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401 | [
{
"from": "human",
"value": "Ho subito un disservizio da parte di un operatore turistico e vorrei attivare una procedura arbitrale. In cosa consiste?\n\n\t "
},
{
"from": "gpt",
"value": "L’arbitrato, la cui disciplina è dettata dagli articoli 806 e seguenti del codice di procedura civile, è un procedimento contenzioso per la risoluzione delle liti alternativo all’ordinaria via giudiziaria. Caratteristica fondamentale di tale strumento è la possibilità per le parti di affidare a un terzo (arbitro o collegio arbitrale) la decisione della controversia.\nLa procedura si conclude con l’emanazione di un provvedimento finale, lodo arbitrale, per molti aspetti assimilabile a una sentenza.\nL’arbitrato si fonda su uno specifico atto di compromesso, che può essere sottoscritto dalle parti prima o dopo l’insorgere della controversia, ovvero su una clausola compromissoria inserita nel contratto cui la controversia si riferisce.\n"
}
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402 | [
{
"from": "human",
"value": "Ho subito un disservizio da parte di un operatore turistico e vorrei attivare la procedura di conciliazione. In che cosa consiste?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La conciliazione (o mediazione) è uno strumento di composizione delle controversie alternativo rispetto all’ordinaria via giudiziaria ed è disciplinato dal DECRETO LEGISLATIVO 4 marzo 2010, n. 28. Nello specifico con il termine mediazione si fa riferimento all’intero iter del procedimento; con il termine conciliazione si fa invece riferimento all’accordo frutto della mediazione.\n\tLa mediazione è l’attività professionale svolta da un terzo imparziale, il mediatore, e finalizzata ad assistere due o più soggetti sia nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia, sia nella formulazione di una proposta per la risoluzione della stessa.\nIl mediatore è la persona fisica, o le persone fisiche che, individualmente o collegialmente, svolgono la mediazione rimanendo prive, in ogni caso, del potere di rendere giudizi o decisioni vincolanti per i destinatari del servizio medesimo.\nL’organismo presso il quale il mediatore presta la sua opera è vigilato dal Ministero della Giustizia.\n\tLa mediazione può svolgersi presso enti pubblici o privati, che sono iscritti nel registro tenuto presso il Ministero della giustizia e che erogano il servizio di mediazione nel rispetto della legge, del regolamento ministeriale e del regolamento interno di cui sono dotati, approvato dal Ministero della Giustizia.\nIn seguito all'emanazione della sentenza n. 272 depositata il 6 dicembre 2012, con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità dell'articolo 5, comma 1, del D. Lgs. 28/2010, che aveva imposto il tentativo obbligatorio di mediazione come condizione di procedibilità in numerose materie, l'espletamento della mediazione non è più una condizione obbligatoria di procedibilità. Il DECRETO-LEGGE 21 giugno 2013, n. 69 (cosiddetto decreto \"del fare\", convertito in legge 9 agosto 2013 n. 98) ha infatti ripristinato il procedimento di mediazione quale condizione di procedibilità della domanda giudiziale nelle materie elencate dall'articolo 5, comma 1 del d.lgs. 28/2010. Pertanto, attualmente, la mediazione è prettamente facoltativa, ossia può esser scelta dalle parti prima di procedere all'instaurazione di un giudizio.\n\t \nPer approfondimenti: Ministero della Giustizia - Mediazione civile e commerciale\n \n"
}
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403 | [
{
"from": "human",
"value": "Ho subito un disservizio da parte di un operatore turistico e vorrei attivare la procedura di conciliazione on line. In che cosa consiste tale servizio?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La procedura di conciliazione on line (ODR: Online Dispute Resolution) è un servizio facoltativo, ovvero a scelta delle parti interessate, per la composizione in via telematica delle controversie tra imprese e tra imprese e consumatori o utenti. La finalità del servizio è analoga a quella perseguita con la conciliazione ordinaria: fornire assistenza a due o più soggetti nella composizione di una controversia con l’aiuto di un soggetto terzo neutrale e competente nella materia oggetto della lite, il mediatore.\nLa procedura on line si differenzia però da quella ordinaria in quanto in essa le parti si incontrano sul web, in un’area riservata del sito dell’organismo di conciliazione alla quale possono accedere solo le parti, il mediatore e il funzionario del servizio.\nLa conciliazione on line costituisce, in genere, un rimedio efficace per le controversie relative ai contratti on line, conclusi ed eseguiti mediante web e strumenti informatici. Può comunque essere utilizzata ogniqualvolta le caratteristiche della controversia rendano poco agevole l'incontro diretto fra le parti.\nPer avere ulteriori informazioni sulla conciliazione on line è possibile accedere alla relativa sezione del Portale delle Camere di Commercio d'Italia nonchè alla sezione \"La Mediazione on line\" del sito web dell'Unioncamere.\n \n"
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404 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile convertire il permesso di soggiorno per motivi di studio in permesso di soggiorno per lavoro autonomo?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Sì, è previsto dall'art. 6 comma 1 del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, cosiddetto Testo Unico Immigrazione, per cui il permesso di soggiorno, in corso di validità, rilasciato per motivi di studio e formazione può essere convertito, previa presentazione della certificazione attestante la sussistenza dei requisiti per lo svolgimento del lavoro autonomo, in permesso di soggiorno per lavoro autonomo, nell’ambito delle quote stabilite dal decreto flussi per l’anno corrente. Ai sensi dell'art. 14 del Regolamento di attuazione del Testo Unico Immigrazione, Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, sono esenti dalla verifica della sussistenza delle quote e possono essere quindi presentate in ogni momento dell’anno le richieste di conversione presentate da: cittadini stranieri regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale al raggiungimento della maggiore età; cittadini stranieri che hanno conseguito in Italia il diploma di laurea o di laurea specialistica, a seguito della frequenza dei relativi corsi di studio in Italia.\nNello specifico l'art. 26 del D.lgs. 286/1998 prevede che lo straniero che intenda esercitare in Italia una attivita' industriale, professionale, artigianale o commerciale, ovvero costituire societa' di capitali o di persone o accedere a cariche societarie, deve altresi' dimostrare di disporre di risorse adeguate per l'esercizio dell'attivita' che intende intraprendere in Italia; di essere in possesso dei requisiti previsti dalla legge italiana per l'esercizio della singola attivita', compresi, ove richiesti, i requisiti per l'iscrizione in albi e registri; di essere in possesso di una attestazione dell'autorita' competente in data non anteriore a tre mesi che dichiari che non sussistono motivi ostativi al rilascio dell'autorizzazione o della licenza prevista per l'esercizio dell'attivita' che lo straniero intende svolgere.\nInoltre, sempre nel caso di lavoro autonomo, se detto lavoratore non appartiene all'Unione europea deve comunque dimostrare di disporre di idonea sistemazione alloggiativa e di un reddito annuo, proveniente da fonti lecite, di importo superiore al livello minimo previsto dalla legge per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria. Sono fatte salve le norme piu' favorevoli previste da accordi internazionali in vigore per l'Italia. \nPer approfondimenti: Ministero dell'Interno - FAQ Immigrazione \n"
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405 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile convertire il permesso di soggiorno per motivi di studio in permesso di soggiorno per lavoro subordinato?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Sì, è previsto dall'art. 6 comma 1 del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, cosiddetto Testo Unico Immigrazione, per cui il permesso di soggiorno, in corso di validità, rilasciato per motivi di studio e formazione può essere convertito, previa stipula del contratto di lavoro, in permesso di soggiorno per lavoro subordinato, nell'ambito delle quote stabilite dal decreto flussi per l'anno corrente. Ai sensi dell'art. 14 del Regolamento di attuazione del Testo Unico Immigrazione, Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, sono esenti dalla verifica della sussistenza delle quote e possono essere quindi presentate in ogni momento dell’anno le richieste di conversione presentate da: cittadini stranieri regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale al raggiungimento della maggiore età; cittadini stranieri che hanno conseguito in Italia il diploma di laurea o di laurea specialistica, a seguito della frequenza dei relativi corsi di studio in Italia.\nSi precisa che, ai sensi della Circolare del Ministero dell'Interno n. 6786 del 5 settembre 2011 in caso di non prosecuzione degli studi dopo la laurea non è possibile, in assenza di un contratto di lavoro, convertire il permesso per studio in permesso per attesa occupazione.\nPer approfondimenti: Ministero dell'Interno - FAQ Immigrazione\n"
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406 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile convertire la patente militare?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La conversione è il rilascio a chi ha conseguito una patente militare di una patente civile di categoria corrispondente seconso una tabella di equipollenza definita dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Ministero della Difesa.\n\tPer approfondimenti: MIT - Direzione generale nord-ovest\n"
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407 | [
{
"from": "human",
"value": "Qual è la procedura per chiedere la conversione del secondo permesso di soggiorno per lavoro stagionale in lavoro subordinato?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Ai sensi dell'art. 24 comma 4 del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, cosiddetto Testo Unico Immigrazione, e dell'art. 38 comma 7 del Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, i lavoratori stranieri che alla scadenza del primo permesso di soggiorno per lavoro stagionale hanno fatto rientro nel loro paese e sono autorizzati a rientrare in Italia per un secondo periodo di lavoro stagionale, ai quali viene offerto un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato, possono chiedere il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, purché rientri nel limite delle quote per lavoro subordinato annualmente stabilite con il decreto flussi. \n\tLa conversione del permesso di soggiorno per lavoro stagionale è possibile solo se il permesso non è ancora scaduto. \n\tLa richiesta di conversione può essere presentata dal lavoratore allo Sportello Unico competente solo dopo la pubblicazione del decreto annuale di programmazione dei flussi di ingresso ed a decorrere dalla data indicata nel decreto stesso, tramite il sistema di inoltro telematico del Ministero dell'Interno, utilizzando il modello VB. \n\tNell'ipotesi in cui la Direzione Provinciale del Lavoro accerti che non sussiste la disponibilità di quote, lo Sportello Unico ne darà comunicazione al cittadino straniero. \n\tNel caso di sussistenza della quota, invece, il cittadino straniero, verrà convocato presso lo Sportello Unico per sottoscrivere il contratto di soggiorno e ritirare il modulo per la richiesta del permesso di soggiorno per lavoro subordinato. Provvederà la Questura a convocarlo per la consegna del permesso di soggiorno. Lo straniero non sarà così tenuto a rientrare in patria e chiedere alla Rappresentanza diplomatico – consolare il rilascio di un nuovo visto di ingresso. \nPer approfondimenti:\nMinistero dell'Interno - Conversione del permesso da lavoro stagionale in permesso di lavoro subordinato\n"
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408 | [
{
"from": "human",
"value": "Quando il permesso di soggiorno per motivi familiari scade può essere convertito in permesso di soggiorno per lavoro?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "SI. Al momento della scadenza del permesso di soggiorno per motivi di famiglia, se sono venute meno le condizioni che hanno consentito il primo rilascio, se la persona sta svolgendo una regolare attività di lavoro subordinato, dovrà provvedere al rinnovo direttamente per lavoro subordinato. Allo stesso modo, se la persona in possesso del permesso di soggiorno per motivi familiari sta svolgendo al momento della scadenza del suo permesso un'attività di lavoro autonomo, si provvede al rinnovo direttamente per motivi di lavoro autonomo. Questo viene precisato sempre all’art. 14 comma 3, del Regolamento di Attuazione, (Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394) laddove si stabilisce che “con il rinnovo, è rilasciato un nuovo permesso di soggiorno per l’attività effettivamente svolta”.\n"
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409 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa sono le cooperative sociali?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Le cooperative sociali sono istituite dalla Legge 8 novembre 1991, n. 381 e nascono con lo scopo di \"perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini\". Questo scopo è perseguito attraverso la gestione di servizi socio-sanitari o educativi e lo svolgimento di attività diverse - agricole, industriali, commerciali o di servizi - finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Alle cooperative sociali si applicano le norme relative al settore in cui operano, in quanto compatibili con la L. 381/1991. La legge definisce le cooperative sociali come soggetti di natura giuridica privata e con caratteristiche d’impresa senza finalità di lucro a cui attribuisce la possibilità di perseguire finalità di interesse collettivo e non dei soci proprietari (come le cooperative tradizionali).\nLe cooperative sociali si distinguono in cooperative di tipo A, per la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi; e cooperative di tipo B, per lo svolgimento di attività produttive finalizzate all'inserimento nel mondo dei lavoro di soggetti svantaggiati (fisici e psichici, ragazze madri, ex detenuti, ex tossicodipendenti).\n"
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410 | [
{
"from": "human",
"value": "Il cittadino italiano che si reca all'estero ha diritto all'assistenza sanitaria gratuita?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Servizio Sanitario Nazionale garantisce a chi si reca all'estero l'assistenza gratuita nei 27 Stati membri dell'Unione Europea e in Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.\n\tIl cittadino che deve recarsi all'estero, prima della partenza, deve recarsi presso l'Azienda Sanitaria Locale (ASL) di appartenenza munito di documento di riconoscimento e richiedere il rilascio della tessera europea di assicurazione malattia (TEAM).\nDiversa la situazione per quanto riguarda gli Stati extra-europei: se con alcuni Paesi non vige nessuna convenzione in merito alla copertura sanitaria, con altri l'Italia ha sottoscritto specifici accordi bilaterali. La possibilità di usufruire di assistenza sanitaria varia a seconda del Paese convenzionato e degli accordi vigenti. Nell’apposita pagina del Ministero della Salute l'elenco degli Stati convenzionati, gli accordi, le convenzioni e l'indicazione delle categorie dei beneficiari.\n\tPer quanto riguarda gli altri Stati non esiste copertura sanitaria garantita quindi, prima di intraprendere un viaggio all'estero, è bene tutelarsi contro eventi sanitari imprevisti con una polizza assicurativa privata.\n"
}
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411 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa si intende per autenticazione di una copia di documento? Come si forma la copia? Come si autentica la copia di un documento?\n\n "
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Capo II, Sez. IV (Artt.18, 19, 19-bis) del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa) disciplina la procedura di formazione e rilascio delle copie autentiche. L’autenticazione di una copia, detta copia conforme, si configura nell'attestazione di conformita' con l'originale apposta alla fine della copia stessa del documento da autenticare (Art.18 c.2 - Copie autentiche).\n\tCome si forma la copia del documento\n\tLe copie autentiche, totali o parziali, di atti e documenti possono essere ottenute con qualsiasi procedimento che dia garanzia della riproduzione fedele e duratura e possono essere validamente prodotte in luogo di atti e documenti originali (Art.18 c.1 - Copie autentiche).\n\tChi e come autentica la copia di un documento\n\tL'autenticazione delle copie può essere fatta (Art.18 - Copie autentiche):\n"
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412 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa bisogna fare per conservare le cellule staminali del cordone ombelicale?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Per avere informazioni sulla conservazione e donazione delle staminali emopoietiche del sangue cordonale è possibile consultare la sezione dedicata del sito del Centro Nazionale Trapianti del Ministero della Salute.\n"
}
] |
413 | [
{
"from": "human",
"value": "A chi e' possibile rivolgersi se un privato disbosca grosse porzioni di bosco?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L'Autorità competente per la tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, nella prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale e agroalimentare è il Corpo Forestale dello Stato. \nPer informazioni, è possibile rivolgersi al Comando Provinciale del Comune di Residenza.\n"
}
] |
414 | [
{
"from": "human",
"value": "Vorrei frequentare un corso di formazione per la professione di conciliatore - mediatore: dove si tengono questi corsi e chi li gestisce?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Sul sito del Ministero della Giustizia è presente una pagina dedicata all'Elenco, completo dei recapiti e degli indirizzi dei siti internet, degli enti di formazione accreditati. Sulla medesima pagina è disponibile anche la normativa di riferimento.\n\tPer ulteriori informazioni: Ministero della Giustizia\n"
}
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415 | [
{
"from": "human",
"value": "Un cittadino straniero a chi può rivolgersi per avere informazioni per frequentare un corso di lingua Italiana?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Ministero dell'Interno e l'Università per gli stranieri di Perugia hanno stipulato un protocollo d'Intesa finalizzato all'organizzazione di corsi di lingua e integrazione per i cittadini stranieri. I moduli saranno finanziati dal Fondo europeo 2007-2013 per l'integrazione dei cittadini di Paesi terzi. \n\tTra le attività previste dal protocollo una serie di moduli formativi rivolti ad adulti, in particolare ai neo-arrivati e a chi è poco o per nulla scolarizzato. Si tratta di circa 100 corsi di 70 ore ciascuno che prevedono anche l'affiancamento dei corsisti in attività quotidiane, come fare la spesa o richiedere un servizio. I moduli sono strutturati per il raggiungimento dei livelli A1 e A2 previsti dal Quadro comune europeo di riferimento per le lingue del Consiglio d'Europa ('Qcer'). La frequenza è gratuita e l'ateneo perugino realizzerà le attività formative con la collaborazione dei Centri territoriali permanenti presenti sul territorio nazionale. I Centri, istituiti nel 1997 dal ministero dell'Istruzione, si occupano di coordinare le offerte di istruzione e formazione programmate sul territorio e destinate alla popolazione adulta. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al servizio segreteria studenti corsi di lingua e cultura italiana, tel. 075 57 46 284, fax 075 57 46 213.\nPer approfondimenti: Ministro dell'Interno\n"
}
] |
416 | [
{
"from": "human",
"value": "Possono essere ammessi a frequentare i corsi di lingua italiana organizzati nell'ambito degli Accordi di programma con le Regioni e Province autonome per immigrati extracomunitari regolarmente residenti in Italia anche i richiedenti asilo e rifugiati politici in attesa di permesso di soggiorno?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Sì. I richiedenti asilo o coloro che attendono il riconoscimento dello status di rifugiato possono frequentare i corsi di lingua, purché essi siano regolarmente presenti sul territorio, in conformità a quanto previsto dall'art. 11 del Decreto Legislativo 30 maggio 2005, n. 140 e dall'art. 7, comma 1, del Decreto Legislativo 28 gennaio 2008, n. 25.\nAnaloghe considerazioni non possono però muoversi in riferimento a coloro la cui richiesta di asilo o di rifugio è stata respinta e sono in attesa di un permesso di soggiorno per motivi di protezione umanitaria.\nPer approfondimenti: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali\n"
}
] |
417 | [
{
"from": "human",
"value": "Dove posso trovare informazioni sui programmi di formazione europei per lo staff della polizia di Stato?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L’Accademia europea di polizia CEPOL riunisce alti funzionari delle forze di polizia di tutta Europa per incoraggiare la cooperazione transfrontaliera in materia di lotta alla criminalità e di mantenimento della sicurezza e dell'ordine pubblico. La CEPOL organizza circa 80-100 corsi, seminari e conferenze all’anno. Le attività, che interessano numerose e molteplici tematiche, si svolgono presso le accademie nazionali di formazione delle forze di polizia degli Stati membri.\nLa CEPOL organizza sia programmi di formazione che di scambio \n\t \n"
}
] |
418 | [
{
"from": "human",
"value": "Sono disponibili corsi gratuiti on line di italiano e di educazione civica per gli immigrati?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Si, il Grande Portale della lingua italiana, realizzato dai Ministeri dell’Interno, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e da Rai Educational per aiutare gli stranieri a imparare l’italiano, è nato appositamente per:\n"
}
] |
419 | [
{
"from": "human",
"value": "Alcune università italiane organizzano corsi di laurea in lingua e cultura italiana per stranieri. Sono previsti corsi online? Dove è possibile trovare informazioni dettagliate? Quali requisiti è necessario possedere per poter essere ammessi a questi corsi?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Informazioni dettagliate sono disponibili sul portale dell’ICoN - Italian Culture on the Net - un Consorzio di Università italiane che ha lo scopo di promuovere e diffondere, per via telematica, la lingua, la cultura e l'immagine dell'Italia nel mondo.\n\tIl Consorzio ICoN è nato nel gennaio 1999 con il patrocinio della Presidenza della Camera dei Deputati e con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica. Operando in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri, ICoN eroga, per conto delle università consorziate, un corso di laurea in lingua e cultura italiana per cittadini stranieri e italiani residenti all'estero. Il Corso di laurea è articolato in quattro indirizzi e l'attività didattica si svolge per via telematica. \nPer accedere ai corsi è necessario:\n- essere cittadini stranieri e/o cittadini italiani residenti all'estero; \n- aver conseguito un diploma di scuola superiore dopo un corso di 12 anni complessivi di studio (valgono anche anni di università completi di esami, qualora fosse necessario);\n- non essere iscritti ad altre università italiane;\n- essere in possesso di una buona conoscenza della lingua italiana, che viene accertata con un test iniziale on line\nPer approfondimenti: ICoN - FAQ; Info - Laurea.\n"
}
] |
420 | [
{
"from": "human",
"value": "Dove è possibile trovare informazioni sulla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "E' possibile consultare il sito della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo al fine di ottenere informazioni in ordine alla struttura, all'attività e alla procedura da seguire innanzi alla Corte. Il sito ufficiale è disponibile solo in lingua inglese e francese. Sul sito è disponibile, in lingua italiana, una Guida pratica sulla ricevibilità dei ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dell'uomo.\nPer approfondimenti: La CEDU in 50 domande\n"
}
] |
421 | [
{
"from": "human",
"value": "Come si può attivare la cessione del quinto della pensione?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il pensionato richiede il prestito alla Banca o all'Intermediario Finanziario.\nInps verifica preventivamente la presenza di alcune condizioni a tutela del pensionato e quindi provvede a versare la quota stabilita trattenendola direttamente dalla pensione.\nLa durata del contratto di prestito non può superare i dieci anni mentre le rate possono essere pagate cedendo fino ad un quinto della pensione (cessione del quinto).\nIl prestito si può chiedere con tutte le pensioni ad eccezione di:\n"
}
] |
422 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa si può portare o spedire ad un detenuto?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Le persone autorizzate al colloquio col detenuto possono portare o spedire pacchi contenenti generi alimentari, vestiario ed oggetti per un numero massimo di quattro al mese e per un peso complessivo che non deve superare i 20 chilogrammi. Questi limiti non si applicano ai pacchi destinati alle detenute madri con prole in istituto per il fabbisogno dei bambini. Libri, riviste ed altro materiale didattico non vengono conteggiati nel peso complessivo.\n\tIn ogni istituto è affissa la lista, denominata modello 176, di tutti gli oggetti, indumenti, alimenti che possono essere contenuti nei pacchi destinati a persona detenuta in quell’istituto. La lista può variare da istituto a istituto, quindi è consigliabile fare una verifica.\n\tGeneralmente è vietato ricevere e possedere generi che per loro natura, per il tipo di confezione o per l'uso che potrebbe farsi, siano difficilmente controllabili oppure ritenuti pericolosi per l'ordine e la sicurezza (es. prosciutto e salumi devono essere affettati, la verdura cruda e cotta non può essere farcita, il vestiario e la biancheria non deve essere del tipo imbottito, ecc.).\n\tNon è ammessa la ricezione dall’esterno di bevande alcoliche.\n\tI pacchi sono sottoposti a controllo prima della consegna al destinatario. \n Ministero della Giustizia - Cosa si può portare o spedire al detenuto\n\tDecreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 2000, n. 230: http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:presidente.repubblica:decreto:2000-06-30;230!vig=\n \n"
}
] |
423 | [
{
"from": "human",
"value": "Quanto costa accreditare i contributi figurativi?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "I contributi figurativi possono essere accreditati, d’ufficio o su domanda del lavoratore a seconda della tipologia, senza alcun onere per l’assicurato.\n\tPer tale motivo, si differenziano dai contributi da riscatto i quali sono invece a carico del lavoratore.\n\tI contributi figurativi vengono accreditati dall’Inps sul conto assicurativo del lavoratore per periodi in cui si è verificata una interruzione o una riduzione dell’attività lavorativa e di conseguenza non c’è stato il versamento dei contributi obbligatori da parte del datore di lavoro.\n"
}
] |
424 | [
{
"from": "human",
"value": "Che cos'è la comunicazione unica per le imprese ?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Dal 1° aprile 2010 la comunicazione unica d'impresa è la sola modalità utilizzabile per registrare una nuova impresa o comunicare variazioni di imprese già esistenti.\n\tLa Comunicazione Unica è valida ai fini fiscali, previdenziali ed assicurativi e deve essere inviata, previa apposizione della firma digitale, all'Ufficio del Registro delle Imprese della Camera di Commercio di competenza, che provvederà ad inoltrarla tempestivamente agli altri Enti (Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL, SUAP).\nLa Comunicazione Unica può essere presentata direttamente dal legale rappresentante dell'impresa oppure dall'intermediario, purché in possesso della firma digitale, delle credenziali Telemaco, della Pec dell'impresa.\nEntro 5 giorni la Camera di Commercio di competenza comunica l'iscrizione all'indirizzo PEC d'impresa e al mittente della pratica; ed entro 7 giorni i singoli enti comunicano gli esiti di competenza sia all'impresa che al Registro delle Imprese.\nDisponibile on line la Guida alla compilazione della Comunicazione unica\n"
}
] |
425 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa sono i Crediti formativi E.C.M.?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "I Crediti formativi E.C.M., Educazione continua in medicina, sono una misura dell’impegno e del tempo che ogni operatore della Sanità ha dedicato annualmente all’aggiornamento ed al miglioramento del livello qualitativo della propria professionalità. Il credito è riconosciuto in funzione sia della qualità dell’attività formativa che del tempo ad essa dedicato in ragione delle specifiche professionalità.\nA titolo esemplificativo, per quanto concerne i medici, una giornata di formazione completamente dedicata alla E.C.M. - ai massimi livelli qualitativi riconosciuti dalla Commissione nazionale - corrisponde a circa 10 crediti formativi E.C.M. I crediti per il primo quinquennio sono stati fissati in complessivi 120 crediti, con un obbligo progressivo di crediti da 10 per il primo anno fino a 30 per il quinto anno (10-20-30-30-30) con un minimo annuale di almeno il 50% del debito formativo previsto per l’anno e con un massimo annuale del doppio del credito formativo previsto per l’anno.\nIl numero dei crediti da conseguire ogni anno e nel quinquennio è uguale per tutte le categorie. Uno stesso evento formativo, diretto a più categorie, può avere attribuito un numero di crediti differente per ciascuna categoria interessata.\nI Crediti formativi E.C.M. sono espressi in numeri interi: ogni attività formativa programmata, ossia ogni evento formativo, si vedrà assegnato un numero di Crediti formativi E.C.M. calcolato sulla base di una serie di indicatori appositamente definiti. \n\t \nPer approfondimenti consultare la pagina dedicata del Ministero della Salute.\n \n"
}
] |
426 | [
{
"from": "human",
"value": " Cosa e' il \"Credito d’imposta\"?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il termine si riferisce a diverse fattispecie normative: \n"
}
] |
427 | [
{
"from": "human",
"value": "Quale è l’importo massimo erogabile con il mutuo ipotecario Inps Gestione Dipendenti Pubblici?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L’importo massimo erogabile non può superare in alcun caso, tenuto conto anche di eventuali pertinenze, il limite di € 300.000,00, con riferimento al nucleo familiare (art. 6 del Regolamento per l’erogazione di mutui ipotecari). Il limite massimo di € 300.000,00 si applica anche se la domanda è presentata dai coniugi entrambi iscritti alla Gestione Unitaria per l’acquisto della stessa unità immobiliare. L’importo massimo erogabile, inoltre, non può superare il 100% del valore della perizia dell’immobile. L’importo delle rate da pagare non può superare la metà del reddito annuo lordo del nucleo familiare, come risultante dall’ultima dichiarazione dei redditi o dall’ultimo CUD (se non si è tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi).\nLe disposizioni normative e procedurali sono indicate all'interno della Circolare Inps n. 123 del 18/10/2012; ulteriori approfondimenti nella sezione Mutui di Inps Gestione Dipendenti Pubblici.\n"
}
] |
428 | [
{
"from": "human",
"value": "È possibile ottenere un prestito pluriennale Inps Gestione Dipendenti Pubblici per finanziarie l’acquisto di una casa per il proprio figlio?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Dal 1° ottobre 2011 sono in vigore i nuovi regolamenti per l’erogazione dei mutui e dei prestiti agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.\n\tIn particolare con l'art. 24 del Regolamento per l’erogazione dei prestiti agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali istituita presso l’Inpdap (Determinazione presidenziale 363 del 23 settembre 2011) è riconosciuta la possibilità di richiedere un prestito decennale per l’acquisto della casa di abitazione dei figli.\nIl prestito è previsto nei limiti dell’importo massimo concedibile per l’acquisto della casa da adibire a residenza (150mila euro) anche se il figlio non è iscritto alla Gestione unitaria del credito, purchè sia maggiorenne e intenda acquistare un’abitazione per il proprio nucleo familiare, distinto da quello dei genitori.\nLe disposizioni normative e procedurali sono contenute all'interno della Circolare Inps n. 123 del 18/10/2012; per approfondimenti si può consultare la sezione Inps Gestione Dipendenti Pubbici - Sezione Credito.\n"
}
] |
429 | [
{
"from": "human",
"value": "Vorrei avere informazioni sul sistema di referaggio delle pubblicazioni scientifiche"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Consiglio Universitario Nazionale ha emanato il 24/02/2010 i Criteri identificanti il carattere scientifico delle pubblicazioni, ai sensi dell’art. 3-ter, comma 2, del Decreto legge 10 novembre 2008, n. 180, convertito dalla legge 9 gennaio 2009, n.1.\n\tLe pubblicazioni per essere considerate scientifiche dovranno rispondere ai criteri elencati.\n\tE’ previsto un periodo transitorio, di durata biennale, sufficiente a consentire alle comunità di ricerca e alle case editrici di adeguarsi pienamente ai criteri indicati.\n\tIn tale periodo la valutazione di scientificità da parte dell'Autorità Accademica potrà basarsi su elenchi di riviste di riconosciuto carattere scientifico, predisposte dal CUN e sulle prassi di valutazione già in atto nelle rispettive istituzioni.\n"
}
] |
430 | [
{
"from": "human",
"value": "Il beneficio dell'equo indennizzo è cumulabile con il trattamento di pensione privilegiata ordinaria ?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Si. Tuttavia, ai sensi dell'art. 144 del Decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1092, se l’interessato ottiene prima la liquidazione dell’equo indennizzo e successivamente (per la stessa causa) la pensione di privilegio, la metà dell’equo indennizzo già liquidata viene recuperata sul pagamento della pensione di privilegio.\n"
}
] |
431 | [
{
"from": "human",
"value": "Esiste la possibilità per un pensionato della pubblica amministrazione di cumulare pensione e redditi? In particolare, è stato fissato un limite massimo di reddito annuo che si può cumulare con la pensione, oppure ci sono dei limiti oltre i quali il cumulo non è più possibile?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L'articolo 19 del Decreto legge 112/2008, convertito con la Legge 133/2008, ha disposto, a partire dal 1° gennaio 2009, la totale cumulabilità delle pensioni dirette di anzianità con i redditi da lavoro autonomo e dipendente.\nLo stesso articolo ha stabilito anche che, sempre dal 1° gennaio 2009, le pensioni contributive sono interamente cumulabili con qualsiasi reddito da lavoro se liquidate con 40 anni di contributi o al compimento dell'età pensionabile (65 anni per gli uomini e 60 per le donne).\nL'abolizione del limite di cumulo tra pensioni e reddito non vale nei confronti dei titolari di pensioni ai superstiti e di pensioni di invalidità.\nPer maggiori informazioni si riporta il link alla nota operativa Inpdap n. 22 del 7 giugno 2011, nota operativa INPDAP n. 45 del 28 novembre 2011 in materia di cumulo di pensione con redditi da lavoro. Nelle stesse sono illustrate alcune tabelle esplicative utili per l'individuazione dei singoli casi.\n"
}
] |
432 | [
{
"from": "human",
"value": "La pensione di anzianità è cumulabile con i redditi da lavoro?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L'art. 19 del decreto legge 112/2008 ha stabilito l'integrale cumulabilità dal dal 1° gennaio 2009 delle pensioni che rientrano nel sistema di calcolo retributivo e contributivo (es. anzianità, vecchiaia, ecc.), con i redditi da lavoro autonomo e dipendente. La disciplina del cumulo tra pensione e reddito da lavoro nel caso di pensione calcolata con il sistema contributivo è uniformata a quella prevista nel regime retributivo e misto, in considerazione dell'uniformità dei requisiti per l'accesso al trattamento pensionistico anticipato in tutti e tre i regimi.\n\tPermangono i vincoli di cumulabilità per:\n"
}
] |
433 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile cumulare i permessi lavorativi previsti dalla Legge 104 del 1992 per assistere più disabili in famiglia?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Si, è possibile cumulare i permessi per assistere più persone disabili. L'articolo 6 del Decreto Legislativo n. 119 del 2011, novellando l'articolo 33 della Legge 104 del 1992, stabilisce che:\" il dipendente ha diritto di prestare assistenza nei confronti di più persone in situazione di handicap grave, a condizione che si tratti del coniuge o di un parente o affine entro il primo grado oppure entro il secondo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti\". \n"
}
] |
434 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile curarsi all'estero ma in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L'assistenza sanitaria all'estero, preventivamente autorizzata, e' consentita in via di eccezione solo per le prestazioni di altissima specializzazione che non siano ottenibili nel nostro Paese tempestivamente o in forma adeguata alla particolarita' del caso clinico. Per avere l'autorizzazione al trasferimento per cure l'interessato, o chi per esso, deve presentare all'Azienda Sanitaria Locale (ASL) di appartenenza una domanda, la proposta di un medico specialista motivata in ordine all'impossibilità di fruire delle prestazioni in Italia tempestivamente o in forma adeguata al caso clinico, l'ulteriore documentazione eventualmente prescritta da disposizioni regionali. Si precisa che e' considerata valida la proposta fatta da un medico specialista sia pubblico che privato, e che tale proposta deve contenere l'indicazione della struttura estera prescelta per la prestazione.\n\tL'ASL provvede, secondo modalita' stabilite dalla Regione, alla trasmissione della domanda e della documentazione al Centro di Riferimento Regionale (CRR) territorialmente competente. Il CRR valuta la presenza dei requisiti richiesti, l'appropriatezza della struttura estera e comunica il proprio parere motivato alla Asl. A questo punto la Asl decide se rilasciare o meno l'autorizzazione, e lo comunica all'interessato e al Centro predetto.\n\tIn caso di accoglimento accade che: se la struttura estera e' privata, la ASL rilascia autorizzazione scritta all'interessato che dovra' anticipare le spese autorizzate e, al rientro in Italia, chiedere il rimborso alla propria ASL presentando la documentazione necessaria; se la struttura e' pubblica, o privata convenzionata, la ASL provvede a rilasciare un formulario E 112 (se e' per uno Stato comunitario) o un formulario analogo (se si tratta di uno Stato convenzionato) e l'assistenza viene erogata in forma gratuita.\n \n"
}
] |
435 | [
{
"from": "human",
"value": "In caso di cure climatiche, è prevista la visita fiscale?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Le prestazioni climatiche (equiparate alle cure termali), come confermato dall'INPS, non possono essere fruite dai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, al di fuori del periodo di ferie o di congedo ordinario. Pertanto, in questo caso specifico, non è prevista la visita fiscale.Secondo l'art. 16, comma 5 della Legge 30 dicembre 1991 n. 412 possono essere fruite anche al di fuori dei congedi ordinari e delle ferie annuali, esclusivamente per la terapia o la riabilitazione relativi ad affezioni o stati patologici per la cui risoluzione sia giudicato determinante, anche in associazione con altri mezzi di cura, un tempestivo trattamento termale motivatamente prescritto da un medico specialista dell'unita' sanitaria locale ovvero, limitatamente ai lavoratori avviati alle cure dall'INAIL, motivatamente prescritto dai medici del predetto Istituto. \n"
}
] |
436 | [
{
"from": "human",
"value": "Chi può usufruire delle cure odontoiatriche ad onorario concordato?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L'accordo siglato dal Ministero della Salute con l’ANDI Associazione Nazionale Dentisti Italiani e l’OCI Associazione Odontoiatri Cattolici Italiani permette di accedere, a onorari concordati, ad alcune cure.\nL'accordo include cinque prestazioni odontoiatriche:\n"
}
] |
437 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa sono le cure palliative?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Le cure palliative sono state definite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come \"…un approccio che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare le problematiche associate a malattie inguaribili, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza per mezzo di una identificazione precoce e di un ottimale trattamento del dolore e delle altre problematiche di natura fisica, psicofisica e spirituale\", esse si propongono di migliorare il più possibile la qualità di vita sia per i pazienti che per le loro famiglie. Nelle cure palliative il controllo del dolore è di importanza fondamentale.\nIl Ministero della Salute, all'interno del suo sito web, alla sezione \"Cure palliative e terapia del dolore\" dedica un ampio approfondimento \n"
}
] |
438 | [
{
"from": "human",
"value": "Dove si possono reperire informazioni generali sulle cure primarie: cosa sono e quali i riferimenti normativi in merito?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Le cure primarie rappresentano il primo livello di contatto delle persone, della famiglia e della comunità con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN).\nNell'ambito delle Cure Primarie, il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta rivestono un ruolo centrale infatti, attraverso l'integrazione con le altre professionalità del territorio (MCA, Specialisti Ambulatoriali), determinano lo sviluppo di forme di assistenza primaria in grado di rispondere ai nuovi bisogni di salute dei cittadini per 24 ore e 7 giorni alla settimana.\nLe cure primarie costituiscono una vera e propria area-sistema dotata di caratteristiche peculiari e profondamente diverse da quelle, altrettanto tipiche, dell'assistenza ospedaliera.\nPer approfondimenti: Ministero della Salute\n"
}
] |
439 | [
{
"from": "human",
"value": "Dovrei redigere il mio Curriculum Vitae in formato europeo. Che cos'è e dove posso trovare il modello da utilizzare?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L'Europass Curriculum Vitae è un modello standardizzato che consente di descrivere, sulla base di un formato condiviso e riconosciuto in tutta Europa, le esperienze di studio e di lavoro e le competenze sviluppate da un individuo, al momento della presentazione di una candidatura per un lavoro o per la prosecuzione di un percorso formativo. Questo strumento può essere utilizzato in tutti i casi di mobilità geografica e professionale.\nL'Europass Curriculum Vitae è uno strumento personale che viene compilato direttamente dall'interessato, in maniera autonoma. Essendo un'autodichiarazione, non ha alcun valore legale ma svolge una funzione essenzialmente informativa.\n\tSe si intende utilizzare il formato Europass CV per cercare un lavoro in Italia, è opportuno aggiungere la seguente nota sulla privacy:\nAutorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 \"Codice in materia di protezione dei dati personali\" .\n\tPer ulteriori informazioni: Centro Nazionale Europass Italia\n\t \n"
}
] |
440 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa prevede il nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale per le comunicazioni tra imprese e Pubbliche Amministrazioni?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale (Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e s.m.i.) prevede che tutte le comunicazioni tra la PA e le imprese – relative a presentazione di istanze, dichiarazioni, dati e lo scambio di informazioni e documenti, avvengano esclusivamente utilizzando le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.\n\tLe modalità di attuazione di questo principio sono state individuate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 luglio 2011 che ha fissato al 1 luglio 2013, il termine a partire dal quale le pubbliche amministrazioni non potranno più accettare o effettuare le comunicazioni in forma cartacea nei rapporti con le imprese.\n\tIn tutti i casi in cui non è prevista una diversa modalità di comunicazione telematica, lo scambio di dati, informazioni e documenti, deve avvenire attraverso la posta elettronica certificata.\n\t \n"
}
] |
441 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile ottenere in Italia un diploma universitario studiando danza classica? "
},
{
"from": "gpt",
"value": "E' possibile perchè l'Accademia nazionale della danza di Roma ha ottenuto il riconoscimento di livello universitario.\n\tIn base alla Legge 31 dicembre 1999, n.508 quindi ha titolo a rilasciare i diplomi accademici.\nPer avere maggiori informazioni ci si può rivolgere alla sede dell'Accademia Nazionale di Danza\n\tIstituto di Alta Cultura: Largo Arrigo VII 5 00153 Roma\n\tTel: 065717621\n\tFax: 065780994\n\te-mail: direzione@accademianazionaledanza.it\n"
}
] |
442 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa significa e cosa è il DASPO?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "DASPO, più precisamente D.A.Spo., è l'acronimo di \"Divieto di accedere alle manifestazioni sportive\", misura introdotta dalla LEGGE 13 dicembre 1989, n. 401 \"Interventi nel settore del giuoco e delle scommesse clandestini e tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive\" e successive modifiche.\nAi sensi dell'articolo 6 il questore puo' disporre il divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive, anche all'estero, con un provvedimento della durata non inferiore a un anno e non superiore a cinque anni, che può essere revocato o modificato qualora vengono meno o mutino le condizioni che ne hanno giustificato l'emissione. Suddetta misura può essere emessa anche dalle competenti Autorità degli altri Stati membri dell'Unione europea per le manifestazioni sportive che si svolgono in Italia\nTale provvedimento può essere disposto anche nei confronti di soggetti minori di diciotto anni che abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età e in tale caso è notificato a coloro che esercitano la potestà genitoriale.\n"
}
] |
443 | [
{
"from": "human",
"value": "A chi ci si può rivolgere per ottenere i dati relativi alla criminalità in Europa?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L’Ufficio europeo di polizia, Europol, offre sostegno agli Stati membri:\n- facilitando lo scambio d’informazioni tra gli Stati membri dell’Unione europea; - fornendo analisi operative e sostenendo le operazioni degli Stati membri; - offrendo le proprie competenze e sostegno tecnico per le indagini e le operazioni svolte all’interno dell’Unione europea, sotto il controllo e la responsabilità giuridica degli Stati membri; - preparando relazioni strategiche (per es. valutazioni della minaccia) e analisi criminali sulla base di informazioni ed intelligence fornite dagli Stati membri o da altre fonti.\nNella sezione del sito internet (in lingua inglese) dedicata alle pubblicazioni è possibile scaricare materiale informativo come brochures, annual pubblications e crime reports. Per chi cerca dati ed informazioni particolari, non disponibili on-line, è possibile richiedere una pubblicazione, compilando apposito formulario.\n"
}
] |
444 | [
{
"from": "human",
"value": "Sono un imprenditore in difficoltà con il pagamento del mutuo con le banche. A chi posso rivolgermi?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L'ABI e le Associazioni di rappresentanza delle imprese hanno firmato l'intesa denominata \"Accordo per il credito 2013\" che propone misure di sospensione e allungamento dei finanziamenti analoghe a quelle messe in campo con le “Nuove misure per il credito alle Pmi” del 28 febbraio 2012.\n"
}
] |
445 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali sono gli strumenti di semplificazione amministrativa che realizzano la decertificazione ?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La decertificazione come processo di semplificazione amministrativa teso a migliorare il rapporto fra cittadini e Pubblica Amministrazione - disciplinata da ultimo dall'articolo 15, comma 1, della Legge 12 novembre 2011, n. 183 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge di stabilità 2012) - dispone che: \"Nei rapporti con gli organi della pubblica amministrazione e i gestori di pubblici servizi i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni di cui agli articoli 46 e 47\" del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa.\n"
}
] |
446 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa prevede la Direttiva n. 14 del 2011 del Ministro della Pubblica Amministrazione e della Semplificazione?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Le pubbliche amministrazioni ed i gestori di pubblici servizi, nei rapporti fra loro e con l'utenza, sono tenuti ad osservare le nuove disposizioni introdotte con l'articolo 15, comma 1, della Legge 12 novembre 2011, n. 183 (Legge di Stabilità 2012) ed entrate in vigore il 1° gennaio 2012, con la modifica del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.\nRilascio di certificati da parte delle PA\nLe pubbliche amministrazioni possono rilasciare certificati (in ordine a stati, qualità personali e fatti) solo se questi devono essere prodotti a soggetti privati. Sui certificati deve essere apposta, a pena di nullità, la dicitura: \"il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi”.\nLe PA ed i gestori di pubblici servizi non possono più richiedere ed accettare i certificati rilasciati da altre PA, ciò comporterebbe la violazione dei doveri d'ufficio ai sensi della nuova formulazione dell'articolo 74, comma 2, del già citato D.P.R. 445/2000. Anche il rilascio, da parte delle PA, di certificazioni nulle, perché prive della dicitura di cui sopra, costituisce violazione dei doveri d'ufficio a carico del responsabile, ai sensi della stessa norma.\nNei rapporti con gli organi della pubblica amministrazione e i gestori di pubblici servizi, i certificati sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni sostitutive di certificazione o dall'atto di notorietà.\nAttività di controllo della PA - accesso ai dati e trasparenza\nPer consentire idonei controlli, anche a campione, delle dichiarazioni sostitutive, a norma dell'articolo 71 del sopra citato D.P.R. 445/2000, le PA sono tenute ad individuare un ufficio responsabile delle attività di garanzia, verifica della trasmissione dei dati o accesso diretto ai dati, da parte di altre pubbliche amministrazioni. E' compito di questo ufficio predisporre apposite convenzioni per l'accesso ai dati, di cui all'articolo 58 del Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell'amministrazione digitale) ed occuparsi di pubblicare sul sito istituzionale dell'ente, le misure organizzative adottate per l'efficiente, efficace e tempestiva acquisizione d'ufficio dei dati e per l'effettuazione dei controlli medesimi, nonché le modalità per la loro esecuzione. Le richieste di controllo devono trovare risposta entro 30 giorni; l'omissione costituisce una violazioni dei doveri d'ufficio e viene presa in considerazione ai fini della misurazione e della valutazione della performance individuale dei responsabili.\nL'acquisizione, da parte delle PA, di informazioni relative a stati, qualità personali e fatti presso le amministrazioni competenti devono poter essere acquisite senza oneri, con qualunque mezzo idoneo ad assicurare la certezza della loro fonte di provenienza, ai sensi dell'articolo 43, comma 5, del già citato D.P.R. 445/2000. Per agevolare l'acquisizione d'ufficio ed il controllo sulle dichiarazioni sostitutive le amministrazioni titolari di banche dati, accessibili telematicamente, predispongono, ai sensi dell'articolo 58, comma 2, del già citato Codice dell'amministrazione digitale, sulla base delle linee guida redatte da DigitPA (ed allegati alle linee guida) e sentito il Garante per la protezione dei dati personali, apposite convenzioni aperte all'adesione di tutte le amministrazioni interessate, così da disciplinare le modalità di accesso ai dati da parte delle stesse amministrazioni procedenti, senza oneri a loro carico.\nAttività del Dipartimento della Funzione Pubblica \nIl Dipartimento della Funzione Pubblica provvederà, anche tramite il proprio Ispettorato, a monitorare l'attuazione e a seguire gli sviluppi applicativi delle disposizioni citate nella Direttiva n. 14 del 2011 del Ministro della Pubblica Amministrazione e della Semplificazione.\n \n"
}
] |
447 | [
{
"from": "human",
"value": "Le disposizioni sul rilascio di certificati da parte delle pubbliche amministrazioni e sull'autocertificazione, hanno prodotto dei risultati?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Le nuove disposizioni\nDal 1 gennaio 2012 sono entrate in vigore le modifiche introdotte dall'articolo 15 della Legge 12 novembre 2011, n. 183 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge di stabilità 2012) alla disciplina dei certificati e delle dichiarazioni sostitutive contenuta nel Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa).\nIl Dipartimento della Funzione Pubblica, con la Direttiva n. 14 del 2011 (Adempimenti urgenti per l'applicazione delle nuove disposizioni in materia di certificati e dichiarazioni sostitutive) ha spiegato le principali novità alle quali le amministrazioni pubbliche devono attenersi.\nPer approfondimenti sulla direttiva e sulle nuove disposizioni: Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione - attuazione delle disposizioni in materia di certificati e dichiarazioni sostitutive e Semplifica Italia - Stop ai certificati . \nIl monitoraggio\nPer controllare l'applicazione delle norme di semplificazione, il Dipartimento della Funzione Pubblica, in collaborazione con ANCI e ANDIGEL, ha sottoposto a monitoraggio la riduzione delle certificazioni anagrafiche e di stato civile.\nL'indagine ha interessato un campione di 88 comuni e secondo la rilevazione nei primi quattro mesi dell'anno 2012 la riduzione dei certificati anagrafici è stata del 53,65%. Il trend ha evidenziato una riduzione progressiva, dal 48% di gennaio 2012 al 59% di aprile 2012. Si è passati da una media di 0,53 certificati per abitante nel 2011 (1 ogni 2 anni) a una media di 0,25 certificati per abitante nel 2012 (1 ogni 4 anni).\nLa riduzione dei certificati di stato civile è stata del 37%. Il trend di riduzione è in crescita, passando dal 30% di gennaio 2012 a circa il 42% di aprile dello stesso anno. Si è passati da una media di 0,30 certificati per abitante nel 2011 (1 ogni 3 anni) a una media di 0,19 certificati per abitante nel 2012 (1 ogni 5 anni).\nE' ragionevole stimare, proiettando su base annua la riduzione registrata nei primi 4 mesi del 2012, una riduzione di almeno 24 milioni di certificati anagrafici e di stato civile per il 2012.\nPer approfondimenti sul monitoraggio: Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione - Notizie e I dati del Monitoraggio .\n"
}
] |
448 | [
{
"from": "human",
"value": "Che cosa è la decertificazione?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La decertificazione è il risultato di un processo di semplificazione amministrativa diretto a consentire la realizzazione del principio per cui le pubbliche amministrazioni e i gestori di pubblici servizi, nei rapporti con i privati cittadini, non possono richiedere la produzione di atti o certificati contenenti informazioni che siano già in possesso delle stesse P.A. .\n\t \nTale modello di semplificazione amministrativa è stato disciplinato da ultimo, dalla Legge 12 novembre 2011, n. 183 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge di stabilità 2012) che con l'articolo 15, comma 1, ha introdotto rilevanti modifiche alla disciplina dei certificati e delle dichiarazioni sostitutive di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa) stabilendo che:\n"
}
] |
449 | [
{
"from": "human",
"value": "Per lo svolgimento di attività sportiva di tipo \"ludico motoria amatoriale\" è obbligatoria la certificazione dell'idoneità fisica?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "No. Il Decreto-Legge 21 giugno 2013, n. 69 (Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia), cosiddetto \"Decreto del Fare\", convertito con la Legge 9 agosto 2013 n.98, ha stabilito che, a partire dal 21 agosto 2013, non deve più essere presentato il certificato per le attività ludico-motorie e amatoriali, mentre rimane l’obbligo di certificazione per le attività sportive non agonistiche presso il medico di base.\nIl Ministero della Salute in una nota alla Federazione Italiana Medici di Famiglia conferma l’abolizione dei certificati per attività ludico motoria-amatoriale e dei conseguenti accertamenti diagnostici richiesti dalla normativa abrogata.\nRimane l'obbligo della certificazione per l’attività sportiva non agonistica che si intende solo riferita alle attività sportive parascolastiche e a quelle appartenenti a Federazioni nazionali sportive che fanno capo al Coni.\nL'esecuzione di ulteriori accertamenti, come l'elettrocardiogramma, per la valutazione clinica delle condizioni del paziente rimane alla discrezionalità professionale del medico certificatore.\n"
}
] |
450 | [
{
"from": "human",
"value": "Lo straniero nato in Italia che vuole diventare cittadino italiano entro quale termine deve fare domanda?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Ai sensi del comma 2 dell'articolo 4 della Legge 5 febbraio 1992, n. 91 lo straniero nato in Italia, che ha risieduto legalmente in Italia senza interruzioni dalla nascita fino al raggiungimento della maggiore età, può diventare cittadino italiano se ne fa richiesta entro un anno dal compimento dei 18 anni.\nL'articolo 33 del Decreto Legge 21 giugno 2013, n. 69, cosiddetto “Decreto del Fare”, convertito con la legge 9 agosto 2013 n. 98, ha però stabilito che non sono imputabili al neomaggiorenne straniero, che vuole diventare italiano, le eventuali inadempienze riconducibili ai genitori o agli uffici della Pubblica Amministrazione inerenti il possesso dei requisiti richiesti dalla legge.\nPertanto gli Ufficiali di Stato civile, nei sei mesi precedenti al compimento dei diciotto anni, devono comunicare all’interessato che, entro il termine di un anno, può presentare dichiarazione di voler acquisire la cittadinanza.\nIn mancanza di tale comunicazione, il diritto può essere esercitato anche dopo lo scadere del termine di un anno.\n"
}
] |
451 | [
{
"from": "human",
"value": "Il decreto del fare ha previsto un equo indennizzo per le imprese?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Si. L'articolo 28 del Decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con la legge 9 agosto 2013, n. 98 introduce il diritto all’indennizzo automatico e forfetario: in caso di mancato rispetto dei tempi previsti per la conclusione di una pratica, l’amministrazione è tenuta a corrispondere una somma pari a 30 euro per ogni giorno di ritardo, fino ad un massimo di 2.000 euro.\nLa disposizione è immediatamente operativa per le domande relative all’avvio o all’esercizio dell’attività d’impresa presentate a partire dal 21 agosto 2013.\nQuando l’amministrazione non rispetta i termini per il rilascio di un provvedimento che riguarda l’avvio o l’esercizio dell’attività d’impresa, l’interessato, entro 20 giorni, deve rivolgersi al responsabile appositamente nominato dall’amministrazione (titolare del potere sostitutivo), che deve concludere il procedimento nella metà del tempo originariamente previsto oppure deve liquidare 30 euro per ogni giorno di ritardo, fino ad un massimo di 2.000 euro.\n\tNel caso in cui anche il responsabile del potere sostitutivo non provveda ad emanare il provvedimento oppure non liquidi l’indennizzo, l’interessato può proporre ricorso al giudice amministrativo. In questo caso, il contributo unificato è ridotto alla metà.\n\tLa condanna dell’amministrazione è comunicata alla Corte dei Conti e al titolare dell’azione disciplinare verso i dipendenti pubblici interessati dal procedimento amministrativo.\nEntro 18 mesi, sulla base della prima sperimentazione, con un apposito decreto del Presidente del Consiglio, sentite le Regioni e i Comuni, verrà stabilita la conferma dell’indennizzo, la sua rimodulazione o estensione, anche graduale, agli altri procedimenti.\n"
}
] |
452 | [
{
"from": "human",
"value": "I cittadini possono richiedere l'attivazione del domicilio digitale?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L'articolo 14 del Decreto-Legge 21 giugno 2013, n. 69 (Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia), cosiddetto \"Decreto del Fare\", convertito con la Legge 9 agosto 2013 n.98, interviene con delle misure specifiche volte a favorire la diffusione del domicilio digitale.\nLa norma prevede che venga attribuita una casella di posta elettronica certificata ad ogni cittadino che presenti alla pubblica amministrazione una delle seguenti richieste:\n"
}
] |
453 | [
{
"from": "human",
"value": "Lo straniero, nato in Italia, che intende chiedere la cittadinanza italiana divenuto maggiorenne, come può dimostrare di aver risieduto legalmente in Italia senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Lo straniero o l’apolide, nato in Italia, che vuole acquisire la cittadinanza italiana al raggiungimento della maggiore età, può dimostrare il possesso del requisito di residenza legale continuativa in Italia dalla nascita, con ogni documentazione idonea (ad esempio, con certificazioni scolastiche o mediche attestanti la presenza del soggetto in Italia sin dalla nascita e l’inserimento dello stesso nel tessuto socio-culturale), così come stabilito dall'articolo 33 del Decreto Legge 21 giugno 2013, n. 69, cosiddetto “Decreto del Fare”, convertito con la legge 9 agosto 2013 n.98\".\nAi sensi del comma 2 dell'articolo 4 della Legge 5 febbraio 1992, n. 91, infatti, lo straniero nato in Italia può diventare cittadino italiano se dichiara di voler acquistare tale cittadinanza entro un anno dal compimento dei 18 anni e se ha risieduto legalmente in Italia senza interruzioni dalla nascita fino al raggiungimento della maggiore età.\nInoltre, lo stesso articolo 33 del D.L. 69/2013, cosiddetto \"Decreto del Fare\", ha chiarito che non sono imputabili al neomaggiorenne straniero, che vuole diventare italiano, le eventuali inadempienze riconducibili ai genitori o agli uffici della Pubblica Amministrazione inerenti il possesso dei requisiti richiesti dalla legge.\n"
}
] |
454 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali novità sono state introdotte dal Decreto del Fare in merito all'acquisizione della cittadinanza italiana da parte del minore, nato in Italia, al compimento dei 18 anni?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il decreto-legge del 21 giugno 2013 n. 69, recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia”, cosidetto Decreto del fare, all'articolo 33 ha previsto due semplificazioni per l'acquisto della cittadinanza per lo straniero nato in Italia.\nIl Decreto, convertito con la legge 9 agosto 2013 n. 98, ha chiarito che al minorenne nato in Italia che al compimento dei 18 anni fa domanda di acquisto della cittadinanza italiana, non sono opponibili, ai fini della dimostrazione del requisito della residenza legale ininterrotta per tutta la minore età, eventuali inadempimenti riconducibili ai genitori (es. iscrizioni anagrafiche tardive o mai effettuate dai genitori) o agli uffici della Pubblica Amministrazione. Il possesso del requisito della residenza ininterrotta potrà, pertanto, essere dimostrato con ogni possibile documentazione idonea.\n \nInoltre il secondo comma dell'articolo 33 ha imposto agli Ufficiali di Stato Civile del Comune di residenza di comunicare al neo-diciottenne straniero, nella sede di residenza che risulta all'ufficio, la possibilità, in presenza dei requisiti, di richiedere la cittadinanza italiana entro il compimento del diciannovesimo anno d'età. In mancanza di tale comunicazione, tale richiesta potrà essere effettuata anche dopo i 19 anni.\n \nPer approfondimenti:\nPortale Integrazione Migranti - Più facile per i nati in Italia ottenere la cittadinanza al compimento dei 18 anni\nMinistero degli Affari Esteri - Cittadinanza\n\t \n"
}
] |
455 | [
{
"from": "human",
"value": "Esistono obblighi per un esercente che mette a disposizione dei propri clienti il collegamento Wi-Fi?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L'articolo 10 del Decreto-Legge 21 giugno 2013, n. 69 (Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia), cosiddetto \"Decreto del Fare\", convertito con la Legge 9 agosto 2013 n.98, interviene con una liberalizzazione dell'accesso alla rete internet tramite tecnologia Wi-Fi stabilendo che gli esercenti (es. negozi, locali, ristoranti etc... ) che offrono l'accesso alla rete internet al pubblico, tramite Wi-Fi, non sono più tenuti al rispetto degli obblighi di identificazione personale degli utilizzatori.La liberalizzazione al collegamento vale per esercizi privati, ma anche pubbliche amministrazioni, qualora l'offerta di accesso non costituisca l'attività commerciale prevalente del gestore del servizio. Restano esclusi, dunque, internet point, operatori tlc e tutti coloro che basano il business sull'offerta di accesso ad internet.\nPer ulteriori informazioni sulle semplificazioni introdotte dal Decreto del Fare, è possibile consultare la \"Guida alle semplificazioni del Decreto legge del Fare\" del Dipartimento della Funzione Pubblica - Ufficio per la Semplificazione Amministrativa.\n"
}
] |
456 | [
{
"from": "human",
"value": "E' uscito il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri concernente la \"Programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori non comunitari per lavoro non stagionale nel territorio dello Stato per l'anno 2013\" (decreto flussi)?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Si, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri concernente la \"Programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori non comunitari per lavoro non stagionale nel territorio dello Stato per l'anno 2013\" (cosidetto decreto flussi) del 23/11/13 è stato registrato alla Corte dei Conti il 13/12/2013 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 297 del 17/12/2013.\nCome chiarito nella circolare congiunta dei Ministeri dell'Interno e del Lavoro del 16 dicembre 2013 e stabilito nel Decreto, 17.850 lavoratori stranieri sono ammessi in Italia per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo, distribuite come segue:\n"
}
] |
457 | [
{
"from": "human",
"value": "Da quando è possibile inviare le domande di nulla osta all'assunzione di lavoratori non comunitari per lavoro stagionale e altre tipologie per l'anno 2014?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Dal 10 aprile è possibile inviare on line le domande di nulla osta all'assunzione di lavoratori non comunitari per lavoro stagionale e per le altre tipologie previste, utilizzando il Servizio di inoltro telematico del Ministero dell'Interno. La procedura di compilazione ed invio dei moduli è interamente telematica.\nLe domande possono essere inviate, attraverso lo stesso applicativo on line, dalle ore 8:00 del 10 aprile (ovvero il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale n. 83 del 9 aprile 2014)\n\tdel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri tenutosi il 12 marzo 2014 relativo alla \"Programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari per lavoro stagionale ed altre categorie nel territorio dello Stato per l’anno 2014\", detto Decreto flussi stagionale. La presentazione delle domande sarà possibile fino alle 24:00 del 31/12/2014.\nIl decreto prevede una quota massima di 15.000 ingressi di lavoratori non comunitari residenti all'estero, per lavoro subordinato stagionale e altre categorie. Una prima ripartizione delle quote relative ai lavoratori ammessi tra le Regioni e le Province Autonome è stata disposta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con la Circolare Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 9 aprile 2014.\nI Paesi di provenienza degli stranieri previsti sono Albania, Algeria, Bosnia-Herzegovina, Egitto, Repubblica delle Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Repubblica ex Jugoslava di Macedonia, Marocco, Mauritius, Moldavia, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Ucraina, Tunisia.\n\tSono riservate 3.000 quote di ingresso per lavoratori non comunitari - provenienti dagli stessi Paesi - che siano entrati in Italia per prestare lavoro subordinato stagionale per almeno 2 anni consecutivi e per i quali il datore di lavoro presenti richiesta di nulla osta pluriennale sempre per lavoro subordinato stagionale.\nCon la Circolare congiunta 2458 del 3 aprile 2014 del Ministero dell'Interno e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sono state fornite tutte le informazioni sulla procedura di compilazione e sulle disposizioni del Decreto Flussi stagionale.\nLa circolare chiarisce inoltre che è consentita anche la presentazione di domande a favore di lavoratori appartenenti a nazionalità non comprese nell’elenco sopra riportato che siano tuttavia già entrati in Italia per lavoro stagionale negli anni precedenti. Tali cittadini stranieri, infatti, maturano ai sensi dell'art. 24 del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, cosidetto Testo Unico Immigrazione, e dell'art. 38 comma 2 del Decreto Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394 un diritto di precedenza per il rientro in Italia nell'anno successivo per ragioni di lavoro stagionale.\nIl Decreto flussi stagionale anticipa anche informazioni sulle quote di ingresso per lavoratori non comunitari per motivi di lavoro non stagionale per il 2014: in particolare si prevede che siano ammessi, in via di programmazione transitoria, 2.000 stranieri che partecipano all’Esposizione Universale di Milano del 2015, cittadini dei Paesi definiti in base all'Accordo di sede tra il Governo Italiano e il Bureau International del Expositions dell’11 luglio 2012, ratificato con la legge 14 gennaio 2013, n. 3.\nPer approfondimenti: Portale Integrazione Migranti - Decreto Flussi 2014 per lavoro stagionale\n\t \n"
}
] |
458 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa fare per demolire un veicolo?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Per demolire un veicolo bisogna consegnarlo ad un centro di raccolta autorizzato oppure - nel caso in cui venga ceduto per acquistarne un altro - al concessionario/automercato/succursale della casa costruttrice. Il gestore del centro di raccolta, oppure il concessionario/automercato/succursale della casa costruttrice, deve provvedere entro 30 giorni consecutivi dalla consegna del veicolo, alla cancellazione del veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) attraverso la presentazione della richiesta di \"cessazione della circolazione per demolizione\".\nE' preferibile prima della demolizione attraverso una \"visura\" al PRA per verificare che sul veicolo non sia iscritto un fermo amministrativo. In tal caso occorrerà prima cancellare il fermo amministrativo (dopo aver pagato le somme dovute al concessionario dei tributi) e in seguito richiedere la \"cessazione della circolazione per demolizione\".\nSi devono consegnare al centro di raccolta autorizzato o al concessionario/automercato/succursale della casa costruttrice, insieme al veicolo da demolire, anche le targhe, la carta di circolazione e il certificato di proprietà (o il foglio complementare).\n\tIn caso di furto o smarrimento di targhe e/o documenti, si deve consegnare la relativa denuncia (o dichiarazione sostitutiva di resa denuncia), presentata agli organi di pubblica sicurezza.\nAl momento della consegna del veicolo da demolire, il centro di raccolta, oppure il concessionario/automercato/succursale della casa costruttrice, è tenuto a rilasciare al proprietario/detentore del veicolo il \"certificato di rottamazione\" che solleva da ogni responsabilità (civile, penale e amministrativa) il proprietario del veicolo. Inoltre e' importante poiche' dalla data di consegna del veicolo, dichiarata nel certificato, viene a cessare anche l'obbligo del pagamento della tassa automobilistica (bollo auto), a carico dell'intestatario al PRA.\nPer approfondimenti: ACI\n"
}
] |
459 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile demolire all'estero un veicolo di proprietà?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "E’ possibile consegnare ad un demolitore estero il veicolo per la relativa rottamazione.\nSuccessivamente il proprietario può chiedere al PRA la \"cessazione della circolazione per demolizione\" presentando:\n- certificato di proprietà (CdP) o foglio complementare, targhe e carta di circolazione;\n- nota di presentazione al PRA;\n- certificazione del demolitore estero di avvenuta demolizione con allegata traduzione ufficiale del testo.\nPer approfondimenti: ACI\n"
}
] |
460 | [
{
"from": "human",
"value": "Se il demolitore al quale ci si rivolge non provvede a cancellare il veicolo dal PRA e non esercita più la sua attività, cosa si può fare?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Se il demolitore è stato inadempiente e non è più autorizzato a svolgere la sua attività, è prevista la possibilità di annotare la perdita di possesso del veicolo.\n\tIn questi casi, va presentata al PRA una richiesta di perdita di possesso, corredata da una dichiarazione sostitutiva a fronte dell’esibizione dell’originale del certificato di rottamazione rilasciato dal demolitore autorizzato.\n\tIn particolare, la perdita di possesso sospende automaticamente l’obbligo tributario relativo alla tassa automobilistica (cd. bollo auto) a decorrere dal periodo di imposta successivo alla data di rilascio del certificato di rottamazione.\n\tIn alternativa, l’interessato può adire la Magistratura al fine di ottenere una sentenza che accerti, a fronte della documentazione e delle prove prodotte, l’avvenuta demolizione del veicolo. In tal caso, gli effetti della demolizione decorreranno dalla data accertata in sentenza dal giudice.\nPer approfondimenti: ACI\n"
}
] |
461 | [
{
"from": "human",
"value": "Quanto denaro contante è possibile portare in caso di viaggio da e per l'estero?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il trasporto di valuta e titoli al seguito, sia in ingresso che in uscita dal territorio italiano, è consentito senza necessità di dichiarazione per importi inferiori a 10.000,00 Euro. Va presentata, invece, apposita dichiarazione se il denaro contante da portare al seguito é di importo pari o superiore a 10.000,00 Euro. La dichiarazione va fatta attraverso apposito modulo disponibile sul sito internet dell' Agenzia delle Dogane da presentare agli Uffici delle Dogane debitamente compilato e sottoscritto da chiunque entri nel territorio nazionale o ne esca con denaro contante di importo pari o superiore a 10.000,00 Euro. Tale obbligo, oltre che nei confronti di tutti i Paesi terzi, vige anche per i trasferimenti tra l´Italia e gli altri Paesi comunitari. \nLa mancata dichiarazione costituisce violazione della normativa valutaria e comporta:\n\t• il sequestro amministrativo nel limite del 40% dell’importo eccedente il limite fissato\n\t• l’applicazione di una sanzione amministrativa, fino al 40% dell’importo eccedente il limite fissato, con un minimo di 300 euro\n\t• l’importo sequestrato, nell’eventuale misura eccedente le sanzioni applicate dal ministero dell’Economia e delle Finanze, è restituito agli aventi diritto che ne facciano richiesta entro cinque anni dalla data del sequestro.\nNei casi previsti (infrazione non superiore a 250 mila euro e non fruizione del medesimo beneficio nei 365 giorni precedenti) il trasgressore può richiedere di essere ammesso all’estinzione della violazione, mediante pagamento immediato in misura ridotta di una somma pari al 5%, con un minimo di 200 euro, dell’importo eccedente il limite fissato, direttamente presso l’ufficio doganale. Il pagamento può avvenire entro 10 giorni dalla violazione a favore del ministero dell’Economia e delle Finanze. In caso di pagamento contestuale alla violazione non si procede al sequestro.\nPer approfondimenti: Agenzia delle Entrate - Fisco Oggi \n"
}
] |
462 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile fare una denuncia anonima?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La denuncia (così come l’esposto e la querela) non può essere anonima, poiché l'autore della stessa deve essere identificato, con certezza delle generalità, e deve sottoscrivere l'atto, con firma autenticata. Non ci si può, quindi, recare dalle forze dell’ordine e mantenere l’anonimato.\nInfatti l’art. 333 comma 3 del Codice di Procedura Penale stabilisce infatti che delle denuncie anonime non può essere fatto alcun uso, salvo quanto previsto dall'art. 240 del C.P.P. che dispone: “I documenti che contengono dichiarazioni anonime non possono essere acquisiti nè in alcun modo utilizzati salvo che costituiscano corpo del reato o provengano comunque dall'imputato”.\nSulla base della suddetta normativa, le denuncie e gli esposti anonimi non costituiscono fonte probatoria e sul piano giuridico sono inidonee ad attivare il procedimento.\n"
}
] |
463 | [
{
"from": "human",
"value": "Come è possibile denunciare un caso di cattiva amministrazione da parte di un'istituzione europea?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Al Mediatore europeo possono essere rivolte le denunce relative ai casi di cattiva amministrazione che coinvolgono istituzioni e organismi dell'Unione europea. Possono sporgere denuncia al Mediatore europeo i cittadini di uno Stato membro dell'Unione europea e le persone residenti in uno Stato membro. Possono anche sporgere denuncia al Mediatore le imprese, le associazioni e altri soggetti che abbiano sede nell'Unione europea. Il sito del Mediatore europeo contiene la guida interattiva per denunce o per richieste d’informazioni e offre la possibilità di effettuare le denunce on-line.\n"
}
] |
464 | [
{
"from": "human",
"value": "In caso di morte di un congiunto cosa bisogna comunicare al Comune di residenza?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La morte di ciascun cittadino va comunicata al Comune di residenza; ciò consentirà all'Ufficio di Stato Civile di apportare le conseguenti variazioni anagrafiche e statistiche, e permetterà all'ufficiale di Stato Civile di rilasciare i relativi certificati.\nQuando fare la dichiarazione di morte: è fatta non oltre le ventiquattro ore dal decesso all'ufficiale dello Stato Civile del luogo dove questa è avvenuta o, nel caso in cui tale luogo si ignori, del luogo dove il cadavere e' stato deposto.Chi comunica la morte: la dichiarazione è fatta da uno dei congiunti o da una persona convivente con il defunto o da un loro delegato (es. agenzia di onoranze funebri incaricata dai famigliari) o, in mancanza da persona informata del decesso. In caso di morte in un ospedale, casa di cura o di riposo, collegio, istituto o qualsiasi altro stabilimento, il direttore o persona incaricata dell'ospedale o istituto, delegato dall'amministrazione, deve trasmettere avviso della morte all'ufficiale dello Stato Civile.Quali documenti occorrono: la denuncia di morte deve essere accompagnata dal modulo ISTAT, compilato dal medico curante (se il decesso è avvenuto nell'abitazione), e dal certificato di accertamento di morte compilato dal medico necroscopo, non prima delle 15 e non oltre 30 ore dal decesso, oppure dopo 20 minuti di elettrocardiogramma (ECG).\nIn caso di morte “accidentale o sospetta”, deve essere avvertita l'Autorita' Giudiziaria, per il rilascio del nulla osta al seppellimento.\nIl seppellimento può avvenire trascorse 24 ore dal decesso, salva diversa disposizione dell'Autorità Giudiziaria.\nParticolari disposizioni regolano un' eventuale richiesta di cremazione della salma e/o il trasporto della stessa in altro Comune o all'estero. Per conoscere con esattezza la documentazione occorrente e la modalità di rilascio di specifiche autorizzazioni al trasporto (da parte del Sindaco del Comune e dall'Autorità Sanitaria) è necessario fare riferimento all'Ufficio di Stato Civile del Comune.\nPer approfondimenti: Decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, n. 396 \n"
}
] |
465 | [
{
"from": "human",
"value": "Acquistato un bene in un esercizio commerciale, il conto indicato sullo scontrino fiscale non corrisponde a quello effettivamente pagato. A chi devo rivolgersi per segnalare tale irregolarità?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "È possibile rivolgersi alla Guardia di Finanza che, nel più ampio contesto della lotta all'evasione fiscale, si avvale dei poteri conferiti dalla legge per contrastare tutti quei comportamenti non conformi alle regole imposte dal legislatore (mancato rilascio, emissione irregolare, ecc.).\nPer presentare denunce, querele o segnalazioni alla Guardia di Finanza è possibile contattare:\n- il numero gratuito di pubblica utilità 117 attivo 24 ore su 24;\n- il reparto territoriale più vicino.\nPer approfondimenti: Guardia di Finanza\n"
}
] |
466 | [
{
"from": "human",
"value": "In caso di malattie infettive e diffusive degli animali è necessario fare denuncia?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Sì. I veterinari devono fare sempre la denuncia per iscritto. I comuni sono tenuti a fornire gratuitamente ai veterinari esercenti o a chiunque ne faccia richiesta appositi moduli stampati per la denuncia al sindaco. Le denunce verbali devono essere trascritte dall'ufficio comunale sui moduli sopra indicati.\nIl Decreto Presidenziale n. 320/1954 - \"Regolamento di polizia veterinaria\" - all'art 2 prevede che: \"Qualunque caso, anche sospetto, di malattia infettiva e diffusiva degli animali deve essere immediatamente denunciata al sindaco che ne dà subito conoscenza al veterinario comunale. [per l'elenco dei soggetti tenuti alla denuncia si rimanda all'art. 2 suddetto. n.d.r.]. \nLo stesso Decreto prevede all'art. 3 che: \"La denuncia delle malattie infettive e diffusive può essere fatta per iscritto o verbalmente. La denuncia per iscritto, quando non è consegnata a mano, deve essere fatta pervenire all'ufficio comunale in modo da provarne l'avvenuto recapito. Su richiesta del denunciante l'ufficio è tenuto a rilasciare ricevuta della denuncia\".\n"
}
] |
467 | [
{
"from": "human",
"value": "Vorrei sapere chi può depositare i bilanci delle società."
},
{
"from": "gpt",
"value": "L'art. 31 comma 2 quater della Legge 24 novembre 2000, n. 340 stabilisce che il deposito dei bilanci e degli altri documenti di cui all'articolo n. 2435 del codice civile possa essere effettuato mediante trasmissione telematica o su supporto informatico degli stessi, da parte degli iscritti negli albi dei dottori commercialisti, dei ragionieri e periti commerciali, muniti della firma digitale e incaricati dai legali rappresentanti della società.\n \n"
}
] |
468 | [
{
"from": "human",
"value": "In possesso di un'arma, una sciabola avuta in eredità, bisogna denunciarne la detenzione?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Per quanto non singolarmente disciplinato, la denuncia di detenzione di armi è obbligatoria in ogni caso di possesso di armi e cartucce per acquisto personale o per eredità. Secondo la Legge 18 aprile 1975, n. 110 la sciabola è considerata, sotto il profilo tecnico, \"arma propria\" e più precisamente una \"arma comune non da sparo\".\nChiunque detiene armi, munizioni o materie esplodenti deve farne denuncia entro le 72 ore successive alla acquisizione della loro disponibilità, alla Questura o al Commissariato di zona, oppure in Questura o alla stazione Carabinieri competente per territorio. L'obbligo della denuncia vige anche nel caso di locazione e comodato (solo armi sportive o da caccia), a seguito di cessione gratuita, e per gli eredi da successione per mortis causa. Poichè la denuncia deve essere immediata, il ritardo può equivalere alla sua mancanza. \nL'obbligo di denuncia viene meno soltanto se le armi sono completamente inefficienti, ossia quando hanno perduto completamente le proprie caratteristiche funzionali, mentre devono comunque essere regolarmente denunciate se presentano soltanto dei semplici difetti di funzionamento che ne compromettono solo in parte l'efficienza e siano riparabili.\nLe armi possedute non possono essere portate fuori dal luogo di detenzione, a meno che non si abbia l'autorizzazione.\nPer approfondimenti: Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato\n"
}
] |
469 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile detrarre la retta di un familiare che risiede in una casa famiglia ?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "E’ possibile. L’Agenzia delle Entrate con risoluzione n. 397E/2008 ha chiarito che il diritto alla riduzione Irpef è legato alla circostanza che i corrispettivi per l’assistenza personale siano certificati distintamente rispetto a quelli riferibili ad altri eventuali servizi ricevuti presso la medesima struttura ospitante. La detrazione in commento è calcolata nella misura del 19% dei corrispettivi pagati al personale utilizzato per l’attività di sostegno. La condizione di non autosufficienza deve risultare da specifica certificazione medica. La detrazione è usufruibile su un ammontare di spesa non superiore ad euro 2.100 e a condizione che il reddito complessivo del contribuente non superi i 40 mila euro. Per avere diritto alla detrazione, il contribuente deve conservare la documentazione fiscale relativa ai corrispettivi pagati. La detrazione spetta anche al contribuente che ha sostenuto le spese per un familiare, anche se non a carico. In tal caso la documentazione fiscale suddetta deve essere integrata con i dati anagrafici e codice fiscale di chi effettua i pagamenti, di chi assiste e di chi riceve la prestazione.\n"
}
] |
470 | [
{
"from": "human",
"value": "Un extracomunitario, residente in Italia, può richiedere la detrazione per un figlio a carico residente all'estero?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Si. Come chiarito dalla Guida \"L'Agenzia delle Entrate incontra i cittadini\" possono essere considerati a carico anche i figli (e il coniuge) residenti all’estero. Per gli altri familiari la detrazione spetta solo se convivono con il contribuente o se percepiscono da quest’ultimo un assegno alimentare non risultante da un provvedimento dell’autorità giudiziaria. In generale sono considerati a carico i familiari che nel corso dell’anno hanno posseduto un reddito complessivo uguale o inferiore a € 2.840,51.\nPer usufruire della detrazione, come chiarito dalla Circolare dell'Agenzia delle Entrate 15/E del 5 marzo 2008, gli extracomunitari devono possedere una specifica documentazione attestante lo status di familiare, che può essere rappresentata alternativamente da:\n\ta) documentazione originale rilasciata dall’autorità consolare del paese di origine, tradotta in lingua italiana e asseverata da parte del prefetto competente per territorio;\n\tb) documentazione con apposizione dell’apostille, per le persone provenienti da paesi che hanno sottoscritto la Convenzione dell’Aja del 5 ottobre 1961;\n\tc) documentazione validamente formata dal Paese d’origine, ai sensi della normativa ivi vigente, tradotta in italiano e asseverata come conforme all’origine dal consolato italiano del Paese d’origine. La richiesta di detrazione, per gli anni successivi a quello di prima presentazione della documentazione sopra richiamata deve essere accompagnata da dichiarazione che confermi il perdurare della situazione certificata ovvero da una nuova documentazione qualora i dati certificati debbano essere aggiornati.\nLa detrazione per ogni familiare fiscalmente a carico varia in base al reddito complessivo del contribuente, è calcolata a mese e compete dal mese in cui si è verificata la condizione che giustifica la detrazione (es. la nascita di un figlio).\nL’art. 23 comma 2 del Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600 prevede che tutti i lavoratori devono comunicare annualmente al datore di lavoro di aver diritto alle detrazioni da lavoro e per i familiari a carico e, per i soggetti a carico, devono indicare il codice fiscale pena la mancata attribuzione del beneficio. I lavoratori extracomunitari residenti quindi, che vogliono fruire di dette detrazioni devono, richiedere l’attribuzione del codice fiscale dei familiari agli uffici locali dell’Agenzia delle Entrate.\n \n"
}
] |
471 | [
{
"from": "human",
"value": "Cos'è la dichiarazione di conformita' di un impianto del gas?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Secondo il Decreto del 22 gennaio 2008, n. 37 del Ministero dello Sviluppo Economico - Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici - la Dichiarazione di Conformita' e' l'elemento che attesta la corretta esecuzione dell'impianto alla \"Regola dell'Arte\", cioè alla normativa vigente. Dall'entrata in vigore di suddetto decreto, tale certificazione assume una particolare e indubbia rilevanza in quanto i contratti di compravendita degli immobili dovranno riportare la garanzia del venditore in ordine alla conformità degli impianti alla vigente normativa in materia di sicurezza e contenere quindi in allegato la dichiarazione di conformita' oppure nel caso in cui essa non sia stata prodotta o non sia più reperibile, la 'dichiarazione di rispondenza' resa da un professionista. La dichiarazione per essere valida deve avere alcuni elementi importanti che ne completano gli aspetti formali:\n"
}
] |
472 | [
{
"from": "human",
"value": "Un cittadino di un paese extra UE che si reca in Italia per un breve periodo, con scalo in un paese UE che applica gli Accordi Schengen, è tenuto a presentare la dichiarazione di presenza?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Gli stranieri che vengono in Italia per visite, affari, turismo e studio per periodi non superiori ai tre mesi, non devono chiedere il permesso di soggiorno.\nPer lo straniero che proviene da Paesi che non applicano l'Accordo di Schengen l'obbligo di rendere la dichiarazione di presenza è ottemperato con l'apposizione del timbro uniforme Schengen sul documento di viaggio al momento del controllo di frontiera.\nLo straniero che invece proviene da Paesi che applicano l'Accordo di Schengen dovrà presentare la dichiarazione di presenza, entro otto giorni dall'ingresso, al questore della provincia in cui si trova.\nPer chi alloggia in strutture alberghiere costituirà dichiarazione di presenza copia della dichiarazione resa all'albergatore e sottoscritta dallo straniero. La copia di queste dichiarazioni sarà consegnata allo straniero per essere esibita ad ogni richiesta da parte degli ufficiali e agenti di pubblica sicurezza.\nDall'8 agosto 2009 è introdotto il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato italiano (ai sensi della Legge n. 94 del 15/7/2009). Pertanto, chi entra o soggiorna in maniera irregolare in Italia commette il reato di immigrazione clandestina, punito con un'ammenda da 5.000 a 10.000 euro.\n\tI cittadini stranieri che entrano o soggiornano in Italia illegalmente sono denunciati al giudice di pace e rimpatriati. Il Questore, pertanto, dopo aver eseguito l'espulsione o il respingimento dello straniero, ne dà comunicazione allo stesso giudice di pace che pronuncia sentenza di non luogo procedere.\nPer approfondimenti: Ministero dell'Interno - Polizia di Stato - Modello Dichiarazione di Presenza\n"
}
] |
473 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa occorre fare se il rimborso ottenuto è differente da quello emerso in dichiarazione?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il rimborso richiesto con la dichiarazione può essere ridotto a seguito dei controlli (automatici e formali) dell’Agenzia delle Entrate, i cui esiti sono comunicati al contribuente.In questi casi si consiglia di ricontrollare attentamente la dichiarazione e la comunicazione che l’Agenzia delle Entrate invia per posta e, in caso di diversità o errori, di chiedere chiarimenti all’ufficio dell’Agenzia dell’Entrate o, telefonicamente, tramite il n. 848.800.444.\n\tNel caso in cui si è convinti che l’Agenzia delle Entrate abbia commesso un errore, e questo non venga sanato in autotutela, è possibile presentare ricorso.\n\tPuò anche accadere che il credito a favore del contribuente sia maggiore di quello atteso per motivi uguali e contrari a quelli visti prima. Il sistema dei controlli automatici infatti non corregge solo gli errori commessi dal contribuente a suo vantaggio, ma anche quelli a suo danno. Anche in questi casi si consiglia di controllare attentamente la comunicazione con la quale l’Agenzia delle Entrate rende notigli esiti del controllo automatizzato. L’aumento del credito potrebbe essere dipeso da un’informazione errata che, a sua volta, potrebbe aver indotto in errore i programmi informatici che provvedono al controllo delle dichiarazioni.\n\tA seguito della ricezione della comunicazione inviata dall’Agenzia delle Entrate con cui viene riconosciuto il maggior credito, è necessario contattare il numero verde 848.800.444 o un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate per verificare la natura dell’errore.\n\tQuesto permetterà ai funzionari dell’Agenzia delle Entrate di correggere quell’errore ed evitare che abbia conseguenze negative su altre dichiarazioni oppure consentirà di confermare la correttezza del controllo e rendere possibile l’erogazione del maggior rimborso.\n\tIn ogni caso, senza l’intervento di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate, non viene erogato alcun\n\t“maggior” rimborso.\nPer maggiori informazioni e approfondimenti consultare Annuario del contribuente 2013\n"
}
] |
474 | [
{
"from": "human",
"value": "Che differenze ci sono tra Carta di soggiorno e Permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "In Italia, il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo ha sostituito a tutti gli effetti la carta di soggiorno, che fino all'inizio del 2007 veniva rilasciata agli stranieri extracomunitari lungo residenti in virtù dell'art. 9 del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286 prima delle modifiche introdotte allo stesso dal Decreto Legislativo 8 gennaio 2007, n. 3.\nNell'attuale ordinamento giuridico la carta di soggiorno è un istituto completamente diverso: infatti dall’1 aprile 2007, data di entrata in vigore del Decreto Legislativo 6 febbraio 2007, n. 30, tale denominazione si utilizza soltanto per il titolo di soggiorno rilasciato agli stranieri extracomunitari familiari di cittadini comunitari (e italiani) residenti sul territorio italiano, in possesso dei requisiti richiesti, ai sensi dell'art. 10 del Decreto Legislativo 6 febbraio 2007, n. 30, a cui viene rilasciata la \"Carta di soggiorno per familiare di cittadino comunitario\".\nIl permesso di soggiorno CE di lungo periodo, ai sensi dell'art. 9 del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, può essere richiesto dallo straniero extracomunitario in possesso, da almeno cinque anni, di un permesso di soggiorno in corso di validità, che dimostri la disponibilità di un reddito minimo non inferiore all'importo annuo dell'assegno sociale e di un alloggio idoneo e che non sia pericoloso per l'ordine pubblico o la sicurezza dello Stato.\nIl rilascio è subordinato al superamento test di conoscenza della lingua italiana. E' in funzione un sistema informatico di gestione delle domande per la partecipazione al test di italiano.\nLa domanda va presentata presso gli Uffici postali oppure, senza utilizzare il kit, ci si può recare presso i Comuni che offrono questo servizio o presso i Patronati.\nE' in funzione un sistema informatico di gestione delle domande per la partecipazione al test.\nIl permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo:\n"
}
] |
475 | [
{
"from": "human",
"value": "Dove si possono trovare informazioni sul passaggio dal sistema di trasmissione televisiva analogica al digitale?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il passaggio alla televisione digitale in Italia ha avuto origine a partire dalla Conferenza di Ginevra del giugno 2006 quando l’Italia ha deciso di procedere gradualmente alla digitalizzazione del Paese, attraverso un calendario per aree tecniche condiviso con le Regioni e stabilito per legge. Affinchè la transizione avvenisse è stato costituito il Comitato Nazionale Italia Digitale (CNID) in rappresentanza di AGCOM, Regioni ed Enti locali, emittenti televisive nazionali e locali, produttori di tv e decoder, distributori di apparati, installatori e consumatori.\n\tSi è trattato di un percorso innovativo che ha visto la partecipazione e la collaborazione di diversi soggetti istituzionali (Regioni, Province, Comuni), oltre che di rappresentanti delle associazioni di categoria e dei consumatori, coordinati dal Ministero dello Sviluppo Economico.\nIl passaggio dal vecchio sistema analogico al digitale ha prodotto per i cittadini italiani una serie di benefici:\n"
}
] |
476 | [
{
"from": "human",
"value": "Dove è possibile trovare informazioni sul sistema di trasmissione televisiva in tecnologia digitale?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il sistema di trasmissione televisiva digitale terrestre, subentrato al vecchio sistema analogico in uso in Italia per oltre cinquanta anni, ha reso gli apparecchi televisivi capaci di utilizzare il linguaggio digitale, proprio come i computer e la telefonia mobile di nuova generazione.\nIn Italia dal mese di luglio 2012 le trasmissioni televisive avvengono esclusivamente in tecnologia digitale.\nIl Ministero dello Sviluppo Economico ha realizzato un'apposita sezione del proprio sito web dedicata al digitale (TV Digitale), dove vengono approfonditi aspetti di rilievo.\nL'ente ha anche predisposto una \"Guida pratica per il passaggio al digitale\" contenente alcune indicazioni e modalità di soluzione di eventuali difficoltà.\n"
}
] |
477 | [
{
"from": "human",
"value": "A chi ci si può rivolgere in caso di diniego, totale o parziale, o di differimento all'accesso agli atti?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "In caso di determinazioni - diniego, espresso o tacito, o differimento dell'accesso - concernenti il diritto di accesso adottate dalle amministrazioni statali o dai soggetti ad esse equiparati operanti in ambito ultraregionale, è possibile ricorrere in via amministrativa alla Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, organo preposto alla vigilanza sull'attuazione del principio della piena conoscibilità e trasparenza dell'attività della pubblica amministrazione.\nLa presentazione del ricorso innanzi alla Commissione sospende i termini per il ricorso al Tribunale amministrativo regionale, pertanto questo ricorso amministrativo non è alternativo a quello giurisdizionale.\nIl procedimento innanzi alla Commissione si svolge in tempi particolarmente rapidi e garantisce il rispetto del contradditorio; le parti possono infatti essere udite anche personalmente senza necessità dell'assistenza del difensore.\nIn caso di accoglimento del ricorso la Commissione ordina all'amministrazione l'esibizione del documento richiesto, fissando, ove necessario, un termine perentorio.\nL'organismo, oltre ad adottare le determinazioni che le competono in materia di ricorsi, vigila affinchè sia attuato il principio di piena conoscibilità dell'attività della pubblica amministrazione. Essendo dotata di competenze tecniche, infine, la Commissione può proporre al Governo modifiche ai testi legislativi e regolamentari.\n"
}
] |
478 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile esercitare il diniego di rinnovo del contratto di locazione ad uso abitativo alla prima scadenza?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Alla prima scadenza il locatore puo' inviare la cosiddetta \"lettera di sfratto\" al conduttore, avente ad oggetto l'esercizio di diniego del rinnovo del contratto di locazione di un immobile ad uso abitativo, da esercitarsi con un preavviso di almeno sei mesi prima dello scadere del contratto.\nTale facoltà può esser esercitata dal locatore alla prima scadenza soltanto in presenza di casi tassativi elencati all'art. 3 della Legge del 9 dicembre 1998, n.431.\n"
}
] |
479 | [
{
"from": "human",
"value": "Come è possibile reperire le circolari del Dipartimento Funzione Pubblica?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Sul sito del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione sono disponibili i testi delle circolari a partire dall'anno 2001.\nInformazioni circa documenti relativi ad anni precedenti possono essere richieste all'Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) del Dipartimento della Funzione Pubblica.\nL'URP è situato in Via del Sudario, 49 - 00186 Roma; riceve il pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 14:00 e il martedì e il giovedì dalle 15:00 alle 18:30; può essere contattato: telefonicamente ai numeri: +39 06-6899-7300 e +39 06-6899-7366, inviando un fax al numero 06-6899-7428 e/o una email utilizzando l'apposito form o scrivendo all'indirizzo urpdfp@funzionepubblica.it\n"
}
] |
480 | [
{
"from": "human",
"value": "Sussiste l'obbligo al versamento del contributo di solidarietà alle Casse Pensioni della Gestione Dipendenti Pubblici?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il versamento alle gestioni pensionistiche obbligatorie del contributo di solidarietà, pari al 10% delle quote e delle contribuzioni a carico dei datori di lavoro destinate ai fondi di previdenza complementare rivolti ai dipendenti pubblici - compresi Perseo e Sirio - è stato confermato con il Messaggio INPS n. 8831 del 2013.\nIl contributo di solidarietà è stato previsto nella misura del 10% dall’art. 9 bis del Decreto Legge 29 marzo 1991, n. 103, convertito con modificazioni, dalla Legge 1 giugno 1991, n. 166.\n"
}
] |
481 | [
{
"from": "human",
"value": "In caso di decesso del lavoratore iscritto all'Inpdap a chi spetta l'indennità di buonuscita?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Per quanto riguarda la corresponsione dell'indennità di buonuscita ai superstiti è necessario considerare se il decesso è avvenuto in attività di servizio o dopo il collocamento a riposo.\nIn caso di decesso in attività di servizio: l'indennità maturata fino a quel momento spetta nell'ordine:\n"
}
] |
482 | [
{
"from": "human",
"value": "Cos'è l'indennità premio di servizio spettante ad alcuni dipendenti pubblici assistiti dall'Inps Gestione Dipendenti Pubblici?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L’indennità premio di servizio (Ips) è una somma di denaro corrisposta una tantum al dipendente iscritto all’Inps Gestione Dipendenti Pubblici alla fine del rapporto di lavoro.\nL'Ips si rivolge ai dipendenti degli Enti locali, del Servizio sanitario nazionale e degli altri enti iscritti al fondo di previdenza ex Inadel.\n\tHanno diritto all'indennità premio di servizio:\n\t- i dipendenti assunti prima del 31 dicembre 2000 con contratto a tempo indeterminato;\n\t- i dipendenti che hanno risolto il rapporto di lavoro e quello previdenziale con l'Inps Gestione Dipendenti Pubblici con almeno un anno di iscrizione.\nInps Gestione Dipendenti Pubblici: Indennità premio di servizio\n"
}
] |
483 | [
{
"from": "human",
"value": "Come deve procedere un dipendente della Pa con contratto di lavoro antecedente al 31 dicembre 2000 per ottenere l'indennità di buonuscita?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L'indennità di buonuscita viene liquidata d'ufficio, quindi non è necessario presentare alcuna domanda specifica. Alla conclusione del rapporto di lavoro, l'amministrazione di appartenenza invia la documentazione necessaria per la liquidazione alla sede Inps, Gestione ex Inpdap competente per territorio.\nPer approfondimenti: Inpdap - Indennità di buonuscita\n"
}
] |
484 | [
{
"from": "human",
"value": "Un dipendente di un ente locale con contratto a tempo indeterminato antecedente al 31/12/2000 come deve procedere per ottenere l'indennità premio di servizio?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La prestazione è liquidata d'ufficio, quindi non occorre fare domanda.\nAll'atto della cessazione dal servizio dell'iscritto, l'ente di appartenenza invia alla sede Inps Gestione Dipendenti Pubblici competente per territorio la documentazione e i dati necessari alla liquidazione.\n"
}
] |
485 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali sono i tempi di prescrizione previsti per l'erogazione delle indennità premio di servizio (Ips) a favore di un dipendente pubblico andato in pensione?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il diritto alle prestazioni di fine servizio (Indennità di buonuscita e Indennità premio di servizio) o a eventuali riliquidazioni o aggiornamenti nel tempo decade dopo cinque anni dal momento in cui esso è sorto, sia per gli iscritti che per i loro superstiti. La prescrizione può essere interrotta da qualsiasi atto dell’interessato dal quale possa rilevarsi l’intenzione di avvalersi del diritto stesso.\nIndennità premio di servizio\nIndennità di buonuscita\n"
}
] |
486 | [
{
"from": "human",
"value": "Cos'è la previdenza complementare e chi ne sono i destinatari?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La previdenza complementare è una forma di previdenza integrativa che si aggiunge a quella obbligatoria. Ha lo scopo di garantire a tutti i lavoratori un tenore di vita adeguato anche dopo il pensionamento.\nI destinatari della previdenza complementare sono: i dipendenti pubblici e privati, i lavoratori autonomi, i liberi professionisti, i soci di cooperative, i cittadini titolari di redditi diversi da quelli da lavoro, i familiari a carico.\nLa previdenza complementare, a differenza di quella obbligatoria, è:\n"
}
] |
487 | [
{
"from": "human",
"value": "Cos'è il Trattamento di fine rapporto ed a chi spetta?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Trattamento di Fine Rapporto (Tfr) è una somma di denaro corrisposta al lavoratore dipendente all’atto della risoluzione del rapporto di lavoro. L’importo è determinato dall’accantonamento di una quota pari al 6,91% della retribuzione annua e dalle relative rivalutazioni, per ogni anno di servizio o frazione di anno. In quest’ultimo caso la quota è ridotta in proporzione e si computa come mese intero la frazione di mese uguale o superiore a 15 giorni.\nA chi si rivolge\n\tHanno diritto al Tfr:\n"
}
] |
488 | [
{
"from": "human",
"value": "Qual'è la procedura per modificare il nome dell'alunno sul diploma di licenza media in caso di errore?\n\t "
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione ovvero il Decreto legislativo 16 aprile 1994, n.297, stabilisce che le rettifiche dei dati anagrafici sui registri di esame, sui diplomi e su tutti gli altri atti scolastici devono essere disposte dagli Uffici Scolastici Provinciali (USP) su segnalazione dell’Istituto scolastico interessato.\n\tNel caso in cui l'errore emerga prima della sua consegna allo studente, il diploma deve essere annullato con doppia barratura obliqua, apposta con inchiostro indelebile, accompagnata dalla scritta ANNULLATO, così come precisa chiaramente la Circolare del MIUR 11 giugno 2010, n.51.\n\t \n"
}
] |
489 | [
{
"from": "human",
"value": "Ho ritirato il diploma di maturità: in seguito mi sono accorta che il nome riportato era sbagliato: la segreteria della scuola ha apportato una correzione sul retro, ma non ha voluto rilasciarmi un nuovo diploma. E' giusto ?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il certificato di diploma, realizzato dall'Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, non e' duplicabile: secondo la Legge 7 febbraio 1969, n.15 il diploma e' valido anche se sul documento sono state riportate delle correzioni. L'unico modo per avere un nuovo diploma, per esempio se si perde l'originale, e' chiedere un certificato sostitutivo agli Uffici scolastici provinciali (in caso di scuola secondaria di secondo grado): ha lo stesso valore dell'originale, ma su carta bianca.\n\tSe si tratta di una scuola secondaria di primo grado ci si deve rivolgere direttamente al dirigente scolastico.\n"
}
] |
490 | [
{
"from": "human",
"value": "Ho un diploma in educazione fisica rilasciato dall'ISEF, con questo titolo posso partecipare ai concorsi pubblici per i quali è richiesta la laurea? "
},
{
"from": "gpt",
"value": "La Legge n.136 del 18 giugno 2002 ha stabilito all'articolo 1 che i diplomi in educazione fisica rilasciati dall'ISEF, Istituto superiore di educazione fisica statale di Roma e dagli Istituti superiori di educazione fisica pareggiati, ai fini dell'accesso ai pubblici concorsi ed alle attivita' professionali, sono equiparati alle lauree afferenti alla classe 33 (laurea triennale in scienze motorie).\n\tNello specifico, il MIUR in occasione del concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici, con la nota n. 6012 del 19 luglio 2011, ha precisato che in merito alla validità del diploma ISEF sono intervenute sentenze del Consiglio di Stato, secondo le quali è priva di fondamento l’equiparazione del diploma ISEF al diploma di laurea quadriennale. Secondo la nota, le sentenze n. 3528 del 2006 e n. 209 del 2008 del Consiglio di Stato hanno di fatto svuotato di valore il riconoscimento di cui alla legge n. 136 del 2002 ai fini della partecipazione ai pubblici concorsi e all'esercizio delle attività professionali, ritenendo che la legge n. 136 non abbia avuto effetto ricognitivo dell'equiparazione predetta, e che comunque la laurea (triennale) non sia sufficiente per la partecipazione ai pubblici concorsi (ad esempio, a quelli per dirigente scolastico) per i quali sia richiesta la «laurea» statuendo che, ai sensi della Legge 18 giugno 2002, n. 136,” tale diploma equivale a laurea triennale e non già quadriennale, magistrale o equivalente”.\n\t \n"
}
] |
491 | [
{
"from": "human",
"value": "Se viene smarrito il diploma di maturità, è possibile richiedere un duplicato?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Si. In caso di smarrimento, distruzione o furto del diploma di scuola secondaria di II grado si può fare richiesta di duplicato presso l'Ufficio scolastico regionale competente, allegando la fotocopia di un documento di riconoscimento.\nSe invece il diploma originale non è mai stato ritirato, ci si deve prima accertare che il diploma non sia più depositato presso la scuola ove è stato conseguito ed in caso negativo richiedere l'originale all' Ufficio scolastico regionale competente.\n"
}
] |
492 | [
{
"from": "human",
"value": "A chi posso rivolgermi per avere una consulenza sui diritti a me conferiti dalla normativa europea?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Per ottenere una consulenza personalizzata sui diritti conferiti dalla normativa UE ai cittadini europei ci si può rivolgere al Servizio di Orientamento per i cittadini. Il CSS è un servizio pubblico di consulenza dell'UE, attualmente offerto da giuristi dell' European Citizen Action Service (ECAS) un'organizzazione esterna che opera per conto della Commissione europea.\n\tIl CSS non può però:\n"
}
] |
493 | [
{
"from": "human",
"value": "Come faccio a far valere la mia buona fede di contribuente?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Lo Statuto dei diritti del contribuente (legge n. 212 del 27 luglio 2000) all'art. 10 (\"Tutela dell'affidamento e della buona fede. Errori del contribuente\") afferma che i rapporti tra contribuente e amministrazione finanziaria sono improntati al principio della collaborazione e della buona fede.\nNon sono irrogate sanzioni, ne' richiesti interessi di mora, nel caso in cui l'errore del contribuente sia stato causato dall'essersi conformato ad indicazioni contenute in atti dell'amministrazione finanziaria e dalla stessa successivamente modificate.\nAllo stesso modo il contribuente sara' scusato quando il comportamento che ha determinato la violazione sia stato causato da fatti direttamente conseguenti a ritardi, omissioni o errori degli uffici fiscali.\nLe sanzioni non sono comunque irrogate quando la violazione dipende da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull'ambito di applicazione della norma tributaria (in ogni caso non determina obiettiva condizione di incertezza la pendenza di un giudizio in ordine alla legittimita' della norma tributaria) o quando si traduce in una mera violazione formale senza alcun debito di imposta.\n \n \n"
}
] |
494 | [
{
"from": "human",
"value": "In quali casi, come contribuente, posso fare un interpello all'amministrazione finanziaria?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Lo Statuto dei diritti del contribuente (LEGGE 27 luglio 2000, n. 212) con l'art. 11 (\"Interpello del contribuente\") ha introdotto l'istituto dell'interpello ordinario, a beneficio della generalita' dei contribuenti.\nIl contribuente, se nella normativa vi sono \"obiettive condizioni di incertezza\", puo' rivolgere un quesito scritto all'amministrazione finanziaria, che deve rispondere entro 120 giorni.\nSe la risposta non perviene entro questo termine si intende che l'amministrazione concorda con l'interpretazione prospettata dal contribuente. Di conseguenza è nullo qualunque atto emanato in difformita' dalla risposta dell'Amministrazione o dall'interpretazione prospettata dal contribuente e desunta in base al silenzio-assenso dell'Amministrazione.\nPer approfondimenti: Circolare Agenzia Entrate n.32 del 14/06/10 Nuove istruzioni sulla trattazione delle istanze di interpello\n"
}
] |
495 | [
{
"from": "human",
"value": "Che significa rimessione nei termini già scaduti ?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Lo Statuto dei diritti del contribuente (legge n. 212 del 27 luglio 2000) all'art. 9 ('Rimessione in termini') prevede la possibilità, a beneficio dei contribuenti, di rimessione nei termini qualora, per cause di forza maggiore, non sia possibile ottemperare agli obblighi tributari alle scadenze previste. I termini per l'adempimento degli obblighi tributari possono inoltre essere sospesi o differiti in favore dei contribuenti interessati da eventi eccezionali e imprevedibili.\n"
}
] |
496 | [
{
"from": "human",
"value": "In cosa consiste la tutela dell'integrità patrimoniale del contribuente?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La Legge 27 luglio 2000, n. 212 (Statuto dei diritti del contribuente) detta all'art. 8 \"Tutela dell'integrità patrimoniale\" una serie di disposizioni per la tutela dell'integrità patrimoniale del contribuente. In particolare:\n"
}
] |
497 | [
{
"from": "human",
"value": "A chi è possibile rivolgersi per una consulenza giuridica sui diritti che vengono riconosciuti dalla normativa europea? Come si sporge denuncia?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Per una consulenza e assistenza individuale è possibile rivolgersi al servizio di orientamento per i cittadini, che offre una consulenza giuridica gratuita sui diritti dei cittadini europei, oppure a SOLVIT, una rete on-line gratuita in cui gli Stati membri collaborano per risolvere, al di fuori del sistema giudiziario, i problemi transfrontalieri causati dalla cattiva applicazione della legislazione europea da parte degli enti pubblici nazionali o locali.\n"
}
] |
498 | [
{
"from": "human",
"value": "In cosa consiste l'aiuto dello Stato per l'acquisto della prima casa da parte di giovani coppie?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù è istituito il Fondo per l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa da parte di giovani precari.\n\tIl Fondo consente di ottenere un mutuo per l’acquisto della prima casa alle giovani coppie o ai nuclei familiari anche monogenitoriali con figli minori, titolari di contratti di lavoro atipici o a tempo determinato. Le giovani coppie o i nuclei familiari, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa, per accedere ai finanziamenti devono compilare il modello di domanda, allegare la documentazione richiesta e recarsi presso le filiali dei soggetti finanziatori aderenti all’iniziativa.\nIn particolare: sono ammissibili alla garanzia del Fondo i mutui ipotecari erogati per l’acquisto dell’abitazione principale. L’ammontare del finanziamento non deve essere superiore a 200.000 euro. Il tasso applicato e le condizioni del mutuo sono stabilite dai singoli istituti bancari entro i parametri consentiti dall’accordo tra il Dipartimento della Gioventù e l’ABI. I mutui potranno essere sottoscritti con un tasso massimo pari o equivalente a Euribor + 150 punti base per mutui di durata superiore a venti anni ed a Euribor + 120 punti base per mutui di durata inferiore, nel caso di mutui a tasso variabile, nonché ad un tasso massimo pari o equivalente a I.R.S. + 150 punti base per mutui di durata superiore a venti anni ed a I.R.S. + 120 punti base per mutui di durata inferiore, nel caso di mutui a tasso fisso. I finanziatori si impegnano a non chiedere ai mutuatari garanzie aggiuntive, oltre all’ipoteca sull’immobile e alla garanzia fornita dallo Stato.\nLa Garanzia del Fondo è concessa nella misura del 50% (cinquanta per cento) della quota capitale, tempo per tempo in essere, nei limiti dei mutui concedibili per i quali Consap – quale gestore - ha dato positiva approvazione, degli oneri determinati secondo quanto previsto dalla Convenzione e degli eventuali interessi contrattuali calcolati in misura non superiore al tasso legale in vigore alla data, e comunque per un ammontare non superiore a € 75.000,00 (settantacinquemila/00). La Garanzia è a prima richiesta, diretta, esplicita, incondizionata ed irrevocabile ed è efficace a decorre, in via automatica, dalla data di erogazione del mutuo.\n"
}
] |
499 | [
{
"from": "human",
"value": "In cosa consiste l'aiuto dello Stato per lo studio attraverso il Fondo per il credito?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Fondo istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù, ha l’obiettivo di offrire le garanzie necessarie per permettere ai giovani meritevoli di ottenere finanziamenti per l’iscrizione all’università, per seguire corsi di specializzazione post lauream o per approfondire la conoscenza di una lingua straniera.\nI giovani per accedere ai finanziamenti garantiti dal Fondo, devono compilare il modello di domanda, allegare la documentazione richiesta e recarsi presso le filiali dei soggetti finanziatori aderenti all’iniziativa.\nI giovani, tra i 18 e i 40 anni, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa possono chiedere finanziamenti per Corsi e Master fino ad un ammontare massimo di 25.000 euro (venticinquemila/00 euro) ed erogati in rate annuali di importo non inferiore a 3.000 euro (tremila/00) e non superiore ai 5.000 euro (cinquemila/00 euro).\n"
}
] |
500 | [
{
"from": "human",
"value": "A quali lavoratori disabili possono essere concessi i permessi lavorativi previsti dall'articolo 33 della Legge 104?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "I lavoratori dipendenti, cui sia stata riconosciuta la condizione di handicap con connotazione di gravità ai sensi dell'articolo 3, comma 3 della Legge 104 del 1992 e in possesso del relativo certificato, possono richiedere i permessi retribuiti previsti dall'articolo 33, comma 6 della Legge 104 del 1992. Altri certificati di invalidità non sono accettati.\n\t \n"
}
] |