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201
[ { "from": "human", "value": "La contribuzione figurativa prevista per i centralinisti telefonici ipovedenti spetta anche a chi, essendo ipovedente, svolge altre attività lavorative? \n\t " }, { "from": "gpt", "value": "Si, l'art. 2 della Legge 28 marzo 1991, n. 120\" precisa che le attività lavorative dei non vedenti sono considerate particolarmente usuranti; conseguentemente il beneficio di quattro mesi di contribuzione figurativa, previsto precedentemente solo per i centralinisti non vedenti (art. 9 della Legge 29 marzo 1985, n.113), viene esteso a tutti i lavoratori non vedenti, intendendo per tali coloro che sono colpiti da cecità assoluta o hanno un residuo visivo non superiore ad un decimo in entrambi gli occhi con eventuale correzione (INPS - Lavoratori non vedenti).\n" } ]
202
[ { "from": "human", "value": "Cambiato fornitore della luce, sono arrivate due bollette per lo stesso periodo: avendole pagandole entrambe, come chiedere il rimborso?" }, { "from": "gpt", "value": "La doppia fatturazione si verifica quando il cliente che ha cambiato l'impresa di vendita riceve per lo stesso periodo di consumo una bolletta dal vecchio venditore e una da quello nuovo.\nIl cliente deve inviare la richiesta di rettifica al venditore con cui non ha avuto alcun contratto di fornitura nel periodo di consumo oggetto della bolletta. Se il cliente invia la richiesta di rettifica al venditore sbagliato, quest'ultimo è tenuto a informare il cliente dell'errore entro 30 giorni solari, cioè secondo i tempi previsti per la risposta alle richieste di informazione.\nSe il venditore ha effettivamente fatturato consumi relativi a un periodo in cui il cliente non era più suo cliente, deve provvedere alla rettifica di fatturazione ed eventualmente ad accreditargli le somme non dovute, già pagate, entro 20 giorni solari dalla data in cui ha ricevuto la richiesta scritta di rettifica di fatturazione.\nPer approfondimenti: Atlante del consumatore di energia\n" } ]
203
[ { "from": "human", "value": "Quanto tempo e' obbligatorio conservare, per eventuali riscontri, le ricevute delle bollette delle utenze (acqua, luce, gas, ...)?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Codice civile - Libro Sesto della Tutela dei Diritti - art. 2948, prevede che \"tutto ciò che deve pagarsi periodicamente ad anno nonche' tutto cio' che dev'essere pagato in riferimento all'anno o alla frazione di anno, cada in prescrizione dopo 5 anni\".\n\tLa prescrizione e' un mezzo con cui l'ordinamento giuridico opera l'estinzione dei diritti quando il titolare non li esercita entro il termine previsto dalla legge (codice civile, art.2934 e segg.).\n\tL'interruzione della prescrizione, che toglie ogni valore al tempo anteriormente trascorso, puo' avvenire per diversi motivi. Tipicamente ha luogo quando il diritto viene esercitato dal titolare tramite notificazione di un atto con il quale si inizia un giudizio o di una richiesta scritta , la cosiddetta 'costituzione in mora', che puo' contenere o meno un termine  (codice civile, art.1219 e segg.). Tutte le volte che il termine si interrompe, infatti, inizia un nuovo periodo prescrittivo analogo al precedente.\n" } ]
204
[ { "from": "human", "value": "Stipulato alcuni mesi fa un contratto con un gestore di telefonia, in base al quale si sarebbe goduto di una tariffa promozionale fino a fine anno, ad oggi la linea non è stata ancora attivata. Cosa fare?" }, { "from": "gpt", "value": "Quando si firma un nuovo contratto con un gestore telefonico è necessario fornire subito alla società il codice di migrazione. Si tratta di una sequenza di numeri simile ad un codice fiscale, necessaria per completare il passaggio da un gestore ad un altro. Il codice, introdotto nel 2007 dall'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni) è indicato nella bolletta o va richiesta al proprio operatore, che è obbligato a fornirlo. Se non lo avesse fatto, può essere questa la causa del disguido. Nel caso in cui dovesse continuare ad avere problemi a passare con il nuovo operatore, può inviare una segnalazione all'Autorità, scaricando il modulo D appositamente predisposto dall’Autorità per l'invio telematico delle denunce ai sensi della delibera n. 496/10/CONS.\n" } ]
205
[ { "from": "human", "value": "In quali casi viene emesso l’avviso bonario per il mancato pagamento del bollo auto?" }, { "from": "gpt", "value": "L’avviso bonario viene emesso per competenza dalle regioni quando il versamento è:\n- omesso: il versamento è omesso quando nell’archivio versamenti risulta assente per l’anno sottoposto a controllo;\n- insufficiente: il versamento è insufficiente quando la somma versata è inferiore al dovuto;\n- tardivo: il versamento è tardivo quando è effettuato oltre il termine utile di pagamento;\n- insufficiente e tardivo: il versamento, oltre ad essere inferiore al dovuto, è anche corrisposto oltre il termine ultimo di pagamento.\nSe l’avviso bonario non viene pagato l’avviso passa in ingiunzione e al contribuente viene inviato l’atto di accertamento. Qualora anche l'atto di accertamento non venga pagato il contribuente riceve la cartella esattoriale da parte del concessionario della riscossione.\nPer approfondimenti: ACI\n" } ]
206
[ { "from": "human", "value": "Dove pagare il bollo auto?" }, { "from": "gpt", "value": "Il pagamento può essere effettuato presso:\n" } ]
207
[ { "from": "human", "value": "Se entro l’ultimo giorno utile al pagamento si subisce il furto del veicolo, bisogna pagare il bollo?" }, { "from": "gpt", "value": "Qualora si sia residenti nelle Regioni convenzionate con ACI si puo' fare riferimento alle indicazioni fornite per la propria regione di appartenenza nella sezione ACI dedicata. In caso contrario occorre attenersi alle disposizioni impartite dalle singole Regioni, generalmente riportate nella sezione tributi del loro sito web.\nPer il furto va sempre effettuata la denuncia presso gli organi di Pubblica Sicurezza ed annotata la perdita di possesso al Pubblico Registro Automobilistico (PRA).\nPer approfondimenti: Furto del veicolo\n\t \n" } ]
208
[ { "from": "human", "value": "Quando e perché un veicolo viene radiato d'ufficio?" }, { "from": "gpt", "value": "Ai sensi dell’art. 96 del Decreto Legislativo del 30 aprile 1992, n. 285 \"Nuovo Codice della Strada\" - Adempimenti conseguenti al mancato pagamento della tassa automobilistica, \"Fermo restando le procedure di recupero degli importi dovuti per le tasse automobilistiche, l’ACI, qualora accerti il mancato pagamento di detti tributi per almeno tre anni consecutivi, notifica al proprietario del veicolo la richiesta dei motivi dell’inadempimento e, ove non sia dimostrato l’effettuato pagamento entro trenta giorni dalla data di tale notifica, chiede la cancellazione d’ufficio del veicolo dagli archivi PRA, che ne dà comunicazione al competente ufficio della Direzione generale della Motorizzazione Civile per il ritiro d’ufficio delle targhe e della carta di circolazione tramite gli organi di polizia, con le modalità stabilite con decreto del Ministro delle Finanze, sentito il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture\".\nDal 1 gennaio 2013 non è più consentito presentare istanza di opposizione alla radiazione d'ufficio già registrata.\nCon la radiazione d’ufficio l'obbligo del pagamento del bollo cessa a partire dall’anno successivo al triennio di radiazione.\nPer approfondimenti: ACI\n" } ]
209
[ { "from": "human", "value": "In quali casi si ha diritto ad una riduzione del bollo?" }, { "from": "gpt", "value": "Le riduzioni o esenzioni variano a seconda della Regione/provincia autonoma di residenza dell'intestatario del veicolo.\nIn linea generale, le riduzioni/esenzioni sono previste per:\n1) Gli autobus ad uso noleggio da rimessa con/senza conducente o di linea.\n2) I veicoli uso privato noleggio da rimessa locazione con conducente.\n3) I veicoli alimentati “esclusivamente” a GPL o metano, se conformi alle Direttive Cee sulle emissioni inquinanti.\n4) Le autovetture adibite al servizio pubblico da piazza (taxi).\n5) Gli autoveicoli uso scuola guida.\n6) I veicoli a motore elettrico sono esenti per i primi 5 anni.\n7) I veicoli con alimentazione a idrogeno o ibrida elettrica e termica.\n8) Gli autoveicoli adibiti ad uso specifico: trasporto latte, immondizie, carni macellate fresche,spurgo pozzi neri, generi monopoli di stato.\n9) Gli autocarri di peso complessivo pari o superiore a 12 tonnellate muniti di sospensione asse motore pneumatica o equivalente.\n10) I veicoli con alimentazione doppia hanno diritto ad agevolazioni solo in alcune Regioni/Province autonome.\nPer approfondimenti: ACI\n" } ]
210
[ { "from": "human", "value": "Quando bisogna pagare il bollo di un veicolo nuovo o già circolante?" }, { "from": "gpt", "value": "Il \"primo bollo\" per un veicolo nuovo deve essere versato entro l'ultimo giorno del mese di immatricolazione. Se però quest'ultima è avvenuta negli ultimi dieci giorni del mese, si può pagare anche nel corso del mese successivo a quello di immatricolazione. La data di immatricolazione si rileva dalla carta di circolazione. Il pagamento è dovuto a decorrere dal mese in cui avviene l'immatricolazione conteggiando per intero la prima mensilità, anche se l'immatricolazione è avvenuta nell'ultimo giorno del mese.\nQuando l'auto viene acquistata usata presso un rivenditore autorizzato, possono verificarsi due ipotesi:\na) se l'auto ha un bollo in corso di validità occorre rispettare la periodicità acquisita e pagare, secondo le normali regole, entro il mese successivo alla scadenza;\nb) se invece il concessionario ha chiesto l'esenzione dell'auto consegnata per la rivendita, si applicano le regole previste per il primo pagamento dei veicoli nuovi. Bisogna eseguire il primo versamento entro il mese durante il quale il veicolo è stato acquistato, prendendo come riferimento la data dell'atto di vendita. Se però l'atto di vendita è stato redatto negli ultimi dieci giorni del mese, il pagamento si può effettuare anche entro il mese solare successivo.\nLa tassa automobilistica per i veicoli già circolanti va pagata nel corso del mese successivo alla scadenza dell'ultimo bollo precedente.\nSe l'ultimo giorno utile per effettuare il pagamento cade di sabato o di giorno festivo, il termine ultimo slitta al giorno feriale immediatamente successivo.\nPer approfondimenti: ACI\n" } ]
211
[ { "from": "human", "value": "Se si vende un veicolo entro l’ultimo giorno utile al pagamento, bisogna pagare il bollo?" }, { "from": "gpt", "value": "Se il veicolo viene venduto entro l'ultimo giorno utile al pagamento del bollo, obbligato al pagamento è l’acquirente, cioè il soggetto che risulti essere proprietario del veicolo all’ultimo giorno utile per il pagamento del bollo. Ad ogni buon conto occorre in tutti i casi verificare cosa stabilisce la propria regione di residenza.\nPer approfondimenti: ACI\n" } ]
212
[ { "from": "human", "value": "A quali tipologie di disabilità e per quali veicoli viene riconosciuta l’esenzione dal pagamento della tassa automobilistica?" }, { "from": "gpt", "value": " L’esenzione dal pagamento del bollo auto è riconosciuta solo nei seguenti casi:\n" } ]
213
[ { "from": "human", "value": "In quali casi si può richiedere il rimborso della tassa automobilistica?" }, { "from": "gpt", "value": "Le competenze in materia di tasse automobilistiche, dal 1° gennaio 1999, sono state trasferite dalla legge alle Regioni a Statuto Ordinario ed alle Province Autonome di Bolzano - Alto Adige e di Trento. Tali Regioni e Province possono affidare a terzi le attività di controllo e di riscossione delle tasse automobilistiche, mentre tali funzioni per alcune Regioni a Statuto Speciale sono svolte dal Ministero delle Finanze.\nLe informazioni per i residenti nelle Regioni non convenzionate ACI (Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Veneto) tra cui alcune Regioni a statuto speciale sono reperibili sui siti regionali.\nPer le regioni a Statuto Speciale Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia ulteriori riferimenti sono sul sito del Ministero delle Finanze e sul sito dell'Agenzia delle Entrate\nPer ulteriori approfondimenti: ACI - guida al bollo auto \n" } ]
214
[ { "from": "human", "value": "Chi e come si percepisce il bonus irpef di 80 euro?" }, { "from": "gpt", "value": "Da maggio è in busta paga il bonus Irperf, la misura introdotta dal Governo Renzi per “ridurre nell'immediato la pressione fiscale e contributiva sul lavoro” contenuta nell’art.1 del Decreto Legge 24 aprile 2014, n.66 “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale” in cui si riconosce un credito di 80 euro al mese ai lavoratori dipendenti e ad alcune categorie assimilate.\nNel dettaglio le istruzioni per applicare il credito introdotto dal Dl 66/2014 sono illustrate nella circolare n. 8/E dell'Agenzia delle Entrate del 28 aprile 2014 .\nBeneficiari sono i lavoratori che nel 2014 percepiscono redditi da lavoro dipendente, e alcuni redditi assimilati, al netto del reddito da abitazione principale, fino a 26 mila euro, purché l'imposta lorda dell'anno sia superiore alle detrazioni per lavoro dipendente. \nL’importo del credito è di 640 euro, quindi 80 euro al mese da maggio a dicembre, per i possessori di reddito complessivo non superiore a 24.000 euro e non concorre alla formazione del reddito: in caso di superamento del predetto limite di 24.000 euro, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un livello di reddito complessivo pari a 26.000 euro.\nI sostituti d'imposta riconosceranno il credito spettante ai beneficiari a partire dalle retribuzioni del mese di maggio, in via automatica. Nel caso in cui ciò non sia possibile per ragioni legate alle procedure di pagamento degli stipendi, i sostituti riconosceranno il credito a partire dalle retribuzioni del mese di giugno, ma dovranno comunque assicurare al lavoratore tutto il credito spettante nel corso del 2014.\nI lavoratori che nel 2014 hanno percepito un reddito da lavoro dipendente, erogato da un soggetto non sostituto di imposta e tutti i soggetti il cui rapporto di lavoro si è concluso prima del mese di maggio, potranno chiedere il credito nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta 2014, utilizzarlo in compensazione, oppure richiederlo a rimborso.\nCon la successiva circolare n. 9/E dell'Agenzia delle Entrate del 14 maggio 2014 viene chiarito che il bonus di 80 euro è previsto anche per i lavoratori che percepiscono somme a sostegno del reddito, come la cassa integrazione guadagni e le indennità di mobilità e di disoccupazione. Inoltre viene specificato che non concorrono al superamento del limite di 26 mila euro previsto dal bonus, le somme percepite a titolo di incremento della produttività, che godono di una imposta sostitutiva del 10%.\nPer disoccupati, cassintegrati e lavoratori in mobilità, l’Agenzia delle Entrate dichiara che il diritto scatta automaticamente perché le somme percepite costituiscono proventi comunque conseguiti in sostituzione di redditi di lavoro dipendente, quindi assimilabili alla stessa categoria di quelli \"sostituiti“. In tutti i casi per verificare se si ha diritto agli 80 euro bisogna comunque tener conto anche delle entrate ottenute dall’affitto di immobili assoggettati alla “cedolare secca\".\nNel caso di contribuenti che hanno lavorato solo una parte dell’anno, il datore di lavoro deve calcolare il credito sulla base del periodo di lavoro effettivo.\nLa circolare chiarisce infine che il credito spetta anche ai lavoratori deceduti, in rapporto al loro periodo di lavoro nel 2014. Sarà calcolato nella dichiarazione dei redditi presentata da uno degli eredi.\nRiguardo al bonus Irpef per pensionati e disoccupati è intervenuto infine l'Inps con il messaggio n. 5661 del 27 giugno 2014, che notificherà con un sms l’accredito della prima rata a partire dal 30 giugno ai disoccupati e ai percettori di altre prestazioni a sostegno del reddito come Mobilità/ASpI/MiniASpI ecc. Ai pensionati, aventi diritto alle detrazioni d’imposta per lavoro dipendente, la prima rata di 80 euro del bonus sarà accreditata con la pensione di luglio.\nPer approfondimenti: Dossier – il Governo\n \n" } ]
215
[ { "from": "human", "value": "In cosa consiste il Bonus prima casa ?" }, { "from": "gpt", "value": "Per l’acquisto della “prima casa” e delle sue pertinenze sono previste aliquote agevolate.\nPer usufruire dell’agevolazione prima casa, si debbono rispettare precisi requisiti, come quelli indicati di seguito:\n" } ]
216
[ { "from": "human", "value": "Quando e a chi va presentata la domanda per la riduzione sulla bolletta del gas (Bonus gas)?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Bonus gas è una riduzione sulla bolletta del gas, per le famiglie a basso reddito e quelle numerose. Per richiederlo è necessario compilare l'apposita modulistica e consegnarla presso il proprio Comune di residenza o presso un altro istituto designato dal Comune stesso (es. CAF). A farne richiesta deve essere l'intestatario del contratto che deve essere una persona fisica. Ogni nucleo familiare può richiedere un solo Bonus.\nIl bonus gas può essere richiesto per la fornitura di gas metano distribuito a rete, non per il gas in bombola o per il GPL, e può essere richiesto anche da coloro che utilizzano impianti di riscaldamento condominiali a gas naturale, se in presenza di certificazione ISEE (Indicatore di Situazione Economica Equivalente):\n\t• non superiore a 7.500 euro (fino a 3 figli a carico)\n\t• non superiore a 20.000 euro per le famiglie numerose (con più di 3 figli a carico).\n" } ]
217
[ { "from": "human", "value": "Che cos’è il bonus sociale sulla bolletta elettrica?" }, { "from": "gpt", "value": "Il bonus elettrico (ovvero ‘il regime di compensazione della spesa sostenuta dai clienti domestici per la fornitura di energia elettrica’) è uno strumento di aiuto introdotto dal Governo (Ministero dello Sviluppo Economico) con l’obiettivo di sostenere le famiglie in condizione di disagio economico, garantendo loro un risparmio sulla spesa annua per energia elettrica.\n\tIl bonus è previsto anche per i i casi di disagio fisico, cioè i casi di grave malattia, che impongano l’uso di apparecchiature elettromedicali indispensabili per il mantenimento in vita.\nE' una riduzione applicata alle bollette dell’energia elettrica.\nIl disagio economico è riconosciuto per 12 mesi; al termine di tale periodo, per ottenere un nuovo bonus, il cittadino dovrà rinnovare la richiesta di ammissione, ciò al fine di tener conto delle eventuali variazioni intervenute con riferimento al nucleo familiare, al suo reddito e alle caratteristiche della fornitura.\nPer i casi di grave malattia che impongano l’uso di apparecchiature elettromedicali indispensabili per il mantenimento in vita, la riduzione sarà applicata senza interruzioni fino a quando sussiste la necessità di utilizzare tali apparecchiature.\nIl sistema è pienamente operativo dal gennaio 2009 ma il godimento del bonus è statao retroattivo anche per il 2008. In questo caso le richieste dovevano essere presentate al Comune di residenza entro il 30 giugno 2009. Le richieste pervenute dopo tale data non hanno consentito di beneficiare del bonus retroattivamente per il 2008, ma solo per i successivi 12 mesi.\nPer approfondimenti:\nAutorità per l'energia elettrica e il gas - Bonus elettrico\nANCI - Bonus energia\n" } ]
218
[ { "from": "human", "value": "A chi spetta il bonus sulla bolletta elettrica?" }, { "from": "gpt", "value": "Hanno diritto al bonus sulla bolletta elettrica, ovvero allo sconto sulle bollette della elettricità, per disagio economico tutti i clienti domestici, intestatari di una fornitura elettrica nell’abitazione di residenza, con potenza impegnata:\n" } ]
219
[ { "from": "human", "value": "Cosa accade se cambiano le condizioni grazie alle quali è stato riconosciuto il bonus?" }, { "from": "gpt", "value": "Dipende quali condizioni, grazie alle quali è stato riconosciuto il bonus elettrico, sono cambiate. Di seguito le varie fattispecie: \n" } ]
220
[ { "from": "human", "value": "Che cos'è e come si ottiene l'ISEE per richiedere il bonus sulla bolletta elettrica?" }, { "from": "gpt", "value": "L'ISEE (Indicatore di Situazione Economica Equivalente ) è l'indicatore che permette di misurare la condizione economica delle famiglie, tenendo conto del reddito, del patrimonio mobiliare - immobiliare e delle caratteristiche di numerosità e tipologia.\nI cittadini che vogliono ottenere l’attestazione del valore ISEE per richiedere il bonus sulla bolletta elettrica, devono:\n" } ]
221
[ { "from": "human", "value": "Qual è la procedura per chiedere il bonus sulla bolletta elettrica?" }, { "from": "gpt", "value": "Chi ha diritto al bonus sulla bolletta dell'elettricità dovrà recarsi presso il proprio Comune di residenza o presso altro istituto da questo designato (ad esempio i centri di assistenza fiscale CAF) compilando l'apposita modulistica, aggiornata al 1 gennaio 2013, che recepisce quanto stabilito dalla recente Delibera ARG/com 74/10 .\n" } ]
222
[ { "from": "human", "value": "Cosa si deve fare dopo aver ottenuto la borsa di studio all'estero per cittadini italiani ed essere partiti verso il Paese di destinazione?" }, { "from": "gpt", "value": "All'inizio del soggiorno all'estero, è opportuno che i borsisti segnalino la loro presenza alla Rappresentanza diplomatico-consolare italiana e/o all'Istituto Italiano di Cultura territorialmente competenti.\n\tI relativi indirizzi sono reperibili sul sito del Ministero degli Affari Esteri.\n\tIn caso di interruzione degli studi, i borsisti saranno tenuti a restituire alle Autorità competenti le mensilità che eventualmente fossero state loro corrisposte anticipatamente.\n\tPer maggiori informazioni si può consultare il sito del Ministero dedicato alla pagina dedicata alle Borse di studio on line.\n\t \n" } ]
223
[ { "from": "human", "value": "Cosa si deve fare una volta che si è ottenuta la borsa di studio all'estero per cittadini italiani?" }, { "from": "gpt", "value": "Prima della partenza i candidati a cui sia stata notificata l'assegnazione definitiva della borsa devono confermare per iscritto (anche via email) la loro accettazione alla Rappresentanza in Italia dello Stato o dell'Organizzazione Internazionale offerente e, per conoscenza, al Ministero degli Affari Esteri. Le borse devono essere utilizzate nell'anno accademico richiesto.\nIl periodo dello svolgimento della borsa, nonché la sua durata, sono stabiliti dalle Autorità straniere. Si raccomanda, pertanto, di non richiedere spostamenti della decorrenza della borsa ottenuta.\nOccorre verificare la copertura assicurativa infortuinstica e sanitaria con l'Ambasciata del Paese offerente la borsa di studio.\nPer maggiori informazioni consultare il sito del Ministero degli Affari Esteri, ed in particolare la pagina sulle Borse di studio on-line.\n" } ]
224
[ { "from": "human", "value": "Sono titolare di una borsa di studio all'estero per cittadini italiani. Quali sono gli adempimenti da seguire prima del rientro in Italia?" }, { "from": "gpt", "value": "Prima del rientro in Italia va realizzata una relazione sugli studi compiuti e va richiesto un attestato rilasciato dalle competenti istituzioni dello Stato o dell'Organizzazione Internazionale offerente che specifichi il giorno, mese e anno di inizio e termine della borsa di studio. La traduzione dell'attestato va  certificata conforme dalla locale Rappresentanza italiana. Ai fini del riconoscimento del titolo di studio (ad esempio laurea) eventualmente ottenuto grazie ad una borsa di studio, lo studente dovrà rivolgersi alla Rappresentanza italiana all'estero per ottenere la Dichiarazione di valore.\n\tPer maggiori informazioni consultare il sito del Ministero degli Affari Esteri, ed in particolare la pagina sulle Borse di studio on-line.\n" } ]
225
[ { "from": "human", "value": "Per ottenere una borsa di studio all'estero è necessario presentare un programma di studio ed una lettera di presentazione?" }, { "from": "gpt", "value": "Ove previsto dalle disposizioni degli Stati esteri e delle Organizzazioni Internazionali offerenti, il candidato dovrà allegare il progetto di ricerca e precisare il numero dei mesi ritenuti necessari per lo svolgimento del piano di studi, indicando il periodo in cui preferirebbe recarsi all'estero.\nPer eventuali ulteriori informazioni, si consiglia di rivolgersi alle Rappresentanze diplomatiche, alle Istituzioni culturali in Italia degli Stati esteri o delle Organizzazioni Internazionali interessati o consultare i rispettivi siti Internet.\nVanno presentate almeno due lettere di presentazione di data recente, da parte di docenti universitari (per gli artisti, da parte di personalità affermate nel campo delle arti) che esprimano un giudizio motivato sulla preparazione del candidato, sulla validità del programma di studio o di ricerca e sulla opportunità che tale programma venga attuato nel Paese estero o presso l'Organizzazione Internazionale offerente. Tali lettere devono essere tradotte in inglese o in francese o in altre lingue se espressamente richiesto dal bando.\nPer maggiori informazioni consultare il sito del Ministero degli Esteri, ed in particolare la pagina sulle Borse di studio on-line.\n\t \n" } ]
226
[ { "from": "human", "value": "Esiste la possibilità per i cittadini italiani di ottenere borse di studio utilizzabili all'estero?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Ministero degli Affari Esteri comunica annualmente le offerte da parte di Paesi stranieri ed Organizzazioni internazionali di borse di studio utilizzabili dai cittadini italiani per seguire corsi presso Università o Istituti superiori stranieri statali o legalmente riconosciuti; per effettuare ricerche presso archivi, centri culturali, biblioteche, laboratori; per seguire corsi di lingua presso centri specializzati.\n\tLa candidatura ad una delle borse di studio può essere presentata seguendo procedura on line; ai sensi della vigente normativa (Legge 4 gennaio 1968 n. 15, Legge 15 marzo 1997 n. 127, DPR 20 ottobre 1998 n. 403), i titoli e gli attestati dichiarati andranno autocertificati. \n \n" } ]
227
[ { "from": "human", "value": "Esistono borse di studio per gli studenti universitari meritevoli?" }, { "from": "gpt", "value": "Nell'ambito universitario esistono tutt'ora tre tipologie di borse di studio, distinte sulla base dell'ente erogatore. Ci sono le borse di studio regionali cosidette perchè ad erogarle sono le singole Regioni o le Provincie Autonome, le borse di studio messe a disposizione dai singoli Atenei e infine i prestiti d'onore che consistono in forme di finanziamento agevolato, in genere frutto di accordi fra Atenei e banche.\n\tPer avere maggiori informazioni su queste tipologie di sussidio, si può consultare la pagina che il MIUR ha dedicato al diritto allo studio, su Universitaly, il portale creato per accompagnare gli studenti nel loro percorso di studi.\n" } ]
228
[ { "from": "human", "value": "Vorrei sapere se il seminterrato di un palazzo, utilizzato per il parcheggio delle auto dei condomini, è soggetto alla normativa antincendi." }, { "from": "gpt", "value": "Le autorimesse private con più di 9 autoveicoli sono soggette a prevenzione antincendi secondo quanto espresso dal punto 92 della Tabella delle Attività soggette (Decreto Ministeriale 16 febbraio 1982 modificata dal Decreto Ministeriale 27 marzo 1985 e dal Decreto Ministeriale 30 ottobre 1986).\n" } ]
229
[ { "from": "human", "value": "Un cittadino italiano in viaggio per turismo in Brasile, ha diritto all'assistenza sanitaria?\n\t " }, { "from": "gpt", "value": "Il Brasile ha stipulato con l'Italia una convenzione per l'assistenza sanitaria dei cittadini italiani in Brasile. La convenzione si applica però solo ai cittadini italiani che siano lavoratori subordinati ed assimilati del settore privato e lavoratori autonomi, assimilati ai lavoratori subordinati, pensionati delle predette categorie e familiari a carico delle predette categorie.\n\t \n" } ]
230
[ { "from": "human", "value": "Come è possibile ottenere un brevetto europeo o internazionale?" }, { "from": "gpt", "value": "Per ottenere il brevetto europeo è necessario presentare domanda presso l’Ufficio Europeo Brevetti (EPO) che si rivolge a cittadini ed imprese per fornire procedure di applicazione uniformi in materia di protezione dei brevetti in 39 Paesi europei. Un'apposita sezione del sito internet dell'EPO (How to apply for a European patent)  dettaglia la procedura unificata di deposito, esame e rilascio del brevetto.\nPer ottenere una registrazione del brevetto in Stati extraeuropei è invece necessario rivolgersi all’Ufficio internazionale dell'Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (WIPO - World Intellectual Property Organization) e presentare una richiesta di brevetto secondo quanto previsto dal Trattato di cooperazione in materia di brevetti (PCT - Patent Cooperation Treaty) che consente di intraprendere una procedura unificata e semplificata per ottenere la protezione delle invenzioni nei Paesi membri del Trattato stesso, come evidenziato nel Regolamento d’esecuzione del Trattato di cooperazione in materia di brevetti.\nPer approfondimenti:http://www.wipo.int/pct/en/\n\t \n" } ]
231
[ { "from": "human", "value": "Il proprietario di un fondo agricolo quali strumenti legali ha per impedire che durante il periodo di caccia venga consentito l’esercizio dell’attività venatoria nei pressi della Sua abitazione e delle Sue coltivazioni? " }, { "from": "gpt", "value": "L'art. 15 comma 3 della LEGGE 11 febbraio 1992, n. 157 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio,  recita come segue: “il proprietario o conduttore di un fondo che intenda vietare sullo stesso l’esercizio dell’attività venatoria deve inoltrare, entro trenta giorni dalla pubblicazione del piano faunistico venatorio, al Presidente della Giunta regionale richiesta motivata ai sensi dell’’art. 2 della LEGGE 7 agosto 1990, n. 241, dalla stessa è esaminata entro sessanta giorni.”\nInoltre, nel comma 7 del medesimo art. 15 si afferma che “l’esercizio venatorio è comunque vietato in forma vagante sui terreni in attualità di coltivazione (fra i quali coltivazioni erbacee da seme, frutteti specializzati, vigneti ed uliveti fino alla data del raccolto, coltivazioni di soia, riso e mais per la produzione di seme) o in quelli individuati dalle Regioni, sentite le organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale.\nE infine il comma 8 dell’art. 15  stabilisce che “l’esercizio venatorio è vietato nei fondi chiusi da muro o da rete metallica o da altra effettiva chiusura, di altezza non inferiore a metri 1,20, o da corsi d’acqua perenni il cui letto abbai profondità di almeno 1,50 metri e larghezza di almeno 3 metri.\n" } ]
232
[ { "from": "human", "value": "Con quale metodo vengono calcolate le pensioni?" }, { "from": "gpt", "value": "Le anzianità contributive maturate dal 1° gennaio 2012 verranno calcolate per tutti i lavoratori e le lavoratrici con il sistema di calcolo contributivo (art. 24 comma 2 del Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201 Disposizioni urgenti per la crescita, l'equita' e il consolidamento dei conti pubblici, cosiddetto Decreto Salva Italia).\n\tIl sistema contributivo è un sistema di calcolo della pensione che si basa su tutti i contributi versati durante l'intera vita assicurativa.\n\tSi distingue dal sistema di calcolo retributivo, che si basa sulla media delle retribuzioni percepite negli ultimi anni di vita lavorativa.\n\tFino al 1995 le pensioni erano interamente calcolate con il sistema retributivo. La legge di riforma del 1995 ha introdotto il sistema contributivo, creando 3 differenti situazioni:\n" } ]
233
[ { "from": "human", "value": "Dove posso trovare informazioni sui calendari di emissione di BOT e altri titoli di Stato italiani?" }, { "from": "gpt", "value": "E' possibile trovare informazioni sui Titoli di Stato e sul calendario delle emissioni collegandosi alla pagina dedicata del Dipartimento del Tesoro.\n" } ]
234
[ { "from": "human", "value": "Esiste un calendario ufficiale dei principali eventi culturali in corso di svolgimento in Italia?" }, { "from": "gpt", "value": "Sì. Il sito web del Ministero per i Beni e le Attività Culturali dedica una pagina agli Eventi culturali suddivisi in: Mostre in evidenza, Mostre nel mondo, Agenda delle inaugurazioni, Grandi eventi, Festival. \n\tDisponibile un motore di ricerca che consente di visualizzare liste suddivise per località, data, tipologia dell'evento ecc.\n" } ]
235
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i benefici previsti dalla legge a favore delle vittime del dovere e/o delle Forze della Polizia e loro familiari?" }, { "from": "gpt", "value": "E' stato istituito un call center per assistere le vittime del dovere e i loro familiari. Tale iniziativa è nata per garantire un punto d'ascolto e aiutare concretamente le persone interessate ad ottenere i benefici previsti dalla legge o per accelerare le procedure già avviate.\nI numeri telefonici ai quali rivolgersi sono: 06.46573568 - 06.46573512 - 06.46573589. Si può chiamare dalle 09.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00, dal lunedì al venerdì. Risponderanno operatori di Polizia qualificati.\nPolizia di stato - vittime del dovere\n" } ]
236
[ { "from": "human", "value": "Quale è la procedura per il cambiamento del nome e/o del cognome?" }, { "from": "gpt", "value": "I provvedimenti di cambiamento o modificazione del nome o del cognome rivestono carattere eccezionale e possono essere ammessi solo ed esclusivamente in presenza di situazioni oggettivamente rilevanti, supportate da adeguata e pregnante documentazione e da solide e significative motivazioni, così come evidenziato dal Decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, n. 396.\nCompetenza: La norma, così come recentemente modificata dal Decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 2012, n. 54, ha stabilito l'attribuzione della competenza in materia al Prefetto (della provincia del luogo di residenza o di quello nella cui circoscrizione è situato l'ufficio dello stato civile dove si trova l'atto di nascita al quale la richiesta si riferisce).\nDecisione di cambiare: Il cittadino italiano che abbia l’esigenza cambiare il nome o aggiungere al proprio un altro nome  ovvero voglia cambiare il cognome, anche perchè ridicolo o  vergognoso  o  perchè rivela l'origine naturale o aggiungere al proprio un altro cognome, può presentare istanza. In nessun caso può essere richiesta l'attribuzione di cognomi di importanza storica o comunque tali da indurre in errore circa l'appartenenza del richiedente a famiglie illustri o particolarmente note nel luogo in cui si trova registrato l'atto di nascita del richiedente o nel luogo di sua residenza.\nIter: Una volta presentata la domanda (in bollo o in carta semplice ove si richieda il cambiamento del cognome perché ridicolo, vergognoso o rivelante l'origine naturale) il Prefetto effettua l’istruttoria e, in presenza dei requisiti previsti, emana il decreto con il quale si autorizza l’affissione del sunto dell’istanza medesima nell’albo pretorio del comune di nascita e del comune di attuale residenza.\n\tDurante il periodo di affissione (trenta giorni) e durante i trenta giorni successivi, eventuali contro-interessati possono presentare opposizione al Prefetto competente. Decorsi detti periodi, il Prefetto emana il provvedimento definitivo che, se favorevole, andrà trascritto e annotato, a cura dell’interessato, nel registro di stato civile. Nel caso in cui il Prefetto, assunte le necessarie informazioni, ritenga che la domanda non sia meritevole di accoglimento, ne informerà per iscritto il richiedente, indicando i motivi che appaiono ostativi all’accoglimento della domanda, invitando nel contempo l’istante a proporre le proprie controdeduzioni, eventualmente supportate da documenti aggiuntivi, entro il termine di legge a decorrere dalla ricezione della comunicazione. Ricevute le controdeduzioni dell’interessato, o decorso inutilmente il termine assegnato, il Prefetto provvederà ad emettere formale provvedimento di diniego, dettagliatamente motivato.\nIl Dipartimento Affari Interni e Territoriali del Ministero dell'Interno ha fornito, con la circolare n.14 del 21 maggio 2012, indicazioni sull'applicazione delle nuove norme da parte dei prefetti.\nPer approfondimenti: Ministero dell'Interno e Ministero dell'Interno-Servizi Demografici\n" } ]
237
[ { "from": "human", "value": "Cosa bisogna fare per effettuare la variazione di destinazione d'uso di locali di mia proprietà (ad es. magazzino, cantina ecc.)?" }, { "from": "gpt", "value": "Il cambio di destinazione d’uso , realizzato senza opere evidenti, non necessita di concessione edilizia nel caso in cui non si sostanzi in un mutamento urbanistico - edilizio e pertanto non sconvolga l’assetto dell’area in cui è ricaduto l’intervento edilizio. \nIl T.U. sull’edilizia stabilisce che le “regioni stabiliscono con legge quali mutamenti, connessi o non connessi a trasformazioni fisiche, dell’uso di immobili o di loro parti, sono subordinati a permesso di costruire o a denuncia di nuova attività”. In definitiva , è rimesso alle regioni il compito di individuare quali ipotesi di mutamento di destinazione d’uso debbano essere assoggettate a permesso di costruire e quali a denuncia d’inizio attività.\nPer effettuare la variazione di destinazione d'uso di locali,per prima cosa, è necessario verificare che il locale Piano Regolatore consenta il cambio di destinazione nella zona oggetto dell’intervento.\nNel caso in cui il cambiamento d'uso sia semplicemente funzionale e non comporti, quindi, l’esecuzione di opere, è possibile ottenerlo semplicemente presentando una S.C.I.A. (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), ai sensi della Legge 30 luglio 2010 n. 122, a firma di un tecnico abilitato, da presentare al Servizio Urbanistica tramite lo Sportello Unico per l'Edilizia.\n\tSe invece, per poter svolgere delle nuove funzioni, è necessario compiere delle modifiche strutturali o distributive, bisognerà richiedere un Permesso di Costruire.\n\tSi specifica che alcuni regolamenti condominiali possono contenere prescrizioni che vietano specifiche destinazioni d’uso. Pertanto, in questo caso, non sarà sufficiente che la strumentazione urbanistica consenta questo tipo di intervento, ma andrà preventivamente richiesto il parere dell’assemblea condominiale.\n" } ]
238
[ { "from": "human", "value": "Se si cambia residenza all'interno dello stesso Comune, ma in una ASL diversa, si può mantenere il medico di famiglia?" }, { "from": "gpt", "value": "Se si tratta di cambio di residenza all'interno dello stesso Comune, ma in ASL diversa: il medico di famiglia può essere mantenuto, dal momento che il cambio di residenza avviene all'interno del territorio dello stesso Comune. Il cittadino/a non deve quindi fare niente di particolare.\nSe si tratta di cambio di residenza verso un Comune diverso: il cambio di residenza dell'assistito, anche temporaneo, comporta la revoca automatica del medico di famiglia da parte della ASL. E' da notare che se si cambia nuovamente residenza, tornando a quella originaria, la scelta del medico di famiglia va fatta di nuovo, non essendo automatica la re-attribuzione del medico precedentemente scelto. In alcuni casi è consentito scegliere un medico anche al di fuori del comune di residenza, anche se a tempo determinato (da un minimo di 3 mesi ad un massimo di 1 anno). E' il caso delle seguenti categorie di cittadini:\n· lavoratori stagionali qualora il periodo di attività non sia superiore a 3 mesi\n· insegnanti con incarichi di durata superiore a 3 mesi\n· soggiornanti per comprovati motivi di salute\n· lavoratori distaccati con contratto di lavoro di durata superiore a 3 mesi e loro familiari\n· militari di carriera e loro familiari\n· dipendenti pubblici e privati inviati in missione in una località diversa da quella di residenza per oltre 3 mesi, e loro familiari\n· cittadini che possono rimanere iscritti nell'anagrafe del comune da cui provengono (militari di leva, studenti, religiosi, ricoverati in istituti di cura, condannati).\n \nPer approfondimenti: Ministero della Salute e Ministero della Salute - Normativa Sanitaria - Carta dei servizi pubblici sanitari\n \nIl Decreto Legge 9 febbraio 2012, n. 5 (Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo) convertito dalla Legge 4 aprile 2012, n. 35 ha introdotto delle novità stabilendo il cambio di residenza in tempo reale.\n" } ]
239
[ { "from": "human", "value": "Cosa fare in caso di procedimento di cancellazione anagrafica per irreperibilità?" }, { "from": "gpt", "value": "Il cittadino che a seguito del censimento o a seguito di ripetuti controlli effettuati nell'arco dell'anno solare da personale appartenente alla Polizia Municipale non viene reperito sul territorio comunale, viene dichiarato irreperibile e cancellato dai registri anagrafici.\nLa procedura di controllo indicata nel procedimento amministrativo richiede 30 giorni ma i controlli vengono ripetuti per circa 3 volte a distanza di tempo e complessivamente la pratica si esaurisce in 365 giorni. La posizione anagrafica può essere ripristinata solo con nuova richiesta di iscrizione. \nPer approfondimenti circa la cancellazione dall'anagrafe della popolazione residente ed in quali casi viene effettuata, si rimanda alla consultazione dell'articolo 11 (Cancellazioni anagrafiche) del Decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, n. 223.\n" } ]
240
[ { "from": "human", "value": "E' possibile cancellare un atto di stato civile indebitamente registrato?" }, { "from": "gpt", "value": "La materiale cancellazione di un atto indebitamente registrato negli archivi di stato civile non è possibile.\n" } ]
241
[ { "from": "human", "value": "Cosa succede se dalla notifica della cartella di pagamento sono decorsi i termini, senza aver effettuato il pagamento?" }, { "from": "gpt", "value": "Decorsi 60 giorni dalla notifica della cartella senza che il contribuente abbia provveduto al pagamento, l’Agente della riscossione potrà attivare tutte le procedure esecutive/cautelari previste dalla legge (Decreto del Presidente della Repubblica del 29 settembre 1973, n. 602), finalizzate al recupero delle somme. (iscrizione a ruolo)\n" } ]
242
[ { "from": "human", "value": "A quali sanzioni è assoggettato chi non rinnova l'abbonamento Rai nei termini previsti dalla legge?" }, { "from": "gpt", "value": "In caso di ritardo inferiore ai trenta giorni, è dovuta una sanzione amministrativa pari a 1/12 dell’importo del canone per ogni semestre, ossia 4,47 euro.\n\tIn caso di ritardo superiore a trenta giorni, la sanzione ammonta a 1/6 del canone per ogni semestre, ossia 8,94 euro.\n\tIn caso di ritardo superiore a sei mesi, sono dovuti anche gli interessi di mora, attualmente determinati nella misura dell’1% per ogni semestre compiuto.\n\tPer maggiori informazioni sulle modalità di pagamento  consultare il sito Rai\n" } ]
243
[ { "from": "human", "value": "Che cos'è la Carta d'Identità Elettronica?" }, { "from": "gpt", "value": "La CIE - Carta d'Identità Elettronica - può essere considerata uno fra gli strumenti principali per razionalizzare e semplificare l'azione amministrativa in quanto rappresenta uno strumento di identificazione personale nonché di autenticazione per l’accesso ai servizi web erogati dalle Pubbliche Amministrazioni. La Carta d'Identità Elettronica è il nuovo documento di riconoscimento personale rilasciato, in forma sperimentale, dai comuni, adottato nell'ottica dell'innovazione tecnologica ed infatti realizzato su supporto informatico, a differenza della carta d'identità tradizionale.\nSi presenta come una semplice smart card in policarbonato, dalle dimensioni di una comune carta di credito, in cui le informazioni sono memorizzate su un microchip e su una banda ottica, per permettere il controllo dell'identità e garantire l'inalterabilità dei dati.\nLe regole tecniche del nuovo documento di riconoscimento personale sono state indicate nel Decreto Ministeriale n. 229 del 8-11-2007 \n \nLe informazioni stampate sulla CIE: sono sostanzialmente le stesse riportate sulla carta d’identità tradizionale, se non per il fatto che scompaiono le indicazioni su stato civile e professione e fra le connotazioni fisiche rimane solo l'altezza; compare invece per la prima volta l’indicazione del codice fiscale. I dati riportati sono: - dati personali, - codice fiscale, - dati di residenza, - cittadinanza, - codice numerico del comune di rilascio, - data del rilascio, - data di scadenza, - firma del titolare, - fotografia, - eventuale indicazione di non validità ai fini dell’espatrio, - impronta digitale (prelevata ai cittadini che danno il consenso).\nLa CIE potrà contenere anche i dati amministrativi del Servizio Sanitario Nazionale, e tutte le informazioni occorrenti per la firma digitale.\n\t \nCosa occorre per poter ottenere la CIE: - carta d'identità scaduta ovvero, in caso di furto o smarrimento, la denuncia sporta alla competente autorità (Carabinieri o Polizia ), - codice fiscale (in visione).\nNel caso in cui il richiedente abbia figli minori: - se convivente con l'altro genitore autocertificherà l'assenso all'espatrio; - se non convivente con l'altro genitore dovrà produrre l'assenso all'espatrio; se è separato o divorziato produrrà copia della sentenza da cui risulti esplicitato il reciproco assenso all'espatrio (l'assenso non è necessario se il richiedente è vedovo o è titolare esclusivo di potestà sul figlio).\nPer il rilascio della CIE non è necessario presentare fotografie. Le stesse vengono acquisite, tramite apposita strumentazione, dagli operatori dell'Ufficio Anagrafe (l'immagine del viso viene acquisita a sportello).\nAl cittadino vengono rilasciati dal Comune, in busta chiusa, tre codici personali segreti (PIN, PUK e CIP) al fine di garantire un utilizzo personale della carta.\n \nCosti della CIE: il costo per il rilascio della carta di identità elettronica è di euro 20,00 per il rimborso spese in favore del Poligrafico dello Stato, per emissione della tessera, cui si deve aggiungere il pagamento di euro 5,42 per i diritti comunali (diritto fisso e diritti di segreteria).\n \nPer approfondimenti: Ministero dell'Interno - CIE - Informazioni\n" } ]
244
[ { "from": "human", "value": "Quali sono le procedure per prorogare la validità della carta d'identità elettronica?" }, { "from": "gpt", "value": "La Circolare n. 8/2008 del Ministero dell'Interno indica che nel caso di carta d'identità elettronica con scadenza quinquennale dal 26 giugno 2008, sarà possibile prorogare la validità della carta attraverso un apposito attestato di proroga consegnato al titolare della carta. La Circolare n. 12/2008 del Ministero dell'Interno chiarisce, inoltre, che tale procedura potrà essere espletata esclusivamente presso il Comune che ha emesso la carta d'identità elettronica. \nLa Polizia di Stato informa che, in caso di viaggi all'estero, tale attestato di proroga non è tuttavia accettato da tutti gli Stati e dunque non è valido per l'espatrio.\nIl Ministero dell'Interno (circolare n. 23/2010) segnala dei disagi per il mancato riconoscimento delle Autorità di frontiera di un significativo numero di Paesi esteri della carta d'identità prorogata. I cittadini che intendono recarsi all'estero, possono perciò sostituire la carta d'identità da prorogare o già prorogata, seppur valida, con una nuova carta d'identità la cui validità decennale decorrerà dalla data del rilascio, previo pagamento del nuovo documento e ritiro di quello in possesso degli interessati. \n" } ]
245
[ { "from": "human", "value": "In caso di cambio di indirizzo - residenza è necessario procedere con il rifacimento della carta d'identità?" }, { "from": "gpt", "value": "No. In caso di variazione di residenza o di domicilio durante il periodo di validità della carta d'identità non è previsto né l'aggiornamento dell'indirizzo indicato sulla carta d'identità, né un nuovo rilascio del documento. \nLa carta d'identità, come stabilito dal Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773 (Testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) è un documento per l'identificazione personale e variazioni di informazioni quali \"residenza, professione e stato civile\" non comportano il rinnovo del documento, come rammentato dal Ministero dell'Interno con la Circolare MIACEL n. 24 del 31 dicembre 1992 .\n \n" } ]
246
[ { "from": "human", "value": "Quando si può richiedere la carta d'identità per un figlio minorenne?\n\n\t " }, { "from": "gpt", "value": "La carta d'identità può essere rilasciata senza limite di età. In conformità al Decreto Legge 13 maggio 2011, n. 70 è soppresso il limite minimo di età per il rilascio della carta di identità, precedentemente fissato in anni quindici, ed è stabilita una validità temporale di tale documento, diversa a seconda dell’età del minore:\n- la carta d'identità rilasciata ai minori di 3 anni ha validità 3 anni\n\t- la carta d'identità rilasciata ai minori di età compresa fra i 3 ed i 18 anni ha validità 5 anni \nPer approfondimenti: Comune di Milano - documenti personali\n" } ]
247
[ { "from": "human", "value": "Quando scade la carta d'identità?" }, { "from": "gpt", "value": "La carta d'identità ha una validità di dieci anni, per i cittadini maggiorenni, mentre per i minori la durata di validità è differenziata a seconda dell’età.\nLa data di scadenza è tra le informazioni riportate sulla carta d'identità, sia in formato cartaceo che elettronico.\nImportanti novità sono state introdotte dal Decreto Legge 9 febbraio 2012, n. 5  - Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo (convertito con modificazioni dalla Legge 4 aprile 2012, n. 35) che, all'articolo 7, reca nuove disposizioni in materia di scadenza dei documenti d'identità e di riconoscimento.\nI documenti di identità sono rilasciati, o rinnovati, con validità fino alla data, corrispondente al giorno e mese di nascita del titolare, immediatamente successiva alla scadenza che sarebbe altrimenti prevista per il documento medesimo.\nLa disposizione si applica ai documenti rilasciati o rinnovati dopo l'entrata in vigore del già citato decreto, cioè dal 10/02/2012, come evidenziato dal Ministero dell'Interno con la circolare n.2 del 10/02/2012.\nLe nuove carte d'identità rilasciate (non anche prorogate) dovranno avere una scadenza determinata sulla base del criterio enunciato dalla norma.\nUlteriori specifiche circa le disposizioni introdotte sulla scadenza dei documenti di identità e di riconoscimento, sono state fornite con la circolare n.7 del 20 luglio 2012 del Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione.\n" } ]
248
[ { "from": "human", "value": "Quali norme regolano i diritti da corrispondere in caso di richiesta di duplicato della carta d'identità in caso di smarrimento?" }, { "from": "gpt", "value": "L'art. 291 del Regio Decreto 6 maggio 1940, n. 635 (TULPS) dispone che in caso di smarrimento e in tutti i casi di rinnovo prima della scadenza, il duplicato della cartà d'identità è soggetto al pagamento del doppio diritto.\n\t \n" } ]
249
[ { "from": "human", "value": "E' possibile plastificare la carta d'identità per evitare che si deteriori? " }, { "from": "gpt", "value": "La carta di identità non può essere plastificata. Il modello di carta d'identità adottato con Decreto del Ministero dell'Interno del 27/01/1994, è dotato di caratteristiche anticontraffazione che, per non venire vanificate, rendono necessario evitare la plastificazione. \nE' pertanto consigliabile, anche in caso di usura del documento, di non ricorrere alla plastificazione. Una semplice precauzione che può evitare spiacevoli equivoci e contrattempi (circolare del Ministero dell'Interno n. 559/C.3028.1298 del 23/02/1994).\n" } ]
250
[ { "from": "human", "value": "Le fotografie da presentare al Comune di residenza per il rilascio della Carta d'Identità devono avere delle caratteristiche specifiche?" }, { "from": "gpt", "value": "Per il rilascio della carta d'identità, in quanto documento di identificazione, è necessario presentare al Comune di residenza 3 fototessera a colori. Esistono specifiche prescrizioni, dettate dal Ministero dell'Interno, relativamente alle foto per il passaporto, applicabili anche alla carta di identità.\nSi veda in proposito quanto evidenziato dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza con la nota n.400/A/2005/1501/P/23.13.27 del 5 dicembre 2005 che ha fornito indicazioni ufficiali in merito alle caratteristiche tecnico - qualitative delle fotografie.\nLe prescrizioni riguardano: qualità, stile ed illuminazione, occhiali e copricapo, espressione ed inquadratura.\nNello specifico si rammenta che le fotografie devono:\n" } ]
251
[ { "from": "human", "value": "Quali sono le procedure per la proroga della validità della carta d’identità?" }, { "from": "gpt", "value": "In base all’art. 31 della Legge 6 agosto 2008, n. 133 la validità della carta d'identità è stata estesa a 10 anni.\nLa circolare n. 12/2008 del Ministero Interno fornisce informazioni circa la procedura di proroga e chiariche che :\n" } ]
252
[ { "from": "human", "value": "E' possibile la proroga della Carta di Identità in un comune diverso da quello che l'ha emessa?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Ministero dell'Interno ha stabilito che l'indirizzo di residenza non costituisce dato fondamentale per il riconoscimento personale. Il cittadino con carta d'identità in scadenza, dopo il 26/06/08, potrà far apporre il timbro di proroga per ulteriori 5 anni (Legge 6 agosto 2008, n. 133).\nLa Circolare del Ministero dell'Interno n. 12/2008 precisa che:\n" } ]
253
[ { "from": "human", "value": "Quanto tempo prima della scadenza è possibile rinnovare la carta d'identita?" }, { "from": "gpt", "value": "L'articolo 36 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa) stabilisce che il rinnovo della carta d'identità può avvenire a partire da 180 giorni prima della scadenza.\nLa norma, infatti dispone che: \"La carta di identità, ancorchè su supporto cartaceo, può essere rinnovata a decorrere dal centottantesimo giorno precedente la scadenza.\"\n" } ]
254
[ { "from": "human", "value": "Un cittadino italiano residente in Croazia a chi può richiedere il rilascio della carta d'identità?" }, { "from": "gpt", "value": "Dal 1° luglio 2013, cioè dall'ingresso della Croazia nell'Unione Europea, gli Uffici diplomatico-consolari in quel Paese sono abilitati al rilascio ed al rinnovo delle carte d'identita cartacee, così come evidenziato dal Ministero dell'Interno con la circolare n. 16/2013 (Ingresso della Croazia nell'Unione Europea dal 1° luglio 2013. Rilascio carte d'identità cartacee).\nLe Rappresentanze consolari abilitate possono rilasciare la carta d'identità cartacea esclusivamente ai cittadini italiani regolarmente residenti nella propria circoscrizione consolare, registrati nello schedario consolare e i cui dati anagrafici siano già presenti nella banca dati A.I.R.E. (Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero) del Ministero dell'Interno.\nDa ricordare:\n" } ]
255
[ { "from": "human", "value": "La carta d'identità, con validità di 5 anni, oggi in scadenza, viene automaticamente portata ad una scadenza a 10 anni?" }, { "from": "gpt", "value": "In base all’art. 31 della Legge 6 agosto 2008, n. 133 la validità della carta d'identità è stata estesa a 10 anni. Dal 25 giugno 2008, dunque, la carta di identità, per i maggiorenni, ha validità 10 anni.\nI cittadini in possesso di una carta di identità con scadenza dal 26/6/2008 al 26/6/2013 possono richiedere agli Sportelli comunali l'apposizione di un timbro di proroga sul documento.\nIl Ministero dell'Interno (circolare n. 23/2010) segnala disagi per il mancato riconoscimento delle Autorità di frontiera di un significativo numero di Paesi esteri della carta d'identità prorogata. I cittadini che intendono recarsi all'estero, possono perciò sostituire la carta d'identità da prorogare o già prorogata, seppur valida, con una nuova carta d'identità la cui validità decennale decorrerà dalla data del rilascio, previo pagamento del nuovo documento e ritiro di quello in possesso degli interessati. \nI documenti d'identità rilasciati o rinnovati dopo l'entrata in vigore dell'art. 7 del Decreto-Legge 9 febbraio 2012, n. 5, hanno validità fino alla data corrispondente al giorno e mese di nascita del titolare immediatamente successiva alla scadenza che sarebbe altrimenti prevista per il documento medesimo.\n" } ]
256
[ { "from": "human", "value": "Che cos’è la Carta dei Diritti del Passeggero?" }, { "from": "gpt", "value": "La Carta dei Diritti del Passeggero  è una guida in cui ENAC riassume le informazioni utili sulla tutela di chi viaggia in aereo in caso di disservizi quali il negato imbarco (cioè l’overbooking), la cancellazione o il ritardo prolungato del volo, la ritardata consegna, la perdita o il danneggiamento del bagaglio. All'interno di questa guida si possono trovare, inoltre, informazioni sul sistema dei controlli per la sicurezza degli aeromobili, sulla normativa nazionale in materia di scioperi nel settore del trasporto aereo, suggerimenti di varia natura e i recapiti delle Direzioni Aeroportuali dell'Enac\n" } ]
257
[ { "from": "human", "value": "Un cittadino extracomunitario quali documenti deve produrre per richiedere la carta di soggiorno in qualità di familiare di cittadino UE?" }, { "from": "gpt", "value": "La carta di soggiorno per familiare di cittadino UE e' il titolo di soggiorno rilasciato ai familiari stranieri di cittadini comunitari, tra cui rientrano anche i familiari extracomunitari di cittadino italiano.\nNei confronti dei cittadini comunitari e dei loro familiari stranieri applicano le disposizioni del Decreto Legislativo 6 febbraio 2007, n.30, con cui e' stata data attuazione alla Direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri. \nI familiari stranieri di cittadino dell'Unione che possono chiedere la carta di soggiorno ai sensi dell'art. 2 del D.lgs. 30/2007 sono: il coniuge, i discendenti diretti di età inferiore ai 21 anni o a carico e quelli del coniuge, gli ascendenti diretti a carico e quelli del coniuge, il il partner che abbia contratto con il cittadino dell'Unione un'unione  registrata  sulla  base  della  legislazione  di uno Stato membro (qualora la legislazione dello Stato membro ospitante equipari l'unione  registrata  al  matrimonio  e nel rispetto delle condizioni previste dalla pertinente legislazione dello Stato membro ospitante). L'articolo 3 del D.lgs. 30/2007 inoltre estende la definizione di familiari anche a \"ogni altro familiare, qualunque sia la sua  cittadinanza ... se e' a carico o convive, nel paese di provenienza, con il  cittadino dell'Unione titolare del diritto di soggiorno a titolo principale o se gravi motivi di salute impongono che il cittadino dell'Unione lo assista personalmente;... il partner con cui il cittadino dell'Unione abbia una relazione stabile debitamente attestata\". Chiarimenti in proposito sono stati forniti nella circolare del Ministero dell'Interno n. 39 del 18 luglio 2007.\nIl successivo art. 10 del D.lgs. 30/2007, al comma 1, stabilisce che \"i familiari del cittadino dell'Unione, non aventi la cittadinanza di uno Stato membro....trascorsi tre mesi dall'ingresso nel territorio nazionale, richiedono alla questura competente per territorio di residenza la Carta di soggiorno di familiare di cittadino dell'Unione\". \nI documenti da presentare per il rilascio della Carta di soggiorno, elencati al'art. 10 comma 2 del D.lgs. 30/2007 sono:\n" } ]
258
[ { "from": "human", "value": "Entro quale periodo di tempo il cittadino può richiedere la propria cartella clinica in ospedale?" }, { "from": "gpt", "value": " \nLa cartella clinica è un documento che l'Ospedale è tenuto sempre a conservare ed il diritto di accesso non è soggetto a prescrizione.\n\tLa Circolare del Ministero della Sanità - Direzione Generale Ospedali Div. II  N° 61 del 19 dicembre 1986 N. 900.2/ AG. 464/260 stabilisce infatti che le cartelle cliniche, unitamente ai relativi referti, vanno conservate illimitatamente, poiché rappresentano un atto ufficiale indispensabile a garantire la certezza del diritto, oltre a costituire preziosa fonte documentaria per le ricerche di carattere storico sanitario.\nLa conservazione va effettuata prima in un archivio corrente e successivamente, trascorso un quarantennio, in una separata sezione di archivio, istituita dalla struttura sanitaria come da Art. 30 del DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 settembre 1963, n. 1409. \n" } ]
259
[ { "from": "human", "value": "Cos'è la Casa della Salute e quali sono le sue funzioni?" }, { "from": "gpt", "value": "La Casa della salute è la sede pubblica dove trovano allocazione, in uno stesso spazio fisico, i servizi territoriali che erogano prestazioni sanitarie, ivi compresi gli ambulatori di Medicina Generale e Specialistica ambulatoriale e sociali per una determinata e programmata porzione di popolazione.\nDiverse sono le sue funzioni, alcune di natura amministrativa, altre di natura sanitaria e altre ancora di natura sociale.\n" } ]
260
[ { "from": "human", "value": "Che distanze bisogna rispettare per piantare alberi in prossimità del confine di proprietà?" }, { "from": "gpt", "value": "L’articolo 892 del Codice Civile stabilisce che chi vuol piantare alberi presso il confine deve osservare le distanze stabilite dai Regolamenti Comunali e, in mancanza, dagli usi locali (ossia le distanze che gli abitanti del luogo osservano per costante consuetudine e da tempo immemorabile). Se né i regolamenti comunali, né gli usi locali dispongono alcunché, valgono le seguenti distanze minime dal confine stabilite:\n1) tre metri per gli alberi di alto fusto. Rispetto alle distanze, si considerano alberi di alto fusto quelli il cui fusto, semplice o diviso in rami, sorge ad altezza notevole, come sono i noci, i castagni, le querce, i pini, i cipressi, gli olmi, i pioppi, i platani e simili;\n2) un metro e mezzo per gli alberi di non alto fusto. Sono reputati tali quelli il cui fusto, sorto ad altezza non superiore a tre metri, si diffonde in rami;\n3) mezzo metro per le viti, gli arbusti, le siepi vive, le piante da frutto di altezza non maggiore di due metri e mezzo.\nLa distanza deve essere però di un metro, qualora le siepi siano di ontano, di castagno o di altre piante simili che si recidono periodicamente vicino al ceppo, e di due metri per le siepi di robinie.\nLa distanza si misura dalla linea del confine alla base esterna del tronco dell'albero nel tempo della piantagione, o dalla linea stessa al luogo dove fu fatta la semina.\nLe distanze anzidette non si devono osservare se sul confine esiste un muro divisorio, proprio o comune, purché le piante siano tenute ad altezza che non ecceda la sommità del muro.\nL' articolo 896  del Codice Civile \"Recisione di rami protesi e di radici\"  regola i rapporti del confinante con l'albero che lo \"invade\".\nQuegli sul cui fondo si protendono i rami degli alberi del vicino può in qualunque tempo costringerlo a tagliarli, e può egli stesso tagliare le radici che si addentrano nel suo fondo, salvi però in ambedue i casi i regolamenti e gli usi locali.\nSe gli usi locali non dispongono diversamente, i frutti naturalmente caduti dai rami protesi sul fondo del vicino appartengono al proprietario del fondo su cui sono caduti.\n" } ]
261
[ { "from": "human", "value": "A quale ente occorre rivolgere la richiesta per l'assegnazione di una casa popolare in favore di una persona invalida civile?" }, { "from": "gpt", "value": "Non esistono criteri uniformi sul territorio nazionale.\nL'accesso alle graduatorie è solitamente disciplinato dai singoli enti, che in genere fanno capo ai Comuni. Ci si deve quindi rivolgere al Comune di appartenenza per avere informazioni in merito.\nIn linea generale, si viene indirizzati all'Istituto Case Popolari territorialmente competente.\n" } ]
262
[ { "from": "human", "value": "Il lavoratore che fruisce della Legge 104 del 1992, messo in cassa integrazione guadagni ordinaria, per un determinato periodo di tempo, può godere dei permessi lavorativi nella misura di tre giorni o tali permessi debbono essere riproporzionati in funzione dell'effettiva prestazione lavorativa?" }, { "from": "gpt", "value": "I permessi lavorativi previsti dall'art. 33 Legge 104 del 1992 possono essere fruiti in costanza dello svolgimento di attività lavorativa. Se il lavoratore è in ferie, malattia, mobilità, congedo oppure è disoccupato non può fruire dei permessi in parola. Se il lavoratore è già assente dal lavoro, perché in cassa integrazione, non matura il diritto a fruire del permesso previsto dalla Legge 104 del 1992, in quanto l'assenza dal lavoro non impedisce al lavoratore di prestare assistenza al disabile. Se l'attività lavorativa è limitata ad alcuni giorni del mese, il numero dei giorni di permesso spettanti va ridimensionato proporzionalmente, secondo quanto stabilito dal Ministero del Lavoro, con l'Interpello n. 46 del 2008. La posizione del Ministero è chiara: per ogni 10 giorni di effettivo lavoro il richiedente ha diritto a un giorno di permesso. Se la prestazione lavorativa risulta invece svolta per un periodo inferiore a 10 giorni, il soggetto non ha diritto ad alcun giorno di permesso.\n" } ]
263
[ { "from": "human", "value": "Cosa succede se successivamente alla presentazione della domanda di congedo straordinario il datore di lavoro fa richiesta di cassa integrazione?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, con l'Interpello n. 70/2009, ha stabilito che il lavoratore che già usufruisce del congedo straordinario di due anni non può rientrare nel programma di cassa integrazione attuato dalla sua azienda perché l'indennità per il congedo straordinario è più favorevole rispetto a quella per la cassa integrazione.\n\tPertanto, il lavoratore che prima di essere posto in cassa integrazione ha già fatto domanda di congedo straordinario (art. 42, comma 5 del Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151), ha diritto a percepirne l'indennità parametrata all'effettiva retribuzione percepita nel mese precedente la richiesta. E questo perché, appunto, l'indennità prevista per il congedo straordinario è senz'altro più favorevole di qualsiasi altro trattamento di ammortizzatore sociale.\n\tInoltre, in tale condizione, il lavoratore non può rientrare nei programmi di riduzione del personale, almeno finché continua ad avere diritto di tale integrazione del reddito.\n\tIn particolare, nell'ipotesi di sospensione totale del rapporto di lavoro (cassa integrazione guadagni a zero ore) il lavoratore non può presentare richiesta di congedo straordinario, in quanto lo svolgimento dell'attività lavorativa costituisce presupposto indefettibile per la fruizione del congedo straordinario; se la domanda di congedo straordinario è presentata invece durante la sospensione parziale dell’attività lavorativa con intervento della cassa integrazione guadagni, il lavoratore percepirà il trattamento di cassa integrazione guadagni per le ore di riduzione dell’attività lavorativa e l’indennità per congedo straordinario per le restanti ore in relazione alla prestazione lavorativa svolta.\n" } ]
264
[ { "from": "human", "value": "Quanto spetta di CIG e qual'è la relativa durata?" }, { "from": "gpt", "value": "La CIG è un'indennità pari all’80% della retribuzione che il dipendente avrebbe percepito per le ore di lavoro non prestate tra le zero ore e il limite dell’orario contrattuale e comunque non oltre le 40 ore settimanali.\nL’importo della prestazione non può superare un limite massimo mensile stabilito di anno in anno.\nCosì come precisato dalla Circolare Inps n. 14 del 30/01/2013, per il 2013 l'importo lordo è di euro 959,22 per una retribuzione inferiore o uguale ad 2.075,21 e di euro 1.152,90 per un retribuzione superiore a 2.075,21.\n\tDetti importi massimi devono essere incrementati, in relazione a quanto disposto dall’art. 2, comma 17, della Legge 28 dicembre 1995, n. 549, nella misura ulteriore del 20 per cento per i trattamenti di integrazione salariale concessi in favore delle imprese del settore edile e lapideo per intemperie stagionali.\nLa somma complessiva da erogare deve essere decurtata di un importo pari all’aliquota contributiva prevista a carico degli apprendisti (5,84%).\nSulla prestazione compete l'assegno al nucleo familiare.\nCirca la durata:\n\t• per il settore industria il trattamento è corrisposto al massimo per 13 settimane continuative, prorogabili in via eccezionale fino ad un massimo di dodici mesi (52 settimane);\n\t• per il settore edile e lapideo il trattamento è corrisposto al massimo per 13 settimane continuative, prorogabili in via eccezionale fino ad un massimo di dodici mesi (52 settimane) nei soli casi di riduzione dell'orario di lavoro.\n\tPer una stessa unità produttiva, al termine della fruizione di un periodo di trattamento continuativo pari a 52 settimane, è possibile presentare una nuova domanda solo dopo che l'attività sia stata ripresa effettivamente per almeno 52 settimane.\nNel caso in cui l’azienda fruisca del trattamento per periodi non consecutivi, il periodo massimo integrabile sarà di 52 settimane nel biennio.\n" } ]
265
[ { "from": "human", "value": "Cos'è e a chi spetta la CIG ordinaria industria ed edilizia?" }, { "from": "gpt", "value": "La CIG è una prestazione economica erogata dall’Inps con la funzione di integrare o sostituire la retribuzione dei lavoratori che vengono a trovarsi in precarie condizioni economiche a causa di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa.\nLa cassa Integrazione Guadagni Industria spetta agli operai, impiegati e quadri dipendenti da:\n\t• aziende industriali: manifatturiere, di trasporti, estrattive, di installazione di impianti, produzione e distribuzione dell’energia, acqua e gas\n\t• cooperative di produzione e lavoro\n\t• industrie boschive, forestali e del tabacco\n\t• cooperative agricole, zootecniche e loro consorzi che esercitano attività di trasformazione, manipolazione e commercializzazione di prodotti agricoli propri (in questo caso hanno diritto solo i dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato)\n\t• imprese addette al noleggio e alla distribuzione dei film e allo sviluppo e stampa di pellicola cinematografica\n\t• aziende industriali per la frangitura delle olive per conto terzi\n\t• imprese produttrici di calcestruzzo preconfezionato\n\t• imprese addette agli impianti elettrici e telefonici\n\t• imprese addette all’armamento ferroviario.\n\t \nLa cassa Integrazione Guadagni Edilizia agli operai, impiegati e quadri dipendenti da:\n\t• aziende edili ed affini\n\t• aziende industriali del settore lapideo esercenti l’attività di escavazione e/o lavorazione di materiale lapideo.\nLa CIG viene corrisposta in casi di sospensione o contrazione dell'attività produttiva per situazioni aziendali dovute a:\n" } ]
266
[ { "from": "human", "value": "Come si presenta la domanda per la CIG ed in quali casi decade il diritto?" }, { "from": "gpt", "value": "La domanda per la Cassa Integrazione Guadagni ordinaria industria ed edilizia (CIG) deve essere presentata alla sede Inps territorialmente competente ovvero del luogo in cui è ubicata l’unità produttiva interessata, oppure inviata, tramite raccomandata, entro 25 giorni dalla fine del periodo di paga in corso, al termine della prima settimana in cui è iniziata la sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro.\nNel caso in cui il lavoratore, in concomitanza con la fruizione del trattamento di integrazione salariale, abbia la possibilità di prestare attività lavorativa, deve darne preventiva comunicazione all’Inps. In caso contrario perde il diritto alla prestazione per tutto il periodo della concessione.\n" } ]
267
[ { "from": "human", "value": "Quanto spetta di Cassa integrazione guadagni straordinaria e qual è la relativa durata?" }, { "from": "gpt", "value": "La Cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) è un'indennità pari all’80% della retribuzione che il dipendente avrebbe percepito per le ore di lavoro non prestate tra le zero ore ed il limite dell’orario contrattuale e comunque non oltre le 40 ore settimanali.\nL’importo della prestazione non può superare un limite massimo mensile stabilito di anno in anno.\nCosì come precisato dalla Circolare Inps n. 14 del 30/01/2013, per il 2013 l'importo lordo è di euro 959,22 per una retribuzione inferiore o uguale ad 2.075,21 e di euro 1.152,90 per un retribuzione superiore a 2.075,21.\n\tDetti importi massimi devono essere incrementati, in relazione a quanto disposto dall’art. 2, comma 17, della Legge 28 dicembre 1995, n. 549, nella misura ulteriore del 20 per cento per i trattamenti di integrazione salariale concessi in favore delle imprese del settore edile e lapideo per intemperie stagionali.\nLa somma complessiva da erogare deve essere decurtata di un importo pari all’aliquota contributiva prevista a carico degli apprendisti (5,84%).\nSulla prestazione compete l'assegno al nucleo familiare.\nLa durata è variabile in relazione ai seguenti casi:\n\t- in caso di riorganizzazione, ristrutturazione e riconversione aziendale: 24 mesi prorogabili due volte per 12 mesi con due provvedimenti distinti;\n\t- in caso di crisi aziendale: al massimo 12 mesi prorogabili per ulteriori 12 mesi;\n\t- in caso di procedure esecutive concorsuali: 12 mesi prorogabili per ulteriori 6 mesi.\nPer ciascuna unità produttiva i trattamenti straordinari erogati a qualsiasi titolo non possono eccedere i 36 mesi nell’arco di un quinquennio computando in tale limite temporale anche i periodi di trattamento ordinario concessi per contrazioni o sospensioni determinate da situazioni temporanee di mercato.\n" } ]
268
[ { "from": "human", "value": "Un lavoratore in Cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) può andare a lavorare in un’altra azienda?" }, { "from": "gpt", "value": "Nel caso in cui un lavoratore, in concomitanza con la fruizione del trattamento di integrazione salariale, abbia la possibilità di prestare attività lavorativa (sia dipendente che autonoma), deve darne preventiva comunicazione all’Inps. In caso contrario perde il diritto alla prestazione per tutto il periodo della concessione.\n" } ]
269
[ { "from": "human", "value": "Cos'è e a chi spetta la Cassa integrazione guadagni straordinaria?" }, { "from": "gpt", "value": "La Cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) è una prestazione economica erogata dall'Inps per integrare o sostituire la retribuzione dei lavoratori al fine di fronteggiare le crisi dell’azienda o per consentire alla stessa di affrontare processi di ristrutturazione /riorganizzazione/ riconversione.\nLa CIGS spetta agli operai, impiegati, quadri, soci e non soci di cooperative di produzione e lavoro, lavoratori poligrafici e giornalisti, dipendenti da: imprese industriali (comprese quelle edili ed affini); imprese cooperative e loro consorzi, che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici, per i dipendenti a tempo indeterminato; imprese artigiane il cui fatturato nel biennio precedente dipendeva per oltre il 50% da un solo committente destinatario di CIGS;  aziende appaltatrici di servizi di mensa o ristorazione le cui imprese committenti siano interessate da CIGS; imprese appaltatrici di servizi di pulizia la cui impresa committente sia destinataria di CIGS; imprese editrici di giornali quotidiani, periodici e agenzie di stampa a diffusione nazionale per le quali si prescinde dal limite dei 15 dipendenti;\ne, dal 1° gennaio 2013 (art. 3, comma 1, Legge 28 giugno 2012, n. 92) spetta anche ai dipendenti di imprese esercenti attività commerciali con più di cinquanta dipendenti; agenzie di viaggio e turismo, compresi gli operatori turistici, con più di cinquanta dipendenti; imprese di vigilanza con più di quindici dipendenti; imprese del trasporto aereo a prescindere dal numero di dipendenti; imprese del sistema aeroportuale a prescindere dal numero di dipendenti.\nLa CIGS non spetta invece ai dirigenti, agli apprendisti, ai lavoratori a domicilio, agli autisti alle dipendenze del titolare di impresa.\nI requisiti da rispettare sono:\n\t- per il lavoratore: sussistenza di un valido rapporto di lavoro subordinato alle dipendenze di un’azienda destinataria della normativa CIGS; almeno 90 giorni di anzianità di servizio presso l’azienda richiedente il trattamento;\n\t- per l'azienda: aver occupato, mediamente, nel semestre precedente la richiesta d’intervento, più di 15 dipendenti. Nel computo sono compresi gli apprendisti, i lavoratori part-time, i lavoratori a domicilio, i dirigenti.\n" } ]
270
[ { "from": "human", "value": "Come si presenta la domanda per la Cassa integrazione guadagni straordinaria ed in quali casi decade il diritto?" }, { "from": "gpt", "value": "La domanda di Cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) deve essere presentata al Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali entro 25 giorni dalla fine del periodo di paga in corso al termine della settimana in cui è iniziata la sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro.\nL'autorizzazione al trattamento è disposta con Decreto direttoriale della Direzione generale per le politiche attive e passive del lavoro.\nL'azienda, ottenuta l'autorizzazione, presenta, in via telematica, all'Inps la richiesta per il conguaglio delle prestazioni concesse oppure di pagamento diretto (ai lavoratori) se disposto espressamente nel decreto.\nIl diritto alla CIGS decade nel caso in cui un lavoratore - che abbia la possibilità di prestare attività lavorativa (sia dipendente che autonoma) in concomitanza con la fruizione del trattamento di integrazione salariale - non fornisca preventiva comunicazione all’Inps. In questa eventualità il lavoratore perde il diritto alla prestazione per tutto il periodo della concessione.\n\tInoltre, in base all’art. 4, comma 40, Legge 28 giugno 2012, n. 92, il lavoratore sospeso dall'attività lavorativa e beneficiario di una prestazione di sostegno del reddito in costanza di rapporto di lavoro, decade dal trattamento qualora rifiuti di essere avviato ad un corso di formazione o di riqualificazione o non lo frequenti regolarmente senza un giustificato motivo.\n\tLa suddetta disposizione, di cui all’art. 4, comma 40, Legge 28 giugno 2012, n. 92, si applica quando le attività di formazione ovvero di riqualificazione si svolgono in un luogo che non dista più di 50 chilometri dalla residenza del lavoratore, o comunque che è raggiungibile mediamente in 80 minuti con i mezzi di trasporto pubblici.\n" } ]
271
[ { "from": "human", "value": "In cosa consiste il \"Cassetto Fiscale\"  dell'Agenzia delle Entrate?" }, { "from": "gpt", "value": "Il cassetto fiscale è un servizio telematico caratterizzato dalla massima trasparenza e da una forte interattività tra l’utente e l’Amministrazione finanziaria. Questo servizio permette ai contribuenti di consultare, direttamente da casa e in tutta sicurezza, le informazioni relative alle proprie posizioni fiscali.\nIl servizio è attivo tutti i giorni, compresi i festivi, per l’intera giornata; solo dalle ore 5:00 alle ore 6:00 di ogni mattino il servizio si ferma per manutenzione.\nPer accedere al servizio Cassetto Fiscale occorre selezionare la voce omonima dal menù Servizi ON Line  - Servizi con registrazione del sito dell'Agenzia delle Entrate.\nPer consultare il Cassetto fiscale è necessario inserire, per gli utenti Fisconline, il codice PIN rilasciato dall’Agenzia delle Entrate, mentre per gli utenti Entratel deve essere inserito il codice personale desumibile dalla terza sezione della busta.\nI contribuenti, in pratica, attraverso il “Cassetto fiscale” possono interrogare l’Anagrafe tributaria chiedendo molteplici informazioni tra le quali: dati anagrafici, dati delle dichiarazioni fiscali, dati di condono e concordati, date dei rimborsi.\nI professionisti abilitati al servizio Entratel possono consultare anche i dati relativi ai clienti, previa presentazione all'Ufficio delle Entrate delle deleghe conferite dai clienti.\nE' prevista una specifica attyività di assistenza, per maggiori informazioni consultare la pagina dedicata dell'Agenzia delle Entrate  \nPer infomazioni generali sul cassetto fiscale consultare l'Annuario del Contribuente\n \n" } ]
272
[ { "from": "human", "value": "Esiste l'obbligatorietà della comunicazione all'affittuario dell'adozione del regime sulla cedolare secca?" }, { "from": "gpt", "value": "Il locatore (proprietario) che decide di avvalersi del nuovo regime deve darne comunicazione al conduttore (affittuario). La comunicazione va effettuata con raccomandata e deve contenere la rinuncia alla facoltà di chiedere, per tutta la durata dell’opzione, l’aggiornamento del canone di locazione, anche se è previsto nel contratto, inclusa la variazione accertata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno precedente.\nLa comunicazione è obbligatoria e deve essere inviata prima di esercitare l'opzione. \nAi sensi del Decreto Legislativo 14 marzo 2011, n 23, articolo 3  il mancato invio rende inefficace l'opzione stessa. Tuttavia, la comunicazione non è necessaria per i contratti di locazione che prevedono espressamente la rinuncia agli aggiornamenti del canone.\n \n \n" } ]
273
[ { "from": "human", "value": "Si può accedere on line al cedolino della pensione INPS Gestione Dipendenti Pubblici?" }, { "from": "gpt", "value": "Sì. L'Inps Gestione Dipendenti Pubblici mette a disposizione dei propri assistiti dei servizi in linea utilizzabili previa \"autenticazione\". \nTramite codice fiscale e PIN personale (ossia un codice personale segreto necessario per accedere in modo riservato) è possibile: visualizzare la rata mensile di pensione, visualizzare e stampare copia del modello CUD, visualizzare e stampare il modello 730 già consegnato a una sede Inpdap. I pensionati, inoltre, possono iscriversi on line al servizio Sms, che consente di ricevere sul proprio cellulare ogni novità relativa alle prestazioni  Gestione Dipendenti Pubblici: pensioni, prestiti, mutui, borse di studio, ecc. (Inps Gestione Dipendenti Pubblici - Servizi in linea).\n\t \n" } ]
274
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i centri per la diagnosi della celiachia e i diritti dei celiaci? " }, { "from": "gpt", "value": "Sul sito del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali sono disponibili informazioni relative alla celiachia, i Diritti del celiaco e i Presidi e Centri per la diagnosi.                                                     Per maggiori informazioni: FAQ del Ministero della Salute.\n" } ]
275
[ { "from": "human", "value": "Qual'è la normativa di riferimento per le persone affette da malattia celiaca?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Sistema Nazionale Sanitario prevede particolari forme di tutela per le persone affette da malattia celiaca, come l’esenzione dal pagamento del ticket per gli esami diagnostici. Infatti la celiachia fa parte delle malattie rare, per le quali non è previsto il pagamento delle prestazioni sanitarie necessarie per la diagnosi (Decreto del Ministero della Sanità 18 maggio 2001, n. 279).\nLa malattia celiaca da diritto ad un’esenzione del ticket anche per quanto riguarda i prodotti senza il glutine e le analisi periodiche che bisogna effettuare per questa patologia.  Con il Decreto del Ministero della Sanità 8 giugno 2001 il SSN ha iniziato a erogare gratuitamente ai celiaci gli alimenti dietetici privi di glutine con tetti di spesa suddivisi per fasce di età e sesso. I limiti di spesa sono stati successivamente confermati dal Decreto del Ministero della Salute 4 maggio 2006 e aggiornati periodicamente. Per conoscere l’elenco delle farmacie e dei punti vendita convenzionati per la vendita di prodotti senza glutine a carico del Servizio Sanitario Regionale,  bisogna recarsi presso l’Azienda Sanitaria Locale di residenza dell’assistito.\nPer  maggiori informazioni: Ministero della Salute - Celiachia\n\t \n" } ]
276
[ { "from": "human", "value": "Quali sono gli esami specifici per sapere se si è affetti da celiachia?" }, { "from": "gpt", "value": "In base a quanto pubblicato dal Ministero della Salute l'accertamento che  conferma la diagnosi di celiachia è la duodenoscopia con prelievo di un piccolo frammento della mucosa duodenale con esame istologico.\nPrima della biopsia, vengono sempre eseguiti esami atti a rilevare la presenza di anticorpi nel siero che sono spesso caratteristici della malattia (anti-gliadina, anti-endomisio ed anti-transglutaminasi).\nLa positività agli anticorpi non è diagnostica, ma è utile a selezionare i pazienti da sottoporre alla duodenoscopia.\n\tPer ulteriori informazioni: FAQ celiachia - Ministero della Salute\n" } ]
277
[ { "from": "human", "value": " Esistono delle agevolazioni per acquistare gli alimenti privi di glutine per chi è affetto da celiachia?" }, { "from": "gpt", "value": "Si, è possibile ottenere l’erogazione gratuita degli alimenti privi di glutine entro il tetto di spesa previsto; per usufruire delle agevolazioni ecco alcuni tra i documenti da presentare:\n" } ]
278
[ { "from": "human", "value": "Il celiaco, non maggiorenne, ha diritto a percepire l'indennità di frequenza?" }, { "from": "gpt", "value": "Qualora una persona sia affetta da patologie che non comportano compromissione tale da impedirne la deambulazione autonoma o da renderla bisognevole di assistenza continua, nessun beneficio può essere concesso.\nNello specifico si può approfondire all'art.1 della Legge 11 ottobre 1990, n. 289, Modifiche alla disciplina delle indennita' di accompagnamento di cui alla legge 21 novembre 1988, n. 508, recante norme integrative in materia di assistenza economica agli invalidi civili, ai ciechi civili ed ai sordomuti e istituzione di un'indennita' di frequenza per i minori invalidi.\n" } ]
279
[ { "from": "human", "value": "Dove si possono reperire informazioni generiche e sulla dieta per chi soffre di celiachia? " }, { "from": "gpt", "value": "Il Ministero della Salute sul suo sito dedica una sezione alla celiachia dove sono disponibili informazioni circa i sintomi, la diagnosi, le possibili complicanze e la terapia. Per maggiori informazioni: FAQ - La celiachia impariamo a conviverci\n" } ]
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[ { "from": "human", "value": "Che uso fanno le amministrazioni comunali delle informazioni e dei dati raccolti con la compilazione dei questionari del 15° Censimento della popolazione e delle abitazioni dell'anno 2011?\n\t " }, { "from": "gpt", "value": "Il 15°Censimento, compilato a partire dal 9 ottobre (data di riferimento) fino al 20 novembre 2011, è servito a \"contare\" la popolazione e a raccogliere informazioni che costituiscono il punto di partenza per individuare adeguate politiche e azioni di sviluppo, mettendo a confronto le diverse realtà territoriali italiane. In particolare la rilevazione totale della popolazione e delle abitazioni ha come scopo:\n" } ]
281
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i risultati dell'ultimo censimento della popolazione (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni)?" }, { "from": "gpt", "value": "L'Istat (Istituto nazionale di statistica) ha elaborato i dati raccolti con la compilazione dei questionari del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni.\nAl 9 ottobre 2011, data di riferimento del 15° Censimento, la popolazione legale residente in Italia ammonta a 59.433.744 unità. Rispetto all'anno 2001 cresce del 4,3% per la componente straniera.\nLa popolazione censita, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 209 del 18 dicembre 2012, diviene riferimento legale per il Paese fino alla successiva rilevazione censuaria ed è perciò definita \"popolazione legale\", salvo che non intervengano modifiche dipendenti da eventuali variazioni territoriali nella circoscrizione comunale, posteriori alla data del 9 ottobre 2011.\nLa rilevazione evidenzia in particolare che:\n" } ]
282
[ { "from": "human", "value": "Mi sono laureato in Economia aziendale, adesso vorrei frequentare un master: dove posso trovare informazioni sulle possibilità offerte dalle diverse Università? " }, { "from": "gpt", "value": "Il portale Censis Guida offre la possibilità di orientarsi nel mondo dei master e dell'alta formazione attraverso un apposito data base consultabile tramite chiavi di ricerca quali l'ambito disciplinare e la localizzazione geografica. \n\tLe schede descrittive comprendono numerose informazioni: oltre l'ambito disciplinare e l'ente proponente, vengono indicati livello, durata, costo, data di scadenza delle iscrizioni, data di inizio, crediti erogati, eventuali stage ecc.\n" } ]
283
[ { "from": "human", "value": "Che cosa è un Centro antiviolenza?" }, { "from": "gpt", "value": "I Centri Antiviolenza sono luoghi che accolgono le donne, con o senza figli, che hanno subito violenza; supportano le donne nei loro percorsi di uscita dalla violenza attraverso: l'accoglienza telefonica, l'accoglienza personale, l'ospitalità in case rifugio.\n\tLe attività svolte dai centri antiviolenza possono anche essere: consulenza psicologica, consulenza legale, gruppi di sostegno, attività di formazione, attività di sensibilizzazione e prevenzione, attività di rete, raccolta ed elaborazione dati, orientamento ed accompagnamento al lavoro, progettazione di interventi sociali.\nPer maggiori informazioni si può chiamare il numero: 1522 oppure consultare il sito  del Dipartimento per le Pari Opportunità\n" } ]
284
[ { "from": "human", "value": "Esistono delle strutture cui può fare riferimento un ipovedente per la prenotazione di esami oculistici ed avere informazioni ed assistenza sulle tematiche legate alla disabilità visiva?" }, { "from": "gpt", "value": "La Legge 28 agosto 1997 n. 284 “Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione visiva e l’integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati” finanzia i Centri per l’educazione e la riabilitazione visiva che svolgono: \n-        attività di prevenzione della cecità, attraverso screening per la diagnosi precoce e l'attuazione di protocolli di controllo specifici per tipo di patologia;\n\t-        attività di riabilitazione, atte ad ottimizzare le capacità visive residue, aventi come scopo il  mantenimento dell’autonomia personale ed il raggiungimento di un livello di vita soddisfacente.\n" } ]
285
[ { "from": "human", "value": "Quali sono le funzioni del Centro Nazionale Trapianti?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Centro Nazionale Trapianti (CNT), istituito con l'art. 8 della LEGGE 1 aprile 1999, n. 91 \"Disposizioni in materia di prelievi e di trapianti di organi e di tessuti\" svolge le seguenti funzioni:\n" } ]
286
[ { "from": "human", "value": "Il medico di base può rilasciare il certificato di malattia al paziente in un giorno prefestivo o in una giornata in cui risulta in ferie?" }, { "from": "gpt", "value": "L'Accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, all'articolo 37 afferma che il medico di base deve comunicare alla ASL competente il nominativo del collega che lo sostituisce quando la sostituzione si protrae per più di tre giorni, pertanto, entro i tre giorni di ferie potrebbe rilasciare certificati di malattia.\n" } ]
287
[ { "from": "human", "value": "Cosa fare in caso di certificato di proprietà (CdP) gravemente deteriorato?" }, { "from": "gpt", "value": "In caso di furto, smarrimento o distruzione del foglio complementare o del certificato di proprietà, chiunque (non necessariamente l'intestatario) può presentare denuncia all'autorità di Pubblica Sicurezza e poi richiedere al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) il rilascio di un duplicato mediante le note di richiesta con firma dell'intestatario al PRA, allegando l'originale o la copia conforme della denuncia (o dichiarazione sostitutiva di resa denuncia). Qualora la richiesta sia presentata da un terzo, occorre allegare la copia di un documento di identità o riconoscimento di colui che sottoscrive la nota.\nQualora tali documenti siano solo gravemente deteriorati, ma consentano almeno la leggibilità del numero di targa, non è necessaria la denuncia ed è sufficiente la richiesta di duplicato, allegando il documento deteriorato.\nPer approfondimenti: ACI\n" } ]
288
[ { "from": "human", "value": "Che differenza c'è tra un certificato di stato di famiglia e un certificato storico di stato di famiglia? " }, { "from": "gpt", "value": " \nIl Certificato di stato di famiglia contiene e certifica le informazioni riguardanti il nucleo familiare di appartenenza di una persona, elenca tutti i componenti della famiglia e ne specifica le informazioni relative (nome, cognome, data e comune di nascita, comune e indirizzo di residenza). Il certificato riporta la composizione della famiglia anagrafica: \"un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, abitualmente coabitanti e dimoranti nello stesso Comune\", anche se nel certificato non vengono indicati i vincoli di parentela. Compaiono, pertanto, in un unico stato di famiglia tutte le persone risultanti a uno stesso indirizzo e in una medesima unità immobiliare. Questo certificato ha validità di 6 mesi dalla data di rilascio.\nIl Certificato storico di stato di famiglia è un documento specifico che contiene le informazioni relative alla composizione del nucleo familiare risalente ad una data pregressa, cioè riferito ad una certa data o relativo alla composizione originaria del nucleo familiare, o a persone non più residenti o decedute. Il certificato di stato di famiglia storico, se richiesto all'Ufficio Anagrafe del comune, avrà una consegna differita, in quanto per la compilazione è necessaria una ricerca nell'Archivio storico dell'Anagrafe. I tempi di rilascio possono variare secondo la complessità.\nOccorre indicare esplicitamente all'ente l'uso per il quale viene richiesto il certificato. Dal 1 gennaio 2012, così come previsto dalla Legge 12 novembre 2011, n. 183 , tutte le certificazioni rilasciate dalla Pubblica Amministrazione, compresi i certificati anagrafici e di stato civile, sono valide ed utilizzabili esclusivamente nei rapporti tra privati. Tutti i certificati anagrafici sono soggetti al pagamento dell'imposta di bollo, ad esclusione degli usi indicati nel Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642 . Nei rapporti con gli organi della pubblica amministrazione e i gestori di pubblici servizi, i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni sostitutive (art. 46 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445). L’autocertificazione, in sostituzione della normale certificazione rilasciata dagli uffici competenti, ha lo stesso valore dei certificati ma non è soggetta al pagamento dell'imposta di bollo, nè dei diritti di segreteria, e non necessita di autenticazione della firma.\n" } ]
289
[ { "from": "human", "value": "Come ottenere una certificazione ambientale (Registrazione EMAS)?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS = Eco-Management and Audit Scheme) è un sistema a cui possono aderire volontariamente le imprese e le organizzazioni, sia pubbliche che private, aventi sede nel territorio della Comunità Europea o al di fuori di esso, che desiderano impegnarsi nel valutare e migliorare la propria efficenza ambientale.\nEMAS è principalmente destinato a migliorare l'ambiente e a fornire alle organizzazioni, alle autorità di controllo ed ai cittadini (al pubblico in senso lato) uno strumento attraverso il quale è possibile avere informazioni sulle prestazioni ambientali delle organizzazioni.\nPer qualsiasi informazione relativa al rilascio della registrazione EMAS rivolgersi alla Segreteria del Comitato Ecolabel-Ecoaudit: comitato.emas@isprambiente.it\nPer ulteriori approfondimenti e informazioni: ISPRA\n" } ]
290
[ { "from": "human", "value": "Sono previste novità per il rilascio delle certificazioni antimafia?" }, { "from": "gpt", "value": "Si. Dal 13 febbraio 2013 la Camera di Commercio non rilascia più la certificazione antimafia:\n\til Decreto Legislativo 15 novembre 2012 n. 218 ha, infatti, previsto l’abrogazione del DPR 252/98 che affidava alle Camere di Commercio la competenza al rilascio della certificazione antimafia.\n\tPertanto a partire dal 13 febbraio 2013 la documentazione antimafia viene rilasciata esclusivamente dalle Prefetture, uniche competenti a rilasciare la documentazione antimafia, che dovrà essere richiesta unicamente nel caso di rapporti contrattuali e autorizzatori con amministrazioni ed enti pubblici o società private concessionarie di opere pubbliche, come appalti di lavori, forniture di beni e servizi, ed erogazioni di finanziamenti.\n\t \n" } ]
291
[ { "from": "human", "value": "Dove è possibile trovare informazioni sulla certificazione dei crediti e del pagamento dei debiti dello Stato e delle pubbliche amministrazioni?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha integrato la pagina del sito internet  dedicata alla certificazione dei crediti delle Pubbliche amministrazioni con la documentazione relativa al Decreto Legge dell’8 aprile 2013, n. 35 \"Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali.\"\nDalla pagina Piattaforma per la certificazione dei crediti  è possibile accedere alle Guide operative per gli utenti predisposte dalla Ragioneria generale delo Stato e procedere alla Registrazione.\nDal 28 luglio 2014 è disponibile il Vademecum alla certificazione dei crediti.\n \n" } ]
292
[ { "from": "human", "value": "Chi può rilasciare la certificazione della conoscenza della lingua italiana come lingua straniera?" }, { "from": "gpt", "value": "Attualmente gli enti accreditati presso il Ministero degli Affari esteri per il rilascio di certificazioni di competenza linguistica:\n- Università per Stranieri di Perugia; \n\t- Università per Stranieri di Siena; \n\t- Università Roma III;\n\t- Società Dante Alighieri.    \n\tPer approfondimenti:Ministero degli Affari Esteri - I corsi presso gli Istituti Italiani di Cultura\n" } ]
293
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i soggetti qualificati al rilascio delle certificazioni delle competenze linguistico-comunicative in lingua straniera del personale scolastico?" }, { "from": "gpt", "value": "La certificazione delle competenze linguistico-comunicative possono essere rilasciati dagli enti formalmente riconosciuti dai Governi dei Paesi nei quali la lingua straniera, oggetto della certificazione, è lingua ufficiale.\n\tL’elenco di tali enti certificatori, insieme ai requisiti per conseguire la certificazione di competenza linguistica, sono individuati dal MIUR nel Decreto ministeriale 7 marzo 2012, n.3889\n" } ]
294
[ { "from": "human", "value": "Qual è la procedura per chiedere la cessazione delle trattenute sindacali per un pensionato ex Ipost?" }, { "from": "gpt", "value": "Per formalizzare la disdetta è necessario inviare una domanda in carta libera tramite lettera raccomandata ad Inps Gestione ex Ipost, allegando fotocopia del documento d'identità. Ricevuta la richiesta di revoca, la trattenuta sindacale sulla pensione viene interrotta con le seguenti decorrenze:\n\t- 1° aprile per le domande di revoca lavorate dal 16 dicembre al 15 marzo dell'anno successivo;\n\t- 1° luglio per le domande di revoca lavorate dal 16 marzo al 15 giugno;\n\t- 1° ottobre per le domande di revoca lavorate dal 16 giugno al 15 settembre;\n\t- 1° gennaio dell'anno successivo per le domande di revoca lavorate dal 16 settembre al 15 dicembre.\nA seguito della soppressione di Ipost e del successivo trasferimento delle funzioni all'Inps la struttura di riferimento è: Inps - Struttura integrazioni delle funzioni del soppresso Ipost in Inps – ufficio assistenza, Via Ciro il Grande n. 21, 00144 Roma.\n" } ]
295
[ { "from": "human", "value": "E' ancora necessario fare la comunicazione all'autorita' di Pubblica Sicurezza di cessione di fabbricato per locazione a cittadino italiano?" }, { "from": "gpt", "value": "La comunicazione di cessione fabbricato è un obbligo che riguarda chiunque cede la proprietà o il godimento o a qualunque altro titolo consente l'uso esclusivo di un immobile o di parte di esso.\nL'obbligo di comunicazione della cessione di fabbrico previsto dall'art. 12 del Decreto Legge 21 marzo 1978, n. 59 convertito con Legge 18 maggio 1978, n. 191  - essendo tuttora vigente tale disposizione normativa - non e' stato abrogato,  ma l'adempimento da essa previsto quale la comunicazione di cessione di fabbricato, e' stato assorbito da un altro adempimento quale la registrazione del contratto di vendita o di locazione, al verificarsi del quale, quindi, la sanzione originariamente stabilita per la mancata comunicazione di cessione di fabbricato non puo' trovare applicazione.\nSi precisa inoltre che, con il successivo intervento dell'art. 2 del decreto legge 20 giugno 2012, n. 79, convertito in legge n. 131 /2012, sulla cui base è stata emanata una circolare esplicativa, l'assorbimento del predetto obbligo viene esteso anche ai contratti di comodato e a tutti i contratti di locazione registrati, comprese le locazioni ad uso abitativo effettuate nell'esercizio di una attivita' d'impresa o di arti e professioni, precedentemente escluse.\nLa legge lascia intatto l'obbligo di comunicazione solo nel caso in cui \"venga concesso il godimento del fabbricato o di porzione di esso sulla base di un contratto, anche verbale, non soggetto a registrazione in termine fisso\", per cui ammette anche una forma di comunicazione telematica, da stabilire con apposito decreto.\nPer approfondimenti: Polizia di Stato\n" } ]
296
[ { "from": "human", "value": "Bisogna sostituire il contrassegno del ciclomotore con la targa?" }, { "from": "gpt", "value": "I ciclomotori che circolano ancora con il contrassegno di identificazione (a 5 cifre) hanno l'obbligo di sostituirlo con la targa (a 6 cifre). Il certificato di idoneita', invece dovra' essere sostituito con il certificato di circolazione.\nIl 2 aprile 2011 e' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 76 il Decreto Ministeriale del 2 febbraio 2011 secondo cui e' necessario sostituire la vecchia targa per ciclomotori con quella nuova.\nL'art. 14, comma 2, della Legge del 29 luglio 2010, n.120 ha prescritto infatti che, entro il 13 febbraio 2012, i ciclomotori ancora muniti di contrassegno di identificazione (cd. targhino) e certificato di idoneita' tecnica debbano essere muniti, per poter circolare su strada, delle targhe e del certificato di circolazione previsti dall'art. 97 del Decreto Legislativo del 30 aprile 1992, n. 285, Nuovo Codice della Strada, demandando a tal fine al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti l'adozione, con proprio decreto, di apposito calendario. La nuova targa per ciclomotori e' composta da 6 caratteri alfanumerici e dal marchio ufficiale della Repubblica Italiana su fondo bianco con caratteri neri e ricoperta da pellicola retroriflettente. Sono esclusi dall'obbligo di ritargatura i ciclomotori immessi in circolazione dopo il 14 luglio 2006. \nSi precisa che i termini indicati hanno carattere ordinatorio: la sanzione pecuniaria prevista dall art. 14, comma 3, della citata Legge del 29 luglio 2010, n.120 (da euro 389 a euro 1.559) e' applicabile unicamente a decorrere dal 13 febbraio 2012 nei confronti di coloro che circolino con ciclomotori non regolarizzati. Le scadenze per le operazioni di \"ritargatura\" sono:\n" } ]
297
[ { "from": "human", "value": "Cos'è ed a chi è destinata la CIG in deroga?" }, { "from": "gpt", "value": "La CIG in deroga è un intervento di integrazione salariale a sostegno di imprese o lavoratori non destinatari della normativa sulla cassa integrazione guadagni.\n\tSpetta  a tutti i lavoratori subordinati, compresi apprendisti, lavoratori con contratto di somministrazione e lavoranti a domicilio, dipendenti da aziende che operino in determinati settori produttivi o specifiche aree regionali, individuate in specifici accordi governativi.\nI lavoratori devono:\n• avere un’anzianità lavorativa, presso la ditta richiedente il trattamento, di almeno 90 giorni alla data della richiesta. Nel computo sono comprese anche eventuali mensilità accreditate dalla medesima impresa presso la gestione separata a condizione che: non si tratti di redditi derivanti da arti e professioni; il lavoratore operi in regime di monocommittenza; il reddito conseguito sia superiore a € 5.000 (anche se relativo a più di un anno solare).\n• aver reso, presso il Centro per l’impiego, dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro o ad un percorso di riqualificazione professionale. In caso di rifiuto il lavoratore perde il diritto alla prestazione.\n\tIl datore di lavoro deve raccogliere i modelli DID, di dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (cod. SR105), compilati dai lavoratori e conservarli presso di sé.\nViene corrisposta:\n\t• dopo aver esaurito gli interventi ordinari (indennità di disoccupazione per lavoratori sospesi) previsti in caso di sospensione del rapporto di lavoro in presenza dell’intervento integrativo degli Enti Bilaterali;\n\t• per accesso diretto ai trattamenti in deroga, laddove non vi sia intervento degli Enti Bilaterali.\n" } ]
298
[ { "from": "human", "value": "Come si presenta la domanda per la CIG in deroga, qual'è l'importo e la relativa durata?" }, { "from": "gpt", "value": "La domanda di CIG in deroga deve essere presentata dal datore di lavoro entro 20 giorni dalla sospensione dell’attività, corredata dal verbale di accordo sindacale e dall’elenco dei lavoratori interessati, alla Regione competente (o, solo per alcune Regioni, alla Direzione Regionale del Lavoro) che autorizza le richieste di CIG in deroga.\n\tPer il pagamento della prestazione al lavoratore, il datore di lavoro deve presentare la richiesta su modello IG/15 deroga (cod. SR100) per via telematica all'Inps, nel caso in cui l'ente autorizzatore non vi provveda direttamente. Inoltre, per il pagamento diretto al lavoratore deve essere presentato per via telematica il modello IG/Str/Aut (cod.41).\n\tI provvedimenti concessori sono trasmessi telematicamente all’Inps dalla Regione.\n\tSe la ditta ha stabilimenti in più regioni, il datore di lavoro deve presentare la domanda al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Ammortizzatori Sociali e incentivi all’occupazione\nL'importo è pari all’80% della retribuzione, comprensiva di eventuali ratei di mensilità aggiuntive, che il dipendente avrebbe percepito per le ore di lavoro non prestate tra le zero e il limite dell’orario contrattuale e comunque non oltre le 40 ore settimanali.\n\tL’importo della prestazione non può superare un limite massimo mensile stabilito di anno in anno.\n\tCosì come precisato dalla Circolare Inps n. 14 del 30/01/2013, per il 2013 l'importo netto è di euro 903,20 per una retribuzione inferiore o uguale ad 2.075,21 e di euro 1.085,57 per un retribuzione superiore a 2.075,21.\n\tDetti importi massimi devono essere incrementati, in relazione a quanto disposto dall’art. 2, comma 17, della Legge 28 dicembre 1995, n. 549, nella misura ulteriore del 20 per cento per i trattamenti di integrazione salariale concessi in favore delle imprese del settore edile e lapideo per intemperie stagionali.\n" } ]
299
[ { "from": "human", "value": "Un veicolo immatricolato in uno stato estero per quanto tempo può circolare liberamente in Italia?" }, { "from": "gpt", "value": "Secondo quanto stabilito dall'art. 132 del Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285 Nuovo codice della strada, gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi immatricolati in uno Stato estero e che abbiano già adempiuto alle formalità doganali sono ammessi a circolare in Italia per la durata massima di un anno, in base al certificato di immatricolazione dello Stato di origine.\n\tLe targhe dei veicoli devono essere chiaramente leggibili e contenere il contrassegno di immatricolazione composto da cifre arabe e da caratteri latini maiuscoli, secondo le modalità stabilite nel regolamento.\n\t \n" } ]
300
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i requisiti previsti per la concessione della cittadinanza italiana a cittadini stranieri residenti in Italia?" }, { "from": "gpt", "value": "I cittadini stranieri residenti in Italia possono chiedere, ai sensi dell’art. 9 della  Legge 5 febbraio 1992, n. 91, la cittadinanza italiana per residenza che verrà concessa con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’Interno.\nLa cittadinanza può essere richiesta da:\n" } ]