id
int64
1
1.69k
conversations
listlengths
2
2
301
[ { "from": "human", "value": "Cittadino extracomunitario sposato con cittadina italiana: cosa fare per ottenere la cittadinanza italiana?" }, { "from": "gpt", "value": "Il cittadino straniero, o apolide, coniugato con un cittadino italiano può chiedere di acquistare, ai sensi dell’art. 5 della Legge 5 febbraio 1992, n. 91, la cittadinanza italiana in presenza dei seguenti requisiti:\n" } ]
302
[ { "from": "human", "value": "Residente in italia e coniugato con cittadina italiana, la concessione della cittadinanza italiana per matrimonio comporta la rinuncia alla cittadinanza che si possiede?" }, { "from": "gpt", "value": "La Legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante Nuove norme sulla cittadinanza italiana, NON richiede la rinuncia alla cittadinanza di origine per ottenere quella italiana.\nLa  L.91/1992 riconosce il diritto alla titolarità contemporanea di più cittadinanze, come risulta esplicitamente dall'art. 11 - ai sensi del quale il cittadino italiano che possiede, acquista, o riacquista una cittadinanza straniera, conserva quella italiana, salvo rinuncia - fatte salve le diverse disposizioni previste da accordi internazionali, come recita il 3° comma dell’art.26 della medesima legge.\nBisogna invece verificare se anche la legislazione del paese di origine ammette il possesso della doppia cittadinanza ed escludere che la cittadinanza di origine si perda automaticamente con l'acquisto volontario di una cittadinanza straniera.\nPer approfondimenti: Ministero dell'Interno - Concessione della cittadinanza\n" } ]
303
[ { "from": "human", "value": "Uno straniero con 2 cognomi richiedente la cittadinanza italiana, alla sua acquisizione, può mantenere il secondo cognome?" }, { "from": "gpt", "value": "Si. Come chiarito dalla Circolare del Ministero dell'Interno n.14424 del 23/12/13, è stato consentito il mantenimento del nome di origine del neo cittadino italiano, anche se composto da più cognomi.\nLa circolare indica che, a seguito di un parere del Consiglio di Stato, si prevede il pieno riconoscimento del nome di origine dello straniero che acquista la cittadinanza italiana e la possibilità per l'interessato, al momento della presentazione della domanda di cittadinanza di indicare gli elementi del proprio nome, nell'ambito delle generalità indicate nell'atto di nascita, disponendo che il decreto di conferimento della cittadinanza contenga tali elementi (ad esempio due cognomi).\n" } ]
304
[ { "from": "human", "value": "In caso di domanda di cittadinanza italiana per residenza da parte di uno straniero, si fa riferimento solo al reddito dell'aspirante cittadino italiano per valutare la disponibilità di mezzi adeguati per garantire l'autosufficienza economica e il soddisfacimento degli obblighi di solidarietà?" }, { "from": "gpt", "value": "No, come chiarito dalla circolare del Ministero dell'Interno K.60.1 del 5 gennaio 2007, è possibile prendere in considerazione la consistenza economica dell'intero nucleo familiare al quale l'aspirante cittadino italiano appartiene, quando dalla documentazione prodotta e/o dalla istruttoria esperita, si evince che esistono altre risorse che concorrono a formare il reddito.\nIn presenza di tali presupposti, la cittadinanza potrà essere concessa anche alle casalinghe prive di reddito proprio.\nPoichè possono essere autocertificabili solo i redditi propri, chiarisce la suddetta circolare, per i redditi degli altri componenti del nucleo familiare andrà necessariamente prodotta la documentazione (modello CUD, modello 730, modello UNICO) atta a dimostrare la disponibilità di mezzi di sostentamento adeguati.\n" } ]
305
[ { "from": "human", "value": "Cittadina di origine italiana coniugata con cittadino americano vive negli USA: all'atto della scelta della nazionalità ha scelto quella americana. Può tornare in possesso della nazionalità italiana, mantenendo quella americana?" }, { "from": "gpt", "value": "L'art. 13 della Legge 5 febbraio 1992, n. 91 prevede che si possa riottenere lo status di cittadino italiano:\n" } ]
306
[ { "from": "human", "value": "I cittadini comunitari residenti in Italia possono usufruire dell'assegno per il nucleo familiare concesso dai Comuni? Se si, a quanto ammonta l'importo mensile e quali le modalità per accedervi?\n \n " }, { "from": "gpt", "value": "Si. L'assegno per il nucleo familiare viene concesso dai Comuni alle famiglie di cittadini comunitari residenti in Italia con almeno tre figli minori  (figli propri o del coniuge o ricevuti in affidamento preadottivo) e con risorse reddituali e patrimoniali non superiori a quelle previste dall’indicatore della situazione economica (I.S.E.) valido per l’assegno. La circolare INPS n. 34 del 28.02.2013 stabilisce che l'assegno per il nucleo familiare da corrispondere agli aventi diritto per l'anno 2013 è pari, nella misura intera, a Euro 139,49. Per le domande relative al medesimo anno, il valore dell'indicatore della situazione economica, con riferimento ai nuclei familiari composti da cinque componenti, di cui almeno tre figli minori, è pari a Euro 25.108,71.\nPer chiedere l'erogazione della prestazione, deve essere presentata una domanda al Comune di residenza entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello per il quale è richiesto l’Assegno al nucleo familiare.\n\tLa domanda deve essere accompagnata da una dichiarazione sulla composizione e sulla situazione economica del nucleo familiare (I.S.E.). Il richiedente deve indicare sulla domanda la modalità di pagamento prescelta.\n\tL’INPS provvede al pagamento dell’assegno con cadenza semestrale posticipata (entro il 15 luglio e il 15 gennaio) per i dati ricevuti almeno 45 giorni prima della scadenza del semestre.\n" } ]
307
[ { "from": "human", "value": "Sono una cittadina extracomunitaria residente da oltre un anno in Italia. Posso guidare con la mia patente straniera?" }, { "from": "gpt", "value": "Gli stranieri titolari di una patente di guida non comunitaria in corso di validità possono guidare i veicoli - cui la patente abilita - fino ad un anno dall’acquisizione della residenza in Italia, purchè posseggano anche un permesso internazionale di guida o una traduzione giurata della patente.\nSecondo l'art. 135 del del Decreto Legislativo del 30 aprile 1992, n. 285 \"Nuovo Codice della Strada\", infatti i conducenti muniti di patente di guida e che, unitamente alla patente, abbiano un permesso\n\tinternazionale ovvero una traduzione ufficiale in lingua italiana della patente rilasciati dallo Stato estero di provenienza, possono guidare in Italia i veicoli per i quali è valida la loro patente o il loro permesso, purché non siano residenti in Italia da oltre un anno. Per poter guidare, la patente di guida ed il permesso internazionale devono essere in corso di validita'. Il permesso internazionale e' emesso dall'autorita' competente che ha rilasciato la patente ed e' conforme a quanto stabilito in apposite convenzioni internazionali cui l'Italia abbia aderito.\nDopo un anno di residenza in Italia è necessario, per poter condurre veicoli sul territorio italiano, convertire la patente.\nUn immigrato può convertire la patente straniera in quella italiana se lo Stato che ha rilasciato l’abilitazione alla guida ha sottoscritto accordi di reciprocità con l’Italia. L'elenco aggiornato degli Stati con cui l'Italia ha stipulato tali accordi è disponibile nella sezione Patenti e veicoli: stranieri in Italia e italiani all'estero del sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. \n\t \nPer approfondimenti: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Patenti e veicoli: stranieri in Italia e italiani all'estero\n\t \n" } ]
308
[ { "from": "human", "value": "I cittadini stranieri, regolarmente presenti in Italia, possono accedere  alle strutture del Servizio Sanitario Nazionale (SSN)?" }, { "from": "gpt", "value": "Sì, con modalità diverse a secondo del motivo del soggiorno, i cittadini stanieri extracomunitari possono avere assistenza sanitaria in Italia.\nI cittadini stranieri temporaneamente presenti per un periodo non superiore a 90 giorni (es. turisti), possono usufruire delle prestazioni sanitarie urgenti e di elezione dietro pagamento delle relative tariffe regionali. Non è prevista l’iscrizione al SSN tranne che per gli studenti e le ragazze alla pari.\nI cittadini stranieri con regolare permesso di soggiorno possono iscriversi al SSN rivolgendosi alla ASL del Comune di residenza anagrafica, o se non ancora residenti, di domicilio effettivo indicato nel permesso di soggiorno.\n\tL'iscrizione al SSN consente la scelta del medico di base iscritto nei registri ASL con conseguente attribuzione di 4 crediti riconoscibili ai fini dell'accordo di integrazione.\n\tL'assistenza sanitaria è estesa ai familiari a carico regolarmente soggiornanti in Italia.\nL'iscrizione può essere:\n" } ]
309
[ { "from": "human", "value": "Cos'è Cliclavoro?" }, { "from": "gpt", "value": "Cliclavoro è il nuovo portale pubblico per il lavoro realizzato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali creato per favorire l’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro e la collaborazione tra imprese, istruzione, formazione e politiche sociali. Attraverso il portale, cittadini ed imprese possono pubblicare candidature e offerte di lavoro e fare ricerche per entrare in contatto con chi cerca o offre lavoro attraverso il link diretto ai servizi.\nIl sito offre inoltre una serie di servizi aggiuntivi (parte relativa alle Comunicazioni Obbligatorie; collegamento ad Eures; banca dati Flexi; Lista Italiani all'Estero, ecc), di sondaggi e statistiche, di informazioni sui concorsi pubblici. \n \n" } ]
310
[ { "from": "human", "value": "In che modo il cittadino interessato al procedimento può esercitare il suo diritto di accesso ai documenti in forma telematica?" }, { "from": "gpt", "value": "La normativa in tema di procedimento amministrativo (Legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i.) attribuisce il diritto di prendere visione e di estrarre copia di documenti amministrativi a tutti i soggetti privati (compresi i c.d. controinteressati e i portatori di interessi pubblici o diffusi) che vantano un interesse diretto, concreto, attuale, riconducibile ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento rispetto al quale si richiede l’accesso. Il diritto di accesso previsto dalla Legge 241/90 non è riconosciuto a tutti i cittadini ma solamente a quanti si trovino in una particolare relazione “qualificata” con il documento in possesso dell’amministrazione. L’esercizio di questo diritto dovrà, quindi, avvenire in forme che garantiscano l’identificazione informatica della persona che presenta la richiesta di accesso.\nAnche queste richieste, quindi, dovranno essere conformi a quanto previsto dall’art. 65 del Codice dell’Amministrazione Digitale (Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e s.m.i.) per la presentazione valida di istanze e documenti alla PA.\nIn particolare, la richiesta di accesso agli atti da parte dei soggetti interessati potranno essere considerate valide solo se ricorre almeno uno dei seguenti presupposti:\n" } ]
311
[ { "from": "human", "value": "Può un medico - chirurgo di una struttura sanitaria pubblica rifiutarsi di somministrare un farmaco prescritto da un collega che il paziente utilizza da anni con buoni risultati?\n " }, { "from": "gpt", "value": "Il Codice di Deontologia Medica (FEDERAZIONE NAZIONALE DEGLI ORDINI DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI, 16 dicembre 2006), che contiene principi e regole che il medico-chirurgo e l'odontoiatra devono osservare, stabilisce all'art. 13 che la prescrizione di un accertamento diagnostico e/o di una terapia impegna la diretta responsabilità professionale ed etica del medico pertanto al medico è riconosciuta autonomia nella programmazione, nella scelta e nella applicazione di ogni presidio diagnostico e terapeutico, anche in regime di ricovero, fatta salva la libertà del paziente di rifiutarle e di assumersi la responsabilità del rifiuto stesso.\nIn nessun caso il medico dovrà accedere a richieste del paziente in contrasto con i principi di scienza e coscienza allo scopo di compiacerlo, sottraendolo alle sperimentate ed efficaci cure disponibili.\nInoltre, l'art. 22 precisa che il medico al quale vengano richieste prestazioni che contrastino con la sua coscienza o con il suo convincimento clinico, può rifiutare la propria opera, a meno che questo comportamento non sia di grave e immediato nocumento per la salute della persona assistita e deve fornire al cittadino ogni utile informazione e chiarimento.\n \n" } ]
312
[ { "from": "human", "value": "Quali requisiti devono possedere i collegi universitari per ottenere il riconoscimento legale da parte del MIUR?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 68, entrato in vigore il 15 giugno 2012, ha revisionato la normativa in materia di diritto allo studio e ha stabilito che, per ottenere la concessione di accreditamento da parte del Ministero, i Collegi universitari devono dimostrare di possedere requisiti minimi di carattere istituzionale, logistico e funzionale.\n\tIn particolare, oltre ai requisiti indicati nella Legge  14 novembre 2000, n. 338,  il D.Lgs n.68 precisa che i Collegi universitari devono prevedere nel proprio statuto uno scopo formativo e dimostrare di disporre di strutture ricettive in grado  di  ospitare  utenti italiani e stranieri, con particolare riguardo a  quelli  provenienti  da  Paesi dell'Unione  europea.\n\tL'accreditamento  del  collegio  universitario  di  e' condizione necessaria per la concessione del finanziamento statale.\n\tPer approfondimenti si può visitare il sito della Conferenza dei Collegi Universitari di Merito legalmente riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.\n" } ]
313
[ { "from": "human", "value": "Qual è la procedura da seguire per l’iscrizione all’Albo nazionale professionale dei centralinisti non vedenti?\n\t " }, { "from": "gpt", "value": "La Legge 29 marzo 1985, n. 113 prevede all'articolo 1 comma 3 che l’iscrizione all’Albo nazionale professionale dei centralinisti non vedenti avvenga a seguito di presentazione di domanda alla Direzione Regionale del Lavoro e sia subordinata alla presentazione dei seguenti documenti:\n- diploma di centralinista telefonico;\n- certificato, rilasciato dall’Unità sanitaria locale del luogo di residenza o del luogo in cui si svolge il corso di formazione professionale, da cui risulti che il richiedente è privo della vista o dispone di un residuo visivo non superiore ad un un decimo in entrambi gli occhi anche con correzione di lenti, e che è esente da altre minorazioni che potrebbero impedire l’espletamento della mansione di centralinista telefonico.\n\t \n\tOttenuta l’iscrizione all’Albo, la persona non vedente può presentare agli Uffici provinciali per l’inserimento mirato dei disabili, domanda d’iscrizione alla graduatoria riservata.\n\t \n\t \n" } ]
314
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i contratti che assumono rilievo ai fini della determinazione della base di computo della quota d'obbligo dei disabili?" }, { "from": "gpt", "value": "La Legge n. 92 del 28 giugno 2012 (Riforma Fornero del mercato del lavoro), ha modificato i criteri per la determinazione della base di computo della quota d'obbligo dei disabili; il nuovo testo dell'articolo 4 comma 1, primo periodo, della Legge 12 marzo 1999 n.68 così recita:\n\"Agli effetti della determinazione del numero di soggetti disabili da assumere, sono computati di norma tra i dipendenti tutti i lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato. Ai medesimi effetti, non sono computabili: i lavoratori occupati ai sensi della presente legge, i soci di cooperative di produzione e lavoro, i dirigenti, i lavoratori assunti con contratto di inserimento, i lavoratori occupati con contratto di somministrazione presso l'utilizzatore, i lavoratori assunti per attivita' da svolgersi all'estero per la durata di tale attivita', i soggetti impegnati in lavori socialmente utili assunti ai sensi dell'articolo 7 del decreto legislativo 28 febbraio 2000, n. 81, i lavoratori a domicilio, i lavoratori che aderiscono al programma di emersione, ai sensi dell'articolo 1, comma 4-bis, della legge 18 ottobre 2001, n. 383, e successive modificazioni. Restano salve le ulteriori esclusioni previste dalle discipline di settore.\"\n \n" } ]
315
[ { "from": "human", "value": "Qual è la normativa che regola per l'avviamento al lavoro delle persone con disabilità psichica?" }, { "from": "gpt", "value": "Il riferimento normativo è  la  Legge 12 marzo 1999 n.68  che introduce il sistema del “collocamento mirato” al fine di agevolare l'inserimento delle persone disabili nel mondo del lavoro.\n\tIn favore dei disabili psichici l'articolo 9 della Legge 68 del 1999 stabilisce che l'avviamento al lavoro venga effettuato tramite chiamata nomintativa sulla base delle Convenzioni previste dal successivo articolo 11, stipulate tra Centro per l'impiego e datore di lavoro.\n\t \n\t \n" } ]
316
[ { "from": "human", "value": "Quali sono le modalità di applicazione dell'art.3 comma 123 della legge 244/2007 (la finanziaria 2008) sull'equiparazione degli orfani di caduti sul lavoro con le vittime del terrorismo?" }, { "from": "gpt", "value": "L'art. 3 comma 123 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (finanziaria 2008), richiama l’art.1 comma 2 della legge 23 novembre 1998, n. 407, e successive modificazioni.\nTale articolo prevede l’equiparazione della categoria degli orfani o, in alternativa, del coniuge superstite di coloro che siano morti per fatto di lavoro, ovvero siano deceduti a causa dell'aggravarsi delle mutilazioni o infermità che hanno dato luogo a trattamento di rendita da infortunio sul lavoro, a quella delle vittime del terrorismo di cui all’art. 1 della Legge 20 ottobre 1990, n. 302, prevedendo ai fini del collocamento obbligatorio, un diritto di precedenza con preferenza a parità di titoli, per i soggetti indicati rispetto ad ogni altra categoria introducendo riserve di posti per l’assunzione ad ogni livello e qualifica anche a favore di coloro che svolgono già un’attività lavorativa.\nL’attuazione della disposizione in esame, rende necessari interventi sia sul piano normativo, sia sul piano amministrativo ed organizzativo che favoriscano una uniforme applicazione ed operatività della disciplina in materia di collocamento obbligatorio, con l’obbiettivo di scongiurare inopportune contrapposizioni tra persone che, a diverso titolo, vivono quotidianamente una condizione di fragilità.\nPertanto, in attesa di chiarimenti normativi in materia, la circolare n. 2 del 2010 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali - Assunzioni obbligatorie al punto 7: Ulteriori limitazioni per l'esclusione dei soggetti di cui all'articolo 18, comma 2, della legge n. 68 del 1999 - afferma:\n«Si ritiene opportuno far presente che i soggetti di cui all'articolo 3, comma 123 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 - orfani o in alternativa coniuge superstite di coloro che deceduti per \"fatto di lavoro\" - vanno a soddisfare, così come tutti i soggetti normodotati enunciati dall'articolo 18 della legge n. 68 del 1999, dalla legge n. 407 del 1998 nonché dalla legge n. 466 del 1980 e successive loro modificazioni, la quota d'obbligo prescritta dal comma 2 dell'articolo 18 della citata legge n. 68 del 1999 e quindi, sono computabili esclusivamente in tale quota di riserva».\nPer le aziende che hanno in organico un numero di dipendenti superiore alle 51 unità tale quota di riserva, con riferimento ai soggetti appartenenti alle categorie protette, è pari ad una unità.\n\t \n" } ]
317
[ { "from": "human", "value": "Esistono ipotesi specifiche di esonero per i datori di lavoro dall'obbligo d'assunzione dei disabili e qual è la relativa procedura?" }, { "from": "gpt", "value": "L'art. 5  della Legge 12 marzo 1999, n.68 disciplina le ipotesi di esclusioni, esoneri parziali e contributi esonerativi e al comma 2 prevede che \"I datori di lavoro pubblici e privati che operano nel settore del trasporto pubblico aereo, marittimo e terrestre non sono tenuti, per quanto concerne il personale viaggiante e navigante, all'osservanza dell’obbligo di cui all'articolo 3. Non sono inoltre tenuti\n\tall'osservanza dell'obbligo di cui all'articolo 3 i datori di lavoro del settore edile per quanto concerne il personale di cantiere e gli addetti al trasporto del settore. Indipendentemente dall'inquadramento previdenziale dei lavoratori è considerato personale di cantiere anche quello direttamente operante nei montaggi industriali o impiantistici e nelle relative opere di manutenzione svolte in cantiere. Sono altresì esentati dal predetto obbligo i datori di lavoro pubblici e privati del solo settore degli impianti a fune, in relazione al personale direttamente adibito alle aree operative di esercizio e regolarità dell’attività di trasporto.\" Il Decreto Legge 13 maggio 2011 n.70 convertito nella Legge 12 luglio 2011 n.106, ha aggiunto il seguente periodo: \"Fermo restando l'obbligo del versamento del contributo di cui al comma 3 al Fondo regionale per l'occupazione dei disabili, per le aziende che occupano addetti impegnati in lavorazioni che comportano il pagamento di un tasso di premio ai fini INAIL pari o superiore al 60 per cento, la procedura di esonero prevista dal presente articolo è sostituita da un'autocertificazione del datore di lavoro che attesta l'esclusione dei lavoratori interessati dalla base di computo\".\nPer ulteriori informazioni rivolgersi presso il Centro per l'impiego ed inserimento mirato disabili della Provincia di residenza\n" } ]
318
[ { "from": "human", "value": "Per usufruire delle agevolazioni previste dal collocamento mirato è necessario essere in possesso della relazione conclusiva sulle capacità residue al lavoro?" }, { "from": "gpt", "value": "Si, la relazione conclusiva sulle residue capacità lavorative consente di fruire dei benefici lavorativi previsti dalla Legge 12 marzo 1999, n. 68.\nLa relazione conclusiva è rilasciata dalla Commissione medica prevista dall'articolo 4 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104 integrata dal medico INPS.  La Commissione elabora sulla base della valutazione globale del richiedente la relazione conclusiva in cui sono contenuti suggerimenti per le forme di sostegno e strumenti tecnici necessari per l’inserimento o il mantenimento al lavoro del disabile.\nLa domanda per il riconoscimento della disabilità ai sensi della Legge n. 68 del 1999 deve essere presentanta per via telematica all'INPS territorialmente competente. \n\t \n\tPer ulteriori informazioni: Messaggio Inps n. 3989 del 16-02-2011\n" } ]
319
[ { "from": "human", "value": "Quale la procedura bisogna seguire per una ricerca mirata di un posto di lavoro, ai sensi della Legge 68 del 1999 \n " }, { "from": "gpt", "value": "L'art. 9 comma 6 della Legge 12 marzo 1999 n.68 prevede che i datori di lavoro pubblici e privati, soggetti alle disposizioni della legge inviino in via telematica agli uffici competenti un prospetto informativo dal quale risultino:\n\t- il numero complessivo dei lavoratori dipendenti\n\t- il numero e i nominativi dei lavoratori computabili nella quota di riserva di cui all'art. 3 della legge sopra citata\n\t- i posti di lavoro e le mansioni disponibili per i soggetti di cui all'art. 1 della legge in esame.\nTali prospetti informativi sono pubblici. Pertano gli uffici competenti (uffici inserimento mirato disabili delle Provincie, uffici disabilità presenti all'interno dei centri per l'impiego)  al fine di rendere effettivo il diritto di accesso ai suddetti documenti amministravi, dispongono la loro consultazione nelle loro sedi, negli spazi disponibili aperti al pubblico.\nAttraverso la consultazione di tali documenti, il disabile può assumere importanti informazioni relativamente ai nominativi delle aziende pubbliche e private soggette agli obblighi occupazionali previsti dalla Legge 12 marzo 1999 n.68, al numero di posti e alle mansioni disponibili, orientando in modo più efficace la propria ricerca di lavoro.\n\t \n" } ]
320
[ { "from": "human", "value": "Presso quale ufficio l'azienda deve presentare richiesta di sospensione degli obblighi di assunzione dei lavoratori disabili?\n " }, { "from": "gpt", "value": "In base a quanto previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica del 10 ottobre 2000, n. 333 articolo 4 commi 1 e 3,  la richiesta di sospensione degli obblighi occupazionali di lavoratori disabili per le imprese interessate da interventi di integrazione salariale, deve essere presentata al Centro per l'impiego della provincia presso cui è ubicata la sede dell'impresa.\n\t \n" } ]
321
[ { "from": "human", "value": "Sono un inoccupato, vorrei sapere se posso iscrivermi in più centri per l'impiego diversi della mia regione d'appartenenza. " }, { "from": "gpt", "value": "E' possibile iscriversi ad un solo centro per l'impiego e l'iscrizione può essere effettuata nel centro per l'impiego nel cui ambito di competenza territoriale si trova il domicilio dell'interessato (articolo 3 del Decreto legislativo 19 dicembre 2002 n. 297).\n \n" } ]
322
[ { "from": "human", "value": "Dove posso trovare informazioni pratiche per aprire un'impresa in Europa?" }, { "from": "gpt", "value": "La tua Europa è il portale attraverso il quale la Commissione europea, in cooperazione con le amministrazioni nazionali, fornisce informazioni per fare impresa nei Paesi europei. \n\tCliccando sulla mappa dell'Europa presente sul sito è possibile, per ogni singolo Paese europeo, conoscere l'iter per aprire una nuova impresa.\n \n" } ]
323
[ { "from": "human", "value": "Qual è la procedura per ottenere l'assegnazione di una farmacia?" }, { "from": "gpt", "value": "Il conferimento di un esercizio farmaceutico si ottiene per concorso, per acquisto o a titolo di successione. Nel primo caso, una volta ottenuta l'abilitazione professionale e l'iscrizione all'Albo, il candidato deve superare uno dei concorsi indetti su base provinciale. I vincitori del concorso, in base alla graduatoria finale, ottengono il conferimento di un esercizio farmaceutico resosi vacante (per decadenza o rinuncia del titolare) o di nuova istituzione.\nUn’acquisizione per trasferimento può avvenire per atto tra vivi o per successione ereditaria.\n" } ]
324
[ { "from": "human", "value": "Vorrei aprire una tabaccheria, cosa devo fare per avere la licenza?" }, { "from": "gpt", "value": "La distribuzione dei generi di monopolio sul territorio nazionale è curata dai depositari autorizzati che, attraverso i propri depositi fiscali, movimentano i prodotti rifornendosi dai produttori e rifornendo a loro volta le rivendite di tabacchi. La vendita al pubblico dei generi di monopolio sul territorio nazionale può essere effettuata attraverso: le rivendite ordinarie: le normali tabaccherie, accessibile al pubblico, che espongono il numero della concessione sull'apposita insegna a \"T\"; le rivendite speciali: ubicate presso particolari strutture quali porti, aereoporti, stazioni ferroviare, aree di servizio automobilistiche, caserme, istituti penali, etc.; i patentini: istituiti nei Bar di rilevante frequentazione, i cui titolari si riforniscono presso la rivendita ordinaria più vicina; i distributori automatici: installati a cura del rivenditore nelle immediate vicinanze del locale sede della rivendita.\nSul sito dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS) sono disponibili apposite pagine dedicate alle specifiche procedure per: \n- aprire una  Rivendita ordinaria  \n- aprire una Rivendita speciale\n- ottenere un Patentino\n- installare un Distributore automatico\nAAMS Struttura - Uffici Regionali\n" } ]
325
[ { "from": "human", "value": "Una PA può attivare una casella PEC del Progetto Postacertificat@? In che modo?" }, { "from": "gpt", "value": "Si. Tutte le Pubbliche Amministrazioni, centrali e locali, possono richiedere la casella PostaCertificat@ per ogni registro di protocollo utilizzato per le comunicazioni tra Pubblica Amministrazione e Cittadino.\nLe amministrazioni, per poter accedere al servizio devono consegnare il modulo di adesione unitamente a tutte la documentazione richiesta. L'invio può essere effettuato in tre diverse modalità:\n" } ]
326
[ { "from": "human", "value": "Come posso individuare un organismo a cui affidare una mediazione?\n " }, { "from": "gpt", "value": "Il data base disponibile on line sulla pagina del Ministero della Giustizia sulla quale è pubblicato l'elenco degli organismi di mediazione consente la ricerca provincia e comune e poichè un organismo di mediazione può essere operativo in più luoghi contemporaneamente questa evenienza viene sempre segnalata. Gli organismi indicati con il codice P sono da considerarsi iscritti a titolo provvisorio.\n\t \n\tLe domande di mediazione vanno presentate alla sede legale dell'organismo mentre gli incontri di mediazione possono svolgere presso le sedi operative.\n\t \n" } ]
327
[ { "from": "human", "value": "Come fa un'azienda a certificare i prodotti biologici?" }, { "from": "gpt", "value": "L'azienda deve essere sottoposta al sistema di controllo, secondo diverse fasi indicate sul sito del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.\nPer la certificazione delle produzioni come \"Prodotto da agricoltura biologica\", l'azienda agricola deve aver rispettato le norme dell'agricoltura biologica per un periodo, definito \"di conversione all'agricoltura biologica\", di almeno due anni prima della semina o, nel caso delle colture perenni diverse dai prati, di almeno tre anni prima del raccolto.\nI riferimenti normativi, che regolano la produzione biologica e l'etichettatura dei prodotti biologici, sono contenuti nelle disposizioni per l'attuazione dei regolamenti (CE) n. 834/2007, n. 889/2008, n. 1235/2008. \n" } ]
328
[ { "from": "human", "value": "Quali sono gli adempimenti previsti per l'avvio di un'impresa individuale/familiare?" }, { "from": "gpt", "value": "L'Impresa individuale è la forma più semplice e meno onerosa. L'imprenditore è l'unico responsabile della sua gestione con la conseguenza dell'estensione del rischio di impresa a tutto il patrimonio personale dell'imprenditore stesso (responsabilità illimitata).\n\tL'impresa individuale può avvalersi di dipendenti e/o collaboratori per lo svolgimento dell'attività.\nDal punto di vista fiscale e previdenziale occorre: attribuzione del numero della partita IVA; iscrizione presso il Registro delle Imprese e presso albi, registri, elenchi in caso di esercizio di particolari attività; iscrizione all'INPS ed eventualmente all'INAIL; richiesta eventuale di licenze o autorizzazioni amministrative, sanitarie; tenuta di regolare contabilità.\nPer la costituzione di un'impresa individuale non è necessario l'atto pubblico  nè un capitale minimo.\nL'impresa individuale può assumere la forma di impresa familiare quando ad essa collaborano familiari (coadiuvanti) dell'imprenditore.\n\tPer la collaborazione prestata, ai familiari vengono riconosciuti alcuni diritti patrimoniali e amministrativi. Vi è infatti il riconoscimento di una quota di partecipazione agli utili dell'impresa e la possibilità per i collaboratori prendere parte alle decisioni in merito alla gestione straordinaria dell'impresa stessa.\n\tLa costituzione dell'impresa avviene per atto pubblico o scrittura privata autenticata.\nDal punto di vista fiscale e previdenziale l'impresa familiare viene considerata comunque come un'impresa individuale.\nSi considerano familiari coadiuvanti: il coniuge, i figli legittimi o legittimati, adottivi e gli affiliati; i figli naturali legalmente riconosciuti o giudizialmente dichiarati, i figli nati da precente matrimonio dell'altro coniuge, i minori regolarmente affidati, i nipoti in linea diretta, i fratelli e le sorelle, gli ascendenti (genitori, nonni, bisnonni) e gli equiparati ai genitori  (adottanti, affilianti, genitori naturali di figli legalmente riconosciuti..), i parenti entro il 3° grado e gli affiliati entro il 2°\nImportante\n\tCon l’introduzione della L. 40/07, le comunicazioni relative all’iscrizione, modificazione e cessazione di un’impresa da effettuare al Registro Imprese, all’Agenzia delle Entrate , all’Inps e all’Inail sono sostituite dalla “Comunicazione Unica” che l’imprenditore effettua solo presso il Registro Imprese territorialmente competente per via telematica.\nPer ulteriori approfondimenti: CCIAA TS - impresa individuale/familiare\n \n" } ]
329
[ { "from": "human", "value": "Come posso ottenere la qualifica di acconciatore?" }, { "from": "gpt", "value": "In base alla Legge 17 agosto 2005, n. 174, per esercitare l'attività di acconciatore è necessario dimostrare il possesso di uno dei requisiti professionali di seguito elencati:\n" } ]
330
[ { "from": "human", "value": "Faccio il buttafuori in un locale notturno: ho sentito di nuove disposizioni a proposito del reclutamento del personale di controllo e sicurezza. Cosa devo fare per essere in regola?" }, { "from": "gpt", "value": "Secondo quanto stabilisce il Decreto 6 ottobre 2009 del Ministero dell'Interno gli addetti alla sicurezza fuori e dentro i locali (così detti buttafuori), dovranno iscriversi a un elenco speciale gestito dalle Prefetture il cui accesso sarà consentito ai possessori dei seguenti requisiti:\na) età non inferiore a 18 anni; \nb) buona salute fisica e mentale, assenza di daltonismo, assenza di uso di alcool e stupefacenti, capacità di espressione visiva, di udito e di olfatto ed assenza di elementi psicopatologici, anche pregressi, attestati da certificazione medica delle autorità sanitarie pubbliche; \nc) non essere stati condannati, anche con sentenza non definitiva, per delitti non colposi; \nd) non essere sottoposti a misure di prevenzione ovvero destinatari di provvedimenti di cui all'art. 6 della legge 13 dicembre 1989, n. 401(divieto di accedere a manifestazioni sportive);\ne) non essere aderenti o essere stati aderenti a movimenti, associazioni o gruppi organizzati aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiose; \nf) diploma di scuola media inferiore;\ng) superamento del corso di formazione di cui all'art. 3 del presente decreto che prevede lo studio di materie di area giuridica, tecnica, psicologico-sociale; \nLa perdita di uno o più requisiti comporterà la cancellazione dall'albo.\n \n" } ]
331
[ { "from": "human", "value": "Cosa si deve fare per diventare agente di commercio?" }, { "from": "gpt", "value": "Con l'entrata in vigore del Decreto Legislativo 26 marzo 2010, n. 59, in attuazione della Direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno (c.d. “Direttiva servizi”), il Ruolo degli agenti e rappresentanti di commercio è stato soppresso (art. 74, comma 1). La soppressione del Ruolo non comporta la “liberalizzazione” del rispettivo settore, ma significa semplicemente che l’esercizio di tale attività è soggetto alla Segnalazione Certificata di Inizio Attività  corredata delle autocertificazioni e delle certificazioni attestanti il possesso dei requisiti morali e professionali richiesti dalle attuali norme di riferimento (che rimangono pertanto in vigore). Pertanto, a decorrere dal 31 luglio 2010 l'attività di agente e rappresentante di commercio può essere iniziata lo stesso giorno della presentazione della SCIA alla Camera di Commercio competente per territorio. Dal 31 luglio 2010 la Dichiarazione di Inizio Attività (DIA) è stata sostituita dalla Segnalazione Certificata di Inizio attività (SCIA).\n\tLa SCIA si applica a tutte le attività economiche soggette a verifica dei requisiti:\n\t- agente di affari in mediazione;\n\t- agente e rappresentante di commercio;\n\t- autoriparazione;\n\t- commercio all’ingrosso;\n\t- facchinaggio;\n\t- impiantistica;\n\t- mediatore marittimo;\n\t- pulizia;\n\t- spedizioniere.\n\tLa SCIA deve:\n\t- essere presentata al Registro Imprese della Camera di Commercio di competenza nel giorno dell'inizio dell'attività economica;\n\t- essere allegata ad un modello di Comunicazione Unica e di iscrizione/variazione al Registro Imprese (Mod. S1, S2, S5, I1, I2);\n\t- contenere le autocertificazioni necessarie per documentare il possesso dei requisiti personali, morali e professionali previsti dalle normative.\n\tDopo aver presentato la SCIA il nuovo imprenditore può iniziare a svolgere l'attività senza aspettare i 30 giorni previsti dalla normativa precedente. Le amministrazioni hanno 60 giorni a disposizione per esercitare i controlli e prendere i provvedimenti necessari.\nCon decreto del 26/10/2011 il Ministero dello Sviluppo Economico ha precisato le modalità per l'iscrizione nel registro delle imprese e nel REA dei soggetti che esercitano l'attività di agente e rappresentante di commercio.\nPer ulteriori informazioni contattare la Camera di commercio della propria città.\n" } ]
332
[ { "from": "human", "value": "Sono interessato alla professione del chiropratico. A chi posso rivolgermi per informazioni?" }, { "from": "gpt", "value": "La figura del chiropratico pur essendo riconosciuta in Italia, non gode però dell'esistenza di un Albo. Per intraprendere questa professione è necessaria una laurea in Chiropratica. In Italia non ci sono corsi universitari, per cui occorre frequentarli all'estero, nei college riconosciuti dalla Federazione Mondiale della Chiropratica. Le sedi attuali sono in Francia, Inghilterra, Danimarca, USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa. L'elenco è nella sezione dedicata del sito web: http://www.chiropratica.it\nI corsi durano 5 o 6 anni e si accede con il diploma di maturità. Una volta conseguito il titolo si può lavorare presso uno studio medico oppure presso un centro specialistico.\nAi sensi dell'art. 2, comma 355 della Legge 24 dicembre 2007, n. 244 è istituito presso il Ministero della Salute, senza oneri per la finanza pubblica, un registro dei dottori in chiropratica. L’iscrizione al suddetto registro è consentita a coloro che sono in possesso di diploma di laurea magistrale in chiropratica o titolo equivalente.\n" } ]
333
[ { "from": "human", "value": "Vorrei sapere come si diventa mediatore linguistico e se esiste una normativa ministeriale per richiedere questa figura all'interno di una scuola pubblica." }, { "from": "gpt", "value": "Il mediatore linguistico e culturale in ambito scolastico, una figura professionale che, attraverso la relazione, sia con il proprio mondo di origine, sia con il mondo in cui è approdata, riesce a fare da ponte fra l’allievo immigrato e il mondo della scuola, del quale quest’ultimo viene a far parte.\n\tLa formazione del mediatore dovrà esplicitarsi in tre ambiti: linguistico, culturale e relazionale.\n" } ]
334
[ { "from": "human", "value": "Come si diventa promotore finanziario?\n " }, { "from": "gpt", "value": "Il promotore finanziario è un operatore dell'industria del risparmio abilitato alla promozione e al collocamento di prodotti finanziari e servizi di investimento in luogo diverso dalla sede e dalle dipendenze del soggetto abilitato per cui opera, come previsto dall'art. 31 del Decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58.\nIl promotore finanziario deve essere in possesso dei requisiti di onorabilità prescritti dal Decreto del Ministero del Tesoro del 11 novembre 1998, n. 472 e dei requisiti di professionalità verificati dall'APF (Albo Promotori Finanziari) «sulla base di rigorosi criteri valutativi che tengono conto della pregressa esperienza professionale, validamente documentata ovvero sulla base di prove valutative». E' necessario, quindi, iscriversi all'Albo unico nazionale gestito dall'APF.\n\tIl promotore finanziario è tenuto altresì al rispetto dei principi contenuti nel Testo unico della finanza (D. lgs. 58/1998) e specificati dalle prescrizioni regolamentari della Consob (Regolamento Intermediari Consob n. 16190 del 29 ottobre 2007).\nL'attività svolta dai promotori finanziari è presidiata da puntuali regole di comportamento che si sostanziano in obblighi per gli stessi e in garanzia per i risparmiatori che con loro entrano in contatto, in un quadro di regole precettive finalizzate a tutelare il risparmio. Il rapporto coi clienti deve essere improntato ai principi di trasparenza, diligenza e correttezza, che si traducono nella riservatezza dei dati acquisiti dai clienti, nell'impiego delle proprie strutture organizzative e professionali e del proprio set di informazioni per poter rispondere ad ogni esigenza informativa dell'investitore.\nLe varie associazioni categoria hanno dei codici deontologici che disciplinano la condotta del promotore finanziario.\n" } ]
335
[ { "from": "human", "value": "Come si diventa revisore contabile?\n " }, { "from": "gpt", "value": "Il revisore contabile in Italia è un esperto in contabilità, bilancio e controllo interno ed esterno delle scritture contabili di società di capitali, enti pubblici, privati e non profit iscritto presso l'apposito albo, gestito dalla \"Registro Revisori Legali SRL\".\nPer iscriversi è necessario:\n- il possesso dei requisiti di onorabilità previsti dall’articolo 3, comma 1 del D. M. 20 giugno 2012, n. 145;\n-  il possesso di un diploma di laurea in materie economico-aziendali o giuridiche, ovvero essere in possesso di un diploma di laurea nelle stesse materie conseguito a seguito di un percorso di studi della durata minima di tre anni;\n- iscriversi nel Registro del Tirocinio e compiere un praticantato di durata triennale presso un revisore contabile avente ad oggetto il controllo di bilanci di esercizio e consolidati;\n- superare l'esame di idoneità professionale disciplinato dal regolamento di cui all’art. 4 del Decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39.\nCon la determina del Ragioniere Generale dello Stato del 21 giugno 2013 vengono definite le modalità di invio dei dati relativi alla \"prima formazione\" del registro dei revisori legali. Tutti i revisori iscritti nel Registro sono pertanto tenuti entro il termine del 23 settembre 2013 ad aggiornare i propri dati e ad inserire gli eventuali incarichi di revisione legale, previo accreditamento personale all’area riservata secondo le modalità contenute nel documento tecnico previsto nella circolare del 7 agosto 2013 n. 34.\n \nDisponibile anche la pagina del MEF dedicata alla professione di revisore legale. \n \n" } ]
336
[ { "from": "human", "value": "Vorrei ottenere il titolo di verificatore ambientale accreditato per le certificazioni di qualità ambientale. A chi mi devo rivolgere?" }, { "from": "gpt", "value": "Per poter operare, il Verificatore Ambientale deve essere accreditato, cioè devono essergli riconosciute formalmente la competenza, l'indipendenza e la capacità, requisiti richiesti dal Regolamento CE n. 1221/09.\n\tL' accreditamento consente ai Verificatori Ambientali di svolgere la loro attività in tutti gli Stati membri della UE e dell'EEA (European Economic Area).\n\tL'istruttoria tecnica per l'accreditamento e/o per l'estensione della sua portata ( in relazione ai codici NACE ) è svolta dall' ISPRA che ha anche compiti di sorveglianza periodica sulle attività dei verificatori accreditati in Italia e su quelli che si notificano da altro Stato membro dell'UE.\n\tL'accreditamento può essere richiesto da organizzazioni o da singoli professionisti che potranno operare in modo autonomo.\n" } ]
337
[ { "from": "human", "value": "Come faccio a cercare un lavoro in Europa?" }, { "from": "gpt", "value": "Può consultare il sito EURES , il Portale europeo della mobilità professionale, con offerte d’impiego in 31 paesi e una rete di consulenti professionali.\n\tLa rete EURES ha lo scopo di fornire servizi ai lavoratori e ai datori di lavoro nonché a tutti i cittadini che desiderano avvalersi del principio della libera circolazione delle persone. I servizi prestati sono di tre tipi: informazione, consulenza e assunzione/collocamento (incontro domanda/offerta).\n\tEURES dispone di un rete di più di 700 consulenti EURES che ogni giorno sono in contatto con persone alla ricerca di un impiego e datori di lavori in tutta Europa.\nEURES ha un ruolo particolarmente importante da svolgere nelle regioni europee transfrontaliere, rispondendo alle esigenze di informazione e aiutando a risolvere tutti i problemi legati al pendolarismo transfrontaliero che possono toccare lavoratori e datori di lavoro.\nIstituita nel 1993, EURES è una rete di cooperazione che collega la Commissione europea e i servizi pubblici per l'impiego dei paesi appartenenti allo Spazio economico europeo (i paesi dell’UE più la Norvegia, Islanda e Lichtenstein), la Svizzera e altre organizzazioni partner. Le risorse congiunte dei membri EURES e delle organizzazioni partner fornisce una base solida che permette alla rete EURES di offrire servizi di qualità elevata a lavoratori e datori di lavoro.\n\t \n" } ]
338
[ { "from": "human", "value": "Come si riconoscono gli sportelli che aderiscono al progetto “Reti Amiche”?" }, { "from": "gpt", "value": "I cittadini potranno riconoscere i punti di accesso ai servizi attraverso il marchio “Reti Amiche” che i partner saranno tenuti ad esporre al fine di rendere conoscibile ai cittadini l’adesione degli stessi alle convenzioni con Pubbliche Amministrazioni ed Enti, che comportano l’erogazione di servizi.\n" } ]
339
[ { "from": "human", "value": "Un cittadino italiano residente all’estero può intestarsi un veicolo in Italia?" }, { "from": "gpt", "value": "Un cittadino italiano che intende acquistare un veicolo, magari per utilizzarlo durante i suoi periodi di soggiorno in Italia, deve essere iscritto all' AIRE-Anagrafe della popolazione italiana residente all'estero. L'iscrizione deve essere documentata da un certificato o da una dichiarazione sostitutiva. La carta di circolazione riporterà al posto del comune di residenza il comune presso il quale l'intestatario del veicolo risulta iscritto all'AIRE ed al posto dell'indirizzo la dicitura \"iscritto AIRE\". Il certificato di proprietà riporterà, oltre alla dicitura AIRE, l'indirizzo estero dell'intestatario(ACI - aquisto veicolo).\nPer approfondimenti: DECRETO LEGISLATIVO 30 aprile 1992, n. 285 - Nuovo codice della strada e relative modifiche LEGGE 29 luglio 2010, n. 120 - Disposizioni in materia di sicurezza stradale\n" } ]
340
[ { "from": "human", "value": "Dove si possono trovare le tariffe applicabili nel settore commerciale nei Paesi al di fuori dell'Unione europea?" }, { "from": "gpt", "value": "La Direzione Generale Commercio della Commissione europea mette a disposizione degli utenti, in lingua inglese, una banca dati per il calcolo delle tariffe doganali relative agli scambi con i Paesi Terzi.  \n" } ]
341
[ { "from": "human", "value": "Quale legge regolamenta lo scioglimento e la sospensione del Consiglio comunale e il commissariamento del Comune? " }, { "from": "gpt", "value": "Lo scioglimento e la sospensione del Consiglio comunale (così come quella del Consiglio provinciale) ed il conseguente commissariamento sono regolamentati dagli articoli  141, 142, 143 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali) \n" } ]
342
[ { "from": "human", "value": "Cos'è EuropeAid e di cosa si occupa?" }, { "from": "gpt", "value": "EuropeAid - Sviluppo e cooperazione - è una direzione generale (DG) della Commissione Europea incaricata di elaborare le politiche di sviluppo dell'UE e fornire aiuti mediante programmi e progetti in tutto il mondo, ponendosi come unico punto di contatto per le parti interessate nell'UE e nel resto del mondo.\nEuropeAid eroga aiuti mediante una serie di strumenti finanziari, impegnandosi per assicurare la qualità e l'efficacia dell'assistenza dell'UE. In quanto soggetto attivo e proattivo nel settore dello sviluppo, promuove il buongoverno, lo sviluppo umano ed economico ed affronta questioni universali, quali la lotta contro la fame e la conservazione delle risorse naturali.\nEuropeAid realizza programmi e progetti internazionali operando ovunque ci sia bisogno di assistenza ed offre il suo sostegno attraverso un approccio regionale o per paese. Programmi di portata mondiale consentono all'UE di offrire lo stesso tipo di sostegno a paesi che hanno problemi analoghi.\nPer approfondimenti: Sviluppo e Cooperazione - EuropeAid: cosa facciamo e dove lavoriamo\n" } ]
343
[ { "from": "human", "value": "Dove si trovano le Commissioni mediche locali per il rinnovo di patenti speciali a Roma?" }, { "from": "gpt", "value": "Nella città di Roma gli indirizzi delle Commissioni Mediche Locali (per patenti speciali) sono:\n" } ]
344
[ { "from": "human", "value": "Esiste un elenco degli enti che certificano le competenze in lingua straniera del personale scolastico e da chi viene pubblicato?" }, { "from": "gpt", "value": "L'elenco degli enti certificatori delle competenze linguistico-comunicative in lingua straniera del personale scolastico è pubblicato sul sito internet del Ministero dell’Istruzione, così come stabilito dal  Decreto del Direttore Generale 12 luglio 2012, n. 10899.\n\tL'elenco viene aggiornato annualmente e, come precisa il Decreto Ministeriale 7 marzo 2012, n.3889, nel caso in cui un ente certificatore sia cancellato dall’elenco per sopravvenuta carenza dei requisiti, le certificazioni emesse sino alla data di pubblicazione della cancellazione restano comunque valide.\n\t \n" } ]
345
[ { "from": "human", "value": "Un dipendente di Poste Italiane può svolgere il ruolo di scrutatore?" }, { "from": "gpt", "value": "Ai sensi della normativa vigente, art.23 del DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 16 maggio 1960, n. 570 e art. 20 della LEGGE 16 maggio 1956, n. 493,  i dipendenti del Ministero dell'Interno, delle Poste e Telecomunicazioni e dei Trasporti sono esclusi dalle funzioni di Presidente di seggio elettorale, segretario e scrutatore. \n \n" } ]
346
[ { "from": "human", "value": "In presenza di un giardino, per riciclare alcuni rifiuti che si producono, come fare, a chi rivolgersi? Esistono incentivi?" }, { "from": "gpt", "value": "Non tutti i materiali per essere recuperati devono essere condotti a speciali impianti di riciclaggio. La raccolta differenziata si può effettuare anche con il compostaggio domestico dei rifiuti organici svolto da chi  ha un giardino nella propria casa di residenza. Circa il 25-30% dei rifiuti delle famiglie  è infatti composto da rifiuti organici come gli scarti di cibo, di frutta e verdura, piante recise, fogliame, sfalci dei prati, erbacce, trucioli ecc.Cos'è il compost\n\tIl compost è il prodotto finale del processo di trasformazione biologica delle sostanze organiche che dà vita a un fertilizzante naturale molto simile all'humus, utilizzabile per concimare i terreni o i vasi. Per produrre compost a livello domestico si utilizzano i rifiuti organici prodotti in casa o in giardino.\nCosa si può compostare\n\tavanzi di cucina, verdura, frutta, fondi di the e caffè, resti di cibo cotti e crudi, scarti del giardino, legno di potatura, sfalcio dei prati, foglie secche, altri materiali biodegradabili, carta per alimenti non patinata, segatura e trucioli provenienti da legno non trattato, cenere, piume, pelo, tovaglioli e fazzoletti di carta.\nCosa non si può compostare\n\tvetro, pile scariche, tessuti, vernici e altri prodotti chimici, manufatti con parti in plastica o in metallo, liquidi, lattine, legno verniciato, farmaci, carta patinata o stampata, pannolini, avanzi di cibo di origine animale, cibi cotti (in piccole quantità perché potrebbero attrarre animali o insetti), foglie di piante resistenti alla degradazione: in piccole quantità e miscelando con materiali più facilmente degradabili (magnolia, faggio, castagno, aghi di conifere), lettiere per cani e gatti, ecc.Cos'è la compostiera\n\tLa compostiera è il contenitore in cui introdurre i rifiuti organici per produrre il compost. Può essere collocata in un punto ombreggiato del proprio giardino direttamente sul terreno. Il suo utilizzo è semplicissimo e non reca fastidi (cattivi odori, moscerini ecc.). La maturazione del compost avviene in un periodo variabile tra i 3 e i 12 mesi a seconda di come si intende utilizzarlo.\nLa diffusione del compostaggio domestico permette di ridurre in modo significativo peso e volume dei rifiuti solidi urbani che devono essere trasportati e smaltiti. In numerosi comuni italiani il compostaggio viene incentivato attraverso uno sconto sulla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ai cittadini che lo praticano; alcuni comuni forniscono anche il composter o ne rimborsano l'acquisto.\nIn linea generale, occorre rivolgersi alle aziende municipalizzate di gestione dei servizi ambientali. Per i piccoli comuni, occorre rivolgersi ai servizi ambientali dei Comuni stessi.\nPer il Comune di Roma, ad esempio, consultando il sito dell'AMA si possono reperire informazioni su come richiedere la compostiera e la riduzione della Tariffa Rifiuti.\n" } ]
347
[ { "from": "human", "value": "Cos'è e cosa bisogna fare per potere usufruire della \"Carta bimbo\"?." }, { "from": "gpt", "value": "La \"Carta bimbo\" è un'iniziativa realizzata dal Comune di Roma per sostenere le famiglie con neonati ed è rivolta a tutte le neomamme di bimbi nati nel Comune di Roma dal 1°gennaio del 2009.\n\t Tutte le neomamme che partoriranno all'interno delle Strutture Ospedaliere Convenzionate con il Comune di Roma verranno contattate da un \"tutor\" che illustrerà le opportunità del progetto e consegnerà una \"carta\" che verrà attivata all'atto dell'iscrizione dell'anagrafica nel \"database\". Le mamme che, per qualsiasi ragione, non venissero contattate dal \"tutor\", potranno comunque accedere alle agevolazioni, chiamando il Numero Verde 800.200.105 o tramite il sito internet. Le mamme cha hanno fatto richiesta sul sito internet potranno ritirare la carta presso il Comune di Roma - V dipartimento - Assessorato alle Politiche Sociali e Promozione della Salute in Viale Manzoni, 16 - Roma, il lunedì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e il venerdì dalle ore 13.00 alle ora 19.00.\nIn tutte le Carte è contenuta una capacità di spesa di €. 300,00, con sconti medi del 30% presso i \"panieri\" dedicati delle Farmacie Farmacap ed un'assicurazione \"primi rischi\", per le necessità più importanti del bimbo.\nInoltre, il semplice possesso della Carta dà accesso ad un'ulteriore scontistica (minimo del 10%) presso i negozi convenzionati di abbigliamento ed accessori per bimbi, illustrati nella brochure, e ad ulteriori vantaggi.\n" } ]
348
[ { "from": "human", "value": "Come rende noto il contribuente il cambio del domicilio all'Agenzia delle Entrate?" }, { "from": "gpt", "value": "Ai sensi del Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78  i contribuenti hanno la possibilità di scegliere il domicilio, presso persona o ufficio nel Comune del proprio domicilio fiscale, per la notifica degli atti o degli avvisi che lo riguardano. È necessario, però, comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati relativi al domicilio scelto.\n" } ]
349
[ { "from": "human", "value": "Cosa fare per ottenere l’autorizzazione per l'apertura di un passo carrabile?" }, { "from": "gpt", "value": "Il passo carrabile è la realizzazione del passaggio di raccordo tra carreggiata e marciapiede che consente di accedere alle proprietà private dalla pubblica via con i veicoli. È attivabile su richiesta dell'utente quando esistono i relativi presupposti che non siano in contrasto con le norme previste dal Codice della Strada (Decreto-Legislativo 30 aprile 1992, n. 285) e dal Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 - Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada, accertati dalla Polizia Locale.\nL'autorizzazione al passo carrabile è soggetta al pagamento di un Canone per l’Occupazione di Spazi e Aree Pubbliche (C.O.S.A.P.) o Tassa annuale per l'Occupazione del Suolo Pubblico (T.O.S.A.P.).\n\tPer ottenere il rilascio di una concessione di passo carrabile, il cittadino deve recarsi presso l'ufficio comunale preposto (Ufficio tecnico, strade, urbanistica, ecc.) per ritirare la modulistica necessaria.\n\t \n\tPuò farne richiesta il proprietario dell'immobile o la persona delegata dal proprietario oppure l'amministratore condominiale delegato dai condomini.\n\tI tempi di rilascio variano dai 15 ai 30 giorni circa dalla presentazione della domanda, salvo ulteriore tempo per il rilascio dell'autorizzazione edilizia nei casi in cui sia necessaria.\n" } ]
350
[ { "from": "human", "value": "In cosa consiste il concordato preventivo?" }, { "from": "gpt", "value": "Il concordato preventivo consiste in una procedura concorsuale che presuppone un accordo tra il debitore ed i suoi creditori, in forza del quale il primo si obbliga a pagare i propri debiti, proponendo un piano che può prevedere \"la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti in qualunque forma\".\nIl Decreto legge 14 Marzo 2005, 35 (cosiddetto decreto competitività) convertito nella Legge 14 maggio 2005, n. 80, ha innovato la disciplina riguardante il concordato preventivo che trova applicazione per tutti i procedimenti pendenti e non ancora omologati a tale data.\nL'articolo 160 della legge fallimentare (Regio decreto 16 Marzo 1942 n. 267), successivamente modificata e aggiornata, stabilisce le nuove condizioni per l'ammissione al concordato preventivo.\nL'imprenditore che si trova in stato di crisi può proporre ai creditori un concordato preventivo sulla base di un piano che può prevedere:\na) la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti attraverso qualsiasi forma, ossia anche mediante cessione dei beni, accollo, o altre operazioni straordinarie, compresa l'attribuzione ai creditori, nonché a società da questi partecipate, di azioni, quote, ovvero obbligazioni, anche convertibili in azioni, o altri strumenti finanziari e titoli di debito.\nb) l'attribuzione delle attività delle imprese interessate dalla proposta di concordato ad un cosiddetto assuntore; in tal caso possono costituirsi come assuntori anche i creditori o società da questi partecipate o da costituire nel corso della procedura, le cui azioni saranno destinate agli stessi creditori per effetto del concordato;\nc) la suddivisione dei creditori in classi secondo posizione giuridica e interessi economici omogenei;\nd) trattamenti differenziati tra creditori appartenenti a classi diverse.\n \n" } ]
351
[ { "from": "human", "value": "Ho spedito molti mesi fa i punti della promozione di un prodotto, ma non ho mai ricevuto il premio; eppure si trattava di una manifestazione a premio autorizzata dal Ministero. Cosa posso fare?" }, { "from": "gpt", "value": "       Il DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 26 ottobre 2001, n. 430 concernente la revisione organica della disciplina dei concorsi e delle operazioni a premio, all’articolo 1 stabilisce la durata massima dei concorsi e delle operazioni a premio (rispettivamente un anno e cinque anni) e prevede espressamente che i premi messi in palio siano consegnati agli aventi diritto entro il termine di sei mesi dalla conclusione della manifestazione o dalla data di richiesta dei premi stessi.\nSe il regolamento della manifestazione prevede termini di consegna inferiori a sei mesi, di norma è data comunicazione agli interessati dell'eventuale riatardo, mediante lettera raccomandata, dei motivi ostativi al sollecito adempimento dell’obbligazione. E' pertanto preferibile inviare i punti raccolti mediante lettera raccomandata con ricevuta di ritorno e, prima di poter ovviare al problema con un contenzioso, si consiglia di rivolgersi alla Società promotrice mediante i recapiti normalmente visibili sul Regolamento del concorso a premi. \nE' altresì possibile segnalare l'accaduto al numero verde 800300103 istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico, oppure all'indirizzo di posta elettronica m.premioinfo@sviluppoeconomico.gov.it\nLa segnalazione suindicata non si sostituisce alla rivalsa del vincitore del concorso a premi, il quale dovrà comunque attivarsi personalmente al fine di tutelare il proprio diritto all'ottenimento del premio.        \n" } ]
352
[ { "from": "human", "value": "Ho fatto un pubblico concorso e sono rientrata tra gli idonei. La stessa amministrazione ha bandito un altro concorso nonostante sia ancora valida la graduatoria di quello precedente. E’ corretto?" }, { "from": "gpt", "value": "Con sentenza 24 agosto 2006, n. 7425, il TAR Lazio si è espresso in merito all’utilizzo delle graduatorie valide.  \nNell'affermare la non obbligatorietà dell'utilizzo delle graduatorie da parte dell'Ente, il TAR stabilisce che nel caso in cui, a seguito dell’espletamento di un concorso e dell’approvazione della graduatoria, si siano resi disponibili alcuni posti per rinuncia, dimissioni o decadenza di alcuni concorrenti risultati vincitori, non sussiste l’obbligo della P.A. di procedere allo scorrimento della graduatoria ancora valida per la copertura dei posti stessi, in quanto, gli idonei - al pari dei vincitori del concorso - non sono titolari di un diritto all'assunzione.\n" } ]
353
[ { "from": "human", "value": "Fino a quando sono prorogate le validità delle graduatorie degli idonei dei concorsi pubblici?" }, { "from": "gpt", "value": "L'art. 4 comma 4 del Decreto legge 31 agosto 2013, n. 101 proroga al 31 dicembre 2016 l'efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato, vigenti alla data di entrata in vigore del presente decreto, relative alle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni.\n" } ]
354
[ { "from": "human", "value": "E' possibile che in un concorso pubblico sia previsto, per la partecipazione, il limite di età?" }, { "from": "gpt", "value": "Sì. L'art. 3 comma 6 della Legge 15 maggio 1997, n. 127 prevede che la partecipazione ai concorsi indetti da pubbliche amministrazioni non sia soggetta a limiti di eta', salvo deroghe dettate da regolamenti delle singole amministrazioni connesse alla natura del servizio o ad oggettive necessita' dell'amministrazione.\n" } ]
355
[ { "from": "human", "value": "Dove trovo pubblicati on line i concorsi pubblici?" }, { "from": "gpt", "value": "Sul sito della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana è possibile trovare la versione on line della Gazzetta, 4. Serie Speciale Concorsi degli ultimi 60 giorni.\n" } ]
356
[ { "from": "human", "value": "Sono un ex volontario in ferma breve ormai congedato. Ho diritto alla riserva dei posti nei concorsi pubblici?" }, { "from": "gpt", "value": "Gli artt. 1014 e 678 del Decreto Legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell'ordinamento Militare), prevedono la riserva dei posti in favore dei volontari nelle assunzioni presso le Pubbliche Amministrazioni nella misura del:\n- 30% dei posti nei concorsi per l'assunzione di personale non dirigente nelle pubbliche amministrazioni (eccezion fatta per le assunzioni nelle Forze di polizia a ordinamento militare e civile e nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco);\n- 20% dei posti nei concorsi per l'accesso alle carriere iniziali dei corpi di polizia municipale e provinciale\n- 50% dei posti nei concorsi per le assunzioni di personale civile, non dirigenziale, del Ministero della difesa.\nResta inteso che, per fruire di tale beneficio, è indispensabile il possesso dei requisiti richiesti dal bando di assunzione ed il superamento delle prove concorsuali con il punteggio minimo di idoneità. L'attuale normativa destina la riserva di posti nelle assunzioni pubbliche alle seguenti categorie:\n- volontari in ferma breve (3 o piu' anni),  \n- volontari in ferma prefissata (1 o 4 anni), congedati senza demerito o durante il periodo di rafferma;\n- volontari in servizio permanente.\nLe assunzioni avvengono per pubblico concorso o mediante selezione pubblica indetta dai Centri per l'Impiego.\nPer ulteriori approfondimenti si segnala che l'Ufficio Generale per il sostegno alla ricollocazione professionale dei volontari congedati offre, tramite l'Ufficio Relazioni con il Pubblico, un servizio di informazione sulle attività e servizi erogati. L'Ufficio si avvale sul territorio delle Sezioni di Collocamento ed Euroformazione istituite presso i Comandi Militari Esercito ai quali ci si può rivolgere contattando la sezione competente per territorio.\n" } ]
357
[ { "from": "human", "value": "La mia amministrazione ha bandito un concorso pubblico con riserva per posti unici nella dotazione organica. E' possibile tutto ciò alla luce delle ultime leggi di riforma amministrativa?" }, { "from": "gpt", "value": "No. Non è possibile bandire concorsi con riserva per posti unici nella dotazione organica. Il testo dell'art. 52 comma 1-bis del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165, infatti, sancendo l'obbligatorietà di procedere a concorso pubblico anche per le progressioni all'interno della stessa area, consente all'amministrazione di destinare al personale interno, in possesso dei titoli di studio richiesti per l'accesso dall'esterno, una riserva di posti comunque non superiore al 50 per cento di quelli messi a concorso.\n" } ]
358
[ { "from": "human", "value": "Effettuate le prove scritte di un pubblico concorso, è previsto un termine massimo entro il quale dovrà svolgersi la prova orale?" }, { "from": "gpt", "value": "In base a quanto disciplinato dall'art. 11, comma 5 del Decreto del Presidente della Repubblica del 9 maggio 1994, n. 487, \"Regolamento recante norme sull'accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi\", le procedure concorsuali devono concludersi entro sei mesi dalla data di effettuazione delle prove scritte o, se trattasi di concorsi per titoli, dalla data della prima convocazione.\nNel caso in cui la Commissione esaminatrice non riesca a rispettare tale termine dovrà darne giustificazione collegiale mediante una relazione che verrà inoltrata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica, oppure all'amministrazione/ente che ha proceduto all'emanazione del bando di concorso, e per conoscenza al Dipartimento della funzione pubblica.\n" } ]
359
[ { "from": "human", "value": "Nei concorsi pubblici costituisce titolo di preferenza essere sposati e avere figli a carico?" }, { "from": "gpt", "value": "Essere semplicemente coniugati non costituisce titolo preferenziale. L'art.5, comma 4, punto 18, del Decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487 chiarisce, infatti, che ciò che costituisce titolo preferenziale è l’esistenza di figli a carico.\n" } ]
360
[ { "from": "human", "value": "Ho conseguito un titolo di studio all'estero ma devo partecipare ad un concorso pubblico in Italia. Voglio sapere se il mio titolo viene riconosciuto ai fini della partecipazione." }, { "from": "gpt", "value": "Un cittadino italiano o di un Paese dell’Unione europea possessore di un titolo di studio estero per partecipare a concorsi per posti di lavoro presso le amministrazioni pubbliche italiane deve:\n- presentare all’amministrazione che ha pubblicato il bando la domanda di partecipazione al concorso citando il proprio titolo di studio estero nella lingua originale e chiedendo di essere ammesso al concorso ai sensi dell'art. 38 del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n.165 (ammissione sotto condizione);\n\t- inviare al Dipartimento della Funzione Pubblica il modulo di richiesta di equivalenza del titolo di studio acquisito all'estero, nel quale vengono indicati i documenti da allegare alla della domanda.\nL'ufficio  responsabile della valutazione dell’equivalenza del titolo estero è l' Ufficio P.P.A. – Servizio Reclutamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Funzione Pubblica - Corso Vittorio Emanuele II, 116 – 00186 Roma\n\ttel. 06-6899.7563 / 7453 / 7470 e-mail: servizioreclutamento@funzionepubblica.it\n" } ]
361
[ { "from": "human", "value": "Ai vincitori di un concorso indetto dai Comuni si estende l’obbligo di permanenza per cinque anni presso l’amministrazione di appartenenza previsto dall’art. 35, comma 5 bis del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165?" }, { "from": "gpt", "value": "L’obbligo di permanenza si riferisce alle amministrazioni che presentano, dal punto di vista organizzativo, un’articolazione delle sedi sul territorio nazionale, con la conseguenza che la disposizione in esame non trova applicazione nei confronti dei Comuni, “fermo restando il potere di disciplinare la fattispecie mediante regolamento nell’esercizio della potestà normativa, qualora l’ente locale ne avesse interesse” (Parere UPPA - Ufficio per il Personale della Pubblica Amministrazione n. 2/2006).\n" } ]
362
[ { "from": "human", "value": "In una causa promossa dinanzi al Tribunale civile da più persone contro una Società il giudice ha dato torto alle prime e le ha condannate al pagamento delle spese di lite in solido in favore della parte vittoriosa. Successivamente è pervenuta richiesta dell'intero pagamento ad una sola delle persone condannate. E' legittimo richiedere il pagamento ad una sola di esse?" }, { "from": "gpt", "value": "Si è legittimo perché è contemplato dal nostro codice di procedura civile. \nAi sensi dell'articolo 97 del codice di procedura civile: \"Se le parti soccombenti sono più, il giudice condanna ciascuna di esse alle spese e ai danni in proporzione del rispettivo interesse nella causa. Può anche pronunciare condanna solidale di tutte o di alcune tra esse, quando hanno interesse comune. Se la sentenza non statuisce sulla ripartizione delle spese e dei danni, questa si fa per quote uguali\".\nOccorrerà, pertanto, leggere attentamente il capo della sentenza relativo alle spese. \nSe in essa il Giudice ha disposto la condanna “in solido” o “con il vincolo solidale”, ogni parte condannata sarà obbligata a pagare per intero quella somma, pertanto il pagamento della propria quota parte non libera la medesima dall'obbligo solidale verso il vincitore.\nIl condebitore che paga interamente il debito estingue l’obbligazione anche nei confronti degli altri verso il vincitore, ma avrà diritto ad agire in regresso nei confronti degli altri condebitori, ovvero potrà richiedere a questi ultimi le somme pagate ed essi saranno obbligati alla corresponsione, in favore del richiedente, di tale importo ciascuno per la propria quota parte. Le parti si presumeranno uguali.\n \n" } ]
363
[ { "from": "human", "value": "Dove e' possibile trovare informazioni sulle condizioni dei mari italiani?" }, { "from": "gpt", "value": "E' possibile consultare il bollettino del tempo sul Mediterraneo sul sito del Servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare, disponibile anche in inglese.\n" } ]
364
[ { "from": "human", "value": "Nel mio condominio abbiamo la necessità di rivedere le quote millesimali: in base a quali criteri devono essere fatti i calcoli? " }, { "from": "gpt", "value": "Le tabelle millesimali rappresentano le quote di proprietà nel condominio, espresso come rapporto fra il valore di ciascuna unità ed il valore dell'intero edificio, fatto uguale a 1000 (da qui il nome).\nGli articoli 1118 e 1123 del codice civile, disciplinano la misura, rispettivamente, del diritto e dell'onere di contribuzione di ciascun condomino, stabilendo che questa sia proporzionale al valore del piano o della porzione di piano (unità immobiliare). Le disposizioni di attuazione del codice civile (art. 68) prevedono che esso debba contenere il valore di ciascun piano o porzione di piano e che i valori stessi debbano essere espressi in apposita tabella allegata al regolamento.\nLa tabella millesimale è, pertanto, costituita da una tabella sintetica, nella quale sono riportati i valori proporzionali relativi alle singole unità immobiliari; i valori rilevano sia per quanto riguarda il voto in assemblea, sia per quanto riguarda il contributo alle spese.\nL'art. 69 delle disposizioni di attuazione del Codice Civile dispone che le tabelle possano venire modificate ricorrendo una di queste due condizioni:\n" } ]
365
[ { "from": "human", "value": "Il condominio deve versare la ritenuta d'acconto relativa alla manutenzione di una caldaia a gas?" }, { "from": "gpt", "value": "Il condominio, in qualità di sostituto d’imposta, deve operare, all’atto del pagamento, una ritenuta del 4% a titolo di acconto dell’imposta dovuta sui corrispettivi, per prestazioni relative a contratti di appalto di opere o servizi effettuate nell’esercizio di impresa. La ritenuta è operata anche se i corrispettivi si riferiscono ad attività commerciali non esercitate abitualmente (redditi diversi). La ritenuta deve essere versata entro il giorno 16 del mese successivo a quello in cui è stata operata, utilizzando il Modello F24.\nSono, invece, esclusi dall'applicazione della ritenuta i corrispettivi previsti in base a contratti diversi da quelli di opera come, per esempio, i contratti di somministrazione di energia elettrica, acqua, gas e simili, di assicurazione, di trasporto e di deposito, a meno che il corrispettivo non sia corrisposto in base a contratto di servizio di energia.” \nLe prestazioni d’impresa occasionale oggetto del contratto d’appalto quali attività di pulizia, manutenzioni di caldaie, ascensori, giardini, piscine ed altre parti comuni dell’edificio sono soggette alle ritenuta del 4%.\nPer approfondimenti: Agenzia delle Entrate\n" } ]
366
[ { "from": "human", "value": "Vorrei avere informazioni sulla domanda di rimborso del condono edilizio. Chi devo contattare?" }, { "from": "gpt", "value": "La materia relativa ai rimborsi delle somme versate e non dovute per il condono edilizio di cui al DECRETO-LEGGE 30 settembre 2003, n. 269 convertito, con modificazioni, in Legge 24 novembre 2003, n. 326, è affidata alla competenza istituzionale del Ministero dell'Economia e delle Finanze, cui è attribuito anche apposito capitolo di bilancio per effettuare i pagamenti conseguenti all'attività istruttoria.\nCon il 28 febbraio 2013 si conclude l'attività di collaborazione alle istruttorie della Direzione Generale per le Politiche Abitative che procederà alla conclusione delle sole istruttorie già avviate.\nPer approfondimenti: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti\nIn assenza di sportello aperto al pubblico, informazioni sulle istanze pervenute entro il 28 febbraio 2013, per il rimborso delle oblazioni versate ai sensi della L. n. 326/2003, possono essere richieste:\n- via e-mail, all'indirizzo di posta elettronica segre.abusivismo@mit.gov.it\n- per posta ordinaria, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,  Direzione per le Politiche Abitative, Via Nomentana, 2 - 00161 Roma.\n" } ]
367
[ { "from": "human", "value": "E' possibile usufruire del congedo retribuito di due anni, previsto dall'articolo 42, comma 5, D.Lgs 151 del 2001, anche se il certificato di handicap grave è stato emesso da meno di cinque anni?" }, { "from": "gpt", "value": "Sì, è possibile usufruire del congedo retribuito di due anni, anche nel caso in cui il certificato di handicap grave sia stato rilasciato da meno di cinque anni. Infatti, l'articolo 3, comma 106 Legge 350 del 2003 ha abrogato la condizione posta dall'articolo 42, comma 5, del Decreto Legislativo 151 del 2001, che imponeva - quale requisito per la concessione dei congedi retribuiti - che la persona disabile fosse in possesso del certificato di handicap grave da almeno cinque anni.\n" } ]
368
[ { "from": "human", "value": "E' possibile riscattare il diploma del conservatorio ai fini della pensione?" }, { "from": "gpt", "value": "Il diploma conseguito presso il Conservatorio oppure l'Accademia di Belle Arti può essere riscattato a fini pensionistici se conseguito a decorrere dal 2005.\nLo ha chiarito l'INPS con messaggio n. 15662/2010 (INPS - Contributi da riscatto per il corso di laurea). La Legge 21 dicembre 1999, n.508 ha posto il settore artistico allo stesso livello delle università. Il regolamento di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 2005, n. 212, recante la disciplina per la definizione degli ordinamenti didattici, prevede che, in analogia al sistema universitario, le istituzioni del settore artistico e musicale attivino corsi di diploma accademico di primo livello, di secondo livello, di specializzazione, di formazione alla ricerca e corsi di perfezionamento o master. Pertanto, spiega il messaggio, sono ammessi a riscatto i nuovi corsi attivati a decorrere dall'anno accademico 2005-2006, che danno luogo al conseguimento dei titoli sopracitati.\n" } ]
369
[ { "from": "human", "value": "Per quanti anni  devono essere conservati i libri contabili?" }, { "from": "gpt", "value": "Le scritture contabili devono essere conservate per 10 anni dalla data dell'ultima registrazione, secondo quanto prescritto dal comma 1 dell'art. 2220 del Codice Civile.\n" } ]
370
[ { "from": "human", "value": "Dove si possono reperire gli indirizzi dei consultori familiari, suddivisi per regione?" }, { "from": "gpt", "value": "Gli indirizzi dei consultori familiari suddivisi per regione si posso reperire sul sito del Ministero della Salute.\n" } ]
371
[ { "from": "human", "value": "Qual'è la legge che ha istituito i consultori familiari?" }, { "from": "gpt", "value": "I consultori familiari  sono stati istituiti dalla Legge 29 luglio 1975, n. 405  e sue successive modifiche Legge 19 Febbraio 2004, n. 40, per svolgere un  servizio  di assistenza alla famiglia e alla maternita'. \nOgni regione  fissa  con  proprie norme legislative i criteri per la programmazione,  il  funzionamento,  la  gestione  e il controllo del servizio.\n" } ]
372
[ { "from": "human", "value": "A chi mi posso rivolgere per avere informazioni sullo stato di avanzamento della mia pratica di permesso di soggiorno?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Contact Center 848.855.888 realizzato dal Ministero dell'Interno, fornisce informazioni relative allo stato di avanzamento delle richieste di rilascio e rinnovo dei documenti di soggiorno presentate dopo il 6/11/2006, presso gli uffici postali contrassegnati con il logo Sportello Amico. Il servizio è attivo dal lunedi al venerdi dalle 8.00 alle 20.00 ed il costo della chiamata pari alla tariffa urbana applicata dal proprio operatore telefonico.  \nIn alternativa, è possibile verificare lo stato di avanzamento della pratica nell'area riservata del Portale Immigrazione dedicata agli stranieri, inserendo il nome utente e la password riportati sulla ricevuta rilasciata dalle Poste al momento della presentazione dalla domanda.\nInoltre sul sito della Polizia di Stato è disponibile un ulteriore servizio on line in cui verificare lo stato delle pratiche inerenti rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno. Oltre all’avviso visualizzabile tramite tale sistema informatico sullo stato del procedimento, sarà inviato al cittadino straniero dalla Questura competente un sms con l’indicazione delle modalità per il ritiro del permesso di soggiorno già pronto: giorno, ora e luogo. Il servizio con sms non viene adottato dalle Questure di Bologna, Napoli, Modena, Padova, Caserta e Genova che utilizzano propri sistemi.\nPer ulteriori informazioni: Ministero dell'Interno - numeri utili\n" } ]
373
[ { "from": "human", "value": "Come è possibile contattare il Presidente del Consiglio dei Ministri?" }, { "from": "gpt", "value": "La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha sede a Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370, 00187 Roma - Italy\n\t\ttel. (+39) 0667791.\n\tE' possibile contattare la redazione del sito internet del Governo utilizzando un apposito modulo di richiesta informazioni .\n\tPer avere informazioni sulla newsletter \"Notizie dal Governo\" si può scrivere a notizie@governo.it\n\tPer approfondimenti: Governo Italiano - contatti\n" } ]
374
[ { "from": "human", "value": "Come faccio a contattare o avere un appuntamento con l'Agenzia delle Entrate ?  " }, { "from": "gpt", "value": "Per contattare il servizio di assistenza, l'Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei cittadini vari canali di comunicazione: telefono, web-mail, uffici.\nTelefono 848.800.444. Costo della telefonata: tariffa urbana a tempo (Tut)\nSeguendo le indicazioni fornite dal sistema, è possibile accedere a vari servizi:\nCALL CENTER CON OPERATORE\nIl servizio, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17 e il sabato dalle 9 alle 13, fornisce:\n– informazioni fiscali generali (normativa, scadenze, adempimenti,  eccetera)\n– informazioni e assistenza sulle comunicazioni di irregolarità (nei casi più semplici, è prevista la possibilità, se risultano errate, di annullarle direttamente)\n– assistenza dedicata agli intermediari abilitati, per i soli “Avvisi telematici” sulle comunicazioni relative alle dichiarazioni dei redditi\n– informazioni sui rimborsi.\nPer i quesiti più complessi, che richiedono particolari approfondimenti, gli operatori potranno fornire la relativa soluzione con una successiva richiamata.\n• CALL BACK (Prenotazione  di richiamata telefonica)\nÈ possibile prenotare una richiamata nella giornata e nella fascia oraria che più si desidera. Il servizio consente, infatti, l’opportunità di essere contattati telefonicamente da un operatore. Quando il traffico telefonico è intenso, per evitare che il contribuente rimanga in attesa per un lungo periodo, prima di poter parlare con l’operatore, la prenotazione di richiamata è proposta automaticamente.\nIl servizio di call back si può prenotare anche tramite il sito internet dell’Agenzia.\n• INFORMAZIONI  RELATIVE AI RIMBORSI\nIl servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17 e il sabato dalle 9 alle 13. Fornisce ai contribuenti in attesa di un rimborso informazioni sullo stato della pratica.\n• PRENOTAZIONE APPUNTAMENTI\nIl servizio consente, a coloro che hanno necessità di recarsi in ufficio, di prenotare un appuntamento con un funzionario dell’Agenzia, evitando inutili attese agli sportelli. La prenotazione può essere effettuata 24 ore su 24, anche tramite il sito internet dell’Agenzia, e permette di scegliere l’ufficio presso il quale recarsi, il giorno e l’ora desiderati, il servizio per il quale si chiede assistenza.\n06.96.66.89.07 per chiamare con il cellulare (costo a carico del chiamante secondo il piano tariffario del proprio gestore)\n0039.06.96.66.89.33 per telefonare dall’estero (costo a carico del chiamante)\nWEB MAIL con una e-mail\n(www.agenziaentrate.gov.it - sezione “Contatta l’Agenzia”)\nIl servizio consente di chiedere informazioni in materia fiscale tramite l’invio di una e-mail.\nLa posta elettronica certificata (PEC)\nLa “Posta elettronica certificata” è un tipo speciale di e-mail che consente di inviare e ricevere messag- gi di testo e allegati con lo stesso valore legale di una raccomandata con avviso di ricevimento.  Con la Pec è possibile stabilire un canale di “Comunicazioni elettroniche certificate tra la Pubblica Amministra- zione e cittadini” con notevoli vantaggi sia in termini di tempo sia di costi.\nGli indirizzi di posta elettronica certificata degli uffici dell’Agenzia delle Entrate sono reperibili sul suo sito internet – sezione “Contatta l’Agenzia”.\nDirettamente in ufficio \nUffici dell’Agenzia È presente un elenco dei 385 uffici locali, i recapiti  delle Direzioni Regionali e dei 2 Centri operativi. È possibile utilizzare un motore di ricerca per l’individuazione immediata dell’ufficio in base alla propria residenza.\nPrenotazione appuntamenti Il Servizio consente, a coloro che hanno necessità di recarsi in ufficio, di prenotare un appuntamento con un funzionario evitando inutili attese presso gli sportelli.\nAssistenza dedicata ai contribuenti con disabilità In occasione della presentazione delle dichiarazioni dei redditi, l'Agenzia delle Entrate attiva un servizio di assistenza per i contribuenti con disabilità , impossibilitati a recarsi presso gli sportelli degli uffici. Le associazioni e gli enti interessati, che vogliono svolgere un ruolo di collegamento fra i contribuenti e l'Agenzia, dovranno accreditarsi presso i coordinatori di ciascuna Direzione Regionale.\nReclami e suggerimenti Il servizio consente al contribuente che ha riscontrato un disservizio presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate di presentare un reclamo o un suggerimento on line.\nAssistenza servizi telematiciServizio di assistenza dedicato agli utenti che utilizzano \"Fisconline\" ed \"Entratel\" comprende :\nassistenza per i servizi catastali\nsito web per l'assistenza on-line ai servizi telematici dell'agenzia delle entrate\nassistenza telefonica per gli utenti fisconline\nassistenza telefonica per gli utenti entratel\n" } ]
375
[ { "from": "human", "value": "Quali contenuti deve avere il modello europeo del Supplemento al Diploma?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Supplemento al Diploma, anche detto Diploma Supplement, è una particolare certificazione rilasciata secondo un modello che è stato concordato dalle tre principali organizzazioni internazionali di ambito europeo (Consiglio d'Europa, Unesco-Regione Europa, Unione Europea). Non è un altro titolo di studio ma un documento aggiuntivo che ricostruisce in modo analitico, preciso e trasparente tutto il percorso formativo che si è concluso con un determinato titolo di studio.\nIl modello europeo del Supplemento al Diploma prevede che esso sia redatto in due o più lingue (quella nazionale del Paese in questione e almeno una lingua straniera molto diffusa, per es. l'inglese), e che dia tutta una serie di informazioni molto dettagliate. Le informazioni sono raggruppate in 8 categorie, che vanno dai dati anagrafici del possessore del titolo di studio, al livello del titolo stesso, il curriculum (elenco delle materie e, possibilmente, i loro principali contenuti), i diritti che attribuisce (utilizzo per studi successivi o nel mercato occupazionale), fino al tipo di istituzione che lo ha conferito, e alla descrizione sintetica del sistema di istruzione superiore a cui esso appartiene.\nPer approfondimenti:\nMinistero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca - Diploma Supplement\nCIMEA - Supplemento al Diploma\n" } ]
376
[ { "from": "human", "value": "In che modo è possibile riconoscere un prodotto contraffatto? Nel caso di avvenuta contraffazione a chi ci si può rivolgere?" }, { "from": "gpt", "value": "La contraffazione si verifica quando segni distintivi o marchi già registrati ed attribuiti a determinati prodotti vengono apposti da soggetti terzi e non autorizzati su prodotti nuovi, o soltanto similari, o anche diversi da quelli legittimamente commercializzati dal titolare del marchio in questione.\nLa contraffazione si verifica anche quando il consumatore viene tratto in inganno sulla reale provenienza dei prodotti.\nIl Ministero per lo Sviluppo Economico - Dipartimento per l'Impresa e l'Internazionalizzazione mette a disposizione di imprese e consumatori un call center per segnalare casi di contraffazione o violazione delle norme in materia. Il Call center è operativo al numero (+39) 06 4705 5800 dalle ore 9:00 alle ore 17:00 escluso il sabato e i festivi. È possibile inoltre inviare segnalazioni per e-mail all'indirizzo: anticontraffazione@mise.gov.it\n \n" } ]
377
[ { "from": "human", "value": "Per sposarsi in Italia con un cittadino straniero quali certificati o documenti occorre presentare?" }, { "from": "gpt", "value": "Per sposarsi in Italia con un cittadino straniero, non è necessario avere il permesso di soggiorno, ma è sufficiente un documento di identità in corso di validità (es. passaporto). Il cittadino straniero che intende contrarre matrimonio in Italia con un cittadino italiano, deve richiedere presso il Consolato o l’Ambasciata  del suo Paese in Italia il nulla osta alle nozze. Il nulla osta è una dichiarazione dalla quale risulta che, in base alle leggi del proprio Stato, non esistono impedimenti al matrimonio.\n\tUna volta ottenuto il nulla osta alle nozze, è necessario recarsi presso l’Ufficio legalizzazione della Prefettura per far autenticare la firma dell’ambasciatore o del Console. Se il cittadino straniero ha regolare permesso di soggiorno ed è residente in Italia, deve anche richiedere il certificato di stato libero e di residenza.\n\tUna volta ottenuto il nulla osta, e dopo averlo legalizzato in Prefettura, il cittadino straniero dovrà recarsi, insieme al futuro coniuge, all’Ufficio Matrimoni dell’Anagrafe centrale del Comune di residenza (se non si ha la residenza il comune sarà quello del cittadino con residenza) e presentare la seguente documentazione da allegare alla richiesta di pubblicazione:\n\t1.    documento di identità in corso di validità di entrambi i futuri sposi;\n\t2.    certificato di nascita  autenticato dall’Ambasciata del Paese di provenienza;\n\t3.    nulla-osta rilasciato dal Consolato o dall’Ambasciata;\n\t4.    certificato di Stato libero e residenza in bollo se il cittadino straniero è residente in Italia.\n\tL’Ufficio provvederà poi alla pubblicazione, cioè esporrà  nell’Albo pretorio del Comune un foglio con i nomi dei futuri sposi e il luogo in cui si sposeranno. Trascorsi 8 giorni (comprendenti almeno 2 domeniche) dalla pubblicazione, l’Ufficio Matrimoni  rilascerà il certificato di avvenuta pubblicazione. Questo documento dovrà essere consegnato, entro il termine di 180 giorni, all’Ufficiale dello Stato civile presso il Comune di residenza per fissare la data del matrimonio.\n\t \nPer approfondimenti in merito alla documentazione da produrre in casi particolari, si rinvia al Massimario per l'Ufficiale di Stato Civile, disponibile su sito del Ministero dell'Interno. Ulteriori informazioni sono inoltre disponibili sul sito del Comune di Pisa - Stato Civile\n" } ]
378
[ { "from": "human", "value": "Chi può richiedere il contrassegno invalidi e quali sono le modalità per ottenerlo?" }, { "from": "gpt", "value": "Il contrassegno invalidi, introdotto dall'articolo 381 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 495/1992  può essere richiesto dalle persone invalide con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta e dalle persone non vedenti, come previsto dal successivo Decreto del Presidente della Repubblica n. 503/1996 articolo 12. Il contrassegno permette ai veicoli al servizio delle persone disabili la circolazione in zone a traffico limitato e la sosta negli spazi appositi riservati.\n\tPer richiedere il contrassegno, il cittadino deve rivolgersi alla ASL di residenza e farsi rilasciare dall'ufficio medico legale la certificazione che attesti che il richiedente ha una capacità di deambulazione sensibilmente ridotta o è non vedente. Il certificato d'invalidità non è sufficiente per ottenere il contrassegno.\n\tSuccessivamente, l'interessato dovrà presentare una richiesta al Sindaco del Comune di residenza per il rilascio del contrassegno, allegando il certificato della ASL.\n" } ]
379
[ { "from": "human", "value": "Quali sono le principali caratteristiche del contratto a termine?" }, { "from": "gpt", "value": "La disciplina del contratto a tempo determinato è contenuta nel Decreto Legislativo n. 368 del 6 settembre 2001 e prevede che sia possibile l'apposizione, ad un contratto di lavoro, di un termine - che risulti, direttamente o meno, da atto scritto - di durata non superiore a 36 mesi per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione.\n\tIl contratto a termine puo' essere prorogato solo quando la durata iniziale del contratto sia inferiore a tre anni. Le proroghe sono ammesse, fino ad un massimo di cinque volte, nell'arco dei complessivi trentasei mesi, a condizione che si riferiscano alla  stessa attivita'  lavorativa per la quale il contratto e' stato stipulato.\n\tSe il rapporto di lavoro continua dopo la scadenza del termine inizialmente fissato o successivamente prorogato il datore di lavoro e' tenuto a corrispondere al lavoratore una maggiorazione della retribuzione. Ma se il rapporto di lavoro continua oltre il trentesimo giorno in caso di contratto di durata inferiore a  sei  mesi  ovvero oltre il cinquantesimo giorno negli altri casi, il contratto si considera a tempo indeterminato dalla scadenza dei predetti termini. \n\tSe poi il  lavoratore venga riassunto a termine entro un periodo di dieci  giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata fino a sei mesi, ovvero venti giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata superiore ai sei mesi, il secondo contratto si considera a tempo indeterminato.\n\tIl  lavoratore  assunto con contratti a termine presso  la  stessa  azienda per un periodo superiore a sei mesi ha diritto di  precedenza, fatte  salve  diverse  disposizioni   di   contratti collettivi stipulati a livello nazionale,  territoriale  o  aziendale con le organizzazioni sindacali comparativamente piu' rappresentative sul  piano  nazionale, nelle assunzioni a tempo determinato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi  dodici  mesi.\n" } ]
380
[ { "from": "human", "value": "In cosa consiste il contratto di somministrazione?" }, { "from": "gpt", "value": "Il contratto di somministrazione, che sostituisce l'abrogato contratto interinale, permette ad un soggetto (utilizzatore) di rivolgersi ad un altro soggetto (somministratore) per utilizzare il lavoro di personale non assunto direttamente, ma dipendente del somministratore.\n\tNella somministrazione abbiamo quindi due contratti diversi: un contratto di somministrazione, di natura commerciale, stipulato tra l'utilizzatore e il somministratore ed un contratto di lavoro subordinato stipulato tra il somministratore e il lavoratore. Entrambi i contratti possono essere stipulati a tempo determinato e a tempo indeterminato.\nVedi pagina dell'INPS dedicata\n\t \n" } ]
381
[ { "from": "human", "value": "Il contratto di stage prevede il versamento dei contributi previdenziali?" }, { "from": "gpt", "value": "L'art. 18 della Legge n 196/1997, nota coma \"Pacchetto Treu\" e il Regolamento di attuazione di tale legge, disciplinato con Decreto interminesteriale 142/1998, chiariscono ambiti e modalità applicative sul contratto di stage (chiamato anche contratto di tirocinio formativo).\nIn ottemperanza a quanto stabilito dal regolamento di attuazione, il contratto di stage non costituisce rapporto di lavoro. A carico dell'ente ospitante, dunque, non c'è obbligo previdenziale, ma solo di copertura infortunistica presso l'INAIL o mediante altra compagnia assicurativa. Pertanto, lo stagista non ha diritto ai contributi previdenziali, ma solo al versamento dei contributi assicurativi contro gli infortuni sul lavoro.\n" } ]
382
[ { "from": "human", "value": "Quali sono le scadenze per il pagamento dei contributi per i lavoratori domestici?" }, { "from": "gpt", "value": "I contributi per i lavoratori domestici si versano ogni tre mesi, per tutti i giorni comunque retribuiti, per cui alle ore effettivamente lavorate nel trimestre solare si sommano quelle pagate per i periodi di momentanea assenza dal servizio (per malattia, ferie, festività infrasettimanali, congedo ecc.), nei quali il datore di lavoro continua a corrispondere una retribuzione intera o ridotta, sia di propria iniziativa, sia per accordo col lavoratore, sia per legge.\n\tLe scadenze sono:\n" } ]
383
[ { "from": "human", "value": "Si può riscattare il periodo in cui è stata fruita l'astensione per maternità e paternità?" }, { "from": "gpt", "value": "Nel caso di fruizione di astensione facoltativa (o congedo parentale) al di fuori del rapporto di lavoro è possibile presentare domanda di riscatto (Inps - Contributi da riscatto per astensione facoltativa per maternità).\nLa lavoratrice (o il lavoratore) deve essere in possesso, alla data di presentazione della domanda, di almeno cinque anni di contribuzione obbligatoria versata per lo svolgimento di un’effettiva attività lavorativa.\n\tNel computo dei 5 anni devono essere considerati i periodi durante i quali vi è stata corresponsione di retribuzione assoggettata al pagamento dei contributi, anche se non vi è stata effettiva prestazione di lavoro (ferie, malattia retribuita, ecc.).\n\tIl requisito deve essere già stato raggiunto alla data di presentazione della domanda.\nIl riscatto è a totale carico del richiedente e varia in relazione all'età, al periodo da riscattare, al sesso e alla retribuzione media settimanale percepita dal richiedente, determinata come per i trattamenti pensionistici.\n" } ]
384
[ { "from": "human", "value": "È possibile cumulare i periodi di riscatto del corso legale di laurea con il riscatto dei periodi di astensione facoltativa per la maternità fuori dal rapporto di lavoro?" }, { "from": "gpt", "value": "I periodi per i quali si chiede il riscatto non devono essere coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa o da riscatto non solo presso il fondo cui è diretta la domanda stessa ma anche negli altri regimi previdenziali richiamati dall’art. 2, comma 1, del Decreto Legislativo n.184 del 30/04/1997.\n\tPertanto la facoltà di riscatto dell’assenza facoltativa per maternità è alternativa a quella di riscatto della laurea (INPS - contributi da riscatto).\n" } ]
385
[ { "from": "human", "value": "Per il servizio prestato come militare (non di carriera) vengono accreditati dei contributi?" }, { "from": "gpt", "value": "I periodi svolti come militare (non di carriera) possono essere coperti da contribuzione figurativa.\nIn particolare, i periodi in questione, purchè di effettivo servizio, riguardano:\n\t- il servizio militare, obbligatorio o volontario, prestato nelle Forze armate italiane;\n\t- il servizio civile svolto in alternativa a quello militare.\nSono equiparati a quello militare i servizi prestati:\n\t- nella Croce Rossa Italiana;\n\t- nel corpo dei Vigili del fuoco come vigile del fuoco ausiliario.\nPer chiedere l’accredito della contribuzione figurativa è necessario avere almeno un contributo settimanale precedente o successivo al servizio militare (INPS - I contributi figurativi per il servizio militare).\nPer ottenere l’accredito, il lavoratore deve presentare la domanda alla sede Inps. Alla richiesta, in carta semplice, è necessario allegare il foglio matricolare o lo stato di servizio rilasciato dal Distretto Militare o Capitaneria di Porto di appartenenza.\n\tLa documentazione può essere sostituita da una auto-certificazione utilizzando un modulo già predisposto da richiedere in qualsiasi ufficio dell’Inps.\nÈ prevista la possibilità di chiede l’accredito con accesso al sito Inps \"Servizi online – per il cittadino\" – \"richiesta accredito del servizio militare di leva\" utilizzando il codice PIN di identificazione personale che si può chiedere direttamente sul sito ovvero chiamando il Call Center dell’Inps (numero 803164 gratuito da rete fissa o numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico).\nSono esclusi dal computo i seguenti periodi:\n\t- diserzione;\n\t- licenza per motivi personali;\n\t- detenzione anche in attesa di giudizio, seguita da sentenza di condanna.\nI contributi figurativi per servizio militare possono essere accreditati solo per i periodi privi di contribuzione, cioè non possono essere accreditati per i periodi già coperti, totalmente o parzialmente, da contribuzione obbligatoria o volontaria (particolari disposizioni sono previste per i lavoratori agricoli).\nInoltre, non sono accreditabili figurativamente dall’Inps i periodi di servizio militare che comportino l’iscrizione ad altra forma di previdenza come avviene, ad esempio, per i militari di carriera e per coloro che prestano il servizio militare di leva nel corpo di Pubblica Sicurezza.\n" } ]
386
[ { "from": "human", "value": "E’ possibile per un lavoratore autonomo scegliere la gestione pensionistica in cui far valutare il periodo figurativo?" }, { "from": "gpt", "value": "Di norma, gli accrediti figurativi in favore dei lavoratori autonomi vengono effettuati nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti e non nella gestione speciale in tutti i casi in cui esista anche un solo contributo versato nel regime obbligatorio dei lavoratori dipendenti.\nIn deroga al predetto criterio ed in presenza del requisito per l’accredito nella gestione autonoma è comunque salva la facoltà dell’interessato di ottenere, a domanda, il riconoscimento figurativo in detta gestione.\nNel caso in cui il requisito per l’accredito risultasse perfezionato in più gestioni, l’intero periodo dovrà essere accreditato in base alla scelta formalizzata dall’interessato.\nIn presenza dei prescritti requisiti contributivi, in favore dei lavoratori autonomi sono accreditabili figurativamente i periodi di servizio militare, malattia, congedo parentale, malattia specifica ex Legge 4 marzo 1987, n. 88 (Provvedimenti a favore dei tubercolotici).\nFatta eccezione per il servizio militare, accreditabile anche come periodo di inizio assicurazione (il contributo obbligatorio da far valere può essere anche successivo all’evento), per gli altri eventi sopra elencati è necessario che il contributo obbligatorio sia precedente all’evento da riconoscere.\nVa peraltro ricordato che per il riconoscimento figurativo dei periodi di assistenza per malattia specifica è necessario far valere, unitamente al contributo obbligatorio precedente l’evento, almeno 52 settimane di contribuzione obbligatoria (Circolare Inps n. 11 del 24/01/2013).\n" } ]
387
[ { "from": "human", "value": "Alla donna che va in astensione obbligatoria dal lavoro per maternità vengono riconosciuti dei contributi figurativi per il suddetto periodo di astensione?" }, { "from": "gpt", "value": "Il periodo da riconoscere figurativamente si deve collocare nell’ambito di un rapporto di lavoro per il quale sussista l’obbligo del versamento dei contributi nell’assicurazione generale obbligatoria.\n\tDal 1.1.1997 per ottenere l’accredito figurativo non è più necessario essere in possesso di contribuzione antecedente il periodo da accreditare, è sufficiente 1 contributo settimanale in tutta la vita assicurativa.\nPer l'accredito dei contributi figurativi relativi ai periodi di astensione obbligatoria è necessario presentare la domanda alla sede Inps allegando la seguente documentazione:\n" } ]
388
[ { "from": "human", "value": "E’ possibile scegliere la gestione pensionistica in cui far valutare il periodo figurativo?" }, { "from": "gpt", "value": "In presenza di contribuzione versata e/o accreditata in più gestioni pensionistiche (Fondo pensioni lavoratori dipendenti, Gestioni autonome, Fondi speciali, ecc.) ovvero in corrispondenza di periodi di occupazione in diversi settori di attività (lavoro agricolo, lavoro domestico, apprendistato, pescatore autonomo, ecc.), prima di procedere alla valorizzazione del periodo figurativo va individuata la gestione/categoria a cui attribuire l’evento, verificandone la relativa riconoscibilità sulla base della normativa di riferimento e l’esistenza del requisito amministrativo necessario a convalidare l’accredito.\nQualora l’accredito figurativo sia richiesto per eventi verificatisi fuori dal rapporto di lavoro e i requisiti per il relativo riconoscimento risultino perfezionati in più gestioni, l’accredito sarà subordinato alla scelta formalizzata dall’interessato (Circolare Inps n. 11 del 24/01/2013).\n" } ]
389
[ { "from": "human", "value": "Qual è il limite temporale per l’utilizzo dei periodi di malattia ai fini dell’accredito dei contributi figurativi?" }, { "from": "gpt", "value": "Il riconoscimento d’ufficio dei periodi di malattia registrati in estratto conto non può prescindere dal rispetto del limite di utilizzo previsto dalla normativa vigente in materia (art. 1, comma 1, Decreto Legislativo 16 settembre 1996, n. 564).\nTale limite ha subito nel tempo significative modifiche.\nInizialmente (e fino al 31/12/1996) il limite di utilizzo era pari a 52 settimane (1 anno) nell’arco dell’intera vita assicurativa.\nDal 01/01/1997 il limite è stato progressivamente aumentato fino a coprire 96 settimane (22 mesi) con però precise e stringenti indicazioni sulla collocazione dei periodi (Circolare Inps n. 11 del 24/01/2013).\nA partire dal 01/01/2012 il limite delle 96 settimane (22 mesi) è stato infine confermato a prescindere dalla collocazione dei periodi e quindi esteso all’intera vita assicurativa.\nEsiste però una deroga rispetto alla durata di 22 mesi. Si tratta del caso in cui l’accredito figurativo riguardi periodi di inabilità al lavoro (ossia l’assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa) derivante da infortunio sul lavoro (art. 45, Legge 4 novembre 2010, n. 183) e non sia stata liquidata la pensione di inabilità da parte di Inps.\nIn tal caso i periodi di assenza dal lavoro decorrenti da tale momento sono riconoscibili figurativamente senza limiti di durata, purché collocati in epoca successiva al 31/12/1996.\n" } ]
390
[ { "from": "human", "value": "Quando è sempre necessario presentare la domanda per l'accredito dei contributi figurativi?" }, { "from": "gpt", "value": "La domanda da parte dell’interessato per l'accredito dei contributi figurativi è sempre necessaria nel caso di eventi collocati al di fuori di un periodo lavorativo (servizio militare, malattia e maternità fuori rapporto di lavoro), per i quali non sono presenti informazioni negli archivi di gestione ovvero nel caso di eventi che, seppure verificatisi in costanza di rapporto di lavoro, si riferiscono ad anni in cui non era o non è prevista la relativa dichiarazione a carico del datore di lavoro (Circolare Inps 11 del 24/01/2013).\n" } ]
391
[ { "from": "human", "value": "E’ possibile rinunciare all’utilizzo di periodi figurativi?" }, { "from": "gpt", "value": "E’ ammessa la rinuncia a periodi figurativi nel solo caso di accredito disposto a seguito di domanda da parte dell’interessato.\nIn tal caso la rinuncia all’accredito potrà riguardare l’intero periodo dell’evento considerato ovvero una sola parte dello stesso.\nGli interessati potranno decidere di rinunciare all’accredito ai fini pensionistici, chiedendo espressamente l’esclusione di tutti i periodi figurativi registrati in estratto conto o solo di alcuni di essi e di scegliere, per quanto riguarda la malattia, i periodi da considerare ai fini delle prestazioni e quelli da escludere, perché eccedenti i previsti limiti di legge.\nLa facoltà di rinuncia è subordinata però all’assenza di motivi ostativi: non è infatti possibile esercitare tale facoltà in relazione a periodi figurativi già utilizzati per liquidare precedenti prestazioni.\nNon possono essere pertanto esclusi i periodi di contribuzione figurativa già valutati nel calcolo degli oneri di riscatto e di ricongiunzione, quelli considerati ai fini del calcolo dell’assegno di invalidità e quelli che sono stati oggetto di “neutralizzazione” ai fini della ricerca del requisito contributivo per l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria.\nSi precisa, inoltre, che l’accredito figurativo di periodi antecedenti il 01/01/1996, facendo assumere al lavoratore la qualità di “vecchio iscritto” ai fini della non applicazione del massimale contributivo, vale quale “utilizzo” della contribuzione figurativa stessa ai fini delle prestazioni ed è quindi causa ostativa all’esercizio della facoltà di rinuncia all’accredito (Circolare Inps n. 11 del 24/01/2013).\n" } ]
392
[ { "from": "human", "value": "Una Associazione di volontariato può usufruire di contribuiti per acquistare ambulanze o altri beni strumentali?" }, { "from": "gpt", "value": "Le Associazioni di volontariato e le Onlus possono beneficiare di contributi per l'acquisto di beni. Per ottenerli devono presentare domanda per la concessione del contributo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali entro il 31 dicembre di ogni anno relativamente agli acquisti effettuati nel corso dell'anno di riferimento (ad esempio, le domande inviate entro il 31.12.2006 debbono riguardare acquisti effettuati durante il 2006). \n\tLe Associazioni devono includere tutta la documentazione relativa agli acquisti effettuati nell’anno di riferimento in un'unica busta, riportante la dizione: \"Richiesta contributi DM 388/2001 - anno ___\".\n\tLe domande devono essere inviate al seguente indirizzo:Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali - Direzione Generale per il Volontariato, l'Associazionismo e le Formazioni Sociali - Divisione III - Volontariato\n\tVia Fornovo, 8 (pal. A - II piano) - 00192 Roma \n\tPer informazioni contattare i seguenti numeri:TEL. : 06.3675.4430/4191/4572\n\tFAX: 06.3675.4706\n" } ]
393
[ { "from": "human", "value": "Sono il presidente di un'associazione non profit che opera nel campo culturale e ambientale, sono venuto a conoscenza di un Protocollo di Intesa siglato tra alcune grandi associazioni nazionali non profit e il MiBAC al fine di ricevere contributi per la realizzazione di attività di supporto in ambito culturale. Possono accedere solo le associazioni firmatarie (Legambiente, ecc) oppure anche una piccola associazione può proporre la sua candidatura? In caso affermativo quali sono le attività per le quali è possibile attivare la convenzione con il Ministero?" }, { "from": "gpt", "value": "Il protocollo d'Intesa del 5 ottobre 1999 stabilisce l'apertura alla firma di tutte le associazioni di volontariato.\nLe Convenzioni possono essere impiegate per disciplinare una vasta gamma di attività, ed in particolare:\n\t- il prolungamento degli orari di apertura di musei, siti archeologici e biblioteche\n\t- il miglioramento del grado di sicurezza,\n\t- l’ampliamento della gamma dei servizi culturali,\n\t- il potenziamento e la qualificazione dei servizi di accoglienza,\n\t- la realizzazione di un maggior grado di flessibilità dell’offerta nei grandi musei,\n\t- il superamento delle difficoltà legate ai fattori di ordine stagionale,\n\t- la promozione dello sviluppo di attività espositive temporanee,\n\t- lo sviluppo delle attività didattiche rivolte alla scuola dell’obbligo,\n\t- il supporto per la sistemazione di materiale di archivio e dei cataloghi,\n\t- la realizzazione di circuiti assistiti di tutela e fruizione del patrimonio diffuso impropriamente definito marginale, perché escluso dai percorsi universalmente conosciuti, e penalizzato dall’assenza di circuiti organizzati ed assistiti in grado di offrire supporti adeguati alla fruizione e da orari di apertura ristretti, quando non addirittura dalla totale chiusura per assenza di sorveglianza: parchi archeologici, chiese, palazzi, ville storiche e complessi monumentali, ma anche parchi e riserve naturali,\n\t- pubblicazione e divulgazione di materiali di informazione, promozione e didattici (stampati, video, CD-ROM, siti Internet ecc.);\n\t- organizzazione di campagne di informazione sui beni culturali ed ambientali rivolte al grande pubblico;\n\t- organizzazione di eventi di valorizzazione dei beni stessi, anche tramite l’intervento finanziario di soggetti privati.\nPer approfondimenti: Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Contributi e agevolazioni\nN.B. Vedere gli allegati all'ultimo paragrafo della pagina: Il volontariato nei beni culturali\n\t \n" } ]
394
[ { "from": "human", "value": "Cosa è il contributo RAEE? " }, { "from": "gpt", "value": "L'eco-contributo RAEE è un contributo ambientale pagato in anticipo interamente dedicato alla gestione dei Rifiuti derivanti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE è infatti l’acronimo che indica i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche).\nI RAEE sono rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche inclusi tutti i componenti, i sottoinsiemi e di materiali di consumo che sono parte integrante del prodotto nel momento in cui si assume la decisione di disfarsene.\nI RAEE possono essere di due tipologie:\n" } ]
395
[ { "from": "human", "value": "Per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno occorre pagare un ulteriore contributo?" }, { "from": "gpt", "value": "Sì. Per i permessi di soggiorno rilasciati e/o rinnovati dal 30 gennaio 2012 bisognerà pagare un contributo aggiuntivo che varia da 80 euro fino a 200 euro in base alla durata del permesso.\nIl Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 6 ottobre 2011 ha dato, infatti, attuazione alla disposizione contenuta nell'art. 5, comma 2 ter, del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, concernente il contributo economico che gli stranieri devono versare per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno.\nLa misura del contributo a carico dello straniero di età superiore ad anni diciotto è determinata come segue:\n\ta) Euro 80,00 per i permessi di soggiorno di durata superiore a tre mesi e inferiore o pari a un anno;\n\tb) Euro 100,00 per i permessi di soggiorno di durata superiore a un anno e inferiore o pari a due anni;\n\tc) Euro 200,00 per il rilascio del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo e per i richiedenti il permesso di soggiorno ai sensi dell'art. 27, comma 1, lett. a), del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (dirigenti o personale altamente specializzato di società aventi sede o filiali in Italia ovvero di uffici di rappresentanza di società estere che abbiano la sede principale di attività nel territorio di uno Stato membro dell'Organizzazione mondiale del commercio, ovvero dirigenti di sedi principali in Italia di società italiane o di società di altro Stato membro dell'Unione europea).\nSono esclusi dal versamento del contributo le seguenti categorie di stranieri:\n" } ]
396
[ { "from": "human", "value": "E' tuttora vigente il bollino blu?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Decreto Legge 9 febbraio 2012, n. 5 recante \"Disposizioni urgenti in materia di semplificazione con il comma 8 dell'art. 11 , rubricato \"Semplificazioni in materia di circolazione stradale, abilitazioni alla guida, affidamento del servizio informazioni sul traffico, \"bollino blu\" e apparecchi di controllo della velocità\", dispone che il controllo obbligatorio dei dispositivi di combustione e scarico degli autoveicoli e dei motoveicoli deve essere effettuato esclusivamente al momento della revisione obbligatoria periodica del mezzo.\nCon la circolare n.15241 del 30 maggio 2012 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti chiarisce che a decorrere dall'anno 2012 ogni disposizione, diversa dall'art.80 del Decreto Legislativo del 30 aprile 1992, n. 285 Nuovo Codice della Strada, inerente il suddetto controllo, come quella relativa al rilascio del cosiddetto bollino blu, deve intendersi tacitamente abrogata.\n" } ]
397
[ { "from": "human", "value": "E' possibile verificare la qualità dell’accesso ad internet da casa?" }, { "from": "gpt", "value": "Il progetto pubblico \"Misura Internet\" realizzato dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) in collaborazione con la Fondazione “Ugo Bordoni” e il supporto dell’ Istituto Superiore delle Comunicazioni, dà la possibilità agli utenti di verificare la qualità reale del loro accesso a Internet da postazione fissa grazie a un software ufficiale riconosciuto da tutti gli operatori di comunicazioni elettroniche e scaricabile gratuitamente dal sito di tale progetto.\nSi tratta del primo caso in Europa, in cui un software, certificato e con valore probatorio, viene messo a disposizione degli utenti per effettuare misure certificate al fine di comparare la qualità delle prestazioni offerte da ogni operatore, relativamente ai profili/piani tariffari ADSL più venduti e mettere in condizione l’utente/consumatore attraverso specifici software gratuiti di valutare autonomamente la qualità del proprio accesso ad Internet dalla propria postazione fissa.\nLe misure delle prestazioni delle reti dei singoli operatori, rilevate dal progetto su tutto il territorio nazionale e pubblicate sui siti web di ciascun operatore, costituiscono i valori di riferimento su cui confrontare le diverse offerte presenti sul mercato. Il software Ne.Me.Sys. consente di ottenere un certificato attestante la qualità della connessione. Nel caso in cui l’utente rilevi valori peggiori rispetto a quanto promesso dall’operatore, il risultato di tale misura costituisce prova di inadempienza contrattuale e può essere utilizzato dall’utente/consumatore come strumento di tutela da allegare ad eventuale reclamo al fine di richiedere il ripristino degli standard minimi oppure, ove vengano ristabiliti i livelli di qualità contrattuali previsti, consente di esercitare il recesso senza ulteriori costi o aggravi a carico del consumatore. MisuraInternet Speed Test è lo speed test del progetto Misura Internet, che fornisce il valore istantaneo della qualità dell’accesso ad internet dell’utente.\n" } ]
398
[ { "from": "human", "value": "Chi è competente per le controversie tra utente e operatori telefonici e quali sono le procedure per risolvere le controversie?" }, { "from": "gpt", "value": "Le controversie tra utenti e gestori telefonici sono di competenza dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni alla quale si possono inviare le segnalazioni. Norme e formulari sono disponibili sul sito internet della stessa Autorità alla sezione dedicata: contenzioso tra utenti e operatori.\nPer approfondimenti: Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM)\n" } ]
399
[ { "from": "human", "value": "Avendo subito un disservizio da parte di un operatore turistico, si vorrebbe attivare un procedimento di conciliazione davanti alla Camera di Commercio. In cosa consiste tale procedura?" }, { "from": "gpt", "value": "La procedura di conciliazione innanzi alle Camere di Commercio, o camerale, è un servizio facoltativo, ovvero a scelta delle parti interessate, che ha il fine di fornire assistenza a due o più soggetti nella composizione di una controversia attraverso l’ausilio di un soggetto terzo neutrale e competente nella materia oggetto della lite. È disciplinata dal DECRETO LEGISLATIVO 4 marzo 2010, n. 28, nonché dal regolamento di Unioncamere e da quelli emanati dalle singole Camere di Commercio. \nPer attivare la procedura camerale occorre presentare una domanda allo sportello di conciliazione della Camera di Commercio competente (della provincia di residenza). La segreteria dello sportello esegue un’istruttoria in relazione e ne ordina, se necessario, l’integrazione. Nel giorno fissato le parti si incontrano davanti al mediatore, personalmente o con assistenza di un avvocato (che nella conciliazione non è obbligatoria). Una volta avviata la mediazione, il mediatore organizza uno o più incontri finalizzati alla composizione amichevole della controversia. L’accordo raggiunto con la collaborazione del mediatore è omologato dal giudice e diventa esecutivo.\nNel caso di mancato accordo il mediatore può fare una proposta di risoluzione della lite che le parti restano libere di accettare o meno. In caso di insuccesso della mediazione, nel successivo processo il giudice potrà verificare che la scelta dell’organismo non sia stata irragionevole.\nPer approfondimenti: Ministero della Giustizia - Mediazione civile e commerciale\n \n" } ]
400
[ { "from": "human", "value": "Per un disservizio da parte di un operatore turistico, e' possibile rivolgersi al Giudice di Pace?" }, { "from": "gpt", "value": "Sì, l’articolo 322 del codice di procedura civile stabilisce che è possibile presentare, anche oralmente, una istanza di conciliazione in sede non contenziosa presso l’Ufficio del Giudice di Pace territorialmente competente, indipendentemente dal valore della controversia.\nLa procedura di conciliazione è attivabile anche senza l’assistenza di un avvocato.\nNella procedura di conciliazione il giudice di pace non esercita funzioni giurisdizionali, ma cerca di favorire un accordo tra le parti per la composizione della controversia.\nSe le parti raggiungono un accordo il giudice di pace redige processo verbale di conciliazione. Nel caso in cui la controversia rientra nella competenza del giudice di pace il processo verbale di conciliazione costituisce titolo esecutivo. Negli altri casi il processo verbale ha valore di scrittura privata riconosciuta in giudizio.\nSe invece non è possibile raggiungere un accordo o se una delle parti non compare all'udienza fissata, viene redatto verbale di mancata conciliazione e si potrà agire tramite procedura ordinaria, ossia rivolgendosi al giudice competente.\n" } ]