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1,401
[ { "from": "human", "value": "Una pubblica amministrazione può rilasciare un certificato da esibire ad un'altra pubblica amministrazione?" }, { "from": "gpt", "value": "No, dal  1° gennaio 2012 sono entrate in vigore nuove regole: agli uffici pubblici è vietato rilasciare certificati da esibire ad altre pubbliche amministrazioni ed ai gestori di pubblici servizi (art. 40 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445).\nLe certificazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione in ordine a stati, qualità personali e fatti sono valide ed utilizzabili solo nei rapporti tra privati. Le pubbliche amministrazioni, dunque, non possono più richiedere al cittadino certificazioni ed estratti (relativi a stati, qualità personali e fatti) rilasciate da altre pubbliche amministrazioni. A conferma di ciò, sulle certificazioni da produrre ai soggetti privati deve essere apposta, a pena di nullità, la dicitura: \"Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi\".\nLe modifiche sono state introdotte dall'articolo 15 della Legge 12 novembre 2011, n. 183 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge di stabilità 2012) che attua una completa \"decertificazione\" cioè eliminazione dei certificati nei rapporti tra pubbliche amministrazioni, e fra queste e i gestori di pubblici servizi. La nuova norma ha disposto la modifica dell'articolo 43 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 stabilendo che le Pubbliche Amministrazioni e i gestori di  pubblici servizi sono tenuti ad \"acquisire d'ufficio\" le informazioni oggetto delle dichiarazioni sostitutive di cui agli articolo 46 (Dichiarazioni sostitutive di certificazioni) e 47 (Dichiarazioni sostitutive dell'atto di notorietà) dello stesso decreto, nonchè tutti i dati e i documenti di interesse, e ad effettuare idonei controlli presso la pubblica amministrazione.\nLe nuove regole, in vigore dal 1 gennaio 2012, comportano che per i certificati anagrafici (residenza, stato di famiglia, esistenza in vita, etc.) è previsto, in ogni caso, il pagamento dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria, per ciascun certificato. Tutti i certificati anagrafici sono soggetti al pagamento dell'imposta di bollo, ad esclusione degli usi indicati nel Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642 .\nNei rapporti con gli organi della pubblica amministrazione e i gestori di pubblici servizi, i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni sostitutive. L’autocertificazione ha lo stesso valore dei certificati ma non è soggetta al pagamento dell'imposta di bollo, nè dei diritti di segreteria, e non necessita dell'autenticazione della firma.\n" } ]
1,402
[ { "from": "human", "value": "E' ancora possibile produrre un certificato, oltre il termine di validità, dichiarando, in fondo al documento, che le informazioni contenute nel certificato non hanno subito variazioni dalla data di rilascio?\n\t " }, { "from": "gpt", "value": "No, la Legge 12 novembre 2011, n. 183 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilita' 2012) - ha disposto, con l'art. 15, comma 1, lettera b, l'abrogazione del comma 2 dell'art. 41 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa) che prevedeva, appunto, la possibilità di produrre certificati, oltre il termine di validità, dichiarando che le informazioni in essi contenuti non avevano subito variazioni rispetto alla data del rilascio.\nResta confermata invece, la validità illimitata per i certificati non soggetti a modificazioni (certificati rilasciati dalle pubbliche amministrazioni attestanti  stati,  qualità  personali  e  fatti), per tutti gli altri certificati, la validità è di 6 mesi dalla data di rilascio, sempre che non esistano norme che ne prevedano una validità superiore.\nDal  1° gennaio 2012, secondo le modifiche apportate al già citato decreto dalla Legge di Stabilità 2012, agli uffici pubblici è vietato rilasciare certificati da esibire ad altre pubbliche amministrazioni ed ai gestori di pubblici servizi. Le certificazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione in ordine a stati, qualità personali e fatti sono valide ed utilizzabili solo nei rapporti tra privati. Le PA , dunque, non possono più richiedere al cittadino certificazioni ed estratti (relativi a stati, qualità personali e fatti) rilasciate da altre pubbliche amministrazioni. A conferma di ciò, sulle certificazioni da produrre ai soggetti privati deve essere apposta, a pena di nullità, la dicitura: \"Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi\".\nNei rapporti con gli organi della pubblica amministrazione e i gestori di pubblici servizi, dunque, i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni sostitutive.\nLe dichiarazioni sostitutive hanno la stessa validità temporale degli atti che sostituiscono.\n" } ]
1,403
[ { "from": "human", "value": "Il certificato di destinazione urbanistica (CDU) è autocertificabile?" }, { "from": "gpt", "value": "Il certificato di destinazione urbanistica rientra nel campo d'applicazione dell'articolo 15 della Legge 12 novembre 2011, n. 183 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge di stabilità 2012), che ha modificato la disciplina dei certificati e delle dichiarazioni sostitutive contenuta nel Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa), e pertanto può essere oggetto di autocertificazione e va rilasciato, a pena di nullità, con la dicitura: \"Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi\".\nIl certificato di destinazione urbanistica attesta e certifica, per determinate particelle catastali, le prescrizioni urbanistiche e la destinazione di un'area, così come previsto dal Piano Regolatore Generale (zona agricola, edificabile, verde, ecc..) alla data di rilascio dello stesso.\n\tTale certificazione, come definito e regolato dall'articolo 30 del Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), deve essere allegata agli atti da costituirsi tra vivi, sia in forma pubblica, sia in forma privata, aventi ad oggetto trasferimento o costituzione o scioglimento della comunione di diritti reali relativi a terreni, quando tali terreni non costituiscano pertinenze di edifici censiti nel nuovo catasto edilizio urbano e purché la loro superficie complessiva sia maggiore di 5.000 metri quadrati.\nIl certificato, che conserva validità di una anno dalla data del rilascio, rientra nella categoria degli atti di certificazione, redatti da un pubblico ufficiale, aventi carattere dichiarativo o certificativo del contenuto di atti pubblici preesistenti ed infatti la situazione giuridica attestata nel certificato di destinazione urbanistica è determinata da provvedimenti precedenti.\nPer approfondimenti : Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione - attuazione delle disposizioni in materia di certificati e dichiarazioni sostitutive - FAQ (domande frequenti)  e Semplifica Italia - Stop ai certificati . \n" } ]
1,404
[ { "from": "human", "value": "La disciplina sul rilascio di certificati da parte della pubblica amministrazione si applica anche ai certificati da presentare all'autorità giudiziaria?" }, { "from": "gpt", "value": "Dal 1 gennaio 2012 sono entrate in vigore le modifiche introdotte dall'articolo 15 della Legge 12 novembre 2011, n. 183  (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge di stabilità 2012) alla disciplina dei certificati e delle dichiarazioni sostitutive contenuta nel Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa).\nLe certificazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione in ordine a stati, qualità personali e fatti sono valide ed utilizzabili solo nei rapporti tra privati. Le pubbliche amministrazioni non possono più richiedere al cittadino certificazioni ed estratti (relativi a stati, qualità personali e fatti) rilasciate da altre pubbliche amministrazioni. A conferma di ciò, sulle certificazioni da produrre ai soggetti privati deve essere apposta, a pena di nullità, la dicitura: \"Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi\".\nIn caso di certificati da presentare all'autorità giudiziaria, è stato chiarito dal Dipartimento della Funzione Pubblica che l'autorità giudiziaria può richiedere ai cittadini le certificazioni nell'ambito dei procedimenti giurisdizionali ( certificati da depositare nei fascicoli delle cause giudiziarie ).\nDate le numerose richieste di chiarimenti, in ordine all'applicazione delle disposizioni dettate dall'art. 40 del già citato Decreto (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa) ai certificati da depositare nei fascicoli delle cause giudiziarie, il Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione con la circolare n. 5 del 23 maggio 2012 ha precisato che \"la novella introdotta dall'art. 40, comma 02, D.P.R. n. 445 del 2000 - secondo cui le amministrazioni sono tenute ad apporre sui certificati, a pena di nullità, la dicitura: «Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi» - si applica solo nei rapporti con le pubbliche amministrazioni e i gestori di pubblici servizi (nei rapporti tra loro e in quelli con l'utenza) tra i quali non sono certamente annoverabili gli Uffici giudiziari quando esercitano attività giurisdizionale. Pertanto, le amministrazioni dovranno rilasciare, su domanda degli interessati, i certificati da produrre nei procedimenti giurisdizionali apponendo la dicitura prescritta.\"\nPer approfondimenti:  Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione - attuazione delle disposizioni in materia di certificati e dichiarazioni sostitutive - FAQ (domande frequenti)  e Semplifica Italia - Stop ai certificati .  \n" } ]
1,405
[ { "from": "human", "value": "Per ottenere l'erogazione dell'assegno per il nucleo familiare è possibile, in alternativa alle certificazioni relative allo stato di famiglia, presentare al datore di lavoro privato un'autocertificazione?" }, { "from": "gpt", "value": "Dal 1 gennaio 2012 sono entrate in vigore le modifiche introdotte dall'articolo 15 della Legge 12 novembre 2011, n. 183  (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge di stabilità 2012) alla disciplina dei certificati e delle dichiarazioni sostitutive contenuta nel Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa).\nIl Dipartimento della Funzione Pubblica ha chiarito come la nuova disciplina si applichi alle certificazioni relative allo stato di famiglia presentate dal lavoratore al datore di lavoro privato, ai fini dell'erogazione dell'Assegno per il nucleo familiare evidenziando che: \" ai datori di lavoro che, per conto dell'Istituto, sono tenuti ad anticipare agli aventi diritto prestazioni economiche, tra cui l'Assegno per il nucleo familiare, ponendo successivamente tali importi in detrazione dai versamenti contributivi, possono essere presentate, quale documentazione valida, le dichiarazioni sostitutive di certificazione o atto notorio. Resta ferma per l'Inps la facoltà di effettuare controlli volti ad accertare la veridicità delle circostanze oggetto delle suddette dichiarazioni.\"\nL'ordinamento pensionistico italiano prevede specifiche verifiche reddituali in caso di concessione sia di prestazioni a carattere assistenziale sia di benefici economici.\nPer approfondimenti ed eventuali chiarimenti, in ordine all'applicazione delle disposizioni dettate dall'art. 40 del già citato Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, si rimanda alla consultazione del sito internet del  Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione - attuazione delle disposizioni in materia di certificati e dichiarazioni sostitutive - FAQ (domande frequenti)  e Semplifica Italia - Stop ai certificati . \n" } ]
1,406
[ { "from": "human", "value": "Come avvengono i rimborsi su Istanza da parte dell'Agenzia delle Entrate ?" }, { "from": "gpt", "value": "Il contribuente che ha versato le imposte in misura maggiore a quanto dovuto ha diritto a essere rimborsato.\nA seconda dei casi, i rimborsi possono essere richiesti con:\n" } ]
1,407
[ { "from": "human", "value": "Come si ottengono i rimborsi sulle dichiarazioni presentate all'Agenzia delle Entrate?" }, { "from": "gpt", "value": "Utilizzando il modello 730 si può ottenere il rimborso direttamente dal datore di lavoro o ente pensionistico con la busta paga o la pensione.\nSe, per qualunque motivo, il rimborso non viene effettuato, si può farne richiesta all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate del luogo di residenza. In questo caso, occorre allegare una certificazione con cui il datore di lavoro o l’ente pensionistico attesta di non aver eseguito il conguaglio e di non aver, quindi, rimborsato le imposte.\nQuando si utilizza il modello Unico, il contribuente deve espressamente indicare nel quadro RX di voler ricevere il rimborso del credito. La scelta alternativa è quella del riporto del credito all’anno successivo o la sua compensazione con altri tributi da versare. Dopo gli opportuni controlli, la somma è rimborsata dall’Agenzia delle Entrate.\nPer maggiori informazioni consultare la sezione VI dell' Annuario del Contribuente 2013\n \n" } ]
1,408
[ { "from": "human", "value": "Cosa posso fare se non mi arriva un rimborso da parte dell'Agenzia Entrate?" }, { "from": "gpt", "value": "… il vaglia risulta \"estinto\"\nE' consigliabile recarsi all'ufficio dell’Agenzia delle Entrate, che eseguirà le verifiche e le correzioni necessarie per una corretta nuova emissione del rimborso.\nSe anche la seconda erogazione non va a buon fine, è necessario presentare apposita domanda all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente, che provvederà alla nuova emissione.\n…l’accredito risulta “non effettuato”\nPuò accadere che beneficiario del rimborso e intestatario del conto corrente non coincidano oppure che il conto corrente comunicato risulti chiuso o le coordinate bancarie o postali siano state acquisite in modo errato. In questi casi, la somma che non è stato possibile accreditare viene restituita all’Erario. Effettuate le correzioni necessarie, l’Agenzia delle Entrate emetterà il rimborso una seconda volta.\n…è scaduto il termine per riscuotere la somma in contanti alle Poste\nI rimborsi possono essere riscossi presso gli sportelli postali per un periodo di 6 mesi dall’emissione. Trascorso tale termine, l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente corregge gli eventuali errori che possono aver causato il disguido e, se necessario, invita gli interessati per verificare le cause della mancata riscossione e rende possibile una seconda erogazione del rimborso. Se anche la seconda volta il rimborso non è incassato, il contribuente dovrà presentare apposita istanza.\n…il rimborso è minore (o maggiore) di quanto ci si attendeva\nIl rimborso richiesto con la dichiarazione può essere ridotto a seguito dei controlli dell’Agenzia delle Entrate. Ma può anche accadere che il credito a favore del contribuente sia maggiore di quello atteso. Il sistema dei controlli automatici, infatti, non corregge solo gli errori commessi dal contribuente a suo vantaggio, ma anche quelli a suo danno. Gli esiti della liquidazione delle dichiarazioni sono comunque comunicati ai contribuenti.E’ bene, quindi, controllare attentamente la comunicazione dell’Agenzia ed eventualmente contattare il numero 848.800.444 o un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate per verificare la natura dell’errore e rendere possibile l’erogazione del corretto rimborso.\n…i dati anagrafici sul modulo di rimborso non coincidono con quelli del titolare del rimborso\nSe i dati sul modulo di rimborso sono errati e ciò non permette la riscossione del credito, per ottenere il pagamento occorre recarsi presso il competente ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Il funzionario dell’ufficio, previa identificazione e controllo del codice fiscale del contribuente e della spettanza del rimborso, rilascia un modello di rettifica del modulo con i dati anagrafici corretti, con il quale il contribuente può riscuotere la somma presso gli uffici postali.\n…i moduli dei rimborsi da riscuotere presso le poste risultano smarriti o distrutti\nNei casi di distruzione accidentale o di smarrimento del modulo di riscossione, il contribuente deve recarsi presso il proprio ufficio dell’Agenzia e rilasciare una dichiarazione dell’avvenuta distruzione o dello smarrimento del modulo di riscossione. L’ufficio, previo riscontro dell’identità e della titolarità al rimborso, compila e sottoscrive un modulo, in carta libera, al quale va allegata la stampa dell’interrogazione del sistema informativo dell’Anagrafe tributaria con i dati del rimborso, firmata e timbrata.\nQuest’ultimo documento costituisce parte integrante dell’attestazione e ha valore di autorizzazione a riscuotere il rimborso presso qualsiasi ufficio postale.\n…il vaglia o il rimborso postale risultano già riscossi\nSe un contribuente viene a sapere da un ufficio dell’Agenzia delle Entrate che il suo rimborso è stato riscosso, ma è sicuro di non averlo incassato, deve presentare denuncia all’Autorità giudiziaria tramite un organo di pubblica sicurezza.\nSe si tratta di un vaglia della Banca d’Italia, il contribuente può rivolgersi a una sua filiale (è presente in molti capoluoghi di provincia) per visionare il vaglia e ottenere la copia della girata dell’incasso. Il contribuente, che non riconosce come propria la firma apposta sulla girata, può presentare la denuncia all’Autorità giudiziaria tramite un organo di pubblica sicurezza.\nSe, invece, si tratta di un rimborso riscosso in contanti presso un ufficio postale, il contribuente può recarsi in un ufficio dell’Agenzia delle Entrate, che richiede a Poste italiane Spa la copia della ricevuta di riscossione del rimborso. Appena in possesso della documentazione, l’ufficio convoca il contribuente che, se non riconosce come propria la firma apposta sulla quietanza, può presentare denuncia all’Autorità giudiziaria.\nCompletate le attività istruttorie da parte dell’Autorità giudiziaria e solo a seguito della conclusione del procedimento penale con un decreto di archiviazione, il contribuente può chiedere una nuova emissione del rimborso tramite domanda da presentare al competente ufficio dell’Agenzia delle Entrate.\n…il destinatario è deceduto, minore, interdetto, fallito, rappresentato e il rimborso deve essere riscosso da altra persona\nI rimborsi intestati a persone che non hanno la capacità di agire (per esempio, i minori), che sono decedute o che hanno dato mandato ad altri (procura), sono effettuati a favore di coloro che le rappresentano o che a esse succedono.\nPer essere autorizzati a incassare i rimborsi riscuotibili presso le Poste, occorre presentare agli uffici dell’Agenzia delle Entrate una specifica richiesta in carta semplice o tramite modello disponibile presso gli stessi uffici. Insieme alla richiesta, vanno prodotti i provvedimenti che legittimano la successione, la sostituzione o la rappresentanza (nel caso di deceduto, la successione; nel caso di minore o interdetto, il provvedimento del giudice tutelare; in caso di fallimento, il provvedimento del giudice fallimentare; in caso di rappresentanza, la procura).\nL’ufficio, riscontrati l’idoneità dell’attestazione e l’assolvimento degli eventuali obblighi, rilascia l’autorizzazione al pagamento della somma (nel caso di più eredi a uno solo di essi) presso qualsiasi ufficio postale.\nI rimborsi rimangono in giacenza presso gli uffici postali non oltre i 6 mesi indicati nella comunicazione originaria inviata per posta.\nPer i rimborsi da incassare presso la Banca d’Italia, la documentazione che attesta la titolarità a riscuotere in nome e per conto dei rappresentati va presentata alla filiale della Banca d’Italia.\nFonte: Agenzia delle Entrate\nservizio telematico: \"Cassetto fiscale\"\n \n" } ]
1,409
[ { "from": "human", "value": "E' possibile il rinnovo del permesso di soggiorno per studio, concesso per frequentare un singolo corso, se al termine del corso si decide di iscriversi ad un corso di laurea?\n\t\n\n " }, { "from": "gpt", "value": "Sì, se il corso di laurea è attinente o conseguente al corso singolo frequentato. \nCome precisato dal Ministero dell'Interno, con circolare n. 1477 del 22/02/2011, il rinnovo è possibile qualora il corso di laurea prescelto dallo studente sia attinente o conseguente al corso singolo terminato con profitto, in quanto comunque potrebbe essere considerata una prosecuzione del percorso scolastico. Nel caso di specie, lo studente dovrà opportunamente documentare l'attinenza o la conseguenzialità, mediante certificazione rilasciata dallo stesso Ateneo.\n" } ]
1,410
[ { "from": "human", "value": "E' possibile il rinnovo del permesso di soggiorno per studio, concesso per frequentare un singolo corso, nel caso di iscrizione ad un altro corso singolo?" }, { "from": "gpt", "value": "No. Come precisato dal Ministero dell'Interno, con circolare n. 1477 del 22/02/2011, non è possibile procedere al rinnovo dell'autorizzazione al soggiorno nel caso in cui lo straniero si iscriva ad un corso singolo diverso da quello che ha reso possibile il suo ingresso in Italia. Tale orientamento trova conforto nel comma 3, lett. b, dell'art. 39 del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286 che, recependo i principi comunitari sanciti dalla direttiva 2004/114/CE, specifica che la rinnovabilità del permesso di soggiorno è consentita ai fini della prosecuzione del corso di studi anche qualora lo studente si iscriva ad un corso di laurea diverso da quello per il quale ha fatto ingresso in Italia. Mentre i c.d. corsi singoli non sono riconducibili ad un corso di laurea.\n" } ]
1,411
[ { "from": "human", "value": "E' possibile rinnovare il permesso di soggiorno per studio se dopo la laurea si decide di frequentare un c.d. corso singolo?\n\t\n\n " }, { "from": "gpt", "value": "Si, ma occorre che esista una correlazione tra il corso di laurea e il singolo corso che si intende frequentare.\nCome precisato dal Ministero dell'Interno, con circolare n. 1477 del 22/02/2011, nel caso in cui gli studenti, dopo il conseguimento della laurea, abbiano necessità di frequentare corsi singoli non inseriti nei corsi di studio ma che siano necessari per l'accesso ai diversi corsi di formazione post lauream (quali le scuole di specializzazione, i dottorati di ricerca e i master), il permesso di soggiorno per studio può essere convertito alla luce della previsione contenuta nell'ultima parte del comma 4 dell'art. 46 del Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394.\nNel caso di specie, però, lo studente dovrà opportunamente documentare la correlazione mediante certificazione rilasciata delle Autorità accademiche nazionali.\n" } ]
1,412
[ { "from": "human", "value": "Nel procedimento amministrativo riguardante il rinnovo della licenza (foglina) per il porto di pistola, per \"data del rilascio\" deve intendersi quella dell'avvenuta consegna all'interessato? Qualora decorrano alcuni mesi dalla trasmissione della foglina da parte della Prefettura, al momento della reale consegna all'istante, quale data deve essere presa in considerazione per la decorrenza della foglina?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Prefetto ha facolta' di concedere, in caso di dimostrato bisogno, l'autorizzazione a circolare armato.\n\tSono di competenza del Prefetto le autorizzazioni di Polizia di licenza di porto di pistola, per difesa personale e libretto personale (rilascio e rinnovo) e di licenza di porto di pistola per guardia giurata armata.\nIl titolare della licenza di porto di pistola per difesa personale deve rinnovare annualmente la licenza di porto d'armi. La domanda deve essere presentata o inviata alla Prefettura - U.T.G. della provincia in cui il richiedente ha la residenza tempestivamente e, preferibilmente, 60 giorni prima della scadenza dalla licenza di cui si e' titolari; pertanto la licenza, se puntualmente rinnovata, ha soluzione di continuita'.\nPer approfondimenti: Polizia di Stato - Licenza di porto di arma per difesa personale\n" } ]
1,413
[ { "from": "human", "value": "Si può rinnovare la patente B scaduta da 5 anni" }, { "from": "gpt", "value": "Con la circolare n. 16/1971 il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture stabilisce le indicazioni sui criteri da adottare nei casi in cui la patente di guida fosse rimasta priva di validità, per mancato rinnovo, per un periodo più o meno lungo. La circolare indicava in tre anni dalla scadenza il termine massimo superato il quale diveniva opportuna la revisione della patente. A chiarimento di tale circolare il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture – (Divisione 6 della Direzione generale per la motorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) con la nota del 26 gennaio 2009 prot. n. 7053 specifica che:\n" } ]
1,414
[ { "from": "human", "value": "E' possibile rinnovare il permesso di soggiorno per studio cambiando corso di laurea?" }, { "from": "gpt", "value": "Si. In base al Decreto Legislativo 10 agosto 2007, n. 154 \"Attuazione della direttiva 2004/114/CE, relativa alle condizioni di ammissione dei cittadini di Paesi terzi per motivi di studio, scambio di alunni, tirocinio non retribuito o volontariato\"  - pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 216 del 17 settembre 2007 si chiarisce che è possibile rinnovare il permesso di soggiorno per studio in caso di mutamento dei corsi e percorsi formativi dello straniero durante la permanenza in Italia. In modifica all'art. 39 Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 si stabilisce che il permesso per studio può esser rinnovato (senza dover cioè tornare nel Paese d'origine per ottenerne un altro per altro corso) solo nel caso in cui lo studente extracomunitario sia iscritto all'Università e decida di proseguire gli studi in un diverso ambito universitario passando ad altro corso di laurea.\n" } ]
1,415
[ { "from": "human", "value": "La legge stabilisce un termine entro il quale è possibile rinunciare all’eredità?" }, { "from": "gpt", "value": "Se il chiamato all'eredità, ossia l'erede, non intende accettarla vi deve rinunciare espressamente.\nIn questo modo egli fa cessare gli effetti verificatisi nei suoi confronti a seguito dell'apertura della successione e rimane, pertanto, completamente estraneo alla stessa, con la conseguenza che nessun creditore potrà rivolgersi a lui per il pagamento dei debiti ereditari, né egli potrà esercitare alcuna azione ereditaria o acquistare alcun bene facente parte della successione.\n\tLa rinuncia all’eredità non può essere:\n" } ]
1,416
[ { "from": "human", "value": "Cosa bisogna fare per rinunciare alla cittadinanza italiana?" }, { "from": "gpt", "value": "L'articolo 11 della Legge 91/1992 prevede la rinuncia alla cittadinanza italiana da parte del cittadino italiano, in possesso della cittadinanza di un altro Paese, che risieda o stabilisca la propria residenza all'estero. L’interessato deve presentare istanza di rinuncia alla cittadinanza italiana, perchè l’acquisto volontario di una cittadinanza straniera e il trasferimento della residenza all'estero non producono la perdita automatica della cittadinanza italiana, tranne in caso di specifici accordi internazionali.\nPuò rinunciare alla cittadinanza anche il  figlio minore di cittadini stranieri che hanno acquistato la cittadinanza italiana e che al compimento del diciottesimo anno, in possesso di altra cittadinanza, dichiari espressamente all'Ufficiale di Stato Civile o all'Autorita' diplomatica o consolare italiana (competente in base al luogo dove il rinunziante risiede) di voler rinunciare alla cittadinanza italiana, ai sensi dell'art. 2 della Legge 91/1992. Può rinunciare alla cittadinanza italiana anche il minore straniero adottato da cittadino italiano, raggiunta la maggiore età ai sensi dell'art. 3 della Legge 91/1992.\nL’art. 8 del Decreto del Presidente della Repubblica 12 ottobre 1993, n. 572, ovvero il Regolamento di esecuzione della Legge 91/92, fornisce indicazioni su come rinunciare alla cittadinanza italiana:\n" } ]
1,417
[ { "from": "human", "value": "Sono stata coinvolta in un incidente causato da un'automobile che è risultata non assicurata: ho qualche possibilità di ottenere un risarcimento? " }, { "from": "gpt", "value": "Il Fondo di garanzia per le vittime della strada, assolve allo scopo di provvedere al risarcimento dei danni causati da: veicoli o natanti non identificati, veicoli o natanti non assicurati, veicoli o natanti assicurati con Imprese poste in liquidazione coatta amministrativa, veicoli posti in circolazione contro la volontà del proprietario. L'istruttoria e la liquidazione dei danni è di esclusiva competenza dell' Impresa Designata, individuata in base al luogo di accadimento del sinistro, alla quale va inviata la richiesta di risarcimento dei danni per l'apertura della pratica e nei cui confronti, in caso di mancata definizione transattiva, deve essere esercitata l'eventuale azione giudiziaria. La richiesta di risarcimento, variabile a seconda della tipologia di sinistro, deve esser compilata attraverso l'apposito modulo reperibile sul sito del Fondo di Garanzia che occorrerà spedire a mezzo raccomandata, ai sensi dell'articolo 287 del Codice delle Assicurazioni Private, ed inviata direttamente alla sede legale della competente Impresa Designata e alla Consap S.p.A.\n\t \n" } ]
1,418
[ { "from": "human", "value": "Si possono riscattare alcuni anni, antecedenti il 1996, in cui si è prestato lavoro parasubordinato (co.co.co) e durante i quali non vi era obbligo contributivo?" }, { "from": "gpt", "value": "L’articolo 51, comma 2, della Legge 23 dicembre 1999, n. 488 ha previsto, per gli iscritti alla Gestione Separata di cui all'articolo 2, comma 26, della Legge 8 agosto 1995, n. 335, la facoltà di riscattare - fino ad un massimo di cinque annualità e con onere contributivo a carico degli interessati - il lavoro, risultante da atti aventi data certa, prestato attraverso rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, in periodi precedenti l'istituzione dell’obbligo contributivo alla predetta Gestione. Con l'emanazione del decreto interministeriale 2 ottobre 2001, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 297 del 22 dicembre 2001, si è completato il quadro normativo che consente di dare attuazione alla previsione dell'articolo 51, comma 2, della legge n. 488/1999 sopra richiamato. Il decreto in esame definisce, all'articolo 1, i requisiti necessari all'esercizio della facoltà ed i criteri di attribuzione della copertura contributiva dei periodi oggetto di riscatto, stabilendo che i soggetti che hanno svolto attività autonoma, esclusivamente sotto forma di collaborazione coordinata e continuativa, hanno facoltà di riscattare i relativi periodi, fino ad un massimo di cinque annualità, a condizione che per detti periodi non risulti alcuna forma di copertura contributiva (Circolare INPS n 117/2002).\n" } ]
1,419
[ { "from": "human", "value": "Qualora un lavoratore abbia scelto di destinare il proprio TFR alla previdenza complementare (fondi pensione) e poi si ritrovi ad essere disoccupato può, in quel caso, chiedere la liquidazione del TFR?\n\t " }, { "from": "gpt", "value": "L’adesione ad una forma pensionistica complementare comporta, tendenzialmente, la permanenza all’interno del sistema fino al momento del pensionamento ovvero fino al verificarsi di un evento (inoccupazione, invalidità, mobilità, cassa integrazioni guadagni) che consente (alle condizioni e nei limiti stabiliti dalla legge) il riscatto della posizione prima della quiescenza. In caso di adesione a una forma pensionistica collettiva (Fondo Pensione negoziale o Fondo Pensione aperto ad adesione collettiva) è possibile riscattare, in caso di perdita dei requisiti di partecipazione e purché lo statuto o il regolamento del Fondo prevedano tale facoltà, la propria posizione individuale maturata. Il riscatto è consentito nella misura del 50% in caso di disoccupazione di durata fra 12 e 48 mesi o in caso di mobilità o cassa integrazione.\n\tL’iscritto può richiedere il riscatto totale nei casi di disoccupazione superiore a 48 mesi o invalidità permanente che comporti la riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo.\n\tIl riscatto immediato per perdita dei requisiti di partecipazione è possibile nel caso di adesione a forme collettive, ove sia previsto dallo statuto. In tal caso, la tassazione è tuttavia meno favorevole rispetto ai casi già citati poiché si applica l’aliquota del 23% anziché del 15%. Nel caso di decesso prima che si sia raggiunto il diritto alla prestazione pensionistica, l’intera posizione è riscattata dagli eredi o dai diversi beneficiari indicati dall’iscritto.\n \n \n" } ]
1,420
[ { "from": "human", "value": "In che cosa consiste il riscatto degli anni di laurea?" }, { "from": "gpt", "value": "I lavoratori dipendenti, i lavoratori autonomi, i lavoratori iscritti ai Fondi speciali di previdenza e i lavoratori soggetti al contributo per il lavoro parasubordinato (collaboratori coordinati e continuativi, venditori porta a porta, liberi professionisti senza Cassa di categoria) possono coprire, con i contributi, il periodo del corso legale di laurea (non vengono presi in considerazione gli anni \"fuori corso\") o di titoli di studio equiparati, presentando l'apposita domanda all'INPS. Gli anni riscattati saranno considerati validi ai fini del computo dell’età pensionabile anche per i lavoratori soggetti al regime contributivo.\nA partire dal 1° gennaio 2008, il riscatto della laurea può essere chiesto da chi ancora non lavora e non è iscritto ad alcuna forma previdenziale e da tutti i lavoratori soggetti al regime contributivo.\nL’importo può essere rateizzato fino a 120 rate senza interessi.  Il contributo è fiscalmente deducibile dal richiedente o dai familiari dai quali risulti fiscalmente a carico.\n\tIl riscatto può essere chiesto anche dai familiari superstiti che hanno diritto alla pensione di reversibilità.\n" } ]
1,421
[ { "from": "human", "value": "Come si presenta la domanda per il riscatto della laurea?" }, { "from": "gpt", "value": "La presentazione della domanda per il riscatto del corso di laurea richiede l'utilizzo del canale WEB con pre-identificazione tramite PIN.\n\t\tAlla domanda l'interessato dovrà allegare in formato elettronico il certificato di laurea, con la specifica della durata legale degli studi e degli anni in corso e fuori corso, corredata del documento di identità.\n\tAlternativamente al certificato di laurea l'interessato potrà scansionare la dichiarazione sostitutiva di certificazione attestante: tipologia del titolo, data di conseguimento, Università che lo ha rilasciato, durata legale degli studi, periodi in corso e fuori corso. La dichiarazione dovrà rendersi ai sensi e per gli effetti del D.P.R.445/2000, con espressa assunzione di responsabilità e dovrà essere corredata del documento di identità.\n\tLa documentazione scansionata dev’essere contenuta in un unico file elettronico conforme ad una delle seguenti tipologie: tif, jpg, jpeg, png, bmp, gif, pdf (Circolare Inps n. 77 del 27/05/2011).\n" } ]
1,422
[ { "from": "human", "value": "Oltre alla laurea quali altri titoli di studio sono riscattabili a fini pensionistici?" }, { "from": "gpt", "value": "E’ ammesso il riscatto del corso legale di laurea a condizione che l’interessato abbia conseguito il titolo di studio.\nSi possono riscattare:\n" } ]
1,423
[ { "from": "human", "value": "Come si presenta ricorso nel caso in cui la domanda per il riscatto della laurea venga respinto?" }, { "from": "gpt", "value": "Il ricorso deve essere presentato entro 90 giorni dalla ricezione del provvedimento direttamente agli sportelli dell’Inps o inviato per posta con avviso di ricevuta.\nAl ricorso vanno allegati tutti i documenti ritenuti utili dall'interessato per l'accoglimento (Contributi da riscatto per il corso di laurea;  I contributi da riscatto).\n" } ]
1,424
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i requisiti per poter richiedere il riscatto della laurea?" }, { "from": "gpt", "value": "Per poter effettuare la domanda del riscatto di laurea è necessario possedere i seguenti requisiti (INPS - Riscatto della laurea):\n" } ]
1,425
[ { "from": "human", "value": "In caso di mancato pagamento di un tributo, è possibile da parte del Concessionario alla riscossione iscrivere ipoteca al fine di recuperare il credito?" }, { "from": "gpt", "value": "Si, è possibile in presenza di determinate condizioni. A seguito del mancato pagamento del tributo segue la notifica della cartella di pagamento, se il contribuente non provvede a pagare le somme iscritte entro il termine di 60 giorni da detta notifica, il concessionario, sulla base di un'autonoma valutazione e senza necessita' di ulteriori avvisi, pone in essere le azioni ritenute piu' opportune per assicurare ovvero conseguire il recupero del credito. A tal fine il concessionario, decorso senza esito il termine di 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento, e' autorizzato dalla normativa che disciplina la riscossione coattiva (Decreto del Presidente della Repubblica del 29 settembre 1973, n. 602) ad iscrivere ipoteca sui beni immobili del debitore e dei suoi coobbligati.\nL'ipoteca e' una garanzia c.d. \"reale\" per effetto della quale il credito garantito viene soddisfatto con preferenza sul prezzo ricavato dall'espropriazione dei beni sui quali e' stata iscritta; mediante l'iscrizione di ipoteca e a condizione che la garanzia trovi capienza nel valore dei beni vincolati, il concessionario assicura in tal modo il pagamento del debito iscritto a ruolo.\nIl contribuente e' avvisato della possibilita' di iscrizione dell' ipoteca sui beni fin dalla notifica della cartella. Ove tale iscrizione avvenga, il concessionario di norma provvede all'invio della relativa comunicazione al contribuente. Tale avviso deve recare l'indicazione di tutti gli elementi indispensabili per individuare il debito iscritto a ruolo in virtu' del quale si e' proceduto, nonché i termini e le modalità con cui può proporre opposizione e far valere le sue ragioni. Pur non essendo sancito un obbligo previsto dalla legge, la mancanza di tale avviso costituisce motivo per opporsi all'iscrizione ipotecaria e ha già dato luogo a numerose pronunce giurisprudenziali. \nL'iscrizione di ipoteca puo' essere disposta per tutti i crediti iscritti a ruolo e su tutti i beni immobili del debitore e dei suoi coobbligati. Tuttavia si ricorda che il concessionario non può iscrivere ipoteca qualora l'importo complessivo del credito sia inferiore a euro 8.000 (come affermato dal comma 2 ter dell'art. 3 del Decreto Legge del 25. marzo 2010, n. 40, convertito dalla Legge del 22 maggio 2010, n. 73 e dalla Sentenza della Corte Suprema di Cassazione a Sezioni Unite del 10.04.2012 n. 5771). All'iscrizione dell'ipoteca segue il pignoramento immobiliare, salvo che il debitore non proceda al pagamento (anche in via rateizzata).\n" } ]
1,426
[ { "from": "human", "value": "L'avviso bonario che giunge a mezzo posta al contribuente è impugnabile?" }, { "from": "gpt", "value": "No. È un semplice invito al chiarimento. Per poter accedere alla tutela giurisdizionale, l'atto deve contenere una pretesa tributaria definita. L'invito con cui l'amministrazione finanziaria chiede al contribuente di fornire dei chiarimenti sulla dichiarazione (cosiddetto avviso bonario) non contiene in sé alcuna pretesa tributaria e, di conseguenza, non è un atto impugnabile.\nL'Agenzia delle Entrate, con risoluzione n. 110/E del 22 ottobre 2010, nel rilevare la pendenza di numerose controversie sulla questione, chiarisce, attraverso le pronunce della Corte di cassazione, che si tratta di un provvedimento privo di effetti negativi immediati per il contribuente e che, quindi, non può essere contestato.\n\tLa non impugnabilità dell'avviso bonario  è confermata anche dal fatto che esso non è ricompreso tra gli atti per i quali si può proporre ricorso davanti alle Commissioni tributarie, come prevede l'articolo 19 del Decreto Legisaltivo 31 dicembre 1992, n. 546, modificato dal Decreto Legge 4 luglio 2006, n. 223 (c.d. Decreto Bersani), convertito con Legge 4 agosto 2006, n. 248).\nAlla luce di suddetto orientamento, l'Agenzia chiarisce che è inammissibile il ricorso contro inviti bonari e comunicazioni, in quanto si tratta di atti che, non contenendo una pretesa tributaria definita, non producono effetti negativi immediati per i contribuenti.\n" } ]
1,427
[ { "from": "human", "value": "Ho subìto un danno da un operatore turistico. Quali sono gli strumenti per tutelare i miei diritti?" }, { "from": "gpt", "value": "In caso di controversie relative al settore turismo, oltre alla procedura giurisdizionale ordinaria, esistono dei rimedi facoltativi ed alternativi di risoluzione delle controversie, di carattere stragiudiziale. Il vantaggio di tali procedure consiste nell'essere strumenti efficaci più rapidi ed economici. Le alternative che il turista ha a disposizione sono quindi:\n" } ]
1,428
[ { "from": "human", "value": "Vorrei sapere quali criteri vengono seguiti dalla scuola per organizzare i menù della refezione scolastica." }, { "from": "gpt", "value": "Il Ministero della salute ha emanato le Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica. Queste linee guida, rivolte a tutti gli operatori della ristorazione scolastica, forniscono indicazioni per migliorare la qualità della ristorazione scolastica nei vari aspetti, in particolare quello nutrizionale: contengono indicazioni per organizzare e gestire il servizio di ristorazione, per definire il capitolato d'appalto e fornire un pasto adeguato ai fabbisogni delle diverse fasce di età, educando il bambino all'acquisizione di abitudini alimentari corrette. Nell'allegato una sezione dedicata alle diete speciali.\n \n" } ]
1,429
[ { "from": "human", "value": "Dove è possibile trovare informazioni sui risultati delle consultazioni elettorali, anche per gli italiani residenti all'estero?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Ministero dell’Interno, attraverso l'Archivio Storico delle Elezioni, mette a disposizione i risultati delle consultazioni elettorali, partendo dagli aggregati complessivi fino al dettaglio dei singoli comuni e, per l'estero, dei singoli consolati. Sono presenti nell'Archivio i risultati delle elezioni dell'Assemblea Costituente del 1946, delle elezioni politiche dal 1948, delle elezioni europee dal 1979 e dei cicli generali di elezioni regionali dal 1970.\n" } ]
1,430
[ { "from": "human", "value": "Cos'è il ROC?" }, { "from": "gpt", "value": "Il ROC è il Registro unico degli Operatori di Comunicazione. Il ROC ha inglobato il Registro nazionale della stampa e il Registro nazionale delle imprese radiotelevisive.\nHa la finalità di garantire la trasparenza e la pubblicità degli assetti proprietari, consentire l'applicazione delle norme sulla disciplina anti-concentrazione, la tutela del pluralismo informativo, il rispetto dei limiti previsti per le partecipazioni di società estere.\nE' previsto l'obbligo di iscrizione al ROC per i seguenti soggetti:\n\ta. gli operatori di rete;\n\tb. i fornitori di servizi di media audiovisivi o radiofonici (già fornitori di contenuti);\n\tc. i fornitori di servizi interattivi associati o di servizi di accesso condizionato;\n\td. i soggetti esercenti l’attività di radiodiffusione;\n\te. le imprese concessionarie di pubblicità;\n\tf. le imprese di produzione o distribuzione di programmi radiotelevisivi;\n\tg. le agenzie di stampa a carattere nazionale;\n\th. gli editori di giornali quotidiani, periodici o riviste;\n\ti. i soggetti esercenti l’editoria elettronica;\n\tj. le imprese fornitrici di servizi di comunicazione elettronica.\n\t \nLa tenuta del Registro unico degli Operatori di Comunicazione è di competenza dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.\nPer approfondimenti: Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni - ROC\n" } ]
1,431
[ { "from": "human", "value": "Cos'è la malattia della lingua blu?" }, { "from": "gpt", "value": "La febbre catarrale degli ovini, comunemente conosciuta come blue tongue, è una malattia infettiva dei ruminanti trasmessa da minuscoli insetti vettori appartenenti al genere Culicoides.\n\tLa malattia si manifesta in forme più gravi negli ovini con sintomi caratterizzati da infiammazioni e ulcere della bocca, scolo nasale di muco e pus, gonfiore della testa, cianosi della bocca e della lingua (da cui il nome di \"bluetongue\" o lingua blu), difficoltà di respirazione, lesioni all'attaccatura degli unghielli, arrossamenti della pelle e distacco del vello. Gli animali possono morire per asfissia conseguente al grave edema polmonare (forme iperacute), per polmonite batterica secondaria o per il grave deperimento.\n\tLa diffusione della malattia è collegata alla presenza di fattori climatici ed ambientali che consentono la sopravvivenza degli insetti vettori. Nel nostro clima gli insetti sono attivi dalla primavera all’autunno nelle ore notturne e si infettano pungendo gli animali per nutrirsi del loro sangue.\n\tL'infezione generalmente si manifesta in estate inoltrata e tende a limitarsi in inverno.\nPer ulteriori informazioni consultare anche la pagina del Ministero della Salute relativa alle Attività di controllo ufficiale svolte sul territorio nazionale con organizzazione centrale e programmazione regionale\n" } ]
1,432
[ { "from": "human", "value": "L'Europa promuove iniziative a favore della salute mentale?" }, { "from": "gpt", "value": "Informazioni atte a promuovere e sensibilizzare i cittadini sui delicati argomenti della salute mentale sono reperibili alla pagina salute mentale del Portale Salute-UE.\nAnche il Ministero della Salute italiano all'interno del suo sito dedica una vasta sezione  alla salute mentale e alla normativa di riferimento.\n" } ]
1,433
[ { "from": "human", "value": "Quali sono le patologie più ricorrenti che coinvolgono la salute mentale?" }, { "from": "gpt", "value": " \n" } ]
1,434
[ { "from": "human", "value": "Come è strutturata la rete dei servizi sanitari per la salute mentale in Italia?" }, { "from": "gpt", "value": "I servizi sanitari per la cura della salute mentale in Italia offrono un'ampia rete sul territorio. Il Dipartimento di salute mentale (DSM) è un insieme di strutture ed offre i seguenti servizi:\n" } ]
1,435
[ { "from": "human", "value": "Dove si possono trovare informazioni sui principali progetti nazionali in materia di salute mentale?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Ministero della Salute appronta e promuove una serie di azioni in materia di salute mentale:\n- progetti di prevenzione per la salute mentale, affidate alle Regione e alle Province autonome;\n- progetti specifici mirati ad implementare la qualità in tema di prevenzione e riabilitazione dei disturbi mentali; \n- programmi di informazione e di educazione sanitaria.\nSul sito del Ministero della Salute sono indicate le azioni, i progetti promossi nell'ambito della salute mentale nonchè la rete dei servizi per la salute mentale e il sistema informativo nazionale per la salute mentale.\nPer maggiori informazioni: Ministero della Salute - Salute mentale\n" } ]
1,436
[ { "from": "human", "value": "Cosa sono e dove si trovano le Unità per le Gravi Cerebrolesioni (U.G.C.).  " }, { "from": "gpt", "value": "L'Unità per le Gravi Cerebrolesioni (U.G.C.) è espressamente destinata ad affrontare i complessi problemi assistenziali e rieducativi dei pazienti affetti da gravi traumatismi cranioencefalici e di altre gravi cerebrolesioni, caratterizzate di regola da una fase iniziale di coma e quindi dalla comparsa di deficit fisici, cognitivi e comportamentali a lungo termine.\nSul sito del Ministero della salute è possibile trovare un elenco, in formato pdf, di tutti i Centri di Unità di gravi cerebrolesi.\n" } ]
1,437
[ { "from": "human", "value": "Cos'è il morbo della mucca pazza?" }, { "from": "gpt", "value": "L'Encefalopatia Spongiforme Bovina, nota con il termine di morbo della mucca pazza, è una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale appartenente al gruppo delle Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili (EST) caratterizzata da un lungo periodo di incubazione (in media 5 anni), sintomi nervosi ed esito letale.\nLa BSE - Bovine Spongiform Encephalopathy è comparsa per la prima volta nel Regno Unito nel 1985 e, secondo le teorie scientifiche più accreditate è stata causata dall'uso di farine animali provenienti da animali della specie ovina affetti da \"scrapie\" (altra malattia appartenente al gruppo delle encefalopatie trasmissibili).\nNon esistono cure per i bovini affetti da questa malattia che ha carattere progressivo ed esito costantemente letale.\n" } ]
1,438
[ { "from": "human", "value": "Si richiedono informazioni generiche sulle lesioni al midollo spinale e su  cosa sono le unità spinali unipolari." }, { "from": "gpt", "value": "La lesione midollare interrompe la trasmissione dei messaggi del cervello ai nervi spinali che a loro volta li diffondono ai muscoli per consentire i movimenti. Le conseguenze sono più o meno gravi in base al livello della lesione: quelle più note sono la paraplegia (paralisi degli arti inferiori) e la tetraplegia (paralisi dei quattro arti).Le Unità Spinali Unipolari sono delle unità operative complesse situate presso un ospedale sede di Dea (Dipartimento di emergenza e accoglienza) di secondo livello; destinati all'assistenza delle persone con lesioni midollari sin dal momento dell'evento lesivo ed hanno lo scopo di permettere alle persone colpite  di raggiungere il miglior stato di salute ed il più alto livello di capacità funzionali compatibili con la lesione.\nIn Italia sono dieci le unità spinali attive, tutte strutture situate nelle regioni del centro-nord, con un numero di posti disponibile pari a circa 250.\nInformazioni aggiuntive sul sito Superabile INAIL\n" } ]
1,439
[ { "from": "human", "value": "La parrucca per malati oncologici è considerata come protesi rimborsabile?" }, { "from": "gpt", "value": "Le parrucche, assimilate alle protesi, in alcune regioni italiane sono in parte o del tutto rimborsate. Per informazioni è necessario rivolgersi alla propria ASL di appartenenza o comune di residenza.\nE' stata invece riconosciuta, a livello nazionale con la risoluzione n. 9/E del 16 febbraio 2010 della Direzione Centrale dell'Agenzia delle Entrate, la detraibilità dei costi sostenuti per l'acquisto della parrucca nel caso in cui \"la parrucca rientri nel novero delle spese sanitarie detraibili se volta a sopperire un danno estetico conseguente ad una patologia e rappresenti il supporto in una condizione di grave disagio psicologico nelle relazioni di vita quotidiana\".\n" } ]
1,440
[ { "from": "human", "value": "Cos'è il PNAA?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Piano Nazionale per il controllo ufficiale sull’Alimentazione degli Animali, valido per gli anni 2012 - 2014,  è predisposto dal Dipartimento della sanità pubblica veterinaria, della sicurezza alimentare e degli organi collegiali per la tutela della salute – Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari.\nIl Piano ha il fine di garantire un sistema ufficiale di controllo dei mangimi lungo l’intera filiera alimentare e un elevato livello di protezione della salute umana, animale e dell’ambiente. La programmazione dei controlli ufficiali nella filiera alimentare animale prevede due tipi di\n\tdifferenti attività:  \n-  l’attività di campionamento volta alla raccolta di dati al fine di valutare l’evoluzione\n\tdi un determinato fenomeno, denominata attività di “Monitoraggio”,\n\t - l’attività di campionamento volta alla verifica della conformità alla normativa, denominata attività di “Sorveglianza”.\nIl Piano è uno strumento indispensabile per mantenere vivo il sistema di controllo sul territorio nazionale e contiene disposizioni coerenti e complete per raggiungere gli obbiettivi prefissati e armonizzare l’organizzazione generale dei controlli a livello territoriale, nonché le procedure e le azioni da intraprendere in caso di non conformità. Per maggiori informazioni: Ministero della Salute - PNAA\n\t \n" } ]
1,441
[ { "from": "human", "value": "Che cos'è l'anagrafe bovina? " }, { "from": "gpt", "value": "L’Anagrafe nazionale bovina è un sistema di identificazione e registrazione degli animali della specie bovina ed ha come obiettivo principale la tutela della salute pubblica e del patrimonio zootecnico (costituzione e funzionalità della rete di epidemiosorveglianza).\nIl Servizio veterinario delle ASL (Azienda Sanitaria Locale) certifica l'iscrizione nella BDN (Banca Dati Nazionale) e provvede al rilascio e vidimazione del passaporto: documento individuale d’identificazione che accompagna l'animale in ogni spostamento, contiene i suoi dati anagrafici, il suo codice identificativo che sono presenti anche nel marchio apposto all'orecchio, e, infine la storia dei suoi trasferimenti.\n" } ]
1,442
[ { "from": "human", "value": "Quali documenti è necessario predisporre per avere un circo itinerante?" }, { "from": "gpt", "value": "E' necessario richiedere la registrazione del circo presso il servizio veterinario dell’ASL territorialmente competente sulla residenza ufficiale del circo; tenere aggiornato un registro degli animali riportante il numero di registrazione del circo e vidimato e timbrato in ogni sua pagina dal veterinario ufficiale; compilare il registro delle località, fatte salve le autorizzazioni alla partenza di volta in volta rilasciate dal veterinario ufficiale; provvedere affinché tutti gli animali presenti nel circo siano provvisti di passaporti aggiornati (individuale – collettivo); evitare che ogni animale presente nel circo abbia contatti diretti o indiretti con animali non registrati ai sensi del reg. (CE) 1739/2005.\n" } ]
1,443
[ { "from": "human", "value": "I bovini devono essere identificati, avere dei bollini, possedere un passaporto?" }, { "from": "gpt", "value": "Si, un capo bovino è in regola con la normativa vigente e si intende correttamente identificato quando:   \n" } ]
1,444
[ { "from": "human", "value": "Per i capi e gli allevamenti ovini è necessario tenere un registro, applicare un marchio e tenere un documento di trasporto?" }, { "from": "gpt", "value": "Si, ogni azienda deve avere un codice aziendale rilasciato dal servizio veterinario della ASL; i capi devono avere un marchio auricolare; deve essere tenuto un registro di carico e scarico e ad ogni spostamento sul territorio nazionale tra aziende o per il macello gli animali sono scortati da un documento di trasporto.\n" } ]
1,445
[ { "from": "human", "value": "Dove è possibile trovare informazioni sulla Pet-therapy?" }, { "from": "gpt", "value": "Il termine Pet Therapy, così come descritto dal Ministero della Salute, indica una serie complessa di utilizzi del rapporto uomo-animale in campo medico e psicologico. Nei bambini con particolari problemi, negli anziani e  in alcune categorie di malati e di disabili fisici e psichici il contatto con un animale può aiutare a soddisfare certi bisogni (affetto, sicurezza, relazioni interpersonali) e recuperare alcune abilità che queste persone possono aver perduto.\nÈ stato infatti rilevato da studi condotti già negli scorsi decenni e oggi comprovati da sempre più numerose esperienze, che il contatto con un animale, oltre a garantire la sostituzione di affetti mancanti o carenti, è particolarmente adatto a favorire i contatti inter-personali offrendo spunti di conversazione, di ilarità e di gioco, l'occasione, cioè, di interagire con gli altri per mezzo suo.\nPuò, inoltre, svolgere la funzione di ammortizzatore in particolari condizioni di stress e di conflittualità e rappresentare un valido aiuto per pazienti con problemi di comportamento sociale e di comunicazione, specie se bambini o anziani, ma anche per chi soffre di alcune forme di disabilità e di ritardo mentale e per pazienti psichiatrici.\nIl Ministero ha attivato presso la sede territoriale di Verona e Vicenza dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie il Centro di Referenza Nazionale per gli interventi assistiti dagli animali.\nPer approfondimenti: Ministero della Salute\n" } ]
1,446
[ { "from": "human", "value": "Cos'è il Modello \"4\" per i bovini?" }, { "from": "gpt", "value": "Il modello 4 rappresenta la dichiarazione di provenienza che accompagna l'animale durante il trasporto e contiene le informazioni riguardanti l'identificazione (parte A), le dichiarazioni per il macello riguardo ai trattamenti farmacologici o con sostanze vietate (ormoni) (parte B), la destinazione (parte C), i dati del trasportatore (parte D), e l'attestazione sanitaria del veterinario che ha visitato il capo prima dello spostamento (parte E).\n\tEsso deve sempre essere compilato in almeno 4 copie: \n" } ]
1,447
[ { "from": "human", "value": "Cosa è necessario fare per viaggiare verso il Regno Unito con un gatto?" }, { "from": "gpt", "value": "Tutti coloro che intendono recarsi nel Regno Unito per un soggiorno temporaneo o definitivo e vogliono portare con sé il proprio animale domestico, devono informarsi sulle procedure da seguire, l'ordine temporale in cui eseguirle, gli uffici competenti,e le vie di trasporto.\nDal 1 gennaio 2012 sono entrate in  vigore nuove norme per portare animali domestici nel Regno Unito. Il governo britannico ha infatti eliminato la quarantena di sei mesi a cui erano costretti gli animali da compagnia prima di entrare nel Regno Unito. Resta comunque obbligatorio un periodo di attesa di ventuno giorni tra la vaccinazione e l'ingresso nel Regno Unito. Ulteriori informazioni, in lingua inglese, si possono reperire sul sito del Department for Environment Food and Rural Affairs o in italiano sul sito dell'Unione Europea\n" } ]
1,448
[ { "from": "human", "value": "Sono validi i valori bollati espressi in lire, lire-euro ed euro? " }, { "from": "gpt", "value": "No, con il Decreto 25 Maggio 2007 del Ministero dell'Economia e delle Finanze (pubblicato sulla G.U. n. 146 del 26-6-2007) sono stati dichiarati fuori corso, con decorrenza 1° settembre 2007, i valori bollati con importi espressi in lire, in lire-euro ed in euro, con esclusione dei foglietti bollati per cambiali e delle marche da bollo per cambiali.\nDal 1 settembre 2007 la marca da bollo telematica ha sostituito definitivamente quella cartacea che è pertanto fuori corso e non può più essere utilizzata. I nuovi contrassegni rilasciati elettronicamente dalla tabaccherie sono già in uso dal 2005.\nLa decisione di sostituire i valori cartacei con quelli elettronici si inserisce nel più ampio progetto dell'amministrazione pubblica di informatizzare progressivamente i propri servizi per migliorare e semplificare i rapporti con i contribuenti.\nPer il cittadino il vantaggio è quello di ricevere marche da bollo \"su misura\" stampate direttamente dal tabaccaio che in questo modo riduce il rischio di furti. La pubblica amministrazione - a sua volta - tenta di arginare il fenomeno dell'evasione sulle marche da bollo. Migliorano anche le caratteristiche di sicurezza visto che le nuove marche telematiche non permettono il distacco dal documento senza la lacerazione della carta, e soprattutto visto che i dati relativi a ogni tagliandino emesso vengono acquisiti dall'Agenzia delle Entrate tramite il gestore informatico del servizio, consentendo così di individuare eventuali contraffazioni.\n" } ]
1,449
[ { "from": "human", "value": "Vorrei avere informazioni in merito alla richiesta di pagamento di diritti, per la diffusione della musica nei negozi, alla SCF Consorzio Fonografici." }, { "from": "gpt", "value": "La SCF Consorzio Fonografici gestisce la raccolta e la distribuzione dei compensi, dovuti ad artisti e produttori discografici, per l’utilizzo in pubblico di musica registrata, come stabilito dalle direttive dell’Unione Europea e dalla legge sul diritto d’autore.\n\tBar, ristoranti e, più in generale, i pubblici esercizi che diffondono musica d’ambiente nei propri locali sono tenuti al pagamento a SCF del compenso per i diritti connessi discografici, autonomo e indipendente rispetto a quanto dovuto a SIAE (articoli 72, 73 e 73bis della legge Legge 22 aprile 1941 n. 633 sul diritto d’autore del 22 aprile 1941 n. 633 e succ. modif.)\n\tTale compenso è dovuto qualsiasi sia il mezzo di diffusione utilizzato all’interno del locale: radio, TV cd, cassette, playlist caricate su computer, server o database, radio in store, ritrasmissioni radiofoniche e televisive, oppure sistemi appositamente installati. Contatti.\n" } ]
1,450
[ { "from": "human", "value": "Nel caso in cui un soggetto non abbia ancora stabilito la residenza in un Comune nel quale, però, dimora, è necessario che comunichi la propria presenza, anche se solo temporanea, all'amministrazione comunale?" }, { "from": "gpt", "value": "No non c'è alcun obbligo. Esiste uno schedario della popolazione temporanea, come previsto dall'articolo 32 del Decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, n. 223 (Approvazione del nuovo regolamento anagrafico della popolazione residente) al quale è possibile iscriversi.\nIscrizione allo schedario\nPossono iscriversi allo schedario della popolazione temporanea sia i cittadini italiani (anche iscritti all'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero – AIRE), che i cittadini stranieri, che rispettino il requisito di dimorare abitualmente in un comune da non meno di quattro mesi (per qualsiasi motivo di lavoro, famiglia, studio etc...) non trovandosi, ancora, in condizione di stabilirvi la residenza. L'iscrizione di un soggetto può avvenire direttamente, per se' e per gli eventuali componenti del proprio nucleo familiare, presentando la domanda di iscrizione all'ufficio Anagrafe del comune (unitamente ad un documento di riconoscimento e/o al permesso di soggiorno), oppure “d'ufficio”, qualora l'ufficiale di Anagrafe venga a conoscenza della presenza della persona nel territorio comunale. Il soggetto iscritto allo schedario della popolazione temporanea è escluso dal rilascio di certificazioni anagrafiche.\nValidità dell'iscrizione e revisione dello schedario\nLo schedario della popolazione temporanea viene revisionato periodicamente, almeno una volta l'anno, per eliminare dall'elenco le schede di persone non più dimoranti temporaneamente nel comune (per decesso, allontanamento, o residenza). L'iscrizione, dunque, è valida un anno; dopo questo termine l'ufficiale di Anagrafe provvede alla cancellazione dei soggetti dallo schedario e sarà necessario procedere con una nuova iscrizione. Ogni iscrizione, o cancellazione, dallo schedario deve essere comunicata all'ufficiale di Anagrafe dell'eventuale comune di residenza.\n" } ]
1,451
[ { "from": "human", "value": "Quali sono le norme attualmente in vigore sullo scioglimento dei consigli comunali e provinciali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso?" }, { "from": "gpt", "value": "Le norme attualmente in vigore sullo scioglimento dei consigli comunali e provinciali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso risiedono negli articoli 143 e seguenti del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, \"Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali\", nel quale sono state praticamente trasfuse le previsioni dell'articolo 15-bis della legge 19 marzo 1990, n. 55, contenente l’originaria disciplina in materia di scioglimento di consigli comunali e provinciali conseguenti a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso. Per approfondimenti è possibile consultare il documento di sintesi del Senato della Repubblica sulla discussione sulle problematiche concernenti la normativa sullo scioglimento dei consigli comunali e provinciali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso.\n" } ]
1,452
[ { "from": "human", "value": "Dove é possibile consultare un elenco ufficiale degli scioperi previsti nel settore dei trasporti?" }, { "from": "gpt", "value": "Un prospetto delle principali astensioni dal lavoro nazionali e interregionali del settore trasporti e' pubblicato e aggiornato constantemente dall'ufficio relazioni sindacali che propone gli scioperi nazionali e interregionali del settore trasporti, sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.\nPer approfondimenti: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - calendario scioperi\n" } ]
1,453
[ { "from": "human", "value": "E' possibile fare lo scrutatore anche se non si ha presentato domanda?" }, { "from": "gpt", "value": "Per essere nominati scrutatori di seggio elettorale è necessario essere iscritto all'apposito Albo comunale  che comprende i nominativi dei cittadini che presentano specifica domanda tra il 1° ottobre e il 30 novembre di ogni anno. Tuttavia, se si è presenti in un seggio nel quale risulti necessario procedere alla sostituzione di qualche membro dell'ufficio elettorale, è possibile essere nominati direttamente dal presidente, purché si sia in possesso del titolo di studio della scuola dell’obbligo, non si svolga il compito di rappresentante di lista presso la sezione e non si faccia parte di una delle seguenti categorie:\n\t- dipendenti dei Ministeri dell’interno, delle poste e telecomunicazioni e dei trasporti;\n\t- appartenenti a Forze armate in servizio;\n\t- medici provinciali, ufficiali sanitari e medici condotti;\n\t- segretari comunali e dipendenti dei comuni addetti o comandati a prestare servizio presso gli uffici elettorali comunali;\n\t- candidati alle elezioni per le quali si svolge la votazione.\n\tSi veda pag. 12 del volume Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione edito dal Ministero dell'Interno.\n" } ]
1,454
[ { "from": "human", "value": "E' possibile l'iscrizione anticipata alla scuola dell'infanzia?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Regolamento di riordino del primo ciclo di istruzione e della scuola dell’infanzia (Decreto del Presidente della Repubblica n.89 del 20 marzo 2009) ha previsto che possono iscriversi alla scuola dell’infanzia i bambini che compiono tre anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento.\nLa frequenza anticipata è consentita alle seguenti condizioni:\n\t- disponibilità dei posti;\n\t- accertamento dell'avvenuto esaurimento di eventuali liste di attesa;\n\t- disponibilità di locali e dotazioni, idonei sotto il profilo dell'agibilità e funzionalità, tali da rispondere alle diverse esigenze dei bambini di età inferiore a tre anni;\n\t- valutazione pedagogica e didattica, da parte del collegio dei docenti, dei tempi e delle modalità dell'accoglienza.\nPoichè questa modalità d'iscrizione è consentita solo ad un numero ridotto di bambini è  consigliabile informarsi presso la segreteria della scuola. \n\t \n" } ]
1,455
[ { "from": "human", "value": "Le famiglie che iscrivono i propri figli alla scuola dell'obbligo sono tenuti a versare altri contributi oltre alle tasse di iscrizione?" }, { "from": "gpt", "value": "Nella scuola dell'obbligo le tasse di iscrizione sono obbligatorie, ad accezione dei casi di esonero (per esempio per motivi di reddito); qualunque altro contributo richiesto alle famiglie da parte delle scuole deve essere considerato esclusivamente di natura volontaria e pertanto non obbligatorio.\n\tLo ha chiarito il MIUR nella circolare 20 marzo 2012, n.312, in cui precisa che le scuole hanno il dovere di fornire alle famiglie tutte le informazioni in merito all'effettivo utilizzo dei contributi volontari, i quali devono essere usati esclusivamente per ampliare l’offerta culturale e formativa e non per attività di funzionamento ordinario e amministrativo.\n" } ]
1,456
[ { "from": "human", "value": "La scuola è tenuta a rispettare delle indicazioni in caso di pediculosi?" }, { "from": "gpt", "value": "La sorveglianza della pediculosi nelle scuole è affidata principalmente ai medici curanti e alle segnalazioni per allertare le Aziende Sanitarie Locali (ASL). \nIl Decreto Ministeriale 15 dicembre 1990 stabilisce l'obbligo di notifica per 47 malattie infettive classificate in 4 classi, la pediculosi rientra nella classe quarta, malattie per cui a seguito della segnalazione del medico per il singolo caso deve seguire la segnalazione dell'unità sanitaria locale in caso di focolai epidemici. Per maggiori informazioni: Ministero della Salute\n" } ]
1,457
[ { "from": "human", "value": "Nell'ambito della scuola e della ricerca esistono politiche per la promozione del merito?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Decreto Legge n.70 del 13 maggio 2011 (convertito nella Legge n.106 del 12 luglio 2011) ha previsto con l’articolo 9 l'istituzione della Fondazione per il Merito: partnership tra pubblico e privato, promossa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica, che intende promuovere la cultura del merito supportando gli studenti migliori, favorendo l’autonomia dei giovani dalle proprie famiglie e incentivando la mobilità degli studenti verso gli Atenei migliori. \n\tLa Fondazione commissiona e gestisce una prova nazionale standard (test) a cui partecipano gli studenti dopo l’esame di maturità al fine di redigere un elenco di studenti meritevoli. \n\tIl primo test verrà somministrato agli studenti che si diplomeranno nel 2012.\n\t \n" } ]
1,458
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i titoli di studio per l'insegnamento della religione cattolica?" }, { "from": "gpt", "value": "L'insegnamento della religione cattolica può essere affidato:\n\t- nelle scuole secondarie di primo e secondo grado a chi abbia un titolo accademico (baccalaureato, licenza o dottorato) in teologia o nelle altre discipline ecclesiastiche, conferito da una Facoltà approvata dalla Santa Sede; oppure un attestato di compimento del regolare corso di studi teologici in un Seminario maggiore; oppure la laurea magistrale in scienze religiose conseguita presso un istituto superiore di scienze religiose approvato dalla Santa Sede.\n- nelle scuole dell'infanzia e nelle scuole primarie da insegnanti in possesso di uno dei titoli di qualificazione indicati per la scuola secondaria o da sacerdoti, diaconi o religiosi in possesso di qualificazione riconosciuta dalla Conferenza episcopale italiana.\n\tI profili citati, insieme alle indicazioni didattiche per l'insegnamento della religione cattolica, le modalità di organizzazione dell'insegnamento e i criteri per la scelta dei libri di testo sono indicati nel  Decreto del Presidente della Repubblica 20 agosto 2012, n. 175  Esecuzione dell'intesa tra il Ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca e il Presidente della Conferenza episcopale italiana per l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, firmata il 28 giugno 2012.\n\tSi precisa che, come ha spiegato il MIUR con la circolare n.2989 del 6/11/2012, i nuovi profili di qualificazione professionale andranno a regime a partire dall'anno scolastico 2017-2018. \n\t \n" } ]
1,459
[ { "from": "human", "value": "Quando si svolgono gli scrutini finali nella scuola secondaria?" }, { "from": "gpt", "value": "Gli scrutini si svolgono solo dopo il termine delle lezioni. Termine che viene stabilito con delibera regionale.\n\tL’art. 193 del Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n.297 (Testo Unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione), infatti, stabilisce che “i voti di profitto e di condotta degli alunni, ai fini della promozione alle classi successive alla prima, sono deliberati dal consiglio di classe al termine delle lezioni, con la sola presenza dei docenti”.\n\tLe date degli scrutini finali rientrano nel piano delle attività annuali e quindi devono essere calendarizzati.\n \n" } ]
1,460
[ { "from": "human", "value": "Sono l'impiegato amministrativo di una scuola media: dove trovo la normativa relativa all'adozione dei libri di testo?" }, { "from": "gpt", "value": "Le norme di riferimento per l'adozione dei libri di testo  sono  contenute nella  Sezione dedicata sul sito del MIUR.\n\tAlcune novità sono state introdotte con la circolare 2581 del 9 aprile 2014.\n\t \n" } ]
1,461
[ { "from": "human", "value": "I testi scolastici in formato cartaceo adottati nel corso degli anni passati anche per successivi anni di corso, devono essere sostituiti, a partire dall’anno scolastico 2012/2013, da testi in formato misto o interamente scaricabili da internet?" }, { "from": "gpt", "value": "Non è necessario il cambio immediato di adozione dei libri in più volumi riferiti al primo e ai successivi anni di corso (come ad esempio, i libri di storia, geografia e matematica).\n\tE' quanto viene comunicato dal Miur con la nota n. 1478 del 9 marzo 2012  in merito alle precisazioni richieste dalle istituzioni scolastiche sulla corretta applicazione della Circolare Ministeriale n. 18 del 9 febbraio 2012 riguardante la sostituzione, a partire dall'anno scolastico 2012/2013, dei libri di testo cartacei con altri integralmente scaricabili da internet o in forma mista.\n\t \n" } ]
1,462
[ { "from": "human", "value": "Cittadinanza e Costituzione è una materia di insegnamento?" }, { "from": "gpt", "value": "Si, è l'insegnamento introdotto nelle scuole di ogni ordine e grado dalla Legge 30 ottobre 2008, n. 169 con l'intento di insegnare alle giovani generazioni come esercitare la democrazia nei limiti e nel rispetto delle regole comuni.\n\tIl MIUR ha creato una pagina dedicata a Cittadinanza e Costituzione nella quale sono presenti i documenti e le iniziative correlate.\n\t \n" } ]
1,463
[ { "from": "human", "value": "Nel conteggio dei 180 giorni di servizio previsti per il riconoscimento del punteggio annuale, si tiene conto anche dei festivi?" }, { "from": "gpt", "value": "Tra i periodi computabili ai fini del compimento dei 180 giorni prescritti non vanno computati solo i giorni di lezione, ma anche altri periodi quali:\n\t- le domeniche e tutti gli altri giorni festivi, nonché le quattro giornate di riposo previste dalla lettera b), art. 1 della Legge 23 dicembre 1977 n. 937;\n\t- le vacanze natalizie e pasquali;\n\t- il giorno libero;\n\t- i periodi d’interruzione delle lezioni dovuti a ragioni di pubblico interesse (ragioni profilattiche, elezioni politiche e amministrative);\n\t- i giorni compresi nel periodo che va dal 1° settembre alla data d’inizio delle lezioni (Circolare Ministeriale n. 180 dell’11.7.1979);\n\t- il servizio prestato nelle commissioni degli esami di Stato;\n\t- la frequenza ai corsi di formazione e aggiornamento indetti dall’Amministrazione scolastica, compresi quelli organizzati a livello di circolo o di istituto;\n\t- il periodo compreso tra il termine anticipato delle lezioni (a causa di elezioni politiche) e la data prevista dal calendario scolastico (Circolare Ministeriale 180 dell’11.7.1979);\n\t- il primo mese di astensione obbligatoria per maternità (art. 31 del Regio decreto 21 agosto 1937, n. 1542, Circolare Ministeriale n. 54 del 23.2.1972, Circolare Ministeriale n. 180 dell’11.7.1979);\n\t- il periodo prestato come preside incaricato (art. 2, comma 2 del Decreto Legislativo  21 settembre 1973 n. 567, convertito in Legge 15 novembre 1973 n. 727 , richiamato anche dall’art. 1, comma 2 della Legge 10 giugno 1982, n. 349).\n\tNon sono computabili: i periodi di ferie, i permessi retribuiti e non, le assenze per malattia, le aspettative, eccetto quelle parlamentari; i periodi di chiusura della scuola per vacanze estive, ad eccezione dei periodi di partecipazione alle sessioni di esame; le due giornate che vanno aggiunte alle ferie ai sensi della legge 23 dicembre 1977 n. 937.\n" } ]
1,464
[ { "from": "human", "value": "In base a quali criteri viene attribuito il voto finale dell'esame di Stato?" }, { "from": "gpt", "value": "L'esito dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo è espresso con valutazione complessiva in decimi e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall’alunno; conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi.\n\tA coloro che conseguono un punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della Commissione esaminatrice con decisione assunta all’unanimità.\n\tAll’esito dell’esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova nazionale INVALSI, e il giudizio di idoneità all’ammissione.\n\tIl voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità, arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5.\nFonti normative:\n\t- Legge del 30 ottobre 2008, n. 169 ( Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università).\n\t- Decreto del Presidente della Repubblica 122/2009, art. 3, comma 6 (Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalita' applicative in materia).\n\t- Circolare Ministeriale n.46 del 26 maggio 2011- Valutazione degli alunni ed esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione (circolare che viene emanata ogni anno)\n\t \n \n" } ]
1,465
[ { "from": "human", "value": "I diplomi conseguiti al termine di un corso di studio o i titoli di abilitazione conseguiti al termine di un corso di formazione sono da considerarsi certificati?" }, { "from": "gpt", "value": "No. I diplomi conseguiti al termine di un corso di studio o i titoli di abilitazione conseguiti al termine di un corso di formazione non sono certificati. Pertanto devono essere rilasciati in originale privi della dicitura prevista dall’art.40, comma 2 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, la quale va invece apposta sulla relativa certificazione.\n\tIl chiarimento (direttiva n.14 del 2011) è stato pubblicato sul sito del Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazione in relazione all'attuazione delle disposizioni dell'art.15 della Legge 12 novembre 2011, n. 183 (Legge di stabilità 2012) che modifica il D.P.R 28 dicembre 2000, n. 445 e alle indicazioni fornite con la direttiva sugli adempimenti urgenti in materia di certificati e dichiarazioni sostitutive.\n\tLa Legge 183/2011, infatti, ha introdotto all’art. 40 del Testo unico sulla documentazione amministrativa il comma 2 il quale prevede che sulle certificazioni da produrre ai soggetti privati è apposta, a pena di nullità, la dicitura: «Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi».\n\tTuttavia, poichè il diploma non è un certificato la dicitura in questione non va apposta.\n\t \n" } ]
1,466
[ { "from": "human", "value": "Nel diploma di scuola superiore è obbligatoria l'imposta di bollo?" }, { "from": "gpt", "value": "I certificati utilizzati nei rapporti tra privati devono essere rilasciati con l’apposizione del bollo, fatta eccezione per i certificati emessi in regime di esenzione.\n\tPer fornire chiarimenti e soluzioni interpretative in merito alle nuove norme in materia dì certificazione introdotte dall’articolo 15 della legge 12 novembre 2011, n. 183, il Dipartimento istruzione del MIUR ha pubblicato la nota prot. n. 3364 del 07/12/2012 in cui si precisa che i diplomi conseguiti al termine di un corso di studio o i titoli di abilitazione conseguiti al termine di un corso di formazione, ai sensi dell’art 42, DPR 28 dicembre 2000, n.445, non sono certificati.\n\t \n" } ]
1,467
[ { "from": "human", "value": "E' possibile trasferire l'iscrizione di un alunno da un istituto scolastico ad un altro prima dell'inizio delle lezioni?" }, { "from": "gpt", "value": "Si, è possibile. Con la circolare 29 dicembre 2011, n.110 il MIUR ha precisato che la domanda con le motivazioni deve essere presentata sia al dirigente scolastico della scuola di iscrizione che a quello della nuova scuola di destinazione.\n\tInoltre è possibile chiedere il trasferimento a un altro indirizzo nei primi mesi dell’anno scolastico.\n\tIn caso di accoglimento della domanda, la scuola di iscrizione deve concedere il nulla osta alla scuola di destinazione, rispettando la facoltà dei genitori di scegliere liberamente il corso di studi ritenuto più confacente alle attitudini e alle aspirazioni del minore.\n\tL’Ufficio per la semplificazione amministrativa del Dipartimento della funzione pubblica ritiene che il nulla osta al trasferimento di un alunno non abbia natura certificativa ma autorizzatoria e, dunque, non rientri nel campo d’applicazione delle nuove norme in materia dì certificazione introdotte dall’articolo 15 della legge 12 novembre 2011, n. 183.\n \n" } ]
1,468
[ { "from": "human", "value": "Cosa è il Patto educativo di corresponsabilità?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Patto educativo di corresponsabilità, previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 235 del 21 novembre 2007, è il documento che genitori e studenti firmano all'atto dell’iscrizione nella scuola secondaria di I grado: elenca i principi, i valori e i comportamenti che la scuola, la famiglia e gli alunni condividono e si impegnano a rispettare. Il patto di corresponsabilità è quindi lo strumento base dell'interazione scuola-famiglia perchè coinvolge direttamente insegnanti, alunni e genitori.\n" } ]
1,469
[ { "from": "human", "value": "Che cosa è il Piano dell'Offerta Formativa (POF)?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Piano dell'Offerta Formativa (POF) è la carta d'identità della scuola: in esso vengono illustrate le linee distintive dell'istituto, l'ispirazione culturale-pedagogica che lo muove, la progettazione curricolare, extracurricolare, didattica ed organizzativa delle sue attività.\n\tL'autonomia delle scuole si esprime nel POF attraverso la descrizione:\n- delle discipline e delle attività liberamente scelte della quota di curricolo loro riservata;\n\t- delle possibilità di opzione offerte agli studenti e alle famiglie;\n\t- delle discipline e attività aggiuntive nella quota facoltativa del curricolo;\n\t- delle azioni di continuità, orientamento, sostegno e recupero corrispondenti alle esigenze degli alunni concretamente rilevate;\n\t- dell'articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività;\n\t- dell'articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi;\n\t- delle modalità e dei criteri per la valutazione degli alunni e per il riconoscimento dei crediti;\n\t- dell'organizzazione adottata per la realizzazione degli obiettivi generali e specifici dell'azione didattica;\n\t- dei progetti di ricerca e sperimentazione.\nPer maggiori informazioni consultare il sito del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca.\n \n" } ]
1,470
[ { "from": "human", "value": "Devo iscrivere mio figlio a scuola. Qual'è la procedura per l'iscrizione online?" }, { "from": "gpt", "value": "Il MIUR ha avviato il progetto \"Scuola in chiaro\", che riguarda le scuole di ogni ordine e grado e permette di scegliere la scuola alla quale si intende iscrivere il proprio figlio ed effettuare l'iscrizione on line.\n\tPer poter procedere all’iscrizione on line è necessario effettuare le seguenti operazioni:\n\t- accedere alla homepage del Ministero e selezionare l’icona “Scuola in chiaro”\n\t- effettuare la ricerca della scuola di interesse\n\t- accedere, dalla scheda della scuola prescelta al sito on line della scuola stessa e scaricare, stampare e compilare il modello di iscrizione;\n\t- accedere,  sempre dalla scheda relativa alla scuola individuata, alla sezione Iscrizioni on line e seguire la procedura guidata.\n\tL’invio del modello/i di iscrizione predisposto dalle scuole compilato manualmente dalla famiglia, può avvenire on line all’interno della medesima procedura, qualora la scuola abbia provveduto ad inserire il modello/i stesso nella sezione “Didattica-Iscrizioni”.\n\tTale invio è ovviamente possibile, se si dispone di un apparecchio scanner, effettuando il caricamento di file in formato PDF e/o JPEG; in caso contrario l’invio può avvenire mediante trasmissione a mezzo fax o per via postale o a mezzo consegna diretta entro il termine ultimo per le iscrizioni.\n\tPer avere maggiori informazioni sul progetto Scuola in chiaro:\n\t- circolare 6756 del 27 dicembre 2011\n\t- circolare 6865 del 30 dicembre 2011\n\t \n" } ]
1,471
[ { "from": "human", "value": "Qual'è la normativa che regola lo svolgimento dell'esame di terza media?" }, { "from": "gpt", "value": "L'Ordinanza Ministeriale  21/5/2001, n. 90 “Norme per lo svolgimento degli scrutini e degli esami nelle scuole statali e non statali di istruzione elementare, media e secondaria superiore”, si può considerare il punto di riferimento di tutta la normativa successiva sull'esame di terza media.\nIl MIUR ha ribadito successivamente con la nota 5/6/2013 che lo svolgimento dell’esame di Stato al termine della scuola secondaria di I grado resta disciplinato dalle istruzioni fornite con la Circolare Ministeriale 48 del 31/5/2012, contenente indicazioni a carattere permanente.\n\tLe modalità di conduzione delle prove d’esame di Stato del I ciclo di istruzione (l’ammissione dei candidati interni e dei privatisti, il calendario delle prove, il colloquio pluridisciplinare, la certificazione delle competenze, la pubblicazione dei risultati e il rilascio dei diplomi e certificati sostitutivi) sono quelle indicate dalla CM 48/2012.\n\tPer maggiori informazioni sull'argomento si veda la pagina del MIUR\n" } ]
1,472
[ { "from": "human", "value": "Può una scuola venir chiusa per un lungo periodo? Chi ne dispone la chiusura?" }, { "from": "gpt", "value": "La sospensione delle attività didattiche o la chiusura delle scuole, che determina sospensione di servizio pubblico, può essere disposta dai prefetti (rappresentanti territoriali del governo e dei sindaci) i quali possono emettere provvedimenti in caso di emergenze sanitarie, di igiene pubblica o di pericolo per l’ordine, sicurezza e incolumità pubblica, sulla base del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n.112 (Titolo IV, capo III).\n\tLa scuola può essere chiusa anche per gravi eventi atmosferici come intense nevicate o alluvioni e per interventi di manutenzione straordinaria.\n\tIn caso di pericolo imminente per l'incolumità delle persone il Dirigente Scolastico, quale responsabile della sicurezza dell’Istituto, può disporre la chiusura della scuola o la semplice sospensione delle lezioni, dandone tempestiva comunicazione alle autorità competenti (Prefetto, Sindaco e Ufficio Scolastico Provinciale) esplicitando le motivazioni di tale decisione.\n\tQuando l'edificio viene chiuso, l'accesso ai locali non è consentito nè agli studenti nè al personale scolastico (docenti e personale amministrativo).\n\tDiverso invece il caso della sospensione delle attività didattiche che deriva da un evento quali le vacanze di Natale o estive. In questi casi viene sospeso, per gli alunni, l'obbligo dalla frequenza delle lezioni mentre il personale amministrativo ed i docenti possono accedere per le altre normali attività. \n \n" } ]
1,473
[ { "from": "human", "value": "Per ragioni di lavoro devo trasferirmi all'estero e ho deciso di portare con me tutta la famiglia. So che esistono delle scuole italiane all'estero: dove posso trovare informazioni in proposito? Esiste un elenco di queste scuole?  " }, { "from": "gpt", "value": "Il sito del Ministero degli Affari esteri dedica una pagina alle Scuole italiane all'estero nella quale viene descritta la rete scolastica italiana all'estero e le sue finalità. Dalla medesima pagina è possibile accedere agli elenchi, comprensivi di recapiti, delle Scuole italiane all'estero, delle Sezioni italiane presso le scuole straniere all'estero, delle Scuole europee. \n" } ]
1,474
[ { "from": "human", "value": "Esistono scuole pubbliche dove sia possibile imparare le professioni legate al cinema?" }, { "from": "gpt", "value": "La Scuola Nazionale di Cinema, con sede a Roma e sedi decentrate in Piemonte, Lombardia e Sicilia, offre percorsi formativi per diverse professioni. Organizza corsi  dedicati all'insegnamento delle professioni del cinema, e offre a tutti coloro che superano il concorso di ammissione un programma didattico strutturato per aree interdisciplinari e finalizzato alla specifica preparazione in regia, sceneggiatura, recitazione, fotografia, montaggio, tecnica del suono, produzione, scenografia, arredamento e costume.\nNelle sedi regionali è possibile seguire il corso di Animazione (Piemonte), i corsi di Cinema d'impresa - documentario e pubblicità e quello di Creazione e produzione fiction (Lombardia) e il corso di Documentario storico artistico e docu-fiction (Sicilia). \n" } ]
1,475
[ { "from": "human", "value": "Se un turista in visita in Italia riscontra una forte carenza igienica all’interno di un ristorante, cosa può fare?" }, { "from": "gpt", "value": "Eventuali carenze relative all’igiene del locale possono essere segnalate all'Unità Sanitaria Locale  Dipartimento di prevenzione o al Nucleo Antisofisticazioni dei Carabinieri telefonando al 112.\nIl Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha dipendenza in particolare nei settori merceologici: acque e bibite, carni ed allevamenti, conserve alimentari, cibi destinati ad alimentazioni particolari,farine, pane e pasta,latte e derivati,oli e grassi, prodotti ittici, salumi ed insaccati, vini ed alcolici, zuccheri e sofisticanti, ristorazione, prodotti fitosanitari, mangimi e prodotti zootecnici, farmaceutici e sanità,stupefacenti e comunità terapeutica.\nEssi hanno il potere di intervento in tutti i luoghi dove si producono, si somministrano, si depositano o si vendono prodotti destinati all'alimentazione.\n" } ]
1,476
[ { "from": "human", "value": "Si può segnalare il comportamento di una o più emittenti televisive che offende la sensibilità del pubblico infantile e adolescenziale?" }, { "from": "gpt", "value": "Sì, è possibile segnalare le violazioni al Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione media e minori, costituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento Comunicazioni, attraverso le seguenti modalità:\n" } ]
1,477
[ { "from": "human", "value": "A chi rivolgersi per richiedere assistenza e segnalare contenuti pedo-pornografici o illegali o inappropriati presenti sul web?" }, { "from": "gpt", "value": "Per contrastare il fenomeno della pedopornografia in rete è intervenuta la legge 6 febbraio 2006, n.38 recante “ Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornogafia anche a mezzo internet”. Sulla scorta di tale norma è istituito presso il Ministero dell’Interno il Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete Internet. \nPer i cittadini, il contrasto al fenomeno di proliferazione di materiale pedo-pornografico su internet si può efficacemente promuovere con la segnalazione all'Autorità competente che, per l'Italia, è la Polizia Postale e delle Comunicazioni.\nDa menzionare infine il servizio  gratuito 114 promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità e gestito da Telefono Azzurro. Al numero telefonico 114, in servizio 24 ore su 24 e accessibile anche tramite il sito Internet www.114.it, possono essere segnalati la presenza in rete di materiali pedopornografici o di contenuti lesivi per lo sviluppo psicofisico del bambino. La segnalazione viene trasmessa alla Polizia di Stato, Dipartimento della Polizia postale, Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia sulla rete Internet, che può disporre l’oscuramento del sito entro il termine di sei ore.\n" } ]
1,478
[ { "from": "human", "value": "A chi ci si può rivolgere per segnalare o denunciare violazioni fiscali?" }, { "from": "gpt", "value": "Ci si può rivolgere alla Guardia di Finanza, corpo militare specializzato nell'attività di controllo economico e finanziario, nella prevenzione e lotta all'evasione fiscale, nelle indagini relative al compimento di reati finanziari ed al traffico illegale di sostanze stupefacenti.\nSi può contattare il 117, numero di pubblica utilità che opera 24 ore su 24 e permette la comunicazione diretta del cittadino con la Guardia di Finanza.\n" } ]
1,479
[ { "from": "human", "value": "Quali segnalazioni di sicurezza sono necessarie quando si pratica la pesca subacquea?" }, { "from": "gpt", "value": "Chi pratica la pesca subacquea deve immergersi sempre legato ad una cima fissata ad un galleggiante segnasub (bandiera rossa con striscia diagonale bianca visibile a 300 metri) e in equilibrio idrostatico leggermente positivo; se è presente un mezzo nautico di appoggio, la bandiera va issata su di esso.\n\tPer approfondimenti: Guardia Costiera - Maresicuro - In apneaGuardia Costiera - Maresicuro - Pesca subacquea sportiva Guardia Costiera - Maresicuro - Sott'acqua con le bombole \n\t \n" } ]
1,480
[ { "from": "human", "value": "Per favorire la semplificazione amministrativa e la riduzione degli oneri è possibile suggerire misure adottabili dalla pubblica amministrazione?" }, { "from": "gpt", "value": "Per favorire una politica di semplificazione, miglioramento della pubblica amministrazione ed interventi finalizzati a ridurre i costi della burocrazia per cittadini e imprese, è disponibile una nuova sezione del sito del Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione: Semplifica Italia.\nIl Dipartimento della Funzione Pubblica mette a disposizione di imprese, associazioni e cittadini un canale attraverso la quale è possibile comunicare storie di complicazione burocratica e, soprattutto, avanzare proposte di semplificazione.\nAlcune delle misure di semplificazione per i cittadini e le imprese, già introdotte con il Decreto Legge 9 febbraio 2012, n. 5 (Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo), sono state suggerite dai cittadini attraverso la consultazione telematica. \n Gli utenti sono stati invitati ad aiutare a semplificare, segnalando complicazioni e problemi applicativi, e presentando le proprie proposte di semplificazione:\n- \"Burocrazia, diamoci un taglio!\" (per raccogliere idee e suggerimenti dei cittadini);\n- \"Le 100 procedure più complicate da semplificare\" consultazione online per raccogliere indicazioni, che nascono dai problemi vissuti nell'esperienza quotidiana delle imprese e dei cittadini.\n- \"Semplifica PA. Libera le risorse\" (chiusa il 18 dicembre 2012 ha raccolto idee e suggerimenti dei dipendenti pubblici).\nPer approfondimenti: Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione\n \n \n" } ]
1,481
[ { "from": "human", "value": "Le misure di semplificazione per i cittadini e le imprese introdotte con il Decreto Legge 9 febbraio 2012, n. 5 hanno prodotto dei risultati?" }, { "from": "gpt", "value": "Alcune delle misure di semplificazione per i cittadini e le imprese, già introdotte con il Decreto Legge 9 febbraio 2012, n. 5 (Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo) hanno prodotto dei risultati tangibili come evidenziato nella sezione del sito internet del Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione (Semplifica Italia) dove trova pubblicazione il documento prodotto dall'Ufficio per la Semplificazione Amministrativa del Dipartimento della Funzione Pubblica: Semplificazione amministrativa - dalle norme al risultato - Aprile 2013 .\nTali risultati sono stati raggiunti anche grazie alle Linee guida sui controlli, previste dal comma 5 dell'art. 14 del già citato decreto, adottate mediante intesa in sede di Conferenza unificata, che contengono principi e criteri a carattere generale, strumenti operativi, raccomandazioni ed esempi di buone pratiche.\nPer ulteriori approfondimenti: Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione  - Semplifica Italia\n" } ]
1,482
[ { "from": "human", "value": "Quali novità ha introdotto la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA)? " }, { "from": "gpt", "value": "La SCIA, Segnalazione Certificata di Inizio Attività è la dichiarazione che consente di iniziare, modificare o cessare un’attività produttiva (artigianale, commerciale, industriale), senza dover più attendere i tempi e l’esecuzione di verifiche e controlli preliminari da parte degli enti competenti.\nLa SCIA, nella rinnovata formulazione dell’art. 19 della Legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi), produce infatti effetti immediati.\nIn base al nuovo regime, ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato, comprese  le domande per le iscrizioni in albi o ruoli richieste per l'esercizio di attività imprenditoriale, commerciale o artigianale il cui rilascio dipenda esclusivamente dall'accertamento di requisiti e presupposti richiesti dalla legge o da atti amministrativi a contenuto generale, e non sia previsto  alcun limite o contingente complessivo o specifici strumenti di programmazione settoriale per il rilascio degli  atti stessi, è sostituito da una segnalazione dell'interessato, con la sola esclusione dei casi in  cui  sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali e degli atti rilasciati dalle amministrazioni preposte alla difesa nazionale,  alla  pubblica sicurezza,   all'immigrazione,    all'asilo,    alla    cittadinanza, all'amministrazione  della   giustizia,   all'amministrazione   delle finanze, ivi compresi gli atti concernenti le  reti  di  acquisizione del gettito, anche derivante dal gioco, nonche'  di  quelli  previsti dalla normativa per le costruzioni  in  zone  sismiche  e  di  quelli imposti dalla normativa comunitaria.\nIn pratica la dichiarazione dell’imprenditore sostituisce quelle autorizzazioni, licenze o domande di iscrizioni non sottoposte a valutazioni discrezionali o al rispetto di norme di programmazione e pianificazione, così come di vincoli ambientali, paesaggistici, culturali, etc.. . Ricorrendo tali presupposti, alle imprese sarà sufficiente presentare il relativo modello SCIA, correttamente compilato e completo in ogni sua parte per avviare la propria attività.\nPer consentire lo svolgimento dei controlli successivi da parte degli uffici ed organi di controllo a ciò preposti, la pratica deve essere corredata delle prescritte autocertificazioni circa il possesso dei requisiti morali e professionali (quando richiesti per lo svolgimento di determinate attività) e all’occorrenza, devono anche essere allegati gli elaborati tecnici e planimetrici.\nTecnicamente, la SCIA  è un’autocertificazione (dichiarazione sostitutiva di certificazione e/o atto di notorietà) che deve essere compilata utilizzando gli schemi della modulistica, appositamente predisposta da ogni ente.\nE’ importante sottolineare che ogni Amministrazione Pubblica destinataria di una SCIA dovrà accertare, entro 60 giorni dal ricevimento, il possesso e la veridicità dei requisiti dichiarati, adottando, in caso negativo, i dovuti provvedimenti per vietare la prosecuzione dell'attività e sanzionare, se necessario, l’imprenditore che si fosse reso responsabile delle dichiarazioni mendaci.\n" } ]
1,483
[ { "from": "human", "value": "Sensibilità Chimica Multipla (MCS): a chi rivolgeresi e dove è ufficialmente riconosciuta?" }, { "from": "gpt", "value": "A livello nazionale l'iter del riconoscimento della patologia è in atto.\nIl Consiglio Superiore della Sanità ha ritenuto non vi siano elementi validi per l'inserimento della Sensibilità Chimica Multipla nell'elenco delle malattie rare.\nLe proposte di legge intendono rispondere alle esigenze dei malati di MCS riconoscendo loro una disabilità \"ambientale\" paragonabile a una condizione di \"invalidità motoria\".\nLe ASL hanno l'obbligo di informare il cittadino circa le strutture sanitarie di alta o altissima specializzazione esistenti in Italia ed idonee a fornire le stesse prestazioni specialistiche richieste e praticate all'estero per la MCS.\nCon riferimento ai centri per la cura è possibile chiedere alla ASL di appartenenza, tramite la richiesta di un medico italiano, il rimborso delle terapie da eseguire presso centri esteri di alta specializzazione o da eseguire a domicilio con l'ausilio di esperti stranieri.\n" } ]
1,484
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i termini per impugnare la sentenza di divorzio emessa dal Tribunale di competenza?" }, { "from": "gpt", "value": "I termini per l'impugnazione della sentenza di cessazione degli effetti civili del matrimonio (divorzio) sono quelli stabiliti agli articoli 325 e 326 del codice di procedura civile.\nNello specifico, il termine per proporre appello è di trenta giorni (c.d. termine breve) in caso di avvenuta notifica della sentenza, mentre in caso di mancata notifica il termine è di 6 mesi (c.d. termine lungo)decorrenti dalla pubblicazione della sentenza che si attua attraverso il deposito della stessa presso la cancelleria del Tribunale che l'ha emessa.\nQuando si manifesta, da parte degli interessati, l'esigenza di ottenere il passaggio in giudicato della sentenza, non avendo gli stessi alcun interesse a impugnare l'atto, le parti possono tornare in Tribunale e apporre la firma per acquiescenza e rinunciare all'impugnazione, così che la sentenza passerà in giudicato e non sarà più impugnabile.\nIn alternativa la sentenza potrà esser notificata da una delle parti all'altra e se entro 30 giorni (termine breve) dall'avvenuta notifica dell'atto uno dei due interessati non promuoverà appello, la sentenza passerà in giudicato, acquistando così natura definitiva.\nAvvenuto ciò, la sentenza di divorzio verrà trasmessa dalla Cancelleria del Tribunale all'Ufficio di Stato Civile del Comune per l'annotazione sull'atto di matrimonio, il tutto verrà poi inviato al Comune di nascita e al Comune di residenza.  \n" } ]
1,485
[ { "from": "human", "value": "In cosa consiste la rateizzazione della sanzione in caso di sequestro di un veicolo?" }, { "from": "gpt", "value": "La Prefettura può concedere il pagamento rateale unicamente nel caso di sanzione pecuniaria disposta con ordinanza-ingiunzione e non con verbale di contestazione.\nLa rateizzazione della sanzione, registrata sul verbale di contestazione, può essere richiesta alla Prefettura con domanda in carta semplice e deve essere presentata entro 30 giorni dalla data di contestazione o notificazione della violazione. La domanda deve essere accompagnata da una autocertificazione dello stato reddituale o economico.\nLa presentazione della domanda di rateizzazione implica la rinuncia di avvalersi della facoltà di ricorso al Prefeto o al Giudice di pace.\nSe entro 60 giorni dalla data di contestazione della violazione non viene presentato ricorso e non viene effettuato il pagamento della sanzione amministrativa la Prefettura dispone la confisca del veicolo.\nA titolo esemplificativo, per approfondimenti: Prefettura di Padova\n" } ]
1,486
[ { "from": "human", "value": "E' possibile per una società avente scopo di lucro gestire i servizi aggiuntivi di una struttura museale?" }, { "from": "gpt", "value": "I servizi al pubblico svolgono un ruolo fondamentale per la valorizzazione del patrimonio e per la promozione della conoscenza culturale.\n\tEssi comprendono tra gli altri:\n\t- servizi di informazione e di accoglienza del pubblico;\n\t- servizi di biglietteria, anche on line;\n\t- servizi di guida, assistenza didattica, centri di incontro;\n\t- organizzazione di mostre, manifestazioni culturali e iniziative promozionali;\n\t- servizio editoriale, negozi museali, vendita in e-commerce;\n\t- servizi di caffetteria e ristorazione.\nAlla Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale sono attribuiti specifici compiti in questa materia:\n" } ]
1,487
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i servizi on line messi a disposizione dall'Agenzia delle Entrate?" }, { "from": "gpt", "value": "Sul sito dell'Agenzia delle Entrate è possibile dichiarare, versare, registrare, consultare, calcolare risparmiando tempo ed evitando le code in ufficio.\n\tPer farlo è necessaria la registrazione ai servizi Entratel e Fisconline e ottenere il codice Pin.\nPer maggiori informazioni consultare la brochure dedicata dell'Agenzia delle Entrate\n" } ]
1,488
[ { "from": "human", "value": "In cosa consiste il Servizio Civile Nazionale?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Servizio Civile Nazionale consiste nella possibilità data ai giovani dai 18 ai 28 anni di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico inteso come impegno per il bene di tutti e di ciascuno e quindi come valore della ricerca di pace.\n\tIl Servizio civile volontario garantisce ai giovani una forte valenza educativa e formativa, è un'importante e spesso unica occasione di crescita personale, un'opportunità di educazione alla cittadinanza attiva, un prezioso strumento per aiutare le fasce più deboli della società contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese.\n\tChi sceglie di impegnarsi per dodici mesi nel Servizio civile volontario, sceglie di aggiungere un'esperienza qualificante al proprio bagaglio di conoscenze, spendibile nel corso della vita lavorativa, che può diventare addirittura un'opportunità di lavoro, e che nel contempo assicura una sia pur minima autonomia economica.\nLe aree di intervento nelle quali è possibile prestare il Servizio Civile Nazionale sono riconducibili ai settori:\n\tassistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale, servizio civile all'estero.\nPer maggiori informazioni consultare il sito dell'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.\n" } ]
1,489
[ { "from": "human", "value": "Qual è la corretta procedura per la presentazione della domanda di partecipazione al Servizio Civile Nazionale? \n\n\t " }, { "from": "gpt", "value": "La domanda di partecipazione al Servizio Civile Nazionale deve essere presentata all'Ente che realizza il progetto prescelto, il cui indirizzo è reperibile sul sito internet dell'Ente stesso, indicato nell'allegato di riferimento al bando.\nPer maggiori informazioni consultare il sito dell'Ufficio Servizio Civile Nazionale.\n \n" } ]
1,490
[ { "from": "human", "value": "Come deve essere compilata la domanda di partecipazione al Servizio Civile Nazionale?" }, { "from": "gpt", "value": "La domanda di partecipazione deve essere:\n" } ]
1,491
[ { "from": "human", "value": "Quale documentazione bisogna allegare alla domanda di partecipazione per il Servizio civile nazionale?" }, { "from": "gpt", "value": "Vanno allegati alla domanda di partecipazione:\n" } ]
1,492
[ { "from": "human", "value": "Secondo quali procedure gli Enti possono accreditarsi al Servizio civile nazionale?" }, { "from": "gpt", "value": "E' possibile scaricare dal sito del Servizio civile nazionale la Modulistica enti.\n" } ]
1,493
[ { "from": "human", "value": "Chi non può presentare domanda di partecipazione al Servizio civile nazionale?" }, { "from": "gpt", "value": "Non possono presentare domanda di partecipazione:\n" } ]
1,494
[ { "from": "human", "value": "Un candidato che abbia presentato domanda per un progetto del Servizio nazionale Civile, in attesa di conoscere la graduatoria definitiva relativa a quel progetto, può nel frattempo presentare domanda per un progetto inserito in un bando successivo?" }, { "from": "gpt", "value": "Sì, ma se è selezionato per 2 progetti inseriti in bandi diversi, non potrà optare per l'altro progetto se ha già assunto servizio.\n\tPer maggiori informazioni consultare il sito dell'Ufficio Servizio Civile Nazionale - Presidenza del Consiglio dei Ministri.\n" } ]
1,495
[ { "from": "human", "value": "Come viene corrisposto il compenso economico ai volontari del Servizio civile nazionale?" }, { "from": "gpt", "value": "Il compenso è corrisposto dall'Ufficio nazionale per il servizio civile mediante accreditamento diretto delle somme dovute.\n\tPer i volontari che sono stati avviati in servizio prima del 1° dicembre 2009, l'accredito avviene su libretto postale nominativo; per i volontari avviati in servizio a partire dal 1° dicembre 2009 e per quelli che partecipano a progetti da realizzare all'estero, l'accredito avviene esclusivamente su conto corrente bancario intestato o cointestato al volontario.\n\tL'accreditamento delle somme avviene di norma entro il mese successivo a quello di riferimento.\n" } ]
1,496
[ { "from": "human", "value": "Un candidato che vuole partecipare al Servizio civile nazionale può presentare contemporaneamente più domande di partecipazione?" }, { "from": "gpt", "value": "No. Per ogni bando di servizio civile si può presentare una sola domanda per un solo progetto tra quelli indicati, pena l'esclusione dalla partecipazione a tutti i progetti.\n\t \n" } ]
1,497
[ { "from": "human", "value": "Il Servizio civile nazionale è un rapporto di lavoro?" }, { "from": "gpt", "value": "No. L'attività svolta nell'ambito dei progetti di servizio civile non determina l'instaurazione di un rapporto di lavoro e non comporta la sospensione e la cancellazione dalle liste di collocamento o dalle liste di mobilità.\n" } ]
1,498
[ { "from": "human", "value": "A chi ci si deve rivolgere per ottenere il certificato di congedo illimitato dal Servizio civile nazionale?" }, { "from": "gpt", "value": "Il certificato di congedo illimitato dal Servizio civile nazionale, così come quello di esonero illimitato, deve essere richiesto all’Ufficio nazionale per il servizio civile utilizzando la procedura indicata on line.\n" } ]
1,499
[ { "from": "human", "value": "Quali spese di trasporto sono rimborsabili per i volontari del Servizio civile nazionale? " }, { "from": "gpt", "value": "Ai volontari impegnati in progetti di Servizio civile in Italia e residenti in un Comune diverso da quello di realizzazione del progetto spetta il rimborso delle spese del viaggio di andata e ritorno dal luogo di residenza alla sede di servizio. E' consentito l'uso di qualsiasi mezzo di trasporto pubblico in classe economica (aereo, treno, pullman, traghetti) purché risulti il mezzo più economico.\n\tSi precisa che per viaggio di andata deve intendersi il tragitto che consente al volontario di iniziare l'attività di servizio civile per la prima volta e per viaggio di ritorno deve intendersi quello coincidente con la fine del servizio civile per tornare definitivamente a casa.\n\tLe spese di viaggio sono rimborsate al volontario direttamente dall'Ufficio nazionale per il servizio civile (UNSC) previa presentazione del relativo titolo di viaggio, oppure anticipate dall'Ente che realizza il progetto e rimborsate dall'UNSC.\n\tPer i volontari impegnati in progetti di servizio civile all'estero è previsto il rimborso delle spese del viaggio di andata e ritorno dall'Italia al Paese estero di realizzazione del progetto (ed un eventuale rientro, se previsto dal progetto approvato dall'UNSC).\n\tOgni altra eventuale spesa per la realizzazione del progetto è a carico dell'Ente.\n\tPer maggiori informazioni consultare il sito dell'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.\n" } ]
1,500
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i termini per la presentazione della domanda di partecipazione al Servizio civile nazionale?" }, { "from": "gpt", "value": "La domanda di partecipazione al progetto prescelto può essere presentata solo dopo la pubblicazione del relativo bando di selezione sulla Gazzetta Ufficiale e nei termini previsti dal bando stesso.\n\tLe istanze pervenute oltre i termini stabiliti nei bandi non sono prese in considerazione.\n\tLa tempestività della presentazione delle domande è accertata dagli Enti che realizzano i progetti.\nPer maggiori informazioni consultare il sito dell'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile - Presidenza del Consiglio dei Ministri.\n" } ]