano senza cinture di sicurezza possono perdere cinque punti. I cittadini che guidano dopo aver bevuto troppo alcol possono perdere dieci punti. I cittadini che guidano e non rispettano le regole del Codice, oltre a perdere i punti, devono anche pagare multe alte. I cittadini che hanno perso punti possono recuperare i punti che hanno perso. Per recuperare i punti persi i cittadini devono frequentare un corso di educazione stradale. I corsi di educazione stradale servono per imparare a rispettare le regole del Codice della strada. I corsi per recuperare i punti persi durano due settimane, e le lezioni durano due ore al giorno. I cittadini che hanno perso alcuni punti dalla patente possono riacquistare tutti i punti se per due anni rispettano le regole del Codice e non perdono punti. Il 1° ottobre è uscito il nuovo disco dei R.E.M. Il titolo del nuovo disco dei R.E.M. è Around the sun. Around the sun significa “intorno al sole”. I R.E.M. sono un gruppo musicale degli Stati Uniti d’America che suona e canta musica rock. R.E.M. sono le lettere iniziali delle tre parole inglesi Rapid Eyes Movements che significano “movimenti rapidi degli occhi”. I Rapid Eyes Movements sono i movimenti che i nostri occhi fanno quando noi dormiamo profondamente e sogniamo. Il gruppo musicale dei R.E.M. si è formato nel 1980 ad Athens, una città degli Stati Uniti d’America. Nel gruppo c’era anche Bill Berry, che suonava la batteria. Nel 1997 Bill Berry ha lasciato il gruppo dei R.E.M. Tra le canzoni più famose dei R.E.M. ricordiamo: Losing my religion, Shiny happy people, Everybody hurts, Man on the moon, Imitation of life. In molte canzoni del nuovo disco i R.E.M. parlano di politica. Il 30 luglio 2002 è uscito il nuovo disco di Bruce Springsteen. Il titolo del nuovo disco di Bruce Springsteen si chiama The Rising che significa "La rinascita". Il primo disco è del 1973 e si chiama Greetings from Asbury Park, N. J. cioè "Saluti da Ausbury Park N.J." Le canzoni del nuovo disco di Bruce Springsteen sono tutte molto belle: alcune sono un po' tristi, altre sono più allegre. Con questo disco Bruce Springsteen vuole dare agli americani un messaggio di speranza e di pace per il futuro. Nel mese di marzo 2006 è uscito il nuovo disco di CapaRezza Habemus Capa. Caparezza è nato a Molfetta, vicino a Bari, il 9 ottobre 1973. Si è diplomato in ragioneria e poi è andato a studiare a Milano per diventare pubblicitario. Ha abbandonato gli studi e ha iniziato la sua carriera di cantante di rap. Il rap è un genere musicale nato negli anni Settanta nei quartieri poveri delle città americane. Negli anni Ottanta è diventato uno dei generi di musica preferita dai giovani. Il rap è un modo di parlare veloce sul ritmo della musica. I giovani usano il rap nelle canzoni per parlare dei loro problemi. Le prime canzoni di CapaRezza hanno avuto poco successo. Da Milano è tornato a Molfetta e ha continuato a comporre canzoni rap e ha scelto un nuovo nome d’arte: CapaRezza. Nel dialetto di Molfetta capa rezza significa “testa riccia”. Nel 2003 è uscito il disco Verità supposte che ha fatto diventare CapaRezza un cantante famoso. Il titolo del nuovo disco di CapaRezza, Habemus Capa, ricalca la formula latina Habemus Papam, usata per annunciare l’elezione del nuovo Papa. Infatti la forma, grammaticalmente corretta, del titolo del nuovo disco di CapaRezza doveva essere Habemus Capam. CapaRezza ha detto di aver trasgredito volutamente la regola della grammatica latina. Da novembre 2003 possiamo comprare nei negozi di dischi il nuovo disco di Luciano Ligabue. Il titolo del nuovo disco di Luciano Ligabue è Giro d'Italia. È nato il 13 marzo del 1960 a Correggio, un piccolo paese dell'Emilia Romagna. Luciano Ligabue ha fatto il suo primo disco nel 1990. Luciano Ligabue ha fatto anche due film: Radiofreccia del 1998 e Da zero a dieci del 2002. Luciano Ligabue ha composto alcune canzoni per la colonna sonora dei suoi due film. La colonna sonora è la musica che accompagna le scene di un film. I titoli di qualche canzone che Luciano Ligabue ha composto per il film Radiofreccia sono: Ho perso le parole, Metti in circolo il tuo amore. Il titolo della canzone che Luciano Ligabue ha composto per il film Da zero a dieci è: Questa è la mia vita. Nel suo nuovo disco Giro d'Italia Luciano Ligabue canta le sue canzoni più famose. Nel 2003 Ligabue ha fatto concerti in molte città italiane. Nei concerti ha cantato le canzoni del suo disco Giro d'Italia. Il 31 ottobre 2003 è uscito il nuovo disco di Lucio Dalla. Il titolo del nuovo disco di Lucio Dalla è Lucio. Nel 1962 suonava il clarinetto nel gruppo musicale dei Flippers. Dal 1977 al 2003, Lucio Dalla ha fatto molti dischi. In questo disco, Lucio Dalla canta due canzoni, Amore Disperato e Per te, insieme alla cantante italiana Mina. Dal 21 gennaio 2005, in tutti i negozi di dischi, possiamo comprare il nuovo disco di Mina. Il titolo del nuovo disco di Mina è Bula Bula. Bula Bula è il nome di un posto immaginario dove le persone possono dimenticare le cose spiacevoli della vita. Mina è una cantante italiana, famosa in Italia e all’estero. È nata il 25 marzo del 1940 a Busto Arsizio, una città in provincia di Varese, in Lombardia. Il vero nome di Mina è Anna Maria Mazzini. Mina ha iniziato a cantare nel 1958, in un locale di Marina di Pietrasanta, un posto di mare della Toscana. Nel 1959, Mina ha partecipato al programma televisivo il Musichiere dove ha cantato la canzone Nessuno, che l’ha fatta diventare famosa. Da allora, Mina ha lavorato in televisione, ha fatto molti concerti e ha pubblicato molti dischi. Ha cantato e contribuito a rendere famose canzoni scritte da molti autori, italiani e stranieri. Per esempio Mina ha reso famosa la canzone di Fabrizio De Andrè La canzone di Marinella. Mina ha anche cantato molte canzoni di Mogol, Lucio Battisti, Gino Paoli, Riccardo Cocciante, Franco Califano, Adriano Celentano eccetera. Da quasi vent’anni vive a Lugano, in Svizzera dove lavora e fa molti dischi. Le canzoni del nuovo disco di Mina, Bula Bula sono tutte nuove. Alcuni titoli delle nuove canzoni sono Vai e vai e vai, Portati via, Fragile, Se, Fra mille anni. Tra le canzoni del nuovo disco di Mina c’è anche una vecchia canzone francese, La fin des vacances. Il 5 novembre è uscito il nuovo disco di Paolo Conte. Il nuovo disco di Paolo Conte si chiama Elegia. È nato il 6 gennaio del 1937, ad Asti, in Piemonte. Paolo Conte ama il jazz classico americano da quando era ragazzo. Il jazz è un tipo di musica nato nelle comunità dei neri degli Stati Uniti d’America verso la fine dell’Ottocento. All’inizio della sua carriera, Paolo Conte suonava il vibrafono in piccoli gruppi musicali di Asti. Il vibrafono è uno strumento musicale elettrico che produce vibrazioni. Da giovane Paolo Conte scriveva le canzoni con il fratello Giorgio e poi ha iniziato a scriverle da solo. È laureato in legge, ma ha scelto di fare il musicista. Dalla metà degli anni Sessanta Paolo Conte scrive e canta canzoni diventate famose in tutto il mondo. Tra il 1974 e il 2004 Paolo Conte ha fatto molti dischi. È molto conosciuto e apprezzato all’estero, soprattutto in Francia. Le parole delle sue canzoni sono poetiche e la musica è particolare: emoziona e fa anche sorridere. Il nuovo disco di Paolo Conte, Elegia, contiene 13 canzoni nuove. In queste canzoni Paolo Conte parla con nostalgia dell’Italia e degli italiani degli anni passati. Il 30 aprile è uscito il nuovo disco di Raf. Il titolo del nuovo disco di Raf è Ouch. I personaggi dei fumetti usano la parola “Ouch” quando vanno a sbattere contro qualcosa e si fanno male. Il vero nome del cantante Raf è Raffaele Riefoli. Raf è nato il 20 settembre 1959 a Margherita di Savoia, un paese della Puglia. Raf ha fatto il suo primo disco nel 1983. Nel mese di gennaio 2003, è uscito il nuovo disco di Vinicio Capossela. Vinicio Capossela è nato il 14 gennaio 1965 ad Hannover, in Germania da genitori italiani ma è cresciuto in Italia, a Reggio Emilia. Il primo disco di Vinicio Capossela è uscito nel 1990 e si chiama All’una e trentacinque circa. Nel disco L’indispensabile ci sono le canzoni più belle di Vinicio Capossela. Nel disco L’indispensabile Vinicio Capossela canta anche la vecchia canzone di Adriano Celentano Si è spento il sole. Tra il 10 e il 13 giugno 2004, i cittadini dei 25 paesi dell’Unione europea hanno eletto i loro rappresentanti, cioè i deputati del Parlamento europeo. I cittadini dei Paesi dell’Unione europea eleggono i deputati del Parlamento europeo ogni 5 anni. Abbiamo parlato dei 25 paesi dell’Unione europea e delle elezioni nel numero di giugno di dueparole. La sede del Parlamento europeo si trova a Strasburgo, in Francia. I deputati del Parlamento europeo hanno il compito di discutere le leggi comuni ai Paesi dell’Unione europea. La maggior parte dei deputati sono iscritti a un gruppo politico. I gruppi politici più importanti sono il Pse e il Ppe. Il Pse, Partito socialista europeo, è un gruppo politico di sinistra. Il Ppe, Partito popolare europeo, è un gruppo politico di destra. Con le elezioni di giugno, il Ppe ha avuto più voti degli altri gruppi politici. Perciò nel nuovo Parlamento europeo il Ppe ha più deputati del Pse. Prima delle elezioni di giugno il Pse aveva più voti del Ppe. Da gennaio 2003, il nuovo presidente del Guatemala è il conservatore Oscar Berger. Berger ha 57 anni ed è un uomo d’affari. Berger è stato sindaco di Città del Guatemala, la capitale del Guatemala. In Guatemala poche persone posseggono quasi tutte le terre coltivabili e sono molto ricche. Queste persone sfruttano i contadini, cioè li fanno lavorare molto e li pagano pochissimo. La maggior parte degli abitanti del Guatemala sono contadini e sono poverissimi. Vivono in baracche umide e sporche e molto spesso si ammalano. Oscar Berger ha promesso che il nuovo governo lavorerà per migliorare le condizioni di vita della popolazione del Guatemala, soprattutto dei contadini, e per eliminare la povertà. Oscar Berger ha incontrato le organizzazioni del Guatemala che difendono i diritti umani e ha chiesto a Rigoberta Menchù di far parte del nuovo governo. Rigoberta Menchù è nata in Guatemala e i suoi genitori erano contadini molto poveri. Dal 1981 Rigoberta Menchù va in giro per il mondo a denunciare le condizioni di vita dei contadini del Guatemala. Nel 1992 Rigoberta Menchù ha ricevuto il premio Nobel per la pace perché difende i diritti dei contadini poveri del Guatemala. Il 10 maggio 2006, i senatori, i deputati e i rappresentanti delle regioni italiane hanno eletto l’undicesimo Presidente della Repubblica italiana. Il nuovo Presidente della Repubblica italiana è Giorgio Napolitano. Il nuovo Presidente è stato eletto con 543 voti, alla quarta votazione. Alla quarta votazione hanno partecipato 990 senatori, deputati e rappresentanti delle regioni italiane. Hanno votato per Giorgio Napolitano solo i partiti della maggioranza. I partiti della maggioranza attuale sono i partiti di centro-sinistra. I partiti dell’opposizione attuale sono i partiti di centro-destra. I rappresentanti della maggioranza hanno eletto Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica perché è un uomo ricco di esperienza e di equilibrio. Giorgio Napolitano è nato a Napoli il 29 giugno 1925. Nel 1947 si è laureato in Giurisprudenza e nel 1953 è stato eletto deputato. Nel 1999 è stato eletto Presidente della Camera dei Deputati. Dal 1996 al 1999 è stato Ministro degli Interni, durante il Governo di Romano Prodi. Dal 1999 al 2004 è stato deputato dei Democratici di Sinistra nel Parlamento dell’Unione Europea. Nel Parlamento Europeo è stato Presidente della Commissione Affari Costituzionali. Il 23 settembre 2005, il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha nominato Giorgio Napolitano senatore a vita. Il 10 e l’11 aprile 2006, in Italia ci sono state le elezioni politiche, cioè le elezioni per il Senato e per la Camera dei deputati. Senato e Camera dei deputati formano il Parlamento italiano. I cittadini italiani maggiorenni, cioè che hanno più di 18 anni, hanno votato per eleggere i deputati della Camera. I cittadini italiani con più di 25 anni hanno votato per eleggere anche i senatori. I deputati e i senatori italiani hanno il compito di preparare, di discutere e di approvare le leggi. Inoltre, hanno il compito di approvare la formazione del governo e di eleggere, ogni sette anni, il Presidente della Repubblica. Dopo le elezioni di aprile, i deputati e i senatori del nuovo Parlamento italiano hanno eletto i nuovi Presidenti della Camera e del Senato. Il Presidente del Senato dirige le riunioni del Senato; regola e organizza le attività dei senatori; dirige le discussioni tra i senatori. Inoltre, in alcuni casi il Presidente del Senato può sostituire il Presidente della Repubblica. Il Presidente della Camera dirige le riunioni della Camera; organizza le attività e le riunioni dei deputati. Inoltre, il Presidente della Camera controlla l’amministrazione della Camera. Franco Marini è nato nel 1933 a San Pio delle Camere, vicino L’Aquila. Ha fatto attività politica nel partito della Democrazia cristiana. Dal 1985 al 1991, Franco Marini è stato segretario del sindacato CISL, (Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori). Ha fatto attività politica prima nel sindacato CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro) poi nel Partito Comunista Italiano. È stato segretario del partito della Rifondazione Comunista e deputato del Parlamento italiano ed europeo. Ogni anno il film più bello, il regista migliore e gli attori più bravi ricevono il premio Oscar. Il presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù. La parola presepe o presepio significa “recinto chiuso”, cioè mangiatoia. La mangiatoia è la parte della stalla dove gli animali mangiano. Nel presepe i personaggi del Vangelo sono rappresentati da statuette di legno, di gesso o di plastica. Il presepe rappresenta la stalla dove Gesù è nato. Le statuette più importanti rappresentano Maria e Giuseppe, madre e padre di Gesù Bambino. Accanto a Gesù, Giuseppe e Maria ci sono un bue e un asinello che riscaldano Gesù Bambino. Altre statuette rappresentano pastori con le loro pecore, artigiani che fanno i loro mestieri eccetera. Nel presepe, la statuetta che rappresenta Gesù Bambino viene messa la notte tra il 24 e il 25 dicembre, quando è nato Gesù Bambino. Altre statuette importanti rappresentano i Re Magi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. I Re Magi sono sapienti che vengono dall’Oriente per adorare Gesù Bambino. I Re Magi portano in dono a Gesù oro, incenso e mirra. L’oro è un metallo prezioso, l’incenso e la mirra sono sostanze profumate. Le statuette dei Re magi vengono aggiunte al presepe il giorno dell’epifania, cioè il 6 gennaio. Oltre ai presepi in miniatura, cioè ai presepi fatti con statuette piccole, esistono i presepi viventi, fatti cioè da persone. La tradizione del presepe vivente è nata da un’idea di San Francesco d’Assisi. A Greccio, nel Lazio, la notte di Natale del 1223 San Francesco convinse gli abitanti di Greccio a mettere in scena la nascita di Gesù. Tuttora, ogni anno, in molte città alcuni volontari rappresentano i personaggi del presepe: Gesù Bambino, Maria, Giuseppe, i Re Magi eccetera. Da quest’anno, nel primo ciclo, i bambini e le bambine che hanno cinque anni e mezzo possono frequentare la prima classe della scuola primaria. Invece prima solo i bambini e le bambine di 6 anni potevano iscriversi alla prima classe. Negli anni passati, alla fine della quinta classe gli studenti dovevano fare un esame. Invece con la nuova legge gli studenti faranno un esame solo alla fine dell’ottavo anno. Nella scuola primaria, oltre alla lingua italiana, i bambini e le bambine studieranno un’altra lingua europea, per esempio l’inglese. Inoltre studieranno informatica, per imparare a usare il computer. Secondo la nuova legge, in ogni classe ci sarà un maestro che insegnerà le materie principali, come italiano, matematica, storia e geografia. Il maestro organizzerà il lavoro degli altri maestri che si occupano delle attività di laboratorio, come disegno e ginnastica. Nella scuola secondaria di primo grado, oltre all’italiano gli studenti studieranno altre due lingue europee. Dopo il primo ciclo, gli studenti potranno frequentare un liceo o un istituto di istruzione e formazione professionale. Gli studenti potranno scegliere tra 8 tipi di licei che durano 5 anni. Durante gli anni del liceo gli studenti potranno fare esperienze pratiche nelle università o nelle aziende. Alla fine del quinto anno gli studenti dovranno dare un esame di stato. Dopo l’esame di stato, gli studenti, se vogliono, potranno iscriversi all’università. Gli studenti che frequenteranno anche il quarto anno avranno un diploma. Gli studenti che frequenteranno anche il quinto anno faranno l’esame di Stato per iscriversi all’università. Mentre frequentano la scuola gli studenti di questi istituti faranno fare anche esperienze di lavoro nelle aziende. Durante il secondo ciclo gli studenti che vogliono cambiare il loro indirizzo di studi potranno passare da tipo di liceo a un altro tipo di liceo. Oppure potranno passare da un liceo a un istituto professionale e viceversa. La parola doping è una parola della lingua inglese. Deriva dal verbo to dope che significa “drogare”. Nello sport, la parola doping indica l’uso di sostanze vietate. Le sostanze vietate sono sostanze che modificano le capacità fisiche degli atleti e sono pericolose per la loro salute. In molti sport, gli atleti prendono sostanze vietate per avere un fisico più forte, per ottenere risultati migliori e vincere le gare. Quando gli atleti prendono queste sostanze, i risultati delle gare sono alterati. Perciò, i giudici delle gare hanno vietato queste sostanze. Quindi, spesso i giudici delle gare decidono di fare i controlli antidoping, cioè di verificare se gli atleti hanno preso sostanze vietate. Per fare questi controlli, i giudici delle gare fanno analizzare dai medici sportivi il sangue e le urine, cioè la pipì degli atleti. L’associazione Cittadinanza Attiva, che difende i diritti dei cittadini, ha organizzato il progetto “Obiettivo barriere”. Con questo progetto l’associazione si impegna a eliminare 118 barriere architettoniche presenti in luoghi pubblici e privati di molte città italiane. Le barriere architettoniche sono ostacoli materiali che impediscono alle persone disabili di entrare nei luoghi pubblici e di usare i mezzi di trasporto. L’associazione chiede ai cittadini di segnalare le barriere presenti negli edifici pubblici e privati. Per esempio le barriere sono presenti negli ospedali, nelle scuole, negli uffici postali, nelle banche, nei giardini pubblici, nei cinema, nei negozi eccetera. Inoltre l’associazione propone a tutte le persone interessate di impegnarsi nel progetto con l’adozione di una barriera. Per far conoscere il progetto l’associazione ha organizzato il viaggio di un autobus attraverso le città dove i cittadini hanno adottato una barriera. L’autobus è partito il 1 aprile e finirà il suo viaggio tra un anno. Ad aprile l’autobus ha attraversato le città di Napoli, Foggia, Ascoli Piceno e Vicenza. A maggio l’autobus attraversa Riva del Garda, Rovereto, Torino, Perugia, Milano, La Spezia, Cuneo, Firenze, Campobasso, Cagliari. Infine l’associazione si è impegnata a coinvolgere nel progetto gli studenti delle scuole italiane. Gli studenti possono segnalare barriere particolarmente gravi o premiare edifici senza barriere. I ricercatori del Censis, Centro Studi Investimenti Sociali, hanno presentato un rapporto sulle condizioni di vita della popolazione italiana nel 2003. Il Censis è un istituto di ricerca che ogni anno fa ricerche per sapere come cambiano le condizioni di vita della popolazione italiana. In questo rapporto i ricercatori del Censis hanno raccolto informazioni sulla famiglia, sul lavoro, sulle idee e sui problemi dei cittadini italiani. Secondo questo rapporto, le famiglie devono affrontare da sole molte difficoltà, ad esempio la cura delle persone molto anziane. Infatti gli operatori dei servizi pubblici non riescono ad aiutare le famiglie nei loro bisogni. Inoltre molte famiglie hanno paura per le condizioni di vita dei loro figli nel futuro. Molti genitori hanno paura che i figli troveranno difficilmente un lavoro stabile. Secondo questi genitori, i figli rischiano di restare disoccupati per molto tempo. Molti giovani, infatti, restano per molti anni a vivere con le loro famiglie. I giovani hanno difficoltà a trovare un lavoro e ad affittare o a comprare una casa per andare a vivere da soli o per sposarsi. Secondo il rapporto Censis molte famiglie italiane si dedicano ad attività di volontariato cioè ad aiutare le persone in difficoltà. Secondo il rapporto del Censis, le famiglie italiane svolgono un ruolo molto importante per migliorare le condizioni di vita della popolazione italiana. Quest'anno l'Unicef ha pubblicato un rapporto sulle condizioni di vita dei bambini in tutti i Paesi del mondo. Unicef è la sigla inglese del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia. L'Unicef è un'organizzazione internazionale dell'Onu (Organizzazione delle Nazioni Unite). Le persone che fanno parte dell'Unicef si occupano dei problemi dei bambini di tutto il mondo. Ogni anno, L'Unicef incarica alcuni esperti di studiare come vivono i bambini di tutto il mondo. Secondo gli esperti dell'Unicef, nei Paesi più poveri del mondo i bambini vivono in cattive condizioni. I Paesi più poveri del mondo si trovano in Asia, in Africa, in India e in America Latina. In questi Paesi moltissimi bambini non possono andare a scuola, non hanno abbastanza da mangiare, si ammalano con facilità e spesso muoiono. Secondo gli esperti, negli ultimi anni, in alcuni Paesi poveri le condizioni di vita dei bambini sono migliorate un po'. Però secondo gli esperti dell'Unicef, nei Paesi poveri sono ancora troppi i bambini che vivono in cattive condizioni. Perciò, tutti i Paesi del mondo, specialmente quelli più ricchi, devono impegnarsi di più per migliorare le condizioni di vita di tutti i bambini. Nel mese di maggio di quest'anno, l'Unicef ha organizzato una riunione straordinaria sull'infanzia. Durante questa riunione, i rappresentanti di 180 Paesi e 400 ragazzi e ragazze hanno parlato dei problemi dei bambini e hanno cercato una soluzione. Il 25 e il 26 giugno 2006 i cittadini italiani hanno votato per il referendum costituzionale confermativo della “Legge di modifica alla seconda parte della Costituzione”. Referendum è una parola latina e indica la votazione con la quale tutti i cittadini decidono direttamente qualcosa. La Costituzione è l’insieme delle leggi più importanti della Repubblica italiana. La Costituzione italiana prevede 4 tipi di referendum: abrogativo, territoriale, consultivo e costituzionale. Con il referendum abrogativo i cittadini decidono di abrogare, cioè di cancellare in tutto o in parte una legge dello Stato italiano. Con il referendum costituzionale i cittadini votano per approvare o per cancellare alcune modifiche alla Costituzione. Nel referendum costituzionale di giugno 2006, la maggior parte dei cittadini italiani ha deciso di cancellare le modifiche alla Costituzione. Il regolamento delle gare di “Formula Uno” è cambiato Quest’anno il regolamento delle gare di Formula Uno è cambiato. I rappresentanti della FIA, Federazione Internazionale dell’Automobile, hanno deciso di cambiare alcune regole delle gare di Formula Uno. Con le nuove regole partecipare alla gara diventa meno costoso. Perciò, anche le squadre automobilistiche che hanno meno soldi hanno la possibilità di vincere. Negli ultimi anni, invece, hanno vinto sempre le squadre automobilistiche con più soldi delle altre squadre e le gare non presentavano più sorprese per il pubblico. Ad esempio, una nuova regola proibisce di cambiare il motore dopo il giro di qualifica. Prima, le squadre con più soldi costruivano e usavano due motori, uno per il giro di qualifica e uno per la gara. Così, le squadre con meno soldi, che costruivano e usavano un solo motore, perdevano sempre. Ora, le squadre automobilistiche devono costruire e usare un solo motore, che deve essere lo stesso per il giro di qualifica e per la gara. Inoltre, dopo i giri di qualifica le macchine non possono essere più modificate fino all’inizio della gara. Infatti ora, prima della gara, è permesso solo controllare la pressione delle gomme e verificare il funzionamento del motore, per motivi di sicurezza. I piloti fanno i giri di qualifica per stabilire la posizione della macchina alla partenza. Perciò i piloti cercano di fare il giro di pista più veloce, cioè nel tempo più breve. Inoltre, da quest’anno i piloti fanno i giri di qualifica uno alla volta, secondo l’ordine stabilito dai rappresentanti della FIA. Un’altra novità riguarda la regola per assegnare i punteggi alla fine della gara. Prima, guadagnavano punti solo i primi sei piloti che arrivavano per primi. Un’altra regola nuova riguarda i rifornimenti di benzina. Prima, i piloti potevano iniziare la gara con il serbatoio della macchina pieno di benzina. Ora, i piloti devono iniziare la gara con la benzina che rimane nel serbatoio della macchina dopo il giro di qualificazione. Quindi, ora i piloti devono decidere quanta benzina mettere nel serbatoio prima di fare i giri di qualificazione. Una macchina con poca benzina nel serbatoio pesa di meno e va più veloce di una macchina con tanta benzina nel serbatoio. Però i piloti che decidono di partire con poca benzina nel serbatoio devono fermarsi durante la gara per fare rifornimento di benzina. Così i piloti perdono secondi importanti e le altre macchine li superano. Un’altra novità importante riguarda la comunicazione durante la gara tra meccanici e pilota. Prima, i meccanici potevano usare un apparecchio per comunicare informazioni utili al pilota per aiutarlo a vincere la gara. Ora, solo il pilota può comunicare informazioni ai meccanici. Il riso è ricco di molti elementi nutritivi, preziosi per il nostro organismo, come le proteine, i carboidrati, le vitamine e i sali minerali. Il riso integrale, cioè il riso con i chicchi coperti dalla buccia, contiene anche molta fibra. Il riso brillato, cioè il riso senza la buccia, è molto digeribile. Questo tipo di riso è indicato per chi ha disturbi di digestione, per gli anziani e i bambini. E' utile nelle diete dimagranti perché toglie la fame ed è leggero. Il riso è utile per curare i disturbi dell'intestino, dello stomaco e soprattutto l'ulcera. Ci sono diversi tipi di riso, adatti per le varie ricette. Quando compriamo il riso, leggiamo sulla confezione che ricette possiamo fare con quel tipo di riso. Dal 28 aprile 2003 gli abitanti di Roma e i turisti possono navigare sul Tevere, cioè sul fiume che attraversa la città di Roma. Infatti alcuni esperti hanno organizzato un servizio di trasporto pubblico con le barche. Queste barche non inquinano l'acqua del fiume con i gas di scarico dei motori perché usano l'energia elettrica per muoversi. Secondo gli esperti questo servizio può creare nuovi posti di lavoro. Per esempio molte persone possono lavorare per migliorare le condizioni ambientali del fiume. Oppure molte persone possono lavorare nei ristoranti e nei negozi lungo le rive del fiume. Gli abitanti di Roma possono usare le barche per spostarsi attraverso la città, perché lungo il corso del Tevere ci sono otto fermate. I turisti possono usare le barche per visitare alcune zone di Roma. Sulle barche i turisti possono ascoltare la descrizione e la storia dei monumenti che si vedono dal fiume. Per la prima volta in Finlandia una donna, Aneli Jaatteenmaki è a capo del governo. I cittadini della Finlandia hanno eletto Aneli Jaatteenmaki il 16 marzo 2003. Aneli Jaatteenmaki ha quarantotto anni ed è il capo del Partito di centro. Prima di diventare capo del governo della Finlandia, Aneli Jaatteenmaki lavorava come avvocato. Per visitare le mostre possiamo acquistare il biglietto il giorno stesso della nostra visita nelle sedi delle varie mostre. Per prenotare basta telefonare all’ufficio informazioni della mostra al numero 02-54919 o a Prenoticket al numero 02/54271. Il 25 dicembre 2003, nel sud dell’Iran c’è stato un terremoto molto grave. Quando c’è il terremoto la terra trema e si muove. Se il terremoto è molto forte, la terra si muove molto e in fretta. Quando il terremoto è forte, si rovinano o crollano anche le case e i palazzi. Durante il terremoto in Iran, sono morte moltissime persone e il centro storico della città di Bam è stato completamente distrutto. Il centro storico era la parte più antica di Bam che era patrimonio artistico di tutta l’umanità. Gli edifici del centro storico erano costruiti con l’argilla rossa del deserto, un materiale molto fragile. Mohammad Khatami, il presidente dell’Iran, si è impegnato a ricostruire il centro della città di Bam entro 2 anni.