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1,101 | [
{
"from": "human",
"value": "Il dipendente pubblico è tenuto a programmare le assenze dal servizio per la fruizione dei permessi previsti dalla Legge 104 del 1992, al fine di garantire il buon andamento dell'attività amministrativa?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Si. Sul punto è intervenuta la circolare 13 del 2010 del Dipartimento della Funzione Pubblica che evidenzia che, salvo dimostrate situazioni di urgenza, per la fruizione dei permessi il dipendente deve comunicare al dirigente competente le assenze dal servizio con congruo anticipo, se possibile con riferimento all'intero arco temporale del mese, al fine di consentire la migliore organizzazione dell'attività amministrativa. \n"
}
] |
1,102 | [
{
"from": "human",
"value": "I benefici previsti dalla Legge 104 del 1992 per l'assistenza a coniuge o affine disabile si applicano anche a chi ha contratto matrimonio solo con rito canonico?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "No, il presupposto legittimante la concessione dei permessi è il legame di parentela o affinità che si costituisce per effetto del matrimonio celebrato davanti all'ufficiale dello stato civile oppure secondo il rito concordatario. \nIl matrimonio celebrato secondo il solo rito canonico non produce effetti civili.\n"
}
] |
1,103 | [
{
"from": "human",
"value": "Come possono essere fruiti i permessi previsti dall'articolo 33 della Legge 104 del 1992 dai dipendenti pubblici?"
},
{
"from": "gpt",
"value": " \n"
}
] |
1,104 | [
{
"from": "human",
"value": "I permessi previsti dall'articolo 33 della Legge 104 del 1992 devono essere programmati con anticipo? Cosa prevede la normativa a riguardo?"
},
{
"from": "gpt",
"value": " \nI permessi retribuiti ex Lege 104 devono essere concordati preventivamente con il datore di lavoro al fine di consentire il funzionamento dell’organizzazione e di garantire alla persona disabile il diritto all'assistenza.\nNel comparto pubblico, il Parere del Dipartimento della Funzione Pubblica n. 13 del 2008 e la Circolare del Dipartimento n. 13 del 2010 prevedono, salvo dimostrate situazioni d'urgenza, la programmazione dei permessi \"con congruo anticipo, se possibile con riferimento all'intero arco temporale del mese, al fine di consentire la migliore organizzazione dell'attività amministrativa.\"\nPer quanto riguarda il settore privato, nella modulistica predisposta dall'INPS il dipendente si impegna a comunicare in tempo utile al datore di lavoro le giornate di permesso per assistenza al familiare.\n"
}
] |
1,105 | [
{
"from": "human",
"value": "I permessi lavorativi previsti dalla Legge 104 in favore del lavoratore disabile grave o del lavoratore che assiste un familiare con handicap sono retribuiti? Sono coperti da contribuzione a fini pensionistici?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "I permessi ex articolo 33 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104 sono retribuiti come previsto dalla Legge 27 ottobre 1993, n. 423; inoltre essi sono coperti da contribuzione figurativa, cioè dai versamenti utili per il raggiungimento del diritto alla pensione, secondo quanto stabilito dalla Legge 8 marzo del 2000, n.53.\n"
}
] |
1,106 | [
{
"from": "human",
"value": "La normativa prevede la decurtazione del trattamento economico per coloro che usufruiscono dei permessi lavorativi ex Lege 104 del 1992?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "No, la normativa non prevede tale decurtazione.\nL'articolo 17 comma 23 lettera d) del Decreto Legge 1 luglio 2009, n. 78 ha interamente abrogato il comma 5 dell’articolo 71 del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito in Legge n. 133 del 2008 , che prevedeva la riduzione della retribuzione in occasione dei permessi per assistenza a familiari con handicap grave. \n\t \n"
}
] |
1,107 | [
{
"from": "human",
"value": "Il tutore legale e l'amministratore di sostegno possono usufruire dei benefici della Legge 104/92 legati all'assistenza a persone con handicap grave?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Parere del Dipartimento della Funzione Pubblica – Ufficio Personale Pubbliche Amministrazioni, del 23 ottobre 2009, chiarisce che né il tutore legale, né l'amministratore di sostegno possono far parte della platea di soggetti legittimati a fruire delle agevolazioni ex lege 104 del 1992, articolo 33. Infatti, le figure in questione sono chiamate ad assolvere altre funzioni e non possono essere annoverate tra i parenti o gli affini.\n\tIl Parere si richiama alla risposta a un Interpello del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali presentato su tale questione (n. 41 del 15 maggio 2009), con cui vengono esclusi dal novero dei soggetti che possono fruire dei permessi ex articolo 33, Legge 104/92 i tutori o amministratori di sostegno di persone con handicap in situazione di gravità.\n"
}
] |
1,108 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa si intende per interventi di nuova costruzione?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Secondo l'art.3 del Testo Unico dell'Edilizia (Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380) sono da considerarsi interventi di nuova costruzione:\n\t- la costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati, ovvero l'ampliamento di quelli esistenti all'esterno della sagoma esistente;\n- gli interventi di urbanizzazione primaria e secondaria realizzati da soggetti diversi dal comune;\n- la realizzazione di infrastrutture e di impianti, anche per pubblici servizi, che comporti la trasformazione in via permanente di suolo non edificato;\n- l'installazione di torri e tralicci per impianti radio-ricetrasmittenti e di ripetitori per i servizi di telecomunicazione;\n- l'installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee;\n- gli interventi pertinenziali che le norme tecniche degli strumenti urbanistici, in relazione alla zonizzazione e al pregio ambientale e paesaggistico delle aree, qualifichino come interventi di nuova costruzione, ovvero che comportino la realizzazione di un volume superiore al 20% del volume dell'edificio principale;\n- la realizzazione di depositi di merci o di materiali;\n- la realizzazione di impianti per attività produttive all'aperto ove comportino l'esecuzione di lavori cui consegua la trasformazione permanente del suolo inedificato.\n"
}
] |
1,109 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa si intende per interventi di ristrutturazione edilizia?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Secondo l'art.3 del Testo Unico dell'Edilizia (Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380) sono da considerarsi interventi di ristrutturazione edilizia gli interventi che comportino modifiche, ossia interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, l'eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti. \nNell'ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e (ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma di quello preesistente), fatte salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica.\n"
}
] |
1,110 | [
{
"from": "human",
"value": "Quando è obbligatorio richiedere il permesso di costruire e come procedere per ottenerlo?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il permesso di costruire è stato introdotto dal Testo Unico dell'Edilizia (Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380), in sostituzione della vecchia Concessione Edilizia, che a sua volta aveva sostituito la Licenza Edilizia nel 1977. Il permesso viene richiesto al Comune di competenza, quando si intendono realizzare interventi edilizi di notevole rilevanza, quali: \na) interventi di nuova costruzione;\nb) interventi di ristrutturazione urbanistica;\nc) interventi di ristrutturazione edilizia.\nGli interventi dovranno naturalmente essere conformi al Piano Regolatore Generale vigente, alle norme tecniche di attuazione, al regolamento edilizio e di igiene, nonchè a tutta la normativa edilizia e urbanistica vigente al momento della richiesta.\nLa richiesta, corredata della documentazione indicata dal settore edilizia del comune di riferimento, va presentata da chi è titolare di un diritto reale (proprietà, usufrutto, uso, servitù, ecc.) sul bene (area o fabbricato) oggetto del permesso di costruire, ovvero di un diritto personale compatibile con l'intervento da realizzare (es. rapporto di locazione - conduzione). Il diritto deve essere naturalmente compatibile con la natura dell'intervento richiesto nel permesso di costruire.\n"
}
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1,111 | [
{
"from": "human",
"value": "In caso di licenziamento un lavoratore extracomunitario, legalmente soggiornante in Italia, rischia la revoca del permesso di soggiorno?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "NO. L'art. 22 comma 11 del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, come modificato dall'art. 18 della Legge 30 luglio 2002, n. 189 \"Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo\", stabilisce che \"la perdita del posto di lavoro non costituisce motivo di revoca del permesso di soggiorno al lavoratore extracomunitario ed ai suoi familiari legalmente soggiornanti.\nIl lavoratore straniero in possesso del permesso di soggiorno per lavoro subordinato che perde il posto di lavoro, anche per dimissioni, può essere iscritto nelle liste di collocamento per il periodo di residua validità del permesso di soggiorno, e comunque, salvo che si tratti di permesso di soggiorno per lavoro stagionale, per un periodo non inferiore ad un anno, con l'entrata in vigore il 18 luglio della Legge 28 giugno 2012, n. 92. \nSuddetta Legge 92/2012, recante le disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita pubblicata sulla G.U. n. 153 del 3 luglio 2012, al fine di contrastare il lavoro irregolare degli immigrati, dispone all'articolo 4, comma 30, che il permesso di soggiorno per attesa occupazione venga rilasciato per un periodo non inferiore ad un anno, ovvero per tutto il periodo di durata della prestazione di sostegno al reddito eventualmente percepita dal lavoratore straniero, qualora superiore. Viene estesa, inoltre, la durata minima garantita del periodo di disoccupazione anche oltre l'anno qualora il lavoratore usufruisca, di un trattamento di disoccupazione o dell'indennità di mobilità, così come regolati in materia di ammonizzatori sociali dalla Legge 23 luglio 1991, n. 223. In tal caso il periodo concesso per la ricerca di una nuova occupazione si estenderà per tutta la durata della prestazione erogata. \nLe nuove disposizioni prevedono, inoltre, la possibilità per il lavoratore di ottenere ulteriori rinnovi del permesso di soggiorno per attesa occupazione anche nel caso in cui possa dimostrare il possesso di un reddito complessivo annuo suo o dei familiari conviventi non inferiore all'importo annuo dell'assegno sociale (pari ad euro 5.577 per il 2012) aumentato della metà di tale importo per ciascuno dei familiari che compongono il nucleo familiare (salve le attenuazioni previste per i figli di età inferiore a 14 anni e per i familiari titolari dello status di protezione sussidiaria), così come previsto dall’art. 29, comma 3, lettera b del D. Lgs. 286/1998, n. 286.\nIl regolamento di attuazione Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394 stabilisce le modalità di comunicazione ai centri per l’impiego, anche ai fini dell’iscrizione del lavoratore straniero nelle liste di collocamento con priorità rispetto a nuovi lavoratori extracomunitari\".\n"
}
] |
1,112 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile verificare, via web, se è pronto il permesso di soggiorno di cui si è fatta istanza?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Sono molte le Questure che sui loro siti hanno disponibile il servizio che permette di verificare, via on-line, se il permesso di soggiorno, di cui si è fatta istanza, è pronto.\nE' opportuno sottolineare che per individuare la propria istanza, per ragioni legate alla normativa sulla privacy, gli elenchi contengono solo il numero della pratica o dell'assicurata postale e non il nominativo della persona che richiede il permesso di soggiorno.\n\t \n"
}
] |
1,113 | [
{
"from": "human",
"value": "Esiste una durata minima del permesso di soggiorno per attesa occupazione?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Si, ai sensi dell'art. 22 comma 11 del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, cosiddetto Testo Unico Immigrazione, il lavoratore straniero, in possesso di permesso di soggiorno per lavoro subordinato che perde il posto di lavoro, anche per dimissioni, salvo che si tratti di permesso di soggiorno per lavoro stagionale, puo' essere iscritto nelle liste di collocamento, cioè nell’elenco anagrafico del Centro per l’Impiego, per il periodo di residua validita' del permesso di soggiorno e, salvo che si tratti di permesso di soggiorno per lavoro stagionale, chiedere alla scadenza del permesso in suo possesso il rilascio di un permesso di soggiorno per attesa occupazione, che avrà una durata minima non inferiore ad un anno.\nInoltre, in caso lo straniero disoccupato percepisca una prestazione di sostegno al reddito, il permesso per attesa occupazione può estendersi per tutto il periodo di durata di tale prestazione di sostegno al reddito, qualora superiore ad un anno.\nIl permesso di soggiorno per attesa occupazione è rinnovabile annualmente per tutto il periodo di durata della prestazione di sostegno al reddito percepita dal lavoratore straniero.\nIl permesso di soggiorno potrà essere rinnovato al termine della misura di sostegno al reddito percepita, qualora lo straniero dimostri che il suo nucleo familiare, ai sensi dell’art. 29, comma 3, lettera b) del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, cosiddetto Testo Unico Immigrazione, sia in possesso delle risorse finanziarie fissate dal medesimo articolo.\nPer approfondimenti:\nPortale Integrazione Migranti - Estensione del permesso di soggiorno per attesa occupazione\nPortale Immigrazione - Permesso di soggiorno per attesa occupazione\n"
}
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1,114 | [
{
"from": "human",
"value": "A conclusione di un dottorato di ricerca o di un master in Italia, uno straniero può chiedere un permesso di soggiorno per attesa occupazione?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Si, ai sensi dell'art. 22 comma 11bis del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, cosiddetto Testo Unico Immigrazione, l'immigrato che ha conseguito in Italia un dottorato o un master universitario di primo o secondo livello, ovvero la laurea triennale o la laurea specialistica, alla scadenza del permesso di soggiorno per motivi di studio, può essere iscritto nell'Elenco anagrafico dei lavoratori previsto dall'articolo 4 del Regolamento di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 7 luglio 2000, n. 442, e chiedere la conversione, tramite kit postale, del permesso di soggiorno in suo possesso in un permesso per attesa occupazione.\nCon il Decreto Legge 23 dicembre 2013, n. 145, convertito con modificazioni dalla Legge 21 febbraio 2014, n. 9, si è modificato il suddetto art. 22, comma 11-bis del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, cosiddetto Testo Unico Immigrazione, per prevedere l'estensione di tale possibilità di conversione anche agli stranieri che hanno concluso in Italia con successo un master universitario di primo livello; precedentemente era una possibilità prevista solo per chi aveva concluso un master universitario di secondo livello.\nIl permesso di soggiorno per attesa occupazione avrà una durata non superiore a dodici mesi.\nRimane salva la possibilità per lo studente straniero che ha concluso con successo il dottorato o il master universitario, in presenza dei requisiti previsti dal suddetto Testo Unico Immigrazione, di chiedere la conversione del permesso di soggiorno per studio (prima della scadenza dello stesso) in permesso di soggiorno per motivi di lavoro.\nAll’atto della consegna all'Ufficio Postale della busta contenente il kit per la richiesta di conversione del permesso di soggiorno da studio ad attesa occupazione, il cittadino straniero dovrà:\n\t- apporre sul modulo un contrassegno telematico di 16 euro;\n\t- pagare 30 euro allo Sportello Postale per la spedizione dell'assicurata;\n\t- versare, tramite relativo bollettino prestampato (PSE), 27,50 euro per il rilascio del permesso di soggiorno in formato elettronico e allegare la ricevuta di pagamento alla domanda;\n\t- versare, tramite il bollettino dosponibile presso gli uffici postali, il contributo per il rilascio del titolo pari a 80 euro.\n\t \n"
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1,115 | [
{
"from": "human",
"value": "Lo straniero quale procedura deve seguire per ottenere un permesso di soggiorno per cure mediche?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Ai sensi dell’art. 36 del del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, cosiddetto Testo Unico Immigrazione, lo straniero che intenda ricevere cure mediche in Italia può ottenere uno specifico visto presso la Rappresentanza consolare italiana del Paese di provenienza. A tal fine, l’interessato deve presentare una dichiarazione della struttura sanitaria prescelta che indichi il tipo di cura, la data di inizio e la durata presunta.\nIl cittadino straniero che entra in Italia a seguito della richiesta di specifico visto per cure mediche deve presentarsi alla Questura del luogo di domicilio per la richiesta del permesso di soggiorno per cure mediche che ha durata pari a quella del visto di ingresso e può essere rinnovato direttamente presso la Questura competente allegando la certificazione medica. Il cittadino straniero deve sostenere tutte le spese mediche in quanto non ha diritto ad iscriversi al servizio sanitario nazionale.\nIl permesso di soggiorno rilasciato per cure mediche ha una durata pari a quella presunta per il trattamento terapeutico ed è rinnovabile finché durano le necessità terapeutiche documentate. Inoltre è bene specificare che il permesso per cure mediche non consente di svolgere alcuna attività lavorativa.\nPer approfondimenti: Polizia di Stato, Ministero dell'Interno - FAQ Immigrazione\n"
}
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1,116 | [
{
"from": "human",
"value": "Quale documentazione occorre produrre per richiedere il permesso di soggiorno per motivi di adozione?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il permesso di soggiorno per motivi di adozione non è più richiesto. \nLa Direttiva Ministro dell'Interno e del Ministro delle politiche della famiglia del 21 febbraio 2007 dispone che Ai fini del soggiorno del minore straniero adottato o affidato a scopo di adozione non è richiesto il permesso di soggiorno\".\nL'articolo 32 della Legge 4 maggio 1983 n. 184, così come modificata dalla Legge 21 dicembre 1998, n. 476, prevede che l'ingresso nel territorio nazionale dei minori stranieri legittimamente adottati avvenga in seguito al rilascio del visto di ingresso per adozione da parte degli uffici consolari italiani all’estero, previa autorizzazione all’ingresso e alla residenza permanente, emessa dalla Commissione per le adozioni internazionali, di cui all'art. 38 della medesima legge, sulla base di un provvedimento straniero di adozione o di affidamento a scopo di adozione.\nPer approfondimenti: Commissione per le Adozioni Internazionali \n\t \n"
}
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1,117 | [
{
"from": "human",
"value": "Con il permesso di soggiorno per motivi familiari è consentito lavorare o bisogna convertirlo in permesso di soggiorno per lavoro subordinato?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il permesso di soggiorno rilasciato per motivi familiari consente l'esercizio del lavoro subordinato e del lavoro autonomo senza la necessità di convertire il documento per il periodo di validità dello stesso.\nL' art. 14 comma 1 del Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, stabilisce infatti che \"Il permesso di soggiorno rilasciato per motivi di lavoro subordinato o di lavoro autonomo e per motivi familiari può essere utilizzato anche per le altre attività consentite allo straniero, anche senza conversione o rettifica del documento, per il periodo di validità dello stesso\". \nPer approfondimenti: PAeSI\n"
}
] |
1,118 | [
{
"from": "human",
"value": "Un cittadino straniero, residente in Italia con permesso di soggiorno per motivi di lavoro ed in procinto di andare in pensione, come può ottenere un nuovo permesso di soggiorno per continuare ad abitare in Italia senza prendere la cittadinanza?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "E' possibile richiedere il permesso di soggiorno per residenza elettiva.\nll permesso per residenza elettiva puo' essere rilasciato in due ipotesi:\na) allo straniero che era titolare di un permesso di soggiorno per lavoro subordinato o per lavoro autonomo o per motivi familiare, a titolo di conversione del permesso di soggiorno. L'art. 14 comma 1 lett. d del Decreto Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394 prevede che il permesso di soggiorno rilasciato per lavoro subordinato, autonomo e per motivi di famiglia possa essere convertito in permesso di soggiorno per residenza elettiva di cui all'articolo 11 comma 1 lett. c-quater del D.P.R. 394/1999; \nb) allo straniero titolare di un visto di ingresso per residenza elettiva che intenda stabilirsi nel nostro Paese e sia in grado di mantenersi autonomamente, senza esercitare alcuna attività lavorativa. A tal fine, lo straniero dovrà fornire adeguate e documentate garanzie circa la disponibilità di un'abitazione, da eleggere a residenza, e di ampie risorse economiche autonome, di cui si possa ragionevolmente supporre la continuità nel futuro. Tali risorse dovranno provenire dalla titolarità di cospicue rendite (pensioni, vitalizi), dal possesso di proprietà immobiliari, dalla titolarità di stabili attività economico-commerciali o da altre fonti diverse dal lavoro subordinato. \n\tAl coniuge convivente, ai figli minori, ai figli maggiorenni conviventi ed a carico, nonchè ai genitori conviventi a carico del titolare di visto, potrà essere rilasciato analogo visto solo a condizione che le suddette capacità finanziarie siano adeguate (Decreto del Ministero Affari Esteri 12 luglio 2000\nDocumentazione necessaria per il rilascio del permesso di soggiorno per residenza elettiva:\n\ta) Istanza compilata e sottoscritta dall'interessato presentata presso gli Uffici postali abilitati;\n\tb) Fotocopia di tutto il passaporto o di altro documento equipollente;\n\tc) Fotocopia della documentazione attestante il possesso di ampie risorse economiche, da proprietà immobiliari o da qualsiasi altra fonte lecita diversa dal lavoro, o dal percepimento nel territorio di assegni di pensioni o vitalizi italiani o riconosciuti dalle Autorità Italiane. \n"
}
] |
1,119 | [
{
"from": "human",
"value": "Immigrata, vittima di tratta, ha diritto ad un permesso di soggiorno \"speciale\"? "
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale, viene rilasciato dal questore alle vittime della tratta, ai sensi dell' art. 18 del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286:\n"
}
] |
1,120 | [
{
"from": "human",
"value": "Chi può richiedere il Permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo (ex carta di soggiorno)?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo può essere richiesto dallo straniero extracomunitario o dall’apolide (ai sensi degli art. 1 comma 1 e art. 9 del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286) che sia in possesso dei seguenti requisiti:\n"
}
] |
1,121 | [
{
"from": "human",
"value": "Come richiedere il Permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo (ex carta di soggiorno)?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Per richiedere il Permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo è necessario che l'interessato compili l'apposita domanda e la presenti presso gli uffici postali o i Comuni abilitati. Per la compilazione il richiedente può farsi assistere, a titolo gratuito, da un patronato o da un Comune abilitato dal Ministero dell’Interno.\nInsieme al modulo (compilato e sottoscritto) occorre presentare:\n"
}
] |
1,122 | [
{
"from": "human",
"value": "La patente italiana è utilizzabile anche all'estero?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Se ci si reca all'estero in un paese dell’Unione europea si può guidare con la patente rilasciata in Italia. Lo stesso dicasi per cittadini comunitari che intendono guidare in Italia. Qualora si viaggi invece in un Paese extracomunitario è necessario, generalmente, richiedere il Permesso internazionale di guida (denominato anche Patente internazionale) o produrre una traduzione giurata della propria patente nella lingua del Paese che si intende visitare.\nEsistono due distinti modelli di patente internazionale: il modello \"Convenzione di Ginevra 1949\", che ha validità di 1 anno, e il modello \"Convenzione di Vienna 1968\", che ha validità di 3 anni, ma comunque nei limiti di validità della patente italiana posseduta. Alcuni paesi accettano entrambi i modelli, altri solo uno dei due. In Italia è possibile ottenere sia l'uno che l'altro modello di permesso internazionale di guida. \nLa richiesta del permesso internazionale di guida/patente internazionale deve essere presentata in tutti i casi all'Ufficio Provinciale della Direzione Generale della Motorizzazione Civile del luogo di residenza del richiedente, previa esibizione della patente di guida in corso di validità.\nPer approfondimenti: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ACI\n"
}
] |
1,123 | [
{
"from": "human",
"value": "In attesa della visita presso la Commissione Medica Locale posso condurre un'autovettura esibendo la patente con la ricevuta relativa alla prenotazione della visita, oppure occorre richiedere alla Motorizzazione un permesso provvisorio di guida?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Gli uffici della motorizzazione civile sono autorizzati a rilasciare un permesso di guida provvisorio ai titolari di patente di guida chiamati a rinnovare la validità della patente stessa presso una commissione medica locale. Tale permesso può essere rilasciato per una sola volta ed è valido fino all’esito finale delle procedure di rinnovo: pertanto il permesso recherà quale data di scadenza quella della data di convocazione per la visita in commissione medica locale e non potrà essere rinnovato anche qualora la commissione dovesse disporre un rinvio ad altra data per la definizione delle suddette procedure di rinnovo.\nLa prassi attiene a tutti i casi di rinnovo della patente, sia che la validità di essa spiri per scadenza della durata \"naturale\" di cui all’art. 126 del Decreto Legislativo del 30 aprile 1992, n. 285 \"Nuovo Codice della Strada\", sia che sia l’effetto di termini più ridotti decisi, dalle commissioni mediche, nelle visite precedenti.\nNon può procedersi al rilascio del permesso provvisorio di guida nei seguenti casi:\n• quando l’istanza sia presentata da conducente titolare di patente di guida la cui validità sia scaduta prima della data nella quale è stata effettuata la prenotazione della visita presso una commissione medica locale;\n• quando l’istanza sia presentata da conducenti che devono sottoporsi alla visita medica disposta con l'ordinanza prefettizia di sospensione della patente, ai sensi dell'art. 186 comma 8 e 187 comma 6 del del D.Lgs. 285/1992;\n• quando l’istanza sia riferita a patente sulla quale gravi un provvedimento di revoca ovvero provvedimento di sospensione, a titolo di sanzione amministrativa accessoria conseguente ad una qualsiasi violazione di norme di condotta del codice della strada, ricorrendo in tali casi la fattispecie di cui all’art. 218 comma 2 del D.Lgs. 285/1992, come modificato dalla legge n. 120 del 2010 .\nQualora il diretto interessato incarichi un delegato per la richiesta del rilascio del permesso provvisorio, lo stesso deve essere munito di delega con allegata fotocopia del documento d identità del delegante e di dichiarazione di copia conforme all'originale della patente redatta dal titolare della patente.\nPer approfondimenti: MIT - DGT nordovest\n"
}
] |
1,124 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali sono le norme inerenti il pernottamento di minori in hotel?\n\t "
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Codice Civile italiano stabilisce che i minori, fino al compimento del 18° anno di vita non hanno la capacità di agire (articolo 2 del codice civile), ossia non possono compiere atti che comportino l'esercizio di diritti e l'assunzione di obblighi, né possono allontanarsi senza permesso dalla casa dei propri genitori (articolo 318 del codice civile). In base all'art. 109 del TULPS (Testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza), gli albergatori possono dare alloggio esclusivamente a persone munite della carta d'identità o di altro documento idoneo ad attestarne l'identità secondo le norme vigenti. Pertanto l'albergatore ha l'obbligo morale oltre che giuridico di richiedere ad uno dei genitori (o a chi esercita la potestà) il consenso scritto, allegando una copia del documento di identità.\n \n"
}
] |
1,125 | [
{
"from": "human",
"value": "Il docente che riceve l'incarico di Vicario del Preside per l'anno scolastico 2013 - 2014 può richiedere l'esonero dall'insegnamento?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Si. Tuttavia tale provvedimento si applica soltanto alle Regioni in cui non si sono ancora concluse le procedure concorsuali dei dirigenti (Lombardia e Abruzzo).\n\tA stabilirlo è l'articolo 17, comma 5 del Decreto Legge 12 settembre 2013 n. 104 in cui si prevede che i docenti collaboratori che prestano servizio nelle scuole in cui sono stati nominati dei reggenti possano ottenere l’esonero dall’insegnamento indipendentemente dal numero delle classi della scuola, come invece stabiliti dall’art. 459 del Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297.\n\tIn queste stesse scuole, reggenze ed esoneri cesseranno non appena saranno nominati i vincitori del concorso.\n"
}
] |
1,126 | [
{
"from": "human",
"value": "Vorrei sapere a cosa corrispondono le diverse tipologie di graduatorie d'istituto e per quali supplenze vengono utilizzate dal Dirigente Scolastico. \n\t "
},
{
"from": "gpt",
"value": "Le graduatorie di istituto sono articolate in 3 fasce:\n- I FASCIA comprende i docenti iscritti a pieno titolo o con riserva, nella I, II, o III fascia delle Graduatorie ad esaurimento (GaE)\n\t- II FASCIA comprende i docenti abilitati ma NON iscritti nelle Graduatorie a esaurimento\n\t- III FASCIA comprende i docenti non abilitati in possesso del titolo di studio valido per l'accesso all'insegnamento\nIl Dirigente Scolastico attinge dalle graduatorie di istituto per:\n- supplenze annuali o fino al termine delle attività didattiche per la copertura delle cattedre e posti d'insegnamento vacanti e disponibili entro la data del 31 dicembre e che rimangano presumibilmente tali per tutto l'anno scolastico, non coperte dall'Ufficio scolastico territoriale a causa dell'esaurimento della corrispondente graduatoria ad esaurimento;\n\t- supplenze temporanee per la sostituzione di personale temporaneamente assente;\n\t- supplenze per la copertura di posti resisi disponibili dopo il 31 dicembre.\nLa normativa di riferimento è consultabile sul sito del MIUR.\n\t \n"
}
] |
1,127 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile ritrovare o reperire informazioni su persone scomparse, nel caso in cui non si conoscano dati sufficienti? A chi ci si può rivolgere?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Ci si può rivolgere in prima istanza all'Autorità di Pubblica Sicurezza (Forze di Polizia, Carabinieri), investita all'epoca delle indagini sulla scomparsa che custodirà un dossier relativo alla denuncia di scomparsa.\nL’attività svolta dall'Ufficio del Ministero dell'Interno - Commissario straordinario del governo per le persone scomparse è tesa monitorare di continuo i dati e le informazioni in possesso del Sistema Dati Interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza sulle persone scomparse e quelle risultanti a livello territoriale sui cadaveri non riconosciuti.\nIn seconda istanza ci si può rivolgere alle Associazioni italiane più rappresentative a livello nazionale che svolgono attività in collaborazione con l'Ufficio del Commissario allo scopo di proporre alle competenti autorità eventuali soluzioni e misure per rendere più efficaci gli interventi nel settore. Tra esse si segnala l'Associazione PENELOPE - sede nazionale: Salita De Crescenzi 30 - 00186 Roma - Tel. 335.7204449 - recapito postale: Casella Postale 348 - 36061 Bassano del Grappa VI.\n\t \n"
}
] |
1,128 | [
{
"from": "human",
"value": "Ci sono limitazioni nella grandezza di una rete a bilancia utilizzata per la pesca? E quali sono?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La pesca sportiva è consentita con la rete a bilancia di lato non superiore a m. 6.Guardia Costiera - Maresicuro - Pesca sportiva\n\t \n"
}
] |
1,129 | [
{
"from": "human",
"value": "E' pignorabile la pensione?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Sì. Nonostante il perdurare di una situazione di vacatio legislativa, è ormai da considerarsi pacifico, sia in letteratura che in giurisprudenza, che la pensione è un reddito pignorabile, con alcuni limiti.\nI limiti alla pignorabilità della pensione vengono definiti dalla Circolare dell'INPS n. 43 del 26 febbraio 2003, intervenuta a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale (n. 506/2002, c.d. \"Illegittimità' dell'impignorabilità assoluta\") . In questa circolare l'INPS chiarisce che \"Le pensioni dell'assicurazione generale obbligatoria possono essere pignorate nella misura di un quinto per ogni credito, fatto salvo il limite necessario per assicurare le esigenze minime di vita del pensionato che dovrà essere stabilito dal legislatore... La pensione (ed i suoi equivalenti) costituisce un \"bene\" aggredibile (sempre nei limiti previsti dalla legge) soltanto da alcuni creditori, selezionati (dall'art. 2, primo comma, del Decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1950, n. 180) in ragione della causa del credito: in concreto, soltanto da chi vanti un credito alimentare o tributario, nonché per gli ex dipendenti pubblici un credito del datore di lavoro derivante dal rapporto di impiego ovvero per i titolari di pensioni INPS un credito dell'Istituto derivante da indebite prestazioni percepite ovvero da omissioni contributive.\n"
}
] |
1,130 | [
{
"from": "human",
"value": "Dove e' possibile trovare informazioni relative alla Politica Agricola Comune (PAC) e ai bandi di gara nel settore dell'agricoltura e dello sviluppo rurale?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il sito web della Direzione Generale per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale della Commissione europea contiene informazioni sulla Politica Agricola Comune (PAC) e sui bandi di gara relativi al settore dell'agricoltura e dello sviluppo rurale in Europa.\n \n"
}
] |
1,131 | [
{
"from": "human",
"value": "Dove è possibile trovare informazioni sul funzionamento dei Fondi strutturali e sulla politica di coesione dell'UE?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il servizio di informazione Inforegio, gestito dalla Direzione Generale Politica Regionale della Commissione europea presenta una sezione dedicata alle domande e risposte sulla politica di coesione in generale e sul funzionamento dei Fondi strutturali.\n"
}
] |
1,132 | [
{
"from": "human",
"value": "Dove è possibile trovare informazioni sulla politica europea in materia di armamenti?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L’ European defence agency (EDA), Agenzia istituita nel quadro di un’azione comune del Consiglio dei Ministri, mira a:\n"
}
] |
1,133 | [
{
"from": "human",
"value": "Dove si possono trovare le informazioni relative alla politica europea di vicinato?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il sito del Servizio Europeo per l'Azione Esterna (SEAE) dell'Unione europea fornisce informazioni sulla politica europea nei confronti dei Paesi che si trovano al di là delle frontiere dell'UE e sulla politica europea di vicinato.\n"
}
] |
1,134 | [
{
"from": "human",
"value": "Dove è possibile trovare informazioni sulle politiche europee concernenti l'integrazione dei migranti e conoscere, eventualmente, se a tal riguardo esistono specifici finanziamenti?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La Commissione europea nel 2009, in collaborazione con Eurocities, ha aperto un nuovo sito web concernente la tematica dell'integrazione dei migranti nell'ambito degli Stati membri della Unione europea. \nIl sito comprende, oltre al data-base di buone pratiche e \"case studies\" sulla integrazione, informazioni circa la possibilità di presentazione di progetti e, quindi, di richiesta di eventuali finanziamenti.\nSempre su detto sito è, inoltre, rinvenibile una sezione di \"notizie\" regolarmente aggiornata, nonché un cospicuo numero di documenti concernenti le tematiche di cui in oggetto.\n\t \n"
}
] |
1,135 | [
{
"from": "human",
"value": "Per stipulare una polizza di assicurazione auto dove è possibile trovare informazioni?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Per effettuare una scelta tra le numerose polizze proposte è possibile consultare il sito dell'Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS), dal 1° gennaio 2013 succeduto in tutti i poteri, funzioni e competenze dell'ISVAP, alla pagina dedicata ai Consumatori, da cui è possibile accedere ai link dei siti internet di tutte le compagnie autorizzate ad operare sul mercato italiano.\nInoltre, per favorire una maggiore trasparenza e concorrenza nel settore dell’assicurazione della responsabilità civile auto, il Ministero dello Sviluppo Economico e l'Isvap hanno promosso un servizio on line, Tuo Preventivatore, che permette al consumatore in base al proprio profilo di rischio, di confrontare in tempi rapidi i diversi preventivi RC auto offerti dalle compagnie presenti sul mercato, classificati secondo la convenienza economica.\n"
}
] |
1,136 | [
{
"from": "human",
"value": "Se, in virtù della cosiddetta legge Bersani, si è sospesa l'assicurazione di un autoveicolo/ciclomotore bisogna pagare per la riattivazione? "
},
{
"from": "gpt",
"value": "I contratti RC auto sono regolati sia dal codice civile, che ne detta le regole generali, che dalla legge. Il 1/1/2006 è entrato in vigore il Nuovo Codice delle Assicurazioni Private, il Decreto Legislativo 7 settembre 2005, n. 209 Codice delle assicurazioni private, ovvero il \"testo unico\" che ha accorpato tutte le precedenti normative emesse in materia. Il codice, oltre a riformare in parte le procedure di risarcimento danni, ha introdotto diverse notivà riguardo ai contratti e agli obblighi a carico delle compagnie. Altre novità sono state introdotte dai cosiddetti decreti di liberalizzazione, detti Bersani e Bersani Bis.\nLa sospensione della polizza non è un obbligo per le compagnie (si tratta di una disposizione esclusivamente contrattuale) ma viene solitamente concessa senza difficoltà. Prima del 3 Aprile 2007 era ottenibile per periodi variabili da tre mesi (minimo) ad un anno (massimo). Dopo l'entrata in vigore della legge Bersani Bis la classe di merito, anche nei casi di sospensione, può essere mantenuta per cinque anni. Diventa questo quindi il periodo massimo di sospensione, entro il quale è possibile riattivare il contratto con la vecchia classe di merito. Rimane valida la regola secondo cui se alla sospensione non segue la riattivazione perchè il veicolo nel frattempo è stato venduto, rottamato o comunque tolto dalla circolazione, è rimborsabile la parte del premio pagata e non goduta.\n\tL'assistenza consumatori dell'Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS), dal 1° gennaio 2013 succeduto in tutti i poteri, funzioni e competenze dell'ISVAP, ha spiegato che la compagnia di assicurazione al momento della riattivazione della polizza assicurativa RC può far pagare la differenza fra la tariffa in vigore al momento della sospensione e quella in vigore al momento della riattivazione.\nIl Contact Center Consumatori fornisce informazioni e assistenza al numero verde 800.486661, attivo dalle ore 9 alle 13.30 dal lunedi' al venerdi'.\n"
}
] |
1,137 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile che la polizza assicurativa di un'autovettura (RCA) subisca un aumento stabilito con delibera della Provincia?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Decreto Legislativo del 6 maggio 2011, n.68 Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, entrato in vigore il 27 maggio 2011, all'articolo 17 comma 1 e 2 stabilisce che: \"A decorrere dall'anno 2012 l'imposta sulle assicurazioni contro la responsabilita' civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, esclusi i ciclomotori, costituisce tributo proprio derivato delle province. A decorrere dall'anno 2011 le province possono aumentare o diminuire l'aliquota in misura non superiore a 3,5 punti percentuali\".\nLe deliberazioni di variazione dell’aliquota dell'imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore (RCA), esclusi i ciclomotori, devono essere pubblicate sul sito Internet del Dipartimento delle Finanze.\n"
}
] |
1,138 | [
{
"from": "human",
"value": "E' vero che non sara' piu' rilasciato il contrassegno?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il 18 ottobre 2013 é entrato in vigore il provvedimento per la dematerializzazione dei contrassegni assicurativi Rc-auto, che troverà piena e completa attuazione entro due anni, con la conseguente eliminazione dell’obbligo di esporre sulle autovetture il contrassegno cartaceo: il decreto ministeriale 9 agosto 2013, n. 110, adottato dal Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è pubblicato sulla G. U. n 232 del 3 ottobre 2013.\nL'obiettivo è quello di ridurre le frodi, contrastando la contraffazione dei contrassegni cartacei e l’evasione dell’obbligo assicurativo, tramite la sostituzione dei contrassegni attuali con controlli incrociati telematici tra le banche dati delle targhe dei veicoli e quelle delle polizze assicurative.\nIl contrassegno non sarà sostituito da alcun microchip (soluzione ritenuta al momento inutilmente costosa dal ministero). L’individuazione delle autovetture prive di assicurazione potrà essere effettuata dagli agenti delle autorità competenti semplicemente interrogando, in occasione dei normali controlli, la nuova banca dati integrata. A questi fini potranno inoltre essere utilizzati i sistemi di rilevazione automatica delle targhe già in uso per il controllo della velocità e per il controllo dell’accesso alle zone a traffico limitato.\nPer approfondimenti: Ministero dello Sviluppo Economico\n\t \n"
}
] |
1,139 | [
{
"from": "human",
"value": "Sono previsti sconti per i conducenti virtuosi?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Con il cosiddetto Decreto Liberalizzazioni, Decreto-Legge 24 gennaio 2012, n. 1 recante Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività, convertito con modificazioni dalla L. 24 marzo 2012, n. 27 - il legislatore ha voluto frenare i rincari della Rc auto con la diminuzione automatica del premio che l'assicurato deve pagare per rinnovare la polizza, qualora sia un conducente virtuoso.\nL'Ex ISVAP, dal 1° gennaio 2013 IVASS, con al circolare Prot. 09-12-007647 del 19 aprile scorso vieta alle compagnie di ritoccare le tariffe ogni anno: gli adeguamenti sono consentiti ogni due anni, con preavviso di un anno del rincaro.\nPer i conducenti virtuosi scattera' lo sconto, ma allo stesso tempo la compagnia potra' comunicare un aumento dovuto ai costi della gestione e dei risarcimenti Rc auto, che scattera' pero' alla scadenza successiva (anno dopo). L'ammontare del rincaro dovra' essere comunque comunicato entro un mese dalla scadenza della polizza.\n"
}
] |
1,140 | [
{
"from": "human",
"value": "Cos'è e come funziona la posta elettronica certificata?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La PEC è un sistema di posta elettronica a cui sono state aggiunte caratteristiche tali da fornire agli utenti la certezza, a valore legale, dell’invio e della consegna (o meno) dei messaggi e-mail al destinatario.\nLa PEC può essere utilizzata per la trasmissione di tutti i tipi di informazioni e documenti in formato elettronico; consente di certificare l’invio, l’integrità e l’avvenuta consegna del messaggio scambiato tra il Gestore di PEC del mittente e quello del destinatario; ha lo stesso valore legale della tradizionale raccomandata con avviso di ricevimento, garantendo, quindi, l'opponibilità a terzi dell'avvenuta consegna. \n"
}
] |
1,141 | [
{
"from": "human",
"value": "Ci sono differenze nell'utilizzo della PEC rispetto alla comune posta elettronica?\n\t "
},
{
"from": "gpt",
"value": "Per gli utilizzatori non ci sono differenze particolari dal punto di vista pratico. La posta certificata può essere gestita, così come quella comune, sia da web mail sia utilizzando software specifici per la gestione della posta sul proprio PC, i cosiddetti client (es. Outlook, Eudora, ecc.). Le differenze maggiori riguardano, invece, gli effetti giuridici che l'ordinamento riconosce all'invio del messaggio in tema di opponibilità ai terzi delle evidenze relative alle operazioni di invio e ricezione di un messaggio, così come richiamato dal DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 11 febbraio 2005, n. 68 e dal Codice dell'amministrazione digitale, DECRETO LEGISLATIVO 7 marzo 2005, n. 82.La normativa sulla PEC è consultabile sul sito dell'Agenzia per l'Italia Digitale. \n"
}
] |
1,142 | [
{
"from": "human",
"value": "Come si presenta reclamo per un disservizio di Poste Italiane?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il cittadino che subisce un disservizio (ritardo, danneggiamento, mancato recapito) sui servizi svolti da Poste Italiane, può rivolgersi direttamente a Poste Italiane utilizzando le procedure di reclamo previste dalla Carta della qualità del servizio postale. Qualora il reclamo non abbia avuto esito soddisfacente può rivolgersi all’ Autorità di regolamentazione, le cui funzioni di regolamentazione del settore postale sono state trasferite dal Ministero per lo Sviluppo Economico all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) dal decreto legge 6 dicembre 2011, n.201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214.\n\t\t\tL'Autorità può avviare visite ispettive, verificare il rispetto degli obblighi ed eventualmente irrogare sanzioni amministrative alla Società. \n\t\t\tNei casi di gravi violazioni degli obblighi di servizio universale, che possono integrare gli estremi dell’interruzione di pubblico servizio, l’utente può effettuare immediata segnalazione al'AGCOM, che avvierà le opportune indagini al fine di accertare eventuali inadempimenti e applicare alla Società le sanzioni amministrative conseguenti. \n\t\t\tLa possibilità di rimborso è prevista dalla Carta della qualità di Poste Italiane solo per gli invii soggetti a tracciatura (raccomandate, assicurate e pacchi). Per la posta non registrata la Carta della qualità prevede che in linea generale non sono previsti rimborsi e che l’eventualità del rimborso è collegata a quei prodotti di cui sia possibile determinare in modo certo i dati relativi alla spedizione, destinazione e consegna. Rimane salva la facoltà del cittadino di rivolgersi agli Organi giurisdizionali.\n\t\t\tL'AGCOM, in qualità di Autorità di regolamentazione del settore, svolge funzioni di vigilanza e controllo relativamente alla sola materia postale, ad esclusione dei servizi finanziari. \n"
}
] |
1,143 | [
{
"from": "human",
"value": "A quale distanza dalla costa è possibile praticare lo sci nautico?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Per praticare lo sci nautico la distanza dalla costa deve essere di oltre i 200 metri dalla linea batimetrica (profondità del mare) di m. 1.60 se la costa è sabbiosa e di oltre i 100 metri dalle coste a picco sul mare.\nGuardia Costiera - Maresicuro - Sci nautico\n"
}
] |
1,144 | [
{
"from": "human",
"value": "Su quale parametro si calcola il reddito minimo richiesto agli stranieri nei procedimenti di ricongiungimento familiare e di rilascio di permesso di CE soggiornanti di lungo periodo?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L’importo dell’assegno sociale è il parametro di riferimento per verificare il possesso del requisito reddituale minimo richiesto in caso di domande di:\n"
}
] |
1,145 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile prenotare la visita al Museo degli Uffizi di Firenze?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Sul sito del Polo museale fiorentino è possibile effettuare prenotazioni on line e acquistare il biglietto d'accesso a musei e gallerie di Firenze.\n\t \n"
}
] |
1,146 | [
{
"from": "human",
"value": "Chi può presentare una denuncia alla Commissione europea per segnalare una misura contraria ai principi del diritto comunitario?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Chiunque, persona fisica o impresa, può denunciare alla Commissione Europea presunte violazioni del diritto europeo da parte di uno Stato membro senza dover dimostrare di essere direttamente leso dall'eventuale infrazione. In questo contesto, la Commissione non può comunque dirimere controversie tra privati.\n\tLa presentazione della denuncia è gratuita e non richiede l’assistenza di un legale.\nI servizi della Commissione, purché la denuncia non sia chiaramente infondata, analizzano le circostanze di fatto e di diritto del caso. Entro un anno, la Commissione è tenuta a decidere se dar seguito alla denuncia. Il ricorrente non è parte del procedimento e, pertanto, non può impugnare la decisione o la mancata adozione di una decisione da parte della Commissione, né ha il diritto di essere sentito.\n\tL’interessato è tenuto al corrente delle principali decisioni riguardanti la denuncia. Se la Commissione intende archiviare il caso, il ricorrente sarà preventivamente informato dei motivi e potrà presentare alla Commissione qualsiasi nuova informazione relativa al caso. Tutta la corrispondenza si svolge nella lingua ufficiale dell’UE scelta dal ricorrente.\nLa denuncia può essere presentata alla Commissione:\n"
}
] |
1,147 | [
{
"from": "human",
"value": "Come si inviano e sottoscrivono le istanze e le dichiarazioni dirette alla Pubblica Amministrazione ?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La disciplina relativa alla domanda è contenuta nell’articolo 38 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa) che prevede:\n1) Tutte le istanze e le dichiarazioni da presentare alla pubblica amministrazione o ai gestori o esercenti di pubblici servizi possono essere inviate anche per fax e via telematica;\n2) Le istanze e le dichiarazioni inviate per via telematica ivi comprese le domande per la partecipazione a selezioni e concorsi per l'assunzione, a qualsiasi titolo, in tutte le pubbliche amministrazioni, o per l'iscrizione in albi, registri o elenchi tenuti presso le pubbliche amministrazioni sono valide se effettuate secondo quanto previsto dall'articolo 65 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 – Codice dell'Amministrazione Digitale.\n"
}
] |
1,148 | [
{
"from": "human",
"value": "Chi ha diritto alla prestazione di borse di studio Inps Gestione Dipendenti Pubblici?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Possono partecipare ai bandi periodici i figli e gli orfani di iscritti e pensionati Inps Gestione Dipendenti Pubblici e di lavoratori e pensionati pubblici iscritti al Fondo credito.\nOccorre soddisfare tutti i requisiti specificati sul bando, tra i quali quelli di merito, come indicato nella sezione Inps Gestione Dipendenti Pubblici - Borse di studio.\nSono esclusi dal beneficio i concorrenti che già ricevono o hanno ricevuto per l'anno scolastico/accademico in concorso un altro beneficio dall'Inps Gestione Dipendenti Pubblici, dallo Stato o da altre istituzioni di valore superiore alla metà dell'ammontare della borsa di studio.\n"
}
] |
1,149 | [
{
"from": "human",
"value": "In caso di cessazione dal servizio per inabilità o decesso qual è il termine per il pagamento dei trattamenti di fine servizio e fine rapporto?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "In caso di cessazione dal servizio per inabilità o per decesso, trova applicazione il termine breve che prevede che la prestazione debba essere liquidata entro 105 giorni dalla cessazione. In particolare, si ricorda che l’ente datore di lavoro è tenuto a trasmettere all’Inps Gestione Dipendeti Pubblici la documentazione necessaria entro 15 giorni dalla cessazione del dipendente; questo Istituto, a sua volta, provvede a corrispondere la prestazione, o la prima rata di questa, entro i tre mesi successivi alla ricezione della documentazione stessa. Decorsi questi due periodi (complessivamente pari a 105 giorni) sono dovuti gli interessi (Circolare Inps n. 37 del 14/03/2012).\n \n"
}
] |
1,150 | [
{
"from": "human",
"value": "Le prestazioni di invalidità civile spettano anche ai cittadini stranieri extracomunitari?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Si. Le prestazioni di invalidità civile, quali l’indennità di accompagnamento, la pensione di inabilità, l’assegno mensile di invalidità e l’indennità mensile di frequenza, ferme restando le verifiche degli ulteriori requisiti di legge (condizioni sanitarie, residenza in Italia ecc.), spettano anche agli stranieri regolarmente soggiornanti, anche se privi di permesso di soggiorno CE di lungo periodo, alla sola condizione che siano titolari di un permesso di soggiorno di almeno un anno (ai sensi dell'art. 41 del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero).\nLo ribadisce il messaggio Inps n. 13983 del 4 settembre 2013 sulla base delle sentenze della Corte Costituzionale in materia.\n \n"
}
] |
1,151 | [
{
"from": "human",
"value": "Un cittadino inglese in visita in Italia, in caso di necessità, può usufruire dell'assistenza sanitaria come se fosse nel suo Paese di residenza?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Le prestazioni sanitarie garantite variano da Paese e Paese e il sistema del Paese ospitante potrebbe non includere tutto quello che è previsto gratuitamente nel proprio. Questo può significare che in Italia potrebbe essere necessario un contributo da parte del cittadino al costo della prestazione. Si potrà chiedere il rimborso dei costi sostenuti al ritorno nel Regno Unito.\n\tPer ulteriori informazioni è possibile consultare la guida (in inglese) realizzata dal servizio sanitario nazionale del Regno Unito che spiega come usufruire dell'assistenza sanitaria o richiedere un rimborso durante un soggiorno nei paesi dell’Unione europea, in Islanda, in Liechtenstein e in Norvegia.\n\t \n"
}
] |
1,152 | [
{
"from": "human",
"value": "Di quali prestazioni creditizie possono fruire i dipendenti delle pubbliche Amministrazioni assunti con contratto a tempo determinato?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L’Inps Gestione Dipendenti Pubblici offre finanziamenti a tassi agevolati per i lavoratori, i pensionati e le loro famiglie (prestiti pluriennali diretti).\nIl Decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1950, n. 180 all'art. 13 stabilisce per il personale assunto con contratto a tempo determinato non inferiore a tre anni la possibilità di contrarre prestiti pluriennali, a condizione però che tali prestiti siano ammortizzati entro il periodo mancante alla scadenza del contratto in corso.\n"
}
] |
1,153 | [
{
"from": "human",
"value": "Come fare per mettere in regola, per quanto attiene la prevenzione antincendi, l’autorimessa di un condominio dove possono essere parcheggiate 15 auto?\n\t "
},
{
"from": "gpt",
"value": "La pagina dedicata agli adempimenti procedurali di prevenzione incendi del sito del Corpo nazionale di Vigili del fuoco descrive le attività di controllo delle condizioni di sicurezza per la prevenzione incendi; dalla stessa pagina è possibile accedere alle informazioni relative alla richiesta del parere di conformità sui progetti ed a quelle sulla richiesta della visita di sopralluogo necessari al rilascio del Certificato di prevenzione incendi.\n\t \n"
}
] |
1,154 | [
{
"from": "human",
"value": "Come si individua la sede Inps Gestione Dipendenti Pubblici di competenza? "
},
{
"from": "gpt",
"value": "Per i lavoratori iscritti in servizio, la Sede e l'URP di competenza sono quelli della provincia (o del territorio) in cui si trova l'amministrazione o l'ente datore di lavoro.\nPer i pensionati, la Sede e l'URP di competenza sono quelli della provincia (o del territorio) di residenza.\nPer effettuare la ricerca si può verificare direttamente sul sito Inps Gestione Dipendenti Pubblici nella sezione Strutture territoriali.\n"
}
] |
1,155 | [
{
"from": "human",
"value": "Si può lavorare in un altro paese dell’Unione europea rimanendo iscritti al regime di previdenza sociale del paese in cui si lavora abitualmente?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "E’ possibile grazie al distacco, cioè ad un accordo che consente, per un periodo di tempo limitato, al lavoratore o al suo datore di lavoro di offrire servizi all'estero senza cambiare il regime di previdenza sociale (INPS - Circolare n. 99 del 21/07/2010; Commissione europea).\n\tPer ottenere il distacco è necessario richiedere il formulario A1 (ex formulario E 101) al competente Istituto previdenziale e dimostrare che le attività che si intendono svolgere all'estero sono \"simili\" a quelle che vengono svolte nel proprio paese di origine.\n\tLa situazione di lavoratore \"distaccato\" può essere riconosciuta e può continuare a sussistere solo se e fino a quando sussista un \"legame organico\" tra impresa distaccante e lavoratore distaccato. La presenza del \"legame organico\" è riconoscibile dal mantenimento del rapporto di subordinazione con l'impresa distaccante durante tutto il periodo di distacco, oltre che da altri elementi quali la responsabilità dell’impresa distaccante in materia di assunzione del lavoratore, di gestione del contratto di lavoro, di risoluzione del rapporto di lavoro e di determinazione della natura del lavoro da svolgere durante il periodo di distacco.\nIl modulo A1 attesta che durante il soggiorno all'estero il lavoratore e i suoi familiari a carico sono coperti dal regime di previdenza sociale del paese di origine, per un periodo massimo di 24 mesi.\n"
}
] |
1,156 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa succede ai contributi pensionistici versati in un Paese europeo nel momento in cui il lavoratore si trasferisce in un altro Paese europeo?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "E' importante distinguere se si tratti di trasferimento in un Paese dell'Unione europea oppure in un Paese extracomunitario.\nNel caso di trasferimento in Paesi dell'Unione europea occorre sapere che la normativa comunitaria non crea un sistema previdenziale europeo ma coordina le normative dei vari sistemi previdenziali nazionali, in modo da garantire la tutela dei diritti di sicurezza sociale dei lavoratori migranti e l’esercizio del diritto alla libera circolazione dei cittadini europei.\nLa normativa comunitaria assicura ai lavoratori che si spostano all'interno della Comunità, nonché ai rispettivi aventi diritto e superstiti:\n\t- la parità di trattamento, in base alla quale ciascuno Stato è tenuto ad assicurare ai cittadini degli altri Stati membri lo stesso trattamento e gli stessi benefici riservati ai propri cittadini;\n\t- il mantenimento dei diritti e dei vantaggi acquisiti e la possibilità, quindi, di ottenere il pagamento delle prestazioni nel Paese di residenza anche se a carico di un altro Stato;\n\t- la totalizzazione dei periodi di assicurazione e contribuzione, grazie alla quale i periodi assicurativi maturati nei vari Stati si cumulano, se non sovrapposti, nel rispetto e nei limiti delle singole legislazioni nazionali, per consentire il perfezionamento dei requisiti richiesti per il diritto alle prestazioni.\nNel caso di Paese extracomunitario lo svolgimento di un'attività lavorativa all'estero pone, sotto il profilo assicurativo e previdenziale, il problema di una esatta individuazione della legislazione di sicurezza sociale e fiscale applicabile, e soprattutto se questo Paese è legato al Paese di origine da una convenzione in materia di sicurezza sociale (trasferimento in Paesi extracomunitari convenzionati) o meno (trasferimento in Paesi extracomunitari non convenzionati).\n"
}
] |
1,157 | [
{
"from": "human",
"value": "Un lavoratore dove deve versare i contributi pensionistici se lavora in un altro Paese europeo?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Nel Paese in cui si lavora, a meno che non si sia stati assegnati in servizio all’estero solo temporaneamente (distacco) nel qual caso i contributi pensionistici continueranno ad essere versati nel Paese di residenza del lavoratore.\n \n"
}
] |
1,158 | [
{
"from": "human",
"value": "Previdenza: si può delegare una persona di fiducia a riscuotere la propria pensione ?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Oltre che dal pensionato, la pensione può essere riscossa anche da una persona di sua fiducia, provvista di una specifica delega. La delega può essere rilasciata all'atto della presentazione della domanda di pensione o anche in un secondo momento, compilando un modulo disponibile presso gli uffici dell'Inps.\nLa firma che il pensionato deve apporre sulla delega deve essere autenticata dal funzionario dell'Inps che riceve la domanda o dalle altre autorità indicate sul modulo. L'Inps provvede quindi alla convalida della delega e rilascia una comunicazione in duplice copia indirizzata all'ufficio pagatore della pensione e al pensionato.\n\tLa comunicazione deve essere presentata dalla persona delegata ogni volta che si reca all'ufficio pagatore (Posta o Banca) per la riscossione della pensione.\n"
}
] |
1,159 | [
{
"from": "human",
"value": "Come si può trasferire il pagamento della pensione da un ufficio pagatore ad un altro?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "In qualsiasi momento è possibile, cambiare l'ufficio dove si riscuote la pensione. Il pensionato può scegliere qualsiasi altro ufficio pagatore del territorio nazionale o di paesi esteri. La richiesta di trasferimento può essere inoltrata, attraverso appositi moduli, direttamente allo sportello dove si riscuote la pensione oppure alla sede Inps più vicina. I titolari di più pensioni devono presentare un'unica domanda.\nI moduli da utilizzare, rintracciabili nella Sezione moduli del sito INPS, sono i seguenti:\n"
}
] |
1,160 | [
{
"from": "human",
"value": "Come possono essere contattati gli Enti previdenziali?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Contact Center Integrato Inps-Inail è raggiungibile attraverso il numero 803.164 da telefono fisso e attraverso il numero 06.164.164 da telefono cellulare e risponde alle esigenze di informazioni su aspetti normativi, procedimentali e su singole pratiche, sia dell'Inps (compresi gli ex Inpdap, ex Enpals ed ex iPost) sia dell'Inail, e di assistenza per gli utenti diversamente abili. Fornisce, in automatico o con intervento dell'operatore, informazioni e servizi online, risultando uno \"sportello virtuale\" al servizio del cittadino. Gli operatori sono a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e il sabato dalle 8 alle 14, mentre il servizio automatico (per la provincia di Bolzano in lingua tedesca) è in funzione 24 ore al giorno, compresi i festivi.\nPer i dipendenti pubblici va segnalato inoltre che il numero verde dell'Inps Gestione ex Inpdap 800.105.000 è stato integralmente sostituito a partire dal 01/06/2013 dal numero verde unico Inps Inail 803.164.\n"
}
] |
1,161 | [
{
"from": "human",
"value": "Le pensioni pagano l'IRPEF?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La pensione è equiparata al reddito da lavoro dipendente ed è quindi soggetta allo stesso tipo di tassazione. L'Inps, sostituendosi al Fisco, effettua sulla pensione una ritenuta alla fonte a titolo di imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef).\nSono escluse dal pagamento dell'Irpef le prestazioni assistenziali erogate dall'Inps come:\n"
}
] |
1,162 | [
{
"from": "human",
"value": "Come si pagano online i contributi previdenziali INPS dei lavoratori domestici?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "A partire dal 1° aprile 2011 i contributi dei lavoratori domestici potranno essere versati esclusivamente con le seguenti modalità: \n- Utilizzando il bollettino MAV (pagamento mediante avviso), l’Inps provvede all’invio a tutti i datori di lavoro domestico dei bollettini MAV per il pagamento dei contributi. I MAV sono già compilati con gli importi dovuti. Nel caso siano cambiati gli elementi per il calcolo dei contributi (ad esempio, una variazione dell’orario di lavoro), dal sito www.inps.it, sezione Servizi online, è possibile effettuare le variazioni e ottenere un altro bollettino MAV con gli importi conformi. Successivamente al primo invio, coloro che intendono servirsi dei MAV per il pagamento dei contributi, compresi i datori di lavoro che invieranno nuove comunicazioni di assunzione, potranno ottenere i bollettini MAV accedendo al sito dell’Istituto.\n- Rivolgendosi ai soggetti aderenti al circuito “Reti Amiche”, dichiarando soltanto il codice fiscale del datore di lavoro e il codice rapporto di lavoro. La procedura calcolerà automaticamente l’importo dei contributi in base ai dati comunicati al momento dell’assunzione o successivamente. Il pagamento è disponibile presso: tabaccherie che espongono il logo Servizi Inps; sportelli bancari Unicredit; tramite il sito Internet del gruppo Unicredit Spa per i clienti titolari del servizio di Banca online.\n- Online sul sito Internet Inps www.inps.it nella sezione Servizi on line> cittadino> “Lavoratori domestici: pagamento online contributi”, utilizzando la carta di credito.\n- Telefonando al Contact Center numero verde gratuito, utilizzando la carta di credito.\n"
}
] |
1,163 | [
{
"from": "human",
"value": "Come è possibile riscuotere la pensione?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La posta o la banca sono gli uffici attraverso i quali l'Inps paga la pensione. La scelta del sistema di pagamento preferito va effettuata al momento della domanda di pensione, con apposita richiesta. In assenza di indicazioni l'Inps metterà in pagamento la pensione all'ufficio postale più vicino al domicilio dell'interessato.\n\tLa riscossione può essere fatta con le seguenti modalità:\n"
}
] |
1,164 | [
{
"from": "human",
"value": "Il donatore di midollo osseo ha il diritto di rimanere anonimo?"
},
{
"from": "gpt",
"value": " \nSì, in base all'articolo 90 del Codice sulla privacy \"Il donatore di midollo osseo, ai sensi della Legge 6 marzo 2001, n. 52, ha il diritto e il dovere di mantenere l'anonimato sia nei confronti del ricevente sia nei confronti di terzi\".\n"
}
] |
1,165 | [
{
"from": "human",
"value": "Come si effettua il trattamento dei dati personali e l'informativa necessaria per ottenere il consenso degli interessati in campo sanitario?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "In ambito sanitario, il Codice sulla privacy, articoli 77 e seguenti, individua modalità semplificate utilizzabili per:\n"
}
] |
1,166 | [
{
"from": "human",
"value": "E' corretto che il certificato medico che il dipendente pubblico deve produrre alla propria amministrazione contenga anche l'indicazione della diagnosi?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "No, non è corretto. Come ha avuto modo di precisare il Garante per la Protezione dei Dati Personali, infatti, il datore di lavoro pubblico non è legittimato a raccogliere certificati di malattia dei dipendenti con l'indicazione della diagnosi. In assenza di specifiche disposizioni, il lavoratore assente per malattia deve fornire un certificato contenente esclusivamente la prognosi con la sola indicazione dell'inizio e della durata dell'infermità.\n"
}
] |
1,167 | [
{
"from": "human",
"value": "http://www.privacy.it/codiceprivacy.htmlLe ricette mediche possono essere prescritte in forma anonima?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Si e sono denominate ricette impersonali.\nAttraverso un tagliando predisposto su carta copiativa è possibile oscurare il nome e l'indirizzo dell'assistito anche se è la visione di tali dati è consentita al farmacista, nel merito si possono visionare gli articoli 87, 88, 89 del Codice sulla privacy, nei casi in cui sia necessario.\nPer maggiori informazioni: Garante per la protezione dei dati personali\n"
}
] |
1,168 | [
{
"from": "human",
"value": "Il trattamento dei dati genetici è assoggettato a particolari condizioni?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Sì, il trattamento dei dati genetici, da chiunque effettuato, è consentito nei soli casi previsti da apposita autorizzazione rilasciata dal Garante sentito il Ministro della salute, che acquisisce, a tal fine, il parere del Consiglio superiore di sanità (articolo 90 del Codice in materia di protezione dei dati personali).\nPer maggiori informazioni: Garante per la protezione dei dati personali\n"
}
] |
1,169 | [
{
"from": "human",
"value": "Chi può fornire informazioni sulla privativa comunitaria per ritrovati vegetali?\n\t "
},
{
"from": "gpt",
"value": "L’ Agenzia settoriale CPVO (ufficio comunitario delle varietà vegetali) gestisce un sistema di privative comunitarie per ritrovati vegetali come unica forma di proprietà industriale comunitaria per quanto riguarda le nuove varietà vegetali. L’Ufficio decide in merito alle domande di privativa comunitaria per ritrovati vegetali sulla base di un esame formale e di un esame tecnico della varietà candidata. Una privativa comunitaria per ritrovati vegetali dura 25 o 30 anni, a seconda della specie. Le privative sono valide nei 27 Stati membri dell’Unione europea. Il controllo delle attività dell’Ufficio è affidato ad un consiglio di amministrazione composto da un rappresentante di ciascuno Stato membro, più uno della Commissione europea, nonché dai loro supplenti. Le decisioni sui ricorsi interposti contro decisioni dell’Ufficio spettano a una commissione di ricorso. Il diritto di appello contro una decisione di detta commissione può essere esercitato dinanzi al Tribunale di primo grado e, successivamente, dinanzi alla Corte di Giustizia.\nPer approfondimenti: Ufficio Comunitario delle Varietà Vegetali\n"
}
] |
1,170 | [
{
"from": "human",
"value": "In caso di trasformazione di un ente da pubblico a privato, quali sono le conseguenze per i dipendenti pubblici e quali garanzie conservano?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Decreto Legislativo 30 marzo 2001 n. 165, all'art. 31, disciplina il passaggio automatico dei dipendenti, a seguito del trasferimento dell’attività svolta da pubbliche amministrazioni, enti pubblici, loro aziende o strutture, ad altri soggetti, pubblici o privati secondo le procedure di informazione e di consultazione di cui all'articolo 47, commi da 1 a 4, della Legge 29 dicembre 1990, n. 428 e successive modifiche. Nel passaggio alle dipendenze dell'ente privato verrà conservato il medesimo trattamento economico posseduto presso l'amministrazione pubblica di provenienza, la medesima qualifica e la medesima anzianità. \n\tTale orientamento è confermato anche dalla giurisprudenza maggioritaria, secondo cui \"se il dipendente possiede i requisiti prescritti, è trasferito e il rapporto di lavoro continua senza interruzioni, con l'amministrazione di destinazione\". (Cassazione, sezioni unite civili, sentenza 12 dicembre 2006, n. 26420). Ai fini della disciplina sul trasferimento si fa richiamo, inoltre, all'art. 2112 e all'art. 1408 c.c., specificatamente alla continuità del rapporto di lavoro con il cessionario; permangono nella sfera del dipendente i diritti già acquisti; per i crediti da lavoro tra amministrazione cedente e soggetto pubblico e privato ricevente vige il principio secondo cui sono obbligate solidalmente; il dipendente continua a godere dell’applicazione dei trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi nazionali, territoriali ed aziendali vigenti alla data del trasferimento, fino alla loro scadenza con riserva di sostituzione, se applicabili all’impresa del cessionario, e comunque del medesimo livello.\n"
}
] |
1,171 | [
{
"from": "human",
"value": "A chi rivolgersi per problematiche inerenti l’applicazione del diritto comunitario in tema di riconoscimento delle qualifiche professionali?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Nel caso di problematiche inerenti l’applicazione del diritto comunitario in tema di riconoscimento delle qualifiche professionali legate alla non corretta applicazione della Direttiva 2005/36/CE da parte delle autorità incaricate del riconoscimento professionale, è possibile contattare il Centro SOLVIT italiano presso:\nPresidenza del Consiglio dei Ministri\n\tDipartimento per le Politiche ComunitarieSOLVIT è una rete per la risoluzione di problemi online, in cui gli Stati membri collaborano per risolvere concretamente i problemi derivanti dall'applicazione scorretta delle norme sul mercato interno da parte delle amministrazioni pubbliche. SOLVIT è un servizio gratuito. Esiste un centro SOLVIT in ogni Stato membro dell’Unione Europea (come pure in Norvegia, Islanda e Liechtenstein).\n\tÈ possibile inoltre contattare il Punto nazionale di contatto italiano per richiedere tutte le informazioni sul sistema di riconoscimento professionale sulla base della normativa comunitaria e per ricevere informazioni sull'autorità italiana competente per il riconoscimento di una determinata professione:Presidenza del Consiglio dei Ministri\n\tDipartimento per il Coordinamento delle Politiche Comunitarie\n\t \nPer maggiori informazioni è possibile consultare la Pagina del Dipartimento Politiche Europee\nIl Centro non riceve i cittadini. E' possibile contattare il SOLVIT attraverso e-mail, telefono e fax.\nCIMEA - problemi di riconoscimento professionale\nCommissione europea - SOLVIT\n"
}
] |
1,172 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali sono gli importi e le modalità di pagamento delle spese relative ai procedimenti giudiziari?\n\t "
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il pagamento delle spese relative all'instaurazione di un procedimento giudiziario vanno innanzitutto distinte dalle spese legali, da intendersi riferite alla prestazione di consulenza, assistenza e difesa legale.\nPer quanto riguarda le prime, esse vengono corrisposte mediante il versamento del cosiddetto Contributo Unificato e del versamento forfettario costituito da una marca da bollo in misura fissa che, a decorrere dal 01.01.2014 è stata aumentata da € 8,00 all'importo di € 27,00, come è disposto all'articolo 606 della Legge 27 dicembre 2013, n. 147 (c.d. Legge di stabilità 2014) pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 302 del 27 dicembre 2013.\nGli importi sono variabili in dipendenza del valore del procedimento giudiziario.\nA tal fine è possibile prendere visione di apposite tabelle allegate al Testo Unico in materia di spese di giustizia emanato con Decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n.115. I suddetti importi sono stati aggiornati da una serie di interventi normativi e, di recente, dalla Legge n. 228 del 24.12.2012, c.d. legge di stabilità, che a decorrere dal 1° gennaio 2013 ha ulteriormente modificato gli importi relativi al contributo unificato.\nE' possibile prenderne visione attraverso la consultazione delle apposite tabelle.\n"
}
] |
1,173 | [
{
"from": "human",
"value": "Come si presenta la domanda per il riconoscimento dello stato di invalidità civile e/o dell'handicap?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Dal 1° gennaio 2010 le domande per il riconoscimento dello stato di invalidità civile, cecità, sordità, handicap e disabilità si presentano all'INPS territorialmente competente esclusivamente per via telematica, secondo le modalità indicate sul sito dell'INPS.\n"
}
] |
1,174 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali sono e in cosa consistono le procedure concorsuali?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Le procedure concorsuali sono procedure giudiziarie promosse quando un imprenditore commerciale è insolvente, cioè incapace di saldare i debiti con i creditori. Esse si articolano nel fallimento, nel concordato preventivo e nella liquidazione coatta amministrativa e sono espressamente disciplinate dalla c.d. Legge Fallimentare di cui al Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267, successivamente modificato e innovato dal Decreto Legislativo 9 gennaio 2006, n.5, dal Decreto Legislativo 12 settembre 2007, n. 169, dalla Legge 18 giugno 2009, n. 69 e dal Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, nella Legge 30 luglio 2010, n. 122.\nTali procedure hanno la finalità di porre in liquidazione le imprese in stato di insolvenza così da poter soddisfare i creditori.\nUlteriore procedura, avente invece il fine di garantire la conservazione del patrimonio di un'impresa insolvente (e non di metterla in liquidazione, come nei precedenti casi), è l'Amministrazione straordinaria. Essa riguarda unicamente le grandi imprese in stato di insolvenza ed è normativamente prevista e disciplinata dal Decreto Legislativo 8 luglio 1999, n. 270.\nTutte le suddette procedure possono esser instaurate soltanto in presenza di determinati requisiti e condizioni richiamati dalla Legge fallimentare, come innovata e modificata dalle suddette disposizioni normative.\n"
}
] |
1,175 | [
{
"from": "human",
"value": " Vorrei sapere cosa stabilisce la legge sulle professioni non regolamentate."
},
{
"from": "gpt",
"value": "La Legge 14 gennaio 2013, n.4 disciplina le professioni non regolamentate, cioè le professioni non organizzate in ordini o collegi, definite come attività economiche anche organizzate, volte alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitabili abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, che però non risultano riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi. La legge esclude anche le professioni sanitarie e le attività e i mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio perché disciplinati da specifiche normative.\nIl Ministero dello Sviluppo economico pubblica l'elenco delle associazioni professionali non organizzate in ordini o collegi.\nL'elenco è distinto in tre sezioni:\n"
}
] |
1,176 | [
{
"from": "human",
"value": "Qual'è la documentazione necessaria da produrre per poter esercitare la professione medica all'estero?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "I cittadini che hanno conseguito un titolo professionale dell’area sanitaria in Italia ma vogliono esercitare la propria professione in un altro Paese comunitario, devono inoltrare la domanda di riconoscimento del titolo all'Autorità estera competente del Paese.\n\tE' possibile che, a tale scopo, le Autorità estere richiedano la presentazione di un \"attestato di conformità e del good professional standing\" rilasciato dal Ministero della Salute.\n\t\tIl certificato può essere richiesto da tutti i cittadini comunitari e non comunitari che hanno conseguito il titolo sanitario in Italia.\n\t\tLe informazioni relative al modello di domanda e all'elenco dei documenti da trasmettere sono riportate sul sito del Ministero della Salute\n"
}
] |
1,177 | [
{
"from": "human",
"value": "Come si diventa insegnanti specializzati per il sostegno didattico agli alunni disabili?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Decreto del Ministro dell'Istruzione del 30 settembre 2011 - Criteri e modalita' per lo svolgimento dei corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attivita' di sostegno, ai sensi degli articoli 5 e 13 del Decreto del Ministro dell'Istruzione del 10 settembre 2010, n. 249 - definisce il profilo del docente specializzato, le tematiche delle prove di accesso, gli insegnamenti e le attività laboratoriali e di tirocinio, i crediti formativi universitari e gli aspetti organizzativi dei corsi di specializzazione.\n\tPer partecipare ai corsi di specializzazione, gli aspiranti docenti devono essere in possesso dell’abilitazione base all’insegnamento in una classe di concorso e devono superare una prova di ingresso.\n\tI corsi sono a numero programmato sulla base della definizione ministeriale che tiene conto, a sua volta, della programmazione regionale
degli organici del personale docente della scuola.\n\tOgni ateneo emana il proprio decreto attuativo, con il quale definisce il numero dei posti messi a concorso, dispone i criteri di trasparenza delle procedure concorsuali, rende noti i programmi su cui verteranno le prove di accesso e infine pubblica le tipologie dei titoli culturali e professionali valutabili e il punteggio ad essi attribuibile.\nUna volta superata la prova di accesso (predisposta dall’università) gli aspiranti insegnanti di sostegno seguono un percorso formativo della durata di un anno scolastico, almeno 8 mesi per complessivi 60 CFU, di cui 36 relativi alle attività di insegnamento, 9 ai laboratori, 12 al tirocinio e 3 alla prova fiale.\n\tLa fase regolamentata dal presente decreto è transitoria, infatti, gli attuali corsi saranno sostituiti a regime da una apposita laurea magistrale a seguito della definizione delle specifiche classi di concorso.\n\tPer maggiori approfondimenti si rimanda alla lettura integrale del Decreto 30 settembre 2011.\n"
}
] |
1,178 | [
{
"from": "human",
"value": "A chi è possibile rivolgersi per informazioni sui programmi EGNOS e GALILEO?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Informazioni sui programmi EGNOS e GALILEO possono essere richieste all'European GNSS Agency - Agenzia del GNSS europeo, istituita per garantire un’adeguata difesa e tutela degli interessi pubblici fondamentali nel settore della navigazione satellitare.\nL'Autorità gestisce una serie di attività relative ai programmi europei di posizionamento e navigazione via satellite (tra cui Galileo ed EGNOS), in particolare si occupa di:\n"
}
] |
1,179 | [
{
"from": "human",
"value": "E' prevista la possibilità di chiedere il prolungamento del congedo parentale nel caso di figlio con handicap grave?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Si, l'articolo 3 del Decreto Legislativo 18 luglio 2011, n. 119 ha modificato l’articolo 33 del Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151 stabilendo la possibilità - fruibile alternativamente da ciascun genitore di minore con handicap grave - di beneficiare del prolungamento del congedo parentale per un periodo massimo di tre anni, comprensivo dei periodi di normale congedo parentale.\nIl prolungamento del congedo deve essere fruito entro il compimento degli otto anni del bambino.\n"
}
] |
1,180 | [
{
"from": "human",
"value": "Esistono delle agevolazioni che permettono l'accesso congiunto a diversi servizi, come le visite a mostre e musei e i trasporti pubblici?\n\t "
},
{
"from": "gpt",
"value": "Sì. In molte città italiane ad alta affluenza turistica sono state predisposte delle speciali carte turistiche, che permettono l'accesso a diversi luoghi di interesse culturale e artistico, oltre che agevolazioni e riduzioni su servizi e acquisti. \n\tNon esiste una formula standard, ma in ciascuna città viene adottata una formula ad hoc. Solitamente tali card hanno una validità da 1 a 7 giorni. Il costo varia in base ai servizi offerti, e generalmente varia dai 10 ai 50 euro a seconda dei servizi offerti. \n\tLe tourist card si possono acquistare on line accedendo al sito dell'ente interessato o recandosi presso i PIT (Punti informativi turistici) e siti convenzionati. \nA titolo indicativo segnaliamo: \nFirenzecard per Firenze, Milano Card per Milano, Roma Pass per Roma, Venice Card per Venezia, Campania ARteCard per Napoli e la Regione Campania, Musei Torino Piemonte per Torino e la Regione Piemonte.\n"
}
] |
1,181 | [
{
"from": "human",
"value": "Devo recarmi in Burundi, Stato nel quale non sono presenti rappresentanze diplomatiche italiane: a quali istituzioni potrei rivolgermi qualora dovessi trovarmi in difficoltà ed avessi necessità di aiuto?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Se un cittadino europeo si trova in un Paese nel quale il proprio Paese non ha una missione diplomatica, ha diritto a ricevere assistenza dall'Ambasciata o dal Consolato, presente sul territorio di qualsiasi altro Stato membro dell'UE, alle stesse condizioni dei cittadini di questo altro Stato.\n\tPer beneficiare della protezione consolare è infatti sufficiente essere cittadini di uno Stato membro dell'UE, trovarsi in difficoltà in un Paese al di fuori dell'UE in cui il Paese di appartenenza non abbia un'ambasciata o un consolato.\n"
}
] |
1,182 | [
{
"from": "human",
"value": "Quando si applica la direttiva europea sulla protezione dei dati?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La direttiva europea sulla protezione dei dati si applica a “qualsiasi operazione o serie di operazioni eseguite sui dati personali”, il cosiddetto “trattamento” dei dati. Tra tali operazioni figurano la raccolta dei dati personali, la relativa memorizzazione, divulgazione, ecc. La direttiva si applica ai dati trattati mediante mezzi automatizzati (ad esempio una base di dati computerizzata dei clienti), nonché ai dati che fanno parte o che si prevede faranno parte di “sistemi di archiviazione” non automatizzati, in cui essi sono accessibili secondo criteri specifici (ad esempio, gli archivi cartacei tradizionali, come le schede con i dati dei clienti, classificati in ordine alfabetico in base al nome).\nLa direttiva sulla protezione dei dati non si applica ai dati trattati per ragioni puramente personali o per attività domestiche (ad esempio un’agenda elettronica personale o un file contenente dati della famiglia e degli amici). Essa non si applica altresì a settori quali la pubblica sicurezza, la difesa o l’applicazione del diritto penale, che esulano dalle competenze della Comunità e restano una prerogativa del diritto nazionale. È, infatti, il diritto nazionale che si occupa in genere della protezione delle persone in questi settori.\nPER INFO: http://europa.eu/legislation_summaries/information_society/data_protection/l14012_it.htm\nVi è inoltre un’altra direttiva, la direttiva 2002/58/CE, che si occupa specificamente della protezione della privacy nel campo della comunicazione elettronica. Tale direttiva contiene disposizioni in materia di sicurezza di reti e servizi, di riservatezza della comunicazione, di accesso all’informazione memorizzata su terminali, di elaborazione di dati relativi al traffico e ai siti, d’identificazione delle linee di chiamata, di elenchi di abbonati e di comunicazioni commerciali non richieste.\n \n"
}
] |
1,183 | [
{
"from": "human",
"value": "Qual è il sistema di protezione sociale vigente in Europa?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Sistema Informativo sulla protezione sociale all'interno dell'Unione europea (MISSOC - Mutual Information System on Social Protection), fornisce informazioni dettagliate, paragonabili e aggiornate sui sistemi di protezione sociale in Europa. MISSOC permette la consultazione di una banca dati (in inglese) che copre tutte le aree della protezione sociale nei singoli Stati Membri dell'Unione europea.\n"
}
] |
1,184 | [
{
"from": "human",
"value": "Esistono centri per l'impiego o strutture pubbliche in Provincia di Viterbo che si occupano dell' inserimento di colf e badanti?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L' Assessorato alle Politiche Attive per il Lavoro della Provincia di Viterbo, si propone di rispondere alla crescente domanda di assistenza domiciliare per la cura di familiari anziani e/o disabili non autosufficienti, attraverso l'inserimento occupazionale di lavoratori qualificati, che a volte trovano difficoltà nel mercato del lavoro, soprattutto se stranieri. Per questo è attivo presso i Centri per l'Impiego lo sportello colf - badanti - baby sitter : un servizio dedicato avente lo scopo di favorire l'incontro tra la domanda e l'offerta di servizi di assistenza alla persona ed alla famiglia. Gli operatori individuano le persone interessate attraverso colloqui che verificano le potenzialità dei candidati, la predisposizione a prendersi cura degli altri e le competenze professionali necessarie. Collabora alla gestione del servizio un mediatore culturale che si occupa dei colloqui con i cittadini stranieri.\nIl servizio è presente nel Centro per l'Impiego di Viterbo. \nPer ulteriori informazioni consulta la Guida al Lavoro Domestico, che si pone come strumento utile per fornire informazioni sui diritti e doveri dei lavoratori e dei datori di lavoro, anche attraverso una serie di esempi di casi tipo. La guida contiene inoltre indicazioni sulle procedure di assunzione, sui principali istituti contrattuali (orario di lavoro, riposo settimanale, festività, maternità, infortuni, malattie, ferie, tredicesima mensilità e scatti di anzianità), sul prospetto paga, sui contributi e sulla risoluzione del contratto (preavviso e calcolo del TFR). \nPer ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al Centro impiego Viterbo: Via Cardarelli - 01100 Viterbo Tel. 0761 353252 - Fax: 0761 271279 E-mail: centroimpiego.vt@provincia.vt.it\n"
}
] |
1,185 | [
{
"from": "human",
"value": "I compensi di assessori e consiglieri comunali devono essere pubblicati sul sito istituzionale dell'ente?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L’art. 14 del DECRETO LEGISLATIVO 14 marzo 2013, n. 33, prevede per le pubbliche amministrazioni l'obbligo di pubblicare i seguenti documenti ed informazioni relativi ai titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico, di livello statale, regionale e locale:\n- l'atto di nomina o di proclamazione, con l'indicazione della durata dell'incarico o del mandato elettivo;\n\t- il curriculum vitae;\n\t- i compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica nonche' gli importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici;\n\t- i dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, ed i relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti;\n\t- gli altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e l'indicazione dei compensi spettanti;\n\t- le dichiarazioni relative ai diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri; le azioni di societa'; le quote di partecipazione a societa'; l'esercizio di funzioni di amministratore o di sindaco di societa', ai sensi dell'art. 2 della LEGGE 5 luglio 1982, n. 441.\n\t \nLe pubbliche amministrazioni pubblicano tali dati entro tre mesi dall'elezione, o dalla nomina, e per i tre anni successivi dalla cessazione del mandato o dell'incarico dei soggetti, salve le informazioni concernenti la situazione patrimoniale e, ove consentita, la dichiarazione del coniuge non separato e dei parenti entro il secondo grado, che vengono pubblicate fino alla cessazione dell'incarico o del mandato.\nDecorso il termine di pubblicazione le informazioni e i dati concernenti la situazione patrimoniale non vengono trasferiti nelle sezioni di archivio.\nPer approfondimenti consultare la sezione: Trasparenza, Valutazione, Merito e il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità 2012-2013-2014 del Dipartimento della Funzione Pubblica\n"
}
] |
1,186 | [
{
"from": "human",
"value": "Dove si possono trovare le pubblicazioni ufficiali dell'Unione europea?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L’Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea ha il compito di provvedere alla edizione delle pubblicazioni delle istituzioni delle Comunità europee e dell'UE. Pubblica quotidianamente la Gazzetta ufficiale dell’Unione europea in 23 lingue e funge da editore o coeditore di pubblicazioni nell'ambito delle attività di comunicazione delle istituzioni. L’Ufficio delle pubblicazioni offre anche una serie di servizi on-line che consentono l’accesso gratuito ad informazioni riguardanti il diritto dell’UE (EUR-Lex), le pubblicazioni (EU Bookshop), gli appalti pubblici (TED), la ricerca e lo sviluppo (CORDIS).\n"
}
] |
1,187 | [
{
"from": "human",
"value": "Dopo l'abrogazione dell'istituto del riconoscimento della causa di servizio, su quale tutela può contare il pubblico dipendente in caso di infortunio avvenuto in servizio o di malattia contratta a causa del lavoro ?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214, all’art. 6 ha abrogato gli istituti del riconoscimento della dipendenza di infermità da causa di servizio, dell’equo indennizzo e della pensione privilegiata.\nIl dipendente pubblico che non rientri nelle categorie per le quali è esclusa l'abrogazione (personale dei comparti sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico), può aver riconosciuta la tutela derivante dall'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali gestita dall’INAIL (Decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124).\n"
}
] |
1,188 | [
{
"from": "human",
"value": "La disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni stabilisce dove devono essere pubblicati i dati, le informazioni e i documenti oggetto di pubblicazione obbligatoria?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni) stabilisce che, per garantire la piena accessibilità delle informazioni, sui siti internet delle pubbliche amministrazioni, nella home page, deve essere collocata una sezione denominata \"Amministrazione Trasparente\" da cui accedere a dati, informazioni e documenti pubblicati ai sensi della normativa vigente.\nE' lo stesso decreto ad evidenziare che le amministrazioni non possono disporre filtri e altre soluzioni tecniche atte ad impedire ai motori di ricerca web di indicizzare ed effettuare ricerche all'interno dell'apposita sezione.\nAlla scadenza del termine di durata dell'obbligo di pubblicazione i documenti, le informazioni ed i dati dovranno essere conservati e resi disponibili, all'interno di distinte sezioni del sito di archivio.\n"
}
] |
1,189 | [
{
"from": "human",
"value": "A quali pubbliche amministrazioni si applica la norma riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni) chiarisce, all'articolo 11 - ambito soggettivo di applicazione - che per \"pubbliche amministrazioni\" si intendono tutte le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n.165, e successive modificazioni.\nAlle società partecipate dalle pubbliche amministrazioni e alle società da esse controllate ai sensi dell'articolo 2359 del Codice Civile si applicano, limitatamente alla attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o dell'Unione Europea, le disposizioni dell'articolo 1, commi da 15 a 33, della Legge 6 novembre 2012, n. 190.\nLe autorità indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione provvedono all'attuazione di quanto previsto della normativa vigente in materia di trasparenza secondo le disposizioni dei rispettivi ordinamenti.\n\t \n"
}
] |
1,190 | [
{
"from": "human",
"value": "La disciplina riguardante gli obblighi di pubblicita', trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni stabilisce anche dei tempi certi per la pubblicazione dei documenti?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicita', trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni), stabilisce che i documenti contenenti atti oggetto di pubblicazione obbligatoria devono essere pubblicati tempestivamente sul sito istituzionale dell'amministrazione. I dati, le informazioni e i documenti oggetto di pubblicazione obbligatoria oltre a dover essere mantenuti aggiornati devono altresì essere pubblicati per un periodo di 5 anni, decorrenti dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello da cui decorre l'obbligo di pubblicazione, e comunque fino a che gli atti pubblicati producono i loro effetti, fatti salvi i diversi termini previsti dalla normativa in materia di trattamento dei dati personali ma anche per quanto attiene gli obblighi di pubblicazione concernenti i componenti degli organi di indirizzo politico ed i titolari di incarichi dirigenziali e di collaborazione o consulenza (articoli 14 e 15 dello stesso Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 ).\n"
}
] |
1,191 | [
{
"from": "human",
"value": "Chiunque può accedere ai dati pubblicati sui siti internet delle amministrazioni pubbliche ai sensi del Decreto Legislativo 14 marzo 2013 n. 33 ?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni) evidenzia che tutti i documenti, le informazioni e i dati oggetto di pubblicazione obbligatoria, ai sensi della normativa vigente, sono pubblici e chiunque ha diritto di conoscerli (diritto di conoscibilità), di fruirne gratuitamente e di utilizzarli e riutilizzarli; essi infatti sono resi disponibili e pubblicati in formato di tipo aperto, ai sensi del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell'Amministrazione Digitale), e sono riutilizzabili senza ulteriori restrizioni diverse dall'obbligo di citare la fonte e di rispettarne l'integrità.\nE' sempre lo stesso decreto di riordino a garantire l'accesso civico: l'obbligo previsto dalla norma in capo alle pubbliche amministrazioni di pubblicare documenti, informazioni o dati comporta il diritto di chiunque di richiederli, nei casi in cui ne sia stata omessa la pubblicazione.\n"
}
] |
1,192 | [
{
"from": "human",
"value": "I redditi di chi viene eletto e di chi esercita poteri di indirizzo politico devono essere resi pubblici?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni) evidenzia quali informazioni debbano essere pubblicate sul sito internet istituzionale di ogni pubblica amministrazione in merito ai titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico:\n- atto di nomina o di proclamazione (con indicazione della durata dell'incarico o del mandato elettivo);\n- curriculum;\n- compensi connessi all'assunzione della carica;\n- importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici;\n- dati relativi all'assunzione di altre cariche e relativi compensi corrisposti (presso enti pubblici o privati);\n- altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica ed indicazione dei compensi spettanti;\n- dichiarazioni della situazione patrimoniale e reddituale, di cui all'articolo 2, della Legge 5 luglio 1982, n. 441 (limitatamente al soggetto, al coniuge non separato e ai parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano, con evidenza al mancato consenso), nonchè le attestazioni e dichiarazioni di cui agli articoli 3 e 4 della stessa legge.\nLa norma chiarisce anche che le pubbliche amministrazioni pubblicano tali dati entro tre mesi dalla elezione o dalla nomina e per i tre anni successivi dalla cessazione del mandato o dell'incarico dei soggetti, salve le informazioni concernenti la situazione patrimoniale e, ove consentita, la dichiarazione del coniuge non separato e dei parenti entro il secondo grado, che vengono pubblicate fino alla cessazione dell'incarico o del mandato. Decorso il termine di pubblicazione le informazioni e i dati concernenti la situazione patrimoniale non vengono trasferiti nelle sezioni di archivio.\n\t \n"
}
] |
1,193 | [
{
"from": "human",
"value": "Le pubbliche amministrazioni sono tenute a pubblicare il conto annuale?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L'articolo 16 del Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni), al comma 1, stabilisce che \"Le pubbliche amministrazioni pubblicano il conto annuale del personale e delle relative spese sostenute, di cui all'articolo 60, comma 2, del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nell'ambito del quale sono rappresentati i dati relativi alla dotazione organica e al personale effettivamente in servizio e al relativo costo, con l'indicazione della sua distribuzione tra le diverse qualifiche e aree professionali, con particolare riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico\" e, al successivo comma 2, \"Le pubbliche amministrazioni, nell'ambito delle pubblicazioni di cui al comma 1, evidenziano separatamente, i dati relativi al costo complessivo del personale a tempo indeterminato in servizio, articolato per aree professionali, con particolare riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico.\"\nL'articolo 17 del già citato D.Lgs 33/2013, al comma 1 precisa che \"Le pubbliche amministrazioni pubblicano annualmente, nell'ambito di quanto previsto dall'articolo 16, comma 1, i dati relativi al personale con rapporto di lavoro non a tempo indeterminato, con la indicazione delle diverse tipologie di rapporto, della distribuzione di questo personale tra le diverse qualifiche e aree professionali, ivi compreso il personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico. La pubblicazione comprende l'elenco dei titolari dei contratti a tempo determinato.\"\nPer approfondimenti sul Conto Annuale: Ragioneria Generale dello Stato - Ministero dell'Economia e delle Finanze - SIstema COnoscitivo del Personale\n"
}
] |
1,194 | [
{
"from": "human",
"value": "La presenza di informazioni sensibili in un atto ne blocca la pubblicazione ai sensi del Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni), all'articolo 4 evidenzia che nei casi in cui norme di legge o di regolamento prevedano la pubblicazione di atti o documenti, le pubbliche amministrazioni provvedono a rendere non intelligibili i dati personali non pertinenti o, se sensibili o giudiziari, non indispensabili rispetto alle specifiche finalità di trasparenza della pubblicazione.\nPer garantire la conoscibilità di dati e documenti le pubbliche amministrazioni adotteranno, se necessario, idonee misure di anonimizzazione in grado di garantire segreto e tutela di dati personali. La presenza di informazioni sensibili all'interno degli atti, dunque, non blocca la pubblicazione dell'atto stesso, che deve essere semplicemente \"depurato\" dalle indicazioni soggette a particolare tutela per la privacy.\nLe PA, nel rispetto dei principi sul trattamento dei dati personali (Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 - Codice in materia di protezione dei dati personali), pubblicano i dati relativi a titolari di organi di indirizzo politico e di uffici o incarichi di diretta collaborazione, nonché a dirigenti titolari degli organi amministrativi.\nSalvi gli obblighi di pubblicazione, le amministrazioni possono pubblicare ulteriori dati, informazioni e documenti, fermi restando i limiti e le condizioni previsti dalla legge.\nLe notizie concernenti lo svolgimento delle prestazioni di chiunque sia addetto a una funzione pubblica e la relativa valutazione sono rese accessibili; ne sono escluse le notizie riguardanti infermità e impedimenti personali o familiari causa di astensione dal lavoro e notizie concernenti il rapporto di lavoro, idonee a rivelare dati sensibili. Restano fermi i limiti alla diffusione e all'accesso delle informazioni previste dalla Legge 7 agosto 1990, n. 241 e/o da altre norme di tutela della riservatezza.\n"
}
] |
1,195 | [
{
"from": "human",
"value": "Cos'è il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità?\n\t "
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni) stabilisce che tutte le pubbliche amministrazioni, adottino un Programma triennale per la trasparenza e l'integrità, da aggiornare annualmente. Tale programma, parte integrante del Piano di prevenzione della corruzione, deve indicare le modalità di attuazione degli obblighi di trasparenza e gli obiettivi collegati con il piano della performance. \n\tLa promozione di maggiori livelli di trasparenza costituisce un'area strategica di ogni amministrazione, che deve tradursi nella definizione di obiettivi organizzativi e individuali. Le amministrazioni pubbliche devono garantire la massima trasparenza in ogni fase del ciclo di gestione della performance.\nIl Programma triennale per la trasparenza e l'integrità deve essere pubblicato da ogni PA sul proprio sito istituzionale nella sezione \"amministrazione trasparente\".\n"
}
] |
1,196 | [
{
"from": "human",
"value": "Esistono delle regole tecniche, cui le pubbliche amministrazioni possono fare riferimento, in merito alle pubblicazioni previste dal Decreto Legislativo 14 marzo 2013 n. 33?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Al Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni), le cui disposizioni individuano gli obblighi di trasparenza concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni, si accompagna un allegato. Le pubblicazioni nei propri siti istituzionali delle PA devono avvenire in conformità alle specifiche e alle regole tecniche esplicitate nell'allegato A (D.Lgs. 33/2013 - allegato A).\nL'artcolo 48 dello stesso Decreto chiarisce che il Dipartimento della Funzione Pubblica definisce criteri, modelli e schemi standard per l'organizzazione, la codificazione e la rappresentazione dei documenti, delle informazioni e dei dati oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi della normativa vigente, nonchè relativamente all'organizzazione della sezione \"amministrazione trasparente\".\n"
}
] |
1,197 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali informazioni devono essere pubblicate sui siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Innumerevoli normative, stratificate nel corso degli ultimi anni, hanno cercato di rendere le pubbliche amministrazioni sempre più trasparenti.\nA completare e riordinare la numerosa e complessa normativa riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, è intervenuto il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni).\nLa norma intende uniformare gli obblighi e le modalità di pubblicazione, per tutte le pubbliche amministrazioni, per quanto concerne:\nInformazioni e dati sull'organizzazione della PA e sulle sue attività\n"
}
] |
1,198 | [
{
"from": "human",
"value": "Se una pubblica amministrazione non rispetta gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, quali sono le conseguenze? Sono previste delle sanzioni?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni) oltre ad aver uniformato gli obblighi e le modalità di pubblicazione di dati, documenti ed informazioni per le pubbliche amministrazioni, ha anche stabilito una vigilanza sull'attuazione delle disposizioni e previsto delle sanzioni.\nIn ogni amministrazione pubblica il Responsabile per la Prevenzione della Corruzione ricopre anche il ruolo di Responsabile per la Trasparenza svolgendo stabilmente un'attività di controllo sull'adempimento, da parte dell'amministrazione, degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, assicurando la completezza, la chiarezza e l'aggiornamento delle informazioni pubblicate, nonchè segnalando, a chi di competenza, i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione.\nIn caso di violazione degli obblighi di trasparenza sono previste delle sanzioni. Eventuali inadempimenti possono costituire elemento di valutazione della responsabilità dirigenziale, eventuale causa di responsabilità per danno all'immagine dell'amministrazione e sono comunque valutati ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili.\n\t \nPer ulteriori approfondimenti: Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione - Trasparenza: adempimenti attuazione e sanzioni - Le Sanzioni \n"
}
] |
1,199 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali sono gli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente per le amministrazioni e gli enti del Servizio sanitario nazionale?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni), all'articolo 41 evidenzia che: \"Le amministrazioni e gli enti del Servizio sanitario nazionale, dei servizi sanitari regionali, ivi comprese le Aziende sanitarie territoriali ed ospedaliere, le agenzie e gli altri enti ed organismi pubblici che svolgono attività di programmazione e fornitura dei servizi sanitari, sono tenute all'adempimento di tutti gli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente.\nIncarichi\nLe aziende sanitarie ed ospedaliere pubblicano tutte le informazioni e i dati concernenti le procedure di conferimento degli incarichi di Direttore generale, Direttore sanitario e Direttore amministrativo, nonchè degli incarichi di Responsabile di dipartimento e di strutture semplici e complesse, ivi compresi i bandi e gli avvisi di selezione, lo svolgimento delle relative procedure, gli atti di conferimento\". In particolare alla dirigenza sanitaria delle Aziende sanitarie ed ospedaliere, fatta eccezione per i responsabili di strutture semplici, si applicano gli obblighi di pubblicazione di cui all'articolo 15 dello stesso decreto (Obblighi di pubblicazione concernenti i titolari di incarichi dirigenziali e di collaborazione o consulenza).\nStrutture accreditate\nLa norma prevede che deve essere pubblicato, ed aggiornato annualmente, l'elenco delle strutture sanitarie private accreditate; devono altresì essere pubblicati gli accordi con esse intercorsi. Le regioni includono il rispetto di obblighi di pubblicità previsti dalla normativa vigente fra i requisiti necessari all'accreditamento delle strutture sanitarie.\nListe di attesa\nGli enti, le aziende e le strutture pubbliche e private che erogano prestazioni per conto del servizio sanitario sono tenuti ad indicare nel proprio sito, in una apposita sezione denominata \"Liste di attesa\", il tempi di attesa previsti e i tempi medi effettivi di attesa per ciascuna tipologia di prestazione erogata.\n"
}
] |
1,200 | [
{
"from": "human",
"value": "Qual è l' organo al quale si può segnalare una pubblicità ingannevole?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il 21 settembre del 2007 sono entrati in vigore il DECRETO LEGISLATIVO 2 agosto 2007, n. 145 ed il DECRETO LEGISLATIVO 2 agosto 2007, n. 146 che recepiscono le direttive comunitarie 2006/114/CE e 2005/29/CE, e che introducono una nuova disciplina della pubblicità ingannevole e comparativa (modificando il Decreto Legislativo DECRETO LEGISLATIVO 6 settembre 2005, n. 206 - Codice del consumo) e delle pratiche commerciali sleali o scorrette la cui attuazione è affidata all’Autorità garante della concorrenza e del mercato.\nPer informazioni si può contattare il numero verde 800 166 661 attivo dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 14:00 \n"
}
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