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701
[ { "from": "human", "value": "Come avviene il pagamento del trattamento di incentivazione all’esodo?" }, { "from": "gpt", "value": "Il pagamento della prestazione è corrisposto per 13 mensilità dalla sede Inps competente ed è disposto come per la generalità delle pensioni, in rate mensili anticipate, la cui disponibilità è fissata al primo giorno bancabile di ciascun mese (Messaggio Inps  n. 17768 del 2013).\n" } ]
702
[ { "from": "human", "value": "Quali sono le disposizioni previste dalla Legge sulla riforma del mercato del lavoro per l’esodo dei lavoratori?" }, { "from": "gpt", "value": "Le disposizioni sono riportate all’interno dell’art. 4, commi 1-7 ter della Legge 28 giugno 2012, n. 92.\nL’Inps nella Circolare n. 119 del 2013 e nella Circolare Inps n. 63 del 19 maggio 2014 affronta specificatamente l’argomento e fornisce le indicazioni tecniche relative al trattamento a cui può accedere il lavoratore che sottoscrive un accordo di esodo con prepensionamento a carico dell’azienda e della pubblica amministrazione.\nCon la sottoscrizione di tale accordo il lavoratore dal momento in cui smette di lavorare, fino a quando matura la pensione, percepirà un assegno mensile a carico del suo ex datore di lavoro.\n" } ]
703
[ { "from": "human", "value": "Quale è la procedura per le richieste all’esodo anticipato?" }, { "from": "gpt", "value": "L’azienda che ha la necessità di accedere all’esodo anticipato per una parte dei suoi lavoratori, così come previsto dalla Legge 28 giugno 2012, n. 92 (art. 4, commi 1-7 ter), deve inoltrare alla sede Inps di competenza tramite cassetto previdenziale, la richiesta di Pin e la copia dell’accordo sindacale con cui si è avviata la procedura (Circolare Inps n. 119 del 2013, Messaggio Inps  n. 17768 del 2013). Al riguardo, si precisa che i datori di lavoro in possesso dei requisiti di legge devono presentare la domanda preliminare almeno 90 giorni prima della data di ingresso nella prestazione del primo lavoratore interessato dal piano di esodo annuale. (Messaggio Inps  n. 1653 del 2014)\n" } ]
704
[ { "from": "human", "value": "Quali requisiti devono avere i lavoratori per fruire dell’incentivazione all’esodo?" }, { "from": "gpt", "value": "La Legge 28 giugno 2012, n. 92 (art. 4, commi 1-7 ter) dispone che aziende e pubbliche amministrazioni con più di 15 dipendenti, possono stipulare accordi sindacali per incentivare l’esodo di lavoratori ai quali manchino meno di 4 anni al pensionamento (Circolare Inps n.63 del 19 maggio 2014).\nIn questi casi il rapporto di lavoro si interrompe e l’Inps paga ai lavoratori esodati, per il tempo mancante all’effettivo pensionamento, una prestazione calcolata in base ai contributi versati; l’azienda versa all’Istituto l’equivalente di tale somma, più la contribuzione previdenziale che avrebbe dovuto continuare a versare fino al pensionamento dei suoi lavoratori (Circolare Inps n. 119 del 2013).\n" } ]
705
[ { "from": "human", "value": "In caso di sinistro all'estero provocato da un veicolo immatricolato all'estero, a chi rivolgersi per il risarcimento del danno?" }, { "from": "gpt", "value": "In caso di incidente avvenuto durante un viaggio all'estero (in uno dei Paesi del Sistema Carta Verde e causato da un veicolo immatricolato e assicurato in uno degli Stati dello Spazio Economico Europeo), la richiesta di risarcimento danni va proposta nei confronti del \"mandatario\" nominato in Italia dall'impresa di assicurazione estera che assicura il veicolo responsabile del sinistro.\n\tPer conoscere nome e indirizzo del \"mandatario\" è necessario inviare richiesta alla CONSAP Spa - Centro di Informazione Italiano - Via Yser, 14 - 00198 Roma. Per ulteriori informazioni sulle modalità per l'invio delle richieste è possibile consultare il sito CONSAP.\nQualora l'incidente è provocato all'estero da un veicolo immatricolato in uno dei Paesi del Sistema Carta Verde non rientrante nello Spazio Economico Europeo, se l'incidente è accaduto in uno dei Paesi aderenti al sistema della Carta Verde, la richiesta di risarcimento potrà essere indirizzata al Bureau nazionale dello Stato di accadimento del sinistro solo se il veicolo che ha provocato il danno è immatricolato in uno Stato diverso rispetto a quello dell'accadimento (per gli indirizzi dei vari Bureaux sono indicati sul sito web UCI) oppure all'impresa estera di assicurazione del responsabile del sinistro.\nPer approfondimenti: IVASS\n" } ]
706
[ { "from": "human", "value": "Cosa fare se coinvolti in un incidente con un veicolo estero?" }, { "from": "gpt", "value": "Se si è rimasti vittima di un incidente stradale provocato in Italia da un veicolo immatricolato all'estero, per richiedere il risarcimento dei danni subiti occorre inviare una lettera raccomandata con avviso di ricevimento all'Ufficio Centrale Italiano, al seguente indirizzo: UCI - Corso Sempione, 39 - 20145 MILANO.\nL'UCI comunicherà al danneggiato il nominativo della compagnia incaricata di liquidare il danno. Per ulteriori informazioni consultare il sito web UCI.\nPer approfondimenti: IVASS\n" } ]
707
[ { "from": "human", "value": "Fra i requisiti richiesti per beneficiare dell'indennità di accompagnamento è indicato anche un limite di reddito?" }, { "from": "gpt", "value": "No, tra i requisiti richiesti per beneficiare dell'indennità di accompagnametno non è previsto alcun limite di reddito.\nInfatti, l’indennità è riconosciuta al solo titolo della minorazione, indipendentemente dal rddito dell'interessato. Ai sensi della Legge del 11 febbraio 1980, n. 18 per fruire dell'indennità di accompagnamento, la commissione medica deve aver accertato due condizioni:\n" } ]
708
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i requisiti necessari per ottenere l'indennità di accompagnamento?" }, { "from": "gpt", "value": "L’indennità di accompagnamento per invalidità civile è stata istituita con la Legge 11 febbraio 1980, n. 118. L'indennità è prevista solo a titolo della minorazione, indipendentemente dal reddito e dall'età del richiedente.  Per gli ultra 65enni, non più valutabili sul piano dell’attività lavorativa, il diritto all’indennità è subordinato alla condizione che essi abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni dell’età.   \n\tE’ corrisposta nelle ipotesi in cui la competente commissione sanitaria abbia accertato:\n" } ]
709
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i requisiti necessari per il riconoscimento dell’indennità di disoccupazione ASpI?" }, { "from": "gpt", "value": "I potenziali destinatari dell’indennità di disoccupazione ASpI devono essere in possesso dei seguenti requisiti (Circolare Inps n. 142 del 18/12/2012):\n\t- stato di disoccupazione involontaria;\n\t- almeno due anni di assicurazione (devono essere trascorsi almeno due anni dal versamento del primo contributo contro la disoccupazione);\n\t- almeno un anno di contribuzione contro la disoccupazione nel biennio precedente l’inizio del periodo di disoccupazione.\n\tPer quanto concerne la dichiarazione dello stato di disoccupazione involontaria l'interessato ha la possibilità di farne richiesta preliminarmente al Centro per l'Impiego territorialmente competente; in alternativa può rilasciare direttamente alla sede previdenziale la dichiarazione al momento della presentazione della domanda di indennità in ambito ASpI (art. 4, comma 38 della Legge 28 giugno 2012, n. 92). In tal caso è affidato all'Inps il compito di ricevere e, successivamente, mettere a disposizione del Centro per l'Impiego territorialmente competente i documenti indispensabili ai fini delle verifiche sullo stato di disoccupazione nonchè dell'attivazione delle politiche attive (Circolare Inps n. 154 del 2013).Per contribuzione utile al diritto si deve intendere anche quella dovuta ma non versata.\n\tSi considerano pertanto utili ai fini del perfezionamento dei requisiti:\n\t- i contributi previdenziali, comprensivi di quota DS e ASpI versati durante il rapporto di lavoro subordinato;\n\t- i contributi figurativi accreditati per maternità obbligatoria se all'inizio dell'astensione risulta già versata contribuzione ed i periodi di congedo parentale purché regolarmente indennizzati e intervenuti in costanza di rapporto di lavoro;\n\t- i periodi di lavoro all’estero in paesi comunitari o convenzionati ove sia prevista la possibilità di totalizzazione;\n\t- l'astensione dal lavoro per periodi di malattia dei figli fino agli 8 anni di età nel limite di cinque giorni lavorativi nell'anno solare.\n\tDiversamente, non sono considerati utili i periodi di lavoro all'estero in Stati con i quali l’Italia non abbia stipulato convenzioni bilaterali in materia di sicurezza sociale.Parimenti, non sono considerati utili, anche se coperti da contribuzione figurativa, i periodi di:\n\t- malattia e infortunio sul lavoro solo nel caso non vi sia integrazione della retribuzione da parte del datore di lavoro ovviamente nel rispetto del minimale retributivo;\n\t- cassa integrazione straordinaria e ordinaria con sospensione dell'attività a zero ore;\n\t- assenze per permessi e congedi fruiti dal coniuge convivente, dal genitore, dal figlio convivente, dai fratelli o sorelle conviventi di soggetto con handicap in situazione di gravità.\n" } ]
710
[ { "from": "human", "value": "Come è disciplinata l'erogazione della indennità di malattia nel caso in cui la malattia, iniziata nel corso di un anno, si protragga anche l'anno seguente?" }, { "from": "gpt", "value": "Il periodo massimo assistibile dalla indennità di malattia non può superare i 180 giorni per anno solare.\nPer le malattie a cavaliere di due anni solari (Circolare Inps del 28 giugno 1993, n 145, par. 6) cioè, iniziate nel corso di un dato anno che si protraggono nell'anno seguente, l'indennità è dovuta in misura intera per un massimo di ulteriori 180 giorni, a partire dal 1° gennaio, se nell'anno di insorgenza dell'evento:\n" } ]
711
[ { "from": "human", "value": "Al personale non vedente adibito alla mansione di centralinista, spetta l'indennità di mansione?" }, { "from": "gpt", "value": "Si, l'indennità di mansione per centralinista non vedente prevista dall'articolo 9 della Legge 28 marzo 1984 n. 113, viene erogata a favore del personale non vedente che sia adibito e che effettivamente svolga la mansione di centralinista.\nA tal proposito si veda anche il Parere del Dipartimento della Funzione pubblica del 18 luglio 2012. \n \n" } ]
712
[ { "from": "human", "value": "E' prevista la fruizione della tredicesima mensilità per chi percepisce l'indennità di mobilità?\n\t " }, { "from": "gpt", "value": "In materia di indennità di mobilità non sussiste il diritto alla percezione della tredicesima mensilità, poiché il parametro della retribuzione globale, utilizzato dall’ente previdenziale al fine della misura della prestazione, è già comprensivo delle mensilità aggiuntive percepite in costanza di lavoro. Infatti, l'importo dell'indennità di mobilità, per i primi 12 mesi è pari all'80% dello stipendio lordo, comprensivo dei ratei di tredicesima e quattordicesima, che il lavoratore aveva nel periodo immediatamente precedente il licenziamento ma nei limiti di un tetto massimo mensile annualmente rivalutato.\nPer approfondimenti: sito Inps - Sentenza Tribunale di Milano - 26.2./23.4.2003, n. 1242/03\n \nASPI: A partire dal 1° gennaio 2013 e con riferimento agli eventi di disoccupazione involontaria determinatisi a partire da tale data, viene introdotta la nuova Assicurazione sociale per l’impiego (Aspi), che andrà a sostituire l’indennità di disoccupazione non agricola ordinaria, l’indennità di disoccupazione speciale nell’edilizia e dal 1° gennaio 2017, l’indennità di mobilità di cui all’art. 7 della Legge 23 luglio 1991, n. 223 (Circolare Inps n. 140 del 14/12/2012; Circolare Inps n. 142 del 18/12/2012).\n" } ]
713
[ { "from": "human", "value": "Cos'è l'indennità di servizio estero?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Decreto Legislativo 27 febbraio 1998 n. 62 disciplina il trattamento economico per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni in servizio all'estero sancisce, all'articolo 5, che \"l'indennita' di servizio all'estero non ha  natura retributiva essendo destinata a sopperire agli oneri derivanti dal  servizio all'estero ed e' ad essi commisurata. Essa  tiene conto  della peculiarita'  della prestazione lavorativa  all'estero, in  relazione  alle  specifiche esigenze  del servizio diplomatico consolare. L'indennita' di servizio all'estero e' costituita: a) dall'indennita' base di cui alla tabella A della legge; b)  dalle  maggiorazioni relative ai  singoli  uffici  determinate secondo coefficienti di sede da fissarsi  con decreto  del Ministro degli  affari esteri,  di concerto  con il  Ministro del  tesoro, del bilancio e  della programmazione economica sentita  la commissione di cui all'articolo 172\". \n" } ]
714
[ { "from": "human", "value": "Quali sono le disposizioni normative volte all'applicazione delle modalità e dei termini per il conseguimento dell’indennità una tantum ai superstiti? " }, { "from": "gpt", "value": "Il riferimento normativo è nell’art. 1, comma 20, della Legge 8 agosto 1995 n. 335, con cui il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, hanno fissato le modalità e i termini per il conseguimento del diritto all'indennità una tantum.\nPer le istruzioni operative occorre far riferimento alla Circolare Inps n. 104 del 6 giugno 2003  che contempla modalità e termini per il conseguimento dell’indennità una tantum da parte dei superstiti dell’assicurato che non abbia maturato il requisito per il trattamento pensionistico diretto alla data del decesso.\n" } ]
715
[ { "from": "human", "value": "Una casalinga di età superiore a 65 anni, che abbia regolarmente pagato fino ai 65 anni l'assicurazione Inail obbligatoria per le casalinghe, è coperta da detta assicurazione?" }, { "from": "gpt", "value": "Con il compimento del 65° anno di età decade l’obbligo assicurativo.\nLa casalinga nell’anno in cui compie 65 anni rimane comunque soggetta all’assicurazione fino alla scadenza annuale del premio (31 dicembre).\nIn caso di infortunio avvenuto successivamente all’anno di compimento del 65° anno di età, il danno subito non è indennizzabile, in quanto la casalinga al momento non possedeva tutti i requisiti di assicurabilità (età, esclusività del lavoro domestico, assenza di vincolo di subordinazione, svolgimento gratuito dell’attività).\nPer approfondimenti: INAIL: Assicurazione contro gli infortuni domestici; INAIL: Casalinghe\n\t \n" } ]
716
[ { "from": "human", "value": "Il nostro ordinamento prevede ed eroga un indennizzo ai soggetti danneggiati da trasfusioni o vaccinazioni?" }, { "from": "gpt", "value": " \nI soggetti beneficiari, dannneggiati da complicanze di tipo irreversibile a seguito di trasfusioni e vaccinazioni hanno la possibilità di ottenere un indennizzo.\nLa procedura per l'indennizzo si avvia con la richiesta del soggetto danneggiato alla ASL di residenza. Le competenze in materia di indennizzi ai sensi Legge 25 febbraio 1992, n. 210 con decorrenza dal 1° gennaio 2001 sono state trasferite, tranne che per le regioni a Statuto speciale, dal Ministero della Salute alle regioni. \nE' da ricordare che, grazie alla Legge 29 ottobre 2005, n. 229 \"Disposizioni in materia di indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie\", i soggetti danneggiati da vaccinazione possono anche presentare domanda direttamente al Ministero della Salute.\n \n" } ]
717
[ { "from": "human", "value": "Sono un piccolo editore e vorrei inviare alle biblioteche della mia regione materiale relativo alle mie nuove pubblicazioni: dove posso reperire i loro recapiti?" }, { "from": "gpt", "value": "La pagina dell'Anagrafe delle biblioteche italiane, creata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, permette l'accesso alla base dati dell'anagrafe che offre informazioni (indirizzo, recapito telefonico, mail, URL) su circa 15.000 biblioteche italiane.\n" } ]
718
[ { "from": "human", "value": "Sto studiando in Romania per diventare infermiere, posso fare un tirocinio formativo in Italia?" }, { "from": "gpt", "value": "Il tirocinio per le professioni sanitarie può essere svolto in Italia solo dopo il riconoscimento del titolo di studio e quindi non può essere svolto prima del compimento dell'iter scolastico.\nPer il riconoscimento del titolo è necessario rivolgersi rivolgersi al Ministero della Salute.\n" } ]
719
[ { "from": "human", "value": "Quali sono le informazioni contenute nell'atto di matrimonio e nelle annotazioni?" }, { "from": "gpt", "value": "Secondo l'art. 64 - Contenuto dell’atto di matrimonio - del Decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, n. 396, l'atto di matrimonio deve specificamente indicare:\na) il nome e il cognome, il luogo e la data di nascita, la cittadinanza e la residenza degli sposi; il nome, il cognome, il luogo e la data di nascita e la residenza dei testimoni; b) la data della eseguita pubblicazione o il decreto di autorizzazione alla omissione, salvo il caso di cui all’articolo 101 del Codice civile; c) il decreto di autorizzazione quando ricorra alcuno degli impedimenti di legge, salvo il caso di cui all'articolo 101 del Codice civile; d) la menzione dell'avvenuta lettura agli sposi degli articoli 143, 144 e 147 del Codice civile; e) la dichiarazione degli sposi di volersi prendere rispettivamente in marito e in moglie; f) il luogo della celebrazione del matrimonio nei casi previsti dagli articoli 101 e 110 del Codice civile, ed il motivo del trasferimento dell’ufficiale dello stato civile in detto luogo; g) la dichiarazione fatta dall'Ufficiale dello Stato civile che gli sposi sono uniti in matrimonio.\n \nQuando contemporaneamente alla celebrazione del matrimonio gli sposi dichiarano di riconoscere figli naturali, la dichiarazione è inserita nell'atto stesso di matrimonio. Ugualmente si provvede nel caso di scelta del regime di separazione dei beni o di scelta della legge applicabile ai loro rapporti patrimoniali ai sensi dell'articolo 30, comma 1, della Legge 31 maggio 1995, n. 218.\n\t \nInoltre, secondo l'art. 69 del già citato D.P.R. 396/2000, negli atti di matrimonio si fa annotazione:\na) della trasmissione al ministro di culto della comunicazione dell'avvenuta trascrizione dell'atto di matrimonio da lui celebrato; b) delle convenzioni matrimoniali, delle relative modificazioni, delle sentenze di omologazione di cui all'articolo 163 del Codice civile, delle sentenze di separazione giudiziale dei beni di cui all'articolo 193 del Codice civile, e della scelta della legge applicabile ai loro rapporti patrimoniali ai sensi dell'articolo 30, comma 1, della Legge 31 maggio 1995, n. 218; c) dei ricorsi per lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, e delle relative pronunce; d) delle sentenze, anche straniere, di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio; di quelle che dichiarano efficace nello Stato la pronuncia straniera di nullità o di scioglimento del matrimonio; di quelle che dichiarano efficace nello Stato la pronuncia dell'autorità ecclesiastica di nullità del matrimonio; e di quelle che pronunciano la separazione personale dei coniugi o l'omologazione di quella consensuale; e) delle sentenze con le quali si pronuncia l'annullamento della trascrizione dell'atto di matrimonio; f) delle dichiarazioni con le quali i coniugi separati manifestano la loro riconciliazione; g) delle sentenze dichiarative di assenza o di morte presunta di uno degli sposi e di quelle che dichiarano l'esistenza dello sposo di cui era stata dichiarata la morte presunta o ne accertano la morte; h) dei provvedimenti che determinano il cambiamento o la modificazione del cognome o del nome o di entrambi e dei provvedimenti di revoca relativi ad uno degli sposi; i) dei provvedimenti di rettificazione.\n" } ]
720
[ { "from": "human", "value": "Un titolare di una società di capitali intenzionato a pubblicizzarla su internet, quali informazioni deve inserire?" }, { "from": "gpt", "value": "L'art.42 della  Legge 7 Luglio 2009, n.88 Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunita' europee (Legge Comunitaria 2008) di recepimento della  Direttiva 2003/58/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 luglio 2003 , modificando l’art. 2250 del Codice civile , ha stabilito che le società di capitali che dispongono di uno spazio elettronico destinato alla comunicazione collegato ad una rete telematica ad accesso pubblico forniscono, attraverso tale mezzo, tutte le informazioni di cui al primo, secondo, terzo e quarto comma e, cioè: la sede sociale, l’Ufficio del registro delle imprese presso cui si è registrati e numero di registrazione (REA), il capitale sociale risultante dall'ultimo bilancio secondo la somma effettivamente versata, l'eventuale stato di liquidazione della società, e, nel caso di Srl o di Spa, la presenza di un socio unico.\nLo stesso art.42 ha inoltre modificato l'art. 2630 del Codice civile prevedendo la sanzione amministrativa pecuniaria da 206 euro a 2.065 euro per l'amministratore unico, ciascun amministratore del CdA ed eventualmente i sindaci, essendo loro tenuti per legge, a causa delle funzioni rivestite nella società, a fornire negli atti, nella corrispondenza e nella rete telematica le informazioni prescritte di cui sopra.\n\t \nPer ulteriori informazioni si può fare riferimento alle Camere di Commercio di zona .\n" } ]
721
[ { "from": "human", "value": "Come si fa a sapere se è stata cancellata una ipoteca su un immobile?" }, { "from": "gpt", "value": "L’ispezione ipotecaria permette la consultazione dei registri, delle note e dei titoli depositati presso i Servizi di pubblicità immobiliare dell’Agenzia.\nL’ispezione può riguardare ogni nominativo censito e viene richiesta presso gli uffici provinciali - Territorio. In alternativa è possibile utilizzare il servizio online, limitatamente alle informazioni archiviate in formato elettronico.\nPer utilizzare il servizio “Ispezione ipotecaria online” è necessario registrarsi ai servizi finanziari online di Poste Italiane S.p.A., che consentono di effettuarne il pagamento.\nL’ispezione ipotecaria online è limitata alle sole persone fisiche. La ricerca è estesa a qualsiasi circoscrizione del territorio nazionale, a esclusione delle province autonome di Trento, Trieste, Bolzano, Gorizia e delle altre zone nelle quali vige il sistema tavolare. Non può essere effettuata la ricerca di dati relativi a periodi precedenti l’informatizzazione di un ufficio.\nPer approfondimenti: Agenzia del Territorio\n" } ]
722
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i convitti dell'Inps Gestione Dipendenti Pubblici e come vi si può accedere?" }, { "from": "gpt", "value": "I convitti di proprietà dell'Inps Gestione Dipendenti Pubblici destinati ad ospitare giovani studenti liceali e universitari sono i seguenti:\n- Convitto Santa Caterina, Arezzo;\n\t- Convitto Principe di Piemonte, Anagni (Frosinone);\n\t- Convitto Luigi Sturzo, Caltagirone (Catania);\n\t- Convitto Regina Elena, Sansepolcro (Arezzo);\n\t- Convitto di Spoleto (Perugia).\nAd essi si aggiungono anche molti altri convitti e collegi non di proprietà dell'Istituto previdenziale, ma comunque convenzionati con il Ministero della Pubblica Istruzione.\nA convitti e collegi si accede, ogni anno, per concorso attraverso due bandi, rivolti, il primo, agli studenti delle scuole primarie e secondarie e, il secondo, agli studenti universitari.\nI vincitori del concorso partecipano alle spese sostenute dall’istituto con un contributo annuale che varia in base al valore dell’indicatore Isee.\nLo studente vincitore del concorso resta in convitto per tutta la durata del corso di studi (e fino alla discussione della tesi di laurea, se universitario) a meno di cause gravi, di variazioni della posizione giuridica del genitore iscritto o se non dovesse più possedere i requisiti di merito richiesti nel bando.\n" } ]
723
[ { "from": "human", "value": "Come posso avere informazioni sui rimborsi da parte dell'Agenzia delle Entrate?" }, { "from": "gpt", "value": "Per i rimborsi di imposte risultanti dalle dichiarazioni si possono chiedere informazioni:\n" } ]
724
[ { "from": "human", "value": "Dove e' possibile trovare informazioni relative all'acqua alta a Venezia?" }, { "from": "gpt", "value": "Il sito del Comune di Venezia fornisce informazioni dettagliate sul fenomeno dell'acqua alta, disponibile anche in inglese. E' attivo anche un servizio telefonico di previsioni sull'acqua alta (tel. 041 2411996) e di informazioni generali (tel. 041 2748787) a cura del Centro Previsioni e Segnalazioni Maree.\n" } ]
725
[ { "from": "human", "value": "Cos'è la marcatura CE, a quali prodotti si applica e quando deve essere apposta?" }, { "from": "gpt", "value": "La marcatura CE è l’indicazione di conformità di un prodotto ai requisiti essenziali di sicurezza, previsti da direttive comunitarie, applicabili al prodotto stesso. Non tutti i prodotti devono avere questo tipo di marcatura, ma solo quelli che ricadono sotto le direttive comunitarie cosiddette del \"Nuovo approccio\" (es. giocattoli, tutti i prodotti elettrici, occhiali da sole e da vista, apparecchi a gas o a pressione). La marcatura deve essere apposta prima che il prodotto sia immesso sul mercato, salvo il caso di direttive che non dispongano altrimenti.\n\tUlteriori informazioni sono consultabili sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico. E' disponibile, inoltre, una brochure informativa a cura dello stesso Ministero.\n" } ]
726
[ { "from": "human", "value": "Come posso avere informazioni sulle strutture ricettive di Roma?" }, { "from": "gpt", "value": "E' possibile trovare tutte le informazioni sulle strutture di accoglienza e sui servizi turistici presenti nella città di Roma accedendo al sito www. 060608.it dedicato al turismo del Comune di Roma, oppure contattando telefonicamente il numero 060608, attivo tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00 al costo di una telefonata urbana.\n" } ]
727
[ { "from": "human", "value": "Qual è il numero da chiamare che fornisce informazioni aggiornate sulla viabilità in Italia?" }, { "from": "gpt", "value": "Il numero da chiamare è il 1518, servizio dell'ACI Automobile Club d'Italia attivo 24 ore su 24.\n" } ]
728
[ { "from": "human", "value": "A chi bisogna rivolgersi per avere informazioni sullo stato di una pratica di immigrazione?" }, { "from": "gpt", "value": "Per avere informazioni sullo stato di una pratica è possibile rivolgersi allo Sportello Unico per l'Immigrazione della Prefettura dove è stata presentata l’istanza. \nPer approfondimenti: Ministero dell'Interno\nE' opportuno sottolineare che per individuare la propria istanza, per ragioni legate alla normativa sulla privacy, gli elenchi spesso pubblicati sui siti web del SUI territorialmente competente contengono solo il numero della pratica o dell'assicurata postale e non il nominativo della persona che richiede il permesso di soggiorno.  \n\t \n" } ]
729
[ { "from": "human", "value": "L'obbligo di comunicazione all'INAIL dei dati concernenti gli infortuni sul lavoro si applica anche al pubblico impiego?" }, { "from": "gpt", "value": "La Circolare n. 17 del 12 maggio 2009 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in materia di infortuni sul lavoro evidenzia che nulla è mutato rispetto all'obbligo di denuncia ai fini assicurativi previsto dall'art. 53 del Decreto del Presidente della Repubblica del 30 giugno 1965, n. 1124 (Testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali). In particolare l'art. 9 stabilisce che i datori di lavoro soggetti alle disposizioni del presente titolo sono le persone e gli enti privati o pubblici, compresi lo Stato e gli Enti locali, che nell'esercizio delle attività previste dall'art. 1 occupano persone tra quelle indicate nell'art. 4.\n" } ]
730
[ { "from": "human", "value": "Quando viene riconosciuto l'infortunio in itinere per il lavoratore?" }, { "from": "gpt", "value": "L'art. 12 del Decreto Legislativo 23 febbraio 2000, n. 38 disciplina la tutela assicurativa dell'infortunio in itinere recependo i principi che la giurisprudenza è andata elaborando nel corso della sua pluriennale evoluzione.\nLa casistica in materia è comunque talmente vasta da non consentire una risposta universalmente valida (INAIL - L'infortunio in itinere).\nIn linea di principio si può evidenziare che l'infortunio in itinere risulta tutelato (salvo pochissimi casi) a prescindere dal tipo di attività per la quale il lavoratore è assicurato.\nNell'assicurazione sono compresi tutti gli infortuni subiti dalle persone soggette all'obbligo assicurativo nel normale percorso dalla dimora abituale al lavoro e ritorno, sia che tale spostamento avvenga a piedi sia che avvenga con mezzi pubblici.\nUn discorso a parte va fatto per quanto riguarda il mezzo privato; in questo caso l'uso del mezzo deve essere effettivamente \"necessitato\" (ad esempio perché per percorrere il tragitto casa-lavoro e viceversa non esistono mezzi pubblici, oppure perché, pur esistendo, non coprono l'intero tragitto o, ancora, perché gli orari dei mezzi pubblici non coincidono con quello di lavoro, ecc.).\nLa tutela - estesa anche alle ipotesi di infortuni in itinere verificatisi per la consumazione del pasto quando non è presente un servizio di mensa in azienda - riguarda anche tutti i casi di infortunio verificatisi al di fuori del normale percorso, purchè la deviazione sia dovuta a causa di forza maggiore, ad esigenze essenziali ed improrogabili, ovvero all'adempimento di obblighi penalmente rilevanti.\nLa tutela è esclusa solo in situazioni sostanzialmente riconducibili al cd. \"rischio elettivo\" (uso non necessitato del mezzo privato, interruzioni e deviazioni del normale percorso anch'esse non necessitate) oppure, nel caso di utilizzo del mezzo privato, a condotte colpevoli così abnormi da sfociare nel \"rischio elettivo\" (infortuni direttamente cagionati dall'abuso di alcolici, ecc.).\n" } ]
731
[ { "from": "human", "value": "E' possibile riaprire un infortunio dopo aver ripreso regolarmente a lavorare a causa di una ricaduta? Nel caso sia possibile quale è la procedura?" }, { "from": "gpt", "value": "Nel caso in cui il lavoratore accusi una ricaduta dopo la regolare ripresa lavorativa, deve informare il datore di lavoro dell'impossibilità di proseguire il lavoro a causa dell'infortunio occorso in precedenza e può chiedere di essere visitato presso l'ambulatorio dell'INAIL.\nIl lavoratore può anche presentare il certificato del medico di base con cui si attesta l'avvenuta ricaduta, con tutti i riferimenti dell'infortunio pregresso.\nÈ consigliabile effettuare entrambi gli adempimenti.\nInoltre, se entro dieci anni dall'infortunio guarito senza postumi o con postumi che non raggiungono il minimo indennizzabile, vi sia un peggioramento delle condizioni fisiche imputabile all'evento originario, ci si può rivolgere agli Enti di patrocinio per una eventuale richiesta di revisione per aggravamento.\n" } ]
732
[ { "from": "human", "value": "E' possibile presentare richiesta di aggravamento a seguito di infortunio sul lavoro guarito senza postumi o con postumi che non raggiungono il minimo per l'indennizzabilità in capitale o per l'indennizzabilità in rendita?" }, { "from": "gpt", "value": "Per i casi di infortunio sul lavoro dichiarati guariti con postumi fino al 15% è ammessa la domanda di aggravamento entro 10 anni, su istanza dell'infortunato, qualora si siano aggravate le condizioni collegate all'infortunio.\nLa domanda deve essere formulata nei modi e nei termini stabiliti per la revisione della rendita in caso di aggravamento (Decreto Legislativo 23 febbraio 2000, n. 38 , art. 13 comma 4).\nSarà l'INAIL a decidere la riapertura del caso e fornire le prestazioni necessarie.\n" } ]
733
[ { "from": "human", "value": "E' stato fissato il contingente annuale per il 2013 di cittadini stranieri per la partecipazione a corsi di formazione professionale e tirocini formativi?\n\t " }, { "from": "gpt", "value": "Si, con il Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 16 luglio 2013 è stato determinato per l'anno 2013 il contingente annuale di cittadini stranieri autorizzati a soggiornare in Italia per partecipare a corsi di formazione professionale e tirocini formativi.\n\t \n\tIl decreto, in particolare, stabilisce che il limite massimo di ingressi in Italia degli stranieri in possesso dei requisiti previsti per il rilascio del visto di studio è determinato, ai sensi dell’art. 44-bis, comma 6, del Decreto Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, in 5.000 unità per la frequenza a corsi di formazione professionale finalizzati al riconoscimento di una qualifica o alla certificazione delle competenze acquisite di durata non superiore a 24 mesi, organizzati da enti di formazione accreditati, e in ulteriori 5.000 unità per lo svolgimento di tirocini formativi e di orientamento  in funzione del completamento di un percorso di formazione professionale promossi da agenzie per l’impiego, università, uffici ed istituti scolastici pubblici e parificati, ed altri soggetti indicati dall’articolo 2, comma 1, del Decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale 25 marzo 1998, n. 142. Questa seconda quota è ripartita tra le Regioni e le Provincie autonome come dal prospetto allegato al Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 16 luglio 2013.\n\t \nTali quote sono disponibili, fino ad esaurimento, per tutto il 2013 e per il 2014, in attesa dell'adozione del prossimo decreto. Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 199 del 26/08/2013.\n\t \nPer ulteriori informazioni: Portale Integrazione Migranti - Ingressi in Italia per tirocini e corsi di formazione\n" } ]
734
[ { "from": "human", "value": "Cos'è l'iniziativa \"Garanzia Giovani\"?" }, { "from": "gpt", "value": "L'iniziativa Garanzia Giovani permette ai giovani tra i 15 e i 29 anni, non impegnati in attività lavorativa nè inseriti in un corso scolastico o formativo, di registrarsi al sito on line www.garanziagiovani.gov.it sino al 31 dicembre 2015.\nDopo l'adesione, la regione scelta \"prenderà in carico\" la persona attraverso i servizi per l'impiego o le agenzie private accreditate. In base al profilo e alle disponibilità territoriali, i giovani stipuleranno con gli operatori competenti un \"Patto di servizio\" e, entro i 4 mesi successivi, riceveranno una o più opportunità tra: inserimento al lavoro; apprendistato; tirocinio; istruzione e formazione; autoimprenditorialità; servizio civile.\nPossono registrarsi al sito i giovani residenti in Italia, cittadini comunitari o stranieri extra UE regolarmente soggiornanti nel nostro Paese.\n" } ]
735
[ { "from": "human", "value": "Come è disciplinato il diritto di accesso ai documenti amministrativi Inps?" }, { "from": "gpt", "value": "Il diritto è disciplinato secondo le disposizioni del \"Regolamento per la disciplina del diritto di accesso a norma della Legge 7 agosto 1990 n. 241 e successive modificazioni e integrazioni\" adottato da Inps con la Determinazione del Presidente n. 366 del 5 agosto 2011.\nDal diritto di accesso sono escluse le istanze preordinate ad un controllo generalizzato dell’operato dell’Inps; lo stesso diritto è esercitabile soltanto con riferimento a documenti amministrativi materialmente esistenti al momento della richiesta e, pertanto, l’Istituto non è tenuto a svolgere, al fine di soddisfare le istanze ricevute, alcuna attività di elaborazione di dati.\nSono legittimati a presentare richiesta di accesso tutti i soggetti privati che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata agli atti di cui si chiede l’accesso, salvo che debba opporsi il rifiuto, il differimento o la limitazione dell’accesso a norma di legge o dello stesso regolamento.\nL’accesso è consentito anche alle Pubbliche Amministrazioni interessate all’acquisizione degli atti e delle informazioni necessarie allo svolgimento delle funzioni ad esse attribuite, ove non si tratti di richiesta rientrante nelle previsioni di cui all’art. 43, comma 2, del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445  (Regolamento per la disciplina del diritto di accesso a norma della legge 7 agosto 1990 n. 241 e successive modificazioni e integrazioni).\n" } ]
736
[ { "from": "human", "value": "Le nuove modalità di presentazione delle istanze per il riconoscimento del servizio militare, dell’accredito figurativo, dell’autorizzazione prosecuzione volontaria, del riscatto periodi o servizi" }, { "from": "gpt", "value": "Nell’ambito della Gestione Dipendenti Pubblici, Inps prevede la presentazione telematica in via esclusiva a decorrere da 04/04/2013 delle domande di:\n" } ]
737
[ { "from": "human", "value": "Dove è possibile trovare informazioni relative alle vacanze estive sovvenzionate dall'Inps Gestione Dipendenti Pubblici?" }, { "from": "gpt", "value": "Tutte le informazioni necessarie sono  disponibili nella sezione dedicata \"Valore Vacanza\" del sito Inps Gestione Dipendenti Pubblici.\nInoltre, sono disponibili altre informazioni utili relative all'organizzazione dei viaggi nella sezione dedicata alle FAQ, scegliendo, nel campo \"Argomento\", la voce \"Attività sociali\".\n" } ]
738
[ { "from": "human", "value": "E’ sufficiente il PIN Inps per presentare istanze telematiche all’ente previdenziale?" }, { "from": "gpt", "value": "Il PIN Inps è il codice segreto di identificazione personale (Personal Identification Number) per accedere ai servizi telematici INPS (Richiedi e gestisci il tuo PIN online).\nPer l'accesso ad alcuni servizi, quali ad esempio le domande di prestazioni, é necessario però che il PIN sia di tipo dispositivo.\nPer richiedere la conversione del PIN da semplice a dispositivo occorre compilare un modulo (anche direttamente online) e, allegando la copia un documento di riconoscimento, recapitarlo all'INPS utilizzando una delle tre modalità seguenti: online, via fax al numero 800 803 164 oppure recandosi personalmente alla sede Inps di appartenenza (Converti PIN).\n" } ]
739
[ { "from": "human", "value": "A chi rivolgersi se si rileva un problema di disturbo per eccessivo rumore?" }, { "from": "gpt", "value": "Le funzioni ispettive sono svolte dalle Province avvalendosi delle strutture delle ARPA, dai Comuni, dal comando dei Carabinieri, dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia. \n" } ]
740
[ { "from": "human", "value": "Dove trovare informazioni sul livello di inquinamento atmosferico?" }, { "from": "gpt", "value": "L'Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPA), competente per territorio, fornisce i dati che vengono monitorati sistematicamente sul territorio regionale.\nE' possibile reperire informazioni a carattere generale (agenti inquinanti, qualità dell'aria, banche dati storiche) sul sito web dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA, nella rete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale, nonche' sul sito del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.\nAltri siti web utili da consultare sono quello del Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR  e quello dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA  \n" } ]
741
[ { "from": "human", "value": "Una ditta limitrofa ad alcune abitazioni produce fumi sospetti, quale iter bisogna seguire per richiedere un controllo sulle emissioni dell'azienda?" }, { "from": "gpt", "value": "La richiesta di verifica della situazione va inviata al Sindaco del Comune in cui risiede, che poi attiva l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente per gli opportuni controlli: l'ARPA, competente per territorio, ora facente capo all'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - ISPRA effettuerà, infatti, un sopralluogo per verificare se la situazione sia regolare da un punto di vista tecnico ed amministrativo (l’azienda deve essere autorizzata, deve avere – se prescritti dall’autorizzazione - dei filtri, questi devono essere tenuti in efficienza ecc.). Se la situazione lo richiede potranno essere eseguiti dei rilievi analitici alle emissioni. La relazione tecnica di accertamento è trasmessa al Comune. Si precisa che, qualora si volesse prendere visione o possedere una copia della relazione sopra citata, l’Ente incaricato a trasmettere i risultati delle analisi è il Comune titolare del procedimento e della vigilanza.\n" } ]
742
[ { "from": "human", "value": "Dove e' possibile reperire informazioni sulla qualità dell'aria nel mio comune?" }, { "from": "gpt", "value": "Occorre rivolgersi all’ufficio Ecologia del Comune il quale riceve quotidianamente dall’ARPA, ora facente capo all'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - ISPRA, territorialmente competente i dati rilevati dalla rete regionale di rilevamento. \n" } ]
743
[ { "from": "human", "value": "Come fare per conoscere i valori di inquinamento da gas radon?" }, { "from": "gpt", "value": "Il radon è un gas radioattivo naturale, incolore e inodore, prodotto dal decadimento radioattivo del radio, generato a sua volta dal decadimento dell'uranio, elementi che sono presenti, in quantità variabile, ovunque nella crosta terrestre.\nLa principale fonte di immissione di radon nell’ambiente è il suolo, insieme ad alcuni materiali di costruzione –p.es. il tufo vulcanico- e, in qualche caso, all’acqua. Il radon fuoriesce dal terreno, dai materiali da costruzione e dall’acqua: se all’aperto si disperde in atmosfera, negli ambienti chiusi si può accumulare, raggiungendo concentrazioni elevate.\nPer proteggersi efficacemente dal radon è bene conoscere la concentrazione di radon cui si è esposti nella propria abitazione. Per caratterizzare un valore di radon rappresentativo di un ambiente è consigliato effettuare misurazioni annuali: l’anno infatti è l’unità temporale adatta per mediare sulle fluttuazioni del gas connesse al clima e all’uso dell’edificio e la normativa europea e nazionale si esprime sul radon in termini di valori di concentrazione media annua.\nPer conoscere i valori di presenza del gas radon nella propria zona è necessario rivolgersi all'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA), competente per territorio, che fornisce i dati che vengono monitorati sul territorio regionale.\n" } ]
744
[ { "from": "human", "value": "A chi ci si puo' rivolgere per avere informazioni sull'inquinamento elettromagnetico provocato da installazioni di antenne e ripetitori attigui alle abitazioni e/o a centri abitati? E a chi spettano le funzioni di vigilanza e controllo sanitario e ambientale che riguardano l'esposizione della popolazione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici?" }, { "from": "gpt", "value": "Le Agenzie Regionali per la Protezione dell'Ambiente ARPA, facenti capo all'ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, o per le Provincie autonome, le Agenzie Provinciali per la Protezione dell' Ambiente - APPA -, che sono lo strumento operativo sul territorio delle regioni, sono preposte anche a fornire  questo tipo di informazione.  Le installazioni di tali impianti sono autorizzate dal Comune, previa valutazione dell'impatto elettromagnetico sul territorio circostante da parte delle ARPA/APPA.\nLe funzioni di vigilanza e controllo sanitari e ambientali spettano - ai sensi dell'art.14 della Legge 22 Febbraio 2001, n.36  Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici - alle Amministrazioni comunali (e provinciali)  che effettuano le opportune verifiche e che si avvalgono del supporto tecnico delle Agenzie Regionali per la Protezione dell'Ambiente (ARPA) o, per le Provincie autonome, delle Agenzie Provinciali per la Protezione dell' Ambiente (APPA).\n" } ]
745
[ { "from": "human", "value": "Sono titolare di una farmacia e, per ragioni di sicurezza, vorrei installare un sistema di videosorveglianza. Potete darmi informazioni su come procedere?" }, { "from": "gpt", "value": "Si tratta di un argomento delicato in quanto la materia è disciplinata da disposizioni dello Statuto dei Lavoratori e dal Codice in materia di protezione dei dati personali, successivamente modificato (c.d. testo unico sulla Privacy). In particolare il richiamato Statuto dei lavoratori all’art.4 vieta espressamente l’uso di impianti audiovisivi e di altri apparecchi finalizzati alla vigilanza sull'attività lavorativa a meno che non vi siano le seguenti esigenze: \n" } ]
746
[ { "from": "human", "value": "Qual è la procedura per presentare ricorso contro il verbale di invalidità civile o handicap?" }, { "from": "gpt", "value": "Dal 1 gennaio 2012  è in vigore la nuova disciplina in materia di ricorsi avverso i verbali di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap, disabilità, sulla base delle disposizioni dell’articolo 38 del Decreto Legge 6 luglio 2011, n. 98 - convertito con modifiche dalla Legge 15 luglio 2011, n. 111.\n\tPer avviare la procedura occorre presentare al Tribunale di residenza istanza di accertamento tecnico preventivo delle condizioni sanitarie. Durante la prima udienza il Giudice nomina un consulente tecnico d’ufficio che deve redigere una relazione sul caso, all’attività di perizia partecipa di diritto anche un medico legale INPS.\n\tLa bozza di relazione del consulente viene inviata all’interessato e all’INPS per ricevere le eventuali osservazioni. Successivamente viene depositata al Tribunale assieme alle osservazioni delle parti e a una breve relazione sulle stesse.\n\t Il Giudice con decreto fissa un termine perentorio alle parti, non superiore a trenta giorni, entro il quale presentare contestazioni; qualora non vi siano contestazioni il Giudice omologa con decreto la relazione del consulente. Il decreto è inappellabile.\n\tNel caso in cui vi siano contestazioni , la parte che ha presentato dichiarazione di dissenso deve procedere a presentare il ricorso introduttivo entro trenta giorni. La successiva sentenza è inappellabile.\n\t \n \n \n" } ]
747
[ { "from": "human", "value": "Gli invalidi civili  sono esonerati dal rispetto delle code presso gli sportelli degli uffici, quali Poste italiane S.p.A., INPS, ecc.?" }, { "from": "gpt", "value": "Non esistono al momento specifiche disposizioni che prevedano l'esonero per determinate categorie di persone  - ad esempio invalidi, anziani - dal rispetto delle code presso gli sportelli degli uffici quali Poste italiane, INPS, ecc. \nNaturalmente ciò non impedisce agli uffici stessi di regolamentare, con atti interni, modalità di esercizio delle attività, nel rispetto delle specifiche esigenze degli utenti invalidi.\n" } ]
748
[ { "from": "human", "value": "Al compimento della maggiore età, è necessario sottoporsi nuovamente a visita per mantenere le provvidenze economiche connesse all'invalidità civile?" }, { "from": "gpt", "value": "Si, al compimento dei 18 anni la persona invalida è tenuta a sottoporsi nuovamente a visita medica e le provvidenze economiche erogate fino a quel momento vengono sospese. La nuova visita, effettuata con i criteri adottati per la valutazione dello stato di invalidità delle persone adulte, verifica la presenza dei requisiti necessari per accedere ai benefici economici previsti in favore dei maggiorenni.\nE' opportuno presentare richiesta di visita medica presso l'INPS prima del compimento della maggiore età, al fine di evitare la sospensione prolungata dei benefici.\nPer approfondimenti: INPS - Invalidi civili\n" } ]
749
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i presupposti per richiedere il congedo per cure?" }, { "from": "gpt", "value": "I lavoratori mutilati e invalidi civili con riduzione della capacità lavorativa superiore al 50% possono usufruire di un congedo straordinario per cure come previsto precedentemente dall'articolo 26 Legge 30 marzo 1971 n. 118 e articolo 10 Decreto Legislativo 23 novembre 1988, n. 509, modificato dall'articolo 7 del Decreto Legislativo 18 luglio 2011, n. 119.\n\tIl congedo per cure è fruibile, ogni anno, anche in maniera frazionata, per un periodo non superiore a trenta giorni. Il congedo è accordato dal datore di lavoro a seguito di domanda del dipendente interessato accompagnata dalla richiesta del medico convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale o appartenente ad una struttura sanitaria pubblica dalla quale risulti la necessità della cura in relazione all'infermità invalidante riconosciuta. \nDurante il periodo di congedo, non rientrante nel periodo di comporto, il dipendente ha diritto a percepire  il trattamento calcolato secondo il regime economico delle assenze per malattia. Il lavoratore è tenuto a  documentare in maniera idonea l'avvenuta sottoposizione alle cure. \n" } ]
750
[ { "from": "human", "value": "L'assegno ordinario di invalidità può trasformarsi in pensione di vecchiaia?" }, { "from": "gpt", "value": "Si, l'assegno ordinario di invalidità, al compimento dell'età pensionabile ed in presenza di tutti i requisiti, viene trasformato d' ufficio in pensione di vecchiaia, così come stabilito dalla Legge del 12 giugno 1984, n. 222.\nEsplicativa, in tal senso, è la Circolare Inps n. 134 del 2004, che richiama espressamente due sentenze della Corte di Cassazione a sezioni riunite, rispettivamente la n. 8433 del 4 maggio 2004 e la n. 9492 del 19 maggio 2004. \n" } ]
751
[ { "from": "human", "value": "Un invalido di guerra ha diritto a usufruire cure termali a carico del Servizio Sanitario Nazionale?" }, { "from": "gpt", "value": "Si, possono usufruire delle cure termali - con esenzione dal ticket -  gli invalidi di guerra appartenti alle categorie dalla I alla V titolari di pensione diretta vitalizia e gli invalidi di guerra dalla VI alla VIII categoria titolari di pensione diretta vitalizia, limitatamente alle prestazione correlate alla patologia invalidante.\n \n" } ]
752
[ { "from": "human", "value": "E' riconosciuto alle persone invalide il diritto all'esenzione dal pagamento del ticket per prestazioni specialistiche?" }, { "from": "gpt", "value": "Il riconoscimento di una invalidità garantisce il diritto all’esenzione per alcune o per tutte le prestazioni specialistiche. Lo stato e il grado di invalidità devono essere accertate dalla competente Commissione medica della ASL di residenza. Tale accertamento costituisce condizione necessaria per il rilascio dell’attestato di esenzione.\n\t\tIl Ministero della Salute, con Decreto ministeriale 1° febbraio 1991, art. 6, indica le categorie di invalidi che godono di questo beneficio.\n\t\tLe seguenti categorie sono esenti da tutte le prestazioni di diagnostica strumentale, di laboratorio e dalle altre prestazioni specialistiche:\n" } ]
753
[ { "from": "human", "value": "Qual è la normativa che regola l'erogazione dell'indennità di frequenza per i minori che frequentano corsi scolastici o centri di riabilitazione?" }, { "from": "gpt", "value": "La normativa di riferimento è la Legge 11 ottobre 1990, n. 289.\n" } ]
754
[ { "from": "human", "value": "Ho dei risparmi da investire. Dove posso trovare informazioni su BOT, CCT, etc...?" }, { "from": "gpt", "value": "Sul sito del Dipartimento del Tesoro del Ministero dell'Economia e delle Finanze è possibile trovare informazioni sui Titoli di Stato italiani: BOT, CTZ, CCT, BTP, BTP€I .\n\tVeda anche la pagina dedicata alle domande più frequenti.\n \n" } ]
755
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i destinatari al quale si applica il calcolo della pensione con il sistema contributivo pro-rata?" }, { "from": "gpt", "value": "A decorrere dal 1° gennaio 2012, con riferimento alle anzianità contributive maturate a decorrere da tale data, la quota di pensione corrispondente a tali anzianità è calcolata secondo il sistema contributivo.\nNei confronti dei soggetti in possesso di almeno 18 anni di contribuzione al 31 dicembre 1995, ferma restando la valutazione con il sistema retributivo delle anzianità contributive maturate fino al 31 dicembre 2011, la quota di pensione relativa alle anzianità contributive maturate a partire dal 1° gennaio 2012 è determinata con il sistema di calcolo contributivo.\nSono destinatari del  sistema contributivo pro rata tutti gli iscritti alle casse gestite dall’ex Inpdap [ora: Inps, Gestione Dipendenti Pubblici], ivi compresi quelli per i quali è prevista l’emanazione, entro il 30 giugno 2012, di un regolamento ai fini dell’armonizzazione dei requisiti di accesso al pensionamento - personale delle Forze Armate (Esercito, Marina, Aeronautica), dell'Arma dei Carabinieri, delle forze di Polizia ad ordinamento civile (Polizia di Stato, Corpo forestale dello Stato, Polizia penitenziaria) e militare (Guardia di Finanza) e Corpo nazionale dei Vigili del fuoco nonché nei confronti dei lavoratori per i quali viene meno il titolo abilitante allo svolgimento della specifica attività lavorativa per raggiungimento del limite di età quali, ad esempio, gli appartenenti ai profili professionali come controllore del traffico aereo, pilota, operatore radiomisure, esperto di assistenza al volo e meteo.\nL'introduzione del sistema contributivo pro-rata dal 1° gennaio 2012 comporta per il personale militare, delle forze di Polizia civili e militari e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco il venir meno dell’accesso al pensionamento con 53 anni di età e massima anzianità contributiva, salva l'ipotesi in cui detto personale abbia già raggiunto al 31 dicembre 2011 l’aliquota massima dell’ottanta per cento.\nNulla è innovato nei confronti dei soggetti già destinatari del cosiddetto sistema di calcolo misto di pensione.\n \n" } ]
756
[ { "from": "human", "value": "Quale procedura deve seguire una società che deve comunicare l’indirizzo PEC al registro delle imprese?" }, { "from": "gpt", "value": "Sul portale registroimprese.it sono disponibili strumenti on line  veloci e sicuri per la comunicazione al Registro Imprese dell'indirizzo PEC di una impresa, come richiesto dalla legge.\n" } ]
757
[ { "from": "human", "value": "Un cittadino straniero senza un regolare contratto di lavoro può iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale ?" }, { "from": "gpt", "value": "No. Gli stranieri regolarmente soggiornanti, che non rientrano tra coloro che sono obbligatoriamente iscritti al S.S.N., ossia coloro che hanno un regolare contratto di lavoro, sono tenuti ad assicurarsi contro il rischio di malattia, infortunio e per la maternità mediante la stipula di apposita polizza assicurativa con un Istituto assicurativo italiano o straniero, valida sul territorio nazionale, ovvero mediante iscrizione facoltativa al S.S.N., estesa anche ai familiari a carico.\nPer approfondimenti: Stranieri iscritti al S.S.N.\n" } ]
758
[ { "from": "human", "value": "Un bambino che non ha completato il ciclo di vaccinazioni obbligatorie può iscriversi alla scuola dell'obbligo?" }, { "from": "gpt", "value": "Si. La mancata presentazione della certificazione sanitaria (o della dichiarazione sostitutiva) non  comporta  il  rifiuto   di  ammissione dell'alunno alla scuola dell'obbligo o agli esami. Lo stabilisce il Decreto del Presidente della Repubblica 26 gennaio 1999, n. 355 dove si precisa che la scuola deve comunicare il fatto alla ASL di appartenenza dell'alunno e al Ministero della sanita' per  gli opportuni  e  interventi.\n" } ]
759
[ { "from": "human", "value": "Cittadini comunitari che richiedono l'iscrizione anagrafica quale documentazione devono produrre?" }, { "from": "gpt", "value": "I cittadini dell'Unione Europea per poter soggiornare in Italia per un periodo superiore ai tre mesi devono iscriversi all’anagrafe della popolazione residente, presso il comune, ai sensi dell'art.9 del Decreto Legislativo 6 febbraio 2007, n. 30), dichiarando il luogo in cui dimorano e presentare, oltre al documento d'identità o al passaporto, la documentazione attestante il diritto a soggiornare in Italia e in particolare: \n" } ]
760
[ { "from": "human", "value": "Qual è la procedura per attivare l'istruzione domiciliare?\n\t " }, { "from": "gpt", "value": "Nei casi in cui il minore sia impossibilitato alla frequenza scolastica per almeno 30 giorni a causa di malattia e sottoposto a cicli di cura periodici, è possibile che venga seguito a casa da uno o più docenti, a seguito di approvazione di uno specifico progetto, in modo da proseguire il percorso di apprendimento e facilitare il suo successivo reinserimento in classe.\nLa procedura da osservare per l'attivazione dell'istruzione domiciliare è la seguente.\nLa scuola interessata elabora un progetto di offerta formativa nei confronti dell'alunno impedito alla frequenza scolastica, con l'indicazione della sua durata, del numero dei docenti coinvolti e dichiaratisi disponibili e delle ore di lezione previste.\nIl progetto viene approvato dal Collegio dei docenti e dal Consiglio d'Istituto e inserito nel POF (Piano di Offerta Formativa).\nLa richiesta, con allegata certificazione sanitaria, e il progetto elaborato vanno poi inoltrati al competente Ufficio Scolastico Regionale, che procede alla valutazione della documentazione presentata, ai fini dell'approvazione e della successiva assegnazione delle risorse finanziarie.\n\t \nNel sito del Ministero della Pubblica istruzione esiste una sezione dedicata alla scuola in ospedale\n\tIn tutte le Regioni esiste un referente all'interno dell'Ufficio scolastico regionale o della scuola polo al quale rivolgere quesiti e chiedere assistenza per l'attivazione del servizio.\n" } ]
761
[ { "from": "human", "value": "E' possibile per un cittadino italiano che si trovi in Francia ottenere il rilascio di una procura notarile?" }, { "from": "gpt", "value": "Si. E' possibile rivolgersi:\n1) all’Ufficio Notarile presso il Consolato Generale d’Italia a Parigi, che riceve previo appuntamento, contattando i seguenti numeri telefonici: 01.44.30.47.48 oppure 01.44.30.47.69 (prefisso internazionale 00331) dalle ore 14,30 alle 16,45;\n2) ad un Notaio in Francia: in forza della Convenzione relativa alla soppressione della legalizzazione di atti negli Stati membri della UE (Bruxelles, 25-05-1987, ratificata dall'Italia con Legge 24 aprile 1990, n. 106, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 108 dell'11-05-1990. Decreto francese n. 93-383 del 01-04-1992), le procure possono essere redatte e sottoscritte anche dai Notai francesi ed hanno piena validità in Italia, in particolare se corredate dalla relativa traduzione giurata in italiano.\n\t \n" } ]
762
[ { "from": "human", "value": "Esistono agevolazioni relative all'IVA per l'acquisto di un veicolo al servizio delle persone disabili?\n\t " }, { "from": "gpt", "value": "Sì, è applicabile l’Iva al 4%, anziché al 22%, sull’acquisto di autovetture aventi cilindrata fino a 2000 centimetri cubici, se con motore a benzina, e fino a 2800 centimetri cubici, se con motore diesel, nuove o usate e sull’acquisto contestuale di optional.\n\tL’aliquota agevolata si applica solo per acquisti effettuati direttamente dal disabile o dal familiare di cui egli sia fiscalmente a carico.\n\tL’Iva ridotta si applica, senza limiti di valore, per una sola volta nel corso di quattro anni (decorrenti dalla data di acquisto).\nPer approfondimenti: Agenzia delle Entrate - Guida alle agevolazioni fiscali per i disabili \n \n" } ]
763
[ { "from": "human", "value": "Il cittadino italiano che risiede all'estero può, in occasione di un breve rientro in Italia, ricevere l'assistenza sanitaria? " }, { "from": "gpt", "value": "I cittadini italiani che trasferiscono (o hanno trasferito) la residenza in uno Stato con il quale non è in vigore alcuna convenzione con l’Italia perdono il diritto all'assistenza sanitaria, sia in Italia che all’estero, all’atto della cancellazione dall’anagrafe comunale e della iscrizione all’AIRE, fatta eccezione per i lavoratori di diritto italiano in distacco.\nTuttavia, ai sensi del Decreto del Ministero della Salute del 1 febbraio 1996, ai cittadini con lo stato di emigrato ed ai titolari di pensione corrisposta da enti previdenziali italiani che rientrino temporaneamente in Italia sono riconosciute, a titolo gratuito, le prestazioni ospedaliere urgenti e per un periodo massimo di 90 giorni per ogni anno solare, qualora gli stessi non abbiano una copertura assicurativa, pubblica o privata, per le suddette prestazioni sanitarie.\nPer approfondimenti: Ministero della Salute\n" } ]
764
[ { "from": "human", "value": "Fino a che età arriva l'obbligo scolastico e quali sono le modalità di assolvimento?" }, { "from": "gpt", "value": "Nell'attuale ordinamento l'obbligo di istruzione riguarda la fascia di età compresa tra i 6 e i 16 anni; infatti la Legge  n. 296 del 27 dicembre 2006 (articolo 1 comma 622) ha innalzato a dieci anni l'obbligo di istruzione a decorrere dall'anno scolastico 2007/2008.\n\tDopo il conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo, l'obbligo scolastico prevede la frequenza dei primi due anni degli istituti di istruzione secondaria superiore.\n\tL'obbligo di istruzione può essere assolto nelle scuole statali e paritarie e nelle strutture accreditate dalle Regioni per la formazione professionale nonchè attraverso l'istruzione parentale (come ha precisato il MIUR nella nota 781 del 4 febbraio 2011).\n\tColoro che frequentano una scuola non statale e non paritaria hanno l’obbligo di sottoporsi ad esame di idoneità nel caso in cui intendano iscriversi a scuole statali o paritarie, nonché, in ogni caso, al termine della scuola primaria per il passaggio alla scuola secondaria di primo grado. Tutti obbligati  a sostenere l’esame di Stato a conclusione del primo ciclo di istruzione.\n\tInfine gli studenti che concluderanno con esito positivo il percorso del primo ciclo, ferma restando l’istruzione parentale, possono assolvere l’obbligo d’istruzione secondo due diverse modalità:\n\t- iscrizione alla classe prima di un istituto di istruzione secondaria di secondo grado;\n\t- iscrizione ad un percorso di istruzione e formazione professionale realizzato da strutture formative accreditate dalle Regioni o da un Istituto Professionale in regime di sussidiarietà.\n\tInfine con il Decreto Legislativo n.167 del 14 settembre 2011 (Testo Unico sull'apprendistato) si è stabilita, per i ragazzi che hanno compiuto i 15 anni di età, la possibilità di assolvere l’obbligo di istruzione anche tramite la stipula di un contratto di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale.\n\tMaggiori chiarimenti si trovano nella Circolare ministeriale n. 110 del 29 dicembre 2011\n" } ]
765
[ { "from": "human", "value": "Cosa prevede il codice della strada riguardo l'uso di calzature durante la guida di automobili?" }, { "from": "gpt", "value": "Nel codice della strada in vigore sino al 1992 era espressamente previsto nel regolamento di esecuzione il divieto di condurre i veicoli indossando calzature aperte (tipo zoccoli, ciabatte, ecc.). Tale limitazione è stata eliminata, lasciando al conducente la discrezionalità e l'apprezzamento di opportunità circa il tipo di scarpe da utilizzare durante la guida.\nPer approndimenti: Polizia di Stato\n" } ]
766
[ { "from": "human", "value": "Come si utilizzano la Carta di Identità Elettronica e la Carta Nazionale dei Servizi?" }, { "from": "gpt", "value": "Per poter accedere ai servizi on-line utilizzando la Carta di identità elettronica o la Carta nazionale dei servizi è necessario che l’utente sia identificato dal sistema, attraverso la decodifica delle informazioni contenute nel chip integrato nella smart card. Per accedere ai servizi on-line della PA, sarà, quindi, necessario che il computer utilizzato  - oltre ad essere connesso alla rete -  sia dotato di un lettore di smart card, una particolare periferica che permette di leggere il chip installato sulla carta.\nPer effettuare l’accesso l’utente, dopo aver inserito la carta nel lettore, deve completare l’autenticazione con l’inserimento del codice PIN personale, consegnatogli nel momento del rilascio della carta stessa.\nL’art. 1 del c.d. Decreto crescita 2.0 – Decreto Legge 18 Ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2012, n. 221 – ha disposto l’unificazione della Carta di Identità Elettronica con la Tessera Sanitaria in una nuova tipologia di documento, il Documento Unificato (DU) che sommerà valore di documento di identità a vista, di strumento di identificazione informatica (per l’accesso ai servizi online delle PA) e di documento abilitante per l’accesso alle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale.\nInoltre, l’art. 14 del DL 21 giugno 2013, n. 69 convertito con modificazioni dalla L. 9 agosto 2013, n. 98 (c.d. decreto del Fare), ha precisato che il documento unificato sostituisce, a tutti gli effetti di legge, il tesserino di codice fiscale rilasciato dall’Agenzia delle entrate.\n \n \n" } ]
767
[ { "from": "human", "value": "Che cos’è la Carta Nazionale dei Servizi (CNS)?" }, { "from": "gpt", "value": "La Carta Nazionale dei Servizi CNS è uno strumento di abilitazione informatica che permette l’accesso ai servizi on-line della Pubblica Amministrazione su tutto il territorio nazionale (art. 1, comma 1, lett, d) Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, Codice dell’Amministrazione Digitale).\n\tDal punto di vista funzionale la Carta Nazionale dei Servizi permette di usufruire dei medesimi servizi telematici per i quali è previsto l’accesso attraverso la Carta di Identità Elettronica (CIE), come ad esempio la richiesta di certificati, la presentazione di istanze e/o documenti, l’effettuazione di pagamenti on-line alla PA o l’accesso all’area riservata sul portale dedicato alla posta certificata gratuita al cittadino. Sul punto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 febbraio 2013 ha precisato (art. 61) che l’utilizzo della CNS sostituisce, nei confronti della pubblica amministrazione, la firma elettronica avanzata per la fruizione dei servizi erogati in rete dalle PA e per l’invio di istanze e dichiarazioni alle amministrazioni pubbliche.\nA differenza della CIE, la Carta Nazionale dei Servizi non vale come documento di riconoscimento a vista.\nIl supporto fisico della Carta è costituito da una smart card dotata di un microprocessore in grado di registrare, in modo protetto, le informazioni necessarie per l’autenticazione in rete del titolare (certificato di autenticazione).\nIl chip integrato nella carta contiene:\n" } ]
768
[ { "from": "human", "value": "In che modo è possibile conservare la validità di un documento amministrativo informatico quando viene stampato?" }, { "from": "gpt", "value": "L’art. 23 del Codice dell’Amministrazione Digitale (Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e s.m.i.), riconosce alle copie analogiche di documenti informatici (es. la stampa di un certificato, un contratto, ecc.) la stessa efficacia probatoria dell’originale informatico da cui sono tratti se la loro conformità non viene espressamente disconosciuta (in giudizio). Diverso è il caso in cui la conformità all’originare informatico, in tutte le sue componenti, sia attestata da un pubblico ufficiale autorizzato. In questo caso, infatti, per negare alla copia analogica di documento informatico la stessa efficacia probatoria del documento sorgente si rende necessaria la querela di falso.\nQuesto regime, di carattere generale, incontra alcune deroghe rispetto alle copie analogiche di documenti amministrativi informatici.\nIn primo luogo l’art. 23-ter del CAD prevede che sulle copie analogiche di documenti amministrativi informatici possa essere apposto un contrassegno a stampa (detto anche timbro digitale o glifo) che consente di accertare la corrispondenza tra le copie analogiche stesse e l’originale informatico (in esso deve essere codificato, infatti, il documento informatico o le informazioni necessarie a verificarne la corrispondenza all’originale in formato digitale). La verifica avviene grazie ad appositi software che leggono le informazioni contenute nel timbro digitale. I software necessari per l’attività di verifica devono essere gratuiti e messi liberamente a disposizione da parte delle amministrazioni.\nInoltre, il c.d. Decreto crescita 2.0 – Decreto Legge 18 Ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla Legge 17 dicembre 2012, n. 221) ha previsto un regime semplificato per l’invio,   cittadini sprovvisti di domicilio digitale, di comunicazioni diverse dai certificati che dovranno essere utilizzati nei rapporti tra privati. In questo caso l’amministrazione può inviare al cittadino una copia analogica dei documenti stessi, sottoscritta con firma autografa sostituita a mezzo stampa, conformemente alle previsioni di legge (Decreto Legislativo 12 dicembre 1993, n. 39). L’amministrazione che invia copia cartacea della comunicazione redatta in originale informatico dovrà apporre una dicitura che specifichi che il documento informatico, da cui la copia è tratta, è stato predisposto e conservato presso l’amministrazione.\n" } ]
769
[ { "from": "human", "value": "Quali vantaggi fiscali sono previsti per l'adesione al Fondo Perseo?" }, { "from": "gpt", "value": "Il dipendente che aderisce al Fondo Perseo, può dedurre annualmente per i versamenti che effettua sulla sua posizione individuale, una somma pari al minimo delle tre possibilità:\n" } ]
770
[ { "from": "human", "value": "Molti documenti amministrativi recano un timbro dell’amministrazione che li emette, quale strumento sostituisce il timbro per i documenti informatici?" }, { "from": "gpt", "value": "Per la validità dei documenti amministrativi, che necessitano di timbri, sigilli e contrassegni, prodotti in modalità informatica, è necessaria la firma digitale o qualificata del funzionario che li rilascia.\nL'art. 24 del Codice dell’Amministrazione Digitale (Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e s.m.i.) prevede, infatti, che “l'apposizione di firma digitale integra e sostituisce l’apposizione di sigilli, punzoni, timbri, contrassegni e marchi di qualsiasi genere ad ogni fine previsto dalla normativa vigente”.\n" } ]
771
[ { "from": "human", "value": "Cosa succede se il gestore del fondo complementare fallisce?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Decreto Legislativo 5 dicembre 2005, n. 252 ha previsto che il patrimonio che si raccoglie con i fondi pensione è autonomo e indipendente rispetto al patrimonio del gestore. In più i soldi raccolti vengono depositati in una banca terza, quindi un’ulteriore garanzia. La banca depositaria non può utilizzare il risparmio raccolto dai fondi pensione, né i creditori possono rivelarsi su di esso, quindi si hanno rischi minimi (Delibera COVIP del 16 marzo 2012).\n" } ]
772
[ { "from": "human", "value": "Il dipendente che non vuole destinare il trattamento di fine rapporto al fondo di categoria, ma a quello più sicuro Fondo tesoreria INPS, come può fare?" }, { "from": "gpt", "value": "Se si è un dipendente di un’azienda con meno di 50 dipendenti, il trattamento di fine rapporto (TFR) resta in azienda, e non può assolutamente convogliare mensilmente al Fondo tesoreria INPS (FondInps).\nIl FondInps è stato istituito nel 2005 con un patrimonio separato e autonomo da quello dell’istituto dove l’iscritto può anche attivare una contribuzione a proprio carico.\nNelle aziende con almeno 50 dipendenti, il TFR del lavoratore che entro sei mesi dalla sua assunzione non decide cosa fare, vale la regola del silenzio-assenso, cioè viene destinato al fondo complementare di categoria o in mancanza al FondInps che è irreversibile.\nSolo in un caso è possibile cambiare idea, cioè quando cessa il rapporto di lavoro e non si ha più la possibilità di versare al fondo complementare; in tal caso si può richiedere il riscatto del montante accumulato. Se il lavoratore trova un nuova occupazione, potrà scegliere se lasciare il TFR nella nuova azienda o destinarlo ad un fondo pensione.\n" } ]
773
[ { "from": "human", "value": "Quali sono le caratteristiche della mediazione penale nel processo minorile?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Decreto del Presidente della Repubblica  22 settembre 1988, n. 448 all'articolo 28, nel disciplinare la sospensione del processo con messa alla prova, sancisce che il giudice può impartire prescrizioni dirette a riparare le conseguenze del reato e a promuovere la conciliazione del minore con la persona offesa dal reato. Tale norma tende a responsabilizzare al massimo il minore colpevole e a sviluppare un processo di rivisitazione dell’atto antisociale posto in essere.\nSpecificamente si cerca di introdurre nell’intervento penale un modello riparativo e conciliativo che, avvicinando la vittima al colpevole, tende a ricostruire quel rapporto sociale che il reato ha interrotto. Questo intervento si articola sull’impegno del colpevole a riparare le conseguenze dannose del reato e a realizzare una conciliazione con la vittima del comportamento criminoso.\nIl mediatore ha il compito di facilitare la comunicazione oltre che di garantire le regole di interazione verbale che all'inizio dell'incontro di mediazione vengono prioritariamente esplicitate, condivise ed accolte dalle parti. L'esito del percorso di mediazione penale si configura come positivo o negativo e viene comunicato al giudice dal mediatore, senza riferire motivazioni specifiche data la riservatezza dell'incontro.\nPer esito positivo s'intende una ricomposizione o significativa riduzione del conflitto: in tal caso si prevede la possibilità di definire accordi di riparazione riguardanti interventi diretti alla vittima, compreso il risarcimento, o attraverso lo svolgimento di attività di utilità sociale.\n" } ]
774
[ { "from": "human", "value": "I professionisti potranno utilizzare la PEC gratuita messa a disposizione dei cittadini per le loro attività professionali?" }, { "from": "gpt", "value": "No. La PEC gratuita per i cittadini è contemplata dall’articolo 16-bis, comma 5 del DECRETO-LEGGE 29 novembre 2008, n. 185, convertito con modificazioni dalla LEGGE 28 gennaio 2009, n. 2. Questa norma, in particolare, prevede l’attribuzione ai cittadini richiedenti di una casella di posta elettronica certificata al fine di diffondere l’utilizzo delle tecnologie informatiche nelle comunicazioni fra cittadini e pubblica amministrazione in vista di una semplificazione dei rapporti, anche in funzione di un’ottimizzazione dei tempi e dei costi delle comunicazioni. I costi di questo servizio gravano sui bilanci pubblici. \nDiversamente l’obbligo posto a carico dei professionisti è finalizzato a migliorare le comunicazioni fra la pubblica amministrazione e quei soggetti che operano professionalmente sul mercato. L’utilizzo da parte di questi soggetti, della posta elettronica certificata destinata ai cittadini, per finalità legate alla loro attività professionale avrebbe come effetto di far ricadere i costi di parte della loro attività professionale sulla collettività. Il professionista potrà quindi utilizzare la PEC che sarà fornita a tutti cittadini che ne facciano richiesta solo quando agisce privatamente, alla stregua di qualsiasi altro cittadino.\n" } ]
775
[ { "from": "human", "value": "Ci sono differenze tra la “posta certificata gratuita per il cittadino” (circuito postacertificat@) e le PEC a pagamento  disponibili sul mercato?" }, { "from": "gpt", "value": "Sul piano generale entrambe gli strumenti garantiscono i servizi fondamentali per il dialogo telematico con la PA e risultano sottoposti al principio espresso dall’art. 65 del Codice dell’Amministrazione Digitale, Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (CAD) secondo cui la richiesta pervenuta alla PA è valida quando sia trasmessa dall’autore mediante la propria casella di posta elettronica certificata, purché le relative credenziali di accesso siano state rilasciate previa identificazione del titolare e ciò sia attestato dal gestore del sistema nel messaggio o in un suo allegato.\n\tProprio l’attestazione dell’avvenuta identificazione da parte del gestore da luogo a differenze pratiche nell’utilizzo dei due diversi strumenti di comunicazione.\n\tLa postacertificat@ rilasciata gratuitamente ai cittadini è uno strumento che, già prima della riforma del CAD, aveva in sé tutti gli elementi in grado di soddisfare le esigenze di certezza e di sicurezza connesse al dialogo formale con la PA. La procedura per il rilascio della casella di postacertificat@, infatti, impone un riconoscimento personale del richiedente.\n\tAl contrario, nel caso di caselle di posta elettronica certificata disponibili sul mercato la capacità di integrare i requisiti previsti dal citato art. 65 del CAD è subordinata alla conformità della casella PEC alle regole tecniche individuate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 settembre 2012. Le caselle di PEC che rispondono a questi requisiti sono denominate PEC-ID.\nL’art. 61 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 febbraio 2013 ha precisato che l’utilizzo della postacertificat@ e della PEC-ID, effettuato richiedendo la ricevuta completa, sostituisce la firma elettronica avanzata nei confronti della pubblica amministrazione.\nNel caso di invio di istanze e dichiarazioni attraverso caselle di posta certificata non conformi ai requisiti indicati dal DPCM 27 settembre 2012, occorrerà, quindi, sottoscrivere digitalmente la richiesta o, in alternativa, allegare alla mail (sotto forma di immagine) il modulo della richiesta debitamente sottoscritto e una copia non autenticata di un documento di identità valido.\n" } ]
776
[ { "from": "human", "value": "In caso di vuoto contributivo è vero che, se la situazione non viene regolarizzata entro 5 anni dal momento in cui esisteva l'obbligo di versamento dei contributi, questi ultimi cadono in prescrizione?" }, { "from": "gpt", "value": "In caso di vuoto contributivo e in mancanza di una regolarizzazione di tale vuoto, trascorsi 5 anni dal momento in cui esisteva l'obbligo di versare i contributi, questi cadono in \"prescrizione\", cioè l'Inps non può più richiederne il versamento e il datore di lavoro non può più volontariamente regolarizzare la posizione del dipendente. Il termine di prescrizione è fissato a 5 anni a decorrere dal 1° gennaio 1996, mentre in precedenza tale termine era fissato dopo 10 anni. Il termine decennale permane nel caso in cui siano il lavoratore o i suoi superstiti a denunciare la mancata assicurazione da parte del datore di lavoro. Gli atti interruttivi della prescrizione sono quelli previsti dall'articolo 2943 del Codice Civile.\nLa Circolare Inps n 69/2005 precisa che in ogni caso, ed ancorché si tratti di contributi riferentesi a periodi successivi al 1° gennaio 1996, la denuncia del mancato pagamento dei contributi stessi da parte del lavoratore dipendente o a progetto o del collaboratore coordinato e continuativo comporta che il termine prescrizionale sia decennale, sempre che l'Istituto provveda ad emettere il proprio atto avente efficacia interruttiva.\nLa Circolare Inps n 31/2012 specifica che per quanto riguarda gli atti interruttivi (o gli atti di inizio di procedure di recupero) posti in essere dall’Istituto e ritenuti idonei ai fini dell’applicazione del preesistente termine di prescrizione decennale tra questi rientra qualunque concreta attività di indagine o attività ispettiva compiuta dall’Istituto in qualità di titolare della contribuzione omessa. Nel Messaggio Inps n. 8447 del 16/05/2012 contenente chiarimenti alla Circolare 31 del 2 marzo 2012 viene evidenziato che in nessun caso, potranno essere recuperati contributi per i quali, alla data della denuncia, sia già maturata l’ordinaria prescrizione quinquennale.\nPer ulteriori approfondimenti: INPS - Contributi da riscatto \n \n" } ]
777
[ { "from": "human", "value": "Esiste un regolamento sulla privacy nel mondo della scuola?" }, { "from": "gpt", "value": "Si. Il Garante per la protezione dei dati personali ha fornito al mondo della scuola indicazioni generali in materia di tutela della privacy  con la pubblicazione di un opuscolo destinato a dirigenti scolastici, insegnanti, personale ATA, ma anche a genitori e studenti.\n\tTra le indicazioni del Garante c’è l’obbligo del consenso per video e foto da pubblicare sui social network mentre non si possono pubblicare on line nomi e cognomi degli studenti non in regola con i pagamenti della retta scolastica; i voti dei compiti in classe e delle interrogazioni, gli esiti degli scrutini o degli esami di Stato sono pubblici, ma è necessario evitare di fornire, anche indirettamente, informazioni sulle condizioni di salute degli studenti (ad esempio fare riferimento alle prove differenziate sostenute dagli studenti portatori di handicap).\n\tPer approfondire l'argomento si può consultare la pagina dedicata del sito del Garante per la protezione dei dati personali.\n" } ]
778
[ { "from": "human", "value": "E’ possibile conferire ad un terzo una procura alla sottoscrizione digitale dei documenti per la fase costitutiva, modificativa ed estintiva dell’impresa ?\n " }, { "from": "gpt", "value": "Si. La procura è il negozio con il quale una persona conferisce ad un’altra il potere di rappresentarla. E’ un atto a rilevanza esterna, perché incide sui rapporti esterni tra il rappresentato e i terzi: il rappresentante, infatti, acquista il potere di impegnare direttamente il rappresentato con i terzi con i quali viene in contatto. La procura deve essere conferita con la stessa forma prescritta dalla legge per il negozio che il rappresentante deve concludere ( articolo 1392 del Codice Civile). \nIn tale ambito assume caratteri peculiari la procura alla presentazione telematica. Nel merito per la nascita dell’impresa il DECRETO-LEGGE 31 gennaio 2007, n. 7  all’articolo 9 ha introdotto la comunicazione unica da presentarsi all’ufficio del registro delle imprese per via telematica. Con la comunicazione unica si espletano tutte le formalità relative alla fase costitutiva modificativa ed estintiva dell’impresa e vale quale assolvimento di tutti gli adempimenti amministrativi previsti dalla legge anche ai fini previdenziali, assistenziali e fiscali. In tale ambito la circolare 3616/C del Ministero dello Sviluppo Economico evidenzia che con la procura alla presentazione telematica, il titolare dell’impresa attribuisce al soggetto designato il potere di sottoscrizione digitale e presentazione telematica della comunicazine unica all’ufficio del registro delle imprese. Il documento ha valore di procura speciale limitata all’espletamento della formalità identificata dal codice univoco della pratica. Per il conferimento della procura speciale telematica è sufficiente la forma scritta semplice con sottoscrizione non autenticata.  \nSpecificamente, l'incarico per la sottoscrizione digitale e presentazione telematica della comunicazione unica all'ufficio del registro delle imprese, va compilato, sottoscritto con firma autografa, acquisito tramite scansione in formato pdf ed allegato, con firma digitale del professionista, alla modulistica elettronica dedicata. Inoltre deve essere allegata copia informatica di un documento di identità valido di ciascuno dei soggetti che hanno apposto la firma autografa .\n" } ]
779
[ { "from": "human", "value": "Dove si possono reperire gli indirizzi delle Unità Sanitarie Territoriali della Rete Ferroviaria Italiana?" }, { "from": "gpt", "value": "Gli indirizzi delle Strutture Sanitarie Territoriali sono consultabili sul sito delle Ferrovie dello Stato Italiano.\nTra  le attività della Rete Ferrioviaria Italiana o RFI legati all'esercizio ferroviario, rientrano infatti numerose e diversificate attività in campo sanitario , offerte dalla Direzione Sanità, e rivolte sia alle società del Gruppo Ferrovie dello Stato, sia a singoli cittadini, sia ad altre Società ed Aziende, in particolare quelle legate al settore dei trasporti. \n\t.\n" } ]
780
[ { "from": "human", "value": "Come avviene la ricongiunzione in Fondi diversi dal Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti ?" }, { "from": "gpt", "value": "L' art. 2 della Legge 7 febbraio 1979, n. 29 prevede che il lavoratore che possa far valere periodi di iscrizione:\n\t• nell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti;\n\t• in forme obbligatorie di previdenza sostitutive, esclusive od esonerative dell’assicurazione generale obbligatoria predetta;\n\t• nelle gestioni speciali per i lavoratori autonomi gestite dall’Inps\n\tpuò chiedere in qualsiasi momento, ai fini del diritto e della misura di un’unica pensione, la ricongiunzione di tutti i periodi di contribuzione dei quali sia titolare. L’interessato può esercitare la facoltà di ricongiunzione presso la gestione in cui risulti iscritto all’atto della domanda ovvero nella gestione, diversa da quella di iscrizione, nella quale possa far valere almeno otto anni di contribuzione versata in costanza di effettiva attività lavorativa.\n\tTale tipo di ricongiunzione è onerosa.\n\t \nFino al 30 giugno 2010 la ricongiunzione nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti dei periodi contributivi maturati in ordinamenti pensionistici “alternativi”  avveniva senza oneri per il richiedente. Dal 01 luglio 2010 invece anche tale tipo di ricongiunzione  è diventata onerosa, così come statuito dalla Legge 30 luglio 2010, n. 122 e successivamente precisato dalla Circolare Inps n. 142 del 05 novembre 2010.\nL’onere viene determinato in relazione alla collocazione temporale dei periodi ricongiunti ed alla loro valutazione ai fini pensionistici.\nLe somme a carico del richiedente possono essere versate in unica soluzione o in forma rateale (la rateazione non può superare la metà dei mesi ricongiunti, prevede un primo versamento di importo pari a tre rate e comporta maggiorazione di interessi). Qualora entro il termine di 60 giorni dalla ricezione del provvedimento di accoglimento della domanda, l’interessato non provveda a confermare l’operazione di ricongiunzione con il pagamento dell’intero onere o delle prime tre rate, si intende che abbia rinunciato all’operazione di ricongiunzione.\nSe interviene il pensionamento nel corso della rateazione, le rate dell’onere ancora dovute possono essere trattenute direttamente dai ratei di pensione\n" } ]
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[ { "from": "human", "value": "Come avviene la ricongiunzione nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti?" }, { "from": "gpt", "value": "L’art. 1 della Legge 7 febbraio 1979, n. 29 dà la possibilità di ricongiungere presso il Fondo pensioni lavoratori dipendenti, gestito dall’Inps, tutti i contributi esistenti nelle altre gestioni sostitutive, esclusive o esonerative dell’Assicurazione obbligatoria (cosiddette gestioni “alternative” quali Inpdap, Fondi speciali Ferrovie, Volo, Elettrici, Telefonici…) o nelle Gestioni speciali dei lavoratori autonomi (Artigiani, commercianti e coltivatori diretti, esclusa la Gestione separata dei parasubordinati).\nFino al 30 giugno 2010 la ricongiunzione nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti dei periodi contributivi maturati in ordinamenti pensionistici “alternativi”  avveniva senza oneri per il richiedente. Dal 01 luglio 2010 invece anche tale tipo di ricongiunzione  è diventata onerosa, così come statuito dalla Legge 30 luglio 2010, n. 122,  e successivamente precisato dalla Circolare Inps n. 142 del 05 novembre 2010; la facoltà di ricongiunzione può essere esercitata a condizione che l’interessato possa far valere, successivamente alla cessazione dell’attività come lavoratore autonomo, almeno cinque anni di contribuzione in qualità di lavoratore dipendente, in una o più gestioni pensionistiche obbligatorie.\n\tL’onere viene determinato in relazione alla collocazione temporale dei periodi ricongiunti ed alla loro valutazione ai fini pensionistici.\nLe somme a carico del richiedente possono essere versate in unica soluzione o in forma rateale (la rateazione non può superare la metà dei mesi ricongiunti, prevede un primo versamento di importo pari a tre rate e comporta maggiorazione di interessi). Qualora entro il termine di 60 giorni dalla ricezione del provvedimento di accoglimento della domanda, l’interessato non provveda a confermare l’operazione di ricongiunzione con il pagamento dell’intero onere o delle prime tre rate, si intende che abbia rinunciato all’operazione di ricongiunzione.\nSe interviene il pensionamento nel corso della rateazione, le rate dell’onere ancora dovute possono essere trattenute direttamente dai ratei di pensione\n" } ]
782
[ { "from": "human", "value": " Quali sono le tutele previste dall’ordinamento per la segnalazione di abbandono del minore?" }, { "from": "gpt", "value": "Sussiste una situazione di abbandono quando manchi al minore una assistenza morale e materiale. E’ da rilevare che la situazione di abbandono deve essere presa in considerazione non in relazione alla posizione soggettiva del genitore ma alla situazione oggettiva del minore. Quel che importa è che oggettivamente il minore non abbia quelle cure che gli sono indispensabili per crescere. L’ordinamento prevede, a garanzia del minore, che la segnalazione di una situazione di abbandono possa essere effettuata da chiunque (art. 9, comma 1, Legge 4 maggio 1983, n. 184). Ma viene sancito anche il dovere giuridico, penalmente sanzionato (art. 70, Legge 4 maggio 1983, n. 184), dei pubblici ufficiali, degli incaricati di pubblico servizio, degli esercenti un servizio di pubblica necessità, di riferire al più presto al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni del luogo ove si trova il minore sulle condizioni di ragazzi in situazione di abbandono di cui vengono a conoscenza per ragioni d’ufficio. Inoltre gli istituti di assistenza debbono trasmettere semestralmente allo stesso Procuratore del luogo ove tali istituti hanno sede l’elenco di tutti i minori ricoverati con indicazione specifica, per ciascun minore, dei rapporti mantenuti con la propria famiglia e sulle sue condizioni psicofisiche.\n" } ]
783
[ { "from": "human", "value": "Il docente è obbligato, su  richiesta del dirigente scolastico, a somministrare farmaci in orario scolastico agli studenti affetti da patologie gravi?" }, { "from": "gpt", "value": "Non esiste per il personale docente l’obbligo di somministrare a scuola farmaci agli alunni, a meno che non si sia data volontariamente la disponibilità a svolgere tale funzione e comunque non prima che la scuola abbia acquisito formalmente la richiesta della famiglia o di chi esercita la potestà genitoriale.\n\tI genitori, così come stabilito dalla Nota del Ministero dell'Istruzione del 25 novembre 2005, n. 231, Linee-Guida per la somministrazione di farmaci in orario scolastico, devono  inoltrare un’istanza al Dirigente Scolastico accompagnata da una prescrizione del medico curante che attesti lo stato di malattia dell'alunno con la prescrizione specifica dei farmaci da assumere. Infatti, secondo l’art. 3 della nota MIUR  la somministrazione di farmaci agli alunni in orario scolastico coinvolge le famiglie degli alunni, il dirigente scolastico, il personale docente e non docente, i medici di base e le ASL competenti che devono rilasciare autorizzazioni specifiche.\n\tUna volta ricevuta la richiesta, i dirigenti scolastici individuano gli operatori scolastici tra il personale docente ed Ata che abbia seguito i corsi di pronto soccorso. Qualora non vi siano in sede i requisiti professionali necessari a garantire l’assistenza sanitaria, i dirigenti scolastici possono individuare altri soggetti istituzionali del territorio con i quali stipulare accordi e convenzioni  dandone comunicazione formale e motivata ai genitori.\n \n" } ]
784
[ { "from": "human", "value": "Quali sono le tutele previste dall’ordinamento per il caso in cui il minore sia sottratto al suo ambiente familiare?" }, { "from": "gpt", "value": "L’ordinamento giuridico italiano prevede varie ipotesi criminose per il caso in cui il minore sia sottratto al suo ordinario ambiente familiare:\n" } ]
785
[ { "from": "human", "value": "Quali sono le tutele previste dall’ordinamento per impedire manipolazioni dello status familiare?\n " }, { "from": "gpt", "value": " \nIl minore ha un diritto sia ad essere registrato immediatamente dopo la nascita, sia ad acquisire un nome, sia ad avere uno status familiare veridico – Convenzione dell’ONU del 1989 .\nL’ordinamento giuridico vigente prevede tre diverse forme di reato, per impedire manipolazioni agli status a cui ha diritto chi nasce.\n" } ]
786
[ { "from": "human", "value": "Un cittadino europeo che vuole studiare/lavorare in un altro Stato membro dell'Unione europea, dove può trovare informazioni utili?" }, { "from": "gpt", "value": "È consigliabile visitare il portale europeo della mobilità professionale EURES, contenente informazioni sulle opportunità di lavoro e studio in tutta Europa.\n" } ]
787
[ { "from": "human", "value": "Gradirei essere informato in ordine ai requisiti per lavorare nell'Ufficio Stampa di una PA." }, { "from": "gpt", "value": "I requisiti per lavorare in un ufficio stampa di una PA sono stabiliti dalla Legge 7 giugno 2000, n.150 (art.9 comma 3) e dal Decreto Presidente della Repubblica 422/2001: ’’L’ufficio stampa è diretto da un coordinatore, che assume la qualifica di capo ufficio stampa, il quale, sulla base delle direttive impartite dall’organo di vertice dell’amministrazione, cura i collegamenti con gli organi di informazione, assicurando il massimo grado di trasparenza, chiarezza e tempestività delle comunicazioni da fornire nelle materie di interesse dell’amministrazione\".Normativa: Ordine Dei Giornalisti \n \n \n" } ]
788
[ { "from": "human", "value": "Un lavoratore, in seguito al fallimento dell'azienda per cui lavora, ha diritto al TFR e al pagamento delle ultime mensilità? " }, { "from": "gpt", "value": "Con sentenza n. 1106 del 9/2/99 la Corte di cassazione ha affermato essenzialmente l'obbligo del Fondo di garanzia dell'Inps di pagare le ultime retribuzioni non corrisposte dal datore di lavoro dichiarato fallito. La normativa di riferimento a tale riguardo è dettata dall'art. 2 D. Lgs. 80/82, che ha dato attuazione alla direttiva 80/987/CEE in materia di tutela dei lavoratori subordinati in caso di insolvenza del datore di lavoro. Il citato art. 2 D. Lgs. 80/82 ha riconosciuto al lavoratore la facoltà di chiedere al Fondo di garanzia dell'Inps il pagamento delle ultime tre retribuzioni, che non siano state corrisposte dal datore di lavoro, sempre che le retribuzioni in questione siano state maturate nei dodici mesi antecedenti l'apertura della procedura per la dichiarazione di fallimento.\nPrecisamente possono essere posti a carico del Fondo (circolare INPS n. 53 del 2007) solo i crediti di lavoro maturati nell’ultimo trimestre ed aventi natura di retribuzione propriamente detta, compresi i ratei di tredicesima e di altre mensilità aggiuntive, nonché le somme dovute dal datore di lavoro a titolo di prestazioni di malattia e maternità; devono invece essere escluse l’indennità di preavviso, l’indennità per ferie non godute, l’indennità di malattia a carico dell’INPS che il datore di lavoro avrebbe dovuto anticipare. \nPer gli altri crediti da lavoro dipendente è necessario attendere la chiusura della procedura fallimentare.\nPagina dell'INPS dedicata\n" } ]
789
[ { "from": "human", "value": "Quali sono le conseguenze della mancata presentazione al colloquio di lavoro o del rifiuto all’offerta lavorativa per un lavoratore in mobilità?" }, { "from": "gpt", "value": "I lavoratori iscritti nelle liste di mobilità, così come tutti i lavoratori che percepiscono un sussidio legato allo stato di disoccupazione, vengono cancellati dalle liste e decadono dai trattamenti previdenziali quando:\n\t\t- rifiutino di partecipare a iniziative di politiche attive di lavoro proposte dai Centri per l’impiego o non vi partecipino regolarmente senza un giustificato motivo;\n\t\t- non accettino un’offerta di lavoro con inquadramento in un livello retributivo superiore almeno del 20 per cento rispetto all’importo lordo dell’indennità cui hanno diritto.\n\tLa decadenza si verifica quando le attività lavorative o di formazione ovvero di riqualificazione si svolgono in un luogo che non dista più di 50 chilometri dalla residenza del lavoratore o comunque è raggiungibile con mezzi di trasporto pubblici mediamente in 80 minuti (art. 4, commi 41 e 42 della Legge 28 giugno 2012, n. 92).\n\tIn tali ipotesi qualora sia dichiarata la decadenza dalla prestazione, pur venendo meno il diritto alla prestazione, rimangono salvi i diritti già maturati. Viene fatto obbligo ai Servizi competenti - Centri  per  l'impiego e altri  organismi  autorizzati  o accreditati  a  svolgere  le  previste funzioni, in conformità delle norme regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano - di comunicare tempestivamente all’INPS gli eventi sopra indicati.\n\tLa competenza a certificare lo stato di disoccupazione è infatti attribuita ai Centri per l’impiego presso cui il lavoratore ha dichiarato la propria disponibilità a lavorare (Messaggio Inps n. 10378 del 20 giugno 2012).\n\tA seguito della comunicazione, INPS adotta il provvedimento di decadenza, recuperando le somme eventualmente erogate per i periodi di non spettanza del trattamento.\n\tContro il provvedimento di decadenza è ammesso ricorso al Comitato provinciale di cui all’art. 34 del Decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1970, n. 639 (Circolare Inps n. 2 del 07/01/2013).\n\t \n\tE' invece possibile conservare lo stato di disoccupazione anche in concomitanza di attività lavorativa da cui derivi un reddito annuale non superiore a 8.000 euro lordi, in caso di lavoro subordinato, e non superiore a 4.800 euro lordi se la prestazione e' di natura autonoma (art. 7 comma 7 del Decreto Legge 28 giugno 2013, n. 76).\n\t \n" } ]
790
[ { "from": "human", "value": "Un lavoratore extracomunitario ha diritto all'indennità di malattia?" }, { "from": "gpt", "value": "Il lavoratore extracomunitario assicurato con l'INPS ha diritto alle stesse prestazioni previste per i lavoratori italiani. Ai lavoratori che si ammalano è riconosciuta l'indennità di malattia, una prestazione che viene pagata in sostituzione della retribuzione. L'indennità di malattia spetta alla quasi totalità degli operai del settore privato; agli impiegati del settore Terziario e Servizi (ex commercio); ai disoccupati e sospesi dal lavoro (appartenenti alle categorie sopra indicate) purché il lavoro sia cessato o sospeso da non più di 60 giorni prima dell'inizio della malattia.\nIn linee generali per i lavoratori dipendenti, l'importo dell'indennità è pari al 50% della retribuzione media giornaliera per i primi 20 giorni di malattia; al 66,6% per i giorni successivi della malattia o nei casi di ricaduta. \n   \n" } ]
791
[ { "from": "human", "value": "Per quanto tempo spetta l'indennità di malattia?" }, { "from": "gpt", "value": "L'indennità di malattia, per i lavoratori a tempo indeterminato dell’industria, dell’agricoltura, per gli apprendisti e per i lavoratori sospesi, spetta per un periodo massimo di 180 giorni per ciascun anno solare: i primi tre giorni sono a carico del datore di lavoro, mentre dal quarto giorno di assenza l'Inps provvede al pagamento.\nNei casi particolari quali:\n" } ]
792
[ { "from": "human", "value": "Cos'é il sussidio LPU?" }, { "from": "gpt", "value": "Il sussisio LPU (lavori pubblica utilità) è stato introdotto per sostenere persone disoccupate e prive di trattamento previdenziale ed è mirato alla creazione di occupazione in nuovi bacini d'impiego.\nI progetti per l'erogazione dei sussidi sono promossi da: Pubblica Amministrazione; Enti pubblici economici; Società a prevalente partecipazione pubblica; Cooperative sociali, ecc.\nSono utilizzati per tali progetti di lavoro: lavoratori in cerca di prima occupazione; disoccupati iscritti da più di due anni nelle liste di collocamento; iscritti nelle liste di mobilità che non percepiscono l'indennità.\nL’assegno è erogato dall'Inps su richiesta dell'ente utilizzatore.\nI lavoratori devono essere impegnati per un orario settimanale di 20 ore e per non più di 8 ore giornaliere. Nel caso di un impegno superiore è dovuto un assegno integrativo a carico del soggetto utilizzatore.\nIl sussidio per LPU spetta per un periodo massimo di 12 mesi per ciascun progetto.\nL'importo per l'anno 2013 è pari a €  413,16 mensili, così come stabilito dalla Circolare Inps n. 14 del 30/01/2013.\nAi lavoratori impiegati spettano, per i periodi di erogazione del sussidio, gli assegni per il nucleo familiare.\n" } ]
793
[ { "from": "human", "value": "Cos'é il sussidio LSU?" }, { "from": "gpt", "value": "Il sussidio LSU (lavori socialmente utili) è stato introdotto per sostenere persone disoccupate e prive di trattamento previdenziale ed è mirato alla qualificazione professionale in settori innovativi e alla realizzazione di progetti con carattere straordinario.\nI progetti per l'erogazione dei sussidi sono promossi da: Pubblica Amministrazione; Enti pubblici economici; Società a prevalente partecipazione pubblica; Cooperative sociali, ecc.\nLo svolgimento di un lavoro socialmente utile non comporta in alcun caso l'instaurazione di un rapporto di lavoro e non determina la cancellazione dalle liste di mobilità.\nSono utilizzati per tali progetti di lavoro: lavoratori in cerca di prima occupazione; disoccupati iscritti da più di due anni nelle liste di collocamento; iscritti nelle liste di mobilità che non percepiscono l'indennità.\nL’assegno è erogato dall'Inps su richiesta dell'ente utilizzatore.\nI lavoratori devono essere impegnati per un orario settimanale di 20 ore e per non più di 8 ore giornaliere. Nel caso di un impegno superiore è dovuto un assegno integrativo a carico del soggetto utilizzatore.\nIl sussidio per LSU spetta per un periodo massimo di 12 mesi per ciascun progetto.\nL'importo per l'anno 2013 è pari a € 572,68 mensili, così come stabilito dalla Circolare Inps n. 14 del 30/01/2013. \nAi lavoratori impiegati spettano, per i periodi di erogazione del sussidio, gli assegni per il nucleo familiare.\n" } ]
794
[ { "from": "human", "value": "Vorrei costituire una ditta individuale, devo iscrivermi al registro delle imprese? Ci sono dei termini?" }, { "from": "gpt", "value": "Le imprese individuali devono iscriversi al Registro delle Imprese della Camera di commercio di competenza entro 30 giorni dalla nascita dell'impresa (art. 2196 Codice Civile).\n\tDal 1° aprile 2010 tutte le imprese, sia individuali che societarie, devono obbligatoriamente espletare gli adempimenti attinenti al Registro delle imprese (iscrizione, modifica, cessazione) per via telematica o su supporto informatico, tramite la procedura ComUnica.   \n" } ]
795
[ { "from": "human", "value": "Dove è possibile reperire le informazioni necessarie per l'assunzione di un lavoratore domestico?" }, { "from": "gpt", "value": "Nella pagina dell'INPS dedicata all'assunzione del lavoratore domestico si trovano tutte le informazioni necessarie.\nA partire dal 29 gennaio 2009 la comunicazione di assunzione deve essere presentata all’Inps entro le ore 24 del giorno precedente (anche se festivo) a quello di instaurazione del rapporto di lavoro. La comunicazione ha efficacia anche nei confronti dei Servizi competenti, del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), nonché della Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo.\nL’obbligo di comunicazione esiste anche in fase di proroga, trasformazione (da tempo determinato a tempo indeterminato oppure in caso di svolgimento dell’attività in una abitazione del datore di lavoro diversa da quella comunicata precedentemente) e cessazione del rapporto di lavoro. In questo caso la comunicazione dovrà essere effettuata entro cinque giorni dall’evento utilizzando l'apposito modello disponibile sul sito dell'INPS. Da aprile 2011 per l'iscrizione e le eventuali variazioni il datore di lavoro domestico, previa identificazione tramite PIN, potrà, in modo semplificato:\n \n-avvalersi del Contact Center, al numero 803.164, fornendo telefonicamente i dati necessari. Fino al 30 settembre 2011 saranno accettate anche comunicazioni senza preidentificazione con PIN ma l’operatore del Contact Center guiderà per il rilascio del PIN;\n- utilizzare l'apposita procedura Internet di compilazione e invio on-line disponibile sul sito internet dell'Istituto (www.inps.it).\n" } ]
796
[ { "from": "human", "value": "Come si calcolano le ferie della colf?" }, { "from": "gpt", "value": "Come descritto sul sito dell'INPS il lavoratore domestico :\n1. Indipendentemente dalla durata dell'orario di lavoro, per ogni anno di servizio presso lo stesso datore di lavoro, il lavoratore ha diritto ad un periodo di ferie di 26 giorni lavorativi.(I 26 giorni andranno intesi come giorni lavorativi dal lunedì al sabato senza calcolare le festività infrasettimanali.)\n\t2. Il datore di lavoro, compatibilmente con le proprie esigenze e con quelle del lavoratore, dovrà fissare il periodo di ferie, ferma restando la possibilità di diverso accordo tra le parti, da giugno a settembre.3. Il diritto al godimento delle ferie è irrinunciabile. A norma dell'art. 10 del D.Lgs. 8 aprile 2003, n. 66, un periodo minimo di 4 settimane per ogni anno di servizio non può essere sostituito dalla relativa indennità, salvo il caso previsto al comma 8.\n\t4. Le ferie hanno di regola carattere continuativo. Esse potranno essere frazionate in non più di due periodi all'anno, purché concordati tra le parti. La fruizione delle ferie, salvo il caso previsto al comma 7, deve aver luogo per almeno due settimane entro l'anno di maturazione e, per almeno ulteriori due settimane, entro i 18 mesi successivi all'anno di maturazione.\n\t5. Durante il periodo di godimento delle ferie il lavoratore ha diritto per ciascuna giornata ad una retribuzione pari a 1/26 della retribuzione globale di fatto mensile.\n\t6. Al lavoratore che usufruisca del vitto e dell'alloggio spetta per il periodo delle ferie, ove non usufruisca durante tale periodo di dette corresponsioni, il compenso sostitutivo convenzionale.\n\t7. Nel caso di lavoratore di cittadinanza non italiana che abbia necessità di godere di un periodo di ferie più lungo, al fine di utilizzarlo per un rimpatrio non definitivo, su sua richiesta e con l'accordo del datore di lavoro, è possibile l'accumulo delle ferie nell'arco massimo di un biennio, anche in deroga a quanto previsto al comma 4.\n\t8. In caso di licenziamento o di dimissioni, o se al momento d'inizio del godimento del periodo di ferie il lavoratore non abbia raggiunto un anno di servizio, spetteranno al lavoratore stesso tanti dodicesimi del periodo di ferie al quale ha diritto, quanti sono i mesi di effettivo servizio prestato.\nLe ferie non possono essere godute durante il periodo di preavviso e di licenziamento, né durante il periodo di malattia o infortunio.\n\t \n" } ]
797
[ { "from": "human", "value": "Vorrei assumere una collaboratrice domestica, dove posso trovare le indicazioni per gli adempimenti necessari?" }, { "from": "gpt", "value": "Nella sezione dell'INPS dedicata ai lavoratori domestici si trovano gli adempimenti da effettuare prima dell'assunzione, sia da parte del datore di lavoro che del lavoratore e a seconda del paese di provenienza del lavoratore.\n" } ]
798
[ { "from": "human", "value": "La badante in maternità può essere licenziata?" }, { "from": "gpt", "value": "Il CCNL Colf e Badanti all'art. 25 stabilisce che “Dall’inizio della gravidanza, purché intervenuta nel corso del rapporto di lavoro, e fino alla cessazione del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro, la lavoratrice non può essere licenziata, salvo che per giusta causa”.\n\tPertanto, il divieto di licenziamento opera fino alla cessazione del periodo di astensione obbligatoria.\nIn egual misura \"Dall’inizio della gravidanza, purché intervenuta nel corso del rapporto di lavoro, e fino alla cessazione del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro non sono ritenute valide le dimissioni rassegnate dalla lavoratrice se non ratificate dalla Direzione Provinciale del Lavoro competente.\"\n" } ]
799
[ { "from": "human", "value": "Sono una colf e mi sono ammalata gravemente. Per quanto tempo ho diritto alla conservazione del posto? Per quanti giorni di malattia mi spetta la retribuzione?" }, { "from": "gpt", "value": "Come stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale per la disciplina del Lavoro domestico (del 13 febbraio 2007)(art. 26) e come riportato sul sito dell'INPS, il lavoratore domestico ammalato convivente o non convivente, ha diritto alla conservazione del posto per periodi differenti a seconda dell’anzianità maturata presso la stessa famiglia: 10 giorni, per anzianità fino a sei mesi; 45 giorni, se ha più di sei mesi e fino a due anni di servizio; 180 giorni, se l'anzianità di servizio supera i due anni.\nNel periodo di assenza dal lavoro per malattia, l'Inps non paga alcuna indennità. Dovrà essere il datore di lavoro a garantire il pagamento della metà del salario pattuito per i primi tre giorni e del salario intero per i giorni successivi, fino a un massimo di: 8 giorni, per anzianità fino a sei mesi; 10 giorni, per anzianità da sei mesi a due anni; 15 giorni, per anzianità superiori a due anni.\nNegli eventuali giorni di ricovero ospedaliero o di degenza presso il datore di lavoro, al lavoratore non spetta l'indennità di vitto e di alloggio.\n" } ]
800
[ { "from": "human", "value": "E' stato pubblicato il nuovo contratto collettivo per i lavoratori domestici?" }, { "from": "gpt", "value": "Si, il 1 luglio 2013 è stato approvato il nuovo contratto collettivo per i lavoratori domestici.\nL'INPS ha realizzato un'utile guida che riporta tutti gli articoli del contratto con i commenti esplicativi; un fac-simile utilizzabile come modello per la stipula del contratto e tutti gli adempimenti connessi con l'assunzione.\n" } ]